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La morte non aspetta: un thriller oscuro e spietato di Ross Greenwood. Recensione di Alessandria today
La sfida di un detective contro un assassino che si crede Dio
La sfida di un detective contro un assassino che si crede Dio Il libro “La morte non aspetta” di Ross Greenwood, pubblicato da Newton Compton Editori, è un thriller che cattura e inquieta, trasportando i lettori nel mondo complesso e pericoloso del detective Barton. Una storia densa di suspense, dove il confine tra bene e male si confonde, e dove un assassino si erge a giudice, giuria e…
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Greatest Hits
L'altro giorno ho scritto un post dove chiedevo chi conoscesse il film di Chantal Akerman Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce, 1080 Bruxelles. L'ho chiesto perchè ho scoperto che il periodicamente decennale numero speciale di Sight And Sound, prestigiosissima rivista cinematografica inglese, sui film più belli di sempre nel 2022 lo ha definito il più miglior film di tutti i tempi. Qui c'è la classifica e qui la scheda del primo posto che ne spiega i motivi.
Ho scoperto anche che, introvabile, verrà messo in onda per i festeggiamenti del 35.mo anniversario di Fuori Orario. Cose (Mai) Viste, leggendaria trasmissione di RaiTre, che per decenni (dal 1988) ha regalato ai suoi notturni spettatori perle clamorose di cinema, documentari, musica e altro (date un occhio a RaiPlay per recuperare qualcosa).
Ringrazio @jacobyouarelost che nel suo intervento al primo mio post ha spiegato che, pur nella grandezza artistica del lavoro, il film di Akerman è lì per lo stesso motivo, questo lo aggiungo io, che nella classifica dei 500 Migliori brani del Secolo di Rolling Stone (aggiornata più volte negli ultimi anni, e questo già è un segnale) ha posizionato Respect di Aretha Franklin al Primo Posto, scalzando Like A Rolling Stone di Bob Dylan che ha capeggiato la classifica di tutte le passate liste.
@nanavitsaviee invece, dopo che le avevo chiesto del film in quanto brillante studentessa del settore cinematografico, mi ha fatto un'osservazione interessante, che è centrale: quanto conta, nel fare o non fare queste classifiche, il fatto che il cinema, forse più di musica e editoria, è un'industria potente? Mi ha fatto un esempio illuminante: al Festival ormai ci vanno i TikToker e non i critici, perchè serve altro che la critica, serve parlare e fare tendenza.
A tal proposito, cito un articolo che Mattia Carzaniga scrisse proprio dopo la notizia in questione sul film di Akerman: "la questione sollevata dalla classifica di Sight and Sound mi pare un’altra: il cinema, oggi, ha smesso di essere un’arte popolare. O meglio: si tende a premiare sempre e solo il merito artistico di un mezzo che certamente come arte non era nato" e cita un documentario, Sr. , che racconta la storia di Robert Downey Senior, padre del Junior attore tra i più famosi del mondo. È il ritratto di un autore, il padre, che non si è mai piegato al volere degli Studios e l’attore\figlio ex ribelle diventato il divo più pagato al mondo grazie ai colossi Marvel. Scrive Carzaniga: È un film umanamente magnifico, ma anche la definitiva ammissione di sconfitta del cinema come arte (scusate ancora) davvero popolare. Forse non lo è stata mai. Forse il cinema è sempre stato una vasta prateria con dentro tutto, troppo, fatta per feticisti che non saranno mai d’accordo gli uni con gli altri.
L'esigenza di classificare è il tentativo di dare ordine alla vastità delle cose. E soprattutto per trovare un modo di nominarle. L'uomo ha tentato, per i più vari motivi, di classificare e definire ogni cosa, per gestirla ed organizzarla. Esiste probabilmente una classificazione per ogni cosa materiale dell'umanità, e spesso anche per cose immateriali. Penso alla qualità della vita, alla povertà, alla soddisfazione. Ma come per la qualità del cinema o delle canzoni, o dei libri (ultimo caso, tutte le discussioni sulla scelta del New York Times di nominare L'amica geniale di Elena Ferrante il più bel romanzo degli ultimi 20 anni), più l'argomento è immateriale, e soggetto al gusto, più diviene discutibile.
E vogliamo parlare del rapporto emozionale privato che abbiamo con queste cose, che siano film, dischi o libri? Di tutte i sentimenti, i luoghi, le esperienze private che un titolo, famoso o meno, ci regala perchè visto con, o in un posto speciale, o in un giorno indimenticabile?
Questo discorso porta in posti davvero profondi, e fondamentali in un certo senso. Chiunque ha voglia di esprimersi a riguardo è il benvenuto!
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Credo che uno può insegnare solo l’amore per qualcosa. Io non ho insegnato letteratura inglese, ma l’amore verso quella letteratura. O, per meglio dire, visto che la letteratura è virtualmente infinita, l’amore per certi libri, certe pagine, forse certi versi.
Ho tenuto quella cattedra per vent’anni. Quaranta o cinquanta allievi, ogni volta, e quattro mesi di tempo.
La cosa meno importante erano, quindi, i nomi e le date, ma riuscii a trasmettere loro l’amore per qualche autore e alcuni libri. Cioè, ciò che fa un insegnante è cercare degli amici per i suoi studenti. Il fatto che siano contemporanei, o morti da qualche secolo, che appartengano all’una o l’altra regione del mondo, non può contare di meno. L’importante è che siano in grado di trasmettere bellezza, e si può soltanto trasmettere la bellezza che almeno una volta abbiamo sentito dentro noi stessi.
- Jorge Luis Borges
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Stardust David Bailey
Con un saggio di Tim Marlow
Skira, Milano 2015, 272 pagine, 26x33,8cm, Inglese, ISBN 9788857227795
euro 58,00 - 50% €29,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo Mostra PAC 1 marzo 2 giugno 2015
Oltre 300 fotografie, alcune delle quali inedite, selezionate personalmente da David Bailey dal suo immenso archivio, ripercorrono più di mezzo secolo di carriera del grande artista.
Francis Bacon, Salvador Dalí, Johnny Depp, Bob Dylan, Mick Jagger, Man Ray, Bob Marley, Jean Shrimpton: una straordinaria galleria di attori, scrittori, musicisti, politici, registi, modelle, artisti, ma anche persone incontrate durante i suoi viaggi in Australia, India, Sudan e Papua Nuova Guinea; molti famosi, alcuni sconosciuti, tutti assolutamente coinvolgenti e memorabili. Nato a Londra nel 1938, negli anni Sessanta David Bailey si è affermato nella fotografia di moda come collaboratore di Vogue, divenendo uno dei più popolari esponenti del mondo della fotografia d’autore; la creazione di ritratti, geniali e spesso provocatori, è sempre stata un interesse centrale nella sua attività. Pubblicata in occasione della grande mostra milanese (co-prodotta da Comune di Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e Tod’s) proveniente dalla National Portrait Gallery di Londra, la monografia è suddivisa per temi, con immagini iconiche affiancate da ritratti meno noti e inediti, ed è introdotta da un saggio dello storico dell’arte Tim Marlow. David Bailey, membro onorario della Royal Photographic Society, è considerato uno dei più grandi fotografi viventi. Nel 2001 è stato insignito del titolo di Commander of the Order of the British Empire, come riconoscimento per il suo impegno artistico. Ha recentemente pubblicato Bailey’s East End (2015). Tim Marlow, storico dell’arte inglese, autore di numerosi libri e presentatore di programmi radiofonici e televisivi, è direttore delle mostre della galleria londinese di arte contemporanea
18/01/24
#David Bailey#Stardust#photography exhibition catalogue#PAC Milano 2015#Francis Bacon#Mick Jagger#Joseph Beuys#Anna Piaggi#Jean Shrimpton#Salvador Dalì#Bob Dylan#Man Ray#Bob Marley#Jerry Hall#Jack Nicholson#Diana Vreeland#Grace Jones#Kate Moss#Vivienne Westwood
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“ Churchill, dopo un’iniziale sbandata per Mussolini (da lui ammirato anche per aver saputo tenere a bada il bolscevismo), disprezza gli italiani, li considera opportunisti e inaffidabili. L’autrice inglese Caroline Moorehead nel suo La casa in montagna. Storia di quattro partigiane scrive: «Churchill non nutriva grande considerazione neanche per i capi dei movimenti liberali che stavano facendo ritorno dopo anni di esilio, da lui liquidati come ‘storpi politici’, e metteva in guardia contro qualunque accordo avesse costretto i britannici a reggere sulle proprie spalle chi invece avrebbe dovuto reggersi da solo: gli italiani avrebbero dovuto lavorare sodo prima di poter sedere al banco delle nazioni con potere decisionale. Quello che i britannici volevano davvero era il controllo indiscusso del Mediterraneo e, alla fine, un trattato che privasse l’Italia delle sue colonie. A questo proposito venne anche coniato un acronimo: KID, ossia Keep the Italians Down (‘teniamo a bada gli italiani’)».
Ricorda il disprezzo di Churchill verso gli italiani anche lo storico inglese Paul Ginsborg, autore della Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi: «Churchill dava poca importanza all’antifascismo italiano. Di Croce aveva detto che era ‘un professore nano’ e nel febbraio 1944 fece un discorso famoso e offensivo, schierandosi a favore della monarchia e contro il CLN». Diverso è l’atteggiamento degli alleati americani, che, al contrario, tengono in una certa considerazione il CLN e sono meno prevenuti e preoccupati degli inglesi rispetto alla rapida crescita dei comunisti italiani. Ancora Ginsborg: «In questo momento la differenza tra i due alleati può forse venire espressa confrontando i differenti slogan politici da essi coniati per l’Italia. Gli inglesi proclamavano la loro intenzione di ‘prevenire epidemie e disordini’, gli americani di ‘creare stabilità e prosperità’. Non vi è dubbio su chi fosse più lungimirante». I rapporti sono complicati, dunque. “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹, p. 149.
#Joyce Lussu#La Sibilla#letture#leggere#biografie#guerra#Joyce Salvadori Lussu#Silvia Ballestra#Storia del '900#CLN#Storia delle donne#femminismo#pacifismo#Sardegna#vita#winston churchill#Regno Unito#Gran Bretagna#supponenza#intellettuali italiani del XX secolo#antifascismo#lotta partigiana#imperialismo inglese#partigiane#partigiani#Liberazione#secondo dopoguerra#Resistenza#Benedetto Croce#seconda guerra mondiale
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Bertolt Brecht
Soy un autor dramático. Muestro lo que he visto. Y he visto mercados de hombres donde se comercia con el hombre. Esto es lo que yo, autor dramático, muestro. Cómo se reúnen en habitaciones para hacer planes a base de porras de goma o de dinero, cómo están en la calle y esperan, cómo unos a otros se preparan trampas llenos de esperanza, cómo se citan, cómo se ahorcan mutuamente, cómo se aman, cómo defienden su presa, cómo devoran… Esto es lo que muestro. Refiero las palabras que se dicen. Lo que la madre le dice al hijo, lo que el empresario le ordena al obrero, lo que la mujer le responde al marido. Palabras implorantes, de mando, de súplica, de confusión, de mentira, de ignorancia… Todas las refiero. Veo precipitarse nevadas, terremotos que se aproximan. Veo surgir montañas en medio del camino, ríos que se desbordan. Pero las nevadas llevan sombrero en la cabeza, las montañas se han bajado de automóviles y los ríos enfurecidos mandan escuadrones de policías. 2 Para poder mostrar lo que veo, estudié las representaciones de otros pueblos y otras épocas. He adaptado un par de obras, examinando minuciosamente su técnica y asimilando de ellas lo que a mí me servía. Estudié las representaciones de los grandes señores feudales entre los ingleses, con sus ricas figuras a las que el mundo sirve para desplegar
su grandeza. Estudié a los españoles moralizantes, a los indios, maestros en las bellas sensaciones, y a los chinos, que representan a las familias y los variados destinos en las ciudades.
#poesía#poemas#poetas#acción poética#libros#books#escritos#frases#citas#notas#literatura#argentina#buenos aires#uruguay#poetry#amor#desamor#pensamientos#sentimientos#arte#literature#Bertolt Brecht
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Oggi, oggi, oggi
Non pensavo mai all’avvenire ed ero perfettamente felice.
Fulco di Verdura (*), [A Sicilian Childhood. The Happy Summer Days. 1976], Estati felici. Un'infanzia in Sicilia, Palermo, Edizioni Novecento, 1994
(*) FULCO SANTOSTEFANO della Cerda, duca di Verdura e marchese di Murata, è nato il 20 marzo 1899 a Villa Niscemi, presso Palermo. Ha combattuto nell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Amante del disegno e dotato di una notevole sensibilità artistica, nel 1929 incominciò a disegnare gioielli in oro e smalto, dapprima per creare nuove montature o restaurare vecchi gioielli di famiglia. Nel 1937 partì per gli Stati Uniti, dove disegnò gioielli per Paul Iribe, Coco Chanel, e tutta l'alta societa americana ed europea. È tornato a vivere in Europa nel 1973 ed è morto a Londra il 15 agosto 1978. Pubblicato originariamente in inglese, dall’editore Waldenfel e Nicholson, Estati felici è stato riscritto in lingua italiana dallo stesso autore e pubblicato nel 1977. (Dal risvolto di copertina).
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— hang-outs that start to feel more and more like dates for Travis pls 👀
It's not even funny the way this story has been giving me so much brainrot. 😭
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Recuerdo que mencionaste algo sobre España antes, ya que soy española me preguntaba si tú también eres española o si lo recordé mal. No suelo encontrar muchos autores españoles de ficción interactiva ya que la mayoría suelen ser americanos o ingleses. No soy una autora ni nada, pero me también me gusta escribir haha. Tu estilo de escritura es absolutamente fantástico, hace tiempo que una historia me ha enganchado tanto y los personajes también son increíbles. ¡No puedo esperar para leer el demo! Se que va a ser genial.
From this ask game!
Hola👁️ sisoy española jajgja muchísimas gracias por los cumplidos😭💕 tengo muchas ganas también de publicarla a ver qué tal^^
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The cozy café bustles with activity as you sit across from Travis, the warm aroma of freshly brewed coffee filling the air. Today, you share a table by the window, bathed in soft afternoon light. Travis, his dark eyes hidden behind a book he’s been pretending to read, remains as stoic and aloof as ever. You eye him for a couple of moments, sip your drink, and—
“So, Travis,” you begin with a playful lilt in your voice, “you’re really getting into that book, huh?”
He lowers the book just enough to peer at you over the rim, his expression impassive. “I find it intriguing. Jay has an interesting taste.”
You can't help but chuckle. “Is that your way of saying it’s boring as hell?”
“Maybe,” his lips twitch, the tiniest hint of a smile forming, “Are you going to tell them?”
“Maybe,” you tease, leaning in a bit closer, the easy familiarity between you allowing for such proximity.
The coffee shop waitress, an observant and well-meaning soul, returns with a refill for your coffee. Her eyes dart between the two of you, a subtle grin forming on her lips, “You two make such a cute couple. How long have you been together?”
Travis raises an eyebrow at the comment, clearly unamused. You, on the other hand, decide to play along.
“Oh, we’ve lost count,” you chuckle, “Haven’t we, Travis?”
He sighs, his stoic facade cracking ever so slightly as he mutters, “Maybe you should get a new brain—” Travis stops to glare at you when you kick him under the table, “…calendar. A new calendar... for our anniversary.”
The worker giggles, clearly delighted by your interaction, “Well, you two enjoy your date!”
As she walks away, you and Travis exchange a glance. His expression remains guarded, but there’s a hint of warmth—maybe amusement—in his eyes that’s difficult to miss. And so you decide to press further.
“Date, huh?” you tease, your voice laced with a subtle challenge “She thought we were, uh, dating. Like— On a date.”
Travis leans back in his chair, his gaze fixed on you, “Don’t read too much into it. She’s just making assumptions.”
“You think it looks like we’re on a date?”
“Who cares, [Name]?” Travis shrugs, “As I said. She’s just making assumptions.”
You shrug, a playful smile tugging at your lips, “Assumptions can be fun, you know.”
The tension between you seems to thicken, the unspoken words hanging in the air. It's moments like these, in which you spend time together—alone—that you want to crawl inside Travis’ brain for a couple of hours. But for now, you're content to enjoy the banter with your friend, even if he remains just out of reach.
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Giorno festivo del ringraziamento
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Giorno festivo del ringraziamento Giorno festivo del Ringraziamento, storia, citazioni e cibo tipico. Negli Stati Uniti si celebra il quarto giovedì di novembre di ogni anno e segna l'inizio delle festività natalizie. Il Giorno del Ringraziamento per l'anno 2024 viene celebrato/osservato giovedì 28 novembre. Il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti si celebra il quarto giovedì di novembre di ogni anno. Tradizionalmente è il momento di ringraziare per tutto il sacrificio e il duro lavoro svolto per il raccolto. Nei tempi moderni le persone si prendono una pausa dal lavoro (fine settimana di 4 giorni a partire da giovedì) e trascorrono del tempo con la famiglia e gli amici durante una grande festa che si tiene il Giorno del Ringraziamento. È stata una dottrina americana indiscutibile che la salsa di mirtilli rossi, una sostanza appiccicosa rosa con sfumature di pomodori zuccherati, sia una deliziosa necessità del consiglio del Ringraziamento e che il tacchino sia immangiabile senza di essa. Ci sono alcune cose in ogni paese che devi nascere per sopportare; e altri cento anni di soddisfazione generale per gli americani e per l'America non riuscirono a riconciliare questo espatriato con la salsa di mirtilli rossi, il burro di arachidi e le majorettes. Alistair Cooke (1908-2004, conduttore televisivo britannico, giornalista) È quando smettiamo di pensare a ciò che non abbiamo o a ciò che ci manca, e diventiamo grati per quello che siamo, che possiamo accedere alla vera ispirazione illimitata. Franco Arrigazzi Molti giorni del Ringraziamento sono stati rovinati dal fatto di non aver tagliato il tacchino in cucina. Kin Hubbard (1868-1930, umorista americano, giornalista) Nel Giorno del Ringraziamento, in tutta l’America, le famiglie si siedono a cena nello stesso momento: a metà tempo. Autore sconosciuto Il Ringraziamento segna l'inizio delle festività natalizie e rappresenta il cibo, la famiglia e i momenti di condivisione e di confessione di gratitudine. Sarah Moore I nostri antenati rurali, con poca fortuna, Pazienti del lavoro quando la fine era il riposo, Si abbandonavano al giorno che ospitava il loro grano annuale, Con feste, e offerte, e un impegno grato. Alexander Pope Il Ringraziamento è un momento per donare, un momento per amare e un momento per riflettere sulle cose che contano di più nella vita. Danielle Duckery
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Thanksgiving Day Il Giorno del Ringraziamento è una festa nazionale annuale negli Stati Uniti e in Canada che celebra il raccolto e altre benedizioni dell'anno passato. Feste festive con nomi simili si verificano in Germania e Giappone. Gli americani generalmente credono che il loro Ringraziamento sia modellato su una festa del raccolto del 1621 condivisa dai coloni inglesi (pellegrini) di Plymouth e dal popolo Wampanoag. La festa americana è particolarmente ricca di leggende e simbolismi e il pasto tradizionale del Ringraziamento comprende tipicamente tacchino, pane ripieno, patate, mirtilli rossi e torta di zucca. Per quanto riguarda i viaggi in auto, la vacanza è spesso la più movimentata dell'anno, poiché i membri della famiglia si riuniscono tra loro. Sebbene il Ringraziamento abbia radici storiche nelle tradizioni religiose e culturali, è stato a lungo celebrato anche come festa secolare. Nella tradizione inglese, i giorni di ringraziamento e i servizi religiosi di ringraziamento speciale divennero importanti durante la Riforma inglese durante il regno di Enrico VIII e in reazione al gran numero di festività religiose nel calendario cattolico. Prima del 1536 c'erano 95 giorni festivi in chiesa, più 52 domeniche, in cui le persone dovevano frequentare la chiesa, rinunciare al lavoro e talvolta pagare per celebrazioni costose. Le riforme del 1536 ridussero il numero delle festività religiose a 27, ma alcuni puritani desideravano eliminare completamente tutte le festività religiose, compresi Natale e Pasqua. Le festività dovevano essere sostituite da Giorni di digiuno o Giorni di Ringraziamento appositamente chiamati, in risposta ad eventi che i Puritani consideravano atti di speciale provvidenza. Disastri imprevisti o minacce di giudizio dall'alto richiedevano Giorni di digiuno. Benedizioni speciali, viste come provenienti da Dio, richiedevano i Giorni del Ringraziamento. Ad esempio, i Giorni di digiuno furono indetti a causa della siccità nel 1611, delle inondazioni nel 1613 e delle pestilenze nel 1604 e 1622.
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Giorno del Ringraziamento I Giorni del Ringraziamento furono indetti in seguito alla vittoria sull'Armada spagnola nel 1588 e in seguito alla liberazione della regina Anna nel 1705. Un insolito Giorno del Ringraziamento annuale iniziò nel 1606 in seguito al fallimento del complotto delle polveri da sparo nel 1605 e si trasformò nel Guy Fawkes Day il 5 novembre. Il Ringraziamento di Plymouth iniziò con l’uscita di alcuni coloni ad “uccellagione”, forse per i tacchini ma più probabilmente per la preda più facile di oche e anatre, dal momento che “in un giorno uccisero tanto quanto… servirono la compagnia per quasi una settimana. I coloni del New England erano abituati a celebrare regolarmente il “Ringraziamento”, giorni di preghiera in cui ringraziavano Dio per benedizioni come la vittoria militare o la fine di una siccità. Ad esempio, il Congresso continentale degli Stati Uniti ha proclamato il Ringraziamento nazionale dopo l’entrata in vigore della Costituzione. Eppure, dopo il 1798, il nuovo Congresso degli Stati Uniti lasciò agli stati le dichiarazioni del Ringraziamento; alcuni si opposero al coinvolgimento del governo nazionale in un'osservanza religiosa, i meridionali furono lenti nell'adottare un'usanza del New England e altri si offesero per il fatto che la giornata fosse utilizzata per tenere discorsi e parate partigiane. Il Giorno del Ringraziamento nazionale sembrava più un parafulmine per le controversie che una forza unificante. Negli Stati Uniti, la moderna tradizione festiva del Ringraziamento viene fatta risalire a una celebrazione scarsamente documentata del 1621 a Plymouth, nell'attuale Massachusetts, e anche a un evento ben registrato del 1619 in Virginia. La festa e il ringraziamento di Plymouth del 1621 furono stimolati da un buon raccolto. Pellegrini e puritani che iniziarono a emigrare dall'Inghilterra negli anni 1620 e 1630 portarono con sé nel New England la tradizione dei giorni di digiuno e dei giorni di ringraziamento. L'arrivo nel 1619 di 38 coloni inglesi a Berkeley Hundred nella contea di Charles City, in Virginia, si concluse con una celebrazione religiosa come dettato dallo statuto del gruppo della Compagnia di Londra, che richiedeva specificamente "che il giorno dell'arrivo delle nostre navi nel luogo assegnato... in la terra della Virginia sarà annualmente e perennemente mantenuta santa come un giorno di ringraziamento a Dio Onnipotente. Il Giorno del Ringraziamento non divenne una festa ufficiale finché i nordici non dominarono il governo federale. Mentre a metà del XIX secolo prevalevano le tensioni settoriali, l’editore della popolare rivista Godey’s Lady’s Book, Sarah Josepha Hale, fece una campagna per un Giorno nazionale del Ringraziamento per promuovere l’unità. Alla fine ottenne il sostegno del presidente Abraham Lincoln. Il 3 ottobre 1863, durante la Guerra Civile, Lincoln proclamò una giornata nazionale di ringraziamento da celebrare giovedì 26 novembre.
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Cibo e ricette del Ringraziamento Da allora in poi la festa fu proclamata ogni anno da ogni presidente e la data scelta, con poche eccezioni, fu l'ultimo giovedì di novembre. Il presidente Franklin D. Roosevelt, tuttavia, tentò di estendere la stagione dello shopping natalizio, che generalmente inizia con la festa del Ringraziamento, e di rilanciare l'economia spostando la data indietro di una settimana, alla terza settimana di novembre. Ma non tutti gli stati si adeguarono e, dopo una risoluzione congiunta del Congresso nel 1941, Roosevelt emanò un proclama nel 1942 che designava il quarto giovedì di novembre (che non è sempre l'ultimo giovedì) come Giorno del Ringraziamento. Man mano che il paese diventava più urbano e i membri della famiglia cominciavano a vivere sempre più distanti, il Ringraziamento divenne un momento per riunirsi. La festa si è allontanata dalle sue radici religiose per consentire agli immigrati di ogni provenienza di partecipare a una tradizione comune. Le partite di football del Giorno del Ringraziamento, a cominciare da Yale contro Princeton nel 1876, permisero ai fan di aggiungere un po' di turbolenza alle festività. Alla fine del 1800 divennero comuni le sfilate di festaioli in costume. Nel 1920 il grande magazzino Gimbel’s di Filadelfia organizzò una sfilata di circa 50 persone con Babbo Natale in fondo al corteo. Dal 1924 la parata annuale di Macy's a New York City continua la tradizione, con enormi palloncini dal 1927. La festa associata ai pellegrini e ai nativi americani è diventata il simbolo della pace interculturale, dell'opportunità dell'America per i nuovi arrivati e della santità della casa e della famiglia. In Canada le origini del Ringraziamento vengono talvolta fatte risalire ai coloni francesi che arrivarono nella Nuova Francia nel XVII secolo, che celebravano i loro raccolti di successo. I coloni francesi della zona in genere organizzavano feste alla fine della stagione del raccolto e continuavano per tutta la stagione invernale, condividendo anche il cibo con le popolazioni indigene della zona. Nel 1879 il Parlamento istituì il 6 novembre il Giorno nazionale del Ringraziamento; la data è variata nel corso degli anni. Dal 1957 in Canada si celebra il Giorno del Ringraziamento il secondo lunedì di ottobre. Il Ringraziamento generalmente non viene celebrato in Australia. Tuttavia, nel territorio esterno australiano dell'isola di Norfolk, il Ringraziamento viene celebrato l'ultimo mercoledì di novembre, in modo simile all'osservanza americana prima della seconda guerra mondiale l'ultimo giovedì del mese. Ciò significa che l’osservanza dell’Isola di Norfolk cade il giorno prima o sei giorni dopo l’osservanza degli Stati Uniti. La vacanza è stata portata sull'isola visitando le navi baleniere americane.
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Parata del Ringraziamento New York Mentre milioni di persone negli Stati Uniti si impegnano nelle tradizioni annuali del Giorno del Ringraziamento, ovvero mangiare e fare shopping, vale la pena ricordare che non tutti celebrano l’evento. Nel 2015 un gruppo di nativi americani ha rivelato cosa provano riguardo alle festività in una serie di video potenti. Tra le parole che usarono c’erano “tristezza”, “massacro” e “bugie”. Alla domanda su Columbus, le persone erano invariabilmente negative e sprezzanti. La maggior parte delle reazioni sono state negative, con alcuni che hanno definito il Ringraziamento "un massacro", e la maggior parte ha affermato che il termine pellerossa era razzista. Alcuni dei partecipanti hanno imprecato o hanno alzato il dito con rabbia. Uno definì l'esploratore “il primo terrorista d'America”. "È sempre stato strano per me avere quel giorno libero per celebrare qualcuno, tipo, non abbiamo un giorno per Hitler, ma è la stessa cosa", ha detto un partecipante. Altri si sono detti sconcertati dal fatto che sia stato addirittura considerato una figura importante nella storia, dato che “non ha scoperto nulla e invece si è perso”. “Come popolo indigeno, i nostri anziani ci hanno insegnato a ringraziare ogni giorno”, ha detto. “Siamo un popolo sopravvissuto al genocidio. Per noi è molto importante avere la possibilità di riunirsi con le nostre famiglie”. Il tacchino è il simbolo del Ringraziamento e della cena di Natale per le famiglie americane. Quando i Padri Pellegrini lasciarono l'Europa per stabilirsi nelle colonie, sbarcarono a Plymouth, nel Massachusetts nel 1620, e lì trovarono la loro nuova casa. La persecuzione nel vecchio continente era stata dura, ma né il lungo viaggio a bordo della Mayflower per attraversare l'Oceano Atlantico, né il freddo inverno aiutarono i nuovi coloni, la cui vita, all'inizio, fu più che una lotta. Grati a Dio, nonostante tutto, decisero di lodarlo l'ultimo giovedì di novembre, istituendo la festa del Ringraziamento. In America la giornata viene celebrata con una ricca cena dove il tacchino ripieno è il piatto forte. Cosa sappiamo di questo grande uccello impettito? Originari dell'America Centrale, i tacchini erano apprezzati sia nella cultura Maya che in quella Azteca ed erano un'importante fonte di cibo. I conquistadores spagnoli che arrivarono in Messico si resero presto conto del valore degli animali e li rispedirono in Europa, dove furono addomesticati e allevati in Italia, Francia e Inghilterra nel 1500. I pellegrini li portarono nel New England, dove furono incrociati con la popolazione locale di tacchini selvatici orientali.
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Black Friday Shopping Con il 25% in meno di grassi rispetto al petto di pollo e il 75% in meno di grassi rispetto al manzo magro o al maiale, la carne di tacchino bianco è una scelta naturale per le persone attente alla salute. Una porzione da 3 once di petto di tacchino contiene 120 calorie, 1 grammo di grassi, senza grassi saturi e 26 grammi di proteine. Aggiungi la pelle o scegli la carne scura e aumenteranno sia il conteggio delle calorie che dei grassi. La Turchia è una buona fonte di vitamina B e minerali, ferro e zinco. Si stima che circa il 95% delle famiglie americane mangi tacchino durante il Ringraziamento mentre il 50% lo serve per la cena di Natale. A livello globale gli israeliani mangiano più tacchino: più di 28 libbre a persona ogni anno. Il Black Friday è il giorno dopo il Giorno del Ringraziamento e il venerdì prima del Cyber Monday negli Stati Uniti. È un'intensa giornata di shopping ed è un giorno festivo in alcuni stati. Molte persone hanno un giorno libero dal lavoro o scelgono di prendersi un giorno dal loro importo di ferie annuali durante il Black Friday. Alcune persone sfruttano questa occasione anche per fare viaggi per vedere familiari o amici che vivono in altre zone o per andare in vacanza. Altri lo usano per iniziare a fare acquisti per il periodo natalizio. Anche lo shopping per i regali di Natale è popolare durante il Black Friday. Molti negozi propongono offerte speciali e abbassano i prezzi su alcuni beni, come i giocattoli. Il Black Friday non è una festa federale, ma in alcuni stati è un giorno festivo pubblico. Molte persone prendono un giorno di ferie annuali il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento. Molte organizzazioni chiudono anche per il fine settimana del Ringraziamento. Inerenti a questa tematica potete anche leggere: Thanksgiving Day 2023 Thanksgiving cooking recipes Black friday 2023 in Italian Black Friday 2023 in English Read the full article
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Ho conosciuto Davide Mana più di venti anni fa, tramite il blog che avevo a quel tempo e che si interessava di letteratura sotto varie angolazioni.
Davide era un paleontologo prestato alla scrittura (o viceversa), di un ingegno abnorme. Creatore di giochi di ruolo (a questo proposito avevo scritto un racconto con lui come protagonista); scrittore di fantasy, horror e derivati (ma sempre con la sua angolazione curiosa e personalissima); creatore di challenge letterari a cui ho partecipato anche io e partecipante a sua volta a progetti di scrittura condivisa (di cui ho immeritatamente fatto anche parte); traduttore di testi specialistici, romanzi e racconti.
Scriveva sia in italiano che in inglese e ha pubblicato decine e decine di articoli specialistici di paleontologia e di letteratura, forse più per il mercato anglofono che per quello italiano. Per non parlare dei romanzi e dei racconti di quasi ogni genere, che ha regalato a noi avidi lettori.
La morte di Davide è uno di quei casi in cui ti spiace leggere la notizia forse anche più di quella di un conoscente in carne e ossa.
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PROGRAMMA IL SUO FUNERALE 10 ANNI PRIMA: UNA FESTA PER I SUOI AMICI
La buona notizia di oggi
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“Voglio un funerale felice, non che la gente pianga”, diceva Malcolm Brockelhurst quando nel 2013 ha programmato la cerimonia per il suo ultimo saluto. Ex progettista di aerei di Cleveleys (Inghilterra) ha pianificato ogni dettaglio del suo funerale, per riflettere la sua vita gioiosa e per rendere omaggio a ciò che la ha resa unica. Ha fatto costruire una bara a forma di aeroplano del colore arancione, quello della sua squadra di calcio preferita il Blackpool. Il 15 luglio 2024, giorno del suo ultimo saluto, era disteso nella carlinga del Tango One in uniforme della sua squadra.
A 89 anni anni il suo ultimo desiderio si è realizzato, davanti ai suoi amici e parenti la bara-aereo è stata trasportata nei pressi dello stadio dei Blackpool, accompagnata dalle note di una canzone scritta da lui stesso. Le ali dell’aereo sono rimovibili per facilitare l’accesso al crematorio dove ha chiesto di entrare al grido di “preparatevi al decollo” e ai suoi amici ha chiesto di girare l’elica, tutti insieme per il suo ultimo volo. É stata una celebrazione della sua vita più che un momento di rimpianto. Molti ricordavano quando nel 2013 durante le prove del suo funerale, disse: “è stato un divertimento spensierato, una giornata unica. Sembrava una prova generale per la mia esibizione principale, quella davanti al grande autore nel cielo”.
La società inglese Crazy Coffins che realizza bare bizzarre su disegno dei committenti ha dichiarato che l’atteggiamento nei confronti dei funerali sta cambiando, concentrandosi sempre più sui bei ricordi.
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Fonte: Legacy; Richard Spedding; BBC
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L'eredità narrativa di Charles Dickens: "Grandi Speranze". Recensione di Alessandria today
Un classico intramontabile che esplora il destino, la speranza e la redenzione
Un classico intramontabile che esplora il destino, la speranza e la redenzione Grandi Speranze è uno dei romanzi più celebri di Charles Dickens, famoso autore inglese noto per la sua straordinaria capacità di raccontare storie di crescita, avventura e riscatto sociale. Pubblicato per la prima volta a puntate tra il 1860 e il 1861, Grandi Speranze segue la storia di Pip, un giovane orfano che,…
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Storia Di Musica #353 - Jorge Ben, A Tábua De Esmeralda, 1974
Tutti noi conosciamo una canzone di Jorge Ben, straordinario musicista e cantante brasiliano, anche conoscendo per niente l'artista. Perchè è autore di una delle canzoni più famose di tutti i tempi, e simbolo della musica brasiliana: Mas Que Nada! (1964 dal disco Samba Esquema Novo) portata al successo da Sergio Mendes e i Brazil '66 e poi divenuta uno standard jazz, una canzone dalle centinaia di cover, una sorta di cartolina musicale della musica brasiliana. Ma Jorge Ben (che fino al 1989 userà questo nome d'arte, ma poi lo cambierà Jorge Ben Jor, scritto anche BenJor, per frenare l'incidente legale che attribuisce parte dei suoi diritti editoriali al cantante e chitarrista statunitense George Benson) è uno dei grandi autori di musica carioca, e uno dei pochi non "bossanovisti" a travalicare gli argini internazionali con dischi importantissimi.
Bravissimo chitarrista, dalla fine degli anni '60, quando ottiene altro successo importante con il disco Jorge Ben, che contiene altre due canzoni famose come País Tropical e Charles, Anjo 45, inizia un percorso sperimentale musicale che lo porterà nel decennio successivo a scardinare le strutture classiche della musica sudamericana, intrecciando le influenze delle musiche occidentali come il soul, il funk, ma anche ribaltando completamente la traiettoria, rifacendosi alla radici africane della musica brasiliana. Questa ricerca si traduce in tre dischi, eccezionali, che pubblica tra il 1974 e il 1976: sono A Tabua De Esmeralda, la scelta di oggi, Solta O Pavão del 1975 e África Brasil del 1976. Non hanno il successo commerciale dei precedenti, ma sono unanimemente considerati tre capolavori.
A Tabua De Esmeralda deve il suo titolo all'interesse di Jorge Ben per la teosofia, il misticismo e le arti magiche alchemiche: in copertina c'è una riproduzione della tabula smaragdina di Nicholas Flamel, grande alchimista e massimo studioso del XV secolo della pietra filosofale: la tavola smeraldina è un testo sapienziale che la leggenda vuole opera di Ermete Trismegisto (la fortuna della tavola smeraldina e del suo potere magico ha avuto ultimamente una rinascita con la serie Netflix Dark, che prende spunto dal testo). Musicalmente il disco, dominato dalla sua chitarra gioiosa e variabile (sarà l'ultimo disco dove la suona, prima di trovare difficile le registrazioni dello strumento rispetto alle sue aspettative sonore) ebbe un'enorme influenza sui musicisti brasiliani dell'epoca e contribuì in larga misura ad accendere l'esplosione creativa che ebbe luogo nelle scene samba rock e samba soul brasiliane durante gli anni '70. Il sound di questo particolare album è molto semplice, dominato dalla atmosfere acustiche, con le canzoni guidate dalla caratteristica chitarra acustica di Ben suonata insieme a un basso e percussioni, in una sorta di brazilian folk, anche per gli innesti che Ben mette nelle canzoni: cori, arrangiamenti di archi e un contrabbasso che rendono le melodie magnificamente realizzate, fluide, vibranti e con quel tocco magico che sia la lingua che la stessa atmosfera danno alle composizioni. Tra le tracce, quella apertura è l'allegra e bellissima Os Alquimistas Estão Chegando, con i suoi divertenti testi sugli alchimisti. Altri momenti particolarmente belli sono Errare Humanum Est, a tema spaziale, Zumbi, con i suoi testi ispirati all'Africa e che anticipano il lavoro profondo ed essenziale che farà con Africa Brasil, Cinco Minutos e Magnolia. C'è spazio per le canzoni d'amore come Eu Vou Torcer e Minha Teimosia, Uma Arma Pra Te Conquistar. Brother è cantata in inglese ed è uno spiritual carioca, O Homem Da Gravata Florida è un brano diverstissement che parla di un uomo dalla bellissima cravatta, in pieno stile realismo magico. Molti critici hanno notato che in realtà alcune canzoni sono riferimenti simbolici a personaggi storici: l'uomo della cravatta potrebbe essere Paracelso, O Namorado Da Viúva, l'innamorato di una vedova, è lo stesso Flamel.
Ben è stato una grande fonte di ispirazione, anche a volte "incosapevole": una sua canzone Taj Mahal, che riprenderà nel fenomenale Africa Brasil, fu la base per quella canzone di grande successo che fu Da Ya Think I'm Sexy? di Rod Steward nel 1979: portato in tribunale il cantante scozzese, Ben vinse la causa sui diritti e donò il ricavato dei diritti del singolo all'UNICEF. Ben scrive e suona ancora adesso, portando sul palco l'energia magica e indimenticabile della sua musica e del suo paese.
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This Is Going To Hurt - Medical Drama (2022)
Quando la Vita in Ospedale è una Tragicommedia.
Se sei un amante delle serie TV come me, saprai che la combinazione di dramma e commedia è una miscela perfetta. "This Is Going to Hurt" riesce a catturare proprio questa magia, portandoci dietro le quinte di un ospedale pubblico con un'ironia graffiante e un realismo crudo che non lascia spazio a mezze misure.
Dalla mente di Adam Kay, (protagonista e autore del libro da cui è tratto lo show), ogni episodio ci trascina tra i corridoi di un normalissimo ospedale, dove lavorano persone tutt'altro che ordinarie.
Benvenuti nel Caos della Ginecologi
La serie ci introduce immediatamente nel reparto di ginecologia, dove ogni giorno è una nuova sfida e niente è mai prevedibile.
Adam Kay, il nostro protagonista (interpretato da un brillante Ben Whishaw), ci guida attraverso un mondo fatto di urgenze mediche, decisioni difficili e momenti di esilarante assurdità. E non è solo una questione di partorire bambini, ma di gestire l'inimmaginabile con un sorriso (o almeno provarci).
Non è il mondo di Grey’s Anatomy, non ci sono mille specializzandi pronti a battersi per avere il prossimo caso. Qui sembra esserci solo Adam.
La Realtà Dietro il Camice
Se pensi che lavorare in un ospedale sia tutto camici bianchi e stetoscopi, ripensaci. "This Is Going to Hurt" ci mostra la dura verità: turni infiniti, pressione costante e l'inevitabile sensazione di dover fare sempre di più con sempre meno. Adam non è solo un medico, ma un funambolo che cerca di bilanciare vita personale e professionale su un filo sottilissimo.
Nessun filtro rosa e nessuna licenza poetica: semplicemente la realtà di un ospedale pubblico inglese.
Specializzandi: Tra Fuoco e Fiamme
Ah, i poveri specializzandi. La serie non risparmia nessuno, tantomeno i medici in formazione che si trovano gettati nel fuoco del reparto di ginecologia. Ogni errore, ogni esitazione può avere conseguenze devastanti, ma la serie ci ricorda anche che l'umanità e l'empatia sono fondamentali tanto quanto la competenza.
Shruti, la co-protagonista (interpretata dalla intensa Ambika Mod) è l’unica a dare il cambio ad Adam. La giovane specializzanda cerca di giostrarsi tra i suoi studi, il carattere tagliente del suo responsabile e le difficoltà del suo nuovo lavoro.
Infermiere: Gli Eroi Silenziosi
Non possiamo dimenticare le infermiere, i veri pilastri del reparto. Con un mix di professionalità e calore umano, affrontano situazioni impossibili con una resistenza incredibile. La loro interazione con i medici e i pazienti aggiunge un ulteriore strato di profondità alla narrazione, rendendo la serie ancora più coinvolgente.
Ironia e Dramma: Un Equilibrio Perfetto
Il vero colpo di genio di "This Is Going to Hurt" è l'equilibrio tra momenti di puro dramma e lampi di ironia tagliente. Le battute sarcastiche di Adam, i momenti di imbarazzo e le situazioni assurde strappano sorrisi anche nei momenti più bui. È questo mix che rende la serie così avvincente: riesce a farci ridere e riflettere allo stesso tempo.
Il Coraggio di Mostrare Tutto
"This Is Going to Hurt" non ha paura di mostrare la cruda realtà della vita in ospedale. Le difficoltà, le ingiustizie e i sacrifici sono tutti lì, in bella vista. Ma è proprio questa onestà che la rende una visione imprescindibile. La serie ci ricorda che dietro ogni camice c'è una persona con le sue vulnerabilità e i suoi sogni.
Conclusione: Un Viaggio Indimenticabile
Se non hai ancora visto "This Is Going to Hurt", preparati per un viaggio indimenticabile. Questa miniserie è un tuffo nel cuore della medicina pubblica, visto attraverso gli occhi di chi ci lavora ogni giorno. Con il suo mix perfetto di ironia e dramma, ti farà ridere, piangere e riflettere. E, soprattutto, ti farà apprezzare ancora di più il lavoro incredibile di medici, specializzandi e infermiere.
L'intensità delle vicende mostrate mi hanno colpita talmente in profondità che ogni puntata sembrava un documentario o un servizio del telegiornale. L'equilibrio tra sarcasmo e verità taglienti rendono questa serie televisiva una perla. I due attori protagonisti, inoltre, riescono ad ipnotizzare gli spettatori. Non vi sorprenderà sapere che ho pianto la metà delle puntate.
Quindi non perdere tempo. Accendi la TV, mettiti comodo e preparati a entrare nel caotico e affascinante mondo di "This Is Going to Hurt". Non te ne pentirai!
Per altri articoli sulle ultime serie TV che mi hanno fatto emozionare, clicca qui!
Stay Tuned! EasyTears
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Jack Kerouac L'angelo caduto
Steve Turner
Fazi Editore, Roma 1997, 224 pagine, 19x21,5cm, ISBN 9788881170598
euro 22,00
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Bella biografia (asciutta ma completa) che racconta Kerouac dagli inizi fino alla morte, molto ben scritto e con molte foto, consigliato agli appassionati e anche ai neofiti.
Steve Turner é uno scrittore e giornalista inglese, collabora con "Rolling Stone", "Mojo", "Q" e il "Times". Autore di diverse biografie tra cui "L'angelo caduto: vita di Jack Kerouac" (Fazi, 1997), "Paperback Beatles. Le storie, i personaggi, i segreti dietro tutte le canzoni dei Fab Four" (Olimpia, 2006) e "Johnny Cash. La vita, l'amore e la fede di una leggenda americana" (Feltrinelli, 2013).
18/11/23
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Il Re delle Volpi
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Scheda informativa
Autore: Fiore Manni – sua è anche l'illustrazione in copertina Direzione grafica: the world of dot – Francesca Leoneschi (art director) e Mauro De Toffol (graphic designer) Editore: Rizzoli Prima edizione: ottobre 2023 Pagine: 490 Prezzo: € 17,50
Trama
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Marian ha ben poco da festeggiare: la madre l'ha promessa in sposa al detestabile Carl Lawrence, e a lei non resta che ubbidire. È proprio nella residenza di campagna del futuro marito che la ragazza incontra una volpe nascosta in un cespuglio. Incredibile ma vero, la volpe le parla. Si chiama Macbeth, e le fa una promessa: se Marian lo aiuterà a tornare a Faerie, il Re delle Volpi in cambio esaudirà qualsiasi suo desiderio. Marian, che per tutta la vita non ha fatto altro che subire le decisioni altrui, non ha dubbi. Questa è l'occasione che ha sempre sognato per rivendicare la sua libertà! Appena varcato il passaggio tra l'Altrove e il mondo di Faerie, però, scopre di essersi cacciata in un mare di guai e che Aleister, il Re delle Volpi, non è esattamente come se lo era immaginato. In compagnia del viziatissimo (ma affascinante) re, Marian dovrà sfuggire a fate vendicative, introdursi nel labirinto sotterraneo dei nani, difendersi da frotte di goblin e da mostri feroci. Ma, soprattutto, per la prima volta, dovrà imparare a sentire la propria voce.
Recensione
Fin dal prologo si nota come l'attenzione per le leggende gaeliche sia il punto chiave del nuovo libro di Fiore Manni, ma subito ci si accorge che anche la letteratura inglese ha la sua importanza.
Il libro si apre quasi come Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen. Quasi solamente perché l'incipit di "Il Re delle Volpi" è semplificato, più moderno e meno pesante, accompagnandoti per mano in un mondo e in un'epoca caratterizzati dagli obblighi e dai doveri coniugali ed ereditari dell'alta borghesia inglese.
La protagonista, Marian Crawford, è la terzogenita della sua famiglia. Ma mentre le sorelle maggiori, Margaret ed Elizabeth, sono a loro agio alle feste e ai balli, al corteggiamento dei ragazzi carini, agli inviti a eventi sociali, Marian si trova più a suo agio con il naso chino in un libro, immaginando mille avventure e trovando proprio nei libri conforto e risposte a domande e pensieri che non ha il coraggio di esporre ad alta voce.
Ma, nell'andare avanti, il libro inizia a somigliare più a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll: come Alice segue il Coniglio nella sua tana, Marian segue la volpe nel suo mondo*. Ma la somiglianza tra Marian e Alice non si ferma qui: entrambe le protagoniste delle loro storie, infatti, amano la lettura e nei libri trovano il loro mondo e le loro avventure, vivendone poi una loro, personale, solo quando incontrano la magia di cui hanno sempre solo letto nelle narrazioni che le appassionano.
La volpe, Macbeth, ricorda inoltre quella de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. È una creatura per così dire magica, parlante, che nel suo sapere sa essere saggia e che prende a fidarsi con l'umano protagonista della storia condividendo perle del suo mondo, in modo tale da aiutare inconsciamente Marian nel suo destino.
Interessante è come Marian si senta di impazzire nel mentre sceglie di seguire Macbeth e non, invece, di far parte di un sogno che sembra così reale da apparire vero e dal quale si sveglierà. Come se il svegliarsi da un sogno in cui hai sfiorato un futuro senza matrimonio, un futuro di libertà fosse peggio di essere rinchiuso in un manicomio nel qual caso venissi trovato e avessi raccontato dell'assurda avventura vissuta.
L'avventura di Marian può essere paragonata alla ricerca di se stessa. Fin da quanto la protagonista mette piede a Faerie, le difficoltà e i ripensamenti non mancano di arrivarle una dopo l'altra, mettendola di fronte a domande e a scelte che, prima, avendo sempre vissuto a casa propria tra i suoi amati libri, non si era mai veramente premurata di porsi e di affrontare. Ma, con il proseguire della sua avventura, Marian capisce che il matrimonio non è una "perdita di libertà" se tale libertà è condivisa con qualcuno che si ama veramente.
Le similitudini con altre storie non si fermano a Il Piccolo Principe e ad Alice nel Paese delle Meraviglie, ed è molto divertente e stimolante scoprire le varie ispirazioni, Harry Potter e leggende celtiche comprese, incastonate nella storia in modo da formarne una tutta nuova e meravigliosa.
La lettura è gradevolmente scorrevole, e il libro ha tutte le caratteristiche di una favola moderna.
* La stessa Marian cita di essere diventata Alice che si tuffa nella tana del Bianconiglio alla scoperta del Paese delle Meraviglie, citando inoltre "Quanto è profonda la tana del Bianconiglio?" quando deve effettivamente infilarsi nel buco nero, sudicio e umido, ingresso di Faerie.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Libri
Jack Bennet e la chiave di tutte le cose, Rizzoli, 2018
Jack Bennet e il viaggiatore dai mille volti, Rizzoli, 2019
Come le cicale, Rizzoli, 2021
Nel buio della casa, con Michele Monteleone, Sterling&Kupfer, 2021
Amore, sesso e altre cose così, con Elena Peduzzi, Rizzoli, 2022
Fumetti
4 o'clock. Patetico., Shokdom, 2015
Mask’d - The Divine Children, con Michele Monteleone e Ilaria Catalani, Star Comics, 2020
Una nuova Camelot, con Michele Monteleone, Marco Del Forno, Claudia Giuliani e Maria Letizia Mirabella, Edizioni BD, 2024
Curiosità sull'autrice
Fiore Manni ha, inoltre, un canale YouTube nel quale recensisce e parla di libri, anche insieme al marito Michele Monteleone, che recensisce e parla di libri anche sul suo personale canale YouTube.
Insieme a Michele, Fiore ha un gruppo di lettura: La Lega dei Lettori Straordinari (Telegram – Instagram).
Fiore ha, inoltre, un altro gruppo di lettura tutto suo: The Fox Book Club.
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