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Recensione completa: La notte delle beghine di Aline Kiner. A cura di Alessandria today
La notte delle beghine di Aline Kiner, pubblicato in Italia da Neri Pozza, è un romanzo storico ambientato nel Medioevo, che getta luce su un mondo spesso dimenticato
Introduzione all’opera:La notte delle beghine di Aline Kiner, pubblicato in Italia da Neri Pozza, è un romanzo storico ambientato nel Medioevo, che getta luce su un mondo spesso dimenticato: quello delle beghine, donne indipendenti che vivevano al di fuori delle convenzioni sociali e religiose del loro tempo. Con una scrittura evocativa e attenta ai dettagli, Kiner ricostruisce una storia di…
#Alessandria today#Aline Kiner#beghinaggio#condizione femminile#donne e religione#donne medievali#Emancipazione femminile#Google News#introspezione femminile#italianewsmedia.com#La notte delle beghine#Letture consigliate#letture storiche#libertà femminile#libri su Parigi#lotta contro il potere#Medioevo#narrativa emozionale#narrativa europea#narrativa francese#Narrativa storica#Neri Pozza#oppressione ecclesiastica#Parigi medievale#Pier Carlo Lava#romanzi con donne forti#romanzi con protagoniste donne#romanzi di donne#romanzi di impegno sociale.#romanzi di valore
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TAORMINA - PASSEGGIANDO
Nessun poeta può scrivere una poesia su Taormina perché Taormina è già poesia nel suo essere cielo e mare nella luce che la veste nella sua infinita primavera nei mille colori che l’accendono nel suo solare abbraccio perché qui nessun cuore può essere straniero o triste o vestirsi di malinconia o non credere nei sogni mentre parla con il mare dai suoi balconi fioriti da quel gradino del paradiso che è la sua piazza luminosa. Nessuno a Taormina può negare la bellezza o ignorare la felicità o non amare la vita. Perché Taormina è la luce del giorno è i versi di una tragedia nel teatro sospeso sul mare è il fascino dei palazzi medievali arrossati dal sole al tramonto Taormina è il sorriso delle sue bellissime donne è le lingue del mondo che qui trovano casa. Taormina è i suoi vicoli il verde ed i fiori che la vestono è il profumo dei suoi ristoranti l’ironia, la gioia delle scalinate il suo essere nobile e casta sensuale e provocante, sorella e amante ricca e generosa silenzio e musica. Taormina è abbracciare il nord è il lungo sereno viale che vive da levante a ponente è il suo volto rivolto a sud è il centro di tre mari lo specchio di sette cieli il tempo che si ferma la vita che scivola felice su i suoi antichi palazzi. Taormina è il crocevia di ogni poesia d’amore è le stelle d’agosto con cui le sue luci si confondono felici è il sospiro di amanti e poeti è la luna che la veste d’argento le nubi che la sfiorano la serenità che la culla il vento che l’accarezza. Taormina è il bello racchiuso nella sua profumata, antica multicolore, immensa, elegante anima mediterranea
TAORMINA - WALKING: No poet can write a poem about Taormina, because Taormina is already poetry, in its being sky and sea, in the light that dresses it, in its infinite spring, in the thousand colors that light it up in its sunny embrace because here no heart can be foreign or sad, or dress in melancholy, or not believe in dreams, while it speaks with the sea, from its flowered balconies, from that step of paradise, which is its luminous square. No one in Taormina can deny beauty, or ignore happiness, or not love life. Because Taormina is the light of day, it is the verses of a tragedy, in the theater suspended over the sea, it is the charm of the medieval buildings, reddened by the setting sun, Taormina is the smile of its beautiful women it is the languages of the world, which find a home here. Taormina is its alleys, the greenery and flowers that dress it, it is the scent of its restaurants, the irony, the joy of the stairways, its being noble and chaste, sensual and provocative, sister and lover, rich and generous silence and music. Taormina is embracing the north, it is the long serene avenue, which runs from east to west, it is its face facing south, it is the center of three seas the mirror of seven heavens, time that stops, life that slides happily, on its ancient buildings. Taormina is the crossroads of every love poem and the stars of August with which its lights happily merge is the sigh of lovers and poets it is the moon that dresses her in silver, the clouds that touch her, the serenity that cradles her, the wind that caresses her. Taormina is the beauty contained in its fragrant, ancient, multicoloured, immense, elegant Mediterranean soul
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Fabio Salamida
Mentre Serena Bortone mostrava ai dirigenti di Tele Giorgia il senso più profondo della parola Resistenza, la vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia, utilizzava la televisione di Stato per dire che l’aborto è un omicidio, non un diritto. E lo faceva citando Madre Teresa di Calcutta.
No, per lo Stato Italiano (che è uno Stato laico) e per l’Europa, l’aborto è un diritto. PUNTO.
La stessa Tele Giorgia che censura un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, che censura i valori su cui si fonda la nostra Repubblica, manda in onda le idiozie medievali di un’estremista che fa propaganda contro una legge dello Stato, colpevolizzando milioni di donne.
Direi che questo “astro nascente” della televisione italiana è l’ennesima persona sbagliata nel posto sbagliato.
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"Passaro solitario entro la gabbia stava cantando"
Mio caro, di buon mattino ho fatto ricerche in internet su di te, perché mi piace conoscere le novità che ti riguardano. E ho scoperto una notizia interessante!
Una professoressa ha ravvisato delle similitudini tra alcune tue opere (e il tuo cosiddetto "pessimismo cosmico") e un libro del '600 intitolato "Scherzi d'ingegno", autore un medico e scrittore, tal de Virgiliis. Però non è provato che tu possedessi questo libro, che attualmente non si trova nella tua biblioteca, e del quale esistono solo due copie al mondo.
Tu non ne parli mai nello Zibaldone, dove di solito annoti ciò che ti piace e che può esserti utile; inoltre, la tua biblioteca è andata arricchendosi di volumi, e non impoverendosi, quindi è veramente un mistero. Uno dei tanti della tua vita.
Questa professoressa che ha scritto il libro sulla tua presunta fonte d'ispirazione e i giornalisti che le hanno fatto pubblicità, hanno parlato, poco rispettosamente nei tuoi confronti, di "plagio". Qualcuno, per fare il simpatico, ha scritto persino "Leopardi copione". È una cosa che mi ha fatto arrabbiare. Dovresti dar loro una tiratina d'orecchi.
Sai cosa penso? Ho fatto due ipotesi: la prima è che il libro sia effettivamente passato dalla tua biblioteca, dove tu lo hai rapidamente sfogliato e ne hai letto quasi inconsciamente dei passi (tu hai l'abilità della lettura veloce, ti basta posare gli occhi su una pagina per recepire quel che vi è scritto, e hai anche il dono di una memoria prodigiosa); poi il volume è stato ceduto, ma parti del suo contenuto sono rimaste nel tuo subconscio, pronte a germogliare nella tua mente e a fiorire sotto la tua penna.
Un'altra ipotesi è che tu sia un medium inconsapevole, e che l'anima di quell'oscuro scrittore del '600 abbia sussurrato alla tua, per farsi luce.
Nella tua poesia e nei tuoi scritti in genere, si rinvengono molteplici tracce di autori giudaici, greci, latini, medievali, rinascimentali, illuministici...ma tu hai creato, con la tua vasta cultura e le tue reminiscenze, qualcosa di completamente nuovo, organico, stilisticamente perfetto. Parlare di plagio quando si parla di te, è quantomeno inappropriato.
Ho confrontato i passi di quel libro che sarebbero simili ai tuoi e, a mio avviso, non hai copiato proprio nulla: che l'uomo nasce a stento con gran pericolo proprio e della madre, e che la vita è faticosa, sono concetti di pubblico dominio, su cui non c'è copyright. Una cosa curiosa è che quell'autore scrive di un "passero solitario" mangiato da un gatto 😅, invece tu fai del passero solitario una metafora di te stesso.
E poi, aggiunge la prof, Leopardi e de Virgiliis avevano un'altra cosa in comune: odiavano le donne. Io ti ho studiato con scrupolosità e interesse, e so che non odii affatto le donne, quindi anche questa presunta somiglianza è in realtà inconsistente.
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📜 Le Origini della Demonologia: Dalle Radici Antiche al Sapere Proibito
La demonologia, intesa come lo studio delle entità oscure e del loro ruolo nell’esistenza umana, affonda le sue radici nelle più antiche civiltà della storia. Prima ancora che il termine “demone” assumesse la connotazione negativa che conosciamo oggi, esseri soprannaturali con poteri distruttivi, ingannevoli o sovrannaturali popolavano i miti e le credenze di tutto il mondo.
Ma come è nata la demonologia? Quando l’uomo ha iniziato a interrogarsi sugli esseri delle tenebre?
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🔥 Il Concetto di Demone nell’Antichità
🔹 Mesopotamia: i primi demoni
Nei testi sumeri e accadici, alcune delle più antiche fonti scritte conosciute, appaiono esseri come Lamashtu, una creatura mostruosa associata alla morte infantile, e Pazuzu, spirito del vento malefico ma anche protettore contro minacce peggiori. Qui il concetto di demonio era strettamente legato agli spiriti e agli dèi inferiori.
🔹 Egitto: il caos come entità vivente
Nel pantheon egizio, il male non era rappresentato da una schiera di demoni, ma da forze primordiali come Apep, il serpente cosmico che minacciava ogni notte la barca solare di Ra. Esistevano anche spiriti minori, incaricati di tormentare le anime nell’aldilà.
🔹 Grecia e Roma: il Daimon tra luce e oscurità
Il concetto di daimon in Grecia era neutrale: poteva essere sia una guida spirituale positiva che un’ombra ingannevole. Platone parlava di daimones come spiriti intermedi tra gli dèi e gli uomini, mentre il Cristianesimo, nei secoli successivi, reinterpretò il termine in chiave malvagia.
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🕯️ La Nascita della Demonologia come Disciplina
La demonologia, intesa come studio sistematico delle entità oscure, emerge con il passaggio dalla religione politeista al monoteismo. L’ebraismo, il cristianesimo e l’islam definirono chiaramente il ruolo dei demoni come esseri malvagi, ribelli alla divinità suprema.
☽ L’Influenza Ebraica: da angeli caduti a spiriti dannati
Nel Libro di Enoch, scritto tra il III e il I secolo a.C., si narra la storia dei Vigilanti, angeli caduti che si unirono alle donne umane generando i Nephilim, giganti maledetti da Dio. Questo concetto fu poi ripreso nel cristianesimo.
☽ Il Cristianesimo e la Gerarchia Infernale
Con l’espansione della Chiesa, il male venne organizzato in una struttura precisa. Autori medievali come Gregorio Magno e Tommaso d’Aquino iniziarono a classificare i demoni, mentre durante l’Inquisizione si diffusero trattati sulla loro natura e i loro poteri.
☽ Dai Grimori ai Processi alle Streghe
Dal Malleus Maleficarum ai grimori come la Clavicula Salomonis, il Rinascimento fu un’epoca di intensa produzione esoterica. Gli inquisitori cercavano segni di possessione e patti con il diavolo, alimentando la paura e lo studio occulto delle entità demoniache.
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👁️ Il Sapere Proibito
Oggi la demonologia è una disciplina studiata da teologi, occultisti e storici delle religioni. Ma il fascino per le sue origini resta intatto: i primi uomini che tentarono di dare un nome al male lo fecero per paura o per conoscenza?
Forse, la risposta si cela ancora tra le ombre dei testi antichi.
🔥 La conoscenza proibita attende solo chi osa cercarla. 🔥
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"Chi scruta nell’oscurità deve essere pronto a incontrarne lo sguardo." – A. Nox
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La magia nei regni romano barbarici
Non è facile tracciare un quadro della stregoneria alto medievale per il semplice fatto che la nostra visione è fortemente condizionata dall’idea moderna di strega. Tuttavia la legislazione che permetterà la caccia alle streghe ha un’ampia serie di precedenti i quali non tutti mostrano una linea di continuità. Addirittura nelle legislazioni alto medievali troviamo diverse norme che sembrano andare nella direzione opposta. Il risultato di questi molteplici incroci fra tradizioni differenti condurrà la nozione moderna di stregoneria che ha alla base l’idea di un patto col diavolo o almeno di un intervento diabolico. Ma per l’età romano barbarica ci confrontiamo con un complesso di informazioni che riguardano incantesimi mortali, magia tempestaria, residui di culti pagani, donne e uomini dotati di certi poteri sugli oggetti la natura e gli esseri umani. Dobbiamo dire che non tutte queste tracce sono facili da decifrare e da porre in relazione a un contesto culturale a noi noto. Durante i secoli alto medievali molti regni si diedero codici scritti che generalmente riunivano l’enorme dei loro diritti consuetudinari. In questi codici è comune trovare norme che condannano le pratiche di magia e i maleficia , ma se ne trovano anche altre in cui a essere censurate sono le credenze nell’effettivo potere di tali pratiche così come vengono condannati coloro che accusano qualcuno di essere una strega o uno stregone. Queste norme hanno indotto a credere che il cristianesimo e le legislazioni alto medioevali avessero una considerazione più blanda una maggiore tolleranza ed anche una certa incredulità nei confronti di tali pratiche. Nella Legge Salica compilata verso la prima metà del VI secolo il capitolo dei maleficis comprende coloro che somministrano una porzione d’erbe a qualcuno affinché muoia nonché chi commette un maleficio genericamente o con legature e chi somministra a una donna una pozione a base d’erbe affinché abortisca. Questi crimini sono puniti con il pagamento in solidi. In questi testi non sembrano esservi dubbi circa la convinzione del legislatore realtà e l’efficacia delle pratiche in questione. Inoltre torna la parificazione tra l’avvelenatore e il malefico come esiste anche nella tradizione biblica e in quella romana antica. In un altro passo della Legge Salica sta scritto che se qualcuno chiama una donna strega e non può provarlo sia giudicato colpevole e debba pagare 187 solidi e mezzo. Anche in questo caso è evidente che il legislatore ritiene reale la possibilità che una donna sia una strega distinguendo solo se si tratta di una maldicenza o se la donna in questione lo è davvero. Le leggi dei Visigoti e dei Burgundi pure databili al VI secolo sono fortemente debitrici rispetto al codice teodosiano. I legislatori del re visigoto Chindasvindo scrivono che se un libero o uno schiavo preparano e danno a qualcuno la pozione avvelenata uccidendolo la pena sarà la morte. Se invece la vittima scampa alla morte il colpevole sarà rimesso alla potestà della vittima. Il paragrafo ne precede immediatamente un altro dedicato ai malefici la cui opera viene punita con la flagellazione. Il collegamento tra veneficia e maleficia per mezzi magici è dunque qui riprodotto. le leggi dei Burgundi sono ancora più esplicite. Nel paragrafo sul divorzio leggiamo infatti che tre sono le cause che possono giustificare il ripudio del coniuge : dimostrare che questo sia un omicida un violatore di sepolcri un malefico /venefico. Il paragrafo riprende quasi integralmente il codice teodosiano a proposito dei ripudi. Di ambito franco è influenzato dalla Legge Salica ma databile alla metà del VII secolo e invece la legge paria Rituapa nella quale si legge : “Se un uomo o una donna attraverso il veleno o un altro maleficio danneggia qualcuno componga il danno con il guidrigildo“. Anche in questo caso non vi è alcun dubbio circa la realtà dei poteri paralleli di venefici e malefici. Le legge dei Longobardi con l’editto di Rotari del 643 offrono una testimonianza di grande importanza in quanto attestano per la prima volta il termine masca quale sinonimo di strega. Il termine attestato su fonti successive anche come talamasca indica in origine una creatura mascherata e potrebbe istituire un collegamento tra la stregoneria e le antiche pratiche rituali germaniche legate al mondo dei morti evocati appunto dalle maschere. Tale tradizione si manterrà nei secoli successivi. Significativamente il termine latino larva che vuol dire appunto maschera verrà pure utilizzato quale sinonimo di strega ma si identifica innanzitutto con gli spiriti dei morti della religione romana considerati come una specie di vampiri ossia anime che non riescono a trovare riposo a causa della loro morte violenta. Secondo la credenza popolare tornavano sulla terra a perseguitare i vivi perseguitando le persone fino a portarle alla pazzia. Per tenere lontano questi spiriti erano state istituite delle feste chiamate Lemuria . La tradizione voleva che a istituire tali festività fosse stato Romolo per placare lo spirito del fratello Remo da lui ucciso. Tornando all’editto di Rotari sembra evidente che al legislator e non interessa stabilire tanto la veridicità della credenza nelle streghe quanto piuttosto difendere la proprietà del liberi longobardi visto che l’articolo stabilisce il divieto di uccidere donne che appartengono a qualcuno. Difficile quindi stabilire quale sia l’atteggiamento di fondo nei confronti del fenomeno anche se la credenza nelle streghe era diffusa tra i Longobardi. passiamo poi alla legge degli Alamanni databile alla prima metà dell’ VIII secolo che sembra volesse soprattutto preservare le donne dal rischio di diffamazione e di violenza che derivava dall’essere associate a certi diritti. Sebbene come detto la preoccupazione del legislatore sembri legata alla diffamazione il definire tali attività come crimini dice che non se ne sottovalutava la realtà. Allo stesso modo anche la gente comune credeva nell’esistenza di tali crimini. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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L'adulterio nel Medioevo: un reato contro lo Stato e contro Dio
L'adulterio nel Medioevo era una questione morale ma non solo. Le norme e le punizioni riguardanti l'adulterio variavano in base alla classe sociale e al contesto culturale. Alcuni nobili o membri dell'alta società potevano godere di privilegi e trattamenti più favorevoli rispetto alla popolazione comune. In ogni caso, l'adulterio era generalmente considerato una grave violazione morale e sociale nel contesto medievale. Com'era considerato l'adulterio nel Medioevo Nel Medioevo, l'adulterio era considerato un grave peccato morale e un crimine sociale. La Chiesa cattolica, che aveva un'enorme influenza sulla società medievale, considerava l'adulterio un peccato mortale, equipaggiandolo al furto, all'omicidio e ad altri gravi reati. La dottrina cattolica insegnava che il matrimonio fosse un sacramento indissolubile e che l'adulterio violasse il vincolo sacro tra marito e moglie. Le conseguenze legali dell'adulterio variavano a seconda del tempo e del luogo nel Medioevo, ma in generale era considerato un reato punibile. Spesso, la pena per l'adulterio era determinata dalle leggi locali e dalle consuetudini. Alcune punizioni comuni includevano la pubblica vergogna, la fustigazione, la confisca dei beni o addirittura la condanna a morte. Le donne accusate di adulterio erano spesso sottoposte a un trattamento più severo rispetto agli uomini. Nella società medievale, l'onore e la castità delle donne erano considerati di grande importanza, e l'adulterio femminile veniva visto come un affronto diretto all'autorità maschile. Le donne adultere potevano subire punizioni molto severe, tra cui la condanna a morte per lapidazione o l'incarcerazione in conventi o istituti penitenziari. Quale pena spettava agli uomini colpevoli di adulterio? Nel Medioevo, la punizione per gli uomini colpevoli di adulterio variava in base al tempo e al luogo. Tuttavia, in generale, la punizione per l'adulterio maschile era meno severa rispetto a quella per le donne. In alcune società, l'adulterio maschile non era considerato un reato, mentre in altre era punito con multe o punizioni corporali come la fustigazione. In alcune comunità cristiane, l'adulterio maschile veniva considerato un peccato, ma non un crimine punibile dalla legge. Tuttavia, in alcune culture e società, l'adulterio maschile era punito con la morte. Ad esempio, nell'antico giudaismo, la legge prescriveva la lapidazione per entrambi i partner coinvolti in un adulterio. Anche in alcune parti dell'Europa medievale, gli uomini potevano essere condannati a morte per l'adulterio, sebbene questo fosse raro. In ogni caso, la punizione per l'adulterio maschile era generalmente meno severa di quella per le donne, in quanto la società medievale tendeva a considerare le donne responsabili della custodia della loro virtù e dell'adeguata condotta sessuale, mentre gli uomini erano considerati più inclini a cedere ai desideri sessuali. Quale pena spettava alle donne colpevoli di adulterio? Nel Medioevo, la punizione per le donne colpevoli di adulterio variava a seconda del tempo e del luogo, ma in generale, era più severa rispetto a quella per gli uomini. L'adulterio femminile era considerato un grave crimine morale e sociale perché metteva in dubbio la paternità dei figli e quindi la stabilità dell'intera famiglia. In molte società medievali, le donne colpevoli di adulterio erano punite con la reclusione in conventi o istituzioni penitenziali, dove spesso venivano costrette a fare penitenza per il loro peccato. In alcune società, le donne adultere venivano condannate a morte, spesso tramite lapidazione o annegamento. Inoltre, le donne adultere subivano spesso punizioni pubbliche e umiliazioni come la pubblica denuncia del loro crimine, la pubblica fustigazione, o il taglio dei capelli, simbolo della loro vergogna. Questi metodi furono utilizzati per sottolineare il fallimento della donna nel preservare la propria virtù e la dignità della famiglia. Le punizioni per le donne adultere erano spesso più severe nelle classi sociali più elevate, poiché la loro condotta veniva considerata un'offerta maggiore alla loro posizione sociale e alla loro reputazione. Tuttavia, anche nella classe sociale inferiore, le donne adultere erano spesso discriminate e stigmatizzate per tutta la vita, soprattutto se avevano figli nati fuori dal matrimonio. In sintesi, nel Medioevo, l'adulterio femminile era considerato un grave crimine morale e sociale e le donne colpevoli di questo reato subivano punizioni severe, che spaziavano dalla reclusione in convento alla morte. In copertina foto di Peter H da Pixabay Read the full article
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"Arsenico e Altri Veleni": Un Viaggio Oscuro nel Medioevo con Beatrice Del Bo. Presentazione del libro a Casale Monferrato: il potere letale dei veleni medievali in un evento affascinante
Venerdì 8 novembre alle ore 18:00, il Salone del Senato della Biblioteca Civica “Giovanni Canna” di Casale Monferrato ospiterà la presentazione del libro di Beatrice Del Bo “Arsenico e altri veleni.
Venerdì 8 novembre alle ore 18:00, il Salone del Senato della Biblioteca Civica “Giovanni Canna” di Casale Monferrato ospiterà la presentazione del libro di Beatrice Del Bo “Arsenico e altri veleni. Una storia letale nel Medioevo”, edito da Il Mulino nel 2024. L’evento, organizzato dalla Biblioteca Civica in collaborazione con l’Associazione Arte e Storia, sarà a ingresso libero. L’autrice…
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LA PILLOLA ABORTIVA RU486 SARÀ DISTRIBUITA NEI CONSULTORI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Breve ripasso in attesa delle polemiche:
PILLOLA ANTICONCEZIONALE
mix di estrogeni+progesterone - o solo progesterone - che mette a riposo le ovaie e quindi non avviene mai l’ovulazione (il sanguinamento non è una mestruazione ma un’emorragia da sospensione)
PILLOLA DEL GIORNO DOPO (in farmacia senza ricetta, anche per le minorenni)
farmaco che blocca l’ovulazione (Norlevo/Levonorgestrel efficace fino a 72 ore/3 giorni ore dopo il rapporto)
o che oltre a bloccare l’ovulazione ha un effetto antiannidativo (EllaOne/Ulipristal acetato efficace fino a 120 ore/5 giorni dopo)
PILLOLA ABORTIVA RU486
Mifepristone, principio attivo che induce il distacco dell’embrione (se fatto seguire da una dose di Misoprostolo, un induttore di spasmi miometrali) e somministrabile entro l’OTTAVA SETTIMANA di gravidanza. Dopo possono subentrare complicazioni ed è per questo che deve essere prescritta e somministrata da un medico dopo aver fatto un’ecografia per misurare se sia avvenuto il passaggio da embrione a feto.
Un errore che vedo compiere da molte organizzazioni per la difesa dei diritti delle donne:
La pillola dei tre giorni dopo (Norlevo) NON è abortiva ma solo antiovulatoria ma purtroppo l’Ellaone (cinque giorni dopo) tecnicamente PUÒ ESSERE ANCHE ABORTIVA, visto che all’effetto antiovulatorio - blocco dell’espulsione e della discesa dell’ovulo - si somma anche quello ANTIANNIDATIVO con una modificazione dell’endometrio sfavorevole all’aggancio dell’ovulo FECONDATO.
Non tutte le volte ma solo se l’ovulo è già sceso nelle tube ed è stato raggiunto da uno spermatozoo, però credo sia necessaria la cognizione scientifica di causa se vogliamo difendere una pratica, altrimenti diamo materiale gratuito a certe persone perché facciano scelte medievali.
P.S.
Disponibile a intricate spiegazioni sulle tempistiche strette (si tratta di ore) della finestra di ovulazione, fecondazione e annidamento.
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“ Atrocità peggiori non si vedevano da quando nei paesi tedeschi si era cessato di giudicare secondo le norme processuali del Malleus maleficarum e la procedura delle corti criminali medievali. Ma il ringraziamento dell'onesto studioso dei costumi, ai cui occhi la verità conta più della sensibilità, spetta di diritto al coraggioso senato di Leoben, che ha compreso la profonda nostalgia dell'anima popolare per quelle venerande istituzioni e di sua iniziativa s'è costituito in tribunale dei malefizi. L'accusa suonava «per bigamia», dato che non si poteva parlare di processo per stregoneria senza offendere la coscienza civile di quei cultori progressisti del diritto che considerano sacro il codice penale del 1803. Ma a Leoben, alla fine del 1904, è stato calato uno scandaglio nel più profondo pozzo della sensibilità popolare austriaca e questo, guarda un po', è andato a toccare un bisogno di esorcismi. Leontine von Hervay era arrivata in volo a Mürzzuschlag a cavalcioni di una scopa, lasciando intravvedere la sua sottoveste di seta. Subito una presaga anima di fustagno ha esclamato: «T'ho capita, te!». A che le è servito aver reso felice il capitano distrettuale? La figlia di un mago, e per di più poliglotta! E quindi gravemente sospetta di «intesa col demonio». A questo s'è ammalato magari il bestiame, all'altro forse s'è guastato il grano. Il paese intero è in subbuglio. Al capitano distrettuale ha propinato un filtro d'amore, altri notabili seguiranno presto, le più ambite ragazze di Mürzzuschlag si vedono trascurate. Si dovrà lasciarla arrivare al punto di «impedire agli uomini di generare e alle donne di partorire, e agli uomini di rendere alle loro donne, e alle donne ai loro uomini il debito del matrimonio»? «Una strega è una persona» — questa la definizione di un famoso maestro del Malleus Maleficarum — «la quale, di proposito e deliberatamente facendo uso di arti diaboliche, si studia di portare a compimento il suo disegno, o con le suddette arti di conseguire e far sua alcuna cosa». Solo che «il doveroso proposito di sterminare secondo il diritto imperiale codeste femmine maligne per i loro perversi intendimenti oggi, purtroppo, non può che restare un pio desiderio. Compito del tribunale è fingere per la forma il proprio plauso. “
Karl Kraus, Morale e criminalità, introduzione di Cesare Cases, traduzione, cronologia e bibliografia di Bianca Cetti Marinoni, Rizzoli (collana B.U.R.), 1976¹; pp. 79-80.
NOTA: il volume Sittlichkeit und Kriminalität (1908) raccoglieva vari saggi apparsi tra il 1902 ed il 1907 su Die Fackel, il periodico scritto quasi interamente da Karl Kraus per i 37 anni della sua pubblicazione. Il testo italiano presenta una scelta degli articoli dell'edizione austriaca.
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No, non sono tutti uguali. Il Siap di Palermo, il più grande sindacato di base della Polizia, ha preso una posizione chiarissima in merito all’assurda polemica sollevata sulle mascherine rosa ai poliziotti. Lo ha fatto con parole da incorniciare: “Le FFP2 sono uno strumento indispensabile. È fondamentale che vengano fornite a chi opera in prima linea e soffre per e con il Paese, non c'è tempo per sciocchezze ‘machiste’ e medievali basate su apprezzamenti cromatici! C'è una Polizia di Stato di donne e uomini evoluti, colti e intelligenti (la maggioranza assoluta!). Di donne e uomini che lottano contro gli stereotipi e le questioni di genere. Alcune uscite medievali mortificano il faticoso lavoro fatto negli anni da tutti noi”. L. Tosa
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top 5 santi
Non sono un'esperta di santi, solo un'umile cattolica, ma here we go lesbians! aggiungo che sono solo i santi 100% umani e non includo Gesù e la Madonna perché sia Mary che i santi arcangeli hanno il mio cuore
Sant'Agata: icona. leggenda. compagna. invented top surgery. morirei per lei. primo posto anche se è catanese
Santa Lucia: literally where would sicily be without her. tutto ciò che ho da dire è icona femminista. secondo posto perché da piccola mia nonna mi ha portato a vedere le sue reliquie e io ho pianto perché avevo paura degli scheletri
Santa Hildegard di Bingen: non ironicamente la figura che ha rivoluzionato la mia vita da dodicenne la cui prof di storia della musica aveva dato una ricerca sulle donne musiciste medievali. icona femminista ma stavolta sul serio. musicista scrittrice poetessa mistica E icona lesbica??? ti amo e ti venero Hildegard senpai notice me
Sant'Eustochia: obbligatorio momento di campanilismo smodato. musa di Antonello E fondatrice delle clarisse di Messina. talmente iconica che Dio ha reso il suo corpo incorrotto E LE CLARISSE LO TENGONO ANCORA ESPOSTO E LE TAGLIANO CAPELLI E UNGHIE OGNI ANNO. orgoglio messinese più grande dopo Antonello stesso. una santa che si cagano letteralmente solo i messinesi ma morirei per lei
San Giovanni apostolo: obbligatorio token gay man della lista. icona LGBT sottovalutata quando è letteralmente l'apostolo amato????? anyways lui e Gesù scopavano e non potete farmi cambiare idea
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Diciotto commissioni di esperti: a che cosa servono? «Ad accontentare famigli e questuanti, a mostrare al popolo che si fa sempre qualcosa, a confondere le responsabilità, a verniciare i poteri speciali con una legittimazione (talvolta presunta) di carattere tecnico, professionale o scientifico». Con che criterio vengono scelti i commissari (...)? «Il metodo è quello delle corti medievali: vassalli, nobili, cavalieri e dame di compagnia. I criteri sono mutevoli a parte uno: che non facciano ombra al signore. Quanto alle donne, erroneamente ma non sorprendentemente escluse nella fase iniziale, pare che il presidente del Consiglio le abbia nominate proprio quando i componenti della task force lamentavano di essere troppi e con scarsi poteri. (...)».
l’autore di “IO SONO IL POTERE - Confessioni di un capo di gabinetto”, via https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/39-39-leggi-scritte-male-apposta-non-dare-aiuti-236739.htm
«Molte delle misure economiche che funzionano male sono state scritte proprio con questo obiettivo. Ovvero non spendere, o spendere meno, soldi che era necessario promettere anche se in realtà non si possono erogare perché non ci sono. Un gioco da ragazzi, per un gabinettista».
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Che cos’è la violenza? Una malattia presente dai secoli dei secoli, dall’inizio di tutto: malattia, sì. Sfortunatamente, non può essere racchiusa in una sola parola, in un solo gesto, infatti, com’è ormai ovvio a tutti: è qualcosa con miliardi di sfumature. C’è un tipo di violenza che può far più male di un altro? No, ma nonostante la violenza fisica possa ferire fino alla morte, la violenza verbale e psicologica non è nulla da sottovalutare: un taglio può richiudersi col passare del tempo, una parola di troppo, non si cancella con una scusa. La violenza, come ho già affermato prima, è nella sua oscenità una delle cose più varie al mondo: una tra le più diffuse attualmente è però quella sulla donna. In Portogallo, dal 2004 migliaia di donne sono vittime di violenza coniugale, mentre a partire dal 2005 in Belgio, una donna su cinque è vittima della stessa. Allo stesso modo in qualunque parte del mondo, da sempre, sempre peggio. Può essere definita, questa, “vita”? E’ normale non potersi sentire al sicuro neanche in casa propria? Abituarsi più facilmente ad uno schiaffo che ad una carezza? Viviamo in un mondo in cui la maggior parte delle persone ha la mente completamente chiusa e gli occhi appannati: in un mondo in cui, in alcuni paesi, esistono ancora le spose bambine, alle quali viene strappato il diritto di vivere l’età che hanno, in un mondo in cui ci sono donne o bambine che non hanno nulla e sono quindi costrette a subire giorno dopo giorno violenze o, ancora, discriminazioni. Viviamo in un mondo in cui invece di aiutare la donna che subisce violenza, sono tutti pronti a provocargliene ulteriore: sapendo solo dirle quanto sia debole, quanto stia sbagliando a non reagire come dovrebbe, senza pensare a quanto stia realmente soffrendo, a tutto ciò che c’è dietro. Ma ci pensate che nella gran parte dei casi di violenza sulla donna, quest’ultima viene addirittura accusata di essersela cercata? Senza pensare a tutto ciò che stia subendo, perché viviamo in mondo in cui non ci rendiamo conto di quando feriamo gli altri, figuriamoci di quanto. Ogni uomo dovrebbe far ridere la propria donna tanto da farla sentire male, ogni uomo dovrebbe far ritrovare la propria donna con la mascella dolorante: sì, ma dalle risate. Meriteremmo tutte di avere qualcuno che ci faccia sempre sentire libere ma al sicuro, qualcuno che ci tratti con delicatezza, con maggiore sensibilità, ma facendoci restare alla pari con egli. Credete poi, che non sia ugualmente una sottospecie di violenza, la disuguaglianza dei sessi in ambito lavorativo? Chi ha detto che la donna debba fare obbligatoriamente la pasticciera anziché la poliziotta? La casalinga anziché, il meccanico? Siamo nel ventunesimo secolo eppure assumiamo atteggiamenti sempre più medievali. Giorno dopo giorno assistiamo a carneficine anche peggiori dei secoli precedenti, delle guerre e delle rivoluzioni passate. Basta. Non è normale che sia normale.
#25 november 2020#25novembre#violence against women#stopviolence#womenrights#women love#womenpower#violence#violence against girls
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LO CONFERMA LA SCIENZA!!
Dire parolacce aiuta a vivere più a lungo. Ora capisco perché gli ultracentenari bestemmiano anche.
Le donne con il sedere più grosso sono più intelligenti. Quindi se ho ben capito il sedere è un enorme bagaglio cul-turale.
Le pesanti armature dei cavalieri medievali li affaticavano. Si può dire egraziealcaz*o?
Il concetto di "bello" è recepito diversamente dalle donne e dagli uomini. Per le donne il concetto di bello attiva entrambi i lati del cervello; per gli uomini solo quello destro e un leggero tremolio del testicolo sinistro.
Il concetto della parola nel cervello dell'uomo investe l'emisfero sinistro. Nella donna l'emisfero destro... quello sinistro... nel seno destro... e nella natica sinistra. Nelle più logorroiche le parole riecheggiano anche nell'utero.
La collaborazione tra membri dello stesso sesso è più frequente nel mondo maschile. In quello femminile esiste più competizione. Da questo studio è stato sfatato il mito che gli uomini usino spesso la parola "tro*a* per screditare una donna, sono le stesse donne che tra di loro ne abusano di quest'insulto.
Scrivere con le K al posto di CH o rimuovendo le vocali per abbreviare le parole e sinonimo d'intelligenza. Ke figata qst cosa, xkè sn stufo delle prese per il kulo.
La sfortuna nell'uomo è colpa di un gene. Il ricercatore che ha formulato questa teoria avrebbe anche trovato la cura per modificare questo gene. La formula è andata persa con il ricercatore, morto carbonizzato per aver fatto il pieno di benzina con la sigaretta accesa in bocca. Che sfiga.
Il razzismo, l'odio e la violenza in un essere umano provoca malattie incurabili. Però leggendo molti post su Facebook qualcuno deve aver trovato la cura. Dannazione.
Il sesso fatto bene con il proprio partner rende felici e tolleranti. I felici e tolleranti tra chi ha un partner, sono il 15%.
Scoperto che nel DNA di ogni essere vivente c'è scritto il proprio libro della vita, con il finale. Il finale è uguale per tutti: si muore. La regina Elisabetta II ha le pagine finali del libro strappate.
Da uno studio sul cambiamento climatico è escluso il riscaldamento anomalo al Polo Nord. Ah, a proposito di Polo Nord la Alpitour annuncia l'apertura del North Pole Beach Resort in Groenlandia, spiagge bianche e mari cristallini.
Da un recente studio sull'evoluzione sembra che nel 2230 gli avvocati avranno una coscienza.
Le donne con i seni grossi sono più allegre. I compagni delle donne allegre con i seni grossi sono ancora più allegri delle compagne.
I risultati di una ricerca dimostrano l'inaffidabilità delle persone inconclud
- @libero-de-mente
#Libero De Mente#lo dice la scienza#ricerche#ironia#bufale#battute#sarcasmo#divertente#studi scientifici
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