#classi dominanti
Explore tagged Tumblr posts
Text
La società moderna è più difficile da governare rispetto alle antiche: questo spiega il perché le classi dominanti tendano ad essere eccezionalmente religiose, tipo un Salvini che ostenta il crocifisso o una Meloni che - non meno degli altri Presidenti precedenti, anche se si dicono "di sinistra" - tiene stretti rapporti con il Papa: vogliono attribuire alla "volontà di Dio" le sfortune delle loro vittime, e non a se stessi.
#società#moderna#difficile#governare#antiche#spiega#classi#classi dominanti#eccezionalmente#religiose#Salvini#ostentare#crocifisso#Meloni#Presidenti#sinistra#Papa#volontà#dio#sfortune#vittime#se stessi
1 note
·
View note
Text
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/4f99744872c0c47a5adcea159d11509f/98e8c8ef9a9d87d7-8e/s540x810/9c3dd7541681ff65af0a56780ea4960de7db8b58.jpg)
I commenti da sinistra alla serie M che sto leggendo in giro sono francamente desolanti. C'è un punto storico che a quanto sembra non si vuole proprio vedere e che invece sia il libro sia la serie evidenziano in modo importante, ed è che Mussolini non si è fatto da solo, manco per niente. Mussolini è stato scelto, è stato scelto dallo Stato liberale, ed è stato scelto dal padronato dell'epoca, ed è stato scelto perché Mussolini aveva tradito il socialismo, nessuno meglio di un traditore poteva fare il loro gioco. Mussolini non sarebbe mai stato Mussolini se non avesse prima di tutto fatto carriera nel Partito socialista, di cui non era mica un galoppino qualsiasi ma un dirigente in esplosiva carriera, per poi tradirlo e diventare un fervente strumento dell'antisocialismo. Trovo un po' penoso sentir parlare di M soltanto attorno a Marinelli, che non fa altro che un lavoro spettacolare né più né meno, e non rispetto al grande valore di questa serie cioè sottrarre la figura di Mussolini al mito dei busti e delle effigi per rimetterla dove avrebbe sempre dovuto stare, nei processi storici, e farlo in modo popolare, non solo non accademico ma anti-accademico e dio solo sa quanto abbiamo bisogno di cultura anti-accademica in questo Paese. I processi storici son trattati fra l'altro in modo esteticamente interessantissimo dalla serie, perché la grande Storia è una Storia di scenari e in M gli scenari, quasi teatrali, sono di primaria importanza, esprimono le energie, e tutta la Storia umana è una storia innanzitutto di energie. Mussolini coi Fasci di combattimento non sarebbe arrivato da nessuna parte se non ci fosse stata una classe dominante che aveva bisogno della violenza organizzata per sedare le spinte rivoluzionarie fra le masse. E le spinte rivoluzionarie le spegni molto meglio se a trascinarti è l'odio, Mussolini era odiato fra le masse socialiste perché aveva tradito, e dunque le odiava, perché per loro c'erano in quel momento altre teste pelate da seguire, in una Russia vicina più che mai e che faceva tantissima paura, ai reazionari e non di meno ai riformisti di tutta Europa. Mussolini fu un anti Lenin a modo suo, la funzione storica che giocò fu esattamente quella. E fu anche uno come Mussolini ad aiutare un successivo traditore antiLenin di altra natura, come Josep Stalin, a portare avanti la causa dell'antisocialismo a sua volta. Il figlio del secolo è stato il figlio che si è messo al servizio delle esigenze controrivoluzionarie delle classi dominanti, in un'epoca in cui le masse erano in movimento, la borghesia che affollava il Parlamento le temeva, e solo attraverso la violenza si poteva obbligarle a cambiare direzione. Mussolini fu l'organizzatore di violenza più abile della prima metà del secolo in questo Paese. Il fascismo non ottenne consenso fra le masse, il fascismo ottenne consenso fra le classi dominanti, e poi alle masse si impose, non certo si propose. Qui sta il parallelo, l'unico a mio avviso seriamente pregnante, e di radicale attualità, con il presente. Parliamo di questo, per favore. Non lo esige la serie, lo esige il tempo in cui siamo. Esige decisamente qualcosa di più che commentucci sagaci e compiaciuti da posizioni molto più simili a quelle degli imbelli che obbedirono ai voleri di M a suo tempo, che non certo alla battaglia coraggiosa di Matteotti. Federica D’Alessio, Facebook
12 notes
·
View notes
Text
" Anzitutto, gli eventi cileni estendono la consapevolezza, contro ogni illusione, che i caratteri dell’imperialismo, e di quello nord-americano in particolare, restano la sopraffazione e la jugulazione economica e politica, lo spirito di aggressione e di conquista, la tendenza a opprimere i popoli e a privarli della loro indipendenza, libertà e unità ogni qualvolta le circostanze concrete e i rapporti di forza lo consentano. In secondo luogo, gli avvenimenti in Cile mettono in piena evidenza chi sono e dove stanno nei paesi del cosiddetto «mondo libero», i nemici della democrazia. L��opinione pubblica di questi paesi, bombardata da anni e da decenni da una propaganda che addita nel movimento operaio, nei socialisti e nei comunisti i nemici della democrazia, ha oggi davanti a sé una nuova lampante prova che le classi dominanti borghesi e i partiti che le rappresentano o se ne lasciano asservire, sono pronti a distruggere ogni libertà e a calpestare ogni diritto civile e ogni principio umano quando sono colpiti o minacciati i propri privilegi e il proprio potere.
Compito dei comunisti e di tutti i combattenti per la causa del progresso democratico e della liberazione dei popoli è di far leva sulla più diffusa consapevolezza di queste verità per richiamare la vigile attenzione di tutti sui percoli che l’imperialismo e le classi dominanti borghesi fanno correre alla libertà dei popoli e all’indipendenza delle nazioni, e per sviluppare in masse sempre più estese l’impegno democratico e rivoluzionario per modificare ulteriormente, nel mondo e in ogni paese, i rapporti di forza a vantaggio delle classi lavoratrici, dei movimenti di liberazione nazionale e di tutto lo schieramento democratico e antimperialistico. Gli avvenimenti del Cile possono e devono suscitare, insieme a un possente e duraturo movimento di solidarietà con quel popolo, un più generale risveglio delle coscienze democratiche, e soprattutto un’azione per l’entrata in campo di nuove forze disposte a lottare concretamente contro l’imperialismo e contro la reazione. "
---------
Brano tratto da Imperialismo e Coesistenza alla luce dei fatti cileni, articolo di Enrico Berlinguer pubblicato il 28 settembre 1973 su Rinascita, periodico politico-culturale del Partito Comunista Italiano.
#Enrico Berlinguer#Salvador Allende#Augusto Pinochet#Cile#imperialismo americano#Richard Nixon#Henry Kissinger#America Latina#Plan Cóndor#XX secolo#Operation Condor#Operação Condor#CIA#democrazia#socialismo#dittatura#golpe#guerra fredda#rivoluzione#Compromesso Storico#Aldo Moro#PCI#Democrazia Cristiana#Prima Repubblica#Palacio de La Moneda#anni '70#Partito Comunista Italiano#America meridionale#dittature militari#DINA
8 notes
·
View notes
Text
Non c’è in giro nessuno di votabile. Questa politica ormai non ha più senso. Strillano e litigano ma alla fine non cambia mai nulla. Chi comanda davvero del resto oggi è ben lontano da Roma, a regnare sono i mercati finanziari, i grandi fondi d’investimento. Se paeselli come l’Italia alzassero la testa ed osassero occuparsi seriamente di povertà, di giustizia sociale e di vera qualità della vita sarebbero nei guai. Gli sciacalli si siederebbero al tavolo verde del casinò finanziario globale a puntare sul loro fallimento. Paesi come l’Italia sono sotto ricatto e quindi del tutto impotenti sulle cose che contano davvero. A Roma sono lasciate giusto le beghe di condominio come si vede tutti i giorni. Una caciara sui dettagli e poi non cambia mai niente. Nessun uomo nero, nessun complotto. Idee dominanti che si fanno sistema. Capitalismo finanziario globale. Entità ormai sovranazionali come i fondi d’investimento che controllano di fatto le economie e quindi i destini nazionali oltre che lobbismo fuori controllo. Se un paese osasse ribellarsi alla logica del profitto prima di tutto e ad ogni costo, se un popolo osasse alzare la testa rifiutando lavori usuranti perfino dentro che servono giusto per sopravvivere e pagarsi qualche dipendenza per dimenticare, si scatenerebbero gli sciacalli tra gli applausi di altri presunti alleati pronti ad approfittarne. La legge del mercato che è quella della giungla. E più un paese è indebitato, più è ricattabile. Proprio come l’Italia che infatti non conta nulla a livello internazionale e nonostante decenni di campagne elettorali e di alternanza, non cambia mai nulla di sostanziale. Paesi come l’Italia devono lavorare per restare lontano dal baratro finanziario e per riuscire a pagare i debiti. Punto. Con la grottesca aggravante che l’Italia si è specializzata nel produrre beni di lusso per soddisfare l’ego bulimico dei pochi ricchi del pianeta mentre la povertà domestica dilaga. Emblematiche poi le guerre degli ultimi anni decise da chissà chi e chissà per cosa, con l’Italia che si è sempre arruolata senza fiatare ed ignorando la volontà popolare. Perché conviene ma anche per restare nel prestigioso club del pensiero unico e del lobbismo fuori controllo. Profitto prima di tutto e sopra ogni cosa. Legge della giungla. Nessun complotto, idee dominanti e egoistico conformismo di classi dirigenti sempre più schiettamente interessate solo alla propria carriera poltronistica. Per questo tu voti Caio e Sempronio che promettono miracoli, poi arrivano nei palazzi e non fanno nulla oppure si rimangiano tutto. La Meloni è solo l’ultimo caso di una lunghissima serie. Eppure nessuno parla delle cause. I cittadini che ancora abboccano ai partiti si scannano tra loro dando la colpa ai nemici e difendendo i propri beniamini, senza rendersi conto che il problema è a monte e li riguarda tutti. È un problema di democrazia che è stata fagocitata da poteri economici molto superiori agli staterelli da secolo scorso, con classi dirigenti ridotte a rappresentanti del pensiero unico che fanno giusto finta di litigare sotto elezioni per mantenere una parvenza di democrazia. La vera politica oggi la fanno i cittadini più che i politicanti. Con le loro scelte quotidiane controcorrente. Informandosi, selezionando, tentando vie nuove. La vera politica oggi la fanno le associazioni che nella realtà sociale s’impegnano a colmare i fallimenti di questa fasulla democrazia, più che i partiti. E la vera politica la fanno le aziende innovative che cercano alternative all’autodistruzione consumistica personale e del pianeta. Sta emergendo una nuova coscienza che ha capito come il pensiero unico capitalista ci sta trascinando in un pericoloso vicolo cieco. Il profitto non è il motore di una società ma il suo cappio.
[...]
8 notes
·
View notes
Text
comunismo
Per Marx il capitalismo produce da sé il comunismo, necessariamente, come un destino, come una legge, come due più due fa quattro. Si può dire che Marx ha studiato il capitalismo più del comunismo stesso, di cui aveva per forze di cose solo un'idea astratta, mentre del capitalismo aveva sotto gli occhi la testimonianza empirica. Il comunismo è una fine della storia, è il compimento ultimo e definitivo della millenaria lotta tra le classi dominanti e subalterne: possibile? Possibile che gli uomini, una volta raggiunto lo stato di beatitudine nella società comunista, non riprendano a volere qualcosa per sé, qualcosa di più, qualcosa di diverso e rimettano dunque in moto il movimento perpetuo della storia? Impossibile, perché, sempre a detta di Marx, l'uomo di per sé è vuoto, come dicevano gli empiristi, è tabula rasa, è l'ambiente in cui si trova calato che lo riempie di idee e determina quel che vuole (non è la coscienza che determina la realtà ma la realtà che determina la coscienza). Sicché cambiato irreversibilmente il sistema economico di produzione, cambiato irreversibilmente anche l'uomo. Qui manca la prassi, la controprova empirica, detto così il marxismo appare più una fede che una teoria scientifica, e poi la fine della storia significa la fine del divenire storico, quando tutto il pensiero moderno vive sopra la più o meno esplicita convinzione che l'inesauribilità del divenire sia il solo principio saldo nell'esauribilità di tutti gli altri principi. Attendiamo dunque la venuta del comunismo, come alcuni tutt'ora attendono la venuta del messia, e solo allora potremo veramente dire: Marx aveva ragione!
5 notes
·
View notes
Text
La società moderna è più difficile da governare rispetto alle antiche: questo spiega il perché le classi dominanti tendano ad essere eccezionalmente religiose, tipo un Salvini che ostenta il crocifisso o una Meloni che - non meno degli altri Presidenti precedenti, anche se si dicono "di sinistra" - tiene stretti rapporti con il Papa: vogliono attribuire alla "volontà di Dio" le sfortune delle loro vittime, e non a se stessi.
4 notes
·
View notes
Text
Ci voleva una video inchiesta di Fanpage a dire che la destra italiana è assolutamente FASCISTA? Lo si capiva già perché in fondo eredita direttamente il fascismo e ne porta avanti i suoi ideali repressivi, razzisti, omobitransfobici, oscurantisti, antidemocratici e antipopolari.
Ricordiamo che il fascismo non fu solo un regime repressivo e liberticida, non solo fu un movimento bellicoso, razzista, sciovinista e nazionalista, il fascismo fu in realtà la colonna dell'imperialismo e delle classi dominanti e sfruttatrici. Servì agli aristocratici, agli industriali, ai proprietari terrieri, ai latifondisti, ai banchieri e ai nobili per preservare i loro poteri di dominio economico, finanziario e sociale e il fascismo ne fu il loro principale movimento contro l'affermazione dei movimenti rivoluzionari che si affermavano dopo la rivoluzione d'ottobre in Russia.
A fare da fulcro per il fascismo fu la liberal democrazia (democrazie parlamentari, democrazie presidenziali, ecc.) e grazie ai liberali che il fascismo e il nazismo salirono al potere in piena continuità con le loro riforme antipopolari.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale era già inevitabile e l'obiettivo vero del fascismo e del nazismo era colpire e disintegrare la Russia (all'epoca Unione Sovietica). Tutto ciò non iniziò con il famigerato patto Molotov Ribbentrop, bensì con il patto di Monaco e ancora prima con la guerra civile spagnola.
La guerra di liberazione è stata guidata da socialisti e comunisti, ma dopo il 25 aprile 1945 la nuova democrazia repubblicana ha dato la possibilità ai fascisti di riorganizzarsi e di integrarsi nelle sue istituzioni.
Il fascismo viene riabilitato grazie al revisionismo dei liberal socialdemocratici e alle patetiche loro equiparazioni. Il fascismo viene riabilitato grazie anche alla NATO e all'UE che armano i nazifascisti ucraini per accerchiare e aggredire la Russia. Il fascismo viene riabilitato grazie al sostegno e alla complicità delle democrazie occidentali con il genocidio di Israele in Palestina. Il fascismo viene riabilitato grazie alle riforme neoliberiste dei governi del PD. Il fascismo è riabilitato grazie a Berlusconi e al suo sistema di potere mafioso e mediatico.
Il fascismo si combatte opponendo resistenza alla repressione dello Stato e dei padroni e lo si elimina distruggendo totalmente il sistema. Non servono le istituzioni democratiche attuali perché quest'ultime sono colluse direttamente o indirettamente col fascismo e con la mafia.
3 notes
·
View notes
Note
Sei la persona che è stata ufficialmente designata per scrivere il "MESSAGGIO nella bottiglia", non quello classico del naufrago sull'isola deserta, bensì quello concepito dall'essere umano e diretto agli altri abitanti del sistema solare.
Devi spiegare cos'è la Terra e com'è l'uomo, ciò che veramente noi siamo, perché dovrebbero venire a trovarci o non piuttosto evitarci come la peste.
Un discorso fiume, o anche poche, significative parole. Come ritieni più opportuno. Grazie a nome del pianeta.
Cari abitanti del sistema solare, visto che condividiamo lo stesso sistema non ci dovrebbe essere un gran bisogno di spiegarvi cosa sia la Terra. Magari la chiamate in un altro modo, che so io: "evitare come la peste", "pianeta velenoso a causa dell'ossigeno", "fogna umana", oppure le avete dato il nome di una pretestuosa divinità venerata nei vostri tempi antichi, un po' come abbiamo fatto noi con Giove, Venere etc. A proposito: da quale di questi pianeti venite? Sono genuinamente curioso di sapere quali costrutti organici supportino la vita in ambienti così inospitali - ma, naturalmente, "inospitale" è solo un punto di vista squisitamente umano. Noi abbiamo questo vizio, vedete, di considerare tutto dal nostro punto di vista; ci manca del tutto la capacità di assumerne degli altri e, a volte, persino di riconoscere la legittimità della loro esistenza. Questo pianeta non ci ha "accolti": ci siamo sviluppati in esso, come diretta conseguenza delle forme di vita che lo hanno popolato. A un certo punto, per uno scherzo del destino o per una bizzarra ricombinazione di geni, abbiamo inziato a parlare e ad esprimerci, e da lì in poi è avvenuto il declino del pianeta. Si, perché noi siamo stati in effetti la sua condanna: abbiamo iniziato a lasciare vagare i nostri pensieri, dopo averli espressi, e abbiamo codificato dei concetti che, per loro stessa natura, sono astratti e sfuggenti come l'aria: giustizia, Dio, amore, libertà - ed i loro contrari. Abbiamo inventato la morale traendola letteralmente dal vuoto - naturalmente, una morale secondo il personale punto di vista delle classi dominanti. Anche il concetto di classe l'abbiamo fatto uscire come un coniglio dal cilindro (ma capirete, poi, tutte queste metafore? Sospetto che anche le metafore siano un vezzo del tutto umano). Insomma: siamo da buttare? No.
Non siamo da buttare, noi siamo necessari. Noi siamo un elemento di una storia che va avanti da molto prima di noi e che andrà avanti molto dopo di noi; il pianeta, in qualche modo, ci ha permesso di esistere per fare esattamente quello che stiamo facendo. Esaurito il nostro compito, ci estingueremo.
Qual è il nostro compito? Generare la prossima forma di vita che possa soppiantarci garantendo al pianeta di continuare ad esistere. E l'abbiamo già fatto: i semi sono già stati buttati.
Probabilmente non vi interessiamo abbastanza, se non come curiosità museale: siamo le piccole api operaie che stanno costruendo un alveare per la regina madre. Moriremo, al passare delle stagioni, e tutta questa arte, tutta questa musica, tutta questa patria, tutto questo amore non saranno serviti a niente. O forse, a tutto: saranno serviti a farci compiere il nostro destino: vivere qui, amare, costruire, distruggere, odiare, voler bene, allevare, sopprimere, cibarsi, cibare.
Il più grande degli inganni che il nostro linguaggio ci ha donato è l'illusione di essere liberi e di avere una scelta: a lungo termine, nulla di ciò che facciamo ha un senso o uno scopo.
Ma noi, che siamo dei furbetti, abbiamo inventato il breve termine, ed abbiamo risolto il problema. E per chi vuol disperarsi, ci siamo inventati anche un aldilà, che non esiste.
Non interferirete nel progetto del pianeta, di questo sono sicuro: lo avreste già fatto, altrimenti. Voi state aspettando la prossima forma di vita, con cui potrete comunicare - finalmente - in maniera logica, razionale, pulita.
Con noi, sarebbe solo un gran casino.
Scusatemi per il discorso poco accogliente. Mi faccio perdonare: ecco come ha immaginato vi sareste comportati uno di noi, uno che era un tipo veramente a posto e che sapeva bene che questo pianeta, in fondo, è solo la terza roccia a partire dal sole.
youtube
7 notes
·
View notes
Text
Le opere di Nostradamus
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/63b82f763315872e558b59d38fdde1a5/0c5a38f81a1ffd9b-e8/s540x810/9b41a3bf9e13d4761546b5e87bea071881a1866f.webp)
Secondo molti studiosi le opere di Nostradamus si possono classificare in quattro categorie : traduzioni, opere per assicurarsi il pane quotidiano, lettere ed infine le Centurie. Fanno parte delle traduzioni “La parafrasi di Galeno “ e “ l’interpretazione dei geroglifici di Orapollo”. Invece nel secondo gruppo di opere, fanno parte gli Almanacchi e “Cosmetici e conserve”. Tra le lettere scritte da Nostradamus quelle più importanti sono, la lettera al figlio Cesare e quella a Enrico II. Infine l’opera senza dubbio più importante sono le Centurie, che hanno permesso al veggente francese di portare al termine la sua missione di profeta. Diremo ora qualcosa intorno a tutte le opere di Nostradamus. Riguardo la prima traduzione, ovvero “La parafrasi di Galeno” essa consiste in una traduzione di un opera del medico greco Galeno appartenente al II secolo. Galeno, è famoso per la sua teoria degli umori e per alcune importanti scoperte in campo anatomico. Galeno era considerato un importante punto di riferimento dai medici del periodo di Nostradamus. La seconda traduzione effettuata dal veggente è “ l’interpretazione dei geroglifici di Orapollo”. Trattasi di una traduzione multipla dal momento che, Nostradamus ha tradotto in latino e in francese un opera egiziana redatta in geroglifici e commentata dall’autore greco del V secolo Orapollo. Fa parte di questa traduzione una dedica alla principessa di Navarra dedica che consiste in un bestiario fantastico. Un'altra opera di Nostradamus si intitola Cosmesi e conserve ed è costituita da due parti la prima delle quali comprende 34 ricette di cosmetici mentre la seconda è costituita da ricette di conserve corroboranti. Per quanto riguarda i cosmetici proposti da Nostradamus alle signore del suo tempo dobbiamo dire che esse tengono conto dei canoni estetici vigenti in quell’epoca storica. Per fare un esempio vi sono molte ricette di cosmetici finalizzate a schiarire la pelle delle signore dal momento che in quel periodo storico uno dei canoni più importanti di bellezza era quello di avere la pelle il più chiara possibile. Nella seconda parte dell’opera sono presenti ricette di conserve corroboranti finalizzate a migliorare lo stato di salute di uomini e donne. Ci limitiamo a segnalare alcune ricette a base di zenzero. Particolarmente importanti e significativi sono gli almanacchi i pronostici redatti dal veggente francese. Al tempo del veggente gli almanacchi erano molto diffusi nelle campagne ma si leggevano anche nelle città Nostradamus ne pubblicò all’incirca una all’anno a partire dal 1550. Dobbiamo dire che tali almanacchi ebbero un grande successi a quel tempo. A tale riguardo citeremo ora le parole di un contemporaneo di Nostradamus Guinar il quale scrisse :” i librai attratti dai cospicui guadagni procurati dalle vendite delle opere prodotte da Nostradamus diffuse in tutto il regno un infinità di falsi almanacchi che fecero stampare con il nome di Nostradamus.” Dalle parole ora citate appare evidente che gli almanacchi redatti dal veggente gli assicurarono una grande fama e popolarità. Passiamo ora a prendere in considerazione le lettere scritte da Nostradamus. Esse per la maggior parte redatte in latino ci danno alcune preziose informazioni sugli scambi certamente lenti ma abbondanti che si verificano tra individui appartenenti alle varie classi dominanti al tempo del veggente. A quel tempo gli scambi epistolari superavano le frontiere delle varie nazioni europee. tra le lettere scritte dal profeta francese quelle più importanti sono senza dubbio quella scritta al figlio Cesare e quella al re Enrico II. Diremo ora qualcosa su queste due lettere. Nostradamus dedica la prima al suo giovanissimo figlio (all’epoca in cui la scrive Cesare ha soltanto 15 anni). Tale epistola è un sotterfugio per svelare alle menti illuminate i metodi attraverso i quali egli ha raggiunto il suo fine ovvero quello di prevedere il futuro. Ma soprattutto Nostradamus in tale lettera spiega i fondamenti spirituali che sono all’origine della sua capacità di prevedere il futuro, capacità che è inaccessibile alla grandissima maggioranza degli esseri umani. Scopriamo attraverso questa lettera che Nostradamus è uno degli ultimi eredi dei saperi più antichi primordiali. Inoltre il veggente in tale lettera ci confida la sua adesione a un principio tanto fondamentale quanto evidente ovvero la concezione ciclica della storia. Nostradamus. afferma che il tempo della storia è un tempo ciclico cosicché gli avvenimenti storici si ripetono in maniera ciclica prevedibile e inevitabile. Dobbiamo dire che Nostradamus è stato influenzato nella sua concezione ciclica della storia da diverse tradizioni quali la tradizione filosofica classica la letteratura greca antica la tradizione cristiana e il determinismo astrologico. Il veggente è assolutamente contrario a tutti quegli autori che credono nel carattere lineare rettilineo della storia perché tali autori pensano che gli avvenimenti storici non si ripetono mai nel corso del tempo. Per tali autori la storia è contraddistinta da un progresso continuo e tende a un fine ultimo ben determinato. A titolo di esempio citiamo le parole di uno di questi teorici della concezione lineare e rettilinea della storia ovvero Celine il quale ha scritto tale frase: “la storia non ripropone mai le stesse pietanze “. Al contrario Nostradamus sostiene che la storia ripropone ripetutamente e ciclicamente all’infinito le stesse pietanze ovvero gli stessi avvenimenti che hanno un carattere ciclico prevedibile nonché inevitabile. Per quanto riguarda la lettera a Enrico II re di Francia dobbiamo dire che in tale epistola il veggente ribadisce il carattere oscuro delle sue profezie spiegando che egli non vuole che le sue predizioni siano comprensibili da parte del popolo ignorante e rozzo. Diremo ora qualcosa sull’opera più importante scritta da Nostradamus ovvero le Centurie. L’opera principale del veggente è conosciuta anche con nome di Centurie in quanto era previsto che in ognuno dei libri che costituivano tale opera fossero presenti 100 quartine. Le centurie pubblicate da Nostradamus quando era in vita erano costituite da 10 libri. Tuttavia i libri divennero 12 dopo la morte di Nostradamus perché furono aggiunte altre Centurie dai redattori. In ogni caso dobbiamo dire che non tutti i libri delle Centurie comprendono 100 quartine come Nostradamus aveva previsto quando aveva pianificato la struttura di tale suo libro. Dopo aver descritto brevemente le opere scritte dal veggente francese cosa possiamo dire in conclusione della sua straordinaria personalità complessa quanto straordinaria? Senza dubbio lo studio della sua opera è l’unico modo per comprendere l’affascinante personaggio di Nostradamus. Senza dubbio possiamo dire che i temi principali e i concetti fondamentali riscontrabili nelle sue opere non sono facilmente comprensibili dall’intelligenza umana dal momento che resteranno sempre delle zone d’ombra. Tale fatto perfettamente comprensibile dal momento che la comprensione dei toni cosiddetti soprannaturali non può rientrare nella sfera della logica umana. Per tali ragioni noi pensiamo che tutti i tentativi di gettare completamente luce sui misteri che riguardano la figura e le opere del grande veggente francese sono destinati purtroppo a fallire. Riteniamo pertanto che mai nessun interprete e commentatore di Nostradamus potrà mai fugare se non in maniera limitata le nebbie che da sempre si addensano sulle Centurie. D’altra parte forse è meglio così perché non sempre è un fatto positivo che gli esseri umani conoscano perfettamente e completamente gli avvenimenti futuri. Del resto tutti quelli che hanno studiato con attenzione le profezie di altri veggenti come ad esempio Malachia sanno che spesso queste profezie hanno un carattere labirintico cosicché costituiscono un vero e proprio rompicapo per gli interpreti. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
0 notes
Text
Forse qualcuno ricorderà: allora un nutrito drappello di intellettuali di sinistra lesse l’assalto di un manipolo di fascionazisti al Congresso come l’espressione del risentimento popolare contro una democrazia fragile, che fabbrica solo armi e disuguaglianze di ogni tipo. Niente di nuovo sotto il sole. Ventitrè anni fa, altri bizzarri intellettuali di sinistra (ma in parte erano gli stessi) si domandarono se l’attacco terroristico alle Torri Gemelle non fosse la conseguenza dell’aumento della povertà su scala planetaria. Nessuna meraviglia, dunque. Del resto, da noi ci sono sempre stati intellettuali talmente di sinistra per i quali la sinistra che c’è non è mai la “loro” sinistra.
Hanno speso una vita a demolire il craxismo, il berlusconismo, il prodismo, il renzismo, il draghismo. Hanno firmato libelli trasudanti indignazione per l’eterna vocazione autoritaria, compromissoria, subalterna, trasformistica, premoderna, delle italiche classi dirigenti. La domenica predicano nuovi modelli di sviluppo alternativi a un capitalismo cieco e disumano. Nei giorni feriali spiegano che tra democrazia e mercato esiste una contraddizione insanabile. Nelle ore notturne sognano le grandi utopie: dalla liberazione dal lavoro alla kantiana pace perpetua.
Poco prima della sua morte (2012), lo storico inglese del “secolo breve” Eric Hobsbawm descriveva con una punta di nostalgia il declino di una delle figure centrali del Novecento, fosse al servizio delle élite dominanti, organico a un partito, un cane sciolto. Ma l’intellettuale è sempre stata una bestia strana. Secondo Luciano Bianciardi, insofferente a ogni establishment culturale, il suo mestiere era indefinibile. Può darsi, ma sicuramente non dovrebbe essere quello del clown delle idee nel circo equestre nazionale.
Modestissima postilla da un reduce da parecchi decenni di fabbrica, cioè da quel mondo reale del lavoro e dell’economia produttiva che la maggioranza quasi assoluta dei cosiddetti “intellettuali” non hanno mai sperimentato e compreso, condannandosi ad un ruolo parassitario di sputasentenze spocchiosi e supponenti. Sarebbe ora che uscissero dai loro salotti alla moda e che la smettessero con le loro chiacchiere snob e saccenti, forse imparerebbero davvero qualcosa di utile invece di pretendere sempre di insegnare.
0 notes
Text
La società moderna è più difficile da governare rispetto alle antiche: questo spiega il perché le classi dominanti tendano ad essere eccezionalmente religiose, tipo un Salvini che ostenta il crocifisso o una Meloni che - non meno degli altri Presidenti precedenti, anche se si dicono "di sinistra" - tiene stretti rapporti con il Papa: vogliono attribuire alla "volontà di Dio" le sfortune delle loro vittime, e non a se stessi.
0 notes
Text
Dunque, da anni vi stanno calpestando ogni diritto fondamentale quali per esempio il diritto allo studio, al lavoro, alla libertà individuale, alla semplice umanità, e vi è sembrato tutto normale, anzi avete contribuito a bullizzare il dissenso. Poi a un certo punto la destra becera vince le elezioni e vi cominciate a preoccupare del fatto che i diritti siano a rischio.. al che c'è da chiedersi, ma QUALI diritti vi stanno a cuore? Forse solo quelli delle battaglie arcobaleno? Su questi mi sento di tranquillizzarvi, non verranno toccati. Semplicemente perché per le classi dominanti (=massonerie globali) quelli non sono diritti ma business, ergo nemmeno la destra becera, che pur non ne fa la propria bandiera, li metterà in discussione. Si potrà continuare a celebrare il pride indisturbati, mentre per contro si continuerà a manganellare chi manifesta pro Palestina, come accade anche in quel meraviglioso self proclaimed tempio a stelle e strisce della democrazia e libertà (la loro)
Quindi non preoccupatevi nemmeno se vincono le destre becere, preoccupatevi piuttosto del fatto che l'alternativa ormai è tra destra becera e destra subdola, e del fatto che se pensate di essere di sinistra quando non vi siete ancora nemmeno accorti che non esiste più una sinistra, non siete davvero di sinistra ma solo radical chic
1 note
·
View note
Text
" Abbiamo sempre saputo e sappiamo che l’avanzata delle classi lavoratrici e della democrazia sarà contrastata con tutti i mezzi possibili dai gruppi sociali dominanti e dai loro apparati di potere. E sappiamo, come mostra ancora una volta la tragica esperienza cilena, che questa reazione antidemocratica tende a farsi più violenta e feroce quando le forze popolari cominciano a conquistare le leve fondamentali del potere nello Stato e nella società. Ma quale conclusione dobbiamo trarre da questa consapevolezza? Forse quella, proposta da certi sciagurati, di abbandonare il terreno democratico e unitario per scegliere un’altra strategia fatta di fumisteria, ma della quale è comunque chiarissimo l’esito rapido e inevitabile di un isolamento dell’avanguardia e della sua sconfitta? Noi pensiamo, al contrario, che, se i gruppi sociali dominanti puntano a rompere il quadro democratico, a spaccare in due il paese e a scatenare la violenza reazionaria, questo deve spingerci ancora più a tenere saldamente nelle nostre mani la causa della difesa delle libertà e del progresso democratico, a evitare la divisione verticale del paese e a impegnarci con ancora maggiore decisione, intelligenza e pazienza a isolare i gruppi reazionari e a ricercare ogni possibile intesa e convergenza fra tutte le forze popolari. È vero che neppure l’attuazione coerente di questa linea da parte dell’avanguardia rivoluzionaria esclude l’attacco reazionario aperto. Ma chi può contestare che essa lo rende più difficile e crea comunque le condizioni più favorevoli per respingerlo e stroncarlo sul nascere? "
Brano tratto da Via democratica e violenza reazionaria, articolo di Enrico Berlinguer pubblicato il 5 ottobre 1973 su Rinascita, periodico politico-culturale del Partito Comunista Italiano.
#Enrico Berlinguer#antifascismo#citazioni#politica italiana#compromesso storico#politici italiani#Costituzione#Italia#Storia d'Italia del '900#Prima Repubblica#destra e sinistra#via democratica al socialismo#democrazia#consenso#forza#legalità costituzionale#rivoluzione#Resistenza#opposizione#diritti democratici#libertà#borghesia#liberazione nazionale#Partito Comunista Italiano#Rinascita#democrazia cristiana#Storia della politica italiana#PCI#DC#società italiana
9 notes
·
View notes
Text
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/d469026e8f4b798157d3ad23fb69a523/eb3c0b3f17c10eb4-51/s250x250_c1/628e027c9472830a45ff943cef951b81800a3299.jpg)
📚Niccolò di Bernardo dei Machiavelli, known simply as Niccolò Machiavelli, was an Italian writer, philosopher, historian, playwright, politician and diplomat, secretary of the second chancellery of the Florentine Republic from 1498 to 1512.
What is Machiavelli famous for?
Machiavelli is the founder of modern political science.
He delimits the field of this science by distinguishing it from that of other sciences, such as ethics.
Political theory in the Middle Ages was subordinated to ethics, the prince who acted according to ethics was judged positively (e.g. specula principalis).
📚 He was a far-sighted man and in his study of human history, he was able to classify and indicate the behaviors of the dominant classes that would influence the future of all humanity.
In fact, in his book "The Prince" he exposed the methods followed for centuries by famous statesmen, and his main maxims are so current that they seem written today.
📚The term comes from Machiavelli
"Machiavellian", which refers
to the behaviors and strategies of those who do not shy away from using deception and violence to obtain political advantages, and is more generally used to connote cunning and devious ways of thinking and acting, or unscrupulous people.
(E.g. politics m.; arts m.; a plan m.; a plot m.; a Machiavellian mind).
📚🔍For an interesting insight
historical/cultural with related application, see the article:
"Politics and its fruit:
World War I" where Machiavelli's 7 main maxims are reported.
For convenience you can also find the link in my Threads profile 📚
📌
📚Niccolò di Bernardo dei Machiavelli, noto semplicemente come Niccolò Machiavelli, è stato uno scrittore, filosofo, storico, drammaturgo, politico e diplomatico italiano, segretario della seconda cancelleria della Repubblica Fiorentina dal 1498 al 1512.
Per cosa è famoso Machiavelli?
Machiavelli è il fondatore della moderna scienza politica. Egli delimita il campo di tale scienza distinguendolo da quello di altre scienze, come l'etica. La teoria politica nel medioevo era subordinata all'etica, era giudicato positivamente il principe che agiva secondo l'etica (es. specula principis).
📚Fu un uomo lungimirante e nel suo studio della storia umana, seppe classificare e indicare i comportamenti delle classi dominanti che avrebbero influito sul futuro dell'intera umanità.
Infatti nel suo libro "Il Principe" espose i metodi seguìti per secoli da famosi statisti, e le sue principali massime, sono talmente attuali che sembrano scritte oggi.
📚Da Machiavelli deriva il termine
"machiavellico", che si riferisce
ai comportamenti e alle strategie di chi non rifugge dall'usare l'inganno e la violenza per ottenere vantaggi politici, ed è più in generale usato per connotare modi di pensare e di agire astuti e subdoli, o persone prive di scrupoli.
(Es.politica m.; arti m.; un piano m.; un complotto m.; una mente machiavellica).
📚🔍Per un interessante approfondimento
storico/culturale con relativa applicazione, vedere l'articolo:
"La politica e il suo frutto:
la I guerra mondiale" dove sono riportate le 7 principali massime di Machiavelli.
Per comodità trovi il link anche nel mio profilo Threads 📚
📌
0 notes
Text
Recensione: "Re Lear a Manhattan. Capitalismo, satira e tragedia in «Succession»" di Gianluigi Rossini
Buongiorno a tutti sono Elena e grazie di essere su Life Is Like A Wave Who Rises and Falls. Oggi vi parlo di un libro su una serie tv che amo moltissimo: Re Lear a Manhattan. Capitalismo, satira e tragedia in «Succession» di Gianluigi Rossini Edizioni Estemporanee, 2024 ISBN: 978-8889508251, 107 pp. In un momento in cui la sfiducia verso le classi dominanti è in crescita, Succession ha…
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/fd3dd705e0e2c1ace1ddbae29fe0e235/74ee319973cc717d-71/s540x810/bd3e31fac706e73bc305eedc2d6fccf5df9d8457.jpg)
View On WordPress
#Cinema#musica#tv#spettacolo#Edizioni Estemporanee#Gianluigi Rossini#Letteratura Italiana#Letture del 2024
0 notes
Text
Per una Rivoluzione Culturale Mondiale
Le religioni sono l’ideologia più diffusa al mondo.
Tutte le religioni sono sempre servite a sottomettere l’uomo al potere: sono nemiche dell’uomo, lo dimostra la storia.
1) Oltretutto lo dimostrano benissimo i fatti che
stanno avvenendo adesso nel mondo.
2) Dalla semita a quella cristiana, da quelle della
razza (nazifascismo ed altre) a quella musulmana,
le religioni hanno tutte uno scopo ben preciso:
LEGARE L’INDIVIDUO IN MODO VINCOLANTE AD
UN GRUPPO PERCHÉ SIA STRUMENTO AD USO
DEL POTERE.
3) I campi in cui si può sviluppare e verificare questa
analisi riguardano tutti gli aspetti della vita sociale ed
individuale.
Basta pensare a quelli più personali come sesso,
famiglia, educazione, o a quelli della vita
sociale come lavoro, salute, istruzione, abitazione,
servizi.
4) La società si va scindendo sempre più in due grandi
campi direttamente contrapposti l'uno all'altro:
borghesia e proletariato; chi comanda in generale e
chi deve eseguire i comandi ricevuti.
5) Chiariamo subito: per proletariato intendiamo chi
vive di un lavoro dipendente, dall’ingegnere
all’operaio, dal medico al fattorino, dall’autista al
netturbino a prescindere da titoli di studio o meno.
6) La cultura nazionale non è altro che lo strumento
necessario per tentate di realizzare la sottomissione
spontanea delle classi subalterne al volere di quelle
dominanti.
Non a caso la patria è sacra ed ogni nazione ha
una religione ufficiale o di maggioranza.
7) Il nostro obiettivo consiste nel promuovere e
realizzare una rivoluzione culturale internazionale
atea.
8) Lo sviluppo generale qualitativo e quantitativo
della società ha portato due conseguenze
importatissime:
a) la prima è la generalizzazione dei conflitti e
quindi la mondializzazione delle guerre
b) la seconda è che i lavoratori sanno e
potrebbero ormai dirigere tutto.
9) I conflitti insiti nella società promuovono il
processo evolutivo del proletariato.
La borghesia è sempre in lotta anche contro parti
di sé stessa i cui interessi vengono in contrasto
con altri, e è sempre contro la borghesia di tutti i
paesi stranieri.
10) In tutte queste lotte si vede costretta a fare
appello al proletariato, a valersi del suo aiuto, e a
trascinarlo così entro il movimento politico.
Essa stessa dunque fornisce al proletariato i
propri elementi di educazione, cioè lo arma
contro se stessa.
11) Non c’è più tempo da perdere ed il momento
potrebbe essere favorevole dopo due guerre
mondiali e con una terza all’orizzonte.
12) Le armi le hanno sempre benedette dai tempi
delle crociate fino ad oggi, e non solo la chiesa di
Roma. Qualsiasi gruppo umano ha praticato, ha
riti simili.
Sono i meccanismi di consolidamento del potere
per comandare sul destino degli altri.
13) Una delle previsioni sviluppata in questi tempi è
quando e dove ci sarà il sorpasso delle religioni
islamiche su quelle cristiane. Che sarebbe come
dire: quale sarà tra 50 anni la burocrazia che
comanderà qui, là, ovunque?
14) Noi diciamo solo che questo non non ci riguarda
per niente.
Non vogliamo essere comandati né da
religioni, né da burocrazie.
15) Vogliamo essere noi ad autodeterminarci,
comandarci secondo i nostri interessi e desideri.
16) Gli dei sono tutti morti da un pezzo e non
vogliamo sentire puzza di cadaveri.
PER L’INTERNAZIONALE ATEA
0 notes