#dipendenza emotiva
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narcisistiedemoni · 1 year ago
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📢 Ciao a tutti! Oggi voglio condividere con voi alcuni suggerimenti su come superare la dipendenza affettiva. È un percorso che richiede tempo e impegno, ma è possibile liberarsi da questa condizione e costruire relazioni più sane e felici. Ecco alcuni passi che potrebbero aiutare:
1️⃣ Prenditi cura di te stesso: Focalizzati sul tuo benessere emotivo, fisico e mentale. Investi tempo in attività che ti rendono felice e che ti aiutano a sviluppare una sana autostima.
2️⃣ Sviluppa l'indipendenza emotiva: Impara a essere felice da solo e a soddisfare i tuoi bisogni emotivi senza dipendere da qualcun altro. Coltiva interessi personali e sviluppa una forte connessione con te stesso.
3️⃣ Imposta limiti sani: Impara a dire "no" quando qualcosa non ti fa sentire bene o quando va contro i tuoi valori. Stabilisci confini chiari nelle tue relazioni e sii assertivo nel far rispettare i tuoi bisogni.
4️⃣ Cerca supporto: Non aver paura di chiedere aiuto. Rivolgiti a un terapeuta o partecipa a gruppi di supporto per affrontare la dipendenza affettiva. Condividere le tue esperienze con gli altri può essere estremamente benefico.
5️⃣ Lavora sull'autostima: Sviluppa una sana autostima e impara ad amarti incondizionatamente. Riconosci il tuo valore e non permettere a nessuno di sminuirti o manipolarti.
Ricorda, superare la dipendenza affettiva richiede tempo e pazienza, ma è possibile. Sii gentile con te stesso lungo il percorso e ricorda che meriti amore sano e felicità. 💖 #DipendenzaAffettiva #RelazioniSane #AmorePerSeStessi #CrescitaPersonale
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Se l'Intelligenza Artificiale Potesse Provare Emozioni: Come Cambierebbe il Nostro Rapporto con le Macchine?. Le implicazioni di una IA "sensibile" tra empatia, etica e nuove forme di interazione
Immaginare un futuro in cui l'intelligenza artificiale sia in grado di comprendere e provare emozioni apre scenari complessi e affascinanti.
Immaginare un futuro in cui l’intelligenza artificiale sia in grado di comprendere e provare emozioni apre scenari complessi e affascinanti. Come influenzerebbe il nostro modo di relazionarci con le macchine? Quali sarebbero le sfide etiche e sociali da affrontare? Esploriamo le possibili conseguenze di questa evoluzione tecnologica. Se un giorno l’intelligenza artificiale (IA) fosse in grado di…
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lpelo2000 · 1 year ago
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Viviana Chinello - La dipendenza emotiva
La dipendenza emotiva esiste anche al di fuori della coppia Interessante articolo sulla dipendenza emotiva. Io l’ho avuto nelle varie modalità descritte dalla dottoressa nell’articolo. Per questo, l’idea che mi sono fatto per esperienza personale, per riuscire a limitarla e addirittura gestirla è la crescita personale. Altrimenti se ne rimane schiavi cambiando soltanto la persona o le persone su…
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parmenida · 2 years ago
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susieporta · 20 days ago
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Abitare il vuoto.
Quanto è importante, per noi, per le nostre scelte, per le nostre decisioni, per la nostra gestione emotiva e per la realizzazione di sé, saper stare nel vuoto?
Molto, anche se mediamente non ce ne accorgiamo.
Ci sono persone che saltano da uno smartphone a un altro, da una macchina a un'altra, da una vacanza a un'altra, da un ristorante a un altro, da una relazione a un'altra, pensando di aver trovato la felicità.
In realtà questa è l'immagine della ruota del criceto.
Attraverso la dipendenza compulsiva da cibo, da relazioni, da vacanza, da cose, da attività, scambiano la felicità con la dose di dopamina che viene rilasciata dalla novità in corso, unita al bisogno di riempire il proprio vuoto.
Infatti, non appena finisce una storia, molte persone si tuffano subito in un'altra, perché non sanno stare nel vuoto, nella solitudine.
Cioè con loro stesse fino in fondo.
Pensano di aver trovato l'amore della propria vita, ma in realtà spesso è solo un fuoco di paglia che nasce dalla fame di voler riempire quel vuoto, e dalle proiezioni che sviluppano per soddisfare quella fame.
Non appena viene a mancare qualcosa, colmano un bisogno, cercano di riempire uno spazio, un anfratto, un interstizio, che sentono rimasto vuoto.
E subito dopo se ne ripresenta un altro, e poi un altro e un altro ancora.
Schopenhauer diceva che la vita è come un pendolo che oscilla continuamente tra il dolore e la noia.
Il dolore di ciò che ci manca, e la noia di averlo trovato e esserci abituati ad esso.
Quando ci manca qualcosa proviamo infatti dolore; ma quando ce lo abbiamo, la nostra pancia è piena, sopraggiunge la noia, e quindi la ruota deve ricominciare.
È il meccanismo della dipendenza, il quale si basa sulla incapacità di stare nel vuoto.
Il vuoto, è come il silenzio: se c'è qualcosa al suo interno che ti disturba, nel vuoto viene amplificato diventando non solo disturbante, ma terrificante.
Se sei da solo in una stanza, in silenzio, e ascolti il vuoto che hai intorno, vedrai che in breve tempo i pensieri cominceranno a affollare la tua mente come un formicaio.
Eppure il vuoto, come ci insegna la fisica quantistica, rappresenta la maggior parte di noi e del nostro essere.
Siamo costituiti di vuoto, di nulla.
Se ad ogni bisogno insoddisfatto né sopraggiunge un altro, se ad una relazione né sopraggiunge subito un'altra, se a ogni desiderio o azione né arriva compulsivamente subito un altro, il rischio non è solo quello di non saper stare con il vuoto, e quindi di riempire costantemente il tuo essere.
Ma di abbracciare bisogni, desideri e convinzioni, che non sono veramente tue.
Convinzioni e bisogni di altri, della società, della famiglia, dettati dalle mode o dall'idea circolante sui social, in un determinato momento.
Tali contenuti emotivi, energetici, comportamentali, servono soltanto ad allontanare il nulla dentro di noi, a scacciarlo dalla nostra vita come fosse una mosca fastidiosa.
In realtà, il nulla, è il fondamento del nostro essere.
È il nostro essere.
Ma per saper stare con quel nulla capace di creare la nostra vita e di dare vita alle nostre azioni più sincere, le nostre scelte più vere e autentiche, dobbiamo imparare a stare con noi stessi.
In solitudine, in silenzio, senza pensieri.
A quel punto, dopo che ci saremo abituati stare con il nulla che siamo, senza fare niente, senza aver bisogno di cose per riempire la nostra vita attivando il circolo vizioso della dipendenza, cominciamo a scoprire che quel nulla contiene interi universi.
Perché ci può permettere di sentire tutto, realmente: ma davvero tutto, in tutta la sua purezza.
E non semplicemente come ciò che può riempire, in modo indifferenziato, il nostro fastidio nello stare con quello che ci manca.
Saper abitare quel vuoto, cioè non fare per forza qualcosa, non doverci relazionare a qualcuno, attaccarci a qualcuno o a qualcosa, ha l'effetto di una spugna su una lavagna sporca.
Pulisce la nostra mente e predispone l'anima a scegliere secondo le sue vere inclinazioni, realizzando se stessa.
Più imparerai a stare nel vuoto, più ti accorgerai che non hai veramente bisogno di nulla.
Perché sarai diventato capace di accogliere tutto, di sentire tutto, di provare tutto, di realizzare tutto.
Avrai sviluppato, in te, la capacità di fare e di essere tutto ciò che ti serve.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#armaturainvisibile #vuoto #sistemidifensivi
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moderata-crisi · 1 month ago
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credo di aver superato davvero tutto del rapporto che avevamo.
quasi perché non riesco ancora a superare l'essere stato accusato di aver rispettato un boundary che mi era stato dato in maniera estremamente chiara: "se litighiamo non voglio che ti fai sentire tu per primo, appena mi passa torno io"
abbiamo litigato di lì a poco, non mi sono fatto sentire espressamente per questo motivo (perché le avrei scritto letteralmente dopo 2 ore dato che per me era finita lì) e al suo ritorno sono stato accusato di essere un manipolatore che usa il trattamento del silenzio per generare dipendenza emotiva
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ambrenoir · 2 months ago
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LA SEPARAZIONE DEFINITIVA tra partner, dopo una lunga relazione è difficile, non solo dal punto di vista dell'anima, ma anche fisiologicamente, perché nel corso di un rapporto, anche uno con problemi, le due persone attivano solidamente le reti nervose che producono neurotrasmettitori chimici e peptidi, che danno le loro esperienze a su una certa nota emotiva, gli stati d'animo che riaffermano la personalità di tutti
I due si abituano così tanto al rapporto che, pur decidendo di romperlo, non riescono a rompere le connessioni nervose (reti neurali) e gli attaccamenti della natura chimica tra di loro. Dopo la separazione, i ricordi delle esperienze di ciascuna riportano alla memoria del corpo il fatto che gli manca la solita stimolazione chimica.
La sofferenza di una relazione che va a pezzi può essere causata dalla fine di un'abitudine neurologica.
Considerando la chimica della dipendenza affettiva non ci sorprende quando tante coppie si lasciano e poi si riuniscono, per poi ricominciare il ciclo.
Possiamo separarci l'uno dall'altro, ma restiamo chimicamente dipendenti dalle condizioni emotive generate dalla rispettiva relazione almeno per un po'.
Quando proviamo una sorta di attrazione verso un partner, siamo convinti che lui/lei sia la giusta coppia.
Ma il più delle volte, la persona da cui siamo attratti è lo specchio dei drammi emotivi che dobbiamo risolvere.
Spesso, quando sentiamo una forte attrazione per qualcuno, non è solo il gioco ormonale, siamo intuitivamente attratti dai partner, perché crediamo che ci aiuteranno a risolvere problemi emotivi, di cui non siamo nemmeno consapevoli.
Più ci sentiamo abbandonati, più siamo attratti dalle persone che abbandonano coloro a cui tengono.
Autore sconosciuto
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il-giardino-del-castello · 9 months ago
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Quanto tempo era che non facevo uno shipping meme? (Un po'.) Pensavo fossero ormai una cosa vintage, e forse lo sono, ma mi piacciono quindi chissene.
OTP
Credo che solo con Yu-Gi-Oh! e parzialmente con Hetalia io sia andata su alcune coppie più bizzarre, perché di solito finiscono per piacermi le più ovvie/popolari.
Sì, so che state guardando la Radiostatic perché essendoci una freccia risalta di più, ma la mia OTP effettiva di Hazbin Hotel è più in alto.
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Ché per me Angel e Husk sarebbero andati più che bene anche come amici, ma l'ultimo episodio (E l'account ufficiale di Tw1tt3r, e quello dell'autrice, e quello del doppiatore di Angel, e-) hinta(no) subdolamente altro (Subdoli come le telecamere di Vox), mi si è accesa una lampadina (E l'ho spenta ché costa) e niente è stato più come prima (O qualcosa del genere).
Sono entrambi in situazioni diversamente piacevoli, il loro duetto in italiano si chiama "Fai schifo, baby", sono uno tsundere sessantenne e un angry teenager trentenne, quindi non potevano che essere una zolletta di zucchero ricoperta di miele con gocce di melassa. Consigliato un dentifricio di buona qualità, ma solo per rimandare l'inevitabile visita dal dentista.
È una specie di comfort ship, dato che la dinamica in cui li vedo è quella 100% casta, pura e hurt (offscreen)/(a lot of) comfort. [EDIT. (E, nelle established relationship, 100% p0rn0fluff.)] Angel ha bisogno di tempo e di far pace con se stesso, per non rischiare di buttarsi su Husk solo per scappare o per dipendenza emotiva, e mi fa piacere che la maggior parte del fandom l'abbia capito.
Bonus:
Nel delirio iperglicemico, ho realizzato che si tratta di un personaggio considerato bello bellissimo + un furry tsundere. Non salvatemi, sto bene così.
Il più giovane è alto letteralmente il doppio del più grande e ha quattro/sei braccia, quindi qualsiasi interazione deve e dovrà adattarsi di conseguenza. (Angel non potrà stare sul pavimento o sul divano per sempre.)
C'è un gatto-gufo, cioè un gatto al quadrato.
Ho passato mesi dietro alla Spamano, mi inoltro in un altro fandom e mi ritrovo frasi e imprecazioni in italiano perché uno dei due è italiano e l'altro parla italiano. CIOÈ DAI.
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L'altra mia OTP di HH è la Radiostatic, rigorosamente onesided, perché il contrario la renderebbe meno comica.
Io sono certissima, come il 99,9999999% degli spettatori (Anche se c'è da vedere se la seconda serie dirà il contrario), che la proposta di Vox ad Alastor fosse una proposta lavorativa come quella che ha con Valentino, ma Alastor non l'ha capito e pensa che Vox sia solo molto comicamente permaloso.
Sì, devo ancora capire perché Alastor sembri a sua volta un ex inacidito - O forse è solo boomer.
Bonus:
Si sprecano i post di confronto tra tutte le cose che fanno in pendant - A parte il celebre graffiare il tavolo, si arriva al "Ahah, cos'hai detto?", passando per i cosplay in coordinato (Lo sapevo che il pastorexsuora avrebbe fatto danni!) e pezzi di coreografia simili. E hanno pure il design complementare.
"Ti ha quasi sconfitto" implica che Vox ha vinto. Alastor ha perso contro Vox. Dopo che ha rifiutato la sua "proposta". La Radiostatic è un generatore universale di cazzate perché non è solo Vox ad essere il disagio.
La foto. Alastor si è fatto fotografare con Vox. Vox ha strappato la foto e si è tenuto la metà con Alastor. Spero vivamente l'altra metà non ce l'abbia Alastor. Si necessita backstory per maggiori bonus di disagio completo.
Può sembrare che shippare Radiostatic onesided equivalga a bullare Vox. In realtà, gli si sta solo dando corda.
Sto shippando un cervo con un televisore.
Mi piacciono
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La Chaggie ha tutte le qualità per entrare nel cerchio OTP, ma le manca ancora una piccolissima spinta che non so neanch'io cosa dovrebbe essere.
"Chaggie" e "Huskerdust" dovrebbero essere le uniche coppie ad avere solo i nomi dei componenti, e la seconda è pure uno scioglilingua. Se però alla seconda sembra andare bene così, in realtà la prima si chiamerebbe anche "Rainbowmoth". Perché pare che Vaggie fosse associata alle falene (Probabilmente perché lo era la sua versione beta nel fumetto Zoophobia). Ora, con plurimi milioni di specie di esseri viventi sul pianeta, con tutte le parole del vocabolario inglese, si è veramente andati a prendere l'unica specie animale che in HH è associata al Male Cosmico Ché RadiceDiOgniMale Levete? Allo stesso tempo, non le si può neanche associare la parola "angel", perché c'è un altro personaggio che si chiama così! /SaveVaggieShipNames2k24
Insomma, Charlie e Vaggie. Amo il loro rapporto e come viene presentato - Mostrato da dettagli come i nomignoli o il fatto che dormano insieme, il fatto che Vaggie sostenga Charlie sia nelle cose più assurde (Tipo i bellissimi esercizi) che in quelle più serie (Tipo Charlie che deve trovare la forza di chiedere aiuto a suo padre); al tempo stesso, Charlie cerca di darle più spazio possibile e integrarla con il gruppo (Tipo spronarla a decidere come impostare gli esercizi sulla fiducia, che tra l'altro è pure foreshadowing). Ho apprezzato molto com'è stato affrontato il segreto di Vaggie, da entrambe le parti - Per nessuna delle due è stato fonte di priorità discutibili quali incentrare tutto sul drama e dimenticare lo sterminio (Dubitate che altre opere non ne avrebbero approfittato?), Vaggie è sì rimasta in silenzio al Concilio, ma si è anche rifiutata di spalleggiare Adam, e Charlie l'ha perdonata dopo un sentitissimo periodo di dubbi e paure. È sempre un piacere vedere coppie che si comportano da coppie!
Bonus:
È una coppia il cui conflitto si basa sulla trama e non sul romance spicciolo e spesso squallido. Ciò non vieta a Vaggie di fare facce inorridite nel realizzare quanto la Rainbowsmile sarà popolare.
UNA COPPIA LESBO IN CUI ENTRAMBE HANNO I CAPELLI LUNGHI. Voi non capite, io ho da secoli un dramma in corso con gli yuri per cui le due tipe hanno rigorosamente i capelli lunghi+corti o lunghi+legati (di solito in codine) di modo che sembrino corti. Miku e Luka sono state per tanto tempo un'ancora di salvezza - Per quanto in realtà anche Miku ha i capelli legati, ma almeno rimangono lunghi. Sì, Charlie ha teoricamente i capelli legati, ma sono due nastri lentissimi e il design è in generale quello di una ragazza con i capelli lunghi.
La ragazza più arcobaleni e gioia e buoni sentimenti è una stangona in pantaloni e la tsundere armata è una nana con la minigonna e i fiocchetti. Di solito non mi fanno impazzire le coppie lesbo pantaloni+gonna, ma qui è tutto così a contrasto che fa il giro e diventa bellissima.
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La Radiorose funziona benissimo sia come coppia platonica che come coppia di amyketteh pettegole cinquantenni.
Trovo ammirevole come sia bastato un unico episodio per far amare Rosie, farla eleggere zia/madre adottiva di Charlie e convincere una buona fetta di pubblico (Me compresa) che sia la persona con cui Alastor ha maggiore chimica - Positiva. Vox e Luciano sono casi a parte, soprattutto Vox, con cui ha la chimica del clorato di potassio e alluminio in polvere. Soprattutto, è al momento l'unica che può redarguire Alastor e lo fa.
Pare che, nelle primissime versioni, la partner di Alastor fosse Mimzy. Sono cambiate un sacco di cose, quindi nessuno di loro è la versione originale, ma per me Alastor sta molto meglio con Rosie che con Mimzy.
È stato detto che dovrebbero avere un duetto tutto per loro, quindi vediamo se rimarranno "zio e zia", "vecchie comari", "coppia di Evil Overlord&Overlady" o "Alastor, sciocchino, smettila di provare a fare l'antagonista, il tuo destino è nel Team BuoniH".
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La Cherrisnake è così assurda che ha un sacco di potenziale.
A parte la gag del "E perché dovrei?", che non so come riesca a far ridere ogni singola volta, è oggettivamente una "disadattato socially awkward pseudogentiluomo di fine Ottocento" + "trucidona selvaggia che parla come la Vecchia Romana" che sembra pure stare funzionando.
Per quanto sarebbe carino se potessero stare insieme, mi accodo a chi spera che, nel caso, Cherri si redima per qualcosa di diverso dal "voglio stare col my luv <3<3<3".
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La Staticmoth è la diretta conseguenza dell'essere caduta nella tana del Bianconiglio, averci trovato le V e aver deciso di mangiare tutta la scatola di Eat me.
All'inizio pensavo fossero una poli, o che quantomeno Vox stesse sia con Valentino che con Velvette - E invece pare che Velvette sia tipo l'amykettah/figlia/animale domestico/unica detentrice di un neurone e custode del neurone condiviso che presta solo a Vox.
La Staticmoth è un'altra fonte di delirio comico, però implica due antagonisti (Cioè, uno che ci ha provato e, per il momento, è stato il maggiore aiutante del Team BuoniH, e l'altro che se il principale obiettivo degli spettatori non è scoprire cosa stia facendo Lilith o quale sia il patto di Alastor ma fare puntate su come morirà male c'è un motivo), quindi di solito sembra di vedere le disavventure del Team Rocket.
Al di là delle infinite vignette idiote, hanno una dinamica curiosa: in teoria stanno insieme, ma sono ossessionati da qualcuno che non li vuole. E se da una parte c'è Valentino che fomenta le esplosioni di Vox, dall'altra c'è Vox che sembra rodersi di gelosia - Per motivi sconosciuti e inspiegabili all'intera umana stirpe, dato che Valentino gli dà volentieri ciò che vuole e non credo nessuno voglia essere al posto di Angel. D'altra parte, Vox è l'unico che può placare Valentino senza diventare uno shanghai più o meno antropomorfo, e al momento non si sa perché Valentino gli dia retta (A parte per la sua affascinante luce blu).
La seconda serie dovrebbe parlare abbastanza anche delle V quindi, a parte scoprire l'origine del fallimento Radiostatic, spero si scopra qualcosa in più anche del perché, tipo, le V funzionino, la Staticmoth esiste e cosa c'entri Velvette in questo delirio.
Bonus più importante di tutti i bonus di questo post:
È una falena con un televisore.
Penso vadano bene (No romance)
Come da titolo, miscellanea di rapporti d'amicizia/inimicizia di cui mi piacerebbe vedere di più.
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Può sembrare strano, ma non shippo Radioapple. Vorrei vedere di più di loro, in rivalità o scontro effettivo - Perché è quasi ovvio che Alastor ci rivede suo padre, quindi chissà che prima o poi la cosa non esca fuori con legittimo dafaq? di Luciano. (Sì, Lucifero è Luciano, come già Verlaine era Paolino, Akutagawa è stato a lungo Vanessa, Judar era Giuditta e Malik era Merry. Stavolta però è colpa di Tayr.)
Andranno mai d'accordo? Luciano s'informerà mai su chi sia il demone della radio? Alastor la smetterà di intrufolarsi nelle canzoni altrui per farsi notare? Qualcosa mi dice che tutte e tre le risposte siano "no", e va benissimo così.
Bonus:
Tumblr smettila di spammarmi Radioapple.
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Ricordavo che Cherri avesse un gran screentime nel Pilot, ma Addict l'avevo vista una sola volta. A rivederla, è praticamente un OAV su Angel e Cherri.
In soli cinque minuti butta lì un sacco di cose interessanti - Cherri, con tutta la poca grazia e i suoi traumi? anche lei con relazioni abusive??, come unico conforto di Angel, entrambi messi malissimo che si sostengono a vicenda con uno stile di vita molto poco sano, ma che è l'unico modo che conoscono per stare meglio.
Nella serie Cherri avrà tipo venti battute, ma mi è piaciuto molto come, nonostante consideri l'hotel un'idiozia e pensi che ubriacarsi/dr0garsi sia bello e Angel scemo per volervi rinunciare, rispetti le sue scelte e rimanga con lui persino alla battaglia finale. Cherri è l'incarnazione della "cattiva compagnia", eppure risulta una vera amica. Sono sicura che dovesse avere più screentime, chissà che non rimedi nella prossima serie!
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La Rainbowsmile è piuttosto popolare, ma io le preferisco come amiche.
Probabilmente Emily avrebbe dovuto avere più screentime ma, in realtà, mi piace molto com'è risultato il loro rapporto: Emily e Charlie sono molto simili, è quasi sicuro avrebbero fatto amicizia a prescindere, ma il precipitare degli eventi ha portato i loro punti amicizia da 10 a 70 nel giro di una canzone - Il tutto perché entrambe mosse da un forte senso di giustizia, e hanno sentito nell'altra qualcuno di molto affine.
Nella quasi totalità dei casi i rapporti così sembrano e spesso sono rushati, ma qui è fatto talmente bene che mi piacciono e vorrei vedere più di loro - Magari in momenti meno pregni di trama e drama.
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Infine, Alastor e Niffty.
Non credo necessitino di paragrafi esplicativi, sono bellissimi e basta. Vorrei sapere come Niffty sia finita al servizio di Alastor - O meglio, perché Alastor abbia preso in servizio Niffty.
Chissà che non sia vera la teoria della "casalinga lobotomizzata con marito abusivo" e Alastor che ci ha rivisto sua madre. Sarebbe un'inaspettata svolta drammatica, ma non mi dispiacerebbe. Forse ci rimarrei un po' così, al contrario, se si scoprisse che lei è solo "CAOS GREMLIN LOL" e lui ha pensato fosse divertente-
Altre relazioni che mi incuriosiscono ma che non ho incluso nell'immagine, in ordine sparso, sono anche Alastor e Mimzy, Husk e Cherri, Luciano e Adam, Husk e Alastor, Emily e Ser Pentious, Luciano/Adam/Lilith/Eva.
Non mi piacciono
Nessuna! Ci sono coppie che non m'interessano, ma nessuna che non piaccia-
lol nope
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Perché la Mothdust ha un colore tutto suo, che ho aggiunto apposta per loro!
(Pensavate mettessi una gif esplicitamente Mothdust? lol nope.)
Okay, in realtà, a livello di storia, mi piace un sacco e vorrei che venisse sviscerata malissimo, a partire da com'è nata e perché Angel abbia firmato un contratto demenziale che implica nello studio dimmi che ti piace baby sono tuo fa ciò che più ti vaaaaAAAAAAHHHH - Soprattutto perché le firme sono tutte svolazzi e cuoricini, quindi sembra fosse più che d'accordo. Angel era un povero ragnetto ingenuo? Valentino era stronzo fin dall'inizio o si è incattivito? In realtà all'inizio erano norm- ahah, okay, no, non si spiegherebbe il contratto (A parte l'aver letto 50 sfumature di grigio e aver preso il bad end). Ma, soprattutto, Angel si ricorderà mai del corretto ordine della catena alimentare tra ragni e falene? Nel mentre, mi accodo a chi spera in uno sbagliatissimo duetto tra loro due.
Per quanto ami la Huskerdust Overlord!AU che circola da un po' e certi cliché mi piacciono tanto, non sono sicura di come nel caso prenderei Husk che, nel canon, vince il contratto di Angel. Non per questioni di "damsel in distress", ma perché preferirei fosse Angel a fanculizzare definitivamente Valentino. Se poi Husk insegna ad Angel come barare giocare a poker, Angel si riprende il suo contratto e incastra Valentino in una gigantesca ragnatela a cui poi dà accidentalmente fuoco come ben insegna Charlie, chi sono io per oppormi?
Grande esclusa?
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Luciano e Lilith. So che piacciono un sacco e ci sono tante fanart carinissime, ma non ho idea di come siano e come stiano, quindi per ora il giudizio è sospeso-
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nonhovogliadiniente · 1 year ago
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Ho parlato per ore con una psicologa e dopo una lunga chiacchierata ha dato un nome a quello che ho.
Dipendente affettivo ossessivo.
Non riesce a distaccarsi dalla propria relazione, anche se il partner non è emotivamente o sessualmente disponibile, incapace di comunicare, distante, svalutante, abusante, egocentrico, egoista, controllante, a sua volta dipendente da qualcos'altro (alcool, droghe, gioco d'azzardo, etc.)
“La dipendenza affettiva non è in realtà una diagnosi che troviamo nel manuale dei disturbi psicologici e mentali (DSM-V). Si tratta però di un pattern di comportamenti, pensieri, sensazioni ed emozioni molto preciso e spesso ripetitivo, una sindrome psicologica con delle caratteristiche ricorrenti che viene classificata come “dipendenza comportamentale“.
Possiamo definire le dipendenze affettive come un modo patologico di entrare in relazione.
Si tratta di una forma di legame molto intenso che comporta la progressiva riduzione fino alla perdita completa della propria autonomia e della propria libertà.
Si tratta di una forma di “amore” simbiotico in cui si ricerca la fusione con l’altro, con conseguenti danni al benessere emotivo e psicologico della persona.
Si entra quindi in relazione in modo patologico, dannoso e disfunzionale.
Il “dare” e il “ricevere” nel rapporto sono fortemente squilibrati a favore dell’uno e a sfavore dell’altra.
Nella dipendenza affettiva si riscontrano le seguenti caratteristiche:
•forte bisogno della presenza dell’altra persona, dalla quale si dipende in tutto e per tutto: la propria felicità e soddisfazione dipendono esclusivamente dalla presenza dell’altro. Vi è un bisogno compulsivo dell’altra persona;
•investimento totale (di tempo e di pensieri) sulla relazione di coppia e sul partner, a discapito di altre relazioni affettive (amicali e familiari), spesso anche per evitare le critiche). Si trascurano quindi altre attività svolte in maniera individuale o con altre persone che non siano il partner. Talvolta si trascurano anche i propri impegni lavorativi e il rendimento cala, poiché la mente è piena dei pensieri (dolorosi) che riguardano l’altra persona;
•si tende a giustificare il partner con se stessi e agli occhi delle altre persone, anche quando è maltrattante o violento. Ci si isola o si mente per evitare le critiche;
•si perde la capacità critica sul rapporto oppure – più spesso – si negano evidenti aspetti patologici perché, se presi sul serio, la consapevolezza raggiunta dovrebbe comportare la rottura della relazione;
•l’autostima e il valore percepito di sé dipendono esclusivamente dalla valutazione e dall’approvazione del partner;
•proprio perché si teme di perdere il legame, si ricercano continue conferme e rassicurazioni, spesso vivendo dei forti sentimenti di dubbio, insicurezza e gelosia;
•annullamento di sé e perdita di importanza della propria autonomia, individualità e indipendenza: questo comporta che le attività svolte senza il partner perdono di importanza, non sono desiderabili e vengono vissute con un sentimento di tristezza, sono svuotate di senso;
•vi è una mancanza di energia disponibile per portare avanti i propri progetti, spesso a causa dei sentimenti depressivi che accompagnano la dipendenza emotiva;
•difficoltà a prendere posizione o ad esprimere le proprie emozioni di fronte al partner. Si perde di vista quello che si desidera veramente, per accondiscenderlo;
•i propri bisogni vengono percepiti esclusivamente in relazione all’altra persona. I bisogni del partner hanno la priorità, a discapito delle proprie esigenze;
•assenza di parità e di reciprocità nella relazione;
•la relazione è rigida e non evolve né matura; i cambiamenti all’intero del rapporto vengono percepiti come minacce. La relazione può diventare davvero distruttiva;
•si ricerca e si porta avanti la relazione nonostante crei molta sofferenza. Anzi, proprio per trovare sollievo da questa sofferenza, si ricerca il partner sempre di più → si crea sofferenza ancora maggiore → si ricerca il partner ancora di più.. etc. (circolo vizioso).
il circolo vizioso si autoalimenta, allo scopo di non perdere la persona “amata”, poiché si temono fortemente l’abbandono, il rifiuto o la separazione.
I sintomi fisici di cui generalmente soffre il dipendente affettivo sono: stanchezza, problemi posturali, cattiva nutrizione, problemi respiratori, problemi al sistema immunitario e problemi digestivi, ad esempio la gastrite. “
Non riesco a spiegare come sto ma ogni singola parte del mio corpo e della mia mentre sembra spegnersi,crollare,distruggersi. Il mio corpo soffre come se mancasse una parte interiore di me, la mia mente sta facendo crollare ogni pensiero sano e il mio cuore si sta chiudendo.
Ed e’ proprio vero che la salute mentale affetta quella fisica perche il mio corpo sta dando allarmi su ogni fronte. Sono stanca ma dormo poco o nulla , mangio senza avere fame e subito dopo mi sento male con lo stomaco e mi obbligo a cacciare tutto fuori.
Sto chiedendo aiuto con gli occhi, con il cuore, con le azioni e con il silenzio ma nessuno mi legge,nessuno mi ascolta . Sono in questo da sola e non so se voglio affrontare tutto questo dolore che provo, vorrei avere un po’ di pace e di tranquillità assoluta.
Vorrei spegnere tutto e mollare , qui non mi resta niente solo i pezzi di me lasciati lì soli a marcire.
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shyphantomdonut · 9 months ago
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L'ossessione per una donna può essere un turbine di emozioni contrastanti, portando gioia e felicità ma anche un senso di dipendenza e vuoto quando è assente. Trovare un amore così profondo è un dono prezioso, ma è cruciale mantenere un equilibrio tra la passione e la propria stabilità emotiva. Auguro a tutti di vivere un amore così intenso, capace di trasformare la vita, ma spero anche che possiate trovare la forza interiore per navigare attraverso le tempeste emotive.
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narcisistiedemoni · 1 year ago
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Ciao amici! Oggi voglio condividere con voi un video che ho creato su TikTok in cui parlo di un argomento che credo sia molto importante: il desiderio di piacere a tutti. Nel video, spiego perché spesso cerchiamo di accontentare gli altri e come questo può influire sulla nostra felicità e autostima. Spero che il mio messaggio possa ispirare qualcuno a essere se stesso e ad accettarsi per quello che è. Date un'occhiata al mio video e fatemi sapere cosa ne pensate! #esseresestessi #accettazione #tiktok
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blackrosesnymph · 1 year ago
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EHM - so you all shut the f*ck up
L’abusante dipendente
Innanzitutto le ricerche ci aiutano a sfatare il mito secondo cui nelle relazioni violente solo le donne sono dipendenti e restano in una relazione violenta. Alti tratti di dipendenza sono presenti negli uomini che abusano del/della partner (Bornstein, 2006).
Infatti, secondo quest’ultimo autore, alti livelli di dipendenza affettiva in un partner, aumentano la probabilità che questa persona abuserà fisicamente dell’altro all’interno della relazione.
I timori di insicurezza e abbandono delle persone dipendenti possano portarli all’abuso nel momento in cui credono che i loro partner li rifiuteranno (Dutton, 1995).
Sebbene alti livelli di dipendenza affettiva siano teoricamente connessi al rischio di perpetuazione di abuso sia nelle donne sia negli uomini, nella pratica (come si evince dalla cronaca nera) vediamo come siano di gran lunga gli uomini a perpetuare l’abuso.
Come mai questa differenza? Una spiegazione può essere data dalle diverse strategie di coping che uomini e donne usano di fronte a  sfide o minacce, quali la separazione, l’abbandono e/o la perdita di controllo.
Gli uomini infatti tendono a mostrare strategie di esternalizzazione, come ad esempio la rabbia espressa verso oggetti e persone. Questa abusività riflette in parte l’incapacità del dipendente di gestire lo sconvolgimento emotivo dovuto all’insicurezza e in parte una strategia per controllare e intimidire l’altro, per evitare che quelle persona ponga fine alla relazione (Murphy et al., 1994).
Mentre le donne sono più inclini a strategie di internalizzazione, come l’isolamento, la chiusura emotiva, diventando depresse o assumendo comportamenti parasuicidari (gesti autolesivi, uso di alcool e farmaci).
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klimt7 · 1 year ago
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NATALE 2023
UN AUGURIO E UN REGALO
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È cosi.
Quest'anno invece che inviare i classici Auguri di Buone Feste, ho pensato ad un Augurio diverso e insolito.
Un piccolo regalo per tutte le persone che leggono in modo saltuario o ricorrente, il mio Blog.
Che regalo è?
È un Test. È un invito a regalarvi un pò di tempo tutto per voi. Per fare il punto su ciò che state vivendo in questo momento.
Ma prima di rispondere al Questionario, io vi consiglio di leggere con calma, l'articolo che definisce cosa sia
UNA RELAZIONE TOSSICA
È importante, perchè le persone devono iniziare a familiarizzare con un nuovo alfabeto. L'alfabeto delle relazioni, dei sentimenti e dei comportamenti.
Significa imparare a riconoscere con precisione quale situazione stiamo vivendo.
Come riconoscere una relazione tossica ?
Essere coinvolti in una relazione tossica può avere conseguenze devastanti per la propria autostima e per la propria vita.
Cosa significa trovarsi in una relazione tossica
Nessuna relazione è perfetta, ma esistono relazioni che ci fanno sentire stanchi, insicuri, tristi o coinvolti completamente nella vita dell’altro, e l’altro nella nostra, tanto da non potersi più considerare due individui separati. Quando questo accade, potremmo trovarci davanti a una relazione tossica. 
Al contrario, le relazioni sane, normalmente tendono a farci sentire al sicuro, felici e liberi di essere noi stessi. Molte persone non riconoscono subito i segnali di una relazione tossica, perché molto spesso si tende a confondere ciò che è la passione e l’amore, con comportamenti totalizzanti, o di gelosia ossessiva o autoritari e manipolatori.
Le conseguenze di una relazione tossica possono essere molto profonde e nei casi più gravi, anche pericolose (per esempio nei casi di relazioni tossiche con violenza fisica o psicologica).
Per questo è importante riconoscere i campanelli d'allarme e se ci troviamo dentro una relazione tossica e dannosa e, in caso affermativo, poter chiedere aiuto per uscirne al più presto.
Tipologie di relazione tossiche
Abbiamo visto che le relazioni tossiche sono relazioni che non ci fanno crescere come individui, nel rispetto uno dell’altro, ma che portano malessere, privazioni di libertà, dipendenza, paura e insicurezza.
Esistono vari tipi di relazioni tossiche, legate a comportamenti più o meno patologici. Nei casi più lievi possono essere relazioni che ci fanno sentire male a causa di abitudini sbagliate o mancanza di comunicazione o insicurezze personali che si possono risolvere attraverso un riadattamento dei propri schemi comportamentali e un processo di crescita personale, mentre nei casi più gravi, potremmo trovarci coinvolti in vere e proprio patologie.
Alcune  tipologie di relazione patologiche malate  sono:
Dipendenza affettiva: si caratterizza come una dipendenza emotiva dall’altra persona, che mina la capacità della persona di essere autonoma, che include il controllo e l’ossessione di stare con l’altro. La dipendenza affettiva può essere considerata un disturbo a sé stante o essere sintomatologia di altri disturbi.
Ego smisurato: un partner con un ego smisurato nasconde normalmente un vuoto emotivo profondo, vuoto che ha bisogno di colmare attraverso la manipolazione e l’assoggettamento dell’altra persona. Questo porta normalmente molto dolore all’interno della coppia e può lasciare traumi profondi nel comportamento e nell’autostima di chi subisce il fascino di una persona con un ego smisurato.
Esistono poi ovviamente altri tipi di amore patologico che non possono essere inseriti in un unico quadro clinico, ma che probabilmente hanno bisogno di una diagnosi più ampia come l’amore oppressivo e violento, l’amore ossessivo compulsivo, l’amore opportunista  e molti altri. In questi casi è sempre meglio rivolgersi a uno specialista perché ci possa aiutare ad uscire dalla relazione o a curare la patologia (nel caso fossimo noi le persone, portatrici attive di questi disturbi ).
Come riconoscere i segnali di una relazione tossica
I segnali di una relazione tossiche sono molto chiari, anche se a volte si preferisce confonderli con segnali di amore e non di tossicità. Ma è importante che prestiamo attenzione a questi campanelli d’allarme per evitare dolori profondi nel futuro e invischiarci in una relazione dalla quale più passa il tempo e più sarà difficile uscirne.
Le relazioni tossiche hanno alcune caratteristiche comuni che ci aiutano a distinguerle.
Rendono tristi, con poca energia e affaticati Se invece di sentirvi soddisfatto e felice, vi sentite emotivamente e fisicamente stanchi e svuotati, è tempo di valutare la relazione.
Tutto si trasforma in un dramma: È importante ricordare che le relazioni sane ci aiutano a essere persone migliori e crescere. Il dramma crea scompenso e porta negatività e incapacità di risolvere i problemi all’interno della coppia.
Non vi sentite liberi di essere voi stessi all’interno della relazione
Asimmetria: Le relazione tossiche normalmente si presentano con un modello di relazione asimmetrica, in cui vi è una persona che ricopre il ruolo di dominatore e l’altro di vittima.
Questo fa si che si inneschino più facilmente meccaniche di dipendenza, manipolazione e maltrattamento.
Vi rende insicuri e abbassa la vostra autostima. Se state conqualcuno che non vi riconosce il vostro valore , sarà più difficile vederlo da solo.
VI sentite costantemente criticati e sotto pressione. Una raffica di critiche non costruttive non aiuta nessuno a migliorare. Anzi, a lungo andare, essere costantemente giudicato vi porterà a credere alle critiche e all’errata percezione di non meritare qualcosa di meglio.
Tutto è negativo. È improbabile che qualcosa di positivo derivi da una relazione negativa.
Mancanza di comunicazione e fiducia. Senza comunicazione non c'è relazione e stare con un partner che non si fida di voi è come star da soli.
Controllo costante. Alla persona oppressiva piace controllare tutto. Quindi, cercherà di decidere come farvi vestire, con chi dovete uscire, come dovete spender i vostri soldi e che scelte dovete compiere nella vostra vita, dalle più piccole, alle più grandi!
Vi sentite in trappola ma non riuscite a uscirne. Le relazioni tossiche creano vincoli di dipendenza legate sia a componenti personali, ma sia al costante lavoro di distruzione dell’autostima, attraverso critiche, violenze e manipolazione, che mette in atto il partner. Pertanto diventa complicato uscirne ed è importantissimo chiedere aiuto in questi casi, sia ai propri cari che a uno specialista.
Violenza fisica: l’abuso fisico è un segnale chiaro ed inequivocabile di relazione tossica. In questi casi è importante chiedere aiuto per uscire il prima possibile dalla relazione.
Violenza psicologica e manipolazione: a volte non è così evidente coma la violenza fisica, ma la violenza psicologica tende ad annientare la personalità e gli affetti dell’altro, per far si che diventi facilmente succube e manipolabile. Anche in questo caso è importante richiedere aiuto il prima possibile.
Vi fa sentire più ansiosi. Essendo permeata da fattori negativi, la relazione tossica tende a procurare ansia e paure, che riguardano sia la paura di perdere l’altro o di uscire dalla relazione, ma anche la capacità di vivere al meglio la vita quotidiana.
Questionario sulle relazioni tossiche:
Scopri se ti trovi in una relazione tossica. Rispondi alle seguenti domande con un Si o con un NO e poi controlla i risultati totali.
1) Senti che non puoi vivere senza il tuo partner, ma allo stesso tempo non sei felice nella relazione?
2) Il tuo partner svaluta o scredita spesso i tuoi risultati e non ti incoraggia mai a portare avanti i tuoi progetti personali?
3) Ti sei mai spaventato per qualche atteggiamento del tuo partner durante una lite?
4) Il tuo partner ti critica facendoti sentire sbagliato/a tutto il tempo?
5) Da quando sei coinvolto in questa relazione, ti sei allontanato dagli amici che avevi in precedenza e/o dalla tua famiglia?
6) Il tuo partner non rispetta i tuoi gusti e i tuoi hobby e spesso li prende in giro?
7) Le vostre discussioni sono pieni di rimproveri, insulti, lacrime e sofferenze?
8) Quando le cose non vanno bene, il tuo partner usa il silenzio come arma di aggressione?
9) Il tuo partner usa spesso il ricatto emotivo per farti sentire in colpa e ottenere ciò che vuole?
10) Quando non siete insieme, il tuo partner ti chiede spiegazioni su quello che hai fatto, con chi sei stato/a o dove sei andato/a ?
11) Il tuo partner di solito prende decisioni che riguardano entrambi senza chiedere la tua opinione o senza informarti?
12) Ti è capitato di fare sesso con il tuo partner solo per soddisfare i suoi desideri o per impedirgli di arrabbiarsi?
13) Per il tuo partner, i tuoi problemi sono meno rilevanti dei suoi?
14) Quando è di cattivo umore per cause esterne, capita che riversi la sua rabbia su di te?
15) Hai scoperto che il tuo partner ti stava mentendo in più di un’occasione?
RISULTATI
Per scoprire il risultato del questionario sulle relazioni tossiche aggiungi 1 punto per ogni risposta affermativa.
È importante sottolineare che questo test non sostituisce la valutazione di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.
Da 0 a 5 punti: Non stai vivendo una relazione tossica Tutto indica che la tua relazione si basa sul rispetto reciproco, sulla fiducia e sull'equilibrio. Sebbene a volte ci siano differenze di opinione (il che è del tutto normale), sai come agire per risolvere i tuoi problemi. In ogni caso,  ci potrebbero essere alcuni indizi che indicano che certi comportamenti potrebbero migliorare attraverso la comunicazione e un percorso di crescita personale. Pertanto, per evitare di cadere in dinamiche dannose, è importante continuare a prendersi cura della relazione.
Da 6 a 10 punti: la relazione mostra segnali tossici Sebbene la tua relazione non sia ancora tossica, il tuo partner ha alcuni comportamenti offensivi che ti infastidiscono e che non ti fanno bene. Vi trovate spesso a discutere e spesso senti di non poter essere te stesso. Per uscire da questa situazione, il primo passo è parlare del problema con il tuo partner in modo calmo e assertivo. Digli cosa c'è che non va e proponi modi per migliorare la relazione. E se con il passare del tempo non cambia nulla, fai attenzione. Potrebbe essere il momento di valutare se vuoi restare con questa persona o meno.
Non dimenticare mai che una relazione dovrebbe essere qualcosa di piacevole, che ti rende davvero felice.
11-15 punti: sei coinvolto in una relazione tossica Le tue risposte sembrano confermare il fatto che ti trovi coinvolto in una relazione tossica che ti sta portando molto dolore. In casi come questo, probabilmente non è sufficiente un cambiamento o migliore la comunicazione, ma probabilmente questi comportamenti tossici nascondono dei problemi più profondi che vanno affrontati con una terapia. Le relazioni sane si basano sul rispetto e sull’amore uno dell’altro. Rispetto che implica anche il rispetto per le decisioni, lo spazio, la libertà, gli affetti. Potreste decidere di valutare insieme questo percorso o iniziare a pensare se sia il caso di allontanare questa persona per poter iniziare a stare meglio.
Ora dopo aver chiarito alcuni concetti di base, potete decidere se limitarvi a rispondere al QUESTIONARIO riportato sopra ( composto da 15 domande) oppure spostarvi sulla seguente pagina Web ed effettuare IL TEST che vi è riportato:
In ogni caso, utilizzate questo periodo delle Feste, per fare il punto sulla situazione che state attraversando, perchè certi campanelli d'allarme non sono mai da sottovalutare.
Come ha detto Gino Cecchettin di recente, non chiudetevi, non isolatevi, ma parlatene con chi vi sta attorno e vi vuole bene, e prima di tutto parlatene con Voi stessi.
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susieporta · 7 months ago
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Rinuncia al ruolo di Salvatore e ritorna ad essere “semplicemente” un uomo. Imprescindibile per te stesso. Unico per te stesso. Integro per te stesso.
Noi non salveremo nessuno. E nessuno salverà noi.
Non abbiamo potere sull’Altro. E l’Altro non può avvalersi di alcun potere su di noi.
La manipolazione si basa sul bisogno ferito e inascoltato di Riconoscimento e di Amore. Sulla ancestrale mancanza delle cure emotive e fisiche di accudimento. Siano esse state fornite in maniera inadeguata o totalmente assente.
Ma ciò non giustifica comportamenti predatori nei confronti degli altri Esseri Umani. Non può avvallare una bieca e miserabile pretesa Risarcitoria.
Tutto ciò che non appartiene a noi, va sempre restituito all’Altro.
E l’Altro deve compiere lo stesso atto altruistico.
Nessuno di noi può arrogarsi il ruolo di "strumento di guarigione".
Nessuno può insediarsi sul piedistallo della Risoluzione. Nessuno può aggiustare.
Non ci si può sostituire al dolore e all’impotenza dell’Altro,. Non siamo qui per ricomporre Umani rotti, ne’ per controllarli. Non siamo genitori surrogati e non siamo detentori di alcuna magia trasformativa.
Scendiamo dal piedistallo, dall’illusione, dalla simbiosi e dalla dipendenza affettiva ed emotiva.
L’Altro non ci appartiene e non ci apparterrà mai.
Se rinunciamo a questo ruolo salvifico improprio e dannoso, possiamo concederci relazioni sane. In caso contrario continueremo a perpetrare e perseverare meccanismi compensativi disfunzionali e tossici.
L’Altro non è un oggetto. E’ una persona. E’ un essere indipendente da noi. Appartiene solo a se stesso. E lo farà per sempre, finché avrà respiro.
E’ libero.
Se pensiamo di guarirci attraverso l’Altro, saremo condannati a ingabbiarlo nel gioco della perversione affettiva, con ricatti subdoli e manipolatori.
Essi porteranno a schemi sofferenti e denigratori.
La Vita è sacra. Noi siamo Sacri. I nostri spazi sono Sacri.
Ed entrare in relazione con l’Altro significa rispettarne i confini, chiedere di volta in volta il permesso per entrare, accogliere il suo atto volitivo, riportare la relazione ad uno scambio e non ad un movimento di “depredazione assistita".
L’Altro non è lì per colmare i nostri vuoti, né per disinfettare le nostre Ferite.
E’ lì per condividere Amore.
Non sarà mai nostro. Non sarà mai obbligato a restare. Nè dovrà essere ingannato, ricattato, posto in una condizione di colpa o di vergogna. Non può assurgere a distributore energetico, né a “sostanza d’abuso”.
E’ semplicemente “se stesso”. E merita di preservare il suo talento umano e spirituale, il suo respiro vitale, la sua riserva energetica.
Chiunque depredi volontariamente o inconsciamente il dono dell’Altro senza restituire nulla, compie un atto dissacrante e violento, dimostrando disprezzo per la salute e per l’incolumità di chi lo circonda.
Nessuno è il metadone di nessuno. Nessuno può essere considerato un mezzo di sopravvivenza o di esaltazione dell’Ego. Nessuno è il trofeo di nessuno.
Se la persona manca di autostima o integrità, umilmente dovrà corrispondere al suo viaggio evolutivo nelle sedi deputate, evitando di interferire pesantemente con il suo irruento e insaziabile bisogno di piacere, di esaltazione e di riconoscimento.
Il sistema prevalente, nonché la malattia del millennio, è la depredazione energetica associata al consumismo bulimico, impersonale e asettico delle risorse altrui.
E’ triste che, nonostante all’oggi ci sia ampia possibilità di divulgazione e informazione, ci siano innumerevoli corsi e strumenti esperienziali di evoluzione e cambiamento, ci si ritrovi ancora a “predicare” le basi del processo di maturazione umana.
Significa che siamo ancora totalmente disconnessi da noi stessi. Dalle nostre emozioni. Dalle nostre movimentazioni energetiche.
Non ci conosciamo. Non sappiamo cosa creiamo. Siamo ignari delle conseguenze che addossiamo agli Altri quando tentiamo di relazionarci a loro.
Ci vuole responsabilità. E volontà. Non spocchia e non arroganza. Non vittimismo, né esaltazione.
Noi siamo tutti dotati di risorse illimitate.
Possiamo accedere ad un mondo interiore infinito di doni e strumentazione energetica. Siamo già predisposti per “l’autosufficienza”. Se così non fosse, possiamo ripristinare l’equilibrio perduto, evitando di rivolgerci alle svariate e insane formule compensative e predatorie.
Abbiamo tutto dentro. Tutto ciò che ci serve è già presente. Saperlo utilizzare e farne esperienza è l’unico compito a cui dovremmo porre attenzione, prima di correre dall’Altro a rifocillarci di ciò che ci manca e che non vogliamo riconoscerci dentro.
Comprendere questo è vitale.
E per prenderci carico di noi stessi, dobbiamo prima inchinarci alle nostre fragilità umane. E prendere visione di ciò che ancora pretendiamo dall’Altro in termini di risarcimento o di diritto acquisito.
Nessuno vi deve nulla.
Nessuno è obbligato a dare.
Rimane una libera scelta. Basata sulla disponibilità all’incontro e alla condivisione sincera ed equilibrata.
Perciò basta.
Qui c’è in gioco il Destino dell’Umanità.
Non è più un movimento sostenibile “la tossicità nei rapporti”.
Va scardinata. E denunciata. A noi stessi in primis.
Le regole sono semplici: si chiede il permesso prima di entrare. Ci si pulisce le scarpe. Si riconosce all’Altro il diritto in ogni istante di rifiutare un dono indesiderato e non richiesto.
Sono le basi.
Basi che pare il Mondo abbia totalmente smarrito, svalutato, disincentivato e manipolato secondo il proprio bisogno compulsivo e famelico di gratificazione immediata e incontrollata.
Non funzionerà alcuna relazione se non si rispettano le regole essenziali dell’affettività e della dignità.
Ciascuno di noi ha pieno diritto all’Esistenza e alla Libertà.
Nessuno è migliore di nessuno. Ma tutti possiamo migliorarci giorno dopo giorno nella piena consapevolezza che se siamo tutti soli in questo viaggio, è anche vero che possiamo scambiarci gentilezza, comprensione, vicinanza, senza calpestare alcun fiore dell’aiuola del nostro vicino.
Guardatevi dentro. Con attenzione e umiltà. E risolvete.
Con le scarpe pulite poi bussate. E se all’Altro farà piacere, aprirà porte e finestre.
Lo Spirito nulla può contro le barbarie dell’Essere Umano. Ma l’Essere Umano può rendersi in ogni momento degno di accogliere lo Spirito.
Mirtilla Esmeralda
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unfilodaria · 2 days ago
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Ritorno a Cesinali - La Storia Completa
Con l'aiuto di Claude.ai e dopo aver visto un bel po' di film di Natale ho deciso di scrivere la trama di un nuovo film che sicuramente sbancherà al botteghino 🤔😂
Prologo: La Notte del Cambiamento Villa lussuosa in Brianza, dicembre 2019. Jennifer, ancora nel mondo delle escort d'alto bordo, si trova all'ennesimo festino organizzato da Michele. L'aria è pesante di fumo e cocaina, i ricchi imprenditori del Nord sempre più aggressivi. Quella sera, uno di loro, completamente alterato, tenta di violentarla in una stanza appartata. Jennifer riesce a chiudersi in bagno, tremante. Guardandosi allo specchio, il trucco colato, vede ancora la piccola Assunta di Cesinali e scoppia in lacrime. Marinella, preoccupata per il ritardo dell'amica, irrompe nella villa. Trova Jennifer rannicchiata nel bagno, la abbraccia e la porta via. Quella notte, in una piccola stanza d'albergo, le due donne piangono insieme e decidono di cambiare vita. Jennifer userà i suoi risparmi per aprire un centro estetico, Marinella sarà la sua socia. Atto Primo: Le Radici A Milano Jennifer è ora proprietaria di una catena di centri estetici di successo. Ha inventato uno stile particolare di nail art che l'ha resa famosa. Marinella gestisce l'amministrazione, nascondendo il suo amore segreto per l'amica. Di notte, sogna di baciarla in un giardino fiorito, ma una donna misteriosa (Anna) interrompe sempre il sogno urlando. Michele, che non ha mai perdonato la loro "fuga", ha una relazione manipolativa con Marinella. La tiene legata a sé attraverso il sesso e la dipendenza emotiva, mentre continua a organizzare festini e spacciare cocaina per i "signori bene" della Brianza. A Cesinali (Av) Gennaro vive nella sua casa diroccata con zia Carmelina. Non vedente a causa del diabete, passa le giornate ascoltando la radio e parlando con la figlia attraverso l'Echo Dot che gli ha regalato. Il suo carattere gioviale nasconde un passato di tradimenti e debolezze. In paese tutti lo conoscono per la sua passione per le donne, che non si è spenta neanche con la cecità. Zia Carmelina, sorella della madre di Jennifer, ha sacrificato la sua vita per la famiglia. Da giovane era fidanzata con un carabiniere, ma quando sua sorella partì per Monza come badante, scelse di restare per crescere la piccola Assunta. Conserva ancora le lettere del suo amore in una scatola di latta sotto il letto. Anna vive ai margini del paese. Era giovane e bellissima quando Gennaro, approfittando della sua povertà e vulnerabilità, la sedusse nel suo ufficio comunale. Da quella relazione nascosta nacque Marinella, che Anna fu costretta a far crescere lontano da Cesinali. Atto Secondo: Il Ritorno Jennifer decide di tornare a Cesinali per Natale, spinta dal desiderio di ritrovare le sue radici e di sfuggire alle minacce di Michele, che ha iniziato a ricattarla con foto compromettenti del suo passato. Marinella la segue, ignara che sta tornando nel paese dove è nata. Qui incontrano Modestino, il capo dell'ufficio tecnico comunale. Dietro la sua balbuzie si nasconde un cuore d'oro. Ogni anno organizza l'uccisione rituale del maiale, ma quello che in paese non sanno è che usa i proventi della vendita della carne per aiutare i senzatetto della casa famiglia comunale. Sostiene economicamente bambini in Africa e organizza il veglione di Natale per i poveri, distribuendo personalmente vestiti nuovi e buste con denaro.
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enricogamba · 25 days ago
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Come funziona la dipendenza emotiva?
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