#compagni
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Compagnia?🤍🎄
Se vi va di parlare lasciate un cuore
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Cari Compagni,
sì, Compagni , perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino " CUM PANIS " che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane .Coloro che lo fanno condividono anche l'esistenza con tutto quello che comporta : gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze.
È molto più bello che "Camerata " come si nominano coloro che frequentano stesso luogo per dormire, e anche " Commilitone " che sono i compagni d'arme.
Ecco, noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche , insieme, vissuto IL PANE DELLA LIBERTÀ che è il più difficile da conquistare e mantenere .
Oggi che, come diceva Primo Levi , abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci sembra di aver risolto il problema dell'esistente e ci sediamo a sonnecchiare davanti alla televisione.
All'erta Compagni !
Non è il tempo di riprendere in mano un'arma ma di non disarmare il cervello sì, e l'arma della ragione e più difficile da usare che non la violenza. Meditiamo quello che è stato e non lasciamoci lusingare da una civiltà che propone per tutti autoveicoli sempre più belli e ragazze sempre più svestite. Altri sono i problemi della nostra società: la PACE , certo ,ma anche il LAVORO per tutti , la LIBERTÀ di accedere allo studio , una vecchiaia serena ; non solo egoisticamente per noi , ma anche per tutti i cittadini .Così nei diritti fondamentali della nostra Costituzione nata dalla RESISTENZA .
Vi giunga il mio saluto , Compagni dell'associazione Nazionale Partigiani d'Italia e Resistenza sempre.
Vostro Mario Rigoni Stern , Mira ( Venezia )
20 gennaio 2007 ( lettera inviata all'Anpi di Treviso
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Caro fratoianni, e se occupassimo casa tua adesso ???
#salis#fratoianni#compagni#italia#politici italiani#società#attualità#eu#ue#parlamento europeo#comunisti italiani
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[sugli uomini da cui stare alla larga]
Sono fatti così gli uomini da cui stare alla larga, anche nella realtà (possono essere compagni, ma anche padri, fratelli, amici, insegnanti, medici...): non potendoti domare, perché tu sei intelligente ma essi non sono alla tua altezza in alcun modo (e ne sono consapevoli!) manco di una ordinaria conversazione, ti disprezzano nella speranza di confonderti le idee e renderti una persona insicura; questo cesso a pedali mi segue da ore su Threads solo per denigrarmi a raffica: È MALATO.
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Sto passando mezza vita mia tra binari/treni e pezzi di autostrada e poi mi chiedono quando avrò una stabilità mentale , non la tengo fisica ahahah
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Treni, scuole e tradimenti
Un giorno farò anche sogni normali, ma non è questo il giorno!
Ero a Palermo che giravo per la città nei pressi della zona universitaria, dovevo andare da qualche parte ma non ricordo esattamente dove; ad un certo punto, uno dopo l'altro vedo una serie di miei ex compagni delle superiori che passano per la strada principale e uno a uno, ognuno per conto suo, mi salutano allegramente e sembrano felici, felici delle loro vite a Palermo e felici che anche io mi trovi lì. Avevo l'impressione come se tutti questi compagni mi volessero dire che si fossero tutti trasferiti a Palermo dalla mia città natale, perché dove sono nato non c'è futuro, non ci sono opportunità e allora sono andati tutti a Palermo per avere una vita migliore; adesso anche io mi trovavo lì e potevo iniziare una nuova vita, trovare lavoro, fare una famiglia ecc. Tra l'altro uno dei miei ex compagni in particolare sembrava avesse messo proprio su famiglia stava guidando un'auto stile minisuv con la sua presunta moglie. Continuo ad andare per la mia strada, non so se dovessi andare alla stazione o all'università e praticamente penso: "visto che c'è traffico, la strada è grande, c'è tanta confusione e non voglio essere investito, piuttosto faccio come se fossi in un gioco (GTA) e vado sui binari del treno facendo tutto il percorso a piedi che mi porta dove voglio andare io, così sicuramente non becco traffico e ho strada libera, stando attento ovviamente al treno davanti o dietro. Così nel sogno improvvisamente passo dalla strada ad essere a piedi sui binari, però non erano i binari classici, più in stile sopraelevata come si vede spesso negli USA. Ci sono due binari paralleli e in entrambi davanti a me ci sono due carrelli da miniera (tipo minecraft), salgo su uno e percorro il binario, in lontananza però comincio a vedere il treno che viene verso di me, torno indietro, salgo sull'altro carrello dell'altro binario parallelo e vado in verso opposto, stessa cosa lì, treno in lontananza e torno indietro, faccio così un po' di volte e alla fine il sogno cambia totalmente scena.
Mi trovo all'interno di qualcosa che non so bene come classificare, ha l'aria di un vagone di treno molto grande e antico, è tutto in legno, non so se si stia muovendo, però sembra anche una sorta di rifugio, tipo quelli per la neve messi sui monti, di sicuro è una stanza grande e tutta in legno. Forse il treno alla fine mi ha investito e ci sono entrato. Dentro c'erano tanti ragazzi e alcuni adulti, come se fossero una classe scolastica in gita. I ragazzi maschi scherzavano con un professore, uno studente ad un certo punto si mette pure a fumare e credo non fosse una semplice sigaretta 👀, ma il prof non gli dà neanche troppo peso, che nel mentre stava spiegando una qualche cosa. Ad un certo punto la stanza si trasforma per notte e in quella stanza spunta un letto dove dorme una professoressa, mentre gli altri sono andati in altre stanze ognuno col suo letto. La prof poi però si alza e va nella stanza di uno studente 👀. Il tipico studente più grande degli altri di età e anche di altezza, un po' bulletto, bocciato più volte (quindi dovrebbe essere maggiorenne tranquilli 🙂) Non fanno nulla di spinto eh, semplicemente lei si mette accanto a lui sul letto e gli dice una cosa tipo "indovina chi sono", ma lui è ancora in dormiveglia e dice il nome di un'altra tipa, un'altra compagna di quella classe, così la prof si offende e torna nel suo letto quasi piangendo; il ragazzo poi la raggiunge per scusarsi e la abbraccia; il sogno fa intuire come se tra loro due ci fosse stata una storia, ma il ragazzo ha anche un interesse verso l'altra tipa. Il sogno si conclude così.
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PRIMA PAGINA Libero di Oggi lunedì, 12 agosto 2024
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Tragedia nel Carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia: Detenuto Italiano 40enne si Suicida in Cella
Nella mattinata odierna, intorno alle prime ore dell’alba, si è verificato un tragico evento presso la Casa Circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore. Un detenuto italiano di 40 anni è stato trovato senza vita nella sua cella, dove si era impiccato utilizzando le sbarre della finestra. Il Personale di Polizia Penitenziaria, nonostante gli attenti controlli notturni, ha scoperto il corpo…
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Grandi amicizie nella Storia: Compagni di Vita celebri
Le grandi amicizie nella storia hanno plasmato il corso degli eventi e influenzato la cultura in modi profondi. In questo articolo, esploreremo alcune delle più notevoli amicizie tra compagni di vita celebri, rivelando le dinamiche uniche che hanno caratterizzato questi legami e il loro impatto duraturo sulla società. Continue reading Untitled
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TOSSICO VS NON TOSSICO
17/08/2022: In una storia d'amore non dovrebbe esistere una parte prevalente rispetto all'altra, le donne vanno trattate alla stessa maniera degli uomini e non si tratta solo di parità dei sessi. Ogni giorno mi sveglio pensando a quanto sono fortunata ad avere un fidanzato che mi tratta da regina, ma anche un re necessita di protezione. Noi esseri umani potremmo essere diversi in termini di carattere, ma dobbiamo essere tutti rispettati allo stesso modo. Il rispetto si trova per me alla base dell'amore vero, è ciò che permette di amare intensamente. Si può scegliere di non condividere le scelte del proprio amato o della propria amata, ma senza il rispetto finirà presto anche la relazione. Quando si ama da morire il proprio compagno di vita si desidera soprattutto una cosa, la sua felicità. Non è possibile iniziare un rapporto in cui entrambe le parti non sono contente, perché andrebbe a prevalere soltanto l'egoismo. Personalmente faccio tutto il possibile per far sorridere la mia metà , continuerò a farlo fino a quando morirò e combatterò per lui in ogni momento della giornata. Può attirare sapere che il proprio partner dipenda totalmente da te per essere felice, ma non è corretto. È giusto volere attenzioni ma non pretenderle in continuazione, non si deve solo ricevere e vale soprattutto per la felicità.
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Famiglia Compagni
Dino Compagni mercante e politico, tenne una Cronica cittadina raccontando con rigore i fatti salienti. Famiglia patrizia giunta a Firenze proveniente dai dintorni di Pisa alla metà del duecento, dove possedevano un castello. Si stabilirono nel popolo di Santa Trinita. I Compagni furono di parte Guelfa, e come tali parteciparono alla sanguinosa battaglia di Montaperti, dalla quale i fiorentini uscirono sconfitti, contro i Ghibellini fuoriusciti da Firenze al comando di Manente degli Uberti, dai senesi di Provenzano Salvani, e un congruo numero di cavalieri tedeschi mandati di rinforzo dall’Imperatore Manfredi. La presenza in questa battaglia trova conferma nel ruolo dell’Arbia, dove si trova il nome di un famigliare: Vinta figlio dei Compagni del popolo di Santa Trinita combattente. Come gli altri Guelfi dovettero andare in esilio, ebbero paura di perdere tutto quello che possedevano in Firenze, quando dopo la vittoria, in un consiglio ad Empoli i Ghibellini chiesero all’Imperatore di distruggere Firenze e di fare Empoli la principale citta della Toscana. Ma lo spavento fu di breve durata perché Manente degli Uberti, chiese a Manfredi di soprassedere dicendo che avrebbe difeso la città contro tutti, e Firenze fu salva. I Guelfi poterono rientrare in città, dopo la sconfitta e la morte dell’Imperatore a Benevento nel 1266.
I Compagni potettero riprendere possesso dei loro averi e tornare a praticare le loro attività di commercio. Dino Compagni (Aldebrandino, o Ildebrandino, detto Dino) il più famoso della sua famiglia nacque forse verso il 1246/47 da Compagno di Perino e da una figlia di Manetto Scali. Non si conosce niente dei suoi studi, è conosciuto come politico, e per la sua “Cronica delle cose occorrenti né dei tempi suoi” e un poema allegorico “l’intelligenza”. Nella Cronica si trova una preghiera che i fiorentini Guelfi in esilio recitavano: “Deh, tu voglia Signore Iddio, disperdere e sradicare la stirpe degli Uberti” a dimostrazione dell’odio che avevano verso Farinata. II Compagni in una occasione particolare, venne incaricato di scrivere una lettera per conto dei Priori, benché non avesse nessuna carica politica. In questa missiva si viene a conoscere la sua formazione grammaticale, retorica, e conoscenza delle arti. Molta di più di quella posseduta da un qualunque mercante. Con il fratello Guiduccio risulta iscritto nella matricola dell’Arte di Por Santa Maria. Nell’anno 1286 rinnova il giuramento insieme al fratello, al Convento dell’Arte di Calimala. Console della stessa Arte per un semestre degli anni: 1282, 1286, 1289,1291, 1294, e 1299. Guiduccio divenne Console della stessa Arte nell’anno 1297.
Dino è un mercante, possiede un banco d’affari con suo figlio Niccolò. Entra in società con i Bardi e i Peruzzi, rischierà come loro il fallimento, quando il Re d’Inghilterra Edoardo III non restituì la astronomica somma (per allora) 125.00 sterline, avute dai banchi fiorentini, per combattere la guerra dei Cent’Anni contro la Francia. Ma poté salvarsi dal fallimento con i guadagni ottenuti con le sue opere letterarie. Era Gonfaloniere nel 1293, quando Giano Della Bella, tentò di togliere il potere ai Magnati, per dare migliori condizioni di vita e di lavoro al popolo, con provvedimenti legislativi chiamati “Ordinamenti di Giustizia” (i Magnati li chiamarono con spregio “Ordinamenti di Nequizia”), preparati per ordine della Signoria dai Giuristi: Messer Alberto di Donato Ristori, Messer Ubertino degli Strozzi, e Messer Baldo di Uguglione. Uno stravolgimento della politica cittadina durato per poco tempo, conclusosi con la restaurazione, togliendo al popolo tutto quello che avevano ricevuto con la rivoluzione di Giano.
L’ascesa di Dino nella vita politica, fu un risultato personale, non potendo contare sull'appoggio e le conoscenze della sua famiglia. Al tempo dello scontro fra le due parti guelfe Neri e Bianchi, in un Consiglio della sua parte in Santa Trinita, ebbe a dire queste accorate parole per avvicinare le due fazioni in lotta; “Signori, perché volete voi confondere e disfare una così buona città? Contro chi volete pugnare? Contro i vostri fratelli? Che vittoria avrete mai? Non altro che pianto!” Questo accorato invito alla pace rimase inascoltato dai litiganti con i risultati che sappiamo. Dopo la vittoria dei Guelfi Neri nel 1301, riuscì a tornare dall’esilio, come subirono i Bianchi fra i quali Dante Alighieri (mai tornato e morto in esilio), ritirandosi dalla vita politica. Assisté alle vicende della città da spettatore, ma non spassionato e sereno nel giudicarle. Nella vita privata si sposò due volte. Il primo matrimonio con una certa Filippa dalla quale ebbe cinque figli: Niccolò, Ciango, Bartolomeo, Tora, Maddalena, e Dina. Dalle seconde nozze con Cecca di Puccio di Benvenuto da Forlì nessun figlio, Dino morì a quasi ottant’anni, il 26 febbraio 1324 e sepolto nella chiesa di Santa Trinita. La sua opera “la Cronica” rimase incompiuta e nascosta dai suoi familiari, tornando alla luce nel quattrocento. La notorietà della famiglia Compagni non finì con la morte di Dino, ebbe durante l’epopea della Repubblica 19 Priori e 2 Gonfalonieri. Riuscirono ad avere ancora incarichi di merito fino alla fine del Settecento, durante il Principato Mediceo e poi Lorenese.
Alberto Chiarugi Read the full article
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Compagnie Thor
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me la spacchio un po’ ogni tanto 🤓
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PRIMA PAGINA Libero di Oggi sabato, 27 luglio 2024
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