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« Mi domando chi sarà stato il primo a scoprire l'efficacia della poesia per spegnere l'amore! » « Ho sempre pensato che la poesia fosse nutrimento dell'amore », disse Darcy. « Forse di un amore deciso e vigoroso. Quello che è già forte, trae nutrimento da ogni cosa. Ma se si tratta soltanto di una tenue, pallida inclinazione, sono sicura che un buon sonetto ne ha subito ragione. »
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"Tempesta di neve e profumo di mandorle": Un Giallo Avvolgente tra Intrighi e Suspense. Camilla Läckberg e il Fascino del Giallo Nordico. Recensione di Alessandria today
Biografia dell’Autrice. Camilla Läckberg, nata il 30 agosto 1974 a Fjällbacka, in Svezia, è una delle autrici di gialli più famose al mondo. Conosciuta per la sua capacità di intrecciare intrighi e misteri, ha conquistato milioni di lettori con la serie d
Biografia dell’Autrice.Camilla Läckberg, nata il 30 agosto 1974 a Fjällbacka, in Svezia, è una delle autrici di gialli più famose al mondo. Conosciuta per la sua capacità di intrecciare intrighi e misteri, ha conquistato milioni di lettori con la serie di romanzi ambientati nella sua città natale. La scrittrice è spesso paragonata ad Agatha Christie per il suo stile che combina suspense,…
#Agatha Christie#Alessandria today#atmosfera cupa#autori svedesi#Camilla Läckberg#Camilla Läckberg libri#classici del giallo#Colpi di scena#crime fiction#crime nordico#detective story.#gialli da leggere#Giallo Classico#Giallo nordico#giallo psicologico#giallo svedese#Google News#Intrighi#investigazione#isolati durante una tempesta#italianewsmedia.com#lettura avvincente#Letture consigliate#Libri gialli#mistero#narrativa contemporanea#narrativa di intrighi#narrativa emozionante#narrativa investigativa#narrativa poliziesca
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Magari, l'hai amato. Magari, l'hai odiato o non lo conosci nemmeno. Fatto sta che uno come Platone non si dimentica. Ha trasformato il suo maestro Socrate in un personaggio in grado d'infilarsi nelle situazioni più diverse. Lo vediamo discutere di cosa sia l'amore, di cosa sia la giustizia, persino di cosa sia corretto fare quando si viene condannati a morte: fuggire e salvarsi o restare e subire il castigo, anche se estremo?
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Questi dialoghi mettono il dito nella piaga delle nostre sempiterne domande e ci intrigano con le direzioni impreviste che prendono. Tutti in un volume e in edizione economica!
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5 romanzi da leggere se hai una relazione extraconiugale
Ci sono romanzi, anche classici della letteratura, in cui uno, o entrambi i protagonisti, sono già sposati quando si incontrano e si innamorano. Te ne parlo nel post. Continue reading Untitled
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Nello scrivere, ier sera, un punto in particolare nell'agenda delle cose belle si è fatto strada un macro ricordo che avevo completamente rimosso. Da ragazzina ero molto ingenua e sognante, avevo il cervello roso dalle fantasie di amore eterno di mia madre, il vissero felici e contenti della disney, e di varie storie dei libretti Harmony che ora che ci penso sono anche quelli che più di tutti mi hanno introdotta al sesso – l'accesso al porno vero e proprio era limitato ai film per adulti, pure censurati, che beccavo nei vari canali la sera in TV in cucina quando i miei andavano a dormire. Date queste premesse fantasticavo molto sul conoscere un ragazzo, sul vivere una storia d'amore da batticuore, dove le carezze erano rubate ed i baci avvenivano lentamente respirandosi prima parecchio sul volto e guardandosi intensamente negli occhi, col cuore alla gola. Mi innamoravo insomma facilmente, di chiunque mi degnasse di uno sguardo in più, iniziando a crearmi in testa storie di corteggiamento che finivo per scrivere anche su un blog su wordpress che avevo all'epoca. Ovviamente le mie storie, su internet, si chiamavano al tempo l'attenzione di donne e uomini sui 40 anni o vicino lì. Io avevo sui 19, 20 anni. Adesso che ci penso i primi tempi su tumblr c'era un tizio di cui ero infatuata, aveva 39 anni ed un figlio e scriveva sempre di un amore concluso, la mia indole da crocerossina allora, che al tempo era molto forte avrebbe voluto dargli supporto e amarlo e sospiravo così d'amore. Poi non so cosa sia successo, ad un certo punto ho iniziato a disdegnare questi tipi di fantasie, mi sentivo stupida, mi arrabbiavo e in maniera molto cattiva mi dicevo che una come me non avrebbe mai vissuto nulla di tutto ciò, che tutto questo nemmeno esisteva: man mano avevo iniziato ad avere accesso a internet, ai siti porno e vedevo che il sesso era qualcosa di molto più violento, di sporco, che non c'era nessun corteggiamento e che la femmina era sempre quella che sembrava soffrire e che nessuno in fondo pensava. Si era dunque fatta strada l'idea che il sesso non era roba per me, che l'attenzione maschile non l'avrei mai ricevuta, che tutto questo era qualcosa di sciocco, di stupido ed ero molto severa con me stessa: mi dicevo che ero una stupida idiota, sognante in senso dispregiativo. Leggere storie d'amore mi faceva venire la nausea anche nei classici come Jane Eyre – che all'epoca era il mio romanzo preferito – le mie domande allora più che sulle relazioni amorose si iniziavano a focalizzare sul senso di tutto questo, sui rapporti umani, sulla difficoltà, sulla vita. Da lì ho inziato ad accantonare i romanzi romatici, a prenderli proprio in giro, a disprezzarli e a focalizzarmi sulla saggistica: inizio ad interessarmi alla filosofia.
Tutto questo non è stato credo, lineare ma avveniva grossomodo in concomitanza: allo stesso tempo si faceva strada l'idea di avere una relazione con una persona molto più matura di me, con una grande insomma differenza di età; sul sesso e sui porno era la categoria credo si chiamasse daddy's girl o qualcosa di simile, la sofferenza era un qualcosa che nel sesso poteva anche dare piacere come le manate in faccia o addosso, che nel trattarla così male la donna almeno nel sesso l'uomo la adorava ed iniziava ad essere interessante anche il bdsm di quello non eccessivamente spinto: volevo essere punita e picchiata e umiliata, pensavo di poter essere al centro dell'attenzione solo se venivo maltrattata perché non era un maltrattamento vero e proprio ma una forma di venerazione. Il sogno di romanticismo si era tramutato in fantasia erotica e dunque finzione: fingere una parte, in questo caso della ragazzina ingenua e allo stesso tempo ammiccante e sensuale, per rendere la scopata più divertente. Intanto avevo cambiato il mio corpo, era migliorato, mi atteggiavo almeno su internet un minimo in quel modo. Ma anche qua, poi, ad un certo punto non so cosa sia successo: mi dicevo che era una fantasia stupida, che non avevo l'aspetto da "daddy's girl", che erano anche qua solo robe della mia testa, che fuori il sesso era qualcosa di molto più animalesco, ci si salta addosso solo per calmare il friccico in mezzo alle gambe, la venerazione della donna – di me in particolare – non era insomma contemplata né in amore né nel sesso.
È la prima volta che mi dico tutto questo in maniera così esplicita, in questi anni non ha fatto altro che ignorare il mio sentire, le mie fantasie, di deriderle, screditarle e ricacciarle violentemente indietro: io non ho fantasie. Essendo tutto basato sul rimprovero violento e quindi sul cacciarlo via malamente, le mie fantasie sessuali non sono cambiate ma si sono annullate del tutto; il mio desiderio d'amore non è mutato, ma a lui ho sostituito la consapevolezza che posso ricevere al massimo una compassione che porta ad affezionarsi a me ed infatti il massimo a cui ho iniziato ad aspirare era quello di fare compassione in generale, uno sguardo tenero e compassionevole e delle parole anche solo formalmente accudenti era il massimo affetto che potevo ricevere dall'esterno. In tutto questo il filo conduttore è stato sempre il mio aspetto: dato che era tutto basato sull'attrazione fisica e dato che il mio aspetto era vomitevole non avrei avuto nessuna relazione, dunque non solo non avrei ricevuto amore ma non avrei nemmeno scopato. Completamente svuotata ed inaridita a livello affettivo e a livello erotico.
In tutto questo ci sono state 3 figure maschili che hanno avuto un ruolo fondamentale, di cui due in maniera del tutto inconsapevole ed un nemmeno in maniera fisica, ma virtuale ovvero su internet.
Mi fa ridere amaramente tutto questo. Più di dieci anni di vissuto che ho ricacciato dentro a forza e ora sta venendo fuori in una maniera così violenta che vomiterei anche le viscere. In tutto questo, se ci penso bene, alla fine non c'è nemmeno una corsa verso il cinismo, ma uno svuotamento assoluto a livello erotico ed un inaridimento a livello emotivo: una cristallizzazione dei sentimenti dove scredito non solo i miei ma anche e soprattutto quelli degli altri.
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Spiegone #RADIOSBORO
Per normies e giornalisti (senza fonti e screen perché non mi va, ma si trova tutto sotto l'hashtag).
Il giorno in cui il signor Cecchettin si ergeva a nemesi del patriarcato e dichiarava di valutare un futuro "impegno civico", iniziò a circolare uno screensciotto preso da "Facebook" con un "decalogo" tipicamente boomer mortodefregna basic. Successivamente qualcuno trovò qui su twitter account @ginother a nome "Gino Cecchettin". Aveva stesso handle di instagram, ora cancellato, e era persino linkato su pagina personale linkedin, fino a ieri sera. Gli ultimi post, di novembre 2023 si riferiscono alla scomparsa della povera Giulia, quando ancora non era un caso nazionale, con messaggi di speranza scritti da conoscenti. Tutto ciò fa apparire RIDICOLE le ipotesi di "account squatting" avanzate dai soliti "deboonkers" cioè spin doctors (mentitori) istituzionali. Una semplice ricerca cronologica su tale profilo riportò alla luce le perle che noi tutti noi amiamo, cioè (cito a memoria) "tipo.. ti metto una mano nelle mutande", "la 2 e la 7", "lato B = vero lato A" insieme a grandi classici senza tempo come GRAN PETARDA, e "perizoma con 4 gradi". Fra questi, un tweet enigmatico quanto ridanciano, come risposta ad un x non più visibile "Radiosboro". La parola, apparentemente senza significato, ma che comunque si assumeva essere pecoreccio iniziò ad essere rimbalzata fra utenti X, ignari dell'esistenza del gruppo musicale goliardico veneto. Nacque così in modo totalmente spontaneo e casuale l'ht #RADIOSBORO, che in 4 giorni conta quasi 100mila tweet, e sotto il quale si è raccolta la frustrazione di un paese che rifiuta di farsi dare lezioni di morale da un improvvisato castigatore di costumi che fino a un mese fa era un basic boomer che scriveva robe da allupato sotto i tweet di tipe random, il tutto mentre la moglie aveva il cancro.
@luddinski
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Il signor Cecchettin avrebbe potuto leggere in diretta a CTCF i suoi tweet migliori, e dire "è per colpa di questo modo di pensare che mia figlia è morta". Letteralmente "scacco matto destri". Ha preferito invece far mandare minacce a mezzo stampa dall'avvocato.
Ovviamente non penso (non lo pensa nessuna persona assennata) che sia colpa di quel modo di pensare che sua figlia è morta, ma è quanto ci stanno ripetendo da mesi e anni su ogni media. Ed è quanto ci sta dicendo anche lui.
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Ho letto (no, una l’ho letta, l’altra l’ho ascoltata) due critiche molto ben costruite al libro di Francesco Piccolo (uno dei miei scrittori preferiti da molti anni in qua), quella del professor Gianluigi Simonetti e quella della professoressa Yasmina Pani.
Sono critiche di cui, da lettore (e ascoltatore), ho molto goduto, oltre che molto imparato.
Non voglio rispondere niente a nessuno, ci mancherebbe pure che osassi, solo che secondo me Piccolo e i suoi critici non sono in antitesi come sembrano essere.
La prefazione, su cui giustamente si sono concentrate le critiche più aspre (è lì che vengono esposti l'impianto e gli intenti del libro) è sensata, se si sta al testo, diventa balzana e del tutto sconclusionata, se la si interpreta con la lente delle guerre di genere.
Piccolo non dice che nella letteratura c’è LA CAUSA che spiega il perpetuarsi nei secoli dei comportamenti maschilisti: non dice che gli uomini si comportano ancora oggi da maschi violenti, prevaricatori, stupratori, manipolatori PERCHÉ li alleviamo facendogli leggere queste opere che inculcano in loro un modello di comportamento (e che poi essi effettivamente applicano: sarebbe il primo e unico caso in cui gli studenti fanno effettivamente ciò che si dice loro di fare a scuola).
Piccolo a me pare dica esattamente l’opposto: siccome è abbastanza evidente (pleonastico, dice lui) che nel 2025 ci sono ancora parecchi uomini che si comportano da cavernicoli, andiamo un po’ a ritroso come il gambero per vedere quanto questa natura violenta, prevaricante, manipolatoria ecc. è rimasta costante nel tempo.
Piccolo, in pratica, vuole misurare una cosa: quanti secoli sono che abbiamo a che fare con uomini di merda?
Risponde: stando agli esempi di uomini di merda che troviamo nei grandi classici della letteratura Italiana, quelli che studiamo a scuola (e che dunque tutti quanti siamo propensi a ritenere fonti valide), circa sette.
Non sta dicendo che da sette secoli in Italia vivono solo uomini di merda, e meno che mai che da sette secoli tutti i personaggi rappresentati nelle grandi opere letterarie italiane sono uomini di merda. Sta dicendo: da sette secoli, c’è una quota di uomini di merda, e la grande letteratura ce ne offre chiara testimonianza, di cui non riusciamo a liberarci.
Da qua trae la sua conclusione amara e personale (lo dice un po’ ovunque che è amara e personale): difficile aspettarsi che ce ne libereremo presto, anzi potremmo pure non liberarcene mai.
Qua si spalanca l'abisso della teodicea, e secondo me di fronte agli abissi ognuno risponde quello che gli pare (cioè quello che sente in fondo al suo cuore), almeno fino a quando non arrivano soluzioni scientifiche, e quindi se uno vuole essere pessimista, prego s'accomodi, se uno vuole essere ottimista, anche lui benvenuto.
La tesi, ha un corollario (o sfocia in un pronostico, non si capisce bene), anche questo esposto in modo che più esplicito non si può: non ce ne libereremo mai perché tutti gli uomini sono un po’ uomini di merda, anche quelli che riescono a venire a patti con la quota di merda che in loro ancora alligna, nonostante siano trascorsi sette secoli di civiltà.
Di più: nonostante moltissimi uomini siano ormai perfettamente grado di riconoscerlo, domarlo, gestirlo, nessuno sembra essere in grado di eliminare questo residuo ancestrale.
Io su questo corollario o pronostico non sono tanto d’accordo con lui, però essendo un suo affezionatissimo lettore, non me ne fotte niente di essere in accordo o in disaccordo con lui, perché Piccolo è uno scrittore e su questi temi ci ha già scritto un libro intero (L’animale che mi porto dentro) che è un libro molto bello, e anche un romanzo (La separazione del maschio), che è un bellissimo romanzo, e secondo me se uno scrittore scrive delle cose che si leggono con piacere, non ha nessuna importanza se le ha scritte basandosi su un’idea che non condivido. Non è che devo decidere se votare per Francesco Piccolo o no.
Se mi posso permettere, da insegnante delle medie: il libro di Piccolo (e questo farà infuriare i critici, perdonatemi) è un bel modello di come si fanno le sintesi delle opere. Non è vero che non ci sono informazioni di contesto: in ogni capitolo c’è una mirabilissima capacità di esporre i contenuti di un’opera in poche pagine. Allo stesso modo, nei due articoli di critica che ho citato in apertura c’è l’esempio cristallino di come si applicano il proprio bagaglio di saperi e le proprie capacità di analisi e di pensiero su un testo. Di più non chiedo, sono qui, ammazzatemi. Anzi no, portatemi i pop corn.
Mario Filloley
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DA SERVIRE FREDDA
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La tamblera @matermorbi ha concluso questo interessante acquisto presso una bancarella dell'usato e mi ha chiesto come poterne tirare a lucido la lama.
Si tratta di un coltello a serramanico tipico della Corsica ma di derivazione toscana, da dove ne venne importato il disegno e la forma dal alcuni coltellinai corsi alla fine dell'800.
Il suo nome è VENDETTA CORSA (come si può leggere sulla lama) e appartiene alla categoria degli STILETTI, pugnali a lama sottile (spesso nemmeno affilata) che si usano prevalentemente in affondo.
La decorazione - stemma con testa di moro sulla guancetta sinistra e motivi floreali su quella destra - sono classici di questo prodotto e sebbene queste sembrIno serigrafate su plastica, una volta erano incise su osso e dipinte a mano.
La restaurazione di un coltello simile fatta ad arte implicherebbe la separazione di tutte le parti (lama, gozzo, molla, impalcatura, rivetti e e guancette) ma per ovvi motivi semplificherò proponendo due sistemi per pulirlo lasciandolo intero.
Visto che le guancette sono di plastica (se fosse stato osso NO) il coltello deve essere completamente bagnato con un lubrificante spray (tipo Svitol, per intenderci) e poi bisogna pulirne l'alloggiamento della lama prima con uno stuzzicadenti - grattando i residui di ruggine e polvere, soprattutto negli angoli - e poi con un pezzetto di carta assorbente pressato dentro e spinto avanti indietro con la punta di un cacciavite piccolo. Solo a questo punto si potrà cominciare a ripiegare la lama (avvolta in uno straccio per non tagliarsi): chiuderla per qualche grado e poi riaprirla, più e più volte fino ad arrivare alla chiusura completa, ponendo attenzione al fatto che dai 90° in poi la molla è concepita per far chiudere la lama di scatto. Per finire la prima parte, un'altra pulita accurata con stuzzicadenti nel meccanismo del perno.
PULIZIA MECCANICA: se si possiede un Dremel, Amazon offre inserti IN FELTRO che cerati con paste abrasive a grit in diminuendo (sembrano saponette di diverso colore che contengono sostanze abrasive a grana progressivamente sempre più fine) possono prima abradere la ruggine e poi lucidare il metallo. Esistono inserti in feltro o panno anche per trapano classico ma sono enormi e nel piccolo si lavora male.
PULIZIA MANUALE: anche qua esistono le cere da lucidatura per carrozzeria ma in mancanza di questo vanno benissimo le paste lucidanti per l'acciaio inox della cucina o addirittura il Vim Crema. Si mette il prodotto su una garza umida e si pulisce il gozzo con movimento circolare ad avvolgere e la lama con movimenti lineari avanti e indietro (sempre gli stessi movimenti... MAI cambiare direzione). L'uso di carta vetrata Grit 5000 e acqua richiede maestria di movimenti perché basta deviare appena per opacizzare il metallo, quindi è sconsigliata.
UN'ULTIMA COSA...
La scritta sui dorsi VENDETTA CORSA e CHE LA MIA FERITA SIA MORTALE sono state fatte con la tecnica dell'elettroincisione, cioè scritte a mano con una vernice a smalto e poi la lama annerita attorno con un tampone imbevuto di acqua e sale collegato a una batteria. Il metallo viene consumato leggermente attorno e diventa opaco, mentre una volta rimosso lo smalto la scritta rimane lucida.
Questo significa che la lucidatura della parte nera non potra mai venire completamente a specchio, pena la cancellazione della scritta, quindi bisogna abradere il minimo senza insistere troppo.
Questo è quanto e...
ESIGO FOTO DEL COLTELLO RESTAURATO! :)
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Challenge di lettura: autori italiani.
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Da molto tempo sto pensando di fare questa cosa e renderla pubblica per chi mi segue, ma per questioni di tempo/spazi ho sempre posticipato tutto. Ho sempre letto molto ma negli ultimi anni a causa di università prima, lavoro e altri passatempi poi, il tempo e l'attenzione disponibili sono diminuiti molto. Grazie a goodreads o altre challenge sui classici pescate a caso su internet sono riuscita a trovare un equilibrio, seppur non ho gli stessi ritmi che avevo a 20 anni.
Vengo da una famiglia in cui a molti suoi membri (compresi zii e cugini) è sempre piaciuto leggere e con ciò son sempre riuscita ad ottenere qualche copia di qualche autore italiano secondario/dimenticato, oppure venire a conoscenza di alcuni nomi e poi scaricare i loro lavori su liber liber, gutenberg o internet archive.
Quello che vorrei iniziare è iniziare a leggere delle opere di autori italiani e postare qui il mio avanzamento di lettura postando le mie opinioni.
La mia speranza è di invogliare altri a cercare e leggere gli stessi autori che mi son voluta segnare, seppur può essere che io finisca di leggere un romanzo e scriva "ma che bella merda". Ovviamente tra un titolo e altro leggerò anche autori stranieri o in altre lingue, ma non ne verrò a parlare qua (o sicuramente non nel contesto di questa """challenge"""), quindi gli aggiornamenti saranno saltuari.
Una prima masterlist è già stata stilata, verrà aggiornata ogni tanto che avanzerò con le varie letture. I titoli sono stati scelti perchè ho già i volumi a casa, li ho pescati per puro caso, ne ho sentito parlare da tempo ma non li avevo mai iniziati. Ora è arrivato il momento.
(Probabilente non seguirò nemmeno l'ordine posto sotto. Ah, il dipinto sopra è di Evangelina Alciati.)
Neera - Crevalcore
Matilde Serao - Castigo
Elio Vittorini - Il garofano rosso
Gesualdo Bufalino - Diceria dell'untore
Elena Gianini Belotti - Pimpì oselì
Anna Banti - Artemisia
Carlo Cassola - La ragazza di Bube
Alba de Céspedes - Nessuno torna indietro
Fausta Cialente - Le quattro ragazze Wieselberger
Enrico Annibale Butti - L'incantesimo.
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Io penso che i libri si colorino delle nostre esperienze personali, quindi più viviamo, più impariamo a leggere, perché diamo una risonanza nostra, oltre il senso letterale, comune e codificato, alle parole che leggiamo. Quindi potrei dirti che ho letto molta poesia a caso, perché ho fame di poesia, e alcuni classici per curiosità, fin da quando ero ragazzina; ma ora, da adulta, capisco di non averli letti totalmente, e che adesso potrei leggerli meglio. Ti menziono i primi autori che mi appassionarono: Pirandello, Buzzati, Landolfi, Edgar Lee Master (l'antologia di Spoon River), Borges, Umberto Eco e Albert Cohen...
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Siccome ho un nome russo da ragazzo mi sono fatto affascinare dalla letteratura russa, i miei preferiti sono Gogol' e Bulgakov, russo è anche l'unico autore vivente che riesco a leggere, Viktor Pelevin, i cui libri mi tengo cari come fossero dei classici (sono ormai fuori catalogo, si possono trovare solo nelle biblioteche o nell'usato). I romanzieri russi sono una spanna sopra gli altri, la Russia è un gigantesco pentolone di follia che produce cose meravigliose, e nel computo ci aggiungerei anche Nabokov di cui possiedo un'edizione di Lolita del 1963. Non mi interessa che i russi siano ritornati a essere i cattivi, è un ruolo che si sono sempre fatti ritagliare addosso egregiamente, in ogni caso io sono apposto con la coscienza: Gogol' e Bulgakov erano ucraini e quindi sono fiducioso che gli illuminati europei non ne faranno un grande falò e misericordiosamente li risparmieranno. (Tarkovskij, mi sono dimenticato di Tarkovskij, e di Majakovskij).
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« Tuttavia », disse Miss Lucas, « il suo orgoglio non è così criticabile come in altri casi, perché ha qualche attenuante. Non fa meraviglia che un giovane intelligente, con un bel nome, ricco, al quale tutto arride ed è favorevole, abbia una grande opinione di sé. Direi quasi che ha un certo diritto di essere orgoglioso. »
« E' verissimo », rispose Elizabeth, « e potrei scusare facilmente il suo orgoglio, se non avesse ferito il mio. »
« L'orgoglio », osservò Mary che teneva a dimostrare la profondità dei suoi pensieri, « è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli tra noi che non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità - reale o immaginaria - che suppongono di possedere. Vanità e orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vana. L'orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo gli altri pensassero di noi. »
#mary bennet come sei sottovalutata#citazioni#citazione#citazioni libri#citazione libro#orgoglio e pregiudizio#jane austen#jane austin citazioni#frasi#classici#letteratura#Orgoglio e Pregiudizio#Orgoglio e pregiudizio#Jane Austen#Jane Austen citazioni#Jane Austen libri#letteratura classica#classici da leggere#libri letti
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"L'Ospite Indesiderato": Un Thriller Avvincente di Shari Lapena. Segreti e Suspense in un Isolato Hotel di Montagna. Recensione di Alessandria today
Biografia dell’Autrice. Shari Lapena è un’autrice canadese di grande successo, nata a Toronto. Dopo una carriera come avvocato e insegnante, Lapena ha deciso di dedicarsi alla scrittura, rivelandosi una maestra del thriller psicologico
Biografia dell’Autrice.Shari Lapena è un’autrice canadese di grande successo, nata a Toronto. Dopo una carriera come avvocato e insegnante, Lapena ha deciso di dedicarsi alla scrittura, rivelandosi una maestra del thriller psicologico. Conosciuta per il suo stile teso e ricco di colpi di scena, ha raggiunto la fama internazionale con il bestseller “La coppia della porta accanto”, a cui sono…
#Alessandria today#Atmosfera Inquietante#autrici di bestseller#classici moderni del thriller.#Colpi di scena#colpi di scena sorprendenti#Crimini#dinamiche umane#Finale inaspettato#giallo moderno#Google News#Hotel isolato#Intrighi#investigazione#isolamento#isolamento e pericolo#italianewsmedia.com#L’Ospite Indesiderato#Letture avvincenti#Letture consigliate#libri da leggere#Maestria Narrativa#mistero#Mitchell’s Inn#narrativa contemporanea#narrativa internazionale#paure umane#personaggi complessi#Pier Carlo Lava#romanzi di successo
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IF THERE'S ANY ITALIANS ON THE TAGAMEMNON:
che traduzione dell'Odissea mi consigliate?
(for non italians: I'm asking "what translation of the Odyssey would u recommend me?" but the post is in Italian since I need an Italian version ofc)
more stuff under the cut :P
[TL;DR se vi secca leggere: non so il greco, non lo studierò perché sono allo scientifico, e avevo visto la versione di Privitera che mi piaceva da qualche estratto che c'era nel nostro libro: è buona?]
tenete conto che non so leggere il greco, ho finito la prima liceo però l'Odissea mi ha appassionata un po' troppo e vorrei davvero leggerla.
nel mio libro c'era quella di Privitera, di cui trovo online (e presumo quindi nelle librerie) soltanto la versione della Oscar Mondadori che da quel che ho capito non ha manco le note a piè di pagina (e per me che non sono esperta di mitologia, qualche reminder occasionale può servire).
dite che è buona? non so se la comprerò in un futuro prossimo dato che ho già una bella lista di cose da leggere per quest'estate, però mi interessa troppo leggere qualcos'altro oltre a ciò che c'è nel libro di scuola.
la prof di latino mi suggeriva anche quella della Ciani, oltre che Privitera (a quella di ita manco ho chiesto perché mi avrebbe detto probabilmente di memorizzare un intero vocabolario di greco antico, studiarmi tutta la lingua e leggerla in originale da una pergamena ricopiata da un grammatico alessandrino)
per altre opinioni ho controllato su reddit da qualche vecchio post, e sinceramente, non so se affidarmici. considerando che ho fatto l'altro giorno un post su r/libri (mai usato reddit tralaltro) chiedendo aiuto su un paio di classici, proprio perché non volevo basarmi solo su Wikipedia, e le opinioni erano tutte contrastanti (almeno so stati gentili). Così era anche sotto i post delle traduzioni dell'Odissea.
Quindi chiedo a qualche eventuale amico sul tagamemnon che potrà salvarmi 🙏
#tagamemnon#THANKS IN ADVANCE IF THERE'S ANYONE THATS GONNA HELP ME#how do i tag this#for reach#what if the reach doesn't reach italians#💀#the odyssey#homers odyssey#ig thats it#odissea
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com'è stata la vostra esperienza con i libri al liceo? i prof vi davano liste di classici da leggere per forza da cui siete rimasti traumatizzati? stamattina dibattito con un'amica su questa cosa. io non ricordo mai nessuno dei miei prof che ci abbia dato liste, i classici che ho letto al liceo li ho letti perché la mia prof era super appassionata quando spiegava e mi andavo a cercare io quello che mi ispirava di più
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studiare la lingua
- Ha pochi studenti? - chiedi. - Chi vuole che venga? chi vuole che si ricordi più dei Cimmeri? Nel campo delle lingue represse adesso ce ne sono tante che attirano di più... il basco... il bretone... lo zingaro... Tutti si iscrivono a quelle... Non che studino la lingua, quello non vuol più farlo nessuno... vogliono problemi da dibattere, idee generali da collegare ad altre idee generali. I miei colleghi s'adattano, seguono la corrente, intitolano i loro corsi "Sociologia del gallese", "Psicolinguistica dell'occitano"... Col cimmerio non si può. da I. Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore
"idee generali da collegare ad altre idee generali": un ignaro calvino che preconizzava l'attuale orale di maturità (e tante altre cose analoghe, invero)
sicché, perché leggere i classici?
#citazioni#calvino#italo calvino#se una notte d'inverno un viaggiatore#squola#problemi di squola#idee generali#maturità#competenze#lingua#cimmerio#vita vissuta#enimmi di vita vissuta
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