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#Polisportiva Atletico Diritti
neifatti-blog · 7 years
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Sport e integrazione, dal carcere di Rebibbia riparte l’avventura dell’Atletico Diritti
Sport e integrazione, dal carcere di Rebibbia riparte l’avventura dell’Atletico Diritti
di Giuseppe Picciano.
Roma, 29 Settembre 2017 – Nuove maglie, nuovi sponsor, una nuova disciplina con cui confrontarsi, ma lo stesso obiettivo: utilizzare lo sport come strumento di integrazione. (more…)
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paoloxl · 7 years
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Grazie alla campagna We Want To Play, messa in piedi da decine di realtà legate allo sport popolare e antirazzista, la FIGC è stata costretta a modificare il discriminatorio articolo 40 quater del NOIF (Norme Organizzative Interne FIGC). Riprendiamo, in merito alla questione, l'articolo pubblicato su Sportallarovescia. Con il comunicato ufficiale numero 117/L pubblicato in data 19 Ottobre 2017, la Federazione Italiana Giuoco Calcio modifica fra gli altri l’articolo 40 quater del NOIF, abolendo i vincoli temporali che impedivano il tesseramento di atleti provenienti da paesi extra-eu e permettendo così a tutti la partecipazione ai campionati. Con effetto immediato sarà possibile cominciare le pratiche di tesseramento di aspiranti calciatori che fino a ieri erano esclusi dalla possibilità di prendere parte alle competizioni federali. La campagna We Want To Play ha raggiunto il suo obiettivo. Le regole sono cambiate. Nessuno è illegale per giocare  pallone! Cosa è cambiato.  Viene modificatol’articolo 40 comma 11 del NOIF (Norme Organizzative Interne FIGC). Esso prevedeva come vincolo al tesseramento un permesso di soggiorno valido fino al 31 gennaio dell'anno successivo all'inizio della stagione calcistica. Questo termine temporale impediva nei fatti il tesseramento di atleti provenienti da paesi extra-eu, ponendo come vincolanti requisiti slegati da qualsivoglia idoneità sportiva e privi dunque di validità giuridica. Proprio sulla base di questa lacuna, il giudice del tribunale di Lodi: Federico Salmeri, in data 28/04/2010, accoglieva il ricorso della società sportiva G.S. Azzurra rispetto al divieto di tesserare un calciatore di nazionalità Togolese. Accertava il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dalla federazione italiana. Imponeva il tesseramento prima negato dello stesso e condannava la FIGC ad un risarcimento di 5.000€, affermando che: «La corte di Strasburgo ha più volte affermato che l’art.14 della C.E.D.U. vieta di trattare in modo diverso, senza giustificazione obiettiva e ragionevole, persone poste in situazioni comparabili….non essendo enucleabile altra ratio che non sia quella di introdurre una preclusione destinata a scriminare gli aspiranti calciatori extracomunitari in quanto tali… l’art.40 del NOIF si pone in contrasto con l’art.3 cost. e con tutte le norme sopra richiamate volte a contrastare qualsiasi forma di discriminazione». Già modificato parzialmente nel 2012 a seguito della campagna Gioco anch’io ( il termine passò dalla fine della stagione sportiva al 31 gennaio) oggi l’articolo 40 comma 11 viene definitivamente trasformato. Viene abolito dalla federazione ogni riferimento al vincolo temporale. Viene posto come requisito un permesso di soggiorno in corso di validità. Un risultato di importanza storica che va letto e intrepretato come l’esito di un percorso che si è diretto con successo dalla base del sistema calcio ai suoi vertici. La campagna. Lanciata il 31 gennaio scorso, la campagna We Want To Play  è stata sottoscritta e partecipata da decine e decine di società, polisportive, associazioni dilettantistiche, realtà di sport indipendente e popolare. In ogni territorio sono state prodotte iniziative eterogenee dentro e fuori i campi di gioco. Amichevoli, dibattiti, approfondimenti, azioni simboliche e sportelli legali. Striscionate dalle tribune e dai rettangoli verdi delle più disparate città e province del “bel paese”. Da Caserta a Padova, da Roma a Napoli. Da Milano a Lecce passando per  Firenze, Parma, Vicenza, Fano, Benevento, Trento, Arezzo, Schio. In Veneto, in Campania e nel Lazio il medesimo appello di modifica è stato consegnato ai comitati territoriali Figc nel tentativo di coinvolgere i presidenti regionali e di aprire una trattativa con gli organi centrali. Nel frattempo gli striscioni We Want To Play attraversavano le piazze d’Italia, come accaduto il 22 Aprile in occasione della giornata dell’orgoglio antirazzista a Pontida, il 19 Marzo alla marcia Side by Side a Venezia, il 5 Luglio ai Mondiali antirazzisti di Modena. Il 31 Luglio la richiesta di modifica è stata consegnata a Renzo Ulivieri , vice-presidente FIGC, dopo un pranzo di confronto svolto nel cuore del sistema calcio Italiano: Coverciano. Basta dare uno sguardo d’insieme  alla quantità e alla qualità delle iniziative susseguitesi in questi 8 mesi per comprendere quanto sia ricco il mondo dello sport indipendente e popolare di questo paese.  Un mondo che cammina con un passo diverso rispetto alle risposte istituzionali sul tema. Che si è dimostrato capace di leggere, anticipare, stimolare la necessità di cambiamenti radicali negli schemi interpretativi e legislativi che normano la società.  Di produrre trasformazioni reali in risposta ad esigenze reali. Un mondo che oggi si può assumere la libertà di affermare che cambiare si può. La direzione di questo cambiamento è una soltanto. Dall’egoismo discriminatorio all’affermazione di diritti per tutti. Dal basso verso l’alto. Sempre. REALTA' ADERENTI  Polisportiva San Precario (Padova) Polisportiva Sans Papier (Schio) Polisportiva Clandestina (Trento) Polisportiva Independiente (Vicenza) AfroNapoliUnited (Napoli) Lions Ska Caserta (Caserta) Polisportiva Ackapawa (Jesi) Extravaganti (Jesi) Black Panthers (Milano) Baraonda Calcio (Milano) Mi-grato FC (Milano) Partizan FC (Milano) Multietnica Naga har (Milano) AntifaUnited Bresso (Bresso) Atletico Rebelde (Fano) Spartak Lecce (Lecce) Atletico Brigante (Benevento) Atletico San Lorenzo (Roma) Mondiali Antirazzisti  UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) Atletico Diritti (Roma) ASD Quartograd (Quarto NA) CIAC - Centro immigrazione asilo e cooperazione onlus (Parma) La Paz Antirazzista (Parma) Atletico Ubuntu (Arezzo) ArisingAfricans (Padova) Quadrato Meticcio (Padova) Atletico No Borders (Fabriano) Internazionale Le Alte (Montecchio Maggiore) No Racism Cup (Lecce) Asd Birilli (Roma) Unione sportiva Stella Rossa (Brescia) Centro Storico Lebowski (Firenze) UISP Parma ASD Certosa di Padula (Salerno) Tratto da: Sportallarovescia.it
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overthedoors · 7 years
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Fuori e dentro il campo per i diritti. E’ iniziata la nuova stagione di Atletico Diritti di Carolina Antonucci Sabato 14 ottobre è iniziata la stagione calcistica della Polisportiva Atletico Diritti. Anche quest’anno la squadra che mette insieme migranti, ragazzi in esecuzione penale e studenti, creata dalla sinergia delle Associazioni Antigone e Progetto Diritti e sostenuta dal patrocinio dell’Università di Roma Tre, per la quarta stagione consecutiva disputerà il campionato provinciale di Terza Categoria.
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overthedoors · 7 years
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Fuori e dentro il campo per i diritti. E’ iniziata la nuova stagione di Atletico Diritti di Carolina Antonucci Sabato 14 ottobre è iniziata la stagione calcistica della Polisportiva Atletico Diritti. Anche quest’anno la squadra che mette insieme migranti, ragazzi in esecuzione penale e studenti, creata dalla sinergia delle Associazioni Antigone e Progetto Diritti e sostenuta dal patrocinio dell’Università di Roma Tre, per la quarta stagione consecutiva disputerà il campionato provinciale di Terza Categoria.
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paoloxl · 8 years
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Calcio è sinonimo di passione, e la passione non dovrebbe essere esclusiva di nessuno. Purtroppo nel calcio, la FIGC (Federazione Italiana Giuco Calcio) prevede delle norme che limitano la partecipazione di atleti “extra-comunitari”. “Quello che dovrebbe essere un semplice tesseramento federale si rivela un percorso ad ostacoli che spesso conduce ad esiti negativi. Le problematiche riguardano l’articolo 40 comma 11 del NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC) che doveva essere abrogato già da diversi anni ma risulta ancora vigente.” Questa la denuncia di molte squadre del cosiddetto calcio minore. Ad attivarsi per cercare di garantire il diritto allo sport anche agli “extra-comunitari”, molte società definite di “calcio popolare”, ma la campagna è stata lanciata dalla Polisportiva San Precario di Padova. Due punti in particolare rendono quest’articolo discriminatorio: – Art 40 quater comma 1.1 punto b NOIF: prevede come vincolo al tesseramento un permesso di soggiorno che non scada in data precedente al 31 gennaio dell’anno successivo all’inizio della stagione calcistica “copia del permesso di soggiorno che dovrà avere scadenza non anteriore al 31 gennaio dell’anno in cui termina la stagione sportiva per la quale il calciatore/calciatrice richiede il tesseramento” – Art 40 quater comma 1.1 punto c NOIF: prevede come vincolo al tesseramento, la residenza nel comune in cui l’atleta pratica attività sportiva “certificato di residenza in Italia” “L’arbitrarietà e la natura discriminatoria di queste norme sono evidenti. Porre come condizioni necessarie al tesseramento la data di arrivo nel nostro paese, a cui è legato il rinnovo del permesso di soggiorno, o il fatto di abitare in uno di quei comuni dove ai richiedenti asilo si concede la residenza e non solo il domicilio, fa si che per causa del tutto slegate dalla idoneità sportiva, un calciatore possa partecipare ai campionati federali ed un altro no. Si vengono a creare limpidi casi di discriminazione razziale. Ragazzi e atleti che si allenano tutte le settimane si vedono costretti a guardare i propri compagni di squadra dalla tribuna a causa del paese di origine e questo non è accettabile. A tutti dev’essere garantito il libero accesso alle discipline sportive, senza distinzione di credo, di colore, o di etnia. “We want to play” significa questo. Rivendicare per tutti la pari accessibilità allo sport e l’inalienabilità del diritto che vi si associa: il diritto al gioco. Per questi motivi chiediamo la concreta e perentoria modifica delle norme presenti nelle carte Federali al fine di eliminare situazioni prive di ragionevoli motivi di sussistenza che creano ingiustificate preclusione all’attività sportiva dei giocatori stranieri.” appello We want to play Realtà aderenti: Polisportiva San Precario (Padova) Polisportiva Sans Papier (Schio) Polisportiva Clandestina (Trento) Polisportiva Independiente (Vicenza) AfroNapoli United (Napoli) Lions Ska Caserta (Caserta) Polisportiva Ackapawa (Jesi) Extravaganti (Jesi) Black Panthers (Milano) Baraonda Calcio (Milano) Mi-grato FC (Milano) Partizan FC (Milano) Multietnica Naga har (Milano) Antifa United Bresso (Bresso) Atletico Rebelde (Fano) Spartak Lecce (Lecce) Atletico Brigante (Benevento) Atletico San Lorenzo (Roma) Mondiali Antirazzisti UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) Atletico Diritti (Roma) ASD Quartograd (Quarto NA) CIAC – Centro immigrazione asilo e cooperazione onlus (Parma) La Paz Antirazzista (Parma) Atletico Ubuntu (Arezzo) Arising Africans (Padova) Quadrato Meticcio (Padova) Per aderire scrivi a [email protected] Nicola Gesualdo da OltremediaNews
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