#Gruppo Abele
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Don Luigi Ciotti e Gregorio Porcaro a Novi Ligure: Un Incontro per la Legalità e la Giustizia Sociale
Due giornate di impegno civile con Don Luigi Ciotti e Gregorio Porcaro: eventi dedicati ai giovani e al valore della lotta alla criminalità organizzata
Due giornate di impegno civile con Don Luigi Ciotti e Gregorio Porcaro: eventi dedicati ai giovani e al valore della lotta alla criminalità organizzata. Il prossimo 12 novembre 2024, la Biblioteca Civica del Centro Comunale di Cultura “G. Capurro” di Novi Ligure ospiterà un evento straordinario per la promozione della legalità. Alle ore 20:45, Gregorio Porcaro, amico e testimone del coraggio di…
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vague-humanoid · 4 months ago
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In desperation, a woman at the facility reached out to Ciotti, who has become famous in Italy as the priest who helps women escape from the Mafia. In Ciotti’s view, the Italian government doesn’t do enough to protect women like L. Men in the Mob generally insure that they discuss their illegal business activities out of earshot of their families, so women such as L. have often never been direct witnesses to crimes—making them ineligible for the country’s witness-protection program. Because they cannot help the state, the state won’t help them. Yet L. was in imminent peril. Mafia wives who leave their families are considered traitors, and some are assassinated. In 2011, Maria Concetta Cacciola, a thirteen-year-old whose parents were involved with the ’Ndrangheta, was married off to an associate. She eventually fled Calabria for northern Italy, leaving behind her three children. Cacciola’s mother lured her home, using her kids as bait. Less than two weeks later, Cacciola’s parents called her to the basement, where there was a container of acid. Most likely, she was forced to drink it—one of the Mafia’s punishments for being a snitch. Cacciola was pronounced dead at a hospital; her father told the police that she had died by suicide.
To help such women, Ciotti, who is seventy-nine, has spent the past twenty years creating an informal network of safe houses, burner phones, and coöperative policemen. When he needs an officer or a government official to facilitate someone’s flight, he often makes the request in person, thus avoiding any phone logs or digital traces. “You have to be smart,” he told me. “Any small mistake is enough to get people in trouble.”
In addition to Gruppo Abele, Ciotti runs a nonprofit network called Libera. Its primary role is encouraging Italians to oppose the organized-crime groups that originated in the south of the country, principally the Cosa Nostra, in Sicily; the ’Ndrangheta, in Calabria; and the Camorra. It presses politicians to pass stronger laws against organized crime, and runs a group of agribusinesses on land seized from the Mafia by the government. At these sites, Libera hosts summer camps where teen-agers learn about the harm done by crime syndicates. Libera has fifty employees and some ten thousand volunteers; just a handful of people are involved in its sensitive rescue operation, and Ciotti has previously discussed it only glancingly with the press.
@snommelp @quasi-normalcy @mettaworldpiece @socialistexan @karpad @commiemartyrshighschool
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jadarnr · 2 months ago
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol.1 - From the Empire
WITCH HUNT - Prologo
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
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“Che cosa orribile. Chi mai farebbe una cosa del genere?” Sospirò Abel.
Si spinse i suoi spessi occhiali rotondi sul naso affilato, incurante della bellissima notte. All’esterno, un usignolo sbucò da un cespuglio, cantando dolcemente. Il dolce suono, assieme a quello delle grilli e delle rane, faceva sembrare la notte illuminata dalle due lune ancora più pacifica e piacevole.
Ma Abel non stava notando nulla di tutto ciò.
Era in piedi dentro ad un piccolo edificio. In un’altra vita poteva essere stato un bar o qualcosa di simile, ma ora era solamente il luogo di un massacro. C’erano corpi sparsi ovunque, molti fatti a pezzi. Scie di sangue imbrattavano le pareti dal pavimento fino al soffitto. Il liquido rosso colava dentro pozze scure e stava già iniziando a coagularsi.
“Perché non sono arrivato qui prima?” Si chiese.
L’improvviso suono di una pozza che veniva calpestata fece voltare la testa ad Abel. Si girò di scatto. “Chi sei?”
Una strana figura apparve dietro ad uno dei tavoli rovesciati. Lo sconosciuto si avvicinò ad Abel, il suono di sangue e budella schiacciate che accompagnava ogni suo passo. Era lievemente piegato in avanti, e sembrava tenere qualcosa fra le mani. Quando la luce della luna lo illuminò, ad Abel sfuggì un grido strozzato.
L’uomo era coperto da capo a piedi di sangue, aveva le zanne rotte che sporgevano da vari angoli della bocca e teneva in mano la testa insanguinata di una donna.
“Grrraaaahhhh!” La creatura fece un balzo verso Abel.
Abel cercò di arretrare ma era troppo tardi, inciampò e cadde sulla schiena. Il vampiro ruggendo attaccò il prete indifeso. Abel contrasse i muscoli delle braccia e della schiena preparandosi al colpo.
BOOM!
Un colpo assordante seguito da un lampo di luce accecante interruppe il silenzioso combattimento. Il vampiro si schiantò sul pavimento. Furioso, cercò di urlare ma invece della voce gli uscì dalla bocca sangue misto alle sue interiora. Le sue braccia e le sue gambe si agitavano come se fossero state tirate da dei fili invisibili.
“Ma cos…” Abel giaceva ancora a terra, illeso, a parte il ronzio nelle orecchie. Nessuna pallottola l’aveva colpito. Sentì dei passi avvicinarsi dal secondo piano di scale. Erano perfettamente ritmati: clack, clack, clack, clack… pesanti, quasi meccanici.
“P—padre Tres. Sei tu?”
“Affermativo.” Rispose la monocorde voce meccanica.
Un prete dall’aspetto giovane apparve all’ingresso. Il suo viso sotto i capelli corti era bello, ma non faceva trasparire alcuna emozione, come una maschera. Teneva in mano una delle pistole più grosse al mondo, la Jericho M13 ‘Dies Irae’, con la canna da 13mm ancora fumante.
“Come mai sei qui Tres? Pensavo che stessi investigando i rapimenti negli orfanotrofi…”
Il giovane prete non rispose.
Padre Tres, prete errante ed agente della divisione AX - Dipartimento Segreto della Segreteria di Stato Vaticana - rimase semplice e immobile, guardando il vuoto. Dopo un momento di silenzio, puntò la pistola verso il pavimento e sparò due volte.
BOOM! BOOM!
Con un grido strozzato, il vampiro che stava cercando di rigenerarsi tornò a crollare per terra.
“Ma che ti passa per la testa Tres?!” Esclamò Abel.
“Non l’ho ucciso. Devo ancora fargli qualche domanda. Ma perché sei qui Padre Nightroad? Ha a che fare con l’incidente della Tristan?”
“Sí. Il Duca Alfredo faceva parte di di un gruppo chiamato Fleur du Mal. Usavano questo posto come rifugio sicuro. Ma sembra che sia arrivato troppo tardi. Un sacco di vittime umane.”
“Questi cadaveri non sono umani. Sono vampiri.” Rispose Tres.
“Cosa? Come? Si sono uccisi a vicenda? Si sono suicidati? C—cos’è successo?” Balbettò Abel.
“Non sono in grado di rispondere. Non ho abbastanza informazioni.” Rispose Tres.
Il giovane prete piegò il collo in alto verso il secondo piano di scale. La sua espressione non cambiò.
“Gli orfani rapiti erano già stati uccisi per usarli come nutrimento. Non ho potuto interrogarli.” Tres informò Abel freddamente.
“Santo cielo. Erano solo dei bambi—”
“Sshh.” Lo interruppe il prete più giovane.
Tres sorpassò Abel con un movimento. La sua pistola puntata davanti a sé mentre scandagliava l’oscurità.
Tres fece un gesto con la pistola. “Da questa parte.”
Da dietro la porta della cantina provenne un suono come un fruscio di vestiti.
“Ci dovevano essere circa venti membri dei Fleur du Mal, giusto?” Chiese Abel.
“Affermativo. Stimo che ce ne siano rimasti almeno dodici. Sto entrando.” Disse Tres.
BOOM! BOOM!
Tres fece saltare la porta della cantina dai suoi cardini. Schegge di legno volarono in ogni direzione, ma la cosa non disturbò Tres. Si mosse agilmente nell’oscurità, correndo giù per le scale. Il mirino laser della sua M13 tagliava l’oscurità. Trovò il suo bersaglio velocemente. Non ci impiegò molto per prendere la mira e prepararsi a sparare. Ma Abel afferrò il suo braccio prima che potesse premere il grilletto.
BOOM!
Una pallottola andò a conficcarsi nel soffitto.
“Tres! Aspetta!” Gridò Abel. “È un bambino!”
La figura illuminata dal mirino della pistola era quella una ragazzina dai capelli d’oro e dagli occhi castani, che ora erano spalancati dalla paura.
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massimogilardi · 2 years ago
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Vincent Feugere des Forts (1825-1889), scultore francese
Opera: La morte di Abel
Materiale : Marmo
Musée d'Orsay (Parigi)
Discepolo di François-Joseph Heim e dello scultore Jehan Du Seigneur, debuttò nella Sala del 1849 presentò lì il gesso del Denier de la veuve, il cui marmo espose nel 1852
Nel 1853 ha scolpito due bassorilievi raffiguranti San Juan e San Mathieu, per la cappella dell'ospedale Lariboisière di Parigi, e ha realizzato il gruppo Calvario per la cappella del Calvario nella chiesa di Saint-Jacques-Saint-Christophe a la Villette. Ha trionfato nel Salone del 1864 presentando il gesso del suo Abel morto (una copia a Chartres, Musée des Beaux-Arts), per il quale ha ricevuto una medaglia, prima di presentare il marmo nel Salone del 1866 (Parigi, Musée d'Orsay).
Una fonderia di bronzo dell'Abel si trovava alla fine del XIX secolo nello Château des Forts, vicino ad Illiers. (Eure-et-Loir). Ha vinto di nuovo medaglie nei saloni del 1865 e del 1867 (per il gesso e poi il marmo della sua Chevrier)
L'OPERA :
Rende omaggio ad Abel, protagonista assoluto, che appare sdraiato a terra, immobile. Darei l'impressione che si tratti di un giovane che sta dormendo se non fosse per la ferita che si può vedere sulla sua fronte, che traduce che si è verificato un atto violento.
Secondo la Bibbia, Caino e Abele erano figli di Adamo ed Eva. Caino era il fratello maggiore. Sono cresciuti insieme, Abele si dedicò al pascolo mentre Caino all'agricoltura. Un giorno fanno un'offerta a Dio: Caino dà i prodotti della terra e Abele dà alcuni dei primi neonati del suo gregge. Dio accetta l'offerta di Abele, ma non quella di Caino. Pieno di grande rabbia e gelosia Caino uccide Abele. E' il primo omicidio della storia.
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rompuspouravoir · 2 months ago
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La libertà di commercio non può porsi al di sopra della libertà dell’essere umano. La libertà di commercio illimitata è arbitrarietà del profitto. Diventa privilegio di pochi, che in condizioni favorevoli, irrobustiscono il proprio potere a spese dei diritti di molti, compreso quello di sopravvivere.
Paulo Freire, Pedagogia dell’autonomia, Edizioni Gruppo Abele, 2014
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paoloferrario · 3 months ago
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Dipendenza da gioco e altre dipendenze comportamentali, bibliografia a cura del Centro Studi Gruppo Abele
Dipendenza da gioco e altre dipendenze comportamentali | Centro Studi Gruppo Abele
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newsnoshonline · 11 months ago
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cosa ottengono queste uscite di gruppo? Dimissioni in risposta a cambiamenti editoriali: il caso della rivista Sintassi All’inizio di marzo, i redattori di Sintassi hanno annunciato le proprie dimissioni pubblicamente, in risposta alle modifiche imposte dall’editore Wiley. Klaus Abels e Suzanne Flynn hanno dichiarato che la situazione era diventata insostenibile, affermando che le nuove misure adottate non soddisfacevano più le esigenze della comunità linguistica. Wiley assicura la continuazione della pubblicazione Nonostante le dimissioni dei redattori, Wiley ha dichiarato di proseguire nella pubblicazione e nell’investimento su Sintassi. Il vicepresidente per lo sviluppo editoriale, Allyn Molina, ha affermato che le modifiche apportate sono volte a garantire una pubblicazione
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vorticimagazine · 1 year ago
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Storie di ragazze che non volevano essere belle
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Scegliamo di parlarvi di una guerra invisibile. Si tratta di una guerra interiore, umana, con il proprio corpo. Due psichiatri da sempre attenti all’aspetto umano della psichiatria e della medicina, Ugo Zamburru e Angela Spalatro, hanno analizzato i disturbi del comportamento alimentare, raccontati attraverso le testimonianze di giovani donne che ne sono uscite. Si tratta di un'analisi accurata.
Storie di ragazze che non volevano essere belle (Edizioni Gruppo Abele), questo è il titolo del libro, focalizzato sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (chiamati inizialmente DCA, “disturbi dei comportamenti alimentari”, sigla che poi è rimasta), che sono malattie psichiatriche complesse, caratterizzate da pensieri patologici e ossessivi legati all’immagine corporea e al cibo.
Questi pensieri alterano in modo significativo e disfunzionale il comportamento alimentare delle persone, mettendo a rischio la loro salute e, se non trattati, possono essere fatali. In Italia soffrono di disturbi alimentari circa 3 milioni di persone e il numero dei nuovi casi ogni anno si aggira attorno ai 30.000 soggetti. Tali numeri sono in tutta evidenza impressionanti. “Per noi occorre sostituire ai numeri, che sono freddi, le storie delle persone. E lo facciamo per una ragione precisa: i disturbi alimentari hanno il loro nodo nella complicata gestione delle emozioni, e le storie delle persone altro non sono che la casa delle loro emozioni” Queste sono le parole degli psichiatri Ugo Zamburru e Angela Spalatro, nell'introduzione del libro. Il saggio esplora in profondità la vita delle persone, attraverso dodici testimonianze, vere e drammatiche, di donne che hanno vinto la loro battaglia contro i disturbi dell’alimentazione. Il punto di vista è interno – le ragazze che raccontano sé stesse e le loro storie – ma anche esterno, con il commento di due psichiatri che da sempre hanno fatto propria l’eredità di Franco Basaglia: la relazione di cura non è solo l’incontro di due biologie, ma di due universi, sfaccettati e diversificati. Bisogna incontrare le persone che i sintomi nascondono: solo cos�� si può instaurare una relazione che sia pienamente trasformativa. Il libro "Storie di ragazze che non volevano essere belle" è strutturato in tre parti Nella prima parte, “Percorsi di ricerca di senso: le storie” le testimonianze raccolte e commentate da Ugo Zamburru e Angela Spalatro trascinano il lettore nella vita delle ragazze e del loro contesto sociale e familiare. Solo incontrando una persona e la sua storia si può aprire uno squarcio di consapevolezza: “Abbiamo anche la speranza di coinvolgervi perché nessun problema può essere delegato unicamente agli specialisti”. La seconda parte, “Piccolo sguardo sui disturbi”, racchiude un breve compendio sugli aspetti chiave utili a comprendere il fenomeno dei DCA e il ruolo di scuola, famiglie e società nella loro prevenzione. L’ultima parte, intitolata “A chi rivolgersi”, è invece una raccolta di risorse utili per orientarsi su cosa fare in caso di disturbi dell’alimentazione: dove andare, quali professionisti contattare e a quali associazioni e realtà chiedere aiuto. Storie di ragazze che non volevano essere belle è un libro che illumina, fa chiarezza e fornisce strumenti per capire una piccola, piccola parte dell'immenso caleidoscopio che è la persona. La scheda completa di Google Libri: infografica completa, book & e-book shop... Gli autori
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Angela Spalatro è psichiatra e PhD in Neuroscienze. Lavora in ambito comunitario, dove oggi sperimenta in prima persona la ricerca intesa come reciprocità nella relazione con le persone portatrici di sofferenza psichica.
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Ugo Zamburru è psichiatra e già presidente di Arci Torino. Inventore e animatore per oltre dieci anni del Caffè Basaglia di Torino. Per Edizioni Gruppo Abele ha scritto, ancora insieme ad Angela Spalatro, Piccolo manuale di sopravvivenza in psichiatria (2021). Licenza di copertina: da 51581 da PixabayLinks di approfondimento: Accedi alla rubrica Libri Consigliati di Vortici Magazine Read the full article
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Don Ciotti ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Isola d'Asti
Il fondatore del Gruppo Abele e di Libera don Luigi Ciotti ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Isola d’Asti.     Il sacerdote – ricordano dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Micheal Vitello – “è legato al paese astigiano da una longeva amicizia” ed è stato a Isola d’Asti in diverse occasioni.     La cerimonia di conferimento è avvenuta sabato 9 settembre nella Sala…
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gaetaniu · 2 years ago
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Gli astrofisici confermano la galassia più debole mai vista nell'universo primordiale
Immagine NIRCam in falsi colori dell’ammasso Abell 2744. Un gruppo di ricerca internazionale guidato da astrofisici dell’UCLA ha confermato l’esistenza della galassia più debole mai vista nell’universo primordiale. La galassia, chiamata JD1, è una delle più lontane identificate finora ed è tipica del tipo di galassie che hanno bruciato la nebbia di atomi di idrogeno lasciata dal Big Bang,…
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Le tecnologie analysis per il progetto di Polizia di Stato e Sapienza
"Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele" è il progetto presentato da Polizia di Stato e Sapienza Università di Roma che utilizza tecnologie analysis di Almawave per portare nelle scuole l'educazione alla legalità. Tecnologie analysis, cosa sono? Le tecnologie d'analisi si riferiscono a una serie di strumenti, tecniche e metodologie utilizzate per analizzare e interpretare i dati. Queste tecnologie consentono di ottenere informazioni dettagliate su una vasta gamma di dati, come ad esempio dati finanziari, dati di mercato, dati biologici, dati ambientali e molti altri. Le tecnologie d'analisi includono una varietà di strumenti software come i sistemi di business intelligence (BI), i software di data mining e di analisi dei dati, gli strumenti di visualizzazione dei dati, i software di intelligenza artificiale (AI) e di apprendimento automatico (machine learning), le tecniche di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e molte altre. La storia di Almawave con le parole di Valeria Sandei, Amministratore Delegato di Almawave Passiamo, ora, a raccontare quella che è la storia di oggi. Tramite le parole di Valeria Sandei, Amministratore Delegato di Almawave andremo alla scoperta dell'azienda e del nuovo progetto che sta prendendo forma con la Polizia di Stato: Cos'è Almawave? Almawave S.p.A, azienda del Gruppo Almaviva, è una società italiana leader nell’Intelligenza Artificiale e nell’analisi del linguaggio naturale scritto e parlato. Almawave dispone di tecnologie proprietarie all’avanguardia e servizi applicati per concretizzare il potenziale dell’AI nell’evoluzione digitale di aziende e pubbliche amministrazioni Come nasce il progetto? L’iniziativa, a forte valenza innovativa, nasce dalla collaborazione tra la Polizia di Stato e Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Psicologia, in qualità di partner progettuale, ed ha come obiettivo principale la diffusione e l’educazione alla legalità tra i giovani mediante il ricorso a nuove modalità di formazione e condivisione in ambito scolastico. Il progetto, finanziato all’interno del PON Legalità 2014-2020, è visto come una sorta di “pronto intervento cyber” e ha lo scopo di rendere i giovani consapevoli dei rischi del web attraverso l’uso della realtà virtuale, per promuovere una cultura della Sicurezza e della Legalità in Rete. In cosa consiste? In particolare, sono stati realizzati 12 scenari virtuali immersivi riproducenti situazioni di illegalità - utilizzati nelle scuole delle Regioni PON con il supporto degli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni ed esperti psicologi - che saranno “vissuti” con specifici visori di ultima generazione capaci di stimolare reazioni profonde e tali da far comprendere, anche sotto l’aspetto emotivo, il vero senso della diffusione della legalità.         Destinatari del progetto sono giovani tra i 14 e i 17 anni appartenenti alle aree maggiormente a rischio di dispersione scolastica. Cinque i territori regionali coinvolti, cioè Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia per circa 750 alunni di 80 scuole Secondarie di secondo grado complessive. Qual è la sua mission? La mission del progetto - la cui unicità risiede nella ricerca scientifica e nella forte innovazione - è quella di valorizzare l’uso dell’alta tecnologia al fine di educare alla legalità ed esporre i ragazzi a meccanismi empatici attraverso la realtà virtuale. Un percorso emotivo molto coinvolgente che li metterà di fronte a scenari differenti da affrontare.  Read the full article
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yourcenar12 · 7 years ago
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FOGGIA, 21 marzo 2018  XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
ph. Giovanni Rinaldi, Fg 2018
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overthedoors · 7 years ago
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Torino, capitale del sociale: dal 15 al 18 Novembre, al via il Social Festival di Animazione Sociale
Torino, capitale del sociale: dal 15 al 18 Novembre, al via il Social Festival di Animazione Sociale
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07.11.2017 – Redazione Italia Aperte le iscrizioni del IV appuntamento nazionale per gli operatori e le operatrici del sociale organizzato dalla rivista Animazione Sociale, edita dal Gruppo Abele di Torino. 4 giorni di conferenze, workshop, laboratori, spettacoli teatrali, musica dal vivo con oltre 130 relatori e centinaia di realtà cooperative, associative, servizi del pubblico e del non profit…
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ross-nekochan · 2 years ago
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Oggi anche se era Natale, era pure domenica per cui sono uscita a fare la mia solita passeggiata, in cui do sfogo massimo a pensieri di ogni tipo. Erano le 15 passate, pochissime auto in giro e si sentivano ancora i piatti che si muovevano dalle cucine.
Ho letto di molti anche qui che sono tornati dalle proprie famiglie facendo viaggi della speranza per festeggiare Natale assieme. E lo capisco, perché l'ho fatto anche io per vari anni e forse dovrò farlo ancora in futuro. Addirittura un Natale l'ho passato in un paese dove non esiste per niente, se non come festa commerciale come se fosse una sorta di Carnevale/Halloween diverso, e la sensazione che si prova in questi casi è davvero deprimente.
Tuttavia quest'anno, come spesso mi è capitato, non sono riuscita a fare a meno di pensare agli aspetti negativi della faccenda. Sentiamo forte l'esigenza di unirci in famiglia, ma che cosa rappresenta veramente? L'ho già detto, ma io trovo falso questo concetto. Anzi, i familiari sono sempre più spesso le persone da cui devi aspettarti le più grosse inculate della tua vita. Ma quale famiglia? Ma quale serenità e convivialità?
Lo sappiamo benissimo che è tutta una farsa e lo dimostrano i continui post su Instagram sulle domande di merda dei parenti a cui tutti vorremmo rispondere:"ma perché non ti fai i cazzi tuoi?", eppure non ce la facciamo proprio ad estrometterci, a mandare veramente a fanculo questi consanguinei falsi e opportunisti, preferendo soffrire momenti di merda pur di farne parte o perché ci sentiamo costretti dalle circostanze.
Ma se la nazione è un costrutto sociale, come può la famiglia, che è una nazione in piccolissimo, non essere la stessa cosa? Cosa cambia nella relazione tra familiari e non familiari? Il sangue? E cosa cambia il sangue se ci sono madri e padri che ripudiano i propri figli e se persino nella Bibbia abbiamo Caino e Abele? La famiglia è solo l'ennesima farsa a cui spesso non vogliamo rinunciare perché abbiamo bisogno di sentirci parte di un gruppo e sentirci in qualche modo amati, desiderati. In sostanza, lo facciamo per noi stessi, prendendoci per il culo da soli.
Ed è inutile che nonni, genitori e zii sventolino la carta del "ai miei tempi non era così, ci si voleva bene e la famiglia era un valore". Cazzate. Il valore della famiglia non è mai esistito e se prima c'era questa parvenza è perché il vero valore perseguito era quello della rispettabilità sociale. Era una vergogna, piuttosto, non prendere parte a queste farse e non aver niente da raccontare alla domanda "dove sei andato a Natale?". Se c'erano screzi, in base alla tua posizione della scacchiera, eri condannato a ingoiare il boccone o ad avere la ragione dalla tua parte. Sei un uomo che ha messo le corna a tua moglie? Ebbene, lei ti perdona per "il bene della famiglia". Sei il figlio più piccolo e i tuoi genitori ti hanno lasciato un cazzo dell'eredità? Ebbene, se arrivato dopo, i primi hanno sempre la meglio quindi zitto. Ovviamente c'era chi zitto non si stava e quei pochi coraggiosi anche in passato hanno diviso famiglie. Ma ovviamente a guardare indietro si fa presto a coprire i ricordi della solita patina d'oro.
Eppure non riusciamo a non fare parte della recita. Non riusciamo a rimanere soli, perché la solitudine è spesso un fardello pesante in situazioni del genere, dove la compagnia sembra dover essere di default. L'ho vissuto, lo so. Però allo stesso tempo non posso non essere rivoltata da questo disgustoso spettacolo che si ripete puntualmente ogni anno, sempre peggio del precendente.
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rompuspouravoir · 2 months ago
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È necessario che chi ha qualcosa da dire, sappia, al di là di ogni dubbio, una cosa: che se non presta ascolto a quello che ugualmente ha da dire il suo interlocutore, finirà con l’esaurire la sua stessa capacità di dire per aver detto troppo senza aver ascoltato nulla o quasi nulla.
Paulo Freire, Pedagogia dell’autonomia, Edizioni Gruppo Abele, 2014
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paoloferrario · 3 months ago
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Dipendenza da sostanze, libri segnalati dal Centro Studi Gruppo Abele
http://centrostudi.gruppoabele.org/?page_id=2502&fbclid=IwY2xjawGWwENleHRuA2FlbQIxMAABHemqHL2aOp8hqEsVTIFGG4J-UA6Z5XnhClJx73ruGcV88LfRtMkergwE4A_aem_pSF6ivb0WVY61KJgMHadsw
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