#Jane Austen citazioni
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princessofmistake · 7 months ago
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« Mi domando chi sarà stato il primo a scoprire l'efficacia della poesia per spegnere l'amore! » « Ho sempre pensato che la poesia fosse nutrimento dell'amore », disse Darcy. « Forse di un amore deciso e vigoroso. Quello che è già forte, trae nutrimento da ogni cosa. Ma se si tratta soltanto di una tenue, pallida inclinazione, sono sicura che un buon sonetto ne ha subito ragione. »
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ragazzoarcano · 6 months ago
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"Come si fa agile la mente quando si tratta di trovare delle ragioni che giustifichino ciò che ci piace!"
— Jane Austen
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whiteleviathan · 3 months ago
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"Cosa terribile il caldo, mi costringe a stare in un continuo stato di ineleganza"
- Jane Austen -
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umi-no-onnanoko · 2 years ago
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iviaggisulcomo · 2 years ago
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"Sempre rassegnazione e sopportazione, sempre prudenza, e onore, e dovere… Elinor, dov’è il tuo cuore?"
Jane Austen
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penelopedellecolonne · 9 months ago
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Orgoglio e Pregiudizio
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barrettaenergetica · 2 years ago
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«There is a stubbornness about me that never can bear to be frightened at the will of others. My courage always rises at every attempt to intimidate me.»
- Jane Austen, Pride and Prejudice
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princessofmistake · 7 months ago
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« Tuttavia », disse Miss Lucas, « il suo orgoglio non è così criticabile come in altri casi, perché ha qualche attenuante. Non fa meraviglia che un giovane intelligente, con un bel nome, ricco, al quale tutto arride ed è favorevole, abbia una grande opinione di sé. Direi quasi che ha un certo diritto di essere orgoglioso. »
« E' verissimo », rispose Elizabeth, « e potrei scusare facilmente il suo orgoglio, se non avesse ferito il mio. »
« L'orgoglio », osservò Mary che teneva a dimostrare la profondità dei suoi pensieri, « è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli tra noi che non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità - reale o immaginaria - che suppongono di possedere. Vanità e orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vana. L'orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo gli altri pensassero di noi. »
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“Il difetto peggiore di un carattere debole e indeciso consiste nell'impossibilità di esercitarvi un'influenza costante.
Chiunque può fargli mutare opinione o atteggiamento.
Chi vuole essere felice sia fermo.”
— Jane Austen , Persuasione
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ragazza-sognatrice · 2 years ago
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I never wish to offend, but I am so foolishly shy, that I often seem negligent, when I am only kept back by my natural awkwardness.
(Jane Austen)
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yankeece · 1 month ago
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"Sedersi all'ombra, in una bella giornata, e guardare in alto verso le verdi colline lussureggianti, è il miglior riposo." — Jane Austen
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unwinkyselvatico · 1 year ago
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Quale valore daremo alla nostra vita se saremo lontani?
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rideretremando · 1 month ago
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L' arte d'insultare:
D’Annunzio su Marinetti
Cretino fosforescente.
Marinetti su D’Annunzio
Idiota con lampi di imbecillità.
Gore Vidal su Truman Capote
È in tutto �� per tutto una casalinga del Kansas, pregiudizi compresi.
Truman Capote su Jack Kerouac
Quello non è scrivere, è battere a macchina.
Oscar Wilde su Alexander Pope
Ci sono due modi per disprezzare la poesia: uno è disprezzarla, l’altro è leggere Pope.
D.H. Lawrence su Herman Melville
Nessuno riesce a essere più buffonesco, sgraziato e sentenziosamente di cattivo gusto come Herman Melville, persino in un grande libro come Moby Dick… Uno sforzo immane. Ma c’è qualcosa di finto. Ed è Melville. Oh Dio, quando il solenne asino raglia, raglia raglia!
Charles Baudelaire su Voltaire
Mi sono annoiato in Francia – e la ragione principale è che tutti assomigliano a Voltaire… il re degli imbecilli, il principe dei superficiali, l’anti-artista, il portavoce delle portinaie, il padre Gigogne dei redattori del “Siècle”.
Vladimir Nabokov su Fëdor Dostoevskij
La mancanza di gusto di Dostoevskij, il suo monotono trattare di personaggi sofferenti di complessi pre-freudiani, il suo modo di sguazzare nelle tragiche sventure dell’umana dignità – tutto ciò è difficile da ammirare.
William Faulkner su Ernest Hemingway
Non risulta aver adoperato mai parola che costringesse il lettore a consultare il dizionario.
Ernest Hemingway su William Faulkner
Povero Faulkner. Davvero crede che i paroloni suscitino forti emozioni?
William Faulkner su Mark Twain
Uno scribacchino che in Europa non sarebbe stato considerato nemmeno di quart’ordine, e che ha agghindato qualche vecchio schema letterario di provato successo con la giusta dose di regionalismo per affascinare i superficiali e i pigri.
D.H. Lawrence su James Joyce
Dio mio, che minestrone è James Joyce! Nient’altro che avanzi, torsoli di citazioni bibliche, e tutto il resto cotto nel brodo di una deliberata, giornalistica lascivia.
Virginia Woolf su Aldous Huxley
Completamente rozzo, immaturo e oppositivo.
Friedrich Nietzsche su Dante Alighieri
Una iena che scriveva poesie sulle tombe.
Gustave Flaubert su George Sands
Una muccona piena di inchiostro.
Elizabeth Bishop su J.D. Salinger
L’ho odiato [Il giovane Holden]. Mi ci sono voluti giorni per leggerlo, una pagina alla volta, con cautela, imbarazzandomi per lui a ogni frase ridicola. Come hanno potuto permetterglielo?
Mark Twain su Jane Austen
Non ci guadagno nulla a stroncare libri, e non lo faccio a meno che non li odii. Spesso ho provato a scrivere di Jane Austen, ma i suoi libri mi fanno diventare matto a tal punto che non riesco a nascondere la mia furia al lettore; perciò devo fermarmi ogni volta che comincio. Tutte le volte che leggo Orgoglio e Pregiudizio mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia.
Henry James su Edgar Allan Poe
Provare entusiasmo per Poe è segno di uno stadio di pensiero decisamente primitivo.
Gertrude Stein su Ezra Pound
Lui descrive villaggi. Sarebbe eccellente se tu fossi un villaggio, ma nel caso non lo fossi, allora non lo sarebbe.
Thomas Bailey Aldrich su Emily Dickinson
Una reclusa eccentrica, sognatrice, di un villaggio fuori mano del New England (o di qualunque altro posto del mondo) non può impunemente disprezzare le leggi della gravità e della grammatica. L'oblio è in attesa nelle immediate vicinanze.
Bernhard su Heidegger
Ridicolo filisteo nazista con calzoni alla zuava, ciarlatano, ruminante, imbecille delle Prealpi.
Giacomo Puccini su Richard Wagner
Non si può giudicare l'opera di Wagner dopo averla ascoltata una sola volta, e non ho nessuna intenzione di ascoltarla una seconda
Lord Byron su John Keats
Ecco qui la poesia di Keats piscia-a-letto, e tre romanzi da iddio sa chi… Non più Keats, vi supplico: scorticatelo vivo; se qualcuno fra voi non è disposto a farlo, lo dovrò fare io in persona: non c’è posto per quelle schifezze idiote nel genere umano.
Céline su Proust
Sì, sarà anche bravo ma vorrà ammettere che scrivere 300 pagine per dire che lo vuoi prendere nel culo sono un pochino troppe.
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iviaggisulcomo · 2 years ago
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"Sono poche le persone a cui io voglio veramente bene e ancor meno sono quelle di cui io nutro una buona opinione. Più conosco il mondo e meno ne sono entusiasta: ogni giorno che passa mi conferma nel mio giudizio sull’instabilità dei caratteri e sullo scarso affidamento che va fatto su ciò che può apparire merito o ingegno."
Jane Austen
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chez-mimich · 1 year ago
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EMILY
Si può dire che il film di Frances O’Connor su Emily Brönte assomigli un po’ al capolavoro della scrittrice inglese in questione, ovvero “Cime tempestose”? Sì possiamo dirlo, ma possiamo anche considerare che “Cime tempestose”, se non è proprio un romanzo autobiografico, ci si avvicina parecchio. Come non paragonare l’amore tormentato dell’autrice con il pastore William Wieghtman con quello di Heathcliff per Catherine sul quale si struttura l’intero romanzo? Insomma quando si fa un film su una scrittrice che ha scritto un solo famosissimo romanzo imperniato su una vicenda semi-autobiografica, si va incontro ad una operazione piuttosto complessa. Bisogna ricordare che la regista-attrice Frances O’Connor, é stata a sua volta interprete del bel “Mansfield Park” di Patricia Rozema del 2019, dal romanzo di un altro mostro sacro della letteratura al femminile (ammesso che esista), Jane Austen. Insomma é tutto un gioco di rimandi e citazioni piuttosto evidente e nemmeno tanto paludato. A queste osservazioni possiamo aggiungere il fatto che la O’Connor pesca a piene mani da tutto quel filone cinematografico degli ultimi anni, che va da film come “Piccole donne” di Greta Gerwig, fino allo stesso “Cime tempestose” di Andrea Arnauld. Certo che vivere in età vittoriana nella parrocchia di Haworth (Yorkshire), ha indubbiamente favorito le qualità di riflessione di Emily Brönte, per altro sempre in gara con l’altra scrittrice di famiglia, la sorella Charlotte. Del resto anche Kant poté scrivere la sua “Critica della ragion pura” proprio perché abitava a Köningsberg, come ricordava il mio professore d’università, Mario Dal Pra. Divagazioni a parte, un po’ del merito della personalità della scrittrice va anche riconosciuto al di lei fratello, Branwell, scapestrato e scapigliato artista mancato che insuffla nella giovane Emily, il desiderio di essere uno spirito libero, oltre ad averla sempre incoraggiata verso la scrittura. Come prevedibilmente accade, l’amore tra Emily e il giovane pastore finisce male, anzi malissimo, con l’allontanamento del religioso dalla gretta e bigotta comunità di Haworth, e sarà proprio il dono della scrittura a risarcire, in qualche modo, Emily di questa grave perdita. Film ben fatto, misurato, con una bella fotografia, una accattivante colonna sonora, ottimi interpreti. Ora però il filone “Mansfield-park-piccolo-mondo-antico” potrebbe anche dirsi esaurito, prima che si esauriscano anche gli spettatori.
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princessofmistake · 7 months ago
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Doveva la sua eccessiva umiltà alla tirannia con la quale era stato educato da suo padre, ma ormai questa umiltà era controbilanciata da una gran presunzione, propria delle persone di debole carattere che si trovano d'un tratto favorite da un'improvvisa prosperità. Per un caso fortunato era stato raccomandato a Lady Catherine de Bourgh, mentre la curia di Hunsford era vacante; e la reverenza per il rango della sua patronessa, unita a una notevole fiducia in sé stesso, nella propria autorità di ministro e nei suoi diritti di rettore, avevano fatto di lui uno strano impasto di orgoglio e servilismo, di boria e di umiltà.
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