#dolci di Carnevale
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 8 days ago
Text
"Febbraio" di Gianni Rodari: La magia del mese più corto dell'anno. Recensione di Alessandria today
Una filastrocca tra ironia e tradizione, con il tocco inconfondibile di Gianni Rodari Gianni Rodari è stato uno degli autori più influenti della letteratura per l’infanzia del Novecento, capace di trasformare la semplicità del linguaggio in una straordinaria macchina di fantasia e creatività. Nato il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul Lago d’Orta, Rodari iniziò la sua carriera come insegnante e…
0 notes
veggiechannel · 2 years ago
Text
Carnevale fa rima con dolci fritti e cosparsi di abbondante zucchero a velo. Le ricette che vi suggerisco oggi permettono con facilità di realizzare dei dolci di Carnevale vegani e senza glutine genuini e leggeri senza rinunciare al piacere di una golosità, come le castagnole di mele al forno.
0 notes
unalunapercucinare · 1 year ago
Video
youtube
DOLCI DI CARNEVALE TUTTE LE RICETTE
0 notes
scarletdestiney · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
*:・゚✧*:・゚✧ Fried Twinkie, Tagliatelle Dolci di Carnevale (owned by liostylo on DA), Carnival Cotton Candy and Deep Fried Candy Bar. Part of our current Wedding Carnival Batch ~ *:・゚✧*:・゚✧ [ Commissions | DA | IG | Twitter | Redbubble ]
93 notes · View notes
pietroleopoldo · 11 months ago
Text
Babe wake up new dolci di carnevale discourse dropped
Tumblr media
4 notes · View notes
daimonclub · 1 year ago
Text
Storia e interpretazioni del Carnevale
Tumblr media Tumblr media
Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
Tumblr media
Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Tumblr media
Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
Tumblr media
Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
Tumblr media
Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
3 notes · View notes
umi-no-onnanoko · 1 year ago
Note
2/3/14/15/38
🐚. Cose che ti piace fare, ma che gli altri reputano strane?
Camminare tra i mucchi di foglie secche ammucchiate ai margini dei marciapiedi invece che dove non ci sono (scusate spazzini), quando c'è un pavimento a piastrelle nere e bianche caminare posando I piedi solo su quelle nere o solo sulle bianche o seguendo il movimento di un pezzo degli scacchi, camminare solo sulla fuga di un pavimento o una pavimentazione come se fossi su un filo per funamboli, non inzuppare mai biscotti, brioche o dolci nelle bevande perché mi danno fastidio le briciole sul fondo della tazza, cercare le fossette sui visi o i gomiti delle persone (sì lo so non sto bene 🤣), mangiare la parte bruciacchiata dei cibi perché è quella più croccante, cercare forme nelle nuvole, mangiare cibi molto piccanti senza battere ciglio dicendo che non è così piccante, dichiararmi per prima ad un ragazzo che mi piace, fare sorprese anche se ti conosco da poco.
Poi sicuramente altro, ma ora mi viene in mente solo questo.
🐚. Cose che tutti fanno ma che tu non hai mai fatto?
Assistere ad un concerto, vedere un balletto, visitare una mostra d'arte, andare a teatro a vedere un'opera, guardare le stelle, ballare sotto la pioggia, viaggiare.
🐚. Cosa ami che tutti odiano?
L'odore di vernice, smalto, acetone o bianchetto; l'odore dei libri "vecchi", mangiare piccole dosi di wasabi da solo con il cucchiaino (non da morire ovviamente), lo strabismo di Venere; i particolari che per le persone sono difetti, ma che per me le rendono uniche.
🐚. Cose che odi che tutti amano?
I temporali, le montagne russe, il carnevale, la discoteca, uscire tardi la sera, gli e-book, gli alcolici, gli analcolici (anche alla frutta), l'acqua tonica, il minestrone, il colore grigio (tranne qualche eccezione)
🐚. Cosa diresti alla te stessa di 16 anni?
Cara V. ,
lo so, stai vivendo il periodo più difficile dalla tua vita, tutte le tue certezze stanno vacillando, ti senti sola in mezzo alla gente e nessuno è disposto ad accettatti, ascoltarti e capirti, sei sola.
Non fidarti della tua migliore amica, non vuole davvero il tuo bene, ti sta solo usando, non mettere da parte te stessa per lei o per S. non ti merita nemmeno lui, non cambiare per lui non vale la pena e non vergognarti mai della tua timidezza, non è sbagliata come credi.
Dai più importanza allo studio, non mollare, non permettere che i problemi familiari e relazionali ti portino a perdere un'altro anno di scuola; non lasciare che il bullismo di compagne e docenti ti schiacci al punto tale da dimostrare che avevano ragione e che non sei all'altezza, perché piccola V. lo sei!
Cambiare classe sarà la tua salvezza, i docenti finalmente ti apprezzeranno e potrai trovare sostegno in particolare nella docente di italiano e latino, la signora R., ora non hai più contatti, ma non smetti di ringraziarla.
Uscirai dalla depressione, ci uscirai con fatica, da sola con la musica di Tiziano Ferro, con quella canzone che ti ha salvato la vita, arriverai a 25 anni, a scrivere questa lettera, diplomata, prossima alla laurea ed un passo più vicina al tuo sogno.
Ci stai riuscendo, sempre da sola contro tutti e tutti, hai visto? Hai creduto in te sempre e sei arrivata lontano; hai perso amicizie e persone che ritenevi importanti durante la strada, ma hai imparato a volerti bene, ad accettare e star bene anche nella tua solitudine ed apprezzare ed essere grata per tutto.
Tuttavia, per ora hai solo 16 anni, aggrappati a tutto ciò che ti rende felice, gustati quella gioia a pieno e non privarti di nulla.
Sinceramente tua,
Valentina
Grazie per le domande.
4 notes · View notes
wdonnait · 2 years ago
Text
Martedi Grasso : cos'è e perchè è chiamato così
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/martedi-grasso-cose-e-perche-e-chiamato-cosi/115573?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=115573
Martedi Grasso : cos'è e perchè è chiamato così
Tumblr media
Il Carnevale è una festa popolare che si celebra in molti paesi del mondo, generalmente tra febbraio e marzo. È un periodo di festa, di maschere e di divertimento, che precede la Quaresima. Durante il Carnevale si organizzano sfilate, feste in maschera, balli e altri eventi simili. In molti luoghi, questa festa è caratterizzata dall’uso di costumi e maschere colorate, musica e balli. Il Carnevale è una tradizione molto antica che ha origini pagane e che è stata poi assimilata dalla cultura cristiana.
Perchè si dice “Martedì Grasso”?
Martedì grasso è il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, che rappresenta l’inizio del periodo della Quaresima nella tradizione cristiana. La Quaresima è il periodo di 40 giorni che precede la Pasqua, durante il quale i cristiani sono chiamati a fare penitenza e a digiunare.
In passato, il Martedì grasso era l’ultimo giorno di festeggiamenti e di abbuffate prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale il digiuno e l’astinenza dai cibi grassi erano obbligatori. La tradizione di celebrare il Martedì grasso risale a tempi antichi e si è diffusa in tutto il mondo.
Cibi grassi
Il nome “grasso” deriva dalla tradizione di consumare cibi grassi e calorici come carne, formaggi, frittelle e dolci in abbondanza prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale si è chiamati a fare penitenza e a digiunare. In molte parti del mondo, il Martedì grasso è celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale, in cui la gente si gode gli ultimi momenti di festa prima dell’inizio della Quaresima.
In sintesi, il Martedì grasso prende il nome dal fatto che rappresenta l’ultimo giorno di festeggiamenti e di abbuffate prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale il digiuno e l’astinenza dai cibi grassi erano obbligatori. Questo giorno è tradizionalmente celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale in molte parti del mondo.
Cosa si Fa il Martedi Grasso
In molte parti del mondo, il Martedì grasso è celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale. In alcune parti d’Italia, ad esempio, si svolgono le famose sfilate di Carnevale, durante le quali la gente indossa costumi e maschere colorati e festeggia con canti, balli e spettacoli di strada.
Altri paesi come il Brasile, la Germania e il Mardi Gras di New Orleans negli Stati Uniti, hanno sviluppato tradizioni specifiche per il Martedì grasso, con sfilate di carrozze decorate, spettacoli di fuochi d’artificio, balli e concerti.
In molti luoghi, il Martedì grasso è anche il giorno in cui si consumano cibi grassi e calorici come carne, dolci e frittelle in abbondanza, per godersi gli ultimi momenti di festa prima dell’inizio della Quaresima.
Martedi Grasso Pentolaccia
La pentolaccia è una tradizione italiana, soprattutto diffusa in alcune regioni del centro e del sud del paese, che consiste nell’organizzazione di una sorta di gioco a premi per i bambini durante il periodo di Carnevale.
La pentolaccia è composta da una grande pentola, generalmente decorata a tema, nella quale vengono inseriti dolci, caramelle, piccoli giocattoli e altri premi simili. La pentola viene poi appesa a un albero o a una struttura sopraelevata, come una scala, in modo che i bambini possano cercare di prenderla con un bastone, detto “mazzascudo” o “mascelle”, e romperla.
La pentolaccia viene organizzata in genere durante le sfilate di Carnevale o durante i festeggiamenti in piazza. I bambini si mettono in fila e, uno alla volta, cercano di colpire la pentola con il bastone fino a romperla. Una volta che la pentola si rompe, i premi cadono a terra e i bambini cercano di raccoglierli il più velocemente possibile.
Tradizione del Martedi Grasso
La tradizione della pentolaccia ha origini antiche e si pensa che derivi da un rito propiziatorio legato alla fertilità della terra. Nel corso dei secoli, la pentolaccia si è trasformata in una festa per i bambini, che la vedono come un momento di divertimento e di gioia.
Oggi, la pentolaccia è un’occasione per i bambini di divertirsi e di festeggiare insieme durante il periodo di Carnevale. Molti genitori e organizzatori di eventi continuano a organizzare la pentolaccia come un modo per promuovere la tradizione e per mantenere viva la cultura locale.
4 notes · View notes
trattoriadamartina · 2 days ago
Text
Fiocchi di Carnevale: la dolce tradizione del martedì grasso
Origine e tradizione dei fiocchi di Carnevale I fiocchi di Carnevale sono conosciuti in tutta Italia con nomi diversi: chiacchiere, frappe, bugie, cenci, crostoli. La loro origine risale all’epoca romana, quando si preparavano dolci fritti simili per celebrare i Saturnali, festività pagane da cui il Carnevale trae ispirazione. La loro diffusione è capillare in tutta la penisola, e ogni regione ha…
0 notes
principessasenzacorona03 · 9 days ago
Note
Beh non è che ti è andato male come menù. Posso immaginare il dolcetto . Che è quella da censura?
Ti piace la letteratura russa ?
Confermi la mia idea che qui la gente nasconde tante verità.
Non te lo faccio . Non lo meriti . Ti ricordo che sei una strega .
No, non mi è andata male sicuramente! Ma nonna può fare molto di meglio (e lo farà). Il dolcetto era un vassoio di piade fritte (dolci di carnevale) tutte zuccherate!
Amo la letteratura russa. O meglio, mi piace la Letteratura tout court. Io, però, ho un grande debole per gli autori russi e per Zola.
Dunque, "tu accuses!" Semplicemente non sono stupida, e se te lo dicessi e fosse come dico io, ti darei l'occasione di prendermi (ipoteticamente) in giro.
E non me lo fare. Vorrà dire che condividerò con qualcuno di diverso da te i miei dolci di carnevale.
0 notes
crironic · 10 days ago
Text
Le Chiacchiere: l’irresistibile, croccante dolce di Carnevale
Le chiacchiere sono tipici dolci del periodo del Carnevale. Il Carnevale è una delle festività più attese dell’anno e, tra i dolci tipici di questo periodo spiccano le “chiacchiere“, conosciute anche come “frappe” o “bugie“. Questi dolcetti croccanti e leggeri sono un simbolo di festa e convivialità, perfetti per essere condivisi con amici e familiari. In questo articolo, esploreremo la storia…
0 notes
pier-carlo-universe · 9 days ago
Text
Carnevale e Nuova Presidenza dei Commercianti: Febbraio di Festa nel Quartiere Cristo di Alessandria
Il Quartiere Cristo di Alessandria si prepara a un mese di febbraio ricco di eventi e appuntamenti imperdibili. 
Il Quartiere Cristo di Alessandria si prepara a un mese di febbraio ricco di eventi e appuntamenti imperdibili. Domenica 23 febbraio 2025, la Piazza Ceriana ospiterà la 19ª edizione del Carnevale, una festa che porterà allegria a grandi e piccini con tante attrazioni, spettacoli e dolci tipici. Inoltre, il 27 febbraio sarà una data importante per il commercio locale: si terrà infatti l’elezione…
0 notes
norbert-weber · 4 months ago
Text
Ravioli dolci di Carnevale ❤️ Dedica al mio Willy ❤️
Il mio Willy non c’è più e‘ dalle dieci del mattino del 21 dicembre che non bacio e abbraccio il mio dolce cagnolino. Mi manca tantissimo non so cosa darei per riaverlo qua con me ma purtroppo non si può, manca nella stessa misura che mancano i miei genitori, lo so, direte ma è un […]Ravioli dolci di Carnevale ❤️ Dedica al mio Willy ❤️
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
golosericette · 6 months ago
Photo
Tumblr media
Castagnole di Anna Moroni – i dolci di carnevale
0 notes
cinquecolonnemagazine · 7 months ago
Text
Irpinia: viaggio nel cuore dell'appennino campano
L'Irpinia, un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali, si estende nel cuore dell'Appennino campano, quasi in sua totalità all'interno della provincia di Avellino. Un nome che evoca paesaggi incontaminati, borghi antichi arroccati su colline, sapori genuini e tradizioni millenarie. Irpinia: territorio ricco di storia L'Irpinia vanta una storia millenaria, testimoniata dai numerosi siti archeologici disseminati sul suo territorio. Tra i più importanti, ricordiamo l'antica Abellinum, capitale dei sanniti Irpini, e Frigento, dove sono state rinvenute vestigia di epoca romana e longobarda. Paesaggi incantevoli e borghi pittoreschi L'Irpinia è un vero paradiso per gli amanti della natura. I suoi paesaggi variano dalle dolci colline coltivate a vigneti e oliveti, alle montagne rigogliose ricoperte di boschi, fino alle pianure punteggiate di borghi pittoreschi. Tra i luoghi da non perdere, il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, l'Oasi WWF di Campulo, e il Lago di Laceno, un vero gioiello immerso nel verde. Patrimonio enogastronomico d'eccellenza L'Irpinia è rinomata per la sua ricca tradizione enogastronomica. Vini pregiati come il Fiano di Avellino, l'Aglianico del Vulture e il Greco di Tufo nascono da uve coltivate con passione su terreni vocati. Tra i prodotti tipici, ricordiamo l'olio extravergine d'oliva Irpino DOP, il Formaggio di Grottolella DOP, il miele di Castagno dell'Irpinia DOP, e i salumi artigianali. Tradizioni e cultura vivaci L'Irpinia è un territorio dove le tradizioni e la cultura sono ancora vive. Numerose sagre e feste paesane si svolgono durante l'anno, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi nell'atmosfera autentica di questa terra. Tra gli eventi più rinomati, il Palio di Avellino, il Carnevale di Melfi e la Festa del Lupo a San Gregorio Magno. Un'esperienza da non perdere L'Irpinia è una destinazione ideale per chi desidera trascorrere una vacanza all'insegna del relax, della natura e della scoperta. Un territorio che conquista con la sua bellezza autentica, la sua ricca storia e la sua calorosa accoglienza. Se siete alla ricerca di un'esperienza genuina e indimenticabile, l'Irpinia è la meta che fa per voi. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
0 notes
giardinoweb · 1 year ago
Text
I Limoncini di Carnevale delle Marche
Tumblr media
Ciao amici! Oggi vi voglio svelare il segreto per preparare dei deliziosi limoncini di Carnevale, tipici delle nostre amate Marche. Questi golosi dolcetti sono perfetti per un buffet in maschera o per concludere in dolcezza una cena tra amici. Ecco cosa vi serve: - Farina 0 - 330 gr - Zucchero - 120 gr - Latte - 100 ml - Burro - 50 gr - Limoncello - 30 ml - Limonata - 2 grandi limoni - Uovo - 1 - Lievito istantaneo per dolci - 1/2 bustina - Sale - quanto basta In più, avrete bisogno di: - Un limone - Farina 0 - quanto basta - Olio di semi di arachidi - quanto basta E ora veniamo alla preparazione! In una ciotola capiente, mescolate insieme la farina, lo zucchero, il burro morbido a pezzetti, l'uovo, il latte e il profumatissimo limoncello. Aggiungete anche la scorza grattugiata dei limoni per un tocco di freschezza in più. Vi consiglio di usare il lievito istantaneo per dolci, che renderà la preparazione più veloce e vi permetterà di gustare i vostri limoncini prima! Una volta ottenuto un impasto omogeneo, stendetelo su una superficie leggermente infarinata, formando uno strato sottile. Ora la parte divertente: cospargete l'impasto con una miscela di zucchero semolato e scorza grattugiata di limone, poi arrotolatelo su se stesso. Con un coltello affilato, tagliate l'impasto a rondelle e preparatevi a friggere! In una pentola capiente, scaldate l'olio di semi di arachidi e immergete le vostre girelle. Quando saranno dorate e fragranti, tiratele fuori e lasciatele sgocciolare su carta assorbente. E voilà, i vostri limoncini di Carnevale sono pronti per essere gustati! Potete servirli caldi, magari accompagnati da una bella tazza di tè caldo. Se preferite una versione più leggera, potete anche cuocere i limoncini in forno a 180°C per una ventina di minuti, finché saranno dorati e fragranti. E ora qualche consiglio extra: - Se non avete limoncello a disposizione, potete sostituirlo con un po' di mistrà - Per un tocco finale, potete ricoprire le girelle con una glassa al limone, ottenuta mescolando zucchero a velo e succo di limone. Lasciate asciugare bene prima di servire! - I limoncini si conservano bene a temperatura ambiente, sotto una campana per dolci, per massimo un giorno. Ma vi garantisco che non dureranno così a lungo! Ecco fatto! Spero che questa ricetta vi conquisti proprio come ha conquistato me e i miei amici. Buon appetito! Read the full article
0 notes