#turpiloquio
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blacklotus-bloog · 24 days ago
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Quanta Libertà...
... posso concedermi quando scrivo? Se scrivere è un coraggioso atto di censura che reagisce al falso perbenismo, perché se si scrive di sesso bisogna mettere le mutande alle parole? Formiche risparmiatrici di emozioni, intente solo a perseguire la ricchezza di like da ammiratori con la fama di seduttori. Cicale decise a perseguire il decoro dell'irrelavanza o l'audacia della pochezza, in preda alla brama di primeggiare fanno sport con il pollice al ritmo di "segnala post, segnala post, segnala post, segnala post" con fare spasmodico. La creatività che dipende da quello che si sente e si scrive è una personale terra di nessuno, nel quale il barbaro che vi approda ne percepisce l'intensità, ne reclama l'esclusivo dominio con la pretesa di primeggiare ma senza avere i mezzi per percorrere certe sue imperscrutabili strade, che risultando scandalose finiscono per essere deturpate dalla brama di una fatua superiorità, priva dei ritmi prosaici qualitativi essenziali. Costipazione mentale e dissenteria verbale sono sintomi di un disagio legato non al livello culturale ma all'errata convinzione che dietro una tastiera un leone o una leonessa si credono il detentore o la detentrice di tutto lo scibile umano.
CORDIALITÀ.
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BLACKLOTUS
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Tra i giovani, purtroppo, è diffuso l’uso di adoperare frasi scurrili e volgari, e di intramezzare il discorso con intercalari triviali — che sono vere e proprie parolacce —, come se ciò contribuisse a rafforzare le proprie parole o come se ciò servisse a dare un'impressione di gagliardìa, suscitando l’ammirazione di chi ascolta. Nulla di più errato: chi parla in tal modo viene sempre considerato un maleducato e fa soltanto una brutta figura. Non sembra anche a te che sia meglio dire: « non m'interessa », piuttosto che: « che mi frega »? E che sia meglio evitare tutti i « porco quà e porco là », i « mannaggia quà e mannaggia là », e altri florilegi del genere che si sentono dire? Ma c’è ancora una cosa da cui ti devi guardare: le imprecazioni e le bestemmie. Una volta questo brutto viziaccio era assai diffuso, mentre oggi in tutto il popolo esiste un maggior senso di misura: ma bisogna fare ancora meglio; bisogna riuscire a eliminarlo completamente, come è già avvenuto presso molti altri popoli civili. Quante volte avrai assistito a un carrettiere che picchia la sua bestia urlando: « te possino...! », e quante volte ti sarà successo di sentire un meccanico che non riesce a far andare un motore, o un collega che non è capace di rimontare un’arma, i quali smoccolano ingiuriando il materiale: « figlio di...! »; oppure se la prendono con i Santi e tutta la gerarchia celeste. Ti sembrano manifestazioni di persone ragionevoli? Pensaci un momento, e capirai da te stesso che sono espressioni degne di bruti e non di persone civili, sono cose senza senso, volgari e stupide. Chi ascolta, prova soltanto un’impressione di disgusto. Quindi non metterti mai in queste condizioni. È soprattutto per rispetto a te stesso — uomo intelligente — e agli altri che devi evitare imprecazioni e bestemmie. E quando tornerai nella vita civile, al tuo paese, potrai concorrere con il tuo comportamento e con la tua opera ad estirpare questa brutta abitudine, ancora diffusa, che non è certo in accordo con quella gentilezza e quella civiltà che abbiamo noi Italiani. “
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Immagine e brano tratti da Il buon comportamento, vademecum del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell’Esercito / Ufficio Addestramenti e Regolamenti / Sezione Regolamenti, anno 1952, pp. 10-12. (Evidenziazioni in grassetto nell’originale)
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selezionatoredinotizie · 1 year ago
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abatelunare · 1 month ago
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Di mocciosi maleducati
Oggi pomeriggio mi sono servito dei mezzi pubblici. E non è andata nemmeno male. Sono solo rimasto irritato dalla maleducazione dei bambini. Urlano, frignano, fanno i capricci. Ma la cosa che più mi indispone (stasera non voglio attingere al serbatoio del turpiloquio) è l'atteggiamento delle madri. Non fanno NIENTE. Mia madre, quando esageravo, due schiaffi me li stampava sulle guance. Non troppo forti: quel tanto da farmi intendere che se perseveravo ce ne sarebbero stati tanti altri. Invece queste qui non fanno una piega. Guardano il telefonino come se lì dentro ci fosse chissà cosa. E intanto i figli crescono belli storti. Vi do la buonanotte, se no trascendo. E chissà poi dove arrivo…
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vintagebiker43 · 8 months ago
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E a quello lì hanno dedicato un francobollo e continuano a celebrarlo come un "grande italiano"
Il vocabolario del turpiloquio non ha abbastanza termini per descriverlo.
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gelataisa · 9 months ago
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Your last reblog about things being wrong in fics because the writers don’t know the language gets me curious. What are some actual Italian swear words? If you’re comfortable sharing some :3
Dude, worry not!!
This will be a short and random compilation. Italian has MANY swear words. Regions have their own swear words.
This post is btw aided by this site i found, which is exactly parolacce.org
Cause: in italian swear words are called parolacce, which is exactly the word parola (= word), but in its dispregiative form (suffix - accia). Another much more formal and refined word is turpiloquio (coming from some latin im not gonna search, but it meand bad word basically)
Now, random list of italian swear words:
Cazzo and minchia. They both mean "dick". Used as an exclamation, like in english you would say fuck. Minchia is slightly more sicilian btw. Told you every region has their own
Cazzata (but also minchiata). Derivative from cazzo. Used to indicate a very stupid thing. "Hai fatto una cazzata!" = "Ah, you fucked up!"
Cazzone. Guess where it comes from. Literally big dick. May indicate a literal big dick, but usually used to refer to a person that is a big idiot.
Cazzaro, dicker (?). Someone that abitually says cazzate.
Testa di cazzo. dickhead. Used to refer to a person that is a big idiot
Scassacazzi, breaker of dicks. Used to indicate a person that sistematically disturbs others, usually by making messes
Cagacazzo, shitter of dicks. Used to indicate a person that sistematically disturbs others, usually by being too precise when it comes to tasks or syindacating in other peoples lives
And i shall end it here for now cause i like this focus on cazzo tbh. Prob gonna make other focuses like this one on other families of swear words
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risposte-e-reblog-randagi · 7 months ago
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Cosa pensi a riguardo del Gen. Vannaci?
Caro anonimo,
provo ad evitare le ovvietà ed anche ad arginare la voglia di ricorrere ad un abuso di turpiloquio, corredato dalla cretiva fantasia che mi piace pensare mi caratterizzi, e cerco di fare una analisi distaccata ed oggettiva.
Al di là del giudizio sulla persona (per certo un militare di successo e di grande preparazione, ottenuta tramite ferrea disciplina ed indubbio impegno, ma altrettanto per certo un essere umano dotato di un ego grande come la provincia di Como, una presunzione gigantesca ed una capacità di mettersi in discussione che a confronto Kim Jong-un è un timido) credo che Vannacci sia una risposta drammaticamente sbagliata ad una domanda tutto sommato lecita e la domanda è ''che ne sarà di me?''.
Mi spiego meglio: un grumo (più o meno grosso) di conservatorismo alberga ahimé in ognuno di noi, soprattutto se la situazione, il contesto, in cui viviamo ci è sostanzialmente affine (o tale lo percepiamo) e quindi, i forti cambiamenti ci destabilizzano, anche e soprattutto a livello personale, e questo è ancora più vero quando, con lucidità, ci si rende conto d'essere entrati nell'ultimo terzo della vita, cioè un po' in ritardo per attuare e poi godersi rivoluzioni e cambiamenti. Socialmente parlando, al momento, potrebbe destare preoccupazione il forte mutamento (al momento più ancora in divenire che nel presente) che l'immigrazione, l'internazionalizzazione dei gusti, delle abitudini e la diversa scala su cui, sul piano sessuale e di autodefinizione di genere, sembra declinarsi il mondo. Il problema, però, è che dai tempi del homo neanderthaliensis preoccupato dell'arrivo nelle pianure europee del homo sapiens, chi ai cambiamenti sa rispondere solo con la resistenza e l'opposizione, finisce per estinguersi...io sono piemontese e da bambino mi ricordo bene i cretini Vannacci ante-litteram che si opponevano all'immigrazione dal sud Italia, minacciando di ''mandare tutti i taroni a casa loro'', disperati dal vedere sparire il dialetto sabaudo come modo di comunicare o giocare nella squadra locale di calcio dei ragazzi calabresi o pugliesi, o i nostalgici dell'uomo a lavorare e la donna a casa a cucinare, o quelli che non concepivano la follia di mettersi i jeans per andare a lavorare, cioè i Vannacci sono sempre esistiti, hanno sempre avuto un momentaneo successo ed hanno finito sempre per sparire, spesso sostituiti da un altra forma di conservatorismo. A me fa molto ridere (per quanto lo faccia amaramente) vedere i figli degli immigrati dal sud Italia lamentarsi dell'arrivo dei rumeni ed i rumeni lamentarsi dei maghrebini ed i maghrebini prendere le distanze dai senegalesi e non mi stupirei se, fra qualche anno, i senegalesi prenderanno posizione contro l'arrivo di chi sa chi...senza contare che, per parafrasare De Crescenzo, siamo tutti i malsopportati di qualcuno.
Intendo che al cambiamento è impossibile opporsi, inutile resistere e stupido pensare di poterlo addirittura invertire e che conviene fare buon viso a cattivo (ma per davvero, poi?) gioco, esercitare il diritto a mantenere le abitudini che più a noi si confanno e sviluppare la capacità di convivere con il nuovo.
I Vannacci vincono le battaglie, come i sindaci liguri che vietarono i bikini sulle loro spiagge a metà anni sessanta, come coloro che segregarono le popolazioni di colore in Sud Africa e negli USA, come coloro che si opposero all'estensione del voto alle donne, o al divorzio, o alla battaglia per la parità retributiva, o all'ingresso delle donne nelle forze dell'ordine, per citare giusto due cose, ma perdono sempre le guerre.
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arcipelagogoogle · 3 months ago
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Il ricorso al turpiloquio, alla parolaccia, al termine scurrile è onnipresente, ripetuto, accentuato, ma tant'è "Se io, quando ho messo nome alle cose che tu tanto disprezzi, avessi chiamato reliquie i coglioni, e coglioni le reliquie, tu, che adesso mi rimproveri, avresti considerato brutta e volgare la parola reliquie, mentre per quanto riguarda coglioni l'avresti ritenuta una parola meravigliosa". Se una cosa ha un suo nome ben preciso, chiamarla con un sinonimo per pudicizia o perché così vuole il buon costume, è cosa da ipocriti o da baciapile, o, almeno, così la pensavano nel medioevo.
Via Facebook
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io-confesso · 2 months ago
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Amo scopare e durante la scopata fare ammettere alle donne che amano il cazzo e che sono delle puttane. Chiaramente sono affermazioni pre-orgasmiche, come pure le risposte.
La domanda chiave è nella sostanza e con le variabili del caso “Ti piace il cazzo, eh? / Sei una puttana che ama farsi sbattere ecc ecc “
Alcune rispondono “Mi piace il tuo”, ed in questo modo perdono qualsiasi attrattiva. Quelle che rispondono, a grandi linee, “Sì, mi piace il cazzo, sono una gran puttana da sempre, ho sempre voglia di farmi scopare da chiunque ecc ecc” assurgono a livelli divini.
Confesso che su molte mi ero sbagliato, le più insospettabili, forse perché con molto autocontrollo nella vita pubblica, sono le più scatenate nel turpiloquio.
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blacklotus-bloog · 5 days ago
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Oltre...
... le labbra attraversate da spasmi la carne emana la fulgida forza di una supplica. Sorpreso il trionfo della voce racconta di parole trasognate, di turpiloquio solenne. L'odore è lancia nella razzia del piacere, contraltare della sete dell'anima. Benigna è la natura dell'estasi che affama quando è soddisfatta mentre capitola la carne come coniglio sotto l'ombra del falco.
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BLACKLOTUS
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t-annhauser · 2 years ago
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Non so chi ne parlava, forse Nabokov o vattelappesca, dell'esistenza in Russia di un romanzo che consisteva in un lungo e ininterrotto turpiloquio, pieno di bestemmie, mai pubblicato o pubblicato sottoforma di samizdat, di brogliaccio clandestino, e se fosse per me, se avessi molto capitale e una casa editrice, lo pubblicherei subito senza pensarci due volte. Così come esistono i Picasso dell'ultimo periodo, quello prima della morte, tutti cazzi e fighe, ritenuti minori ma certamente i più urgenti. Un atto liberatorio, autentico, senza rete. Chissà se esiste davvero questo libro.
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Pablo Picasso, Couple, 1971 (Centre Pompidou)
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chicklit-or-chocolate · 6 months ago
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Incontri-2
È un uomo tra i trenta e i quaranta, non bello, minuto; cammina con una leggera zoppia o forse una torsione della parte sinistra del corpo che precede la destra, e le spalle dondolano, le strette e piccole spalle; non sembra un atleta ma, forse, sa giocare a calcio, è il tipo che corre veloce e disegna verso porta un rischioso zig-zag tra gli ostacoli più alti e muscolosi di lui. Ha un corpo secco e nervoso e l'unica cosa bella della sua persona sono le mani bianche e ben tenute, dalla bella forma quadrata. Il viso è piccolo e squadrato, ha un che del topo: vi si aprono due occhi profondamente neri e spenti per via dell'iride che inghiotte le pupille. Nella sclera destra ha due vistose macule nere e la rima più bassa della palpebra inferiore pare incollata alla congiuntiva. Quelle chiazze sembrano una dimenticanza dell'iride, come se avesse, correndo verso il centro dell'occhio, perso qualche goccia, e danno all'occhio una strana fissità, come se avesse più pupille dalle quali scrutare. La pelle è pallida e soffre facilmente di arrossamenti e infezioni: solo il sole arriva a indorarla appena, ma non molto, dato il suo pallore, e i capelli neri, lunghi poco sopra le spalle, sembrano sempre un po' troppo lucidi, in modo malsano. Dai modi che ha, inizialmente, sembra abbia imbarazzo di sé e fastidio degli altri e non pare amichevole; dopo poche volte che si abitua alla vostra presenza, invece, il suo contegno cambia e inizia a sorridere, a cercare il vostro sguardo e si fa burbero in un modo di vecchio bilioso e civettuolo. Ride sommessamente nel naso, arrossendo facilmente, e ha una maniera sgraziata di essere gentile: l'imbarazzo di sé, un'insolenza popolana che si compiace di risultare plebea e, di fondo, come una specie di timore che maniere più aggraziate possano avere scarso risultato mentre una certa spazientita grevità potrà renderlo diverso e più gradito - tutte queste cose nel suo modo di fare e, insieme, una specie di forastica bonomia che, se emerge, rende gradevole lo sguardo e il sorriso. Parla in romanesco, abbonda di turpiloquio e se ne diverte da solo come se l'idea di insolentire il mondo lo rassicurasse del suo corpicino lungo e sottile. Ha nelle mani una forza insospettabile: quando decide di spingere o di afferrare, se ne sente tutta la volontà ferrea e fa quasi spavento. Il suo tocco ha qualcosa di animale, ma di un animale puro e spensierato, che non intende recare offesa ma cerca fiduciosamente un altro calore: gli viene naturale toccare l'interlocutore e lo fa con una curiosa facilità alla confidenza che non era sembrata possibile all'inizio.
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abatelunare · 2 months ago
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Carte, carte e ancora carte
Oggi sono stato sommerso dalle carte. Mi sono piombate addosso da tutte le parti. Non sapevo più come difendermi. Voglio dire… dopo un po' il turpiloquio a sfondo squisitamente blasfemo non basta più. Risulta anzi stucchevole. Poi per fortuna ho recuperato l'orientamento. Ma senza bussola. Non ho mai capito come cazzo funzioni… Buonanotte a voi.
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bicheco · 1 year ago
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Delirio allo stato puro
Sgarbi che auto giustifica il proprio turpiloquio tirando in ballo il futurismo e Marinetti sarebbe un po' come chi, dopo averti riempito di cazzotti, si assolvesse citando la nobile arte e Mike Tyson.
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ginogirolimoni · 1 year ago
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Francesca Bergesio, della provincia di Cuneo, è la nuova Miss Italia, incoronata sabato sera a Salsomaggiore dal Presidente del Concorso Vittorio Sgarbi, dalla conduttrice Jo Squillo e da una giuria composta da Hoara Borselli, Giuseppe Cruciani e Giulia Salemi.
Sgarbi ha una fedina penale più lunga di un rotolone Regina, fra archiviazioni, condanne e procedimenti in corso per assenteismo, produzione di falsi documenti, diffamazione, voto di scambio con la ‘ndrangheta, , ingiurie, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, esportazione illecita di opere e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e il caso delle attività extrapolitiche.
Nonostante ciò, e forse proprio per questo, Vittorio Sgarbi è stato più volte membro della Camera dei deputati e di diverse amministrazioni comunali; è stato sindaco di Salemi (TP), attualmente è sindaco di Arpino (FR), prosindaco di Urbino, assessore alla bellezza del comune di Viterbo e sottosegretario di Stato alla Cultura. Inoltre, è presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Rovereto, del MAG di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova, oltreché commissario per le Arti di Codogno.
Oltre a ciò, trova pure il tempo per fare comparsate in tv ovunque lo invitano, distinguendosi per l’irascibilità e l’uso del turpiloquio; ed anche, come potete constatare, per presiedere il Concorso per Miss Italia.
Come giudice imparziale naturalmente, sebbene la signorina Francesca Bergesio sia figlia del senatore leghista Giorgio Maria Bergesio, membro della Commissione di vigilanza Rai.
Pare che la piccola Ginevra Meloni, per un pelo, non abbia potuto partecipare al concorso, altrimenti sarebbe stata una temibile rivale per la Bergesio; in compenso la mamma Giorgia ha previsto per lei un apposito ministero Ai Giocattoli dove pare che la figlia del Premier Eletto Direttamente dagli Italiani sia molto competente. Ministero col portafoglio, è ovvio, altrimenti come farà la bambina a comprarsi i giocattoli?
Del resto la destra di governo, come sappiamo, è molto generosa, in Sicilia ad esempio, sono starti stanziati dalla presidenza Schifani due milioni di euro per presepi e sagre, che oltre al Ponte sullo Stretto, sono quanto di più urgente e necessario l’Isola ha bisogno per un decollo immediato economico e turistico.
Molti investitori e altrettanti turisti, infatti, si rifiutano di investire sull’Isola i propri soldi se prima non vedono organizzata una sagra o un presepe e se non possono comodamente arrivarci via terra attraverso il Ponte Silvio Berlusconi I°.
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nnay-naee · 11 months ago
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L'altro giorno il mio professore si è scusato per aver fatto uso di turpiloquio (aveva detto "mannaggia")
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