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Alessandria: Presentazione del libro “Racconti Gentili” e Laboratorio Creativo per Bambini
Un pomeriggio dedicato alla lettura e alla creatività per i più piccoli
Un pomeriggio dedicato alla lettura e alla creatività per i più piccoli Un evento per i bambini e le famiglieSabato 16 novembre alle ore 18:00, presso la Galleria Universo in Via Dante ad Alessandria, si terrà la presentazione del libro Racconti Gentili, scritto da Marialuigia Girone e illustrato da Francesca Ludovica Girone. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’associazione Impronta…
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“Cerco di giudicare il meno possibile chi mi trovo di fronte e so che molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza.
In realtà essere scortesi è molto più facile che essere educati. Per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe, perché la vita è un casino per tutti. Per alcuni è un casino meraviglioso, per altri un casino insopportabile...
L’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale, cercando, per quanto possibile, di non incasinare la vita degli altri”
— Marco Mengoni
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[ Immagine tratta da Il buon comportamento, vademecum del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell’Esercito / Ufficio Addestramenti e Regolamenti / Sezione Regolamenti, anno 1952, p. 97 ]
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Se fossi stato mio amico, ti avrei detto di non aver paura di scoprire chi sei.
Il ragazzo nella foto si chiama Andrea Spezzacatena. Andrea è un ragazzo sensibile, gentile, buono, Andrea è speciale, è diverso, è avanti con i tempi e questa sarà la sua più grande tortura. Andrea ha una famiglia che lo ama, è un figlio dal cuore d'oro e un fratello maggiore amorevole, ma Andrea ha anche le sue paure, le sue fragilità, i suoi dubbi. È solo un ragazzo di 15 anni ed ha tutta la vita davanti a sé per scoprire quanta bellezza c'è là fuori, quanta bellezza è in lui, ha ancora tanta strada da seguire, se solo qualcuno quella strada non gliela avesse bloccata con la forza dell'odio. Andrea viene bullizzito per lo smalto sulle unghie e perché indossa un pantalone rosa, inoltre i suoi bulli creano una pagine Facebook nella quale si prendono gioco di lui. Andrea ha 15 anni da soli 6 giorni, 15 anni li avrà per sempre, tutta quella vita a lui promessa non saprà mai cosa sia perché Andrea un giorno torna a casa e si toglie la vita.
Il bullismo uccide, la cattiveria uccide, le parole dette per ferire uccidono. Teresa, la madre di Andrea, da anni va di scuola in scuola a raccontare la storia di suo figlio, "è un modo per aprire e chiudere la bara di Andrea." Non si è lasciata morire da tanto dolore per far vivere Andrea e per ricordare ogni giorno che il bullismo è merda. A voi la lettura di un post Facebook di Teresa, post che mi ha fatto gelare il sangue, lacrimare, provare rabbia e fermarmi a pensare per trovare un perché di tanto odio, ma un perché non esiste, fa solo male. Oltre a quel pantalone rosa scolorito in lavatrice c'era un mondo di colori, la promessa di bellezza non mantenuta. L'educazione la si insegna, ma sensibilità è un dono e non ci sono esempi per insegnarla, la si applica e basta.
Teresa Manes:
Quando all'obitorio quel giorno ritrovai il corpo di mio figlio, in parte mi sentii risollevare.
Avevo di nuovo il suo corpo, in fondo.
Ricordo ancora quella teca, al centro della stanza, dove ci fu concesso di ritrovarlo, disteso in una sacca.
Pareva che stesse dormendo, sudato.
Allungai e strinsi tra le dita il polsino della maglia che tenevo addosso.
Passai e ripassai quel piccolo lembo così ricavato sui vetri della teca, di cui vi ricordo ancora impresse altre impronte di dita straziate.
Io ero lì che volevo solo asciugare il suo volto.
Ma chissà quanti altri occhi intrisi di dolore avrà ospitato quella teca.
Poi arrivò una donna a ritirare quella barella.
Lo fece con un amorevole lentezza che solo una mamma sa concedere ad un'altra mamma.
Un piccolo gesto, caritatevole di cui mi fece dono.
E in quell' ultima frazione di secondo, prima che quella porta si richiuse, strappandomi via mio figlio, ci fu uno sguardo, scambiato tra me e lei che fu intenso.
Ecco, se mi si chiedesse di descrivere un momento di empatia, io racconterei questo.
Un momento in cui due estranee hanno capito e accolto le necessità dell'altra.
Lei, donandomi il tempo di lasciarmi dire addio con la delicatezza che richiedeva la circostanza.
Io, di ringraziarla per aver compreso per poi lasciarla andare al suo lavoro.
Scrivo tutto questo perché credo che se la cattiveria avesse modo di respirare l'odore acre che quel giorno mi è rimasto impresso nelle narici, forse, le verrebbe un rigurgito di bene.
Ciao Andrea (1997 - 2012)
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ho un debole per la buona educazione. per la gentilezza.
mi piacciono le persone umili.
mi piacciono i portatori di bene.
non è facile incontrarle ma esistono.
e se li incontrate teneteveli stretti
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Io non voglio una Giornata Contro La Violenza Sulle Donne!
Io voglio che dalle scuole materne venga trasmesso il rispetto, l'uguaglianza, la gentilezza; prima ai genitori poi ai bambini.
Io voglio che dalle elementari in poi venga insegnata anatomia ed educazione sessuale; che venga fatto sapere cos'è concepire, cos'è il travaglio, cos'è il dolore, cos'è crescere ed educare un figlio. Io voglio test, prove pratiche che uomini e donne sappiano che si è uguali; che nessuno può spegnere l'identità dell'altro, materie di psicologia nelle scuole e non lo psicologo quando nasce un problema.
Io voglio che chi si macchia di un delitto anche se non è omicidio, sconti delle pene severe ma non a fare palestra in carcere; mentre paga deve studiare tutto quello che voglio s'insegni sin dall'infanzia.
Io non voglio una giornata mondiale
contro la violenza sulle donne.
Io voglio che il mondo intero ogni giorno insegni, educhi i bambini, adolescenti, uomini e donne al rispetto, perchè ognuno di noi è unico nel suo essere e non si può vivere come vogliono gli altri. Se tu uccidi con una pistola, con un coltello, con l'acido, con il terrore, con le parole, Tu non meriti d'avere quello che togli a qualcun altro.
- Ketty Karol
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Un giovane chiese al nonno:
"Nonno, come facevi a vivere in passato senza tecnologia...
senza computer...
senza droni...
senza bitcoin...
senza connessione internet...
senza TV...
senza condizionatori...
senza auto...
senza telefoni cellulari?"
Il nonno rispose:
"Proprio come vive la tua generazione oggi...
senza preghiere,
senza compassione,
senza rispetto,
senza buona educazione,
senza vera istruzione,
con una personalità povera,
senza gentilezza umana,
senza vergogna,
senza modestia,
senza onestà.
Noi, le persone nate tra il 1930 e il 1980, eravamo i benedetti. Le nostre vite ne sono una prova vivente." Giocavamo e andavamo in bicicletta senza mai indossare il casco.
Dopo la scuola, facevamo i compiti da soli e giocavamo nei prati fino al tramonto.
Avevamo amici veri, non amici virtuali.
Quando avevamo sete, bevevamo dalla fontana, dalle cascate o dal rubinetto, non dall’acqua minerale.
Non ci preoccupavamo né ci ammalavamo, anche se condividevamo la stessa tazza o piatto con gli amici.
Non ingrassavamo, nonostante mangiassimo pane e pasta ogni giorno. Camminavamo a piedi nudi e non ci succedeva nulla.
Non prendevamo integratori alimentari per rimanere in salute. Creavamo i nostri giocattoli e ci giocavamo.
I nostri genitori non erano ricchi, ma ci davano amore, non beni materiali.
Non avevamo telefoni cellulari, DVD, PSP, console per videogiochi, PC, chat su internet… ma avevamo amici veri. Andavamo a trovare i nostri amici senza bisogno di inviti e condividevamo con loro il cibo e il tempo.
I genitori vivevano vicino a noi, e il tempo in famiglia era prezioso.
Le nostre foto erano in bianco e nero, ma i ricordi erano pieni di colori.
Siamo una generazione unica e la più comprensiva, perché siamo l’ultima che ha ascoltato i propri genitori. E siamo anche i primi che sono stati costretti ad ascoltare i propri figli.
Siamo un’edizione limitata.
Approfitta di noi. Impara da noi. Siamo un tesoro destinato a scomparire presto..
( Fonte Web)
Art..... Pablo Picasso
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E' fondamentale che chi faccia divulgazione scientifica anche sui social abbia un approccio gentile con gli utenti, non arrogante, non presuntuoso, ma solo etico: e non è il caso, Roberto Burioni - che può fare solo un favore alla scienza: dimettersi da ogni ruolo.
Allontanare le persone dalla scienza, comporta due conseguenze principali:
- non sarà difficile trasformare la sanità italiana da pubblica a privata
- non sarà difficile che "idioti con la laurea" esercitino la loro professione solo in virtù del compenso, non per curare.
I principi della deontologia medica sono:
1) Rispetto per i diritti e la dignità di ogni persona
2) Competenza
3) Responsabilità
4) Integrità
non riscontrabili nell’atteggiamento di Roberto Burioni: ciò va a discapito dell’autorevolezza della scienza stessa.
Importante, in ricerca ed educazione, non essere superbi (come Roberto Burioni) e presuntuosi in virtù di pezzi di carta (lauree), perché si coltivano solo bias cognitivi.
La gentilezza è il molto che una persona può offrire, soprattutto quando il suo compito è educare (trasmettere buone conoscenze, buoni comportamenti). Me ne rendo conto ogni volta, dopo una conversazione proficua con persone che sanno parlano a te, per te, con te.
La scienza non è un dogma, perché non è una religione: chi ascolti o legga un divulgatore ha tutti i diritti di fare domande, di avere dubbi, e anche di essere scettico. È compito del divulgatore essere esaudiente, non coercitivo, non offensivo, in modo da non allontanare utenti.
Il mestiere del divulgatore (esattamente quanto per un insegnante) richiede come primo requisito essere persone pazienti: deve arrivare l'Informazione al pubblico, il più vasto possibile, e non un carattere autoritario, scortese.
Quando il divulgatore non sa cosa significhi fare il divulgatore (avvicinare le persone alla scienza e non maltrattarla).
E' fondamentale che chi faccia divulgazione scientifica anche sui social abbia un approccio gentile con gli utenti, non arrogante, non presuntuoso, ma solo etico: e non è il caso, Roberto Burioni - che può fare solo un favore alla scienza: togliersi dalle palle.
Importante, in ricerca ed educazione, non essere superbi (come Roberto Burioni) e presuntuosi in virtù di pezzi di carta (lauree), perché si coltivano solo bias cognitivi; quindi, ribadisco: che Burioni faccia un favore alla scienza: CHE SI TOLGA DALLE PALLE.
Allontanare le persone dalla scienza, comporta due conseguenze principali:
- non sarà difficile trasformare la sanità italiana da pubblica a privata
- non sarà difficile che "idioti con la laurea", esercitino la loro professione solo in virtù del compenso, non per curare gli altri.
#modello statunitense#libro#conoscere#basi del liceo classico#liceo classico#Roberto Burioni#dati#commenti#comprensione#scienza#incompetenza#dimissioni#ricerca#educazione#bias cognitivi#presunzione#virtù#pezzi di carta#lauree#coltivare#cognizione#cognizione di causa#gentilezza#modi
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Alimentatore per cereali: un racconto sull'empatia verso la naturaLa storia di Jasur e Jasmina, due giovani che insegnano il valore dell'aiuto agli animali. Di Robiya Jabborova Norkulova
In un inverno particolarmente rigido, quando la neve copre ogni cosa e rende difficile la vita degli animali, Jasur e Jasmina, due fratelli di un piccolo villaggio, dimostrano come un semplice gesto di cura possa trasformarsi in un atto di grande signific
In un inverno particolarmente rigido, quando la neve copre ogni cosa e rende difficile la vita degli animali, Jasur e Jasmina, due fratelli di un piccolo villaggio, dimostrano come un semplice gesto di cura possa trasformarsi in un atto di grande significato. Robiya Jabborova Norkulova, l’autrice di questo toccante racconto, ci offre una prospettiva piena di speranza e compassione, con un…
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Ma che bella idea.. (del cazzo)!
Quindi ricapitolando per andare in nave in Giappone da Busan.
DUE ORE DI TRENO VELOCE PER RAGGIUNGERE BUSAN DA SEOUL.
RICHIESTA DI ESSERE AL TERMINAL DIVERSE ORE PRIMA DELL'IMBARCO CHE AVVERRÀ ALLE 7:40PM.
PER POI SALPARE ALLE 22:30PM.
ARRIVANDO A FUKUOKA ATTORNO ALLE 5:30AM MA SENZA POTER SBARCARE CHE L'UFFICIO IMMIGRAZIONE E DOGANE APRE ALLE 7:30AM
Si dirà, almeno l'esperienza della traversata nello Stretto di Corea, su una nave giapponese con standard giapponesi..
Proprio con in mente la qualità giapponese il sottoscritto aveva preso una cabina notte in prima classe (ma è uno sballo! Cit.) da 4 persone in stile giapponese con futon annessi e connessi.
La realtà: la nave è vecchia. Gli interni sono vecchi. I bagni - in comune - sono vecchi. Solo il lenzuolino e la federa del cuscino sono lavati il resto è sporco e macchiato. Il cibo del ristorante di bordo ha pessime recensioni quindi tutti comprano dal mini kombini di bordo o dai distributori automatici. Ci sono una cinquantina di carrelli e messaggi attaccati un po' a cazzo ovunque con il nastro adesivo.
Praticamente un gemellaggio con i servizi di navigazione per le grandi isole in Italia.
La cosa più assurda però resta che dopo aver dormito essenzialmente su un pavimento ci siamo svegliati bene. Sarà stato il medicinale contro il mal di mare? La posizione? O è semplicemente il Giappone ad avere proprietà curative basta arrivarci?
Non lo sapremo mai. Per il resto Giappone mio come ti ho lasciato ti trovo, parafrasando non ricordo quale comico sei "La maggior ragione a sostegno sull'uso delle armi nucleari". Questo naturalmente se ci limitiamo a una visione superficiale stile barzelletta sul turismo di Pennac.
A parte la sorpresa di aver trovato i maggiori templi chiusi a Fukuoka (perché? Boh) e il non esser riusciti a condividere un taxi con le due ragazze italiane, o l'aver dovuto camminare al buio totale sotto una statua del Buddha.. l'esperienza giapponese è stata esattamente come me la ricordassi.
Pulizia, educazione, qualità, ordine, gentilezza. Per dire il centro commerciale della stazione di Fukuoka è come Harrods ma senza la boria e i prezzi da ricconi sauditi.
A Kyoto siamo finiti in un quartiere pieno di hotel così che incontriamo più occidentali che altri.
E devo ammettere che fa strano perché allontanarsi dalla nostra dimensione emiliana, italiana, europea sta aiutando.
Cerco di non aprire le notifiche e gli aggiornamenti delle notizie dal mondo.
Certo farlo da un appartamento grande la somma di tutti quelli avuti in Giappone (che botta di cù) fin'ora aiuta.
Bonus domanda a la "Il giovane Holden" ma come farà lo spruzzino del bidet automatico a sapere sempre esattamente dove si trova il bùs?
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La vanità è debolezza.
L'umiltà è forza e sapienza.
La gentilezza è carisma e fascino.
Scusa e grazie è sana educazione.
lan ✍️
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"Vestitevi di educazione e gentilezza
Sarete eleganti sempre ".
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Ho un debole per la buona educazione, e per la gentilezza.
Mi piacciono le persone umili e i portatori di bene.
Non è facile incontrarne ma esistono.
E quando le incontri bisognerebbe tenersele strette...🤍 💜 🤍
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Buongiorno!! ☕
Buon martedì e serena giornata 🤗
Lucia 💓
Luli ❤️ Lu 💖 🌞 🌊♾️
[Lo sai che...]
"La gentilezza ha due facce.
La prima è la buona educazione formale
e l’osservanza delle regole sociali.
Significa avere buone maniere,
seguire il galateo, l’etichetta.
La seconda, più importante:
significa essere brave persone.
Ovvero accoglienti, generosi, altruisti."
• Valentina D’Urso •
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Buongiorno e buona giornata 🖤
Ricetta del giorno:
Caffè
Sorriso
Ironia
Mescolare tutto nell'ordine prescritto
Aggiungere abbondante Gentilezza ed Educazione
E poi....
Si ricomincia ♡
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21
21 - Cosa ti eccita?
confidenza, stile, eleganza, intelligenza, gentilezza e educazione
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