#cammino attraverso l’Europa
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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Camminando fra i boschi e l’acqua: Un viaggio a piedi in Europa sulle tracce di Patrick Leigh Fermor. Recensione di Alessandria today
Da Hoek van Holland al Corno d'Oro, un cammino alla scoperta dell'Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt
Da Hoek van Holland al Corno d’Oro, un cammino alla scoperta dell’Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt. Camminando fra i boschi e l’acqua di Nick Hunt è un libro di viaggio che rievoca l’impresa del leggendario viaggiatore Patrick Leigh Fermor, il quale attraversò l’Europa negli anni ’30. Settant’anni dopo, Hunt decide di ripercorrere lo stesso itinerario, partendo da Hoek van…
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personal-reporter · 2 years ago
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Fa la cosa giusta 2023
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Far conoscere le buone pratiche di consumo e produzione, valorizzando le specificità e le eccellenze dei territori e creando sinergie tra associazioni, istituzioni, consumatori e imprenditori locali è l’obiettivo di Fa’ la cosa giusta!, la Fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che torna a Milano dal 24 al 26 marzo 2023 per la 19esima edizione, organizzata dalla casa editrice Terre di mezzo. Saranno nove le aree tematiche, tra  turismo, food e street food, vegan, infanzia, cosmesi, moda, green e terzo settore, con 450 realtà espositive innovative, responsabili e selezionate con cura, provenienti da tutto il territorio nazionale. In parallelo si svolge un programma culturale pensato per tutte le età, a cura di esperti e associazioni con 350 proposte di incontri, 700 relatori, dibattiti, degustazioni e spettacoli, che raccontano la sostenibilità a 360 gradi negli stili di vita, nel turismo lento e nella rigenerazione dei territori, l’economia circolare, la lotta allo spreco, la giustizia sociale e ambientale, l’attivismo climatico e le energie rinnovabili, la coesione sociale, la finanza etica, la moda e la genitorialità. La fiera inoltre coinvolge 6mila studenti provenienti dalla Lombardia ma anche da altre parti d’Italia e quasi 200 volontari. L’area Turismo Consapevole, Grandi Cammini e Outdoor propone viaggi attenti all'ambiente, ai diritti dei popoli e dei lavoratori, con associazioni e istituzioni attive nella promozione e valorizzazione dei grandi itinerari storici e culturali all’interno della Fiera dei Grandi Cammini, il più grande evento in Italia dedicato ai percorsi a piedi e ai cicloviaggi. In questo settore una novità è il Club Alpino Italiano, presente per la prima volta a Fa’ la cosa giusta! con uno stand di 150 mq, che ospiterà una parete per l'arrampicata, un corner per l'acquisto dei libri delle collane editoriali del Sodalizio e uno spazio incontri. All’interno della Fiera si inserisce la quarta edizione di Social Cohesion Daysn nato nel 2014, volto a sviluppare e rafforzare la cultura della coesione sociale dedicato al tema Cosa (ci) manca ancora? Obiettivi raggiunti e scenari futuri per una società coesa. Durante i tre giorni di fiera i visitatori possono vistare diverse mostre, come 365 volte Europa - Un anno sempre a piedi attraverso 22 nazioni, con 60 scatti che raccontano il viaggio di Riccardo Carnovalini e Anna Rastello tra 365 giorni ininterrotti di cammino, 11.275 chilometri, più di 15 milioni di passi in 22 nazioni diverse, migliaia di incontri per comprendere e raccontare l’Europa. Invece Rivista Africa propone One day in Africa. 24 ore nel continente vero, con 45 immagini realizzate da reporter di ogni nazionalità alle prese con la quotidianità di un continente in perenne fibrillazione, esposte secondo l’orario in cui sono state scattate, dall’alba a notte fonda, per ricostruire idealmente una giornata trascorsa alla scoperta di località e genti distanti tra loro migliaia di chilometri, ma accomunate dalla stessa energia. Che Energia! è il nome del progetto speciale dedicato alle energie rinnovabili e alle comunità energetiche, come il progetto CER del Politecnico di Milano, che coinvolgerà esercizi commerciali, famiglie e docenti dell’Università di Città Studi, e l’iniziativa dell’Istituto Rinnovata Pizzigoni, portata avanti dalla scuola e da un gruppo di genitori entusiasti che stanno donando il loro tempo per la causa. Dedicato al mondo della moda etica, tra l’artigianalità, le produzioni a basso impatto e i designer indipendenti, è lo spazio Critical Fashion e il progetto, realizzato con il contributo di Regione Lombardia, Il bello del km sostenibile, che approfondisce la filiera trasparente nel mondo della moda. Read the full article
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aitan · 3 years ago
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Josè Saramago - La Cosa Berlusconi
Non trovo altro nome con cui chiamarlo.
Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia.
Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un profondo rigurgito non dovesse strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene distruggendo il cuore di una delle più ricche culture europee.
I valori fondanti dell’umana convivenza vengono calpestati ogni giorno dalle viscide zampe della cosa Berlusconi che, tra i suoi vari talenti, possiede anche la funambolica abilità di abusare delle parole, stravolgendone l’intenzione e il significato, come nel caso del Polo della Libertà, nome del partito attraverso cui ha raggiunto il potere.
L’ho chiamato delinquente e di questo non mi pento.
Per ragioni di carattere semantico e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente in Italia possiede una carica più negativa che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa.
È stato per rendere in modo chiaro ed efficace quello che penso della cosa Berlusconi che ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli ha attribuito nel corso del tempo, nonostante mi sembri molto improbabile che Dante l’abbia mai utilizzato.
Delinquenza, nel mio portoghese, significa, in accordo con i dizionari e la pratica quotidiana della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi o a dettami morali”.
La definizione calza senza fare una piega alla cosa Berlusconi, a tal punto che sembra essere più la sua seconda pelle che qualcosa che si indossa per l’occasione.
È da tanti anni che la cosa Berlusconi commette crimini di variabile ma sempre dimostrata gravità.
Al di là di questo, non solo ha disobbedito alle leggi ma, peggio ancora, se ne è costruite altre su misura per salvaguardare i suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, per quanto riguarda i dettami morali invece, non vale neanche la pena parlarne, tutti sanno in Italia e nel mondo che la cosa Berlusconi è oramai da molto tempo caduto nella più assoluta abiezione.
Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto due volte affinché gli potesse servire da modello, questo è il cammino verso la rovina a cui stanno trascinando i valori di libertà e dignità di cui erano pregne la musica di Verdi e le gesta di Garibaldi, coloro che fecero dell’Italia del secolo XIX, durante la lotta per l’unità, una guida spirituale per l’Europa e gli europei.
È questo che la cosa Berlusconi vuole buttare nel sacco dell’immondizia della Storia.
Glielo permetteranno gli italiani?
Josè Saramago, O Caderno, Ed. Caminho - El cuaderno - Alfaguara - 2009
(Trad. di Milton Fernández)
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Poi, se il testo di Saramago non vi ha fatto ancora incazzare abbastanza, potete leggere pure quello che ho scritto io due o tre mesi fa di questo pozzo senza fondo.
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corallorosso · 4 years ago
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“Stuprata in Libia e da due anni coi miei figli in Tunisia in attesa del ricollocamento. Ma l’Europa è lontana” “La violenza che ho subito resta e non si cancella. Adesso ne sto vivendo una seconda, diversa e forse più angosciante”. La violenza di cui parla Mariama è l’indifferenza delle istituzioni internazionali nei confronti della sua storia recente, della sua sofferenza. Mariama, proprio nella Giornata contro la violenza sulle donna, ha compiuto 31 anni. Gli ultimi due li ha trascorsi all’interno del centro di accoglienza dell’Unhcr a Medenine, in Tunisia, cento chilometri dal confine libico e seguono un anno decisivo nella sua vita: la scelta di fuggire dal suo Paese d’origine, la Sierra Leone, per liberarsi dal giogo di una setta in cui rischiava di cadere e il lungo e drammatico viaggio da sola attraverso il Sahel fino alla Libia. Un anno movimentato, per così dire, a cui hanno fatto seguito tempi di attesa e di speranza, quella di poter cambiare vita, in meglio. Il passaggio dall’orrore alla speranza, oggi trasformata appunto in indifferenza, risale esattamente a due anni fa, nel novembre del 2018, quando Mariama è riuscita a scappare dalla prigione in cui era stata rinchiusa da una gang di Tripoli, passare in Tunisia ed essere accolta dalla Mezzaluna Rossa prima e dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati poi. Eppure in questo lasso di tempo qualcosa di straordinario è accaduto: “Alla fine di giugno del 2019 ho partorito due gemelli, l’unico motivo in grado di convincermi, fino ad oggi, ad andare avanti nella speranza di ottenere un resettlement da parte dell’Unhcr. Una speranza che si va affievolendo giorno dopo giorno. Sono stanca, siamo stanchi io e i miei due figli. Da 18 mesi vivono dentro un modulo abitativo e giocano nel cortile del foyer. Fuori c’è la città, Medenine, e la difficoltà per noi migranti di integrarci con una popolazione spesso ostile. Sono arrivata molte volte vicina al punto di tornare in Libia e tentare la sorte a bordo di una barca diretta in Italia, a costo di rischiare la morte. Se non l’ho fatto è solo per loro, ma la pazienza ha davvero un limite”. (...) Molti sono inclini a credere che le accoglienze siano decise dall’Unhcr. In realtà la scelta finale spetta agli Stati che devono ospitare queste persone e spesso la scelta ricade su persone sole, giovani maschi possibilmente, o comunque nuclei familiari ristretti. Famiglie numerose o madri con figli a carico rischiano di ricevere più ostacoli. Purtroppo l’aspetto umanitario spesso viene messo in fila, prediligendo altri fattori, per così dire di convenienza. Riassumendo, l’accoglienza è mirata al concetto di redditività, chi accoglie vorrebbe ricevere quanto meno un ritorno e soprattutto non vorrebbe accollarsi troppi costi gestionali. Insomma una nuova accoglienza umanitaria e la necessità di spendere risorse per mantenimenti e via discorrendo. So che quanto sto dicendo è difficile da comprendere ed accettare”. Conoscendo la storia di Mariama ci sembra una beffa oltre il danno. E per danno intendiamo le violenze sessuali di cui è stata vittima in quella prigione in Libia: “Prima di essere rapita ho tentato due volte di arrivare in Italia via mare – racconta Mariama -. La prima volta la barca è stata intercettata dalla guardia costiera libica che ci ha riportato indietro, nella seconda c’è stato un naufragio e ho rischiato di morire. Nell’ottobre del 2018 io ed altre donne siamo state rapite da una organizzazione criminale a Tripoli, tenute prigioniere in una casa e costrette ad atti di violenza sessuale dai carcerieri e da svariati ‘clienti’. Circa un mese dopo sono riuscita a scappare e a piedi, dopo giorni di cammino in mezzo al deserto tra Libia e Tunisia, ho oltrepassato il confine, sono stata intercettata e recuperata dalla polizia tunisina e portata in un centro di prima accoglienza della Mezzaluna Rossa”. (...) “Una volta arrivata in Tunisia ho scoperto di essere incinta ed era ovvio come fosse accaduto, ma mai, neppure per un momento, ho pensato di non riconoscere la maternità, anche dopo aver appurato che si trattava di due gemelli. Mi avevano prospettato la possibilità di dare i due bambini in adozione, ma ripeto, anche se si tratta del frutto di rapporti violenti sono e restano i miei figli e la cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita”. Tra pochi giorni i due gemelli compiranno un anno e mezzo, godono di ottima salute e sono bellissimi. di Pierfrancesco Curzi
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crazy-so-na-sega · 4 years ago
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estratto finale:
 Che le cose siano andate davvero così, lo spiega in modo esauriente lo storico ed editorialista del «Corriere», Sergio Romano, in un libro del 2004, Europa, storia di un’idea. Romano, a un certo punto, parla del metodo utilizzato da Jean Monnet. Quest’ultimo è una delle vecchie volpi responsabili del processo di unificazione comunitaria. Egli si rese conto che le classi dirigenti dei singoli Paesi (litigiose come i capponi di Renzo) non avrebbero rinunciato tanto facilmente “ai sacrosanti simboli della sovranità nazionale” (parole di Romano). Per stanarli dal pollaio ove ciascuno era rinchiuso, Monnet ricorse a un sotterfugio che ricorda in modo impressionante la tecnica di cui ho parlato in questo capitolo.L’autore, da storico, la riassume come segue: «Occorreva unificare alcuni settori, affidarne l’amministrazione a un’autorità sovranazionale e sperare che ogni passo verso l’integrazione creasse la necessità di un passo ulteriore. Cominciò così una specie di gioco del domino». E, ancora: «Fu questo il domino europeo: una fiche accanto all’altra, secondo la logica della necessità e dell’opportunità. Ogni progresso creava problemi che richiedevano nuove soluzioni, ogni tratto di strada apriva nuove prospettive e costringeva l’Europa ad ampliare il suo orizzonte».Il progetto è ideato proprio come un gioco di società o – se preferite una metafora più adatta ai tempi – come l’incedere di una blockchain. 
Non solo ogni passo è piccolo e apparentemente slegato rispetto alla “lunga marcia” di cui costituisce un insignificante segmento, ma è fatto in modo tale da non poter più essere messo in discussione una volta compiuto. Ciascuna mossa blinda inesorabilmente, e irrevocabilmente, tutte quelle già in precedenza realizzate. Così, i popoli e gli Stati si trovano nelle condizioni di avere una sola possibilità: restare fermi o andare avanti. E, ovviamente, il progressista e il riformista di turno hanno buon gioco nel suggerire che conviene senz’altro tirare innanzi.Dopotutto, fatto trenta, convien fare trentuno, dico bene?
Per quanto riguarda le opportune contromisure a questo stratagemma, sono sostanzialmente due:in primo luogo, dobbiamo trovare il tempo e il modo di studiare la storia, anche recente, se vogliamo avere una visione d’insieme adeguata a capire la logica delle cose e, soprattutto, quella degli strateghi dietro le quinte. Ciò significa lavoro, fatica, discernimento. Tre elementi che richiedono ovviamente tempo.
 Quel tempo di cui, forse non a caso, l’odierno assetto della società ci priva sistematicamente: se lavoriamo, perché il lavoro ci prosciuga ed è ormai condotto a ritmi così frenetici da farci arrivare a sera prosciugati da ogni energia. E magari capaci solo di pensare a come trascorrere in santa pace la serata; se non lavoriamo, perché l’assenza di lavoro ci angoscia e quindi focalizza la nostra attenzione solo sul bisogno di mettere insieme il pranzo con la cena. In entrambi i casi, dobbiamo poi confrontarci con le insidie dell’entertainment, cioè del numero spropositato di possibili fonti distrattive rappresentate dalla sconfinata offerta di media, film, internet, passatempi e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò non solo non è casuale, ma ha un prezzo. Ci “toglie di mezzo”, letteralmente. Insomma, ci impedisce di partecipare al gioco, ci impedisce di orientarci attraverso il suo tragitto e le sue “caselle”, ci impedisce di capirne le regole e il funzionamento. In ultima analisi, ci priva della possibilità stessa di “giocare”, cioè di contare qualcosa. Ebbene: per capire, orientarci e decidere (di conseguenza) in modo assennato e consapevole, dobbiamo prepararci, applicarci e studiare le regole del gioco. Fa parte di tali regole anche, e soprattutto, la conoscenza della storia recente del processo di unificazione, dei passaggi “chiave” di tale storia, dei concatenamenti tra un passaggio e l’altro. Sta a noi decidere se ne vale la pena.
 Se propenderemo per il no, non lamentiamoci poi che si sta così male, tutti stretti e asserviti, sul famoso tetto che scotta.In secondo luogo, dobbiamo ricordarci sempre che tornare indietro non è l’unica opzione sul piatto. Se arretrare, in certi casi e in certi momenti, può apparire una soluzione spaventosa (pensate a tutto il terrorismo mediatico sulla Brexit o sull’Italexit), allora ci si può concentrare anche su un obiettivo meno ambizioso, ma temporaneamente efficace: quello di “restare fermi”, di rifiutarsi di procedere lungo un cammino di cui si sono scoperte le origini perverse e le reali, e niente affatto buone, intenzioni. La strategia di restare fermi ha molti limiti, ma anche qualche grosso vantaggio: quello di arrestare la marcia verso l’inferno, tanto per cominciare. È una tattica temporanea, ovviamente, ma ci consente di riprendere fiato, di guardarci attorno, di capire se è davvero un “destino” segnato quello indicatoci da chi ci esorta a proseguire sempre avanti e senza tregua. In altri termini: è solo fermandosi che si può maturare la voglia, e la forza, di tornare indietro.
Francesco Carraro
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la conclusione ( e solo quella) mi sembra un gioco di parole abbastanza vuoto ma io so na sega e mi piacerebbe leggere cosa ne pensate...;-) 
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gesau-it · 4 years ago
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sarete sempre vittime della tentazione e solo attraverso la preghiera, il digiuno e la vostra devozione verso la Santa Eucaristia arriverete sempre più vicini a Me. July 13, 2020 at 04:00AM
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Ricordatevi, figli Miei, che a causa del peccato originale sarete sempre vittime della tentazione e solo attraverso la preghiera, il digiuno e la vostra devozione verso la Santa Eucaristia arriverete sempre più vicini a Me. Tutto ciò richiede tempo, che deve essere riservato a questo fine.Ricordatevi, figli Miei, che a causa del peccato originale sarete sempre vittime della tentazione e solo attraverso la preghiera, il digiuno e la vostra devozione verso la Santa Eucaristia arriverete sempre più vicini a Me. Tutto ciò richiede tempo, che deve essere riservato a questo fine. (Gesù, Libro della Verità, 24 Gennaio 2011 – Come è facile peccare)
Messaggi da meditare nei prossimi giorni (dal 12 giugno): 
-  24 Gennaio 2011 – Come è facile peccare.
- 15 Maggio 2011 – Rifiutate il lavoro dello spiritualismo New Age
- 29 Maggio 2011 –  Il peccato è sempre peccato, non importa come lo si giustifica
http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2020/07/messaggi-da-meditare-nei-prossimi.html
Libro della Verità- Mini webcast parte 6- La Medaglia della Salvezza e il Sigillo del Dio Vivente, qua  Libro della Verità- Mini webcast parte 1- L'Avvertimento e la Seconda Venuta di Gesù, qua
Libro della Verità- Mini webcast parte 3- Preparazione spirituale e fisica, qua 
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║*˛˚ღ •˚ ˚˚ ✰* ★
║✰Informazioni da non dimenticare ✰
║˚. ★ *˛ ˚♥* ✰
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- ✝ ✝ Oggi oggi!  Catena di preghiera per proteggere l’Europa e per la pace del mondo, 13 luglio, qua 
- Quirto giorno🌹🌹 NOVENA DELLE ROSE in onore di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona di questo gruppo, dal 9 al 17 luglio, qua 
-  NOVENA DELLA SALVEZZA, qua
- ▅ •♥• Luglio MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ, qua 
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 ♦ IN EVIDENZA, le informazioni da non perdere. GIORNATE DI PREGHIERA, •♥ Luglio♥•• MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ,  qua
- Apuntamiento alle 5,30 .•♥ Luglio♥•  MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ  Alle 5,30 una sorella del gruppo, recitará in diretta sulla nostra  pagina di facebook "Preghiere scritte in cielo", (qua), la crociata di preghiera  122 Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo , alcune crociate per ricoprici dal Prezioso Sangue di Gesù, e le crociate suggerite per il giorno, qua 
- -  ● ☆● ☆●  Il  potere della Preghiera.  Nuovo Appuntamento   Invocheremo lo Spirito Santo con la Crociata 51 e pregheremo con una Crociata scelta ogni giorno e la lettura del Messaggio del Libro della Verità che lo contiene. Trasmesso in diretta sulla nostra pagina di facebook. Durante i prossimi mesi questo appuntamento sarà tutti i giorni alle 9, tranne il giovedì e venerdì che si farà alle 19.45, qua 
-  ✝✝  Abbiamo ricevuto nuove richieste di preghiera.INTENZIONI DI PREGHIERA.  Rispondiamo  pregando di cuore per esse!, qua
- ❤¯`•.¸☆•"Sono i più importanti messaggi per l’umanità oggi. Sono stati dati per istruire l’umanità sul vero cammino che porta a Me ancora una volta" (Gesù, Libro della Verità, 6 Aprile 2011 – Non giudicate mai le altre religioni, i credi o le preferenze sessuali), qua 
- ► ► Questo cambiamento sta per trascinare l’umanità in un’oscurità che la avvolgerà completamente e che offuscherà il suo amore per Me. Avvertimento al clero " (brano evidenziato ieri nel blog di lingua inglese) (Estratto dal Messaggio del Libro della Verità, 16 Novembre 2010 - Avvertimento al clero), qua
 - Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua 
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  I video si trovano qua
- ●●.·˙˙·.●  Dio Padre: Colpirò ogni nazione a seconda dell’entità d’innocenti che ha assassinato, qua 
- ✞ ✞ OGNI GIORNO VI DOVRESTE CHIEDERE: DIO AVREBBE APPROVATO LE MIE AZIONI DI OGGI?,  qua 
- Vergine Maria: Il mio Rosario può salvare le Nazioni, qua 
-☼ ☀  La Mano di Dio si servirà del sole per avvisare il mondo, qua
- *► Lo scudo del Sacro Cuore di Gesù potente protezione, salvò Marsiglia dalla peste, qua
-  ☆•.¸❤  “Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità”. Dobbiamo custodirlo nella nostra casa, portarlo con noi, e recitare questa preghiera tutti i giorni, così noi e i nostri cari saremo protetti da tutti i mali fisici e spirituali, qua 
- VACCINAZIONE GLOBALE VI UCCIDERÀ SE LA ACCETTERETE  - Libro della Verità (Messaggi per argomento), qua 
-  ➽✒ MONS. SCHNEIDER E DON MORSELLI E LA COMUNIONE ALLA MANO MA SOLO A DETERMINATE CONDIZIONI… ▆  ⌨ Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua
-  🔴 🔴 Nella nostra Rassegna Stampa abbiamo pubblicato l'audio di un sacerdote con consigli per sconfiggere il virus e l'epidemia, qua 
- ☆•.¸❤ VI PREGO DI DIFFONDERE IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE DAPPERTUTTO, qua 
-   ▆ ATTENZIONE utilizzate solo le immagini della Madre della Salvezza autorizzate, stanno circolando immagini alterate dal male. Le medaglie della Salvezza autorizzate e quindi vere, sono solo quelle che si acquistano sul sito christogifts, qua 
-✿*✿ IMPORTANTE: è necessario pregare ogni giorno per questa Missione perché è sotto attacco forte del nemico. Vi invitiamo a non mancare all'apputamento di preghiera delle ore 20,30, qua e qua 
- IMPORTANTE: La Madre della Salvezza: Chiedo a coloro che seguono questi Messaggi di pregare per questa Missione, qua  - Sette angeli caduti attaccheranno questa Missione"Mia cara figlia, sette angeli caduti attaccheranno questa Missione e cercheranno di ingannare i figli di Dio perché non rimangano fedeli al suo Esercito Rimanente. Essi appariranno a coloro che ingannano dicendo di essere angeli della Luce, quando, in realtà, sono tutt’altro" (Madre della Salvezza,11 Aprile 2014, Gesù era come voi in ogni cosa, eccetto che nel peccato, perché questo sarebbe stato impossibile),  qua
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-  •●●.·˙˙·. Cerchiamo persone che possano dedicare un’ora al giorno per diffondere il Libro della Verità inviando email ai sacerdoti, qua 
- ≻✿≺ Lettera per i membri di Gesù all'umanità: Vi lasciamo meditando questo, ci facciamo tutti queste domande: con quanta serietà abbiamo assunto questo compito di essere soldati dell’esercito di Gesù? Cosa ci sta chiedendo Gesù in questo momento? ascoltiamo la Sua risposta nel nostro cuore, qua 
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-- ❤¯`•.¸☆ UN PICCOLO SUGGERIMENTO: Per seguire il nostro gruppo ogni giorno senza perdere niente , raccomandiamo di leggere il post del giorno con le informazioni da non dimenticare qua o qua e poi leggere tutti gli altri aggiornamenti su twitter qua 
- (¯♥♥¯) ¯¯-:¦:-¯¯¯¯-:¦:-¯¯(¯♥♥¯) Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari ogni giorno per salvare l'Italia,qua Vorremmo sapere il numero effettivo delle persone che lo stanno  realmente ancora facendo, perciò se vi siete inscritti in precedenza vi preghiamo di confermare la vostra adesione,  in modo da capire quanti siamo  al giorno d'oggi. Se ancora non vi siete decisi, vi invitiamo calorosamente ad iscrivervi,  per il bene dell'Italia. Fino ad oggi 21 settembre 2019 hanno aderito,  confermando le iscrizioni precedenti ed includendo nuovi iscritti, 40 persone.
- ┊☆┊★ “Figlia Mia amatissima, Il tempo si sta muovendo velocemente ora. Ho preparato tutti voi ormai da tempo. Voi, Miei seguaci, sapete cosa dovete fare. La vostra propria confessione è importante e dovete cercare di farla una volta ogni settimana d’ora in poi..” (Gesù, Libro della Verità, 17 Luglio 2012,  qua )
- Gruppi della crociata di preghiera Cari fratelli queste parole sono rivolte proprio a noi, forza ci impegniamo a costituire i gruppi Gesù all’umanità, accogliamo questo appello urgente del nostro Signore Gesù, raddoppiamo gli sforzi che ognuno si metta in contatto con le persone della sua Diocesi: "MOLTO PRESTO UNA DIVISIONE SI VERIFICHERÀ IN EUROPA, OGNUNA DELLE QUALI È COLLEGATA ALL’UNIONE EUROPEA E AL PAESE IN CUI SI TROVA LA CATTEDRA DI PIETRO. CIÒ SI TRADURRÀ IN UNA GUERRA, CHE SARÀ DI TIPO DIVERSO DALLE ALTRE GUERRE. MA SARÀ VIOLENTA. LA GENTE SI LEVERÀ L’UNO CONTRO L’ALTRO IN GERMANIA, ITALIA E FRANCIA. DOVETE PREGARE CHE I MIEI SEGUACI RIMANGANO FORTI E GARANTISCANO CHE I GRUPPI DI PREGHIERA DI GESÙ PER L’UMANITÀ SIANO COSTITUITI RAPIDAMENTE IN QUESTI PAESI ( Gesù, Libro della Verità, 26 febbraio 2013)",   qua  e  qua .
- ♥♫ Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera, anche solo di due persone FIDATE ( per ragioni di sicurezza le persone devono essere FIDATE),  qua
-  ▀ Linee Guida per i Gruppi della Crociata di Preghiera   qua e qua 
-   ▀ ●̮̑ Importanza dei Gruppi della Crociata di preghiera e come crearne uno,  qua
-☆•.¸❤  Siete tutti calorosamente invitati a  seguire questo programma di preghiera ☆•.¸❤   qua e  qua 
►►PER TUTTE LE INFORMAZIONI LEGGERE  qua 
http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2020/07/sarete-sempre-vittime-della-tentazione.html
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atomheartmagazine · 3 years ago
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DUTCH NAZARI - "Cori da sdraio" disponibile il 29 aprile
Cori da sdraio è il nuovo album di Dutch Nazari, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 29 aprile per Undamento.
Per presentare il nuovo progetto, l’artista partirà giovedì 21 aprile per una lunga camminata tra Milano e Padova. Il cammino di Dutch Nazari avrà inizio dalla stazione di Milano Centrale, dove prenderà il treno regionale per Brescia, punto di partenza effettivo del cammino. Il percorso si svilupperà poi lungo sentieri naturali, evitando strade trafficate e asfalto con arrivo a Padova, sua città natale, il 28 aprile. Durante questo viaggio, l’artista racconterà il suo nuovo disco attraverso aneddoti e informazioni inedite, dando spazio a diverse tematiche e alla parola.
Cori da sdraio, si sviluppa intorno alle contrapposizioni e ai giochi di parole, uno stile nella scrittura che contraddistingue Dutch sin dagli esordi. A partire dal titolo, che nasce dall’accostamento tra “cori da stadio” e “sdraio”, tra caoticità e riflessione, folla e solitudine, l’anima dell’album si ritrova in questi contrasti, con brani capaci di spaziare dal divertimento all’introspezione, dalla felicità alla malinconia.
“Il titolo è un gioco di parole che vuole alludere a un contenuto ponderato, tranquillo e malinconico, in contrapposizione alla forma sloganistica, sicura per definizione, assente al contraddittorio e un po’ violenta dei cori da stadio e di certa musica in analogia”.
Annunciate le prime date del tour
29.05 – MI AMI – Circolo Magnolia – Milano 15.06 – SHERWOOD FESTIVAL – Stadio Euganeo – Padova  
Parallelamente al suo progetto discografico, il rapper ha dato vita insieme al poeta Alessandro Burbank ad un podcast: COSA PREFERIRESTI è un incontro/scontro semiserio basato sull’omonimo gioco: “Preferiresti essere uno squalo che sa anche volare o un gabbiano che sa anche nuotare negli abissi? Preferiresti avere il potere di depilare le persone con lo sguardo o di renderti invisibile ai felini?” in cui Dutch Nazari e Alessandro Burbank, insieme ai loro ospiti che si alterneranno in ciascuna puntata, cercano di dare una risposta a questi e ad altri altrettanto importanti quesiti.
Ospiti delle prime puntate Martín Sal, Dargen D’Amico, Carlo Pastore e Ema Stokholma.
Chi è Dutch Nazari
Dutch Nazari, classe 1989, è nato e cresciuto a Padova. Nel 2014 entra nel roster di Giada Mesi, etichetta fondata da Dargen D’Amico, con la quale pubblica due EP: “Diecimila Lire” e “Fino a qui”. A marzo 2017 pubblica per Undamento/Giada Mesi l’acclamato disco d’esordio “Amore Povero”. A poco più di un anno di distanza, il 16 novembre 2018 torna con un nuovo, secondo album dal titolo “Ce Lo Chiede L’Europa”, uscito per Undamento. Sia gli album che gli EP sono interamente prodotti da Sicket, che lo affianca sia in studio sia sul palco nelle performance live. Con “Ce Lo Chiede L’Europa” il rapper padovano si esibisce sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma e inizia un tour di oltre 70 date nei migliori club e festival italiani.
Il “Tour Europeo in Italia” si conclude a ottobre 2019 con una grande festa, un concerto finale ai Magazzini Generali di Milano. Nello stesso anno pubblica tre nuovi brani, “Di me i baristi”, “Bravi Tutti” e “Cambio di stagione”. Nel 2021 il rapper annuncia l’uscita del nuovo album e a dicembre pubblica una nuova canzone dal titolo “Cori da sdraio”, si tratta della traccia apri-pista del suo nuovo lavoro che ne anticipa temi ed emozioni, una canzone/manifesto che segna il suo ritorno sulle scene. Il 2022 si apre con la pubblicazione del singolo “Fiore d’inverno”, una canzone amara, forte e romantica seguita dal singolo “Anime Stanche”, che anticipano il suo nuovo album in studio “Cori Da Sdraio”, in uscita venerdì 29 aprile per Undamento.
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finnianson · 3 years ago
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A cosa serve il Green Pass?
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Penso che dal punto di vista sanitario abbia risposto molto bene a questa domanda Crisanti su LA7:
https://www.la7.it/in-onda/video/andrea-crisanti-e-una-bufala-pazzesca-dire-che-col-green-pass-creiamo-ambienti-sicuri-09-08-2021-392986
“Il green pass è uno strumento che incentiva la vaccinazione, ma non è una misura di sanità pubblica. Sento molti politici che sostengono che col green pass creiamo ambienti sicuri. Questo non è vero, perché le persone vaccinate si possono infettare e quelle che hanno ricevuto una sola dose possono anche stare male. Quindi, dire che il green pass aumenta la sicurezza nei ristoranti e nei cinema è una bufala pazzesca, ma indubbiamente serve a indurre le persone a vaccinarsi”.
Questo per quanto riguarda l'aspetto sanitario.
Per quanto invece riguarda l'aspetto economico e sociale ci sono ulteriori motivi. È un discorso un po' complicato che parte da lontano. È necessario comprendere nel segno di quali politiche è stata gestita la pandemia nel nostro paese.
Come il popolo italiano ormai sa molto bene abbiamo una classe politica che pur di tutelare gli interessi dell’1% più ricco è disposta senza rimpianti a sacrificare la felicità, il futuro e la salute dei cittadini.
Non è un caso se la disoccupazione italiana è sempre perfettamente in linea con quella indicata dagli infami indici NAWRU e NAIRU. La disoccupazione in Italia non è alta a causa del destino cinico e baro.
Cosa pensare dei tagli all'istruzione e alla sanità pubblica negli ultimi 40 anni? La svendita delle aziende pubbliche, gli attacchi ai salari e ai diritti dei lavoratori..
Se non ci fossero stati quei tagli, le privatizzazioni, le chiusure degli ospedali, la diminuzione di medici e infermieri, di posti letto e di terapie intensive…Pensate quante migliaia di vite si sarebbero potute salvare..
Dagli anni ottanta in poi c'è stato un cammino lento ma costante (SME, divorzio BdI/Tesoro, UE).. coerente nell'attuazione graduale di una agenda politica.
La nostra classe politica si è approfittata di questa emergenza nello stesso modo in cui si è servita di tutte le altre: per accelerare sull’agenda di spoliazione dei diritti e dei beni dei lavoratori.
Che le crisi vengano strumentalizzate dai politici non è più un segreto da molto tempo.
lo dicono gli stessi politici:
LORENZO BINI SMAGHI: “Necessità di forti shock globali dell’economia per creare consenso internazionale per le riforme.”
MARIO MONTI: “L’Europa ha bisogno di gravi crisi per fare passi avanti nella cessione di parti della sovranità nazionale.”
ROMANO PRODI: “Sono sicuro che un bel giorno ci sarà una crisi, e di fronte a quella, il popolo accetterà riforme altrimenti inaccettabili.”
In questo contesto il Green Pass deve essere interpretato come un fine coerente con la nostra storia recente.
Come ha ben sintetizzato Gilberto Trombetta in un suo articolo:
" Lungi dal risolvere i problemi legati alla diffusione del virus, serve invece ad ammazzare la domanda interna e a facilitare quel processo di distruzione creativa tanto caro a Mario Draghi.
Serve a tenere sotto controllo l’inflazione per far durare il più a lungo possibile il PEPP della BCE (altro che Recovery Fund).
Serve a criminalizzare qualsiasi forma di dissenso della gestione sanitaria, sociale e politica dell’ultimo anno e mezzo.
Serve a creare un nemico su cui far scaricare odio e frustrazioni a quella parte di popolazione che ha creduto che con la strategia messa in atto dal Governo saremmo usciti dallo stato emergenziale sconfiggendo definitivamente il virus.
Serve, come e meglio del Jobs Act, a consentire discriminazioni sul posto di lavoro e licenziamenti.
Serve a polarizzare come mai prima la società gettandola dolosamente in uno dei più violenti conflitti orizzontali dell’epoca recente"
Dove sono i nuovi ospedali, i nuovi posti letto, i nuovi medici e i nuovi infermieri di cui il nostro SSN avrebbe disperatamente bisogno dopo anni di tagli indiscriminati che ci sono costati un inaccettabile numero di morti durante l'ultimo anno?
Per evitare che il popolo accusi i veri colpevoli viene creato un conflitto orizzontale
Come tutti i conflitti orizzontali ha il solo scopo di mettere al riparo dai conflitti verticali coloro che da decenni si arricchiscono sulle nostre spalle.
Senza fargli sporcare le mani con la lotta di classe che ormai viene combattuta per procura attraverso la creazione di sempre nuovi conflitti orizzontali: giovani contro anziani, dipendenti pubblici contro lavoratori privati, nord contro sud, italiani contro stranieri.
Divide et impera
Ebbene si, ci siamo cascati un'altra volta. E intanto le piccole medie imprese falliscono e vengono sostituite da grandi corporation. Così come Draghi aveva scritto nero su bianco prima del suo insediamento nel famoso report del "Gruppo dei 30"
Non si tratta pertanto di una “dittatura sanitaria” bensì della solita banale dittatura oligarchica sotto mentite spoglie, che fingendo di avere a cuore la salute di molti risponde in realtà gli interessi di pochi.
In altre parole il nostro governo, e non solo il nostro, si sta approfittando di questa situazione emergenziale per consolidare dinamiche pre-esistenti ( e per intraprenderne di nuove)
Ultimamente si stanno facendo dei passi decisi verso la cancellazione della classe media e verso una società di individui atomizzati, privati del concetto di comunità e mutuo soccorso. La didattica a distanza, lo smartworking, l'idea di abolire il contante, vanno in direzione di una nuova società del controllo:
Un controllo a 360 gradi dei cittadini, sociale, economico, sanitario, così come anticipato dalle riflessioni esposte all'ultima edizione del Global Forum di Davos.
Se non credete all'esistenza dell'oligarchia, e vi chiedete scandalizzati, “ ma quale oligarchia?!”..
Bhe, ma perché non vi leggete qualche libro?
Habermas, Pabst, Bauman, Gallino, Beck, Piketty, Zubof, Klein, Vandana Shiva…
Vandana fa anche nomi e cognomi
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lasola · 4 years ago
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Le Male Storie
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"Mentre in Europa vi bombardavate, a Bogotà costruivamo biblioteche". A un amico intellettuale piaceva ripetere questo aneddoto quando parlava della Capitale come dell'Atene dell'America Latina. Mi mostrò anche i piani urbanistici di Le Corbusier che aveva previsto tutta una serie di svincoli stradali e quartieri periferici prima ancora che l'ondata di urbanizzazione iniziasse, quando Bogotà era una piccola cittadina a 2600 metri sopra il mare, unica capitale lontana dalle coste (se si esclude La Paz) con lo scopo di unirle nel paese che ha sbocchi sia sul pacifico sia sull'atlantico. Poi però, mentre l’Europa ripartiva dalle macerie, la Colombia sprofondava in un’epoca di violenze che non sono ancora terminate.
Per alcuni scienziati sociali ed attivisti, l'assassinio, nell'aprile del 1948, del primo leader populista del continente, Jorge Eliecer Gaitan, rappresenta un momento simbolico dei cammini politici colombiani. Era di origini indigene, sindaco di Bogotà ed aspirava alla poltrona presidenziale. Idealmente la sua morte diede il via ad un’epoca tristemente famosa e ricordata come “la violenza” in cui vecchie divisioni politiche tra conservatori e liberali si mischiarono ad odi più intimi. Vi furono ondate di uccisioni e linciaggi spesso troppo locali per essere propriamente intesi politicamente nelle successive ricostruzioni storiche (1, 2, 3, 4). Mentre il resto del mondo coloniale entrava dentro guerre di decolonizzazione e si liberava del nemico straniero, la Colombia sembrò dover fare i conti con il suo passato in forme del tutto diverse. Lo scontro avvenne dentro le relazioni di patronato basate ancora su organizzazioni radicate nel colonialismo como il sistema delle haciendas\latifondi (la piantagione) e delle miniere. Le clientele e gli assoldati si schierarono per un Patròn o per l’altro e solo in alcune aree del Paese mossero verso un rinnovamento delle relazioni produttive. "La violenza” è ancora oggi ricordata come un’epoca buia, quasi di imbarbarimento generalizzato anche perchè fu uno scontro tra elite emergenti e\o al potere da tempo. Fu una guerra tra potentatati, di quasi-regni alleati o in guerra, organizzati intorno a poteri tanto burocratici quanto militari. Non ci fu però una chiara demarcazione territoriale. Al contrario, la fedeltà ad una fazione piuttosto che l’altra rimaneva locale, legata allle relazioni nelle piantagioni o nelle miniere e non riguardava necessariamente più ampie richieste di emancipazione.
Dopo circa 20 anni ed almeno 200.000 morti, quei conflitti intestini si  riconfigurarono e furono reinterpretati attraverso la lotta di classe producendo attacchi più mirati verso un ideale centro del potere. Gli obiettivi rimasero la terra e le sue haciendas. Riguardavano ancora il complesso mondo delle miniere. Ma guardavano anche alle istituzioni urbane emerse negli scontri precedenti che iniziavano a produrre modelli sempre più invasivi di consumo e sfruttamento dei territori. Iniziò così una seconda epoca di “violenza” segnata dalla proliferazione di gruppi armati e dalla guerra fredda che si è conclusa, almeno ufficialmente, nel 2016, con circa 230.000 morti. Lo scontro avvenne dentro due macro fazioni opposte. Da un lato c’erano i guevariani dell'ELN, i marxisti-leninisti delle FARC, i maoisti dell'EPL, i situazionsiti del M19, la guerriglia indigena del Quintin Lame, il movimento delle autonomie afro con i Cimarrrones. Dall’altro si contavano eserciti privati di mercenari organizzati da ricchi propietari terrieri o dai diversi clan dediti al narcotraffico e le forze regolari, l’esercito e la polizia. Questa costellazione di forze e volontà armate produceva periodicamente incontri\scontri ed alleanze\tradimenti che scombinavano le originali divisioni ideologiche e di parte. Le categorie sono quindi da considerarsi fluide. Nel corso degli anni, si registrarono molti casi di disertori o gruppi che cambiarono fazione in base alle condizioni del conflitto. In circa 40 anni vi sono stati anche diversi cambi di influenza e di controllo da parte degli attori armati sui territori. Localmente queste “trasformazioni” hanno prodotto una confusione quasi ontologica tra gruppi in armi che segnerà una specifica esperienza quotidiana della guerra da parte della popolazione civile. Ad agenzie che danno nomi e definiscono un gruppo rispetto all’altro, corrispondono infatti gli abitanti di villaggi e quartieri nei margini che rispondono alle loro necessità di vita adattandosi alle diverse entità armate ed alla loro fluidità, per esempio, avvicinandosi ai voleri degli uni o degli altri in base alle diverse condizioni del conflitto.
Un mondo siffatto potrebbe essere interpretato seguendo i parametri hobbesiani, di una guerra civile protratta, in cui il contratto sociale viene periodicamente messo in discussione. Ma potrebbe anche svelare qualcos’altro. Per esempio che questa guerra civile è una condizione permanente e non un’anomalia. Seguendo questa analisi il conflitto in atto sarebbe una matrice sulla cui base “possono e devono” intendersi non solo le tattiche e le lotte di potere ma anche specifiche forme di accumulazione di capitale e le locali relazioni produttive o di scambio (1). Invece di una guerra di tutti contro tutti, si delinerebbe un capitalismo violento e predatorio ordinato intorno all’economia bellica. Bisogna quindi provare a ripensare radicalmente i sistemi politici colombiani, quelli andini, amazzonici o costieri, a partire dalla funzione produttiva della violenza, adattando teorie e studi già esistenti, per esempio, sull’indigenismo amazzonico (1) o sui sistemi politici africani (1) o indiani (1) Ma si tratta anche di ripensare le relazioni tra attori armati (regolari e non), entità economiche nazionali ed internazionali (le private corporate) e la popolazione civile.
Per poter seguire appieno queste traiettorie bisognerebbe riconoscere prima di tutto l’impossibilità di adottare visioni weberiane e, per certi versi, eurocentriche, dei processi politici in esame. In questa direzione, alcuni studiosi, hanno descritto, in Colombia, una democrazia ibrida e “violentemente plurale” (1, 2, 3) in cui l’incapacità dello Stato di affermare il monopolio sull’uso della forza non rappresenta un fallimento dell’apparato burocratico, ma la manifestazione di una sua inerente molteplicità. Nella fondazione delle istituzioni locali, sarebbe cioè latente un conflitto irrisolvibile tra poteri ufficiali e di fatto. La loro stessa esistenza si sostanzia in una contesa quotidiana per legittimità, spazi di influenza e risorse. In questa lotta, i diversi “corpi sovrani” si compenetrano, si confondono, si escludono vicendevolmente e mutano insieme al cambiare delle necessità economiche e delle condizioni politiche del conflitto. Si potrebbe così meglio intendere la coesistenza di istituzioni apparentemente democratiche con prolungati livelli di violenza armata.
La storia di Gaitan dice però anche qualcos’altro. Il numero di leader sociali uccisi o scomparsi infatti non pare mai arrestarsi. E’ una ripetizione storica degli stessi dispositivi di potere che seguono una precisa strategia di contenimento del dissenso. Le vite di tanti messia del popolo vengono sistematicamente interrotte prima che possano realmente incamminare una rivoluzione o un cambiamento radicale. Uno degli effetti di questa improvvisa assenza è la diffusione di leggende su “padri” che seppero parlare al cuore ma cui non venne mai dato il tempo di fare. Fondarono così una patria inconclusa, sempre a metà del cammino, da qualche parte che non si sa bene dove sia, a volte nei colori della squadra di calcio nazionale, altre in quelli dell'esercito, altre ancora in quelli dei suoi movimenti pacifisti o dei suoi sindacati. Ma se esiste un'origine del pensiero ribelle colombiano credo dovrebbe ricercarsi proprio nell'attitudine a non credere in dei ed eroi per evitare delusioni, a non aspettarsi mai grandi cose perchè tanto tutto cambia molto in fretta e, insieme, a saper vivere la passione della rivolta, perchè la rivolta in Colombia è un fatto ineludibile e necessario che periodicamente prende forma tra le strade delle città maggiori per poi espandersi a quelle dei margini e viceversa.
In questa prospettiva racconterò come il maggior porto commerciale del Paese, Buenaventura, venne bloccato da una rivolta popolare causata dai continui razionamenti di acqua corrente resi ancora più duri da un inaspettato periodo di siccità che lasciò vuote le cisterne delle case di molti quartieri non collegati all’acquedotto cittadino. La rivolta provocò il blocco di tutte le vie di acceso alla città per circa due settimane, nel gennaio del 2011, 10 anni fa. Si tratta di un evento che non ebbe grossa risonanza mediatica nazionale e che anzi sembrò partecipare di una certa normalità della vita politica del paese di quegli anni. I blocchi stradali erano una delle forme di protesta più comuni nelle zone meno urbanizzate o lontane dai riflettori mediatici. I blocchi indigeni della via panamericana nel distretto del Cauca avevano ormai un'aura magica, quasi di rito di iniziazione cui ogni luchador social aveva partecipato almeno una volta nella vita. Ma anche quelli non facevano notizia, segnavano semmai dei solchi tra le forme della lotta e le ritorsioni della polizia e delle squadre antisommossa, emanazione, se non proprio riciclo, dei gruppi paramilitari che di "notte" commettevano assassini selettivi.
Il blocco del Puerto invece costrinse un'interruzione prolungata di alcune industrie nazionali (soprattutto trasporto e metalmeccanica) che si trovarono senza componenti visto che molte navi rimasero in mare in attesa di poter scaricare il loro carico. La portata dell'evento produsse effetti e ritorsioni che durarono alcuni anni, in forma stranamente lenta rispetto alle normali dinamiche politiche colombiane, in cui la vendetta di solito veniva consumata a caldo e nel minor tempo possibile, in modo da chiarire subito gli ordini di forza in campo. Nel caso del blocco del Puerto accadde qualcosa forse di inaspettato perchè fuori da vere e proprie dinamiche organizzative note alle agenzie di controllo. Emerse spontaneamente dalla stanchezza e dalla rabbia ed ebbe la funzione di ricucire, per alcuni giorni, un tessuto cittadino lacerato da anni di guerre intestine. Questo espose una capacità di organizzazione politica dal basso che non si era vista da molto tempo e che intaccò le certezze di dominio dei vertici politici e militari del paese. Per questo venne trattata con estrema cautela ed altrettanta intransigenza. Mentre da un lato si riconoscevano pubblicamente le richieste della cittadinanza con promesse e proclami, dall'altra si osservava chi prendeva parola, come lo faceva e dove si rifugiava. A distanza di 3 anni dagli eventi, alcune delle persone più attive in quei giorni furono costretti a rifugiarsi fuori da Buenaventura (anche se per ragioni diverse dal blocco), alcuni furono ritrovati morti (ufficialmente “per debiti non pagati” o per “regolamenti di conti tra bande” non relazionabili alla rivolta), altri iniziarono a dedicarsi con assiduità a droghe ed alcool. Altri ancora si trovarono ad essere superati da nuovi leader del movimento afro, supportati dal ministero degli Interni. Come e perché ciò accadde non sarà propriamente il tema delle prossime pagine.
Si tenterà invece una ricostruzione degli eventi a partire da un'indagine antropologica. Si racconterà cioè cosa implicò e dove condusse la rivolta in un quartiere all'ingresso della città non direttamente toccato dai blocchi stradali ma sempre in ascolto, quasi eccitato in quei giorni di ribellione. I modi in cui le storie di quartiere si intrecciarono a quelle della città ed alla rivolta sono l'elemento di vero interesse di questo racconto. Come cioè personaggi locali iniziarono ad avere un ruolo in quegli eventi e come quegli eventi divennero più grandi di loro fino a non sapere più se ci fossero stati spinti dentro per eccesso di curiosità o se avessero veramente chiaro cosa stava accadendo. Non c'era nessun Che Guevara tra loro. Erano anzi sbeffeggiati in quanto reietti (bavosos) se non proprio definiti come individui pericolosi da settori più vicini alla polizia.
In quei giorni improvvisamente però riaccesero una scintilla in più di qualcuno. A bordo delle loro moto o sulle loro scarpe consunte si indaffaravano a portare vettovaglie ai blocchi ed a rifocillare gli occupanti. Attraverso i loro occhi più d'uno o una sembrarono cogliere che qualcosa stava accadendo per davvero e che valeva la pena dare una mano a chi stava laggiù sull'avenida del libertador. Il vero evento fu che molte di queste persone solevano mantenersi dentro le barricate casalinghe per paure ormai consolidate della guerra che si combatteva in città da almeno un decennio. Poco alla volta, invece, chi più chi meno, iniziò a cucinare un pò di riso in più o metteva da parte un cesto di banane da mandare a quei locos che bloccavano il Porto. Un fischio al motoratton che passava di lì ed ecco che partiva del cibo, un pò di frutta appena raccolta, acqua con erbe miracolose e chissà cos'altro. Poi certo, tutto si spense e ricominciò l'insulto quotidiano. Ma come imparai in quei giorni, quella resistenza che decideva per l'ennesima volta di assumersi un grande rischio che molti avrebbero pagato a caro prezzo poteva essere intesa solo da dentro una condizione di incertezza permanente, per cui gli eroi morivano sempre e per questo non ce n'erano più. Bisognava invece imparare a "giocare da vivi" e seguire le maree. Quando l'acqua lo permetteva si lasciavano i propri 5 centesimi di contributo. Quando si era in tempesta non si poteva far altro che riparare in casa e cercare di capire come salvarsi dall'ennesima mareggiata.
Va detto che centrare l'attenzione su quegli eventi, su cosa li scatenò e cosa accadde poi è una scelta arbitraria, forse propriamente antropologica, frutto di una decisione di chi scrive piuttosto che di una reale necessità di ricordare quei fatti. Anzi durante il mio ultimo viaggio a Buenaventura , nell'aprile 2014, in molti risposero con un sorriso e un non ricordo ai miei tentativi di parlare ancora di quei giorni. Proprio questo oblio ha però reso ai mio occhi più interessante quel blocco. Nella mia vita mi è capitato di assistere e partecipare a diversi blocchi stradali di natura politica. Fin dall’anti G8 di Rostock nell'ormai lontano 2007 per poi arrivare agli interminabili Chaka Jam nepalesi del 2008 e 2009 in cui l'unica arteria del paese, la Mahendra highway, veniva bloccata periodicamente per settimane intere, fino all'Italia del movimento No Tav, e i giorni del blocco della autostrada A32 nel 2012. In ogni circostanza era possibile ricordare e discutere di cosa accadde in quei giorni e per quali ragioni stava avvenendo.
Nel caso di Buenaventura nello stesso quartiere in cui trascorsi la prima settimana del blocco, quella memoria era stata se non proprio cancellata, resa futile dalle necessità della vita che non lasciavano spazio a rimemorazioni di proteste tanto eclatanti e rischiose. Si doveva andare avanti. La memoria fu poi quasi sovrascritta dai successivi scioperi civici che riguardarono tutta la città e che quasi a cadenza annuale riuscirono a fermarla anche se non in forma così netta e rabbiosa come accadde all’inizio del 2011. Solo in quei giorni infatti la logistica si fermò per davvero e le strade principali furono illuminate da falò notturni. Come appresi successivamente, le ragioni di questo oblio erano multiple ma ce n'era una che forse produceva silenzio più delle altre.
Da qualche tempo nei quartieri in cui vivevo erano sorti dei gruppi di autodifesa autoctoni che controllavano entrate ed uscite di persone "esterne". Non era la prima volta che una cosa del genere accadeva. In verità rappresentava una ripetizione delle dinamiche di controllo territoriale della città. Su questi gruppi locali di solito si innestava il gioco facile degli agenti del caos che producevano nuove battaglie alla bisogna. I media a volte li definivano come pandillas (gang o bande o maras)  ed altre volte li associavano a un gruppo dedito al traffico di droga allora attivo a Buenaventura, i Rastrojos. Gli abitanti invece si riferivano a loro in altro modo, come il combo (il gruppo) o come i muchachos (ragazzi).
La nozione di “pandilla” era di solito utilizzata nel gergo poliziesco per definire qualsiasi gruppo giovanile che si assembrava in una zona marginale. La parola “combo” invece delimitava un sottogruppo della “pandilla” indentificabile in un territorio specifico e limitato. Per la polizia quindi diversi combos componevano una pandilla. A queste pandillas la Polizia affidava poi nomi che utilizzava normalmente per distinguere diverse zone ma non sempre i nomi identificavano vere e proprie reti territorializzate e organizzate di persone. Spesso gli stessi gruppi di giovani non sapevano di essere una pandilla o di avere un nome dato loro dalla Polizia. Potevano però riferirsi a loro stessi come al “combo” per identificarsi come gruppo di fratelli\amici. In molti casi, era impossibile definirli in base alla loro organizzazione interna, quindi attraverso capi o leader riconoscibili o attraverso riti di affiliazione. Inoltre molte “pandillas”, così genericamente definite, non erano armate oppure non disponevano di armi da fuoco ma usavano coltelli e pugnali “per difesa personale”. La loro identificazione però era utilizzata dentro le macrocategorie dell’insicurezza e partecipava dei dati su cui si pianificavano le azioni di controllo dei Quartieri. In ragione di queste politiche di identificazione, il numero di pandillas di città come Cali e Medellin, ma anche di Buenaventura, raggiungeva numeri decisamente allarmanti con più di 200 bande attive. Questo poi giustificava i fondi e gli investimenti nella “Difesa”. 
Rimanendo invece alle definizioni locali e del quartiere, alcuni combo che conoscevo nella comuna presero parte al blocco. Secondo alcune ricostruzioni, la loro presenza ebbe un ruolo non di secondo piano nel cessate il fuoco temporaneo che fu imposto e che riguardò anche le forze armate regolari. E’ evidente che la questione dell’accesso all’acqua aveva creato ponti tra settori della popolazione altrimenti non in contatto. Tuttavia a Buenaventura non si sparò per due settimane e, all'epoca dei fatti, le sue strade registravano i tassi di omicidio tra i più alti della Colombia. Spiegare quindi quali dinamiche si misero in moto per rendere possibile questa rivolta che ribaltò il mondo conosciuto è molto complesso. Se però vi fu qualcosa di particolare e di innovativo, bisogna ricercarlo in quella solidarietà che riaffermò un “noi” che incluse inaspettatamente ragazzi che di solito “portavano la guerra in casa”. Gli abitanti li riconobbero pubblicamente invece di mantenerli nell'ombra o ai margini della vita sociale. Invece di neutralizzare la loro esistenza, attraverso l’esilio o l’assassinio, ne fu assimilata la sostanza. Questo atto permise la sovversione del mondo e fece vacillare le certezze di dominio.
Mi limiterò allora a descrivere chi si era attivato e come questo avesse procurato simpatia da settori del quartiere normalmente schivi se non proprio antisociali. Il fatto che tre di loro vennero poi uccisi, uno fu linciato ed un altro dovette rifugiarsi fuori da Buenaventura rappresenta un seguito della storia che solo in parte spiega il tentativo di aiuto che molti vollero riconoscere loro, come se già sapessero che quei "locos" stavano rischiando grosso. In parte credo che quell'aiuto arrivò perché più d'uno nel quartiere credeva che questa volta i "locos" non si stavano sbagliando. Questo a sua volta diede forza ai locos che osarono come da troppo tempo non accadeva. Vorrei allora provare a spiegare meglio questo dubbio che si instillò nelle menti di alcuni e che permise la creazione di un campo aperto dove prima c’erano frontiere psichiche difficilmente valicabili. Raramente mi è capitato di leggerne nelle narrazioni sulla guerra e la pace in Colombia.
"La Sola" nasce per sopperire a questa mancanza.
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Ricordati sempre come agisce il diavolo. Egli è molto attento a non rivelare se stesso. Quindi mescola insieme verità e bugie al fine di confondere.
  Mia amata figlia prediletta, ricordati sempre come agisce il diavolo. Egli è molto attento a non rivelare se stesso. Quindi mescola insieme verità e bugie al fine di confondere. Questo è il suo modo preferito di ingannare le anime. Non dirà mai la verità, permettendo agli altri di vedere come realmente è, ma, poiché egli è orgoglioso, la sua arroganza e il suo odio per Me emergeranno sempre. Coloro i cui occhi sono aperti sapranno immediatamente riconoscere gli insulti che vengono gettati in faccia a Me e davanti ai Miei altari.
Satana, ricordatevi, è orgoglioso, arrogante, presuntuoso e molto, molto furbo. Quando è presente nelle anime, egli ha la fiducia, che è piena di orgoglio e di arroganza, e la convinzione che egli è al di sopra di Dio. Egli darà sempre segni che insultano Dio, ma li vedranno solo quelli che sanno cosa cercare. Coloro che onorano Satana, e che spendono molto del loro tempo in gruppi che organizzano rituali per rendere omaggio a lui, saranno felici di vedere questi segni. Tutti coloro che hanno venduto l’anima a Satana comunicheranno, attraverso tali segni, come un gesto arrogante e provocatorio contro di Me, Gesù Cristo. (Gesù, Libro della Verità, 31 Luglio 2013 – Convinceranno i Miei seguaci ad adattare le Leggi della Mia Chiesa indicendo un referendum)
Messaggi da meditare nei prossimi giorni (dal 17 ottobre)
- 31 Luglio 2013 – Convinceranno i Miei seguaci ad adattare le Leggi della Mia Chiesa indicendo un referendum
- 17 agosto 2013 – Essi devono conservare i Santi Messali, i paramenti, la Sacra Bibbia e le Sante Croci. Questi saranno tutti sostituiti.
- 28 Settembre 2013 – La Mia Chiesa sulla Terra sarà espulsa da Roma e dovrà sopportare un certo numero di anni di desolazione
http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2020/10/messaggi-da-meditare-nei-prossimi.html
Libro della Verità- Mini webcast parte 6- La Medaglia della Salvezza e il Sigillo del Dio Vivente, qua  Libro della Verità- Mini webcast parte 1- L'Avvertimento e la Seconda Venuta di Gesù, qua
Libro della Verità- Mini webcast parte 3- Preparazione spirituale e fisica, qua 
Tutti i video esplicativi si trovano qua
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-  ✝✝  Abbiamo ricevuto nuove richieste di preghiera.INTENZIONI DI PREGHIERA.  Rispondiamo  pregando di cuore per esse!, qua
- ❤¯`•.¸☆•"Sono i più importanti messaggi per l’umanità oggi. Sono stati dati per istruire l’umanità sul vero cammino che porta a Me ancora una volta" (Gesù, Libro della Verità, 6 Aprile 2011 – Non giudicate mai le altre religioni, i credi o le preferenze sessuali), qua 
- ► ► Questo cambiamento sta per trascinare l’umanità in un’oscurità che la avvolgerà completamente e che offuscherà il suo amore per Me. Avvertimento al clero " (brano evidenziato ieri nel blog di lingua inglese) (Estratto dal Messaggio del Libro della Verità, 16 Novembre 2010 - Avvertimento al clero), qua
 - Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua 
  I video si trovano qua
- ●●.·˙˙·.●  Dio Padre: Colpirò ogni nazione a seconda dell’entità d’innocenti che ha assassinato, qua 
- ✞ ✞ OGNI GIORNO VI DOVRESTE CHIEDERE: DIO AVREBBE APPROVATO LE MIE AZIONI DI OGGI?,  qua 
- Vergine Maria: Il mio Rosario può salvare le Nazioni, qua 
-☼ ☀  La Mano di Dio si servirà del sole per avvisare il mondo, qua
- *► Lo scudo del Sacro Cuore di Gesù potente protezione, salvò Marsiglia dalla peste, qua
-  ☆•.¸❤  “Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità”. Dobbiamo custodirlo nella nostra casa, portarlo con noi, e recitare questa preghiera tutti i giorni, così noi e i nostri cari saremo protetti da tutti i mali fisici e spirituali, qua 
- VACCINAZIONE GLOBALE VI UCCIDERÀ SE LA ACCETTERETE  - Libro della Verità (Messaggi per argomento), qua 
-  ➽✒ MONS. SCHNEIDER E DON MORSELLI E LA COMUNIONE ALLA MANO MA SOLO A DETERMINATE CONDIZIONI… ▆  ⌨ Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua
-  🔴 🔴 Nella nostra Rassegna Stampa abbiamo pubblicato l'audio di un sacerdote con consigli per sconfiggere il virus e l'epidemia, qua 
- ☆•.¸❤ VI PREGO DI DIFFONDERE IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE DAPPERTUTTO, qua 
-   ▆ ATTENZIONE utilizzate solo le immagini della Madre della Salvezza autorizzate, stanno circolando immagini alterate dal male. Le medaglie della Salvezza autorizzate e quindi vere, sono solo quelle che si acquistano sul sito christogifts, qua 
-✿*✿ IMPORTANTE: è necessario pregare ogni giorno per questa Missione perché è sotto attacco forte del nemico. Vi invitiamo a non mancare all'apputamento di preghiera delle ore 20,30, qua e qua 
- IMPORTANTE: La Madre della Salvezza: Chiedo a coloro che seguono questi Messaggi di pregare per questa Missione, qua  - Sette angeli caduti attaccheranno questa Missione"Mia cara figlia, sette angeli caduti attaccheranno questa Missione e cercheranno di ingannare i figli di Dio perché non rimangano fedeli al suo Esercito Rimanente. Essi appariranno a coloro che ingannano dicendo di essere angeli della Luce, quando, in realtà, sono tutt’altro" (Madre della Salvezza,11 Aprile 2014, Gesù era come voi in ogni cosa, eccetto che nel peccato, perché questo sarebbe stato impossibile),  qua
-  •●●.·˙˙·. Cerchiamo persone che possano dedicare un’ora al giorno per diffondere il Libro della Verità inviando email ai sacerdoti, qua 
- ≻✿≺ Lettera per i membri di Gesù all'umanità: Vi lasciamo meditando questo, ci facciamo tutti queste domande: con quanta serietà abbiamo assunto questo compito di essere soldati dell’esercito di Gesù? Cosa ci sta chiedendo Gesù in questo momento? ascoltiamo la Sua risposta nel nostro cuore, qua 
- ▅ •♥• ISCRIVETEVI!! •♥• per ricevere ogni sera una SINTESI DELLA GIORNATA del nostro gruppo tramite email •♥• ▅ ►  Per favore avvisate tutti i membri del gruppo Gesù all’umanità! , qua. Trovate il post che la contiene  (pubblicato ogni sera), qua
- ▅ ▆  ► UMANESIMO - Libro della Verità (Messaggi per argomento). "Fate attenzione quando accettate l’umanesimo, poiché quando lo fate, voi troncate ogni legame con Me", Gesù, Libro della Verità, 27 Luglio 2013, qua 
-- ❤¯`•.¸☆ UN PICCOLO SUGGERIMENTO: Per seguire il nostro gruppo ogni giorno senza perdere niente , raccomandiamo di leggere il post del giorno con le informazioni da non dimenticare qua, qua o qua e poi leggere tutti gli altri aggiornamenti su twitter qua 
- (¯♥♥¯) ¯¯-:¦:-¯¯¯¯-:¦:-¯¯(¯♥♥¯) Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari ogni giorno per salvare l'Italia,qua Vorremmo sapere il numero effettivo delle persone che lo stanno  realmente ancora facendo, perciò se vi siete inscritti in precedenza vi preghiamo di confermare la vostra adesione,  in modo da capire quanti siamo  al giorno d'oggi. Se ancora non vi siete decisi, vi invitiamo calorosamente ad iscrivervi,  per il bene dell'Italia. Fino ad oggi 21 settembre 2019 hanno aderito,  confermando le iscrizioni precedenti ed includendo nuovi iscritti, 40 persone.
- ┊☆┊★ “Figlia Mia amatissima, Il tempo si sta muovendo velocemente ora. Ho preparato tutti voi ormai da tempo. Voi, Miei seguaci, sapete cosa dovete fare. La vostra propria confessione è importante e dovete cercare di farla una volta ogni settimana d’ora in poi..” (Gesù, Libro della Verità, 17 Luglio 2012,  qua )
- Gruppi della crociata di preghiera Cari fratelli queste parole sono rivolte proprio a noi, forza ci impegniamo a costituire i gruppi Gesù all’umanità, accogliamo questo appello urgente del nostro Signore Gesù, raddoppiamo gli sforzi che ognuno si metta in contatto con le persone della sua Diocesi: "MOLTO PRESTO UNA DIVISIONE SI VERIFICHERÀ IN EUROPA, OGNUNA DELLE QUALI È COLLEGATA ALL’UNIONE EUROPEA E AL PAESE IN CUI SI TROVA LA CATTEDRA DI PIETRO. CIÒ SI TRADURRÀ IN UNA GUERRA, CHE SARÀ DI TIPO DIVERSO DALLE ALTRE GUERRE. MA SARÀ VIOLENTA. LA GENTE SI LEVERÀ L’UNO CONTRO L’ALTRO IN GERMANIA, ITALIA E FRANCIA. DOVETE PREGARE CHE I MIEI SEGUACI RIMANGANO FORTI E GARANTISCANO CHE I GRUPPI DI PREGHIERA DI GESÙ PER L’UMANITÀ SIANO COSTITUITI RAPIDAMENTE IN QUESTI PAESI ( Gesù, Libro della Verità, 26 febbraio 2013)",   qua  e  qua .
- ♥♫ Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera, anche solo di due persone FIDATE ( per ragioni di sicurezza le persone devono essere FIDATE),  qua
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-   ▀ ●̮̑ Importanza dei Gruppi della Crociata di preghiera e come crearne uno,  qua
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GESÙ ALL’UMANITÀ, Gruppo di preghiera, Italia: http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com https://messaggidivinamisericordia.wordpress.com/ https://messaggidivinamisericordia.tumblr.com/
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monicadeola · 4 years ago
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TRIESTE. «Buongiorno. Voglio fare una segnalazione. Oggi alle 12 sulla terrazza del Bivio di Miramare, in mezzo a noi bagnanti, si è presentato un tipo straniero, probabile profugo, vestito con maglietta e pantaloni lunghi. Si è tolto la maglietta e si è buttato in acqua. Con i pantaloni. E poi era lì, in mezzo ai bagnanti che lo schivavano... Non vorrei che quelli cominciassero a venire anche là! Era senza mascherina ed era anche sporco». Lo scritto qui sopra – atroce – arriva in redazione accompagnato da un “beep” attraverso i messaggi diretti di uno dei social de Il Piccolo, corredato da due foto dell’ “invasore”. Lo firma una lettrice, che potremmo definire una triestina media: mezza età, assidua frequentatrice del selciato barcolano, profilo Fb semplice con qualche appena accennato e un po’ goffo tentativo di incuriosire e piacere. Madre, moglie, sorella, casuale rappresentante di una popolazione tranquilla, dedita ai bagni di sole, agli aperitivi e alle quattro chiacchiere con gli amici. Capace di commuoversi davanti a un gattino che fa le fusa, di postare romantici tramonti densi di riflessi rosati e di controluce. E di mettere nero su bianco, come fosse niente, quella sequela di sostantivi, aggettivi e verbi che rivelano l’abisso di un sentimento razzista, bieco, senza traccia di pietà umana, e – quel che è peggio – inconsapevole.
La crudezza di quelle righe, unita alle foto dell’uomo “colpevole” di essere entrato in spazi non suoi, colpisce come un pugno allo stomaco. Siamo di fronte alla banalità del male. Passatemi l’iperbole: ovviamente non Eichmann e i picchi dell’orrore nazista raccontati da Hannah Arendt, eppure il seme di quel sentimento di superiorità e di freddo distacco da un proprio simile, solo contro tutti e evidentemente debole, è lo stesso.
Ecco il “diverso” che si avvicina. È “sporco”, ha i “pantaloni lunghi” (lì sono tutti in slip e bikini, che cosa ci fa uno con quelle braghe al Bivio…). Osa spingere i propri passi tra “noi bagnanti”. Viene “schivato” con lo sdegno che si nutre della forza data all’appartenenza a un club di simili, o di un branco. Sguardi in tralice, sopraccigli alzati, frasette mormorate alle orecchie del vicino d’asciugamano e risolini nervosi. Il profugo – perché senz’altro è di questo che si tratta – non fa nulla di male.
Non molesta nessuno. Non urla, non disturba, non beve, non fuma. Si tuffa in mare, come tanti, come tutti. Nuota, risale sugli scogli e lì si accoccola ad asciugarsi al sole, guardando in silenzio l’orizzonte. I pantaloni se li è tenuti addosso proprio perché un costume della Sundek o della Speedo non lo possiede, non l’ha mai posseduto, e ha troppa dignità e rispetto per gli altri e per sé per fare il bagno in mutande. «Non indossa la mascherina», sottolinea scandalizzata la donna che scrive al giornale: per fare il bagno? Solo ed evitato da tutti, non ha potuto nemmeno infrangere le regole del distanziamento sociale, a differenza di migliaia di altri bagnanti assiepati l’uno sull’altro lungo la riviera. Osservando le due (belle, tra l’altro) fotografie scattategli dall’autrice della “segnalazione”, io credo che quel povero viandante intento a scrutare lontano pensi alla terra che ha lasciato chissà quante settimane fa, a quante ne ha passate, alla fame, alla sete, alla paura, ai furgoni scassati sui quali è dovuto salire, a quanti chilometri a piedi ha percorso di giorno e di notte nei boschi e nelle radure balcaniche, ai campi profughi e alle baracche in cui ha dormito pigiato accanto ad altra umanità dolente in viaggio come lui verso un futuro “migliore”, verso una nuova vita, verso l’Europa. Trieste, si sa, per i migranti del 2020 è solo una tappa. Il nostro ora sarà già ripartito, diretto a Nord, verso la Germania o la Svezia. Cosa ricorderà, al termine del suo accidentato cammino, di quell’innocuo tuffo a Barcola, tra gente “civile” dalla pelle abbronzata e profumata di creme solari protezione 15 che lo guardava come fosse uno schifoso scarafaggio? Non possiamo saperlo. A noi resta l’amara constatazione di quanto sia “normale” essere incapaci di provare immedesimazione e rispetto per il prossimo. 
Alberto Bollis © RIPRODUZIONE RISERVATA | 24 LUGLIO 2020
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Preziosa: "Cipro,Turchia, Europa e Italia: una partita geopolitica sull’energia e non solo"
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(di Pasquale Preziosa)  La Comunità europea aveva  lanciato, all'epoca di Donald Tusk, un “warning” alla Turchia per il rispetto delle sovranità nazionali, dopo che le navi della Marina turca avevano impedito, alla nave noleggiata dalla nostra ENI, di proseguire il cammino verso l’area economica esclusiva appartenente ai greco ciprioti, per esplorare l’eventuale presenza di gas sottomarino. La Grecia ha reagito appellandosi al rispetto delle leggi internazionali, e ha invitato la controparte a desistere da ogni azione di forza. Per la storia, la parte turco cipriota dell’isola ha il solo riconoscimento della Turchia, mentre quella greco cipriota ha il riconoscimento della maggior parte dei paesi al mondo e fa parte dell’Unione europea: nel 1974 la Turchia inviò le proprie truppe a Cipro a supporto dell’etnia turca (22%) a seguito del colpo di stato che depose l’arcivescovo greco ortodosso Makarios e fece fallire il “Trattato di Nizza”. Per la storia più recente, la Turchia, dopo il tentato golpe del 2016, ha cambiato radicalmente la sua politica estera, con un avvicinamento sostanziale alla Russia, all’Iran e alla Siria e una presa di distanza dall’Arabia Saudita e dagli USA: non è con questo regime che l’Unione europea potrà confrontarsi. Erdogan desidera più supporto economico per i rifugiati siriani nel proprio territorio e sta giocando la sua partita energetica nel mediterraneo. La Turchia di Erdogan ha invertito il percorso di modernizzazione intrapreso da Ataturk, quest’ultimo accostato, in occidente, alla figura del Gen. De Gaulle francese (Fabio Grassi-Il fondatore della Turchia moderna). La sostituzione delle istituzioni religiose cristiane con quelle laiche portò in Europa verso la Rivoluzione industriale (Ariel Durant- The lesson of history). L’azione turca verso Cipro ci riporta indietro nel tempo, nell’era della politica delle cannoniere: una mossa tatticamente perfetta ma, strategicamente errata perché lede il rapporto di fiducia tra le diplomazie. I tentativi di riunificazione delle due componenti etniche dell’isola cipriota, sono stati fatti ripetutamente ma senza esiti, l’ultimo si è concluso nel Gennaio 2017 a Ginevra con un nulla di fatto. Il problema insormontabile sembra essere la salvaguardia di pari diritti alla minoranza turco cipriota e le compensazioni per le terre e proprietà abbandonate ai tempi dell’invasione dell’isola. Non solo, per i turchi: Cipro e la comunità turca rappresentano un punto di onore per la salvaguardia della reputazione del paese. Per la Russia, che non era presente a Ginevra, la riunificazione delle due comunità cipriote non presenta positività, in quanto rappresenterebbe una vittoria dell’Unione europea e favorirebbe l’ingresso dell’isola nella NATO; per anni la piazza finanziaria di Cipro è stata impiegata per non chiare attività finanziarie delle compagnie russe (safe Heaven), la Russia, inoltre, percepisce Cipro come punto nevralgico per il controllo militare del mediterraneo e per la strategia della distribuzione del gas naturale. Sotto il profilo energetico Gazprom sta spingendo per accelerare la pipeline “TurkStream” per servire gas alla Turchia e all’Europa per posizionarsi bene nella prossima competizione sulle fonti energetiche. Israele con i pozzi di Zohr, l’Egitto, Israele con Tamar e Leviathan e Cipro con Aphrodite e Calypso hanno scoperto importanti giacimenti di gas naturale negli ultimi dieci anni, con riserve provate di 3500 miliardi di metri cubi (bcm) e stimate di 10 mila bcm (fonte Limes) che potrebbero alimentare sia la Turchia sia il sud est dell’Europa. La piccola isola di Cipro rientra tra i grandi giochi per l’energia nel teatro sud europeo e ha già concluso con l’Egitto e Israele intese per creare una grande rete integrata di gasdotti sottomarini integrati. L’Europa, compresa l’Italia, è molto interessata al Gas proveniente dall’area del Levante sia per diversificare gli approvvigionamenti,oggi provenienti principalmente dalla Russia (350 bcm/anno), sia per coprire una diminuzione di produzione della Norvegia, Paesi Bassi e UK, sia per alimentare la maggiore richiesta interna dovuta alla crescita economica (addizionali 40/60bcm/anno). La Turchia è fortemente interessata al gas cipriota, attualmente importa 48 bcm/anno, dista solo 600 km dall’area di interesse e vi sono progetti di pipeline in fase di completamento (Azerbaigian, Turchia, Tana attraverso la Turchia stessa, Tap verso l’Italia, e la Russia che vorrebbe collegarsi attraverso il futuro TurkStream. Questo è il quadro di riferimento, molto complesso, che meriterà l’attenzione degli aventi causa. La ripartizione delle risorse tra le due comunità cipriote è uno dei fattori del contenzioso in atto unita alle rotte di transito dei gasdotti. Il comportamento di forza della Turchia di Erdogan non è nuovo nel panorama geopolitico dell’area mediterranea e Medio Orientale. Con la Russia, nel 2015 la Turchia iniziò una prova di forza abbattendo un velivolo Su-24, l’evento destò molta preoccupazione a livello NATO, era dal 1952 che non si registravano abbattimenti di velivoli russi. Le diatribe con la Grecia sono all’ordine del giorno sia sul mare sia nello spazio aereo di competenza. I rapporti con gli USA sono ai ferri corti (Cavusoglu) anche per i fatti di Afrin e per l’imam in esilio, Gulen. A Soci, in Russia i turchi si sono incontrati con Putin e il presidente iraniano Rohani per parlare del futuro della Siria: una mossa non condivisa dai sunniti che fanno capo all’Arabia Saudita. Il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele da parte degli USA ha provocato la reazione di Erdogan :“Gerusalemme rappresenta la linea rossa per i musulmani”. Queste ripetute divergenze politiche rendono ogni giorno più flebile il legame con la NATO. L’ingresso della Turchia nell’Unione europea non è all’ordine del giorno. Vi sono, quindi, tutti gli elementi per un “incendio geopolitico” nell’area sia mediterranea che Medio Orientale. La Turchia ha assunto un brutto carattere geopolitico con la presidenza di Erdogan, meno diplomatico e più votato alla prova di forza. Al di fuori degli USA e della Russia, oggi non vi sono leader in grado di gestire la prova di forza voluta da Erdogan. I paesi europei sono uniti nei messaggi, ma nazionalisti nei comportamenti. Cipro non potrà gestire, da sola, il problema della zona economica esclusiva. L’Eni non potrà muoversi prima di aver chiarito la diatriba. L’Italia è sempre in continua  campagna elettorale e quindi in un momento di debolezza politica e il futuro non si presenta roseo per l’assenza, nei programmi elettorali, dei lineamenti credibili  e ambiziosi di politica estera e di difesa. Sotto il profilo storico geopolitico, l’Italia ha sempre negoziato e mai avviato azioni diverse per il riconoscimento dei propri diritti (missili su Lampedusa, cantieri STX,…..). L’Europa e quindi anche l’Italia sembrano vivere in una realtà storica parallela a quella reale, la geopolitica è ripartita a grande velocità ma i nostri movimenti geopolitici sembrano bradipi non curanti dei grandi problemi che ci circondano.     Read the full article
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cristianesimocattolico · 5 years ago
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San Benedetto da Norcia
La ricerca di Dio come primo fine dell’uomo e i monasteri benedettini sorti in ogni angolo del Vecchio Continente testimoniano la grandezza dell’opera di san Benedetto (480-547), patrono d'Europa, che con la sua vita ha al tempo stesso glorificato il Creatore e dato un fondamentale contributo alla formazione della civiltà europea.
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di Ermes Dovico (11-07-2019)
La ricerca di Dio come primo fine dell’uomo e i monasteri benedettini sorti in ogni angolo d’Europa, con tutto quello che hanno significato per l’unità spirituale e culturale del nostro continente, testimoniano la grandezza dell’opera di san Benedetto (480-547), che con la sua vita ha al tempo stesso glorificato il Creatore e dato un fondamentale contributo alla formazione della civiltà europea. Per questo  il 24 ottobre 1964, consacrando la chiesa dell’Abbazia di Montecassino, ricostruita dopo i bombardamenti, Paolo VI volle proclamarlo patrono d’Europa. E ricordò a tutto il Vecchio Continente, nel secolo delle due guerre mondiali e dei totalitarismi atei (nazismo e comunismo), che la storia benedettina «tocca l’esistenza e la consistenza di questa nostra vecchia e sempre vitale società ma oggi tanto bisognosa di attingere linfa nuova alle radici, donde trasse il suo vigore e il suo splendore, le radici cristiane, che san Benedetto per tanta parte le diede e del suo spirito alimentò».
Benedetto, fratello di santa Scolastica, era nato a Norcia intorno al 480, nel bel mezzo dell’epoca segnata dalle invasioni barbariche e dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Era discendente della nobile gens Anicia, la stessa a cui apparteneva papa Gregorio Magno (540-604), che attingendo alle informazioni di quattro discepoli del santo ne scrisse una famosa Vita, contenuta nel secondo libro dei suoi Dialoghi. Da adolescente era stato mandato dai genitori a compiere gli studi letterari a Roma, ma la constatazione della vita dissoluta di molti giovani, unita alle insidie per l’anima che trovava in parte del sapere mondano, lo convinse presto a lasciare la città in cerca di un luogo solitario, dove poter stare in raccoglimento con Dio. Dopo una tappa intermedia, il giovane raggiunse Subiaco. Qui visse per tre anni in una grotta in totale solitudine, senza che nessuno sapesse nulla, tranne un monaco di nome Romano che in giorni stabiliti gli faceva avere del pane.
Quel primo periodo a Subiaco segnò la maturazione spirituale di Benedetto, al quale non mancarono gli assalti del diavolo e in particolare tre grandi tentazioni: l’amor proprio, la sensualità e l’ira, che il santo superò con la preghiera e la penitenza. Accettò poi di fare da guida a dei monaci che vivevano in un monastero lì vicino, ma li lasciò presto perché questi si stancarono della sua austera disciplina e cercarono di avvelenarlo. Con il tempo la sua fama di santità crebbe a dismisura. Nell’arco di circa trent’anni arrivò a fondare 13 monasteri nella valle dell’Aniene. Venne poi il 529, un anno cruciale nella storia benedettina e dell’intero monachesimo occidentale, perché il santo si stabilì a Cassino, decidendo stavolta di edificare il monastero in un punto ben visibile: in cima al monte. Benedetto XVI, prendendo spunto dalle parole di papa Gregorio, ha visto in questa scelta un valore simbolico, legato allo sviluppo interiore del santo patrono d’Europa: «La vita monastica nel nascondimento ha una sua ragion d’essere, ma un monastero ha anche una sua finalità pubblica nella vita della Chiesa e della società, deve dare visibilità alla fede come forza della vita».
Sull’altura di Montecassino, san Benedetto compose la sua celebre Regola, che fissa il principio della stabilità del luogo per i monaci e raccoglie il meglio dell’antica tradizione monastica, da san Pacomio a san Basilio, del quale richiamò esplicitamente gli insegnamenti. Perciò san Gregorio ebbe ragione a scrivere: «L’uomo di Dio che brillò su questa terra con tanti miracoli non rifulse meno per l’eloquenza con cui seppe esporre la sua dottrina», spesso riassunta con la massima Ora et labora, perché Benedetto scandì mirabilmente la giornata in momenti di lavoro e preghiera (fu lui a codificare la Liturgia delle Ore, rifacendosi alle parole del salmista: «Sette volte al giorno ti ho lodato»), indicando nell’equilibrio tra azione e contemplazione la via verso Dio. Centrale è il proposito di fare la volontà divina, attraverso l’obbedienza: «Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che avendo deciso di rinunciare alla volontà propria impugni le fortissime e valorose armi dell’obbedienza», scrisse nel prologo della Regola.
Grazie all’obbedienza, dovuta anzitutto all’abate, che nel monastero «fa le veci» di Cristo e deve a sua volta essere tenero padre e severo maestro, l’anima può progredire nella virtù dell’umiltà, secondo un cammino suddiviso dal santo in 12 gradi. Nel pensiero di Benedetto, ogni attività - dallo studio della Parola al lavoro manuale, che rese i monasteri benedettini degli straordinari centri di diffusione del sapere tecnico, oltre che di conservazione della cultura classica - deve essere orientata alla maggior gloria di Dio e perciò alla conquista del Paradiso. «Come c’è un cattivo zelo, pieno di amarezza, che separa da Dio e porta all’Inferno, così ce n’è uno buono, che allontana dal peccato e conduce a Dio e alla vita eterna».
La sete di salvezza, per se stesso e per le anime, staccandosi dalla mentalità del mondo e pensando secondo Dio, fu dunque la stella polare di tutta la sua vita. È ben nota la visione che Benedetto ebbe nei suoi ultimi anni terreni, quando, mentre vegliava in preghiera, poco prima di vedere l’anima di san Germano salire in cielo avvolta in un globo di fuoco, «fu posto davanti ai suoi occhi tutto intero il mondo, quasi raccolto sotto un unico raggio di sole». Commentò papa Gregorio: «Tutto il mondo si dice raccolto davanti a lui, non perché il cielo e la terra si fossero rimpiccioliti, ma perché lo spirito del veggente si era dilatato, sicché, rapito in Dio, poté senza difficoltà contemplare quel che si trova al di sotto di Dio». È uno sguardo, quello di san Benedetto, che l’Europa è chiamata a riscoprire.
Patrono di: agricoltori, agronomi, architetti, chimici, ingegneri, speleologi; Europa
Per saperne di più: Regola di San Benedetto (in latino e italiano)
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uldericodl · 5 years ago
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E’ iniziata l’onda di calore che colpirà tutta l’Europa Le autorità hanno esortato i bambini e gli anziani a rimanere in casa e hanno emesso severi avvertimenti contro la disidratazione e il colpo di calore mentre un'ondata di caldo senza precedenti, che durerà almeno tutta la settimana, inizia il suo cammino attraverso l'Europa continentale.
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gesau-it · 4 years ago
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Ricordate una cosa: non abbiate mai paura di tornare da Me dopo aver peccato. July 14, 2020 at 04:00AM
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Andate ora, figli Miei, e ricordate una cosa: non abbiate mai paura di tornare da Me dopo aver peccato. Non vergognatevi mai di chiedere perdono quando siete troppo pieni di rimorsi, ma ricordatevi anche che quando non lo fate, attirate l’ingannatore, ancora e ancora, e la vostra anima sarà gettata nell’oscurità. L’oscurità attira l’oscurità. La luce attira la luce. Io sono la Luce.
Rivolgetevi a Me ora e lasciate brillare il Mio amore attraverso le vostre povere anime sperdute. Vi amo talmente, figli miei, che quando poi volgete il vostro cuore verso di Me, poco importa quanto vi sentite soli: non sarete mai respinti.
Andate in pace e amore.
Il vostro Divino Salvatore Gesù Cristo. (Gesù, Libro della Verità, 24 Gennaio 2011 – Come è facile peccare)
Messaggi da meditare nei prossimi giorni (dal 12 giugno): 
-  24 Gennaio 2011 – Come è facile peccare.
- 15 Maggio 2011 – Rifiutate il lavoro dello spiritualismo New Age
- 29 Maggio 2011 –  Il peccato è sempre peccato, non importa come lo si giustifica
http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2020/07/messaggi-da-meditare-nei-prossimi.html
Libro della Verità- Mini webcast parte 6- La Medaglia della Salvezza e il Sigillo del Dio Vivente, qua  Libro della Verità- Mini webcast parte 1- L'Avvertimento e la Seconda Venuta di Gesù, qua
Libro della Verità- Mini webcast parte 3- Preparazione spirituale e fisica, qua 
╔══════════ ೋღ❤ღೋ ═════════╗
║*˛˚ღ •˚ ˚˚ ✰* ★
║✰Informazioni da non dimenticare ✰
║˚. ★ *˛ ˚♥* ✰
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- ✝✝ TUTTI I MARTEDÌ RECITIAMO 50 VOLTE LA CROCIATA DI PREGHIERA 132, PER SALVAGUARDARE QUESTA MISSIONE CONTRO LA MALVAGITÀ DI SATANA, qua 
- ✝ ✝  Catena di preghiera per proteggere l’Europa e per la pace del mondo, 13 luglio, qua 
- Sesto giorno🌹🌹 NOVENA DELLE ROSE in onore di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona di questo gruppo, dal 9 al 17 luglio, qua 
-  NOVENA DELLA SALVEZZA, qua
- ▅ •♥• Luglio MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ, qua 
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 ♦ IN EVIDENZA, le informazioni da non perdere. GIORNATE DI PREGHIERA, •♥ Luglio♥•• MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ,  qua
- Apuntamiento alle 5,30 .•♥ Luglio♥•  MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ  Alle 5,30 una sorella del gruppo, recitará in diretta sulla nostra  pagina di facebook "Preghiere scritte in cielo", (qua), la crociata di preghiera  122 Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo , alcune crociate per ricoprici dal Prezioso Sangue di Gesù, e le crociate suggerite per il giorno, qua 
- -  ● ☆● ☆●  Il  potere della Preghiera.  Nuovo Appuntamento   Invocheremo lo Spirito Santo con la Crociata 51 e pregheremo con una Crociata scelta ogni giorno e la lettura del Messaggio del Libro della Verità che lo contiene. Trasmesso in diretta sulla nostra pagina di facebook. Durante i prossimi mesi questo appuntamento sarà tutti i giorni alle 9, tranne il giovedì e venerdì che si farà alle 19.45, qua 
-  ✝✝  Abbiamo ricevuto nuove richieste di preghiera.INTENZIONI DI PREGHIERA.  Rispondiamo  pregando di cuore per esse!, qua
- ❤¯`•.¸☆•"Sono i più importanti messaggi per l’umanità oggi. Sono stati dati per istruire l’umanità sul vero cammino che porta a Me ancora una volta" (Gesù, Libro della Verità, 6 Aprile 2011 – Non giudicate mai le altre religioni, i credi o le preferenze sessuali), qua 
- ► ► Questo cambiamento sta per trascinare l’umanità in un’oscurità che la avvolgerà completamente e che offuscherà il suo amore per Me. Avvertimento al clero " (brano evidenziato ieri nel blog di lingua inglese) (Estratto dal Messaggio del Libro della Verità, 16 Novembre 2010 - Avvertimento al clero), qua
 - Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua 
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- ●●.·˙˙·.●  Dio Padre: Colpirò ogni nazione a seconda dell’entità d’innocenti che ha assassinato, qua 
- ✞ ✞ OGNI GIORNO VI DOVRESTE CHIEDERE: DIO AVREBBE APPROVATO LE MIE AZIONI DI OGGI?,  qua 
- Vergine Maria: Il mio Rosario può salvare le Nazioni, qua 
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- *► Lo scudo del Sacro Cuore di Gesù potente protezione, salvò Marsiglia dalla peste, qua
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- IMPORTANTE: La Madre della Salvezza: Chiedo a coloro che seguono questi Messaggi di pregare per questa Missione, qua  - Sette angeli caduti attaccheranno questa Missione"Mia cara figlia, sette angeli caduti attaccheranno questa Missione e cercheranno di ingannare i figli di Dio perché non rimangano fedeli al suo Esercito Rimanente. Essi appariranno a coloro che ingannano dicendo di essere angeli della Luce, quando, in realtà, sono tutt’altro" (Madre della Salvezza,11 Aprile 2014, Gesù era come voi in ogni cosa, eccetto che nel peccato, perché questo sarebbe stato impossibile),  qua
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paoloxl · 8 years ago
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Il decreto Minniti-Orlando sulla Sicurezza Urbana è stato convertito in legge dal Parlamento.
Di fatto, il nuovo Ministro degli Interni, l’uomo forte del governo Gentiloni, sferra un attacco violentissimo e frontale alle libertà e ai diritti dell’intero corpo sociale, iniziando col privare i migranti delle garanzie minime del giusto processo (abolizione dei gradi di giudizio, del principio del contraddittorio, creazione di giurisdizioni speciali) continuando poi ad attaccare le fasce più disagiate della cittadinanza attraverso l’introduzione di dispositivi amministrativi pienamente sanzionatori – che sapientemente coordinati con quelli già da tempo esistenti nell’ordinamento come il Testo Unico Leggi di Polizia e le Misure di Prevenzione – restringono ulteriormente gli spazi già angusti delle libertà costituzionalmente garantite in questo paese.
Città come curve degli stadi
Col decreto Minniti, dopo anni di allenamento nella palestra della repressione che nel tempo hanno rappresentato le curve degli stadi, il daspo fa il suo ingresso a gamba tesa nel centro delle città da cui i soggetti già marginali, oggi “indecorosi”, potranno essere allontanati per ordine del Sindaco attraverso decisioni amministrative sottratti, se non in casi limitati, al controllo di legittimità dell’autorità giudiziaria e dall’esercizio del diritto di difesa, dunque del tutto discrezionali e dalla forte connotazione arbitraria.
Una libertà fondamentale e costituzionalmente garantita, la libertà di movimento, sarà dunque a totale appannaggio del potere incontrollato dell’organo amministrativo che a fronte di una crescente richiesta di diritti socialie e welfare, in un contesto di crisi economica strutturale, sarà invece legittimato a rispondere con la forza di un provvedimento temporaneo che è già sanzione e che contribuisce non poco a distorcere la natura politica dell’organo in funzione sempre più marcatamente repressiva.
Senzatetto, prostitute, alcolisti, mendicanti; gli stili di vita o lo sfruttamento rappresenteranno al tempo stesso il sintomo e la prova della colpevolezza, in un meccanismo punitivo dove non è più neanche richiesta la commissione di un fatto di reato; per la condanna all’esilio dal centro della città o dalle altre zone urban e individuate come strategiche basterà offrire una brutta impressione di sé incompatibile con l’estetica del contesto, del “decoro urbano” la cui elevazione normativa a bene giuridico da difendere e tutelare rende sufficiente un’impressione sgradevole per legittimare l’allontanamento coattivo.
La logica del nemico interno
Grazie al decreto Minniti, la retorica del diverso, dell’emarginato, del soggetto che in fondo non si è impegnato abbastanza o che se l’è andata a cercare, è la stessa che in questi anni è servita a giustificare e/o occultare i numerosi episodi di abusi e violenze perpetuati ai danni dei cittadini finiti nelle mani dello Stato.
Stefano Cucchi era un tossicodipendente, Federico Aldrovandi un ubriaco violento, Francesco Mastrogiovanni un sovversivo e così via; un’operazione di criminalizzazione utile al doppio obbiettivo di annientare le istanze di verità e giustizia provenienti dai familiari delle vittime degli abusi di stato ed alimentare la paura verso un nemico tutto interno per il quale non valgono le stesse regole e garanzie che esistono a favore degli altri cittadini “perbene”; un ghetto normativo dove la sospensione dello stato di diritto è giustificata in partenza.
Nella prassi nessuno dei dispositivi previsti dal decreto Minniti sulla sicurezza urbana, è nuovo all’armamentario repressivo già contenuto nell’ordinamento amministrativo e giudiziario italiano.
Anche l’emendamento sull’allargamento dell’istituto dell’arresto in flagranza differita ai reati compiuti “in presenza di più persone o in occasioni pubbliche” non è stato inventato per l’occasione. Anzi, anche in questo caso il prestito proviene dal mondo del calcio, dove era già prevista la facoltà di procedere all’arresto – con successivo obbligatorio giudizio direttissimo – nelle 48 ore successive ai fatti se dal materiale fotografico o videoregistrato raccolto fosse stato possibile procedere rapidamente all’identificazione dei responsabili di reati compiuti con violenza contro cose o persone.
La logica che, nel decreto Minniti, sottende l’arresto in flagranza di reato è quella di interrompere un comportamento a fronte della sua pericolosità immediata e contemporanea ad una condizione di necessità ed urgenza che legittima la privazione della libertà (o tutt’alpiù quella di inseguire chi appaia l’autore di un crimine per recarne su di sè le tracce, c.d.quasi flagranza).
Quale sarebbe la logica che accompagna l’arresto in flagranza differita se la pericolosità del gesto si è completamente esaurita?
Cosa dovrebbe interrompere l’intervento delle forze dell’ordine a distanza di due giorni dai presunti fatti di reato? – presunti sotto il profilo sia della corretta identificazione dei sospettati attraverso la frettolosa visione di materiale foto/video, sia dell’esatto inquadramento giuridico dei comportamenti che in così poco tempo sarebbero per comodità elevati a quello più grave, a fronte della necessità di giustificare l’utilizzo di uno strumento immediatamente privativo della libertà.
Intimidazione del dissenso
Anche su questo punto il decreto Minniti non cela l’intenzione marcatamente intimidatoria del dissenso, attraverso l’estensione alla piazza di uno strumento investigativo parziale e decontestualizzato da un lato e il rispolvero di vecchi arnesi repressivi mai espunti dall’ordinamento.
I fogli di via piovuti a pioggia su tantissimi attivisti politici nelle ultime settimanene sono il plastico esempio. Le misure di prevenzione utilizzate in occasione del vertice UE a Roma lo scorso 25 Marzo, rappresentano ancora oggi un unicum tutto italiano, un complesso articolato di provvedimenti e sanzioni che conferiscono al Questore prima e all’autorità giudiziaria poi la possibilità di privare della libertà gli individui sulla base dei soli elementi difatto (non prove e neanche indizi, ma caratteristiche sintomatiche come felpe con cappuccio e sciarpe), comminate a prescindere dalla commissione di reati.
Anche in questo caso saranno l’estetica o la provenienza ideologica a suggerire la c.d. pericolosità sociale, categoria tanto ampia e indeterminata da contenere ogni forma di diversità e opposizione sociale e consentire per questo discrezionalità e abusi.
La conversione definitiva dei decreti migranti e sicurezza urbana accompagnata dall’utilizzo massivo di misure di polizia rende palese la volontà politica di criminalizzare le crescenti istanze di giustizia sociale contribuendo non poco ad alimentare quel sentimento di impunità e strapotere che da sempre caratterizza l’azione degli organi di Polizia di questo paese.
Agenti ancora senza numero identificativo
Non è un caso che dalla legge di conversione del decreto Minniti sia stato espunto l’emendamento che avrebbe potuto introdurre il numero identificativo di reparto per le F.O. impegnate nell’ordine pubblico, né appare casuale la galvanizzazione di cui gli stessi agenti sembrano protagonisti da quando il ministro Minniti ha preso funzioni.
Si batte di nuovo col manganello sugli scudi, si inseguono manifestanti per le strade a forza di idranti, scompare pian piano la funzione di mediazione dei funzionari investigativi a tutto vantaggio delle c.d. cariche di alleggerimento dei reparti celere (ennesimo ossimoro a detrimento della corretta definizione dei comportamenti di Polizia dove ogni abuso equivale a un eccesso colposo e mai a una volontà preordinata e cosciente di infliggere lesioni).
Così, mentre alcune delle vittime delle violenze a Bolzaneto e alla Diaz patteggiano per sfinimento, mentre i familiari delle vittime di abusi in divisa lottano nei tribunali perché la verità venga fuori, mentre l’Europa commina ancora sanzioni per la mancata introduzione del reato di tortura, altri due provvedimenti legislativi aggiungono ostacoli al cammino da fare.
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