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Pasqua: piatti e tradizione
Lo scoppio del carro a Firenze in una foto d’epoca La panina di Pasqua o “gialla” E a Pasqua uno spicchio di Pasimata Il Pandiramerino: simbologie e leggende di un antico pandolce Copate dolcezze da papi storia e ricetta I’ Brindellone tra etimi e leggende

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«I dolci di Carnevale», la filastrocca di Mimmo Mòllica
«I dolci di Carnevale» è la filastrocca di Mimmo Mòllica dedicata ai dolci carnevaleschi come le Chiacchiere o Bugie, dolci tradizionali, simbolo del Carnevale, secondo le città e le Regioni: brighelle, castagnole, frìtołe, cenci, frappe. Ogni Regione ha i suoi dolci carnevaleschi. E i suoi nomi.
«I dolci di Carnevale» è la filastrocca di Mimmo Mòllica dedicata ai dolci carnevaleschi come le Chiacchiere o Bugie, dolci tradizionali, simbolo del Carnevale, secondo le città e le Regioni: brighelle, castagnole, frìtołe, cenci, frappe. Ogni Regione ha i suoi dolci carnevaleschi. E i suoi nomi. «I dolci di Carnevale» di Mimmo Mòllica Bentornato Carnevale, in soffitta è già il Natale ora è…
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L’Epifania in Italia: tradizioni, storia e magia da scoprire
🎉✨ L'Epifania in Italia è magia pura!✨🎉 Se pensi che la festa della Befana sia solo per i bambini, preparati a ricrederti! 🎁 In Italia, questa tradizione è carica di storia, mistero e dolci ricordi. 🤩 🌙 La notte tra il 5 e il 6 gennaio, la vecchina volante fa il suo giro, portando dolci, carbone e, soprattutto, un po' di quella nostalgia festiva che ci fa sentire bambini di nuovo. 🎅🏼🧹 Ma lo sai che ogni regione ha il suo modo unico di celebrare questa festa? 🤔 Dai mercatini dell'Epifania di Roma, ai fuochi in Calabria, passando per le sfilate in costume nelle piazze di Firenze... l'Italia vive questo giorno come una vera e propria festa del cuore 🫶. 🔥 Curioso di scoprire tutte le tradizioni più particolari? Cosa ne pensi della "Befana delle calze" o delle ricette che non mancano mai sulle tavole italiane? 😋🍴 Vai a leggere il mio ultimo post sul blog, e immergiti nel vero spirito dell'Epifania… senza paura di prendere un po’ di carbone! 😜💥 #Epifania #Befana #TradizioniItaliane #Feste #Magia #Italia
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Avanzi di Pasqua: ecco qualche idea per riciclarli
Gli avanzi del pranzo di Pasqua ci ricordano che abbiamo esagerato con le preparazioni? Tanti contenitori della nostra cucina hanno ricevuto il compito di mantenere le rimanenze dei pasti del giorno di festa? Siamo italiani e osserviamo anche tradizioni culinarie. Così le nostre cucine si riempiono di profumi di cose buone e le nostre tavole, poi, sono affollate di piatti e vassoi da cui, alla…

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Storia e interpretazioni del Carnevale


Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.

Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.

Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.

Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .

Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
#Bachtin#Carnevale#Dioniso#feste#interpretazioni#medioevo#mondo#pazzia#riso#rovesciato#Saturnali#storia
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Dolci tipici del Veneto per Carnevale 😋
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Bonjour!
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Brisighella - Sapori di Primavera 2025
Primavera, tempo di gite fuori porta, tempo di Sagre...

Fra le colline e i calanchi dell'Appennino Romagnolo, tornano le Sagre di Brisighella, uno dei Borghi più belli d'Italia, che celebra le tradizioni e i sapori del territorio.
21 aprile 2025 - Sagra dei Salumi e dei Formaggi Stagionati 27 aprile 2025 - Festa della Spoja Lorda 4 maggio 2025 - Festa del Carciofo Moretto
In queste domeniche il Borgo sarà animato dal mercato dei prodotti tipici e dell'artigianato locale e ingegno, con la presenza di espositori e Stand gastronomico, dedicato al tema della Festa.
Nel corso della giornata musica, animazione e trenino panoramico per il paese e i colli.
Modigliantica vi aspetta con dolci e biscotti artigianali, tradizionali e vegan, in via Fossa presso il Mercato dei Produttori.
Per Info Evento su: https://www.brisighella.org/eventi/
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Onomastico e Tradizione: I Nomi più Amati dalle Famiglie Italiane
Introduzione
L'onomastico è una delle tradizioni più radicate nella cultura italiana. Ogni anno, milioni di italiani festeggiano il giorno dedicato al proprio santo, rendendo omaggio non solo alla fede, ma anche ai nomi che portano. Ma quali sono i nomi più amati dalle famiglie italiane? Qual è il loro significato e perché sono così speciali? In questo articolo, esploreremo l'affascinante mondo degli onomastici e la tradizione che li circonda.
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Onomastico e Tradizione: I Nomi più Amati dalle Famiglie Italiane
Gli onomastici rappresentano un momento di celebrazione personale e collettiva. Molti italiani associano il proprio nome a una figura sacra o a un santo, creando così un legame profondo tra identità personale e tradizione religiosa.
Cosa Significa "Onomastico"?
L'onomastico deriva dal greco "onoma", che significa nome. Questo giorno particolare celebra il santo a cui una persona è dedicata secondo il calendario liturgico. Ad esempio, se qualcuno si chiama "Giovanni", il suo onomastico sarà celebrato il giorno di San Giovanni, il 24 giugno.
Il Significato del Nome: Un Legame con la Tradizione
Ogni nome https://penzu.com/p/db79bb23711ee574 ha un significato particolare che può rispecchiare le caratteristiche di chi lo porta. Questa connessione tra nome e personalità è motivo per cui molte famiglie scelgono nomi tradizionali che portano con sé storie e valenze culturali.
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I Nomi più Popolari in Italia
Negli ultimi anni, alcuni nomi hanno guadagnato una popolarità straordinaria nelle famiglie italiane. Tra questi troviamo:
Leonardo Ginevra Francesco Sofia Leonardo: Un Nome Storico
Leonardo è un nome che evoca grandezza e creatività. Non solo è associato al genio di Leonardo da Vinci, ma ha anche un significato profondo legato alla forza e alla coraggiosità.
Ginevra: Eleganza senza Tempo
Ginevra è un nome affascinante che porta con sé un'aura di nobiltà ed eleganza. La sua origine celtica significa "bianca" o "pura".
La Celebrazione dell'Onomastico: Come Festeggiare?
Festeggiare l'onomastico può variare da famiglia a famiglia. Alcuni scelgono di organizzare una cena con amici e parenti, mentre altri preferiscono momenti più intimi.
Tradizioni Regionali per gli Onomastici
In Italia, ogni regione ha le proprie tradizioni legate agli onomastici. Ad esempio:

In Sicilia si usano dolci tipici. In Lombardia si fa riferimento a celebrazioni religiose particolari. Il Ruolo della Religione negli Onomastici
La religione gioca un ruolo cruciale nel modo in cui gli italiani celebrano gli onomastici. Molti partecipano a messe o funzioni religiose in onore del santo del giorno.
Significato dei Nomi Italiani: Una Panoramica Approfondita Nomi Maschili: Dove Trovarli?
I nomi maschili italiani spesso riflettono virtù o caratteristiche desiderabili. Alcuni esempi includono:
Alessandro - protettore degli uomini Matteo - dono di Dio Nomi Femminili: La Bellezza della Tradizione
Anche i nomi femminili
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Dolci tipici di Carnevale
Ricetta e storia di tre dolci di origine toscana caratteristici del Carnevale Berlingaccio in una stampa del XVIII secolo, dove si legge: “È questo il dì che gioia al cuor dispensa con urli, strida, balli e lauta mensa” Un dolce Berlingozzo per il prossimo Berlingaccio Carnevale: è tempo di Schiacciata alla fiorentina I cenci dell’Artusi Da: Dolci tipici toscani, la loro storia e le loro…

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Le Cartellate Pugliesi: un’eccellenza offerta da Giorgio il Salumaio - Alessandria
Ad Alessandria, presso la gastronomia Giorgio il Salumaio in Via Guasco 20, è possibile assaporare un’eccellenza della tradizione dolciaria pugliese: le cartellate
Dolce tradizione pugliese nel cuore di Alessandria.Ad Alessandria, presso la gastronomia Giorgio il Salumaio in Via Guasco 20, è possibile assaporare un’eccellenza della tradizione dolciaria pugliese: le cartellate. Questo dolce tipico, con la sua inconfondibile forma a rosetta e il gusto ricco e avvolgente, rappresenta un piccolo tesoro di storia e sapori che conquisterà ogni palato. Una…
#Alessandria cultura#Alessandria dolci tipici#Alessandria today#artigianato dolciario#cartellate pugliesi#cucina italiana tradizionale#cucina locale Alessandria#cucina pugliese#cucina regionale#cultura culinaria#dolci croccanti#dolci delle feste#dolci italiani#dolci natalizi#dolci pugliesi#dolci simbolici#dolci tipici#dolci tradizionali#eccellenze pugliesi#farina#Gastronomia Alessandria#gastronomia di qualità#gastronomia italiana#Giorgio il Salumaio#Google News#italianewsmedia.com#Miele#olio extravergine d’oliva#Pier Carlo Lava#prodotti artigianali
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Orecchiette e tradizione, scopri L'Antico Arco Nel cuore di Ceglie Messapica, un ristorante imperdibile per gli amanti della cucina pugliese Nel cuore di Ceglie Messapica (BR), tra le stradine del centro storico, si trova L'Antico Arco, un ristorante che rappresenta un imprescindibile punto di 📍 Nel cuore di Ceglie Messapica, un angolo di tradizione gastronomica pugliese: L’Antico Arco 🍷 🍝 Scopri i sapori autentici della Puglia tra orecchiette fatte a mano, antipasti tipici e dolci della casa. 😋➡️ Leggi di più su Ramingare.com @WeAreinPuglia @Pugliapromozione_AReT #LAnticoArco #CucinaPugliese #FoodLover ... Read the full article
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Le Chiacchiere: l’irresistibile, croccante dolce di Carnevale
Le chiacchiere sono tipici dolci del periodo del Carnevale. Il Carnevale è una delle festività più attese dell’anno e, tra i dolci tipici di questo periodo spiccano le “chiacchiere“, conosciute anche come “frappe” o “bugie“. Questi dolcetti croccanti e leggeri sono un simbolo di festa e convivialità, perfetti per essere condivisi con amici e familiari. In questo articolo, esploreremo la storia…
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Dolci tipici del Molise dalla ricetta di Mario Faccone di Ripabottoni
Foto cortesia di Mario Faccone che ringrazio Su alcune ricette postate abbiamo avuto delle visualizzazioni tra i 4000 e i 5000 grandi soddisfazioni speriamo che aumenti l’interesse per questo social.Ringraziamo coloro che hanno chiesto la ricetta ed hanno messo in pratica e sono rimasti soddisfatti.Potete farli senza ripieno o accoppiandoli come dice la ricetta.MUSTACCIOLIINGREDIENTI 700 g di…
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Li purciddhruzzi e le cartiddhrate
di Antonio D’Ostuni Putimu ccuminciare cu facimu li purciddhruzzi e le cartiddhrate. Se no nu’ pare mancu Natale… Purciddhruzzi: dolci natalizi salentini I dolci tipici salentini che vengono preparati nel periodo natalizio sono le “cartiddhrate” e i “purciddhruzzi”. Non si trovano nelle pasticcerie, ma non mancano nelle case dei salentini durante le feste. Oggi, per qualche turista curioso, si…

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