#pasticceria di qualità
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 2 months ago
Text
Pasticceria Voltaggio: Un'eccellenza di dolcezza ad Alessandria. Tra tradizione e innovazione, la Pasticceria Voltaggio è un'icona del gusto e della qualità dal 1909
Nel cuore di Alessandria, in via Milano 26, si trova una delle pasticcerie più amate e rinomate della città: la Pasticceria Voltaggio, un luogo dove la tradizione incontra la qualità e l’innovazione. Fondata nel lontano 1909, questa pasticceria si è affermata nel tempo come sinonimo di eccellenza artigianale, grazie ai suoi prodotti di altissima qualità, realizzati con passione e maestria. La…
0 notes
arreton · 19 days ago
Text
Sapete cosa rende un panettone di pasticceria ottimo? Il burro? Il lievito madre? Aromi di qualità? No: le miscele. Mix di farine per panettoni. Il resto è indifferente. Basta un semplice burro, di centrifuga? Nah, uno qualsiasi!, tuorli pastorizzati, qualche aroma qua e là, un forno qualsiasi mica quello a cella no, va bene anche il forno classico che non distribuisce un calore in maniera uniforme, ci vuole solo una griglia per impiccarli come Mussolini e basta. Un panettone gustoso rivenduto a 40€ fatto. Ecco perché tutti, compresi i bar, fanno panettoni.
16 notes · View notes
co-arch · 2 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
CESARIN SHOWCOOKING
Uno spazio teatrale per lo showcooking in legno all’interno di una fabbrica produttiva di frutta candita. Ci troviamo all’interno di una fabbrica che produce frutta candita, da più di cent’anni, nella Valdalpone, area agricola tra Verona e Vicenza famosa per le piantagioni di Prunus Avium, gli alberi di ciliegie. L’intervento è al primo piano di una palazzina produttiva con tetto a falda, un’altezza interna di circa cinque metri e doppie finestre sul perimetro. L’esigenza era quella di realizzare uno spazio showcooking dove poter girare video dimostrativi per l’impiego dei loro prodotti di pasticceria, una cucina con i relativi servizi e una nuova sala riunioni. Data l’altezza dello spazio interno, la strategia è stata quella di inserire un nuovo volume in legno a doppia altezza che si distaccasse dall’interno esistente industriale e che potesse ospitare tutte le funzioni richieste. L'eredità industriale è visibile nelle putrelle a vista sulle pareti perimetrali, che, verniciate come le pareti, sono come una tela bianca che mette in risalto le linee del progetto. Il volume in legno mette in evidenza l'altezza del soffitto, definendo con giochi di pieni e di vuoti il ritmo degli spazi e creando visuali interne inedite. Il nuovo volume è stato progettato come un grande mobile, ispirato al quadro di Antonello da Messina “San Girolamo nello studio”, vera e propria ossessione, in cui un uomo rinascimentale lavora all’interno di un mobile abitabile. Dipinto noto anche per l’uso impeccabile della prospettiva, restituendo l’immagine di uno spazio vissuto ma insieme utopico e rigoroso. L’altro richiamo è al teatro dovendo realizzare un’area scenica non immediatamente visibile entrando. Per enfatizzare l’aspetto teatrale dello spazio sono state utilizzate, per oscurare le numerose finestre, tende chiare ondulate, che ricordano il sipario. Il volume è stato progettato come una vera e propria casa in legno, con struttura a balloon frame con pilastri e travi in abete, rivestiti in legno di Okumè, che ricorda nel colore il legno del ciliegio; infatti, il prodotto di punta dell’azienda sono le ciliegie. La tecnologia di costruzione è stata scelta per la leggerezza e per facilitare il trasporto e il montaggio. Gli interni del nuovo volume sono stati progettati per contenere tutte le funzioni richieste: a piano terra vicino all’ingresso una piccola area caffè, una seduta e una zona guardaroba, poi proseguendo lungo il corridoio una scala porta al piano soppalco, dietro una porta a filo muro ci sono i bagni dei clienti e proseguendo si apre la sala principale dove si trova il bancone, la cucina con il magazzino e il bagno del personale. Al piano soppalco una sala riunioni con un grande tavolo centrale. La struttura in legno è stata realizzata da una carpenteria dell’Alto Adige. Con cui è stato fatto un lavoro molto interessante sulla prefabbricazione degli elementi strutturali, che ha consentito oltre a velocità e precisione, una qualità altrimenti impossibile. Brand ARREDI E RIVESTIMENTO – Furniture and wood - Rabatto S.r.l. STRUTTURA LEGNO – Wood structure Idealhouse SRL – GMBH / Ainhauser GMBH TENDE – Curtains B&B Group srl PAVIMENTI E RIVESTIMENTI - Flooring Forbo S.r.l. INSTALLAZIONE RIVESTIMENTI DA – Flooring Biraschi S.r.l. IMPIANTO ELETTRICO – Electrical and light Flli Bari S.r.l. IMPIANTO IDRAULICO – HVAC Termoidraulica Valdalpone S.r.l. Luci / Lights Rossini Group S.r.l. https://rossinigroup.it/serie/hole/ Creative Cable https://www.creative-cables.it/sospensioni-con-paralume/19544-lampada-a-sospensione-made-in-italy-completa-di-lampadina-cavo-tessile-paralume-tub-e14-e-finiture-in-metallo.html Sedute / Seating Bd15 chairs – Equilibri Furniture ( design co.arch studio) https://www.equilibri-furniture.com/prodotti/bd15/ PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO E DIREZIONE LAVORI A project by co.arch studio ARCHITECTURE Principal architects Andrea Pezzoli and Giulia Urciuoli team Matteo Torti, Deniz Agaoglu http://coarchstudio.it https://www.instagram.com/co.arch.studio/ ENGENEERING Ing Emanuele Fornalè https://studiofornale.it/ Photos by SIMONE BOSSI https://www.simonebossi.it/photographer/ https://www.instagram.com/simonebossiphotographer/ RASSEGNA STAMPA https://www.archdaily.com/997399/cesarin-showcooking-crch-studio https://divisare.com/journals/940 https://decor.design/it/cesarin-showcooking-studio-co-arch/ https://divisare.com/projects/475901-co-arch-simone-bossi-cesarin-showcooking https://homeadore.com/2023/04/21/cesarin-showcooking-industrial-design-meets-wooden-elegance/ https://www.gooood.cn/cesarin-showcooking-by-co-arch-studio.htm https://www.archiportale.com/news/2023/04/case-interni/uno-spazio-teatrale-per-il-cesarin-showcooking_93424_53.html https://wooooooow.cn/cesarin-showcooking-italy-co-arch-studio/ https://www.matrix4design.com/it/architettura/co-arch-uno-spazio-teatrale-per-lo-showcooking-in-azienda/ https://www.thisispaper.com/mag/cesarin-project-co-arch
8 notes · View notes
multiverseofseries · 3 months ago
Text
The Bear 2: se possibile, ancora più bella
Tumblr media
La prima stagione di The Bear è ambientata nella cucina di un ristorante, ma in realtà è girata come fosse un film di guerra. La tensione e il livello di stress della brigata sembrano molto simili a quella dei soldati in trincea. Siamo a Chicago, nella paninoteca The Original Beef of Chicagoland, attività a conduzione familiare. Quando il titolare, Mikey (Jon Bernthal), si suicida, è il fratello minore, Carmy (Jeremy Allen White), a prendere in mano la situazione. Nonostante sia uno chef rinomato, quel posto per lui diventa la cosa più importante: salvare The Beef è il suo modo di affrontare il trauma. Se vi state chiedendo se sia necessario prendere dei tranquillanti anche dopo la visione dei nuovi episodi della serie, sappiate che la vera domanda è: la qualità di scrittura e recitazione è rimasta la stessa? La risposta è di quelle che non arrivano spesso: The Bear 2 è, se possibile, ancora più bella della prima.
Tumblr media
The Bear 2: una scena
Avevamo lasciato Carmy e Sydney (Ayo Edebiri, sempre più brava) pronti a trasformare The Beef in The Bear, ristorante con ambizioni da Stella Michelin. Un'impresa, come scopriamo all'inizio di The Bear 2 praticamente disperata. Come la vita personale del protagonista, è tutto da ricostruire: l'impianto elettrico, le pareti piene di muffa, il menù. Per non parlare dello staff: per essere competitivi non basta più sapere fare i pancake, bisogna alzare il livello di gioco.
La metafora sportiva qui è d'obbligo: se infatti la prima stagione è girata come fosse il resoconto di una una battaglia, la seconda si trasforma in un racconto quasi sportivo. Non è un caso che venga costantemente citato il libro di Coach K, molto famoso in America, Leading With the Heart: a tutti i protagonisti è affidato un ruolo preciso, che aiuta tutta la brigata, proprio come fossero una squadra. Con uno spunto simile a quello di Ted Lasso, la cucina e lo sport sono in realtà un pretesto: al centro di The Bear 2 c'è la domanda delle domande. Qual è il senso della vita?
Il senso della vita in un cannolo
Tumblr media
The Bear 2: un momento della serie
Chiamati a mettere ordine nelle proprie esistenze e a migliorarsi per riuscire a essere competitivi e aprire il nuovo locale in soli tre mesi, tutti i protagonisti devono necessariamente fare i conti con se stessi. A soppesare i propri punti di forza, gli errori, le debolezze. C'è chi ancora non si è ripreso da un divorzio, chi ha la madre malata, chi è incinta e non l'ha detto a nessuno. Qualunque sia il tormento personale dei personaggi, tutti arrivano a farsi la stessa domanda: qual è il mio scopo? Se lo chiede per primo Richie (Ebon Moss-Bachrach), che si definisce da solo "un uomo senza qualità". Eppure, investito di responsabilità e fiducia da Carmy, anche lui troverà il suo talento. Così come Marcus (Lionel Boyce), protagonista di uno degli episodi più belli, quello a Copenaghen, dove va per imparare i segreti della pasticceria.
Tumblr media
The Bear 2: una foto di scena
Se inizialmente la risposta più facile alla domanda sembra essere quella di seguire un sogno con tutte le proprie forze, i personaggi, e in particolare Carmy, scoprono che il vero segreto della felicità è saper bilanciare la propria esperienza con quella degli altri. Un lusso per chi, come il protagonista, pensa di non meritarla e per questo anestetizza ogni desiderio, sacrificandolo sull'altare del successo. Quando però incontra di nuovo Claire (Molly Gordon), il grande amore della sua vita, a cui non ha avuto mai il coraggio di dirlo, tutto viene messo in discussione.
E proprio quando pensavamo che The Bear fosse diventato più introspettivo e rilassato, ecco che torna la guerra, esattamente a metà: l'episodio numero 6, Fishes, di un'ora, il doppio della durata classica, è un doloroso e sfiancante flashback, in cui assistiamo a una cena di Natale della famiglia Berzatto. Ci sono tutti: Carmy e i suoi fratelli, Mikey e Nat, i cugini, gli zii, Richie. E soprattutto mamma Berzatto, Donna. Non vi svelo l'incredibile cast chiamato a interpretare i parenti di Carmy (così come altre due guest star di enorme pregio presenti in altre puntate), ma siate pronti a emozioni forti. È qui che scopriamo perché il protagonista odia i cannoli siciliani. E una volta compreso, sarà un viaggio emozionante capire come se ne riapproprierà, con l'aiuto della famiglia che si è scelto, la sua brigata.
The Bear: tra le migliori serie degli ultimi anni
Di serie scritte e interpretate in modo magistrale ce ne sono diverse: Succession e Better Call Saul sono forse sul podio delle migliori viste negli ultimi anni. Ma The Bear non è da meno. Anzi: empatizzare con criminali e miliardari è una sfida che, da spettatori, si accetta. È un gioco. Vedere invece sullo schermo persone esattamente come noi, che vivono di piccole delusioni e felicità quotidiane, cercando di migliorarsi nonostante i fallimenti, può essere molto più destabilizzante: diventa quasi terapia.
Tumblr media
The Bear 2: un'immagine della serie
La variegata umanità che vediamo nella serie creata da Christopher Storer è viva, vera, pulsante: impossibile non riconoscersi in almeno una delle fragilità che vediamo raccontate con una naturalezza e un realismo quasi spietato. A seconda delle esperienze personali e delle capacità individuali, il cammino di una persona può prendere svolte imprevedibili, su cui si ha pochissimo controllo. Un pensiero che terrorizza. E, di fronte al caos che è la vita - o la cucina di un ristorante -, per quanto si provi a darsi regole e obbiettivi la cosa più importante in assoluto è lo scambio con gli altri. Soltanto dalla condivisione può nascere qualcosa di bello e vero. Che sia un cannolo rivisitato o un rapporto, non necessariamente romantico, che ci cambia in meglio e ci fa capire che si può sempre ricominciare, reinventarsi. Se c'è la voglia di cambiare e di fidarsi di altre persone spaventate esattamente quanto te.
Conclusioni
In conclusione The Bear 2, la seconda stagione della serie con protagonista Jeremy Allen White è ancora più bella della prima. Il livello di scrittura arriva al livello della perfezione, il cast è sempre più affiatato e convincente. Senza svelare nulla, c'è poi una lunga serie di guest star di livello altissimo, che impreziosisce ancora di più questi nuovi dieci episodi. Se The Bear era quasi un bollettino di guerra, The Bear 2 diventa un racconto sportivo, in cui la brigata di Carmy si trasforma in una vera e propria squadra. Vero, sincero, quasi spietato nel suo realismo. Tra le serie migliori degli ultimi anni.
👍🏻
La scrittura praticamente perfetta.
La bravura di tutto il cast.
Le incredibili e numerose guest star.
La colonna sonora.
👎🏻
È veramente difficile trovare dei difetti a quella che è una delle migliori serie degli ultimi anni. Un deterrente potrebbe essere l'ansia che può derivare dalla visione in sequenza di più episodi.
1 note · View note
trevisotiramisuit · 10 months ago
Text
Miglior Tiramisù a Treviso: Scopri le Delizie di Treviso Tiramisù
Nel cuore di Treviso, una città già famosa per i suoi canali pittoreschi e le storiche piazze, si nasconde un gioiello culinario che sta attirando l'attenzione di golosi e appassionati di dolci da tutta Italia e non solo: Treviso Tiramisù. Questa rinomata pasticceria ha elevato il tiramisù, classico dolce italiano amato in tutto il mondo, a nuove vette di eccellenza, guadagnandosi l'appellativo di Miglior Tiramisù a Treviso.
La Tradizione Incontra l'Innovazione
Treviso Tiramisù ha saputo coniugare in modo magistrale la ricetta tradizionale del tiramisù, rispettando i canoni classici di mascarpone, caffè, savoiardi e una spolverata di cacao, con innovative tecniche di pasticceria che ne esaltano il sapore e la presentazione. Ogni boccone è un viaggio nel tempo che rievoca antiche tradizioni culinarie, arricchito da un tocco di modernità che sorprende e delizia il palato.
Tumblr media
Ingredienti di Primissima Scelta
La segretezza del successo di Treviso Tiramisù risiede nell'inesausta ricerca degli ingredienti migliori. Solo il più fresco mascarpone locale, i savoiardi artigianali croccanti al punto giusto, il caffè espresso di qualità superiore e il cacao più fine confluiscono nella creazione di questo capolavoro dolciario. Ogni ingrediente è selezionato con cura per garantire un'esperienza gustativa unica e inimitabile.
Un Ambiente Accogliente
Non è solo il gusto a rendere Treviso Tiramisù una tappa obbligata per gli amanti del buon cibo, ma anche l'atmosfera calda e accogliente che si respira non appena si varca la soglia della pasticceria. L'arredamento, che bilancia eleganza e semplicità, crea l'ambiente perfetto per gustare una fetta di tiramisù accompagnata da un buon caffè o da un bicchiere di vin santo.
Un'Esperienza da Condividere
Treviso Tiramisù non è solo il luogo ideale per concedersi un dolce peccato di gola, ma anche uno spazio dove condividere momenti speciali con amici e familiari. La pasticceria offre anche la possibilità di ordinare le sue delizie per eventi speciali, permettendo a tutti di portare a casa un pezzo della magia di Treviso.
Conclusione
La prossima volta che ti troverai a passeggiare tra le vie di Treviso, lasciati guidare dal profumo invitante del caffè e del cacao fino a Treviso Tiramisù. Qui, potrai scoprire perché il loro tiramisù è considerato il migliore della città e lasciarti conquistare da un dolce che è molto più di una semplice ricetta: è un'esperienza sensoriale, un viaggio tra tradizione e innovazione che incanta e appaga il cuore e l'anima.
0 notes
personal-reporter · 1 year ago
Text
A zonzo per la Francia: I bignè
Tumblr media
Dolcissimi, ripieni di crema pasticcera, i bignè sono da sempre il simbolo dell’arte della cucina francese, ma non tutti sanno che anche l’Italia ebbe un ruolo nella loro creazione… Infatti la storia dei bignè racconta  che vennero realizzati per la prima volta a Firenze nel XVI secolo da un cuoco di nome Penterelli, al servizio della sofisticata ed aristocratica Caterina de’ Medici,che  furono poi migliorati dal cuoco successivo,  il leggendario Popelini. L’idea della pasta prese poi slancio, fu importata in Francia, dopo che Caterina divenne regina, e fu lì che vennero inventati i piccoli e deliziosi pasticcini farciti, detti bignè. Già all’inizio i bignè erano di forma rotondeggiante, poi  cotti per pochi minuti ad altissime temperature, in modo che divenissero cavi e spumosi, che li rendeva perfetti per accogliere le farce più disparate. Tra le farciture più utilizzate per fare i bignè ci sono la classica crema pasticcera, la crema chantilly, la crema al cioccolato, la crema zabaione, che restano tra le più amate in Francia. Fu proprio nelle corti francesi che nacquero una serie di torte che impiegavano i bignè in modo scenografico e barocco,  ancora oggi note,  come la piramide di dolcetti ricoperti da caramello chiamata croquembouche, il Paris Brest, Saint-Honoré e i deliziosi profiteroles. La cosa interessante della pasta choux per bignè è che è versatile come poche, dato che  si presta molto bene anche per produzioni salate, infatti sono spesso riempiti con mousse di formaggio spalmabile, verdure, tonno o prosciutto cotto, per creare degli stuzzichini finger food e aperitivi di grande eleganza e gusto. Così la pasta bignè è un classico non solo della pasticceria italiana ma anche di quella francese perché versatile, gustosa e costituita da ingredienti semplici, composta da acqua o latte, burro di qualità, farina, uova fresche. Il termine choux tradotto in italiano significa cavolo, dato che la forma dei bignè ricorda quella dei cavoletti di Bruxelles e fu ideato nel XIX secolo dal pasticcere creativo di Jean Avice il quale introdusse  le farciture di crema pasticcera o crema chantilly, presentandoli guarniti di caramello o ricoperti da una cascata di cioccolato fondente. Read the full article
0 notes
siciliatv · 1 year ago
Link
0 notes
sounds-right · 1 year ago
Text
Tumblr media
Dal Console Generale d'Italia a Fiume una lettera d’encomio per Michele Piagno
Michele Piagno, barman molecolare friulano autore di diversi libri tra cui "El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti", qualche tempo fa ha superato il confine… per portare la sua creatività fino in Croazia. Piagno è stato infatti protagonista di una piacevole dimostrazione della sua arte dietro al bancone il 5 giugno, durante un ricevimento organizzato dal Consolato Generale d'Italia a Fiume, dove vive da sempre una Comunità italiana che resta logicamente molto legata al nostro paese. L'evento, sia pure con qualche giorno di ritardo, ha celebrato all'Hotel Ambassador di Abbazia la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno.
Durante l'evento, Piagno ha dissetato i partecipanti con le sue creazioni e la sua semplicità. Piagno sa che quella del barista, prima che un lavoro come tutti gli altri, è una missione dedicata a far sorridere i clienti… anzi, gli ospiti. La sua partecipazione al programma del ricevimento a Fiume è stata fortemente consigliata dalla Federazione Baristi Italiani, da cui è stato premiato più volte.
Non è tutto. Vista la riuscita dell'evento, Michele Piagno ha ricevuto una lettera di encomio firmata dal Console Generale d'Italia a Fiume, David Brandanini. "La Sua competenza è motivo di orgoglio per il nostro Paese, e la Sua presenza ha dato lustro all'evento, permettendo a questo Consolato Generale di offrire una degustazione dei cocktails di altissima qualità.", ha scritto il Console Generale. "La Sua partecipazione in quanto professionista di eccellenza nel panorama della mixologia è stata riconosciuta da tutti gli ospiti, che hanno apprezzato la professionalità, l'impegno e la tecnica con cui ci ha deliziato attraverso i drink da Lei preparati con estrema attenzione".  Il Console generale ha concluso la sua lettera ringraziando anche la Federazione Baristi Italiani, di cui Michele Piagno fa parte da tempo.
Michele Piagno
Michele Piagno è un professionista stimato nel settore della mixologia e gode di una reputazione internazionale grazie ad un passione assoluta che coltiva da anni e che è la stessa che respira da sempre in famiglia. Ha collaborato con chef di fama mondiale, tra cui il rinomato Norbert Niederkofler, e ha sviluppato innovazioni sorprendenti nel campo della mixologia molecolare. Tra le sue creazioni, ecco Glow Sweet & Sour Mix, ovvero diverti cocktail "da discoteca", che diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.
La sua esperienza in cucina e pasticceria gli consente di creare drink unici e inusuali. Piagno, ad esempio, ha trasformato gli asparagi in marmellata per utilizzarla nella preparazione di alcuni dei suoi innovativi cocktail. Tra le sue creazioni più celebri, spicca il Mojito all'italiana e mediterraneo, in cui reinventa la ricetta originale con l'uso di ingredienti come basilico, limone e Prosecco. Originario di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Piagno ha già fatto conoscere il suo talento non solo a livello locale, ma anche oltre i confini italiani. Ha lanciato con successo il Barancli Gin, un prodotto friulano che esalta le sue radici e richiama l'attenzione degli amanti della mixologia in tutto il mondo.
0 notes
pier-carlo-universe · 2 months ago
Text
Ale Chocolate 2024: Alessandria Celebra il Cioccolato Artigianale con una Mostra-Mercato di Tre Giorni
Dal 25 al 27 ottobre 2024, Alessandria ospita l’undicesima edizione di Ale Chocolate, una fiera dedicata all’eccellenza del cioccolato artigianale italiano. Maestri cioccolatieri da tutta Italia offriranno degustazioni, dimostrazioni e momenti di intratte
Dal 25 al 27 ottobre 2024, Alessandria ospita l’undicesima edizione di Ale Chocolate, una fiera dedicata all’eccellenza del cioccolato artigianale italiano. Maestri cioccolatieri da tutta Italia offriranno degustazioni, dimostrazioni e momenti di intrattenimento per grandi e piccini. Alessandria – 25-27 ottobre 2024 – Torna ad Alessandria Ale Chocolate, l’evento annuale che celebra l’arte della…
0 notes
tarditardi · 1 year ago
Text
Tumblr media
Dal Console Generale d'Italia a Fiume una lettera d’encomio per Michele Piagno
Michele Piagno, barman molecolare friulano autore di diversi libri tra cui "El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti", qualche tempo fa ha superato il confine… per portare la sua creatività fino in Croazia. Piagno è stato infatti protagonista di una piacevole dimostrazione della sua arte dietro al bancone il 5 giugno, durante un ricevimento organizzato dal Consolato Generale d'Italia a Fiume, dove vive da sempre una Comunità italiana che resta logicamente molto legata al nostro paese. L'evento, sia pure con qualche giorno di ritardo, ha celebrato all'Hotel Ambassador di Abbazia la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno.
Durante l'evento, Piagno ha dissetato i partecipanti con le sue creazioni e la sua semplicità. Piagno sa che quella del barista, prima che un lavoro come tutti gli altri, è una missione dedicata a far sorridere i clienti… anzi, gli ospiti. La sua partecipazione al programma del ricevimento a Fiume è stata fortemente consigliata dalla Federazione Baristi Italiani, da cui è stato premiato più volte.
Non è tutto. Vista la riuscita dell'evento, Michele Piagno ha ricevuto una lettera di encomio firmata dal Console Generale d'Italia a Fiume, David Brandanini. "La Sua competenza è motivo di orgoglio per il nostro Paese, e la Sua presenza ha dato lustro all'evento, permettendo a questo Consolato Generale di offrire una degustazione dei cocktails di altissima qualità.", ha scritto il Console Generale. "La Sua partecipazione in quanto professionista di eccellenza nel panorama della mixologia è stata riconosciuta da tutti gli ospiti, che hanno apprezzato la professionalità, l'impegno e la tecnica con cui ci ha deliziato attraverso i drink da Lei preparati con estrema attenzione".  Il Console generale ha concluso la sua lettera ringraziando anche la Federazione Baristi Italiani, di cui Michele Piagno fa parte da tempo.
Michele Piagno
Michele Piagno è un professionista stimato nel settore della mixologia e gode di una reputazione internazionale grazie ad un passione assoluta che coltiva da anni e che è la stessa che respira da sempre in famiglia. Ha collaborato con chef di fama mondiale, tra cui il rinomato Norbert Niederkofler, e ha sviluppato innovazioni sorprendenti nel campo della mixologia molecolare. Tra le sue creazioni, ecco Glow Sweet & Sour Mix, ovvero diverti cocktail "da discoteca", che diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.
La sua esperienza in cucina e pasticceria gli consente di creare drink unici e inusuali. Piagno, ad esempio, ha trasformato gli asparagi in marmellata per utilizzarla nella preparazione di alcuni dei suoi innovativi cocktail. Tra le sue creazioni più celebri, spicca il Mojito all'italiana e mediterraneo, in cui reinventa la ricetta originale con l'uso di ingredienti come basilico, limone e Prosecco. Originario di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Piagno ha già fatto conoscere il suo talento non solo a livello locale, ma anche oltre i confini italiani. Ha lanciato con successo il Barancli Gin, un prodotto friulano che esalta le sue radici e richiama l'attenzione degli amanti della mixologia in tutto il mondo.
0 notes
djs-party-edm-italia · 1 year ago
Text
Tumblr media
Dal Console Generale d'Italia a Fiume una lettera d’encomio per Michele Piagno
Michele Piagno, barman molecolare friulano autore di diversi libri tra cui "El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti", qualche tempo fa ha superato il confine… per portare la sua creatività fino in Croazia. Piagno è stato infatti protagonista di una piacevole dimostrazione della sua arte dietro al bancone il 5 giugno, durante un ricevimento organizzato dal Consolato Generale d'Italia a Fiume, dove vive da sempre una Comunità italiana che resta logicamente molto legata al nostro paese. L'evento, sia pure con qualche giorno di ritardo, ha celebrato all'Hotel Ambassador di Abbazia la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno.
Durante l'evento, Piagno ha dissetato i partecipanti con le sue creazioni e la sua semplicità. Piagno sa che quella del barista, prima che un lavoro come tutti gli altri, è una missione dedicata a far sorridere i clienti… anzi, gli ospiti. La sua partecipazione al programma del ricevimento a Fiume è stata fortemente consigliata dalla Federazione Baristi Italiani, da cui è stato premiato più volte.
Non è tutto. Vista la riuscita dell'evento, Michele Piagno ha ricevuto una lettera di encomio firmata dal Console Generale d'Italia a Fiume, David Brandanini. "La Sua competenza è motivo di orgoglio per il nostro Paese, e la Sua presenza ha dato lustro all'evento, permettendo a questo Consolato Generale di offrire una degustazione dei cocktails di altissima qualità.", ha scritto il Console Generale. "La Sua partecipazione in quanto professionista di eccellenza nel panorama della mixologia è stata riconosciuta da tutti gli ospiti, che hanno apprezzato la professionalità, l'impegno e la tecnica con cui ci ha deliziato attraverso i drink da Lei preparati con estrema attenzione".  Il Console generale ha concluso la sua lettera ringraziando anche la Federazione Baristi Italiani, di cui Michele Piagno fa parte da tempo.
https://michelepiagno.it
Michele Piagno
Michele Piagno è un professionista stimato nel settore della mixologia e gode di una reputazione internazionale grazie ad un passione assoluta che coltiva da anni e che è la stessa che respira da sempre in famiglia. Ha collaborato con chef di fama mondiale, tra cui il rinomato Norbert Niederkofler, e ha sviluppato innovazioni sorprendenti nel campo della mixologia molecolare. Tra le sue creazioni, ecco Glow Sweet & Sour Mix, ovvero diverti cocktail "da discoteca", che diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.
La sua esperienza in cucina e pasticceria gli consente di creare drink unici e inusuali. Piagno, ad esempio, ha trasformato gli asparagi in marmellata per utilizzarla nella preparazione di alcuni dei suoi innovativi cocktail. Tra le sue creazioni più celebri, spicca il Mojito all'italiana e mediterraneo, in cui reinventa la ricetta originale con l'uso di ingredienti come basilico, limone e Prosecco. Originario di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Piagno ha già fatto conoscere il suo talento non solo a livello locale, ma anche oltre i confini italiani. Ha lanciato con successo il Barancli Gin, un prodotto friulano che esalta le sue radici e richiama l'attenzione degli amanti della mixologia in tutto il mondo.
0 notes
andazzi · 2 years ago
Link
0 notes
belle-et-inspirante · 2 years ago
Text
Moscato naturale d’Asti
Moscato naturale d’Asti
Tumblr media
Il Moscato naturale d’Asti è un vino bianco dolce prodotto nella regione del Piemonte, nella zona nord-occidentale dell’Italia, intorno alla città di Asti.
Il vino è ottenuto dal vitigno Moscato Bianco, che viene coltivato in un terreno caratterizzato da una grande varietà di minerali e un clima tipicamente temperato, che favorisce la maturazione dell’uva. Il processo di vinificazione prevede una sola fermentazione, che avviene naturalmente grazie alla presenza di lieviti indigeni presenti sull’uva stessa.
Il Moscato naturale d’Asti si presenta di colore giallo paglierino, con riflessi dorati. Al naso si avvertono note fruttate e floreali, con profumi di pesca, albicocca, fiori di sambuco e acacia. Al palato, il vino è dolce e aromatico, con una leggera effervescenza che ne esalta la freschezza.
Il Moscato naturale d’Asti è un vino dal carattere allegro e spensierato, che si presta a molteplici abbinamenti. È perfetto da gustare come aperitivo, con dolci e dessert, ma si abbina anche bene con formaggi erborinati, crostacei e frutti di mare.
Il Moscato naturale d’Asti ha ottenuto la denominazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), che garantisce la sua qualità e autenticità.
Uve di produzione
È prodotto esclusivamente con uva del vitigno Moscato bianco.
Il colore
è un giallo paglierino dorato assai limpido e brillante.
L’odore
se si tratta di prodotto genuino, è quello caratteristico e fragrante dell’uva d’origine.
Il sapore
è dolce e delicato.
La gradazione alcolica
ben raramente supera i 10”Moscato naturale d’Asti; soltanto in annate eccezionali può raggiungere i 10,5.
Invecchiamento
Per il consumo è già pronto quello dell’annata o, al massimo, quello dell’anno precedente. Qualche produttore, dopo una rapida sosta in botte (7-8 mesi), lo imbottiglia nelle caratteristiche champagnotte verdi che tiene, disposte orizzontalmente, in cantina molto fresca e asciutta per passarlo al commercio verso la metà dell’annata successiva, Qualche altro, lo lascia addirittura in botte per imbottigliarlo man mano che lo immette sul mercato.
Degustazione
Per degustare l’ottimo Moscato naturale d’Asti, non sono necessari particolari accorgimenti: si mette la bottiglia in frigorifero, ve la si lascia per un’ora o poco più e la si stappa al momento di mescere.
Abbinamento cibo vino
Tipico vino da dessert, si accompagna deliziosamente a biscotti, piccola pasticceria secca e ad ogni genere di frutta, esclusa quella molto dolce.
Centri di produzione
I maggiori centri di produzione sono situati in provincia di Asti e precisamente nei territori dei comuni di Costigliele d’Asti, Nizza Monferrato, Rocchetta Tanaro.
un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/moscato-naturale-dasti/
0 notes
mantruffles · 2 years ago
Text
Moscato naturale d’Asti
Moscato naturale d’Asti
Tumblr media
Il Moscato naturale d’Asti è un vino bianco dolce prodotto nella regione del Piemonte, nella zona nord-occidentale dell’Italia, intorno alla città di Asti.
Il vino è ottenuto dal vitigno Moscato Bianco, che viene coltivato in un terreno caratterizzato da una grande varietà di minerali e un clima tipicamente temperato, che favorisce la maturazione dell’uva. Il processo di vinificazione prevede una sola fermentazione, che avviene naturalmente grazie alla presenza di lieviti indigeni presenti sull’uva stessa.
Il Moscato naturale d’Asti si presenta di colore giallo paglierino, con riflessi dorati. Al naso si avvertono note fruttate e floreali, con profumi di pesca, albicocca, fiori di sambuco e acacia. Al palato, il vino è dolce e aromatico, con una leggera effervescenza che ne esalta la freschezza.
Il Moscato naturale d’Asti è un vino dal carattere allegro e spensierato, che si presta a molteplici abbinamenti. È perfetto da gustare come aperitivo, con dolci e dessert, ma si abbina anche bene con formaggi erborinati, crostacei e frutti di mare.
Il Moscato naturale d’Asti ha ottenuto la denominazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), che garantisce la sua qualità e autenticità.
Uve di produzione
È prodotto esclusivamente con uva del vitigno Moscato bianco.
Il colore
è un giallo paglierino dorato assai limpido e brillante.
L’odore
se si tratta di prodotto genuino, è quello caratteristico e fragrante dell’uva d’origine.
Il sapore
è dolce e delicato.
La gradazione alcolica
ben raramente supera i 10”Moscato naturale d’Asti; soltanto in annate eccezionali può raggiungere i 10,5.
Invecchiamento
Per il consumo è già pronto quello dell’annata o, al massimo, quello dell’anno precedente. Qualche produttore, dopo una rapida sosta in botte (7-8 mesi), lo imbottiglia nelle caratteristiche champagnotte verdi che tiene, disposte orizzontalmente, in cantina molto fresca e asciutta per passarlo al commercio verso la metà dell’annata successiva, Qualche altro, lo lascia addirittura in botte per imbottigliarlo man mano che lo immette sul mercato.
Degustazione
Per degustare l’ottimo Moscato naturale d’Asti, non sono necessari particolari accorgimenti: si mette la bottiglia in frigorifero, ve la si lascia per un’ora o poco più e la si stappa al momento di mescere.
Abbinamento cibo vino
Tipico vino da dessert, si accompagna deliziosamente a biscotti, piccola pasticceria secca e ad ogni genere di frutta, esclusa quella molto dolce.
Centri di produzione
I maggiori centri di produzione sono situati in provincia di Asti e precisamente nei territori dei comuni di Costigliele d’Asti, Nizza Monferrato, Rocchetta Tanaro.
leggi tutto https://online-wine-shop.com/moscato-naturale-dasti/
0 notes
lamilanomagazine · 1 year ago
Text
Controlli di Natale da parte dei Carabinieri NAS a Roma: sequestrate 39 tonnellate di dolci tipici
Tumblr media
Controlli di Natale da parte dei Carabinieri NAS a Roma: sequestrate 39 tonnellate di dolci tipici. Roma. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministero della Salute, ha intensificato i controlli sui prodotti dolciari tipici che arricchiranno in modo significativo le tavole in occasione delle imminenti Festività natalizie. Gli accertamenti, estesi a livello nazionale a tutte le fasi di produzione, distribuzione e vendita al dettaglio, sia a livello artigianale che industriale, hanno consentito di ispezionare circa 1.000 imprese, rilevando irregolarità presso 382 strutture (pari al 38% degli obiettivi controllati) e portando alla contestazione di oltre 585 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di oltre 423 mila euro di sanzioni pecuniarie. Nel corso delle verifiche sono state individuate e sequestrate 39 tonnellate di prodotti dolciari e materie prime, poiché detenute in cattivo stato di conservazione o in locali interessati da gravi carenze igienico strutturali, invase da parassiti, prive di tracciabilità e oggetto di frode in commercio. Tra gli interventi, il NAS di Bologna ha sequestrato 24 tonnellate di frutta secca contaminata da micotossine, sostanze di origine fungina pericolose per la salute. Inoltre sono stati sottratti al consumo oltre 500 tra panettoni, pandori e altri a dolci natalizi tipici anche regionali, in parte di produzione industriale ma commercializzati come artigianali, in parte con ingredienti diversi per qualità ed origine rispetto a quanto dichiarato in etichetta. A seguito degli illeciti individuati, i NAS hanno deferito all’Autorità giudiziaria 18 gestori e titolari di attività imprenditoriali per l’ipotesi di frode in commercio e detenzione di prodotti dolciari in cattivo stato di conservazione, nonché ulteriori 342 sanzionati per carenze dei laboratori di pasticceria e mancata applicazione della tracciabilità e delle procedure preventive di sicurezza alimentare. Gli esiti ispettivi hanno altresì portato all’emissione di 27 provvedimenti di chiusura / sospensione di attività di produzione e vendita, per un valore economico pari ad oltre 8 milioni di euro. Tra le situazioni più significative accertate dai NAS si evidenziano: Nas Catania, (pdc 06-59944345) Deferito il titolare di un laboratorio dolciario della provincia di Catania per l’impiego di materie prime e semilavorati congelati arbitrariamente ed in cattivo stato di conservazione, detenuti in ambienti con gravi carenze igienico-sanitarie, presenza di carcasse di insetti e di esalazioni nocive dovute al cattivo funzionamento dell’impianto fognario. Sottoposta a sequestro l’intera attività produttiva comprensiva di 1.700 kg di prodotti finiti, ritenuti non idonei al consumo umano, per un valore complessivo di 530.000 euro. Presso uno stabilimento alimentare della medesima provincia, sono stati rinvenuti, in fase di lavorazione, oltre 2 tonnellate di prodotti semilavorati di origine vegetale e pistacchio in guscio, di provenienza extracomunitaria, invasi da parassiti. Nas Viterbo, (pdc 06-59944346) Deferita per frode in commercio la titolare di un panificio della provincia di Viterbo per avere detenuto, per la successiva vendita al pubblico, panettoni di produzione industriale presentandoli, in etichetta, come artigianali. Nel corso dell’ispezione sono stati sequestrati complessivi kg 70 di prodotti. Nas Brescia, (pdc 06-59944317) Presso una pasticceria della provincia di Bergamo, sono stati sequestrati 36 pandori rinvenuti esposti alla vendita come “artigianali - di produzione propria”, in realtà acquistati da altro produttore. Nas Bologna, (pdc 06-59944329) A seguito dell’ispezione eseguita presso uno stabilimento di lavorazione e confezionamento di materie prime dolciarie, in particolare frutta a guscio, della provincia di Ravenna, sono stati rinvenuti 24.000 kg di armelline sgusciate, di provenienza extra-UE, non conformi per la presenza di aflatossine superiori ai limiti di legge, stoccate in promiscuità con altre materie prime idonee al consumo e senza indicazioni circa il divieto di impiego. Nas Palermo, (pdc 06-59944333) A seguito dei controlli effettuati presso 4 pasticcerie e 2 aziende di prodotti dolciari, dislocate tra le provincie di Trapani, Palermo ed Agrigento, sono stati sequestrati complessivamente 260 panettoni e 400 vasetti di crema di pistacchio/mandorle, privi di tracciabilità e con riferimento ad ingredienti a base di pistacchi, mandorle e agrumi di Sicilia, in realtà provenienti da altre regioni o dall’estero. Nas Roma, (pdc 06-59947111) Deferito in stato di libertà il legale responsabile di un bar-pasticceria della provincia di Roma per aver posto in vendita prodotti dolciari natalizi semifreddi (torte e cassate) di produzione industriale artatamente etichettate e dichiarate come prodotto gastronomico artigianale, al fine di trarre in inganno gli acquirenti ed ottenere un illecito profitto. Sequestrati 6 kg di semifreddi. Nas Latina, (pdc 06-59944335) Individuato, a Latina, un laboratorio di produzione dolciaria, attivato al piano terra di uno stabile di civile abitazione, apparentemente in stato di abbandono in quanto privo di insegna e con saracinesche chiuse. Il laboratorio, riscontrato dal NAS in piena attività, è stato immediatamente chiuso poiché interessato da gravissime carenze igienico strutturali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
blissful-moontrip · 2 years ago
Text
Moscato naturale d’Asti
Moscato naturale d’Asti
Tumblr media
Il Moscato naturale d’Asti è un vino bianco dolce prodotto nella regione del Piemonte, nella zona nord-occidentale dell’Italia, intorno alla città di Asti.
Il vino è ottenuto dal vitigno Moscato Bianco, che viene coltivato in un terreno caratterizzato da una grande varietà di minerali e un clima tipicamente temperato, che favorisce la maturazione dell’uva. Il processo di vinificazione prevede una sola fermentazione, che avviene naturalmente grazie alla presenza di lieviti indigeni presenti sull’uva stessa.
Il Moscato naturale d’Asti si presenta di colore giallo paglierino, con riflessi dorati. Al naso si avvertono note fruttate e floreali, con profumi di pesca, albicocca, fiori di sambuco e acacia. Al palato, il vino è dolce e aromatico, con una leggera effervescenza che ne esalta la freschezza.
Il Moscato naturale d’Asti è un vino dal carattere allegro e spensierato, che si presta a molteplici abbinamenti. È perfetto da gustare come aperitivo, con dolci e dessert, ma si abbina anche bene con formaggi erborinati, crostacei e frutti di mare.
Il Moscato naturale d’Asti ha ottenuto la denominazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), che garantisce la sua qualità e autenticità.
Uve di produzione
È prodotto esclusivamente con uva del vitigno Moscato bianco.
Il colore
è un giallo paglierino dorato assai limpido e brillante.
L’odore
se si tratta di prodotto genuino, è quello caratteristico e fragrante dell’uva d’origine.
Il sapore
è dolce e delicato.
La gradazione alcolica
ben raramente supera i 10”Moscato naturale d’Asti; soltanto in annate eccezionali può raggiungere i 10,5.
Invecchiamento
Per il consumo è già pronto quello dell’annata o, al massimo, quello dell’anno precedente. Qualche produttore, dopo una rapida sosta in botte (7-8 mesi), lo imbottiglia nelle caratteristiche champagnotte verdi che tiene, disposte orizzontalmente, in cantina molto fresca e asciutta per passarlo al commercio verso la metà dell’annata successiva, Qualche altro, lo lascia addirittura in botte per imbottigliarlo man mano che lo immette sul mercato.
Degustazione
Per degustare l’ottimo Moscato naturale d’Asti, non sono necessari particolari accorgimenti: si mette la bottiglia in frigorifero, ve la si lascia per un’ora o poco più e la si stappa al momento di mescere.
Abbinamento cibo vino
Tipico vino da dessert, si accompagna deliziosamente a biscotti, piccola pasticceria secca e ad ogni genere di frutta, esclusa quella molto dolce.
Centri di produzione
I maggiori centri di produzione sono situati in provincia di Asti e precisamente nei territori dei comuni di Costigliele d’Asti, Nizza Monferrato, Rocchetta Tanaro.
un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/moscato-naturale-dasti/
0 notes