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In che anno è ambientato Blade Runner? Una visione del futuro che ci accompagna da oltre trent’anni. Recensione di Alessandra today
Era il 1982. Quando uscì nelle sale Blade Runner di Ridley Scott, pochi immaginavano quanto avrebbe inciso nell’immaginario collettivo. Ambientato in un futuro allora distante, il 2019, il film dipingeva un mondo cupo, intriso di pioggia costante, grattacieli illuminati da neon e metropoli disumanizzanti, dove la tecnologia aveva superato l’etica. Da allora sono passati più di trent’anni e…
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Alcune domande
Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi, grazie mille. Esprimiamo la profonda volontà come governanti di sostenere tutti gli accordi che, questa, nostra povera umanità, possa sottoscrivere.Comunque, permetteteci di fare alcune domande a voce alta su come tirare fuori le immense masse dalle povertà.Che cosa svolazza nella nostra testa? Qual è il modello di sviluppo e di consumo delle…
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Nel Tempo della "scristianizzazione"
Finalmente uno che parla il mio stesso linguaggio. La “scristianizzazione” è il vero dramma di questa società malata. Se non si ritrova “Cristo” l’ umanità cesserà di esistere. Homo Homini Lupus: La Scristianizzazione e il Declino della Società Contemporanea Viviamo in un tempo che sembra aver dimenticato le parole del Vangelo. Le Beatitudini, il Samaritano, il perdono: valori che un tempo…
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Gaza, l’onnipotenza «democratica» del terrore

Gaza. Una ragazza trasporta acqua nel campo profughi di Jabaliya – Mahmoud Zaki/Xinhua/ABACAPRESS.CO
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Gaza, l’onnipotenza «democratica» del terrore
Chi segue quotidianamente l’immondo massacro con cui da diciotto mesi l’esercito israeliano sta decimando la popolazione della Striscia di Gaza è consapevole, con tragica chiarezza, di una cosa, comunque vada. […]
Pubblicato circa 18 ore faEdizione 19.04.2025
Matteo Nucci
Chi segue quotidianamente l’immondo massacro con cui da diciotto mesi l’esercito israeliano sta decimando la popolazione della Striscia di Gaza è consapevole, con tragica chiarezza, di una cosa, comunque vada.
Per il nostro mondo, il mondo in cui noi occidentali siamo cresciuti dal dopoguerra in poi, le cose non saranno più le stesse. Nessun avvenimento ha segnato in maniera così drastica una linea di demarcazione nella nostra recente storia culturale. Nessun impegno bellico per quanto indiretto, nessuna tragedia e rivoluzione ha avuto lo stesso effetto, benché si fatichi ancora a prenderne atto. Perché mai prima, noi Paesi occidentali, avevamo sostenuto o avallato qualcosa di così dirompente.
IN EFFETTI, tutto era chiaro fin dall’inizio. Fin dalle prime battute di quella che molti si ostinano ancora a chiamare guerra, si era parlato di “suicidio di Israele” ma anche di “suicidio dell’Occidente” perché l’improvviso, manifesto, ostentato, superamento di certe linee rosse aveva messo in crisi certezze di civiltà sempre rivendicate, vissute con orgoglio, e ormai quasi date per scontate. L’infinito sacrificio di civili, e in particolare di bambini, paramedici, medici; l’uso della fame e della sete come armi; l’arresto, le torture, le umiliazioni indiscriminate; la distruzione completa di un mondo: scuole, università, anagrafe, catasto; l’uso sconvolgente di armi di ogni tipo, una forza sproporzionata per annichilire, travolgere, spazzar via: quasi fosse un sogno assurdo di oltre-umanità; tutto quello che abbiamo visto, quasi in diretta, in immagini che ci sono arrivate fin dai primi giorni di questo infinito eccidio potevano spingere all’immediata consapevolezza.
La redazione consiglia:
Gaza, bimbi denutriti e 420mila nuovi sfollati. Hamas risponde a Israele
Mentre intellettuali, studiosi, politici e commentatori si accapigliavano su una questione linguistica – la congruità della parola “genocidio” per la strage in atto (una miseria culturale che da sola dovrebbe aprire gli occhi sull’abisso in cui siamo caduti) – chi non smetteva di seguire gli avvenimenti affidandosi alle fonti dirette che questi nostri tempi ci consentono, aveva già ben chiaro il drammatico superamento di una linea da sempre ritenuta insuperabile.
E TUTTAVIA, oggi, dopo un anno e mezzo di morte, non si finisce di andare più in là. Il fondo non si tocca mai. Eventi paradigmatici di questa deriva di insensatezza si moltiplicano e a tratti si condensano in immagini definitive. È di ieri il video che ritrae le fiamme in cui sono avvolti i corpi di bambini colpiti nel sonno, nelle loro tende a Al Mawasi-Khan Younis. Di alcuni sappiamo anche i nomi, conosciamo le loro storie. Non le raccontiamo, certo, non dedichiamo loro programmi o riflessioni, e il motivo è chiaro: siamo noi tutti responsabili di quelle morti. Quel che dobbiamo sapere, però, è che in rete molti festeggiano.
La notizia viene celebrata con bottiglie di champagne e tappi volanti, coriandoli che sprizzano da cappelli aperti, cuori pulsanti, like, braccia muscolose, e inevitabili fuocherelli, insomma tutto l’armamentario dell’approvazione social. Siamo arrivati oltre, insomma. Oltre qualunque punto di non ritorno. Come è possibile, infatti, festeggiare, ridere, esultare, approvare e stappare bottiglie davanti a bambini arsi vivi? Ragioniamo. Come si è arrivati a tanto? Si è partiti parlando dell’inevitabile prezzo da pagare. Poi si è ripetuto il ritornello degli scudi umani. E ogni volta, la voce ufficiale ripeteva che fra le vittime c’erano uomini di Hamas (una giustificazione quasi mai provata e anzi, spesso, come nel caso dei quindici paramedici giustiziati, tragicamente smentita dalle prove reali).
Ogni volta, le voci che approvavano e giustificavano sono state numerose. «Stiamo combattendo questa guerra per voi» è stato il mantra, sbandierato da chi ha rivendicato, fra noi, la necessità di acconsentire, ossia di “sporcarsi le mani”. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: chi oggi continua a manifestare lo sdegno è sotto attacco. Deportazioni di giovani attivisti in due Paesi simbolo come Stati Uniti e Germania indicano la linea da seguire. In nome di una presunta superiorità democratica, tutto è diventato possibile, qualsiasi orrore, qualsiasi aberrazione.
SI FATICA a immaginare un futuro. Eppure il futuro è proprio la democrazia, che non è semplice meccanismo elettorale di voto, bensì rispetto delle minoranze. E che alcune linee di demarcazione ben precise continua a segnarle da sempre. Alle origini, per esempio, c’è chi la democrazia la mette in crisi, soprattutto quando essa diventa strumento di terrore. C’è Tucidide, tanto per fare un esempio, che il delirio di onnipotenza in cui cade la “sua” città lo racconta e lo denuncia. Devono esserci dunque anche oggi storici, intellettuali e giornalisti pronti a denunciare. Su di loro, ossia su di noi, sta il grande dovere morale. Perché è vero che non si tornerà più indietro. Ma avanti si può andare in molti modi. E l’unica nostra strada è quella indicata innanzitutto da chi a Gaza continua a raccontare la verità. Sono almeno duecentodieci i giornalisti uccisi, un numero spropositato, mai raggiunto prima. È questo ennesimo orrore a dire a noi il nostro dovere.
#nazionalismo occidentale
#suprematismo bianco
#colonialismo
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Si va bene, il Colosseo è sempre il Colosseo, il Duomo è sempre il Duomo Castel dell’ovo sempre uno spettacolo impareggiabile, eppure io riesco ad emozionarmi con un pollaio. Incredibile. Non so di preciso cosa sia, se un ricordo diretto, un emozione fuori campo, o l’eccesso di emotività, ma passeggiando mi fermo, e mi incanto. Un passante preoccupato, mi chiede “tutto bene?” io mi metto a ridere. Lui scoppia a ridere dopo di me. Un momento tragicomico. Poi gli dico “Sai cosa rappresenta questo pollaio per me?”, lui ancora singhiozzante mi fa, “qualche pollo arrosto e qualche frittata di troppo?”, io che ormai non sapevo più distinguere la comicità dall’emozione rispondo, “No, rappresenta la mia storia, vede è bello perché lì c’è la storia dei miei nonni, dei genitori suo padre, c’è la storia di sacrifici di un intera umanità, di sofferenza, di lotta per la fame, per l’amore, il vissuto di unicità, c’è tutto ciò che ora abbiamo perso, lì in quel pollaio c’è la parte migliore di noi, e suo figlio sono sicuro questo non lo sa”, di colpo si fa serio e con fare sospettoso esclama: “Mio figlio non ha bisogno di sapere questo, è bravo a scuola, frequenta un corso avanzato della lingua inglese, e gioca a calcio nella squadra del nostro paese, è molto bravo, non fuma e non gli manca nulla”, così tutto serio si volta come se volesse allontanarsi, al che io gli dico “Ha ragione, è proprio un bravo ragazzo, ma immagino che suo figlio è solo il risultato dei suoi grandi sacrifici a lavoro, a casa con sua moglie, nell’educazione per farlo crescere” così si ferma improvvisamente, spalanca un sorrisone fiero, ed esclama “non è facile sa, oggi giorno con questa crisi, ma si fa tutto per i figli”, così io accenno un sorriso ed esclamo “Suo figlio la renderà fiero non si preoccupi, ma lei si ricordi di sorridere sempre quando mangia una frittata o un pollo arrosto” e si ricordi di questo dialogo, del pollaio e della mia storia. Con un beffeggiante sorriso si incammina dandomi le spalle, fa qualche passo rimango a guardarlo, scuote la testa, dopo alcuni metri si ferma, si volta ed esclama “Ma tu chi sei?”, io senza mai aver tolto quel sorriso in bocca gli rispondo “un folle…soltanto un folle”.
#poesia#scrittura#frasi vita#emozioni#frasi pensieri#scrivere#citazioni#riflessioni#vita#frasi tumblr#racconti#racconto#ricordo#ricordi#amore triste#amore vero#amor eterno#riflessioni personali#riflessione#frasi per riflettere#frasi riflessive#riflessione personale#momenti di riflessione#pensiero del giorno#frasi per pensare#pensiero#pensieri#stories#storia#storievere
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti
LE RADICI DELLA CRISI
Quando si pensa al "Rinascimento" in Italia, le espressioni si fanno idillio.
Ovviamente, è un errore.
Velato dalla bellezza delle arti plastiche e pittoriche in anni di densa produzione e di "maestri" inarrivabili, paradigmi della successiva "maniera".
Ma nell'Europa del Nord, la crisi spirituale e con essa il rivolgimento delle società e degli individui, la cui collocazione al centro della vita è già indice della modernità, si afferma senza infingimenti.
Nessuna illusione, neanche qui: si tratta di un'altra forma di retorica, severa, austera, grigia.
No, ancora di più: tormentata, angosciata, ossessionata.
L'intero vecchio continente ne verrà stravolto: l'età protestante, la riforma, la reazione delle gerarchie romane, le lotte di potere, il fanatismo religioso, la guerra, fino al "Sacco di Roma", avvenimento spartiacque che segna la fine della centralità della Chiesa cattolica e, paradossalmente, anche la fine dell'Impero incarnato da Carlo V.
Entrambe le istituzioni protagoniste della storia stanno per subire l'avvento delle Nazioni.
Lunga fu la scia, si estenderà per tutto il XVI secolo fino alla Guerra dei Trent'anni tra il 1618 e il 1648 e alla pace di Vestfalia che darà un nuovo assetto all'Europa.
La Germania rimarrà frammentata in Stati che potranno trovare unità solo oltre due secoli dopo.
È il riflesso del passaggio dall'unità religiosa alla fede vissuta come traccia individuale.
Ma non regge al fanatismo della verità: questi, non conosce la tolleranza.
E incombe, dai nuovi pulpiti.
Come il cavaliere attraversa saldo nella sua armatura di fede il dramma della morte e l'incombere del male, così l'uomo che l'arte del Nord immagina, è figura della solitudine e del sacrificio, eroe della lotta: l'unico affidavit è riposto in se stesso.
Dürer intuisce, come ogni vero artista, l'avvento di un modello diverso di umanità: più libera, cosciente.
Ma sa anche che questo modello richiede la ricostruzione di principi guida, di un'identità che dall'individuo passi alla dimensione collettiva: ecco la crisi.
La città, sul picco della montagna, è un enigma lontano, silenzioso.
Il cavaliere, meditabondo nella sua dignità di spada e di obblighi, segue il cammino e i suoi pericoli.
Li attraversa, non li teme.
Perché ne riconosce l'essenza: è identica alla sua.
Uno stanco mendicare che ha solo l'apparente baldanza muscolare di un cavallo al trotto e l'incosciente vitalità di un cane.
L'esteso simbolismo dell'immagine è anch'esso un barlume che non riesce a mascherare il senso di rassegnazione delle tre figure: fiacche comparse in un circo abbandonato al "memento mori".
Come radici senza più terra, abbarbicate sulla roccia.
Dura.
Pesante.
Scenario estremo che nulla potrà accogliere.
- Albrecht Dürer (1471 - 1528): "Il cavaliere, la morte e il diavolo", 1513, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe (Germany)


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Film italiani in uscita a ottobre
Nata per te (Fabio Mollo): 05/10
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Volevo un figlio maschio (Neri Parenti): 05/10
Alberto è un marito e un padre felice. Ha però un cruccio: avere solo figlie femmine. Il film racconta la storia di Alberto che, grazie a una magia, si ritrova improvvisamente padre di quattro figli maschi.
Phobia (Antonio Abbate): 05/10
Dopo aver abbandonato da anni il casale di famiglia, Chiara torna dalla sua famiglia insieme a Michela, una sua amica. Nel passato di Chiara c'è un trauma non superato: si sente responsabile di un incendio alla stalla avvenuto quand'era bambina e che ha ridotto permanentemente a letto, collegato alla bombola dell'ossigeno, il padre. Tutti sono pieni di rancore. Quando nel cuore della notte Chiara si sveglia, Michela non c'è più e sono scomparse anche le sue cose. Chiara si alza e chiede ai familiari se l'hanno vista, ma questi sostengono che non esiste: Chiara è venuta da sola. Chiara, sconcertata e preoccupata, precipita così in un mistero inatteso e intricato.
La fortuna è in un altro biscotto (Marco Placanica): 06/10
In una città portuale di provincia Leo ha un piccolo negozio di oggettistica e modesto antiquariato. Le cose non gli vanno bene, e si fa sempre più presente la minaccia di uno strozzino. Leo è disposto a tutto, per evitare lo strozzino, con una tanica di benzina e con l'aiuto di un ragazzo cinese, trasforma il suo negozio in un cumulo di cenere. È disposto anche a rubare. A rubare un quadro di valore: la tela di un esponente delle avanguardie del Novecento. Il quadro si trova nella villa di un facoltoso imprenditore, collezionista d'arte, aspirante sindaco nella lista "Famiglia Unita". Destino vuole che il figlio dell'imprenditore e la figlia dello strozzino abbiano una relazione..
Il vuoto (Giovanni Carpanzano): 06/10
Giorgio e Marco vengono da due mondi diversi: il primo è il figlio di un avvocato affermato, il secondo di un agricoltore, lotta per emanciparsi dalla periferia di una città del profondo sud. Entrambi sognano un amore travolgente e soprattutto, per motivi diversi, brucia- no dalla voglia di emergere. La forza che li ha attratti li costringerà a combattere per stare insieme. Il 'vuoto' che li spinge l'uno verso l'altro porterà i protagonisti ad inseguirsi, camminando in bilico proprio sul vuoto che li attrae: due ragazzi e un sentimento inaspettato
La luna sott'acqua (Alessandro Negrini): 09/10
Un visionario affresco nel tempo dalle atmosfere oniriche a Erto, paese devastato dalla tragedia del Vajont, diviso tra il desiderio di rinascita e il bisogno di preservare la memoria di un passato doloroso. Un ritratto onirico che oscilla tra realtà e sogno e sul crinale di una domanda: qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?
Doppio passo (Lorenzo Borghini): 12/10
Dopo che la Carrarese Calcio è stata promossa in serie B con cinque giornate di anticipo, il suo storico capitano Claudio Russo decide di esaudire uno dei più grandi desideri della sua vita e apre un ristorante con sua moglie Gloria grazie anche al prestito del suo amico Sandro Costa. La fortuna però gli volta improvvisamente le spalle. Cerca di arrangiarsi come può finendo per accettare di andare a lavorare nella cava. Ma i soldi guadagnati non bastano, il suo matrimonio va in crisi e la sua vita, di conseguenza, si trasforma in un inferno. Per provare a uscirne fuori, dovrà mettere in discussione la sua integrità morale.
Gli ospiti (Svevo Moltrasio): 12/10
Un casale sparso in mezzo al verde, nove amici che si conoscono da una vita, un bambino che dorme. Poi si accorgono di un intruso, tale Marco. Ma Marco dice che quella è casa sua, anzi, che la sta vendendo e per questo ha lasciato la porta d’ingresso aperta. Il film è una black comedy esclusivamente finanziata grazie a una campagna di crowdfunding.
L'ultima volta che siamo stati bambini (Claudio Bisio): 12/10
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
Me contro te - Vacanze in Transilvania (Gianluca Leuzzi): 19/10
Nel laboratorio ormai abbandonato del Signor S., Viperiana, Perfidia e la banda dei Malefici stanno tramando un piano malvagio per distruggere i Me Contro Te e il mondo intero: oscurare il Sole con il prezioso diamante delle paure e rendere la Terra un posto buio e desolato. Ma il diamante è nascosto nel posto più spaventoso del Pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Sofì, Luì, Chicco, Tara e Ajar partono così per la Transilvania, mentre il Signor S. si mette sulle tracce dei Malefici. Qui i nostri amici dovranno vedersela con il Conte Dracula in persona, il suo fedele servitore Patumièr, e sua figlia Ombra. Attraverso passaggi segreti, quadri parlanti e nuovi amori, il gruppo di amici imparerà ad affrontare le proprie paure e realizzerà che le diversità sono un valore e non un limite e non bisogna temerle"
Un weekend particolare (Gianni Ciuffini): 19/10
Elena e Claudio si rincontrano a Malta nello stesso hotel in cui era finita la loro burrascosa storia d'amore. Sarà questo incontro inaspettato a far rinascere in loro la voglia di rivalsa dell'una sull'altro ma anche, forse, il desiderio di recuperare qualcosa che entrambi sentono di avere perduto. Tra sorprese, colpi di scena e combattivi pretendenti che non si danno per vinti, riuscirà la magia dell'isola a riannodare i fili strappati del loro amore?
Mi fanno male i capelli (Roberta Torre): 20/10
Una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti.
Holiday (Edoardo Gabbriellini): 23/10
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro quando gli occhi di tutti sono ancora rivolti a quel tragico evento. Attraverso i ricordi suoi e della migliore amica Giada, riavvolgeremo il nastro di una storia che più avanza, più si fa ambigua.
C'è ancora domani (Paola Cortellesi): 26/10
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra.
Comandante (Edoardo De Angelis): 31/10
La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo.
Documentari
La strada infinita (Alberto Valtellina, Paolo Vitali): 03/10
Una mappatura delle "eterotopie" che insistono su un importante asse viario di una città italiana.
Gorgona (Antonio Tibaldi): 06/10
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario.
Careseekers - In cerca di cura (Teresa Sala, Tiziana Francesca Vaccaro): 09/10
Le persone anziane spesso finiscono con il necessitare di attenzioni e cure particolari. Queste possono provenire da più soggetti: i familiari, le badanti, le strutture definite 'case di riposo' ecc. Il documentario si interroga, grazie alla collaborazione di un gruppo di donne che si occupano da tempo della questione, su quali possano essere le condizioni più favorevoli sia a chi è assistito che a chi assiste. Se l'Italia pensa di poter essere nel prossimo futuro un Paese per vecchi deve ripensare alla proprie modalità di assistenza. Si riuniscono sotto la definizione associativa di "Laboratorio di pensiero e parola" a Fabbrico, cittadina in provincia di Reggio Emilia le donne che si trovano al centro della riflessione che Sala e Vaccaro propongono all'attenzione di chi vedrà questo loro lavoro. Ecco allora, in questa narrazione suddivisa in capitoli, una proposta utopica che però è già stata sottoposta a verifica in un gruppo ristretto
Pasolini - Cronologia di un delitto politico (Paolo Angelini): 16/10
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier paolo Pasolini
Zucchero Sugar Fornaciari (Valentina Zanella, Giacomo De Stefano): 23/10
Jeff Koons - Un ritratto privato (Pappi Corsicato): 23/10
L'artista che è riuscito a elevare il kitsch e il pop per trasformarli in capolavori come pochi artisti visionari nella storia recente.
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Rahul Mishra, Butterfly People: gli artigiani sono farfalle che ricamano il giardino della vita

“Vivere non è abbastanza" disse la farfalla, “uno deve avere il sole, la libertà e un piccolo fiore”: l’essenza del racconto prezioso che si dipana nella collezione Couture a/i 2020-21 Rahul Mishra la incastona qui, in queste parole che hanno la semplicità della realtà e la suggestione della fantasia. Sono, infatti, parole prese in prestito da una fiaba di Hans Christian Andersen, opera, come lo sono tutte le fiabe, di sincerità e poesia: ovvero un’alchimia narrativa creata con minuzia e dedizione generosa, per intessere nelle trame surreali composte di parole e immaginari gli insegnamenti universali che compongono la grande trama della vita vera.

L’antica fiaba in questione s’intitola “il farfallone”: narra le vicende di una farfalla che spreca la giovinezza sua e della primavera rigogliosa scartando la bellezza peculiare di ogni fiore in virtù della ricerca di una egoistica perfezione, finché giunto l’inverno che spegne la natura e con essa anche la gioventù, il farfallone si ritrova invecchiato e imprigionato nel compromesso di sopravvivere chiuso dentro una casa, appuntato con uno spillo dentro una teca, privato della bellezza essenziale della vita di cui ha scoperto e rimpianto ormai troppo tardi il sentimento.

Ecco, come fosse un gesto di ribaltamento al contempo romantico ed eroico, Rahul Mishra ha creato la collezione Couture a/i 2020 su quello che il farfallone della fiaba aveva dato per scontato: il valore vitale della bellezza della natura che va difesa e celebrata. Ma anche, e soprattutto il valore etico della condivisione umana che tale bellezza la crea ogni giorno nell’armonia del lavoro da cui sbocciano i capolavori couture, così come le farfalle nutrono ogni giorno la linfa vitale della natura.
La fiaba contemporanea narrata da Rahul Mishra s’intitola per l’appunto “Butterfly People”: ed è un gesto di celebrazione e ringraziamento alle “sue” farfalle, ovvero i Karigar, gli artigiani ricamatori e sarti indiani che con le loro mani abili e le conoscenze sapienti danno forma e vita alla meraviglia delle creazioni. Ed è anche un gesto di profonda consapevolezza che dalla dimensione personale abbraccia con gentilezza anche quella universale: la forza dell’ispirazione e del messaggio della collezione si rinsaldano con la violenza della pandemia che si è abbattuta in India infliggendo al suo popolo una crisi devastante, in cui migliaia di lavoratori migranti si sono ritrovati chiusi in casa, privati del lavoro, a lottare per sopravvivere. Rahul Mishra, infatti, che sin dall’inizio ha fondato l’essenza del brand sull’etica della “migrazione inversa”, cioè valorizzando il lavoro artigiano dislocato nei villaggi indiani d’appartenenza anziché convogliare gli artigiani in massa nella capitale dove sono gli headquarter, non solo è riuscito a realizzare la collezione Couture a/i 2020 ma l’ha trasformata in un diario interiore, e al contempo in una grande metafora di umanità che in ogni ricamo narra e celebra l’importanza della partecipazione collettiva alla co-creazione della vita.

Un’allegoria dell’animo che si dipana sui tessuti diafani: nel cuore dell’immaginario c’è il giardino, quello che in natura riprende a fiorire rigoglioso grazie al lock-down che blocca l’intervento infestante dell’uomo, e quello metaforico della couture, in cui Rahul Mishra è il couturier-giardiniere che solo grazie alla sinergia con i suoi artigiani-farfalla può ricreare a distanza l’ecosistema dell’atelier e realizzare la meraviglia rigogliosa delle creazioni, facendo fronte al lock-down con un’azione collettiva in cui in brevissimo tempo son stati recuperati ricami e stoffe dall’archivio di collezioni precedenti, e in sei settimane son stati plasmati gli abiti, una paillette alla volta, una perlina alla volta.

Una storia ricamata che narra il ritorno alla vita: le gru e gli uccelli migratori che sono tornati a volare nei cieli di Delhi che nel frattempo si sono tinti di sfumature di un blu mai stato così intenso, la leggerezza poetica delle libellule che sono tornate a brillare sui fiumi, la magnificenza dei fiori di loto che celebrano la rinascita di una vita purificata, i fondali marini con le barriere coralline guarite dall’inquinamento e dallo sfruttamento.

Una storia che con i ricami sartoriali narra l’importanza vitale del lavoro che nobilita l’animo degli artigiani eccellenti che la allestiscono: artigiani che di solito esprimono la propria preziosa impressione sulle opere attraverso le espressioni delle labbra, ma che ora per via delle mascherine hanno trasferito la loro validazione nell’espressione degli occhi, sfumature di linguaggio che Rahul Mishra per primo ha imparato a decodificare, un cambiamento piccolo eppur epocale che ha riportato nelle mascherine in collezione, che sembrano sculture, ma che nella bellezza racchiudono il valore del monito sociale, e nessun intento commerciale.

La collezione Couture a/i 20-21 è stata presentata alla Paris Couture Week nella sua edizione digitale: tutte le suggestioni, e la bellezza della realizzazione delle creazioni ad opera delle Butterfly People sono narrate in un bellissimo fashion film realizzato in collaborazione con il fotografo e film-maker Hormis Anthony Tharkan.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
#Rahul Mishra#Karigar#India#migrazione inversa#modaresponsabile#artigianatoresponsabile#modaesociale#modaeterritorio#sostenibilità#fashionwriting#webelieveinstyle
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Si chiama Guido, Marcello.
Quanto un ritratto ci somiglia veramente?
Il personaggio di Guido per Marcello era la risultante di una somiglianza di un tipo d'uomo cresciuto in una generazione costruita, calibrata, idealista. Marcello ha amato su tutti quel personaggio, le sue debolezze, la sua tersa fragilità, il sarcasmo ristretto nell' uniforme glamour, l'inconcludenza, l'acuta ironia e la sua profonda umanità. Lo ha reso uomo, miserabilmente, meravigliosamente, consapevolmente. Marcello a Guido ci somigliava. Ha vestito la crisi lasciando che gli si dipingesse addosso l'esito di un uomo, il suo disperare e sperare, il suo alimentare una musa, quella stessa musa che lo angosciava, lo stancava. Guido come Marcello, era il perfetto ritratto di un uomo al centro di un tempo preciso, scandito, consumato. Un tempo che lasciava cadere ogni velo, che scopriva le verità più acri, più acerbe, più intime di chi "non ha niente da dire ma lo dice lo stesso", senza il timore pungente di una verità.
#otto e mezzo#moviegifs#original photographers#kodak#mastroianni marcello gif#film photography#movies#photography#federico fellini#best actor#marcello mastroianni#latin lover#mastroianni marcello#msdhoni#telefonamitra20anni#telefono#riflesso#riflessioni#specchio#film#telefonami tra vent'anni
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La Peste diCamus e il Covid-19: diritto, responsabilità e resistenza etica nelle crisi sanitarie
“Ciò che si impara nel mezzo dei flagelli è che ci sono più cose da ammirare negli uomini che da disprezzare.” – Albert Camus, La Peste Albert Camus, con La Peste, ci ha lasciato un’opera che continua a parlare alle coscienze anche a distanza di decenni. La narrazione dell’epidemia che colpisce la città di Orano non è soltanto il racconto di un flagello sanitario, ma una profonda riflessione…
#Albert Camus#Alessandria today#bioetica#Camus e l’attualità#consenso informato#controllo sociale#Covid-19#crisi e umanità#Democrazia#dibattito scientifico#Diritti civili#Diritto alla Salute#Disobbedienza civile#Emergenza sanitaria#etica e politica#etica sanitaria#filosofia morale#gestione della crisi#giustizia sociale#Google News#Green pass#italianewsmedia.com#La peste#Lava#letteratura e medicina#libertà individuale#medicina e potere#narrativa pandemica#Pandemia#pandemia e diritto
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Francesca Albanese

Per capire cosa sta avvenendo a Gaza, è importante innanzitutto definire i fatti. Quello a cui assistiamo non è una guerra, che presuppone lo scontro tra due eserciti, ma la violenza di uno stato occupante contro un popolo occupato. Non ci sono parole per descrivere le condizioni di vita a Gaza oggi; la situazione è catastrofica da mesi. Le testimonianze che raccogliamo sono tremende: centinaia di massacri, esseri umani bruciati vivi sotto le tende, uccisioni di civili stipati negli ospedali. Sappiamo di soldati israeliani che hanno deliberatamente ucciso bambini sparando loro alla testa; abbiamo video e fotografie che lo dimostrano. Tutto questo è incluso nel rapporto Genocide as Colonial Erasure che ho preparato per le Nazioni Unite. È il momento di riaffermare il diritto internazionale, sacrificato dall’idea degli Stati Uniti e di Israele che ogni linea rossa sia superabile di fronte all’idea, peraltro irrealistica, di sconfiggere un movimento politico usando la forza militare. Quella in corso a Gaza non è solo una crisi umanitaria, ma una crisi di umanità.
Francesca Albanese, giurista specializzata in diritto internazionale e diritti umani, dal 2022 è Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Nel 2024 è stata scelta come Persona dell’anno dell’ONU da Passblue pubblicazione digitale indipendente che monitora e riferisce sulle attività delle Nazioni Unite.
È autrice di prestigiose pubblicazioni accademiche tra cui Palestinian Refugees in International Law, del 2020, frutto del lavoro di quattro anni di ricerche, considerata una pietra miliare sul tema.
È responsabile del programma di ricerca e assistenza legale in materia di migrazione e richiedenti asilo nel mondo arabo per Arab Renaissance for Democracy and Development (ARDD) ed è co-fondatrice del Global Network on the Question of Palestine (GNQP).
Ha lavorato per le Nazioni Unite, tra l’Alto Commissariato per i Diritti Umani e l’Agenzia di Soccorso per i Rifugiati Palestinesi in Medio Oriente, fornendo consulenza sui diritti umani, le norme e la loro attuazione, in particolare per i gruppi vulnerabili come persone rifugiate e immigrate.
Come Relatrice Speciale ha pubblicato numerose opinioni legali e quattro rapporti principali: sull’autodeterminazione (2022), il regime carcerario israeliano (2023), l’infanzia violata (2023), il genocidio (2024).
È docente di diritto internazionale presso università europee e arabe, come l’Issam Fares Institute dell’Università Americana di Beirut.
Ricercatrice affiliata presso l’Institute for the Study of International Migration presso la Georgetown University, è ricercatrice presso l’Istituto Internazionale di Studi Sociali dell’Università Erasmus di Rotterdam ed è consulente senior su migrazione e sfollamenti forzati per l’Arabic Renaissance for Democracy and Development, dove ha contribuito a fondare la Rete globale sulla questione palestinese.
Analizzando le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele nel loro contesto attuale e storico, esamina le responsabilità degli Stati terzi nei confronti degli attacchi a Gaza, con particolare attenzione ai membri dell’Unione Europea.
Meticolosamente fondati sul diritto internazionale e sulle prove empiriche, i suoi rapporti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, hanno delineato la sua analisi legale sul perché gli attacchi alla popolazione palestinese equivalgano a genocidio.
Ha, da subito, chiesto un cessate il fuoco immediato, mettendo in guardia sul pericolo di una pulizia etnica di massa e affermato che la comunità internazionale deve prevenire e proteggere le popolazioni dai crimini atroci e che anche la responsabilità per i crimini internazionali commessi dalle forze di occupazione israeliane e da Hamas deve essere immediatamente perseguita.
Nata ad Ariano Irpino, Avellino, il 30 marzo 1977, si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Pisa e ha conseguito un Master sui diritti umani presso la School of Oriental and African Studies dell’Università di Londra.
Il 1º maggio 2022 è stata la seconda italiana e la prima donna nominata Relatrice Speciale sulla Situazione dei Diritti Umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967 con un mandato di tre anni, succedendo al canadese Michael Lynk.
Schietta, tagliente, diretta, è stata più volte accusata di antisemitismo da associazioni, ministri e università con l’obiettivo di tacitarla e minare il suo mandato. È stata anche bandita da Israele.
Nel 2023 il suo impegno è stato elogiato in una dichiarazione firmata da 116 organizzazioni per i diritti umani, della società civile e istituzioni accademiche.
Nell’aprile 2023, dopo la pubblicazione di J’accuse. Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra, redatta con Christian Elia, ha ricevuto il Premio Internazionale Stefano Chiarini in riconoscimento del suo lavoro giornalistico sulla Palestina e sul Medio Oriente.
Nel 2025 ha ricevuto il Premio Dries van Agt da The Rights Forum, che premia persone e organizzazioni che si impegnano fortemente per i diritti umani e il diritto internazionale in Palestina.
La mia presenza è considerata controversa, come se fossi stata accusata di crimini di guerra da una corte internazionale. Invece sono solo un’esperta legale nominata dall’Onu. Il mio lavoro non è essere equidistante, ma agire per ristabilire la legalità e i diritti umani. L’elefante nella stanza è che il genocidio è stato concesso, sotto gli occhi di tutti, quando già era noto che l’occupazione impediva il diritto all’autodeterminazione al popolo palestinese.
Francesca Albanese è una donna che fa paura per preparazione, coraggio e tenacia. È un faro di speranza la sua denuncia costante su una tragedia che dovrebbe riguardare l’umanità tutta. Quando la storia chiederà il conto sulle posizioni assunte in questa tragedia umanitaria, sapremo con certezza da quale parte è stata.
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Citazioni spiritose sul Carnevale


Citazioni spiritose sul Carnevale Citazioni spiritose sul Carnevale. Quanno se scherza, bisogna esse’ seri! Marchese del Grillo È Carnevale. O come direbbero a Porta a Porta «È in arrivo una massiccia ondata di coriandoli». Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò San Valentino. Per quest'anno, il motto e' il seguente: "San Valentino: un diamante e' per sempre. Finche' non ritorna grafite". Allora, regalatele direttamente una matita. (In fondo, a Carnevale ogni scherno vale...) Andrea Zuse Balestrero Sul palcoscenico del mondo non siamo altro che miseri attori, e talvolta è utile riuscire a mascherare i nostri tristi ruoli. Carl William Brown Chi non ride mai non è una persona seria. Charlie Chaplin Carnevale vecchio e pazzo s'è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino. E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia a un pallone. Gabriele D’Annunzio Pulcinella aveva un gallo, tutto il giorno vi andava a cavallo, con la briglia e con la sella. Viva il galletto di Pulcinella! Buon carnevale! Anonimo Finalmente è finita la crisi: oggi le ragazze di facili costumi troveranno tutte un lavoro! Buon Carnevale! Anonimo Oggi più che mai le subdole intenzioni si travestono con atteggiamenti di grande umanitarismo e sincera filantropia e sempre più spesso le atroci intenzioni si nascondono dietro un volto sorridente e dietro una maschera di gentilezza, beh, un momento, aspettate un po', ma Berlusconi, non sorride sempre! Carl William Brown Carnevale. Il portale della basilica di San Marco ammonisce: ogni carnevale finisce con il Giudizio Universale! Mieczyslaw Kozlowski Ogni anno inventano sempre una maschera nuova, ma non temere, la mia preferita resta sempre e soltanto la tua! Anonimo Dolci sono le chiacchiere del Carnevale. Oggi, ogni Chiacchiera è una Bugia speciale! Rossana Virò Carnevale Carnevale frizzi e lazzi giorni allegri, giorni pazzi i bambini ed i ragazzi fra coriandoli e stelline indossando mascherine che ricopron i loro visi metton su anche sorrisi colorati arcobaleni scherzi, canti, balli e suoni di allegria s'invade il cuore. Dora Pergolizzi Sei contento? È carnevale, e tu sei molto fortunato... non hai bisogno di vestirti! Anonimo Tanti auguri di buon Carnevale:che questo giorno di gioia ed allegria ci renda meno seri per il resto dell’anno! Anonimo La vita è come il Carnevale…non puoi sapere che scherzo ti farà! Buongiorno e Buon Carnevale! Anonimo I carnevali passano, certe maschere restano. Jean-Paul Malfatti Durante il carnevale gli uomini indossano una maschera in più. Xavier Forneret Tra risate e allegria insieme a te è Carnevale 365 giorno all'anno. Ti voglio bene! Anonimo

Citazioni divertenti su maschere e travestimenti Una maschera ci dice di più di una faccia Oscar Wilde Per fare un vestito ad arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un'altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Anonimo Inutile metterti una maschera oggi, saresti perfettamente in tema anche senza! Anonimo La moderna solidarietà non è che il tentativo di mascherare la propria stupidità facendo esercizi di falsa umanità. Carl William Brown Dicono che a Carnevale si ingrassi… tutte chiacchere! Anonimo Pulcinella ed Arlecchino, Stenterello e Meneghino, con Brighella e Pantalone, Colombina e Balanzone, fanno ridere i bambini. Viva, viva i burattini! Anonimo Durante il prossimo carnevale di Rio, Battisti si esibirà con LULA HOP. Renato Reggiani Se è giovedì grasso, nessuno problema. Se è martedì grasso, va benissimo, figurati. Se sono grasso io, tutti a rompere le scatole. Anonimo Carnevale, va a ruba il costume da comandante Schettino. Non era più adatto a Halloween? Lia Celi Buon Halloween!!! (O Buon Carnevale). E non perdere troppo tempo per la maschera: sistemati un po' i capelli e via! Su un SMS Per Shakespeare l'uomo non è che un semplice attore, che si agita freneticamente sul palcoscenico di una vita senza senso interpretando il più delle volte un ruolo triste. Se dunque trovate di una certa verità l'analisi del grande drammaturgo consolatevi almeno con il motto di Giordano Bruno che soleva appunto dire "In tristitia hilaris, in hilaritate tristis." E si, è proprio vero, il dio della gioia porta sul volto una maschera tragica." Carl William Brown Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto. Alexandre Dumas Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. Emil Cioran L'intelligenza e la bontà preferiscono entrare in scena senza maschera. A. Schnitzler Sei contento? È carnevale, e tu sei molto fortunato... non hai bisogno di vestirti! Anonimo Solo due volte all'anno le persone false possono vestirsi di se stessi facendo scivolare dal loro viso la maschera: a carnevale e halloween! Angela Perri È finito il carnevale, gli hanno fatto il funerale. Ada Roggio Due trans chiacchierano a carnevale: "Oggi da cosa ti travesti?". "Almeno oggi non parlarmi di lavoro!". Da Bastardidentro Ricordo quella volta che mio padre mi comprò i coriandoli. Fu un carnevale bellissimo, mi divertii un casino. Fu l'unica volta, perché l'anno dopo mio padre non mi volle più comprare i coriandoli. Mi rimproverò che l'anno prima li avevo buttati tutti. Mauroemme

Citazioni e aforismi sulle maschere Sul palcoscenico del mondo non siamo altro che miseri attori, e talvolta è utile riuscire a mascherare i nostri tristi ruoli. Carl William Brown Il fine di uno scherzo non è quello di degradare l'essere umano ma di ricordargli che è già degradato. George Orwell Carnevale è nel piatto. È diventato matto? Linda Reale Ruffino Carnevale 2012: va a ruba il costume da Schettino. E' quello da scoglione. Micro Satira Ci sono donne che a carnevale si vestono da San Francesco per parlare agli uccelli. Roba Da Maschi Se è giovedì grasso, nessuno problema. Se è martedì grasso, va benissimo, figurati. Se sono grasso io, tutti a rompere i coglioni. Periferia galattica Perché a carnevale i computer non funzionano piu' bene? Perché gli interrupt sono tutti mascherati! Anonimo "Pronto, mi scusi maestro. Ebrei, musulmani, cristiani, indù, buddisti, scintoisti: quando potremo riunirci tutti insiemi in unica grande chiesa?". Quelo: "A carnevale?". Corrado Guzzanti ORSO: L’orso rispetto agli altri animali ha il vantaggio che a Carnevale può restare vestito cosi’ com’e’. Il Dizionario di gene Gnocchi Una volta, per un veglione di carnevale, mia madre ebbe la bella idea di mascherarmi da pagliaccio. Mi riconobbero subito tutti. Mauroemme Pierino: "Papà mi compri i coriandoli?". Il padre: "No! L'anno scorso li hai buttati via tutti!" Inserzione giornalistica: Vendo giochi e scherzi di carnevale. Astenersi burloni e perditempo. Inserzione giornalistica: Ragazza di facili costumi cerca lavoro solo a carnevale. Inserzione giornalistica: Vendiamo Ritmo del 90, Fiesta del 95 e Samba dell'89. Solo a Brasiliani amanti del carnevale. Per Halloween mi sono truccato da mostro, brr... una maschera davvero orripilante. La cosa che mi ha fatto incazzare è che poi, alla festa, tutti mi hanno riconosciuto subito. Mauroemme Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Toto' in "Toto' cerca pace"

Battute divertenti sul Carnevale Arriva, arriva Carnevale! Con la faccia da burlone, scherza e ride a più non posso Viene ballando e saltellando porta allegria, gioia ed armonia. Francesca Bastone Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita. Arthur Schopenhauer E dopo tutto cos'è una bugia? Solo la verità in maschera. George Byron Siamo tanto abituati a mascherarci di fronte agli altri, che finiamo per mascherarci anche di fronte a noi stessi... Francois De Larochefoucauld Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Oscar Wilde Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. William Shakespeare La maschera incarna il principio della vita stessa. Michail Bachtin Una maschera ci dice di più di una faccia. Oscar Wilde Tanti auguri di buon Carnevale:che questo giorno di gioia ed allegria ci renda meno seri per il resto dell’anno! Anonimo Carnevale in poesia, mette tanta allegria. Ada Roggio Le origini del Carnevale sono un po' ambigue, come di chi porta più di una maschera. Pietro Lasaponara È arrivato il carnevale, conquistando monti e mare. È arrivato tutto matto, si è mascherato anche il mio gatto. Ada Roggio Non mascherare i tuoi difetti con le virtù acquisite. Preferisco i difetti: sono simili ai miei. Kahlil Gibran Il volto è una vera maschera che ci è concessa per celare i nostri pensieri. Oscar Wilde L'anno scorso ho partecipato al concorso per il miglior costume, ma non ho vinto. E dire che il mio era perfetto: ero travestito da Uomo Invisibile! Marco Bernardini A carnevale vedo tante maschere... ma neppure un sub. Mbgiorge Carnevale presto impazza, tutti quanti nella piazza! Ada Roggio Ho conosciuto persone senza maschera ma col carnevale dentro. Rare. Sono stato fortunato. Anonimo Andare con i figli in maschera a Venezia per il Carnevale. Mescolarsi nella bolgia. Tornare a casa. Togliere le maschere ai figli. Di altri. Anonimo Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Oscar Wilde Sono a pezzi, a carnevale mi travesto da coriandoli. Anonimo

Aforismi e citazioni spiritose sul carnevale Il bello del Carnevale è che mi fa rivalutare la sabbia nelle mutande. Anonimo Esistono spiriti liberi, audaci, che vorrebbero nascondere e negare di essere cuori infranti, superbi, immedicabili; e talvolta la follia stessa è la maschera per un sapere infelice troppo certo. Friedrich Nietzsche Un bambino con una gamba sola va dalla mamma, e piagnucolando dice: "Mamma, a Carnevale posso avere il costume di Spider-Man?". E la mamma: "Ma come, quello da ghiacciolo non ti piace più?". Funcool88 Guardiamo i lati positivi della cosa: chi l'anno scorso si era vestito da barbone per carnevale, con lo stesso vestito quest'anno può vestirsi da ceto medio. Marco Vicari Tra un po' sara' carnevale, ma certa gente la maschera ce l'ha tutto l'anno! Carl William Brown Ah, che bello il carnevale: i bambini travestiti, le loro urla, le loro risate, le stelle filanti che ti tirano addosso, l'istinto omicida. Anonimo Il mio amico Agapito Malteni ci provava costantemente con la sua collega Liuzza, ma lei non ci voleva assolutamente stare. Un giorno ha comprato un cappello carnevalesco a forma di membro maschile, lo ha indossato, e quando ha visto la collega entrare in bagno l'ha seguita e si è chiuso dentro con lei. Lei lo ha guardato ed ha esclamato: "Che cazzo ti sei messo in testa?!?". Friss Il carnevale scorso ero a casa di una coppia di amici quando si è presentato il loro bambino di dieci anni vestito da cow boy. Era tutto eccitato perché aspettava gli amici per andare a giocare. Ad un certo punto, è suonato il campanello. Fuori dalla porta c'era una marea di ragazzini e hanno chiesto se il loro figliolo poteva uscire a giocare con loro a indiani e cow boy. Erano tutti vestiti da indiani. Mauroemme Tutto ciò che è profondo ama mascherarsi; le cose più profonde odiano l'immagine e la similitudine. Friedrich Nietzsche Chi guadagna bene sappia che ciò è reso possibile dal fatto che gli altri guadagnano male, o non guadagnano affatto. Chi guadagna troppo a spese degli altri non può essere un filantropo, in verità è solo un ipocrita misantropo mascherato. Carl William Brown La maschera è antica quanto la stessa umanità ed è il simbolo della trasformazione dell'uomo in un altro Io. O. Eberle Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà. Friedrich Nietzsche E' meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo. Jim Morrison Ma è vero che Lapo a carnevale si traveste da Biancaneve....e i sette Nasi. Simone Per Carnevale pensavo di vestirmi da Giovanardi, ma il marrone non mi dona. M. Cristina Di Canio) A Carnevale va a ruba il costume da Schettino; il coniglio di mare. Anonimo A Carnevale ogni scherzo può far male. Anonimo Capisci di essere un buon padre, quando tuo figlio di cinque anni, per Carnevale, sceglie di vestirsi da Bob Marley. Anonimo Ogni persona non è che una "maschera teatrale"; un attore che recita il proprio ruolo e che assumendo così la propria personalità contribuisce ad arricchire la comica teatralità dell'umana stupidità. Carl William Brown Il bene e il male sono questioni di abitudine, il temporaneo si prolunga e la maschera, a lungo andare, diventa il volto. Marguerite Yourcenar Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana. Aldo Busi Finalmente è finita la crisi: oggi le ragazze di facili costumi troveranno tutte un lavoro! Buon Carnevale! Anonimo

Motti di spirito sul Carnevale Per tutta la vita avrei voluto piangere ed invece ho dovuto ridere o al limite rimanere serio; per tutta la vita ho dovuto portare una maschera come il Dio della gioia che ne aveva sul volto una tragica. Carl William Brown "Usare con precauzione. La maschera e lo scudo non offrono alcuna protezione. La cappa non permette di volare". Su un costume di Halloween di Batman Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. Erasmo da Rotterdam Il mio scopo è quello di insegnarvi a passare da un'assurdità mascherata a quella che è palesemente tale. Ludwig Joseph Wittgenstein Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. William Shakespeare Foglie come coriandoli, vento che gioca con capelli imbrattati di schiuma, gote arrossate. E il carnevale si tinge di giovani schiamazzi. Anonimo Sta arrivando Carnevale, periodo in cui mia moglie fa la prova costume. Cosi' e' libera di abbuffarsi fino all'estate. DrZap La vita è come il carnevale... non puoi sapere che scherzo ti farà! Aida Nasic Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, cioè il governo della maggioranza. Perchè, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'essere uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà! Ma sicuramente! Oh perchè credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà... torniamo a casa! Fu Mattia Pascal di L. Pirandello Propongo di buttarci a terra e fingerci coriandoli, almeno per oggi. Anonimo Oggi sono così bella che quando gli ho chiesto una maschera per il carnevale, il commesso mi ha dato solo l’elastico. Anonimo Mi metterei volentieri una maschera sul volto e con diletto cambierei il mio nome. Stendhal La maschera di carnevale è la fuga dalla propria storia, la libertà della propria identità tramite il travestimento. Anonimo Avete fatto caso che l’ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Toto' Se è vero che il Dio della gioia ha sul volto una maschera tragica è pur vero anche il contrario. Carl William Brown Oggi sono triste, ma è solo perché ho riso troppo ieri, e poi quando sono felice faccio sempre il serio. Si sa infatti che il Dio della gioia porta sul volto una maschera tragica. Carl William Brown Nessuno può portare a lungo la maschera. Seneca A Carnevale ogni carne vale... Il mondo è un vasto teatro in cui ognuno interpreta la sua parte con la maschera sul naso. Anonimo I ‘Grandi’: un tempo miravano al monumento in piazza Oggi anelano a una colossale sagoma di cartapesta sui carri di Carnevale. Carlo Sorrentino Un uomo ritorna a casa vestito da topolino e dice alla moglie: "Auguriiiii, buon carnevale!!!". E il figlio: "Papà ma oggi è capodanno!!!". "Capodanno? No! Questa volta tua madre mi uccide per davvero: non ero mai rientrato così tardi!". Un tizio veramente superdotato deve andare a un ballo in maschera, ed ha un'idea originale: se lo dipinge tutto verde a scaglie e se lo avvolge intorno al collo come un boa; alla festa tutti gli fanno i complimenti scambiando per posticcio il vero, ed addirittura una signora con cocktail in mano dietro le sue spalle comincia ad accarezzare la testa del... serpente! Dopo un po' la signora gli batte sulla spalla: "Senta lei, e' una vergogna! Il suo serpente e' proprio maleducato... mi ha sputato nel bicchiere!". Festa in maschera. Ci sono tutti i personaggi piu' famosi delle tipiche feste in maschera quando ad un tratto dalla porta di casa entra una ragazza completamente nuda dipinta tutta di bianco. Gli amici perplessi le si avvicinano chiedendole: "Da cosa ti sei vestita?!?". E lei seccata: "Da dente!!". E gli amici: "E da cosa si dovrebbe capire?". Allora lei alzando la coscia dice: "Guarda che CARIE!!"

Carnevale balli maschere costumi E' carnevale. Un bambino senza una gamba va dalla mamma e le chiede: "Mamma, mi compri il vestito di Batman?". E la mamma risponde: "E il vestito da ghiacciolo dell'anno scorso lo buttiamo via?". Un uomo, tutto nudo, dipinto di rosso e con la bocca piena di maionese, va a un veglione di carnevale. A un certo punto un tipo gli chiede: "Scusi ma ... da che cosa si è mascherato?". E l'uomo, sputando all'altro tutta la maionese in faccia: "Da brufolo!" Un tizio durante il carnevale arriva ad una festa mascherata tutto nudo. Read the full article
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Stasera al Teatro Comunale di Sassari “Crisi di nervi”, da Anton Cechov
Un vivido affresco di varia umanità in “Crisi di Nervi / Tre atti unici di Anton Čechov” per la regia di Peter Stein, uno dei maestri del teatro europeo del Novecento, già artefice di straordinarie mises en scène, da “Peer Gynt” a “Il principe di Homburg”, “I villeggianti”, “Come vi piace” e la celebre “Orestea” oltre a “Roberto Zucco” e a una monumentale edizione del capolavoro di Goethe con…
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Miss Badante - L'Altra Bellezza": il documentario che racconta il cuore e la forza delle badanti in Italia va in onda martedì 10 dicembre su RAI 3

È quasi Natale, e Roma, con la sua bellezza eterna, si trasforma nel palcoscenico di una storia straordinaria di coraggio, solidarietà e incontri tra culture. Martedì 10 dicembre, dalle ore 16 su Rai 3 - nella trasmissione GEO, va in onda “Miss Badante - L'Altra Bellezza", il nuovo documentario firmato dal regista Salvatore Braca - Pandataria Film, che offre uno sguardo inedito e toccante sulla vita delle badanti, una categoria spesso invisibile ma fondamentale nella nostra società.
Le badanti, provenienti da paesi come: Romania, Ucraina, Repubblica Moldova, Brasile e altri angoli del mondo, dedicano la loro vita alla cura dei nostri anziani. Vivono accanto a loro 24 ore su 24, diventando una presenza indispensabile nelle famiglie italiane. Il documentario entra nelle case italiane e racconta la vita quotidiane delle badanti, le loro emozioni, la lontananza dai cari, la dedizione e la cura quotidiana. Ogni gesto, ogni parola e ogni sorriso rivelano la profondità di un lavoro che non è solo una professione, ma “una missione”.
Tra le protagoniste ci sono Olesea, Natalia, Ana, Gianina, Elena, Elisangela, donne che hanno lasciato i loro paesi per garantire un futuro migliore alle loro famiglie. Le loro storie sono un intreccio di sacrifici, speranze e successi, vissuti con umanità e forza d'animo.




Un concorso unico per celebrare l'"altra bellezza"
Il documentario segue anche un evento speciale: l'ottava edizione di "Miss Badante", un concorso ideato da Elena Rodica Rotaru, una donna romena arrivata in Italia per realizzare il sogno di una vita. Attraverso questa iniziativa, Elena vuole restituire dignità e visibilità a queste donne straordinarie, celebrandole con un concorso che mette in luce non solo la loro bellezza esteriore, ma soprattutto quella interiore, fatta di resilienza, empatia e dedizione.
Un messaggio di speranza e umanità
"Miss Badante - L'Altra Bellezza" è un invito a guardare oltre le apparenze, a scoprire le storie che si celano dietro i volti sorridenti di chi si prende cura dei nostri genitori e nonni. È un omaggio alle donne che, con il loro lavoro, costruiscono ponti tra culture e dimostrano che la vera bellezza risiede nella cura e nella solidarietà.
Il contesto sociale ed economico



Elena Rodica Rotaru ( organizatorice Miss Badante)
Zoriana Belei -Ucraina -Miss badante web 2021
Marilena Bãcanu - Hairstyst
Il documentario si inserisce in un momento storico particolare per il lavoro domestico in Italia, caratterizzato da una crisi di personale. Secondo gli ultimi dati INPS disponibili (2022), i lavoratori domestici sono poco meno di 900 mila, in calo rispetto all’anno precedente. Secondo il 5° rapporto annuale sul lavoro domestico, a cura dell'Osservatorio Domina, il settore è caratterizzato da una forte presenza straniera (69,5% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e da una prevalenza femminile (86,4%). Le famiglie hanno un ruolo importante: si calcola che, grazie alla loro spesa, portano allo Stato un risparmio di circa 9 miliardi (0,5% del PIL), ovvero “l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in struttura”.
Per ulteriori informazioni e materiali stampa:
Miruna Cajvaneanu, Ufficio Stampa 3886515430

Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
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Cop28 Dubai, Guterres: "Destino umanità in bilico. Pianeta brucia, agire subito"
(Adnkronos) - "Il destino dell'umanità è in bilico", per questo occorre "agire subito". Così il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione della cerimonia di apertura del 'World Climate Action Summit', alla Cop28 di Dubai. "I ghiacciai stanno scomparendo davanti ai nostri occhi - esordisce - provocando il caos in tutto il mondo: da frane e inondazioni, all’innalzamento del mare. Ma questo è solo un sintomo della malattia che mette in ginocchio il nostro clima. Una malattia che solo voi, leader globali, potete curare". "I segni vitali della Terra stanno venendo meno - rimarca Guterres -: emissioni record, incendi feroci, siccità mortali e l’anno più caldo di sempre. Siamo a chilometri dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi – e a pochi minuti dalla 'mezzanotte' per il limite di 1,5 gradi. Ma non è troppo tardi. Potete prevenire lo schianto planetario e l'incendio. Abbiamo le tecnologie per evitare il peggio del caos climatico, se agiamo ora. Abbiamo bisogno di leadership, cooperazione e volontà politica. E ne abbiamo bisogno adesso. Il nostro mondo è ineguale e diviso". "Il caos climatico sta alimentando il fuoco dell’ingiustizia. Il riscaldamento globale sta distruggendo i bilanci, facendo lievitare i prezzi dei prodotti alimentari, sconvolgendo i mercati energetici e alimentando una crisi del costo della vita. L’azione per il clima può far girare l’interruttore. Il dono - va avanti Guterres - è l’energia rinnovabile. Fa bene al nostro pianeta, alla nostra salute e alle nostre economie. Pulisce la nostra aria. Soddisfa la crescente domanda di energia nel mondo. Collega milioni di persone all'elettricità a prezzi accessibili. Porta stabilità e sicurezza ai mercati. E fa risparmiare denaro: l'energia rinnovabile non è mai stata così economica". "La diagnosi è chiara - per il Segretario generale delle Nazioni Unite -. Il successo di questa COP dipende dalla capacità del Global Stocktake di prescrivere una cura credibile in tre aree. In primo luogo, ridurre drasticamente le emissioni. Le politiche attuali porterebbero ad un aumento della temperatura di tre gradi che potrebbe bruciare la terra. In secondo luogo, non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili". "Dobbiamo accelerare una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili - raccomanda Guterres -. La scienza è chiara: il limite di 1,5 gradi è possibile solo se alla fine smetteremo di bruciare tutti i combustibili fossili. Non ridurre. Non diminuire. Eliminazione graduale, con un calendario chiaro. Il Global Stocktake non deve solo impegnarsi in questo senso, ma deve anche impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili; doppia efficienza energetica; e portare energia pulita a tutti entro il 2030. I dati economici sono chiari: il passaggio globale alle energie rinnovabili è inevitabile. L’unica domanda è quanto riscaldamento dovrà sopportare il nostro pianeta prima che accada. In terzo luogo, la giustizia climatica è attesa da tempo". "I paesi in via di sviluppo vengono devastati da disastri che non hanno causato. Il Global Stocktake deve impegnarsi a incrementare i finanziamenti, anche per l’adattamento, le perdite e i danni. E deve sostenere la riforma delle banche multilaterali di sviluppo per mobilitare molti più finanziamenti privati a costi ragionevoli. I paesi sviluppati devono mostrare come raddoppieranno i finanziamenti per l’adattamento portandoli a 40 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 – come promesso – e chiarire come riusciranno a raggiungere i 100 miliardi di dollari – come promesso. Proteggere il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale. Il destino dell’umanità è in bilico", le parole di Guterres. ---internazionale/[email protected] (Web Info) Read the full article
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