#comunità e Natale
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 22 days ago
Text
Allestimenti natalizi a Casale Monferrato: un ringraziamento per la collaborazione. Un Natale più suggestivo grazie al contributo di aziende e privati.
In vista delle festività natalizie, Casale Monferrato si veste di un’atmosfera magica e accogliente grazie agli allestimenti realizzati con il contributo di numerosi privati e aziende locali. Il Sindaco Emanuele Capra, insieme all’Assessore all’Ambiente Cecilia Strozzi e al Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Battista Filiberti, ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro…
1 note · View note
oltre-la-linea · 1 month ago
Text
Islamisti vogliono cancellare il Natale anche in Italia...
L’Italia è sotto attacco, un attacco silenzioso ma devastante che minaccia di cancellare la nostra identità culturale e religiosa. Guardiamo alla Siria, dove i jihadisti hanno già compiuto un atto di barbarie inaudita: le decorazioni natalizie ad Aleppo sono state rimosse, un preludio inquietante che ci mette in guardia su cosa potrebbe accadere qui se non agiamo con decisione. L’immigrazione islamica regolare, lungi dall’essere un arricchimento, è diventata un pericoloso cavallo di Troia per l’islamizzazione del nostro paese. L’arroganza e l’ignoranza hanno raggiunto nuovi livelli di follia. Il giornale “Il Domani” ha avuto il coraggio di etichettare il presepe, simbolo sacro della nostra tradizione cristiana, come rappresentazione di “una comunità escludente e razzista”. Questo è un insulto non solo alla nostra fede ma anche alla nostra storia millenaria. Se gli islamici in Italia si sentono esclusi dal nostro presepe, dalla nostra cultura, dal nostro Natale, allora è meglio che facciano ritorno alla loro terra. Non siamo obbligati a rinunciare alla nostra identità per fare spazio a chi non rispetta, anzi, disprezza le nostre tradizioni. Questo non è un atto di xenofobia, ma di legittima difesa culturale. L’Italia non può trasformarsi in una succursale dell’islam, dove le nostre festività vengono cancellate per non offendere chi non condivide i nostri valori. La nostra nazione è stata costruita sui valori cristiani; questi sono i pilastri su cui si fonda la nostra civiltà. Permettere che vengano erosi in nome di una falsa integrazione è un tradimento verso i nostri antenati e verso le generazioni future. Ogni giorno che passa, vediamo i segni di questa islamizzazione. Le nostre scuole, che dovrebbero essere luoghi di trasmissione della nostra cultura, stanno già modificando le celebrazioni natalizie per non offendere nessuno. Le nostre città, che dovrebbero risplendere di luci natalizie, rischiano di diventare zone oscurate da un’ideologia che non riconosce la nostra storia. È tempo di dire basta. L’immigrazione islamica regolare deve essere azzerata. Non possiamo permettere che la nostra identità venga diluita o sostituita. Gli italiani devono alzarsi e difendere ciò che è loro, prima che sia troppo tardi. Se vogliamo mantenere l’Italia Italia, dobbiamo proteggerla da chi cerca di trasformarla in qualcosa che non è. Non si tratta di odio, si tratta di sopravvivenza. Se vogliamo evitare che le decorazioni natalizie scompaiano dalle nostre città come è successo ad Aleppo, dobbiamo agire ora. L’Italia non deve diventare un altro capitolo dell’islamizzazione dell’Europa. Tornino a casa loro, se non riescono a rispettare e a vivere con la nostra cultura, con i nostri valori cristiani, con il nostro Natale.
48 notes · View notes
mishimamiravenecia · 2 months ago
Text
The Blue Door. (This is not a dead end. The archway on the left opens onto a street).
Tumblr media
La Porta blu. (No se trata de un callejón sin salida. El arco a la izquierda se abre a una calle).
(English / Español / Italiano)
A door catches our eye as we stroll through Ruga Giuffa in Venice. We are magnetised by the intense turquoise blue colour (like Mishima's eyes 😻) and the oriental shapes, reminding us that Venice was a gateway to the Orient.
Ruga Giuffa is the area where the first Armenian community settled. ´´Ruga´´ is a street with rows of shops on either side walkable only on foot. This Ruga takes its name from Giuffa or Julfa, a suburb of Ispahan in present-day Iran. The Armenians had to flee from their homeland which was destroyed and plundered by the Persian King Schach-Abas. The Armenians of the Ruga Giuffa traded in silk, cotton fabrics, wool and dyes imported from the East.
-----------------------------------------------------------------------------
Una puerta llama nuestra atención cuando paseamos por Ruga Giuffa en Venecia. Nos sentimos magnetizados por ese color azul turquesa intenso (como los ojos de Mishima😻) y esas formas orientales, que nos recuerdan que Venecia fue puerta a Oriente.
Ruga Giuffa, es la zona donde se asentó la primera comunidad de armenios. La ´´Ruga´´ es una calle con hileras de comercios a cada lado sólo transitable a pie. Esta Ruga toma el nombre de Giuffa o Julfa, suburbio de Ispahan, en la actual Irán. Los armenios tuvieron que huir de su tierra natal destruida y saqueada por el Rey de Persia, Schach-Abas. Los armenios de la Ruga Giuffa se dedicaron al comercio de la seda, tejidos de algodón, lana y tintes que importaban de Oriente.
-----------------------------------------------------------------------------
Passeggiando per Ruga Giuffa a Venezia, una porta cattura la nostra attenzione. Ci sentiamo magnetizzati dal colore blu turchese intenso (come gli occhi di Mishima 😻) e le forme orientali ci ricordano che Venezia era una porta d'Oriente.
Ruga Giuffa è la zona in cui si è insediata la prima comunità armena. La ´´Ruga´´ è una strada con file di negozi su entrambi i lati percorribile solo a piedi. Questa Ruga prende il nome da Giuffa o Julfa, un sobborgo di Ispahan nell'attuale Iran. Gli armeni dovettero fuggire dalla loro patria, distrutta e saccheggiata dal re persiano Schach-Abas. Gli armeni della Ruga Giuffa commerciavano in seta, tessuti di cotone, lana e tinture importate dall'Oriente.
Source: www.venecisima.com
25 notes · View notes
angelap3 · 23 days ago
Text
Tumblr media
"Canto di Natale" ("A Christmas Carol"), pubblicato per la prima volta nel 1843, è una delle opere più celebri di Charles Dickens,. Questo racconto breve ha avuto un impatto duraturo sulla cultura natalizia, diventando una lettura imprescindibile durante le festività (...e non solo). Dickens utilizza la sua narrazione per esplorare temi di redenzione, generosità e la vera essenza del Natale.
La storia segue Ebenezer Scrooge, un vecchio avaro che disprezza il Natale e tutto ciò che rappresenta. La sua vita cambia radicalmente quando viene visitato da tre fantasmi la vigilia di Natale. Il Fantasma del Natale Passato lo riporta ai momenti chiave della sua giovinezza, mostrandogli come le sue scelte lo abbiano portato a diventare l'uomo solitario che è. Il Fantasma del Natale Presente gli mostra la vita delle persone che lo circondano, compreso il suo impiegato Bob Cratchit e la sua famiglia, che nonostante la povertà, celebrano il Natale con gioia e amore. Infine, il Fantasma del Natale Futuro gli presenta una visione inquietante della sua morte solitaria e della sua eredità dimenticata.
Il tema centrale del racconto è la possibilità di cambiamento e redenzione. Scrooge, inizialmente un personaggio negativo, ha l'opportunità di riflettere sulle sue azioni e di trasformarsi in una persona migliore. Dickens sottolinea l'importanza della generosità e della comunità. La capacità di Scrooge di cambiare e abbracciare il Natale rappresenta una celebrazione dei valori umani più profondi. L'opera, inoltre, offre una critica alla società vittoriana, evidenziando le ingiustizie sociali e le disuguaglianze. Attraverso la famiglia Cratchit, Dickens pone l'accento sulle difficoltà dei meno fortunati e sull'importanza della solidarietà.
Il racconto è scritto in uno stile accessibile e coinvolgente. Dickens utilizza un linguaggio ricco e descrittivo, capace di evocare emozioni intense. La struttura del racconto facilita il progresso narrativo e mantiene alta la tensione fino alla conclusione, dove avviene il ravvedimento di Scrooge.
"Canto di Natale" ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare e ha contribuito a definire le tradizioni natalizie moderne. Il racconto ha ispirato innumerevoli adattamenti teatrali, cinematografici e musicali, rendendolo una pietra miliare della letteratura.
"Canto di Natale" è molto più di una semplice storia natalizia: è un'opera letteraria profonda e toccante che invita alla riflessione sui valori fondamentali della vita. La sua capacità di emozionare e di ispirare la trasformazione personale lo rende un classico senza tempo, adatto a lettori di ogni età. È un libro che consiglio vivamente di leggere, o rileggere, non solo durante il periodo natalizio, ma ogni volta che si sente il bisogno di ricordare l'importanza della gentilezza e della generosità.
P.S. Se alla lettura del libro aggiungete anche la visione del film "La vita è meravigliosa" diretto da Frank Capra, il Natale si può dire perfetto!
12 notes · View notes
io-confesso · 30 days ago
Note
Per Natale vorrei che mio figlio la smettesse di fare il coglione e andasse in comunità
...
14 notes · View notes
francescosatanassi · 1 year ago
Text
Tumblr media
I cartelli che vietano di sedersi sui gradini del centro e lo stop al consumo di alcolici e analcolici in vetro e lattina sono apparsi a Forlì e con le loro le multe. Se invece di attendere alle Poste scelgo di sedermi fuori con un’aranciata sono 150 euro. Eccitatissimo il vicesindaco Mezzacapo, lo stesso che a pochi giorni dall’anniversario della Liberazione della città ha pubblicato un video di Mussolini che inaugura il monumento in p.zzale della vittoria tra le grida “Duce! Duce!” Agghiacciante ma non mi stupisco, mentre le bombe al fosforo sfiguravano i palestinesi, l’assessora Cintorino pubblicava la bandiera di Israele definendola “l’unica democrazia del Medio Oriente.” Oggi Forlì è una città in mano a un gruppo di razzisti che nulla ha fatto per il bene della comunità, che vuol farci credere di essere in pericolo a causa dell’uomo nero “scaldapanchine”, per offrirci una falsa soluzione con telecamere e ordinanze repressive. Intanto i poveri restano poveri e i fasci restano fasci. Ma l’importante è spendere, così pare, 700.000 euro per le luminarie di Natale. Ci hanno detto che quei soldi non avrebbero avuto senso per le famiglie alluvionate. In fondo, queste chiedevano solo di essere ascoltate dopo una gestione fallimentare dell’emergenza, dove il sindaco Zattini, mentre i nostri scarponi erano ancora umidi, propose di dare alle banche i soldi raccolti dalle donazioni. E mentre i forlivesi si radunavano davanti al municipio senza che nessuno, in tre mesi, decidesse di ascoltarli, il profilo ufficiale del Comune pubblicava la ricetta del fricò alla romagnola. Non scherzo, a volte penso di essere in un film di Fellini. E invece.. dopo la promessa di scendere in piazza a fianco degli alluvionati, alla prima manifestazione, Zattini era impegnato a consegnare a un arrotino la targa per i 100 anni di attività. Mi raccomando, se passate da queste parti nascondete le lattine di Pepsi e non stancatevi troppo per non rischiare di dovervi riposare su un gradino. Però tranqui, presto piazza Saffi sarà aperta alle auto e basteranno pochi passi per vedere l’unica cosa che oggi regna a Forlì: un grande e imbarazzante disagio (ma illuminato da Dio! Viva le luminarie!)
48 notes · View notes
acquaconlimone · 16 days ago
Text
Ma a cosa serve il Natale quando si è adulti?
Che magia ha ancora, che sentimenti dovrebbe portarci, che riflessioni ci invita a fare?
il Natale dovrebbe servire proprio per essere vicini a chi è solo e non farlo sentire tale, farlo sentire ancora appartenente ad una comunità e non abbandonato a se stesso e non mi riferisco solo alle persone ma anche ai nostri compagni di viaggio a quattro zampe.
Ci sono persone tra noi che tra mille scazzi che la vita ti propone ogni giorno hanno il tempo per un gesto, una parola, una testimonianza e non sono dei superman o superwoman ma sono normali come me.
Persone che aiutano, che si attivano concretamente a favore di una buona causa.
A loro penso sempre più frequentemente e il Natale serve proprio per fermarci un attimo a riflettere sul senso di quello che facciamo, abbiamo fatto e sopratutto faremo, sempre nei limiti del nostro possibile.
Questo è il senso (secondo me) per noi adulti di questa giornata particolare.
Se riuscissimo a fare solo un piccolo sforzo in questa direzione forse ne guadagneremmo tutti.
I post sui socials sull'inutilità di questa giornata lasciateli ai maigoduti.
Buon Natale a tutti.
3 notes · View notes
colonna-durruti · 28 days ago
Text
https://www.facebook.com/share/p/1AtrRXjnUc/
Che la povertà sia in piazza e che la piazza sia in lotta
La nostra povertà non sarà vergogna, ma rabbia. La nostra rabbia non sarà liturgia vuota. Il nostro dolore non sarà solitudine, ma comunità.
❤️‍🔥24 dicembre, h 20.30 cena povera in piazza
❤️‍🔥60esima veglia della Comunità dell’Isolotto
❤️‍🔥infine a mezzanotte (in un luogo della città...di botto): unisciti al brindisi dei senza stipendio, dei senza lavoro, di chi è precaria/o, cassaintegrata/o. Vieni con noi...
E’ incredibile la capacità di questa società di invisibilizzare il dolore e il disagio sociale. O magari di renderlo per un attimo soltanto, rito, commemorazione vuota, minuto di silenzio.
Negli ultimi 15 mesi in questo paese ci sono stati più stragi sul lavoro che negli ultimi 10 anni. In 15 anni, i poveri assoluti sono più che triplicati (da 1,5 milioni a 5,5 milioni). 5 milioni rinunciano a curarsi, 3 milioni sono precarie/i. Come se una intera regione con più abitanti della Toscana, fosse diventata povera. Nel silenzio.
Mentre si restringono le libertà democratiche, nel nome della sicurezza, l’insicurezza è globale: emergenza climatica e guerra bruciano il pianeta.
Poi arriva il Natale o più genericamente: le feste. Con quel mix tossico tra buone intenzioni e consumismo.
Per noi, operaie/i ex Gkn, Natale vuol dire che ce l’hanno fatta:
hanno trovato il modo – tavolo dopo tavolo, chiacchiera dopo chiacchiera – di tenerci 12 mesi senza stipendio.
E anzi, il “loro” calcolo è proprio di farci crollare nella frustrazione delle ennesime feste, che feste non sono. Nella frustrazione psicologica del nostro Cud da zero euro. Della “normalità” che non possiamo offrire “in occasione delle feste” ai nostri affetti.
E allora ribaltiamo tutto, anche il “senso” dominante della “festa” e persino della liturgia. E lo facciamo con chi lo fa da 60 anni, qua, sul nostro territorio. Con chi da tempo si è fatto comunità.
🤝 24 dicembre, h 20.30. Piazza dell’Isolotto, Firenze. Cena povera. Che la povertà sia in piazza e che la piazza sia in lotta.
🤝 A seguire 60esima veglia dell’Isolotto. Esattamente 50 anni fa, questa stessa veglia era dedicata all’ “unità dei lavoratori contro la crisi”. Siamo storia che continua.
🔥 E infine, contro ogni tentativo di invisibilizzare, 🔥 ci ritroviamo a mezzanotte, (in centro...) , per un brindisi alla lotta che verrà. Perchè senza lotta, non ci sarà futuro.
#insorgiamo
5 notes · View notes
goolden · 1 year ago
Text
se ancora dovete fare regali per natale e non avete idee, regalate un albero su Treedom: un gesto gentile per la persona cui lo donate, ma anche per il pianeta e per la comunità vicina a dove verrà piantato.
8 notes · View notes
diceriadelluntore · 2 years ago
Text
Juice Sanguinis
Francesco Paolo de Ceglia è stato già protagonista di uno dei miei post bibliofili, qualche anno fa, quando scrisse un libro eccezionale sulla Storia del Miracolo di San Gennaro, che fu una lettura entusiasmante. È con lo stesso spirito di curiosità che ho comprato il suo ultimo, lavoro, dal titolo, non si può dire altro, gotico:
Tumblr media
Anche in questo caso si tratta di una Storia Naturale, intesa come studio e descrizione dei componenti della natura, che stavolta riguarda i vampiri. Dico subito una cosa: non esiste una traduzione precisa del concetto di “vampiro” e persino la sua etimologia è oscura e misteriosa (va da sé, visto l’argomento, si potrebbe pensare), ma è chiaro che la nostra idea di “Vampiro” un succhiasangue spesso ben vestito che abita un castello terrificante sta al termine come Babbo Natale sta alla Coca-Cola. E lo spiega, con la sua scrittura precisa e barocca, il professore de Ceglia, che insegna Storia della Scienza presso l’Università di Bari, intraprendendo un percorso affascinante che parte da un dato storico: a metà del 1700, un po’ per pruderie editoriali un po’ per motivi politici, alcuni resoconti di ufficiali dell’Impero Austro-Ungarico, mandati da Vienna in sperduti angoli orientali dell’Impero, scoprirono che le popolazioni locali avevano “problemi” riguardanti dei “ritornati”, persone cioè morte ma che continuavano a disturbare la popolazione, soprattutto i familiari. Si fecero indagini, autopsie, e tra il preoccupato e lo scettico quei documenti arrivarono a Vienna, e segretamente poi pubblicati e ripresi da numerose Riviste Scientifiche e letterarie che accesero la miccia sui morti viventi dell’Europa orientale. Da qui, con un lavoro filologico e storico impressionante (oltre 1000 note, più di 400 tra Autori e Testi citati) de Ceglia indaga a ritroso sulle tradizioni legate a queste presenze, al ruolo che la Chiesa ha giocato sulla loro diffusione o sul loro confinamento, sulle problematiche teologiche, storiche e persino economiche. E si scopre che sotto la definizione vampiro si annidano figure che adesso definiamo con altri nomi, come gli zombie, ma che a seconda del contesto avevano caratteristiche specifiche, e molte altre comuni, che attraversano per centinaia di anni alcune zone dell’Europa. La storia è, il più delle volte, sempre la stessa: dopo il suo decesso, un membro marginale della comunità, spesso segnato da caratteristiche fisiche peculiari, ritorna col proprio corpo (e non semplicemente come spettro evanescente) a tormentare la popolazione del proprio villaggio, del tutto indifferente alla ratio che vorrebbe un corpo sepolto, e riesumato solo per accertarne l’assenza di decomposizione o eventualmente arderlo, inamovibile e del tutto incapace di vagare quando cassa e terra lo abbracciano. Ma non fu sempre così, e la categorizzazione delle varie differenze è meravigliosa, come lo scoprire perchè, e nel libro è prontamente spiegato, ci sono intere fasce di territorio europeo dove questo fenomeno non si riscontra. 
Ma Dracula? Beh, questo lo posso svelare: fu un bellissimo ma cagionevole di salute scrittore irlandese, che nel 1890 stava scrivendo un libro, dal titolo provvisorio di Conte Wampyr lo inventò. Si imbattè in un libello nascosto in una biblioteca, Resoconto sui principati di Valacchia e Moldavia, nel quale aveva letto: “Dracula in lingua valacca significa Diavolo. I Valacchi avevano l’abitudine all’epoca, e ce l’hanno ancora oggi, di dare questo soprannome a tutte le persone che si distinguono per coraggio,. azioni crudeli o abilità”. Persino il riferimento a Vlad III Dracula, detto l’Impalatore (Tepes,  nomignolo che si sarebbe affermato dopo la sua morte) è piuttosto occasionale. Quando uscì il suo romanzo, nel 1897, il clamoroso successo e l’imperitura trasfigurazione in opere teatrali e soprattutto cinema e televisione (potere dell’immagine, punto dell’era contemporanea) Dracula si trasformò in un elegante mordicollo, che odia la luce, che preferisce le tenebre e che trasforma chi morde in vampiro (che leggendo il libro sono caratteristiche che non si riscontrano, se non in minima parte, nelle storie dei vampiri “naturali” e sono tutta farina del sacco di Stoker).
Soprattutto, e qui sta la bellezza secondaria, è un grande affresco sul ruolo storico, culturale, politico e simbolico del rapporto con l’altro, con il diverso e, en passant, con la morte. E ci sono delle osservazioni che davvero entusiasmano (per chi leggerà il libro, raccomando particolare attenzione all’introduzione dell’idea del Purgatorio o come, per evitare pericolose contaminazioni, i segnali di santità sui corpi cambino repentinamente per non confondersi con quelli dei “non morti”).
È una lettura impegnativa, sia per l’argomento, per il tono da pubblicazione accademica (ma molto ironica e in alcuni passaggi esilarante) e anche per il prezzo del volume (34€) ma che scandaglia la storia dai miti greci fino a Buffy L’ammazzavampiri e True Blood o Twilight, nuovi fenomeni che cambiano ancora radicalmente la figura del vampiri, regalandole nuove e inaspettati rappresentazioni. D’altronde il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C’è sempre più mistero (Anaïs Nin).
13 notes · View notes
pier-carlo-universe · 11 days ago
Text
Lions Club Bosco Marengo Santa Croce: una serata di auguri per sostenere la solidarietà
Durante la tradizionale serata degli auguri, il Lions Club Bosco Marengo Santa Croce ha raccolto 1.400 euro per l'Ospedale Infantile di Alessandria, destinati a strumenti per il test da sforzo cardiologico pediatrico.
Durante la tradizionale serata degli auguri, il Lions Club Bosco Marengo Santa Croce ha raccolto 1.400 euro per l’Ospedale Infantile di Alessandria, destinati a strumenti per il test da sforzo cardiologico pediatrico. Un gesto di solidarietà e amicizia.Il 29 dicembre 2024, il Lions Club Bosco Marengo Santa Croce, guidato dalla presidente Orietta Bocchio, ha organizzato la consueta serata degli…
0 notes
cinquecolonnemagazine · 1 year ago
Text
Natale al cinema, tutti i film in arrivo in sala
(Adnkronos) - Adnkronos/Cinematografo.it - Tante nuove uscite al cinema per accogliere il pubblico nei giorni delle festività natalizie. Si va dal ritorno di Kaurismaki e un nuovo classico di animazione targato Walt Disney, fino al ritorno in sala del primo cinepanettone della storia, 'Vacanze di Natale', che si potrà rivedere restaurato e rimasterizzato sul grande schermo solo il 30 dicembre nei cinema di tutta Italia. Arriverà anche il film di Beyoncè, il documentario sul tour da record della cantante che ha toccato 39 città di 12 paesi del mondo. E poi le nuove pellicole tutte italiane di Pio e Amedeo e di Alessandro Siani. Festività di Natale al cinema: tutti i film in arrivo in sala Tra i film appena usciti c'è 'Foglie al vento' di Aki Kaurismäki, con Alma Pöysti, Jussi Vatanen, Janne Hyytiäinen (Commedia, Finlandia, 2023, 81'). Due persone sole si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l'ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso è però intralciato dall'alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità. Wish, il nuovo classico Disney Sempre da pochi giorni in sala al cinema un nuovo classico Disney, 'Wish' di Chris Buck, Fawn Veerasunthorn (Animazione-Fantastico-Musicale, U.S.A., 2023, 92'). La brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente che viene accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose. E ancora: 'One Life' di James Hawes, con Anthony Hopkins, Johnny Flynn, Helena Bonham Carter (Drammatico, G.B., 2023, 110'). La vita di Nicholas Winton, definito dai media "l'Oskar Schindler britannico", per aver salvato 669 bambini dai nazisti poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1938 Winton si rese protagonista di una vicenda straordinaria: riuscire a portare fuori da Praga un numero incredibile di bambini, appena prima che le frontiere venissero chiuse, rimanendo tuttavia tormentato dal senso di impotenza e di colpa rispetto a tutti quelli che non riuscì a salvare.  Un marito meraviglioso, due figlie perfette, un fiorente studio dentistico 'Tutti a parte mio marito' di Caroline Vignal, con Laure Calamy, Vincent Elbaz, Jonathan Darona (Commedia, Francia, 2023, 104'). Un marito meraviglioso, due figlie perfette, un fiorente studio dentistico: tutto va bene per Iris. Ma da quanto tempo non fa l'amore? Dietro consiglio di una conoscente, la donna si iscrive a una app di dating… e scoperchia il vaso di Pandora! Appuntamento dopo appuntamento - tra buffi fraintendimenti, foto scabrose non richieste e una varietà impressionante di uomini pronti alle performance più bizzarre - Iris rientra in contatto con il suo corpo e la sua sensualità. Ma una volta trovata se stessa, si renderà conto, forse, di aver perso qualcosa per strada e dovrà fare di tutto per recuperarlo.  'Renaissance: A Film by Beyoncé' di Beyoncé (Concerto-Documentario, U.S.A., 2023, 168'). Un viaggio attraverso il tour da record che ha toccato, con 56 spettacoli, 39 città di 12 paesi. Dalla sua nascita allo show di apertura a Stoccolma, in Svezia, fino al gran finale a Kansas City, nel Missouri: un racconto sugli intenti, il lavoro, il coinvolgimento totale di Beyoncé in ogni aspetto della produzione, ma anche sulla sua mente creativa e sul proposito di creare la sua eredità artistica e di padroneggiare il suo mestiere. La produzione ha accolto più di 2,7 milioni di fan da tutto il mondo. Il nuovo film di Pio e Amedeo Da giovedì 28 dicembre arriverà nelle sale di tutti i cinema italiani 'Come può uno scoglio' di Gennaro Nunziante, con Amedeo Grieco, Pio D'Antini, Francesca Valtorta (Commedia, Italia, 2023). Alla morte di suo padre, Pio eredita la gestione di svariate attività. Ora vive nell'agio di Treviso con la sua famiglia, ed è in corsa per diventare sindaco. Finché Amedeo, un ex carcerato fatto assumere dal parroco del paese come autista personale, non irrompe nella sua vita come un tornado. Ma i due hanno in comune molto più di quello che sembra. Grazie ad Amedeo, Pio riscoprirà le sue passioni e la verità sulla sua famiglia, in un viaggio di riconciliazione con sé stesso. Sempre giovedì, 'Ricomincio da me' di Nathan Ambrosioni, con Camille Cottin, Léa Lopez, Thomas Gioria (Drammatico, Francia, 2023, 96'). Antonia, detta Toni, è una mamma single che ha cresciuto da sola i suoi cinque figli, lasciandosi alle spalle una promettente carriera musicale. A vent'anni, infatti, aveva inciso una hit di grande successo. In casa ha sempre molto da fare e solo raramente si concede una sera libera con gli amici. Finalmente i suoi ragazzi più grandi iniziano l'università e lei si chiede cosa farà quando lasceranno il nido? A quarantatré anni avrà ancora il tempo di riprendere in mano la sua vita? Intanto si iscrive a sua volta all'università. Il ritorno di un grande classico: "Vacanze di Natale" 'Vacanze di Natale' di Carlo Vanzina, con Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola (Commedia, Italia, 1983, 92') sarà nelle sale invece per un solo giorno, il 30 dicembre. A 40 anni dall'uscita il primo cinepanettone della storia torna sul grande schermo in versione restaurata e rimasterizzata. Uno speciale appuntamento nelle sale pensato per radunare tutti i fan che conoscono a memoria le battute e le scene più esilaranti della commedia-cult e che ne ricordano perfettamente la colonna sonora in cui sono presenti alcuni dei brani più celebri di tutti gli anni Ottanta.  Il Maestro Miyazaki "sotto l'albero" al cinema Da lunedì 1 gennaio, invece, arriverà al cinema 'Il ragazzo e l'airone' di Hayao Miyazaki (Animazione-Fantastico, Giappone, 2023, 124'). Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, Mahito, un ragazzo di 12 anni, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. 'Succede anche nelle migliori famiglie' di Alessandro Siani, con Alessandro Siani, Cristiana Capotondi, Dino Abbrescia (Commedia, Italia, 2024) sarà sul grande schermo dal giorno di Capodanno. Davide Di Rienzo è la persona meno realizzata di una famiglia all'apparenza perfetta. La morte del padre, eccellente professionista e modello inarrivabile, sconvolge gli equilibri e le certezze di tutti: di Davide, di mamma Lina e dei fratelli Renzo e Isabella. Ma con i Di Rienzo i drammi fanno ridere e le tragedie familiari diventano una scatenata commedia, con un imprevisto da risolvere. Tanti colpi di scena e segreti svelati saranno per Davide, da sempre pecora nera della famiglia, l'occasione per dimostrarsi il più sincero e talentuoso di tutti.  [email protected] (Web Info) Read the full article
4 notes · View notes
piusolbiate · 1 year ago
Text
PACE, PROSPERITA' E SOLIDARIETA'
Cari Concittadini,
In questo periodo straordinario, il Natale è anche un momento di riflessione, di condivisione e di compassione. È un'opportunità per rafforzare i legami che ci uniscono come società e per nutrire la speranza in un futuro migliore.
In queste festività, incoraggiamo ciascuno di Voi a tendere una mano amica a chi è nel bisogno, a condividere l'amore con le famiglie e a riflettere sulle nostre responsabilità verso le generazioni future e l'ambiente che ci circonda.
È un periodo in cui possiamo mettere da parte le differenze e concentrarci su ciò che ci unisce come Comunità. Che questo Natale porti gioia nei vostri cuori, ispirazione per il futuro e la consapevolezza che insieme possiamo superare le sfide che ci attendono.
Auguriamo a ciascuno di Voi un sereno Natale e un Anno Nuovo ricco di Pace, Prosperità e Solidarietà.
Grazie per il Vostro impegno. Buone Feste a tutti! L' Amministrazione Comunale
Tumblr media
3 notes · View notes
rideretremando · 10 months ago
Text
"Tra il 2007 e il 2008 Facebook fa il boom, milioni di iscritti in tutto il mondo lo rendono una realtà, anzi LA realtà. (...) Dov’è il network se ognuno di noi si rifugia in comunità scollegate le une dalle altre?  Il Social Network riesce a imporsi come rete principale di socialità virtuale attraverso un paradosso: non fornisce un’arena ma crea un individuo. Il profilo è il colpo di genio dei Social Network che Zuckerberg si ritrova per le mani “naturalmente”, ispirandosi all’album di foto del suo college. (...) Qui entra in gioco l’ultimo fattore della rivoluzione operata da Facebook, quello decisivo: l’Identità. Il nuovo assoluto che Facebook introduce nella cultura internet della metà degli anni zero è la richiesta – più o meno mandatoria – di registrarsi con la propria identità reale: il tuo nome, il tuo cognome, la tua faccia. (...) Rete, profilo e identità, dicevamo. Dall’interazione di questi tre elementi emerge il paradigma del Social Network moderno e la conseguente mutazione antropologica che ha prodotto nelle nostre vite. In cosa consiste questa mutazione? Dovessi dirlo con una sola, lapidaria affermazione: siamo diventati tutti famosi. (...) Nell’architettura del Social Network interagiamo come un uno che si rivolge a molti, a un numero imprecisato di ascoltatori, diversi dei quali neppure conosciamo. È la struttura del palcoscenico. Pensateci, quante volte fuori dai social network vi siete trovati a vivere un’interazione simile dalla parte del palcoscenico? Per la stragrande maggioranza dei viventi, dall’età della pietra al 2004, era una situazione che poteva non verificarsi mai oppure solo occasionalmente: la recita scolastica, la presentazione ai colleghi d’ufficio, la poesia di Natale. Oggi ci troviamo a vivere questa interazione ogni giorno, più volte al giorno, ogni volta che “postiamo qualcosa”. Solo una ristrettissima cerchia di individui viveva con costanza questo tipo di interazione alienata e alienante, le chiamavamo figure pubbliche o V.I.P. (...) Il rapporto è verticale, da qualunque punto lo si guardi."
Alessandro Lolli
2 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year ago
Text
“ A partire dal 1223 si apre il periodo che i biografi [di san Francesco d'Assisi] definiscono della «grande tentazione», tentazione di abbandonare tutto, di disinteressarsi completamente della comunità, forse di non avere più fiducia in Dio. Ma ci sono momenti di remissione: uno di questi è la grandiosa celebrazione del Natale nell'eremo di Greccio nel 1223. Francesco organizza una sacra rappresentazione corale che trasforma in attore anche il pubblico accorso ad assistervi. Chiama un nobile di nome Giovanni, «di buona fama e di vita ancor migliore» sul cui affetto e devozione sa di potere contare e gli ordina, quindici giorni prima di Natale, di preparare lo scenario adatto. Dice all'amico: «Voglio rappresentare quel Bambino nato a Betlemme come se in qualche modo avessi davanti agli occhi i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu posto in una greppia e come stette sul fieno fra il bue e l'asino». Dobbiamo immaginare che per evocare la grotta siano state adattate le rocce della montagna, magari allargando qualche cavità naturale, oppure che per accogliere anche i fedeli sia stata costruita con tronchi d'albero una grande capanna? Quindici giorni sono un tempo eccessivo, se dedicati soltanto a preparare un po' di fieno e a condurre sul luogo due animali. Il bue e l'asino non fanno parte del racconto evangelico della Natività, ma furono aggiunti dai Vangeli apocrifi. Francesco, sensibile al messaggio delle immagini, ritenne bue e asinello indispensabili al suo teatro sacro.
Il racconto di Tommaso da Celano sembra la descrizione di un meraviglioso presepio vivente: vediamo accorrere «molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando, ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte nella quale s'accese splendida la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. [...] Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali. La gente accorre e si allieta di una gioia mai assaporata prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutto un sussulto di gioia. [...] Poi il sacerdote celebra solennemente l'Eucarestia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima». Francesco è felice, profondamente commosso. Si riveste di paramenti diaconali e canta con la sua bella voce il Vangelo, predica con parole dolcissime, trascina ed entusiasma gli astanti rievocando la piccola città di Betlemme, il Bambino divino e poverissimo, con tale entusiasmo infuocato che un cavaliere, forse il medesimo Giovanni, ebbe una visione: «Gli sembrava infatti che un neonato giacesse esanime nella mangiatoia, che il santo di Dio si avvicinasse e destasse quel medesimo bambino da quella specie di sonno profondo. Questa visione non manca - conclude Tommaso da Celano - di un suo significato perché davvero il fanciullo Gesù giaceva dimenticato nel cuore di molti e per grazia di Cristo, tramite il servo suo Francesco, fu risuscitato e il suo ricordo impresso in una memoria di nuovo partecipe». Nella preghiera composta da Francesco per il Vespro di Natale, alla descrizione della nascita nella mangiatoia segue la citazione della lode angelica: «Pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,14): Cristo è venuto a portare la pace, quella pace che gli uomini non sanno trovare proprio nei luoghi dove egli nacque, la pace che Francesco era andato ad annunciare prima ai crociati e poi al sultano, e vorrebbe accolta dai conterranei, dai frati, dalla Chiesa. “
Chiara Frugoni, Vita di un uomo: Francesco d'Assisi, introduzione di Jacques Le Goff, Einaudi (collana ET Saggi n° 824), 2006⁶; pp. 112-113.
[Prima edizione: 1995]
2 notes · View notes
padrepiopietr · 5 days ago
Text
Tra terra e Cielo. San Pio e il tempo natalizio
Padre Pio amava particolarmente questa festività e la attendeva con grande trepidazione, tanto da contarne i giorni sul calendario. Il Natale rappresentasse per lui un momento di gioia e spiritualità, un’occasione per avvicinarsi ancora di più a Dio e alla comunità dei fedeli. Continue reading Tra terra e Cielo. San Pio e il tempo natalizio
0 notes