#cura degli uccelli
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pier-carlo-universe · 23 days ago
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Alimentatore per cereali: un racconto sull'empatia verso la naturaLa storia di Jasur e Jasmina, due giovani che insegnano il valore dell'aiuto agli animali. Di Robiya Jabborova Norkulova
In un inverno particolarmente rigido, quando la neve copre ogni cosa e rende difficile la vita degli animali, Jasur e Jasmina, due fratelli di un piccolo villaggio, dimostrano come un semplice gesto di cura possa trasformarsi in un atto di grande signific
In un inverno particolarmente rigido, quando la neve copre ogni cosa e rende difficile la vita degli animali, Jasur e Jasmina, due fratelli di un piccolo villaggio, dimostrano come un semplice gesto di cura possa trasformarsi in un atto di grande significato. Robiya Jabborova Norkulova, l’autrice di questo toccante racconto, ci offre una prospettiva piena di speranza e compassione, con un…
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fashionbooksmilano · 9 months ago
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Folon Firenze
Skira, Milano 2005, 270 pagine, 24x30cm, ISBN 9788876243745
a cura di Marilena Pasquali
euro 39,00
email if you want to buy [email protected]
Il catalogo dell’esposizione dedicata all’artista belga presenta circa duecentocinquanta opere comprendenti celebri acquerelli, sculture e serigrafie.
Pubblicata in occasione della più importante mostra antologica mai realizzata in Italia, dedicata all’artista belga Jean-Michel Folon, una completa e aggiornata monografia su questo indiscusso protagonista della scena internazionale dalla straordinaria intensità espressiva e poetica.
Curato da Marilena Pasquali, il volume (catalogo dell’esposizione fiorentina realizzata a quindici anni dalla prima mostra pittorica di Folon al Museo Marino Marini) presenta circa duecentocinquanta opere comprendenti i celebri acquerelli, piccoli objets ricchi di fantasia e di ironia, e, soprattutto, le sculture – monumentali o di dimensioni più ridotte – che costituiscono una vera e propria rivelazione. L’artista noto in tutto il mondo per i suoi acquerelli e per la sua attività grafica, a partire dagli anni Novanta (dalla mostra al Metropolitan di New York, tappa significativa del suo percorso artistico) si è dedicato alla scultura con esiti di altissimo livello pienamente riconosciuti dalla critica e dal pubblico internazionale. A differenza del senso di equilibrio e della luce che emanano dalla sua produzione pittorica, nella scultura emerge il lato oscuro dell’artista, la leggerezza lascia il posto all’inquietudine, l’armonia si tinge dei colori del timore per l’esistenza. In questa trasformazione vengono alla superficie le sue radici nordiche. Ma nelle sculture, tuttavia, rimane quella tensione di Folon alla luce, all’aria, allo spazio. Come egli stesso osserva:” Toutes mes sculptures régardent le ciel, c’est une façon de mettre le ciel dans la sculpture”. La monografia propone un percorso evocativo e tematico in cui trovano spazio i soggetti preferiti da Folon – il Volo, la Mano, il Viaggio, lo Sguardo, la Testa, il Totem, gli Uccelli – illustrati attraverso acquerelli, sculture, objects, serigrafie e affiches. Folon Firenze – titolo che richiama il rapporto di Folon con Firenze e la Toscana, rapporto di elezione iniziato molto tempo fa, già negli anni Cinquanta quando l’artista appena ventenne girava per la regione in autostop – comprende i testi di Federico Fellini, Jean-Michel Folon, Marilena Pasquali, Ray Bradbury, Emilio Tadini, il catalogo degli acquerelli e delle sculture, la biografia dell’artista (a cura di Federica Filippi Gabardi) e i riferimenti bibliografici.
Firenze, Forte di Belvedere e Sala d’Arme di Palazzo Vecchio 13 maggio – 18 settembre 2005
30/04/24
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myborderland · 1 year ago
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Essere vivi
Essere vivi essere vivi ora vuol dire avere sete
essere abbagliati dal sole fra gli alberi ricordare all’improvviso una melodia
starnutire
tenerti per mano
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire minigonna
un planetario
Johann Strauss
Picasso
le Alpi
vuol dire imbattersi in tutte le cose belle e poi
essere attenti e opporsi al male che vi si nasconde
essere vivi
essere vivi ora vuol dire poter piangere
poter ridere
potersi arrabbiare
vuol dire libertà
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire un cane che abbaia in lontananza ora
la terra che sta girando ora
da qualche parte il primo vagito che si alza ora
da qualche parte un soldato ferito ora
è un’altalena che dondola ora è l’ora che passa ora
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire il battito d’ali degli uccelli
vuol dire il fragore del mare
il lento procedere di una lumaca
vuol dire gente che ama
il tepore della tua mano
vuol dire vita.
©Tanikawa Shuntarô in Poeti Giapponesi, a cura di M.T. Orsi e A. Clementi degli Albizzi, Giulio Einaudi editore
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mucillo · 1 year ago
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"Senza fretta" Joy Harjo 
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Un viaggio può richiederti ore, un giorno, un anno, qualche anno, centinaia,
migliaia e anche di più ( …)”.
Per richiamare lo spirito che vaga sulla terra con piedi umani
Posa quel sacchetto di patatine, quel pane bianco, quella bibita.
Spegni il cellulare, il computer, e il telecomando.
Apri la porta, poi richiudila dietro di te.
Fai un respiro offerto da venti amichevoli. Viaggiano per la terra raccogliendo essenze di piante purificatrici.
Restituiscilo con gratitudine.
Se canti questo darà al tuo spirito un passaggio fino alle orecchie delle stelle e ritorno.
Riconosci questa terra che si è presa cura di te da quando eri un sogno che piantava sé stesso nel desiderio dei tuoi genitori.
Lascia che i tuoi mocassini ti portino all’accampamento dei guardiani che ti conoscono da prima del tempo,  che saranno là dopo il tempo. Siedono davanti al fuoco che esiste senza tempo.
Lascia che la terra stabilizzi il suo insicuro nervosismo postcoloniale.
Sii rispettoso dei piccoli insetti, degli uccelli e delle persone animali che ti accompagnano.
Chiedi loro perdono per il male causato da noi umani.
Non preoccuparti.
Il cuore conosce la via sebbene possano esserci grattacieli, autostrade, posti di blocco, soldati armati, massacri, guerre, e quelli che ti disprezzeranno perché disprezzano sé stessi.
Il viaggio può richiederti ore, un giorno, un anno, qualche anno, centinaia, migliaia e anche di più.
Sorveglia la tua mente. Senza preparazione potrebbe fuggire e destinare il tuo cuore all’immenso banchetto umano allestito dai ladri di tempo.
Non avere rimpianti.
Quando troverai la via per il cerchio, per il fuoco tenuto acceso dai custodi della tua anima, sarai il benvenuto.
Devi purificarti con cedro, salvia, o altre piante di guarigione.
Recidi i legami col fallimento e la vergogna.
Lascia andare il dolore che trattieni nella mente, nelle spalle, nel cuore, e giù fino ai piedi. Lascia andare il dolore dei tuoi antenati per far strada a coloro che si dirigono nella tua direzione.
Chiedi perdono.
Chiedi aiuto a coloro che ti amano. Questi aiutanti assumono molte forme: animale, elemento, uccello, angelo, santo, pietra, o antenato.
Richiama il tuo spirito. Può essere intrappolato in angoli e pieghe di vergogna, giudizio, e abuso umano.
Devi chiamare così da invogliare il tuo spirito a fare ritorno.
Parlagli come faresti con un bambino amato.
Accogli il tuo spirito che torna dal suo vagabondaggio. Può tornare in pezzi, in frantumi. Radunali insieme. Saranno felici di essere ritrovati, dopo essersi persi così a lungo.
Il tuo spirito avrà bisogno di dormire un po’ dopo che lo avrai lavato e gli avrai dato vestiti puliti.
Ora puoi dare una festa. Invita tutti coloro che sai che ti amano e ti sostengono. Lascia uno spazio per coloro che non hanno altro posto dove andare.
Rendi omaggio, e ricorda, fai discorsi brevi.
Poi, devi fare questo: aiuta il prossimo a trovare la sua strada nel buio.
Joy Harjo (Tulsa, Oklahoma, 1951; prima poetessa nativa americana ad avere il titolo di Poeta Laureato degli Stati Uniti), da Conflict Resolution for Holy Beings: Poems, 2015
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sayitaliano · 3 months ago
Note
Cioa ho visto quello che hai scritto dove posso scriverti in privato? Grazie del consiglio e sto cercando una pscicologa ma non ho ancora iniziato.
Grazie davvero non ho nessuno con cui parlarne mi tengo tutto dentro e dopo scoppio.
Bene, allora non preoccuparti. Quando inizierai il percorso con la psicologa pian piano vedrai che andrà meglio!
Questo blog è un blog gestito da più persone per cui i direct non funzionano. Vorrei davvero aiutarti ma più di tanto non posso fare: più che dirti quello che ti sto dicendo già ora non posso. E anche prendermi i pesi degli altri in questo momento non credo di poterlo sopportare. Sono già in un periodo complesso per me stessa. Spero che tu possa capire... Ci ho messo tanto ad imparare a dire di no, a capire che non è egoismo ma rispetto di me stessa e non posso cedere proprio ora che ho bisogno di me e del mio aiuto. Altrimenti, come faccio poi ad aiutare davvero voi quando posso? Non avrei la forza. Non posso più svuotarmi o annullarmi, fare finta di non avere delle necessità, dei bisogni. Li ho anche io. Ma non vuol dire che non veda i tuoi... e il tuo sentirti sola e abbandonata (mi spiace davvero soprattutto per questo: ma te lo ripeto, non sei sola anche se ora non ti sembra così). Sto solo riconoscendo i miei limiti.
Quindi tu non tenerti tutto dentro. Se non hai nessuno di cui ti fidi, mentre attendi di iniziare questo percorso, prendi un quadernino/blocco/foglio (o qui nei draft, nelle note sul cell) e scrivi, scrivi tutto quello che ti passa per la testa. Non deve essere in ordine, o avere senso. Scrivi di getto, senza pensare a niente se non a quello che senti o hai sentito. Qualsiasi emozione va bene, non ce ne sono di negative (come Inside Out ci insegna), non importa cosa ci dicono gli altri: anche la rabbia va benissimo, ci segnala che qualcosa non va, che ci è stato fatto un torto o che siamo stanchi e frustrati o cose così e dobbiamo acoltarla. Scrivi delle lettere a te stessa, alla te che andava a scuola, o qualsiasi te che abbia sofferto. Scrivi anche ai tuoi professori o a chiunque tu abbia qualcosa da dire. Svuotati.
Però non fare tutto di corsa: ricordati di prendere delle pause da tutto questo e VIVERE. Intendo vivere nel presente la tua vita. Tu sei qui, adesso. E da nessuna altra parte. Per cui esci, passeggia, stai nella natura, prenditi una pianta da accudire o prenditi cura di te in qualsiai modo ritieni opportuno. Fai qualcosa per te stessa, qualcosa che vuoi fare, vedere, leggere... anche dormire: ci si stanca un sacco a stare in quel limbo, per cui ascolta il tuo corpo e la tua mente e falli riposare quando te lo chiedono o dai loro ciò che ti chiedono. Prova un hobby o qualsiasi cosa ti rilassi, un bagno caldo, un tè, e muovi il tuo corpo (balla, vai in palestra, fai dello stretching o altro: il corpo assorbe tanto lo stress e i vari mal di schiena, le gambe e spalle rigide, i mal di stomaco spesso sono segni di tutto questo... liberatene più che puoi muovendoti). Disegna, colora... ci sarà qualcosa che ti piace in particolare? Se non c'è non importa, basta solo che a volte ti fermi, pianti i piedi bene in terra e senti di essere qui. Guarda il cielo, le piante, il sole, gli uccelli che volano o anche la pioggia che batte sul vetro. E ti concentri su quello. E sulle cose belle, perché anche se ce le dimentichiamo quando le cose vanno male, ci sono anche quelle, sempre.
Non avere fretta, non lasciarti prendere troppo dal male e dal dolore. Rallenta quando senti che stai perdendo il controllo. Va bene se non riesci a fare tutto subito, ci vuole tempo. Tanto tanto.
Un'ultima cosa: non avere paura di piangere o urlare. Anche questo va benissimo: scoppi e ti sfoghi. Ti liberi dal male. Va benissimo. Come fai i bisogni per liberarti dalle tossine del corpo (è così :P), così piangi e urli per liberare quelle della mente e del cuore. Non ascoltare chi dice che non va bene... sono solo persone che non sanno gestire o accettare le proprie emozioni. Tu vivile e abbracciale tutte, nessuna esclusa. Non ci sono emozioni brutte. Sta tutto nel modo in cui le vedi. Non chiuderle fuori, non chiuderti fuori da te stessa. Tu sei anche quello e va benissimo. Ricordati che non sei solo una cosa, sei tante cose. E ogni volta che senti di trovare un difetto o qualcosa di brutto su di te, ricordati dei tuoi pregi e delle cose positive che hai fatto: bilancia il modo in cui ti parli; ci vuole molto allenamento per farlo naturamente ma fa una grandissima differenza. I giorni sono fatti metà di luce e metà di buio e anche noi siamo così, anche la vita è così. E non paragonarti troppo agli altri e a quello che hanno raggiunto e fatto: non vediamo mai la situazione nel suo complesso, non sappiamo mai esattamente la verità su di loro. Sappiamo solo la nostra. E va bene così: è questa che importa a noi per la nostra vita, è questa l'unica che possiamo controllare. Non possiamo controllare altro che noi stessi e le nostre reazioni a quello che accade o a quello che sentiamo/vediamo dagli altri. Siamo tutti diversi, con diversi aspetti, e non ci si può paragonare mai per davvero.
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Uccellini
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Questi tre stupendi disegni sono tratti da un libro che è uno dei pilastri dell'ornitologia moderna: Birds Of America, pubblicato tra il 1827 e il 1838 da John James Audubon. Figlio di un ufficiale della marina francese, nacque a Saint Domingue, la colonia francese caraibica che diventerà Haiti, nel 1785. Quando ritornò in Francia, studiò presso la bottega del grande pittore David. Quando ci furono le primo costrizioni napoleoniche, nel 1803, tramite il padre ufficiale ebbe un passaporto e si trasferì negli Stati Uniti. Qui si sposò, ebbe dei figli e vivendo in una casa in campagna iniziò a ritrarre la fauna ornitologica del Massachusetts, ma piano piano ampliò le ricerche finendo per completare, in vari anni, la sua opera, che comprende 435 stampe di specie di uccelli del Nord America, 35 delle quali sono le uniche testimonianze di specie ormai estinte. Il libro è considerato uno dei capolavori del settore, nonché il primo Atlante Naturalistico in senso proprio. Tra l'altro molte specie di uccelli sono a lui dedicate in quanto fu il primo a descriverne le caratteristiche e a ritrarne i lineamenti.
Tra queste, una delle più famose è la berta di Audubon, che è questa:
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Nome scientifico Puffinus lherminieri, e deve il suo nome al fatto che René Primevère Lesson, celebre naturalista francese, ne classificò la natura di specie unica dai disegni di Audubon.
Orbene, la Società Statunitense di ornitologia (American Ornithologists' Union) ha al proprio interno un Comitato per la nomenclatura delle specie ornitologiche (American Classification Committee) che ha preso questa decisione, dopo una lunga discussione interna: eliminare nella classificazione delle specie ornitologiche tutti i riferimenti a persone o figure storiche del passato: oltre alla berta di Audobon, rischiano la ghiandaia di Steller, dal nome del botanico, zoologo, medico ed esploratore tedesco attivo in Russia, considerato un pioniere della storia naturale dell'Alaska, il colibrì di Anna, chiamato in onore di Anna Massena, Duchessa di Rivoli, vari tipi di orioli e decine e decine di altre specie. Questo, secondo le parole della presidentessa della Società Coleen Handel perchè "C'è potere in un nome, e alcuni nomi di uccelli inglesi hanno legami con il passato che continuano ad essere non inclusivi e offensivi oggi (...) Abbiamo bisogno di un processo scientifico molto più inclusivo e coinvolgente che concentri l’attenzione sulle caratteristiche uniche e sulla bellezza degli uccelli stessi. Tutti coloro che amano e che si prendono cura degli uccelli dovrebbero poter goderne e studiarli liberamente, e gli uccelli hanno bisogno del nostro aiuto ora più che mai". Aggiunge poi che le tassonomie ottocentesche erano misogine e razziste e che "Come scienziati, lavoriamo per eliminare i pregiudizi nella scienza".
Questo è l'apice di un processo ideologico, comunemente definito cancel culture, che da alcuni anni ha preso piede in maniera devastante nel mondo culturale, e anche accademico, anglosassone. Caso emblematico fu la decisione della casa editrice di Amanda Gorman, la giovane poetessa che declamò i suoi versi alla cerimonia di insediamento del presidente Biden. Il suo libro, The Hill We Climb, su precise direttive della casa editrice americana, non fu tradotto in Spagna da Victor Obiols, ritenuto inadatto dall’editore americano in quanto uomo, non nero, non attivista. Ma casi analoghi sono avvenuti in altri paesi sulle generalità dei traduttori e traduttrici.
È l'apoteosi di un assunto, che ormai impera nella nostra società contemporanea (direi per colpa dell'assuefazione al loro pensiero dominante): non importa mai cosa e come dici le cose, le sostieni o le fai, ma solo chi le dice, chi le sostiene e chi le fa. Oggi Chiara Valerio ha scritto: "Non discutiamo più, rispondiamo a sondaggi e a incitamenti di una curva, il cui principio e la fine è la riduzione a macchietta dell'altro e della sua posizione che si suppone parimenti basata su sondaggio e tifo (...) Indossare una casacca è, mi pare, la fine della cultura intesa come esercizio dell'altro che abbiamo sempre praticato" (la Repubblica, Zerocalcare, Lucca e il ruba bandiera, pag. 37 del giornale del 3/11/2023).
L'esempio di Audubon è calzante poichè la decisione di cancellare il suo nome per la berta si deve al fatto che, come molti uomini del suo tempo, aveva degli schiavi, e aveva posizioni che oggi definiremmo "contraddittorie" sullo schiavismo. Tipico del sistema della Cancel Culture è di fare il più classico degli errori: prendere solo il pezzo di Storia che ci interessa, relazionarlo al nostro modo attuale di pensare, e condannare l'altro che, nella maggior parte dei casi, non può manco difendersi essendo morto da centinaia di anni. Tra l'altro in nome di Audubon fu fondata nel 1905 la National Audubon Society che è ancora oggi negli USA una delle più grandi e battagliere associazioni per la salvaguardia della Natura.
Quello che mi chiedo è che effetto avrà sulla berta, sul suo habitat, sulle politiche in favore della sua conservazione, studio e ricerca, il fatto di non chiamarsi più di Audubon. E se qualcuno ha mai avuto difficoltà a studiarla, a proteggerla perchè il suo nome era dedicato ad un uomo unanimemente considerato come uno dei padri della ornitologia mondiale (cosa che non viene smentita nel comunicato della Società di ornitologia americana).
Victor Obiols disse dopo che gli fu impedito di tradurre la Gorman:"Se non posso tradurre una poetessa perché donna, giovane e afroamericana nel mio medesimo secolo, non posso neanche tradurre Omero giacché non sono un greco dell’ottavo secolo a.C. E nemmeno Shakespeare non essendo un inglese del 16esimo secolo".
Gli proporrei di tradurre un libro di ornitologia. Possibilmente non scritto negli Stati Uniti.
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klimt7 · 10 months ago
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Le ali
LINA KOSTENKO
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Le ali
È vero, per chi ha le ali il suolo non serve.
Se non c’è terra, ci sarà il cielo.
Se non c’è un campo, sarà la libertà.
Se non c’è un amore, saranno le nuvole.
E questa è la verità degli uccelli.
Ma per l’uomo? Com’è per l’uomo?
Vive sulla terra, e non sa volare.
Ma ha le ali. Sì, ha le ali!
E sono ali non di penne e piume,
ma di verità, di onore, di fede.
Qualcuno le ha come fedeltà in amore.
Altri come eterna aspirazione.
Altri come onestà nel lavoro.
Altri come generosità e attenzione e cura.
Altri come canzoni o speranza.
Altri come poesia, o come sogni.
L’uomo non sa volare…
Ma ha le ali. Sì, ha le ali!
(traduzione di Luigi Marinelli)
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susieporta · 2 years ago
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[ Bisognerebbe saper attendere e raccogliere, per una vita intera e possibilmente lunga, senso e dolcezza, e poi, proprio alla fine, si potrebbero forse scrivere dieci righe valide. ]
Perché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si acquistano precocemente), sono esperienze. Per scrivere un verso bisogna vedere molte città, uomini e cose, bisogna conoscere gli animali, bisogna capire il volo degli uccelli e comprendere il gesto con cui i piccoli fiori si schiudono al mattino. Bisogna saper ripensare a sentieri in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e congedi previsti da tempo, a giorni dell’infanzia ancora indecifrati, ai genitori che eravamo costretti a ferire quando ci porgevano una gioia e non la comprendevamo (era una gioia per qualcun altro), a malattie infantili che cominciavano in modo così strano con tante profonde e gravi trasformazioni, a giorni in camere silenziose, raccolte, e a mattine sul mare, al mare sopratutto, ai mari, a notti di viaggio che passavano alte rumoreggianti e volavano assieme alle stelle, e non basta ancora poter pensare a tutto questo. Bisogna avere ricordi di molte notti d’amore, nessuna uguale all’altra, di grida di partorienti e di lievi, bianche puerpere addormentate che si richiudono. Ma anche accanto ai moribondi bisogna esser stati, bisogna essere rimasti vicino ai morti nella stanza con la finestra aperta e i rumori a folate. E ancora avere ricordi non basta. Bisogna saperli dimenticare, quando sono troppi, e avere la grande pazienza d’attendere che ritornino. Perché i ricordi in sé ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, anonimi e non più distinguibili da noi stessi, solo allora può darsi che in una rarissima ora si levi dal loro centro e sgorghi la prima parola di un verso.
Rainer Maria Rilke, da I quaderni di Malte Laurids Brigge - A cura di Giorgio Zampa
ph David Hum, Man with Teddy Bear at Bus Stop, Wales, 1973
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mezzopieno-news · 1 year ago
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TRASFORMA LA SUA CASA IN UNA CLINICA PER I COLIBRÌ
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Catia Lattouf è una donna messicana che ha trasformato il suo appartamento a Città del Messico in una clinica per colibrì malati, feriti o neonati abbandonati. Ha 73 anni e dal 2011, dopo essere sopravvissuta ad un cancro al colon, ha deciso di onorare la vita e servire la natura prendendosi cura di questi uccelli simbolo dell’anima.
Sebbene non sapesse nulla di colibrì, Catia contattò un amico veterinario che gli spiegò tutto ciò di cui questi uccelli avevano bisogno, i farmaci che avrebbe dovuto fornire loro, il cibo e in generale tutte le cure che si rendevano necessarie. Questi uccelli, che la donna trova spesso morenti, vengono curati e riabilitati nella casa di Catia e dalla sua assistente Cecilia, fino a quando non possono tornare a volare da soli. Oggi la donna è molto conosciuta e la gente le porta i piccoli ucccelli che trova in difficoltà; con circa 60 colibrì attualmente in cura, il suo ospedale è diventato un punto di riferimento non solo per la sua città ma in tutto il sud-America da cui arrivano le richieste di aiuto. “Oggi do consigli alla gente anche in Perù, Guatemala, Argentina, Chiapas, Monterrey. Mi chiedono ‘Ho trovato un colibrì, cosa faccio?’ Faccio consulti tramite WhatsApp” dice. “Per me il rispetto per la vita degli animali esiste fin da quando ero piccola, perché ero boy-scout. È qualcosa che è stato radicato in me”, spiega in un’intervista. “Questa specie impollina più di api, pipistrelli e farfalle, tutto il pianeta dovrebbe essergli grato.
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Fonte: Associated Press
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VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
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agrpress-blog · 25 days ago
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“Le mie migrazioni” di Chiara Cecere al Caffè letterario Mangiaparole  Verrà presentata domenica 12 gennaio 20... #agostinomatteicecere #attraverso #caffèletterario #chiaracecere #donatellacervelli #mangiaparole #migrazioni #paolomattei https://agrpress.it/le-mie-migrazioni-di-chiara-cecere-al-caffe-letterario-mangiaparole/?feed_id=8812&_unique_id=677f2b549ced7
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spaziodisplay · 5 months ago
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Rike Droescher
Luci D. Dreams of Flying
(a cura di Ilaria Monti)
21.09.2024 - 10.11.2024
Con Luci D. Dreams of Flying, tra ali di farfalla e uccelli estinti, tra miti e storie del passato, Rike Droescher reinventa e racconta con la scultura una favola antica quanto il mondo, quella dell’uomo e del suo desiderio di volare. L’artista sbircia tra le fratture e le crepe di un mondo antropocentrico, con una serie di opere che formano una costellazione di immagini di mondi che sconfinano l’uno nell’altro, forme di un’antropologia fantastica.
La mostra è concepita come una serie di sequenze del sogno di Luci D., un personaggio fittizio il cui nome crea, nella lingua inglese, un gioco di parole con lucid dream, sogno lucido. Dando forma alle visioni di Luci D., l’artista esplora diversi aspetti dell’archetipo del volo e degli uccelli, e intreccia una storia fatta di desideri, utopie e fantasie che si scontrano infine con il fallimento, la caduta, la perdita. Ciascuna opera agisce come un iper-testo poetico, al cui interno l’artista cela riferimenti o indizi per seguire Luci D. nel suo sogno, adottando il suo sguardo come nella soggettiva di un film. I titoli delle opere a loro volta orientano e scandiscono le ambientazioni del sogno, simili ad atti di una pièce teatrale. 
L’opera Luci D. Dreams of Flying apre il racconto con dei calzari bizzarri, scarpe con un tacco a forma di zampa d’uccello. L’artista introduce così la fantasia zoomorfica e le ibridazioni fantastiche tra uomini e uccelli, reinterpretando una serie di immagini letterarie. 
Scene from above: A cloud, a cuckoo, land porta Luci D. a Nubicuculia, città delle nuvole e dei cuculi dalla commedia greca di Aristofane, regno utopico nato da un accordo tra uomini e uccelli in cerca di una vita migliore tra il cielo e la terra. L’opera è come un letto di nuvole, su cui sono appoggiate riproduzioni in ceramica di pagine di giornale, smaltati e dipinti dall’artista, che riportano i suoni onomatopeici con cui i birdwatcher memorizzano e riconoscono il canto degli uccelli. 
In Zenith: way over my head. How on earth could I fall? Luci D. incontra Icaro, o meglio quel che ne resta dopo la sua caduta: piume a terra e ali spezzate sono l’ultima traccia del folle tentativo di raggiungere il sole. In un lampo, lo scenario fantastico e la felice utopia di Nubicuculia si frantuma per ripiombare Luci D. sulla terra. Il sole più vicino è in realtà un lampione sulla strada. Qui, confuse e illuse, farfalle e falene muoiono. Droescher interrompe così il capitolo più immaginifico e visionario della storia creando una frizione tra la dimensione onirica e reale, tra illusione e disillusione. Look What I Have Done, Look What I Can Do (Recreation of Martha) segna un brusco ritorno alla realtà. La scultura è realizzata come un teatro delle ombre, con due mani a formare il profilo di un uccello. Attraverso l’espediente dell’ombra cinese, l’artista ironicamente veste i panni di un demiurgo: utilizzando gusci d’uovo polverizzati e una fonte luminosa, Droescher riesuma e riproduce artificialmente Martha, l’ultimo esemplare di Ectopistes migratorius (piccione migratore) morto nel 1914 presso lo zoo di Cincinnati. 
Si dice che nel sogno lucido il sognatore sia consapevole del sogno, che tutto sia più vivido, che leggi della gravità vengano infrante: trasformarsi, scomparire, volare, il tutto-possibile nello spazio tra il sonno e la veglia. Rike Droescher esplora la libertà di questo spazio manipolando forme e materiali della natura, concependo ogni opera come una poesia o un racconto dal finale aperto. 
BIO
Rike Droescher (1990) vive e lavora a Düsseldorf, dove nel 2020 si laurea presso la Kunstakademie. Tra le mostre personali e bipersonali: 2023, The Serpent’s Tail, con Zoe Koke, Alice Amati, Londra; Since The First Branch In The Hand, Atelier am Eck, Düsseldorf; 2022, If You Call Me I Won’t Be Home, Palatului Mogosoaia, Bucharest, The Big Murmur, Moltkerei Werkstatt, Cologne; 2021, Participation Trophy - Mur Brut, Kunsthalle Dusseldorf, Dusseldorf . Ha esposto in mostre collettive presso: Kunsthaus Essen, Essen (2023); Muzeul National al Hartilor si Cartii Vechi, Bucharest (2022); Fuhrwerkswaage, Cologne (2022); K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Dusseldorf (2021); Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Innsbruck (2021) and Goethe-Institut de Paris, Paris (2017). Nel 2022 ha ricevuto l’ Art Award for Sculpture Diaconia Michaelshoven a Colonia; nel 2023 partecipa alla Bronner Residency a Tel Aviv.
https://rikedroescher.com
Con il supporto di Alice Amati, Londra
__________
ENGLISH
(curated by Ilaria Monti)
In Luci D. Dreams of Flying, amidst butterfly wings and extinct birds, myths and stories from the past, Rike Droescher reinvents and narrates a tale as ancient as the world: the human desire to fly. She delves into the fissures and cracks of an anthropocentric world, with her works emerging as a constellation of images intruding into one another, as remnants of a fantastical anthropology.
The exhibition unfolds as a sequence of Luci D.'s dream. By shaping into tangible form the visions of this fictional character, the artist explores the multifaceted bird-flight archetype and weaves a narrative of desires, utopias, and fantasies ultimately colliding with failure, fall, and loss. Each work acts as a poetic hyper-text, where the artist hides references or clues to follow Luci D. through her dream, adopting her perspective akin to a movie’s point-of-view shot. The titles of the works themselves serve as guide for the multiple scenarios of Luci’s dream, as if marking the acts of a theatre performance. 
The work Luci D. Dreams of Flying opens the story with bizarre footwear — shoes with heels shaped like bird claws. Through this, the artist engages with a zoomorphic fantasy and imaginary hybridizations between humans and birds, reinterpreting a series of literary references. 
Scene from Above: A Cloud, a Cuckoo, Land transports Luci D. to Cloud-cuckoo-land, the city of clouds and birds from Aristophanes' Greek comedy, founded on an agreement between humans and birds seeking a better life between sky and earth. The work resembles a bed of clouds, upon which are placed ceramic reproductions of newspaper pages glazed and printed by the artist with transcription of the sounds used by birdwatchers to memorize and recognize bird songs.
In Zenith: Way Over My Head. How on Earth Could I Fall?, Luci D. meets Icarus, or rather what remains of him after his fall: feathers on the ground and broken wings are the last traces of the reckless attempt to reach the sun. In a flash, the fantastical scenario and the peaceful utopia of Cloud-cuckoo-land shatter, bringing Luci D. back to earth. Here, streetlamps are the sun. Here, butterflies and moths perish, confused and deceived. Droescher interrupts the more imaginative chapter of the story, creating a friction between the dream and reality, illusion and disillusionment. Look What I Have Done, Look What I Can Do (Recreation of Martha) marks a harsh return to reality. The sculpture functions as a shadow theater, with two hands forming the profile of a bird. Through the art of shadow play, the artist ironically assumes the role of a demiurge: employing eggshell powder and light, she evokes and artificially reproduces Martha, the last known passenger pigeon of its species, which died in 1914 at the Cincinnati Zoo.
It is said that in a lucid dream, the dreamers are aware that they’re dreaming, that everything is more vivid and the laws of gravity are defied: transformation and metamorphosis, disappearance and flight, everything is possible within the space between sleep and wakefulness. Rike Droescher explores the freedom of this space by manipulating forms and materials from nature, and conceiving each sculpture as a poem or a story with an open ending. 
BIO
Rike Droescher (b.1990) lives and works in Dusseldorf (DE). She graduated in 2020 from the Kunstakademie Düsseldorf, Solo and duo exhibitions include: 2023, The Serpent’s Tail, with Zoe Koke, Alice Amati, London; Since The First Branch In The Hand, Atelier am Eck, Düsseldorf; 2022, If You Call Me I Won’t Be Home, Palatului Mogosoaia, Bucharest, The Big Murmur, Moltkerei Werkstatt, Cologne; 2021, Participation Trophy - Mur Brut, Kunsthalle Dusseldorf, Dusseldorf. Her work featured in group exhibitions at Kunsthaus Essen, Essen (2023); Muzeul National al Hartilor si Cartii Vechi, Bucharest (2022); Fuhrwerkswaage, Cologne (2022); K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Dusseldorf (2021); Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Innsbruck (2021) and Goethe-Institut de Paris, Paris (2017), amongst others. She is the recipient of the Art Award for Sculpture of Diaconia Michaelshoven Cologne (2022) and was awarded the Bronner Residency in Tel Aviv (2023).
https://rikedroescher.com
Supported by Alice Amati, London
PRESS KIT
courtesy of the Artist, Alice Amati, London and DISPLAY 
ph credit: DISPLAY
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fashionbooksmilano · 9 months ago
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Rara Avis
Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane
a cura di Sofia Gnoli 
testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach
Marsilio Arte, Venezia 2024, 129 pagine, 17x24cm, ISBN 9791254632086
euro 24,00
email if you want to buy [email protected]
Di magia e metamorfosi parlano gli abiti e gli accessori protagonisti della mostra Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane, dedicata all’arcana corrispondenza che lega la moda al mondo ornitologico. In occasione dell’esposizione visitabile dal 24 aprile al 21 luglio 2024 alle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, Marsilio Arte pubblica il catalogo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane a cura di Sofia Gnoli, studiosa di moda e curatrice della mostra. Grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach, il volume accompagna il lettore alla scoperta di una vera e propria ornitologia della couture, in un creativo e fantasioso dialogo tra mondo umano e mondo animale.
Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. Pappagalli, aquile, struzzi e pavoni hanno periodicamente incantato cavalieri e regine, principesse e muse del gusto. Attraverso le stupefacenti creazioni di celebri e innovativi designer, da Dior a Gucci, da Jean-Paul Gaultier a Thierry Mugler, da Chanel a Schiaparelli, come una contemporanea Wunderkammer Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane racconta un percorso suggestivo che si snoda tra abiti-uccello visionari ed eccentrici e accessori piumati.
Apre il volume il contributo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane della curatrice Gnoli, in cui un excursus storico sul rapporto tra moda e mondo ornitologico fa da spunto per un approfondito racconto della mostra e del percorso espositivo. La storica dell’arte Natsumi Nonaka in Le Uccelliere Farnesiane sul Palatino a Roma analizza questi due padiglioni gemelli che sorgono sul colle romano, ripercorrendone la storia e gli utilizzi. Livree da sogno. L’abito come luogo di metamorfosi è il saggio del filosofo Emanuele Coccia, una riflessione storico-antropologica sul rapporto tra moda, metamorfosi e mondo ornitologico. Karen Van Godtsenhoven firma Donne alate, moda e femminismo, testo in cui l’autrice indaga sull’immagine metaforica della donna-uccello come riflesso del fluttuante status del femminile nella società per le sue associazioni con purezza, sessualità, vizio, fragilità, morte, rinascita e immortalità. Segue il contributo Leggera come una piuma: la moda tra desiderio e disgusto dello studioso Peter McNeil, in cui viene affrontata la funzione sociale e culturale delle piume nel promuovere idee sull’abbigliamento e sul corpo umano. Volare alto. Verso un’industria più etica e responsabile è il testo di Simona Segre-Reinach che descrive la il progresso e le conquiste raggiunte nel campo della protezione degli animali impiegati nella moda, dagli uccelli a quelli da pelliccia. Completa il catalogo l’elenco delle opere in mostra.
10/05/24
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mar-da-poesia · 8 months ago
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Esperienza Unica in Natura: Benvenuti all'Agriturismo Pian di Botta
Esperienza Unica in Natura: Benvenuti all'Agriturismo Pian di Botta. Immerso nella maestosità della natura, dove il canto degli uccelli si mescola armoniosamente con il fruscio degli alberi, l'Agriturismo Pian di Botta offre un'oasi di pace e serenità per gli amanti della vita all'aria aperta e della buona cucina.
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Situato nel cuore della splendida campagna [inserire regione], lontano dal trambusto della città, questo incantevole agriturismo promette un'esperienza autentica e indimenticabile per i suoi ospiti.
Un Rifugio per Gruppi: Casa Vacanze Immersa nel Verde
All'Agriturismo Pian di Botta, ci impegniamo a offrire un'accoglienza calorosa e un'ospitalità genuina per gruppi di ogni dimensione.
Le nostre case vacanze sono progettate per garantire il massimo comfort e relax, con un tocco di rustica eleganza che si fonde perfettamente con l'ambiente circostante.
Alloggi Accoglienti e Spaziosi
Le nostre sistemazioni sono arredate con gusto e cura per offrire un ambiente accogliente e confortevole.
Le camere sono ampie e luminose, dotate di ogni comfort moderno per garantire un soggiorno rilassante e piacevole.
Che si tratti di una fuga romantica per due o di una riunione di famiglia, le nostre case vacanze sono perfette per soddisfare le esigenze di ogni gruppo.
Cucina Tradizionale e Prodotti Locali
Uno dei momenti più attesi dai nostri ospiti è sicuramente quello legato alla gastronomia. Presso l'Agriturismo Pian di Botta, vi invitiamo a scoprire i sapori autentici della cucina tradizionale Toscana.
I nostri chef esperti preparano piatti deliziosi utilizzando ingredienti freschi e di alta qualità, molti dei quali provenienti direttamente dalla nostra terra.
Dalle specialità della cucina contadina alle prelibatezze della cucina internazionale, il nostro menu offre un'ampia varietà di opzioni per soddisfare ogni palato.
Attività all'aria Aperta e Relax
Oltre alla deliziosa gastronomia e agli alloggi confortevoli, l'Agriturismo Pian di Botta offre una vasta gamma di attività per gli amanti della natura e dello sport.
Che si tratti di escursioni panoramiche, passeggiate a cavallo o semplicemente di relax in piscina, c'è qualcosa per tutti.
I nostri ospiti possono esplorare i sentieri naturali circostanti, immergersi nella tranquillità della campagna o partecipare a lezioni di cucina per imparare i segreti della nostra cucina tradizionale.
Pian di Botta: Un Luogo da Ricordare
Con la sua bellezza naturale mozzafiato, la sua calda ospitalità e la sua deliziosa cucina, l'Agriturismo Pian di Botta è molto più di una semplice casa vacanze: è un'esperienza da vivere e ricordare.
Che si tratti di un weekend romantico, di una riunione di famiglia o di una vacanza con gli amici, vi invitiamo a lasciarvi cullare dal fascino senza tempo di questo luogo straordinario e a creare ricordi preziosi che dureranno per sempre.
Prenota la Tua Avventura
Se desiderate fuggire dallo stress quotidiano e immergervi nella bellezza della natura, non c'è posto migliore dell'Agriturismo Pian di Botta.
Contattateci oggi stesso per prenotare il vostro soggiorno e preparatevi a vivere un'esperienza indimenticabile in uno dei luoghi più incantevoli d'Italia.
Benvenuti all'Agriturismo Pian di Botta, dove ogni momento è un'opportunità per creare ricordi duraturi e connettersi con la bellezza della vita all'aria aperta.
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cinquecolonnemagazine · 9 months ago
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Pro e contro degli aOk, doppio giro di applausi per il cast della seconda stagione di Mercoledì! nimali domestici: cani, gatti e...
Quali sono i pro e i contro degli animali domestici? Iniziamo col dire che avere un animale da compagnia è un costume che si è molto diffuso tra gli italiani. A spingere in questo senso, lo sappiamo, è stata anche la pandemia da Covid. Avere un animale in casa, oltre che un piacere, è anche un impegno da non sottovalutare ed è proprio questo mix che rende l'esperienza anche terapeutica. Quanti animali da compagnia ci sono nelle case degli italiani Secondo Euromonitor, nel 2022 gli animali presenti nelle case degli italiani hanno raggiunto i 64,95 milioni di unità. Di questi, quasi 30 milioni erano i pesci, 12,9 milioni erano uccelli, 10,2 gatti, seguiti da 8,8 milioni di cani e, per finire, 1,8 milioni di piccoli mammiferi e 1,4 milioni di rettili. Ricordiamo che per alcuni animali c'è la registrazione con relativa applicazione di microchip. Per i cani la registrazione è obbligatoria mentre per gatti e furetti è facoltativa. Pro e contro degli animali domestici Quali sono dunque i motivi per i quali dovremmo scegliere la compagnia di un animale domestico? Vediamoli insieme: - Compagnia inestimabile: gli animali domestici offrono una compagnia senza giudizio. Sono sempre lì per te, fornendo amore incondizionato e conforto. Questa compagnia può essere particolarmente benefica per coloro che vivono da soli o che lottano con la solitudine. - Benefici per la salute mentale: numerosi studi dimostrano che gli animali domestici possono migliorare la salute mentale delle persone. Interagire con loro può ridurre lo stress, l'ansia e la depressione, mentre promuove una sensazione di benessere generale. - Stile di vita attivo: avere un cane, in particolare, incoraggia l'attività fisica. I proprietari di cani spesso trascorrono più tempo all'aperto, camminando o giocando con il loro animale, portando a uno stile di vita più attivo e salutare. - Lezione di responsabilità: per le famiglie, i bambini che crescono con animali domestici imparano importanti lezioni di responsabilità, cura e compassione. Prendersi cura di un animale insegna loro l'importanza del rispetto per la vita e degli impegni presi. - Sensazione di sicurezza: alcuni animali domestici, come cani e gatti, possono fungere da guardiani della casa, offrendo una sensazione di sicurezza e protezione per i loro proprietari. Impegno a lungo termine Cosa potrebbe farci desistere dall'avere un animale di compagnia in casa? - Impegno a lungo termine: avere un animale domestico è un impegno a lungo termine. Molti animali vivono molti anni e richiedono cure costanti per tutta la loro vita. Questo impegno finanziario e temporale potrebbe non adattarsi allo stile di vita di tutti. - Spese finanziarie: i costi associati all'acquisto o all'adozione di un animale domestico, insieme alle spese veterinarie, alimentari e accessori, possono accumularsi nel tempo. Questo potrebbe rappresentare un onere finanziario per alcune persone. - Vincoli sullo stile di vita: avere un animale domestico può limitare la flessibilità nel viaggiare o in altre attività. È necessario organizzare la cura dell'animale quando si è lontani, il che potrebbe richiedere pianificazione e spese aggiuntive. - Allergie e problemi di salute: alcune persone possono essere allergiche agli animali domestici o possono sviluppare problemi di salute a causa della loro presenza, come asma o altre reazioni allergiche. - Danno alla proprietà: gli animali domestici, specialmente i cuccioli o gli animali giovani, possono causare danni alla proprietà mordendo, graffiando o urinando in casa. Questi danni possono essere costosi da riparare. Un animale da compagnia, dunque, è una scelta importante, non priva di responsabilità, da fare in maniera oculata. In copertina foto di congerdesign da Pixabay Read the full article
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newsnoshonline · 10 months ago
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Persona infettata dall'influenza aviaria in Texas dopo il contatto con il bestiame Epidemia di influenza aviaria colpisce il bestiame negli Stati Uniti Un’epidemia di influenza aviaria colpisce le mucche da latte in sei stati degli Stati Uniti, con almeno 13 mandrie coinvolte. Il virus dell’H5N1, solitamente fatale negli uccelli, è stato individuato nei bovini statunitensi per la prima volta. Primo caso di influenza aviaria in una persona in Texas Una persona in Texas è stata diagnosticata con influenza aviaria dopo il contatto con mucche da latte presumibilmente infette. Il paziente, affetto principalmente da congiuntivite, è in cura con farmaci antivirali e si sta riprendendo con successo. Il virus identificato è lo stesso
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dominousworld · 1 year ago
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IL SEGRETO DI MOSE'
IL SEGRETO DI MOSE'
a cura di Giuseppe Aiello Dio un giorno disse a Mosè in segreto: ‘Và e chiedi un consiglio a Satana (Iblis).’ Allora Mosè andò a far visita a Iblis e quando arrivò da lui gli chiese un consiglio. “Ricorda sempre – disse Iblis – questo semplice assioma: ‘non dire mai “io”, affinché tu non possa mai diventare come me.'” Tratto da: Attar, La Lingua degli uccelli. IL SEGRETO DI MOSE’
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