#combriccola
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Carmine in che senso
#non ho capito se le foto che erano uscite con andre bosca e tutto il resto della combriccola erano di Belcanto#oppure di un'altra cosa#Carmine smettila di fare 49392901 cose insieme challenge
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ora se qualcuno, per chi ancora mi segue, si è mai sentitə offesə per un mio/nostro post per favore me lo dicesse, anche in anon. non si può essere additatə/accusatə di cose senza sapere di cosa stiamo parlando, è troppo facile puntare il dito senza dire nulla.
#la verità è che c’è una quantità di blog che sfotte ed insulta da quasi un anno in maniera pesante#e lo fa tranquillamente perché protetto da tutto il resto della combriccola#perché numericamente sono di più#e poi quando la gente giustamente si rompe le palle di essere insultata#si comportano come appena visto
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DIBBA CHE ENDORSA JILL STEIN❤️❤️❤️❤️❤️ AMORE MIOOOO
#la figura più importante a essere uscita dai 5stelle e son stati pure così coglioni da farselo scappare#si meritano il 5% quegli sciagurati era uno dei pochi uomini capaci di quella combriccola di scappati di casa
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Okay, dopo una nottata di sonno, agitato purtroppo, sono leggermente più tranquilla e lucida rispetto a ieri sera. E ringrazio chiunque abbia la pazienza di leggersi tutta questa mia sclerata, ma era una cosa che dovevo tirarmi fuori il prima possibile.
Partiamo con il dire che non ce l'ho con nessuno degli attori, stanno facendo il loro lavoro e avevano un copione da rispettare, quindi al massimo si possono incolpare le scelte registiche e di sceneggiatura.
Dopo questa premessa, voglio concentrarmi sul fatto che i recenti episodi sono stati una genuina presa in giro verso l'audience, di tutte le età, ma in particolare di coloro che fanno parte della comunità lgbtq+, bisessuali in primis. L'intelligenza dello spettatore è stata insultata più volte, con l'effetto di creare rabbia e confusione, perché come abbiamo constatato più volte in queste settimane, gli scrittori della serie non sanno trattare delle tematiche che vadano oltre la "Famiglia Tradizionale".
L'episodio 11 ne è un chiaro esempio, con la famigliola improvvisata tra Manuel e Nina, che, giusto per sottolineare la follia a cui abbiamo assistito, hanno rapito la figlia della suddetta e avevano intenzione di scappare in un altro Paese. Manuel è stato ridotto a uno zerbino, senza una personalità che vada oltre il voler essere uno pseudo-padre per Lilli, mentre Nina doveva essere il personaggio tsundere con cui creare una sorta di enemies-to-lovers, ma quello che è risultato essere è un personaggio piatto, senza un minimo di personalità al di fuori di Manuel e della figlia.
Questi poi sono andati da Simone a chiedere aiuto, mentre il docente andava a chiedere ai genitori affidatari di non denunciare, quando questi ne avrebbero tutto il diritto. E non mi si venga a dire che Nina ha diritto a sua figlia, non dopo quello che ha fatto. è vero, era stata tratta in inganno quando era andata a quel rave, e lì mi è dispiaciuto, perché ha perso tutto ma non per sua volontà, qui invece ha preso una decisione conscia e l'ha effettuata senza pensarci due volte, con la complicità di Zerbino.
Intanto Mimmo sta effettivamente andando in una situazione pericolosa, consapevole di farlo, ma vuole avere un futuro fuori dal carcere, ed è una cosa che ammiro. Giustamente, uno qualsiasi si cagherebbe a farlo, ma lui ha deciso di cambiare anche perché Simone gli ha fatto capire di essere di più di un carcerato, un condannato alla criminalità, ma una persona, con dei desideri e dei sogni. Inoltre, qui hanno avuto la decenza di caratterizzarlo fuori da Simone, infatti hanno entrambi la loro personalità e il loro carattere, non come Zerbino e Criminale.
Una cosa poi che mi ha veramente infastidito è come hanno trattato Nicola quando ha denunciato figlio e combriccola al seguito. Lo hanno dipinto come se fosse lui nel torto, quando in realtà ha cercato di salvare il culo a tutti, mentre Dante voleva fare tutto sottobanco, come suo solito dopotutto. Mi ha dato fastidio inoltre come per un rapimento di minore non ci sia stata nessuna denuncia o incarceramento, ma anzi, Nina ha ottenuto un lavoro nell'azienda di Nicola e Manuel e Anita possono vivere in una villa donata dall'uomo, così che possano stare con Viola. La battuta poi del 135 di qi è dà buttare. Il quoziente intellettivo non è una misura attendibile di intelligenza, ma misura la capacità di comprendere le situazioni in cui ci troviamo e la capacità di acquisire delle informazioni. Nina palesemente non è così, agisce in modo sconsiderato e illogico (una persona può essere emotiva e logica allo stesso tempo, questo è da sottolineare).
Terminiamo con la questione Simuel vs Mimmone. Io sono per i Mimmone, questa stagione lì ha sviluppati molto di più rispetto ai Simuel, che non si sono parlati mezza volta, e sono molto generosa su questo fatto. Mimmo e Simone sono stati l'ancora l'uno per l'altro e spero vivamente che Mimmo ritorni per la terza stagione. Hanno molta più chimica e si vede che tengono all'altro.
Per ricollegarmi alla questione dell'intelligenza insultata degli spettatori, voglio riprendere questa parte di un'intervista rilasciata:
Io non so se gli sceneggiatori o il regista o chi lavori in questa serie dal punto di vista tecnico conoscano bene l'italiano. Per fare il lavoro che fanno, dovrebbero saper conoscere la differenza tra le parole "Basato" e "Ispirato".
Questa serie è basata su Merlì, una serie spagnola che mi tratta di un personaggio gay e uno bisessuale, resi rispettivamente in Simone e Manuel in questa. E questo nella prima stagione c'è! Effettivamente mantiene le basi della serie originale. La seconda stagione ha preso una virata completamente diversa, e ci può stare eh, ma alla fine il personaggio di Manuel ne esce completamente diverso. Le scene di gelosia delle prime due puntate sono stata completamente rimosse dalla mente dei personaggi, non abbiamo più quello che doveva essere teoricamente un triangolo/quadrato amoroso.
La bisessualità di Manuel è stata totalmente cancellata, perché nella visione italiana del mondo, le persone possono essere solo Gay o Etero, nient'altro (tanto che non si usa mai questa parola, ma sempre eufemismi, come "né da carne, né da pesce", "è creativo"). E questo è un grave insulto a chi sperava di avere un qualche tipo di rappresentazione che fosse una. Okay, c'è Mimmo, questo è vero, ma il focus principale era Manuel e la sua esplorazione mentre capiva che gli piacciono anche gli uomini. FINE. Non dovevano esserci così tante sottotrame. E prima che mi si venga a dire che anche Pol in Merlì si faceva principalmente solo donne durante la serie, posso ribattere che dato che hanno cambiato già diversi aspetti di Manuel, un focus in più su questo suo aspetto ci poteva stare. Dopotutto, "basato" vuol dire questo, la base c'è ma ti puoi permettere di fare dei cambiamenti, purché non vadano a snaturare i personaggi.
Infine, buttiamola un po' sul ridere, ma c'è solo da piangere. La r4i è riuscita a censurare di brutto un'altra coppia omo, mentre quelle etero hanno tutte il loro "lieto fine", in qualche modo, anche se sono una più tossica dell'altra. Anita e Dante si sono fatti le corna a vicenda, e peggio ancora Dante non rispetta in alcun modo le donne che sono nella sua vita, Anita e Nicola sono diventati dei co-parents, ma Nicola sta sotto per lei, Zerbino e Criminale dovevano finire in carcere, ma invece si sono beccati una pacca sulle mani e Floriana e Dante sono inguardabili sotto ogni punto di vista. Viola e Ryan si salvano perché loro effettivamente sono stati sviluppati, anche al di fuori della loro romance, e sono molto carini. Luna a rischio stupro per un ragazzo che non aveva mai visto in faccia, mentre Matteo e Laura si sono messi insieme grazie all'intervento di Humbert Humbert.
Voglio chiedere a chi ha scritto questa roba se sia effettivamente soddisfatto di ciò. A parte i Raviola, sono uno peggio dell'altro, senza un minimo di senso o chimica. è questo quello a cui dovremmo aspirare? Seriamente? Sarà che sono cresciuta con Percy Jackson nella mia vita, ma le mie aspettative sono molto più alte (tipo rinunciare all'immortalità anche se non sono ancora insieme all'altra persona). Persino il queerbating di Supernatural iniziava con la frase cardine della coppia: "I'm the one who gripped you tight and raised you from perdition", ed è molto, ma molto più romantico di questo. Mimmo e Simone si sono lasciati per niente e gli unici tristi sono proprio loro, mentre gli altri sono in delle situazioni che definire di merda è poco.
#un professore#mimmone#simone balestra#mimmo bruni#simuel#manuel ferro#analisi post dormita migliore di sempre#mi sono pure limitata negli insulti#sono fiera di me#potevo andarci più pesante#ma mi sono trattenuta
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QUANDO LEGGI CAZZATE
Curiosando qua e là, tornando sui miei passi, giusto per capire se quelli che sto facendo in avanti hanno senso rispetto al passato, ho trovato una frase presa da un libro in cui si diceva che un agnello guarda in faccia il lupo prima di essere sbranato, mentre noi gli leccheremmo, mi pare i piedi, pur di essere risparmiati, sotto c'erano un po' di elogi e commenti per questa citazione, con tizi della combriccola di lettura che sicuramente, presi da tanta saggezza avrebbero comperato il libro all'istante, dai piedi, se erano i piedi, ai culi, il leccamento intendo, e io già mentre leggevo mi chiedevo di che cazzo di agnello stesse mai parlando quella imbecille che aveva scritto quella roba, perché da quanto ne so un agnello davanti al lupo inizia a belare disperato e tenta di scappare praticamente urlando e in preda all'orrore, i suoi belati sono così feroci, in punto di morte, mentre si caga addosso, che sono più forti del ringhio del lupo che gli strappa le giugulari e la trachea; ma dico, che cazzo di agnelli e di lupi pensa che ci siano la gente e soprattutto perché ne parla e ne scrive se non ne sa un cazzo di niente? Considerato che poi ci sono tutti quegli imbecilli che quella merda la pubblicano, sapendo di venderla, e infatti…
In ogni caso qua da solo questa cosa sono libero di scriverla, di farlo in pubblico convinto che sia verissima, mentre se fossi stato ancora in quel gruppo governato da un profeta piagnone lui mi avrebbe insultato e mi avrebbe sbattuto fuori senza possibilità di replica, che uno pensa che sia fascista e invece è solo imbecille.
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Gita.
Oggi siamo andati ad Aci Castello ed Aci Trezza, poi mia sorella col compagno e la figlia hanno portato mia figlia e il fidanzato a Taormina, con il catorcio di mia madre sarebbe stato difficile. C'era il sole e l'aria era salmastra, il rumore delle onde è ipnotico. Arrivati al botteghino del castello il bigliettaio ha esposto la storia del castello e alcune leggende legate al periodo in cui era prigione, del tizio che è restato chiuso in un pozzo per 13 anni e che chiese al Re con una poesia di supplica di essere liberato, il Re lo fece sentendo nella poesia una forte dose di tristezza, anche perché un francese non penso avrebbe mai capito un siciliano. La storia di per se può essere inventata, ma il tizio la condisce col fatto che si può desiderare qualcosa e si può mandare il desiderio al pozzo lui ascolterà, beh si l'ho fatto, cosa ho desiderato non è un mistero per chi segue i miei deliri. Poi abbiamo pranzato su un posto e ci siamo salutati. Sono tornato verso la città e ho aspettato che Spock rispondesse, ma tardava e dovevo cagare, quindi sono tornato a casa, Spock era a casa di sua madre a sistemare con la sorella e onestamente non mi andava, quindi ho preso il bus e sono sceso a prendere un caffè in piazza duomo, ho preso anche un canestrino alle fragole di bosco, na goduria. Poi lemme lemme sono andato un pò in giro e in fine a riprendere il bus. Ieri siamo usciti che i pargoli avevano appuntamento con dei loro amici che sono qua in vacanza, noi ci siamo incontrati col dottore, mio cugino, e la combriccola, serata tranquilla e anche divertente, certo niente di eccitante ma pur sempre una buona cosa, che ne ho di bisogno. Programma di domani escursione sull'Etna, la Signora è dura e sarà molto faticoso, penso anche freddo, ma ci riusciremo. Per il resto ho sempre il magone dipende dal contesto lo sento o meno, ma è qua con me, maledetto. Ieri mattina che mi sono incazzato con mia madre ha funzionato, quando siamo rientrati aveva la tv spenta e anche se si è svegliata non l'ha accesa, spero ha capito, ma per rafforzare la tesi le ho detto che il dottore, sempre mio cugino, mi ha detto di dirle che è dannosissima soprattutto per la sua età, con la sottolineatura che non le da l'alternanza giorno/notte, speriamo che si levi questa malsana abitudine, anche un pò per me che vorrei dormire, che se non riesco sono irritabile peggio del colon.
Per questo post invece di musica vi lascio delle foto della giornata. Castello da lontano, castello da vicino, polifemo nella scena mitologica dell'incazzatura contro 'Nessuno', isola Lachea.
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Di uragani e di giochi poco intelligenti
Nell'imminenza di un uragano, un gruppo di ragazzi diciamo benestanti si riunisce nella villa di uno d'essi. Alla combriccola s'unisce una coppia lesbica formata da una che conosce i ragazzi di cui sopra e da una di cui non si sa una minchia fritta. La prima propone un giochetto chiamato Bodies bodies bodies (che è pure il titolo del film). Consiste in questo: si distribuiscono ai partecipanti dei biglietti, su uno dei quali è stata disegnata una x. Chi se lo piglia è l'assassino. Dopo di che, si spengono le luci. La persona che viene toccata sulla schiena dall'assassino deve cadere a terra come fosse morta. Gli altri devono scoprire l'identità dell'assassino. Per un po' fila tutto liscio. Poi trovano un morto vero. E da lì scatta l'ecatombe: fioccano i morti e le cattiverie reciproche Rimangono vivi in due, che scoprono cosa sia successo davvero. Questo giallo mi ha lasciato un po' perplesso. Un po' assurdo nella vicenda e troppo enfatizzato nella recitazione. Il colpo di scena finale c'è, in effetti. Però io francamente mi aspettavo qualcosa di più clamoroso. Si può anche vedere. Ma se non si rivede è lo stesso. Anzi, è meglio.
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Se viviamo in un periodo dove perseverano e regnano l'odio, la maleducazione, l'ignoranza e la violenza, dove si fanno apologia della mafia e del fascismo, dove si ostenta la ricchezza, la vita sfrenata e la superiorità, è proprio grazie alla classe politica (perlopiù di destra, ma anche di sinistra), alla classe dei padroni e alla classe dirigente che hanno portato le nuove e vecchie generazioni a tutto ciò.
Gente come Berlusconi, Salvini, Meloni, Briatore, Porro e combriccola varia, coi loro discorsi di odio e la loro volgarità alla pari di Mussolini e Hitler, hanno portato alla gente di prendersela con chi viene sfruttato, chi lavora dignitosamente, con chi non è conforme col loro pensiero politico, chi lotta per i propri diritti sociali e civili minacciati dal governo e sue associazioni affiliate, chi fa veramente giornalismo, chi lotta per la giustizia sociale e chi vuole educare i ragazzi al rispetto, alla cultura e all'educazione.
Tutto si basa su denaro, successo, avidità, ignoranza, sfruttamento, discriminazione, sottomissione e volgarità. Le tv di Berlusconi hanno insegnato tutto questo e i social network lo seguono e quest'ultimi hanno creato dei veri e propri escrementi digitali che hanno portato a rinviare, con la loro violenza inaudita, eventi sportivi e culturali per rispetto di una persona a noi vicina andata via troppo presto.
Purtroppo certi mezzi non funzionano più e hanno fallito miseramente producendo effetti contrari e a boomerang. Servono creare un nuovo sistema e una nuova società perché riprende i vecchi mezzi per rieducare i nostri ragazzi servono a poco o nulla.
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Trigun - Final Fantasy VII - Crossover
AU - Dimension Travel - Crack-ish
PART 3
Non troppo tempo dopo sia il Professor Hollander che il Professor Hojo vengono trovati morti, dovuto ad un incidente di laboratorio e neanche una settimana più tardi il Presidente Shinra viene trovato morto stecchito nel suo ufficio per cause naturali.
Nonostante i sospetti che la nuova uncanny creatura fosse il colpevole, nessuno dice niente e viene tutto spazzato sotto metaforico il tappeto.
Perchè anche se Vash era troppo pacifista e non faceva molto di più fare in modo che i Professori si trovassero su un letto d’ospedale con tutte le ossa rotte una settimana sì e l’altra pure, Wolfwood non perdonava altrettanto facilmente e aveva deciso di mettere fino ai loro immorali esperimenti per sempre. E quando aveva scoperto che il Presidente gli aveva permesso di fare il bello e cattivo tempo per le sue manie di grandezza, non aveva perso tempo a eliminare anche lui.
Dopotutto, anche se lo odia, lui è uno dei migliori assassini mai creati dall’Eye of Michael.
E sì, per oltre una settimana Wolfwood è estremamente compiaciuto di se stesso con il suo solito fare nonchalance.
Qualche tempo dopo, la combriccola va a Nibelheim per ordine del nuovo Presidente Rufus, che ha capito l’antifona, per scoprire tutto ciò che i Professori avevano nascosto nei loro vari laboratori segreti che avevano sparso per tutta Gaia.
A Nibelheim, alla villa Shinra, mentre esplorarono la libreria, grazie all’udito sopraffino di Vash ma in particolare alle sue capacità empatiche che gli permette di percepire tutti gli esseri viventi e non nelle vicinanze, trovano addormentato all’interno della sua bara Vincent.
La discussione che Sephiroth e Vincent avranno sarà sicuramente interessante ed illuminante, in particolare per il primo.
E sì, Vincent decide di tornare indietro con loro a Midgar, dove il capo dei Turks, Veld, avrà un mezzo infarto al vedere un eternamente giovane Vincent.
Tra l’altro, un giorno Zack introdurrà a tutti la sua fidanzata Aerith, l’ultima Cetra, magari nella Chiesa dove i due si sono incontrati, e forse, chissà, magari Vash e Wolfwood per qualche miracolo potranno riprendere la loro forma umana quando vogliono o finiscono per incontrare vecchi amici che non pensavano che non avrebbero mai più rivisto dato che non erano più su No Man's Land.
Fine? ->
<- Trigun x FF7 - Part 1
<- Trigun x FF7 - Part 2
#trigun#final fantasy vii#final fantasy 7#crossover#crossover au#vash the stampede#nicholas d wolfwood#vashwood#ffvii#ff7#sephiroth#ffvii sephiroth#ff7 sephiroth#genesis rhapsodos#angeal hewley#zack fair#cloud strife#trigun au#ffvii au#ff7 au#trigun x ff7 au
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Editoriale di Marco Travaglio.
(Ma quindi a Bibbiano non sarebbe accaduto niente?)
La combriccola di “giornalisti” che parla di processi che non conosce ha emesso un’altra sentenza irrevocabile: siccome Claudio Foti, condannato in primo grado a 4 anni, è stato assolto in appello per la vecchia insufficienza di prove (art. 530 comma 2 Cpp) da un solo episodio del caso Bibbiano, sono innocenti pure gli altri 17 imputati tuttora a processo a Reggio Emilia per un centinaio di capi di imputazione, con 155 testi e migliaia di intercettazioni, già avallati da un gup, da 3 giudici del Riesame e da 5 di Cassazione; anzi, a Bibbiano non è successo niente. Mentana “chiede scusa” a Foti a nome “di tutto il sistema dei mass media” (e parlare per sé?). La Stampa dice che “il paese esce dall’incubo” (che non sono i bambini strappati alle famiglie con false accuse, ma il processo a chi le fabbricò). Per il Messaggero “crolla il castello di carta”. Merlo su Rep straparla di “sciacallaggio” dei “grillini” e dei “soliti giornalisti” (quindi lui non c’entra). E, tanto per cambiare, dà ragione a Renzi che sul Riformatorio chiede a Meloni, Salvini e Di Maio di scusarsi per una delle poche cose giuste che han detto:cioè che rubare bambini ai genitori con la connivenza delle giunte targate Pd, che in Val d’Elsa affidarono senza gara a Foti&C. le terapie minorili per oltre 200mila euro, fu uno scandalo.
Questo bel quadretto illumina anche la credibilità dei “garantisti” all’italiana, che beatificano lo psicologo per ora assolto assolto (c’è ancora la Cassazione). E fingono di non sapere che nulla è più “giustizialista” del metodo da lui teorizzato e praticato in varie parti d’Italia e proseguito a Bibbiano dai suoi seguaci, fra cui la moglie imputata a Reggio. Le perizie della sua onlus “Hansel e Gretel” hanno accusato decine di genitori, nonni, zii, maestri di aver violentato, abusato, menato, persino coinvolto in riti satanici un’infinità di bimbi che per questo furono sottratti alle famiglie e affidati ad altre; dopodiché s’è scoperto che non avevano fatto nulla, sono stati assolti e i bambini son tornati in famiglia e a scuola, se intanto genitori e maestri non s’erano suicidati o ammalati. Bel garantismo. Ricordate le maestre, la bidella e lo scrittore di Rignano Flaminio , sputtanati come pedofili e poi assolti? C’erano pure le perizie di Foti. Il sequel fu nella Bassa Modenese, dove però l’inchiesta giornalistica Veleno di Pablo Trincia ruppe il muro di omertà. I fatti di Bibbiano – in attesa di sapere dalla sentenza principale se furono reati o solo vergogne penalmente irrilevanti – dicono che tutti i bambini dati in affido in base alle perizie dei fotiani sono tornati alle famiglie naturali e tutti i genitori processati per violenze e abusi sono stati assolti. Siccome ora dovremmo tutti chiedere scusa a Foti, con quei bambini e con quei genitori chi si scusa?
Sorgente: Chiagni e Foti – Il Fatto Quotidiano
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a lavoro….. penso a carmine….. mi sento un po’ male…….
Eccomi sono io da qualche mese questa
#ma penso anche a filippo#e cardiotrap#e nad#e tutto il resto della combriccola devo essere sincera#mare fuotag
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I'm on my way to sharing the epilogue of my YuuMori ff on EFP, yet I can't help but share this Adlock scene because I'm very satisfied with the result! ❤️ I'll put it under spoilers, mostly because it's quite long!
Nel percorrere il salone, Sherlock vide la combriccola impegnata a seguire le spiegazioni di Herder nel mostrare le sue invenzioni. Qualcuno mancava all’appello, ma chi gli interessava non era presente. Nel notare l’assenza del cappotto bianco, soffrì al pensiero di dover lasciare il tepore per affrontare il gelo, ma indossò ugualmente il suo soprabito nero, per poi uscire da una porta laterale. Nel varcare la soglia, si voltò non appena vide Bond, schiena appoggiata al muro e mani in tasca, intenta a osservare il gioco di luci che attraversava il cortile in lontananza. Nell’accorgersi di lui, sgranò gli occhi azzurri. “Sherly?!” esclamò, raddrizzandosi.
“Hai intenzione di rimanere qui a congelare?” chiese, stringendosi nel cappotto.
Bond lo guardò perplessa, poi sorrise con aria maliziosa. “Devo ricordarti la volta che ti sei spogliato per darmi i tuoi vestiti rimanendo in mutande o quella in cui ti sei tuffato nel Tamigi con Will?”
Sherlock non sapeva se essere impressionato o sentirsi a disagio, quindi si appoggiò con la schiena al muro accanto allo stipite opposto della porta. Il fiato gli uscì in uno sbuffo visibile e si limitò a osservare a sua volta i giochi di luce. Pochi istanti e capì cosa ci trovasse. Non aveva mai visto delle luci correre insieme, poi a scatti, poi inseguirsi in percorsi lunghi e tortuosi. Era magnetico. “Herder ne sa una più del diavolo, eh?”
Bond inclinò appena la testa. Sorprenderla nei modi più disparati era da lui, ma raramente l’aveva visto temporeggiare per qualcosa. “Già…” disse tuttavia, tornando a guardare le luci. “Dubito che ci sia qualcuno di più geniale di lui.” aggiunse, con l’intento di punzecchiarlo facendo leva sulla sua proverbiale megalomania.
Sherlock, invece, non vi dette corda, alzando gli occhi al cielo. Aveva la stessa postura e la stessa espressione di quando, presentandosi a lui in abiti femminili al posto di Moneypenny, durante la missione al Kensington, l’aveva scorto appoggiato al muro, in attesa. Soprabito invernale e sigaretta mancante a parte, ma l’odore del tabacco era sempre lì. Bond gli rivolse uno sguardo nostalgico. Gli aveva detto, in quell’occasione, che la magia di Cenerentola sarebbe durata soltanto per quella notte e così era stato. Dopo aver risolto il caso, Sherlock era andato via e lei aveva fatto ritorno a casa sorbendosi le frecciatine di un redento Moran e i complimenti del maestro Jack. Dopodiché, aveva riposto l’abito azzurro e la parrucca che riproduceva fedelmente i suoi lunghi capelli biondi nell’armadio. Se la parrucca le era tornata utile per ingannare il visconte Simmons, l’abito era rimasto lì, intoccato.
“Sherly… è tutto a posto?” chiese, con un tono ora sinceramente preoccupato. “C’è qualcosa che devi dirmi, vero? Che ti ha detto tuo fratello?”
Sherlock realizzò di non aver con sé le sigarette. Sempre un passo davanti. Non era mai facile, quando si trattava di Bond. Di Irene. Ogni volta che pensava di raggiungerla, lei sfuggiva. Era stato più semplice, durante la mascherata. Ma quando le maschere cadevano, lui era soltanto un uomo che non aveva idea di come gestire quel sentimento che era nato come semplice incomprensione, poi ammirazione, poi… non sapeva più nemmeno lui stesso come definirlo in un modo che significasse, per lui, dover ammettere qualcosa che aveva sempre rifuggito. Sapeva anche che rivedere quella che John aveva definito la Donna era qualcosa che non avrebbe mai ritenuto possibile e che non era in grado di capire perché ogni qualvolta si avvicinassero, lei finisse con l’allontanarsi. Proprio come le luci del percorso. Correvano insieme, si bloccavano, si inseguivano. Eppure, in un angolo remoto della sua mente, non riusciva a non pensare a quanto fosse orgoglioso del fatto che, in quei tre anni, fosse diventata la punta di diamante del MI6 al punto tale da suscitare la curiosità della stessa Sua Maestà. Più in basso però, nel suo cuore, avvertiva qualcosa di profondamente diverso e sconvolgente.
“Sherly, dannazione! Ti sei incantato o cosa?”
Battendo le palpebre, si decise a prendere un enorme respiro, poi voltò appena il viso verso Bond. Non aveva idea di che espressione avesse, ma ne vide le guance farsi rosse.
“Sei felice?” domandò, al posto di rispondere.
“Che… domanda è?” chiese di rimando, incerta.
“La vita che hai ora… ti rende felice?”
Il sopracciglio sinistro tremolò e Sherlock affilò lo sguardo. “Beh… non posso dire che non lo sia… insomma, guarda… sono James Bond. L’agente con licenza di uccidere.”
Lui annuì, ripensando alle sue lacrime, la notte in cui si erano congedati. Se non avesse scommesso sul Lord del Crimine, Irene sarebbe morta per mano di Mycroft. E facendolo, Irene era morta ugualmente, dando vita a James Bond. Si chiese se quella fosse davvero la sola strada percorribile, se alla fine, Irene Adler non poteva esistere più. La donna che mai avrebbe potuto dimenticare. La sola che aveva totale controllo sulla sua razionalità tanto da spingerlo persino a mandare in fumo il suo stesso appartamento e a mostrarsi proprio a lei per prima, dopo esser tornato. Non ultimo, quel tarlo che gli arrovellava il cervello al pensiero di lei stretta al suo braccio, della sua espressione inintelligibile… della voglia totalmente irrazionale di stringerla a sé e di prenderne le labbra carnose in un bacio. E poi, quel gesto che aveva fatto quando, prima di scappare dalla residenza Simmons, aveva posato la mano sul ventre fasullo con aria pensierosa… e, durante la cena, il modo in cui i suoi occhi si erano spalancati per un istante mentre Moneypenny annunciava il lieto evento, per poi addolcirsi.
Bond sospirò, notando che Sherlock era completamente chiuso in chissà quali pensieri. A quanto pareva, era di malumore e non aveva intenzione di aprirsi. D’altronde, il fatto che avesse più volte invocato di tornare in America le sembrava già abbastanza penoso. Aveva persino pensato di indossare un abito da donna, quella sera… blu, perché il blu le donava, come lui le aveva detto una volta. Ma negli ultimi tempi, Sherlock sembrava aver deciso di metter da parte qualunque sentimento provasse per lei in favore della risoluzione dei casi che si erano presentati nuovamente alla porta del 221B. Eppure, in quel momento le aveva chiesto se fosse felice. La verità era che era tornata ad esserlo, dopo che lui aveva fatto ritorno. La sola idea le era bastata persino ad esser pronta a mandare al diavolo l’identità che aveva assunto pur di trascorrere del tempo insieme. E non era abbastanza. Distolse lo sguardo, rincantucciandosi nel cappotto. “Io rientro. Effettivamente, c’è troppo freddo.” disse, facendo per rincasare.
“Irene. Irene Adler.”
Nel sentire il suo nome pronunciato con tono serio e fermo, si bloccò.
“James, Sherlock.” lo corresse, tagliente.
“Per me sei sempre Irene, lo sai.”
Gli occhi azzurri di Bond si fecero lucidi e il suo cuore mancò un battito. “E questo dovrebbe bastarmi, ora?”
“Sei troppo intelligente per chiedermi qualcosa di cui sai già la risposta.”
Bond sbottò, voltandosi di scatto e afferrando Sherlock per la collottola. “Ma voglio sentirlo ugualmente. Da te. Che tu mi dica… una volta per tutte… che cosa provi davvero… Sherlock…” disse e nel mentre, la sua risoluzione si fece sempre più debole, così come la sua presa, nel perdersi negli occhi blu notte dell’uomo che la guardavano come mai. Sherlock tolse le mani dalla tasca, sollevandole fino a posarle sulle sue. Per fermarla. Perché non prendesse freddo. Perché anche soltanto il poterla toccare era la prova che entrambi erano vivi.
“Sei tra gli agenti del MI6 che potranno spostarsi in missione all’estero.” disse e Bond lo guardò con gli occhi sbarrati, incredula. “Cosa?!”
Sherlock strinse la presa. “Se le circostanze lo dovessero richiedere… vorresti farmi da partner?”
“Eh?”
“Sì, insomma… in coppia… come coppia… cioè… aaaaaaah! Maledizione!!” incespicò nelle sue stesse parole, imbarazzato.
“Mi stai chiedendo di… aspetta… non capisco… perché non riesci semplicemente a dire le cose come stanno?!” protestò Bond che, diversamente da lui, capiva fin troppo bene, dal suo modo di fare, che intendeva altro ma, ogni volta, era capace di farla diventare matta.
“Perché non è facile, Irene! Non è facile…” disse, infine, tornando a guardarla. Nella loro vicinanza, nonostante i capelli corti e l’assenza di trucco, Irene era lì e lo guardava a sua volta, bella, indomita e brutalmente capace di farlo capitolare su una graticola.
“Quando mai qualcosa per te è stata facile? Tu ami i misteri… le cose complicate…”
Sherlock sospirò, vinto. Persino risolvere il mistero del Lord del Crimine si era infine rivelato meno difficile che capire il cuore e le azioni di quella donna. “E tu sei il mistero più complicato di tutti…”
Irene sgranò gli occhi, col cuore che aveva preso a batterle forte. Ciononostante, si morse le labbra per non dargliela vinta. “Dillo ancora…” sussurrò, con voce tremante.
Nel sentirla, riconobbe in quel tono lo stesso con cui gli aveva detto addio una volta. Si era voltato altrove, perché non vedesse che in quell’istante, anche lui era commosso. E le aveva detto che si sarebbero rincontrati, se lei fosse stata viva. Lo era. Lo sentiva dai battiti che palpitavano con più forza nei polsi di Irene. E da quel viso che aveva contemplato in foto, poi ogni qualvolta fossero insieme. “Anche se pensi che non sia così… io ti vedo, Irene. E voglio te al mio fianco.” sussurrò, addolcendo la presa intorno alle sue mani, per poi voltare la situazione in suo controllo, provocandole un sobbalzo a quel gesto inaspettato, portandola con le spalle al muro e, come le luci che tornavano a giocare insieme, abbandonarsi a un bacio a lungo agognato da entrambi.
Nessuno di loro due, tuttavia, aveva notato che in alto su quella porta, come sulle altre, pendeva leggermente del vischio, mentre la mezzanotte scoccava, annunciando a tutti il Natale.
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🍽️ cena con veleno 👉🏻 #cathiewaldelavvelenamentomisterioso Nel villaggio di Locmaria in Bretagna è stata venduta una ricca tenuta a Catherine Wald, una cinquantunenne che compra anche un locale per aprire il suo ristorante alsaziano. Purtroppo la casa che ha comprato la voleva anche un farabutto del posto che subito escogita un modo, insieme ai suoi compari, per mandarla via. Tra l’altro, il figlio di questo diventa il nuovo cuoco di Cathie ed è decisamente più leale a lei. Una sera, al ristorante di Cathie va a cena proprio quella combriccola poco raccomandabile e .. si sentono male. L’ex sindaco Quéré muore. In paese nessuno è dispiaciuto ma chi ha avvelenato il suo piatto? 👎🏻 Il mistero tarda a presentarsi, arriva solo dopo un centinaio di pagine. 👍🏻 I personaggi però ci tengono buona compagnia. Scopriamo qualcosa in più su di loro. L’ex sindaco per esempio era uno strozzino e vendendo la sua azienda ha fatto perdere il lavoro a un sacco di gente. Per non parlare del suo vizio: le donne. Non tutti a Locmaria però sono dei delinquenti, ci sono molte brave persone che aiutano Cathie. 👍🏻 Ad indagare non è solo la polizia ma anche alcuni cittadini di Locmaria, tra cui Cathie. 👍🏻👎🏻 Cathie è gentile e generosa ma fin troppo ingenua e la gente se ne approfitta. 👍🏻👎🏻 La soluzione l’avevo intuita ma il finale ha riservato ugualmente qualche sorpresa. In ogni caso è stata una soluzione soddisfacente. ❓Avete letto qualcosa di questo editore? #vallardieditore #librinovità #libri2023 #bibliophilelegentibus #amicandito #ilclubdeilettorifelici #storiebookitissime #thebookclubpost https://www.instagram.com/p/CpXQIpeIlIq/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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War of Y - Episodio 20 (fine)
Ho seguito questa serie dal principio, di settimana in settimana e ora è arrivato il momento di mettervi la parola fine.
Con questo ventesimo episodio si conclude la quarta storia di War of Y, Wife, sfortunatamente la peggiore di tutte, il che finisce per lasciare un ricordo un po' amaro di tutta la serie.
Andiamo a vedere perché...
SPOILER
Eravamo rimasti che era saltato fuori che Achi ha una relazione con Fern e, giusto per aggiungere benzina al fuoco, l'ha pure messa incinta. Complimenti!
Io non ho parole per Achi. Se ne frega di Fern, se ne frega della gravidanza... direi che se ne frega anche di Most, perché è troppo comodo piangere lacrime e dire quanto non possa perderlo, dopo aver già perso tutto.
Stava alla frutta ed è andato a implorare la persona più facile da convincere, perché Most alla fine è una persona buona, che nemmeno serba troppo rancore ad Achi, che riesce comunque a stargli vicino in questo momento difficile (creato da lui stesso perché stupido), senza troppi drammi. Most potrebbe arrabbiarsi, urlare e mandare a monte tutto, ma non lo fa, perché è duecentomila volte più maturo di Achi (non che ci voglia molto).
Most si è guadagnato il mio rispetto in questi cinque episodi, confutando l'opinione non troppo buona che mi ero fatta di lui durante Y Idol.
Achi, incredibilmente, è riuscito a sprofondare ancora più in basso. E non solo in quello che penso di lui, in generale. Perché una soluzione per Fern andava trovata, quindi accetta la soluzione proposta da quell'infame di P, cioè far passare Fern per una donna trans, che quindi non potrebbe avere un ovulo fecondabile, che quindi lui non potrebbe aver messo incinta.
Ma fate proprio schifo!!
(Mi viene il dubbio di come sia possibile fare una cosa del genere... ma un documento che attesti la verità? Non per altro, giusto per screditare tutta la gente che abbia messo in piedi questo teatrino).
Tolta dai piedi Fern e fatto passare lo scandalo, la serie Sing Swim prodotta da P va avanti, fino a giungere alla conclusione. Nonostante i molti hater, la serie ha un successo fenomenale (ovvio, chi disprezza compra), fino ad arrivare a decidere di produrre una seconda stagione e far vincere un premio a Most per la prova attoriale.
Sono contenta che Most se ne sia tirato fuori e abbia deciso di dedicarsi alla musica. E' giusto così, Achi gliene ha combinato troppe e penso che Most sia davvero stufo anche di P e di tutta la sua combriccola. Questo è il punto positivo del finale.
Il resto... avrei voluto che Achi capisse i suoi errori e maturasse, ma alla fine, nonostante abbia perso i suoi amici, abbia perso due persone che in certo senso amava (a modo suo), il suo lavoro alla fine continua senza conseguenze, mentre la carriera di Fern immagino sia distrutta. Most, invece, l'ha proprio cambiata. Achi si è fatto terra bruciata intorno. E non è manco maturato di una virgola!
Complimenti a P per sapere perfettamente come cadere in piedi come un gatto. La serie che ha prodotto ha avuto successo, ha vinto un premio, e ora farà ancora più successo con la serie in cui reciterà da protagonista con Dew. E' una persona terribile, ma sa esattamente come far parte del mondo dello spettacolo.
Oltre a questo, avrei voluto più spazio per i personaggi delle storie precedenti, visto che sostanzialmente non si è capito nulla di loro, hanno solo fatto voto di presenza.
E inoltre questa quinta storia si è un po' troppo allontanata dal fine ultimo della serie, cioè fare una critica ai lati oscuri del mondo dello showbusiness, si è vista poco questa cosa.
Insomma... tra personaggi insopportabili, la storia in generale un po' così, Wife è una brutta macchia scura per War of Y.
E a proposito di War of Y... com'è andata?
La prima storia è stata la migliore, quella maggiormente concentrata sul dietro le quinte del mondo dello spettacolo e anche quella scritta meglio. A seguire la seconda storia. Un po' meno interessante, ma aveva dei buoni spunti (è raro che ci si concentri sui manager in una serie).
Le ultime due storie, Y Idol e Wife, quelle che mi sono piaciute di meno. Entrambe hanno peccato con la trama, sempre più traballante, e con i personaggi, sempre più insopportabili.
Nel complesso, non è una serie perfetta, proprio no. Poteva essere scritta molto meglio, perché gli spunti buoni c'erano, ma non sempre sono stati sfruttati bene, anzi.
La consiglierei? Uhm... nì. Ripeto, ha spunti interessanti, ma è più o meno come un minestrone fatto con buoni ingredienti, ma cucinato da un principiante. E' come uno studente bravo, ma che non si applica. (Sì, ho finito con le analogie).
Grazie di avermi seguito fin qui!
Varie ed eventuali:
Abbiamo scoperto anche che P in realtà è la persona dietro all'account twitter di GossipXOXO... ma va? Chi l'avrebbe detto?! (TUTTI)
Ero convintissima che la prima storia fosse ambientata cinque anni prima (perché all'inizio della seconda storia dicono che Bew e Gus lavorano insieme da cinque anni, mentre nella prima storia parevano alle prime armi), invece pare di no.
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maroooo raga ma io voglio aggregarmi alla combriccola delle g secondo me so tossiche da morire che dee ragazze aspiro ad essere esattamente come voi
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TEO, LUCY & ARRIGO
TEO, LUCY & ARRIGO ———————————— Da quel che ho capito “Gli Scapigliati”, combriccola birbona e fuori-dagli-schemi di poeti, scrittori et similia erano – potremmo dire – i PUNK Brutti & Cattivi del Perbenismo Ottocentesco! ————– “Dualismo” Dell’amico Arrigo Boito è fan-ta-sti-co è Rock & Roll puro e potrebbe persino essere reso in versione “Rap” (Okkio, ke se qualcuno ci prova, lo Sfido A…
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