#dolci di Carnevale
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veggiechannel · 2 years ago
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Carnevale fa rima con dolci fritti e cosparsi di abbondante zucchero a velo. Le ricette che vi suggerisco oggi permettono con facilità di realizzare dei dolci di Carnevale vegani e senza glutine genuini e leggeri senza rinunciare al piacere di una golosità, come le castagnole di mele al forno.
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unalunapercucinare · 11 months ago
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DOLCI DI CARNEVALE TUTTE LE RICETTE
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stilouniverse · 2 years ago
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Tre dolci tipici di Carnevale
Berlingaccio in una stampa del XVIII secolo, dove si legge: “È questo il dì che gioia al cuor dispensa con urli, strida, balli e lauta mensa” Dolcezze toscane Un dolce Berlingozzo per il prossimo Berlingaccio Carnevale: è tempo di Schiacciata alla fiorentina I cenci dell’Artusi Da: Dolci tipici toscani, la loro storia e le loro ricette
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scarletdestiney · 1 year ago
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*:・゚✧*:・゚✧ Fried Twinkie, Tagliatelle Dolci di Carnevale (owned by liostylo on DA), Carnival Cotton Candy and Deep Fried Candy Bar. Part of our current Wedding Carnival Batch ~ *:・゚✧*:・゚✧ [ Commissions | DA | IG | Twitter | Redbubble ]
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pietroleopoldo · 9 months ago
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Babe wake up new dolci di carnevale discourse dropped
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daimonclub · 10 months ago
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Storia e interpretazioni del Carnevale
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Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
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Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
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Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
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Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
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Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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umi-no-onnanoko · 1 year ago
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2/3/14/15/38
🐚. Cose che ti piace fare, ma che gli altri reputano strane?
Camminare tra i mucchi di foglie secche ammucchiate ai margini dei marciapiedi invece che dove non ci sono (scusate spazzini), quando c'è un pavimento a piastrelle nere e bianche caminare posando I piedi solo su quelle nere o solo sulle bianche o seguendo il movimento di un pezzo degli scacchi, camminare solo sulla fuga di un pavimento o una pavimentazione come se fossi su un filo per funamboli, non inzuppare mai biscotti, brioche o dolci nelle bevande perché mi danno fastidio le briciole sul fondo della tazza, cercare le fossette sui visi o i gomiti delle persone (sì lo so non sto bene 🤣), mangiare la parte bruciacchiata dei cibi perché è quella più croccante, cercare forme nelle nuvole, mangiare cibi molto piccanti senza battere ciglio dicendo che non è così piccante, dichiararmi per prima ad un ragazzo che mi piace, fare sorprese anche se ti conosco da poco.
Poi sicuramente altro, ma ora mi viene in mente solo questo.
🐚. Cose che tutti fanno ma che tu non hai mai fatto?
Assistere ad un concerto, vedere un balletto, visitare una mostra d'arte, andare a teatro a vedere un'opera, guardare le stelle, ballare sotto la pioggia, viaggiare.
🐚. Cosa ami che tutti odiano?
L'odore di vernice, smalto, acetone o bianchetto; l'odore dei libri "vecchi", mangiare piccole dosi di wasabi da solo con il cucchiaino (non da morire ovviamente), lo strabismo di Venere; i particolari che per le persone sono difetti, ma che per me le rendono uniche.
🐚. Cose che odi che tutti amano?
I temporali, le montagne russe, il carnevale, la discoteca, uscire tardi la sera, gli e-book, gli alcolici, gli analcolici (anche alla frutta), l'acqua tonica, il minestrone, il colore grigio (tranne qualche eccezione)
🐚. Cosa diresti alla te stessa di 16 anni?
Cara V. ,
lo so, stai vivendo il periodo più difficile dalla tua vita, tutte le tue certezze stanno vacillando, ti senti sola in mezzo alla gente e nessuno è disposto ad accettatti, ascoltarti e capirti, sei sola.
Non fidarti della tua migliore amica, non vuole davvero il tuo bene, ti sta solo usando, non mettere da parte te stessa per lei o per S. non ti merita nemmeno lui, non cambiare per lui non vale la pena e non vergognarti mai della tua timidezza, non è sbagliata come credi.
Dai più importanza allo studio, non mollare, non permettere che i problemi familiari e relazionali ti portino a perdere un'altro anno di scuola; non lasciare che il bullismo di compagne e docenti ti schiacci al punto tale da dimostrare che avevano ragione e che non sei all'altezza, perché piccola V. lo sei!
Cambiare classe sarà la tua salvezza, i docenti finalmente ti apprezzeranno e potrai trovare sostegno in particolare nella docente di italiano e latino, la signora R., ora non hai più contatti, ma non smetti di ringraziarla.
Uscirai dalla depressione, ci uscirai con fatica, da sola con la musica di Tiziano Ferro, con quella canzone che ti ha salvato la vita, arriverai a 25 anni, a scrivere questa lettera, diplomata, prossima alla laurea ed un passo più vicina al tuo sogno.
Ci stai riuscendo, sempre da sola contro tutti e tutti, hai visto? Hai creduto in te sempre e sei arrivata lontano; hai perso amicizie e persone che ritenevi importanti durante la strada, ma hai imparato a volerti bene, ad accettare e star bene anche nella tua solitudine ed apprezzare ed essere grata per tutto.
Tuttavia, per ora hai solo 16 anni, aggrappati a tutto ciò che ti rende felice, gustati quella gioia a pieno e non privarti di nulla.
Sinceramente tua,
Valentina
Grazie per le domande.
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wdonnait · 2 years ago
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Martedi Grasso : cos'è e perchè è chiamato così
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/martedi-grasso-cose-e-perche-e-chiamato-cosi/115573?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=115573
Martedi Grasso : cos'è e perchè è chiamato così
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Il Carnevale è una festa popolare che si celebra in molti paesi del mondo, generalmente tra febbraio e marzo. È un periodo di festa, di maschere e di divertimento, che precede la Quaresima. Durante il Carnevale si organizzano sfilate, feste in maschera, balli e altri eventi simili. In molti luoghi, questa festa è caratterizzata dall’uso di costumi e maschere colorate, musica e balli. Il Carnevale è una tradizione molto antica che ha origini pagane e che è stata poi assimilata dalla cultura cristiana.
Perchè si dice “Martedì Grasso”?
Martedì grasso è il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, che rappresenta l’inizio del periodo della Quaresima nella tradizione cristiana. La Quaresima è il periodo di 40 giorni che precede la Pasqua, durante il quale i cristiani sono chiamati a fare penitenza e a digiunare.
In passato, il Martedì grasso era l’ultimo giorno di festeggiamenti e di abbuffate prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale il digiuno e l’astinenza dai cibi grassi erano obbligatori. La tradizione di celebrare il Martedì grasso risale a tempi antichi e si è diffusa in tutto il mondo.
Cibi grassi
Il nome “grasso” deriva dalla tradizione di consumare cibi grassi e calorici come carne, formaggi, frittelle e dolci in abbondanza prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale si è chiamati a fare penitenza e a digiunare. In molte parti del mondo, il Martedì grasso è celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale, in cui la gente si gode gli ultimi momenti di festa prima dell’inizio della Quaresima.
In sintesi, il Martedì grasso prende il nome dal fatto che rappresenta l’ultimo giorno di festeggiamenti e di abbuffate prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale il digiuno e l’astinenza dai cibi grassi erano obbligatori. Questo giorno è tradizionalmente celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale in molte parti del mondo.
Cosa si Fa il Martedi Grasso
In molte parti del mondo, il Martedì grasso è celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale. In alcune parti d’Italia, ad esempio, si svolgono le famose sfilate di Carnevale, durante le quali la gente indossa costumi e maschere colorati e festeggia con canti, balli e spettacoli di strada.
Altri paesi come il Brasile, la Germania e il Mardi Gras di New Orleans negli Stati Uniti, hanno sviluppato tradizioni specifiche per il Martedì grasso, con sfilate di carrozze decorate, spettacoli di fuochi d’artificio, balli e concerti.
In molti luoghi, il Martedì grasso è anche il giorno in cui si consumano cibi grassi e calorici come carne, dolci e frittelle in abbondanza, per godersi gli ultimi momenti di festa prima dell’inizio della Quaresima.
Martedi Grasso Pentolaccia
La pentolaccia è una tradizione italiana, soprattutto diffusa in alcune regioni del centro e del sud del paese, che consiste nell’organizzazione di una sorta di gioco a premi per i bambini durante il periodo di Carnevale.
La pentolaccia è composta da una grande pentola, generalmente decorata a tema, nella quale vengono inseriti dolci, caramelle, piccoli giocattoli e altri premi simili. La pentola viene poi appesa a un albero o a una struttura sopraelevata, come una scala, in modo che i bambini possano cercare di prenderla con un bastone, detto “mazzascudo” o “mascelle”, e romperla.
La pentolaccia viene organizzata in genere durante le sfilate di Carnevale o durante i festeggiamenti in piazza. I bambini si mettono in fila e, uno alla volta, cercano di colpire la pentola con il bastone fino a romperla. Una volta che la pentola si rompe, i premi cadono a terra e i bambini cercano di raccoglierli il più velocemente possibile.
Tradizione del Martedi Grasso
La tradizione della pentolaccia ha origini antiche e si pensa che derivi da un rito propiziatorio legato alla fertilità della terra. Nel corso dei secoli, la pentolaccia si è trasformata in una festa per i bambini, che la vedono come un momento di divertimento e di gioia.
Oggi, la pentolaccia è un’occasione per i bambini di divertirsi e di festeggiare insieme durante il periodo di Carnevale. Molti genitori e organizzatori di eventi continuano a organizzare la pentolaccia come un modo per promuovere la tradizione e per mantenere viva la cultura locale.
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norbert-weber · 2 months ago
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Ravioli dolci di Carnevale ❤️ Dedica al mio Willy ❤️
Il mio Willy non c’è più e‘ dalle dieci del mattino del 21 dicembre che non bacio e abbraccio il mio dolce cagnolino. Mi manca tantissimo non so cosa darei per riaverlo qua con me ma purtroppo non si può, manca nella stessa misura che mancano i miei genitori, lo so, direte ma è un […]Ravioli dolci di Carnevale ❤️ Dedica al mio Willy ❤️
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golosericette · 4 months ago
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Castagnole di Anna Moroni – i dolci di carnevale
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cinquecolonnemagazine · 5 months ago
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Irpinia: viaggio nel cuore dell'appennino campano
L'Irpinia, un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali, si estende nel cuore dell'Appennino campano, quasi in sua totalità all'interno della provincia di Avellino. Un nome che evoca paesaggi incontaminati, borghi antichi arroccati su colline, sapori genuini e tradizioni millenarie. Irpinia: territorio ricco di storia L'Irpinia vanta una storia millenaria, testimoniata dai numerosi siti archeologici disseminati sul suo territorio. Tra i più importanti, ricordiamo l'antica Abellinum, capitale dei sanniti Irpini, e Frigento, dove sono state rinvenute vestigia di epoca romana e longobarda. Paesaggi incantevoli e borghi pittoreschi L'Irpinia è un vero paradiso per gli amanti della natura. I suoi paesaggi variano dalle dolci colline coltivate a vigneti e oliveti, alle montagne rigogliose ricoperte di boschi, fino alle pianure punteggiate di borghi pittoreschi. Tra i luoghi da non perdere, il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, l'Oasi WWF di Campulo, e il Lago di Laceno, un vero gioiello immerso nel verde. Patrimonio enogastronomico d'eccellenza L'Irpinia è rinomata per la sua ricca tradizione enogastronomica. Vini pregiati come il Fiano di Avellino, l'Aglianico del Vulture e il Greco di Tufo nascono da uve coltivate con passione su terreni vocati. Tra i prodotti tipici, ricordiamo l'olio extravergine d'oliva Irpino DOP, il Formaggio di Grottolella DOP, il miele di Castagno dell'Irpinia DOP, e i salumi artigianali. Tradizioni e cultura vivaci L'Irpinia è un territorio dove le tradizioni e la cultura sono ancora vive. Numerose sagre e feste paesane si svolgono durante l'anno, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi nell'atmosfera autentica di questa terra. Tra gli eventi più rinomati, il Palio di Avellino, il Carnevale di Melfi e la Festa del Lupo a San Gregorio Magno. Un'esperienza da non perdere L'Irpinia è una destinazione ideale per chi desidera trascorrere una vacanza all'insegna del relax, della natura e della scoperta. Un territorio che conquista con la sua bellezza autentica, la sua ricca storia e la sua calorosa accoglienza. Se siete alla ricerca di un'esperienza genuina e indimenticabile, l'Irpinia è la meta che fa per voi. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Sport: gare ciclistiche di gran fondo tra primavera ed estate in provincia di Lucca, da domenica 14 aprile
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Sport: le gare ciclistiche di gran fondo in programma tra primavera ed estate in provincia di Lucca, 5 appuntamenti a partire da domenica 14 aprile. Alla conferenza stampa di presentazione del ricco programma di corse ciclistiche in calendario tra primavera e estate in provincia di Lucca, promosso dall'associazione Pedale Pesciatino, al Media Center Sassoli hanno partecipato Federica Fratoni membro dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa, Mario Puppa e Marco Niccolai consiglieri regionali, Paolo Pagni presidente della società organizzatrice Pedale Pesciatino ASD, Alessio Spelletti consigliere comunale di Pescia, Saverio Metti presidente regionale della Federazione Ciclistica Italiana, Francesco Casagrande campione di ciclismo. L'associazione Pedale Pesciatino organizza 5 gare ciclistiche competitive con tratti di percorso "neutralizzati", gli eventi sono già stati riconosciuti ed inseriti nei calendari nazionali e internazionali di Federazione Ciclistica Italiana e del CONI. Si inizia Domenica 14 aprile 2024 con la 1° edizione della Granfondo Puccini Città di Lucca, la gara ciclistica è così chiamata in omaggio al celebre compositore Giacomo Puccini. La partenza è prevista per le 9.00 dal Baluardo di San Frediano, sulle storiche mura lucchesi e i partecipanti possono scegliere tra il percorso medio, di 80 km e il percorso lungo di 96 km. La 2° edizione della Granfondo del Vento si terrà giovedì 25 aprile 2024. La gara ciclistica omaggia le celeberrime Grotte del Vento e la partenza è prevista per le ore 9.00 da Bagni di Lucca. Sono previsti 3 tratti agonistici cronometrati: San Pellegrinetto, Tiglio Alto, Orrido di Botri e Montefegatesi. La manifestazione coinvolge i territori comunali di Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli, Pescaglia, Castelnuovo di Garfagnana, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano e Molazzana. Domenica 12 maggio 2024 si terrà la XXVI° edizione della Granfondo Versilia, partirà alle ore 8.00 dalla Cittadella del Carnevale a Viareggio e verranno coinvolti i territori comunali di Viareggio, Camaiore, Pietrasanta, Pescaglia, Lucca e Massarosa. Sabato 8 giugno 2024 prenderà via la V° edizione della Tuscany Extreme, passerà attraverso la Toscana, dalle dolci colline dell'entroterra alle cime del San Pellegrino in Alpe e dell'Abetone. Sono previsti 4 tratti agonistici cronometrati: Passo Sella, Monteperpoli, San Pellegrino in Alpe, Benabbio. La I° edizione della Granfondo dei laghi della Garfagnana si terrà domenica 21 Luglio 2024, l'evento deve il suo nome ai laghi della Garfagnana che si ammireranno durante la gara: lago di Villa, lago di Vicaglia, lago di Gramolazzo, lago di Vagli e lago di Isola Santa. Sono previsti 2 percorsi e 3 cronoscalate: dell'Orecchiella, di Campo Catino, di Careggine. "Presentiamo cinque corse di gran fondo partiamo domenica 14 aprile con la prima edizione della corsa Puccini Città di Lucca – ha detto Paolo Pagni dell'associazione Pedale Pesciatino – poi c'è la seconda edizione della Gran Fondo del Vento in programma il 25 aprile con partenza da Bagni Lucca, poi c'è la 26 edizione della Gran Fondo della Versilia che parte dalla Cittadella del Carnevale di Viareggio, arriviamo alla Corsa Tuscany Extreme con un dislivello di 4000 metri e per finire si conclude il ciclo con la prima edizione della Granfondo dei laghi della Garfagnana in programma il 21 luglio." "Con lo sport si fa conoscere molti luoghi belli, ma poco conosciuti della nostra regione – ha detto Marco Niccolai consigliere regionale – e lo sport è un grande veicolo promozionale per i nostri territori che stanno in zone più decentrate. Le corse ciclistiche hanno il merito di dare luce, forza e voce a quei territori che rischiano di restare esclusi dalle manifestazioni più conosciute. Il ciclismo è nella nostra storia e diventa una componente sempre più essenziale nell'offerta turistica e queste corse hanno il merito di far rivivere delle zone molto suggestive dei nostri territori." "La Toscana è terra di ciclismo e queste corse offrono l'occasione di scoprire ancora di più i nostri borghi, i paesaggi e di gettare lo sguardo su una Toscana diffusa – ha detto il consigliere regionale Mario Puppa – e le cinque competizioni in itinerari diversi permetteranno al pubblico di conoscere realtà poco conosciute, ma che possono diventare mete molto suggestive per un turismo di qualità." "Dobbiamo ricordare che la Toscana è una delle culle del ciclismo e nel 2013 le zone di Pistoia e Lucca hanno ospitato il mondiale di ciclismo - ha detto Federica Fratoni consigliera segretario dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – e queste corse di oggi portano avanti una tradizione sportiva e culturale importante per tutti coloro che amano il ciclismo. Poi attraverso queste manifestazioni possiamo attraversare i luoghi belli e unici della nostra splendida regione." "Come Federazione abbiamo deciso di investire sulle granfondo – ha detto Saverio Metti presidente regionale della Federazione Ciclistica Italiana – per portare appassionati e amatori in luoghi suggestivi come quelli che esistono in Toscana. Ci fa particolarmente piacere il ritorno della corsa a Lucca nel nome di Giacomo Puccini e sono in programma ulteriori iniziative." Il campione di ciclismo Francesco Casagrande ha detto di apprezzare queste corse e cercherà di essere presente ad alcune di queste belle manifestazioni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giardinoweb · 10 months ago
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I Limoncini di Carnevale delle Marche
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Ciao amici! Oggi vi voglio svelare il segreto per preparare dei deliziosi limoncini di Carnevale, tipici delle nostre amate Marche. Questi golosi dolcetti sono perfetti per un buffet in maschera o per concludere in dolcezza una cena tra amici. Ecco cosa vi serve: - Farina 0 - 330 gr - Zucchero - 120 gr - Latte - 100 ml - Burro - 50 gr - Limoncello - 30 ml - Limonata - 2 grandi limoni - Uovo - 1 - Lievito istantaneo per dolci - 1/2 bustina - Sale - quanto basta In più, avrete bisogno di: - Un limone - Farina 0 - quanto basta - Olio di semi di arachidi - quanto basta E ora veniamo alla preparazione! In una ciotola capiente, mescolate insieme la farina, lo zucchero, il burro morbido a pezzetti, l'uovo, il latte e il profumatissimo limoncello. Aggiungete anche la scorza grattugiata dei limoni per un tocco di freschezza in più. Vi consiglio di usare il lievito istantaneo per dolci, che renderà la preparazione più veloce e vi permetterà di gustare i vostri limoncini prima! Una volta ottenuto un impasto omogeneo, stendetelo su una superficie leggermente infarinata, formando uno strato sottile. Ora la parte divertente: cospargete l'impasto con una miscela di zucchero semolato e scorza grattugiata di limone, poi arrotolatelo su se stesso. Con un coltello affilato, tagliate l'impasto a rondelle e preparatevi a friggere! In una pentola capiente, scaldate l'olio di semi di arachidi e immergete le vostre girelle. Quando saranno dorate e fragranti, tiratele fuori e lasciatele sgocciolare su carta assorbente. E voilà, i vostri limoncini di Carnevale sono pronti per essere gustati! Potete servirli caldi, magari accompagnati da una bella tazza di tè caldo. Se preferite una versione più leggera, potete anche cuocere i limoncini in forno a 180°C per una ventina di minuti, finché saranno dorati e fragranti. E ora qualche consiglio extra: - Se non avete limoncello a disposizione, potete sostituirlo con un po' di mistrà - Per un tocco finale, potete ricoprire le girelle con una glassa al limone, ottenuta mescolando zucchero a velo e succo di limone. Lasciate asciugare bene prima di servire! - I limoncini si conservano bene a temperatura ambiente, sotto una campana per dolci, per massimo un giorno. Ma vi garantisco che non dureranno così a lungo! Ecco fatto! Spero che questa ricetta vi conquisti proprio come ha conquistato me e i miei amici. Buon appetito! Read the full article
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pietroalviti · 10 months ago
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Ceccano, festa di carnevale all'oratorio di Santa Maria a fiume, sabato 10 febbraio, ore 15
Festa intergenerazionale all’oratorio di Santa Maria a Ceccano, per carnevale: sabato 10 febbraio alle 15, saranno i nonni ad offrire dolci e zucchero filato ai bambini in maschera che saranno coinvolti in giochi e in un concorso per la mascherina più bella. Sono invitati tutti i bambini con le loro famiglie. per restare aggiornati, gratuitamente, inserire la mail ✓ Subscribed
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alessandro54-plus · 10 months ago
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I Carnevali storici della Lombardia: i più belli tra divertimento e tradizioni
articolo: https://www.ilgiorno.it/cultura/carnevale-2024-lombardia-w2zyirqb Carnevale Bagosso (foto Pro Logo Bagolino) I Balarì a Bagolino, i Mascarun di legno a Schignano, il “Gagèt col sò uchèt” a Crema, i carri più grandi a Cantù. Danze, cortei, dolci tipici e falò. Ecco le feste più folcloristiche della regione Il Carnevale da sempre è la festa più divertente, trasgressiva, pazza…
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mypickleoperapeanut · 10 months ago
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"l'Italia, la prima volta affascina, la seconda ti conquista irrimediabilmente"
Il nostro straordinario Paese è incredibilmente ricco di caratteristiche talmente uniche che lo rendono un'attrazione mondiale per turisti e appassionati di cultura, storia, arte, gastronomia e moda.
Le peculiarità che lo caratterizzano e identificano l'Italia sono innumerevoli, tutte coinvolgenti, affascinanti e uniche.
L'Italia è la culla del Rinascimento con una storia che si estende per millenni, dalla Roma antica e ben prima.
Sono molte le nostre Città, alcune famose e conosciute, altre meno, che conservano alcuni fra i più preziosi tesori artistici e architettonici del mondo.
Questo perché ogni singolo luogo della Penisola delle Meraviglie e delle sue splendide Isole ha affascinanti storie da raccontare, bellissimi posti da far vedere, squisiti sapori da far assaggiare e coinvolgenti eventi da far vivere.
L'Italia tra le sue tante prerogative detiene anche il record per il maggior numero di siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO, che includono centri storici, monumenti architettonici, opere d'arte e paesaggi naturali di inestimabile valore.
Per non parlare della cucina italiana globalmente conosciuta per le sue tante tipicità regionali, la sua enfasi su ingredienti freschi e di qualità e per i suoi innumerevoli piatti divenuti iconici.
Infatti ogni regione ha le sue specialità agroalimentari, enogastronomiche, dai vini alle salse, dai formaggi ai salumi, ai dolci.
Sempre il nostro Paese l'Italia è universalmente famosa per l'invidiabile qualità della vita, per la moda, il design, sia nel settore del mobile che in quello automobilistico e nell'oggettistica d'arredamento.
Sempre e ancora l'Italia vanta una geografia molto diversificata, dalle cime innevate delle Alpi e delle Dolomiti, alle coste cristalline della Sardegna e della Sicilia, fino alla campagna idilliaca della Toscana e delle Marche.
L'Italia nel suo complesso ospita alcune delle più celebri opere d'arte al mondo, realizzate da artisti del calibro di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Caravaggio e molti altri.
Musei come gli Uffizi a Firenze, il Museo del Louvre a Parigi, conservano collezioni straordinarie che attirano milioni di visitatori ogni anno.
Questa nostra Terra vanta anche una grande tradizione operistica con molti teatri famosi come La Scala di Milano e grandi compositori come Verdi e Puccini, solo per citarne due degli illustri rappresentanti della musica italiana nel mondo.
Una passione profonda per lo sport, connota il nostro Paese, in particolare per il calcio con la sua Serie A, ma anche motori con marchi leggendari come Ferrari e Lamborghini e il ciclismo, con eventi come il Giro d'Italia.
La lingua italiana, con le sue radici latine e la sua musicalità, è amata e studiata in tutto il mondo ed è la lingua di alcuni dei più grandi opere letterarie della storia occidentale.
L'Italia ha una ricchezza di tradizioni locali e festival, come il Carnevale di Venezia, il Palio di Siena, e la Festa di San Gennaro, che mostrano il patrimonio culturale e la vitalità delle sue comunità.
L'Italia continua quindi ad essere un punto di riferimento per chi cerca la bellezza nella storia, nell'arte, nella cultura, nella moda e nella vita quotidiana, offrendo un'esperienza ricca e variegata per tutti coloro che si recano a visitarla o a studiarla più approfonditamente.
Molto probabilmente non si è elencato tutto il bello e il buono che abbiamo in questo nostro impareggiabile Paese, l'unico modo per scoprire tutto ciò che ancora ignoriamo noi che abbiamo l'opportunità di viverci e il resto del mondo che anela di venire in Italia solo per pochi giorni, per un tempo più lungo oppure per la vita, è intraprendere il più bel viaggio che si possa mai immaginare, quello alla scoperta delle Terre Uniche delle 20 Regioni d'Italia.
Riccardo Rescio
Presidente "Assaggia l'Italia ApS"
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo
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