#leggende di viaggio
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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Camminando fra i boschi e l’acqua: Un viaggio a piedi in Europa sulle tracce di Patrick Leigh Fermor. Recensione di Alessandria today
Da Hoek van Holland al Corno d'Oro, un cammino alla scoperta dell'Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt
Da Hoek van Holland al Corno d’Oro, un cammino alla scoperta dell’Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt. Camminando fra i boschi e l’acqua di Nick Hunt è un libro di viaggio che rievoca l’impresa del leggendario viaggiatore Patrick Leigh Fermor, il quale attraversò l’Europa negli anni ’30. Settant’anni dopo, Hunt decide di ripercorrere lo stesso itinerario, partendo da Hoek van…
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tqngled · 11 months ago
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Domande.
Come ti chiami
Percentuale batteria del telefono?
Ti piace leggere?
Ti piace scrivere?
Cosa che tutti amano fare ma a te non piace?
Cosa tutti odiano fare ma tu ami?
Hai amicizie a distanza?
Hai tanti amici?
Hai mai letto libri in inglese?
Guardi mai film in inglese?
Pratichi qualche sport?
Se no, che sport ti piacerebbe?
A casa hai il calendario dell'avvento?
Ami fare le foto?
Ami farti le foto?
Hai tanti amici, o sei più una persona solitaria?
Ti piace cucinare?
Sei ordinat* o meno?
Che cellulare hai?
Hai mai scritto una lettera?
Pregi e difetti del posto in cui vivi?
Vivi lì da tutta la vita?
Che lavoro fai?
Ti piace il tuo lavoro?
Se non ti piace, quale vorresti fare?
Frequenti l'università?
Se studi all'università cosa studi?
Hai conoscenti all'estero?
Hai mai pensato di lasciare il tuo paese/città?
Cosa ne pensi della frase "gli amici sono una seconda famiglia?"
Che rapporto hai con la tua famiglia?
Guardi mai film in streaming?
Ti reputi una persona tecnologica?
Preferisci thè o caffè
Preferisci dolce o salato?
Preferisci fare allenamenti a casa o in palestra?
Stagione preferita?
Cosa diresti a te stess* di 10 anni fa?
Vai spesso in discoteca?
Ti hanno mai ricoverato in ospedale?
Descrivi il tuo stile d'abbigliamento abituale.
Colore preferito?
Di che colore è la tua camera da letto?
Descrivi la tua camera da letto
Parli ancora con le stesse persone che hai conosciuto 5 anni fa?
Perché hai deciso di aprire un blog di Tumblr?
Da quanto tempo hai Tumblr?
Come sei venut* a conoscenza di questo social?
Ti reputi una persona molto social?
Sei fidanzat*
Se non sei fidanzat* quali caratteristiche la tua persona del cuore dovrebbe assolutamente avere?
Film Disney preferito?
Preferisci comprare online o in negozio?
Quale regalo di Natale vorresti ricevere?
Sei molto unit* alla tua famiglia?
Vivi nella regione in cui sei nat*
Cosa ami di più delle festività natalizie?
Cosa odi di più delle festività natalizie?
Cibo che tutti amano, ma tu odi?
Cibo che tutti odiano ma tu ami?
Vorresti dei figli?
Se si, che nomi daresti a loro?
Hai animali?
Se si, come si chiamano?
Se non possiedi animali, li vorresti?
Numero fortunato?
Hai qualche brutto vizio?
Cosa ami di te stess*
Cosa odi di te stess*
Programma preferito?
Serie TV preferita?
Hai un paese/nazione nel cuore?
Intraprenderesti mai un viaggio da sol*?
Un gioco che hai sempre voluto da piccol* e che poi è finalmente arrivato?
C'è una lingua straniera che vorresti assolutamente imparare?
Ascolti molto i consigli degli altri?
Ti piacciono i giochi da tavolo?
Come trascorri la giornata di natale?
Vivi da sol*
Sito che visiti più spesso durante la giornata.
Che effetto ha su di te il giudizio altrui?
Hai degli hobby?
Esci tutti i sabati sera?
Ultimo posto in cui sei andat* in vacanza?
Ultima volta che sei andat* al cinema? Che film hai visto?
Pesce o carne?
Segui una dieta particolare?
Senti di avere difetti particolari?
Fai amicizia subito con le persone?
Ti piacciono le leggende?
Paese che hai sempre voluto vedere?
Hai i buchi alle orecchie?
Hai tatuaggi?
Se si, hai in programma di farne altri?
Canzone preferita?
Consiglia 4 canzoni
Consiglia 4 film
Consiglia 4 serie TV
Dove pensi incontrerai l'amore della tua vita?
Sei sposat*
Sei mai stat* in campeggio?
Film che tutti amano ma tu non capisci perché?
Film che tutti odiano e ma tu non capisci perché?
Hai mai fatto un falò?
Festeggerai Capodanno?
Hai dei buoni propositi per il nuovo anno?
Hai mai inviato un SMS alla persona sbagliata?
Sei brav* a dare consigli?
Sai dipingere?
Qualcosa che hai sempre voluto fare, ma che non hai mai fatto per paura?
La tua più grande paura?
La tua più grande passione?
Porti gli occhiali o le lenti a contatto?
Porti l'apparecchio ai denti?
Descrivi la tua casa dei sogni
Hai mai pensato di aprire un canale YouTube?
Oggetto che ti ricorda la tua infanzia?
Cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Ultimo messaggio inviato?
Ultimo messaggio ricevuto?
Cosa stai facendo adesso?
Cosa stai aspettando adesso?
Ti piace il sushi?
Un piatto tipico della tua regione?
Che ore sono adesso?
Vivi in una regione dove c'è il mare?
La tua colazione tipo?
Ti piace stare in pigiama a casa?
Usi pantofole o calzini a casa?
Hai un animo infantile?
Ti senti soddisfatt* di ciò che hai ottenuto dalla vita fino a ora?
Che cosa cambieresti della tua vita ora?
Che cosa diresti al te adolescente?
@tqngled (Mar 12.12.23 h 01:00)
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girlgawain · 8 months ago
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Come sta andando la tua lettura di Fondazione e Terra?
Ciao! Ho finito di leggere Fondazione e Terra la settimana scorsa, e per il momento sto prendendo una pausa da Asimov per dedicarmi ad altre letture, ma in futuro sicuramente leggerò il resto del Ciclo dei Robot che mi manca (ossia la maggior parte, prima del Ciclo della Fondazione di Asimov avevo letto solo la raccolta Io, robot).
Il mio parere su Fondazione e Terra è lo stesso parere che ho avuto sull'intera serie, ossia che il viaggio mi è piaciuto di più della destinazione e che grazie a questa serie sono diventata un po' più eterofoba; sono sicura che il finale mi avrebbe lasciato di più se avessi avuto il contesto del Ciclo dei Robot e nello specifico su Daneel (che mi ha piacevolmente sorpreso rivedere dopo Fondazione Anno Zero), ma ora come ora non nego che mi abbia lasciato un po' a bocca asciutta. Comunque, Trevize mi è generalmente piaciuto come protagonista, e ho trovato interessante la sua dinamica con Pelorat e Bliss (che, a proposito, alla fine de L'orlo della Fondazione non mi andava affatto a genio, ma nel corso di Fondazione e Terra mi è cresciuta, quindi mi ha dato un po' ai nervi quando alla fine si è scoperto che per tutto il tempo le sue azioni erano condizionate da Daneel, ma questo sarà un papiro per un'altra volta); anche se a volte ho sentito la mancanza di Harla Branno e di Stor Gendibal, entrambi personaggi che mi erano piaciuti parecchio e che mi è dispiaciuto abbandonare, questa mancanza è stata colmata dall'interesse che ho provato per la missione di ricerca della Terra: non ho letto molti romanzi di fantascienza, avendo un'inclinazione maggiore per il fantasy, quindi non so quanto possa essere un luogo comune del genere, ma ho trovato affascinante il modo in cui il nostro pianeta è considerato qualcosa di lontanissimo e materia di leggende, di cui si può dubitare l'esistenza.
Se dovessi fare una classifica dei romanzi del Ciclo, ora che li ho finiti, penso che sarebbe:
Preludio alla Fondazione
Fondazione Anno Zero
L'orlo della Fondazione
Fondazione e Terra
Prima Fondazione
Seconda Fondazione
Fondazione e Impero
Mi sono dilungata un po' più di quanto mi aspettassi, ma comunque sono aperta a discutere ulteriormente della serie, se ti fa piacere :)
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katnisshawkeye · 4 months ago
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Lirael
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Scheda informativa
Titolo originale: Lirael
Secondo capitolo de: Trilogia del Vecchio Regno
Autore: Garth Nix
Editore: Fazi Editore
Prima edizione: 2023
Pagine: 498
Prezzo: € 18,50
Trama
Sono passati tanti anni da quando Sabriel, la regina Abhorsen, ha sconfitto il malvagio Kerrigor; anni in cui il Vecchio Regno ha conosciuto pace e prosperità. Ma il confine tra il regno dei vivi e l'oltretomba sta per essere nuovamente messo a rischio. Lirael vive nel Ghiacciaio delle Clayr, ma non si è ma sentita veramente parte di questa comunità di chiaroveggenti. A quattordici anni ancora non possiede il dono della Veggenza, ovvero la capacità di guardare nel presente per scorgere un possibile futuro. In preda alla solitudine e a un forte senso di insicurezza, Lirael cerca di distrarsi trascorrendo le giornate nella Grande Biblioteca, dove di nascosto studia leggende e antichi incantesimi in compagnia di una misteriosa amica a quattro zampe. Dall'altra parte del Muro, ad Ancelstierre, il principe Sameth si sente altrettanto solo e incerto di fronte a un futuro che lo attende. Prima o poi dovrà ricoprire il ruolo di Abhorsen seguendo le orme di sua madre Sabriel, ma la prospettiva di avere a che fare con i morti lo terrorizza. Mentre Lirael scopre tra le pagine dei libri una profezia sul suo conto che la condurrà in una missione disperata, anche Sameth si mette in viaggio per salvare un amico da nuove forze oscure che sembrano minacciare il Vecchio Regno; ma i morti non potranno essere rimandati indietro definitivamente finché non verrà alla luce il segreto che lega il destino dei due protagonisti.
Recensione
È il viandante a scegliere il sentiero o il sentiero che scegli il viandante?
Anche Lirael, come Sabriel, è la storia di un viaggio sia fisico sia di conoscenza personale, ma — a differenza di Sabriel — Lirael è un viaggio a duplice voce: quella di Lirael stessa, e quella del figlio di Sabriel e Touchstone, Sameth.
Questo nuovo viaggio, infatti, è un viaggio in cui sia Lirael sia Sameth affrontano i propri destini, trovandosi a comprendere meglio loro stessi e a scoprire che, qualunque cosa il destino abbia avuto il destino per loro, non è veramente stato scritto. Loro stessi sono artefici del loro destino, o dei loro possibili destini: le stesse Clayr, che vedono i possibili futuri, ritengono che siano le scelte che si compiono nel presente che determinano il proprio futuro.
Il mondo creato da Garth Nix è così ben costruito da sembrare reale, complice anche il fatto che oltre il Muro vi è effettivamente un mondo che sembra essere esattamente quello reale, con la magia che non esiste e non funziona — così, come d'altro canto, non funzionano le tecnologie del mondo oltre il Muro. La scrittura dei protagonisti, poi, è così ben fatta da farti empatizzare con loro, complice anche le sensazioni che essi provano, così simili a quelle in cui ci si può effettivamente ritrovare.
Valutazione
★★★★★ 5/5
La serie Trilogia del Vecchio Regno
Sabriel Lirael Abhorsen
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seoul-italybts · 10 months ago
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : I BTS Hanno Vissuto un'Esistenza Degna dei BTS | 10.01.24⠸
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🌟 Weverse Magazine 🗞
I BTS Hanno Vissuto un'Esistenza Degna dei BTS
__ Seguite il loro viaggio nella docu-serire BTS Monuments : Beyond The Star __
__ di KIM DOHEON | 10. 01. 2024
Twitter  |  Orig. KOR 
Un giorno il mondo si è fermato. Inizia così il verso introduttivo della canzone “Life Goes On”, dei BTS, e lo ritroviamo nelle primissime scene della docu-serie BTS Monuments: Beyond The Star, legato al momento in cui il gruppo ha dovuto cancellare il suo ambizioso tour programmato per il 2020, a causa dell'inaspettata – e senza precedenti – pandemia di COVID-19. Poi torniamo indietro nel tempo, fino al 12 giugno 2013, e vediamo gli idol appena prima del loro showcase di debutto. Gli 8 episodi del documentario rappresentano una chiusura per il primo capitolo di questa band epocale, in tutta la sua gloria, ma non si limita ad elencare i loro successi. Roma non fu costruita in un giorno, ed i BTS non sono diventati superstar dall'oggi al domani.
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Molti media occidentali hanno paragonato l'ascesa dei BTS nel panorama internazionale a quella dei Beatles e la conseguente 'invasione british'. Sebbene non ci sia dubbio i due gruppi abbiano elementi in comune—l'enorme successo commerciale in suolo americano ed essere diventati un enorme fenomeno mediatico— ciò che rende le loro storie realmente simili è il fatto che entrambe le band sono emerse dall'anonimato più totale e si sono fatte strada “a discapito del nostro benessere fisico”, per usare le parole di SUGA. Dopo aver raccolto un ristretto seguito iniziale esibendosi nella loro città natale, Liverpool, i Beatles si sono spostati nella città tedesca di Amburgo, nel 1960, dove hanno continuato ad esibirsi senza sosta, spesso anche per oltre 12 ore al giorno. La loro era una rigida e pesante routine cui non sarebbero mai riusciti a sopravvivere senza caffeina ed alcol—nonché un periodo in cui capire come poter vendere la propria musica ad un pubblico poco ricettivo. Nel 1961, i loro impegni non hanno fatto che intensificarsi, sempre divisi tra il Cavern Club di Liverpool e le loro esibizioni ad Amburgo – dove tenevano concerti di 7 o 8 ore, fino a notte fonda. Ancor oggi, nelle coscienze del pubblico globale, i Beatles sono cristallizzati come leggende, ma quella fama è il risultato dei massacranti sforzi fatti fin dai giorni in cui nessuno conosceva il loro nome.
Allo stesso modo, i BTS non sono comparsi dal nulla, un bel giorno, all'improvviso. La nuova docu-serie loro dedicata ci mostra l'addestramento serrato cui hanno dovuto sottoporsi dopo esser passati dallo status originario di gruppo hip-hop a quello di idol K-Pop, nel momento del loro debutto, a riprova di tutto il sangue, il sudore e le lacrime che hanno volontariamente sacrificato pur di avere successo nella loro carriera frenetica e costellata di crisi. Jimin ricorda di aver vissuto in sala prove per sei mesi, ma quello non era che l'inizio. Come ricorda RM, tutti e sette si sono spinti al limite in nome di un obiettivo comune ma solitario—il debutto— e, una volta raggiunto, hanno dovuto affrontare sfide ancor più grandi. In seguito ad enormi investimenti e ad un arduo processo compositivo, tutti quanti si aspettavano che “Danger” sarebbe diventata il successo che avrebbe potuto distinguerli dalla massa; tuttavia, il brano non è riuscito ad entrare in classifica e, anzi, ha lasciato l'agenzia in difficoltà economiche. L'eco di quest'esperienza ha gettato una fitta ombra di impazienza, fatica, preoccupazioni e sfinimento sul gruppo. La loro agenzia non è poi così grande e non hanno alcuna garanzia di successo per il futuro. Ai membri dei BTS non resta che affrontare la situazione di petto. I ragazzi avvertono istintivamente un senso d'urgenza che li spinge a mettersi all'opera, mostrando il lato più orgogliosamente onesto di sé attraverso il rap e le loro canzoni. “L'ansia giovanile era concretamente evidente”, osserva SUGA, e mai parole furono più vere. La creatività emerge in tutto il suo potenziale, quanto più coltivata attraverso l'impegno ed il duro lavoro. “Abbiamo sempre lavorato sodo”, dice Jin “sia che stessimo affrontando un periodo difficile o no.”
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Monuments non insiste tanto sull'immenso successo dei BTS fine a se stesso, concentrandosi invece su come i membri abbiano sempre avuto lo sguardo fisso sui loro obiettivi a venire. E l'entusiasmo che accompagna il loro impegno sembra avvalorare l'impressione che il loro successo fosse, in fin dei conti, inevitabile. Il loro primissimo concerto alla Ax Hall, il 17 ottobre 2014; la loro prima vittoria ad uno show musicale, nel 2015; l'esibizione sul tanto agognato palco dell'Olympic Gymnastics Stadium, l'anno successivo; il titolo di Artista dell'Anno vinto agli Mnet Asian Music Awards (MAMA) 2016; il loro ingresso nel mercato musicale americano, dopo aver battuto il testardo record detenuto per anni da Justin Bieber nella categoria Top Social Artist ai Billboard Music Awards, nel 2017; la posizione #1 sulla classifica Billboard Hot 100, ottenuta con “Dynamite”; la prima nomina ai Grammys come Best Pop Duo/Group Performance—inevitabilmente, il loro duro lavoro non poteva che portarli a tutto questo. E la maggior parte delle volte il gruppo ha deciso di imboccare il percorso più arduo e meno comune. La prospettiva di un tour globale – fino a quel momento inimmaginabile – ed il penetrante sguardo del mercato internazionale non possono che pesare sul gruppo ed avere conseguenze. In pieno esaurimento, i BTS lasciano parlare la loro musica, cantando “Per te sarei disposto a fingere d'essere felice quando sono triste” nel brano “Fake Love”, rilasciato nel 2018. I ragazzi stanno essenzialmente confessando al proprio pubblico che c'è una parte di finzione, che ciò che li riguarda non è tutta gioia, brillantezza e serenità, nonostante abbiano ora intrapreso la scalata alla fama globale.
Ci si presenteranno sempre nuove sfide, ma ad ogni ostacolo incontrato sulla via corrisponderà sempre una nuova, preziosissima opportunità di maturazione e crescita. Tutto ciò che dobbiamo fare è riservarci del tempo per riflettere e trovare il modo più adatto per superarle. E questo è esattamente ciò che hanno capito anche i BTS. Dopo essere sopravvissuti insieme ad una gavetta infernale e sofferenze innominabili, i membri dei BTS sono ora più che semplici colleghi di lavoro—sono amici e affrontano insieme tutti i momenti più entusiasmanti e preziosi delle loro vite. In questo viaggio all'insegna dell'amicizia, non passa istante in cui i ragazzi non condividano i propri sentimenti con gli altri. E le/gli ARMY, incrollabile fonte di supporto per il gruppo, sono loro vicinə e li amano incondizionatamente. Fin da quando, nel 2013, JungKook ha ringraziato tra le lacrime le/gli ARMY per aver festeggiato il suo ed i compleanni di RM e Jimin per la prima volta, le/i fan hanno continuato a motivare il gruppo, donando loro la forza di tirare avanti ed una ragione per cantare. Un altro momento chiave a dimostrazione di quanto sia importante il fandom è quando, durante il concerto tenutosi alla Gocheok Sky Dome il 12 novembre 2016, le/i fan cantano “2! 3!” - canzone dedicata dalla band all'ARMY - insieme ai BTS. Diversamente dalle 'fan song' scritte da altri gruppi, quelle dei BTS non sono necessariamente dolci ed ottimiste—tramite esse, i ragazzi cercano concretamente di creare un legame con le/i fan, parlando sinceramente di tutte le difficoltà che hanno dovuto affrontare. Come dice RM, i BTS piacciono “non perché cantiamo o balliamo meglio degli altri”, ma grazie ad “un sentimento speciale che è solo nostro”. Quindi, in fin dei conti, è l'onestà emotiva a trionfare. In un mondo in cui le preferenze ed i gusti in fatto di musica sono sempre più frammentari, i BTS hanno saputo emozionare e radunare un enorme massa di persone, a riprova dell'enorme impatto e forza che può avere una community così grande ed unita. E questa è la gioia più grande, per i BTS, che guardano con affetto e gratitudine alle/ai loro fan, ora che hanno imparato ad accettare e ad adattarsi al loro alto status, godendosi anche ciò che esso comporta.
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I 10 anni di carriera dei BTS spiccano solidi come un monumento sulla linea temporale della musica K-Pop. Dopo soli 8 anni dal debutto, SUGA commentava che la sensazione era già simile a ciò che dovevano provare i loro colleghi con 20 e più anni di esperienza, visto tutto il sangue, il sudore e le lacrime versati dai BTS fino a quel momento. Ma poi, un giorno, proprio quando i ragazzi sono pronti a rilasciare “ON” e MAP OF THE SOUL: 7—lavori in cui descrivono la gioia e divertimento che sanno ancora trovare a dispetto delle avversità- il mondo si ferma. Ciononostante, ora, i BTS non hanno più paura. Si prendono il tempo necessario e fanno tutto ciò che è in loro potere, portando conforto al mondo grazie alla loro onestà e alla fiducia che hanno saputo conquistare.
Come dice orgogliosamente JungKook, “Ho vissuto un'esistenza adeguata alla persona che sono” e, allo stesso modo, i BTS hanno vissuto un'esistenza degna dei BTS. E continuano a viverla, questa 'vita da BTS'—sia ora che sono momentaneamente distanti, che in futuro, un giorno non troppo lontano, quando si riuniranno.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
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fiat500nelmondo · 8 months ago
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La mia Fiat 500 d'epoca torna a ruggire!
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Finalmente, dopo mesi di attesa e di lavoro duro, la mia Fiat 500 d'epoca è uscita dal garage del meccanico, tutta rinnovata e più brillante che mai. Questa storia non è solo di una riparazione, ma è la storia di una grande passione.
La Disavventura Estiva Mi ricordo ancora quella giornata d'estate in Toscana, quando, all'improvviso, la mia amata 500 ha deciso di non muoversi più. Nonostante avessi fatto una bella revisionata prima di partire, il motore ha detto basta, lasciandomi a cuocere sotto il sole di luglio, con tanta rabbia e delusione. È stata l'inizio di un'avventura non prevista, costosissima, che mi ha insegnato un sacco sulla tenacia e l'affetto verso queste piccole grandi protagoniste su quattro ruote. (in pochi capiscono questa cosa) La Sfida Mettere a posto la mia Cinquecento non è stato per niente facile.   All'inizio, sembrava un rompicapo senza soluzione: abbiamo cambiato bobina, spinterogeno, puntine e candele, ma il problema era ancora lì, bello tosto. Poi, grazie all'aiuto di un esperto, abbiamo capito che il guaio veniva dalle fasce elastiche, di dimensioni maggiori delle originali per correggere la tenuta in un motore con i cilindri usurati. Queste, verosimilmente per il maggiore attrito, non reggevano il caldo estivo e causavano un sacco di problemi, dal surriscaldamento alla deformazione delle valvole. Quindi abbiamo dovuto cambiare un bel po' di pezzi, dalle valvole ai pistoni e ai cilindri. Si torna a casa! Il giorno che mi hanno detto che la mia fiat 500 d'epoca era pronta, ero al settimo cielo. Vederla lì, brillante sotto il sole, è stato un momento top. Oltre alla meccanica hanno fatto un opera di pulizia e lucidatura, bellissima!! Sono tornato a casa con il motore che andava che era una meraviglia e una felicità che solo chi ha questa passione può capire. Più di una semplice auto             La Fiat 500 è un sacco di cose: libertà, avventure, un pezzo di Italia che ci fa ancora sognare. Ogni volta che metto in moto, è una grandissima emozione!
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Ora, con la mia 500 a posto, ho in mente di girare per le strade di campagna, scoprire posti nuovi e godermi ogni viaggio come se fosse il primo. La magia di guidare una Fiat 500 d'epoca sta tutto nel viaggio, nelle sensazioni che ti dà, nei ricordi che riporta su. Un Grazie a chi mi ha aiutato Un mega grazie va a tutti quelli che mi hanno dato una mano in questa avventura: dal meccanico esperto ai familiari e agli amici che hanno condiviso con me questa esperienza. E un applauso va alla comunità di appassionati di Fiat 500, una grande famiglia che condivide la stessa passione e che è sempre pronta a dare una mano o un consiglio.
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Guardando al Futuro Questa storia della mia Fiat 500 d'epoca e della sua riparazione è un pezzetto di vita, un esempio di come l'affetto, la determinazione e un po' di testardaggine possono fare miracoli. E mentre mi preparo per i giri che farò quest'estate, mi sento parte di qualcosa di grande, di una storia che continua a vivere in ogni Fiat 500 che scorrazza per il mondo. E Ora Ditemi la Vostra E voi? Avete delle storie epiche o dei momenti felici con la vostra Fiat 500? Storie di riparazioni eroiche, gite da ricordare o semplicemente momenti di pura gioia al volante di queste leggende su quattro ruote? Raccontatemi tutto, perché ogni storia è un pezzo di quella passione che ci lega tutti.   Read the full article
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libero-de-mente · 9 months ago
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L'ISOLA DEI DIVULGOSI
Canale Ventordici, diretta TV.
Comincia la prima puntata dell'Isola dei Divulgosi.
Inquadratura a tutto campo della spiaggia deserta, il rumore del mare è il sottofondo naturale di questo paesaggio, dove finisce la spiaggia inizia una foresta tropicale.
All'improvviso, con una posa da "cucù" sbuca dalla vegetazione Alberto Angela: - Buonasera e benvenuti a questa puntata. Faremo un lungo viaggio nella sopravvivenza con la cultura.
Mario Tozzi: - Ciao Alberto, hai notato come in alcune zona della costa ci siano depositi antropici? Senza i bagnanti antipatici? Che poi siamo in anticipo? Sull'orario, dico
Roberto Giacobbo: - Salve colleghi, avete mica visto Omar?
Alberto Angela: - No, Roberto. Mario ed è proprio qui - rivolgendosi a Tozzi e allargando le mani con il palmo rivolto in basso - che l'esercito romano sbarcò per conquistare Cartagine.
Roberto Giacobbo: - Omar! Omaaaar! Dove sei?
Mario Tozzi: - Roberto, Omar, Omar... vide 'Omar quant'è bello!
Roberto Giacobbo: - Mario mica si scherza qui, è pieno di gradini. Ma tu hai il permesso speciale per stare qui?
Alessandro Barbero: - Orsù saluto tutti voi cari vassalli, valvassori e valvassini - sorridendo a denti stretti - caro Alberto qui ci fu un massacroH, neh vero?!
Roberto Giacobbo: - Secondo me fu opera degli "aglieni", extraterrestri provenienti dal pianeta Aglio in una dimensione parallela
Alberto Angela: - Roberto, non fidarti di tutto quello che vedi. Anche l'aglio nella padella sembra una patata al forno
Mario Tozzi comincia a scrivere con un pennarello usando la mano sinistra, e al contrario, su una lastra di vetro: "ilucarap id oizaps onu ni onoviv itlom olellarap ehc ùiP"
Avete detto dimensione? - da una nuvola in cielo appare Barbara Gallavotti - la dimensione giusta è la quinta dimensione
Roberto Giacobbo, guardando Barbara Gallavotti: - Una dea, Omar falle una ripresa da qui che la inquadriamo bene
Alessandro Barbero: - La spranga colpisce et non s'arresta una hora, hehehehe
Mario Tozzi: - Alessandro, tutto bene? Ti vedo un po' su di giri
Alessandro Barbero: - Mario, ci sono terre da conquistare. Orsù andiamo a bruciargli le caseH!
Alberto Angela, nel frattempo che i suoi colleghi stavano confabulando, scopre una necropoli e dei reperti paleontologici di eccezionale portata. Cosa? Probabilmente non lo sapremo mai.
Roberto Giacobbo: - Ragazzi ho una notizia in anteprima, tra poco ci raggiungerà Zahi Hawass, che parerà in inglese ma con il doppiaggio in italiano
Alberto Angela: - Zahi, lo conosco!
Roberto Giacobbo: - Co-come lo conosci...
Mario Tozzi: - In realtà lo conobbi anche io, durante un convegno sulla famosa frase trovata incisa nella piramide di Cheope, quella che citava "Si te vede la morte, se gratta"
Roberto Giacobbo: - Ma... ma Zahi aveva detto che ero il suo più grande amico!
Alessandro Barbero: - E beh, Dio hatti dato due gambe e due spalle da omone, che lo Rubeus Hagrid de potteriana memoria, uno gnometto sembri!
Roberto Giacobbo: - Ma è una frase misteriosa?
Mario Tozzi scrive sul vetro "ossorg e ednarg ies ehc odnecid ats iT"
Roberto Giacobbo che legge a testa in giù: - Ah, ho capito! Omar sono l'amico più grosso di Zahi, non è magnifico?
Giunta la sera la comitiva divulgosa si ritrova davanti a un falò, dove a turno si raccontano di bighe e gladi scintillanti, di misteri irrisolti e di irrisolti cervelli, di leggende e di gradini schivati.
Ma sarà in un'altra puntata.
Arrivederci.
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jamessixx · 11 months ago
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Metalhead è il brutale mondo della musica metal. Benvenuti nel mondo avvincente dei veri appassionati di musica metal! Dunque, se sei un vero "Metalhead", sei nel posto giusto per esplorare il cuore pulsante dell'universo metallico. Da leggende del metal classico a band emergenti che stanno plasmando il futuro del genere, il nostro spazio è dedicato a tutti coloro che vivono e respirano il metal.
Inoltre, sfoglia le ultime recensioni di album, scopri interviste esclusive con le icone del metal e rimani aggiornato sulle ultime novità del mondo musicale più intenso. Condividiamo la passione per riff potenti, testi epici e il vibrante spirito ribelle del metal, unendo una community di veri Metalhead che apprezzano l'autenticità e l'energia travolgente di questo genere unico.
Dai classici senza tempo alle nuove frontiere dell'heavy metal, esplora il nostro spazio dedicato al "Metalhead" per trovare playlist epiche, notizie sulle tournee e tutto ciò che rende il mondo metal così straordinariamente affascinante. Tuttavia, unisciti a noi nel culto del metal, dove la musica non è solo ascolto, ma un'esperienza intensa che collega le anime degli amanti del metal di tutto il mondo. Esplora, scopri e abbraccia la tua passione per il metal qui con noi!
Insomma, benvenuti nel mondo avvincente del Metalhead, il luogo dove la passione per la musica metal prende vita! Esplora il nostro universo dedicato agli amanti del genere, dove riff potenti e ritmi incisivi sono la colonna sonora della tua esperienza musicale.
Da band leggendarie a nuove scoperte epiche, il Metalhead è il tuo compagno ideale per immergerti nell'ecosistema metal. Scopri recensioni approfondite, interviste esclusive e notizie in tempo reale sulle tue band preferite, mentre ci adentriamo nelle profondità del panorama metallico.
Infatti, io sono la tua guida definitiva per esplorare sottogeneri, concerti imperdibili e tutto ciò che riguarda il mondo metal. Affina il tuo stile, rimani aggiornato sulle ultime uscite e connettiti con una community globale di veri appassionati di metal, perché qui al Metalhead, la tua passione trova la sua casa.
Tra l’altro, unisciti a noi nell'epico viaggio attraverso il mondo del metal, dove la potenza della musica si fonde con la nostra dedizione alla cultura metallica. Sia che tu sia un veterano del mosh pit o un nuovo convertito al suono ribelle, il Metalhead è il rifugio definitivo per coloro che celebrano la forza e l'energia senza compromessi della musica metal. Esplora, scopri e abbraccia il potere del metal qui, al Metalhead.
Non a caso, da headbanger incallito a nuovo arrivato nel regno del metal, offriamo una vasta gamma di contenuti che accontentano ogni tipo di Metalhead. Scopri recensioni approfondite sugli ultimi album, interviste esclusive con le leggende del metal, e le ultime notizie che fanno battere il cuore della scena metallica.
Semplicemente, noi siamo il tuo compagno di fiducia nel viaggio attraverso i sottogeneri del metal, dal thrash al death, dall'heavy al black metal. Troverai guide dettagliate su band emergenti e classici intramontabili, accompagnate da playlist selezionate per alimentare la tua passione metal.
Entra a far parte di una community dedicata, dove gli amanti del metal condividono la loro energia e la loro devozione per questo genere unico. Sia che tu stia cercando nuove uscite o desideri approfondire la storia del metal, siamo qui per soddisfare la tua sete di autenticità e potenza sonora.
Infine, conosci il lato oscuro della musica con Metalhead - la tua destinazione definitiva per tutto ciò che riguarda il metal. Entra nel mosh pit digitale, dove la passione per il metal si traduce in un'esperienza sonora indimenticabile.
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thebeautycove · 1 year ago
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MEMO PARIS - INVERNESS - Fleurs Bohèmes Collection - Eau de Parfum - Novità 2023 -
I sincerely love this fragrance.  It's not just an olfactory transposition of the scottish Highlands, it's more like to grab the entire mood of this lands. The aromatic notes evoke the suggestive atmosphere of ancient reigns and castles, of myths and legends, an ode praising this wild unspoiled region.
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Assecondando il mio essere in perpetuo moto, coprendo distanze immaginarie, salutando luoghi dove miti e leggende sono legame indissolubile con passato, tradizioni e identità.
Inverness, capitale delle Highlands scozzesi, situata alla foce del fiume Ness, ispira la nuova fragranza di MEMO Paris.
Essenza meravigliosa che evoca queste terre sempreverdi, incontaminate, attraverso un intenso riverbero di note vegetali, legnose, terrose e lascia che la narrazione scorra su robuste cortecce, penetri atmosfere brumose, sollevi volute da sottobosco, umide torbate, espressione sincera della magnificenza di una natura selvaggia e misteriosa che, nondimeno, sa accogliere e confortare.
Emerge sublime la sensazione di profonda sintonia con gli elementi, di intreccio radicale nell'ampiezza odorosa di legni nobili, guaiaco, amyris, cedro, sandalo, di soave luminosità nella velatura poudré dell'iris e di corroborante benvenuto nell'assoluta di mate.  Un viaggio di armonia e lentezza.
Il flacone riproduce il famoso tartan scozzese, qui con un motivo creato in esclusiva per Memo Paris.
Eau de Parfum 75 ml. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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affogonellamarmellata · 2 years ago
Note
anon con la gamba rotta > GRAZIE PER IL RIASSUNTO!! Avevo indeed visto la giacca di pelle e infatti chiedevo proprio per quella tbh... spero che il film esca prima o poi in streaming (o di nuovo in sala, sperando che io non sia sempre azzopata) perché voglio assolutamente recuperarlo. Oddio ora sono curiosissima per il finale, se non ti va di spoilerare in pubblico però lo capisco (al massimo mi de-anonizzo e mando un dm?)
NESSUN PROBLEMA ANON e guarda re: giacca di pelle del signor antonio di martino ti capisco proprio ma proprio tanto, gli sta bene in una maniera da non credersi.
Ti metto il finale spiegato e spoilerato sotto un cut nel caso in cui all'ultimo decidessi di non leggerlo: tieni conto che il film verrà sicuramente ma proprio al 100% portato sulle piattaforme streaming, su sky e prime, visto che entrambi hanno collaborato/sono sponsor del film! Per le tempistiche probabilmente ci vorranno un paio di mesi o poco più.
Comunque qua sotto trovi il finale:
Eh. Il finale.
Si scopre che non c'era nessun libro da scrivere sulle leggende siciliane, era tutta una scusa per convincere Lorenzo a fare un viaggio con Antonio, viaggio nel quale Lorenzo stesso ha dovuto confrontarsi con tre personaggi che gli hanno messo davanti i suoi grandi problemi e traumi della vita (che si possono sintetizzare in: catholic guilt, l'amicizia perduta di antonio con relativa litigata, il rapporto con suo padre) (Lorenzo Urciullo ha proprio detto, userò questo film per fare terapia e voi potrete solo stare a guardare) (King).
Il viaggio in coppia e la terapia d'urto su Lorenzo è parte di un rito di rinascita che Antonio, membro della setta dei semeniti, sta facendo: Lorenzo senza saperlo sta coprendo il ruolo del Testimone, ovvero la persona più cara della vita di chi ha intenzione di compiere il rito e che dovrà poi assistere al compimento dello stesso (LETTERALMENTE ANTONIO DICE ESPLICITAMENTE A LORENZO CHE E' LA PERSONA PIU' IMPORTANTE DELLA SUA VITA, TESTUALI PAROLE ARGHH) .
E arriviamo al rito.
In brevissimo: Antonio diventa un albero.
Viene calato in una buca con in bocca un seme di mandorlo e niente. Muore e al suo posto nascerà un albero.
E' una cosa devastante oltre ogni dire, perchè appena lo scopre lorenzo SI INCAZZA e lo vuole portare via, ma antonio punta i piedi e rimane mentre lorenzo si allontana, poi il giorno dopo, mentre antonio sta per essere calato nella buca, torna lorenzo con in mano il seme del mandorlo (che gli era stato dato il giorno prima in quanto Testimone) e lo dà ad Antonio che se lo mette in bocca, dicendogli una frase tipo "con te ho già sbagliato una volta, questa volta sono qui per te e rispetto le tue scelte" (mooolto parafrasato, non ricordo assolutamente le parole precise ma il sento era questo) (grandi pianti).
Stacco con la scritta "5 anni dopo" e vedIAMO UNA BAMBINA SU UN'ALTALENA APPESA AL RAMO DI UN MANDORLO e Lorenzo che la fa scendere dicendo che lo Zio Antonio (PIANTI GROSSI) ora è stanco di giocare e devono tornare a casa. Ma prima di raggiungere la figlia che lo aspetta in macchina, Lorenzo va dietro al mandorlo, si cala la zip, e fa pipì sul tronco.
Poi sale sulla macchina, che è sempre la stessa con cui ha fatto il viaggio per la Sicilia con antonio (quella arancione del poster, si chiama Lazzaro e mi ci sono affezionata come fosse figlia mia) e parte.
Fine.
E' una cosa che ancora devo io per prima elaborare bene e anzi anon grazie per avermi dato occasione di scriverti il finale perchè davvero forse mi ha aiutato ad elaborarlo. wowie.
Mi auguro tantissimo che tu riesca a vederlo almeno in streaming perchè è un'Esperienza, e grazie ancora per la ask, se vuoi sapere altro mi trovi sempre qui!! i colartino mi riempiono la testa a tempo pieno!!!!
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marinolamberto · 4 years ago
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Mitopoiesis - Il Vecchio Solo
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Un progetto realizzato insieme ai colleghi di Arti Visive e di Design, esposto al festival di fotografia contemporanea “Images Gibellina” dal 30.07 al 29.08 del 2021 che parla di un viaggio attraverso le storie, le leggende, i miti e i luoghi che disegnano i contorni della Sicilia: elementi fortemente connotanti da un punto di vista identitario, che mettono in relazione passato remoto e vissuto quotidiano. Tra le varie storie a cui io e i miei colleghi abbiamo dato maggiormente attenzione, una in particolare è stata la storia del “vecchio solo” ossia, un racconto tramandato dalle voci dei cittadini di Siracusa che narra la storia di un signore anziano, il quale dopo essere diventato vedovo senza neanche un figlio, restava tutto il giorno ai giardini di Ortigia e sul lungo mare Alfeo con l’insistente desiderio di diventare padre. Utilizzando lo strumento fotografico, si possono ricostruire delle scene, inscenando di poter fotografare l’ombra di quest’uomo che malinconicamente percorre le vie di Ortigia.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Castello di Neuschwanstein: Il Castello delle Favole che Ha Ispirato Disney. Un viaggio nel cuore della Baviera alla scoperta del castello più romantico del mondo
Neuschwanstein: Dove la realtà incontra la magia
Neuschwanstein: Dove la realtà incontra la magia Incastonato tra le montagne bavaresi, come un sogno sospeso tra cielo e terra, sorge il Castello di Neuschwanstein. Questa maestosa costruzione, voluta dal re Ludovico II di Baviera, è diventata nel corso degli anni un’icona mondiale, ispirando generazioni di sognatori e diventando il modello per il castello della Bella Addormentata nel mondo…
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sounds-right · 15 days ago
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"Quanto manca?" (Kdope): Lorenzo Tiezzi pubblica il suo anti-manuale dell'ultra trail
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Lorenzo Tiezzi, scribacchino & chiacchierone per professione (è ufficio stampa e giornalista), tra il luglio 2021 ed il settembre 2024 ha completato sei Cento Miglia, tra le corse più dure tra quelle di lunga distanza in montagna e sui sentieri. Ha corso tre volte Adamello Ultra Trail (167 km circa, 11.500 di dislivello), la Cento Miglia del Monviso, che parte e torna a Saluzzo dopo aver 'scalato' il Re di pietra, e pure due volte la Tuscany Crossing, in Val D'Orcia. 
Tutto questo l'ha fatto avendo più o meno 50 anni ed un fisico normale, niente di più. Ex bagnino ed ex maestro di nuoto, lavori in cui non si è mai davvero "ex", non ha mai raggiunto risultati sportivi importanti in gioventù, eppure è riuscito in ognuna delle sue piccole grandi imprese, gare che durano spesso anche 50 ore. Le sue prime cinque Cento Miglia Tiezzi le ha raccontate in "Quanto manca?" (Kdope), un anti-manuale pensato dedicato a chi ama correre (e/o) arrancare sui sentieri o vorrebbe iniziare a farlo. Non è un "metodo vincente" per diventare runner estremi. Tutt'altro: è un diario a volte molto personale su come correre nella natura possa essere rilassante e non solo dannatamente faticoso. 
"Ho iniziato a pensare questo anti-manuale quando ho visto che in giro i veri manuali sull'ultra trail sono spesso inutili, noiosi o addirittura dannosi. Anche quelli scritti da veri campioni spesso lo lo sono", spiega Lorenzo Tiezzi. "A proposito di campioni, prima e dopo le mie parole e le mie limitate esperienze in 'Quanto Manca?' ci sono interventi di Francesca Canepa ed Oliviero Bosatelli, due vere leggende dell'ultra trail. Hanno vinto più o meno tutto, ma hanno comunque dedicato del tempo al piccolo libro di un amatore. Tutto questo fa parte della magia del trail. E', a volte, ancora un sport umano". 
Altre volte, invece, chi fa ultra trail inizia a sentirsi un eroe, e non è logico. "Correre a lungo non serve assolutamente a niente se non a noi stessi e non trasforma tutti in super atleti", spiega ancora Tiezzi. "Marchi sportivi ed alcuni organizzatori, come è giusto che sia, vogliono convincere i loro clienti del contrario. Il bello del trail sarà però sempre che in ogni gara davvero lunga e dura, la competizione con gli altri conta molto meno di quella con se stessi e del piacere di correre in luoghi splendidi".
"Quanto manca?" dà consigli pratici a chi è alla prime armi ed è molto facile da leggere. Ognuno può scegliere se seguire il sottile filo logico dell'autore, oppure saltare tra un chilometro e l'altro: tecniche di corsa (in salita, in discesa, in piano, con e senza bastoncini), percentuale di grasso, alimentazione in gara, allenamenti, progressività, scarpe, attrezzatura, capacità di stare per ore e ore da soli nella natura... Tiezzi tocca tanti temi. Ovviamente al suo ritmo, purtroppo non eccelso.
Il libro è anche dedicato al 'fallimento' di chi ha il coraggio di partire quando tutto dice di restare. "E' un insieme, spesso sconclusionato, di spunti per correre a lungo sui sentieri. In altre parole, è un insieme di idee e spunti per godersi il viaggio, l'allenamento, le salite, le discese, i ristori, la pioggia, la luna e e le stelle. Personalmente adoro Venere, che non manca mai di salutarmi quando corro sull'Adamello", conclude Lorenzo Tiezzi.
E ovviamente "Quanto manca" è prima di tutto un inno alla fatica, quella sana e serena che toglie inutili pensieri. Perché per chi corre sui sentieri, il traguardo conta soltanto prima di averlo tagliato. Subito dopo si continua a correre, sempre col sorriso sulle labbra. 
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katnisshawkeye · 1 year ago
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Il Mare Senza Stelle
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Scheda informativa
Titolo originale: The Starless Sea Autore: Erin Morgenstern Editore: Fazi Editore Prima edizione: luglio 2020 Pagine: 615 Prezzo: € 18,50
Trama
Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino — un'ape, una chiave, una spada — lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un'antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C'è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un'impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.
Recensione
[...] I libri sono più belli quando vengono letti, invece che spiegati. [...]
Il Mare Senza Stelle è il secondo romanzo di Erin Morgenstern, ed è un libro che parla di libri e di vite di personaggi di libri che in realtà sono persone in carne e ossa (o, al contrario, di persone in carne e ossa che, in realtà, sono personaggi di libri).
[...] sono tutte diverse. Però hanno degli elementi simili. Tutte le storie li hanno, a prescindere dalla forma che assumono. Prima c'era qualcosa, poi qualcosa è cambiato. Dopo tutto, il cambiamento è l'essenza di una storia. [...]
È un libro che parla di storie e di destini, i quali possono variare a seconda che il personaggio decida di diventarne il protagonista o meno. Dell'impossibile che è possibile, proprio perché “I'm possible”.
[...] Un corso specializzato in Lettura, ecco che cosa ci vuole. Niente compiti scritti, niente esami, nessuna analisi, soltato lettura. [...] È strano, non è vero? Amare un libro. Quando le parole sulle pagine diventano così preziose che ti sembrano parte della tua stessa storia perché lo sono. È bello avere qualcuno che finalmente ha letto le storie che io conosco così intimamente. [...]
Ed è un libro che parla di lettori, che non possono fare a meno di amare i libri, di immaginarsi nella storia, di voler essere parte della storia, facendoti inoltre riflettere su cosa faresti e su cosa provano anche gli altri. Perché leggere, e parlare di ciò che si è letto, è condividere non solo emozioni, ma anche storie. Ma l'Amore ne Il Mare Senza Stelle non si limita a essere quello per i libri. E, da questo punto di vista, è molto contemporaneo e aperto, dal momento che inserisce, naturale come dev'essere, non solo l'amore tra un uomo e una donna, ma anche quello tra due uomini e due donne. La narrazione è scorrevole e diretta, facendo entrare il lettore nella storia anche se la sua storia non è tra quelle raccontate.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Il Circo della Notte, Fazi Editore, 2021
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djs-party-edm-italia · 15 days ago
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"Quanto manca?" (Kdope): Lorenzo Tiezzi pubblica il suo anti-manuale dell'ultra trail
Lorenzo Tiezzi, scribacchino & chiacchierone per professione (è ufficio stampa e giornalista), tra il luglio 2021 ed il settembre 2024 ha completato sei Cento Miglia, tra le corse più dure tra quelle di lunga distanza in montagna e sui sentieri. Ha corso tre volte Adamello Ultra Trail (167 km circa, 11.500 di dislivello), la Cento Miglia del Monviso, che parte e torna a Saluzzo dopo aver 'scalato' il Re di pietra, e pure due volte la Tuscany Crossing, in Val D'Orcia. 
Tutto questo l'ha fatto avendo più o meno 50 anni ed un fisico normale, niente di più. Ex bagnino ed ex maestro di nuoto, lavori in cui non si è mai davvero "ex", non ha mai raggiunto risultati sportivi importanti in gioventù, eppure è riuscito in ognuna delle sue piccole grandi imprese, gare che durano spesso anche 50 ore. Le sue prime cinque Cento Miglia Tiezzi le ha raccontate in "Quanto manca?" (Kdope), un anti-manuale pensato dedicato a chi ama correre (e/o) arrancare sui sentieri o vorrebbe iniziare a farlo. Non è un "metodo vincente" per diventare runner estremi. Tutt'altro: è un diario a volte molto personale su come correre nella natura possa essere rilassante e non solo dannatamente faticoso. 
"Ho iniziato a pensare questo anti-manuale quando ho visto che in giro i veri manuali sull'ultra trail sono spesso inutili, noiosi o addirittura dannosi. Anche quelli scritti da veri campioni spesso lo lo sono", spiega Lorenzo Tiezzi. "A proposito di campioni, prima e dopo le mie parole e le mie limitate esperienze in 'Quanto Manca?' ci sono interventi di Francesca Canepa ed Oliviero Bosatelli, due vere leggende dell'ultra trail. Hanno vinto più o meno tutto, ma hanno comunque dedicato del tempo al piccolo libro di un amatore. Tutto questo fa parte della magia del trail. E', a volte, ancora un sport umano". 
Altre volte, invece, chi fa ultra trail inizia a sentirsi un eroe, e non è logico. "Correre a lungo non serve assolutamente a niente se non a noi stessi e non trasforma tutti in super atleti", spiega ancora Tiezzi. "Marchi sportivi ed alcuni organizzatori, come è giusto che sia, vogliono convincere i loro clienti del contrario. Il bello del trail sarà però sempre che in ogni gara davvero lunga e dura, la competizione con gli altri conta molto meno di quella con se stessi e del piacere di correre in luoghi splendidi".
"Quanto manca?" dà consigli pratici a chi è alla prime armi ed è molto facile da leggere. Ognuno può scegliere se seguire il sottile filo logico dell'autore, oppure saltare tra un chilometro e l'altro: tecniche di corsa (in salita, in discesa, in piano, con e senza bastoncini), percentuale di grasso, alimentazione in gara, allenamenti, progressività, scarpe, attrezzatura, capacità di stare per ore e ore da soli nella natura... Tiezzi tocca tanti temi. Ovviamente al suo ritmo, purtroppo non eccelso.
Il libro è anche dedicato al 'fallimento' di chi ha il coraggio di partire quando tutto dice di restare. "E' un insieme, spesso sconclusionato, di spunti per correre a lungo sui sentieri. In altre parole, è un insieme di idee e spunti per godersi il viaggio, l'allenamento, le salite, le discese, i ristori, la pioggia, la luna e e le stelle. Personalmente adoro Venere, che non manca mai di salutarmi quando corro sull'Adamello", conclude Lorenzo Tiezzi.
E ovviamente "Quanto manca" è prima di tutto un inno alla fatica, quella sana e serena che toglie inutili pensieri. Perché per chi corre sui sentieri, il traguardo conta soltanto prima di averlo tagliato. Subito dopo si continua a correre, sempre col sorriso sulle labbra. 
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tarditardi · 15 days ago
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"Quanto manca?" (Kdope): Lorenzo Tiezzi pubblica il suo anti-manuale dell'ultra trail
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Lorenzo Tiezzi, scribacchino & chiacchierone per professione (è ufficio stampa e giornalista), tra il luglio 2021 ed il settembre 2024 ha completato sei Cento Miglia, tra le corse più dure tra quelle di lunga distanza in montagna e sui sentieri. Ha corso tre volte Adamello Ultra Trail (167 km circa, 11.500 di dislivello), la Cento Miglia del Monviso, che parte e torna a Saluzzo dopo aver 'scalato' il Re di pietra, e pure due volte la Tuscany Crossing, in Val D'Orcia. 
Tutto questo l'ha fatto avendo più o meno 50 anni ed un fisico normale, niente di più. Ex bagnino ed ex maestro di nuoto, lavori in cui non si è mai davvero "ex", non ha mai raggiunto risultati sportivi importanti in gioventù, eppure è riuscito in ognuna delle sue piccole grandi imprese, gare che durano spesso anche 50 ore. Le sue prime cinque Cento Miglia Tiezzi le ha raccontate in "Quanto manca?" (Kdope), un anti-manuale pensato dedicato a chi ama correre (e/o) arrancare sui sentieri o vorrebbe iniziare a farlo. Non è un "metodo vincente" per diventare runner estremi. Tutt'altro: è un diario a volte molto personale su come correre nella natura possa essere rilassante e non solo dannatamente faticoso. 
"Ho iniziato a pensare questo anti-manuale quando ho visto che in giro i veri manuali sull'ultra trail sono spesso inutili, noiosi o addirittura dannosi. Anche quelli scritti da veri campioni spesso lo lo sono", spiega Lorenzo Tiezzi. "A proposito di campioni, prima e dopo le mie parole e le mie limitate esperienze in 'Quanto Manca?' ci sono interventi di Francesca Canepa ed Oliviero Bosatelli, due vere leggende dell'ultra trail. Hanno vinto più o meno tutto, ma hanno comunque dedicato del tempo al piccolo libro di un amatore. Tutto questo fa parte della magia del trail. E', a volte, ancora un sport umano". 
Altre volte, invece, chi fa ultra trail inizia a sentirsi un eroe, e non è logico. "Correre a lungo non serve assolutamente a niente se non a noi stessi e non trasforma tutti in super atleti", spiega ancora Tiezzi. "Marchi sportivi ed alcuni organizzatori, come è giusto che sia, vogliono convincere i loro clienti del contrario. Il bello del trail sarà però sempre che in ogni gara davvero lunga e dura, la competizione con gli altri conta molto meno di quella con se stessi e del piacere di correre in luoghi splendidi".
"Quanto manca?" dà consigli pratici a chi è alla prime armi ed è molto facile da leggere. Ognuno può scegliere se seguire il sottile filo logico dell'autore, oppure saltare tra un chilometro e l'altro: tecniche di corsa (in salita, in discesa, in piano, con e senza bastoncini), percentuale di grasso, alimentazione in gara, allenamenti, progressività, scarpe, attrezzatura, capacità di stare per ore e ore da soli nella natura... Tiezzi tocca tanti temi. Ovviamente al suo ritmo, purtroppo non eccelso.
Il libro è anche dedicato al 'fallimento' di chi ha il coraggio di partire quando tutto dice di restare. "E' un insieme, spesso sconclusionato, di spunti per correre a lungo sui sentieri. In altre parole, è un insieme di idee e spunti per godersi il viaggio, l'allenamento, le salite, le discese, i ristori, la pioggia, la luna e e le stelle. Personalmente adoro Venere, che non manca mai di salutarmi quando corro sull'Adamello", conclude Lorenzo Tiezzi.
E ovviamente "Quanto manca" è prima di tutto un inno alla fatica, quella sana e serena che toglie inutili pensieri. Perché per chi corre sui sentieri, il traguardo conta soltanto prima di averlo tagliato. Subito dopo si continua a correre, sempre col sorriso sulle labbra. 
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