#continua a ripetertelo
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Do people really think you win Sanremo by singing good?
#'non lo odio perché è napoletano ma perché la canzone fa schifo' e altre stronzate che ho sentito oggi#continua a ripetertelo#sanremo
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mi ripeto che l’unico modo per uscirne fuori è passarci attraverso
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Scintille divine. Siamo tutti scintille divine e "tutto è perfetto così".
Continua a ripetertelo mi raccomando.
(fonte video: MySecretCase - Intagram)
#responsabilità#discernimento#genitori#figli#pedofili#educazione#diavoli#zombie#società#società malata#svegliatevi#verità#sistema#aprite gli occhi#virus#scuola#professori#rincoglioniti#abuso di potere#distorsioni#veleno#video#mondo marcio#lavoro su di sé#schifezze#malati di mente#ingiustizia#scintille
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24 giugno 2023
È si, sei rimasta di nuovo sola, a fissare il soffitto in una stanza nuova.
La stanza di una casa nuova che doveva essere la nostra e invece adesso è di nuovo un posto troppo grande per me sola….
Dicono che il dolore cambia le persone ed è vero, io sono cambiata moltissimo eppure l’unica cosa che ancora non riesco a fare �� smettere di sperare. Non credo più da tempo ma spero ed è questo che mi frega ogni volta. Spero in un amore che probabilmente non esiste più, spero di diventare mamma … spero un giorno di essere felice e invece ogni volta…. Ho quasi pena a volte per me stessa, non riescono ad amarmi, Bhe come li capisco…,, guardo il tavolo con sopra le chiavi di questa casa, ripenso a Natale, a quanto minuziosamente ti ho preparato il pacchetto con dentro esse è il nostro portachiavi uguale “qualunque cosa accada, noi ci vediamo a casa” …
È solo un altro progetto disfatto, un altro sogno troppo povero distrutto… non importa, va tutto bene. Si va tutto bene, continua a ripetertelo mentre affoghi …
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Occhio non vede, comunque un po' duole.
- Puoi smetterla di fissarmi? - Veramente sono perso a rimirare il vuoto della mia esistenza. Le dico mentre ritorno in me stesso. Mi dimentico sempre cosa comporta l'andare a scrivere in luoghi pubblici. Poi devo giustificare i miei momenti di assenza dal pianeta, quando mi perdo in chissà quale pensiero che mi porta lontano migliaia di chilometri. È che a casa non riesco a scrivere bene, c'è troppo silenzio. Ho bisogno di percepire un minimo la presenza di altri umani altrimenti come diavolo li aggiungo alle mie storie.
È tornato il freddo. Forse non se ne era mai andato davvero. Però sto facendo il duro io. Col cavolo che torno a mettere la giacca invernale. Eh no bella mia, hai avuto il tuo momento quest'anno, ora basta, ora lasci il posto a qualche tua sorella più leggera e chi se ne importa se ciò mi porterà ad avere mal di pancia e mal di testa e le ossa che che gracchiano ad ogni passo.
Quando arriva il primo sole primaverile Vienna diventa splendida. Vorrei invitare tutti qua a goderne. Ma poi ognuno arriverebbe da una parte diversa del mondo e questo rovinerebbe la sorpresa. Perché Vienna diventa splendida in primavera proprio per quanto fa cagare durante l'inverno. Se non ti becchi i lati negativi di Vienna, come potrai assaporare quelli positivi? Verreste qua a dire "Bellina eh, ma da noi il sole è più splendente e le temperature più morbide e le serate più piacevoli, i colori più accesi, le piante più rigogliose". Ecco sapete che c'è, fate finta di niente. Non ho detto nulla. Statevene dove siete e via così, torniamo ad ignorarci e lasciatemi solo nel godere di questo pallido momento di gioia. Perché tanto Vienna, è come un genitore di quelli che vuole crescere un figlio perfetto e bravissimo a scuola: non appena vede che sei felice di quello che sta accadendo corre subito a ricordarti quanto la vita è fatta di dolore e impegno e serietà e lavoro. Per questo poi torna il freddo. Perché ho un botto di cose da fare e mica mi metto a farle se c'è il sole. Se c'è il sole io vado al bar e mi metto a bere birra e guardare punti nel vuoto che poi guardacaso coincidono con scollature di ragazze che probabilmente nascevano quando io mi diplomavo.
Avevo fame. Quel languorino prima di cena che non può trasformarsi in qualcosa di troppo impegnativo, deve restare un boccone, un intervento minuto per alleviare il senso di solitudine nello stomaco. Così sono andato al supermercato perché fanculo a tutto, sono disoccupato ma un premio me lo merito. Scorrevo i bancali di prodotti attraenti, soffermandomi sulle novità. Poi sulle golosità. Poi sulle offerte perché resto pur sempre disoccupato. Potevo permettermi tutto, ogni cosa avessi voluto. Volevo viziarmi. Ecco questa barretta cioccolata e burro di arachidi proveniente da chissà quale nazione fa proprio al caso mio. Stavo per comprarla ma poi si è svegliata la voce interiore, quella che è come una madre, anzi, forse è proprio la voce di mia madre, per dirmi di non farlo. "Guarda la tua pancia, ce la stavi facendo a farla andare via e invece guardala, ancora lì, sempre presente". Ho provato a spiegarle che ci sono ragazze a cui piace, lo giuro. "Certo, continua a ripetertelo, sappiamo tutti e due la verità". Così ho comprato una mela e ho mangiata la mela per strada, al freddo. Devo ricordarmi di chiamare mia madre più spesso e dirle quanto sono felice che viviamo in città diverse.
Ero in ospedale per la prima iniezione della nuova terapia. Nella stanza eravamo in quattro, io ero il più giovane di almeno quarant'anni. Fa ridere se ci penso. Devo fare le stesse iniezioni degli ottuagenari. L'infermiera ad un certo punto urla "Ohi junge Mann!" ma io non mi giro, perché non mi sento il più giovane della sala. Deve ripeterlo un paio di volte per attirare la mia attenzione. La guardo e le dico di essere lusingato ma che comunque i miei 38 anni li ho tutti. Lei mi dice di fare meno il modesto e per una volta di accettare un complimento. Come fa a sapere che i complimenti mi mettono in difficoltà? Che anche lei sia una voce nella mia testa creata per sostituire l'assenza di mia madre? Entro nella sala operatoria vestito come se dovessero aprirmi il torace e infilarmi dentro un reattore nucleare ma in realtà si tratta di una cosa molto veloce. Mi fanno stendere, il dottore prende un divaricatore, lo infila sotto le palpebre dell'occhio designato, poi prende una pinza, blocca i movimenti del bulbo, prende la siringa e mi dice "Sentirà un piccolo pop quando l'ago entra" e l'ho sentito tutto. Nonostante l'anestesia. Ho sentito molto più di un piccolo pop. Ho sentito l'urto di una batteria di cristallo lanciata dalla cima di una torre. Sono uscito dal mio corpo e ho visto l'ago infilarsi e scavare. È stata la scena del Cane Andaluso di Bunuel, su di me, senza controfigura o effetti speciali. Mi sono alzato poco dopo, completamente frastornato e sono tornato nella stanza con i miei compagni di avventura. La vittima successiva era una gran figa di almeno 82 anni. Mi ha detto che per lei non era la prima volta, che fa paura ma poi ti ci abitui. Ho aspettato uscisse per vedere come stava. Io stavo di merda ma io ero il junge Mann, io dovevo essere stoico. Ci siamo tolti il camice e la cuffia e le cuffie per le scarpe e ci siamo seduti in silenzio nella sala d'attesa, entrambe con un occhio rosso e gonfio e dolorante. "Prende anche lei la Ubahn?" mi risponde di sì, con una voce di carta velina. "Perfetto, anche io, ci andiamo insieme" e il suo braccio caldo infilato sotto al mio mi ha fatto bene, Vienna non era fredda, mia madre non era distante, io non ero giovane, avevo la sua età. Forse ero suo marito o forse ero solo un amante, devo ancora decidere.
Dopo due settimane l'occhio si è ripreso e ora sta meglio di prima. Mi sono scordato del dolore. Che poi, non è sempre così, che ci si scorda facilmente del dolore? Non è un sistema di difesa del nostro corpo (o cervello) il cancellare il ricordo del dolore? Per riuscire ad andare avanti senza vivere nella paura costante di un ritorno. A me non riesce tantissimo. Mi alleno molto nel ricordare tutto ma di questo dolore specifico mi sono voluto dimenticare. Forse perché dovrò affrontarlo una volta ogni tre mesi ma poco importa. Il mio occhio sta bene e posso stare all'aperto quando c'è il sole senza occhiali! Tanto il dolore torna sempre, in qualche forma diversa, nuova, sorprendente. Ma i minimi momenti di gioia vanno assaporati. Tipo la primavera a Vienna. O una pluriottantenne che orgasma e invoca il nome del defunto marito e gli chiede scusa per aver ceduto alle lusinghe di uno junge Mann.
Questo non è vero, lo sappiamo, ma l'ho dovuto dire alla ragazza che mi ha beccato a fissarle le tette. "Giuro mica le stavo guardando e poi senti, sono pure fidanzato, ecco, è lei, ci siamo conosciuti in ospedale e ci amiamo molto".
Aspetto il ritorno della primavera per mettere alla prova la resistenza del mio occhio potenziato e tra tre mesi ribecco quella gran figa di ottanta e passa anni e sta volta non la accompagno solo alla Ubahn eh no, la porto pure al cimitero a visitare la lapide del defunto marito, perché comunque voglio essere carino, gentile e rispettoso prima di buttarglielo un casino.
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Io, ogni settembre: questa è stata l'estate più brutta della mia vita. Ma l'anno prossimo non sarà così!
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Mi alzo.
Faccio colazione.
E ogni gesto è accompagnato dal mio mantra quotidiano.
È quello che tutti hanno già capito, quello che mi ripetono da giorni.
Ma il cuore continua a difenderti.
Così me lo ripeto ossessivamente.
Poi metto le scarpe da ginnastica, per ricominciare a fare un po' di attività.
Al parco uno mi saluta.
Mai visto. Ma noi runner - vabbè, io per il momento cammino, ma loro non lo sanno - siamo tutti 'amici'.
La musica che amo, l'aria è ancora fresca, sprazzi di sole filtrano qua e là dagli alberi.
'Continua a ripetertelo, Barbara, e anche il cuore capirà' mi dico.
Smetterà di prendere le tue difese.
Il mio mantra.
Buongiorno.
Barbara
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giorno 1
Meno ci pensi, meno fa male.
Continuo a ripetertelo, ma più lo penso più fa male.
Mi distraggo un attimo, è ricominciata la lezione. Devo stare attenta, altrimenti non capisco più niente. Smetto di pensarci e passa. Mi accorgo che è passato e ritorna.
E’ un ciclo continuo, non ha interruzione. Le patologie che ho, me le sono fatta venire da sola; la maggior parte sono psicosomatiche e questo mi distrugge. Se non fossi così, se non avessi questi problemi, starei bene. Se riuscissi a pensare ad altro, tanti dolori che ho non li sentirei più.
In periodo di covid avere la tosse è un peccato mortale, ma io la tosse ce l’ho tutto l’anno. Come lo spiego alla gente che non sono infetta? come lo spiego che se tossisco è perché l’acido gastrico mi ha orai corroso l’esofago? come lo spiego che convivo con un perenne dolore allo sterno, con la continua voglia di tossire ma senza riuscirci?
E pensare che questa è solo una delle tante.
Poche reali e molte immaginarie.
#ipocondria#ansia#disturbo d'ansia#immaginario#psicosomatico#consapevolezza#testo#racconto#pensieri#frasi tumblr#scrittura
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Supererai tutto, devi ripetertelo per esserne convinta. Supererai qualsiasi cosa: l’ansia, il batticuore, la gente che ti fa del male, le delusioni, il dolore, la paura, la voglia di scappare, lo sguardo perso nel nulla perché non trovi un motivo per andare avanti. Supererai tutto, un giorno. L’importante è che tu sia capace di guardare avanti e mai indietro e se avanti non vedi nulla continua a brancolare nel buio. Troverai una strada prima o poi, no?
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Continua) recensione: “Smetterai di aspettare continuando lo stesso a guardare l’orizzonte, che non si sa mai. Ma almeno smetterai e tutto quello che succederà sarà inaspettato, proprio come volevi te che invece non facevi che immaginare come sarebbe stato. Domani continuerà a essere un altro giorno che non arriverà mai, ma ci sarà sempre un oggi, già ti siede accanto e ti chiederà consiglio e tu glielo darai perché sei brava a farlo. Lo sei sempre stata. Margherita, accidenti a te, hai sempre scelto il giorno sbagliato per smettere di fumare e lo hai fatto anche stavolta e lo sai che comprerai ancora un altro pacchetto di Marlboro solo per la paura di rimanere senza, che sei sempre rimasta senza troppe cose. Ma sopravviverai perché sei sopravvissuta a cose peggiori, continui a ripetertelo, ed è per questo che lo sai, che anche stavolta ce la farai“. Margherita tra prosa, poesia, citazioni letterarie, musica e il mare Karen Lojelo ama affidare i suoi pensieri alle grandi citazioni. Tra le pagine di Margherita troviamo riferimenti chiari ad autori come Nabokov e Leopardi. Presenza costante la musica di De Gregori, con assaggi della Mannoia e Mannarino. “La musica è la colonna sonora della mia vita. Mi piace ascoltarla, anche quando scrivo“, afferma Karen. Ed è proprio Francesco De Gregori che risuona forte nel personaggio più emblematico che Margherita ci presenta. “L’uomo che cammina sui pezzi di vetro“, idealizzazione dell’amore perfetto. O forse, chissà, il rimpianto per le occasioni mancate. Per il coraggio non avuto. “E tu che mi guardavi negli occhi senza potermi vedere, sei l’unico che per un attimo mi è riuscito a toccare…” “Amore che non ti ho mai amato da abbastanza vicino, forse mi stavi troppo dentro per riuscire ad averti accanto…“ Poi c’è il mare, altro protagonista della raccolta. “Il mio elemento naturale“, spiega la scrittrice. Nonostante non si incontrino riferimenti chiari, quasi naturale, per me, pensare a poetesse come Alda Merini. Alla sua straordinaria capacità di prendere il dolore, interiorizzarlo e farne una risorsa. L’immagine di quest’amore che lentamente uccide mi ha riportata alla grande poetessa dei navigli. (Continua... https://www.instagram.com/p/CAsFqPSndQd/?igshid=8e88snfxqv1a
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Vuoto totale, solo lacrime che scendono senza freno, il tuo volto costante, la tua voce nella testa, il dolore inaudito. Autoconvinzione "É stata la scelta giusta, sta meglio, starà meglio" , continua a ripetertelo. Oscurità in me, dov'é il mio puntino? Che ci faccio qui? Ora so cosa significa perdere l'Anima Gemella. Non mi interessa di nessuno, ho messo via il telefono le avevo detto che non lo avrei usato, se non per lei, per sentire lei Domani vorrei vederti, sentirti, abbracciarti Mio pensiero costante, incondizionato quanto ti amo, quanto sto morendo dentro Domani concentrata, non pensare a me, pensa a come ti distinguerai tra quella massa di ripetenti, mi manchi mi manchi come non mai Vorrei che le lacrime si fermassero Ad ognuno spetta la propria punizione, questo é il mio girone all'inferno personale Occhietti verdi, brillanti, meravigliosa Bacio allo scorpione, infiniti baci allo scorpione La notte non dormo Sogni d'oro, pulcina
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Il film che aspettavi
Da quando sono piccola, ho sempre avuto un amore intramontabile per il cinema.
In più mettiamoci il fatto che sono donna e come tale ho sognato di vivere anch'io una delle mille scene strappamutande dei film d'amore..
Un ripasso veloce di quelle più classiche:
Lui che corre all'aereoporto per impedirle di lasciare la città, le dichiarazioni d'amore melense sotto la pioggia, lui che salva lei dal pericolo e poi la bacia, lui che le fa vivere un'avventura travolgente, lui che bello e impossibile si innamora di lei povera e cessa...le proposte di matrimonio sull'Empire State Building in una New York illuminata di notte (su questa ancora ci spero parecchio... Anche se è un classico newyorkese)
Poi un giorno la scena da film arriva...
Insieme ad una barca a vela extra lusso.. Da essa scendono delle persone tra cui il classico tipo da pubblicità di un profumo di Armani. Alto, figo, visibilmente ricco, sguardo seducente... e vuole proprio te..
Sisi
Te
Vuole portare a cena proprio te e continua a ripetertelo anche dopo che la barca si è allontanata dal porto per approdare da un'altra parte.. "torno a prenderti perchè desidero portarti a cena"
Ed è serio!
Eccola la scena... Altre donne ammazerebbero per una cosa così e te lo dicono pure nei vocali..
Le tue amiche ti spingono
"vai dai! Ma sei scema?! Quando ti ricapita?! Non lo devi mica sposare! Una tacca in più sulla lista delle conquiste! Non puoi rifiutare uno cosi! Divertiti e tiratela meno! Non lo devi mica raccontare in giro tanto!
Ma tu
Senza nemmeno troppo impegno
Rifiuti
Quasi lo snobbi
Perché?
Non era quello che aspettavi da una vita?
Avventura incredibile con figone ricco inglese munito di barca a vela e che inoltre ha un'accento british..
E tu sai.. Quanto sesso ti fa l'accento british
Eppure
Nah..
Passo grazie..
Non ci caschi, non ti frega, non ti sfiora
E il motivo è solo uno..
Ti sei addormentata
Ti sei profondamente addormentata di qualcun'altro..
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