#dolci tradizionali
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La Pasticceria Zoccola rappresenta Alessandria ad Artigiano in Fiera 2024Cannoncini alla crema di panettone, panettoni artigianali e oltre due secoli di eccellenza dolciaria alessandrina
Un’istituzione dolciaria alessandrina in mostra a Milano
Un’istituzione dolciaria alessandrina in mostra a Milano Dal 30 novembre all’8 dicembre 2024, la storica Pasticceria Zoccola di Alessandria parteciperà ad Artigiano in Fiera, l’evento internazionale che celebra l’eccellenza artigianale. Situata al Padiglione 6, Stand F101 di Fieramilano Rho, la pasticceria porterà la tradizione piemontese sotto i riflettori, con una proposta ricca e autentica…
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Biscotti da latte
Una ricetta veloce per la prima colazione. Ingredienti: 200 gr di farina 20 ml di olio di mais 100 gr di yogurt bianco 70 gr di zucchero 20 gr di zucchero per guarnire 100 gr di zucchero a velo mezza bustina di lievito o ammoniaca per dolci Mescolate gli ingredienti e lavorate l’impasto fino a renderlo omogeneo e privo di grumi. Create delle palline, poggiatele su una piastra da forno,…
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#Biscotti da latte#breakfast#Colazione#dolci#ricette della tradizione#ricette dolci#ricette tradizionali#ricette veloci
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Il Café Pirámide, situato in Egitto, è una straordinaria struttura architettonica a forma di piramide, realizzata con pietra calcarea simile a quella utilizzata per le piramidi di Giza.
Questo caffè, unico nel suo genere e sviluppato su sette piani, offre un'esperienza culturale immersiva. Gli interni, decorati con geroglifici e sculture di faraoni, ricreano un'atmosfera suggestiva che evoca l'antico Egitto.
Il menù propone una raffinata selezione di tè egiziani e dolci tradizionali, oltre a piatti preparati con ricette millenarie, ispirati alla gastronomia dell'epoca faraonica.
Di sera, il caffè si trasforma in un osservatorio astronomico, dotato di telescopi moderni che consentono ai visitatori di esplorare le stesse costellazioni che incantavano gli antichi egizi. Il Café Pirámide è una destinazione unica, che unisce cultura, storia e gastronomia in un'esperienza senza pari.
Post di Annamaria Iaccarino,tratto dalla pagina FB “Sindrome di Stendhal”.
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Sono a Torino per qualche giorno di vacanza
Abbiamo trovato una creperia con una signora deliziosa come le sue crepes sia dolci che salate https://maps.app.goo.gl/8SYSmGVnQ5TRhFJy8
Trattoria piemontese piatti tradizionali buoni e prezzi bassi https://maps.app.goo.gl/qqdjh9AC4WZRkopR8
Caffè al bicerin https://maps.app.goo.gl/PgUYtp6ykgedq6E3A
sii anche io mi ero segnata il bicerin!!
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KODOMO NO HI – LA FESTA DEI BAMBINI
Durante il Giorno dei bambini Le famiglie issano i “Koinobori 鯉のぼり (striscioni a forma di carpa)” per esprimere la speranza che crescano sani e forti. La carpa, infatti è un simbolo di forza, coraggio e successo. In una leggenda cinese, una carpa nuotò a monte contro corrente per diventare un drago.
In generale, questi striscioni rappresentano l’unità familiare con una grande carpa nera e una rossa a raffigurare il padre e la madre e a seguire altre piccole carpe colorate per ogni bambino.
Se nell’unità familiare è presente un bambino maschio, viene anche esposto all’interno della casa o all’esterno, una raffigurazione dell’elmetto tipico dei Samurai, il Kabuto.
LA LEGGENDA DI KINTARO
Kintarō è un personaggio mitologico del folclore giapponese. Si tratta di un bambino dotato di una forza sovraumana, secondo la leggenda, sarebbe stato abbandonato da sua madre in una foresta in cui è stato cresciuto dalla strega Yama-uba e dagli spiriti del bosco.
CIBI TRADIZIONALI
Il Kashiwamochi è uno dei cibi tradizionali consumati in questo giorno. Si tratta di un dolce di riso cotto al vapore con fagioli dolci all’interno, avvolto in una foglia di quercia, uno degli alberi più forti e longevi per eccellenza.
USANZE
Perché il bagno con lo shoubu? Perché si crede che lo shoubu favorisca la buona salute e allontani il male. Viene anche appeso sotto le grondaie delle case per scacciare gli spiriti maligni. La parola “Shoubu (尚武)” significa anche “materialismo, spirito guerriero”, quando scritta con caratteri kanji diversi.
#japan#japan blog#japanese culture#japan culture#japanese ceramics#kitchen#japanese knives#japanese#Giappone
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Storia e interpretazioni del Carnevale
Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
#Bachtin#Carnevale#Dioniso#feste#interpretazioni#medioevo#mondo#pazzia#riso#rovesciato#Saturnali#storia
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Le fiabe sono state originariamente concepite per un pubblico adulto e non per i bambini; hanno radici antiche e sono state tramandate oralmente. In epoche passate, le storie venivano raccontate per intrattenere solo gli adulti, spesso durante le lunghe serate invernali.
Le fiabe tradizionali affrontano temi complessi come la morte, la vendetta, l'amore non corrisposto e la moralità (argomenti rilevanti per gli adulti) e riflettono le esperienze della vita; servivano anche come strumenti educativi, offrendo lezioni morali e avvertimenti su comportamenti e conseguenze: questo aspetto era particolarmente utile per gli adulti, che potevano trasmettere saggezza alle generazioni più giovani.
Con il passare del tempo, l'interpretazione delle fiabe è cambiata: a partire dal XIX secolo, con autori come i Fratelli Grimm e Hans Christian Andersen, le fiabe sono state adattate per un pubblico infantile: questo ha portato a versioni più dolci e rassicuranti delle storie originali.
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La "CIAMMELLA DE SAN NICOLA": appartenenza, tradizione, fede, memoria... la Sampolesita' antica che (con fatica) resiste. da Facebook Paolo Salvatori
scoperta a forno 'Immenso Pasticcio' di San Loco dei cavalieri
Ciambelle
"Ciammèlle"
Ingredienti:
5 Kg farina di grano 1 Kg zucchero 10 uova 1 lt olio anice, un pizzico di sale fino, 2 bicchieri di acqua di alloro, lievito, latte
(la dose indicata è per 20 ciambelle)5 Kg farina ’e ranu zuccaru ova ogliu anisu, ’n pizzicu ’e sale finu, do picchieri de acqua ’e ’lloru, levitu, latte
Preparazione:
Mettete a bollire per circa due ore un litro d’acqua con trenta foglie di alloro, levate dal fuoco quando l’acqua è colorita e profumata. Prima di fare l’impasto sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido con mezzo chilo di farina. Aspettate che il lievito cresca, quindi, preferibilmente di sera, impastate tutti gli ingredienti, lavorate l’impasto a fondo ed ottenetene una consistenza solida. Fate lievitare in ambiente caldo e coprite con una coperta. Al mattino seguente, controllate la lievitazione, quindi rilavorate la pasta e tagliate a pezzi per realizzare le ciambelle. Realizzate dei cordoni di circa cinquanta centimetri di lunghezza, del diametro non inferiore a cinque centimetri e con questi formate le ciambelle. Fate bollire l’acqua, salatela, e lessate le ciambelle una per volta girandole con un cucchiaio di legno per evitare di farle attaccare. Durante questa fase, se si dovessero aprire, bloccatele con dei bastoncini. Mettetele ad asciugare ed incidetele orizzontalmente con il coltello sulla metà esterna, per facilitarne la cottura. Infornate a fuoco vivo, dopo la cottura del pane.
Attrezzi tradizionali:
Familiari impeganti nella preparazione:
Esclusivamente le donne, a volte le nonne che regalavano ai nipotini il cavalluccio e la bambola, dei dolci realizzati con la stessa pasta delle ciambelle ma a forma di cavalluccio (per i maschietti) e di bambola per le femminucce.
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Un Natale di sorprese e avventure: quando Batman incontra Babbo Natale!
C’è qualcosa di magico nell’aria quando il Natale si avvicina: luci scintillanti, dolci tradizionali, e… un’avventura incredibile che unisce il Cavaliere Oscuro e il signore del Polo Nord! Quest’anno, amici del blog Batman Crime Solver, DC Comics e Panini ci regalano una storia che mescola il mistero noir di Gotham con l’incanto delle feste. Pronti a scartare questo speciale regalo…
#A Long Winter’s Nap#Babbo Natale#Batman#Batman/Santa Claus: Silent Knight#dc comics#Ghosts of Christmas Past#If The Fates Allow#Jeff Parker#Michele Bandini#Santa Claus#Silent Knight#Stephen Segovia#Superman#The Creatures Were Stirring#Trevor Hairsine#Wonder Woman
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Pasticceri & Pasticcerie 2025: Gambero Rosso presenta la guida per eccellenza del dolce italiano
Nella 14° edizione della guida di Gambero Rosso, il Piemonte si distingue con 54 pasticcerie, 3 delle quali premiate con le ambite Tre Torte
Nella 14° edizione della guida di Gambero Rosso, il Piemonte si distingue con 54 pasticcerie, 3 delle quali premiate con le ambite Tre Torte. Varignana, 14 novembre 2024 – È stata svelata oggi la 14° edizione della guida Pasticceri & Pasticcerie di Gambero Rosso, un appuntamento ormai immancabile per chi ama l’arte dolciaria italiana. Realizzata per il terzo anno in collaborazione con Club Kavè,…
#Alessandria today#artigianato dolciario#biodiversità dolciaria#chef dolciario#Club Kavè#croissant cubici#cultura dolciaria#Dalmasso Avigliana#Denis Dianin#dolci innovativi#dolci italiani#dolci tradizionali#eccellenza dolciaria#evento dolciario#Fabrizio Galla#Gambero Rosso#gianduiotto#Google News#guida Gambero Rosso#guida pasticceria#Iginio Massari#ingredienti locali#innovazione dolciaria#italianewsmedia.com#Libera Asti#maestro dolciario#maestro pasticcere#maritozzi#Pasticceri & Pasticcerie 2025#pasticceria d’eccellenza
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A novembre portiamo in tavola le patate dolci. Scopriamo insieme perché fanno bene e in cosa sono differenti dalle patate tradizionali. https://www.veggiechannel.com/cucina/prodotti-alimentari-vegetariani-vegani/patate-dolci-patate-americane-fanno-bene/
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Ma tutta sta gente che rompe le... su Halloween perché non si mette a studiare?
Halloween è la contrazione di "All hallows' eve" che significa "vigilia di Ognissanti".
La festa si chiamava Samhain ed era il capodanno antico. In tutta Europa si festeggiava con vari nomi e tutti erano legati ad un culto dei defunti.
Da dove arrivano secondo voi i dolci tradizionali di questo periodo dell'anno?
Da chi hanno preso i cristiani l'uso di accendere luci e fiamme per i defunti? Dal loro precedente culto pagano in cui il cristianesimo ha trovato qualcosa di positivo.
Qui non posso fare tutta la lezione che tengo a scuola, ma smettiamo di tormentare chi festeggia Halloween perché Halloween è una nostra festa.
Vedetela così...
Il 31 ottobre Halloween è il modo laico di esorcizzare la morte e la paura, l'1 novembre la festa dei Santi è la festa della chiesa per festeggiare i santi (i cristiani, le anime del purgatorio e le anime del paradiso) e il 2 novembre è la preghiera per i defunti di cui non conosciamo il destino.
È un bel triduo!
Festeggiate Halloween se volete... il male non è nella festa, ma nel cuore dell'uomo.
Chissà quanti festeggiano il 1° in realtà sono demoni che spargono divisione.
Buon Halloween, buona festa dei Santi è commemorazione dei fedeli defunti.
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Street Food Fest: Sciacca rivive la Festa dei Morti con gusto e cultura
A Sciacca, dal 31 ottobre al 3 novembre, la cooperativa Agorà, l'associazione Antiche Tradizioni e il Museo Diffuso dei 5 Sensi celebreranno la festa dei Morti con un’edizione speciale dello "Street Food Fest"
A Sciacca, dal 31 ottobre al 3 novembre 2024, la cooperativa Agorà, l’associazione Antiche Tradizioni e il Museo Diffuso dei 5 Sensi celebreranno la festa dei Morti con un’edizione speciale dello “Street Food Fest”. Le vie della città saranno animate dai profumi dei dolci siciliani tradizionali, come i taralli e la frutta martorana, mentre alcune delle più antiche corti nobiliari apriranno le…
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Le Vie dei Tesori tornano a Sciacca: tra dolci tradizionali, immersioni virtuali e chiese dimenticate
Le Vie dei Tesori tornano a Sciacca: tra dolci tradizionali, immersioni virtuali e chiese dimenticate Furono le monache della Badia Grande a inventare le “ova murina”: siamo nel 1600, a Sciacca si... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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L’Appennino è una regione dai sapori unici, che racconta storie di tradizioni e di un profondo legame con la terra. Con l’arrivo dell’autunno, il paesaggio si trasforma in un vero e proprio paradiso gastronomico, invitando a scoprire ingredienti tipici e piatti che celebrano la stagione. In questo periodo, le castagne diventano protagoniste indiscusse, raccolte nei boschi e trasformate in prelibatezze come il "castagnaccio" e i marron glacé, che racchiudono l’essenza di un territorio generoso. Allo stesso modo, i funghi donano ai piatti locali un tocco speciale, con porcini, finferli e chiodini che arricchiscono risotti e sughi, portando il profumo dei boschi. Le lenticchie, specialmente quelle di Castelluccio, sono famose per il loro sapore unico e sono un ottimo ingrediente per zuppe e stufati, perfetti per i giorni più freddi. Anche le nocciole, prodotto d’eccellenza dell’Appennino, arricchiscono dolci e ricette salate, esaltando il gusto di ogni preparazione. Un prodotto particolarmente interessante è la Farina di Neccio della Garfagnana, una DOP poco conosciuta. Le castagne, di specifiche varietà, vengono essiccate lentamente per 40 giorni, conservando così le loro proprietà nutritive. Una volta macinate finemente, diventano una polvere chiara perfetta per molte ricette. In questa meravigliosa stagione autunnale, è il momento di portare in tavola i sapori dell’Appennino. Ogni pasto, sia una cena in famiglia che un pranzo con gli amici, diventa un’opportunità per condividere momenti speciali e riscoprire le tradizioni culinarie di questa terra straordinaria. La varietà dei piatti, dolci e salati, promette di conquistare il palato di chiunque, rendendo ogni assaggio un’esperienza indimenticabile. Le ricette autunnali offrono un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, invitando tutti a gustare le delizie che questo territorio ha da offrire. In conclusione, l’Appennino si propone come meta ideale per gli amanti della cucina che desiderano scoprire e valorizzare i sapori autentici di una delle regioni più ricche dal punto di vista gastronomico d’Italia.
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Settembre 2024: tutti gli eventi di Modigliantica
Questa lunga e calda estate sta volgendo al termine...
Come ogni anno, le presenze di Modigliantica sulla riviera romagnola terminano con Sapore di Sale, l'evento dedicato all'"oro bianco" di Cervia.
Modigliantica vi aspetta a Cervia da giovedì 5 a domenica 8 settembre all'esterno dei Magazzini del Sale con dolci e biscotti artigianali, tradizionali e vegan.
Domenica 15 settembre vi aspetta la 27° edizione delle Feste dell'Ottocento: un salto nel tempo per ammirare i Quadri Viventi di Silvestro Lega, pittore macchiaiolo modiglianese.
Allestiremo il nostro banco speciale, davanti alla nostra piccola "bottega museo", in Via Garibaldi 48 a Modigliana.
Diversi di voi ci hanno già contatto per chiedere del nostro rientro al Mercato Ritrovato. Ci rivedremo a Bologna sabato 21 settembre.
Per qualsiasi informazione, contattateci: 3489002578
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