#basso impero
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gregor-samsung · 9 months ago
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" – Goethe, di cui pochi di noi possono sperare di vivere un’esistenza piú piena e interessante, dichiarò sul letto di morte – aveva ottantadue anni – di aver provato in vita sua non piú di un quarto d’ora di felicità –. Nessuna alzata di sopracciglio fisica da parte sua – quel gesto non apparteneva al suo repertorio –, ma senz’altro metaforica, per non dire morale. Perciò l’intera classe acquisí il dato e cominciammo a discutere chiedendoci se essere un grande – o anche un modesto – intellettuale significava votarsi all’infelicità, e se le persone sul letto di morte pronunciassero frasi come quella (cosa che a noi pareva palesemente improbabile) perché non ricordavano, o perché sminuire un aspetto cosí rilevante della vita poteva renderli meno restii ad accettare la morte. A quel punto Linda, che non temeva mai di esprimere idee che il resto di noi trovava ingenue, se non imbarazzanti, suggerí: – Forse Goethe non aveva trovato la donna giusta. In presenza di un altro docente, ci saremmo sentiti autorizzati a ridacchiare. Ma EF, per quanto rigorosa nell’esposizione del proprio pensiero, non si mostrava mai sprezzante riguardo ai nostri contributi seppur miseri, o sentimentali, o penosamente autobiografici. Al contrario, trasformava la paccottiglia delle nostre idee in concetti degni di interesse. – È certamente doveroso considerare, non solo nel nostro corso, ma anche fuori di qui, nelle nostre vite turbolente e burrascose, l’elemento casualità. Il numero di persone che arriviamo a conoscere nel profondo è curiosamente esiguo. La passione ci può portare violentemente fuori strada. E la ragione può fare lo stesso. Il nostro patrimonio genetico ci può tarpare le ali. Come pure il nostro passato. Non capita solo ai reduci di soffrire di disturbo da stress post-traumatico. Spesso è la conseguenza inevitabile di un’esistenza sublunare apparentemente ordinaria. A queste parole Linda non poté non assumere un’espressione vagamente compiaciuta. "
Julian Barnes, Elizabeth Finch, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, 2024¹, pp. 17-18.
[Edizione originale: Jonathan Cape publishing, London, UK, 2022]
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sayitaliano · 2 years ago
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Italia: Medieval Era (1)
As requested, a bunch of posts (3) about Italy in the Medioevo and during the Impero Romano (I should start with the latter to give you a proper historical timeline but... yeah, let's make things "funnier").
Italy has been through a various amount of sudden situations and events during its history, but this is especially true when it comes to the Medieval Era. The start of this historical period coincide with the end of the Impero Romano d'Occidente (476 d.C. = after Christ, in Italian it's "dopo Cristo"), while its end is determined by the "Discovery of America" by Colombo in 1492. We generally talk about Alto Medioevo (V-XI century, year 1000) and Basso Medioevo (XI-XV century).
In the Alto Medioevo begins the Era of the Romans and Barbarians Kingdoms in the feudatory's area of Italy: first it was Odoacre with the "Eruli" and then Teodorico with the "Ostrogoti". In the Southern part of Italy, it was Arabs trying to invade our Nation. In the years 535 and 553 d.C., the "Guerra Gotica" between the Ostrogoti and the "Bizantini" of Giustiniano (Emperor of the Impero Romano d'Oriente) took place: at the end, Giustiniano had been able to take control of all the old Impero Romano d'Occidente's areas especially after the Assedio di Napoli and the Assedio di Roma which allowed him to reach Milano and destroy it and conquer Ravenna as well. This war caused lot of poverty, destruction and plague epidemic in Italy, whose cities lost population (also cause the population tried to save themselves and hide on the mountains or the countrysides, which allowed them also to upgrade the ruralization process started in the V century).
The Longobardi though, already few years after the end of the Guerra Gotica, could conquer some of the Italian Region (others stayed under the control of the Bizantini for centuries): they made Pavia their capital city and basically reached the whole Northern Italy (except for some parts of Liguria and Veneto, which fell later on). So by the end of the 7th century, Italy had been divided into two Kingdoms. Side note: Costante had been the first Imperatore Bizantino to actually live in Italy, in Siracusa, but cause of the way he destroyed the Churches and raised taxes, he got assassinated while he was taking a bath. ...Does this remind you of someone else?
In the 8th century the Longobardi could conquer some more areas (also cause the Bizantini kept a political line that wasn't very accepted by the population, so there were lot of revolutions in the Bizantini's areas). This situation worried the Pope who started fearing the loss of his Ducato romano, and therefore he called for the new king of the "Franchi", Pipino il Breve, for help: he could retake control of some of the areas fallen in the hands of Longobardi, and this signed the start of the Stato della Chiesa.*
Later on, the Pope called again the Franchi for help: the new king Carlo Magno could conquer Pavia and became the new king of Longobardi and Franchi together. Under the protection of the Pope, Carlo could win more and more areas and became the Imperatore d'Occidente. At the same time, some areas under the control of the Bizantini, gained more indipendence under their own governors.
A few years after, Carlo Magno, after a battle against the Bizantini, could obtain to become the Imperatore (not of Romani though: this became possible only after the year 1024), with the famous "Trattato di Aquisgrana". With the loss of power by the Longobardi and the start of the Kingdom of the Franchi by Carlo Magno and his sons and nephews, we could say the Regnum Italiae (The Regno d'Italia = the Sacro Romano Impero) was born.
At this point, many wanted to be crowned King of Italy, despite it became a natural right for the Romani/Franchi Orientali (kings of Germany): they all used to be crowned in Pavia or rarely Milano.
Years after, Italy, being part of the Impero Carolingio, became the target of many invasions from Unni, Saraceni and other external populations that only wanted to loot around. With time, the aristocracy tried to find ways to be able to vote for the king as well: this made the actual kings in need to become closer to the aristocracy and gain their political and military favours.
*During the whole Alto Medioevo the Stato della Chiesa with its "potere temporale" (through which the Pope could basically control some areas of the Center of Italy) was the only mean that allowed the Latin culture to survive. Christianity helped the Romans and the Germans to connect and integrate their rules together and give birth to the European culture and also to many Universities. Medieval monks were able to protect and store many different pagan and arabic texts (medicine, math and philosophy) which were of huge help for our culture.
(wikipedia)
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ivanvolkovroleplay · 2 years ago
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Pogroms in nome di proteggere la fede cristiana ortodossa a causa del pericolo del re malvagio e iniquo ebreo di Israele:
*Dopo la rimozione delle statue di idolatria come quelle di Lenin e di Stalin che erano entrambi ebrei molto pericolosi, Ivan VII fece anche abolire la festa della liberazione di Auschwitz e fece invece festeggiare il martirio dei Romanov proclamati ancora una volta santi in modo ufficiale il giorno 17 luglio in cui i Romanov erano stati uccisi barbaramente e disumanamente a causa degli ebrei bolscevichi quindi il 27 gennaio è stato bannato,bloccato e censurato in tutta la Russia specificando che è un falso storico per rafforzare il potere ebraico che anche i Protocolli di Zion avevano avvisato del pericolo e specifica anche che non è una festa cristiana ma una festa ebraica bolscevica e quindi la sinagoga di Satana non è più benvenuta in Russia.
Subito dopo, gli ebrei russi piangono e si offendono minacciando di distruggere l'Europa e il cristianesimo  attraverso le armi nucleari e i terroristi e Ivan VII risponde invece che Israele sarà invasa e distrutta con le armi nucleari insieme al loro falso messia e al loro falso profeta, subito dopo la polizia russa inizia a fare arrestare i ricattatori ebrei russi e li manda in Siberia facendoli lavorare in modo forzato, morire di stenti,morire di malattia e li farà abortire e sterilizzare ogni giorno se non ritirano i loro ricatti anticristiani poi ci sono pochi ebrei russi che sono stati risparmiati dai pogroms per motivi che non loro non credono a nessun messia ebreo e sono più neutrali.
Il Sacro Romano Impero e il quarto reich supporta le azioni di Ivan VII in nome di proteggere la fede cristiana quindi fa consegnare gli ebrei italiani,austriaci e tedeschi alle autorità russe per farne ciò che vuole degli ebrei sionisti ricattori: ucciderli,torturarli,farli abortire, sterilizzarli e trasformarli in oggetti attraverso le loro ceneri per motivi che gli ebrei non capiscono nulla che Abu Qasim Muhammad è un distruttore nato e odia l'amore e il genere umano perché è Satana lui stesso, allo stesso tempo Heinrich III spera che in qualche modo i suoi alleati israeliani Jacopo Levi e Amir Menashe capiscono i loro errori e si convertano al cristianesimo in modo libero e con l'anima se proprio non desiderano continuare a vedere Abu Qasim Muhammad uccidere brutalmente i cristiani e I musulmani sunniti, anche il Sacro Romano Impero risparmia pochi ebrei, quei ebrei che rifiutano di riconoscere Abu Qasim Muhammad ed Ephraim Werner come i loro messia ebrei Ben David e Ben Joseph.
Ivan VII cita una frase della Profezia di Ezechiele che riguarda proprio appunto a un principe malvagio di Israele:
"A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della tua iniquità finale,  così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato.  In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò"
Ezechiele 21: 30-32
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valeria-manzella · 4 months ago
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\I grandi del mondo si costruiscono imperi con il dominio e la forza\Non così in Dio\Lui non ha troni, si cinge un asciugamano, s’inginocchia davanti a ciascuno, il suo impero è quel poco di spazio che basta a lavare i tuoi piedi\Da lì, dal basso cerca gli occhi d’ogni figlio, cerca le mie ferite per fasciarle con bende di luce\Essere sopra l’altro è la massima distanza possibile dall’altro\Dio invece si pone alla massima vicinanza\ai tuoi piedi\Ermes Ronchi\
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miblogstory · 11 months ago
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Dalla scalata con Italiacom al carcere, vi ricordate di Salvo Castagna? E' latitante da oltre un mese
La parabola dell'imprenditore-cantante partito dal quartiere Malaspina ha toccato il suo punto più basso quando una condanna per uso fraudolento di carte di credito e inadempienza degli obblighi familiari è diventata definitiva. In regime di semilibertà, ha fatto perdere le sue tracce da un mese giustificandosi di essere "un diplomatico delle Isole di Vanuatu"
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Qualcuno si ricorderà di Salvatore Castagna, l’imprenditore che aveva iniziato la scalata verso il successo creando un impero con diverse società che operavano nel mondo della comunicazione e della telefonia. Dopo il sequestro dei beni, e il dissequestro disposto dalla Cassazione, di lui non si è saputo più nulla. Probabilmente in pochi sanno che l’imprenditore, che aveva conquistato un certo seguito anche grazie alle sue doti canore, sta scontando dal 2023 una pena detentiva al Pagliarelli in regime di semilibertà vigilata. Ma dall'inizio di quest'estate ha fatto perdere le sue tracce. Dov'è ora Salvo Castagna? E' quello che si chiedono la Procura e le forze dell’ordine da quasi un mese, ovvero da quando non ha fatto più rientro in carcere dove aveva l’obbligo di andare a dormire dopo aver concluso, su permesso del giudice, la sua giornata di lavoro in una banca a Palermo. A oggi risulta dunque latitante e ai procedimenti subiti in passato, alcuni definitivi e altri ancora pendenti in appello, si aggiunge una nuova accusa, quella di evasione, che ha provato a respingere sostenendo tramite il suo avvocato di essere un "Trade commissioner"
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complaintreviews · 7 months ago
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Dalla scalata con Italiacom al carcere, vi ricordate di Salvo Castagna?
La parabola dell'imprenditore-cantante partito dal quartiere Malaspina ha toccato il suo punto più basso quando una condanna per uso fraudolento di carte di credito e inadempienza degli obblighi familiari è diventata definitiva. In regime di semilibertà, ha fatto perdere le sue tracce da un mese giustificandosi di essere "un diplomatico delle Isole di Vanuatu"
Qualcuno si ricorderà di Salvatore Castagna, l’imprenditore che aveva iniziato la scalata verso il successo creando un impero con diverse società che operavano nel mondo della comunicazione e della telefonia. Dopo il sequestro dei beni, e il dissequestro disposto dalla Cassazione, di lui non si è saputo più nulla.
Probabilmente in pochi sanno che l’imprenditore, che aveva conquistato un certo seguito anche grazie alle sue doti canore, sta scontando dal 2023 una pena detentiva al Pagliarelli in regime di semilibertà vigilata. 
Ma dall'inizio di quest'estate ha fatto perdere le sue tracce. Dov'è ora Salvo Castagna? E' quello che si chiedono la Procura e le forze dell’ordine da quasi un mese, ovvero da quando non ha fatto più rientro in carcere dove aveva l’obbligo di andare a dormire dopo aver concluso, su permesso del giudice, la sua giornata di lavoro in una banca a Palermo.
A oggi risulta dunque latitante e ai procedimenti subiti in passato, alcuni definitivi e altri ancora pendenti in appello, si aggiunge una nuova accusa, quella di evasione, che ha provato a respingere sostenendo tramite il suo avvocato di essere un "Trade commissioner"
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cleliaaconti · 9 months ago
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Datazione: Il sarcofago di Giunio Basso risale al 359 d.C.
sarcofago di Giunio Basso
Materiale: È realizzato in marmo, una scelta comune per i sarcofagi di alta qualità dell'epoca.
Dimensioni: Misura circa 2,4 metri di lunghezza.
Provenienza: Fu ritrovato a Roma, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dove Giunio Basso era stato sepolto.
Committente: Il sarcofago fu realizzato per Giunio Basso, un influente senatore romano che ricoprì la carica di praefectus urbi, ovvero prefetto della città di Roma.
Iconografia: La decorazione scultorea del sarcofago è suddivisa in due registri (fasce orizzontali). Essa rappresenta scene dell'Antico e del Nuovo Testamento, tra cui:
Il sacrificio di Isacco
La cattura di Pietro
Gesù entrante a Gerusalemme
Il processo di Cristo davanti a Pilato
La traditio legis (Cristo che consegna la legge a Pietro e Paolo)
La resurrezione di Lazzaro
Stile: Il sarcofago mostra un misto di stili romano classico e cristiano, con figure scolpite in altorilievo che dimostrano una forte influenza della scultura romana del tardo impero, ma con soggetti cristiani.
Significato: Questo sarcofago è significativo perché rappresenta la fusione tra cultura romana e cristiana, indicando il passaggio del cristianesimo da una religione perseguitata a una religione accettata e prominente all'interno dell'élite romana.
Attuale ubicazione: Oggi, il sarcofago è conservato nei Musei Vaticani.
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enkeynetwork · 1 year ago
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giancarlonicoli · 1 year ago
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4 ott 2023 18:33
PERCHÉ JOHN ELKANN NON VUOLE CHE SIA RESO PUBBLICO IL SUO PATRIMONIO DI OPERE D’ARTE? – GIGI MONCALVO: “TEME CHE SI SCOPRA UNA COSA POCO COMMENDEVOLE? L'IPOTESI PIÙ PROBABILE: HA PAURA CHE SUA MADRE SCOPRA CIÒ CHE GIÀ SA. E CIOÈ CHE MOLTI DIPINTI NON APPARTENGONO A LUI, MA A MARGHERITA” – “QUESTO ‘OCCULTAMENTO’ DIMOSTRA CHE L’ACCORDO CHE LE HANNO SOTTOPOSTO È ANNULLABILE. SE TALE ‘AGREEMENT’ NON È VALIDO,  TUTTO CIÒ CHE JOHN HA RICEVUTO DALLA NONNA, A PARTIRE DALLA DICEMBRE, POTREBBE PORTARE ALLA CANCELLAZIONE DELL’ASSETTO DI CONTROLLO DELL’IMPERO…”
1. L’ALTRO TESORO SPARITO DI GIANNI AGNELLI – S’INFITTISCE IL CASO DELLE 400 OPERE D'ARTE APPARTENUTE ALL'AVVOCATO E ORA AL CENTRO DELLA DISPUTA EREDITARIA TRA MARGHERITA AGNELLI E I SUOI TRE FIGLI, JOHN, GINEVRA E LAPO ELKANN - SECONDO “PANORAMA”, LA STIMA DI 213 MILIONI DI EURO SAREBBE ERRATA, CON VALORI PIU' BASSI DEL REALE - TRA QUADRI DI KLIMT, MONET E PICASSO, IL VALORE SAREBBE DI OLTRE 2 MILIARDI – DOVE SONO FINITE LE TELE CHE ERANO CUSTODITE IN CAVEAU SVIZZERI?
2. LA DISPUTA SUI QUADRI DEGLI AGNELLI METTE A RISCHIO I POTERI DI ELKANN
Estratto dell’articolo di Gigi Moncalvo per “Panorama”, pubblicati da “La Verità”
Si è persino rivolto al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, che gli ha dato ragione. John Elkann si è opposto al fatto che venga reso pubblico l’elenco delle opere d’arte di cui è in possesso. Perché? Motivi di sicurezza? No di certo dato che le sue residenze, a Torino e a St. Moritz, sono inaccessibili e sorvegliate dalla security che fa capo all’ex impero Fiat.
John teme forse che si scopra una cosa poco commendevole, e cioè che non si è messo in regola con le leggi italiane secondo cui le opere di particolare pregio devono essere «notificate» dal proprietario e denunciate alle Belle arti, vincolandole qualora siano ritenute di «interesse nazionale»? Chissà.
Certo che sull’osservanza delle leggi Elkann ha già dato una precedente clamorosa dimostrazione tenendo celati per più di vent’anni, fino al luglio 2022, i documenti della società Dicembre […].
Altra ipotesi, la più probabile: Jaky ha paura che grazie a questo elenco ufficiale sua madre scopra ciò che già sa. E cioè che molti dipinti che il figlio ha appeso alle pareti delle sue case o alle fredde lastre in metallo dei cupi caveau di Ginevra, Zurigo, Chiasso, non appartengono a lui, che le ha ricevute dalla nonna Marella, ma a Margherita in virtù del suo titolo di unica erede di Gianni Agnelli (la mamma le aveva in usufrutto fino alla propria morte).
Il fatto è che Margherita rischia di fare del male anche a se stessa: se l’elenco dei quadri nelle mani di suo figlio venisse reso pubblico, il ministero della Cultura potrebbe attivare i carabinieri del nucleo per la tutela artistica
[…] l’elenco delle opere della Collezione Agnelli venne stilato alla fine del 2003 in sede di «spartizione» tra le due eredi. Solo che il duca di Beaufort, aristocratico mercante d’arte di Gianni e Marella, ha redatto un elenco di 309 opere attribuendo loro un valore molto basso. In realtà i capolavori erano circa 150 in più, i più pregevoli di tutti.
Solo a Villa Frescot a Torino ce ne sono 75 «sfuggiti all’attenzione di Somerset», a Villar Perosa altri nove, per non parlare di quelli racchiusi nei caveau in Svizzera, non inclusi nel primo inventario con la scusa che i luoghi in cui si trovavano non erano più tra le pertinenze di Donna Marella (in primis la penthouse di Park Lane a New York e lo chalet di Chesa Alcyona a St. Moritz «regalato» a John).
Tra l’altro, il confronto tra questi quadri mancanti dal primo inventario e quelli emersi dall’elenco che Margherita ha potuto stilare dopo la morte della madre […] ha una conseguenza ulteriore.
Le consente cioè di avere una prova che questo «occultamento» dimostra come fosse stata «ingannata» e che l’accordo che le hanno sottoposto è annullabile. Se tale «agreement» non è valido ecco che anche tutto ciò che John ha ricevuto dalla nonna, a partire dalla Dicembre, potrebbe portare alla cancellazione dell’assetto di controllo dell’impero [...].
L’erede di Gianni Agnelli si è rivolta ai pm di Milano segnalando che nel box numero 253, una delle «cabine extraterritoriali dei Magazzini generali con Punto Franco Sa di Chiasso», erano custodite almeno otto opere che le appartengono [...]. Ma le telecamere interne hanno dimostrato che tre giorni prima il contenuto del caveau era stato trasferito in un’altra camera blindata.
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personal-reporter · 2 years ago
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Sagra della Tira 2023 a Cairo Montenotte
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Dal 6 al 9 luglio a Cairo Montenotte, in provincia di Savona, torna la Sagra della Tira, omaggio a un cibo tipico della zona,  un panino cotto in forno impastato con la salsiccia. Oggi la sagra della Tira è un evento molto sentito dai cairesi e coinvolge anche turisti provenienti un po’ da tutta la Liguria e dal Basso Piemonte, organizzata grazie al lavoro di gruppo e sinergia che lega da sempre i componenti del direttivo della pro loco per un programma sicuramente ricco e soddisfacente, fatto di buon cibo e tante risate. Il nome di Cairo deriva dal latino medioevale cairum, a sua volta nato dalla radice del ligure antico car, con il significato di pietra o rocca.  Ritrovamenti archeologici di vari manufatti confermerebbero che il territorio venne abitato dall'uomo primitivo già in epoca neolitica e nel vicino comune di Roccavignale è stata rinvenuta una sepoltura con tre dolmen, mentre bracciali e altri piccoli manufatti in bronzo di epoca successiva sono attualmente conservati presso il museo delle antichità archeologiche di Torino. Dopo la conquista da parte dei Romani del territorio ligure, la val Bormida fu attraversata dalla via Emilia Scauri, opera del censore Marco Emilio Scauro del 109 a.C., che metteva in diretto collegamento Derthona (Tortona) e Vada Sabatia (Vado Ligure) e a Cairo sorgeva la stazione di Canalicum. La rete viaria fu ampliata con la costruzione della via Julia Augusta, voluta da Augusto nel 13 a.C. per assicurare il collegamento con le province galliche e a Cairo, dove oggi c’è  il santuario di Nostra Signora delle Grazie, sono stati ritrovati diversi manufatti romani e i resti di un'antica villa rustica d'epoca imperiale. Il toponimo Cairum è attestato per la prima volta in un documento del 967 sulla decisione dell'imperatore Ottone I di Sassonia di donare ad Aleramo delle terre devastate, in passato, da incursioni longobarde  e saracene, fu poi feudo dei marchesi del Vasto, all’inizio del XV secolo il territorio fu diviso tra il Marchesato del Monferrato e il Ducato di Milano, nel 1736 passò ai Savoia e, dal 1796, fu assoggettato da Napoleone Bonaparte. Nel 1796 si combatté, nei pressi del centro di Montenotte, la prima battaglia vittoriosa della Campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte, ricordata come la Battaglia di Montenotte. Con la dominazione francese il territorio di Cairo venne costituito in municipalità del Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all’interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel I cantone, della Giurisdizione di Colombo e, dal 1803, centro principale del I cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero Francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 il paese venne inserito nel Dipartimento di Montenotte, creato in ricordo delle prime fortune di Napoleone, che comprendeva gli attuali territori delle Province di Savona e Imperia. Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo gli accordi del Congresso di Vienna del 1814, e nel Regno d’Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio venne compreso nel IV mandamento di Cairo del Circondario di Savona, facente parte della Provincia di Genova; ma solo con la costituzione della Provincia di Savona nel 1927 il territorio cairese venne assegnato alla nuova circoscrizione provinciale. Nel 1880 i comuni di Carretto e Rocchetta di Cairo vennero aggregati al Comune di Cairo Montenotte, che nel 1929 assorbì anche parte dei territori dei Comuni di Santa Giulia e Brovida, con la restante parte che venne assegnata al borgo di Dego. Read the full article
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ «Vi era una donna allora in Alessandria — narra la Storia ecclesiastica del contemporaneo Socrate [Scolastico], avvocato alla corte costantinopolitana — il cui nome era Ipazia. Costei era figlia di Teone, filosofo in Alessandria, ed era giunta a un tale culmine di sapienza da superare di gran lunga tutti i filosofi della sua cerchia, ricevere in eredità (diadochè) l'insegnamento della scuola platonica derivante da Plotino, esporre a un libero uditorio tutte le discipline filosofiche [...]. Da ogni parte accorrevano a lei quanti volevano filosofare.» Ipazia «aveva raggiunto un tale vertice d'efficacia nell'insegnamento, ed era così giusta e saggia e così straordinariamente bella e attraente» che gli allievi s'invaghivano di lei, si legge in Suida, il lessico bizantino del X secolo, nel lungo articolo intitolato Ipazia, o della faziosità degli Alessandrini. Le notizie di Suida derivano da due narrazioni, oggi perdute, del tempo di Giustiniano: quella, vera o presunta, di Esichio di Mileto e la Vita di Isidoro, ultimo sacerdote del tempio di Serapide, composta dall'ultimo scolarca dell'Accademia di Atene, il neoplatonico Damascio; di questa ci restano assai scarni frammenti. È presumibile sia la prima a dichiarare che Ipazia, «essendo per natura più dotata del padre, non si fermò agli insegnamenti tecnico-matematici praticati da lui ma si diede alla filosofia vera e propria, e con valore: pur essendo donna ella indossava il tribon [il mantello dei predicatori cinici] e andava per le vie del centro della città a spiegare pubblicamente a chiunque volesse ascoltarla Platone, Aristotele o qualcun altro dei filosofi.» “
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Brano tratto da Ipazia, l’intellettuale, saggio di Silvia Ronchey raccolto in:
AA. VV., Roma al femminile, a cura di Augusto Fraschetti, Laterza (collana Storia e Società), 1994¹; pp. 214-15.
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sayitaliano · 2 years ago
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Italia: Medieval Era (2)
(part 1)
In the Basso Medioevo though, it was the "lotta per le investiture" of the bishops-counts (fight for the investitures) taking the biggest part: they were both vassals of the Emperor to control smaller areas but they were also bishops. So, both the Emperor and the papacy wanted to be in charge of their nomination, but it was also true that there was the Privilegium Othonis (created by the Emperor Ottone I) which allowed a Pope to be elected only after the Emperor approval.
In 1075, the Emperor Enrico IV and the Pope Gregorio VII changed things. The Pope declared that it was only on him to nominate bishops therefore the Emperor declared the Pope as deposed. Gregorio excommunicated Enrico who went to Canossa where he publicy humiliated himself in order for the Pope to withdraw his excommunication. But he got excommunicated again after a few years: he then nominated an "AntiPope", Clemente III, and tried to conquer Roma but the Normanni (allies of the Pope), pushed him away. This caused lots of lootings in Italy and the Pope had to hide himself as well.
The fight between the Emperor and the Pope went on for many years: many battles started also inside the Church (the abjection and the corruption were high) which allowed many different religions to originate and take place, from the pauperism to the Cluniacs, only to mention a couple.
Many cities started to rebel against their governments (in particular the Barbarians ones), but also against the possibility to buy and sell offices given by the Church. It's exactly in these years that the Cavalieri Crociati started their battles in Terra Santa.
Around the XI century, things become more stable in Italy: the Normanni take place in Normandy and Southern Italy, and the others Barbarians stop looting our coasts and villages. The population can recover in number and also the ruralizations gets improved thanks to the use of the plow and the usage of the very well known by Italian kids in elementary school "rotazione triennale delle colture" (the 3-years crops rotation). People come back to the cities and this helps also tradings and crafts to expand: a new medium class of bankers and traders is born, and they do not really appreciate the upper class.
There's also a great cultural movement and growth: the University of Bologna is created in these years as well (it's the oldest University of the Western side of the world). Many cities of the North and Center of Italy decide to move away from the feudatary politics: this is how the "liberi Comuni" were orginated. A "podestà" that is above the parts, is put in control of them; new corporations of workers that belong to the same field are organized. [In my hometown they all had their personal area in which they could sell their products on the market road in the city center: in a small square, for example, one side was for the furrier, another for the butchers... and so on. Their corporations' sites were grouped in specific buildings near the podestà's building. In the same area, that despite being in Piedmont was buildt more like it was used in Lombardy, people could go to pay taxes].
In 1152 Federico Barbarossa becomes the Emperor of the Sacro Romano Impero: he wanted to take back the Comuni under the feudatary system and take control back over the whole Nation. This is also the time in which the Repubbliche Marinare (the most famous are Amalfi, Venezia, Pisa and Genova) and the other Stati have to deal with many battles as the one between the Ducato of Milano and the Repubbliche of Firenze and Venezia, ended by the Pace di Lodi.
The Angoioni were in control of the Southern Italy (except for Sicily) and settled in Napoli (the Regno di Napoli), from where they gave birth to a great improvement of the humanities sciences, especially thanks to Roberto D'Angiò. After a period of uncertainties and battles inside the kingdom, Ladislao I started a battle against the Stato Pontificio and some Comuni Toscani and won a few areas of the central Italy. But after his death, the situation went back as it was before. An Aragonese became king for a while but after having been disinherited for another D'Angiò, he started a battle to take back his place. With the support of the Ducato di Milano, he could take control over most part of the Southern part of Italy: he governed with the economical model used in Aragona, brought modernization and declared Neapolitan the language of the Stato.
The Regno of Sardegna was created to solve the crisis created the war for the control of Sicily. This kingdom belonged to the Church and it was given to the Aragonesi that were supposed to be the Pope's vassals and pay a tribute every year. Together with the Giudicato of Arborea, one of the Stati created in Sardegna, they took control of the other two Stati that at the time were controlled by Pisa. After a few years, the same Giudicato stopped the Spanish control over the island after buying it from them and conquering an important city.
Reminder that during the XIII century in Firenze, where the battles between Guelfi and Ghibellini were taking place, there was a guy named Dante that wrote some of the most important Italian texts as La Divina Commedia. He also gave birth to the "Dolce Stil Novo", the evolution of the old romantic love written in the chivalrous novels. Together with him, it's good to mention Francesco Petrarca as well and Giovanni Boccaccio (Decameron); for art, Giotto.
After this, a long period of peace and stability leads Italy to the Rinascimanto.
-
A curiosity: in the begining of the XI century, many harbors in Campania had their own coin that was similar to the Arabic tarì: they looked at them in order to trade products with them. But it was in Venezia that the economical and trading fields could find a better and wider range of action.
A curiosity (2): after the 1648 (Pace di Vestfalia), the Sacro Romano Impero became more important through its part in the North of the Alps. It was Napoleon ending the Impero, when he declared himself the King of Italy in 1805.
(wikipedia)
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Mixed by Erry
Al via il tour nei cinema della Campania di Mixed by Erry, il nuovo film di Sydney Sibilia sull’ascesa e la caduta di Erry, primo “pirata” nella discografia italiana, e dei suoi fratelli. Un’avventura partita come un gioco dai vicoli di Forcella e diventata presto, e inaspettatamente, in un’avventura leggendaria e travolgente.  https://www.youtube.com/watch?v=df7M88W4GcY In tour Il regista e i protagonisti Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo saluteranno il pubblico in sei sale a partire da domani 4 marzo con tre appuntamenti a Napoli alle ore 18.50 al Cinema Metropolitan (Via Chiaia 149), alle ore 21.15 al Cinema Modernissimo (Via Cisterna dell’Olio 49/59) e alle ore 22.00 al The Space (Viale Giochi del Mediterraneo). Il tour proseguirà domenica 5 marzo a Salerno al Cinema The Space (Viale Antonio Bandiera) alle ore 19.00 e si concluderà mercoledì 8 marzo nei cinema UCI di Casoria alle ore 20.00 e al The Space di Nola alle ore 21.20. Produzione e cast di Mixed by Erry Prodotto da Matteo Rovere e Sydney Sibilia, il film è una produzione Groenlandia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, scritto da Armando Festa e Sydney Sibilia. Nel cast con i giovani protagonisti anche Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, con Fabrizio Gifuni. Sinossi Una storia di passione e sogni che da un basso di Napoli diventa soprattutto un’incredibile avventura internazionale. Nel magico capoluogo campano degli anni ’80, dove Maradona è una divinità, Enrico “Erry” Frattasio trasforma i mixtape che fa per i suoi amici in un impero, grazie all’aiuto dei suoi fratelli Peppe e Angelo. Una clamorosa impresa che cambierà le loro esistenze reinventerà il concetto di pirateria in Italia e porterà la musica nelle vite di tutti.  Read the full article
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clacclo · 2 years ago
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Fabrizio De André
Una Storia Sbagliata
È una storia da dimenticare
È una storia da non raccontare
È una storia un po' complicata
È una storia sbagliata
Cominciò con la luna sul posto
E finì con un fiume di inchiostro
È una storia un poco scontata
È una storia sbagliata
Storia diversa per gente normale
Storia comune per gente speciale
Cos'altro vi serve da queste vite?
Ora che il cielo al centro le ha colpite
Ora che il cielo ai bordi le ha scolpite
È una storia di periferia
È una storia da una botta e via
È una storia sconclusionata
Una storia sbagliata
Una spiaggia ai piedi del letto
Stazione Termini ai piedi del cuore
Una notte un po' concitata
Una notte sbagliata
Notte diversa per gente normale
Notte comune per gente speciale
Cos'altro ti serve da queste vite?
Ora che il cielo al centro le ha colpite
Ora che il cielo ai bordi le ha scolpite
È una storia vestita di nero
È una storia da basso impero
È una storia mica male insabbiata
È una storia sbagliata
È una storia da carabinieri
È una storia per parrucchieri
È una storia un po' sputtanata
O è una storia sbagliata
Storia diversa per gente normale
Storia comune per gente speciale
Cos'altro ti serve da queste vite?
Ora che il cielo al centro le ha colpite
Ora che il cielo ai bordi le ha scolpite
Per il segno che ci è rimasto
Non ripeterci quanto ti spiace
Non ci chiedere più com'è andata
Tanto lo sai che è una storia sbagliata
Tanto lo sai che è una storia sbagliata
Autore: Massimo Bubola, Fabrizio De Andre'
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qualcosalungolastrada · 2 years ago
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"le anime salve sono i solitari, i diversi, quelli che stanno ai margini, perché ce li ha cacciati il sistema o perché lo hanno scelto loro. sono salvi perché soli, perché liberi, perché lontani da questa civiltà da basso impero dove i bambini vengono stuprati e gli adulti si arrabbiano solo quando gli rubi l'argenteria a casa."
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corallorosso · 3 years ago
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GIUSTO DUE RIGHE, PER MORISI (...) ... E PER TANTI, TANTI ALTRI. Ricapitolando, secondo la filosofia iperreazionaria, iperconservatrice, ipercattolica e ipermoralista (ma solo quando si tratta degli altri), che tanto va per la maggiore: Se sei povero, e usi sostanze stupefacenti, sei certamente "un drogato di merda" e "una zecca da centri sociali"; se sei ricco, diventi "un amico straordinario da aiutare". Se sei povero, magari immigrato, e vendi sostanze stupefacenti, sei un "venditore di morte ai nostri figli" e uno "spacciatore schifoso a cui dare la caccia"; se sei ricco, allora diventi un "cessionario", e i tuoi sono solo "affari privati". Se sei povero, e organizzi festini gay, magari con dei disperati extracomunitari, sei solo un altro "frocio di merda che si fa incula' dai negri"; se però sei ricco, "hai delle problematiche esistenziali irrisolte". Se sei povero, e paghi per avere sesso, sei solo "uno schifoso che va a troie"; se sei ricco, allora "organizzi cene eleganti". Se sei povero, e hai rapporti con minorenni, sei "un pedofilo di merda"; se sei ricco, "stai solo aiutando le nipoti di Capi di Stato esteri". Se sei povero, e ricevi un aiuto economico dallo Stato, sei "un parassita da divano" e un "dopato da metadone di Stato"; se sei ricco, magari con stipendio mensile a cinque, sei cifre, le decine di miliardi di aiuti dallo Stato alla tua attività, diventano un "impulso all'economia". Se sei povero, ed evadi il fisco anche solo per sopravvivere, sei un "ladro infame, la rovina dell'economia"; se sei ricco però, magari con residenza, società fantasma, e conti correnti in paradisi fiscali, diventi un "imprenditore liberale", un "paladino delle libertà", e magari ti fanno anche "Cavaliere". Se sei povero, e da imputato salti un'udienza in tribunale, risulti quantomeno "contumace", e il tuo processo va avanti fino a sentenza, sempre che le guardie non ti vengano a prende' di forza; se sei ricco, si tratta solo di un "legittimo impedimento", e hai tutto il tempo e i modi per farti prescrivere, e uscirne pulito... E fin qui, facciamoci du' risate, anche se amare... Però, si potrebbe andare avanti ad oltranza, su tanti altri temi sensibili, e sulle porcate passate, presenti e future di questa associazione a delinquere, pomposamente chiamata "establishment": qualche decina di migliaia di farabutti che tengono sotto scacco 60 milioni di italiani. Ma m'è già passata la voglia e salito 'l vomito, basta così. E non a caso, non ho fatto distinzione tra destra e sinistra, ma tra ricchi e poveri. Nell'italica plutocrazia, la differenza fra chi può e chi non può permettersi quel che vuole, ormai la fa solo il censo, il quattrino. Gli esimi esponenti della sedicente "sinistra", parlamentari, amministratori pubblici e privati, sindacalisti, scrittori, giornalisti e così via, tutti comunque col culo al riparo da congiunture economiche, pandemie e disgrazie contingenti varie, legiferano, pontificano, tramano, rubano, corrompono e si fanno corrompere esattamente come quelli della "destra", in un clima fetido da fine basso Impero, approfittando tutti in egual misura delle leggi fatte apposta per mantenere privilegi e status quo. E ormai, senza nessuna vergogna e ad ogni livello. L'importante per tutti è che nell'eterno gioco delle parti dell'alternanza al governo, e dei valzer delle poltrone, né gli uni né gli altri perdano il benchè minimo privilegio autoattribuitosi. E che i "proletari" (che brutta e desueta parola, eh?) non alzino mai la testa dalle beghe quotidiane, si accontentino del minimo indispensabile per la sopravvivenza, e vengano adeguatamente distratti dai sollazzi più superficiali... Già lo so, sembra la descrizione di una società decadente e in crisi totale, di inizio secolo scorso... appunto. Piccola digressione storica: le rivoluzioni, da sempre, si fanno dal basso. E spesso iniziano e finiscono col sangue, a prescindere dalla loro riuscita. Cambiare il sistema dall'interno, in modo omeopatico, come vorrebbe credere e far credere qualcuno, più o meno in buona fede, o come qualcuno già ha tentato senza riuscirci, si è sempre rivelata un'enorme cazzata. Massimiliano Fanti
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