#Depenalizzazione
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#evasione#contante#pos#condoni#fdi#lega#fratelli d'italia#capitali all'estero#depenalizzazione reati tributari
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tra la legge sulla maternità surrogata, l’inutilissimo e inumano campo di raccolta in albania (per cui sono stati spesi miliardi a discapito di ulteriori tagli sulla sanità), la proposta di legge sulla depenalizzazione del reato di tortura, le manganellate ai manifestanti, la guerriglia con la magistratura, la manipolazione della tv di stato (la rai è diventata una porcata peggio che mai), questo stato si sta trasformando in una rivisitazione new age di quello del ventennio fascista e questa cosa mi fa estremamente paura, però man mano che andremo avanti in questo schifo ricordiamocelo serenamente che questi li avete messi voi al governo non andando a votare e/o votandoli
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C'è voluto uno spot per far emergere il sottofondo d'odio per i bambini che costituisce la base inconscia per la depenalizzazione della pedofilia. Non si può condividere una comunità sociale con questa gente.
@boni_castellane
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Saranno tutti lettori della murgia? Il suo odio per i bambini ha fatto proseliti...
Una pesca gli distrugge la stabilità mentale. Consumatori ideali.
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In Germania, la depenalizzazione della pornografia infantile, come è ovvio che sia, porterà prevedibilmente alla proliferazione della pornografia infantile e ad un ritorno al peggior socialismo tribale, già sperimentato nelle comuni socialcomuniste tedesche degli anni ’70 con la “liberazione” dei bambini dalle inibizioni sessuali, oltre all’uso di stupefacenti e il “sesso libero”. È questo progressivo ritorno al peggior ’68, la proposta di benessere futuro europeo di cui sono portatori il socialismo, l’ambientalismo, il liberalismo?
sono Loro, sempre Loro, ovunque Loro, immancabilmente Loro.
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L’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (OHCHR) ha pubblicato un Rapporto in cui raccomanda innanzitutto agli Stati di “adottare alternative alla criminalizzazione, alla tolleranza zero e all’eliminazione delle droghe, prendendo in considerazione la depenalizzazione dell’uso e una regolamentazione responsabile, per eliminare i profitti del traffico illegale, della criminalità e della violenza”. Un Rapporto definito storico, in quanto denuncia il fallimento delle politiche proibizioniste attuate da oltre un secolo in quasi tutto il pianeta su spinta degli Stati Uniti. Politiche che non sono affatto riuscite a raggiungere l’obiettivo che si erano ufficialmente prefissate, quello di “liberare il mondo dalla droga”, ma hanno di fatto regalato un potere enorme a mafie e cartelli narcotrafficanti in molte parti del mondo.
[...]
L’approccio repressivo applicato alla cosiddetta “guerra alla droga” è fallimentare. A darne conto non sono posizioni ideologiche, ma dati concreti. Sono 296 milioni le persone che, nel 2021, hanno fatto uso di droghe, secondo il World Drug Report del 2023. In riferimento al medesimo anno, i soggetti che hanno sviluppato disturbi legati al consumo di stupefacenti sono 39,5 milioni, con un incremento del 45% negli ultimi 10 anni. Parallelamente, il progressivo smantellamento dei sistemi di welfare ha detto sì che, nonostante le persone con problemi di dipendenze abbiano diritto all’assistenza medica, tale necessità sia largamente disattesa. Sempre nel 2021, solamente una persona su 5 ha ricevuto i trattamenti necessari per far fronte alla propria dipendenza. Come conseguenza, oltre 600 mila persone ogni anno muoiono per cause legate al consumo di droga (tra queste: contagio da epatite virale o HIV, overdose e altri incidenti di varia natura).
Parallelamente, aumenta a dismisura il numero delle persone incarcerate per reati di droga: nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di consumatori, l’ultimo anello della catena del mercato della droga, pescati dalle forze dell’ordine con qualche grammo di troppo in tasca. Un dato che contribuisce direttamente al problema del sovraffollamento nelle carceri: solamente in Italia, il 34% dei detenuti entra in carcere per possesso di droga. Quasi il doppio della media del resto dei Paesi europei, che si attesta intorno al 18%. Di fatto, un terzo dei reclusi si trova dietro le sbarre per il solo art. 73 del Testo Unico in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope. Senza detenuti per art. 73, in Italia non vi sarebbe sovraffollamento nelle carceri. Il Comitato per i Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite (CESCR) aveva d’altronde espresso preoccupazione per “l’approccio italiano che punisce il consumo di droghe”, a fronte dell'”insufficiente disponibilità di programmi di riduzione del danno”.
Un approccio repressivo di questo tipo, che l’Italia sposa in pieno (ma non è l’unica), spinge la “guerra alla droga” sul piano della “guerra alle persone”, come scritto dal Rapporto ONU. Il suo impatto, infatti, è “spesso maggiore su coloro che sono poveri”, oltre a sovrapporsi alla “discriminazione nei controlli sulla droga, diretti ai gruppi vulnerabili e marginalizzati”. Una guerra contro i poveri, insomma, che fa strage di piccoli spacciatori (spesso provenienti da contesti disagiati e problematici) ma del tutto inutile a risolvere il problema alla radice. A tutto ciò, sottolinea il rapporto, va aggiunto l‘uso spropositato della forza che spesso e volentieri le forze dell’ordine mettono in campo per procedere con gli arresti, atteggiamento peraltro denunciato da numerosissime ONG ed associazioni per la tutela dei diritti umani.
Il rapporto suggerisce, dunque, di “adottare alternative alla criminalizzazione, alla “tolleranza zero” e all’eliminazione delle droghe, prendendo in considerazione la depenalizzazione dell’uso; assumere il controllo dei mercati illegali delle droghe attraverso una regolamentazione responsabile, per eliminare i profitti del traffico illegale, della criminalità e della violenza”. Un approccio evidentemente del tutto diverso da quello che il governo Meloni sta adottando in Italia, dove vengono piuttosto portate avanti proposte di legge di inasprimento delle pene anche per i casi di spaccio e detenzione di lieve entità di cannabis. «Le agenzie dell’ONU ci riportano l’evidenza di come il sistema di controllo delle sostanze stupefacenti, nato 60 anni fa e basato sul proibizionismo, sia costato miliardi di dollari e milioni di vite umane rovinate, senza riuscire in alcun modo a contenere il fenomeno» commenta Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe, che sottolinea come «questo rapporto sarà indigesto a Palazzo Chigi perché pone il dito sull’eccessiva carcerazione per droghe nel mondo».
A seguito della pubblicazione del rapporto, oltre 130 ONG hanno firmato una dichiarazione congiunta che chiede alla comunità internazionale di attuare “una riforma sistemica della politica sulle droghe”. “La trasformazione dell’approccio punitivo globale alle droghe richiede cambiamenti nelle norme e nelle istituzioni fondamentali del regime internazionale di controllo delle droghe, storicamente incentrato sulla proibizione e sulla criminalizzazione” scrivono le organizzazioni.
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'Una commissione al lavoro per risolvere una questione penale perseguita solo in Italia' "Come chirurghi non chiediamo la depenalizzazione della colpa medica, ma chiediamo la salvaguardia del medico nei rispetti della colpa nel diritto penale che ha dei limiti fondamentali. La colpa medica è l'aspetto fondamentale della cosiddetta responsabilità professionale che, nel nostro Paese è salvaguardata da un paio di leggi degli ultimi 12 anni e che voleva prendere in considerazione gli aspetti determinanti del tema della colpa medica”. Lo ha detto il presidente emerito del Collegio Italiano dei Chirurghi Filippo La Torre all’Adnkronos Salute in occasione del convegno 'La colpa medica, le linee guida e il ruolo delle società scientifiche' promosso oggi a Roma dal CIC con il patrocinio dell’Università degli Studi Roma Tor Vergata. "Purtroppo, la colpa medica, non è mai stata definita come tale - continua La Torre - La colpa medica, infatti, esiste in tutto il mondo, ma da un punto di vista penale, oggi, è perseguita esclusivamente in Italia. Fino a qualche anno fa era perseguita in un altro paio di paesi del mondo, il Messico e la Polonia, ma questi due Paesi si sono dotati di una legge che ha salvaguardato gli operatori sanitari, mentre invece in Italia questo non è ancora successo". Attualmente, "il ministro della Giustizia Nordio ha istituito una commissione proprio per comprendere gli aspetti di questa colpa medica - sottolinea La Torre - Nella nostra Costituzione non è possibile dissociare la responsabilità penale del medico perché anche altri professionisti, in altri campi, hanno responsabilità penali. Noi chiediamo che questo venga ristretto esclusivamente alla responsabilità penale qualora questa sia stata fatta di pura volontà, altrimenti si rischia di definire il medico come un assassino fino a dimostrazione contraria" conclude. Fonte
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L'evangelista psichedelico - The New York Times Roland Griffiths: L’evangelista psichedelico che ha rivoluzionato la ricerca sulle sostanze allucinogene Prima di morire l’anno scorso, Roland Griffiths era probabilmente il ricercatore sugli psichedelici più famoso al mondo. Il suo lavoro ha dimostrato che la psilocibina contenuta nei funghi magici può indurre esperienze mistico-religiose e aiutare a trattare ansia, depressione e dipendenze. Griffiths e il suo team della Johns Hopkins University hanno contribuito a ridare credibilità alla ricerca psichedelica, uscendo dall’ombra del movimento hippie degli anni ’60. Le loro scoperte hanno influenzato campagne per la depenalizzazione e investimenti nel settore biotecnologico. Una visione oltre la scienza Amico e collega
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Ecuador, la Corte costituzionale depenalizza l'eutanasia
La Corte costituzionale dell’Ecuador ha approvato la depenalizzazione dell’eutanasia nel Paese sudamericano. La decisione è stata adottata con sette voti favorevoli dei nove magistrati che compongono il tribunale. I giudici hanno deciso che la pratica godrà di “costituzionalità” e il medico incaricato della procedura “non sarà condannato”. La corte ha indicato come condizione necessaria che…
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Medici e infermieri in sciopero martedì 5 dicembre: ecco perché
Medici e infermieri in sciopero martedì 5 dicembre: ecco perché. È stato indetto uno sciopero nazionale di 24 ore di medici, dirigenti sanitari ed infermieri per martedì 5 dicembre. Il sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed stima che la protesta potrebbe portare alla cancellazione di 1,5 milioni di prestazioni sanitarie. Sono a rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180mila) e gli esami radiografici (50mila). Saranno garantite le prestazioni d’urgenza. Ma la protesta non si esaurirà con la giornata del 5 dicembre. Il 18 dicembre è in programma, infatti, un nuovo sciopero deciso dalle altre sigle della Intersindacale medica. Sotto attacco la manovra del governo, che «non tutela medici e cittadini». Intanto, governo e partiti lavorano per risolvere il nodo dei previsti tagli alle pensioni della categoria. «Contiamo di poter depositare gli emendamenti alla manovra entro questa settimana», dice il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine di una riunione con maggioranza e opposizione. Almeno sei le ragioni della protesta: assunzioni di personale, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell'atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e individuazione di un'area contrattuale autonoma per gli infermieri. In occasione dello sciopero si svolgeranno manifestazioni in tutta Italia. I leader delle associazioni parteciperanno al sit-in previsto a Roma in piazza Santi Apostoli alle ore 11,30. Allo sciopero, sottolinea l'Anaao Assomed, possono comunque aderire tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le aziende ed enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn. Possono aderire anche i medici specializzandi assunti con il cosiddetto Decreto Calabria.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Presto la pillola anticoncezionale sarà gratuita: manca soltanto il prevedibilissimo assenso del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia del farmaco. Credo sia una buona notizia: la prima volta che ne ho sentito parlare, mia nonna era in età fertile. Siamo lenti ma poi ci arriviamo. Da quello che leggo, il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia del farmaco ha però deliberato di garantire la pillola soltanto alle donne di ventisei anni o più giovani, perché se fosse garantita a tutte ne ricaveremmo un costo eccessivo: centoquaranta milioni l’anno. Uno scrupolo raro nel paese dei bonus. Ma pazienza. Almeno è un inizio. Già più interessante la decisione di fornire la pillola soltanto negli ospedali o nei consultori, e non nelle farmacie, come parrebbe logico. Infatti le farmacie si trovano ovunque, mentre ospedali e consultori no, specialmente al sud, dove sono poco diffusi. Le ragioni della scelta sono ignote, ma secondo alcune parlamentari dell’opposizione, che sottolineano la differenza di vedute del Consiglio d’amministrazione e del Comitato tecnico scientifico, c’è la manina del governo, sempre un po’ retrivo in certe faccende. E persino il tentativo di risollevare un po’ la natalità: io ti rendo complicato trovare la pillola, e tu magari mi scodelli qualche pargolo in più. Se poi è indesiderato, amen. Fosse davvero questo l’obiettivo, bè, io sono pieno di idee vincenti: spacciare golie per pillole, sgravi fiscali ai produttori di preservativi bucati, depenalizzazione dello stupro. Per poi dire che le ragazze se lo sono andato a cercare. In effetti, più facile da cercare di una pillola. (Mattia Feltri)
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Depenalizzazione del reato di sodomia
Anno primo dell'era anti-antifascista.
A seguito degli arresti del camerata Barbagli, ministro del Mincultrop, e del suo segretario Freghieri da parte della polizia morale, le camere hanno approvato con urgenza un emendamento alla legge sulle pratiche sessuali con finalità non riproduttiva, che si va ad aggiungere all'eccezione inclusa nei nuovi patti Lateranensi.
Qualora la pratica venga esercitata tra camerati a scopo celebrativo dei fasti dell'Impero o per goliardia essa non verrà più considerata punibile purchè rispetti l'ordine gerarchico.
I giornali delle cosiddette demoplutocrazie, nemiche dell'Italia hanno subito ridicolamente parlato di una legge ad perculum.
Ano i.
#sodomia#polizia morale#pillon#morisi#lega#fdi#fratelli d'italia#meloni#salvini#madre#maternità#figli alla patria#goliardia#celebrazioni#saluto romano
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Maternità surrogata, il centrosinistra si frantuma alla Camera tra gli imbarazzi e le assenze dei leader Conte e Schlein
Delusione di +Europa, che aveva presentato due emendamenti, uno per la legalizzazione e uno per la depenalizzazione della gestazione per altri Era un assist fornito alle opposizioni per attaccare il centrodestra sul tema dei diritti civili. Invece, la proposta di legge Varchi, che prevede di rendere universale il reato di maternità surrogata, si rivela un boomerang che palesa tutte le fratture…
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Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro la depenalizzazione dell’omosessualità al Parlamento Ue
DIRETTA TV 20 Aprile 2023 Gli eurodeputati di Lega e Fratelli d’Italia (e due di Forza Italia) hanno votato contro la risoluzione sulla depenalizzazione universale dell’omosessualità al Parlamento Ue. 1 CONDIVISIONI La destra italiana si schiera contro i diritti, anche al Parlamento europeo. Si è votata oggi a Strasburgo la proposta di risoluzione sulla depenalizzazione universale…
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Riforma giustizia: il nodo Nordio
Riforma giustizia: il nodo Nordio viene al pettine abbastanza velocemente. In campagna elettorale Giorgia Meloni non aveva fatto mai mistero che il nuovo governo avrebbe messo subito mano ad una nuova riforma della Giustizia, anche perché è la stessa Europa che ce la chiede a gran voce da tempo. - Processi più veloci - Carriere separate - Depenalizzazione - Spending Review Questi i quattro cardini della Riforma pensata dal nuovo ministro della Giustizia Carlo Nordio che farebbe seguito alla precedente che porta il nome dell'allora Guardasigilli Marta Cartabia. Il nodo, la parte più indigesta della Riforma, diciamo così, alla Magistratura è senza dubbio quella che riguarda il discorso delle carriere separate fra Pubblici Ministeri e Giudici stabilendo che chi accede alla Magistratura inquirente non potrà mai passare a quella giudicante e viceversa. Ci sarebbe, in realtà, anche tutto la querelle della cosiddetta Geografia Giudiziaria che dovrebbe mettere mano all'annosa questione delle Carceri e delle condizioni di vita all'interno delle stesse sia per gli operatori che per i detenuti. Si sa da tempo che molte carceri sono in condizioni molto particolari per affollamento e condizioni minime di tenuta e queste sono estremamente legate anche ai territori su cui nascono oltre la fatiscenza degli anni. La 'battaglia' non è nemmeno iniziata e i mal di pancia sono tanti e variegati, aspettiamo e vediamo che cosa succederà visto che il Ministro non sembra minimamente intenzionato a recedere dalle proprie intenzioni ed i numeri in Parlamento il Governo li ha ed anche abbondanti a dispetto delle opposizioni che strepitano. Read the full article
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Verso lo scudo penale ai medici, 'muro sulle pensioni a 72 anni'
Scudo penale per i medici e innalzamento volontario dell’età pensionabile da 70 a 72 anni per la categoria. Le due misure saranno molto probabilmente previste con emendamenti al Milleproroghe. Ma se i medici ribadiscono con forza la necessità della depenalizzazione dell’atto medico, si dicono però pronti a dare battaglia anche ricorrendo ad un nuovo sciopero generale se le forze politiche…
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A colpo d'occhio, si ha l'impressione che in Paesi come il Portogallo, la Germania e l'Olanda, dove il consumo di cannabis è depenalizzato, si hanno livelli di consumo più bassi.
Cannabis consumption by young people in Europe.
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