#cambiare lavoro
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Oggi ho beccato vicino l'ascensore il signore italiano dell'azienda in cui lavoro.
Io: buonsalve
Lui: ehilà! Madonna quest'app della Suica (carta prepagata per i treni, ndr)... sti giapponesi ste app non le sanno proprio fare
Io: ma comeee! Tecnologia così avanzata!!1!
Lui: eh sì, avanzata... fammi un fax che ti rispondo!
#la goduria che si prova a lamentarsi del paese ospitante non è di questo mondo#la volta scorsa ci siamo fatti una chiacchierata infinita di quanto sono bestie nei treni#manco con i 2 coinquilini sono cosi sulla stessa onda di odio#prob perché sono appena arrivati rispetto a lui che vive da anni#mi dispiacerebbe cambiare lavoro perché se lo perdo di vista addio#my life in tokyo#lavoro
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“Quando ci sembra che non possiamo cambiare le cose, dovremmo ricordarci che siamo qui soprattutto per cambiare noi stessi in meglio, e questo lo possiamo fare sempre. A pensarci bene lo possiamo fare ancora meglio proprio quando tutto sembra congiurarci contro… Anzi, diciamo che tutto sembra congiurarci contro proprio per spingerci a cambiare in meglio”.
[Ho preso questa citazione da un mio vecchio blog, purtroppo avendo un link corrotto non sono riuscita a recuperare l'autore. In ogni caso non cambia il contenuto].
#citazioni#crescita personale#crescita interiore#consapevolezza#spiritualità#volontà#cambiare#conosci te stesso#società#zombie#svegliatevi#verità#sistema#problemi#congiure#missione#lavoro su di sè
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È arrivato settembre, già da due settimane.
Beh,che dire, questa è la prima volta che mi sento davvero di dire che sono in procinto di cambiare qualcosa. Ma non come quando dici " rimando a settembre " e poi non lo fai.
No.
Questa volta sono decisa, ho deciso di mettermi davvero a posto.
Ho intenzione di dimagrire e tornare in forma? Perfetto,ricomincio con la dieta.
Ho intenzione di cambiare lavoro? Ho deciso di farlo per davvero,questa volta senza accettare abusi di potere o lavorare con l'ansia di procurarmi nuovamente cicatrici. Sono già a due, ben visibili, per un lavoro di un reparto che non ho assolutamente mai scelto. Noi giovani non abbiamo voglia di lavorare ? Certo, non abbiamo voglia di lavorare quando ci sentiamo trattati come schiavi,quando le condizioni di sicurezza sono quelle che sono , a volte anche la paga, e i colleghi pure,quando un tuo dito viene scambiato per un intero braccio e se possono,se ne approfittano. Non ho voglia di lavorare in posto in cui chi non fa niente viene premiato,e chi si fa il culo viene sfruttato.
Onestamente, non valgo meno dei soldi che prendo,mi sento di dire,non devo morirci dietro per pagarmi gli studi.
Ho intenzione di prendere scelte di vita che inevitabilmente mi porteranno ad accelerare i tempi? Perché no, per amore si fa.
Voglio sostenere un esame invece di 10 perché non sono riuscita a prepararmi? Perfetto,nessuno mi corre dietro.
Voglio prepararne 10? Buon per me, ci do dentro e va bene così.
È proprio vero che volere è potere, ed è inutile continuare a dire di rimandare qualcosa. Ho capito che ,se davvero vuoi cambiare, beh,non rimandi.
Non rimandi quando sei davvero stufo,ti prendi tutto ciò che ti meriti.
Non è una società in cui puoi permetterti di rimandare,quando ti si presentano le occasioni puoi solo sfruttarle e prendere una strada.
Non esistono scuse o vie di mezzo che tengano. Non ho più intenzione di vivere con i se,ma, forse, dovrei,potrei. Io posso,devo, e voglio.
Io mi amo e devo amarmi, perché se non lo faccio io non lo farà nessuno al posto mio, non ci sono fidanzati o famiglia che tengano.
La vita è tua,le scelte anche.
#pensiero personale#sfogo notturno#lavoro#la mia vita#studiare#stress#cambiare#settembre 2023#decisioni
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Bandiere rosse con falce e martello fuori, vip nei privè dentro: davanti al Twiga parte la raccolta firme dei comunisti per il salario minimo - la Repubblica
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Chiedilo a chi vota destra: a chi, davanti ad un'ingiustizia sul lavoro ad un collega, fa finta di non vedere o sull'ingiustizia che subisce, fa spallucce.
Chiedilo a chi fa figli "tanto per fare", in un Paese depresso da decenni, condannando la prole alla schiavitù.
Chiedilo a chi tirò le monetine a Craxi, e non ha fatto nulla per fermare Forza Italia e la Lega; chiedilo a chi va in Chiesa, prega dio, e lascia spiccioli in un pozzo pieno di soldi.
Chiediti cosa fai per cambiare tutto questo.
#chiedilo#destra#ingiustizia#lavoro#collega#finta#vedere#spallucce#figli#fare#schiavitù#prole#condannare#monetine#Craxi#Forza Italia#Lega#chiesa#pregare#dio#spiccioli#pozzo#pieno#soldi#cambiare#Chiediti cosa fai per cambiare tutto questo
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Il Libro di Chi Viaggia Ogni Giorno: Un Percorso tra Lavoro, Amore e Nuove Avventure. Di Alessandria today
Una riflessione su chi affronta viaggi quotidiani, che siano verso un lavoro, un amore o verso nuove scoperte, esplorando le motivazioni che spingono le persone a intraprendere questo percorso.
Una riflessione su chi affronta viaggi quotidiani, che siano verso un lavoro, un amore o verso nuove scoperte, esplorando le motivazioni che spingono le persone a intraprendere questo percorso. Ogni giorno, milioni di persone viaggiano verso una meta, che sia il luogo di lavoro, la casa di una persona amata o una destinazione che rappresenta l’ennesimo inizio di una nuova avventura. Che si…
#Amore#avventure di viaggio#Cambiamento#Crescita Personale#crescita professionale#emozioni durante i viaggi#esplorare il mondo.#Lavoro#lettura in viaggio#meditazione nei viaggi#Nuovi inizi#percorsi di vita#podcast durante i viaggi#riflessioni sui viaggi#routine lavorativa#scoperta del mondo#Scoperta di Sé#spostamenti lavorativi#spostamenti quotidiani#storie di viaggiatori#tragitto casa-lavoro#viaggi e sfide#viaggi per amore#viaggi per cambiare#viaggi per lavoro#viaggi quotidiani#viaggi romantici#viaggi significativi#viaggiatori di ogni giorno#Viaggio interiore
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QUANDO PERDERE IL LAVORO DIVENTA UN OCCASIONE
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita. Non vi è miglior citazione per intraprendere il capitolo “perdere il lavoro”, nel mezzo del cammino di un percorso lavorativo, ci si ritrova in un momento oscuro, dove si perdono le certezze di un futuro in seguito alla perdita del proprio lavoro, che sia dovuto a cause indirette alla nostra persona o che siano da imputare a noi stessi.
L’incubo peggiore della maggior parte delle persone è quella di non avere più una forma di sostentamento su cui vivere e, quando questo diventa realtà, a primo impatto il colpo è durissimo, soprattutto per chi ha un età avanzata, una famiglia sulle spalle o magari dei debiti.
Come primo sintomo inizia a salire l’ansia, ci si sente, frustrati sconvolti, disorientati e non nego anche abbastanza arrabbiati, soprattutto quando il motivo del licenziamento non dipende direttamente dal dipendente, e si inizia a porsi domande tra le quali “cosa ci aspetta per il futuro?”. Solo in un secondo momento si comincia a realizzare la necessità di capire come risolvere il problema.
La riflessione
Prima di cadere nella depressione più totale e quindi farsi prendere dall’ansia, si provi per un attimo a pensare a tutte quelle persone che vorrebbero inseguire e realizzare i propri sogni cambiando vita e professione, ma vengono fermati dalla stabilità di un lavoro fisso e da uno stipendio allettante.
Ecco, nella fase di licenziamento, ci si trova nelle condizioni di aver superato, anche se involontariamente, questo ostacolo, e non si è più soggetti a vincoli di questo tipo. Ci si ritrova costretti a dover decidere se mettersi alla ricerca di un altro lavoro (a seconda delle disposizioni) oppure cominciare a mettere in atto quel processo che possa portare alla realizzazione dei propri sogni.
Prendiamo per un attimo in considerazione tutte quelle persone che per un motivo o per un altro sono riusciti a cambiare professione e quindi vita; a differenza di tutti coloro che non hanno coraggio di cambiare, una delle classiche affermazioni è sempre stata: perché non l’ho fatto prima.
Non in tutti i casi un licenziamento è sempre e solo sinonimo di disperazione, capita per i più virtuosi che la notizia venga presa principalmente come una sfida per un cambiamento ed un’occasione per migliorarsi.
Un involontaria perdita del lavoro in taluni casi, potrebbe tranquillamente trasformarsi in un ottima occasione per poter rivoluzionare completamente la propria vita.
Le testimonianze
Non sono racconti di fantascienza, in passato molta gente ha superato le varie crisi rimboccandosi le maniche e reinventandosi, “ce lo raccontano Giulia, Matteo, Anna, Andrea e Silvia, che hanno saputo rinascere come fenici dalle ceneri della disoccupazione. La prima reazione, confermano, è sempre quella di cadere. Accade tuttavia che durante la discesa qualcosa in noi si smuova, facendosi spazio tra lo sconforto e spingendoci a rialzare il capo. Chiamatelo come volete: spirito di sopravvivenza, perseveranza, intelligenza. Il risultato è sempre lo stesso: si scopre una nuova forza, si riparte e magari si trova finalmente il coraggio di puntare sulle proprie passioni o realizzare quell’idea dimenticata nel cassetto. In giapponese, come del resto in greco antico, la parola crisi significa anche opportunità. «Ho imparato che il cambiamento va accolto e lasciato fluire», racconta Silvia Berra, ex psicologa in ambito risorse umane che dopo essere stata licenziata oggi si ritrova più realizzata di prima grazie al proprio laboratorio creativo Colors Lab. «Alcune cose vanno lasciate andare per raggiungerne altre», fa da eco Anna Marelli, prima architetto e ora artigiana di prodotti e gioielli in ceramica decorata e argilla. Stesso discorso per Matteo Marinai, che dopo aver perso l’impiego da cuoco si è reinventato chef a domicilio. «Mi sono detto: se devo rischiare, tanto vale che rischi per conto mio», spiega con orgoglioso accento toscano. E che dire di Andrea Capuzzo, che insieme ad altri 4 ex-dipendenti ha ricostruito ex novo l’azienda che li aveva lasciati a spasso?
Non stiamo parlando di persone che si sono arricchite dall’oggi al domani o che hanno avuto la rivelazione della vita. Il mito del grande sogno americano lo lasciamo ai cineasti di Hollywood. Quelle che vi raccontiamo sono tutte storie made in Italy di guerrieri della quotidianità, che ancora oggi combattono tutti i giorni con costanza per difendere il loro piccolo spazio di felicità.”
“Fonte Vanity Fair”
Queste sono solo alcune delle testimonianze di chi è riuscito a reinventarsi un lavoro, ma volendo ulteriori testimonianze, è possibile fare una ricerca sul web digitando “testimonianze reinventarsi un lavoro” ed ecco parte dei risultati della ricerca:
https://www.coachlavoro.com/re-inventarsi-un-lavoro-a-50-anni-la-storia-vera-di-roberto/
Il piano di bilancio di temporanea sopravvivenza
La prima cosa da fare sarà quella di mantenere la calma e calcolare approssimativamente il tempo che si avrà a disposizione per poter risollevarsi.
Nella maggior parte dei casi il licenziamento viene preceduto da un preavviso e, nonostante la fase di frustrazione, la prima cosa intelligente da fare è quella di sfruttarlo per farsi un idea del tempo immediatamente successivo alla cessazione del lavoro, calcolando il tempo di “sopravvivenza” a propria disposizione prima di trovarsi completamente con il c**o per terra.
Pianificare dunque il tempo a nostra disposizione è una prima fase fondamentale e deve prendere in considerazione vari fattori tra i quali:
La propria giacenza bancaria
L’ammontare del trattamento di fine rapporto
Una possibile buona uscita
Gli ammortizzatori sociali come l’assegno di disoccupazione
In base a questi fattori si dovrà stabilire per quanto tempo ancor potremmo usufruire di una somma di denaro mensile pari al proprio stipendio che veniva erogato prima della perdita del lavoro che possa permettere lo sviluppo di un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro.
Facendo una somma tra una giacenza bancaria, un trattamento di fine rapporto, un eventuale buona uscita ed importo mensile del possibile assegno di disoccupazione, sarà possibile stabilire quanto tempo si avrà a disposizione per la riorganizzazione della propria vita.
Se ad esempio, al pari del proprio ex stipendio di 1500 Euro avessimo:
TFR 10000 Euro
Giacenza bancaria 5000 Euro
Buona uscita 1000 Euro
Si avrebbe un totale di 16000 Euro, con un ipotetico assegno di disoccupazione di 900 Euro mensili per un anno.
Volendo continuare a percepire un entrata mensile pari al proprio ex stipendio di 1500 Euro mensili, si dovrebbero aggiungere all’assegno di disoccupazione di 900 Euro, la cifra di 600 Euro da estrapolare ogni mese dalla somma di tutte le risorse che abbiamo a nostra disposizione ovvero 16000 Euro quindi, 16000/600 = 26,66 mesi circa ovvero 2 anni circa. Considerando che l’assegno di disoccupazione mediamente è di un anno, e diminuisce con il tempo.
Una seconda fase da affrontare, è quella di cominciare a pensare in ad un taglio delle spese (soprattutto quelle superflue) e successivamente, ad un piano di spese intelligenti dove quello che necessita di essere comperato deve essere fatto in modo intelligente.
Se questo non fosse sufficiente, per implementare ancora di più il tempo di sopravvivenza e di riorganizzazione, sarà possibile mettere in vendita tutto il superfluo che si ha per casa, come per esempio l’usato o, se si ritiene necessario, anche tutti quei beni preziosi come l’oro.
In oltre, varrebbe anche la pena di prendersi informarsi sulla presenza di possibili altre sovvenzioni o sgravi fiscali, come per esempio il diritto agli sgravi sulle utenze domestiche per i possessori di un ISEE a basso reddito, che volta per volta vengono messi a disposizione dallo stato.
Non tutto il male vien per nuocere
(Si chiude una porta si spalanca un portone)
Uno dei primi consigli che mi sento di dare a livello psicologico, è quello di accettare il cambiamento, cambiare il proprio senso della realtà e riuscire a intraprendere un cambio di abitudini cercando di schiarirsi le idee su quello che si vuole e si deve fare giorno per giorno per poter così riuscire ad intraprendere una nuova routine.
Quando si parla di senso della realtà, si intende che questa è relativa, e può essere trasformata in qualsiasi momento.
Le possibili strade verso un cambiamento sono tre, tutte che portano ad una risoluzione di cambiamento e dipendono anche dall’età anagrafica posseduta.
Si hanno quindi 3 possibili vie da percorrere:
Mettersi alla ricerca dello stesso lavoro (data l’esperienza nel settore)
Cambiare totalmente settore rispetto alle proprie competenze lavorative
La ricerca di nuove fonti di guadagno indipendenti
Mettersi alla ricerca dello stesso impiego (data l’esperienza nel settore)
Se si è sempre stati convinti e soddisfatti della professione fino ad ora svolta, il problema potrebbe essere minore rispetto alla scelta di reinventarsi cambiare settore.
Se potenzialmente da un lato potreste avere un età avanzata in cui le probabilità di una nuova assunzione potrebbero risultare minori, dall’altra potreste sempre contare su un esperienza decennale o addirittura pluridecennale che sopprimerebbe l’handicap dell’età.
Si faccia conto che ripartire da zero, significa anche che nessuno conosce quei vostri piccoli difetti che potrebbero penalizzarvi anche in una possibile futura locazione di lavoro pertanto, non vi è occasione migliore per cominciare a lavorarci sopra per correggerli e, nello stesso tempo, migliorare i vostri pregi migliorando anche le qualità lavorative in possesso con qualche corso di aggiornamento oppure in modalità del tutto autodidatta.
Dal momento che sarete costretti cambiare azienda, fatelo nel miglior modo possibile, cercate luoghi di lavoro nelle vicinanze, sopprimendo così i costi di trasporto e risparmiando sul tempo di percorrenza.
Cambiare totalmente settore rispetto alle proprie competenze lavorative
Un'altra possibile alternativa, se l’età e/o le energie lo permettono, è di rimettersi in gioco reinserendosi in un percorso di formazione lavorativa differente da quella precedente, cercando la strada per reinserirsi all’interno di un nuovo settore.
In base alle condizioni sociali in cui ci si trova, esiste la possibilità di frequentare corsi formativi gratuiti per disoccupati, atti al reinserimento nel mondo del lavoro.
Ogni Regione d’Italia mette a disposizione (a seconda delle proprie risorse) dei corsi gratuiti per disoccupati che, con un po’ di impegno e di buona volontà, offrono la possibilità di cambiare professione. Ovviamente questo tipo di percorso diventa un tantino complicato per persone in età avanzata, in quanto le aziende difficilmente sono disposte ad assumere personale con poca esperienza ed età avanzata.
Le informazioni necessarie per poter accedere a questo tipo di percorsi potrete trovarli all’interno del sito del centro di formazione https://www.centrocfa.com/disoccupati-over-30-della-lombardia-nuovo-calendario-corsi-gratuiti/
La ricerca di nuove fonti di guadagno indipendenti
Come terza ed ultima opzione (soprattutto per soggetti di avanzata età che potrebbero anche ritrovarsi obbligati) rimane quella di mettersi in gioco staccandosi completamente dal lavoro dipendente, imboccando strade completamente differenti dai soliti canoni di lavoro, come per l’appunto una professione da Freelancer, imparando a gestire il proprio tempo ed i propri affari.
Una prima soluzione, sempre che la vostra ex professione sia sempre stata il sogno della vostra vita, è quella di sfruttare l’esperienza acquisita a proprio vantaggio, continuando a svolgere il proprio lavoro ma in piena autonomia. Tramite le competenze acquisite durante la vostra carriera professionale, con una piccola dose di capacità imprenditoriali, acquisibili con un po’ di impegno, buona volontà e con dei corsi, potreste avere l’occasione di continuare a svolgere il vostro lavoro in totale autonomia senza più che nessuno vi dia delle direttive che magari non avete nemmeno mai condiviso.
Una seconda alternativa nell’intraprendere una nuova attività da zero, è quella di dare agio alle proprie passioni. Sfruttare e sviluppare al meglio una propria passione risulta già da tempo una soluzione vincente per chi vorrebbe seriamente cambiare vita e gestire da soli il proprio lavoro decidendone orari e tabelle di marcia.
Anche in questi due ultimi casi, non solo è possibile un apprendimento da autodidatta per migliorare ancora di più le proprie capacità ma, è anche possibile appoggiarsi a tutte quelle risorse Regionali come i corsi gratuiti per disoccupati che, potrebbero permettervi di imparare qualcosa nella gestione di un azienda.
A questo punto, se siete veramente convinti di ciò che volete, avrete a disposizione un tetto massimo a livello temporale, nella quale dovrete cominciare a stabilire un programma ed una tabella di marcia che vi porti alla realizzazione del progetto di emersione. Una tabella di marcia che vi pianifichi passo per passo l’acquisizione di competenze che vadano da quelle tecniche a quelle organizzative che vi permettano di completare una lista di azioni che portino alla vostra meta.
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Lavoro sottopagato, salute ed economia: cosa si cerca di fare per cambiare da welfare a impiego necessario
Una nuova analisi della Health Foundation rivela che 3,7 milioni di persone (il 12% della popolazione in età lavorativa) sono attualmente al lavoro e riferiscono una condizione di salute “limitante il lavoro” che limita il tipo o la quantità di lavoro che possono svolgere. Questo numero è aumentato di 1,4 milioni negli ultimi dieci anni e corrisponde quasi al numero di persone con condizioni…
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#Alimentazione in Gravidanza#cambiare#cerca#economia:#impiego#lavoro#necessario#salute#sottopagato#uncategorized#welfare
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l'unica cosa divertente che ha mai scritto cs pacat è quando nelle interviste le chiedono dello yaoi e la sua risposta è sempre beh mi piace berserk. oggettivamente risposta più fuori di testa a tale domanda
#la odio come autrice ma cazzo quanto mi fa ridere#immagina fare una intervista per lavoro con un'autrice relativamente di successo e già le chiedi dello yaoi fa già ridere#e poi questa ti risponde parlando non solo di una cosa che non è uno yaoi ma persino dicendo secondo lei chi è il top nella ship. ma#io dovrei uccidermi davanti a lei per cambiare la traiettoria della sua vita per sempre penso.#a#se devi plagiare e rendere una cosa bella una merda almeno devi essere divertente a riguardo
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Grande Pablo Neruda:
Muore lentamente..
Chi non viaggia..
Chi non legge..
Chi non ascolta la musica..
Chi non è bravo a farsi guidare dai suoi occhi..
Muore lentamente..
Chi diventa schiavo dell'abitudine..
Chi usa la stessa strada ogni giorno?
Colui che non cambia mai le sue abitudini..
Chi non rischia di cambiare il colore dei suoi vestiti..
Oppure qualcuno che non parla con una persona sconosciuta..
Muore lentamente..
Chi evita la passione..
Un turbinio di sentimenti..
Quelli che fanno tornare la scintilla agli occhi..
Muore lentamente..
Chi non cambia direzione quando si sente apatico nel lavoro o nell'amore..
Chi non rischia per realizzare i sogni..
Chi non ha provato nemmeno una volta nella vita a ribellarsi ai consigli..
Vivi la tua vita
Non privarti della felicità
Pablo Neruda❤️
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mi sento strana.
i miei coetanei sono in giro perennemente a fare serata, oppure stanno la maggior parte del loro tempo libero in compagnia di amici, escono, e insomma stare da soli sembra non essere un'opzione. invece per me è normalità tornare dal lavoro e stare a casa, non avere impegni il venerdì o sabato sera, non avere amici da incontrare, cose da fare, o persone con cui stare.
vorrei trovare anche solo una persona come me, con le mie stesse abitudini, con la mia stessa voglia di non avere a che fare con la qualunque solo per un po' di compagnia, perché in fondo mi sento spesso da sola e a volte penso sia meglio essere come tutti, ma quando effettivamente mi affaccio là fuori, mi viene solo voglia di starmene per conto mio. sarà che sono tutti la fotocopia dell'altro, nessuno per cui valga la pena anche solo lontanamente condividere i miei spazi. chissà se incontrerò mai qualcuno che mi farà cambiare idea.
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se sono una brava persona non lo so, non posso dirlo io, così come se sono una persona intelligente o interessante o qualsiasi altro aggettivo positivo (o negativo che sia), l’unica cosa che sento è che qui non ho niente, sì ho degli amici a cui tengo e qualcuno di loro credo mi voglia anche bene (non tutti secondo me), ma ora sono in un punto di stallo nella mia vita in cui nel lavoro così come nella vita privata non c��è nessuno che crede in me, in qualsiasi accezione, non c’è una persona che mi guardi fiduciosa e questa cosa la sento, sento che non sto più bene qui e sono più i giorni in cui penso che voglio cambiare città che altro, non sono triste né arrabbiato né altro, semplicemente sento che qui ho fatto il mio, ce l’ho messa tutta per costruire qualcosa ma non sta andando e probabilmente non andrà mai perché forse semplicemente questo non è il mio posto e per quanto ci provi a farlo essere proprio non mi sento convinto
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Primo sintomo che ti stai staccando dai luoghi comuni.
#citazioni#cambiamento#cambiare#vivere#verità#consapevolezza#crescita interiore#crescita personale#se o sé#lavoro su di sé#conosci te stesso
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Siamo arrivati agli sgoccioli di questa seconda stagione di “Un professore”.
Ci sono state tante cose che mi hanno fatto storcere il naso, tante cose che avrei voluto cambiare e che mi hanno fatto domandare “Perché?”.
Non loro. Per quanto io abbia adorato il rapporto un pò travagliato tra Simone e Manuel, sono stati loro a rapirmi il cuore. Sarà stata la dolcezza che riservavano l’uno all’altro, gli sguardi in ogni loro scena o il fatto che, nonostante tutto, Simone fosse un sostegno per Mimmo e viceversa.
Ho letto tanti pareri, teorie e cose successe nella serie originale che potrebbero accadere anche nella nostra versione e mi si stringe il cuore. Si stringe al solo pensiero che loro non siano endgame, che qualcosa possa accadere negli ultimi due episodi.
Però li ho amati tanto che penso rimarrano nel mio cuore a lungo ❤️
Nicolas e Domenico hanno fatto un gran lavoro con Simone e Mimmo, lo penso davvero 🌸
#un professore#merlì#simone balestra#mimmo bruni#nicolas maupas#simone x mimmo#mimmo x simone#mimmone#simuel#rai#serie tv#piccolo pensiero che volevo condividere#fandom#fanart#un professore fanart#mimmone fanart#illustrazione#arte#illustration#art#queer artist#digital art#procreate#queer#queer ship#portrait#IO STO ANCORA PIANGENDO DOPO L’ULTIMO EPISODIO#la rai mi dovrà pagare la terapia#chi resiste fino a giovedì prossimo?#NON IO
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Mia madre, 48 anni, terza media.
È stanca del suo lavoro, non le piace più. Ha molti problemi di salute, e il suo lavoro la stanca ancora di più. Era un po' che voleva un lavoro d'ufficio, ma con il suo percorso scolastico, diciamocelo, le possibilità di assunzione sono pari a 0. Dopo mesi e mesi si decide, vuole tornare a studiare. Oggi è stata contattata dalla scuola, a numero chiuso, è stata selezionata. Inutile dire che è emozionatissima. Sembra una bimba a Natale.
"Domani andiamo a pranzo io e te, festeggiamo, perché sei stata tu a convincermi a tornare a scuola."
"Dove vuoi andare?"
"In quel sushi di cui tanto parlano"
"Sei sicura mamma? È sempre affollato.. tu.. non ami stare in mezzo alla gente, ne hai paura"
"Voglio andare. Se ho avuto il -coraggio- per iscrivermi a scuola, posso trovare il coraggio per pranzare in mezzo alle persone"
La amo. Non la riconosco. Amo la forza che sta trovando in sé stessa per cambiare vita. Mi commuove vedere quest'uragano sorridente. Erano anni che non la vedevo così felice.
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