#natura e avventura
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Pontboset: Il Cuore Pittoresco della Valle di Champorcher. Un Borgo Antico tra Storia, Natura e Acqua Cristallina. A cura di Alessandria today
Immerso nel fascino intramontabile della Valle di Champorcher, Pontboset si presenta come uno dei gioielli più pittoreschi delle Alpi.
Immerso nel fascino intramontabile della Valle di Champorcher, Pontboset si presenta come uno dei gioielli più pittoreschi delle Alpi. Questo borgo montano, caratterizzato da antichi edifici in pietra e da un’atmosfera sospesa nel tempo, rappresenta un luogo perfetto per gli amanti della tranquillità e della bellezza naturale. Il celebre ponte in pietra, che dà il nome al borgo, è un simbolo…
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LO SCAMBIATORE DI MONDI: IL MERCANTE
Immagine creata con IA Anthea si rese conto che lo Scambiatore, una volta compiuto il suo ultimo viaggio, aveva cessato di funzionare. Il meccanismo si bloccò, come se il suo scopo fosse stato esaurito. Tentò più volte di attivarlo, puntando la ghiera o facendo girare la lancetta, ma nessun portale si aprì. Con un sospiro, capì che il suo viaggio attraverso i mondi era giunto alla fine, ma che…
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#Asteroide Misterioso#Avventura Fantastica#Cascate Parlanti#Creature Magiche#Doni Magici#Elementi Naturali#Fantastico e Surreale#Magia della Natura#Melodie Magiche#Missione di Salvataggio#Mondi Paralleli#Musica e Magia#Portali Dimensionali#Urban Fantasy#Viaggiatrice tra Mondi
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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ℙ𝕚𝕟𝕥𝕖𝕣𝕖𝕤𝕥 𝕎𝕖𝕕𝕕𝕚𝕟𝕘 𝔹𝕠𝕒𝕣𝕕
Come vede Pinterest il tuo matrimonio?Cerca queste sette parole chiave:
Wedding dress, bouquet, bride/groom, wedding cake, shoes, location, rings
E pubblica la prima immagine che compare nella home! 👰🏼♀️🤵🏽
È tutto perfetto e incredibilmente abbinato. L'abito mi ha sorpreso: è interamente in pizzo di seta e se avesse avuto la gonna in duchesse sarebbe stato molto simile a quello di mia mamma; il bouquet è classico, composto da rose, peonie, nebbiolina ed eucalipto, simboli di purezza, prosperità nel matrimonio, protezione; lo sposo, elegante come un gentiluomo d'altri tempi, è tutto da immaginare; lo trovo poetico, perché non avendolo ancora incontrato, è come se il sogno lasciasse spazio ad un frammento di realtà, da aggiungere quando sarà il momento. La torta è raffinata; si tratta di una nude cake e giacché non amo i dolci troppo grassi, quella crema di burro solo leggermente accennata mi dà un senso di tranquillità. Le scarpe vintage mi garbano molto, infatti ho anche comprato di recente un paio molto simile, beige e verniciate, da sfoggiare in autunno e in primavera quando l'occasione lo richiederà. Cosa dire poi della suggestiva location e delle splendide fedi nuziali? La prima unisce l'architettura medievale, la natura e l'atmosfera romantica, perfettamente inerenti al mio percorso di studi e alla mia indole; le seconde sono semplici, essenziali, potenti, avvolte dalle foglie d'ulivo, simbolo di rinascita, pace e forza genitrice.
Il matrimonio per me non è una semplice festa, né uno status symbol, o un obiettivo da raggiungere; è una scelta di vita, una vocazione, l'unica forma che si sente affine al proprio essere per amare, nella famiglia e al di fuori di essa. Allora sì, che ne vale la pena e quel giorno sarà davvero importante. Chissà se incontrerò la persona giusta con cui vivere questa magnifica avventura... Se ciò non dovesse accadere, spero tanto di aiutare gli altri ad organizzare un momento così speciale! 🪄
Grazie @hope-now-and-live per avermi coinvolta in questo gioco. 🤍
P.S. È ancora in allestimento, ma se volete approfondire, ecco la mia bacheca Pinterest wedding planning dedicata ai matrimoni che sogno! ✨
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Temino: in base alle tue recenti letture, immagina di scrivere una breve epistola a Cesare Pavese: cosa gli diresti?
Svolgimento.
Caro,
❤ Sto capendo, lettera dopo lettera, quanto la prigione e l'isolamento del confino ti abbiano fatto male. Con le dovute proporzioni, la tua vicenda interiore mi ha ricordato quella di Primo Levi in Se questo è un uomo. Lui è stato in un campo di prigionia tedesco, ha vissuto esperienze più dure, ma pure su di te il regime fascista ha esercitato violenza, abuso, estirpandoti dal tuo ambiente socio-culturale; ti ha piegato il capo e fatto vivere in condizioni innaturali, bestiali, che hanno ulteriormente minato la tua percezione di te stesso, la tua dignità. Mi dispiace tanto non esserci stata per te, allora.
❤ Ho capito che il tuo amore per Tina, la ragazza per cui eri andato in prigione, è cresciuto, si è esacerbato, è divenuto ossessione proprio in quel periodo di forzato isolamento. Lei era diventata il tuo sogno di donna che avresti sposato non appena fossi tornato un uomo libero. Era diventata l'emblema della stessa libertà e della tua riscossa. Ma lei si faceva pregare pure per scriverti una semplice cartolina. Era distratta, non era connessa con te.
❤ Capisco perché svenisti non appena sapesti che aveva sposato un altro. Mettesti tutto te stesso, la scoperta di te stesso attraverso l'amore per lei, nella poesia intitolata "Dopo". Ti aspettavi che, leggendola nel tuo libro appena pubblicato, "Lavorare stanca", lei ti scrivesse. Ma niente, era di sasso. Allora la tua smania si è fatta più feroce, perché avevi segretamente riposto in questa pubblicazione l'aspettativa di essere apertamente corrisposto da lei.
In effetti, è una poesia folgorante, che smuoverebbe i sassi, e tanto più una donna che è stata con te. Ma lei non aveva condiviso la tua gioia: forse era distratta. Infatti, successivamente, scrivesti che far poesia è come fare l'amore: non sai mai se la tua gioia è condivisa. Però, dico io, non lo sai solo se la donna sta un po' sulle sue...se non legge con interesse la poesia, insomma!
😊 Comunque, se scrivi buona poesia, non resti mai a mani vuote: qualche anima gemella sparsa per le epoche e il mondo la trovi sempre! ❤🌹
Ingeneroso da parte di quella donna, scrivere nella sua autobiografia che tu volevi un pubblico e pretendevi che lei svolgesse questa funzione: piuttosto, volevi un'anima con cui condividere il sentimento della vita, la scoperta della natura, dell'amore, del "tutto"; una compagna di avventura intellettuale ed esistenziale! Quello che potrei essere io,
La Tua dev.ma
***
Prof, ho usato alcune emoticon per fare capire meglio a Cesare cosa provo per lui: non me le segni in rosso, per favore.
#tema#io speriamo che me la cavo#per non sapere né leggere né scrivere#università della vita#sei politico#appunti
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Due sono le cose che disturbano #crozza #meloni 😂 #fratellidicrozza #com...
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Piede per fattura comparabile alla mano, piede fermo e sicuro, in posizione d’onore, piede lo si osserva prima di coscia e Tettina, piede sentinella di sera e di mattina, piede come l’occhio necessario per guidare, piede così adatto per ben condursi a caccia, piede dove han dimora grazia e portamento, piede che natura ha eletto a nostro sostegno, piede che ci serve per abbattere il muro, piede disposto a far volare il corpo, piede cui la mano mostra affezione, piede dove si fonda la nostra protezione, piede per dominare il campo in ogni punto, piede che incrina, spezza e fende il ghiaccio, piede morto, piede vivo, che danza, che oscilla, piede che sorregge la figura del portamento, piede che di molti luoghi può darci l’apertura, piede persegue l’amorosa avventura, piede al bisogno si arresta o corre, piede risoluto a far corte regale, piede con bravura piroetta, piede cui si affidano gesto e portamento, piede sostegno del corpo fondamento, piede grazioso di chi non è tra i forti, piede ben costante, piede che ci guida all’arca, piede che accresce il desiderio camminando, piede onorato da una lunga gamba, piede decorato da una lunghezza mediana, piede fatto agile dai nervi, sopra piede attento a non essere fragile, secco e netto, piede che sostiene l’arca dello stanzino, piede delicato, sensitivo e tenero, piede coi segnali fa intendere amore, piede sproporzionato per lungo e per traverso, piede arricchito da cinque dita diverse, piede innamorato dell’altro senza invidia, piede che può salvare la vita, piede misurato, nei suoi passi regolato, piede che segue l’altro con ordine e a compasso, piede che senza rimane prigioniero, il corpo piede di cui hai bisogno ad ogni ora, il corpo piede di tutte le discordie persegue la pace, dunque segue l’ordine e il trionfo del corpo, il piede.
François de Sagon
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As the conspiracy reaches its finale, the Void Hunter joins the fight.
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The Marvels: Tutte per Una, Una per Tutte
The Marvels, il film sequel di Captain Marvel che riprende anche la Kamala Khan di Miss Marvel e Monica Rambeau.
Tre linee che si intrecciano nella trama
Pur essendo un Captain Marvel 2, il film è in realtà un sequel che riprende anche il personaggio di Kamala Khan (Iman Vellani) di Miss Marvel e la Monica Rambeau di Teyonah Parris che abbiamo visto in WandaVision oltre la bambina conosciuta nella prima avventura cinematografica di Carol Danvers. Ed è proprio da Kamala prende le mosse il film, portando dalla sua avventura seriale lo stile leggero e "fumettoso" che ritroviamo in tutta la prima sequenza di The Marvels.
The Marvels: una foto di Brie Larson e Iman Vellani
Un ottimo inizio deciso e di personalità che ci porta passo dopo passo a conoscere i presupposti della trama e dell'intreccio di poteri che si viene a creare tra le tre protagoniste, facendo sì che si scambino di posto muovendosi tra la Terra, lo spazio e la stazione spaziale in cui è presente anche Nick Fury. Una prima parte scoppiettante e convincente, in cui vengono gettate le basi per tutto il plot del film, dell'antagonista che le eroine dovranno affrontare e le sue motivazioni.
Tre per una, tre in una
Se il primo Captain Marvel basava molta della sua riuscita sull'intesa e le dinamiche da Buddy Movie tra Brie Larson e Samuel L. Jackson, non si comporta in modo molto diverso questo sequel, che costruisce tutta la prima parte, e il suo principale punto di forza, nell'alchimia tra le tre protagoniste e nei tempi delle loro interazioni: si conferma la Larson la affianca bene Teyonah Parris, ma colpisce soprattutto la giovane interprete Iman Vellani, che già aveva conquistato in Miss Marvel, e che si dimostra la vera anima del film.
The Marvels: Iman Vellani in una foto del film
la natura della storia e il suo ruotare attorno a tre figure femminili distinte e messe sullo stesso piano narrativo ha portato a trovare uno stile unitario e non legato a una sola di loro, ma toglie un pizzico di personalità e originalità propria alla storia e l'approccio di The Marvels.
Più in alto, più lontano, più veloce
Dopo questo inizio promettente, purtroppo, The Marvels si ferma, gira a vuoto, si scontra contro una certa indecisione sulla strada da prendere. È una fase, penalizzata anche dal doppiaggio italiano, in cui si rischia di uscire dal film. È però soltanto una fase da cui per fortuna The Marvels emerge con un finale che ritrova smalto e sicurezza e riesce ad emozionare per come il rapporto tra le tre eroine viene portato avanti e messo in scena. E va sottolineato in positivo come il film non miri a essere più di quello che è andando dritto per la sua strada ottimizzando spunti e mezzi a propria disposizione.
The Marvels: Teyonah Parris in azione
Anche gli effetti visivi fanno un passo in avanti rispetto al terzo Ant-Man, più precisi e a fuoco; così come appare convincente la mano della regista Nia DaCosta nelle scene action ben coreografate e con interessanti movimenti di camera. Soprattutto nel primo e terzo atto. The Marvel è un film che ha un ottimo potenziale e lo sfrutta alla grande
In conclusione the Marvels è un film con un ottimo potenziale e lo sfrutta alla grande con diversi elementi interessate che possono convincere e di sicuro intrattenere il pubblico della Marvel.
Perché ci piace
- L'intesa tra le tre protagoniste, tra le quali spicca la giovane Kamala Khan di Iman Vellani.
- Il tono generale, che dà però il suo meglio quando strizza l'occhio a quello di Kamala e la sua serie Miss Marvel.
- Passi avanti sul fronte degli effetti visivi.
- La semplicità nell'approccio...
Cosa non va
- ... ma risulta in parte frettoloso e superficiale in alcuni passaggi.
#the marvels#capitan marvel#ms marvel#photon#brie larson#iman vellani#teyonah parris#marvel#marvel mcu#mcu#mcuedit#recensione#review#disney plus#disney+#marvel cinematic universe#the avengers
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São Miguel
Da oggi parte il racconto di viaggio fatto in un piccolo arcipelago un po' sperduto nell'oceano Atlantico alla scoperta di lussureggianti e selvagge isole: le Azzorre.
Esse contano numerosi isolotti minori e 9 isole principali. Noi ne abbiamo visitate 4 spostandoci con vari voli interni, modalità che ho preferito rispetto a spostamenti in traghetto, ma di certo cosa non facile per chi non ama volare (per fortuna non è il mio caso): infatti, tra volo di andata/ritorno da Milano (non c'era un diretto) e voli interni (spesso molto brevi), in 9 giorni abbiamo preso 7 aerei. A questo si è aggiunta anche una traversata in gommone :-D. Se cercate un mix di natura, avventura, sport e relax, qui lo troverete.
Bene, iniziamo con la prima isola, la più abitata dell'arcipelago: São Miguel! I giorni trascorsi qui sono stati caratterizzati in particolare da due elementi: le ortensie e l'ananas.
Il viaggio è stato organizzato verso giugno, quindi proprio nel periodo di fioritura delle ortensie. Mai visto uno spettacolo simile! Giganteschi e fittissimi cespugli ai cigli delle strade e talvolta dei veri e propri tappeti di ortensie con tonalità prevalentemente bianca-azzurro-blu. Non immaginate quanti selfie e foto di gruppo ci siamo scattati con questo sfondo!
L'altro elemento è l'ananas perché nei dintorni di Ponta Delgada si trovano molte piantagioni: la prima fu creata nel lontano 1864 per sopperire alla mancata produzione di arance. Solitamente sono visibili le serre in cui vengono coltivati e qualche volta ci sono dei piccoli percorsi espositivi.
Dopo aver dato un'occhiata alle piantagioni di “Boa Fruta” (a Fajã De Baixo, Ponta Delgada) ci siamo diretti al punto ristoro dove abbiamo potuto assaggiare il delizioso frutto in tutte le sue forme: confettura, liquore, sorbetto, succo, il semplice frutto, le fantastiche pastel de nata ed anche il toast con l'ananas. Siamo tornati qui più volte per consumare sia spuntini mattutini sia merende-aperitivi salutari e gustosissimi.
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Marlena sta per iniziare una nuova, fantastica avventura: quella di storyboard artist presso la Nickelodeon. Una nuova routine, nuovi amici, un nuovo amore la attendono! E la cosa più bella è che Marlena lavorerà proprio sulla sua serie preferita, Danny Phantom, la stessa per cui ha aperto un blog su Tumblr molti anni prima e di cui parla tutti i giorni con le sue amiche fangirl. Ma c'è anche un mistero... perché il cartone animato su cui sta lavorando in studio non viene pubblicato, nonostante le puntate vengano regolarmente completate? Perché i suoi colleghi sembrano terrorizzati e diventano scontrosi ogni volta che lei solleva la questione? Per chi stanno lavorando davvero? Profondità oscure e insondate della realtà si nascono dietro sketch a matita, dubbi sulla natura stessa del mondo fanno capolino da sequenze animate, e forse Marlena riuscirà a liberare lo studio dalla cosa mostruosa che, ormai da vent'anni, tiene in ostaggio scrittori e animatori.
Una nuova storia dai Cactus di Fuoco! Una storia scritta proprio per voi. Sì, per te che stai leggendo queste parole!
Scoprite questo, e molto altro ancora, nel nuovo, divertente capitolo de "Gli dei in catene". Non perdetevelo ;)
#animazione#danny#dannyphantom#horror#horroresistenziale#meta#metaletteratura#moralitgrigia#nickelodeon#nicktoons#ocs#relativismo#vladplasmius#fanfiction#books#wattpad#amreading
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Camminando fra i boschi e l’acqua: Un viaggio a piedi in Europa sulle tracce di Patrick Leigh Fermor. Recensione di Alessandria today
Da Hoek van Holland al Corno d'Oro, un cammino alla scoperta dell'Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt
Da Hoek van Holland al Corno d’Oro, un cammino alla scoperta dell’Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt. Camminando fra i boschi e l’acqua di Nick Hunt è un libro di viaggio che rievoca l’impresa del leggendario viaggiatore Patrick Leigh Fermor, il quale attraversò l’Europa negli anni ’30. Settant’anni dopo, Hunt decide di ripercorrere lo stesso itinerario, partendo da Hoek van…
#Viaggio interiore#Camminando fra i boschi e l’acqua#cammino attraverso l’Europa#Corno d&039;Oro#cultura europea#Esperienze di viaggio#esplorazione a piedi#esplorazione culturale#Europa orientale#Hoek van Holland#identità europea#Incontri culturali#Istanbul#itinerario storico#leggende di viaggio#Libri di Viaggio#libro su Patrick Leigh Fermor#libro sul viaggio a piedi#libro sulla cultura europea#narrativa di esplorazione#narrativa di viaggio#natura e avventura#Neri Pozza#Nick Hunt#paesaggi europei#Patrick Leigh Fermor#riflessioni personali.#riflessioni sul viaggio#Stile poetico#storie di viaggio
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As the conspiracy reaches its finale, the Void Hunter joins the fight.
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LO SCAMBIATORE DI MONDI: IL BAMBINO parte seconda
Immagine creata con IA Anthea, con il bambino tra le braccia, camminava lungo il sentiero di terra battuta che conduceva alla sua casa sulla Terra. Il cielo era limpido, ma dentro di lei c’era solo confusione. La Terra non era la casa del bambino, in realtà un anziano. Doveva riportarlo sul mondo Bambino, ma lo Scambiatore non si sarebbe attivato per portarla in un luogo che non aveva più…
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#Asteroide Misterioso#Avventura Fantastica#Cascate Parlanti#Creature Magiche#Doni Magici#Elementi Naturali#Fantastico e Surreale#Magia della Natura#Melodie Magiche#Missione di Salvataggio#Mondi Paralleli#Musica e Magia#Portali Dimensionali#Urban Fantasy#Viaggiatrice tra Mondi
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L’AUTOBUS CHE PORTA IN GITA I CANI: CAPOLINEA FELICITÀ
Mo e Lee Thompson sono una coppia che vive in una piccola città dell’Alaska, Skagway, resa celebre da un originale progetto ideato proprio dai due coniugi, il Mo Mountain Mutts; un autobus che ogni giorno passa a prendere i cani degli abitanti del luogo per portarli in gita e fargli vivere gioiose avventure.
L’Autobus che fa regolari fermate programmate, porta gli animali domestici in luoghi dove trascorrere il tempo insieme, giocare e stare nella natura. Le loro storie sono spesso filmate e sono diventate celebri attraverso i social network dove hanno oltre 29 milioni di follower in tutto il mondo (cani compresi).
Tutto è iniziato grazie alla signora Mo che un giorno decise di dedicare del tempo per portare a passeggio alcuni cani del vicinato per intrattenerli durante la giornata in assenza dei proprietari. La notizia si diffuse rapidamente tra le famiglie degli amici a quattro zampe che incominciarono ad aderire in numero sempre maggiore. La donna decise così di procurarsi un autobus, di allestirlo per i nuovi pelosi ospiti offrendo loro un nuovo modo di svagarsi e di vivere momenti di felicità. Il marito Lee filma quotidianamente il trascorrere delle giornate, l’entusiasmo dei cani che aspettano l’arrivo del loro mezzo scodinzolando alla fermata, l’ingresso sull’autobus, il saluto con gli altri ospiti amici di avventura, l’entusiasmo di ritrovare il proprio sedile riservato così come i giochi in mezzo alla natura, il rientro a casa e il ritrovo con i proprietari alla sera. Il loro è diventato una sorta di telefilm, seguitissimo.
___________________
Fonte: Mo Mountain Mutts
Volonwrite per Mezzopieno
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"Due anni lui gira per il mondo: niente telefono, niente piscina, niente cani e gatti, niente sigarette. Libertà estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Così ora, dopo due anni di cammino arriva l'ultima e più grande avventura. L'apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore, suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia."
#IntoTheWild usciva in Italia il 25 gennaio 2007 💚
[fonte: Cinematographe.it https://www.facebook.com/cinematographe.it/photos/a.465142036864127/5207386292639654/?type=3]
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C'era una volta, in un piccolo villaggio circondato da boschi fitti e alti monti, una dolce bambina di nome Sofia. Sofia aveva quattro anni, con riccioli biondi e occhi scintillanti di curiosità. Viveva con la sua nonna in una casetta accogliente ai margini del bosco.Un giorno, mentre passeggiava nei prati fioriti, Sofia sentì un brusio inquietante provenire dall'ombra degli alberi. Era il grande lupo malvagio, un enorme animale nero con occhi gialli come il fuoco. Il lupo aveva una folta pelliccia grigia e denti affilati come rasoi."Che fai qui, piccola bambina?" ringhiò il lupo con voce minacciosa.Sofia, tremante ma coraggiosa, rispose con voce ferma: "Sto cercando dei fiori per la nonna. Chi sei tu, signor Lupo?
"Il lupo sorrise maliziosamente, rivelando i suoi denti aguzzi. "Sono il grande lupo malvagio, il terrore di questi boschi. E tu sei proprio la mia prossima preda!"
Sofia, senza perdersi d'animo, pensò velocemente a un piano per salvare se stessa e la sua amata nonna. "Ma signor Lupo, non sarebbe più divertente giocare insieme? Potremmo correre nel prato e saltare tra i fiori colorati!"
Il lupo, colto di sorpresa dalla proposta della piccola, accettò con un cenno del capo. "Va bene, giochiamo un po'. Ma sappi che alla fine sarai mia!"
Così, Sofia e il grande lupo malvagio trascorsero il pomeriggio a giocare spensierati nel prato, tra risate e corse allegre. Il lupo si era dimenticato per un momento della sua cattiveria, incantato dalla gentilezza e dall'innocenza della bambina. Ma mentre il sole calava all'orizzonte, il lupo tornò a mostrare la sua vera natura. Con un balzo fulmineo, cercò di afferrare Sofia con le sue enormi zampe artigliate. La piccola, però, aveva imparato la lezione della ruse e con astuzia si liberò dalla presa del lupo, correndo veloce verso casa.
"Non ti scapperai sempre, piccola!" ruggì il lupo, guardando Sofia allontanarsi al sicuro nella casetta di legno.
La notte cadde sul villaggio, portando con sé un'atmosfera di mistero e pericolo. Sofia raccontò alla nonna l'incontro con il grande lupo malvagio, e insieme decisero di mettere in atto un piano per proteggersi dalla sua furia.La nonna, una donna saggia e coraggiosa, sapeva che la ruse poteva sconfiggere anche il nemico più temibile. Preparò un grande pentolone di zuppa profumata e invitò il lupo a cena, sperando di ingannarlo con le sue abilità culinarie.
Quando il lupo bussò alla porta, attratto dall'odore delizioso che si diffondeva nell'aria, la nonna lo accolse con un sorriso gentile. "Vieni, signor Lupo, siediti a tavola e gustati questa zuppa calda. È fatta con ingredienti magici che rendono le persone buone e gentili."
Il lupo, affamato e ingolosito dalla promessa di bontà, si sedette e iniziò a mangiare con voracità. Ma mentre assaggiava il cibo delizioso, una strana sensazione di pace e gentilezza lo avvolse, facendogli dimenticare la sua malvagità.
"Questa zuppa è davvero deliziosa, signora Nonna. Mi sento stranamente... diverso," ammise il lupo con voce incerta.La nonna sorrise saggiamente, sapendo di aver conquistato il cuore del lupo con la sua astuzia e la sua bontà. "La bontà può trasformare anche il cuore più oscuro, caro lupo. Ora vai, e che la gentilezza guidi i tuoi passi."
Il lupo, commosso e grato per il gesto di bontà, si allontanò nel bosco, promettendo di non recare più danno al villaggio e alle sue abitanti.
Sofia e la nonna si abbracciarono felici, sapendo di aver sconfitto il grande lupo malvagio non con la forza, ma con la gentilezza e la saggezza.
E così, la piccola Sofia imparò che anche il più terribile dei nemici può essere sconfitto con la ruse e la bontà, e che il vero coraggio risiede nel cuore di coloro che sanno amare e rispettare ogni creatura del mondo.
Il villaggio riprese la sua quiete, e la piccola Sofia continuò a crescere nella saggezza e nella gentilezza, pronta ad affrontare ogni avventura con coraggio e astuzia. The End🥰
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Bellissimo articolo di #chiaradegliesposti pubblicato su #larivistaintelligente
Una immagine del serial televisivo
Fantascienza Favola Romanzo d'appendice
Omaggio a Outlander
Di CHIARA DEGLI ESPOSTI - 17 Dicembre 2024 - Storia, televisione
“Quando mi troverò di fronte a Dio, vorrò fargli molte domande, ma non gli chiederò della natura del tempo. L’ho vissuta.”
Così l’incantevole protagonista esprime l’essenza di una delle serie più belle che, se vi acchiapperà, avrete la fortuna di vedere per la prima volta: Outlander.
Outlander si offre allo spettatore come un vero e proprio sontuoso compendio barocco del canone amoroso e avventuroso occidentale, pescando a piene mani dal vostro, nostro immaginario letterario e cinematografico: da Barry Lyndon a Via Col Vento, passando per i più gustosi romanzi di appendice e di avventura della nostra infanzia, riuscendo a stupire e a emozionare come poco altro nell’offerta odierna delle storie tv.
Claire, infermiera militare britannica reduce di guerra, abituata agli orrori dell’ultimo conflitto mondiale nelle retrovie del D-Day, mentre tutti festeggiano la vittoria, è già straniera in patria e nel suo stesso mondo interiore. Intelligente e di buon cuore, irrequieta e vivacissima, ormai cambiata dal dolore e segretamente colpita da stress post traumatico che si manifesta soprattutto con i forti rumori, Claire non ha più confidenza con il marito Frank, dopo tanta guerra e tanta lontananza.
I due decidono di passare una “seconda luna di miele” in Scozia, una vacanza nei pressi del borgo medievale montano di Inverness, per cercare di salvare il matrimonio e tornare a riconoscersi.
Durante una passeggiata solitaria per raccogliere alcuni fiori, Claire viene attratta come da una calamita da un antico cerchio di pietre su un colle. La notte precedente lei e suo marito avevano assistito qui a una danza di un gruppo di persone del luogo, che avevano salutato l’alba di Samhain con un rito druidico.
Claire non lo sa, ma è una “viaggiatrice”. Qualche rara persona, forse per un retaggio magico, per qualche lascito genetico extraterrestre o costruito della stessa essenza misteriosa della Scozia, può entrare in una sorta di risonanza con certi cerchi di pietre che sono veri e propri portali verso il passato.
A Craigh Na Dun, nel cerchio di pietre, ipnotizzata dal loro canto che solo lei può sentire, Claire si appoggia ad una di esse e precipita nel tempo, in una vera e propria tana del bianconiglio che la scaraventa indietro di 200 anni, nel mezzo delle guerre tra Inghilterra e Scozia per la successione confessionale del trono tra Stuart e Hannover.
Questo inizio sorprendente è il prologo di un’avventura alla “Angelica” che attraverserà cinquant’anni di storia europea e americana nei tempi cruciali dell’illuminismo e delle Rivoluzioni.
Eventi che conosceremo dal punto di vista di Claire, attraverso il suo sguardo puro di eroina indomita e pronta ad attraversare tempo e spazio, per restare fedele al suo cuore e a ciò che è, sempre in dubbio se cambiare la storia che conosce, o lasciare che essa faccia il suo corso ineluttabile con il carico di dolore che ne deriverà.
Outlander è una favola difficile da inquadrare in un genere: parte come un racconto di fantascienza classica alla HG Wells, e finisce a raccontare le guerre continentali tra settecento e primi dell’ottocento, rappresentate come in un romanzo storico alla Walter Scott più che in un romance di costume e in costume – che comunque non mancheranno.
L’originalità di questa storia è la pausa di vent’anni tra i due ritorni “al passato” della protagonista, che si laurea in medicina nella Boston della Golden Age del secondo dopoguerra, diventa un abile chirurgo, cresce la figlia, ma infine sceglie di tornare nel settecento dal suo amore, il buio e violento, e insieme tenerissimo Highlander Jamie, quando entrambi avranno già qualche filo grigio tra i capelli. Claire è *sempre* straniera, “Outlander”, “Sassenach”, ovunque e in qualsiasi tempo si trovi. Claire è più vecchia di Jamie, e Jamie amerà la sua “Lesbia” con meraviglia e devozione, diventando grazie a lei un grande uomo leader di uomini.
Outlander è una rivisitazione elegantissima del classico romanzo d’appendice, con momenti meno riusciti e altri di una bellezza purissima che vi scalderà il cuore. Vi racconterà di famiglia, di onore, di ambiguità e odio; di fanatismo e di luce, di bontà e crudeltà, di destino e coraggio.
Vi racconterà di guerra e scelte, di come qualsiasi scelta, anche fatta per amore, o per salvare vite, significhi inevitabilmente prendere bivi che lasciano qualcosa o qualcuno indietro.
Vedrete “in diretta” un genocidio, la fine di un mondo e di una cultura ancora quasi medievale come quelli delle highland scozzesi, in cui si usavano ancora le spade secentesche di Toledo, per forza degli inglesi, autentici oppressori. Vedrete nascere l’America dalla Rivoluzione, vedrete scene di mare degne di Stevenson e dei suoi tesori nascosti, o di Patrick O’Brian e di Conrad con le loro tempeste. Conoscerete il mistero “azzurro” del potere di Claire di guarire, i segreti delle pietre e il “rumore” che sentono soltanto “i viaggiatori”; incontrerete Jack Randall, uno dei più oscuri e spaventosi antagonisti della storia della TV.
Amerete lo struggente Lord John, capo militare dei dragoni, nobilissimo e puro di cuore, che amerà e rispetterà Jamie per tutta la vita pur sapendo di non poterlo mai avere.
Vedrete la potenza della medicina del novecento che deve districarsi nel segreto tra le superstizioni del settecento: Claire, medico del novecento, rischierà più volte di finire al rogo come strega.
Non dimenticherete più personaggi che escono dallo schermo come fossero reali, recitati meravigliosamente, e finalmente liberi, nel loro candore ottocentesco, dal cinismo obbligatorio e dalla corrosività noiosa e d’ordinanza così prevedibili e uguali, cui sono condannati i caratteri nelle sceneggiature moderne.
Come sempre non è quello che si prende dall’immaginario collettivo ma è dove lo si porti, dice Jodorowsky. Elegantissimo pastiche di bellezza distillata, Outlander è un’avventura degna dei miei libri di bambina, e del ricordo di mia madre che per prima me li ha messi in mano.
Anche solo per quanto questa storia straordinaria mi abbia fatto pensare a lei, per me ne è valsa davvero la pena.
(Ogni sabato su Sky/Now, in corso la seconda parte della settima stagione, in attesa dell’ottava ultima nel 2026).
A Tribute to Outlander
By Chiara Degli Esposti – December 17, 2024
“When I stand before God, I’ll have many questions for Him, but I won’t ask about the nature of time. I’ve lived it.”
With these words, the enchanting protagonist captures the essence of one of the most beautiful series you could ever have the good fortune to watch for the first time: Outlander.
Outlander unfolds as a sumptuous, baroque compendium of Western romantic and adventurous canon, drawing freely from our shared literary and cinematic imagination: from Barry Lyndon to Gone with the Wind, with echoes of the most gripping adventure and serial novels of our childhood. It surprises and moves its audience in ways few other shows manage to achieve in today’s television landscape.
Claire, a British military nurse and war veteran, is accustomed to the horrors of the Second World War, having lived through the aftermath of D-Day. While the world celebrates victory, she feels like a stranger—not only in her homeland but also within her own soul. Intelligent, kind-hearted, restless, and vivacious, she bears the scars of pain and a hidden post-traumatic stress disorder that manifests strongly through her reaction to loud noises. Claire has grown distant from her husband Frank; too much war and too much separation have driven a wedge between them.
In an attempt to rekindle their relationship, they decide to take a “second honeymoon” in Scotland, near the medieval village of Inverness. During a solitary walk to collect flowers, Claire is inexplicably drawn to an ancient stone circle. The night before, she and Frank had witnessed a group of locals perform a ritual dance there to celebrate the dawn of Samhain.
What Claire doesn’t know is that she is a “traveler.” Certain rare individuals—perhaps due to a magical legacy, a genetic gift from another realm, or a deep connection to the mysterious essence of Scotland—can resonate with specific stone circles, which are actually portals to the past. At Craigh Na Dun, Claire, entranced by the sound emanating from the stones—a melody only she can hear—touches one of them and is suddenly thrown back in time. She lands two centuries earlier, right in the middle of the wars between England and Scotland over the Stuart-Hanoverian succession.
This extraordinary beginning sets the stage for an “Angelica”-style adventure that spans fifty years of European and American history during the pivotal eras of the Enlightenment and the Revolutions. Claire, with her pure, unyielding gaze, becomes an indomitable heroine who journeys through time and space, torn between staying true to her heart and grappling with whether to change the history she knows or let it unfold as destined, with all the suffering that entails.
Outlander is a tale that defies classification. It begins as a classic science fiction story in the vein of H.G. Wells but evolves into a historical epic akin to Walter Scott, chronicling continental wars from the 18th to early 19th century. Along the way, it incorporates elements of costume drama and romance, without ever losing its originality.
A unique aspect of the story is the twenty-year gap between Claire’s two journeys “back in time.” In the interim, she earns a medical degree in post-war Boston, becomes a skilled surgeon, and raises her daughter. Yet, she ultimately chooses to return to the 18th century for her love: Jamie, a Highlander who is as fierce and violent as he is tender and devoted. When they reunite, both bear the marks of time, but their passion remains undiminished.
Claire is always an outsider—an “Outlander,” a “Sassenach”—no matter the place or era. She is older than Jamie, yet his love for her only deepens as he reveres her with wonder, transforming himself into a great leader of men through her influence.
Outlander is an elegant reimagining of the classic serial novel. While some moments are less effective than others, the show offers instances of pure beauty that will warm your heart. It speaks of family, honor, ambiguity, and hatred; of fanaticism and light, kindness and cruelty, fate and courage.
It explores the sacrifices inherent in every choice, even those made for love or to save lives—choices that inevitably leave someone or something behind. Through Claire, you’ll witness a genocide: the obliteration of a culture, that of the Highland Scots, swept away by English power. You’ll see the birth of America, experience seafaring adventures reminiscent of Stevenson or Patrick O’Brian, and unravel the mysteries of Claire’s healing powers, the stones, and the “noise” only travelers can hear.
You’ll meet Jack Randall, one of the darkest and most terrifying villains in television history, and you’ll adore the poignant Lord John, a noble and pure-hearted soldier who loves Jamie unconditionally, knowing he can never have him.
Claire’s advanced medical knowledge often clashes with 18th-century superstitions, placing her at risk of being condemned as a witch.
The characters, brought to life with extraordinary performances, leap off the screen, feeling as real as they are unforgettable. Liberated from the forced cynicism of modern storytelling, they exude a refreshing, almost 19th-century candor that captivates.
As Jodorowsky said, it’s not about what you take from collective imagination but where you take it. Outlander, with its distilled beauty, is an adventure worthy of the books of my childhood and the memory of my mother, who first placed them in my hands.
For this alone—for the way this extraordinary story made me think of her—it was truly worth it.
(Every Saturday on Sky/Now. The second part of the seventh season is currently airing, with the eighth and final season expected in 2026.)
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