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I Biscotti di Prato: si fa presto a dire cantucci...
Il Biscotto di Prato Biscotti di Prato e Cantucci sono spesso usati come sinonimi, ma non lo sono. Marco Ferri* lo afferma nella sua ricerca sulla storia, ampiamente documentata, e dei cantucci e dei biscotti tagliati di traverso, con le mandorle in evidenza, duri e quindi da inzuppare. Altra caratteristica dei Biscotti di Prato è infatti quella di essere un binomio felice con il Vin Santo. …
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Fiera di San Martino 2024: Tradizione e Gusto a Serravalle Scrivia. Un Evento Imperdibile tra Enogastronomia, Artigianato e Cultura
Un Evento Imperdibile tra Enogastronomia, Artigianato e Cultura
Serravalle Scrivia celebra la tradizione con la Fiera di San Martino 2024 Domenica 10 novembre 2024, Serravalle Scrivia si trasformerà nel cuore della tradizione piemontese con la Fiera di San Martino, un appuntamento annuale che unisce enogastronomia, artigianato, cultura e intrattenimento. La Fiera di San Martino, celebrata in onore del vescovo di Tours, è un evento che affonda le sue radici…
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Avanzi di Pasqua: ecco qualche idea per riciclarli
Gli avanzi del pranzo di Pasqua ci ricordano che abbiamo esagerato con le preparazioni? Tanti contenitori della nostra cucina hanno ricevuto il compito di mantenere le rimanenze dei pasti del giorno di festa? Siamo italiani e osserviamo anche tradizioni culinarie. Così le nostre cucine si riempiono di profumi di cose buone e le nostre tavole, poi, sono affollate di piatti e vassoi da cui, alla…
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Storia e interpretazioni del Carnevale
Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
#Bachtin#Carnevale#Dioniso#feste#interpretazioni#medioevo#mondo#pazzia#riso#rovesciato#Saturnali#storia
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Dolci tipici del Veneto per Carnevale 😋
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Bonjour!
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Stamattina ho letto che è uscita una sentenza della corte europea dei diritti umani (con esito positivo per l'autrice, Neringa Dangvydé Macaté) su un caso di censura e bando di una raccolta di storie per bambini pubblicata in Lituania in cui c'è n'è una con una relazione lesbica. E io ero sicura di aver letto di questa faccenda prima che uscisse la sentenza, qui sul tumblr, ma non sono riuscita a trovare il post con l'app e nemmeno da pc x_x (però ne trovato un altro del 2018 che comunque parlava del caso)
Sono sicura di averne letto qui perché si raccontava che era stato censurato perché ad un certo punto < spoiler> la principessa e la figlia del calzolaio si addormentavano insieme, tipo mano nella mano </spoiler>, e questo dettaglio mi aveva fatto tenerezza *_* (oltre che molta frustrazione per il fatto che fosse questo genere di dettaglio a far considerare inadatto un libro a dei bambini e_e)
Siccome la questione della censura per i contenuti rivolti ai bambini è un argomento che mi interessa dai tempi della mia, di giovinezza, con il moige a fare da censore supremo, e quella sui contenuti lgbtq in particolare è una censura ancora particolarmente stupida e bastarda, quando ho visto la notizia stamattina ho riconosciuto la storia.
Nel cercare informazioni in giro ho trovato il libro in versione inglese: si chiama Amber Heart e l'hanno messo a disposizione autrice ed editore qui in versione illustrata. Alla fine c'è anche un breve resoconto della vicenda della censura.
L'autrice Neringa Dangvydé Macaté nel frattempo purtoppo è morta, ma i suoi eredi hanno portato avanti la causa, supportati anche da alcune associazioni, e chissà che questa sentenza non faccia da punto saldo per una svolta nel settore.
Una storia "incriminata" è quella intitolata THE PRINCESS, THE SHOEMAKER’S DAUGHTER, AND THE TWELVE BROTHERS, circa 20 pagine, ed è molto carina *_* anche le illustrazioni sono molto dolci e delicate, perfette per un libro di fiabe che vogliono sembrare un po' "classiche". Mi ha ricordato un po' quella dei fratelli che si trasformano in cigni e anche Prezzemolina, che aveva il cancello ed altri oggetti della casa delle streghe, anzi, delle fate, che reagivano al suo comportamento. Ci sono anche altri elementi più o meno tipici del folklore europeo, la vecchia strega nel bosco, l'arma tagliente nel letto, le notti insonni della protagonista, il travestimento con cambio di genere, le classiche prove impossibili per conquistare la mano della principessa tipo quelle di Tremotino, la prova della generosità e il pentolino magico. Bellissimo il finale, anche questo una novità rispetto alla tradizione, che personalmente metterei in coda a tutte le storie con principi e principesse e nobiltà varia.
Un'altra è quella dei tre principi, e mo' me la vado a leggere con una bella tazza di tisana calda che è quasi l'ora della buonanotte ^_^
#Neringa Dangvydé Macaté#fairy tales#children's books#books#lgbtq representation#lgbtq+#politics#lithuania#storytelling#cose mie#in questi giorni
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Li purciddhruzzi e le cartiddhrate
di Antonio D’Ostuni Putimu ccuminciare cu facimu li purciddhruzzi e le cartiddhrate. Se no nu’ pare mancu Natale… Purciddhruzzi: dolci natalizi salentini I dolci tipici salentini che vengono preparati nel periodo natalizio sono le “cartiddhrate” e i “purciddhruzzi”. Non si trovano nelle pasticcerie, ma non mancano nelle case dei salentini durante le feste. Oggi, per qualche turista curioso, si…
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Il giorno del ringraziamento è una ricorrenza nazionale tipicamente americana che viene celebrata ogni anno in Canada e Stati Uniti ma anche in Brasile e nelle Filippine come segno di gratitudine per le benedizioni del raccolto e dell'anno precedente. Nonostante derivi da antichi tradizioni religiose, viene considerata ormai una festa laica che riunisce le famiglie a tavola tra banchetti e piatti elaborati. Il piatto principale del menù del ringraziamento è il tacchino ripieno, un omaggio ai nativi americani che condivisero con i primi coloni proprio questo pasto, proponendogli di intraprendere la coltivazione di granturco e l'allevamento dei tacchini. Durante il Thaksgiving Day, inoltre, non mancano altre ricette simbolo della tradizione americana, dalla salsa gravy alla salsa di mirtilli: ecco tutto ciò che c'è da sapere sull'originale tradizione del tacchino ripieno del Ringraziamento. Perché il tacchino è il simbolo del Giorno del Ringraziamento Il Thanksgiving Day è nato come una celebrazione religiosa voluta dai Padri Pellegrini, i primi coloni del "Nuovo mondo" che, dopo un inverno durissimo, decisero di dedicare una giornata a Dio per ringraziarlo per l'abbondanza e l'aiuto ricevuto. Durante la festa i nativi americani condivisero i loro tacchini, da quel momento in poi diventati il piatto chiave del Giorno del Ringraziamento, nonché un simbolo di abbondanza (non a caso quello portato in tavola deve essere molto grande e molto farcito). Secondo la tradizione, il tacchino del Ringraziamento deve pesare almeno 5 kg e deve essere imbottito dopo essere stato svuotato. La farcitura varia a seconda delle ricette preferite di famiglia ma quella classica viene realizzata con pancetta (o salsiccia), verdure saltate in padella, pane raffermo, parmigiano, erbe aromatiche frutta fresca e secca come mele, castagne lesse, prugne e un uovo per legare il tutto. Cosa si mangia nel Giorno del Ringraziamento: il menù tradizionale USA Nel menù tradizionale proposto negli USA nel giorno del Ringraziamento ci sono diversi piatti gustosi e tipici. Il tacchino farcito al forno solitamente viene servito con salsa Gravy e salsa di mirtilli (quest'ultima può accompagnare anche gli altri piatti). A tavola vengono offerti anche il corn bread (pane di mais), la zuppa di zucca, l'insalata con cipolle e cheddar e le mashed potatoes, ovvero una sorta di purè di patate mescolato con erbe aromatiche, aglio, formaggio e creme di vario genere. Per quanto riguarda i dolci, è Il tacchino al forno per il Ringraziamento Il tacchino al forno è la portata principale del Thanksgiving Day ed è per questo che la sua preparazione deve essere accuratissima. Ne va acquistato uno di almeno 5 kg che, una volta portato a casa, va pulito dalle interiora e farcito a proprio piacimento, anche se non devono mancare cipolle, carote, succo di limone ed erbe aromatiche come salvia e prezzemolo. Per quanto riguarda la cottura, bisogna usare farina, brodo caldo e salsa gravy (e se piace anche cranberry sauce), così da renderlo ancora più gustoso. Quali sono i dolci del Thanksgiving Day Su una tavola imbandita per il Thanksgiving Day non possono mancare i dolci, prima tra tutte la pumpkin pie, la torta alla zucca tipicamente autunnale. Secondo la tradizione americana, va preparata con una base di pastafrolla o brisée, sulla quale si mette il ripieno fatto con crema di zucca, zucchero, panna, uova e spezie (solitamente cannella o noce moscata). Molto amata, anche la Pecan Pie, la torta con noce pecan, frutto originario del territorio che spesso viene tostata e caramellata per essere ancora più buona. Tra i grandi classici della cucina americana, infine, non può mancare. la apple pie, la torta di mele composta da due dischi di pasta sfoglia fragrantecon in mezzo un ripieno di pezzetti di mela cotta con zucchero, limone e un pizzico di cannella. Read the full article
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Di Veronica Buccino Natale è quasi alle porte: quale occasione migliore che prepararsi all'evento con il Christmas delicacies Tasting di Valvona & Crolla, il 28 Novembre a Edimburgo? Sweet Wine, Cheese & Christmas Delicacies Tasting: i prodotti che non possono assolutamente mancare sulla tavolata di Natale Il più antico negozio gastronomico di Edimburgo Valvona & Crolla, fondato nel 1934, si conferma ancora una delle risorse più importanti per il cibo italiano della capitale scozzese. Il 28 novembre 2024 dalle 6 alle 7.30, presso la storica sede del deli italiano a Edimburgo si terrà un evento speciale, lo Sweet wine, cheese & Christmas delicacies tasting. Da Valvona & Crolla l'occasione per scoprire i vini e formaggi di Natale Valvona & Crolla è ormai una istituzione italiana ad Edinburgo, perché è stato fondato infatti dal nonno dell'attuale proprietario, Philip Contini, ed è il più antico rivenditore di prodotti italiani della Scozia. Da 90 anni lo storico locale di Elm Street propone autentico cibo italiano alla comunità italiana e scozzese di Edimburgo (e non solo), e da quando ha sviluppato il suo negozio online anche a tutta la Gran Bretagna. I prodotti freschi arrivano ogni settimana da Milano, per offrire un'esperienza memorabile all'interno della cultura gastronomica italiana. Con il Natale ormai imminente, i prodotti natalizi di Valvona & Crolla includono il classico Panettone italiano, vini dolci da accompagnare ai desserts, liquori, e formaggi tipici. Un assaggio guidato di sei vini e sei formaggi abbinati Durante l'evento sarà possibile assaporare sei vini diversi abbinati al cibo natalizio. L'esperienza permetterà di imparare di più riguardo ai vini, liquori, e formaggi da presentare alla tavolata di Natale, e verrà data la possibilità di continuare gli acquisti natalizi con uno sconto addizionale del 10% su tutti i prodotti eventualmente acquistati quel giorno. Per poter assaporare altre prelibatezze italiane durante le festività, è ora disponibile il catalogo natalizio ufficiale di Valvona & Crolla sul sito web. Tra le tante opzioni, potrete trovare cesti regalo, box personalizzate, e prodotti freschi da godervi durante le vacanze. Dettagli utili - Data: 28 novembre 2024 - Luogo: Valvona & Crolla, 19 Elm Row, Edimburgo - Ingresso: Previa prenotazione attraverso il sito ufficiale. Per partecipare o ottenere maggiori informazioni, visita il sito ufficiale: Valvona & Crolla. ... Continua a leggere su
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Dolci toscani tipici dell'autunno: storia e ricette
Il castagnaccioSchiacciata con l’uvaUva Canaiola nera Tempo di vendemmia, tempo di schiacciata con l’uva Ottobre tempo di castagne: storia e antiche ricette: Castagnata del diavolo, Biscottini di Barga Il povero castagnaccio La farina neccia e la Toscana dell’Appennino
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La Pasticceria Zoccola rappresenta Alessandria ad Artigiano in Fiera 2024Cannoncini alla crema di panettone, panettoni artigianali e oltre due secoli di eccellenza dolciaria alessandrina
Un’istituzione dolciaria alessandrina in mostra a Milano
Un’istituzione dolciaria alessandrina in mostra a Milano Dal 30 novembre all’8 dicembre 2024, la storica Pasticceria Zoccola di Alessandria parteciperà ad Artigiano in Fiera, l’evento internazionale che celebra l’eccellenza artigianale. Situata al Padiglione 6, Stand F101 di Fieramilano Rho, la pasticceria porterà la tradizione piemontese sotto i riflettori, con una proposta ricca e autentica…
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Primi settembre anno 2004: mi stavo preparando per spostarmi a Bologna dopo il liceo. MarcoB, uno dei punti di riferimento per la teoria e la divulgazione della musica “alternative rock” (perché all’epoca ancora si chiamava così) e sperimentale del mio paese mi prestò un blocco di 20-25 CD definiti da lui fondamentali. In qualche modo li ho sempre visti come “gli album con i quali devi approcciarti ai tuoi venti anni”, oppure “gli album senza i quali non puoi andare all’Università”. C’erano i Mogwai, i Dirty Three, Nick Cave & the Bad Seeds, i Sigur Ròs, gli Yuppie Flu (vincitori di un’edizione dell’Arezzo Wave di quegli anni) e i Giardini di Mirò: The Rise and Fall of Academic Driftings. Non ricordo bene quali fossero le singole sensazioni di ogni album; ricordo che come una spugna stavo assorbendo tutte queste sonorità per me nuovissime (venivo dal metal estremo) ma che avevo capito che fosse l’ora di scoprire. Il mio orecchio acerbo ci sentiva qualcosa degli Anathema ma perché gli stessi Cavanagh si sono ispirati a loro volta a delle matrici in comune come gli Slowdive ma in questo mondo indie-pendente del post-rock ci sono delle cose che non avevo mai sentito: gli arpeggi uno sull’altro che piano piano crescono, gli strati sonori tipici del post-rock ma senza la componente noise dei grandi nomi come i My Bloody Valentine. Eppure la produzione, per quanto indipendente non è affatto grezza come la maggior parte dei prodotti DIY. Le chitarre dei Giardini di Mirò sono incredibili; ancora oggi, a 20 di distanza dal primo ascolto, "A New Start" apre una breccia nel mio cuore con quel sassofono (non avrei mai pensato che il sax potesse comparire in un album così, io che lo avevo forse sentito solo in Joe Cocker, nel jazz e in altri generi che all’epoca aborrivo). La breccia si apre sempre di più con "Pet Life Saver" dove le voci sono dolci ma sgraziate e intime, come se venissero cantate in cameretta. I violini non fanno altro che costruire una malinconica ballata che sarebbe diventata la mia colonna sonora di alcune notti amorose con qualche ex fidanzata cariche di malinconia perché, all’epoca, era bello addormentarsi con una dose di dolce tristezza. E, da questo punto di vista, questo album dei Giardini di Mirò era perfetto. La deriva degli accademismi: quando per la prima volta si parlava in pubblico di musica “colta”, fra quelli che citavano Battiato, De André, Guccini (capirai, dai tavoli dei bar o dell’università di Bologna !!!), considerati maestri intoccabili, io amavo citare quei famosi 25 CD che gelosamente mi ero masterizzato e che pero, piano piano, mi sono comprato da Nannucci in quel primo anno di facoltà. Il bello era parlarne come se li ascoltassi da anni, da sempre; mettendo da parte i Darkthrone e gli Emperor finché non incontrai qualche ascoltatore, come una rara perla di un’ostrica, che fece il mio stesso percorso e trovò in me, seduto al suo stesso tavolo, quello che anche lui era.
La linearità, la semplicità di questo album è la sua forza, è la sintesi di quello che fecero i Godspeed You! Black Emperor (band con cui i Giardini hanno suonato insieme): usare gli strumenti rock per fare qualcosa di anti-rock; dire a tutti che il rock ormai era superato. "Trompsø is Okay" può ricordare le chitarre principali di System of a Down ma senza tutte le colonne portanti di quella musica mainstream di stampo americano e che viaggiava su Mtv. Anche se i nostri reggiani su Mtv ci suonarono: a Supersonic, condotto da Silvestrin. E poi erano gli anni di brand:new, erano gli anni che di giorno c’erano le Destiny’s Child, Marilyn Manson e Eminem ma se aspettavi la mezzanotte, la tv ti regalava ancora delle memorabili scoperte. I Giardini di Mirò sono fra queste scoperte e consiglio di leggervi questo articolo. The Rise and Fall of Academic Drifting è un disco che emoziona, è un album dove violini, sassofoni e violoncelli sono gli strumenti principali, le voci che decidono l’andamento del brano. Lunghi brani, semplici, scarni ma efficaci, dove le note toccano le armonie giuste, come l’oboe in "Pearl Harbor", come "Little Victories" (cantata da Paul Anderson dei Pram), dolce ninnananna notturna, un’ipotetica versione maschile dei Mazzy Star dove synth e violini ti strappano il cuore dandoti il bacino della buonanotte. E, se alla lunga, il format può stancare, è invece incredibile vedere come in questa opera prima ci saranno sì e no pochi minuti riempitivi perché poi basta davvero cambiare modo di suonare la chitarra, basta metterci un barrè mobile e tutto prende un altro suono anche se i pedali e gli effetti sono sempre quelli (omonimo brano di chiusura). Prendete uno degli ultimi album, un pezzo a caso di Different Times, e ascoltate come è cresciuta la band pur non spostandosi molto dalle stesse sonorità. C’è consapevolezza, crescita, decine di anni di concerti e di messe in musica (stupendo Il Fuoco e il mediometraggio degli anni ’10). Ma ascoltate come questa giovane band nel 2001 ha creato un capolavoro di musica italiana rimanendo all’esterno di qualsiasi riferimento alla musica italiana creando uno dei più begli album di formazione per qualsiasi cultore di musica. Riascoltando oggi The Rise And Fall (e leggendo questo articolo di Rolling Stone) , oggi, dopo vent’anni di vita a Bologna, mi rendo conto di come alcune cose, luoghi, posti, persone siano svaniti; di come alcuni cose, luoghi, persone erano già svanite nel momento del mio trasloco; ma unendo i ricordi personali di quegli stessi luoghi, cose e persone con questa colonna sonora, mi chiedo chi sia finito alla deriva, se loro o io (o noi), e quando queste note riaccendono questi ricordi, bisogna solo fermarsi un attimo a contemplarli per mantenerli vivi; è difficile descriverlo ma se questi ricordi causano una dolce e piacevole frattura al cuore, esattamente come l’incipit di questo album, allora tutto torna.
#Giardini di Mirò#Homesleep#Bologna#Italy#2001#post-rock#GY!BE#Yuppie Flu#mogwai#Slowdive#Anathema#rock#alternative#Mtv
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Rich_ciolino su IG
caro Rich, se solo avessi un briciolo di coraggio ti risponderei 🩵 mia sorella è la vera esperta del Natale: è il suo periodo preferito dell'anno e te ne parlerebbe molto meglio di me. Si va in giro per i negozi a vedere le vetrine tutte addobbate con le luci colorate e si fanno compere: si comprano i regali di Natale per amici e famiglia, si compra il panettone o il pandoro (dipende se ti piace o no l'uvetta) da mangiare la sera della vigilia e qualche pallina da appendere all'albero. C'è anche il calendario dell'avvento: ogni giorno a partire dal 1° di dicembre fino al 24 si apre una finestrella e si mangia un cioccolatino. poi si addobba l'albero di Natale con tante luci e palline di vetro colorate e si fa il presepe (come vuole la tradizione del nostro Paese). Se vivi al nord in montagna, a dicembre cade la neve, puoi uscire a giocare a palle di neve, puoi fare un pupazzo di neve nel giardino di casa e/o pattinare sul ghiaccio. Poi ci si veste belli pesanti, col maglioncino di lana a tema natalizio, ci si mette tutti sul divano sotto le coperte di pile a leggere un libro davanti al falò (se in casa c'è il camino) oppure a vedere un classico film di Natale come per esempio "il canto di Natale" o "mamma ho perso l'aereo" (i miei preferiti sono i film di Frank Capra). Si preparano dolci tipici e biscotti di pasta frolla e la casa si riempie di un profumo buonissimo, poi si scrivono su un biglietto i desideri e i buoni propositi per l'anno nuovo, mentre i più piccoli scrivono la letterina dei regali a Babbo Natale. Come ti ho già detto, mia sorella saprebbe parlartene molto meglio di me e spiegarti il vero significato del Natale 🩵
Io spero per te che cada la neve. Perché non puoi lasciare la Terra senza aver visto cadere la neve almeno una volta 🌨️
#rich ciolino#rich would like to know what to do on Christmas and what it is#it's a thing just too cute#me: 🥰🥰🥰#well#just be with ghali and his mama dear#and play under the falling snow if it snows#🫂
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Choco Italia a Tivoli
Continua il goloso tour autunnale di Choco Italia, la fiera itinerante del cioccolato artigianale e dei dolci tipici italiani. La prossima tappa è in programma nell’antica città romana di Tivoli, in Piazza Giuseppe Garibaldi, da giovedì 7 a domenica 10 novembre. Artigiani e produttori si ritroveranno a raccontare e far degustare le proprie specialità, abbattendo le distanze e consentendo una…
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Fatima: un viaggio tra storia, fede e mistero
Nel cuore del Portogallo, Fatima si posiziona come un luogo intriso di storia, fede e mistero. La sua notorietà globale attira migliaia di pellegrini e turisti ogni anno, sottolineando non solo la sua importanza religiosa ma anche culturale e storica. Ma cos'è che rende Fatima una destinazione così straordinaria?
La città deve il suo nome alla principessa musulmana Fatima, catturata dai cristiani durante la Reconquista e successivamente sposata con un conte portoghese. Questa miscela di influenze musulmane e cristiane si riverbera ancora oggi tra le sue strade e monumenti, offrendo un affascinante mosaico culturale. Tuttavia, è stata la serie di apparizioni mariane del 1917 a catapultare Fatima al centro dell'attenzione mondiale. Le apparizioni di Fatima La fama di Fatima si deve principalmente alle apparizioni mariane avvenute tra maggio e ottobre del 1917. Secondo i resoconti, la Madonna apparve a tre giovani pastorelli - Lucia dos Santos, Francesco e Giacinta Marto - trasmettendo una serie di messaggi profetici. Questi messaggi, conosciuti come i "Segreti di Fatima", hanno una rilevanza religiosa immensa e hanno influenzato molteplici eventi storici nel corso del XX secolo.
Il Sesto di Ottobre del 1917, conosciuto come il "Miracolo del Sole", rimane uno degli eventi più iconici. Una moltitudine di persone, tra cui scettici e credenti, ha assistito a un evento celeste straordinario, confermando la realtà delle apparizioni agli occhi di molti. Oltre alle apparizioni, è la capacità di Fatima di ispirare fede e devozione che la rende un luogo di pellegrinaggio importantissimo. Il Santuario di Fatima
Oggi, il Santuario di Nostra Signora di Fatima è tra i luoghi di culto più visitati al mondo. Si estende su una vasta area comprendente la Basilica di Nostra Signora del Rosario, la Cappella delle Apparizioni, e la moderna Basilica della Santissima Trinità. La Cappella delle Apparizioni, costruita subito dopo le apparizioni, segna il punto esatto dove la Madonna apparve ai pastorelli.
L'architettura neoclassica della Basilica di Nostra Signora del Rosario è imponente ma accogliente. Le statue e i mosaici all'interno raccontano storie di fede e miracoli, mentre la tomba dei piccoli pastorelli attira migliaia di fedeli ogni anno. Di recente, la Basilica della Santissima Trinità, dalle linee moderne e minimaliste, offre uno spazio più ampio per accogliere i pellegrini, mantenendo un'atmosfera di sacralità.
Tradizioni e manifestazioni Durante l’anno, Fatima ospita un calendario ricco di eventi religiosi, manifestazioni e processioni. Tra le più importanti, la Peregrinazione dei Ceri, che si tiene il tredici di ogni mese da maggio a ottobre, ripercorre i passi dei pastorelli. Le strade si colmano di luci e preghiere, creando un’atmosfera di riflessione e devozione.
La notte del tredici maggio, anniversario della prima apparizione, la processione delle candele trasforma il santuario in un mare di luci. È un momento di silenzio profondamente commovente, in cui i pellegrini, stringendo ceri accesi, camminano in preghiera, rinnovando il loro legame con il divino. Quest'atmosfera solenne e al contempo magica rende ogni visita a Fatima un’esperienza memorabile. L'estensione della cultura locale Nonostante la sua fama religiosa, Fatima offre anche una ricca eredità culturale. La cucina locale, con i suoi piatti tipici come il baccalà e i dolci a base di mandorle, è un vero piacere per il palato. Inoltre, i mercati locali, pieni di artigianato e prodotti tipici, offrono uno spaccato della vita quotidiana e delle tradizioni locali.
Un’escursione nella campagna circostante, con i suoi vigneti e oliveti, permette di scoprire un lato più tranquillo e pittoresco del Portogallo. I visitatori possono partecipare a degustazioni di vino e assaporare l’autentica ospitalità portoghese. Questo aspetto complementare rende Fatima non solo un luogo di pellegrinaggio religioso ma anche una destinazione turistica completa. Da non perdere poi il pellegrinaggio alla Via Sacra di Fatima (leggi l'articolo qui qui) Read the full article
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