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#associazione antigone
Dopo la vittoria dei laburisti in Gran Bretagna, il Premier Starmer ha assegnato la carica di Ministro per le carceri, la libertà condizionale e la libertà vigilata a James Timpson.
Timpson è amministratore delegato di un'azienda che conta più di 600 ex detenuti tra i suoi impiegati ma, soprattutto, è anche stato presidente del Prison Reform Trust, ente di beneficenza indipendente che si batte per la riforma del sistema carcerario e lavora per creare un sistema penale giusto, umano ed efficace.
Ciò significa migliorare il trattamento e le condizioni delle persone detenute, ma anche incarcerare di meno e orientarsi verso la decriminalizzazione di reati minori che spesso scaturiscono da situazioni di fragilità economica e sociale.
Da Associazione Antigone
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nicocastellini · 2 years
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Morti in una città silente
PERUGIA SABATO 4 MARZO 2023 Circolo Island (fermata minimetrò Madonna Alta PG) alle ore 18 il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud e il Circolo ISLAND presentano: MORTI IN UNA CITTA’ SILENTE. La strage dell’8 marzo 2020 nel carcere Sant’Anna di Modena di Sara Manzoli edizioni Sensibili alle Foglie ne parleremo con l’autrice e Simona Materia di Antigone Umbria Il giorno 8 marzo 2020…
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omarfor-orchestra · 8 months
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!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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crossroad1960 · 1 year
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Sicché, quando Lucano venne prima indagato, poi processato, infine condannato all’abnormità di tredici anni e due mesi per associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio nella gestione dei denari per la cura dei migranti, i suoi avversari, oggi al governo, esultarono come per la cattura di Totò Riina. Io mi ero fatto l’opinione di un uomo generoso ma assai pasticcione, e con la tendenza a edificarsi una giustizia parallela, fondata sulle migliori intenzioni ma comunque inaccettabile, come nel caso di Antigone. Però, secondo la sentenza d’appello di ieri, Lucano ha invece rispettato la giustizia di tutti, tranne per un episodio in cui è stato riconosciuto l’abuso d’ufficio: pena, un anno e sei mesi. Sono contento per lui, e lo sono soprattutto perché, guarda la bellezza, il governo di destra l’abuso d’ufficio lo vuole abolire. Che finale magnifico. (Mattia Feltri)
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curiositasmundi · 5 days
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Il disegno di legge governativo n. 1660 sulla sicurezza, appena approvato dalla Camera dei Deputati, è in evidente contrasto con i caratteri fondativi del nostro sistema democratico e viola in modo sguaiato i principi dell’ordinamento costituzionale. È fatta carta straccia del diritto penale liberale. Si minaccia di sanzione carceraria chiunque protesti, in qualunque modo: per strada, pacificamente, in carcere. Lo scorso maggio, agli inizi della discussione parlamentare, con un documento congiunto scritto da Antigone e Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), avevamo lanciato l’allarme su come lo Stato di diritto fosse pericolosamente sotto attacco. Ma, soprattutto, lo aveva lanciato l’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), che aveva usato parole nettissime al proposito. Non un’associazione, non una Ong, ma addirittura un’organizzazione intergovernativa.
[...]
Si prevede poi il nuovo reato di rivolta penitenziaria, che neanche il legislatore fascista del 1930 aveva pensato di inserire nel codice penale. Tale delitto punisce con pene altissime anche chi mette in atto esclusivamente una resistenza passiva. Si punisce chi protesta in forma pacifica, chi chiede ascolto attraverso i pochi strumenti che in carcere si hanno a disposizione, magari chi fa lo sciopero della fame. E in ogni carcere succede una decina di volte al giorno.
E poi, ancora, chi protesta fuori dal carcere, ugualmente senza violenza e con l’uso del proprio corpo, rischia il processo e la galera. Si alzano le pene per la violenza o la minaccia a un pubblico ufficiale nel solo caso che si tratti di un poliziotto, come se le altre figure professionali pubbliche valessero di meno. Si allarga la definizione di terrorismo sino a ricomprendere fatti non rilevanti dal punto di vista criminale, si aumenta la possibilità di revoca della cittadinanza, si allarga l’uso del daspo urbano, si punisce il vagabondaggio. Sembra un ritorno al periodo premoderno, al classismo, al diritto penale dei potenti e dei ricchi.
Infine, la norma della pura cattiveria. Non ci sono altre espressioni per riferirsi al divieto per chi ancora non ha un permesso di soggiorno di acquistare una scheda sim. Minori non accompagnati che arrivano in Italia dopo viaggi drammatici e non potranno avvisare i parenti del loro arrivo, donne e uomini che scappano da guerre e persecuzioni e non potranno avere contatti con i loro affetti, persone che passano dall’Italia con l’intenzione di ricongiungersi a parenti nel nord Europa e non potranno usare Google Maps. Basterebbe un minimo di empatia per capire che in cielo o in terra qualcuno risponderà di questa immane cattiveria.
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L’Italia non è un paese per giovani
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overthedoors · 7 years
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Caso Regeni. Sul ritorno dell’Ambasciatore italiano in Egitto
Caso Regeni. Sul ritorno dell’Ambasciatore italiano in Egitto
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14.08.2017 – Redazione Italia (Foto di amnesty.it) Le dichiarazioni di Patrizio Gonnella (presidente Antigone e CILD) Ritirato dall’Egitto come strumento di pressione affinché il governo di Al-Sisi collaborasse per ottenere la verità sui colpevoli del rapimento, delle torture e dell’uccisione di Giulio Regeni, l’Ambasciatore italiano tornerà al Cairo.Come nella peggiore tradizioni italiana, a…
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corallorosso · 3 years
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Lucano e Pinocchio di Giacomo Papi La condanna a 13 anni e 2 mesi di carcere dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano segna la fine dell’alleanza trentennale tra sinistra e magistratura in Italia. Da un punto di vista culturale e simbolico è una sentenza che traccia una linea tra il prima e il poi, e che mette fine a un’anomalia storica. Qualche giornale – “Libero”, “La Verità”, “Il Fatto”, “il manifesto”, o tutti insieme – non resisterà alla tentazione di titolare “Amaro Lucano” e per una volta il giochino di parole offrirà una sintesi veritiera nel descrivere il sentimento di amarezza misto a stupore che stanno provando molti a sinistra. Dopo trent’anni di alleanza oggettiva con il potere dello Stato che le indagini le autorizza e le sentenze le scrive – e dopo trent’anni di opposizione a chi da questo potere si difende e che questo potere contesta, indipendentemente dalle colpe e dai conflitti d’interesse – affermare che questa condanna è politica risulta purtroppo molto meno credibile. I fatti nella sostanza sono chiari. Basta avere seguito la vicenda, o anche solo leggerne il riassunto sul Post, per essere d’accordo sul fatto che a Riace la gestione dei migranti, dei loro sbarchi-permessi-affitti-documenti-lavori-matrimoni-amori è stata disinvolta, e che lo è stata probabilmente dall’inizio. Ma basta anche una conoscenza vaga degli anni di carcere decisi dai giudici in altri processi per affermare che 13 anni e due mesi per Lucano sono uno scandalo, una pena abnorme, incongrua rispetto alle condanne comminate per altri reati: rapine, rapimenti – il tesoriere dei rapitori di Cesare Casella prese 12 anni e quattro mesi – stupri singoli e di gruppo, traffico internazionale di stupefacenti, associazione mafiosa o terroristica, omicidi o stragi (per non parlare dell’evasione fiscale). Bastano per affermare, cioè, che la discrezionalità della magistratura nel tradurre in anni colpe e mancanze – una discrezionalità su cui ha un peso l’epoca storica, l’atmosfera politica e le circostanze minute – può trasformare di fatto la legge in politica, o in simpatia o antipatia personale, e retrocedere ancora una volta lo stato di diritto all’arbitrio di chi può esercitare un potere. Ma soprattutto: basta avere incontrato una volta Mimmo Lucano, e avergli parlato, averlo guardato, per avere la certezza che a muoverlo non è stata la ricchezza, la politica o la gloria, ma l’esaltazione di servire una legge più grande, quella dell’uguaglianza e del diritto alla dignità di ogni essere umano (legge che per fortuna in Italia è affermata dalla Costituzione). Quando l’ho conosciuto, per l’unica volta nella mia vita ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a una specie di mistico fuori dal tempo e dalla storia – uno strampalato santo come potevano trovarsene nel Medioevo o in Palestina, sotto i romani – un uomo che, dopo avere sognato navi cariche di uomini e donne e bambini arrivare dal mare, se le è viste arrivare davvero, e si è dato da fare per chi sbarcava, si è fatto venire idee ed energie e se ne è innamorato, e in questa sua febbre fuori dal tempo e dalla politica, sapendo di agire per un bene più grande – bene in cui, comunque, è mischiata sempre anche la vanità personale – ha deciso di prendere una scorciatoia e poi due e poi dieci, fino a convincersi per metodo, urgenza e convenienza che le scorciatoie fossero l’unico modo per risolvere i problemi reali, per far funzionare lo Stato e per aiutare le persone. Non so se sia stato delirio di onnipotenza o pragmatismo. E so che la sensazione di trovarsi un santo davanti non è stata tranquillizzante né piacevole. So che la potenza simbolica di Lucano ripete quella di Antigone, che decide di seppellire il fratello contro la volontà della città, perché sa che la legge della sepoltura, quindi della pietà, è sempre più alta della legge storica degli uomini. Per fortuna ci sarà un appello: trasgredire la legge per idealismo non può essere un’attenuante, ma neppure un’aggravante. La storia tristissima di Mimmo Lucano dice lo stesso: racconta che le leggi degli uomini sono necessariamente approssimative, sempre imperfette e a volte ipocrite, e che i giudici non sono divinità a cui aggrapparsi, o armi da usare per abbattere gli avversari. Sono esseri umani pieni di interessi e passioni, miserie e grandezze, che maneggiano leggi in conflitto tra loro, decretano quantità discrezionali, e modellano principi in base all’interesse o a fattori momentanei. Davanti alla giustizia tutti assomigliamo a Pinocchio davanti al giudice gorilla, che risponde alla denuncia del burattino con queste parole: “Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione”. Ma a un certo punto la sinistra lo ha dimenticato. Con la condanna di Mimmo Lucano l’alleanza storica tra sinistra e magistratura italiana si scontra, finalmente, contro la sua colpa più grave: l’avere accettato per pigrizia e convenienza politica che i giudici, basandosi sui codici, possano esaurire e ridurre in sentenze (e anni di galera) il dolore, le umiliazioni, le passioni, le avidità, i narcisismi, le mancanze inevitabili, ma anche le generosità con cui gli esseri umani abitano il mondo. La colpa più grave della sinistra – che in Italia, per cinquant’anni ha detenuto la cosiddetta egemonia culturale – è avere affidato ai magistrati, facendo girotondi, non soltanto la politica, ma anche la morale, cioè la possibilità di decidere chi sono i buoni e i cattivi.
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paoloxl · 3 years
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Pestaggi e abusi in 18 carceri: da Torino a Melfi - Osservatorio Repressione
L’ associazione Antigone è attualmente coinvolta in 18 procedimenti penali che hanno per oggetto violenze, torture, abusi, maltrattamenti o decessi avvenuti negli ultimi anni in varie carceri italiane. Alcuni di essi si riferiscono alle presunte reazioni violente alle rivolte scoppiate in alcune carceri tra il marzo e l’aprile 2020 per la paura generata dalla pandemia e per la chiusura dei colloqui con i parenti.
Come ha evidenziato l’avvocata Simona Filippi durante la presentazione del rapporto di Antigone, c’è il caso del carcere di Melfi che avrebbe avuto lo stesso modus operandi dei fatti di Santa Maria Capua Vetere. «È ancora più marcata la distanza temporale tra le rivolte dei detenuti, avvenute il 9 marzo – ha spiegato l’avvocata -, e l’intervento degli agenti nella notte tra il 16 e il 17 marzo con il trasferimento dei reclusi ad altri carceri». Proprio quella notte, ricostruisce Filippi, ci sarebbe stata una sorta di rappresaglia, sullo stile del carcere campano, almeno stando ai racconti «dettagliati e analoghi» raccolti dall’associazione che si è opposta all’archiviazione del caso.
Antigone è attualmente impegnata in 18 provvedimenti, la maggior parte in corso di verifiche. Il rapporto di metà anno, riporta alcuni di questi procedimenti. Si parte dal carcere di Monza. Il 6 agosto 2019, Antigone riceve una telefonata da parte di una persona che racconta di una violenta aggressione fisica che sarebbe stata subita dal fratello da parte di alcuni poliziotti penitenziari. Il 25 settembre 2019 Antigone deposita un esposto denunciando i fatti. Antigone si costituisce parte civile. Nell’udienza del 2 luglio 2021 il Gup dispone il rinvio a giudizio per 5 poliziotti penitenziari per lesioni aggravate e/ o per altri reati. La prima udienza dibattimentale è fissata al 16 novembre 2021.
Il 28 agosto 2019, invece, viene emessa ordinanza di misura cautelare per 15 agenti del carcere di San Gimignano per un brutale pestaggio avvenuto l’ 11 ottobre 2018 ai danni di un signore di 31 anni. Nel dicembre 2019 Antigone presenta un esposto e si costituisce parte civile. Il 26 novembre 2020, 5 agenti che non hanno optato per il rito abbreviato vengono rinviati a giudizio per tortura. La prossima udienza del dibattimento è fissata al 28 settembre 2021. I 10 agenti che hanno scelto il rito abbreviato sono stati condannati per tortura e lesioni aggravate, con pene che vanno dai 2 anni e 3 mesi a 2 anni e 8 mesi. Un medico è stato condannato a 4 mesi di reclusione per rifiuto di atti d’ufficio.
C’è il caso del carcere di Torino. Nel luglio 2021 è stato richiesto il rinvio a giudizio per 25 tra agenti e operatori ( tra cui il direttore del carcere) per violenze avvenute nell’istituto tra il 2017 e il 2018. Tra i reati contestati c’è anche quello di tortura. Nei confronti di 13 persone era stata emessa un’ordinanza di misura cautelare. Il 25 novembre 2019 Antigone aveva presentato un esposto.
Ancora in corso l’accertamento dei pestaggi del carcere di Opera. Nel marzo 2020 Antigone viene contattata da molti familiari di persone detenute che denunciano violenze subite il 9 marzo dai propri familiari a rivolta ormai finita. Vi avrebbero preso parte anche rappresentanti della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Il 18 marzo Antigone deposita un esposto contro gli agenti di polizia penitenziaria per le ipotesi di abusi, violenze e torture.
Non può mancare il caso inquietante del carcere di Modena. A seguito della rivolta scoppiata l’ 8 marzo 2020 e della morte di nove persone detenute, il 18 marzo Antigone deposita un esposto contro gli agenti polizia penitenziaria ed il personale sanitario per omissioni e colpe per la morte dei detenuti.
Il 7 gennaio 2021 l’associazione deposita una integrazione al primo esposto a seguito della denuncia presentata da cinque persone detenute per le violenze, in particolare durante il trasferimento presso la Casa circondariale di Ascoli Piceno. Nell’atto vengono anche denunciate gravi omissioni che sarebbero state commesse e che avrebbero determinato il decesso di Salvatore Piscitelli presso la Casa circondariale di Ascoli Piceno. Il 26 febbraio 2021 la Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di archiviazione, ritenendo escluso qualsiasi profilo di responsabilità in merito al decesso dei detenuti. Il 19 marzo Antigone ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. Il 16 giugno il giudice ha emesso ordinanza con cui dichiara inammissibile l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata da Antigone e dal Garante nazionale.
Ovviamente, nel rapporto di metà anno, c’è il caso del carcere di Melfi, questione affrontata sulle pagine de Il Dubbio. Nel marzo del 2020 Antigone viene contattata dai familiari di diverse persone detenute che denunciano gravi violenze subite nella notte tra il 16 ed il 17 marzo 2020 come punizione per la protesta scoppiata il 9 marzo. Secondo la ricostruzione di Antigone i detenuti sarebbero stati denudati, picchiati ( anche con manganelli), insultati, messi in isolamento. Molti di essi sono stati trasferiti in condizioni degradanti.
Ai detenuti sarebbero state fatte firmare dichiarazioni in cui avrebbero riferito di essere accidentalmente caduti, a spiegazione delle ferite riportate. Il 7 aprile 2020 Antigone deposita un esposto contro agenti di polizia penitenziaria e medici anche per il reato tortura. Il 3 maggio 2021, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha avanzato richiesta di archiviazione. Il 3 giugno Antigone ha presentato opposizione all’archiviazione.
Indagini in corso per il caso del carcere di Pavia. A marzo 2020 Antigone viene contattata da alcuni familiari di persone detenute. Questi denunciano violenze e abusi, nonché trasferimenti arbitrari posti in essere nei giorni successivi alla protesta dell’ 8 marzo 2020. La polizia avrebbe usato violenza e umiliato diverse persone detenute, colpendole, insultandole, privandole di indumenti e lasciandole senza cibo. Il 20 aprile 2020 Antigone deposita un esposto contro la polizia penitenziaria per violenze, abusi e tortura.
Per concludere, non può mancare la mattanza del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ad aprile del 2020 Antigone viene contattata da familiari di persone detenute che denunciano torture subite il 6 aprile dai loro cari nel reparto Nilo, dove circa 300 agenti di polizia penitenziaria sarebbero entrati in tenuta antisommossa, con i volti coperti dai caschi, cosa che in seguito impedirà il riconoscimento. Le immagini delle videocamere interne, in seguito diffuse dai media, hanno documentato le brutali violenze. I medici non avrebbero refertato le lesioni. Il 20 aprile Antigone deposita un esposto contro la polizia penitenziaria, per ipotesi di tortura e percosse, e contro i medici, per ipotesi di omissione di referto, falso e favoreggiamento.
Precedentemente informa il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. A fine giugno 2021 il Gip, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto misure cautelari nei confronti di 52 persone.
Damiano Aliprandi
da il dubbio
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soldan56 · 5 years
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Per stare più vicini dobbiamo stare più lontanti! Con il DPCM dell'8 marzo che ha introdotto le “aree a contenimento rafforzato”, tra le quali anche la provincia di Rimini, norme che ora sono state estese a tutto il territorio nazionale, sono cambiate anche le regole della casa e la nostra vita in comune. Nelle ultime settimane ci sono stati svariati momenti di confronto con gli abitanti e le persone che attraversano gli spazi del diurno, al fine di garantire il più possibile la comunicazione corretta e le regole di comportamento da tenere per tutelare la salute di tutti e tutte in questo momento così difficile per il nostro paese e la nostra città. La maggiorparte delle informazioni sono state fornite in più lingue ed anche tradotte nei dialetti locali dove possibile. Ringraziamo le tante realtà nazionali di un mondo variegato di realtà antirazziste che hanno svolto un ruolo fondamentale nel combattere l'emergenza sanitaria dal punto di vista delle migrazioni e delle necessità di fornire strumenti multilingue per far comprendere al meglio la situazione. Dall'8 marzo la presenza delle nostre operatrici/attiviste è limitata alle necessità inderogabili, abbiamo sospeso lo Sportello d'ascolto ed anche lo Sportello del progetto Help/Oltre la strada almeno fino a nuove comunicazioni. Vogliamo fare anche noi la nostra parte per sconfiggere la diffusione del COVID19 e limitare gli spostamenti è una di queste. Facciamo tutti e tutte un passo indietro, per farne mille in avanti dopo e insieme! Continuiamo a dare sostegno, per quanto possibile, alle persone senza casa solo all'esterno degli spazi di Casa Don Gallo, questo per preservare i 39 abitanti fra cui un dializzato, molte persone con cardiopatie, diverse malattie croniche e persone con distrurbi etnopsichiatrici ma anche perchè crediamo che nessuno debba rimanere solo o sola in questo momento. Lo spazio diurno è accessibile solo agli abitanti e a tre persone fra cui due donne in particolare condizione di vulnerabilità, che non vogliamo lasciare sole. Abbiamo chiesto per loro una soluzione che ancora non è arrivata. Mentre scriviamo sono in corso delle rivolte nelle carceri di questo paese, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione rispetto alla condizione delle persone ristrette a causa delle condizioni carcerarie come denuncia da tempo Antigone ( https://urly.it/34qyc ). Detenuti e persone senza dimora, sono i grandi assenti di questa emergenza sanitaria. Don Gallo diceva: dimmi chi escludi e ti dirò chi sei! Ecco questo dice molto della nostra società attuale. Da quando sono stati attivati i primi DPCM e le prime ordinanze non è mai stato stilato un protocollo di intervento a livello Ministeriale per queste persone e per i progetti specifici, nonostante in Italia siano stimate circa 55mila persone senza casa alle quali si aggiungono le migliaia di migranti fuoriusciti dai Cas e dagli Sprar per effetto dei Decreti sicurezza ( https://urly.it/34qy8 ). Non si è sentita una parola, nessun giornalista ha volto lo sguardo su queste situazioni. Questo deve essere motivo di riflessione. Se vogliamo combattere la diffusione di questo virus, lo dobbiamo fare tutti e tutte insieme, pensando ai diritti e alle tutele di tutte le vulnerabilità in campo. Anche delle persone invisibili e di chi si occupa di loro. Ci preoccupa, inoltre, che questa situazione possa lasciare ancora più ai margini le persone prive di diritti e senza casa, persone di fatto più esposte alle malattie a causa delle condizioni di deprivazione materiale che vivono quotidianamente che sono l’effetto di un sistema diseguale che va cambiato. I primi effetti della diffusione del COVID19 sono già da più di due settimane la chiusura dei dormitori, dei servizi docce, della distribuzione del vestiario, chiuse anche le mense che distribuiscono all'esterno solo cestini e le persone senza casa sono esposte così h24 alle intermperie. Questa è la situazione. Per questo questa mattina durante un incontro in Comune per fare il punto con le realtà cittadine che si occupano di persone senza dimora, abbiamo manifestato la necessità di attivare una cabina di regia di gestione sociale dell'emergenza sanitaria per chi è senza casa, capace di dare risposte efficaci e rapide a questa situazione che si protrae già da tempo senza linee guida comuni. Dovrebbe avvenire in ogni territorio. Inoltre è necessario potenziare finanziamenti e la rete dei progetti dedicati, perchè come per il Servizio sanitario e i fondi all'assistenza per le disabilità anche i progetti sociali e le politiche abitative hanno subito ingenti tagli a favore della rendita e speculazione edilizia o ad interventi spot e di stampo assistenziale. E questa è la situazione attuale. Dobbiamo vincere la sfida contro Covid19 e dobbiamo fare in modo che questo comporti un miglioramento in generale della società, un cambio di rotta che metta al centro il bene comune, la salute delle persone, i loro bisogni e le risposte necessarie che servono. Stiamo pensando ai idee creative per continuare a tenere viva la solidarietà ora che per stare vicini dobbiamo stare più lontani. UNA CASA PER TUTT* Casa Don Gallo Associazione Rumori Sinistri onlus
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neifatti-blog · 7 years
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Sport e integrazione, dal carcere di Rebibbia riparte l’avventura dell’Atletico Diritti
Sport e integrazione, dal carcere di Rebibbia riparte l’avventura dell’Atletico Diritti
di Giuseppe Picciano.
Roma, 29 Settembre 2017 – Nuove maglie, nuovi sponsor, una nuova disciplina con cui confrontarsi, ma lo stesso obiettivo: utilizzare lo sport come strumento di integrazione. (more…)
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glianni70 · 7 years
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Presentazione dell' ottavo Libro Bianco sulle Droghe
Presentazione dell’ ottavo Libro Bianco sulle Droghe
Presentazione dell’ ottavo Libro Bianco sulle Droghe
Dalla semina americana al deserto italiano.
Dalla Fini-Giovanardi alla Jervolino-Vassalli.
Dati, Politiche e Commenti sui danni collaterali del Testo Unico sulle droghe.
Edizione 2017 sui dati 2016.
Il Libro Bianco sulle Droghe è promosso da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, CNCA e Associazione Luca Coscioni, con l’adesione di…
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Presentazione dell' ottavo Libro Bianco sulle Droghe
Presentazione dell’ ottavo Libro Bianco sulle Droghe
Presentazione dell’ ottavo Libro Bianco sulle Droghe
Dalla semina americana al deserto italiano.
Dalla Fini-Giovanardi alla Jervolino-Vassalli.
Dati, Politiche e Commenti sui danni collaterali del Testo Unico sulle droghe.
Edizione 2017 sui dati 2016. (more…)
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nardonews24 · 2 years
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IL CARCERE VISTO DA DENTRO: IL 30 GIUGNO COMUNE E ANTIGONE PRESENTANO IL RAPPORTO
IL CARCERE VISTO DA DENTRO: IL 30 GIUGNO COMUNE E ANTIGONE PRESENTANO IL RAPPORTO
LECCE – Giovedì 30 giugno 2022, alle 19, nel Chiostro degli Agostiniani, si terrà l’iniziativa “Il carcere visto da dentro”, organizzato da Comune di Lecce – Assessorato al Welfare e associazione Antigone. Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Erasmo Marinazzo, sarà presentato il XVIII rapporto sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane redatto da Antigone, si parlerà del…
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mypickleoperapeanut · 3 years
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I&f RotoWeb Illustrato dicembre 2021 "Dove c'è un evento Italia&friends c'è" Mercoledì 22 dicembre 2021 presso MAD Murate Art District in Piazza delle Murate, a Firenze è stato presentato il progetto "Streaming Theater", le nuove tecnologie come modello d’interazione tra carcere e città. Una mattina di studi con presentazioni e interventi, per poter ripensare il rapporto tra detenuti e comunità esterna, con l'intervento della Dott.ssa Antonia Bianco Direttrice Istituto Penale per i Minorenni G.Meucci di Firenze, Claudio Suzzi Fondatore Compagnia Teatrale "Interazioni Elementari", Vincenzo Scalia Professore Associato di Sociologia Giuridica della devianza e del mutamento sociale Universitaria degli Studi di Firenze. L'evento è stato organizzato dalla Compagnia Teatrale Interazioni Elementari, in partnership con L'Altro Diritto ODV, Associazione Volontariato Penitenziario e APS Progress, in collaborazione con Teatro delle Arti di Lastra a Signa, Antigone, Teatro Cinema Castello e con il sostegno di Comune di Firenze e Inverno Fiorentino, con il finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Toscana – GiovaniSì, Ministero della Giustizia e il contributo di Fondazione CR Firenze sponsor: Linkem, Publiacqua sponsor tecnico WhatWeAre Riccardo Rescio per Riccardo Rescio #tuttoilbelloeilbuonochece I&f RotoWeb Illustrato dicembre 2021 https://italiaefriends.wordpress.com/2021/12/01/if-rotoweb-illustrato-dicembre-2021/?preview=true (presso Le Murate Caffè Letterario Firenze) https://www.instagram.com/p/CXzJkGpLC_x/?utm_medium=tumblr
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effemeridiscettiche · 2 years
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41-bis. Il dossier di Antigone
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