#dolci di Carnevale
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pier-carlo-universe · 22 days ago
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San Giorgio Monferrato in festa: colori, giochi e tradizione per il Carnevale 2025
Domenica 2 marzo, la piazza di San Giorgio Monferrato si è trasformata in un’esplosione di colori, musica e allegria grazie alla Grande Festa di Carnevale. Un evento che ha coinvolto l’intera comunità, regalando a bambini e famiglie un pomeriggio all’insegna del divertimento e della tradizione.
Domenica 2 marzo, la piazza di San Giorgio Monferrato si è trasformata in un’esplosione di colori, musica e allegria grazie alla Grande Festa di Carnevale. Un evento che ha coinvolto l’intera comunità, regalando a bambini e famiglie un pomeriggio all’insegna del divertimento e della tradizione. La Caccia al Tesoro del Drago: un’avventura indimenticabile. Il momento più atteso della giornata è…
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perfettamentechic · 1 month ago
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Viaggio tra Maschere e Risate: 🎉Carnevale 2025🎉
Viaggio tra Maschere e Risate: 🎉Carnevale 2025🎉 #carnevale2025 #16febbraio #carnevaleinitalia #maschereerisate #perfettamentechic
Quale è la magica stagione dell’anno in cui tutti si trasformano in chiunque, tranne che in se stessi? Naturalmente il Carnevale!!! Quella meravigliosa stagione dell’anno in cui le maschere si indossano, i coriandoli volano e le diete vanno a farsi benedire. Il Carnevale in Italia è un’esperienza indimenticabile, ricca di colori, musica e, naturalmente, dolci prelibatezze.  Il Carnevale del 2025…
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unalunapercucinare · 1 year ago
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DOLCI DI CARNEVALE TUTTE LE RICETTE
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sciatu · 1 month ago
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Finita la calura d’agosto, spento il dolce tepore del ricco settembre, dimenticato il luttuoso buio di novembre e finita la magia di dicembre, ecco il ventoso e piovoso gennaio ed infine febbraio che in siciliano definiamo corto e amaro. Eppure febbraio inizia tra le feste, come quella immensa di Sant’Agata a Catania o le tante feste per san Biagio a Gioiosa Marea, Militello Rosmarino, Caronia, Salemi, Comiso, Bronte, Camastra etc. E se anche queste feste non bastassero, ecco la Sagra del Mandorlo in fiore ad Agrigento che richiama nell’antica città le diversità con cui si veste il mondo a raccogliere le identità culturali che creano quel mosaico multicolore che è l’umanità. Ma tra tutti questi eventi sacri e profani, quello che domina febbraio con le sue rappresentazioni ironiche e paurose, colorate e ridanciane è l’evento che pretende gioia ed ironia, piacere e sorriso: il Carnevale! Ogni città o paesino, ricco o povero, grande o piccolo ha la sua sfilata di carri, di maschere e gruppi musicali. Ecco le grandi e ricche sfilate di enormi carri di Sciacca, Acireale, Misterbianco, ecco le sfilate delle piccole bande musicali, delle maschere improvvisate fatte nei paesi chiamati minori solo per il numero di abitanti, non per l’antica storia, né per la grande arte che li arricchisce. Ma Carnevale non è solo le maschere, l’essere il non essere, ma è anche il piacere tra i piaceri, i suoi dolci come le cassatelle o fraviole o i cannoli, la pignolata, i rispeddi, e tanti altri dolci che di paese in paese arricchiscono le tavole dove al piacere del buono, si unisce il piacere della semplicità. Dolci casalinghi quelli di Carnevale, fatti da cose semplici come la ricotta di pecora, farina, uova e zucchero. Dolci a cui si aggiungono frutta candita e cioccolato per dare colore, donare forza alla loro semplicità e richiamare quel bello di cui tutti abbiamo bisogno, imitando così il bello che ci circonda, quello che a febbraio rinasce nel verde smeraldo delle colline, el bianco dei fiori di mandorlo e nel giallo luminoso delle mimose. Questo e fibbraru, cuttu e amaru
The heat of August is over, the sweet warmth of the rich September is extinguished, the mournful darkness of November is forgotten and the magic of December is just a memory, here comes the windy and rainy January and finally February that in Sicilian we define as short and bitter. And yet February begins among the celebrations, like the immense one of Sant’Agata in Catania or the many celebrations for San Biagio in Gioiosa Marea, Militello Rosmarino, Caronia, Salemi, Comiso, Bronte, Camastra etc. And if even these celebrations were not enough, here is the Sagra del Mandorlo in fiore in Agrigento that recalls in the ancient city the diversity with which the world dresses to gather the cultural identities that create that multicolored mosaic that is humanity. But among all these sacred and profane events, the one that dominates February with its ironic and scary, colorful and laughing representations is the event that demands joy and irony, pleasure and smile: the Carnival! Every city or village, rich or poor, big or small has its own parade of floats, masks and musical groups. Here are the large and rich parades of enormous floats of Sciacca, Acireale, Misterbianco, here are the parades of small musical bands, of improvised masks made in the villages called minors only for the number of inhabitants, not for the ancient history, nor for the great art that enriches them. But Carnival is not only the masks, being the non-being, but it is also the pleasure among pleasures, its sweets such as cassatelle or fraviole or cannoli, pignolata, rispeddi, and many other sweets that from village to village enrich the tables where the pleasure of goodness is combined with the pleasure of simplicity. Homemade sweets those of Carnival, made with simple things such as sheep's ricotta, flour, eggs and sugar. Sweets to which candied fruit and chocolate are added to give color, give strength to their simplicity and recall that beauty that we all need, thus imitating the beauty that surrounds us, that which in February is reborn in the emerald green of the hills, the white of the almond blossoms and in the bright yellow of the mimosas. This is fibbraru, cuttu and amaru
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scarletdestiney · 2 years ago
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*:・゚✧*:・゚✧ Fried Twinkie, Tagliatelle Dolci di Carnevale (owned by liostylo on DA), Carnival Cotton Candy and Deep Fried Candy Bar. Part of our current Wedding Carnival Batch ~ *:・゚✧*:・゚✧ [ Commissions | DA | IG | Twitter | Redbubble ]
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pietroleopoldo · 1 year ago
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Babe wake up new dolci di carnevale discourse dropped
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daimonclub · 1 year ago
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Storia e interpretazioni del Carnevale
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Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
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Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
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Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
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Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
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Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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umi-no-onnanoko · 1 year ago
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2/3/14/15/38
🐚. Cose che ti piace fare, ma che gli altri reputano strane?
Camminare tra i mucchi di foglie secche ammucchiate ai margini dei marciapiedi invece che dove non ci sono (scusate spazzini), quando c'è un pavimento a piastrelle nere e bianche caminare posando I piedi solo su quelle nere o solo sulle bianche o seguendo il movimento di un pezzo degli scacchi, camminare solo sulla fuga di un pavimento o una pavimentazione come se fossi su un filo per funamboli, non inzuppare mai biscotti, brioche o dolci nelle bevande perché mi danno fastidio le briciole sul fondo della tazza, cercare le fossette sui visi o i gomiti delle persone (sì lo so non sto bene 🤣), mangiare la parte bruciacchiata dei cibi perché è quella più croccante, cercare forme nelle nuvole, mangiare cibi molto piccanti senza battere ciglio dicendo che non è così piccante, dichiararmi per prima ad un ragazzo che mi piace, fare sorprese anche se ti conosco da poco.
Poi sicuramente altro, ma ora mi viene in mente solo questo.
🐚. Cose che tutti fanno ma che tu non hai mai fatto?
Assistere ad un concerto, vedere un balletto, visitare una mostra d'arte, andare a teatro a vedere un'opera, guardare le stelle, ballare sotto la pioggia, viaggiare.
🐚. Cosa ami che tutti odiano?
L'odore di vernice, smalto, acetone o bianchetto; l'odore dei libri "vecchi", mangiare piccole dosi di wasabi da solo con il cucchiaino (non da morire ovviamente), lo strabismo di Venere; i particolari che per le persone sono difetti, ma che per me le rendono uniche.
🐚. Cose che odi che tutti amano?
I temporali, le montagne russe, il carnevale, la discoteca, uscire tardi la sera, gli e-book, gli alcolici, gli analcolici (anche alla frutta), l'acqua tonica, il minestrone, il colore grigio (tranne qualche eccezione)
🐚. Cosa diresti alla te stessa di 16 anni?
Cara V. ,
lo so, stai vivendo il periodo più difficile dalla tua vita, tutte le tue certezze stanno vacillando, ti senti sola in mezzo alla gente e nessuno è disposto ad accettatti, ascoltarti e capirti, sei sola.
Non fidarti della tua migliore amica, non vuole davvero il tuo bene, ti sta solo usando, non mettere da parte te stessa per lei o per S. non ti merita nemmeno lui, non cambiare per lui non vale la pena e non vergognarti mai della tua timidezza, non è sbagliata come credi.
Dai più importanza allo studio, non mollare, non permettere che i problemi familiari e relazionali ti portino a perdere un'altro anno di scuola; non lasciare che il bullismo di compagne e docenti ti schiacci al punto tale da dimostrare che avevano ragione e che non sei all'altezza, perché piccola V. lo sei!
Cambiare classe sarà la tua salvezza, i docenti finalmente ti apprezzeranno e potrai trovare sostegno in particolare nella docente di italiano e latino, la signora R., ora non hai più contatti, ma non smetti di ringraziarla.
Uscirai dalla depressione, ci uscirai con fatica, da sola con la musica di Tiziano Ferro, con quella canzone che ti ha salvato la vita, arriverai a 25 anni, a scrivere questa lettera, diplomata, prossima alla laurea ed un passo più vicina al tuo sogno.
Ci stai riuscendo, sempre da sola contro tutti e tutti, hai visto? Hai creduto in te sempre e sei arrivata lontano; hai perso amicizie e persone che ritenevi importanti durante la strada, ma hai imparato a volerti bene, ad accettare e star bene anche nella tua solitudine ed apprezzare ed essere grata per tutto.
Tuttavia, per ora hai solo 16 anni, aggrappati a tutto ciò che ti rende felice, gustati quella gioia a pieno e non privarti di nulla.
Sinceramente tua,
Valentina
Grazie per le domande.
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luigiviazzo · 19 days ago
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In Islanda, il lunedì di Carnevale è conosciuto come "Bolludagur", letteralmente "giorno del bignè", una festa dedicata al consumo di questi dolci deliziosi.
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giardinoweb · 24 days ago
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🎭 Dolci come il Carnevale: castagnole irresistibili! 🍩✨
Questi piccoli bocconcini dorati sono una vera delizia da gustare durante il periodo più festoso dell’anno! 😋 Scopri la ricetta classica sul blog di Giardinoweb!
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8491a · 25 days ago
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pier-carlo-universe · 24 days ago
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«I dolci di Carnevale», la filastrocca di Mimmo Mòllica
«I dolci di Carnevale» è la filastrocca di Mimmo Mòllica dedicata ai dolci carnevaleschi come le Chiacchiere o Bugie, dolci tradizionali, simbolo del Carnevale, secondo le città e le Regioni: brighelle, castagnole, frìtołe, cenci, frappe. Ogni Regione ha i suoi dolci carnevaleschi. E i suoi nomi. 
«I dolci di Carnevale» è la filastrocca di Mimmo Mòllica dedicata ai dolci carnevaleschi come le Chiacchiere o Bugie, dolci tradizionali, simbolo del Carnevale, secondo le città e le Regioni: brighelle, castagnole, frìtołe, cenci, frappe. Ogni Regione ha i suoi dolci carnevaleschi. E i suoi nomi.  «I dolci di Carnevale» di Mimmo Mòllica Bentornato Carnevale, in soffitta è già il Natale ora è…
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perfettamentechic · 26 days ago
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🎭Giovedì Grasso🎭: Divertimento e Cibo!
Giovedì Grasso: il giorno in cui le calorie non contano e i dolci si moltiplicano! 🍩🎭 Tra chiacchiere e zeppole, festeggiamo con gusto! E nel resto del mondo? Maschere, balli e un po' di follia! 🎊 #GiovedìGrasso #Carnevale #DolciFollie #perfettamentechic
Giovedì Grasso! Giorno dell’anno in cui le calorie non contano e il divertimento è l’unica regola. Ma perché si chiama così? E cosa si fa esattamente? Preparatevi a un viaggio tra usanze, tradizioni e, naturalmente, cibo! Il nome Giovedì Grasso non è solo un modo per giustificare un abbondante pranzo a base di fritti. Questo giorno segna l’inizio delle celebrazioni del Carnevale, un periodo di…
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montagne-paesi-news · 25 days ago
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stilouniverse · 25 days ago
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I top ten di febbraio 2025
tuttatoscana I 10 articoli più letti nel mese di febbraio 2025 Un itinerario tra mare e monte: da Camaiore alle pendici del Matanna Cinque leggende toscane Il Pantheon degli Etruschi Dolci tipici di Carnevale Le strade del Granduca: Firenze – passo della Consuma – Casentino La società degli Etruschi Un dolce Berlingozzo per il prossimo Berlingaccio La via Clodia: da Veio a…
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agnesebascia · 27 days ago
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Il Carnevale salentino!
di Lucio Causo Il Salento, costituito da terre semplici, ma allo stesso tempo molto varie, cariche di contrasti, segnate dal passaggio di molte culture che le hanno rese un miscuglio di bellezze infinite. Così si presenta il Carnevale Salentino, con tanta musica, divertimento, maschere, carri allegorici e dolci sapori caratteristici di questa terra. Il Carnevale di Gallipoli quest’anno è stato…
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