#cura del seno
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Sensibilizzazione sul Tumore al Seno: il Bastione si colora di rosa. Cagliari
Domenica 13 ottobre 2024 anche Cagliari aderisce alla Giornata Mondiale
Domenica 13 ottobre 2024 anche Cagliari aderisce alla Giornata Mondiale. Il Comune di Cagliari aderisce alla Giornata Mondiale per la sensibilizzazione per il Tumore al Seno Metastatico illuminando di rosa nelle serata di oggi, domenica 13 ottobre 2024, il Bastione di Saint Remy. A organizzare, per il capoluogo sardo, le attività di sensibilizzazione, che saranno ripetute il 26 ottobre, sono le…
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(Foto: 75alice)
Questo è il buongiorno che amo ricevere, da te. Sei meravigliosa, ricercata. Una donna raffinata. Adoro leccarti le calze e sfilartele, lo sai. Almeno quanto amo sborrartici sopra. So anche che stamattina a letto, prima di docciarti, di sicuro ti sei toccata e hai goduto come una porca.
Poi, al solito, ti sei ricomposta. Ti sei data un contegno, ti sei vestita con cura. Ma so per certo che ti è rimasta addosso una certa, insopprimibile voglia di me, di noi. Perché quando hai l'onda del desiderio addosso, non ti batte nessuno a vocali osceni. E me ne hai mandati ben tre al calor bianco, poco fa! Ti adoro.
So che vorresti solo mostrarti nuda, seno di fronte a un muro, quale messaggio chiaro che dica alla mia mente: "sono tua, mi ti offro e non posso scappare." Me l'hai confessato diverse volte. Però, tornando alla realtà, adesso mi mandi anche un bellissimo e più composto buongiorno caffelatte. Che amo. Perché mi conferma che mi vuoi.
Aliantis
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A quarant'anni non le sopporti più le costrizioni.
Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza.
A cinquant'anni non hai più voglia di dimostrare.
Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare.
Se agli altri va bene, bene.
Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant'anni non importa se hai avuto o non avuto figli.
Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada.
E se tutto questo non ci sarà,
sarai cimunque madre di te stessa.
Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata.
L'importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant'anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega.
Sei libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare né chat di mamme da sopportare.
Avrai sogni come a vent'anni e chiederai tempo ad ogni Dio per realizzarne ancora.
Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l'hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
(Irene Renei)
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amour de l'après-midi
Oggi mi occupo di te. Quante volte lo ho voluto fare senza potertelo dire, quante volte ho sentito il desiderio di farti ascoltare la mia voce nel silenzio delle pareti nascoste dalle librerie di legno chiaro. Ascoltare, questo devi fare, sentire entrare nella testa le parole. Chiudere gli occhi e lasciare che io solo possa vedere la luce del sole del tardo pomeriggio entrare dalle tapparelle a metà. La polvere che si muove lenta, le mani che si occupano della tua pelle calda.
Oggi mi occupo dei tuoi pensieri, li prendo tra le dita e li muovo lenti, confondendoli, accarezzandoli, trasformandoli da sacri a profani, da disillusi a speranzosi. Oggi le mie mani ti prendono la carne, te la rendono morbida, te la rendono cambiata. Con il tempo che ci vuole a vivere il piacere, a farlo entrare dalla schiena, a farlo passare nelle scapole, sentirlo sfiorare il collo. Il tuo collo da scoprire, il tuo collo da annusare, da sfiorare con le dita e accompagnare con le mani aperte.
Senti il calore sui palmi, senti il calore negli occhi. Oggi lascia fare, lasciati fare, lasciati amare, lasciati toccare, lasciati baciare, lasciati accarezzare, lasciati prendere, lasciati andare. Oggi lascia le mie mani sui tuoi fianchi sinuosi, sui tuoi spigoli scoperti, lascia la tua pelle davanti ai miei occhi, preda del mio desiderio, oggetto delle mie dita. Lascia che il mio piacere di dare diventi il mio piacere di dire, che il tuo godere del desiderio diventi piacere delle parole ascoltate. Con cura, con delicatezza, con sfrontatezza. Oggi ti parlo dei segreti che ho custodito nella mia mente, ti confesso pensieri irrealizzati e sempre più forti, mentre ti scopro la pelle ambrata. Oggi ti dico tutti i miei veri desideri su di te, sulla tua bocca, sul tuo seno che ogni giorno è più bello, sui tuoi capezzoli che diventano ogni ora più invitanti. Oggi ti parlo della mia voglia con le mani ferme sul tuo culo nudo, così senti nelle orecchie e senti nella pelle. Oggi ti lecco la schiena e ti parlo di noi, dei giorni passati e di quelli futuri, delle idee più segrete, delle volte che mi hai fatto godere, delle volte in cui ti ho fatta godere, delle mille volte in cui ti farò godere solo entrandoti nei pensieri, nei momenti più improbabili. Senti la mia bocca come si occupa della tua tranquillità? Senti la mia lingua che ti lecca i brividi, che ti succhia le scapole? Pensa tutti i momenti in cui avresti voluto essere nuda davanti a me, esibire il tuo corpo erotico al mio sguardo estatico. Ricorda tutte le volte in cui hai voluto osare, in cui hai voluto superare il limite per vivere l’orgasmo che ti prende la testa, prima che il corpo. Ripensa ai giochi proibiti, voluti, preparati, dimenticati e poi vissuti, alle mani che hai desiderato addosso, tra le gambe, sulla fica, nella bocca aperta, con gli occhi fissi nei tuoi. Mani di un altro, mani di un’altra. Vivi le mie carezze che diventano strette, le mie mani dolci che diventano forti. Senti il piacere del sentirsi toccata, esplorata, avvinghiata. Girati, esponiti, apri il tuo desiderio segreto alle mie labbra. Fatti leccare la pelle, il calore, l’odore, fatti annusare il sapore, fammi succhiare il bisogno di sentirti amata, presa, desiderata, voluta come se fossi l’unica cosa al mondo, come se fossi la più attraente, desiderabile, invitante, eccitante, arrapante persona che c’è. Fammi prendere quello che sei per me, oggi, fattelo sentire addosso, piena di un desiderio senza confini, senza paure, senza freni. Riempi le mie mani, la mia bocca, le mie labbra, regalami tutta la tua passione. E io ti farò sentire l’amore sotto la pelle.
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instagram
🎗️ Ottobre è il mese per la prevenzione del cancro al seno (che interessa persone di entrambi i sessi)🍂
Un nastro rosa e un melograno tagliato a metà ci ricordano di prendere cura della nostra salute al seno. Vorrei introdurlo così il nuovo mese che è iniziato, provando a diffondere consapevolezza e supporto, questa volta, per la lotta contro il tumore al seno. 💕
#PrevenzioneAlSeno #OttobreRosa #SaluteDelleDonne
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A cinquant’anni non le sopporti più le costrizioni. Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza.
A cinquant’anni non hai più voglia di dimostrare. Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare. Se agli altri va bene, bene. Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant’anni non importa se hai avuto o non avuto figli. Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada. E se tutto questo non ci sarà, sarai madre di te stessa. Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri. Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata. L’importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant’anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega. Sarai libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare ne’ chat di mamme da sopportare. Avrai sogni come a vent’anni e chiederai tempo ad ogni dio per realizzarne ancora. Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l’hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te...
- Irene Renei
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A cinquant'anni non le sopporti più le costrizioni.
Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza….
A cinquant'anni non hai più voglia di dimostrare.
Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare.
Se agli altri va bene, bene.
Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant'anni non importa se hai avuto o non avuto figli.
Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada.
E se tutto questo non ci sarà, sarai madre di te stessa.
Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata.
L'importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant'anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega.
Sei libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare ne' chat di mamme da sopportare.
Avrai sogni come a vent'anni e chiederai tempo ad ogni dio per realizzarne ancora.
Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l'hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
Irene Renei
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A cinquant'anni non le sopporti più le costrizioni.
Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza.
A cinquant'anni non hai più voglia di dimostrare.
Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare.
Se agli altri va bene, bene.
Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant'anni non importa se hai avuto o non avuto figli.
Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada.
E se tutto questo non ci sarà,
sarai cimunque madre di te stessa.
Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata.
L'importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant'anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega.
Sei libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare né chat di mamme da sopportare.
Avrai sogni come a vent'anni e chiederai tempo ad ogni Dio per realizzarne ancora.
Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l'hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
Irene Renei
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LA MADRE DELLA MADRE
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul bambino appena nato, la madre della madre vede sua figlia, appena diventata madre.
Il ruolo di nonna può aspettare, perché è la sua bambina che piange, il suo seno che fa male. La madre della madre strofina i vestiti sporchi, spazza il pavimento, assicura il pranzo.
Compra camicie da notte abbottonate davanti e lava lenzuola sporche di latte e sangue.
Sa quanto è difficile diventare madre.
Nel silenzio del primo mattino, pensa alla figlia: sarà sveglia, dorme? quante volte si è svegliata? Reggerà la mattina con un sorriso? E le porta qualcosa di caldo e il suo dolce preferito e può vedere tutto quello che succede a sua figlia, alla nuova madre, prima di chiunque altro.
La madre della madre aiuta sua figlia a volare. Si prende cura di tutto ciò che è importante per
aiutarla a ricostruire se stessa, per farle scoprire la sua nuova identità.
ORA È UNA MADRE, MA SARÀ SEMPRE SUA FIGLIA.
[Autore sconosciuto]
#madre#famiglia#donne#donna#sorellanza#compassione#comprensione#amore#un giorno questo dolore ti sarà utile#dolore#frasi forza#tumblr#amarsi#coraggio#amore tumblr#resilienza#amoreeee#amore puro#amore eterno#frasi tumblr#amore folle#amoremio❤️#tu sei tutto#tu sai#tu sei#tizianacerra#risveglio#tizianacerralovetrainer#credi in te#arrendersimai
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Equilibrio e Benessere al Castello di Casale Monferrato. Una giornata dedicata alla prevenzione femminile e al benessere, con attività gratuite e aperte a tutti i cittadini.
Il 26 ottobre 2024, presso la Sala Marescalchi del Castello del Monferrato, si terrà l'evento "Equilibrio e Benessere", promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Casale Monferrato.
Il 26 ottobre 2024, presso la Sala Marescalchi del Castello del Monferrato, si terrà l’evento “Equilibrio e Benessere”, promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Casale Monferrato. L’iniziativa, che si svolgerà dalle ore 10:00 alle ore 17:00, è stata organizzata in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno e ha come obiettivo la sensibilizzazione della…
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In occasione della seconda visita della cugina Geltrude Cassi Lazzari a Recanati (colei per cui scrisse il Diario del primo amore - 1817)
ELEGIA II
Dove son? dove fui? che m’addolora? Ahimè ch’io la rividi, e che giammai Non avrò pace al mondo insin ch’io mora.
Che vidi, o Ciel, che vidi, e che bramai! Perchè vacillo? e che spavento è questo? Io non so quel ch’io fo nè quel ch’oprai.
Fugge la luce, e ’l suolo ch’i’ calpesto Ondeggia e balza, in guisa tal ch’io spero Ch’egli sia sogno e ch’i’ non sia ben desto.
Ahimè ch’io veglio, e quel che sento è il vero; Vero è ch’anzi morrò ch’al guardo mio Sorga sereno un dì su l’emispero.
Meglio era ch’i’ morissi avanti ch’io Rivedessi colei che in cor m’ha posto Di morire un asprissimo desio:
Ch’allor le membra in pace avrei composto; Or fia con pianto il fin de la mia vita, Or con affanno al mio passar m’accosto.
O Cielo o Cielo, io ti domando aita. Che far debb’io? conforto altro non vedo Al mio dolor, che l’ultima partita.
Ahi ahi, chi l’avria detto? appena il credo: Quel ch’io la notte e ’l dì pregar soleva E sospirar, m’è dato, e morte chiedo.
Quanto sperar, quanto gioir mi leva E spegne un punto sol! com’egli è scuro Questo dì che sì vago io mi fingeva!
Amore, io ti credetti assai men duro Allor che desiai quel che m’ha fatto Miser fra quanti mai saranno o furo.
Già t’ebbi in seno; ed in error m’ha tratto La rimembranza: indarno oggi mi pento, E meco indarno e teco, amor, combatto.
Ma lieve a comportar quello ch’io sento Fora, sol ch’anco un poco io di quel volto Dissetar mi potessi a mio talento.
Ora il più rivederla oggi m’è tolto, Ella si parte; e m’ha per sempre un giorno In miseria amarissima sepolto.
Intanto io grido, e qui vagando intorno, Invan la pioggia invoco e la tempesta Acciò che la ritenga al mio soggiorno.
Pure il vento muggia ne la foresta, E muggia tra le nubi il tuono errante, In sul dì, poi che l’alba erasi desta.
O care nubi, o cielo, o terra, o piante, Parte la donna mia; pietà, se trova Pietate al mondo un infelice amante.
Or prorompi o procella, or fate prova Di sommergermi o nembi, insino a tanto Che ’l sole ad altre terre il dì rinnova.
S’apre il ciel, cade il soffio, in ogni canto Posan l’erbe e le frondi, e m’abbarbaglia Le luci il crudo Sol pregne di pianto.
Io veggio ben ch’a quel che mi travaglia Nessuno ha cura; io veggio che negletto, Ignoto, il mio dolor mi fiede e taglia.
Segui, m’ardi, mi strazia, a tuo diletto Spegnimi o Ciel; se già non prima il core Di propria mano io sterpomi dal petto.
O donna, e tu mi lasci; e questo amore Ch’io ti porto, non sai, nè te n’avvisa L’angoscia di mia fronte e lo stupore.
Così pur sempre; e non sia mai divisa Teco mia doglia; e tu d’amor lontana Vivi beata sempre ad una guisa.
Deh giammai questa cruda e questa insana Angoscia non la tocchi: a me si dia Sempre doglia infinita e soprumana.
Intanto io per te piango, o donna mia, Che m’abbandoni, ed io solo rimagno Del mio spietato affetto in compagnia.
Che penso? che farò? di chi mi lagno? Poi che seguir nè ritener ti posso, Io disperatamente anelo e piagno.
E piangerò quando lucente e rosso Apparrà l’oriente e quando bruno, Fin che ’l peso carnal non avrò scosso.
Nè tu saprai ch’io piango, e che digiuno De la tua vista, io mi disfaccio; e morto, Da te non avrò mai pianto nessuno.
Così vivo e morrò senza conforto.
O sol, vedesti in tutto il mondo mai Tanto immenso dolor quant’io sopporto?
Ed ella m’abbandona; e tu che fai, Misero? come l’alma anco ti resta? Solo, in tanto desir come vivrai?
Gelo in mirar l’orribile tempesta Che m’aspetta, e gli affanni e i pianti e l’ire. O sventurato! Ei non può far che questa
Fera vita io sostenga: io vo’ morire.
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► Triduo di preghiera per l'Italia, la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti (28, 29 e 30 luglio)
Carissimi amici, siccome la nostra Nazione ha tanto bisogno della protezione e benedizioni speciali del Nostro Signore e della Madre della Salvezza, e la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti devono mantenersi forti e fedeli al Signore, vi invitiamo a partecipare a questo triduo di preghiera con la maggiore devozione e fervore possibili.
Si farà il quarto fine settimana di ogni mese.
Venerdì, Sabato e Domenica
(28, 29, 30 luglio)
Coroncina della Divina Misericordia qua,
Crociate di preghiera 96, 23, 38, 53, 70, 82, 83, 87,112, 113, 122, 143, cinque volte la crociata 132, Lit. n. 4, 96 e la Preghiera a San Michele Arcangelo.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera. O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime. Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola. Amen
Crociata di Preghiera (23), per la sicurezza di Benedetto XVI.
O Padre Mio Eterno, in nome del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo e della sofferenza che ha subito per salvare il mondo dal peccato, prego ora affinché tu protegga il Vicario Santo, Papa Benedetto, responsabile della Tua Chiesa sulla terra così che anche lui possa contribuire a salvare i Tuoi figli e tutti i Tuoi servitori sacri dal flagello di satana e del suo dominio di angeli caduti che camminano sulla terra per rubare le anime. O Padre proteggi il Papa in modo che i Tuoi figli possano lasciarsi guidare nel vero cammino verso il Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (38), preghiera di salvezza per la Chiesa Cattolica.
O Beata Madre della Salvezza, ti prego di intercedere per la Chiesa Cattolica in questi tempi difficili e per il nostro amato Papa Benedetto XVI, per alleviare la sua sofferenza. Ti preghiamo, Madre della Salvezza, di ricoprire i servi consacrati di Dio con il tuo Manto sacro in modo che ricevano la grazia per esser forti, leali e coraggiosi durante le prove che devono affrontare. Prega anche affinché si prendano cura del loro gregge in conformità con i veri insegnamenti della Chiesa Cattolica. O Santa Madre di Dio dai a noi, la tua Chiesa superstite sulla terra, il dono della leadership in modo che possiamo aiutarti a condurre le anime verso il Regno di tuo Figlio. Ti chiediamo Madre di Salvezza di tenere lontano l’ingannatore dai discepoli di tuo Figlio, nella loro ricerca di salvare le loro anime in modo che siano idonei a oltrepassare i cancelli del Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (53), preghiera per la Chiesa Cattolica.
O Dio Padre, in nome del Tuo Figlio diletto, Ti prego di dare la forza e le grazie necessarie per aiutare i sacerdoti a sopportare la persecuzione che subiscono. Aiutali ad aderire alla verità degli Insegnamenti di Tuo Figlio, Gesù Cristo, senza mai negare, indebolire o falsare l’esistenza della Santa Eucaristia. Amen.
Crociata di Preghiera (70), preghiera affinché il clero resti saldo e fedele alla Santa Parola di Dio.
Caro Gesù, aiuta i Tuoi sacri servitori a riconoscere lo scisma che si sta svolgendo in seno alla Tua Chiesa. Aiuta i Tuoi sacri servitori a restare saldi e fedeli alla Tua Santa Parola. Non permettere mai che le ambizioni materiali offuschino il loro amore per Te. Dai loro le grazie per restare puri e umili davanti a Te e per onorare la Tua Santissima Presenza nell’Eucaristia. Aiutali a riconoscere la tentazione messa davanti a loro per distrarli. Apri i loro occhi affinché possano vedere la Verità in ogni tempo. Benedicili, caro Gesù, in questo momento, e ricoprili del Tuo Prezioso Sangue per proteggerli dal male. Dai loro la forza di resistere alle seduzioni di satana se fossero tentati dal fascino di negare l’esistenza del peccato. Amen.
Crociata di Preghiera (82), per la vittoria della Mia Chiesa Rimanente.
Gesù, Re e Salvatore del mondo, impegniamo il nostro onore, la nostra lealtà e le nostre azioni per proclamare a tutti la Tua Gloria. Aiutaci ad ottenere la forza e la fiducia per alzarci e dichiarare la Verità in ogni momento. Non lasciarci esitare o ritardare nella nostra marcia verso la vittoria e nel nostro piano per salvare le anime. Promettiamo il nostro abbandono, il nostro cuore e tutto ciò che possediamo affinché siamo liberati da ogni ostacolo per proseguire il nostro cammino sulla strada spinosa che conduce alle porte del Nuovo Paradiso. Ti amiamo carissimo Gesù, nostro amato Salvatore e Redentore. Ci uniamo in corpo, mente e spirito col Tuo Sacro Cuore. Riversa su di noi la tua grazia di protezione. Coprici col Tuo Prezioso Sangue affinché siamo pieni di coraggio e di amore per alzarci e proclamare la Verità del Tuo Nuovo Regno. Amen.
Crociata di preghiera (83) per l’attenuazione dei castighi. O caro Padre, Dio l’Altissimo, noi Tuoi poveri figli, ci prostriamo davanti al Tuo Glorioso Trono del Cielo. Ti supplichiamo di liberare il mondo dal male. Imploriamo la Tua Misericordia per le anime di coloro che provocano terribili sofferenze ai Tuoi figli sulla terra. Ti preghiamo di perdonarli. Ti preghiamo di sconfiggere l’Anticristo, non appena egli si farà conoscere. Ti chiediamo, caro Signore, di attenuare la Tua Mano del castigo. Ti supplichiamo piuttosto di accogliere le nostre preghiere e le nostre sofferenze per alleviare il dolore dei Tuoi figli in questo momento. Noi confidiamo in Te. Noi Ti onoriamo. Ti ringraziamo per il grande sacrificio che hai fatto quando hai inviato il Tuo unico Figlio, Gesù Cristo, per salvarci dal peccato. Noi accogliamo Tuo Figlio, ancora una volta, come Salvatore dell’umanità. Ti preghiamo di proteggerci. Proteggici dal male. Aiuta le nostre famiglie. Abbi pietà di noi. Amen.
Crociata di Preghiera (87) proteggi la nostra nazione dal Male O Padre, in nome del Tuo Figlio salvaci dal comunismo. Salvaci dalla dittatura. Proteggi la nostra nazione contro il paganesimo. Salva i nostri figli dai pericoli. Aiutaci a vedere la Luce di Dio. Apri i nostri cuori agli insegnamenti di Tuo Figlio. Aiuta tutte le Chiese a rimanere fedele alla Parola di Dio. Ti prego di mantenere i nostri popoli al sicuro dalle persecuzioni. Carissimo Signore, poni su di noi uno sguardo di misericordia, non importa il modo in cui ti offendiamo. Gesù, Figlio dell’Uomo, coprici con il Tuo prezioso sangue. Salvaci dalle insidie del maligno. Ti supplichiamo, Mio Dio, di intervenire e fermare il male dall’inghiottire il mondo in questo momento. Amen. Crociata di Preghiera (94) per curare la mente, il corpo e l’anima.O caro Gesù, mi prostro davanti a Te stanco, malato, nel dolore e con il grande desiderio di sentire la Tua Voce.Permettimi di essere toccato dalla Tua divina presenza affinché sia inondato dalla Tua Luce Divina nella mia mente, nel mio corpo e nella mia anima.Confido nella Tua Misericordia.Abbandono completamente il mio dolore e la mia sofferenza davanti a Te e Ti chiedo di concedermi la grazia della fiducia in Te, così che Tu mi possa guarire da questo dolore e oscurità. Potrò così rinnovarmi totalmente in modo da poter seguire la via della Verità e lasciare che Tu mi conduca alla vita nel Tuo Nuovo Paradiso.Amen.
Crociata di preghiera (97) – per Unire i Gruppi della Crociata di Preghiera O amata Madre della Salvezza, ti prego di unire, attraverso le Tue preghiere, tutto l’esercito rimanente di Dio, in tutto il mondo. Copri tutti i gruppi della Crociata di preghiera con la Grazia della Salvezza, riversata su di noi, attraverso la Misericordia di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Manda i tuoi Angeli a proteggere ciascuno di noi, e soprattutto, quei sacerdoti che conducono i gruppi della crociata di preghiera. Aiutaci a evitare le distrazioni, che causano divisioni tra noi, e proteggici con il dono della Tua armatura, così da diventare immuni agli attacchi, che dovremo sopportare, a causa del nostro amore per Gesù Cristo, in questa Santa Missione per salvare le anime. Amen.
Crociata (112) Per la grazia della salvezza
Carissimo Gesù, ti chiedo di ricoprire le anime di coloro che sono stati infestati da Satana con la Tua speciale Grazia di Salvezza. Libera le loro povere anime dalla crudele prigionia da cui non possono sfuggire. Amen.
Crociata di preghiera (113) Per sconfiggere il male nella nostra terra O Madre della Salvezza, vieni in mezzo a noi e copri la nostra terra con la Tua protezione. Schiaccia la testa alla bestia ed elimina la sua influenza malvagia in mezzo a noi. Aiutaci, tuoi poveri figli perduti, ad alzarsi e dire la verità, quando siamo circondati dalle menzogne. Ti prego, o Madre di Dio, di proteggere la nostra terra e di mantenerci forti, così da poter rimanere fedeli a Tuo Figlio, nel nostro tempo di persecuzione.Amen Crociata di Preghiera (122) Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù CristoCaro Gesù, Ti chiedo di consacrare me, la mia famiglia, gli amici e la mia nazione alla protezione del Tuo Prezioso Sangue. Tu sei morto per Me e le Tue Ferite sono le mie ferite mentre accetto con gratitudine la sofferenza che sopporterò nell’attesa della Tua Seconda Venuta. Soffro con Te, caro Gesù, mentre provi a riunire tutti i figli di Dio nel Tuo Cuore, per farci avere, così, la Vita Eterna. Ricopri col Tuo Sangue Prezioso me e tutti coloro che hanno bisogno della Tua Protezione. Amen
Crociata di Preghiera (143) Per proteggere la Missione di Salvezza. O Madre della Salvezza, proteggi questa Missione, questo dono di Dio per portare la Vita Eterna a tutti i Suoi figli in tutto il mondo. Ti preghiamo di intercedere in nostro favore, attraverso il tuo amato Figlio Gesù Cristo, per darci il coraggio di fare il nostro dovere di servire Dio in ogni momento, e soprattutto quando questo ci provoca sofferenza. Aiuta questa missione a convertire miliardi di anime, secondo la Divina Volontà di Dio, e a trasformare quei cuori di pietra in servitori d’amore di tuo Figlio. Concedi a tutti noi che serviamo Gesù in questa Missione la forza di superare l’odio e la persecuzione della Croce e di accettare la sofferenza che l’accompagna, con generosità di cuore e con la piena accettazione di ciò che potrà venire. Amen.
Recitiamo 5 volte la
Crociata di Preghiera (132) Rinunciare a Satana per proteggere questa missione.
Per salvaguardare questa Missione contro la malvagità di Satana, vi chiedo di iniziare a recitare questa potente preghiera per rinunciare a satana. Quando recitate questa Crociata d Preghiera, almeno due volte a settimana, contribuite a proteggere questa Missione di Salvezza e portare più anime nel Dominio del Regno di Dio:
O Madre della Salvezza, vieni in aiuto di questa Missione. Aiuta noi, il Piccolo Resto dell’Esercito di Dio, a rinunciare a Satana. Ti preghiamo di schiacciare la testa della bestia con il tuo tallone e di rimuovere tutti gli ostacoli nella nostra missione per salvare le anime. Amen.
Litania di preghiera (4) per attenuare le punizioni di Dio Padre. O Dio Altissimo, Ti supplichiamo di avere Misericordia per i peccati dei Tuoi figli. Ti ringraziamo per il dono della terra. Ti ringraziamo per il dono della vita umana. Noi abbiamo a cuore il Dono della vita. Noi accogliamo il Dono della vita. Ti ringraziamo per il Dono di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Ti ringraziamo per il dono della Redenzione. Noi glorifichiamo la Tua Divinità. Ci abbandoniamo completamente davanti a Te, così che la Tua Volontà sia fatta sulla terra come in Cielo. Ti ringraziamo per il Dono dell’Illuminazione della Coscienza. Ti ringraziamo per la promessa della vita eterna. Accogliamo con gratitudine il Nuovo Paradiso. Ti supplichiamo di salvare tutte le anime, comprese quelle che Ti offendono e quelle che sono perdute per Te. Ti ringraziamo per l’Amore che dimostri a tutti i Tuoi figli. Ti ringraziamo per il Dono della Profezia. Ti ringraziamo per il Dono della Preghiera. Ti chiediamo di concederci la pace e la salvezza. Amen.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera.O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime.Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola.Amen
La Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia,
contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto.
Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi!
E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen.
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Da qualche anno, mio figlio si è sposato.Purtroppo non abita vicino a casa mia.Per fortuna, inizio dell’anno si è trasferito nel mio paese per lavoro.La situazione di cui vado orgogliosa, è il rapporto che ho con mia nuora.Mia nuora Silvia, con i suoi trentanni, un caratterino piccante e un corpo bellissimo.Tra noi è scattato subito il feeling, e col passare del tempo abbiamo consolidato un rapporto tra nuora e suocera, a sorella maggiore e sorella minore.Abbiamo venticinque anni di differenza, ma ho un corpo molto giovanile che mi permette di sembrare molto giovane, questo ci fa sembrare due sorelle.Perché la complicità in tutto è nata quasi immediatamente.Ci siamo raccontate la nostra vita prima del matrimonio, cose belle, tristi.Delle attese, dei dolori, di tutto.Ebbene anche del sesso, vissuto prima del matrimonio e dopo.Delle nostre fantasie e dei nostri sogni nel cassetto.Una cosa che ci accomuna ulteriormente da inizio anno, sia mio marito e figlio lavora in una società petrolifera, per cui 6-7 mesi l’anno sono costretti fuori di casa.Ci consideriamo belle vedove bianche.Siamo in contatto con i rispettivi coniugi, mediante telefono o mail.Lei principalmente con i PC.
Telefonicamente, io ci vado a nozze.Bene anche quest’anno l’8 marzo è arrivato e noi sole non sapeva cosa fare.Restare a casa a deprimerci, pensando alle consimili che escono sballandosi.Non non è il nostro mondo.Ciò che cerchiamo, era una serata diversa, pazza bè perché no?
Mia nuora si attacca a internet e dopo breve ricerca scova nella città poco distante alcuni locali che propongono cene con strip man.Cene rosa con finali particolari.Questo non è ciò che vogliamo, troppo classico e scontato.Quest’anno essendo il primo insieme, volevamo trasgredire, uscendo dagli schemi, che qualsiasi donna può immaginare. Silvia manda una mail al marito, mio figlio, in cui spiega la cosa …Pochi minuti e la risposta e unanime, padre e figlio concordano per la vostra festa.
Uscite.
Rispondiamo che andremo a cena fuori con strip maschile finale.Risposta, dei nostri mariti, divertitevi ma toccate poco.Seguono le faccine di parecchi baci.Mi apparto e con il cellulare chiamo mio marito e anch’io spiego la cosa, spiegandogli che sarebbe comunque stata una festa tra nuora e suocera che controlla.Mio marito mi augura una buona serata, sapendo che e in buone mani, il resto sa che ho testa.
Felice 8 marzo, mi augura.
Chiusa questa parte, mia nuora Silvia, propose un ristorante con strip.Io consigliai di andare da Lorenzo, ristorantino tranquillo, e si mangia bene e in certe situazioni ha una cura dei particolari.Si balla, poi anche lì c’è lo strip.
Silvia concorda.
Silvia, parte va a casa per prendere i vestiti per cambiarsi a casa mia, cosi non dovranno fare due viaggi.Sono le diciassette sento suonare, Silvia sale, posa il borsone e mi spiega che voleva pazzie per la serata.Silvia prese il borsone e si dirige in stanza da letto, sparpagliano sul lettone il contenuto diverse gonne calze camicette vari slip mini di forma e dimensione, alcuni veramente micro.Si spoglia e va in bagno a farsi la doccia, ne esce venti minuti dopo.Lasciandomi sbigottita quando usci.Era completamente liscia senza peluria, mostrando una figa rasata, un seno da invidia, non per le dimensioni che sarà una terza, ma per i capezzoli che puntano in alto.M’invita a entrare in doccia, lasciandomi il posto.Sotto la doccia, vedo la lametta, che ha usato, in un attimo ho pensato di eliminare la peluria come aveva fatto Silvia.Uscita dalla doccia Silvia esclama un gridolino di entusiasmo per il mio corpo liscio come lei.Sono le 19.30, pulite e profumate manca solo il vestiario io indosso un paio di pantaloni.
NOOOOO fa Silvia, scusa cambia un po’ dai mettiti questa gonna (abbiamo quasi la stessa taglia, lei quarantaquattro io 46) scampanata che mi arriva a meta coscia con elastico alla vita quindi indossabilissima per me.Mi fa cambiare gli slip con un tanghino (a chiamarli slip è un’utopia, sento l’aria sulle chiappe) beige e reggiseno coordinato (non abbiamo mai avuto problema a metterci nude).Calze nere autoreggenti e infine i miei decolleté nere lucide, con tacco da 12 cm..
Camicia bianca un pochino trasparente.Si guardandomi allo specchio a cinquantacinque anni, posso ancora dire che sono piacente.Silvia indossa una mini di jeans un tanghino che è solo un’idea di capo intimo, un paio di calze chiassose ma che le valorizza le gambe.Ho notato che non indossa reggiseno, ha la grande fortuna di avere una terza, turgida e dura con due bei capezzoli all’insù, beata lei …Sopra un maglioncino traforato che se non sta attenta le spuntano i capezzoli, per cui la rimprovero, forse sono esagerati questi indumenti.Serata pazza ma sì, divertiamoci a stuzzicare sti maschi, che ci vedono solo come donne da monta.Rido divertita, e mi accodo all’idea.
Ore 20.30 siamo davanti al Ristorante, c’è la coda.Quando esce il ragazzo del Ristorante tavolo da quattro persone? Noi siamo in due, dietro di noi una voce maschile, con le signore siamo in quattro.Ci giriamo due maschi sulla quarantina soli, che con gentilezza ci spingono all’ingresso e invitandoci a seguire il cameriere, i quali ci indicano il posto lasciandoci il tempo di accomodarci.
Allibite.
Silvia sta per partire a inveire contro gli sconosciuti.
Quando (lo chiamerò Franco uno e Marco l’altro).
Franco, subito si giustifica, eravamo in due come voi, la coda bhé la vedete, perché non approfittare della situazione, poi a farci perdonare offriamo noi la cena.
Anche in omaggio dell’8 marzo se non vi offendete, e qui si presentano.
Silvia si calma pur senza dire la sua, accettiamo ben volentieri premettendo che la serata terminerà col caffè.
Si ordina, ci si scambia le nostre opinioni, Marco fa presente che lui e Franco sono fratelli.
Sono seduti Franco, Elisabetta, Marco, e Silvia.
Lei mi guarda negli occhi e se ne esce.
Io sono Silvia e lei Elisabetta la mia sorellona.
I nostri genitori dopo anni si sono sbagliati ed è arrivata lei.
La fulmino, ma che cazzate spara? Lei mi tocca un piede.
Reggi il gioco dai.
Sembra, che voglia dire cosi, vabbè tanto siamo distanti da casa e non li conosciamo.
Poi dopo ogni uno per casa sua.
E sì la mia sorellina PICCOLINA questa sera è in vena di pazzie.
Quando rientreremo a casa, mi sentirà.
Loro ridono dello scambio di battute e introducono il discorso dell’8 marzo.
Siamo al caffè . compare anche il limoncello, gli animi sono allegri, e arriva la fatidica domanda che io non avrei voluto che arrivasse.
Franco, con un sussurro di voce. Allora ragazze che fate, vi buttate anche voi in un posto a vedere uno strip maschile?
Silvia perché non possiamo noi donne.
Marco ma scusate.
Perche andare a pagare per uno strip quando potreste averlo gratis, fatto addirittura da due fratelli?
E qui casca l’asino, accenno a rientrare dicendo a Silvia dei bambini, lei è intenta a parlare con Marco, e non mi ascolta.
Franco, guarda che non è una richiesta, è una proposta buttata li.Senza secondi fini, venite, con la vostra macchina, se poi qualcosa non va o se non vi sentite a vostro agio siete libere di andare, nessun limite alla vostra liberta.
Silvia mi guarda … due biglie blu che luccicano stanno lanciando segnali ……… buttiamoci, buttiamoci, buttiamoci……
Franco chiede il conto, paga, e sul retro del biglietto scrive indirizzo e numero di cellulare.
Ci alziamo e usciamo, fuori scambio di baci sulle guance.
A te sorellona che hai più testa, qui ci sono indirizzo e numero, è a un quarto d’ora da qui.
Noi andiamo se sarete sotto chiamate che apriamo.
A dopo spero.
Ci lasciano nel parcheggio Silvia guarda il biglietto e mi guarda.
Che facciamo.
Andiamo, tanta mica può succedere.
No dai ci vediamo due maschietti che si spogliano poi, li lasciamo lì col cazzo duro e ce ne andiamo. – Silvia non sarà pericoloso?
E se poi ci provano?
Dai ma se ci provano, diremmo di no e basta.
Silvia mi chiama sempre ma quando ci sono argomenti scottanti, per avere la mia approvazione.
Ok fa come vuoi, ma sappi che è sbagliato.
Effettivamente quindici minuti ed eravamo sotto casa loro.
Silvia li chiama, tutto ok saliamo da loro.
Hai inviato
Un grazioso appartamento, pulito e ordinato, la musica soft ci accoglie come l’intenso profumo pathciuly, il classico profumo degli anni 70, ci fanno accomodare su un divano basso mentre loro vanno in camera a cambiarsi.
Rientrano e al suono della musica iniziano lo spogliarello.
Marco in pantaloni e torso nudo, non è niente male, prende dei vassoi con due bicchieri una bottiglia di limoncello e versa il liquore freddo, che al contatto con le nostre bocche si scalda.
Scaldando anche lo stomaco.
Lo strip prosegue lento, accattivante onestamente.
Franco mi chiede di slacciare la cintura e sfilarla, poi m’invita ad aprire la patta.
Imbarazzata e rossa, ma nella penombra non si vede, lo faccio con un leggero tremolio.
Idem per Marco con Silvia lei pero più deciso e con mano ferma.
I pantaloni volano, restano in boxer, e il rigonfiamento racchiuso è abbastanza notevole.
Sono ormai solo in boxer quando Franco m’invita a ballare lì sul tappeto, subito imitato da Marco, mi lascio trascinare al centro e abbracciare.
Franco lo fa dolcemente, senza stringere troppo, il suo profumo muschiato mi arriva alle narici, mi piace, e abbandono la testa sulla sua spalla, il contatto si fa più ravvicinato ora sento il cazzo premere contro la pancia e le budella ritorcermi.
Il lento continua, poi con Silvia ci troviamo a schiena a schiena, sento che si gira, e mi accarezza la schiena, mi giro e la osservo, è senza maglioncino, il seno gli svetta duro verso l’alto, abbasso lo sguardo e non vedo più la sua gonna, solo le calze.
Mio dio la cosa sta precipitando Lei mi guarda fissa negli occhi mi pare di leggere ….
Che cazzo di serata sta venendo fuori lei mi mette le mani sulle spalle mi si avvicina e sempre fissandomi mi bacia sulla Bocca.
La lingua cerca di forzare le labbra, resisto, ma lei insiste, sino a che per forza mi tocca cedere.
La sua lingua incontra la mia la stuzzica, me la fa girare in bocca, ora ha iniziato ad accarezzarmi il seno.
Mi piace la cosa, ormai non posso più tirarmi indietro.
Lentamente Franco inizia a spogliarmi, pochi gesti e mi ritrovo in mutande.
Silvia scende con la mano e la insinua nello slip, il micro slip, raggiungendo il taglio ormai umido e inizia a stuzzicare il clitoride …
Lo slip si tende e come per magia si rompe (carogna lo sapeva e me lo ha fatto indossare apposta) scendono i baci di Franco, partono dai polpacci per salire al culo.
Poi alla schiena e al collo, il cazzo duro e nudo struscia sulle natiche.
Silvia oramai ha la lingua che mi gira tra le labbra.
Il limonare di Silvia ora e convulso e contraccambiato da me ormai in preda a forti emozioni.
Le mani di Franco iniziano a stuzzicare le mie tette, mi strizza gentilmente i capezzoli, la libidine sale mie malgrado e la risposta è nella mano di Silvia, un primo schizzo di voglia.
Marco ci afferra per mano e ci fa sdraiare sul piumino che ha appena steso sul tappeto.
Silvia ed io continuiamo a baciarci mentre Franco inizia a lapparmi la fica ormai fradicia di umori.
Marco insinua il cazzo tra le bocche nostre ed entrambe iniziamo a leccare la punta poi Silvia lo ingoia sino alla radice e dopo averlo voluttuosamente risucchiato, me lo passa per ripetere l’operazione che compio con l’ausilio della sua mano che mi spinge da dietro la nuca.
Mi arriva in gola, quasi soffoco ma resisto anche per dimostrare che non sono da meno, poi mi sta venendo su nuovamente la voglia di godere quella lingua.
Silvia si stacca e scende con la lingua piano piano sino all’inguine e inizia a giocare con le grandi labbra mordicchiandole e passando sopra la clito con la punta delicatamente.
Sento due dita introdursi nell’orifizio strappandomi gemiti di piacere.
Ti piace è sorellona ?
Questo è solo l’inizio, Franco ora mi sta baciando il collo mentre sento la punta del suo cazzo molto vicino alla fica lingua e cazzo mi sta facendo impazzire …
Poi Silvia estrae le dita sento che armeggia la punta del cazzo di Franco è sull’incavo della fica.
Silvia mi apre le gambe mentre Franco affonda fino alle palle un gridolino di piacere.
Soffocato dal cazzo di Marco che mi entra in Bocca.
Succhio avidamente, sin che si toglie si stende sul tappeto mentre Silvia gli sale impalandosi con forza grugnendo di piacere.
Lo spettacolo è forte e mi lascio andare a un altro orgasmo contenuto, non voglio sembrare una troia da letto, la lenta scopata continua per lunghi minuti nei quali vengo a raffica sento Silvia godere poi gridare.
Hai inviato
Mi raccomando non venirmi dentro per carità.
Marco allora si toglie prima del peggiore, Silvia gli prende il cazzo e lo stringe alla base bloccando il meato nell’uscita, stimolando cosi il prolungamento dell’erezione.
Dopo alcuni minuti mi viene vicino e ricomincia a baciarmi in bocca toccandomi seno e fica, poi mi fa mettere carponi e scendendo sotto mi lappa violentemente la fica, mentre Franco mi pompa sempre più furiosamente.
Lo sento sino in pancia, la bocca dell’utero è schiacciata dai colpi poderosi mentre gli orgasmi si susseguono.
Due dita mi frugano il buco del culo.
Silvia non ci provare, lascia stare, mmmm.
Le mani di Silvia mi prendono le chiappe e le aprono lasciando a bella mostra il buco del culo, ormai anch’esso in preda a spasimi di godimento.
Franco estrae il cazzo e senza darmi il tempo di reagire me lo pianta brutalmente dentro.
Mentre Silvia mi tiene ferma.
Il lancinante dolore della penetrazione mi toglie il fiato mentre mordo il piumone, Franco lo estrae e lo riaffonda ..una, due, tre, dal dolore al piacere il passo e breve e mi ritrovo ad incitarlo a dare più forte sino a.
Dai sfondami il culo porcone fammelo grande per la mia sorellina.
Il ritmo aumenta, come aumenta la forza dei colpi, ormai è aperta rotta sfondata …
Franco inizia a rantolare e lo sento irrigidirsi nello sfintere mentre la cappella pulsando emette il seme caldo con forza facendomelo salire dentro il colon sinché mi cade sulla schiena stremata
Marco mi entra sotto e mentre Franco è ancora dentro il culo me lo caccia in fica, un po’ di bordate ed anche lui si scarica inondandomi la fica di sborra, calda e appiccicosa, Silvia torna a limonarmi sorridendo furbescamente, ed alitandomi all’orecchio.
Non prendo niente al momento e non volevo rischiare.
Tu sei protetta?
Di rimando.
Bastardina l’hai fatto apposta cosi se ….
Dopo facciamo i conti.
Intanto gli ricambio la limonata con forza e voluttà.
Ormai esausti ci ricomponiamo, Silvia ed Io ci rivestiamo e ci accingiamo a lasciare i nostri due torelli dell’8 marzo.
Franco ci lascia il cellulare se per caso ne avessimo ancora voglia, cosa che Silvia strizzandogli l’occhio lascia intendere fattibile.
Credo valga anche per me.
Poi nel corridoio Franco ci ferma.
Dobbiamo farvi una confessione Marco ed io non siamo fratelli spero non vi spiaccia.
Sulla porta mentre usciamo Silvia afferra per il collo Marco baciando e guardando Franco.
Anche noi abbiamo una cosa da confessarvi.
Elisabetta è mia suocera.
Impossibile descrivere la faccia di entrambi.
Un Bacio al volo ….
Ciao ragazzi ….
Alla prossima io esco sempre con Elisabetta.
Ci avviamo alla macchina, apre, auto e mi guarda, mi bacia con un bacio passionale, infilando la lingua in fondo, Elisabetta andiamo c’è un favoloso letto che ci attende
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Un útero es del tamaño de un puño
un útero es del tamaño de un puño
en un útero caben sillas
todos los médicos cupieron en un útero
y eso no es poca cosa
una persona cupo alguna vez en un útero
no cabe en un puño
es decir, cabe
si la mano está abierta
y eso no implica género
degeneración o generosidad
tener a alguien en la palma de la mano
conocer como la palma de la mano
conocerse los dos, el uno sobre la otra
quién puede decir que conoce a alguien
quién puede decir que conoce la degeneración
quién puede decir que conoce la generosidad
sólo alguien que haya sentido todo eso
en el hueso, que es una forma de decir
a no ser que tenga reumas
o que su hueso esté expuesto
in ítiri is dil timiñi di in piñi
quién puede decir tengo un útero
(el médico) quién puede decir que funciona
(el médico)
il mídiqui
miedo de que no funcione
para qué sirve un útero cuando no se hacen hijos
para qué
piri quí
si tengo un pecho tengo dos
lo mismo con los riñones
tengo dos orejas
minis vincint vin gigh
piri quí
úteros famosos:
el útero de frida kahlo
el útero de golda meir
el útero de maria quitéria
el útero de alejandra pizarnik el útero de hillary clinton
[el útero de diadorim]*
kahlo en la sala de espera
meir la de óvulos de oro
quitéria con always en la guerra
pizarnik sin duda tampax
clinton no teme
los espectáculos en la camilla fría
[pero diadorim nunca fue
al ginecólogo]
un útero expulsa los óvulos
obvios
rojo =
¡todo bien!
tidi istá biin
ni istís imbirizidi
un útero es del tamaño de un puño
en un útero caben capillas
caben bancos hostias crucifijos
caben curas de pitos marchitos
caben monjas de senos quietos
caben las señoras católicas
que no usan anticonceptivos
caben las señoras católicas
que militan frente a las clínicas
a las 6 am en la ciudad de méxico
y caben sus maridos
en casa durmiendo
caben caben
sí caben
y luego van
a comprar pan
repite conmigo: yo tengo un útero
está aquí
es del tamaño de un puño
nunca le ha dado el sol
un útero es del tamaño de un puño
no puede dar golpes
cuestiones importantes:
los movimientos de la bolsa
los costales de soya
las reservas de agua
los barriles de petróleo
volvamos al útero:
maña maña
pata de araña
quién manda en las entrañas
de mamá
tiru tiru
lero lero
____ a-b-o-r-t-ó
yo no puedo
la naranja dulce
está encarcelada
el limón partido
la va a visitar
un tiro contra el aire
y el otro contra el pie
la niña que anda de novia
me debe un favor
una galleta te di
una galleta te pedí
al que me pidió una galleta
ya no lo encuentras aquí
pinta muy largo el camino
el caballo está maduro
comeré de este caballo
nada más que sea en lo oscuro
la gitana leyó tu suerte
dijo que ibas a morir
mas cómo leyó tu muerte
si no sabe ni escribir
si el culo fuera adelante
y el pecho fuera detrás
abundarían los manuales
pa’ educar a los chavales
le compré dulce a la monja
por allá en quiriquiqu
como no tenía alfajores
por mejores dulces fui
sacrifiqué a mi cerdita
allá en la orilla del río
el pato que no era tonto
no dijo este pico es mío
señorita que no estudia
se pondrá a jalar carretas
la yegua sí fue a la escuela
nomás que se quedó afuera
vini vidi vici
piri quí
estimadas señoras, estimados señores,
excelentísimo ministro, querida reina de la fiesta de
la uva,
amable auditorio, brasileños y brasileñas:
les presento
al útero errante
el único
que va calado
garantizado
que no se va a atorar
en las escaleras eléctricas
ni en las bandas
de los aeropuertos
el único
con pase libre en el espacio de schengen
querida amiga, consejos para conservar
mejor tu útero:
—una nunca sabe cuándo va a necesitar
su útero—
en reposo
es tan pequeño y precioso
por eso hay que mantenerlo
en un lugar seguro
lejos de la luz
a una temperatura
de 36 grados
si alguien insiste en verlo
dile: sí, pero rapidito
y no hagas ruido
queridos alumnos: hoy vamos a disecar
el útero de la que fuera
una de las más grandes cantantes nacionales
como ya deben saber
tenemos aquí, preservado en vinagre
en un frasco de frutas en almíbar
el útero de carmem miranda
el útero de carmem miranda
el útero de carmem miranda
tomen sus cucharas
y tazones
de ser necesario
usen baberos
pero en nombre de la ciencia
no se ensucien
los vestidos
apéndice:
algunos hechos que riman sobre el útero:
el útero se ubica
entre el recto
y la vejiga
uno de sus extremos
desemboca en la vagina
el otro se conecta
con las tubas uterinas
la capa basal
es lo que queda del endometrio
después de la menstruación
monosílabos empleados
en la literatura sobre el útero:
un
bisílabos: feto, cérvix, pelvis, parto
trisílabos: útero, vagina, falopio
otros polisílabos: mamíferos, mesometrio
a 36 grados
en anteversoflexión
i piri quí
____
* Maria Quitéria luchó travestida como soldado por la independencia de Brasil en Bahía, entre 1922 y 1923. Diadorim, por su parte, es uno de los personajes centrales de novela Gran Sertón: Veredas, de João Gui- marães Rosa. Se trata igualmente de una mujer travestida, que recorre el sertón como matón a sueldo.
Angélica Freitas, trad. Paula Abramo
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Asentamientos de Mapa- Reclusorio de los Malditos N°1
La maldición hereditaria con la que lidian todos los miembros de los Heraldos de Dragones es una carga que ha durado miles de años en su linaje. Si bien cada clan posee formas de aliviar las consecuencias de la sangre maldita no existe una cura para esta, y por lo tanto antes de que la maldición se salga de control y deforma en cuerpo y alma a los individuos, existe la tradición de expulsar a los miembros del seno del clan.
Gracias a esta práctica no es extraño encontrar campamentos de enfermos por la maldición dracónica dispersos por gran cantidad de sitios, intentado alejarse lo más posible, muchos de estos malditos han encontrado consuelo a la par de otros semejantes, mientras que otros han asumido su fatídico destino y se preparan para el día que las violentas mutaciones afloren en su cuerpo y los consuman.
Los Reclusorios de los Malditos son Asentamientos de Mapa en los cuales los enfermos exiliados de los distintos clanes de Heraldos de Dragones termina, allí los enfermos viven en aldeas cerradas a los extranjeros, aunque es común que muchos de estos partan en búsqueda de la sabiduría para controlar la maldición, volviendo como Sabios y Ermitaños.
Podemos encontrar los Reclusorios de los Malditos en los siguientes mapas: Marismas lavamar, Marismas del Dragón, Costa estéril, Costa de las Perlas y el Golfo de Mehdijeh, siendo común encontrar estos reclusorios en las tierras más alejadas de los grandes centros urbanos de los clanes principales.
#concept art#ulk#worldbuilding#fantasy art#lore#fantasy#asentamientos de mapa#reclusorio de los malditos
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A cinquant’anni non le sopporti più le costrizioni.Non sopporti il reggiseno troppo stretto, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza. A cinquant’anni non hai più voglia di dimostrare, sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare, se agli altri va bene, bene, altrimenti è così lo stesso.
A cinquant’anni non importa se hai avuto o non avuto figli, sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada e se tutto questo non ci sarà, sarai madre di te stessa perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
E chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata, l’importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant’anni hai voglia di libertà. Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri. Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega. Sarai libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male. Non avrai più registri di classe da controllare ne’ chat di mamme da sopportare.
E ora, proprio ora che metà vita l’hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
♥️
I. R.
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