#arte poetica italiana.
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"Omaggio a Salvatore Quasimodo: la luce del Sud in versi eterni". Recensione di Alessandria today
Una poesia inedita e una celebrazione del grande poeta italiano.
Una poesia inedita e una celebrazione del grande poeta italiano. Poesia: “Sulle orme del vento” Cammino dove il sole striscia,fra gli ulivi e il sale che s’adagiasulle mani antiche del mare.Là, fra le rocce,il tempo è un sospiroe il mio canto una preghierad’affanni e di speranze. Oh terra mia, di vento e silenzio,sei il grembo che mi accolse,sei la voce che mi fece poeta.Ora, come allora,odo…
#Alessandria today#anima della Sicilia#arte poetica italiana.#autori italiani#Ed è subito sera#ermetismo#Ermetismo italiano#Google News#grande poesia#grandi poeti italiani#introspezione personale#Introspezione poetica#Ispirazione poetica#italianewsmedia.com#Letteratura del Novecento#lirica italiana#lirica moderna#Modica#natura e poesia#Nobel letteratura 1959#Oboe sommerso#Pier Carlo Lava#poesia contemporanea#poesia d&039;amore#poesia d&039;anima#poesia italiana#poesia siciliana#poesia universale#poeti del novecento#poeti italiani
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Melodramma e poesia si incontrano al Maschio Angioino
Al Maschio Angioino, presso la sala della Loggia, l’Associazione Culturale Noi per Napoli, con il patrocinio morale del Comune di Napoli presenta i lavori del tenore Luca Lupoli, autore del nuovo saggio dal titolo "Il Melodramma di Pietro Metastasio, il Primato del Testo"", edito dalla casa editrice “Pagine", la giornalista, scrittrice, e della docente di materie letterarie Maria Cuono autrice di Tutto con il cuore, la nuova versione di Verso l’orizzonte, edito dalla casa editrice Kimerik". Interverranno alla presente kermesse culturale in qualità di relatori il M° Olga De Maio soprano, il dottor Ermanno Corsi,Direttore e giornalista RAI, il professor Ettore Massarese, la dottoressa Lydia Tarsitano. Modera la dottoressa Daniela Merola, giornalista e scrittrice. La silloge poetica intrisa di sentimenti e personaggi “La mia silloge poetica è rivolta sia ad un pubblico giovanile che adulto, in cui si affrontano temi vari, che vanno dalla guerra, all’abbandono dei cani. È un testo molto scorrevole intriso di sentimenti, dall’amicizia, l’amore, ai ricordi di vita vissuti intensamente, alle paure, ai segreti, alle dediche a persone che hanno fatto parte della mia vita come mia madre, il più grande punto di riferimento, ed a personaggi del mondo dello spettacolo conosciuti durante le loro esibizioni” afferma Maria Cuono. Il saggio su Metastasio al Maschio Angioino ”Questo secondo lavoro editoriale è un saggio storico-culturale incentrato sulla figura del drammaturgo Pietro Metastasio, dopo quello dedicato all’ Opera ed alla figura del compositore partenopeo Mario Persico, pubblicato l’anno scorso con Aletheia Editore, risale ad un periodo della mia vita in cui stavo terminando gli studi e in cui ho deciso di dedicare il suo tempo”, sostiene Luca Lupoli, autore del recente saggio su Metastasio. L’opera, basata su un’accurata analisi dei carteggi di Metastasio, introduce una delle figure più importanti del panorama teatrale Settecentesco: Pietro Metastasio, poeta e librettista italiano, considerato uno dei maggiori esponenti del melodramma, una forma di opera lirica caratterizzata dalla fusione di musica e dramma. Il testo Il testo spazia attraverso il pensiero e la personalità dell’autore, conoscibili grazie alle sue famose lettere, note come i carteggi di Metastasio, attraverso cui è possibile una comprensione più approfondita delle sue relazioni personali e professionali e delle sue idee estetiche. Metastasio è stato il fautore dell’importanza della predominanza del testo sulla musica, tanto da poter poi definire il concetto di teoria metastasiana. L’opera è arricchita dalle ricerche biografiche, bibliografiche e delle fonti condotte dal soprano M° Olga De Maio, con la prefazione del Prof. Ettore Massarese, rinomato regista, attore, docente di Letteratura Teatrale Italiana e Discipline dello spettacolo presso l’Università Federico II di Napoli, mentre la bella grafica della copertina è stata ideata e realizzata dal Prof. Giuseppe De Maio, docente di Arte e grafico. Foto di Didier da Pixabay Read the full article
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"Astor Piazzolla, melodie e parole al Teatro del Cestello"
Donatella Alamprese, sabato 20 aprile 2024,
ha proposto al Teatro del Cestello di Firenze lo spettacolo "Tango, una Favola Porteña : Astor Piazzolla e i suoi Poeti".
Questa rappresentazione, descritta da Donatella come una meravigliosa avventura, offre uno sguardo su un lato meno conosciuto del musicista argentino.
Sul palco, una voce narrante si accompagna a chitarra, bandoneon, due ballerini, e naturalmente, la splendida voce di Donatella che interpreta i classici di Piazzolla.
Donatella Alamprese, con una formazione classica, è una cantante estremamente eclettica che ha trasformato il suo repertorio canoro in una preziosa rarità nel panorama musicale.
È altresì riconosciuta come la regina italiana del tango, per le sue performance particolarmente apprezzate e coinvolgenti.
Astor Piazzolla, su cui si incentra lo spettacolo, è stato un compositore e bandoneonista argentino, visto come uno dei principali innovatori del tango. Nato nel 1921, ha rivoluzionato il tango tradizionale con il suo nuovo stile, il "tango nuevo", che incorporava elementi del jazz e della musica classica.
Lo spettacolo mette in luce le importanti collaborazioni volute da Piazzolla con vari poeti per creare il "tango canzone", uno degli aspetti distintivi del suo percorso artistico.
Queste collaborazioni hanno fuso la lirica poetica con la musica, creando opere profonde e cariche di emozioni.
Tra le collaborazioni più note di Piazzolla vi è quella con il poeta Horacio Ferrer.
Insieme, hanno creato alcune delle opere più emblematiche, come "Balada para un loco" e "Chiquilín de Bachín", che uniscono ritmo e melodia intensa tipica del tango con testi poetici che narrano storie di vita, amore e nostalgia.
Un altro poeta crucial per la carriera di Piazzolla è stato Jorge Luis Borges, con cui ha collaborato nell'album "El tango".
Questo progetto ha esplorato vari aspetti della cultura e storia argentina attraverso il tango, arricchendo ulteriormente il genere con una profonda dimensione letteraria.
Con determinazione e innovazione, Piazzolla e i suoi poeti hanno elevato il tango da semplice forma di danza a un'espressione artistica complessa e rispettata, dimostrando il potenziale del tango di trasmettere intense emozioni attraverso sia la musica che le parole.
Una sala piena, quella del Teatro del Cestello, con spettatori attenti e affascinati, che hanno sottolineato con lunghi applausi la bravura degli interpreti.
Domenica 21 aprile 2024, la meravigliosa avventura avrà una replica alle 16.45.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità I
Ruben Costanzo Simone Marini Marco Giacomini Giuliano Scarpati Arthur Murray Perla Collini Donatella Alamprese
Teatro Del Cestello
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Milano, Museo del Novecento. Inaugurati e visitabili quattro progetti espositivi realizzati in occasione di Milano Art Week
Milano, Museo del Novecento. Inaugurati e visitabili quattro progetti espositivi realizzati in occasione di Milano Art Week. Nella Galleria del Futurismo, all'inizio del percorso museale, è allestito "VOL. XXXI: Futurism Drama", intervento site-specific dell'artista cipriota Haris Epaminonda (Nicosia, 1980), vincitrice della prima edizione di Fondazione Henraux Sculpture Commission. L'esposizione, a cura di Edoardo Bonaspetti e promossa dalla Fondazione Henraux in collaborazione con il Museo del Novecento, è un racconto di visioni, pensieri e temporalità. Essa apre un dialogo inedito tra i capolavori del primo Novecento, una selezione di opere di Medardo Rosso – figura di riferimento per l'avanguardia Futurista – e la ricerca dell'artista. Con le sue composizioni Epaminonda ricorda non solo l'importanza della connessione tra pensieri e tradizioni culturali diverse, ma anche il valore e la qualità che possono assumere nuovi mondi possibili (10 aprile - 12 maggio). Proseguendo nel percorso, nella saletta al terzo piano del Museo, trova spazio "Off Script", la mostra personale dell'artista olandese Magali Reus (L'Aia, 1981), vincitrice della VII edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura, realizzata in collaborazione con il Museo del Novecento e curata da Federico Giani. Espone una selezione delle più recenti sculture dell'artista, le Clementine, una serie che prende il suo spunto visivo dai barattoli di marmellata e di conserve della tradizione familiare. Si tratta di oggetti scultorei intenzionalmente artificiali e destabilizzanti che rappresentano, secondo la poetica di Reus, una riconfigurazione degli oggetti familiari e abituali che costituiscono il nostro mondo (10 aprile - 30 giugno). Al quarto piano, negli spazi degli Archivi del Novecento, "ARCHIVIALE_001. Dal 1940 a oggi - Istantanee dalle Gallerie d'arte di Milano", a cura di Mariuccia Casadio, è il primo capitolo di una ricerca che intende ricostruire oltre settant'anni di storia delle gallerie private di Milano con le loro scelte artistiche, le relazioni internazionali, gli eventi d'avanguardia, gli incontri con gli artisti. La mostra è promossa da MAC - Milano Art Community, il network che raccoglie le più importanti gallerie e istituzioni della città di Milano, in partnership with Gucci (10 aprile - 30 giugno 2024). Sempre al quarto piano, chiude il percorso "Ritratto di Città (20/20.000HZ)", grande installazione audio-video multi-canale del duo Masbedo (Iacopo Bedogni e Niccolò Massazza) a cura di Cloe Piccoli, che è fra i vincitori dell'undicesima edizione di Italian Council (2022), il programma della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura volto alla promozione internazionale dell'arte contemporanea italiana. Il progetto parla della rinascita culturale di Milano: dalla musica elettronica dello Studio di Fonologia RAI, dalle invenzioni di Luciano Berio e Bruno Maderna, lo sguardo si allarga all'architettura (BBPR), all'arte (Lucio Fontana), al cinema (Michelangelo Antonioni), alla grafica (10 aprile - 30 giugno 2024).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Mimmo Jodice a Torino
La fotografia poetica, realistica, che è anche disarmante, straniante, e dolcissima del maestro napoletano Mimmo Jodice è protagonista della mostra Senza Tempo, visitabile fino al 7 gennaio 2024 alle Gallerie d'Italia di Torino. La mostra, a cura di Roberto Koch, è il secondo capitolo del progetto La Grande Fotografia Italiana, avviato nel 2022 con la mostra di Lisetta Carmi, ideato con l’intento di realizzare un omaggio ai grandi maestri della fotografia del nostro paese. I progetti espositivi vedono il coinvolgimento anche di un altro artista accanto all’autore scelto, in questo caso Mario Martone, celebre regista, che ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Jodice, suo amico e concittadino, che viene mostrato nelle sale espositive per la prima volta. Nato a Napoli nel 1934, Jodice si avvicinò alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni in un processo raffinato e intimo, che si nutre delle memorie personali, di un’esistenza vissuta in una città come Napoli, ricca di luoghi e memorie da svelare e comprendere. La mostra offre una sintesi della produzione di Jodice, ripercorrendo i principali temi ispiratori della sua arte in altrettante sezioni della mostra, Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari, attraverso 80 fotografie realizzate dal 1964 al 2011, tra cui alcune delle più iconiche che hanno definitivamente attestato la grandezza del maestro napoletano. Si va dalle foto che immortalano statue e mosaici, vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, a un interesse di tipo sperimentale e concettuale per il linguaggio fotografico; dalle vedute urbane di Napoli e di altre metropoli contemporanee, cariche di assenza e silenzio, nelle quali, come dice Mimmo “la realtà e la mia visione interiore coincidono”, alle trasfigurazioni del paesaggio naturale fino alla struggente malinconia dei suoi mari dove la sezione Natura, con opere esposte per la prima volta, aggiunge un nuovo e ulteriore capitolo alla ricerca. In occasione dell’esposizione, dal mese di ottobre sarà presentato un ricco palinsesto per il public program, previsto per il mercoledì sera alle 18.30, con appuntamenti gratuiti aperti alla cittadinanza. Read the full article
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SPERAVAMO DI FIORIRE
Andrea Palazzo, Un sole scomodo
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Ti ho cercato ovunque, ti ho trovato solo dentro di me
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ultimum per varie
la clinica al piano primissimo era stata nome senza sanitari, molti vi si distendono pellegrinaggio dei degenti ruoli come residuato bellico, ferrovecchio anticipale mettendosi molti punti in differenza è il suo addio e, dove corre garza è il medicato (medicaio nessuna sostanza vi è ammessa in pratica) un fatto è una cosa semplicissima, quel guastarsi precario di genesi, ogni posizione inscritta in quel maggio flessibile, una descrizione immensa che sembra una sola parola in corso, è il fuggi fuggi generale ma non esiste mondo intero slabbrati, per dire, che ripostiglio abbiamo elaborato che, sottovoce, riposo? cartiglio?
#poesia#testo#varie#letteratura#letteratura italiana#arte#poetica#dichiarazioni#ultimum#non riletto#ms#clinica#riposo
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Missoni
La grande moda italiana
Massimiliano Capella, Coord.Ed. Luca Missoni. Introduzioni Mario Boselli, Luca Missoni, Fulvio Scaparro
Scripta Maneant Edizioni, Bologna 2021, 331 pagine, circa 280 immagini, brossura, 22,5x24cm, Italiano/Inglese., ISBN 978-88-95847-29-0
euro 34,00
email if you want to buy [email protected]
EDIZIONE CELEBRATIVA PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI OTTAVIO MISSONI
Indice •100 anni di Ottavio Missoni •Una vita a colori: Ottavio Missoni di Fulvio Scaparro •Nota dell’Editore •Introduzione a cura di Mario Boselli •Moda e Arte a cura di Luca Missoni •Nota dell’Autore Massimiliano Capella •Di Bellezza e Armonia. Alle origini di una Famiglia di Moda •Trionfo Internazionale. Dalla sfilata dello scandalo (1967) al Neiman •Marcus Fashion Award (1973) •Casa Missoni. Dalle linee della moda allo stile di arredi e decor •Gli studi di Ottavio Missoni. L’armonia del segno, la poetica del colore •Moda e Performing Arts. I Missoni tra teatro, opera e cinema •Uno stile ad Arte. Linee, zigzag e creazioni informali •Selezione di copertine storiche •Bibliografia •Crediti fotografici
15/11/21
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#Missoni#Ottavio Missoni#La grande moda italiana#Brunetta#Antonio Lopez#italian fashion#una vita a colori#fashion books#fashionbooksmilano
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www.FUEGO-ASTRAL.webnode.it
1977-2020
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
#cultura#arte#anticensura#italia#storia#attualità#news#robofilia#musica#spettacolo#live act#radio astral fly#astralbar#musica italiana#fuego astral#informazione#poetica cognitiva#saggistica#sound#classic rock#online#music#radioshow#radio station#rock#radiostation#radio#rockband#rocknroll#punk rock
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- le ultime lettere di Jacopo Ortis, prima stesura 1798. Per chi dice, afferma anzi, che l’Italiano è nato solo dopo l‘unità di Italia, e che non esisteva prima e che lo parlavano solo tizio e caio, ben fortunati di origini, nei loro circoli intellettuali. mah si forse lo parlavano solo tizio e caio, il Foscolo e il Parini per dirne due. Ma anche il Beccaria e il Manzoni, che quando si trovavano nei bordelli di Milano come riferisce nelle note azzurre il Carlo Pisani Dossi, lo scapigliato, che conosceva tutti i peccatucci della Milano bene di allora, parlavano un misto di Milanese e Italiano. Forse. ma come dicevo altrove, l’opera, la musica d’opera intesa come arte drammaturgica - che si è imposta in Italia e in Europa come la regina delle arti popolari, nel ‘600 e poi ancora di più nel ‘700 e nell’ ‘800 - si rappresentava ormai da duecento anni già prima delle “lettere di Ortis”, la si inscenava anche nella Napoli Aragonese (gli aragonesi di Spagna), o a Parma, o a Roma (che non è certamente di lingua Toscana), a Venezia, o nella già citata Milano, la Milano sede della Scala, il più prestigioso palco d’opera d’Europa, già sotto il dominio Austriaco. E l’opera non era rivolta ai nobili, ma a tutti, e specialmente al popolo. Dunque il popolo in tutta la penisola forse non scriveva in Italiano, ma lo capiva. Eccolo, l’Italiano “che non esisteva prima dell’unità” , l’Italiano “quasi moderno” non impastato di retorica, e di parole distorte dalla rimazione e dalla volontà di raffinatezza poetica del Bembo, dell’Alfieri, o dei librettisti, quell’Italiano che non esiste, eccolo qua: si rappresenta nelle “ultime lettere”. Ortis, veneto nella finzione romanzata, scrive in perfetto Italiano, un Italiano quasi del tutto simile al nostro. E perchè - chiedo - nella finzione di Foscolo, Ortis avrebbe dovuto scrivere in una lingua finta, quando l’intento di Foscolo era dare il senso che le lettere fossero “vere” ? Dato chè per vere le ha denunciate nel 1801, sulla Gazzetta Universale di Firenze, un giornale dell’epoca, Foscolo stesso... Le lettere di Ortis erano twitt, e chat e post dell’epoca. Erano la realtà. Almeno questa l’intenzione. Che senso avrebbe scriverle in una lingua che nessuno usa se l’intento è la verosimiglianza... da Film, da documentario pasoliniano, diremmo oggi. Allora queste lettere, simulano lettere vere. Coi loro bravi difetti e la loro verità. Parlano la lingua quotidiana reale. Per perseguire l’intento poetico e politico di Foscolo, nello scriverle. D’altro lato queste lettere sono state pubblicate prima di tutto per questo motivo. Esporre un’ idea politica. E allora dove è questo Italiano, nato magicamente dopo l’unità, che invece esisteva da almeno un secolo prima dello Jacopo Ortis, nelle opere popolari? E che è questo estratto di Italiano, del 1798, se la lingua italiana non esisteva ancora?
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L’arte dei tableaux vivants. Luigi Ontani e il kitsch che diventa sublime.
Tenere un blog aperto in questi giorni è diventata cosa difficile. Dopo l’euforia dei primi quindici giorni, non so cosa sia successo... Probabilmente, quella che doveva essere una settimana di relax è diventato un mese di inferno. Lontani da tutto e da tutti, l’unico contatto con il mondo esterno è dato dai social network. I cari vecchi social, luogo di ingegno e di tuttologia. Tra una lite e l’altra, teorie complottiste e generi diversi di argomenti, ho notato, però una cosa molto particolare. Sono in molti quelli che si adoperano nella pratica dei tableaux vivants. Sono certo che molti si staranno chiedendo, “che diavolo fanno questi sui social? Quale pratica oscura e malsana sarà mai questa?” In realtà con il termine francese tableaux vivants si indicano i “quadri viventi”, o, in arte, descrive uno o più attori o modelli d'artista opportunamente mascherati a rappresentare una scena come in un quadro vivente.Per tutta la durata della "visione", le persone non parlano e non si muovono. L'approccio si sposa così con le forme d'arte del palcoscenico con quelli di pittura o della fotografia. Il più recente periodo di massimo splendore del tableau vivant è stato il XIX secolo. Insomma è l’arte visiva che si fa spettacolo.
Quella che oggi è diventata una sorta di moda che è esplosa sui social e che coinvolge tutti, anche solo per un momento di svago, in realtà è stata una delle massime forme espressive di uno dei più grandi artisti del ‘900, vale a dire quel mostro sacro di Luigi Ontani.
Classe 1943, Ontani è un artista assolutamente poliedrico, (viene infatti classificato come pittore, scultore e fotografo), nonché uno dei massimi esponenti della body art italiana.
Dopo aver studiato all'Accademia di belle arti di Bologna inizia la carriera artistica negli anni settanta, cominciando a farsi notare per i suoi "tableaux vivants". In pratica delle performance filmate e fotografate, in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch, e mette il narcisismo personale ad un livello superiore. Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli oggetti pleonastici (1965-69) elementi in scagliola alla "stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato. Ha spesso anticipato l'uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti, i primi video super 8 in bianco e nero sono stati girati dal 1969 al 1972. Con l'opera "Ange Infidele" del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. dalla fine degli anni sessanta si susseguono "Teofania" 1969, "Fantome", "San Sebastiano nel bosco di calvenzano, d'apres Guido Reni", "Tentazione", "Meditazione, d'apres de la Tour", "Bacchino" (1970) tell il giovane, "Raffaello" "Dante" "Pinocchio" (1972), Lapsus Lupus e il dittico "EvAdamo" (1973) "Leda e il Cigno" (1974), i grilli e i tappeti volanti cui seguiranno altri apres, il primo ciclo indiano "En route vers l'Inde, d'apres Pierre Loti". Le prime opere fotografiche anticipano un fenomeno che vedrà diffusione a partire dagli anni ottanta. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivant"; al 1969 al 1989 l'artista ha realizzato circa 30 tableaux vivant anche in questo caso anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie.
Con lo stesso atteggiamento ha realizzato opere di cartapesta, vetro, il legno (numerosissime le maschere realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica frutto del sodalizio soprattutto con la Bottega Gatti di Faenza e con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio terraviva di Vietri, particolarmente rinomate le maschere pineali, le "Ermestetiche" e le ultime grandi opere quali "GaneshaMusa", "NapoleonCentaurOntano". Molto interessante la sperimentazione con la tecnica del mosaico elaborata con il mosaicista Costantino Buccolieri nell'esecuzione del grande pannello musivo presso la Stazione Materdei della Metropolitana di Napoli. In tutte queste circostanze Ontani ricorre alla tecnica non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano: il proprio viaggio "transtorico" attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica. Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Kustverein al Reina Sofia,ha partecipato ad un numero impressionante di biennali da Venezia a Sidney a Lione. Recentemente ha avuto due retrospettive al Ps1/MoMA di New York (2001) e allo SMAK di Ghent (2003-2004). Numerosissimi i libri d'artista e le monografie tra cui "Luigi Ontani. OntanElegia" Allemandi 2004 a cura di Alessandra Galasso e Giulio di Gropello. Nel 2018, la Galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta, in Toscana, presenta una retrospettiva di 30 opere dell’artista di Vergato.
Ontani ha prestato un volto e un corpo (i suoi) a personaggi che spesso appartengono al mito, alle favole, al folklore. Sono figure senza tempo, senza luogo e senza fisionomia e a volte anche senza sesso. Ontani ne ha indossato la maschera, ne ha ripercorso la storia, ha conferito loro sostanza e, quando è stato necessario, ha dato unità agli opposti sovrapponendoli o compenetrandoli.
Gladioli tentazioni (1972) è uno dei primi tableau vivant realizzato dall’artista, una stampa fotografica a colori a grandezza naturale. Sono gli anni in cui Ontani inizia il suo viaggio metaforico all’interno di tutte le identità possibili, confrontandosi principalmente con una serie di referenti cari alla mitologia e alla storia dell’arte, come i famosi d’après da Guido Reni (San Sebastiano, Ippomeneo, San Giovannino). Il titolo dell’opera, gioca con la simbologia legata al gladiolo, fiore il cui nome deriva dal latino gladiolum, “piccola spada”, per la morfologia delle sue foglie, sottili e allungate, somigliante all’arma utilizzata dai legionari romani: il “gladio”. È probabilmente per assonanza con l’etimologia, che regalare fiori di gladiolo equivale a dichiarare di essere stati colpiti, sebbene in maniera ambivalente: feriti oppure trafitti al cuore da un’insopprimibile infatuazione. Ed è a quest’ultima accezione che l’artista sembra voler ironicamente alludere, emergendo dall’oscurità, bloccato in una posizione di contrappunto, le pudenda occultate da un fascio di gladioli, pronto ad essere brandito, per mostrare l’artista, finalmente, in tutta la sua eroica nudità. L’opera è la prima di Ontani con cui sono entrato in contatto ed è presente nella collezione del museo MADRE di Napoli.
Altra opera che ho avuto modo di vedere più volte al MUSMA di Matera, che però non fa parte dei tableaux vivants ma di fortissimo impatto, ovvero IndiSiam OrientAle, del 2007. L’opera rientra nel ciclo degli oggetti pleonastici. Un paio di scarpette in ceramica policroma con oro zecchino tipico della produzione artistica di Luigi Ontani. Come si evince dal titolo si tratta di un paio di scarpette di foggia orientale abbondantemente dorate e con riportato il volto di Ontani sul gambetto.
Il genio di Luigi Ontani, in conclusione, si è rivelato utilissimo come passatempo per questa quarantena. Credo sia doveroso affermare, anche in questo caso, che siamo tutti un po ontani, e nello stesso tempo tutti in debito con lui.
Valerio Vitale
#unaltroblogchenonleggeranessuno#iorestoacasa#work#smartwork#coronavirus#giornotrenta#quarantena#unmeseacasa#art#arte#artecontemporanea#contemporaryart#luigiontani#ontani#tableauxvivants#bodyart#performance#fotografia#photography#museum#museo#works#arteitaliana#artecontemporaneaitaliana#museomadre#museomusma#madre#musma#quadrivivi#valeriovitale
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Bari, nell'androne di palazzo di città, l'installazione artistica curata dal maestro Giuseppe Caccavale
Bari, nell'androne di palazzo di città, l'installazione artistica curata dal maestro Giuseppe Caccavale Nell’androne di Palazzo di Città sono iniziati i lavori di realizzazione dell’installazione artistica curata dal maestro Giuseppe Caccavale, docente di Arti murali, Poetica degli spazi e Disegno all’École Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi, in vista dell'80° anniversario del Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale che si svolse a Bari, nel teatro Piccinni, il 28 e 29 gennaio del 1944. “La libertà italiana nella libertà del mondo” è un progetto visivo pensato per dare memoria sia al discorso introduttivo di Benedetto Croce al Congresso del 1944 sia al discorso che Aldo Moro tenne, sempre nel teatro Piccinni, in occasione del ventesimo anniversario del Congresso nel 1964. L’intervento d’arte vuole costruire un ponte tra tempi, personalità e geografie. Le due nicchie d’entrata nell’androne si presentano come luoghi perfetti per quest’intervento e saranno trasformate in due “culle” per la memoria. Una chiarezza semplice ed efficace che vuole parlare a tutti, due pagine di un libro d’architettura. Una stretta di mano visiva per le persone che entrano a Palazzo di Città. Le modalità di intervento tengono conto del paesaggio architettonico esistente. I testi saranno riportati a spolvero sui muri preparati e dipinti con un colore marrone, studiato e scelto in armonia con gli altri colori esistenti. Le lettere saranno appena incise sullo strato della pittura che sarà tolto, lettera per lettera. Oltre a Theo Etrillard, collaboratore parigino del maestro Caccavale, alla realizzazione dell'opera partecipa un gruppo di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Bari. Il cantiere sarà aperto al pubblico fino al 4 dicembre, dalle ore 9.30 alle 17.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Elba Book Festival 2023
L’edizione 2023 di Elba Book Festival ha lo scopo di spronare gli editori indipendenti a confrontarsi sul futuro dei libri e tracciare nuove rotte mentali. Da martedì 18 a venerdì 21 luglio, tra vicoli e piazzette, il borgo di Rio nell’Elba ospiterà il momento di confronto estivo della piccola e media editoria italiana e il tema di quest’anno sarà Mappe. Le mappe sono di varie tipologie, ma spiegano, uniscono, concorrono a creare una comunità e sono una ventina gli editori che hanno sposato la visione dell’iniziativa toscana, come Odoya, La Vita Felice, Exòrma, Marcos y Marcos e Wom. Ogni sera i laboratori ElbaKids si prenderanno cura dei più piccoli, grazie alla dedizione del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, focalizzandosi sul concetto di orientamento, specialmente del singolo nei confronti di una società complessa e diversificata. Sia Elba Book sia I fumi della fornace, a Valle Cascia dal 24 al 27 agosto si sono costituiti nei loro territori, rendendosi condivisibili nell’approccio e nell’ascolto del genius loci di appartenenza. Il gemellaggio tra i due festival si concretizzerà durante la kermesse elbana, attraverso una performance poetica di rifondazione semantica di un luogo, a partire dal libro La specie storta, e curata da Giorgiomaria Cornelio, Lucamatteo Rossi e Valentina Compagnucci. Entrambe le realtà sono rivolte ai fantasmi dei rispettivi paesaggi per colmare un’identità industriale perduta e rimediare a diversi dissesti ambientali dove, se il versante orientale dell’Elba ha subito l’abbandono delle miniere ferrose, la provincia di Macerata ha la dismissione dell’imponente fornace di mattoni. Il programma di Elba Book verrà inaugurato martedì 18 luglio alle 18:30 nella terrazza mozzafiato del Barcocaio con la cerimonia di assegnazione del premio Lorenzo Claris Appiani, nato con l’Università per Stranieri di Siena per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel Palazzo di Giustizia di Milano e il legame con la sua terra d’origine. L’obiettivo è dare luce alle figure quasi invisibili di traduttori e traduttrici, attori insostituibili nel delicato processo di mediazione linguistica e antropologica. Quest’anno la vincitrice sarà Francesca Lazzarato con la traduzione del romanzo argentino Le cugine di Aurora Valentini e la menzione d’onore andrà a Valerio Nardoni per la traduzione di La voce a te dovuta di Pedro Salinas. Inoltre entra nel vivo la terza edizione del Premio Demetra, riconoscimento dedicato ad autori e editori indipendenti che mettono al centro delle loro opere le tematiche ambientali, concepito da Elba Book Festival e da Comieco – Consorzio per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica. La giuria ha selezionato 12 finalisti dopo aver vagliato 53 opere che, sommate a quelle candidate nelle due edizioni precedenti, portano a 150 i titoli presentati in rassegna in tre anni. I vincitori di ciascuna categoria verranno premiati nel corso della cerimonia di chiusura del 21 luglio, alle 18:30, sempre nella terrazza del Barcocaio ed è previsto un premio speciale della giuria, consistente in un’opera dell’artista Elena Marengoni. Lo staff di Elba Book, sostenuto dal Consorzio Comieco, riconoscerà pubblicamente al fotografo Hans Georg Berger un encomio per il recupero dell’Eremo di Santa Caterina d’Alessandria, orto botanico di origine medievale nell’arcipelago toscano. Grazie all’associazione fondata dal filantropo tedesco nei primi anni Ottanta, dopo l’incontro con l’intellettuale parigino Hervé Guibert, che lo scelse come luogo ideale per la genesi delle sue opere, l’Eremo è diventato un centro culturale deputato all’incontro tra arte e scienza. Situato sul monte Serra e in cima a una periferie depauperata dal sistema capitalista del proprio passato prossimo, quello minerario, l’Eremo ha mantenuto le fondamenta più remote, quelle legate a un passato religioso e valoriale, rimanendo ancora oggi meta di pellegrinaggi e cammini spirituali. Read the full article
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Mare
Ma ora mi spezzo
come la ruggine che grattavo via dalle inferriate bloccate
Andrea Palazzo, Un sole scomodo
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Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone” –
I valori della famiglia - 2^ Edizione. Scadenza 15/04/2021
L’Associazione culturale e teatrale “Luce dell’Arte” di Roma indice il Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone” – I valori della famiglia 2^ Edizione, in onore del rag. Giovanni Leone, scomparso da alcuni anni (Manfredonia (FG) 20/05/1931 – Manfredonia (FG) 19/07/2011). Un premio voluto fortemente dall’Associazione per non lasciare nel dimenticatoio un “uomo di grande spessore culturale”, ricco di una rara nobiltà d’animo, distintosi per l’impegno e l’ardore messi nel suo lavoro di impiegato postale, ma soprattutto per la forte sete di conoscenza che l’ha portato a studiare sempre libri di svariate discipline, costruendosi in casa un’enorme biblioteca, ed il senso di sacrificio, amore per la famiglia che l’ha accompagnato fin da giovanissimo, dandogli la forza di vincere ogni battaglia esistenziale. Giovanni Leone, un piccolo “eroe della quotidianità” amato da tutti nella sua città per il suo altruismo e spirito di solidarietà, l’attaccamento appassionato ad ideali e principi morali ed al suo nucleo famigliare, di cui andava fiero. Ecco perché abbiamo voluto sottolineare il tema “I valori della famiglia”, ritenendolo il motore principale di questo uomo che ha lasciato tanto interiormente a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o averlo vicino.
Il premio è suddiviso in Due sezioni ed è aperto ad autori italiani e stranieri. Età minima autori per partecipare 18 anni; età massima nessun limite. Per ciascuna sezione si può aderire con opere già premiate o non ancora in altri premi letterari.
Sezione A) Poesia e Videopoesia a tema “I valori della famiglia”: si può partecipare con poesie edite o inedite in lingua italiana o in vernacolo con traduzione a tema “I valori della famiglia”. In più si possono inviare Videopoesie sempre sulla stessa tematica. Il numero massimo di opere da inviare è di tre. Sono ammessi anche libri editi di poesia o e-book e raccolte poetiche inedite. Nessun limite di lunghezza per gli elaborati. N.B. È possibile inviare illustrazione o dipinto di propria creazione con annessa breve poesia o piccola raccolta poetica, in questo caso allegare copia opera artistica in formato jpeg 13 x18.
Sezione B) Narrativa e Teatro a tema “I valori della famiglia”: si può partecipare con racconti, romanzi, fiabe, saggi e testi teatrali editi o inediti con tema “I valori della famiglia”, in larga misura opere che trattino qualsiasi situazione e sentimento legato alla famiglia. Nel genere testi teatrali, precisiamo che oltre a commedie e tragedie, sono ammessi per la partecipazione monologhi, corti teatrali e brevi sceneggiature. Il numero massimo di opere da inviare è di tre. Si possono inviare anche e-book. Nessun limite di lunghezza per gli elaborati. N.B. È possibile inviare illustrazione o dipinto di propria creazione con annesso racconto breve o monologo, in questo caso allegare copia opera artistica in formato jpeg 13 x18.
Art. 1: Per tutte le sezioni gli elaborati devono essere spediti obbligatoriamente ed esclusivamente per e- mail in formato Doc, Rtf o Pdf in due copie, di cui una anonima e l’altra firmata in calce con annessi la scheda di iscrizione completa di dichiarazione sulla privacy, breve curriculum vitae o biografia e fotocopia versamento della quota di adesione su Postepay. Il tutto va spedito a: [email protected] per il vaglio della Giuria esterna.
Nell’oggetto dell’e-mail inviata con elaborati scrivere sempre: “Partecipazione Premio letterario “Memorial Giovanni Leone” I valori della famiglia 2^ Ed.”
N.B. Solo per chi fosse poco pratico di internet o non in possesso di indirizzo personale di posta elettronica, potrà chiedere alla segreteria dell’Associazione la cortesia di scannerizzare le opere, inviando materiale al concorso soltanto in forma cartacea nelle copie richieste.
Art. 2: Si può partecipare ad Una o a Tutte e Due le sezioni.
La quota di partecipazione a copertura di spese di segreteria è di:
- 10 euro per Una sola sezione, inviando massimo 3 elaborati;
- 15 euro se si partecipa a Due sezioni, inviando un massimo di 3 elaborati a sezione (ossia 6 opere totali).
Modalità di versamento quota di partecipazione tramite carta Postepay indicando le seguenti coordinate:
numero carta: 5333 1710 4875 7252
beneficiario: Carmela Gabriele
codice fiscale GBRCML77E71H926K
Il contributo richiesto per spese di segreteria tramite ricarica Postepay può essere effettuato in modo semplice presso sportelli di uffici postali e tabaccherie, e richiede a parte una minima spesa di commissione esclusa dalla quota di partecipazione, ossia 1 euro o 2 euro.
Art. 3: Le opere devono pervenire tramite indirizzo di posta elettronica entro e non oltre il 15 Aprile 2021, data di scadenza Premio.
Per chi eventualmente non fosse capace di usare internet o sfornito di indirizzo di posta elettronica, invece, il materiale, dopo aver parlato con la segreteria, va spedito tramite posta raccomandata a:
Dr.ssa Carmela Gabriele, Presidente Ass. Luce dell'Arte,
via dei gelsi, n. 5 – 00171, Roma, (Rm).
Tutte le opere che giungeranno non attenendosi al regolamento, verranno scartate e non saranno più restituite.
Art. 4: A giudicare le opere sarà una Giuria di Qualità, composta da membri del mondo culturale, che conferirà premi ai primi Tre per sezione ed un Premio Assoluto della Critica. Inoltre ci saranno un Premio Miglior Giovane Autore, Menzioni Speciali, consistenti in Medaglie, ed eventuali Diplomi d’Onore, consistenti in pergamene. Non sono previsti ex – equo. Tutti i partecipanti al Premio che ne faranno richiesta, riceveranno come riconoscimento via e-mail un Diploma di Merito personalizzato.
Art. 5: Saranno assegnati i seguenti premi per sezione:
Primo classificato: Grande Targa + Diploma di Merito
Secondo classificato: Targa + Diploma di Merito
Terzo classificato: Trofeo + Diploma di Merito
Premio Assoluto della Critica: Grande Medaglia o Targa + Diploma di Merito
Premio Miglior Giovane Autore: Grande Medaglia o Targa + Diploma di Merito
Menzione speciale: Medaglia + Diploma di Merito
Altri riconoscimenti: Diploma d’Onore
Art.6: I vincitori saranno contattati tempestivamente per e-mail e telefono. La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di Maggio 2021 dal vivo a Roma, in prestigiosa Sala eventi, di Sabato o Domenica, nel caso non ci siano problemi con la situazione particolare che stiamo vivendo col Coronavirus, altrimenti sarà fatta esclusivamente via web con video conferenza del Presidente Associazione e dei Giurati, che leggeranno opere dei vincitori e parleranno del Premio.
In quest’ultimo caso, i premi saranno spediti a casa dei vincitori con un loro minimo contributo spese. Ed inoltre ci sarà successivamente da parte dell’Associazione invito ad accoglierli tutti di persona in tempi tranquilli ed in una prossima manifestazione culturale, dando l’opportunità di presentare una loro opera al pubblico.
Invece, in caso di cerimonia di premiazione attuabile in Sala eventi a Roma, i premi vanno ritirati personalmente il giorno della premiazione, tramite delegato solamente in casi di grave impedimento fisico (malattia, invalidità) o motivi di lavoro. Se assenti i premiati, a casa saranno spediti a loro spese solo i diplomi.
Art. 7: Chi partecipa al Premio, accetta tutte le condizioni del presente Bando e le normative sulla privacy per il trattamento dati personali. Per richiesta di qualsiasi altra informazione, contattare il Presidente dell'associazione, la dott.ssa Carmela Gabriele, al seguente indirizzo e-mail: [email protected]. Recapito telefonico Ass. Luce dell'Arte: 3481184968.
Il sito da visitare è:
www.lucedellarte.altervista.org
Pagina Facebook Ass: Associazione culturale e teatrale Luce dell’Arte
Pagina Facebook Premio: Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone”
In fede,
Il Presidente dell'Ass.Luce dell'Arte,
dr.ssa Carmela Gabriele
A tutti consiglio di fotocopiare e diffondere il seguente Bando per incrementare la partecipazione all'iniziativa culturale.
Scheda di iscrizione da allegare:
Il/La sottoscritt _ _________________________________________
Nato/a a _________________________________ il ________________
Residente a _________________________ Prov. ( _____ ) CAP. _______
Indirizzo __________________________________ n.___________
Nazionalità_________________________
e-mail ________________________________________
telefono fisso ___________________ cell.____________________
eventuale sito internet_________________________________________
Chiede di partecipare al Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone” – I valori della famiglia 2^ Edizione sezione/sezioni _________________________________
Titolo dell’opera/delle opere con cui partecipa ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ che dichiaro essere frutto del mio ingegno.
Autorizzo all'uso dei dati personali al solo fine del Premio.
SI (barrare sul consenso)
Luogo e data ________________________________________
Firma ___________________________
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