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#innovazione educativa
veggiechannel · 17 days
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Immaginate una scuola senza muri, senza aule, dove l'insegnamento si svolge lungo sentieri e strade che attraversano l'Italia. Questo è il progetto di “Strade Maestre”, la prima scuola itinerante che offre un anno scolastico in movimento, unendo l'educazione tradizionale all'esperienza diretta del viaggio. Questa avventura educativa coinvolge studenti di 17-18 anni, permettendo loro di imparare camminando e vivere un'esperienza unica e trasformativa.
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campadailyblog · 2 months
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SANNUO Tablet per bambini: il regalo perfetto
Il SANNUO Tablet per Bambini è ideale per i più piccoli. È pensato per l’apprendimento e il divertimento. Ha un display da 7 pollici e un sistema operativo Android 11. Il processore è potente, assicurando un uso fluido. La memoria interna si espande fino a 128GB. Questo offre spazio per molti contenuti multimediali. Lo schermo ha una alta risoluzione e protezione degli occhi. Questo rende…
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technewssocial · 11 months
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Digitale a scuola. Con Gabriele Gobbo e Luca Infante - 185
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo e Luca Infante si immergono nella rivoluzione digitale che sta investendo il mondo dell’educazione. Esplorando l’integrazione delle materie informatiche nelle aule, evidenziano come lo studio della programmazione e delle scienze dell’informazione non sia soltanto un’abilità tecnica, ma un vero e proprio strumento di empowerment cognitivo. Per questo…
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divulgatoriseriali · 5 months
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Legge 15/2024: Cosa Cambia nell'educazione pedagogica con l'ordine professionale?
Il disegno di legge (DDL) 788, approvato il 9 aprile scorso, ha riconosciuto ed approvato la duplice istituzione dell’albo e dell’ordine professionale degli educatori e dei pedagogisti. Da esso è stata partorita la legge 15 aprile 2024, n.55 (in breve, Legge 15/2024 sull’educazione pedagogica): Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei…
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luigidelia · 7 months
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Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
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capra-persa · 11 months
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Considerazioni post conferenza
La speranza rappresenta l’anticipazione del non-ancora-dato, oltre a un atto politico, un dovere etico. Ed è un compito naturale, nonché dovere dell’educatore, avere un atteggiamento ottimistico-esistenziale prefigurando futuri possibili nell’esperienza educativa arrivando, nel più roseo dei casi ad un’educazione trasformativa tramite un nuovo contratto sociale per l’educazione.
Ma io, educatore non sono.
E presa consapevolezza della cronofrenia moderna (che ci spinge come cieche mosche a sbattere ancora più ciecamente verso una luce che arriverà a fracassarci l’esoscheletro), ecco che noi viviamo entro un movimento di frenesia senza meta, perseguendo produttività, innovazione e la volontà (cieca, come per altro la volontà stessa ma questo è schopenhauer e forse ne parlo un’altra volta) di moltiplicare.
Mi pare evidente che produttività e innovazione non corrispondano a una maggiore uguaglianza sociale ma soprattutto, ancor più evidente che maggiori informazioni e cultura non determinino una maggiore umanità. Solo un giovane su 5 ritiene che il futuro possa essere migliore del presente, io personalmente, rientro nei 4 pessimisti.
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fotografoinviaggio · 13 hours
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Un Viaggio nella Storia e nella Cultura di Coimbra
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Coimbra, antica capitale del Portogallo, è una città che affascina con il suo richiamo storico e culturale. Il suo legame con l'istruzione e la conoscenza è testimoniato dall'Università di Coimbra, una delle più antiche università d'Europa. Fondata nel 1290, l'università ha formato generazioni di studenti e ha contribuito notevolmente alla cultura e alla scienza portoghese. Questa rinomata istituzione ha reso Coimbra un centro di apprendimento e innovazione, attirando studenti e studiosi da tutto il mondo.
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Camminando per le strade di Coimbra, i visitatori possono notare l'influenza dell'università in ogni angolo. Cafè, librerie e spazi pubblici sono animati da discussioni accademiche e da eventi culturali. La città è un luogo dove l'arte e la storia si intrecciano, con monumenti storici e musei che raccontano la ricca eredità di Coimbra. Insomma, Coimbra non è solo una città storica, ma un vero e proprio crocevia di idee e cultura.
Il Monastero di Santa Cruz
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Il Monastero di Santa Cruz, situato nel cuore di Coimbra, è una delle gemme storiche più incantevoli del Portogallo. Fondato nel 1131 da monaci cistercensi, questo monastero ha servito non solo come luogo di culto, ma anche come centro culturale e educativo. Oggi, il Monastero di Santa Cruz è riconosciuto come un importante sito patrimoniale e attira visitatori da tutto il mondo. Questo blog post esplorerà la storia, l'architettura e l'importanza del monastero, offrendo uno sguardo più approfondito sulla sua eredità.
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Coimbra, una delle città più antiche del Portogallo, è sede di numerosi monumenti storici, ma il Monastero di Santa Cruz si distingue per la sua bellezza architettonica e il suo significato culturale. Iniziamo a scoprire la storia di questo meraviglioso luogo, che ha visto passare secoli di vita spirituale, culturale e intellettuale. Il monastero ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della città e continua a influenzare le generazioni future. I primi anni e la fondazione
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Il Monastero di Santa Cruz fu fondato nel 1131 dai monaci cistercensi, in un periodo critico per la storia portoghese. All'epoca, il Portogallo stava ancora definendo la propria identità nazionale e religiosa. I monaci cistercensi, noti per la loro vita austera e per il lavoro agricolo, contribuirono notevolmente allo sviluppo della regione, introducendo nuove tecniche agricole e pratiche di gestione del suolo. Questa innovazione non solo migliorò l'economia locale, ma creò anche un legame profondo con la comunità circostante.
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Fino al XVII secolo, il monastero divenne un centro di formazione per giovani religiosi, e la sua biblioteca raccolse numerosi testi preziosi. Durante il regno di San Ferdinando, il monastero si affermò come un’importante istituzione educativa, contribuendo alla crescita culturale di Coimbra. Questo periodo d'oro ha lasciato un'impronta duratura non solo sul monastero, ma anche sull’intera città. Ristrutturazioni e pacchetti architettonici
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Nel corso dei secoli, il Monastero di Santa Cruz subì varie ristrutturazioni e ampliamenti, riflettendo i diversi stili architettonici e le influenze artistiche del momento. La transizione dal romanico al gotico si può osservare attraverso le magnifiche facciate e gli interni meravigliosamente decorati. Oggi, i visitatori possono ammirare le intricate decorazioni, i dettagli scolpiti e le imponenti colonne che caratterizzano il monastero. Un momento significativo nella storia architettonica del monastero si verificò nel XVII secolo, quando venne completata la ristrutturazione barocca. Questa trasformazione portò a interni splendidamente decorati, arricchiti da affreschi e stucchi. I diversi stili architettonici che si intrecciano nel monastero raccontano una storia di evoluzione che riflette non solo le tendenze artistiche del tempo, ma anche la resilienza della comunità religiosa.
L'architettura e le meraviglie visive
L'architettura del Monastero di Santa Cruz è un esempio preminente di come diversi stili possono coesistere in armonia. L’ingresso principale, con la sua facciata romanica, accoglie i visitatori con la sua imponenza. Le porte in legno massiccio e i dettagli decorativi incisi sono solo alcune delle caratteristiche che richiamano attenzione. Man mano che si entra, il chiostro offre un rifugio tranquillo, circondato da colonne eleganti e archi che incorniciano giardini ben curati. Inoltre, la chiesa del monastero è un vero gioiello. Il suo altare maggiore, riccamente decorato, è un esempio perfetto dell'arte barocca portoghese. Le opere d'arte all'interno della chiesa evidenziano la devozione dei monaci e il ricco patrimonio religioso di Coimbra. Ogni angolo del monastero racconta una storia, trasmettendo un senso di pace e contemplazione che affascina i visitatori.
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Un patrimonio culturale Oltre alla bellezza architettonica, il Monastero di Santa Cruz custodisce una vasta collezione di opere d'arte e manufatti storici. La biblioteca monastica, rinomata per la sua collezione di manoscritti e libri antichi, è un tesoro per studiosi e appassionati di storia. Questa biblioteca rappresenta un pilastro fondamentale della comunità intellettuale di Coimbra, riflettendo l'importanza del sapere e della cultura nel corso dei secoli.
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L'importanza del monastero va oltre l'aspetto religioso e culturale; esso racchiude il patrimonio collettivo della città di Coimbra. Ogni anno, il monastero ospita eventi culturali, mostre e concerti, dimostrando come passato e presente possano convivere in armonia. I visitatori non solo possono esplorare la storia del monastero, ma anche partecipare a una serie di attività che promuovono l'arte e la cultura locale.
L'Università di Coimbra:  la Cappella di São Miguel e la Biblioteca Joanina
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L'Università di Coimbra, fondata nel 1290, è una delle istituzioni accademiche più antiche e prestigiose del mondo. Situata nella storica città di Coimbra, in Portogallo, questa università non è solo un luogo di apprendimento, ma anche una testimonianza vivente della ricca storia culturale del paese. Ogni anno, migliaia di studenti e visitatori si recano a Coimbra per esplorare il suo campus, ricco di eleganti architetture, straordinarie biblioteche e importanti luoghi di culto.
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In questo contesto, la Cappella di São Miguel e la Biblioteca Joanina spiccano come due gemme straordinarie. La Cappella di São Miguel, situata all'interno dell'Università, rappresenta una fusione di arte e spiritualità, mentre la Biblioteca Joanina, un autentico scrigno di conoscenza, è uno dei luoghi più iconici della vita accademica del Portogallo.
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La Cappella di São Miguel: un faro di spiritualità e arte
La Cappella di São Miguel è una delle aree più significative dell'Università di Coimbra. Costruita nel XVIII secolo, questa cappella è dedicata a San Michele, l'arcangelo noto per la sua protezione e guida. La sua architettura barocca cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori. L'interno è riccamente decorato con affreschi e opere d'arte che riflettono l'importanza religiosa e culturale del luogo.
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Inizialmente, la cappella serviva come luogo di culto per gli studenti e il personale dell'università. Attraverso i secoli, ha mantenuto la sua funzione religiosa, divenendo anche un importante luogo di celebrazione degli eventi accademici. La sua bellezza architettonica e i dettagli artistici la rendono un punto di riferimento non solo per gli studenti ma anche per i turisti che desiderano approfondire la storia culturale di Coimbra.
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Un luogo di celebrazione e rituale La Cappella di São Miguel non è solo un luogo di bellezza, ma anche uno spazio vivo di rituali e celebrazioni. Ogni anno, gli studenti dell'Università di Coimbra partecipano a diverse cerimonie religiose all'interno della cappella. Durante l'iniziazione e altre celebrazioni importanti, la cappella diventa un centro di socializzazione e spiritualità, unendo gli studenti in un'esperienza condivisa di fede e tradizione.
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Inoltre, la cappella ospita concerti e altri eventi culturali, attirando artisti e musicisti da tutto il Portogallo. Questa vivacità contribuisce a creare un'atmosfera dinamica, in cui la storia e la modernità si intrecciano, rendendo la cappella un luogo di grande significato sia per gli studenti che per i visitatori.
La Biblioteca Joanina: un tesoro di conoscenza
La Biblioteca Joanina, costruita nel XVIII secolo, è uno dei tesori più preziosi dell'Università di Coimbra. Questa biblioteca non è solo un luogo di studio, ma è anche un capolavoro architettonico che affascina i visitatori con il suo design barocco. Il grande atrio, con soffitti decorati e scaffali in legno pregiato, trasmette un senso di grandezza e sacralità. Oltre ad essere una biblioteca, è un'opera d'arte a tutti gli effetti.
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Inoltre, la Biblioteca Joanina ospita una vasta collezione di libri antichi e manoscritti rari, molti dei quali risalgono al periodo della fondazione dell'Università. Non sorprende che qui si trovi una delle più importanti raccolte di testi del Portogallo, un patrimonio inestimabile per gli studiosi e gli appassionati di storia.
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Un centro di studio e ricerca La Biblioteca Joanina non è solo un luogo dove si conservano libri; è anche un attivo centro di studio e ricerca. Gli studenti e i ricercatori possono accedere a questo spazio per approfondire le loro ricerche, perstudiare libri rari e per interagire con esperti di vari settori. Le numerose iniziative promosse dalla biblioteca, tra cui conferenze, mostre e laboratori, hanno reso questo spazio un punto di riferimento per la cultura e l'istruzione a Coimbra.
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In un'epoca in cui la digitalizzazione sta cambiando il modo in cui accediamo alla conoscenza, la Biblioteca Joanina si impegna a mantenere viva la tradizione del libro stampato. La bellezza dei suoi volumi antichi e la loro rara fragranza attirano ogni anno numerosi visitatori, desiderosi di immergersi in un'atmosfera di scoperta e meraviglia. Read the full article
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lamilanomagazine · 5 months
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Pisa: inaugurato l'Hub per Innovazione, Ricerca e Formazione regionale
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Pisa: inaugurato l'Hub per Innovazione, Ricerca e Formazione regionale. Un punto di incontro e confronto aperto ai docenti di tutta la Toscana per dare loro opportunità di formazione continua, supporto nella ricerca pedagogica, accesso alle risorse innovative, al fine arricchire l'esperienza di insegnamento e apprendimento. È il nuovo Hub per l'Innovazione, la Ricerca e la Formazione regionale, inaugurato presso l'Istituto di Istruzione Superiore "Da Vinci-Fascetti" di Pisa. Il progetto nasce da una collaborazione tra il Consiglio regionale della Toscana, l'Ufficio Scolastico Regionale, l'Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE) e l'Università di Pisa ed è finanziato dal Consiglio regionale con un importo di 75mila euro per tre annualità (dal 2023 al 2025). L'obiettivo generale è quello di promuovere un'istruzione di qualità, orientata all'innovazione e alla ricerca, al fine di preparare al meglio gli studenti per le sfide del futuro, attraverso lo scambio di buone pratiche tra le scuole della regione. Il presidente del Consiglio regionale l'ha definito una vera e propria palestra per costruire le condizioni per formare in modo innovativo le studentesse e gli studenti non solo dell'ISS "Da-Vinci Fascetti" ma di tutta la Toscana, sottolineando come il progetto sia stato finanziato grazie ai risparmi sui costi della politica che il Consiglio regionale ha deciso di destinare a progetti per le scuole. Tra gli obiettivi specifici dell'hub il potenziamento delle competenze didattiche dei docenti, l'adozione delle nuove tecnologie nell'ambito dell'insegnamento e l'offerta di strumenti per l'analisi e il monitoraggio delle proprie competenze professionali. A tal scopo l'hub fornirà un'ampia gamma di attività formative mirate, tra cui corsi, laboratori, workshop e seminari, conferenze e progetti di ricerca. Lo spazio è dotato di arredi flessibili e tecnologie digitali che potranno anche essere utilizzate a scuola dagli studenti. Se il pomeriggio sarà aperto per la formazione dei docenti, la mattina sarà infatti a disposizione delle scuole del territorio. Il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana, Roberto Curtolo, ha spiegato come l'hub rappresenti un centro che guarda al futuro, dedicato alla formazione, dove studenti delle scuole superiori, dell'università e docenti possano sviluppare le competenze digitali in ambito didattico e di ricerca. Samuele Borri, dirigente tecnologo di INDIRE, ha evidenziato come l'ambiente dell'hub sia esso stesso uno strumento formativo, mentre il dirigente scolastico dell'IIS "Da Vinci-Fascetti", Federico Betti ha sottolineato come gli arredi e le tecnologie che potranno essere utilizzate dalle classi favoriscano una didattica innovativa. Mirko Maracci, vicecoordinatore del Centro Multidisciplinare per la formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria dell'Università di Pisa ha spiegato come il ruolo dell'ateneo sia quello di impegnarsi nella formazione non solo degli studenti ma anche dei docenti, intesa in modo attivo e incentrata sulla discussione, sulla sperimentazione, sulla riflessione critica, in cui i formatori stessi si mettono in gioco. Presenti all'inaugurazione anche Andrea Simonetti, dirigente dell'Ufficio scolastico Provinciale di Pisa e il presidente della Provincia di Pisa che ha sottolineato come, grazie a questo hub, l'IIS "Da Vinci-Fascetti" si apre alla città e a tutta la Regione: una grande sfida dunque, non solo per la formazione, ma anche per la comunità.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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biancheriaecotone · 6 months
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Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura.
Nel cuore delle pittoresche Valli di Lanzo, un tesoro nascosto attende pazientemente di svelare le sue meraviglie tessili al mondo.
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile, un'opera voluta con fervore da Ester Fornara Borla e resa possibile dall'impegno dell'Amministrazione Comunale, è una gemma culturale incastonata nel seicentesco ex istituto delle Suore Immacolatine, noto anche come Palazzo d’Este.
Inaugurato con gioia e fierezza il 20 giugno 2009, questo museo è molto più di una semplice raccolta di oggetti antichi; è un santuario che celebra la ricca storia tessile e il patrimonio artistico delle Valli di Lanzo. 
Riscoperta delle Tradizioni Tessili 
Una delle principali missioni del Museo Etnografico è quella di preservare e promuovere le tradizioni tessili tipiche del territorio.
L'esposizione è suddivisa in due sezioni distintive: la prima, dedicata alla filatura e alla tessitura, offre un'affascinante panoramica delle antiche tecniche utilizzate dalle donne nelle case rurali delle Valli di Lanzo.
Qui, visitatori di ogni età possono immergersi nel processo intricato e laborioso che portava alla creazione di tele grezze di canapa o cotone, utilizzate per la biancheria per la casa e quella personale.
Grazie al restauro di un antico telaio risalente al XIX secolo, esposto con orgoglio nella sezione, è possibile rivivere l'arte millenaria della tessitura e ammirare la perfezione dei dettagli delle tele prodotte. 
La seconda sezione del museo è un omaggio all'Arte Popolana Lanzese, conosciuta anche come "Lavoro di Lanzo".
Questa tecnica di ricamo, nata nel cuore della città intorno al 1910 grazie all'iniziativa visionaria di Elena Mars Albert, ha plasmato un'intera generazione di donne lanzesi.
Attraverso la creazione di fiori, foglie e fettucce all'uncinetto, le giovani ragazze, spesso provenienti da famiglie contadine o svantaggiate, hanno imparato a trasformare semplici fili in opere d'arte.
I manufatti risultanti, spesso composti su tela grezza, erano venduti con orgoglio a Torino e oltre, portando un po' della bellezza delle Valli di Lanzo nel resto del mondo. 
Una Ricostruzione Storica Vivente 
Il Museo Etnografico non è solo una tappa turistica, ma un laboratorio vivente dove le tradizioni tessili prendono vita.
Grazie alla dedizione del Comitato Ponte del Diavolo di Lanzo, il museo ospita regolarmente sessioni pratiche e visite guidate per condividere le antiche tecniche e promuovere l'arte della tessitura e del ricamo.
Qui, i visitatori possono sperimentare di persona l'uso degli strumenti secolari, testimoni dell'ingegno e della maestria dei tessitori del passato. 
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Il Passato e il Presente Si Fondono 
Oltre alla sua funzione educativa e culturale, il Museo Etnografico è anche un ponte tra il passato e il presente.
Le opere esposte, insieme alla documentazione fotografica originale e agli arazzi moderni creati dal laboratorio d’arte tessile “Ricamare a Lanzo”, raccontano una storia di continuità e innovazione.
Il Ricamo di Lanzo, inserito nel disciplinare di produzione “Tessitura, Arazzi, Ricamo e Abbigliamento” per l'Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte, continua a ispirare anche la moda contemporanea, come dimostrato dal progetto di reinterpretazione stilistica del 2012, che ha dato vita a una collezione di gioielli contemporanei. 
Un Palazzo Rico di Storia 
Il palazzo che ospita il Museo Etnografico è più di un semplice edificio; è una testimonianza vivente della storia delle Valli di Lanzo.
Un tempo appartenuto alla potente famiglia Este di San Martino in Rio, il palazzo ha attraversato secoli di dominio e cambiamenti politici prima di diventare sede dell'Istituto delle Suore Immacolatine e, infine, del Museo Etnografico.
La sua storia intrisa di nobili gesta e passaggi di potere conferisce al museo un'aura di grandezza e maestosità che si fonde perfettamente con il suo intento di celebrare le arti tessili locali.
In conclusione, il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese è molto più di una semplice attrazione turistica; è un luogo dove la storia prende vita, dove le tradizioni sono onorate e dove l'arte continua a fiorire. Con la sua vasta collezione di opere antiche e moderne, le sue sessioni pratiche e il suo impegno per la promozione della cultura tessile locale, questo museo rimane un faro di ispirazione per le generazioni presenti e future.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
Una Tela di Storia e Cultura
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carmenvicinanza · 7 months
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Clarice Phelps
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Clarice Phelps, chimica nucleare, è la prima donna afroamericana coinvolta nella scoperta di un elemento chimico, la tennessina o elemento 117.
Sostenitrice della diversità, importante è il suo contributo alla divulgazione scientifica e alla sensibilizzazione nelle nuove generazioni.
Nata col nome di Clarice Evone Salone nel 1981 a Minneapolis, nel Minnesota, è cresciuta, con tre sorelle e una madre single a Nashville, in Tennessee.
Ha iniziato a interessarsi alla scienza da bambina, guardando un programma televisivo sulle discipline STEM. Una passione sostenuta anche dai suoi insegnanti del Tennessee Aquatic Project and Development Group, organizzazione senza scopo di lucro per giovani a rischio.
Nel 2003 si è laureata in chimica all’Università di Nashville e, non riuscendo a trovare un’occupazione, si è arruolata nella Marina degli Stati Uniti dove ha prestato servizio come sottufficiale nel programma per l’energia nucleare.
Ha trascorso quattro anni a bordo della portaerei USS Ronald Reagan, dove ha gestito i controlli chimici del reattore nucleare e del generatore di vapore. Unica donna nera nella sua divisione sulla nave, per il suo lavoro si è aggiudicata il Military Excellence Award. 
Dopo essersi congedata, nel 2009, ha iniziato a lavorare all’Oak Ridge National Laboratory, dapprima come tecnica per poi diventare ricercatrice associata, fino a diventare la responsabile dei programmi che hanno prodotto gli isotopi nichel-63 e selenio-75. È stato qui che ha scoperto un nuovo elemento, il 117.
Nel 2017 è stata premiata con il YWCA Tribute to Women di Knoxville nella categoria Tecnologia, ricerca e innovazione.
Nel 2019 è stata inclusa nella tavola periodica dei giovani chimici dell’Unione internazionale di chimica pura e applicata “per i suoi contributi alla ricerca e all’impegno pubblico come importante sostenitrice della diversità“.
Nel 2021 ha conseguito un Master in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Austin in Texas e successivamente il dottorato in filosofia nel programma di ingegneria nucleare presso l’Università di Knoxville, inTennessee. 
Fa parte dell’American Chemical Society, continua a gestire l’uso industriale degli isotopi per la divisione Isotope & Fuel Cycle Technology di Oak Ridge ed è nel comitato di sensibilizzazione educativa per le scuole della contea di Knox.
La sua carriera non è stata priva di mortificazioni, pur avendo avuto un ruolo importante nella scoperta della Tennessina, il suo nome è stato escluso dalla lista degli ospiti al gala di presentazione e dalla targa da appendere nel laboratorio. Ha dovuto imporsi affinché il suo nome venisse aggiunto insieme a quelli delle altre persone dello staff.  
Nel settembre 2018, la fisica britannica Jessica Wade, che si occupa di scrivere le storie delle scienziate su Wikipedia, aveva pubblicato un articolo su di lei che è stato cancellato l’11 febbraio 2019.
Dopo varie sollecitazioni da parte di stampa e  riviste del settore, nel 2020 la voce che riporta la sua storia e l’importante scoperta a cui ha contribuito è stata ripristinata e il suo nome appare finalmente nei media mainstream. 
Ancora una volta bisogna ringraziare Jessica Wade, che col suo incessante lavoro, dona visibilità a scienziate a cui, ancora oggi, viene negata.
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agrpress-blog · 11 months
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Tre giorni per parlare di didattica, di innovazione, di sperimentazione, tre giorni per parlare di scuola, ma soprattutto per far parlare la scuola e i suoi protagonisti. Dal 14 al 16 novembre il consueto appuntamento “3 giorni per la scuola” promosso da Città della Scienza di Napoli e l’Assessorato Scuola - Politiche sociali - Politiche Giovanili della Regione Campania in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania ed il sostengo della Regione Campania, affronterà diversi temi di attualità, per indagare con esperti, docenti, educatori di tutta Italia le trasformazioni, i punti d’arrivo e le nuove sfide con cui si confronta oggi il mondo della scuola. L’evento inaugurale, che si terrà il 14 novembre alle ore 10:00 in sala Newton prevede i saluti delle autorità e a seguire il Presidente di Città della Scienza Riccardo Villari e l’Assessore alla Scuola - Politiche Sociali - Politiche Giovanili della Regione Campania Lucia Fortini, inaugureranno la manifestazione che ospiterà l’intervista di Mauro Antonio Di Vito, Direttore - Osservatorio Vesuviano - INGV, di Ettore De Lorenzo, giornalista RAI, per comprendere il fenomeno naturale del bradisismo, che da diverso tempo, tiene tutti con il fiato sospeso, per cercare di conviverci in modo corretto. Il Presidente di Città della Scienza Riccardo Villari ha commentato: “La 3 Giorni per la Scuola è uno dei principali eventi nazionali dedicati al mondo della scuola, che sin dalla sua prima edizione ha messo al centro insegnanti e studenti. Città della Scienza dialoga, da sempre, con il mondo della scuola affiancandola nelle sue diverse sfide per far fronte, all’insegna della condivisione e dell’innovazione, alle rinnovate esigenze dettate dalla contemporaneità”. Tra gli eventi di punta della manifestazione quello dedicato all’iniziativa “ORIENTAlife – la scuola orienta per la vita”, promosso dall’Assessorato Scuola Politiche Sociali – Politiche Giovanili della Regione Campania in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania: un percorso di orientamento e crescita per formare e informare, offrendo ai giovani gli strumenti necessari per individuare il proprio percorso di vita futuro e l’evento Le scuole promotrici di salute della Regione Campania AA.SS.LL. e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. Altro momento rappresentativo nel programma sarà l’approfondimento organizzato da Movimento di Cooperazione Educativa e Bottega della Comunicazione e della Didattica, dal titolo Per una scuola in un futuro di pace, costruiamolo insieme! che vede la partecipazione di Alex Zanotelli, uomo di Pace e di giustizia con l’intervento: Prepariamo la Pace insieme, tema di grande attualità e necessità in questo periodo a livello globale. E parlando di Arte e Scienza si evidenziano due appuntamenti: il primo con Pierluigi Paolucci, INFN Napoli che racconterà la scienza attraverso linguaggi alternativi ART & SCIENCE ACROSS ITALY per illustrarci che le materie STEM possono essere raccontate alle future generazioni usando linguaggi di comunicazione alternativi; il secondo con Francesco Valentini, Pio Capobianco, CTS (Centro Territoriale di Supporto) Bologna che illustreranno agli insegnanti come fare didattica inclusiva con le immagini, attraverso le funzionalità di alcuni software online di visual design.Anche questa edizione della manifestazione affronterà le grandi sfide che attraversano il mondo della scuola, mettendo in relazione insegnanti da tutta Italia impegnati nello scambio di buone pratiche, innovazione didattica e strumenti utili alla ri-generazione della scuola.
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Young Sparks Symposium: giovani faville illuminano Solomeo nel nome di Scienza, Umanesimo e Tecnologia Una festa dell'umanesimo prende vita a Solomeo, Umbria, con il "Young Sparks Symposium", un incontro unico di giovani menti provenienti da ogni parte ...
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Docente tutor e orientatore: più di 50.000 ingressi nella scuola
Docente tutor e orientatore: sono state più di 50.000 le richieste presentate dagli istituti superiori per inserire nel loro organico le due figure professionali nuove per la scuola italiana. Lo scopo dell'introduzione (in modo sperimentale) delle due figure all'interno della scuola italiana risponde allo scopo, secondo quanto dichiarato dal ministero dell'Istruzione e del Merito, di personalizzare il percorso didattico degli studenti. Numeri al di sopra delle aspettative Su 2.734 istituzioni scolastiche interessate, ben 2.728, pari al 99,8% del totale, hanno presentato una richiesta per partecipare ai moduli formativi per le nuove posizioni previste per la scuola italiana. E' quanto dichiarato dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che non ha nascosto la sua soddisfazione per quello che ritiene un grande risultato. L'obiettivo minimo per avviare il progetto era stato fissato nella cifra di 37.708 per la figura di tutor e di 2.753 per i docenti orientatori. Con la risposta ottenuta, saranno avviati alla formazione 52.176 tutor e 4.252 docenti orientatori. Docente tutor e orientatore: cosa sono Le due figure professionali esordiranno a partire dal prossimo anno scolastico e avranno ruoli specifici a beneficio degli studenti delle classi terze, quarte e quinte nelle scuole secondarie di II grado. Il docente tutor avrà il compito di: - coordinare e implementare le attività didattiche - aiutare i ragazzi in difficoltà a recuperare le lacune - assistere gli studenti nella scoperta dei propri talenti per poi potenziarli. Il docente orientatore, invece, sarà impegnato nelle attività di orientamento che consentano ai ragazzi di compiere le scelte più aderenti a quelle che sono le loro aspirazioni e potenzialità. A questo scopo coadiuverà percorsi di studio e di lavoro in collaborazione con le realtà del territorio. Entrambe queste figure dovranno seguire un percorso formativo che potrà essere svolto da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa). Sarà un percorso di 20 ore con esame finale. Ogni tutor avrà la responsabilità di un gruppo di studenti e avrà una retribuzione che andrà da un minimo di 2.850 euro lordi a un massimo di 4.750 mensili. Il docente orientatore, invece, avrà come compenso una cifra che si aggira tra i 1.000 e i 2.000 euro lordi mensili. Le attività di potenziamento a favore degli studenti potranno essere sostenute con finanziamenti dal PNRR e dal Pon. Valorizzare il merito Inizia, così, quella rivoluzione del merito annunciata fin dall'inizio con il cambio di denominazione del ministero. Con la presentazione del progetto, infatti, il ministro Valditara non ha mancato di sottolineare che l'introduzione del docente tutor e del docente orientatore sono una chiara risposta al bisogno di elevare la qualità dell'insegnamento promuovendo l'impegno e il merito degli studenti. I sindacati del mondo della scuola, dal canto loro, fanno sapere che, pur dichiarandosi favorevoli a un allargamento dell'impiego delle due nuove figure professionali alle classi del biennio delle superiori, sono ancora da stabilire alcuni dettagli contrattuali. In copertina foto di Photo Mix da Pixabay Read the full article
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scienza-magia · 2 years
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Giornata mondiale dell'ONU delle donne nella ricerca scientifica
E' la Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza. Lucia Votano, il divario è un problema di tutta la società. Torna anche quest'anno la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, indetta dall'Unesco per l'11 febbraio: un evento che riconosce il ruolo fondamentale che le donne svolgono nelle discipline tecnico-scientifiche, le cosiddette discipline Stem, a dispetto dei tanti stereotipi che caratterizzano ancora la partecipazione femminile in questi ambiti. Secondo l'ultimo rapporto Unesco del 2021, infatti, solo il 33% dei ricercatori sono donne, nonostante rappresentino il 45% delle laureate e il 55% degli studenti di Master.
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Ancora tanti stereotipi da superare nella Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza 2023 (fonte: Phhere) © ANSA/Ansa Cifre in crescita rispetto agli anni precedenti, ma che non sono ancora sufficienti a colmare il divario di genere: "Non basta aumentare i numeri di partenza, perché il divario si allarga moltissimo man mano che si sale di livello", dice all'ANSA Lucia Votano, la prima donna a dirigere i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Dobbiamo renderci conto che non si tratta solo di una rivendicazione femminile - aggiunge Votano - ma di una problema che riguarda l'intera società: parliamo delle discipline che garantiranno la crescita economica del Paese, è come se un atleta cercasse di partecipare ad una gara con una gamba più corta dell'altra". La ricercatrice sottolinea, in particolare, il ruolo fondamentale che riveste la scuola, fin dalla materna, nel saper offrire a tutti la possibilità di accedere alle stesse opportunità: "Non bisogna solo puntare a premiare il merito, ma soprattutto a permettere a ciascuno di esprimere al meglio le proprie potenzialità, che possono essere anche molto diverse da individuo a individuo. E andrebbe anche fatta una revisione seria dei metodi di insegnamento delle materie scientifiche", prosegue Lucia Votano. "Ad esempio, materie come matematica e fisica non vengono mai affrontate da un punto di vista storico, cosa che invece aiuterebbe a creare maggiori connessioni con le altre materie". In un video la voce di 20 ricercatrici a voce della scienza al femminile, nei messaggi di venti ricercatrici raccolti dal ministero per l'Università e la ricerca in collaborazione con i principali enti e centri di ricerca italiani, in occasione della Giornata Iinternazionale per le donne e le ragazze della scienza che si celebra oggi: “La scienza è un modo per conoscere le cose, per vincere le proprie paure”, “Mi affascina scrutare materiali nel profondo”, “Ho studiato fisica per capire il mondo e la racconto per provare a migliorarlo”, sono alcuni dei messaggi, accanto a: “La scienza descrive un mondo senza confini e mi piace l’idea di continuare a stupirmi proprio come facevo da bambina”, “Credo nella ricerca”. “Contribuiamo al progresso!”. Superare gli stereotipi di genere, incoraggiare le studentesse a seguire le proprie passioni, promuovere la #formazione e le carriere scientifiche. Sono loro, le nostre ste(a)m#WomenInScienceDay #stem pic.twitter.com/4ViE1qthyR — Ministero dell'Università e della Ricerca (@mur_gov_) February 11, 2023 Sono immagini positive, indirizzati soprattutto alle più giovani incoraggiarle a studiare le scienze e a intraprendere la carriera scientifica. I 20 messaggi sono stati raccolti in un video dal ministero della Ricerca, in collaborazione con gli enti di ricerca Area Science Park; Agenzia spaziale italiana (Asi); Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr); Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea); Istituto nazionale di astrofisica (Inat); Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire); Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim); Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN); Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv); Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs). Le 20 ricercatrici hanno voluto dare un incoraggiamento a tutte le giovani donne perché seguano le proprie passioni e inclinazioni. Un momento di riflessione personale che è anche uno stimolo per l’intera comunità nel perseguire obiettivi di parità di genere in termini di opportunità educative, di formazione e di carriere scientifiche. Donne nella scienza di ieri e di oggi, la storia in un video Donne di ieri e di oggi sono le protagoniste del video che racconta la transizione della figura femminile nell'ambito della ricerca scientifica, pubblicato da Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e Fondazione Ansaldo in occasione della Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza. I filmati mostrano donne del passato, impegnate nella ex-centrale elettronucleare di Caorso (Emilia-Romagna) e negli stabilimenti Asgen di Genova, e del presente, al lavoro nei laboratori dei diversi centri Iit distribuiti in Italia. Il video di quest'anno vuole sottolineare come le donne siano sempre state presenti nella sfera scientifica. Seppur spesso osteggiate da una società che le voleva relegate a ruoli stereotipati, alcune scienziate sono riuscite a distinguersi facendosi spazio in una élite principalmente maschile, anche se venivano spesso considerate come eccezioni o, addirittura, venivano private del loro stesso successo e tenute nell'ombra. Le cose ora stanno finalmente cambiando e la pubblicazione di questo video punta proprio a supportare un cambiamento culturale in modo che non sia più necessario promuovere politiche di inclusione. Iit e Fondazione Ansaldo sono impegnati a promuovere l'uguaglianza di genere e l'inclusione attraverso iniziative pubbliche. Nello staff dell'Iit la componente femminile arriva al 43% e, dal 2020, l'Istituto si è dotato di un ufficio dedicato a diversità e inclusività, che ha il compito di redigere ed attuare un documento strategico che delinea gli obiettivi e le azioni da intraprendere per promuovere l'uguaglianza di genere. Anche Fondazione Ansaldo negli ultimi anni si è impegnata a promuovere, attraverso la valorizzazione del patrimonio archivistico di cui è custode, la storia dell'emancipazione femminile e dell'ingresso delle donne nel mondo del lavoro, offrendo percorsi didattici ad hoc per le scuole e con la mostra #Women allestita a partire dal 2020. Read the full article
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ilquadernodelgiallo · 4 years
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Forse la cosa che più mi commuove degli oggetti è che gli oggetti non cambiano, sono fedeli, non ti tradiscono, le persone invece cambiano, non le riconosci più, o se non cambiano cambia il tuo rapporto con loro. L'oggetto invece ti riporta a come eri quando l'hai visto la prima volta: io sono quel sasso, m'hai trovato quel giorno nel fiume, sono sempre quel sasso quindi se vuoi avere un rapporto con me devi tornare quel ragazzino che mi ha trovato nel fiume. Al sasso non gliene frega niente che tu sia diventato un professore universitario, che abbia vinto sette Campielli. Per me questa è una cosa pacificante, liberatoria, è l'onestà, è la chiarezza dei patti. [MM] ____________________ L'altra cosa che trovavo impagabile e che non ho mai più ritrovato in nessun altro ambiente è la capacità che hanno i borgatari di metterti in mano la loro vita dopo cinque minuti che li conosci, Un borghese per fare una cosa del genere ha bisogno di mesi o anni di conoscenza. Invece loro sono senza filtri, hanno una specie di mancanza totale di difese, che è poi la ragione per cui sono così aperti a qualunque forma di innovazione. Non hanno anticorpi: quello che arriva lo prendono immediatamente, perciò sono sempre attaccati all'ultimo modello di tutto, di droga o di applicazione, di abito, qualunque cosa. [...] Se dimentichi troppo a lungo come è fatta la letteratura, poi lei ti morde nel momento in cui te l'aspetti di meno, torna come fantasma. Per esempio i giornalisti fanno funzionare nei loro articoli un meccanismo di suggestione per contatto che è quello classico della letterature: se due cose non vicine allora vuol dire che sono simili. Le metafore o la rima funzionano in questo modo. Oppure il meccanismo di identificazione letteraria: mi sento Pierre Bezuchov di Guerra e pace perché alcuni miei caratteri sono simili ai suoi. Il fatto che i giornalisti usino questi meccanismi è un problema perché creano nella realtà collegamenti emotivi e non razionali. [...] Ho l'impressione che ormai la gente pensi alla letteratura solo come svago o come impegno: lo spessore formale non interessa più a nessuno. È questo secondo me che ha fatto morire la critica militante seria. [...] Forse una ragione all'origine del cattivismo è che ho sempre avuto l'impressione, già dal tempo del primo libro e adesso in maniera violentissima, che si fosse in giro troppo ottimismo coatto. Che venisse richiesto alla letteratura un messaggio per forza positivo, sotto forma di engagement, come luce in fondo al tunnel, come messaggio per i nostri ragazzi. [...] Insomma, l'idea è che il male sia sottovalutato, che sia qualcosa che esiste ed è potente, e agisce, però stranamente se ne deve parlare il meno possibile. Questo non mi è mai andato giù. Anche dell'odio ho sempre pensato che fosse sottovalutato rispetto all'amore: esiste un diluvio di discorsi sull'amore e pochissimi discorsi sull'odio. Poi quando arriva qualcuno che ti fa saltare le bombe sotto ai piedi dici: ma questi ci odiano, com'è possibile? [...] La vita che diventa spettacolo di se stessa è esattamente l'oggetto del realismo contemporaneo, che è piuttosto, proprio per questo, un iperrealismo: rappresenta la rappresentazione. I culturisti di borgata vendono la propria immagine, non se stessi; i turisti che si recano negli Emirati Arabi vanno a visitare il turismo, non gli Emirati. Anche qui, si tratta di una falla nell'Essere. Un oggetto importante del realismo, oggi, dovrebbe essere il miracolo contraddittorio della tecnologia, che da una parte ci rende capaci di dominare una quantità mai prima sperimentata di informazioni, di essere padroni e responsabili della nostra vita come mai in passato, e dall'altra ci spinge e regredire all'infanzia della creatività e dell'immaginazione. Incarna desideri primitivi e incarnandoli li surroga. Credulità, ossessioni, miti, magia: il selfie come spossessamento, come adesione a un "profilo", "egli" e non "io", questa è forse l'unica epica contemporanea. L'errore di molti, me compreso, è stato di accogliere l'irrealtà, o il post-umano, come una deriva finale e dunque in fondo come una liberazione; mentre chiaramente è solo l'inizio di qualcosa che dobbiamo cominciare a capire. [...] C'è un rapporto di doppio vincolo tra tecnologia e ossessione erotica: in entrambe si spezza il nesso tra violenza dei desideri e conoscenza, o volontà. Come nell'ossessione erotica sei condannato a un'eterna ripetizione, alla ricerca di un feticcio che è sempre quasi lui ma non è mai lui, così la tecnologia ti dà l'illusione di un dominio sulla realtà che è continuamente rinviato, e che dipende da centri di potere che non controlli. [...] Il reality mostra la verità? Abbastanza, perché i protagonisti del reality recitano, ma è talmente evidente che stanno recitando che sotto vedi quello che sono. Sotto quelle ragazze che fanno finta di essere chic vedi la tipa di borgata. A me interessa molto tutto ciò che è animalesco negli uomini, mi interessa anche come la cultura inamidata venga presa per il culo. [...] La cosa che invece mi disturba è quando a questo modo culturalmente non controllato qualcuno vuole mettere le mutande, cioè il fatto di prendere quella materia ruspante e volerla disciplinare come quando al Grande Fratello se la prendono perché uno bestemmia. [...] Non è questione di imitare: nessun realista serio imita la realtà, ma la sfida dicendo "ti faccio vedere io come dovresti essere". [...] A me la grande, commovente impresa educativa che la sinistra ha tentato a partire dalla metà dell'Ottocento pare completamente fallita. Il fatto di essere conservatore consiste nel non credere nel progressismo. [...] In generale non credo molto nelle scritture "impegnate": ho sempre paura che queste scritture, ricattate dall'emergenza, finiscano per trascurare gli aspetti formali mentre è solo grazie alla sua forma, al suo spessore e alla sua ambiguità, che la letteratura aiuta a conoscere ciò che lo scrittore non sapeva di sapere. [WS]
Carlo Mazza Galanti (a cura di), Scuola di demoni. Conversazioni con Michele Mari e Walter Siti
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lamilanomagazine · 6 months
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Bologna, l'annuncio dal sindaco Matteo Lepore: dal 2025 tutte le medie saranno aperte al pomeriggio
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Bologna, l'annuncio dal sindaco Matteo Lepore: dal 2025 tutte le medie saranno aperte al pomeriggio. Da gennaio 2025 tutte le scuole secondarie di primo grado dei 22 Istituti Comprensivi della città saranno aperte anche nelle ore pomeridiane per realizzare attività di supporto allo studio, socio-culturali e sportive rivolte ad adolescenti e famiglie con l'intento di promuovere il successo scolastico e formativo, la socialità e la formazione continua.L'annuncio è stato dato Lunedì mattina, dal sindaco Matteo Lepore e dell'assessore alla scuola Daniele Ara, nel corso della presentazione di Radicalmente Adolescenti, il documento che riporta la strategia dell'amministrazione comunale di Bologna definita per e con gli e le adolescenti, e che prevede nuove azioni e servizi a loro rivolti. "Oggi – ha commentato il sindaco Lepore - presentiamo il frutto di due anni di lavoro, era una priorità del mandato offrire alle famiglie e agli adolescenti questi servizi su cui investiremo 10 milioni di euro di risorse europee da qui a fine mandato". "Un grande impegno – aggiunge l'assessore Ara – che integra per la prima volta in maniera sostanziale le politiche per i nostri adolescenti con tutte le politiche della città. Un ringraziamento a tutte le comunità educanti, alle scuole, all'area Educazione e ai Quartieri. Tornerò in tutti i Quartieri per illustrare questo piano ed entrare nel vivo delle varie politiche, incontrando i Tavoli Adolescenti". La strategia illustrata nel documento si colloca all'interno delle azioni di implementazione del Piano Adolescenza del Comune di Bologna ed è il frutto di un percorso di ascolto che, attraverso Le Nuove Scuole di Quartiere, l'Istruttoria Pubblica sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e il percorso di coinvolgimento di educatori ed educatrici dei servizi extrascolastici a cura dell'Università di Bologna, tra aprile 2022 e maggio 2023 ha coinvolto più di 700 persone tra insegnanti, dirigenti scolastici, educatori/educatrici, genitori, ragazze/ragazzi e, più in generale, professionisti dell'area socio-sanitaria, educativa e culturale appartenenti ad enti pubblici e del Terzo Settore. Il documento traccia le linee di sviluppo delle nuove progettualità e le politiche con cui si intende rispondere alle crescenti sfide educative: oltre alle tappe, agli esiti e ai dati emersi dal percorso di ascolto, sono infatti riportate dieci azioni per il futuro. Delle dieci azioni, cinque sono state definite in collaborazione con il Dipartimento Welfare e Promozione del Benessere di Comunità e il Dipartimento Cultura, Sport e Promozione della Città del Comune di Bologna, e cinque sono state promosse dall'Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, in collaborazione con la Fondazione Innovazione Urbana Rusconi Ghigi e i Servizi Educativi Scolastici Territoriali (SEST) dei Quartieri, a partire da quanto emerso dalla Programmazione Condivisa delle politiche educative rivolte a giovani e adolescenti, svolta il 26 maggio 2023. Le cinque azioni promosse dall'Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, che saranno implementate nel prossimo futuro, prevedono di: - Aprire le scuole di pomeriggio tutto l'anno Sulla scia del progetto estivo Scuole Aperte Estate, tutte le scuole secondarie di I grado dei 22 Istituti Comprensivi della città verranno aperte anche nelle ore pomeridiane per realizzare attività di supporto allo studio, socio-culturali e sportive rivolte ad adolescenti e famiglie con l'intento di promuovere il successo scolastico e formativo, la socialità e la formazione continua. Avvio previsto: gennaio 2025  - Qualificare e innovare gli spazi per giovani e adolescenti L'obiettivo è innovare avviando nuove sperimentazioni nel sistema educativo extrascolastico integrato per promuovere negli/nelle adolescenti la conoscenza e la responsabilizzazione nella cura degli spazi della città, favorendo l'autonomia, la costruzione di nuove competenze e lo sviluppo della creatività all'interno di gruppi eterogenei. Avvio previsto: ottobre 2024  - Sostenere la comunità educante L'obiettivo è qualificare la comunità educante, favorendo l'integrazione professionale delle professioniste e dei professionisti che operano in ambito educativo, promuovendo la formazione continua e accompagnando le famiglie nei percorsi di crescita dei figli e delle figlie. Già avviato  - Creare una rappresentanza di giovani e adolescenti Si intende creare uno spazio di rappresentanza e sperimentazione per giovani e adolescenti che, attraverso attività laboratoriali e attività di welfare culturale, potranno esprimere la propria visione sui temi cruciali della contemporaneità. L'obiettivo è dare centralità ai desideri e alle visioni dei/delle giovani cittadini/cittadine e trasformare le loro idee in azioni concrete per la città. Avvio previsto: settembre 2024  - Educativa Digitale: avviare attività di ricerca-azione sul digitale L'obiettivo è operare una ricognizione delle attività che giovani e adolescenti del territorio bolognese svolgono online per supportare un progetto educativo sul digitale e migliorare l'informazione verso adolescenti e famiglie attraverso una più efficace comunicazione delle attività presenti sul territorio. Avvio previsto: gennaio 2025 A queste azioni ne saranno affiancate altre cinque implementate in ambito socio-sanitario, sportivo, culturale e organizzativo che prevedono di: - Promuovere autonomie nei giovani e supporto alla genitorialità; - Realizzare azioni di prevenzione e promozione della salute; - Promuovere le attività motorie; - Sostenere il welfare culturale per adolescenti e giovani; - Consolidare e strutturare le alleanze tra gli attori del territorio... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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