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ARCHEOLOGIA / Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere riapre in tutto il suo splendore
#ARCHEOLOGIA / Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere riapre in tutto il suo splendore Datato alla fine del I secolo d.C., è ritenuto il luogo di culto mitraico più antico d’Occidente. Gli #affreschi sono stati appena restaurati
Datato alla fine del I secolo d.C., è ritenuto il luogo di culto mitraico più antico d’Occidente. Per preservarne gli affreschi appena restaurati, si potrà entrare pochi alla volta. Tauroctonia affrescata nel mitreo di Santa Maria Capua Vetere, I-II secolo d.C. (Commons) Riapre dopo un elaborato restauro il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, lo straordinario luogo di culto mitraico datato alla…
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Il labirinto ai confini del mondo di Marcello Simoni: Un thriller medievale che intriga e affascina. Recensione di Alessandria today
Marcello Simoni ci trascina in un viaggio nel Medioevo, tra misteri, eresie e intrighi alla corte di Federico II.
Marcello Simoni ci trascina in un viaggio nel Medioevo, tra misteri, eresie e intrighi alla corte di Federico II. Una trama densa di mistero e avventura Nel romanzo “Il labirinto ai confini del mondo”, terzo capitolo della saga “Il mercante di libri maledetti”, Marcello Simoni costruisce un intricato thriller storico ambientato nell’Italia del 1229. Il protagonista, Ignazio da Toledo, mercante…
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Sono nato in un'epoca in cui la maggior parte dei giovani aveva perduto la fede in Dio, per la stessa ragione per cui i loro padri l'avevano avuta - senza sapere perché. E quindi, poiché lo spirito umano tende per sua natura a criticare perché sente, e non perché pensa, la maggior parte di quei giovani ha scelto l'Umanità come succedaneo di Dio. Appartengo, tuttavia, a quella specie di uomini che si trovano sempre al margine di ciò a cui appartengono, e che non vedono solo la moltitudine che li contraddistingue, ma anche i grandi spazi che li circondano. E per questa ragione che non ho abbandonato Dio così incondizionatamente come loro, né ho mai accettato l'Umanità. Ho considerato che Dio, essendo improbabile, potrebbe esistere e quindi essere adorato; ma che l’Umanità, essendo un mero concetto biologico, e non significando null'altro che la specie animale umana, non era più degna di adorazione di qualsiasi altra specie animale. Questo culto dell'Umanità, con i propri rituali di Libertà e Uguaglianza, mi è sempre sembrato una reviviscenza dei culti antichi, in cui gli animali erano come dei, oppure gli dei avevano teste di animali. Così, non sapendo credere in Dio, e non potendo credere in un coacervo di animali, sono rimasto, come altri sull' argine delle genti, in quella distanza da tutto comunemente nota come Decadenza. La Decadenza è la perdita assoluta dell' incoscienza; perché l'incoscienza è il fondamento della vita. Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe. A chi, come me, vive non sapendo di avere vita, che cosa resta, come ai miei pochi simili, se non la rinuncia in quanto modo e la contemplazione in quanto destino? Non sapendo che cosa sia la vita religiosa, e non potendo saperlo, perché non può esistere fede con la ragione; non potendo avere fede nell'astrazione dell'uomo, né sapendo come comportarci dinanzi a essa, ci restava, come motivo di esistenza dell'anima, la contemplazione estetica della vita. E quindi, estranei alla solennità di tutti i mondi, indifferenti al divino e sprezzanti dell'umano, ci abbandoniamo futilmente alla sensazione senza proposito, coltivata in un epicureismo esasperato, come conviene ai nostri nervi cerebrali.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
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La Wicca
Spesso, quando sentiamo o leggiamo il termine "wicca", siamo portati a pensare che si tratti di un qualche culto misterioso, legato per lo più a pratiche occulte oscure e al satanismo. Niente di piu' sbagliato e di piu' lontano dalla realtà. Il fraintendimento è legato ad un retaggio che si è tramandato secoli dopo la grande inquisizione con la caccia alle streghe perché la Chiesa cattolica perseguitava coloro che professavano culti pagani associandoli al culto del male. La Wicca è solo ed esclusivamente un percorso di spiritualità incentrato sul culto della natura. dei suoi cicli e della vita stessa, dove non esistono regole imposte dalla divinità. È estremamente importante sapere che i wiccan non adorano né riconoscono il concetto di "Satana", "diavolo" o altre entità simili. I wiccan vedono "Satana" come un simbolo contrario alle tradizioni ebraiche e cristiane. Sebbene i wiccan non utilizzino la Bibbia, considerano il cristianesimo e l'ebraismo come un sistema di miti mondiali che merita lo stesso rispetto di qualsiasi religione. Ognuno è libero di seguire i propri sogni e aspirazioni, con l'unica e inscindibile clausola di non fare del male al prossimo. Si basa principalmente su antichi culti sciamanici, sulle antiche religioni animiste e sulle credenze druidiche, con alcuni richiami alle filosofie e alle religioni orientali. Splendido vero? Il male non c'entra assolutamente niente è fuori contesto perlomeno non nella Wicca legata alla natura. Gerald Gardner ex funzionario inglese, che nella metà degli anni '50 pubblicò una serie di libri dove esponeva i principi fondamentali di questa religione e fu proprio Gardner a fondare la "religione" della Wicca moderna. Le congreghe in cui i wiccan si riuniscono si chiamano coven e non sono riunite e strutturate secondo una gerarchia, ma indipendenti le une dalle altre, anche se collegate tra loro. Tutto ciò che esiste è formato dai cinque fondamenta (aria, acqua, fuoco, terra, spirito), che sono rappresentati attraverso il simbolo del pentacolo all'interno di un cerchio. Per quanto riguarda i riti, invece, ogni coven può decidere quali svolgere, anche in base alla corrente che viene seguita. Alcuni rituali vengono svolti solo all'interno delle coven, per cui chi pratica a livello individuale può conoscere la parte dei riti pubblici, ma non la parte iniziatica della religione. Il calendario della Wicca si divide in due feste: Sabbat dedicato a Dio sono 8 feste legate ai movimenti del Sole. Tra i più importanti ci sono Samhain (31 ottobre), il capodanno celtico che segna la morte del vecchio anno, e il suo opposto Beltaine (1 maggio), dove si festeggia la natura e la fertilità. Gli esbat, dedicati alla Dea, sono feste legate al ciclo lunare. Possono essere 12 o 13 a seconda di quante lunazioni ci sono in un determinato anno. Ogni corrente Wicca festeggia l'esbat in un momento diverso del ciclo lunare ed è un rituale più intimo e raccolto rispetto al sabbat. Spesso si festeggia da soli. Gli strumenti rituali wicca, invece, sono molti e molto diversi tra loro. I quattro strumenti più importanti sono:
l'athame, un grosso pugnale dal manico scuro usato per dirigere i flussi di energia e per svolgere il Grande Rito dell'unione tra la Dea e il Dio;
la bacchetta, usata come l'athame per dirigere i flussi di energia che non sopportano il metallo;
la coppa (o il calice), usata durante il Grande Rito e in molti altri rituali;
il pentacolo, che benedice e purifica ciò che vi viene posto sopra. Chi pratica la Wicca non fa alcun sortilegio o incantesimo, non invoca il male, non pratica rituali negativi perché la regola base del movimento wicca di tutto il mondo è proprio il rispetto di tutti gli esseri viventi, umani ed animali. La consapevolezza della responsabilità che queste persone hanno nei confronti di tutto il creato è altissima e concepiscono che il potere creativo dell' Universo si manifesta sia nell'uomo quanto nella donna dando valore alla sessualità come piacere e come incarnazione della Vita. In sintesi possiamo dire che le streghe pagane della Wicca considerano la magia il mezzo più efficace per assumere il controllo della loro vita, per fare in modo che gli avvenimenti esterni prendano un corso che sia conforme ai loro desideri, per migliorare lo stato energetico del nostro pianeta e per entrare in contatto con la Dea. Le streghe della Wicca hanno elaborato una serie di regole che devono essere rispettate da quanti praticano la magia: tale serie di regole prende il nome di “Legge del Potere”. Le streghe della Wicca sostengono di non praticare la magia al fine di distruggere altri individui anche se in caso di necessità i poteri magici possono essere utilizzati per proteggere se stessi e per ottenere vantaggi personali.
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La 'Ndocciata
Le radici della tradizione risalgono all'epoca romana, al tempo della tribù del Sannio; i Sanniti usavano 'ndocce come fonte di luce durante gli spostamenti tribali che si verificavano durante la notte. La tradizione da allora, dopo il XVIII secolo, è stata tramandata dai contadini che cercavano di illuminare il percorso dei vari quartieri per raggiungere le numerose chiese nella notte di Natale.[4] Ulteriori differenti credenze sono state accostate alla 'Ndocciata nel corso degli anni; per esempio, se il vento soffiava da nord durante i falò ci si aspettava un buon anno. Durante il Medioevo, si credeva, inoltre, che il fuoco aiutasse ad allontanare le streghe,[4] mentre secondo altri studi, questo rito era legato ad antichi riti della rinascita della luce, collegati al solstizio d'inverno.[5] Vi sono ulteriori ipotesi per cui la 'ndocciata fosse legata a un sincretismo in cui al centro erano il fuoco e i culti arborei.
(Fonte Wikipedia)
Oggi sono stato qui.
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𝙇𝙖 𝙢𝙤𝙧𝙩𝙚 𝙚 𝙞 𝙨𝙪𝙤𝙞 𝙧𝙞𝙩𝙞
Venerdì 1 novembre ore 17.00
Dalle tombe italiche alla "città per sempre" racconti di culti funerari antichi.
Prenotazione obbligatoria: 339-6762505
Costo attività: € 8,00
Ingresso musei: intero* € 7,00; ridotto** € 4,00; gratuito fino ai 18 anni
* (Ingresso intero: 1° Museo € 5,00 + ingresso ridotto 2° Museo € 2,00 = € 7,00)
** (Ingresso ridotto: 1° Museo € 2,00 + ingresso 2° Museo € 2,00 = € 4,00)
𝙋𝘼𝙍𝙏𝙀𝙉𝙕𝘼 𝘿𝘼𝙇 𝙈𝙐𝙎𝙀𝙊 𝘼𝙍𝘾𝙃𝙀𝙊𝙇𝙊𝙂𝙄𝘾𝙊 𝙉𝘼𝙕𝙄𝙊𝙉𝘼𝙇𝙀 𝙑𝙄𝙇𝙇𝘼 𝙁𝙍𝙄𝙂𝙀𝙍𝙅
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🇮🇹 Ho iniziato ieri sera la serie tv 'The Red King', con Marc Warren nel cast. Marc è uno dei miei attori preferiti, lo conosco dai tempi di 'Mad dogs', nel lontano 2011 (e riguardare tutte le stagioni di Mad Dogs ogni estate è un pò una delle mie tradizioni estive :D). Ho visto i primi due episodi (su un totale di sei) e mi è piaciuta molto ma, del resto, io amo questa tipologia di storie (piccole comunità, antichi culti pagani, ecc). Curiosa di vedere come finisce! --- 🇬🇧 I started the TV series 'The Red King' last night, with Marc Warren in the cast. Marc is one of my favorite actors, I've known him since 'Mad dogs', way back in 2011 (and rewatching all the seasons of Mad Dogs every summer is kind of one of my summer traditions :D). I watched the first two episodes (out of a total of six) and I liked it a lot but, on the other hand, I love this type of story (small communities, ancient pagan cults, etc.). Curious to see how it ends!
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IL CORPO E IL SANGUE
IL CORPO E IL SANGUE
di Luigi Angelino IL CORPO E IL SANGUE Quando si fa riferimento all’espressione “il corpo e il sangue”, ci viene in mente immediatamente l’eucaristia, uno dei sette sacramenti della Chiesa Cattolica. Come è ben noto, la dottrina cristiana mutua e rielabora numerosi elementi della cultura classica ed, in particolare, per quanto riguarda l’eucaristia, rievoca alcuni rituali degli antichi culti…
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I nomi degli dei greci nella religione romana
La religione romana era un sincretismo di culti italici e greci. Nel corso dei secoli, gli antichi romani adottarono e adattarono molte divinità greche, dando loro nuovi nomi e caratteristiche. La corrispondenza tra i nomi degli dei greci e romani non è sempre univoca. In alcuni casi, i romani adottarono semplicemente il nome greco, mentre in altri casi crearono un nuovo nome che rispecchiasse le funzioni o le caratteristiche della divinità. I nomi più comuni Tra i nomi più comuni che gli antichi romani diedero agli dei greci vi sono: - Giove per Zeus, il padre degli dei e degli uomini - Giunone per Era, la regina degli dei - Marte per Ares, il dio della guerra - Minerva per Atena, la dea della saggezza e della guerra - Nettuno per Poseidone, il dio del mare - Cerere per Demetra, la dea dell'agricoltura - Vesta per Estia, la dea del focolare domestico - Vulcano per Efesto, il dio del fuoco e della metallurgia Altri nomi Altri nomi comuni includono: - Apollo per Febo, il dio del sole, della musica e della poesia - Diana per Artemide, la dea della caccia, della natura e della luna - Bacco per Dioniso, il dio del vino, dell'ebbrezza e del teatro - Eros per Amore, il dio dell'amore e della bellezza - Proserpina per Persefone, la dea dei morti e dell'oltretomba - Esculapio per Asclepio, il dio della medicina Le differenze In alcuni casi, le differenze tra i nomi degli dei greci e romani riflettono differenze nelle funzioni o nelle caratteristiche delle divinità. Ad esempio, il nome greco Zeus significa "splendente", mentre il nome romano Giove significa "dio". Questa differenza riflette il fatto che Zeus era il dio supremo della religione greca, mentre Giove era solo una delle tante divinità del pantheon romano. In altri casi, le differenze tra i nomi riflettono semplicemente la difficoltà di tradurre le parole greche in latino. Ad esempio, il nome greco Hera significa "signora", mentre il nome romano Giunone è un adattamento del nome greco *Heraion, che significa "tempio di Hera". L'influenza della religione greca sulla religione romana L'adozione e l'adattamento di divinità greche da parte degli antichi romani ebbe un'influenza significativa sulla religione romana. A partire dal IV secolo a.C., la religione greca divenne sempre più popolare a Roma, e molte divinità greche furono assimilate al pantheon romano. Questa influenza greca si manifestò in vari modi. Innanzitutto, i romani iniziarono a celebrare i festival greci in onore delle divinità greche. In secondo luogo, i romani iniziarono a costruire templi e santuari in onore delle divinità greche. In terzo luogo, i romani iniziarono a creare opere d'arte e letteratura che raffiguravano le divinità greche. L'influenza greca sulla religione romana continuò anche dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Nel Medioevo, molti dei nomi e delle caratteristiche delle divinità greche furono adottati dalla religione cristiana. Foto di Cari R. da Pixabay Read the full article
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Roma / Il crepuscolo degli dèi: riapre alle visite il Santuario Siriaco del Gianicolo (e svela i suoi segreti) [LE FOTO]
Roma / Il crepuscolo degli dèi: riapre alle visite il Santuario Siriaco del Gianicolo (e svela i suoi segreti) [LE FOTO] Quattro giornate di visite gratuite, tra ottobre e novembre
Redazione Riapre le sue porte al pubblico il Santuario Siriaco del Gianicolo con quattro giornate di visite gratuite, tra ottobre e novembre, in un luogo che dalle origini di Roma fino alla tarda antichità è stato testimone della ascesa e della caduta delle religioni pagane ed è oggi più che mai pieno di fascino. Il complesso, inizialmente considerato un luogo di culti siriaci, dopo gli ultimi…
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Don Paolo Scquizzato "Natale di Gesù"
Natale di Gesù Il Natale cristiano si cominciò a celebrarlo tardivamente nella Chiesa. Nel 350 un papa, Giulio I, fissa la data del 25 dicembre mutuandola da antichi culti pagani provenienti dalla Siria e poi confluiti nella cultura romana. Secondo il calendario giuliano il 25 dicembre era il giorno del Solstizio d’inverno, quando il Sole pareva andasse a morire all’estremo orizzonte toccando…
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INANNA DISCENDE NEGLI !NF3R1: ANALISI DEL POEMA E DELLA LA SOCIETA' SUME...
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"UÀNEMA, festa degli altri vivi": la rassegna dal 28 ottobre al 1° novembre
"UÀNEMA, festa degli altri vivi": la rassegna dal 28 ottobre al 1° novembre Napoli. Cinque giorni di aperture gratuite straordinarie degli ipogei cittadini, alla scoperta degli antichi culti che animano il sottosuolo napoletano, tra “capuzzelle” adottate, anime “pezzentelle” e storie di sogni, teschi, miracoli e devozione ed uno special event il 2 novembre. La rassegna prevede 3 macro-categorie di eventi totalmente gratuiti: visite guidate presso chiese ed ipogei, performance teatrali e musicali e proiezioni cinematografiche notturne. Una serie di aperture straordinarie serali e notturne consentirà, infatti, di visitare alcuni degli ipogei in cui il rito ha preso forma nel corso dei secoli, con un programma che si arricchisce di nuovi siti tutti da scoprire: alle chiese di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, di Santa Luciella ai Librai, di San Giovanni Maggiore, di Sant’Anna dei Lombardi, dei SS. Cosma e Damiano a Secondigliano e al complesso museale dell'Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini, si aggiungono la chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini e la Basilica di San Pietro ad Aram. L’elenco dei siti che, in via eccezionale, saranno fruibili di sera comprende anche l’ipogeo dei Cristallini, le catacombe di San Gennaro e San Gaudioso e il cimitero delle 366 Fosse.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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(via Leggende di Romagna. Un Basilisco nella bassa imolese - FEDERICO BERTI)
La Romagna è zeppa di draghi, le leggende sono diverse, c’è chi vuole ricondurle al ricordo di animali reali che un tempo erano sulla terra, chi vi vede le bonifiche di territori impaludati e altri vi trovano riferimenti all’estirpazione di antichi culti pagani ed eresie.
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I culti misterici nel mondo antico
In questo articolo prenderemo in considerazione l’importanza dei culti misterici nel mondo antico. A metà estate nel mese chiamato “della festa di tammuz” gli antichi babilonesi celebravano il rifiorire della natura con una forte sorta di pantomima che raffigurava la morte e la rinascita del dio della vegetazione Tammuz. Tali divinità della vegetazione erano venerate con nomi diversi nel mondo antico (Adone, Osiride, Astis) in ogni caso si trattava presso i popoli antichi di una divinità legata al processo di morte e rinascita del mondo vegetale. A tal divinità si dedicavano culti e pratiche magiche iniziatiche sia in Egitto sia nella Mesopotamia. Per fare degli esempi a Tammuz i babilonesi innalzavano veri e propri lamenti funebri cantandoli sopra un’effige del dio. Tale effige veniva lavata con acque pure unta d’olio e avvolta in un manto rosso mentre i fumi d’incenso si alzavano nell’aria come per smuovere i suoi sensi e svegliarlo dal sonno della morte. Il rapporto con questi riti che celebravano la morte della vegetazione nell’inverno e la sua rinascita nella primavera estate si svilupparono poi in tutte le terre d’oriente e nell’antica Grecia culti magico religiosi di carattere iniziatico. Tali culti misterici il cui significato andava oltre quello dei riti agrari poiché esprimevano soprattutto in Grecia un desiderio di autentica beatificazione. In Grecia erano particolarmente noti i misteri celebrati nella città di Eleusi. Nella tradizione dei misteri eleusini la parola chiave è proprio beatitudine intesa come riferita alla vita dopo la morte. Appare evidente il notevole salto di qualità tra pratiche magiche che avevano come scopo la guarigione da una malattia o il benessere in questo mondo e il significato dei riti iniziatici dei misteri. Infatti nei riti misterici l’interesse cambiava nettamente natura e si dirigeva sempre più esplicitamente alla dimensione ultraterrena. Infatti in questi riti misterici non aveva più importanza il “qui e d’ora” e neppure la semplice continuazione dell’esistenza oltre la dimensione finita e terrena. Sempre più esplicito almeno a partire dal V secolo a.C. era l’interesse preciso nei riguardi della salvaguardia della felicità eterna. A dire degli iniziati ai riti misterici dalla felicità eterna erano esclusi i non iniziati ai misteri. Ma in definitiva che cosa veniva promesso agli iniziati ai riti misterici? A tali iniziati veniva promesso un destino di felicità ultraterrena non alla portata degli altri individui. La certezza di tale felicità ultraterrena nei misteri eleusini si fondava su un rito e su una visione del mondo riconducibile alla dea Demetra che era nell’antica Grecia una divinità della terra e del grano. Nei misteri eleusini l’iniziando doveva elencare tutte le azioni da lui compiute per essere ammesso ai misteri. L’iniziando concludeva il suo breve discorso con la seguente frase:” ho digiunato ho bevuto la pozione ho preso dalla cesta “. Gli studiosi dei misteri eleusini non hanno ancora compreso a dispetto dei molti studi e delle molte ipotesi che cosa veniva preso dalla cesta e neppure quale fosse il significato di tali azioni elencate. Riguardo a tali misteriose parole Walter Otto ha affermato che tali parole nonostante le numerose ipotesi avanzate continuano a rimanere misteriose. Tuttavia gli studiosi moderni hanno compreso che lo scopo finale dei gesti compiuti dagli iniziandi ai misteri eleusini doveva essere quello di ottenere una visione non esprimibile in parole ma assolutamente straordinari. Dobbiamo dire che comune a tutte queste pratiche magico iniziatiche nel mondo antico era la sostanziale volontà di sconfiggere il male la morte il dolore. Scopo dei riti magico iniziatici in ultima analisi era quello di realizzare con mezzi magici la VITTYORIA DELLA VITA DEL bene e della felicità. Dall’Egitto a babilonia dal lontano Oriente alla più vicina Grecia tutte le popolazioni arcaiche avevano elaborato un insieme di pratiche magico iniziatiche destinata alla salvezza personale o collettiva. Si trattava di un bisogno universale di “salvezza” che non poteva non servirsi di codici e significati segreti di regole comportamentali apparentemente insensate poiché fuori per principio dalla decifrazione razionale. Infatti la magia iniziatica di quei riti segreti si proponeva di superare la dimensione finita e mortale che caratterizzava la natura degli uomini incapace per sua natura di spingersi oltre un determinato limite razionale. Come negare allora l’inevitabilità di un approccio magico esoterico iniziatico alla vita. A questo stesso desiderio di salvezza si collega il grande successo in tutto il mondo arcaico del rito del capro espiatorio espresso in Grecia nel complicato rituale magico esoterico del “ farmacos” vivente strumento di purificazione. Il rituale poteva tradursi sia in un sacrificio umano sia nel sacrificio di un animale e sia in un sacrificio simbolico come la cacciata dalla comunità. Lo scopo era sempre quello di liberare la comunità da un male incombente come la minaccia di una pestilenza o l’imminente attacco del nemico. Doveva essere messa in atto una pratica salvifica affinché il male incombente venisse rovesciato sull’oggetto sacrificale ed espulso attraverso l’espulsione simbolica o reale del predestinato. Come si vede ci troviamo in presenza di una vera e propria pratica magica che si ripresenta con mille volti in tutte le società antiche. Di fronte a un male incombente ben definito o generico si ritiene necessario individuarlo dargli per così dire forma concreta. Apparirà allora molto più semplice liberarsene. Il timore di una minaccia senza volto viene combattuto e vinto attraverso la sua dedizione a esistenza particolare e concreta che è ben più facile eliminare o allontanare. Tuttavia dobbiamo dire che anche nell’antica Grecia nella quale avevano molta importanza i culti misterici la magia non ebbe sempre vita facile. La sua origine era infatti spesso legata a un cattivo intendimento di usanze religioni presenti tra popolazioni poco conosciute. A volte le usanze e le religioni di tali popolazioni poco note finivano per essere immaginate come perversione della vera religione oppure esotismi segreti cui solo pochi iniziati avrebbero avuto accesso. Non vi è dubbio che l’azione magica scardina ogni certezza poiché la sua sfera d’azione rompe le rigide opposizioni e quindi le certezze determinate che ci guidano in questa vita. Ciò vale anche per i riti magico esoterici che fanno riferimento al manifestarsi di un'altra dimensione. Infatti anche i riti magico esoterici erano caratterizzati da un profondo e insondabile mistero. Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sui culti magico esoterici nel mondo antico. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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