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Sensibilizzazione sul Tumore al Seno: il Bastione si colora di rosa. Cagliari
Domenica 13 ottobre 2024 anche Cagliari aderisce alla Giornata Mondiale
Domenica 13 ottobre 2024 anche Cagliari aderisce alla Giornata Mondiale. Il Comune di Cagliari aderisce alla Giornata Mondiale per la sensibilizzazione per il Tumore al Seno Metastatico illuminando di rosa nelle serata di oggi, domenica 13 ottobre 2024, il Bastione di Saint Remy. A organizzare, per il capoluogo sardo, le attività di sensibilizzazione, che saranno ripetute il 26 ottobre, sono le…
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(Foto: 75alice)
Questo è il buongiorno che amo ricevere, da te. Sei meravigliosa, ricercata. Una donna raffinata. Adoro leccarti le calze e sfilartele, lo sai. Almeno quanto amo sborrartici sopra. So anche che stamattina a letto, prima di docciarti, di sicuro ti sei toccata e hai goduto come una porca.
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Poi, al solito, ti sei ricomposta. Ti sei data un contegno, ti sei vestita con cura. Ma so per certo che ti è rimasta addosso una certa, insopprimibile voglia di me, di noi. Perché quando hai l'onda del desiderio addosso, non ti batte nessuno a vocali osceni. E me ne hai mandati ben tre al calor bianco, poco fa! Ti adoro.
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So che vorresti solo mostrarti nuda, seno di fronte a un muro, quale messaggio chiaro che dica alla mia mente: "sono tua, mi ti offro e non posso scappare." Me l'hai confessato diverse volte. Però, tornando alla realtà, adesso mi mandi anche un bellissimo e più composto buongiorno caffelatte. Che amo. Perché mi conferma che mi vuoi.
Aliantis
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Grazie per aver ascoltato, guardato, letto e aver scritto questo racconto
Ci siamo alimentati e tenuti un po' per mano
Un osceno sorriso
Quando apro la porta dell’appartamento sono in anticipo di dieci minuti sull’orario concordato. Abituata alla mia puntualità, ti colgo di sorpresa, ancora seduta sul davanzale della finestra mentre osservi la strada in attesa del mio arrivo. Il rumore dei miei passi ti fa voltare e quando inquadri la mia figura ti alzi piano, languida.
Rimani così per qualche secondo, per darmi modo di osservarti bene: una camicetta scura, sbottonata fino all’ombelico, mette in mostra i tuoi seni; i capezzoli duri e sporgenti come sassolini risaltano sulla tua carnagione chiara. Indossi un paio di slip di pizzo con il fondo aperto ad esporre il tuo sesso, delle autoreggenti scure ti fasciano le gambe e calzi un paio di scarpe nere dal tacco sottile.
Senza bisogno di parole, ti dirigi verso il centro della stanza, dove un paio di cuscini occupano il pavimento. Ciò che accadrà è ben chiaro ad entrambi, un film immaginario visto e rivisto nelle nostre teste infinite volte, discusso nei minimi dettagli.
Mi avvicino fermandomi a due passi di distanza, mentre ti inginocchi sistemandoti comodamente sui cuscini. Guardandomi allunghi una mano verso una serie di oggetti sistemati con cura lì accanto. Il primo che prendi è il tuo collare: lo slacci e lo indossi lentamente, assaporando la sensazione di stringerlo alla tua gola. Sollevi poi delle catenelle dorate, munite di piccole mollette alle estremità: due le attacchi ai capezzoli, sussultando un po’ più per l’eccitazione che per il dolore, mentre le altre due trovano posto sulle grandi labbra. Una T dorata ora adorna il tuo corpo, costringendoti ad una posizione leggermente incurvata per evitare di sollecitare i punti di aggancio. Mantieni però la testa dritta, il collo proteso a guardarmi negli occhi, cercando di cogliere un fremito nell’espressione attenta che mantengo, osservando la trasformazione che stai mettendo in atto.
Raccogli la maschera e la indossi occultando il tuo sguardo dietro il pizzo nero di cui è fatta, poi prendi le grosse labbra di silicone, le metti in bocca e stringi i lacci di cuoio nero dietro la testa.
Un osceno sorriso di gomma nera ora adorna il tuo volto, labbra troppo grosse e gonfie per il tuo viso lo deformano, rendendolo al contempo sgraziato e attraente. Ricordi quelle antiche statue della fertilità raffiguranti donne con culo e seno troppo grossi, dotate di una sensualità atavica e potente che tocca gli istinti più profondi dell’essere umano.
Completi così la tua trasformazione da essere umano in oggetto di piacere, giocattolo a mio uso e consumo: il tuo piacere oggi è darmi piacere, anzi, permettermi di prenderlo a mio piacimento. Ti siedi sui talloni mentre giungi le mani dietro la schiena: non c’è bisogno di bloccarle con le manette di tessuto, sappiamo entrambi che non le muoverai da lì.
Rimani immobile, in attesa di un mio gesto, di un movimento: vedo i tuoi occhi che sostengono il mio sguardo, poi piano scendono a squadrare la mia figura. Quando si fermano capisco che stai fissando il bozzo nei pantaloni, che cela senza alcun risultato la mia erezione. Percepisco il tuo respiro farsi più affrettato, la salivazione aumentare colando ora abbondante dalla tua finta bocca spalancata: grosse gocce cadono, filanti, bagnando il tuo seno, inzuppando il tessuto leggero della camicetta, scivolando sul tuo corpo fino a raggiungere il tuo inguine. La saliva densa adorna i peli della tua fica con piccole gocce che paiono perle mentre quella che sfugge scende ancora più in basso, mischiandosi con gli umori che cominciano a colare dalla fica, scurendo il tessuto dei cuscini su cui sei inginocchiata con la tua eccitazione.
Mi avvicino, fermandomi a pochi centimetri dal tuo viso, il cazzo ancora costretto nei pantaloni così vicino al tuo naso che per guardarlo sei quasi costretta ad incrociare gli occhi. Resto così qualche minuto, godendo dell’attesa, dell’aspettativa per ciò che entrambi sappiamo che presto accadrà.
Slaccio la cinta e sbottono i pantaloni per liberare il cazzo ormai duro e vedo la tua lingua fare capolino dalle labbra di gomma pregustando il contatto con la mia cappella. Se tu potessi parlare, conciata in quel modo, sono sicuro che mi chiederesti di scoparti la gola subito, o comunque così decido di interpretare i lievi mugolii che emetti.
Decido di non soddisfare questa muta richiesta, strusciandoti invece il cazzo sulla faccia: parto dalla fronte e scendo sulla guancia sinistra passando sull’occhio, seguo il contorno del mento per risalire dal lato opposto. Lo poggio sotto le tue narici e ti faccio sentire il profumo della mia eccitazione, per poi seguire il contorno osceno delle tue nuove labbra di gomma. Ti sento fremere ma un attimo prima di affondare nel buco ormai fradicio di bava che ti ritrovi al posto della bocca, mi allontano. Vado alle tue spalle e percepisco il tuo sconcerto, perché questo non fa parte del film che ci siamo fatti; ho deciso però che se devi essere il mio giocattolo, voglio giocarci come si deve. Mi senti frugare nella borsetta dei giochi e poi avvicinarmi alla tua schiena. Ti inclino leggermente in avanti, sollevando il culo dai talloni. Senti un oggetto scivolare sul tuo sesso, lubrificandosi sulla tua fica fradicia. Capisci essere il tuo vibratore a C quando lo senti penetrare contemporaneamente nella fica e nel culo, stimolandoti con delle pulsazioni leggere ma costanti. Mi senti armeggiare con la catenella che punta la tua fica, a cui appendo l’ovetto vibrante in modo che ad ogni tuo movimento tocchi il clitoride, stimolandoti anche lì.
Ti rimetto in posizione e torno davanti al tuo viso: questa volta basta giochetti, poggio entrambe le mani sulla tua testa e spingo piano il cazzo nella tua bocca. Lo sento arrivarti in fondo, trovare una lieve resistenza. Deglutisci spianando la strada per la tua gola e spingo fino in fondo, fino a farti affondare il naso nel mio pube. Rimango fermo così per qualche secondo, assaporando la sensazione della gola che si chiude attorno al mio cazzo, accarezzando il bozzo che si forma in gola con la mano. Ti sento tremare, forse per un accenno di conato o forse come anteprima di un orgasmo che sta montando dentro di te, usata contemporaneamente in tutti i buchi, splendida e puttana allo stesso tempo. Sfilo il cazzo per farti respirare, poi ricomincio a scoparti la gola aumentando poco alla volta il ritmo: quando mi accorgo che sei vicina a vomitare sfilo di colpo il cazzo facendo eruttare una fontana di saliva e bava che va ad inluridire ancora di più il tuo corpo già vischioso.
Continuo così, rallentando e accelerando il ritmo fin quando non ti sento godere come una lurida cagna, affogata sul mio cazzo, le palle schiacciate sul mento, quasi soffocando nel tentativo di prenderne ancora di più. Ti sento squirtare, i cuscini ormai zuppi di saliva, piscio e succo di fica, inebriante e zozzo cocktail di piacere. Trattengo il mio orgasmo fino a quando non termina il tuo, poi sfilo piano il cazzo dalla tua gola: ormai è completamente ricoperto di bava, che gocciola densa sul pavimento.
Lo afferro e comincio a segarmi lentamente davanti al tuo viso, venendo dopo pochi colpi.
Poggio la cappella sulle tue labbra di gomma, ricoprendole di sperma come fosse un osceno rossetto. La tua lingua sporge cercando di raccoglierne quanto più possibile, ma quando ho finito infilo di nuovo il cazzo spingendola in fondo. Affondo l’ultima volta nella tua gola, facendoti stampare sul mio corpo un bacio di sperma, saliva, lacrime e sudore e piacere e tormento e passione e bisogno finalmente esaudito di prenderci e soddisfarci.
Ti slaccio la bocca di silicone, permettendoti di serrare finalmente la mascella esausta; sfilo il vibratore dal tuo corpo, porgendotelo perché tu possa pulirlo con la bocca, gustando il tuo sapore vischioso su entrambe le estremità del tuo gioco preferito. L’ovetto vibrante riceve lo stesso trattamento, seguito dalle labbra in silicone, da cui raccogli avida le ultime tracce di sperma.
Ti tolgo la maschera e stacco le mollette dal tuo corpo per poi aiutarti a tornare in piedi, ancora malferma sulle gambe.
Mi guardi fiera, troia, sporca, soddisfatta e felice della realizzazione dei nostri perversi desideri e non posso resistere alla voglia di affondare la lingua nella tua bocca, per assaporare il miscuglio dei nostri sapori.
Slaccio per ultimo il collare, riportandoti così alla tua dimensione umana. Ti guido verso il divano, dove collassiamo pigramente.
“Allora, come stai?”
“Ora decisamente meglio”
Le prime parole che scambiamo oggi.
Grazie marinaio. Auguro a entrambi di trovare pace.
@ciclicamentetorno
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Armani
testo di Richard de Combray
introduzione di Arturo Carlo Quintavalle , Postace di Anna Piaggi
edizione a cura di Gini Alhadeff e Graziella Buccellati Piaggi
Franco Maria Ricci, Milano 1982, 224 pagine, 25x37cm, con cofanetto, ISBN 88 216-25931, 6000 copie numerate , copia n.2010
euro 1400,00
email if you want to buy [email protected]
Il libro raccoglie in 121 disegni le creazioni di Giorgio Armani, seguendo l’evoluzione di questo grande astro dello stile. Lo scrittore Richard de Combray ne traccia l’itinerario umano e professionale.
La prima collezione ufficiale di Giorgio Armani, con la sua “griffe”, nel 1975, ha segnato un nuovo capitolo nel modo di vestire contemporaneo e oppone allo stile romantico del periodo un nuovo “tailoring” contemporaneo. Mentre da un lato George Sand ritornava alla ribalta, dall’altro, come omaggio al suo stile “coraggioso”, l’uomo riprendeva, per un momento, una sua storica flamboyance. Questo volume presenta una ricca selezione delle sue invenzioni di stile, raccogliendo disegni nei quali la posa frontale dei figurini è abolita, e abolita è anche la costruzione articolata del corpo secondo modelli proporzionali un tempo accademici, e quindi, a seconda dei tempi, riprogettata secondo formule diverse: figure allungate, figure slanciatissime, figure senza seno e senza natiche oppure con sento e natiche accentuate. Attraverso queste prove grafiche sarà evidente come Armani lasci per strada il rituale stereotipo della “recita di moda” per intraprendere una via personalissima e originale.
01/01/25
#Armani#Giorgio Armani#121 disegni#6000 copie numerate#copia n.2010#Richard de Combray#Anna Piaggi#Arturo Carlo Quintavalle#Gini Alhadeff#fasion books#fashionbooksmilano
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AL VIA IL FARMACO CHE RADDOPPIA LA SOPRAVVIVENZA CON TUMORE AL SENO
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All’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli è stata avviata, per la prima volta in Italia, la cura del tumore al seno, attraverso l’impiego del Capivasertib, un farmaco che adotta un approccio completamente innovativo ed altamente efficace.
Questo farmaco definito “intelligente” rappresenta una novità nel trattamento del tumore metastatico al seno. “Questo approccio ci consente di personalizzare la cura per ogni paziente, migliorando significativamente le possibilità di successo terapeutico” spiega Chiara Saggia direttrice della struttura complessa di Oncologia dell’Asl Vercelli. Il trattamento è stato somministrato ad una paziente di 53 anni, residente nel Verbano, dopo la ripresa della malattia. Negli studi clinici, questo farmaco ha dimostrato di raddoppiare i benefici di sopravvivenza nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico che presentano la mutazione PI3K, rispetto alla sola ormonoterapia.
La lotta contro il tumore al seno avanzato positivo ai recettori ormonali ha visto numerosi progressi negli ultimi anni. Tra questi, uno degli sviluppi più promettenti è l’uso di Capivasertib, un inibitore dell’AKT, in combinazione con Fulvestrant. Uno dei principali ostacoli nel trattamento del tumore al seno avanzato è la resistenza alla terapia endocrina. Questa resistenza è spesso mediata dall’attivazione della via dell’AKT, un meccanismo cellulare che promuove la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule tumorali. Capivasertib agisce bloccando questo percorso, potenziando l’efficacia del Fulvestrant, un modulatore del recettore degli estrogeni utilizzato nel trattamento del tumore al seno avanzato.
Questo traguardo rappresenta una nuova frontiera per le donne affette da carcinoma mammario metastatico che rappresenta oltre il 60% dei casi di tumore al seno.
___________________
Fonte: Chiara Saggia; foto di Thirdman
VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
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A quarant'anni non le sopporti più le costrizioni.
Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza.
A cinquant'anni non hai più voglia di dimostrare.
Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare.
Se agli altri va bene, bene.
Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant'anni non importa se hai avuto o non avuto figli.
Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada.
E se tutto questo non ci sarà,
sarai cimunque madre di te stessa.
Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata.
L'importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant'anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega.
Sei libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare né chat di mamme da sopportare.
Avrai sogni come a vent'anni e chiederai tempo ad ogni Dio per realizzarne ancora.
Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l'hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
(Irene Renei)
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amour de l'après-midi
Oggi mi occupo di te. Quante volte lo ho voluto fare senza potertelo dire, quante volte ho sentito il desiderio di farti ascoltare la mia voce nel silenzio delle pareti nascoste dalle librerie di legno chiaro. Ascoltare, questo devi fare, sentire entrare nella testa le parole. Chiudere gli occhi e lasciare che io solo possa vedere la luce del sole del tardo pomeriggio entrare dalle tapparelle a metà. La polvere che si muove lenta, le mani che si occupano della tua pelle calda.
Oggi mi occupo dei tuoi pensieri, li prendo tra le dita e li muovo lenti, confondendoli, accarezzandoli, trasformandoli da sacri a profani, da disillusi a speranzosi. Oggi le mie mani ti prendono la carne, te la rendono morbida, te la rendono cambiata. Con il tempo che ci vuole a vivere il piacere, a farlo entrare dalla schiena, a farlo passare nelle scapole, sentirlo sfiorare il collo. Il tuo collo da scoprire, il tuo collo da annusare, da sfiorare con le dita e accompagnare con le mani aperte.
Senti il calore sui palmi, senti il calore negli occhi. Oggi lascia fare, lasciati fare, lasciati amare, lasciati toccare, lasciati baciare, lasciati accarezzare, lasciati prendere, lasciati andare. Oggi lascia le mie mani sui tuoi fianchi sinuosi, sui tuoi spigoli scoperti, lascia la tua pelle davanti ai miei occhi, preda del mio desiderio, oggetto delle mie dita. Lascia che il mio piacere di dare diventi il mio piacere di dire, che il tuo godere del desiderio diventi piacere delle parole ascoltate. Con cura, con delicatezza, con sfrontatezza. Oggi ti parlo dei segreti che ho custodito nella mia mente, ti confesso pensieri irrealizzati e sempre più forti, mentre ti scopro la pelle ambrata. Oggi ti dico tutti i miei veri desideri su di te, sulla tua bocca, sul tuo seno che ogni giorno è più bello, sui tuoi capezzoli che diventano ogni ora più invitanti. Oggi ti parlo della mia voglia con le mani ferme sul tuo culo nudo, così senti nelle orecchie e senti nella pelle. Oggi ti lecco la schiena e ti parlo di noi, dei giorni passati e di quelli futuri, delle idee più segrete, delle volte che mi hai fatto godere, delle volte in cui ti ho fatta godere, delle mille volte in cui ti farò godere solo entrandoti nei pensieri, nei momenti più improbabili. Senti la mia bocca come si occupa della tua tranquillità? Senti la mia lingua che ti lecca i brividi, che ti succhia le scapole? Pensa tutti i momenti in cui avresti voluto essere nuda davanti a me, esibire il tuo corpo erotico al mio sguardo estatico. Ricorda tutte le volte in cui hai voluto osare, in cui hai voluto superare il limite per vivere l’orgasmo che ti prende la testa, prima che il corpo. Ripensa ai giochi proibiti, voluti, preparati, dimenticati e poi vissuti, alle mani che hai desiderato addosso, tra le gambe, sulla fica, nella bocca aperta, con gli occhi fissi nei tuoi. Mani di un altro, mani di un’altra. Vivi le mie carezze che diventano strette, le mie mani dolci che diventano forti. Senti il piacere del sentirsi toccata, esplorata, avvinghiata. Girati, esponiti, apri il tuo desiderio segreto alle mie labbra. Fatti leccare la pelle, il calore, l’odore, fatti annusare il sapore, fammi succhiare il bisogno di sentirti amata, presa, desiderata, voluta come se fossi l’unica cosa al mondo, come se fossi la più attraente, desiderabile, invitante, eccitante, arrapante persona che c’è. Fammi prendere quello che sei per me, oggi, fattelo sentire addosso, piena di un desiderio senza confini, senza paure, senza freni. Riempi le mie mani, la mia bocca, le mie labbra, regalami tutta la tua passione. E io ti farò sentire l’amore sotto la pelle.
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Che libri stai leggendo attualmente?
in effetti stranamente i libri che sto leggendo in questo periodo sono più di uno, o meglio, nel mio comodino virtuale ho alcuni libri iniziati e mai completati, alcuni messi in pausa da mesi.
- le anime morte, di gogol’. ho letto i russi sono matti di nori, un libro che racconta alcuni fatti e curiosità sulla letteratura russa, ed è stato per me impossibile non iniziare un romanzo russo dopo la sua conclusione. non ho ancora capito se sia stata la scelta giusta, anzi, le scelte giuste: prima decidere di leggere un romanzo russo in questo periodo e poi scegliere le anime morte.
- ucronia, di carrère. ho troppi libri comprati di carrere e mi sentivo in colpa. è una specie di saggio sul termine che dà il titolo al libro, basato su una teoria filosofica che ragiona su realtà alternative, cioè su ragionamenti ipotetici dell’impatto storico che avrebbero avuto alcuni avvenimenti importanti se si fossero svolti in maniera diversa.
- il seno: storia culturale di una parte politica del corpo, di zimmermann. un insieme di saggi che ragionano su come il seno sia cambiato all’interno della cultura nell’arco della storia e delle società. è illuminante.
- poesie (1974-1992), di cavalli. la poetessa preferita della mia ex ragazza. le poesie però non fanno per me. chissà se lo finirò mai.
- stanley kubrick, a cura di carocci. un insieme di saggi e analisi scritti da vari accademici.
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🎗️ Ottobre è il mese per la prevenzione del cancro al seno (che interessa persone di entrambi i sessi)🍂
Un nastro rosa e un melograno tagliato a metà ci ricordano di prendere cura della nostra salute al seno. Vorrei introdurlo così il nuovo mese che è iniziato, provando a diffondere consapevolezza e supporto, questa volta, per la lotta contro il tumore al seno. 💕
#PrevenzioneAlSeno #OttobreRosa #SaluteDelleDonne
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Equilibrio e Benessere al Castello di Casale Monferrato. Una giornata dedicata alla prevenzione femminile e al benessere, con attività gratuite e aperte a tutti i cittadini.
Il 26 ottobre 2024, presso la Sala Marescalchi del Castello del Monferrato, si terrà l'evento "Equilibrio e Benessere", promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Casale Monferrato.
Il 26 ottobre 2024, presso la Sala Marescalchi del Castello del Monferrato, si terrà l’evento “Equilibrio e Benessere”, promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Casale Monferrato. L’iniziativa, che si svolgerà dalle ore 10:00 alle ore 17:00, è stata organizzata in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno e ha come obiettivo la sensibilizzazione della…
#Assessorato Pari Opportunità#aziende locali#Benessere e salute#benessere emozionale#Benessere Mentale#benessere psicofisico#Castello del Monferrato#certificazione UNI Pdr 125/2022#cura del corpo#cura della persona#Equilibrio e Benessere#Estetica#Eventi Benessere#Eventi Gratuiti#eventi gratuiti Casale Monferrato#eventi per la comunità#evento Casale Monferrato#giornata benessere#incontri formativi#iniziative per la salute#lezioni benessere#Meditazione#migliorare la salute#ottobre prevenzione tumore seno#Ottobre rosa#Parità di genere#pratiche benessere.#prevenzione cancro al seno#prevenzione e benessere#prevenzione femminile
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A cinquant'anni non le sopporti più le costrizioni.
Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza….
A cinquant'anni non hai più voglia di dimostrare.
Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare.
Se agli altri va bene, bene.
Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant'anni non importa se hai avuto o non avuto figli.
Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada.
E se tutto questo non ci sarà, sarai madre di te stessa.
Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata.
L'importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant'anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega.
Sei libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare ne' chat di mamme da sopportare.
Avrai sogni come a vent'anni e chiederai tempo ad ogni dio per realizzarne ancora.
Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l'hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
Irene Renei
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A cinquant'anni non le sopporti più le costrizioni.
Non sopporti il reggiseno troppo stretto, le cene obbligate con la cognata che controlla la polvere nei tuoi angoli, i tacchi alti sui sampietrini e i sorrisi di circostanza.
A cinquant'anni non hai più voglia di dimostrare.
Sei quella che sei, le cose che hai fatto e quelle che ancora vuoi fare.
Se agli altri va bene, bene.
Altrimenti è così lo stesso.
A cinquant'anni non importa se hai avuto o non avuto figli.
Sarai comunque madre: di tua madre, di tuo padre, di una zia rimasta sola, del tuo cane o di un gatto spelacchiato che hai raccolto per strada.
E se tutto questo non ci sarà,
sarai cimunque madre di te stessa.
Perché con gli anni avrai imparato a prenderti cura di un corpo che finalmente ami, nel suo divenire sempre più imperfetto solo agli occhi degli altri.
Che chi se ne importa se metà armadio ha la taglia sbagliata.
L'importante è che la schiena non scricchioli troppo quando ti alzi, che toccandoti il seno non si sentano palline e che le mestruazioni finalmente diventino un problema degli altri.
A cinquant'anni hai voglia di libertà.
Libera di dire di no, libera di stare in pigiama tutta la domenica, libera di sentirti bella per te e non per gli altri.
Libera di camminare da sola: chi ti ama starà al tuo passo, degli altri chi se ne frega.
Sei libera di cantare a squarciagola in auto anche se al semaforo ti guardano male.
Non avrai più registri di classe da controllare né chat di mamme da sopportare.
Avrai sogni come a vent'anni e chiederai tempo ad ogni Dio per realizzarne ancora.
Ti sarai spogliata per gli uomini che hai amato e delle insicurezze che ti facevano tremare.
E ora, proprio ora che metà vita l'hai mangiata a bocconi grandi e di fretta, troverai la voglia di assaggiare piano tutto lo zucchero e il sale dei giorni davanti a te.
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Irene Renei
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LA MADRE DELLA MADRE
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul bambino appena nato, la madre della madre vede sua figlia, appena diventata madre.
Il ruolo di nonna può aspettare, perché è la sua bambina che piange, il suo seno che fa male. La madre della madre strofina i vestiti sporchi, spazza il pavimento, assicura il pranzo.
Compra camicie da notte abbottonate davanti e lava lenzuola sporche di latte e sangue.
Sa quanto è difficile diventare madre.
Nel silenzio del primo mattino, pensa alla figlia: sarà sveglia, dorme? quante volte si è svegliata? Reggerà la mattina con un sorriso? E le porta qualcosa di caldo e il suo dolce preferito e può vedere tutto quello che succede a sua figlia, alla nuova madre, prima di chiunque altro.
La madre della madre aiuta sua figlia a volare. Si prende cura di tutto ciò che è importante per
aiutarla a ricostruire se stessa, per farle scoprire la sua nuova identità.
ORA È UNA MADRE, MA SARÀ SEMPRE SUA FIGLIA.
[Autore sconosciuto]
#madre#famiglia#donne#donna#sorellanza#compassione#comprensione#amore#un giorno questo dolore ti sarà utile#dolore#frasi forza#tumblr#amarsi#coraggio#amore tumblr#resilienza#amoreeee#amore puro#amore eterno#frasi tumblr#amore folle#amoremio❤️#tu sei tutto#tu sai#tu sei#tizianacerra#risveglio#tizianacerralovetrainer#credi in te#arrendersimai
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In occasione della seconda visita della cugina Geltrude Cassi Lazzari a Recanati (colei per cui scrisse il Diario del primo amore - 1817)
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ELEGIA II
Dove son? dove fui? che m’addolora? Ahimè ch’io la rividi, e che giammai Non avrò pace al mondo insin ch’io mora.
Che vidi, o Ciel, che vidi, e che bramai! Perchè vacillo? e che spavento è questo? Io non so quel ch’io fo nè quel ch’oprai.
Fugge la luce, e ’l suolo ch’i’ calpesto Ondeggia e balza, in guisa tal ch’io spero Ch’egli sia sogno e ch’i’ non sia ben desto.
Ahimè ch’io veglio, e quel che sento è il vero; Vero è ch’anzi morrò ch’al guardo mio Sorga sereno un dì su l’emispero.
Meglio era ch’i’ morissi avanti ch’io Rivedessi colei che in cor m’ha posto Di morire un asprissimo desio:
Ch’allor le membra in pace avrei composto; Or fia con pianto il fin de la mia vita, Or con affanno al mio passar m’accosto.
O Cielo o Cielo, io ti domando aita. Che far debb’io? conforto altro non vedo Al mio dolor, che l’ultima partita.
Ahi ahi, chi l’avria detto? appena il credo: Quel ch’io la notte e ’l dì pregar soleva E sospirar, m’è dato, e morte chiedo.
Quanto sperar, quanto gioir mi leva E spegne un punto sol! com’egli è scuro Questo dì che sì vago io mi fingeva!
Amore, io ti credetti assai men duro Allor che desiai quel che m’ha fatto Miser fra quanti mai saranno o furo.
Già t’ebbi in seno; ed in error m’ha tratto La rimembranza: indarno oggi mi pento, E meco indarno e teco, amor, combatto.
Ma lieve a comportar quello ch’io sento Fora, sol ch’anco un poco io di quel volto Dissetar mi potessi a mio talento.
Ora il più rivederla oggi m’è tolto, Ella si parte; e m’ha per sempre un giorno In miseria amarissima sepolto.
Intanto io grido, e qui vagando intorno, Invan la pioggia invoco e la tempesta Acciò che la ritenga al mio soggiorno.
Pure il vento muggia ne la foresta, E muggia tra le nubi il tuono errante, In sul dì, poi che l’alba erasi desta.
O care nubi, o cielo, o terra, o piante, Parte la donna mia; pietà, se trova Pietate al mondo un infelice amante.
Or prorompi o procella, or fate prova Di sommergermi o nembi, insino a tanto Che ’l sole ad altre terre il dì rinnova.
S’apre il ciel, cade il soffio, in ogni canto Posan l’erbe e le frondi, e m’abbarbaglia Le luci il crudo Sol pregne di pianto.
Io veggio ben ch’a quel che mi travaglia Nessuno ha cura; io veggio che negletto, Ignoto, il mio dolor mi fiede e taglia.
Segui, m’ardi, mi strazia, a tuo diletto Spegnimi o Ciel; se già non prima il core Di propria mano io sterpomi dal petto.
O donna, e tu mi lasci; e questo amore Ch’io ti porto, non sai, nè te n’avvisa L’angoscia di mia fronte e lo stupore.
Così pur sempre; e non sia mai divisa Teco mia doglia; e tu d’amor lontana Vivi beata sempre ad una guisa.
Deh giammai questa cruda e questa insana Angoscia non la tocchi: a me si dia Sempre doglia infinita e soprumana.
Intanto io per te piango, o donna mia, Che m’abbandoni, ed io solo rimagno Del mio spietato affetto in compagnia.
Che penso? che farò? di chi mi lagno? Poi che seguir nè ritener ti posso, Io disperatamente anelo e piagno.
E piangerò quando lucente e rosso Apparrà l’oriente e quando bruno, Fin che ’l peso carnal non avrò scosso.
Nè tu saprai ch’io piango, e che digiuno De la tua vista, io mi disfaccio; e morto, Da te non avrò mai pianto nessuno.
Così vivo e morrò senza conforto.
O sol, vedesti in tutto il mondo mai Tanto immenso dolor quant’io sopporto?
Ed ella m’abbandona; e tu che fai, Misero? come l’alma anco ti resta? Solo, in tanto desir come vivrai?
Gelo in mirar l’orribile tempesta Che m’aspetta, e gli affanni e i pianti e l’ire. O sventurato! Ei non può far che questa
Fera vita io sostenga: io vo’ morire.
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► Triduo di preghiera per l'Italia, la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti (28, 29 e 30 luglio)
Carissimi amici, siccome la nostra Nazione ha tanto bisogno della protezione e benedizioni speciali del Nostro Signore e della Madre della Salvezza, e la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti devono mantenersi forti e fedeli al Signore, vi invitiamo a partecipare a questo triduo di preghiera con la maggiore devozione e fervore possibili.
Si farà il quarto fine settimana di ogni mese.
Venerdì, Sabato e Domenica
(28, 29, 30 luglio)
Coroncina della Divina Misericordia qua,
Crociate di preghiera 96, 23, 38, 53, 70, 82, 83, 87,112, 113, 122, 143, cinque volte la crociata 132, Lit. n. 4, 96 e la Preghiera a San Michele Arcangelo.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera. O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime. Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola. Amen
Crociata di Preghiera (23), per la sicurezza di Benedetto XVI.
O Padre Mio Eterno, in nome del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo e della sofferenza che ha subito per salvare il mondo dal peccato, prego ora affinché tu protegga il Vicario Santo, Papa Benedetto, responsabile della Tua Chiesa sulla terra così che anche lui possa contribuire a salvare i Tuoi figli e tutti i Tuoi servitori sacri dal flagello di satana e del suo dominio di angeli caduti che camminano sulla terra per rubare le anime. O Padre proteggi il Papa in modo che i Tuoi figli possano lasciarsi guidare nel vero cammino verso il Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (38), preghiera di salvezza per la Chiesa Cattolica.
O Beata Madre della Salvezza, ti prego di intercedere per la Chiesa Cattolica in questi tempi difficili e per il nostro amato Papa Benedetto XVI, per alleviare la sua sofferenza. Ti preghiamo, Madre della Salvezza, di ricoprire i servi consacrati di Dio con il tuo Manto sacro in modo che ricevano la grazia per esser forti, leali e coraggiosi durante le prove che devono affrontare. Prega anche affinché si prendano cura del loro gregge in conformità con i veri insegnamenti della Chiesa Cattolica. O Santa Madre di Dio dai a noi, la tua Chiesa superstite sulla terra, il dono della leadership in modo che possiamo aiutarti a condurre le anime verso il Regno di tuo Figlio. Ti chiediamo Madre di Salvezza di tenere lontano l’ingannatore dai discepoli di tuo Figlio, nella loro ricerca di salvare le loro anime in modo che siano idonei a oltrepassare i cancelli del Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (53), preghiera per la Chiesa Cattolica.
O Dio Padre, in nome del Tuo Figlio diletto, Ti prego di dare la forza e le grazie necessarie per aiutare i sacerdoti a sopportare la persecuzione che subiscono. Aiutali ad aderire alla verità degli Insegnamenti di Tuo Figlio, Gesù Cristo, senza mai negare, indebolire o falsare l’esistenza della Santa Eucaristia. Amen.
Crociata di Preghiera (70), preghiera affinché il clero resti saldo e fedele alla Santa Parola di Dio.
Caro Gesù, aiuta i Tuoi sacri servitori a riconoscere lo scisma che si sta svolgendo in seno alla Tua Chiesa. Aiuta i Tuoi sacri servitori a restare saldi e fedeli alla Tua Santa Parola. Non permettere mai che le ambizioni materiali offuschino il loro amore per Te. Dai loro le grazie per restare puri e umili davanti a Te e per onorare la Tua Santissima Presenza nell’Eucaristia. Aiutali a riconoscere la tentazione messa davanti a loro per distrarli. Apri i loro occhi affinché possano vedere la Verità in ogni tempo. Benedicili, caro Gesù, in questo momento, e ricoprili del Tuo Prezioso Sangue per proteggerli dal male. Dai loro la forza di resistere alle seduzioni di satana se fossero tentati dal fascino di negare l’esistenza del peccato. Amen.
Crociata di Preghiera (82), per la vittoria della Mia Chiesa Rimanente.
Gesù, Re e Salvatore del mondo, impegniamo il nostro onore, la nostra lealtà e le nostre azioni per proclamare a tutti la Tua Gloria. Aiutaci ad ottenere la forza e la fiducia per alzarci e dichiarare la Verità in ogni momento. Non lasciarci esitare o ritardare nella nostra marcia verso la vittoria e nel nostro piano per salvare le anime. Promettiamo il nostro abbandono, il nostro cuore e tutto ciò che possediamo affinché siamo liberati da ogni ostacolo per proseguire il nostro cammino sulla strada spinosa che conduce alle porte del Nuovo Paradiso. Ti amiamo carissimo Gesù, nostro amato Salvatore e Redentore. Ci uniamo in corpo, mente e spirito col Tuo Sacro Cuore. Riversa su di noi la tua grazia di protezione. Coprici col Tuo Prezioso Sangue affinché siamo pieni di coraggio e di amore per alzarci e proclamare la Verità del Tuo Nuovo Regno. Amen.
Crociata di preghiera (83) per l’attenuazione dei castighi. O caro Padre, Dio l’Altissimo, noi Tuoi poveri figli, ci prostriamo davanti al Tuo Glorioso Trono del Cielo. Ti supplichiamo di liberare il mondo dal male. Imploriamo la Tua Misericordia per le anime di coloro che provocano terribili sofferenze ai Tuoi figli sulla terra. Ti preghiamo di perdonarli. Ti preghiamo di sconfiggere l’Anticristo, non appena egli si farà conoscere. Ti chiediamo, caro Signore, di attenuare la Tua Mano del castigo. Ti supplichiamo piuttosto di accogliere le nostre preghiere e le nostre sofferenze per alleviare il dolore dei Tuoi figli in questo momento. Noi confidiamo in Te. Noi Ti onoriamo. Ti ringraziamo per il grande sacrificio che hai fatto quando hai inviato il Tuo unico Figlio, Gesù Cristo, per salvarci dal peccato. Noi accogliamo Tuo Figlio, ancora una volta, come Salvatore dell’umanità. Ti preghiamo di proteggerci. Proteggici dal male. Aiuta le nostre famiglie. Abbi pietà di noi. Amen.
Crociata di Preghiera (87) proteggi la nostra nazione dal Male O Padre, in nome del Tuo Figlio salvaci dal comunismo. Salvaci dalla dittatura. Proteggi la nostra nazione contro il paganesimo. Salva i nostri figli dai pericoli. Aiutaci a vedere la Luce di Dio. Apri i nostri cuori agli insegnamenti di Tuo Figlio. Aiuta tutte le Chiese a rimanere fedele alla Parola di Dio. Ti prego di mantenere i nostri popoli al sicuro dalle persecuzioni. Carissimo Signore, poni su di noi uno sguardo di misericordia, non importa il modo in cui ti offendiamo. Gesù, Figlio dell’Uomo, coprici con il Tuo prezioso sangue. Salvaci dalle insidie del maligno. Ti supplichiamo, Mio Dio, di intervenire e fermare il male dall’inghiottire il mondo in questo momento. Amen. Crociata di Preghiera (94) per curare la mente, il corpo e l’anima.O caro Gesù, mi prostro davanti a Te stanco, malato, nel dolore e con il grande desiderio di sentire la Tua Voce.Permettimi di essere toccato dalla Tua divina presenza affinché sia inondato dalla Tua Luce Divina nella mia mente, nel mio corpo e nella mia anima.Confido nella Tua Misericordia.Abbandono completamente il mio dolore e la mia sofferenza davanti a Te e Ti chiedo di concedermi la grazia della fiducia in Te, così che Tu mi possa guarire da questo dolore e oscurità. Potrò così rinnovarmi totalmente in modo da poter seguire la via della Verità e lasciare che Tu mi conduca alla vita nel Tuo Nuovo Paradiso.Amen.
Crociata di preghiera (97) – per Unire i Gruppi della Crociata di Preghiera O amata Madre della Salvezza, ti prego di unire, attraverso le Tue preghiere, tutto l’esercito rimanente di Dio, in tutto il mondo. Copri tutti i gruppi della Crociata di preghiera con la Grazia della Salvezza, riversata su di noi, attraverso la Misericordia di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Manda i tuoi Angeli a proteggere ciascuno di noi, e soprattutto, quei sacerdoti che conducono i gruppi della crociata di preghiera. Aiutaci a evitare le distrazioni, che causano divisioni tra noi, e proteggici con il dono della Tua armatura, così da diventare immuni agli attacchi, che dovremo sopportare, a causa del nostro amore per Gesù Cristo, in questa Santa Missione per salvare le anime. Amen.
Crociata (112) Per la grazia della salvezza
Carissimo Gesù, ti chiedo di ricoprire le anime di coloro che sono stati infestati da Satana con la Tua speciale Grazia di Salvezza. Libera le loro povere anime dalla crudele prigionia da cui non possono sfuggire. Amen.
Crociata di preghiera (113) Per sconfiggere il male nella nostra terra O Madre della Salvezza, vieni in mezzo a noi e copri la nostra terra con la Tua protezione. Schiaccia la testa alla bestia ed elimina la sua influenza malvagia in mezzo a noi. Aiutaci, tuoi poveri figli perduti, ad alzarsi e dire la verità, quando siamo circondati dalle menzogne. Ti prego, o Madre di Dio, di proteggere la nostra terra e di mantenerci forti, così da poter rimanere fedeli a Tuo Figlio, nel nostro tempo di persecuzione.Amen Crociata di Preghiera (122) Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù CristoCaro Gesù, Ti chiedo di consacrare me, la mia famiglia, gli amici e la mia nazione alla protezione del Tuo Prezioso Sangue. Tu sei morto per Me e le Tue Ferite sono le mie ferite mentre accetto con gratitudine la sofferenza che sopporterò nell’attesa della Tua Seconda Venuta. Soffro con Te, caro Gesù, mentre provi a riunire tutti i figli di Dio nel Tuo Cuore, per farci avere, così, la Vita Eterna. Ricopri col Tuo Sangue Prezioso me e tutti coloro che hanno bisogno della Tua Protezione. Amen
Crociata di Preghiera (143) Per proteggere la Missione di Salvezza. O Madre della Salvezza, proteggi questa Missione, questo dono di Dio per portare la Vita Eterna a tutti i Suoi figli in tutto il mondo. Ti preghiamo di intercedere in nostro favore, attraverso il tuo amato Figlio Gesù Cristo, per darci il coraggio di fare il nostro dovere di servire Dio in ogni momento, e soprattutto quando questo ci provoca sofferenza. Aiuta questa missione a convertire miliardi di anime, secondo la Divina Volontà di Dio, e a trasformare quei cuori di pietra in servitori d’amore di tuo Figlio. Concedi a tutti noi che serviamo Gesù in questa Missione la forza di superare l’odio e la persecuzione della Croce e di accettare la sofferenza che l’accompagna, con generosità di cuore e con la piena accettazione di ciò che potrà venire. Amen.
Recitiamo 5 volte la
Crociata di Preghiera (132) Rinunciare a Satana per proteggere questa missione.
Per salvaguardare questa Missione contro la malvagità di Satana, vi chiedo di iniziare a recitare questa potente preghiera per rinunciare a satana. Quando recitate questa Crociata d Preghiera, almeno due volte a settimana, contribuite a proteggere questa Missione di Salvezza e portare più anime nel Dominio del Regno di Dio:
O Madre della Salvezza, vieni in aiuto di questa Missione. Aiuta noi, il Piccolo Resto dell’Esercito di Dio, a rinunciare a Satana. Ti preghiamo di schiacciare la testa della bestia con il tuo tallone e di rimuovere tutti gli ostacoli nella nostra missione per salvare le anime. Amen.
Litania di preghiera (4) per attenuare le punizioni di Dio Padre. O Dio Altissimo, Ti supplichiamo di avere Misericordia per i peccati dei Tuoi figli. Ti ringraziamo per il dono della terra. Ti ringraziamo per il dono della vita umana. Noi abbiamo a cuore il Dono della vita. Noi accogliamo il Dono della vita. Ti ringraziamo per il Dono di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Ti ringraziamo per il dono della Redenzione. Noi glorifichiamo la Tua Divinità. Ci abbandoniamo completamente davanti a Te, così che la Tua Volontà sia fatta sulla terra come in Cielo. Ti ringraziamo per il Dono dell’Illuminazione della Coscienza. Ti ringraziamo per la promessa della vita eterna. Accogliamo con gratitudine il Nuovo Paradiso. Ti supplichiamo di salvare tutte le anime, comprese quelle che Ti offendono e quelle che sono perdute per Te. Ti ringraziamo per l’Amore che dimostri a tutti i Tuoi figli. Ti ringraziamo per il Dono della Profezia. Ti ringraziamo per il Dono della Preghiera. Ti chiediamo di concederci la pace e la salvezza. Amen.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera.O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime.Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola.Amen
La Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia,
contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto.
Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi!
E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen.
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Un útero es del tamaño de un puño
un útero es del tamaño de un puño
en un útero caben sillas
todos los médicos cupieron en un útero
y eso no es poca cosa
una persona cupo alguna vez en un útero
no cabe en un puño
es decir, cabe
si la mano está abierta
y eso no implica género
degeneración o generosidad
tener a alguien en la palma de la mano
conocer como la palma de la mano
conocerse los dos, el uno sobre la otra
quién puede decir que conoce a alguien
quién puede decir que conoce la degeneración
quién puede decir que conoce la generosidad
sólo alguien que haya sentido todo eso
en el hueso, que es una forma de decir
a no ser que tenga reumas
o que su hueso esté expuesto
in ítiri is dil timiñi di in piñi
quién puede decir tengo un útero
(el médico) quién puede decir que funciona
(el médico)
il mídiqui
miedo de que no funcione
para qué sirve un útero cuando no se hacen hijos
para qué
piri quí
si tengo un pecho tengo dos
lo mismo con los riñones
tengo dos orejas
minis vincint vin gigh
piri quí
úteros famosos:
el útero de frida kahlo
el útero de golda meir
el útero de maria quitéria
el útero de alejandra pizarnik el útero de hillary clinton
[el útero de diadorim]*
kahlo en la sala de espera
meir la de óvulos de oro
quitéria con always en la guerra
pizarnik sin duda tampax
clinton no teme
los espectáculos en la camilla fría
[pero diadorim nunca fue
al ginecólogo]
un útero expulsa los óvulos
obvios
rojo =
¡todo bien!
tidi istá biin
ni istís imbirizidi
un útero es del tamaño de un puño
en un útero caben capillas
caben bancos hostias crucifijos
caben curas de pitos marchitos
caben monjas de senos quietos
caben las señoras católicas
que no usan anticonceptivos
caben las señoras católicas
que militan frente a las clínicas
a las 6 am en la ciudad de méxico
y caben sus maridos
en casa durmiendo
caben caben
sí caben
y luego van
a comprar pan
repite conmigo: yo tengo un útero
está aquí
es del tamaño de un puño
nunca le ha dado el sol
un útero es del tamaño de un puño
no puede dar golpes
cuestiones importantes:
los movimientos de la bolsa
los costales de soya
las reservas de agua
los barriles de petróleo
volvamos al útero:
maña maña
pata de araña
quién manda en las entrañas
de mamá
tiru tiru
lero lero
____ a-b-o-r-t-ó
yo no puedo
la naranja dulce
está encarcelada
el limón partido
la va a visitar
un tiro contra el aire
y el otro contra el pie
la niña que anda de novia
me debe un favor
una galleta te di
una galleta te pedí
al que me pidió una galleta
ya no lo encuentras aquí
pinta muy largo el camino
el caballo está maduro
comeré de este caballo
nada más que sea en lo oscuro
la gitana leyó tu suerte
dijo que ibas a morir
mas cómo leyó tu muerte
si no sabe ni escribir
si el culo fuera adelante
y el pecho fuera detrás
abundarían los manuales
pa’ educar a los chavales
le compré dulce a la monja
por allá en quiriquiqu
como no tenía alfajores
por mejores dulces fui
sacrifiqué a mi cerdita
allá en la orilla del río
el pato que no era tonto
no dijo este pico es mío
señorita que no estudia
se pondrá a jalar carretas
la yegua sí fue a la escuela
nomás que se quedó afuera
vini vidi vici
piri quí
estimadas señoras, estimados señores,
excelentísimo ministro, querida reina de la fiesta de
la uva,
amable auditorio, brasileños y brasileñas:
les presento
al útero errante
el único
que va calado
garantizado
que no se va a atorar
en las escaleras eléctricas
ni en las bandas
de los aeropuertos
el único
con pase libre en el espacio de schengen
querida amiga, consejos para conservar
mejor tu útero:
—una nunca sabe cuándo va a necesitar
su útero—
en reposo
es tan pequeño y precioso
por eso hay que mantenerlo
en un lugar seguro
lejos de la luz
a una temperatura
de 36 grados
si alguien insiste en verlo
dile: sí, pero rapidito
y no hagas ruido
queridos alumnos: hoy vamos a disecar
el útero de la que fuera
una de las más grandes cantantes nacionales
como ya deben saber
tenemos aquí, preservado en vinagre
en un frasco de frutas en almíbar
el útero de carmem miranda
el útero de carmem miranda
el útero de carmem miranda
tomen sus cucharas
y tazones
de ser necesario
usen baberos
pero en nombre de la ciencia
no se ensucien
los vestidos
apéndice:
algunos hechos que riman sobre el útero:
el útero se ubica
entre el recto
y la vejiga
uno de sus extremos
desemboca en la vagina
el otro se conecta
con las tubas uterinas
la capa basal
es lo que queda del endometrio
después de la menstruación
monosílabos empleados
en la literatura sobre el útero:
un
bisílabos: feto, cérvix, pelvis, parto
trisílabos: útero, vagina, falopio
otros polisílabos: mamíferos, mesometrio
a 36 grados
en anteversoflexión
i piri quí
____
* Maria Quitéria luchó travestida como soldado por la independencia de Brasil en Bahía, entre 1922 y 1923. Diadorim, por su parte, es uno de los personajes centrales de novela Gran Sertón: Veredas, de João Gui- marães Rosa. Se trata igualmente de una mujer travestida, que recorre el sertón como matón a sueldo.
Angélica Freitas, trad. Paula Abramo
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