#concorsi letterari roma
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Il 21 Ottobre 2023 e' stata una giornata davvero emozionante presso la Sala eventi Tiburtina a Roma dove è stata celebrata la cerimonia di premiazione del Concorso di Poesie, Filastrocche, Racconti e Fiabe “Libera la fantasia” 5 ^ Edizione! Ha trionfato l' arte attraverso autori bravissimi, i nuovi talenti del nostro panorama letterario, giunti da tutta Italia per ritirare i vari riconoscimenti vinti. Persone fantastiche, sensibili e piene di valori che a noi dell' Associazione culturale e teatrale Luce dell'Arte hanno insegnato qualcosa di nuovo e importante per la vita. Grazie a tutti I partecipanti e alle giurate Elvira Giordano, Milena Ziletti e Caterina Leone che hanno valutato ogni testo minuziosamente. Grazie a Ferrari Angelo per le fotografie evento e al padrone della Sala a nostra disposizione. Grazie anche alla poetessa Caterina Giannini per l' oggetto artistico di una rinomata galleria d' arte regalatomi. La mostra dei gioielli bellissimi di Elvira Giordano e dei libri di Luce dell'Arte Edizioni ha arricchito questa manifestazione. Un abbraccio forte a tutti e al prossimo evento.
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Binocoli a gettoni di Antonio Laurino
Storie di vita Binocoli a gettoni di Antonio Laurino edito da Scatole Parlanti è una splendida raccolta di racconti in cui, in un modo o nell’altro, tutti i personaggi fanno i conti con la realtà. Il file rouge che accomuna tutte le esperienze personali dei protagonisti è la consapevolezza. In queste bellissime storie di vita, l’autore ci svela le contraddizioni dell’animo umano, le difficoltà interpersonali, quelli generazionali, la consapevolezza della morte e tanti altri temi trattati con umanità e dolcezza attraverso un linguaggio semplice, diretto e ricco di pathos. Antonio Laurino è nato nel 1986 a Napoli, dove si è laureato in Scienze della comunicazione, prima di trasferirsi a Bologna e specializzarsi in Semiotica. È docente a contratto di scrittura funzionale all’Università di Bologna e all’Università di San Marino e tutor di digital marketing all’Università “Uninettuno” di Roma. Suoi scritti sono apparsi in antologie, riviste e blog letterari. Abbiamo avuto il piacere di scambiare alcune battute con Antonio Laurino a cui abbiamo fatto qualche domanda non solo su Binocoli a gettoni ma anche sul suo rapporto con la scrittura. Binocoli a gettoni di Antonio Laurino: intervista all’autore Partiamo dall’inizio, “binocoli a gettoni”. E’ un titolo curioso, perché lo ha scelto? Cosa significa? Quella del titolo è stata una delle scelte più difficili che hanno riguardato il libro. Cercavo qualcosa che desse concretezza a ci�� che accomuna i diversi racconti: un momento di consapevolezza, un istante definitivo in cui il personaggio chiave vede le cose per quello che sono. In particolare, volevo che fosse un oggetto, familiare ma non banale, esotico eppure non di nicchia. E dopo tante idee scartate, credo di averlo trovato. Lei nei suoi racconti affronta diverse tematiche, molto attuali, come gli omicidi stradali, l’incomunicabilità generazionale, la solitudine e tanto altro. Argomenti seri, molti dei quali ce li presenta con tanta ironia, fantasia e apparente leggerezza. Che posto ha l’umorismo nella sua scrittura? È di certo uno degli ingredienti di base delle mie storie. E riesce a bilanciare – spero – il gusto amaro di altre componenti altrettanto fondamentali: solitudine, dolore, malinconia, nostalgia. D'altra parte, è anche una via di accesso alle vite di alcuni dei protagonisti dei racconti, e una strada che provo a percorrere quotidianamente nella mia. C’è un racconto di Binocoli a gettoni a cui è affezionato di più? E se sì, perché? Ce ne sono diversi. Innanzitutto, Il rifiuto, che reputo forse il mio racconto più riuscito. Poi Freni e refrain, il primo a essere stato pubblicato (in un'antologia). Dopodiché ci sono Parole, colori e città e Desideri rurali, a cui sono particolarmente legato perché mi hanno permesso di trascorrere dei momenti molto belli con le persone che amo, in occasione delle cerimonie di premiazione dei concorsi letterari a cui li avevo presentati. Lei ha scritto tantissimo, lo fa ormai da anni, probabilmente non riuscirebbe neanche per un attimo ad immaginare il suo futuro senza la scrittura. Ci racconta qualche sua abitudine di scrittura? Non so, decide diligentemente ogni sera di impegnarsi a scrivere una storia, prende la penna solo quando ha l’ispirazione, scrive sempre e di tutto in qualsiasi momento? Da dieci anni la lettura e la scrittura occupano gran parte delle mie giornate, anche se i testi con cui ho a che fare sono di natura accademica e professionale. Da circa la metà, poi, ho iniziato ad affiancare letture e scritture di altro genere, riscoprendo e alimentando la mia naturale predilezione per la narrativa breve. Ho cominciato così ad appuntare spunti e osservazioni in modo sistematico. Dopodiché, ho individuato alcuni periodi dell'anno in cui gli impegni di lavoro si diradano e so di poter riprendere i miei appunti: le idee che a distanza di tempo sento ancora vive e interessanti, le sviluppo. Potrei dire dunque di non avere una routine giornaliera, ma di averne una annuale. Ha mai pensato di scrivere un romanzo? Le piacerebbe l’idea? Onestamente, no. Preferisco le storie brevi e brevissime e ho intenzione di continuare a esplorarne la forma. Penso infatti che la vita, lungi dall'essere un grande romanzo, sia un susseguirsi di episodi minimi, reali e immaginari, tra i quali provare a mettere ordine. Magari proprio attraverso la scrittura. Read the full article
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Roma: al via la II edizione di RO.MENS il Festival della Salute mentale dal 3 al 10 ottobre
Roma: al via la II edizione di RO.MENS il Festival della Salute mentale dal 3 al 10 ottobre. Si svolgerà a Roma dal 3 al 10 ottobre 2023 la II edizione del Festival della Salute Mentale RO.MENS per l'inclusione sociale contro il pregiudizio. #davicinonessunoènormale. Organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL Roma 2, il più grande d'Italia con un bacino di circa 1mln300mila abitanti, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, con il patrocinio della RAI, con partner Romics, il Festival internazionale del fumetto. Padrino l'attore, regista e presentatore, Pino Strabioli. Primo testimonial l'attore Lillo, con altri in arrivo. 92 le opere realizzate dagli studenti di 22 scuole medie superiori sul tema della salute mentale nell'ambito dei 3 concorsi arti figurative (24 quadri, 2 lenzuola dipinte, 1 scultura) letterarie (35 temi e 13 poesie) e audiovisive (9 cortometraggi, 3 canzoni, 5 podcast). I tre vincitori saranno premiati dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme all'azienda/cooperativa con storie di assunzioni di persone con disturbi mentali, martedì 10 ottobre in Campidoglio, in occasione della giornata mondiale della salute mentale. Nell'ambito delle diverse manifestazioni culturali, musicali e sportive, parteciperanno, tra gli altri, il cantautore Edoardo Vianello, il neo Direttore generale del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute dr. Francesco Vaia, il Coordinatore del Tavolo Tecnico sulla salute mentale del Ministero della Salute prof. Alberto Siracusano, e il prorettore dell'Università degli Studi Roma Tre Prof. Marco Catarci. "Vogliamo realizzare una città solidale" ha affermato Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale "dove chi soffre di disagio mentale non si senta emarginato e solo, contrastando lo stigma e costruendo una rete integrata sociale e sanitaria". "La nostra azienda" ha dichiarato Giorgio Casati, Direttore Generale ASL Roma 2 "è impegnata a portare avanti percorsi innovativi, mettendo insieme soggetti diversi, per dare risposte al disagio mentale anche in termini di prevenzione". "il nostro obbiettivo" ha concluso Massimo Cozza, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2 "è promuovere l'inclusione e superare i pregiudizi con una corretta informazione sui disturbi mentali, partendo dalla persona con un approccio bio-psico-sociale".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Trailer 5^ Ed. Premio di Poesia, Narrativa e Testi per una Canzone La fo...
#premio poesia#concorsi letterari#concorsi letterari roma#concorsi famosi#associazione luce dell'arte#libri#opere edite#opere inedite#teatro#pittura#narrativa#fotografia#arte#scrittori#scrittura#eventi roma
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Nascono le ⭐️STAY TUNED STORIES"⭐️: Diamo un volto alle voci dei nostri relatori in modo che potrai conoscerli più approfonditamente anche attraverso la loro biografia! 😎 A fine pagina troverai tutti i contatti per interagire con loro, non esitare a scrivere! In più conoscerai le date in programmazione della loro rubrica...Ti ricordiamo che ogni relatore andrà in onda in diretta live 2 volte al mese...⭐️:STAY TUNED!🎧⭐️https://www.spreaker.com/show/stay-tuned-di-dharma-padme Oggi vi presentiamo: 🍀 Antonella Concina 🍀 che per la nostra web radio cura la rubrica "ESSERE SECONDO NATURA" Nata a Roma il 12/11/1958 alle ore 7.30. Ha avuto l'onore di essere portata da una cicogna durante un temporale, e fu depositata in un appartamento di Via della Balduina con tanto d'ostetrica napoletana. Dopo cinque anni di cui ha splendidi ricordi, tra i quali il Colosseo,il canarino della portinaia, la pizza bianca salata, la cornacchia che fregava gli spaghetti a tavola, le tartarughe sul terrazzino con il carrettino per l'insalata, Porta Portese alle sette di mattina, lo zoo, i serpentoni in vasca da bagno, e tanto altro, tornò alla città dei genitori, Venezia. Tra scientifici licei, studi universitari in storia dell'arte, filosofie astruse, crisi mistiche, erbari et erbolari, anni di comunità come educatrice per tossicodipendenze, cori e controcori, ecc.,ecc., etcì, salute! Ecco che approda all'uso dell'energia come strumento terapeutico e preventivo, ai Fiori di Bach di cui è assolutamente innamorata, all'alchimia della trasformazione, e, vi assicuro, è un territorio degno degli Ulissi. E, sempre da sempre ama la poesia ed il canto. Come scrittrice, sviluppa l’arte poetica fin da piccolina, innamorandosi a 7 anni di Shakespeare e divorando tutto ciò che trova, dai bocconi prelibati a quelli sciapi, raccogliendo una quantità notevole di scritti che pubblica in varie antologie. Fa parte di circoli letterari a Venezia, partecipa a concorsi nazionali di poesia dove si classifica ai primi posti, uno dei quali quello di Pieve di Soligo sotto l’egida di Andrea Zanzotto. Pubblica finora tre libri, di cui due editati da “Editoria Universitaria” di Venezia, “Stanze barocche” (1994) e “Il sandalo e le sfere” (1995), e uno autoprodotto “Esinti” (1996),termine turco che significa “brezza”. Figlia di un maestro organista compositore, nipote d’un nonno direttore d’orchestra, compositore, saggista e d’una nonna pianista, non poteva certamente sfuggire ai cori polifonici fin dall’età di 4 anni, ai gospel, spirituals, blues canonici o non, sino ad incontrare una sassofonista jazzista che ebbe il coraggio di musicare uno spettacolo con i suoi testi, ardua proposta, Enza Scollo, promoter dello spettacolo, manager dei suoi attuali gorgheggi e amica di tante avventure. Dal 1990 si dedica a tempo pieno come pranopratica, bionaturapata e consulente dei Fiori di Bach. Formazione: si forma come terapeuta ed insegnante in pranoterapia e bionaturopatia all’AMI University di Milano col dr. Massimo Inardi. S’innamora perdutamente dei Fiori di Bach e della loro filosofia, formandosi con la Dr.ssa Margaretha Mijlieff, ne è consulente (di persone ed animali) ed insegnante. Approfondisce e si forma (anche come insegnante) in: Pranic Healing Massaggio energetico spirituale La forza di guarigione dell’Albero della Vita Reiki Shiatsu Digitopressione Riflessologia plantare Sofrologia Psicodinamica Psicocibernetica Cromoterapia Bodyflowers Tecniche di respirazione Natura primo medico: fondamenti di botanica ed erboristeria Partecipa a numerosi convegni nazionali ed internazionali come uditore e relatore. Attualmente continua a svolgere la sua attività di terapeuta, insegnante e conduttore di gruppi in Veneto, in Romagna, o dove la Bellezza dell'Incontro la conduce. 🍀Per contattare Antonella scrivete a [email protected] "Essere secondo Natura" di Antonella Concina è andata in onda nelle puntate di Stay Tuned che sono a vostra disposizione per l'ascolto nelle seguenti date: - VENERDI' 10 APRILE - VENERDI' 24 APRILE - VENERDI' 8 MAGGIO E andrà prossimamente in onda nelle puntate di Stay Tuned in diretta LIVE dalle ore 19.00 di: - VENERDI' 22 MAGGIO - VENERDI' 5 GIUGNO - VENERDI' 19 GIUGNO - VENERDI' 3 LUGLIO
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Nominati i due assessori nella giunta Comunale di Formia
Biagio Attardi
Carmina TrillinoAssessori Formia C'ha messo un pò di tempo, ma alla fine ha deciso di nominare i due assessori che mancavano, ossia la Bilancio e alle Politiche Sociali. Il primo è è Biagio Attardi, 70 anni compiuti lo scorso 8 aprile, che andrà a guidare la ripartizione economico-finanziaria dopo le dimissioni nel 2019 di Fulvio Spertini e la conseguente delega che era rimasta per diversi mesi nelle mani del sindaco. Già dirigente al ramo nelle precedenti gestioni politiche di Michele Forte e Sandro Bartolomeo, Attardi, laureato in Economia e Commercio all’Università “La Sapienza” di Roma, è stato dal 1977 al 1983, funzionario di ruolo al Ministero del Tesoro presso la Direzione Contenzioso Valutario di Roma. Per quasi vent’anni, dal 1983 al 2000, funzionario al Comune di Formia con la qualifica di Capo Sezione rivestendo incarichi presso gli Uffici Tributi, Commercio e Turismo, Servizio Statistico Demografico e SIC, Segreteria Generale. Successivamente, dal 2000 al 2008, ha ricoperto l’incarico di dirigente agli Affari Generali, Attività Produttive, Economico Finanziario e Personale, dal 2003 al 2008 vice segretario e dal 2018 delegato al personale con l’attuale amministrazione. Ha affermato il neo assessore: “E’ una nuova sfida che ho deciso di raccogliere. Un’investitura che mi riempie d’orgoglio e di questo ringrazio il sindaco. E’ per me un onore oltre che un onere in un settore particolarmente delicato e importante, che peraltro già conosco”. Per le Politiche Sociali il sdindaco Villa ha optato per una scelta interna, infatti è stata designata Carmina Trillino, 52 anni, che già ricopre l’incarico di vicesindaco e assessore alla Cultura. Succede a Giovanni D’Angiò dimessosi l’anno scorso. Ha sottolineato la Trillino: “Ringrazio il sindaco Paola Villa per la fiducia. Dedicherò le stesse energie, dedizione e cura che ho impiegato durante l'assessorato alla cultura. Etica e conoscenza saranno la mia guida. Ringrazio sin d'ora i componenti della commissione servizi sociali e la presidente Rossana Berna e chiedo il supporto di tutte le forze politiche di essere al servizio della città soprattutto in questo delicato e particolare momento”. Laureata in Scienze Politiche all’Università “La Sapienza “ di Roma, la Trillino è scrittrice e nella sua lunga e intensa attività ha vinto in ambito nazionale numerosi concorsi letterari, tra i quali nel 2018 il premio Cuneo con il romanzo “Il mare bianco”. E’ appassionata di letteratura, con particolare predilezione per i classici di fine ottocento, la poesia e gli autori latino-americani. Read the full article
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Vuoi pubblicare? Basta pagare! Parola di Giovanni Domenico Salviati, simpatico letterato leccese del XVII secolo e di Pietro Micheli, suo editore altrettanto simpatico, entrambi amanti del vino, almeno sulla carta ...
di Armando Polito
Incisione di Geronimo Cock del 1556 (per comprendere il suo inserimento bisogna arrivare alla fine) tratta da https://lib.ugent.be/catalog/rug01:002293875
Uno dei fenomeni più diffusi del nostro tempo è la proliferazione dei concorsi letterari, farsesca imitazione degli storici Premio Strega e Premio Campiello. Facendo leva sul narcisismo di quel terzo della popolazione italiana appartenente in via del tutto autopresunta alla categoria dei poeti (le altre, com’è noto sono quella dei santi e quella dei navigatori, ma come la prima, non sono a tenuta stagna, nel senso che a seconda della convenienza chiunque può ascriversi a ciascuna di esse, anche se ignora l’esatta sequenza delle lettere dell’alfabeto o cos’è la bussola o ha già ammazzato quattro suoi simili), si stimola la partecipazione dei concorrenti, il cui numero sarà, grazie alla quota d’iscrizione, direttamente proporzionale al guadagno finale degli organizzatori. L’editoria in genere, però sembra aver messo da parte l’ingrediente fondamentale di qualsiasi attività imprenditoriale, cioè il rischio, adagiandosi nel comodo letto di sponsorizzazioni private e pubbliche (penso soprattutto ai quotidiani), trascurando il parametro del talento e del merito ed assecondando il gusto dominante di una caterva di lettori superficiali e suggestionabili. Così è difficile che essa scopra e promuova (pardon, produca …) personalità che entreranno a far parte della storia, anche minore o, addirittura, locale della letteratura e sarà sempre costretta a costringere gli autori a darsi da fare per il lancio della loro creazione in una serie di presentazioni, dalla più visibile (in tv) alla meno (qualche pro loco). Nemmeno sotto tortura”editori” ed “autori” confesserebbero questo stato di cose che dal punto di vista valoriale presenta molti, se non solo, lati deboli e su domanda farebbero intendere l’esistenza di un rapporto di reciproca stima. Stavano così le cose pure in tempi in cui il libro, fosse anche il più leggero, era un prodotto riservato a pochi (oggi, magari, per non sentirsi fuori, molti lo acquistano, pochissimi lo leggono …), oggi diremmo di nicchia, perché la pubblicazione comportava costi elevati non esistendo i mezzi messi a disposizione dalla moderna tecnologia (basta pensare alle tavole che prima di arrivare alla stampa dovevano fare i conti con la penna del disegnatore e poi col rame dell’incisore), per cui non era neppure immaginabile l’abbassamento del prezzo che di regola l’economia di scala comporta? Chi ha dimestichezza con libri datati avrà notato che è immancabile una dedica, in alcuni casi chilometrica, a personaggi politicamente (ed anche allora il gemellaggio tra questo avverbio ed economicamente era quasi automatico) di rilievo, del quale padrone colendissimo il dedicatore si dichiarava umilissimo ed obbligatissimo servo osservantissimo (vada per il resto ma le due ultime due parole costituiscono una ridicola tautologia). E tutto nella speranza che il potente di turno, riconoscente per la dedica, gli concedesse qualche incarico o beneficio. Non si sottrae certamente a questa regola antica (in fondo anche a Roma i letterati dell’entourage di Mecenate erano mossi solo dall’amor patrio o dalla stima per il detentore di turno del potere) il letterato leccese il cui nome ho anticipato nel titolo.
La dedica, infatti, inizia con Al Sig.e Padron mio osservandissimo e termina con Di V. S. M. Illustre Servitore Affettionatissimo.
Sull’autore delle Rime non sono riuscito a reperire alcuna notizia e nemmeno la dedica contiene dati utili, consente solo di rilevare una certa familiarità col dedicatario: … havendo in diverse occasioni composto diversi Sonetti, parte Serii, parte Burleschi trattovi dalla natural mia vena, havendoli più volte letti ad Amici, et a V. S., essendone stato sollecitato da quelli, e comandatomi da lei, che dovesse stamparli, non hò potuto recusare. Si arguisce che si tratta di persona di un certo rilievo, come il dedicatario, del quale riproduce lo stemma e ricorda la provenienza genovese negli ultimi due versi del primo sonetto: MECENATE GENTILE (alta ventura)/venisti a Noi dal Ligure Parnaso). In mancanza di altri riscontri credo di poter avanzare come pura ipotesi di lavoro, in attesa di altri eventuali più proficui riscontri, l’identificazione con Giovanni Domenico Salviati, notaio sulla piazza di Lecce dal 1615 al 1635, il cui nome compare anche tra quelli delle persone designate ad essere aggiunte al collegio di amministrazione dell’Ospedale dello Spirito Santo di Lecce per l’amministrazione dell’eredità di Cesare Prato1.
Se la dedica rientra nella normalità, ciò che mi ha colpito del volume, a parte il sonetto iniziale di cui ho detto ed il successivo dedicato al figlio Giorgio del dedicatario, è la presenza subito dopo, quindi in una posizione ancora sufficientemente privilegiata in rapporto alla lettura, la presenza di quattro sonetti che costituiscono una sorta di simpaticissimo intermezzo tra l’autore e l’editore. Li riporto in formato immagine con, di mio, la trascrizione e le note di commento.
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a Nato a Dôle, in Borgogna, nel 1600, Pietro Micheli, dopo un apprendistato tipografico a Roma e a Trani e una prima società costituita a Bari, nel 1631 fu il primo stampatore a Lecce. morì nel 1689.
b attira, spinge, induce
c Non riesco a capire la funzione delle parentesi.
d rinunziare a stamparle
e raffinato rigore formale
f Plozio Tucca e Lucio Vario Rufo erano due poeti del circolo di Mecenate; a loro Augusto diede l’incarico di pubblicare l’Eneide di Virgilio rimasta priva di revisione per la morte dell’autore. Qui Vario è diventato Varo per esigenze di rima.
g Giovanni Della Casa (1503-1556), autore, fra l’altro, di ll Galateo overo de’ costumi.
h Annibal Caro, (1507-1556), famoso per la traduzione in endecasillabi sciolti dell’Eneide di Virgilio.
i Ludovico Castelvetro (1503 circa-1571), famoso per una polemica con Annibal Caro innescata da un giudizio negativo espresso da Castelvetro su una canzone del Caro, intitolata Venite all’ombra de’ gran gigli d’oro, e motivato dal mancato stile e linguaggio petrarchesco e dai contenuti deludenti. La situazione si complicò quando Alberico Longo di Nardò (su di lui vedi:
https://www.fondazioneterradotranto.it/2015/02/11/una-nota-su-alberico-longo-di-nardo/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/21/alberico-longo-di-nardo-alle-prese-col-petrarca/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/08/nardo-alberico-longo-e-la-sua-inedita-doppiamente-versione-di-un-mito/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/06/nardo-alberico-longo-e-ursula/)
fu assassinato e il Castelvetro venne indicato dall’entourage del Caro come uno deimandanti. Lo stesso Caro nonsi lasciò sfuggire l’occasione per accusare di Eresia il Castelvetro, che nel 1560 fu condannato dall’Inquisizione subendo la confisca dei beni.
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a andate
b non mi rimproverate
c sistemato al suo posto
d la punta dello stilo
e Pseudonimo di Leonardo Salviati (1540-1589), la cui fama è legata alla fondazione dell’Accademia della Crusca, che si costituì ufficialmente nel 1585. Impossibile dire se il leccese ne fosse parente, caso in cui ci sarebbe da ravvisare quasi una sfumatura di autoironia.
f abituata a scrivere testi di protesta (lo stile, perciò è immediato)
g dettaglio difettoso
La risposta dell’editore non si fece attendere.
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a punte
b saccente
Ecco la replica del leccese.
L’ultima parola, però, fu dell’editore.
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a bevute smodate nella quantità e nel numero
b ispirazione
c Divinità romane delle acque e e delle sorgenti; in epoca tarda furono identificate con le Muse, protettrici dlle arti.
d Fonte sacra alle Muse fatta sgorgare sul monte Elicona dal cavallo Pegaso con un colpo di zampa. Ma quella era una fonte di acqua, quella cui il salentino, per contrasto, sta per alludere è di vino.
e bevute; il verbo sgozzare è usato al participio passato sostantivato partendo dal significato tutto originale di riempirsi la gola fino a far comparire una specie di gozzo.
f La comprensione di questi quattro versi richiede la lettura del documento 1 riportato in appendice.
g Cavallino, alimentato dalla fonte Ipopocrene (vedi la nota d)
h Poeta greco del VI-V secolo a. C.
i Orazio, poeta latino del I secolo a. C., nativo di Venosa.
l è necessario chwe lo guidi Bacco
m abitudine; il verso è stranamente mancante della prima parte (quattro sillabe).
APPENDICE
Arcipoeta è il soprannome di Camillo Querno (circa 1470-1530). Riporto integralmente e traduco il paragrafo che alle pp. 51-52 gli dedicò lo storico Paolo Giovio nel suo Elogia veris clarorum virorum imaginibus apposita quae in Musaeo Ioviano Comi spectantur, Tramezino, Venezia, 1546:
CAMILLUS QUERNUS ARCHIPOETA.
Camillus Quernus e Monopoli , Leonis fama excitus, quum non dubiis unquam praemiis, Poetas in honore esse didicisset in Urbem venit, Lyram secum afferens, ad quam suae Alexhiados supra vigintimillia versuum decantaret. Arrisere ei statim Academiae sodales, quod Appulo praepingui vultu alacer, et prolixe comatus, omnino dignus festa laurea videretur. Itaque solenni exceptum epulo in insula Tyberis Aesculapio dicata,potantemque saepe ingenti patera, et totius ingenii opes, pulsata Lyra proferentem, novo serti genere coronarunt; id erat ex pampino, Brassica, et Lauro eleganmter intextum, sic, ut tam false , quam lepide, eius temulentia, Brassicae remedio cohibenda notaretur; et ipse publico consensu Archipoetae cognomen, manantibus prae gaudio Lacrymis laetus acciperet, salutareturque itidem cum plausu, hoc repetito saepe carmine:
Salve Brassica virens corona,
et lauro ARCHIPOETA pampinoque
dignus Principis auribus Leonis.
Nec multo post tanto cognomine percelebris productus ad Leonem infinita carmina in torrentis morem, rotundo ore decantavit; fuitque diu inter instrumenta eruditae voluptatis longe gratissimus, quum coenante Leone, porrectis de manu semesis obsoniis, stans in fenestra vesceretur, et de principis lagena perpotando, subitaria carmina factitaret; ea demum lege, ut praescripto argumento bina saltem carmina ad mensam, tributi nomine solverentur, et in poenam sterili vel inepto longe dilutissime foret perbibendum. Ab hac autem opulenta, hylarique sagina, vehementem incidit in podagram; sic, ut bellissime ad risum evenerit, quum de se canere iussu in hunc exametrum erupisset:
Archipoeta facit versus pro mille poetis
et demum haesitaret, inexpectatus Princeps hoc pentametro perargute responderit:
Et pro mille aliis Archipoeta bibit.
Tum vero astantibus obortus est risus: et demum multo maximus, quum Quernus stupens et interritus, hoc tertium non inepte carmen induxisset:
Porrige, quod faciat mihi carmina docta Falernum.
Idque Leo repente mutuatus a Virgilio subdiderit:
Hoc etiam enervat debilitatque pedes.
Mortuo autem Leone, profligatisque Poetis, Neapolim rediit; ibque demum, quum gallica arma perstreperent,et uti ipse in miseriis perurbane dicebat pro uno benigno Leone, in multos feros Lupos incidisset. Oppressus utraque praedurae egestatis, et insanabilis morbi miseria in publica hospitali domo, vitae finem invenit; quum indignatus fortunae acerbitatem, prae dolore, ventrem sibi, ac intima viscere forfice perfoderit.
CAMILLO QUERNO ARCIPOETA.
Camillo Querno da Monopoli, allettato dalla fama di Leone [papa Leone X], avendo saputo che i poeti con premi mai dubbi erano tenuti in onore, venne a Roma portando con sé la lira per cantare al suo suono gli oltre ventimila versi della sua Alessiade [di questo come si altri suoi poemi nulla è rimasto]. Piacque subito ai soci dell’Accademia, poiché allegro nel suo grassoccio volto apulo e capelluto sembrava assolutamente degno di una festosa laurea. E così, dopo averlo accolto in un solenne banchetto sull’isola tiberina dedicata ad Esculapio e mentre beveva spesso da una grande tazza e al suono della lira esprimeva le risorse di tutto l’ingegno, lo incoronarono di un nuovo tipo di corona. Essa era fatta di pampini, cavolo e alloro elegantemente intrecciata sicché tanto sul serio che spiritosamente si sottolineasse la sua ubriachezza e col pubblico consenso ricevesse lieto tra le lacrime di gioia il soprannome di Arcipoeta e similmente fosse salutato con un applauso, ripetuto più volte questo canto:
Salve, tu che verdeggi di una corona di di cavolo e di alloro e di pampini, degno ARCIPOETA alle orecchie del principe Leone.
Né molto dopo, celebre per tanto soprannome, portato al cospetto di Leone, recitò con la rotonda bocca infiniti carmi a mo’ di torrente; e fu per lungo tempo graditissimo tra le risorse di erudito piacere quando, mentre Leone pranzava e con la mano gli allungava rimasugli di bocconi, lui li mangiava appoggiato a una finestra e bevendo a lungo dal fiasco del principe dava vita a canti improvvisati, con la legge che almeno due canti fossero intonati a mensa su un argomento prescritto, con la pena che per un esito insufficiente o inadatto avrebbe dovuto bere vino annacquatissimo. A causa di questa ricca ed allegra alimentazione incorse in una severa podagra, sicché amenamente suscitò il riso quando, invitato a cantare di sé, se ne uscì con questo esametro:
L’Arcipoeta fa versi al posto di mille poeti
e mentre esitava il principe senza che nessuno se l’aspettasse gli rispose argutamente con questo pentametro:
E l’Arcipoeta beve al posto di mille altri
Allora sì che il riso sorse tra gli astanti e ancora maggiore quando Querno sbigottito ma intrepido proferì non a casaccio questo terzo verso:
Offrimi del Falerno, perché io componga dotti carmi
e Leone all’istante presolo a prestito da Virgilioa gli servì:
Anche questo snerva e debilita i piedi [qui il papa gioca sul doppio senso che in latino ha il piede, che, oltre al dettagli anatomico, indica anche un elemento fondamentale della metrica].
Morto poi Leone e allontanati i poeti, ritornò a Napoli. Qui infine, quando le armi dei Francesi facevano sentire il loro strepito ed egli, molto civilmente nel disagio diceva, invece di un benigno Leone si era imbattuto in molti feroci lupi. oppresso da ogni lato dal durissimo bisogno e dal tormento di un’insanabile malattia finì i suoi giorni in un pubblico ospizio, quando, indignato con la crudeltà della sorte, per il dolore con una forbice si trafisse il ventre e le viscere.
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a Da un epigramma facente parte delle opere giovanili attribuite a Virgilio (Appendix Vergiliana). Ecco i primi 4 versi: Nec tu Veneris, nec tu Vini capiaris amore,/namque modo Vina, Venusque nocent./Ut Venus enervat vires, sic copia Vini/et tentat gressus, debilitatque pedes (Non farti prendere dall’amore di Venere né da quello del vino; infatti allo steesso modo sono nocivi i vini e Venere. Come Venere snerva le forze, così l’eccesso di vino mette alla prova i passi e indebolisce i piedi). Ad esso si ispira pure la tavola di testa.
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1 Congregazione di Carità di Lecce O. P., Ospedale dello Spirito Santo, Actus aperturae testamenti inscriptis conditi per quondam D. Cesarem Prato, 22/06/1635-III, c. 1, b. 2, fasc. 18.
#Armando Polito#Camillo Querno#Geronimo Cock#Giovanni Domenico Salviati#Paolo Giovio#Pietro Micheli#Arte e Artisti di Terra d'Otranto#Libri Di Puglia#Spigolature Salentine
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“Il talento prevede una devozione incondizionata”. Francesco Consiglio dialoga con Aldo Ragone, grande interprete di Alexander Scriabin
Afferma Schopenhauer che ���il compositore manifesta l’intima essenza del mondo ed esprime la sua profonda saggezza in un linguaggio che la sua ragione non intende”. E dunque, chi è l’interprete? Un sublime mediatore tra il detto e l’incomprensibile, tra il suono e l’inudibile. La sua missione è scrivere il già scritto e renderlo ogni volta una pagina nuova. Quando Aldo Ragone suona Alexander Scriabin, il compositore russo al quale ha dedicato una vita di studio, anche l’ascoltatore più inesperto può comprendere che l’anima del compositore risuona nel corpo del pianista per tutta l’esecuzione. Scriabin è Ragone, Ragone è Scriabin. Avviene ciò che potremmo chiamare un caso di possessione: angelica, diabolica… che importa? La musica non chiude mai i cancelli a chi trova qualche ora da passare nei suoi ameni giardini.
Aldo Ragone è nato a Bari e si è diplomato presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Giuseppe Scotese. Dal 1991 al 1996 ha studiato a Roma e a Parigi con Aldo Ciccolini e dal 1998 al 2001 con Eugenio Bagnoli presso la Fondazione Cini di Venezia. Nel 2000 ha conseguito, all’unanimità e con le congratulazioni della giuria, il Diploma di Esecuzione Pianistica presso la prestigiosa Ecole Normale de Musique Alfred Cortot di Parigi. Ha tenuto concerti in numerose città europee e negli Stati Uniti. Tra i suoi numerosi successi, vanno annoverati il debutto americano al Kennedy Center di Washington, D.C. e l’esecuzione del Concerto n. 5 di Camille Saint-Saens con la Denver Philharmonic Orchestra. Vincitore di una trentina tra premi in concorsi nazionali ed internazionali, borse di studio e importanti riconoscimenti, nel 2007 ha ottenuto il Dottorato in Arti Musicali all’Università del Maryland negli U.S.A. con un’ambiziosa tesi e l’esecuzione delle dieci sonate e i 24 preludi op. 11 di Alexander Scriabin. Nel 2008 ha inoltre conseguito l’Artist Diploma presso l’Università di Denver in Colorado. Dal 2007 al 2009 ha insegnato pianoforte alla Regis University di Denver. Nel 2009 e nel 2010 il governo degli U.S.A. gli ha accordato un visto per abilità straordinarie nel campo musicale. È docente di Pianoforte Principale al Conservatorio Statale di Musica Lorenzo Perosi di Campobasso.
La passione di un interprete per un compositore del passato è come un filo rosso che travalica gli anni e intreccia esistenze apparentemente lontanissime. Dopo avere scoperto il suo interesse per la musica di Alexander Scriabin mi sono chiesto se, e in che misura, la peculiarità visionaria e gli studi mistici del compositore russo, grande appassionato di teosofia, abbiano contribuito a far nascere in lei il desiderio di esibirsi in concerti interamente Scriabiniani.
Scriabin ha per me rappresentato già dal primo ascolto un polo di attrazione molto potente. Nella sua musica e nella sua concezione cosmogonica di essa risiede una verità eterna, a dispetto dell’apparente ingenuità di talune sue idee. Dopo la naturale adesione al tardo Romanticismo e i suoi stilemi, Scriabin si discosta decisamente dalle origini, si immerge nelle correnti filosofiche e artistico-letterarie della sua epoca, con uno sguardo anche all’Induismo, e mutuando vari elementi da ognuna di queste correnti forgia un pensiero del tutto personale che rappresenta in simboli, attraverso i quali concepisce i suoi lavori musicali e i suoi scritti. Ecco, l’idea che la Musica possa essere un mezzo di diffusione di un pensiero filosofico, che possa ab origine essere concepita ben al di là del fatto musicale e che, nel caso di Scriabin, confini molto più con l’ascetismo che con l’Arte, mi ha spinto con ancor maggior convinzione a perseguire e proseguire il percorso di musicista, rafforzando la mia tendenza all’introspezione. La necessità che ho avvertito di comunicare il suo messaggio ha fatto sì che alcuni miei concerti io li abbia dedicati interamente alle sue opere, anche se è un dato di fatto che il peso specifico delle sue idee, e di conseguenza della sua musica, è tale che sia per l’esecutore che per il pubblico possa a volte risultare estenuante una tale densità per un intero recital.
Io penso che la musica sia la meno corruttibile delle arti, la più impermeabile agli effetti del presente. “Possa la mia musica dimostrare che si può essere dimentichi del proprio tempo”, scrive Nietzsche, appassionato pianista, all’amica scrittrice Malwida von Meysenbug. L’opera di uno scrittore e di un filosofo, per quanto possa sembrarci attuale, è minata dall’usura che si accanisce sul linguaggio, sul vocabolario, sulla costruzione semantica. In uno spartito, almeno dagli ultimi trent’anni dell’Ottocento, intesi come anni di nascita del pianoforte moderno, l’impronta del tempo è più sfumata.
Credo che la bellezza non abbia tempo e che il tempo sia un elemento che riveste una doppia funzione nelle creazioni umane: sotterra il superfluo e glorifica il divino. Per coloro che hanno un sincero desiderio di scavare nel proprio intimo, Musica, Letteratura, Arti Figurative e Filosofia sono mezzi unici per approfondire la propria ricerca interiore. Forse il suono è un elemento meno ovvio e più immediato rispetto alla parola e all’immagine e ciò pone la Musica in una posizione diversa e sicuramente privilegiata rispetto alle altre Arti. Lo sterminato repertorio pianistico e le sue peculiarità uniche hanno permesso al Pianoforte di conservare una posizione preminente tra gli strumenti musicali e anche di influenzare i generi che dalla musica colta hanno preso grande ispirazione. È vero che la produzione musicale di fine ’800 risulta in qualche modo più vicina a noi di quella delle epoche precedenti e sembra dunque sentire meno gli effetti del tempo, questo perché la musica ‘pop’ ha preso a piene mani dalla tradizione romantica e tardo romantica. Se però consideriamo l’evoluzione della Musica dall’inizio del XX secolo ad oggi, possiamo renderci conto che in effetti l’arco temporale di ciò che viene fruito dalla massa non è poi così ampio e quindi il concetto di ‘moderno’ anche tra la nicchia degli ascoltatori di Musica Classica crea una sorta di scompiglio e a volte anche rigetto. Ciò che l’ascoltatore medio ‘tollera’ è più che altro in relazione con il linguaggio musicale che, in modo molto semplificato, viene utilizzato nella musica di consumo secondo stereotipi ripetitivi. Basta però andare un poco più in là per rendersi conto di quanto divario ci sia tra la musica colta e la capacità di comprensione generale. Non si va oltre. Dirò ancora di più. Esiste una sorta di chiusura mentale anche tra i musicisti professionisti, una sorta di perbenismo, per cui il modernismo in musica dà fastidio anche a chi la musica la fa. Diversamente dagli artisti figurativi, per i quali Picasso, Mondrian o Pollock sono una evoluzione della rappresentazione pittorica e sono pienamente riconosciuti, per i musicisti Schönberg, Stockausen o anche il tardo Scriabin costituiscono un fastidio. Probabilmente è anche per questa ragione che nella musica non ci si è mai affrancati del tutto dal linguaggio di fine ’800 e, come dice Lei, l’impronta del tempo sul Pianoforte sembra più sfumata.
Al giorno d’oggi esistono un’infinità di software che, in sala d’incisione, permettono di rendere perfetta un’esecuzione piena di errori e incertezze. Ne esistevano anche nel 1964, quando Glenn Gould decise di abbandonare l’attività concertistica per dedicarsi esclusivamente all’incisione di dischi, motivando la sua scelta con il fatto che solo la tecnologia poteva restituire una musica assoluta, pura. Ma proprio a causa dell’invadenza delle moderne tecniche del suono, la dimensione concertistica riveste un ruolo sempre più importante e indispensabile, poiché permette di giudicare un pianista senza finzioni, protezioni e artificiosi camuffamenti: nuda carne imperfetta nella totale verità.
Il fenomeno delle incisioni in studio e modificate al computer è qualcosa che ha disumanizzato l’esecutore e inficiato pesantemente il comune sentire dell’ascoltatore. Gould aveva sicuramente un’idea diversa dallo sfacelo che la digitalizzazione ha creato. Oggigiorno ci si aspetta un’esecuzione priva di qualsivoglia imperfezione e non si va più ad ascoltare la musica ma chi la esegue. Trovo estremamente disdicevole che su di una locandina il nome dell’esecutore sia in grande e quello del compositore in piccolo. L’esecutore passa, la musica rimane, ed è per questo che i musicisti dovrebbero essere umili servitori dell’Arte Musicale e non utilizzare la Musica per scopi di squallido protagonismo. La civiltà (o meglio l’inciviltà) dell’immagine ha imposto l’apparenza anche alla musica. La registrazione è diventata un prodotto sterile ed ha creato una ulteriore distanza tra pubblico ed esecutore. Centinaia di registrazioni delle stesse opere hanno anche reso assolutamente inutile farne altre, meglio il concerto o la registrazione dal vivo, che restituiscono emozioni e mettono l’ascoltatore in contatto con l’opera musicale in modo più immediato ed efficace. Credo che i tempi siano maturi per un cambio di rotta da parte dei musicisti, è necessario opporsi a questa sterilizzazione e omologazione dell’Arte, bisogna cercare di opporsi alla prepotenza del consumismo e della tecnologia e rimettere l’essere umano e la sua spiritualità al centro delle istanze dei popoli. La Musica può giocare in questo un grande ruolo.
Poiché la musica, ogni musica, suscita stati d’animo, è ragionevole sostenere che un interprete alle prese con una musica triste acquisirà dopo un certo tempo la tendenza alla tristezza? Fino a che punto, studiando intensamente un compositore, si finisce per essere contagiati dai suoi sentimenti? “Rossiniano” è diventato un sinonimo d’allegrezza: le è mai capitato di incontrare un interprete di Rossini malinconico e depresso?
Durante i miei studi di Dottorato all’Università del Maryland mi capitò di attraversare un periodo di tristezza a causa di vicende personali e ricordo che la mia insegnante, la pianista russa Larissa Dedova, mi consigliò vivamente di sedermi al pianoforte e suonare la musica di Bach, in particolare il Clavicembalo ben Temperato. Mi disse allora che Bach aveva un potere di guarigione taumaturgico. Seguii il suo consiglio e ne ebbi grande giovamento. L’istinto mi avrebbe portato, in quella particolare occasione, a scegliere qualcosa di triste, sperando in un effetto catartico della musica, Bach mi guarì in un modo per me inconsueto. Credo che un musicista scelga il repertorio non solo per convenienze o preferenze ma anche in base al proprio stato d’animo e ai propri sentimenti, e non sia quindi la musica a influenzarne l’umore. La musica ti dà la possibilità di appropriarti dei tuoi stati d’animo e di osservarli trasformati in suoni. A un certo punto si impara anche ad avere un sano distacco da ciò che si suona e che l’Arte è anche artificio per cui si può essere tristi e suonare la musica più allegra e viceversa. Ho avuto modo di passare del tempo con il mio grande Maestro Aldo Ciccolini ed ho potuto osservare suoi momenti di profonda tristezza, lui che era uno splendido interprete delle opere pianistiche di Rossini.
La sua attività didattica è sempre stata intensa e molto apprezzata. Dal 2007 al 2009 ha insegnato pianoforte alla Regis University di Denver, mentre oggi è docente al Conservatorio Statale di Musica ‘Lorenzo Perosi’ di Campobasso. Quali sono le differenze tra gli studenti italiani e quelli statunitensi? Si può immaginare che i supporti concessi in Italia a chi studia siano notevolmente inferiori rispetto a quelli presenti negli Stati Uniti, ma a me interessava sapere se esiste un diverso approccio allo studio, una più o meno forte volontà di emergere, una peculiare predisposizione al sacrificio e tutte quelle caratteristiche motivazionali che spesso determinano il successo negli studi.
Il senso della devozione incondizionata e la disposizione al sacrificio sono imprescindibili dal talento. Il talento privo di tali caratteristiche è più che altro una inclinazione verso qualcosa, il talento vero non può prescindere dalla volontà di sacrificarsi nello studio. La motivazione è quella che fa la vera differenza, quanto più è forte e profonda, tanto più spingerà lo studente ad applicarsi con sacrificio, ciò dipende però da cosa la musica rappresenta per chi la studia e spesso anche dal desiderio di uscire dalla povertà, materiale e spirituale. Ho potuto osservare forte spirito di sacrificio negli studenti asiatici che affollavano l’Università del Maryland, dove oltre a essere studente ero assistente, ma solo sporadicamente negli studenti americani alla University of Maryland ed alla Regis University e italiani ai conservatori di Vibo Valentia e Campobasso. Al giorno d’oggi ci sono molte distrazioni che distolgono lo studente dall’applicarsi in modo costante e se non si possiede una volontà di ferro e un alto ideale ci si perde e si dilapida un patrimonio umano irrecuperabile. Sicuramente uno studente americano ha dalla sua parte la possibilità di usufruire di strutture e opportunità che qui da noi non esistono, cionondimeno l’imperante superficialità assieme al benessere facile hanno creato guasti significativi anche in certe realtà più fortunate. Per assurdo, chi conosce i “morsi della fame” ha più spinta verso il successo.
Infine, la più classica e inevitabile delle domande: progetti per il futuro?
Il grande direttore d’orchestra tedesco Herbert von Karajan sosteneva che chi è soddisfatto della propria esistenza perché ha raggiunto gli obiettivi che si era preposto probabilmente ha mirato parecchio in basso. Nonostante abbia a volte provato soddisfazione per i risultati professionali ottenuti, ritengo tali successi soltanto tappe del mio percorso e avverto un enorme desiderio di imparare tanta nuova musica. Ho in progetto di cimentarmi con alcuni capolavori che nel tempo ho tralasciato di affrontare, pur considerandoli colonne portanti del repertorio, per poterli eseguire nei prossimi recital. Ho anche una grande passione per la lettura, cosa che considero primaria nella crescita di un musicista, per cui ci sono parecchi tomi nella mia biblioteca personale pronti per essere letti. Rubinstein, che amava moltissimo leggere e visitare musei, diceva che non frequentava pianisti perché l’unico libro che avevano in casa era l’elenco telefonico. Forse da allora le cose sono un po’ cambiate ma spesso è proprio come diceva Rubinstein. Anche la didattica fa parte dei miei progetti. La ritengo fondamentale per la mia crescita e per cercare di migliorare la società. Tengo molto ai miei allievi e lavoro continuamente al mio modo di insegnare per affinarlo poiché ritengo che i giovani siano coloro che porteranno il testimone di quello che gli viene trasmesso.
Francesco Consiglio
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ASCOLI PICENO – Successo ad Ascoli Piceno per la prima edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Ascoli Piceno”, organizzato dallo scrittore ascolano Piko Cordis in collaborazione con la casa editrice “Le Mezzelane” e l’Associazione Culturale “Euterpe” di Jesi e patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno.
Ben due giurie, formate da professionisti del settore, una “emozionale” e una tecnica, hanno vagliato quasi 400 tra racconti, poesie e saggi storici giunti da tutta Italia. Uno straordinario riscontro di pubblico che ha affollato sabato pomeriggio la Sala della Ragione – Palazzo dei Capitani in Piazza del Popolo per il conferimento dei premi (primo premio riproduzione della statua di Sant’Emidio), alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Città di Ascoli Piceno Donatella Ferretti.
Il Premio Speciale “Targa Euterpe” è stato attribuito al poeta Alessandro Sammarini di Rimini. Assegnati vari riconoscimenti in ambito Racconto Storico inedito (tra questi Il fantasma del ponte di Assunta Marinelli), Racconto a Tema libero (quali “I giorni della merla” di Franco Duranti), nonché premi e Segnalazioni di merito alla Poesia (fra cui “La strada verso la felicità di Emanuele Ascone).
Riguardo alla poesia, altro prestigioso premio ottenuto dalla poetessa Maria Rita Massetti, già Gran Pavese rossoblu per la cultura. Per lei sesto piazzamento sul podio solo nell’anno 2019 in concorsi letterari internazionali. Sesto premio in pochi mesi anche per il giornalista marchigiano Daniele Bartocci, già vincitore del Premio Myllennium Award a Roma e del Premio Renato Cesarini come miglior giornalista under 30, il quale ha ottenuto la Menzione d’Onore con alcuni racconti/saggi sportivi.
Sempre riguardo ai racconti, nella sezione storica ha riscosso grande apprezzamento Lucio Sandon di Padova con il racconto “Nome e Cognome: Ponzio Pilato”. Al premio erano presenti autori provenienti da quasi tutte le regioni italiane, ovvero da Vigevano, La Spezia e molteplici città dislocate lungo la penisola. Una bella riuscita dell’iniziativa a cui ha voluto dare risalto anche il Sindaco della Città di Ascoli Piceno Marco Fioravanti all’interno delle proprie pagine social (con foto postate riportate in calce all’articolo).
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NARRARE UNA STORIA Al via da MAG il laboratorio di scrittura e tecniche creative
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/narrare-una-storia-al-via-da-mag-il-laboratorio-di-scrittura-e-tecniche-creative/
NARRARE UNA STORIA Al via da MAG il laboratorio di scrittura e tecniche creative
NARRARE UNA STORIA Al via da MAG il laboratorio di scrittura e tecniche creative
R. & P.
L’agenzia di servizi editoriali e di promozione culturale Scritturaedintorni, in collaborazione con la libreria MAG – La ladra di libri di Siderno, è lieta di presentare il laboratorio sulla scrittura e sulle tecniche narrative “Narrare una storia”, rivolto a tutti coloro che amano scrivere e che, per passione o per lavoro, vorrebbero approcciarsi alla stesura di un testo o vorrebbero migliorarsi.
Qual è il modo più efficace di raccontare una storia? Quali sono gli aspetti su cui soffermarsi? Durante il laboratorio, che sarà costituito da 4 incontri, si parlerà di come dare avvio alla scrittura, come realizzare un racconto, imparando a scegliere le parole giuste e a essere suggestivi.
Programma
Prima lezione – come nasce una storia, show don’t tell (mostra, non parlare), la cassetta degli strumenti: cosa fare per iniziare a scrivere.
Seconda lezione – il ritmo narrativo, il tempo della storia e il tempo del racconto, i cinque sensi.
Terza lezione – il personaggio a tutto tondo: come renderlo vivo. L’immedesimazione e il “magico se”.
Quarta lezione – le descrizioni e lo stile: ognuno di noi ne possiede uno? La scelta delle parole “giuste”.
Quota: € 80
Il corso partirà mercoledì 15 maggio dalle 18.30 alle 20 e poi si terrà presso la libreria per quattro mercoledì (22, 29 maggio e 5 giugno) e sarà supportato da slide. Ci saranno esercizi pratici e consigli di lettura.
Sarà rilasciato un attestato di partecipazione
Docente: Il corso è tenuto dalla Dott.ssa Amalia Papasidero: dottore in legge, è editor, consulente letterario professionista, blogger e formatore. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria. Ha seguito un corso presso la Scuola Holden di Torino e un laboratorio tenuto dallo scrittore Valerio Massimo Manfredi. Tiene corsi di scrittura e self publishing per adulti, ragazzi e bambini; ha tenuto vari workshop tra cui a Roma, a Messina e tre presso la Fiera del libro e dell’editoria di Reggio Calabria nell’ambito dell’evento “Una rosa e un libro”, patrocinato dall’Unesco e dalla città metropolitana di Reggio Calabria, ha partecipato in veste di giurato a diversi concorsi letterari. Nel 2013 ha creato l’agenzia di servizi letterari scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa, nel 2016, presso il Festival della letteratura di Mantova e nel 2018 presso il Festival del libro di Firenze), che si occupa di scrittura, di lettura e che offre tanti servizi per gli scrittori, oltre a presentare numerose risorse che ruotano attorno al mondo dei libri e iniziative gratuite (concorsi letterari, recensioni, interviste agli autori, consigli per chi ama scrivere). Ha collaborato con alcune case editrici in qualità di redattrice. Di recente ha pubblicato la guida “Scrivere: istruzioni per l’uso” e la raccolta di poesie “Riflessi”. Si occupa anche di eventi letterari, presentazioni librarie, reading, campagne di sensibilizzazione (“Amore Perverso” contro la violenza sulle donne che si è tenuto ad Anoia, presso la Casa della cultura, il 26 novembre 2017 e “Sbulliamoci”, campagna contro il bullismo e il cyberbullismo, che si è svolta il 28 maggio 2018 presso la Comunità Luigi Monti di Polistena), conduce un programma radiofonico su Radio Eco Sud dal titolo “Arte che parla”, che si occupa di arte, scrittura, musica, cultura e tematiche sociali. Ha vinto il Premio Anassilaos Mimosa 2019, organizzato dall’omonima associazione culturale di Reggio Calabria, nella sezione “lavoro, professioni, arti, ricerca, impegno culturale e sociale, legalità e scienza”.
Per iscrizione e informazioni: [email protected] – cell.: 346-4717406
R. & P. L’agenzia di servizi editoriali e di promozione culturale Scritturaedintorni, in collaborazione con la libreria MAG – La ladra di libri di Siderno, è lieta di presentare il laboratorio sulla scrittura e sulle tecniche narrative “Narrare una storia”, rivolto a tutti coloro che amano scrivere e che, per passione o per lavoro, vorrebbero
Gianluca Albanese
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Locandina premiazione Concorso letterario "Libera la fantasia" 5^ Edizione! Premiazione il 21 Ottobre 2023 dal pomeriggio a Roma presso prestigiosa sala eventi in zona Tiburtina! Conduce l'evento la dr.ssa Carmela Gabriele.
#luce dell'arte edizioni#narrativa#poesia#dr.ssa carmela gabriele#associazione luce dell'arte#libri#concorsi letterari roma#romanzi#eventi roma
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IV^ Edizione del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue”. Scadenza bando il 20 Luglio 2022!
L’Associazione culturale e teatrale “Luce dell’Arte” indice la IV^ Edizione del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue” che ha lo scopo di mettere in risalto l’ironia ed il sarcasmo adoperato nella letteratura per trattare le più svariate tematiche. La risata è la medicina naturale migliore per combattere l’insoddisfazione e delusioni che a volte l’esistenza elargisce, e perciò si è usato come motto del premio un antico proverbio che è inno sacro all’allegria. Possono partecipare al concorso scrittori, poeti, attori e registi di nazionalità italiana e straniera senza limiti di età. Introdotte, inoltre, le sezioni C e D per opere a tema libero.
Regolamento e bando di concorso
Art. 1: Il concorso prevede 4 sezioni. Età minima consentita per partecipare: 18 anni. Età massima: nessun limite. E’ aperta la partecipazione pure ad autori stranieri, purché con traduzione in italiano allegata ai testi in lingua originale.
A) Sezione Narrativa o Teatro a tema comico: si partecipa con un testo comico edito o inedito o raccolte edite ed inedite di Narrativa o Teatro (commedie, monologhi o testi di cabaret). Il numero massimo di opere per partecipare è di tre. Il tema su cui ironizzare è libero e non ci sono limiti di lunghezza. Si può partecipare con opere premiate o no in altri concorsi letterari (per il Teatro si accettano opere in italiano o vernacolo con traduzione allegata). Sezione aperta sia ad autori che attori e registi teatrali creatori di testi. Partecipazione anche per e-book.
B) Sezione Poesia a tema comico: si partecipa con un massimo di tre opere poetiche altamente ironiche, comiche e sarcastiche edite o inedite. Non ci sono limiti di lunghezza per gli elaborati. Sezione aperta sia ad autori che attori. Si possono mandare poesie in italiano o vernacolo, queste ultime con traduzione allegata. Partecipazione anche per libri di poesie o e-book.
C) Sezione Poesia a tema libero: si partecipa con un massimo di tre opere poetiche a tema libero edite o inedite. Non ci sono limiti di lunghezza per gli elaborati. Si possono mandare poesie in italiano o vernacolo, queste ultime con traduzione allegata. Partecipazione anche per libri di poesie o e-book.
D) Sezione Narrativa o Teatro a tema libero: si partecipa con un testo a tema libero edito o inedito o raccolte edite ed inedite di Narrativa o Teatro (commedie o monologhi). Il numero massimo di opere per partecipare è di tre. Si può partecipare con opere premiate o no in altri concorsi letterari (per il Teatro si accettano opere in italiano o vernacolo con traduzione allegata). Sezione aperta sia ad autori che attori e registi teatrali creatori di testi. Partecipazione anche per e-book.
Art. 2: Ogni concorrente può partecipare ad una o a tutte le sezioni.
La quota di partecipazione a copertura di spese di segreteria è di:
10 euro per una sola sezione, inviando massimo tre elaborati;
15 euro per due sezioni, inviando massimo due elaborati a sezione (quattro in totale);
20 euro per tre sezioni, inviando massimo due elaborati a sezione (sei in totale).
25 euro per quattro sezioni, inviando massimo due elaborati a sezione (otto in totale).
N.B. Se si partecipa a tutte e quattro le Sezioni (quota 25 euro), riduzione di 5 euro per studenti che dimostrino con autocertificazione allegata la frequenza dell’anno in corso, per pensionati e per i tesserati dell’Associazione Luce dell’Arte.
Art. 3: La quota di partecipazione può essere versata nelle seguenti modalità:
in contanti all’interno della busta chiusa contenente tutta la documentazione anagrafica per il premio, soltanto in caso eccezionale di spedizione cartacea per chi sprovvisto di casella elettronica;
tramite versamento su carta Postepay Evolution indicando le seguenti coordinate:
numero carta: 5333 1711 4920 2588
Iban: IT67P3608105138283116883121
beneficiario: Carmela Gabriele
codice fiscale GBRCML77E71H926K
Il contributo richiesto per spese di segreteria tramite ricarica Postepay Evolution può essere effettuato in modo semplice presso sportelli di uffici postali e tabaccherie e richiede a parte una minima spesa di commissione esclusa dalla quota di partecipazione, ossia 1 euro o 2 euro.
Art. 4: Ogni “opera inedita”, deve essere spedita esclusivamente in formato Pdf o Rtf oWord via e-mail in due copie, di cui una anonima e l’altra con firma in calce e dichiarazione di paternità insieme alla scheda di iscrizione con dichiarazione sulla privacy, breve curriculum vitae o biografia allegando fotocopia del versamento della quota effettuato tramite Postepay. Per le “opere edite”, invece, basta l’invio tramite posta elettronica di una sola copia testo.
N.B. Per tutte le sezioni i lavori devono essere spediti alla casella di posta elettronica: [email protected] per il vaglio della Giuria esterna. Per chi non fosse in possesso di indirizzo personale di posta elettronica o poco pratico di essa, potrà fare l’invio del materiale letterario tramite cartaceo secondo modalità richieste per adesione. In questo caso la documentazione e la quota di partecipazione potranno essere spedite a mezzo raccomandata in busta chiusa all’interno del pacco con le opere al seguente indirizzo:
Dott.ssa Carmela Gabriele, Presidente Ass. Luce dell'Arte
Via dei gelsi, n. 5 – 00171, Roma (Rm).
Art. 5: Le opere devono pervenire entro e non oltre il 20 luglio 2022, data di scadenza del Premio.
Tutte le opere giunte non rispettando il seguente regolamento e prive della quota di partecipazione, saranno escluse dal concorso e non restituite. L’Associazione si esime da ogni responsabilità nel caso non arrivasse a destinazione materiale inviato senza posta raccomandata dal partecipante.
E’ possibile seguire tutte le novità Premio sul sito www.lucedellarte.altervista.org e sulle Pagine Facebook intitolate:
Associazione culturale e teatrale Luce dell’Arte
Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue”
Art. 6: Verranno scelte per ogni sezione, ad insindacabile giudizio della Giuria di qualità, composta da esponenti della cultura, quattro opere vincitrici, un Premio Speciale della Critica ed un Premio Assoluto alla Carriera. Qualora la Giuria esaminatrice ritenga di premiare altre opere, ci saranno menzioni speciali. Non sono previsti ex-equo.
Art. 7: Ogni vincitore sarà contattato immediatamente per e-mail e telefono al fine di consentire la sua presenza alla cerimonia di premiazione, che si terrà a Roma un sabato o una domenica di Settembre/Ottobre 2022 presso una prestigiosa Sala Eventi. I premi vanno ritirati personalmente il giorno della premiazione, tramite delegato solamente in casi di grave impedimento alla propria presenza, pena la perdita definitiva al diritto del premio.
Art. 8: Le opere giunte per il Premio entreranno a far parte del fondo dell’Associazione Luce dell’Arte.
Art. 9: I premi assegnati per ogni sezione saranno i seguenti:
Grande Targa per i Primi classificati;
Grande Coppa per i Secondi classificati;
Targa per i Terzi classificati;
Trofeo per i Quarti classificati;
Targa per i Premi Speciali della Critica;
Grande Coppa per Premio Assoluto alla Carriera;
Medaglie per le eventuali Menzioni speciali..
Art. 10: Chi partecipa al Premio, accetta tacitamente tutte le condizioni del presente Bando. In base alla vigente normativa sulla privacy, gli indirizzi e i dati personali dei partecipanti verranno utilizzati esclusivamente per il Premio e le altre attività dell’Associazione.
Per richiesta di qualsiasi altra informazione, contattare il Presidente dell'associazione, la dott.ssa Carmela Gabriele, al seguente indirizzo e-mail: [email protected].
Recapito telefonico Ass. Luce dell'Arte: 3481184968. Il sito dell'associazione da visitare è: www.lucedellarte.altervista.org
In fede,
Il Presidente dell'Ass. Luce dell'Arte,
dott.ssa Carmela Gabriele
sede legale. Via dei gelsi, 5, 00171, Roma
A tutti consiglio di fotocopiare e diffondere il seguente Bando per incrementare la partecipazione all'iniziativa culturale.
Scheda di iscrizione da allegare:
Il/La sottoscritt _ _________________________________________
Nato/a a _________________________________ il ________________
Residente a _________________________ Prov. ( _____ ) CAP. _______
Indirizzo __________________________________ n.___________
Nazionalità_________________________
e-mail ________________________________________
telefono fisso ___________________ cell.____________________
eventuale sito web________________________________________________________
Chiede di partecipare alla IV^ Edizione del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue”, sezione/i ____________________________________________________________
Titolo dell’opera/ delle opere con cui partecipa ________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
che dichiaro essere frutto del mio ingegno.
Autorizzo all'uso dei dati personali al solo fine del Premio.
SI (barrare sul consenso)
Luogo e data ________________________________________
Firma ___________________________
#Associazione Luce dell'arte#4 ^ Edizione Premio letterario e teatrale Il buon riso fa buon sangue#dott.ssa Carmela Gabriele#concorsi e premi letterari#concorsi letterari#premi narrativa#premio di poesia#teatro#premi teatro#premi Roma#opere edite#opere inedite#premio alla carriera#autori esordienti#premio nazionale#comicità#premio per opere comiche#Il buon riso fa buon sangue#premi speciali#Associazione culturale e teatrale
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Elenco vincitori
Concorso di Poesie, Filastrocche, Racconti e Fiabe
“Libera la fantasia” 5^ Edizione
A) Sezione Poesie e Filastrocche a tema fantasy
“Carmelo, il sedano fragola, Penelope la ragna e Riccardo, il riccio bugiardo” filastrocche inedite di Cecilia Turino – Frattaminore (NA)
“ Amore su petali di rosa” raccolta edita di poesie di Barbara Baka – Carapelle (FG)
“C’erano una volta sette nani” filastrocca inedita di Danila Pesce – Savona (SV)
Menzione Speciale a:
“Poesie, Filastrocche, Raccontini per grandi e piccini” libro edito di filastrocche e racconti brevi di Rita Giovanna Cavicchi – Castiglione dei Pepoli (BO)
Segnalazione di merito a:
“ Nonna e Paura” filastrocca inedita di Valerio Falgari – Curno (BG)
“Dimora fiabesca” raccolta edita di poesie di Maria Cristina Biasoli – Molinella (RO)
B) Poesie e Filastrocche a tema libero
“Ricomincio da t(r)e” raccolta di poesie in fase di pubblicazione di Mario Tommasini – Roma (RM)
“Alla periferia del vento” poesia inedita di Stefano Baldinu – S. Pietro in Casale (BO)
“Per voi” poesia inedita di Christian Testa – Villanterio (PV)
Menzione Speciale a:
“Filastroccando – Poesie e filastrocche di Nonnogino” raccolta inedita di poesie e filastrocche di Luigino De Francesco – Torino (TO)
Segnalazione di merito a:
“Unni a biddizza cunforta (Dove la bellezza consola)” poesia in dialetto siciliano tradotta in italiano di Lucia Zappalà - Istrana (TV)
Premi Speciali
Premio Assoluto della Critica a:
“Note dimenticate nella notte” raccolta poetica inedita di Francesco Ambrosio - Frattamaggiore (NA)
Premio Speciale Miglior Giovane Autore a:
“Unica salvezza” poesia inedita di Serena Cola – Meldola (FC)
Premio Speciale per l’Operato Socio – Culturale a:
Angelo Canino, scrittore (Acri – CS) distintosi per quanto costruito artisticamente e culturalmente negli anni, vincendo tantissimi premi letterari e aderendo in varie manifestazioni di spessore. Poesia scelta come migliore dalla Giuria: “ Ppe cchilli terri (Per quei terreni)” opera inedita in dialetto calabrese tradotta in italiano.
Premio Speciale della Giuria a:
Lucia Barabino, scrittrice (San Francesco al Campo – TO) per la sua
straordinaria capacità creativa e la sua estrema bravura mista a sensibilità nello scrivere testi per grandi e piccini. Testo scelto come migliore dalla Giuria: “L’albero nel bosco” filastrocca inedita.
“Kerstonville, segreti di contea” romanzo inedito di Silvia Turello – Siderno (RC)
C) Sezione Racconti e Fiabe a tema fantasy
“Sara e i mille mila” fiaba edita di Gabriele Missaglia – Dizzasco (CO)
“Ascoltate la biblioteca” racconto inedito di Gabriele Andreani – Pesaro (PU)
“Agata delle farfalle” fiaba inedita di Clara Guareschi – Varallo (VC)
Menzione speciale a:
“Misha l’orsetto magico” fiaba inedita di Giovanni Saia – La Spezia (SP)
Segnalazione di merito a:
“Diario di un tirannosauro vegetariano” racconto fantasy inedito di Gabriele Di Fazio – Marino (RM)
D) Sezione Racconti e Romanzi a tema libero
“La rosa sott’acqua – Storia di una vita negata” racconto inedito di Cristina Manzo – Lecce (LE)
“La rosa bianca di Izmir – Oltre il velo della paura ” romanzo edito di Anna D’Auria – Gragnano (NA)
“Raggio di luce” romanzo edito di Matteo Molino – Milano (MI)
Menzione speciale a:
“Augustus Darius” romanzo inedito di Angelo Dario Garziano – Mazzarino (CL)
Segnalazione di merito a:
“La ragazza e il cavaliere” romanzo inedito di Cristina Mora – Luserna San Giovanni (TO)
Premio Finalisti
“Cassandra e Isabeau” racconto inedito di Alessandra Peretti – Amandola (FM)
“L’arte di Howth (Tratto da una storia vera)” racconto inedito di Anna Ferriero – Torre del Greco (NA)
“Le avventure di Rapetta” raccolta inedita di racconti di Paola Ercole – Roma (RM)
“Il marziano Baffi Blu” filastrocca inedita di Barbara Barducco – Rivarossa (TO)
“La mia follia” monologo teatrale inedito di Rodolfo Andrei – Roma (RM)
“Il peso della solitudine” raccolta poetica di Roberta Matassa – Bari (BA)
“Anche l’ospedale è bello...se si muta in un castello” filastrocca inedita di Sergio Giovannetti – Vinci (FI)
“Il brutto anatroccolo (Favola rap) favola inedita in versi di Veruska Vertuani – Aprilia (LT)
“Era notte a Roma” racconto edito di Laura Marcucci – Roma (RM)
“La strega presuntuosa” filastrocca inedita di Caterina Giannini – Roma (RM)
“Immensa” racconto inedito di Chiara Mari – Losanna Svizzera (VD)
“Il Natale delle fiabe” filastrocca inedita di Patrizia Birtolo – Giussano (MB)
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Al via la IV^ Edizione del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue”. Scadenza bando il 20 Luglio 2022!
L’Associazione culturale e teatrale “Luce dell’Arte” indice la IV^ Edizione del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue” che ha lo scopo di mettere in risalto l’ironia ed il sarcasmo adoperato nella letteratura per trattare le più svariate tematiche. La risata è la medicina naturale migliore per combattere l’insoddisfazione e delusioni che a volte l’esistenza elargisce, e perciò si è usato come motto del premio un antico proverbio che è inno sacro all’allegria. Possono partecipare al concorso scrittori, poeti, attori e registi di nazionalità italiana e straniera senza limiti di età. Introdotte, inoltre, le sezioni C e D per opere a tema libero.
Regolamento e bando di concorso
Art. 1: Il concorso prevede 4 sezioni. Età minima consentita per partecipare: 18 anni. Età massima: nessun limite. E’ aperta la partecipazione pure ad autori stranieri, purché con traduzione in italiano allegata ai testi in lingua originale.
- A) Sezione Narrativa o Teatro a tema comico: si partecipa con un testo comico edito o inedito o raccolte edite ed inedite di Narrativa o Teatro (commedie, monologhi o testi di cabaret). Il numero massimo di opere per partecipare è di tre. Il tema su cui ironizzare è libero e non ci sono limiti di lunghezza. Si può partecipare con opere premiate o no in altri concorsi letterari (per il Teatro si accettano opere in italiano o vernacolo con traduzione allegata). Sezione aperta sia ad autori che attori e registi teatrali creatori di testi. Partecipazione anche per e-book.
- B) Sezione Poesia a tema comico: si partecipa con un massimo di tre opere poetiche altamente ironiche, comiche e sarcastiche edite o inedite. Non ci sono limiti di lunghezza per gli elaborati. Sezione aperta sia ad autori che attori. Si possono mandare poesie in italiano o vernacolo, queste ultime con traduzione allegata. Partecipazione anche per libri di poesie o e-book.
- C) Sezione Poesia a tema libero: si partecipa con un massimo di tre opere poetiche a tema libero edite o inedite. Non ci sono limiti di lunghezza per gli elaborati. Si possono mandare poesie in italiano o vernacolo, queste ultime con traduzione allegata. Partecipazione anche per libri di poesie o e-book.
- D) Sezione Narrativa o Teatro a tema libero: si partecipa con un testo a tema libero edito o inedito o raccolte edite ed inedite di Narrativa o Teatro (commedie o monologhi). Il numero massimo di opere per partecipare è di tre. Si può partecipare con opere premiate o no in altri concorsi letterari (per il Teatro si accettano opere in italiano o vernacolo con traduzione allegata). Sezione aperta sia ad autori che attori e registi teatrali creatori di testi. Partecipazione anche per e-book.
Ogni concorrente può partecipare ad una o più sezioni. Prevista quota base di adesione di euro 10. Per ulteriori info scrivere a: [email protected] o telefonare al n. 3481184968. Partecipazione via e-mail e per chi impossibilitato via web, partecipazione cartacea. Scadenza bando 20 /07/2022!Tutte le info su www.lucedellarte.altervista.org
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Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone” –
I valori della famiglia - 2^ Edizione. Scadenza 15/04/2021
L’Associazione culturale e teatrale “Luce dell’Arte” di Roma indice il Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone” – I valori della famiglia 2^ Edizione, in onore del rag. Giovanni Leone, scomparso da alcuni anni (Manfredonia (FG) 20/05/1931 – Manfredonia (FG) 19/07/2011). Un premio voluto fortemente dall’Associazione per non lasciare nel dimenticatoio un “uomo di grande spessore culturale”, ricco di una rara nobiltà d’animo, distintosi per l’impegno e l’ardore messi nel suo lavoro di impiegato postale, ma soprattutto per la forte sete di conoscenza che l’ha portato a studiare sempre libri di svariate discipline, costruendosi in casa un’enorme biblioteca, ed il senso di sacrificio, amore per la famiglia che l’ha accompagnato fin da giovanissimo, dandogli la forza di vincere ogni battaglia esistenziale. Giovanni Leone, un piccolo “eroe della quotidianità” amato da tutti nella sua città per il suo altruismo e spirito di solidarietà, l’attaccamento appassionato ad ideali e principi morali ed al suo nucleo famigliare, di cui andava fiero. Ecco perché abbiamo voluto sottolineare il tema “I valori della famiglia”, ritenendolo il motore principale di questo uomo che ha lasciato tanto interiormente a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o averlo vicino.
Il premio è suddiviso in Due sezioni ed è aperto ad autori italiani e stranieri. Età minima autori per partecipare 18 anni; età massima nessun limite. Per ciascuna sezione si può aderire con opere già premiate o non ancora in altri premi letterari.
Sezione A) Poesia e Videopoesia a tema “I valori della famiglia”: si può partecipare con poesie edite o inedite in lingua italiana o in vernacolo con traduzione a tema “I valori della famiglia”. In più si possono inviare Videopoesie sempre sulla stessa tematica. Il numero massimo di opere da inviare è di tre. Sono ammessi anche libri editi di poesia o e-book e raccolte poetiche inedite. Nessun limite di lunghezza per gli elaborati. N.B. È possibile inviare illustrazione o dipinto di propria creazione con annessa breve poesia o piccola raccolta poetica, in questo caso allegare copia opera artistica in formato jpeg 13 x18.
Sezione B) Narrativa e Teatro a tema “I valori della famiglia”: si può partecipare con racconti, romanzi, fiabe, saggi e testi teatrali editi o inediti con tema “I valori della famiglia”, in larga misura opere che trattino qualsiasi situazione e sentimento legato alla famiglia. Nel genere testi teatrali, precisiamo che oltre a commedie e tragedie, sono ammessi per la partecipazione monologhi, corti teatrali e brevi sceneggiature. Il numero massimo di opere da inviare è di tre. Si possono inviare anche e-book. Nessun limite di lunghezza per gli elaborati. N.B. È possibile inviare illustrazione o dipinto di propria creazione con annesso racconto breve o monologo, in questo caso allegare copia opera artistica in formato jpeg 13 x18.
Art. 1: Per tutte le sezioni gli elaborati devono essere spediti obbligatoriamente ed esclusivamente per e- mail in formato Doc, Rtf o Pdf in due copie, di cui una anonima e l’altra firmata in calce con annessi la scheda di iscrizione completa di dichiarazione sulla privacy, breve curriculum vitae o biografia e fotocopia versamento della quota di adesione su Postepay. Il tutto va spedito a: [email protected] per il vaglio della Giuria esterna.
Nell’oggetto dell’e-mail inviata con elaborati scrivere sempre: “Partecipazione Premio letterario “Memorial Giovanni Leone” I valori della famiglia 2^ Ed.”
N.B. Solo per chi fosse poco pratico di internet o non in possesso di indirizzo personale di posta elettronica, potrà chiedere alla segreteria dell’Associazione la cortesia di scannerizzare le opere, inviando materiale al concorso soltanto in forma cartacea nelle copie richieste.
Art. 2: Si può partecipare ad Una o a Tutte e Due le sezioni.
La quota di partecipazione a copertura di spese di segreteria è di:
- 10 euro per Una sola sezione, inviando massimo 3 elaborati;
- 15 euro se si partecipa a Due sezioni, inviando un massimo di 3 elaborati a sezione (ossia 6 opere totali).
Modalità di versamento quota di partecipazione tramite carta Postepay indicando le seguenti coordinate:
numero carta: 5333 1710 4875 7252
beneficiario: Carmela Gabriele
codice fiscale GBRCML77E71H926K
Il contributo richiesto per spese di segreteria tramite ricarica Postepay può essere effettuato in modo semplice presso sportelli di uffici postali e tabaccherie, e richiede a parte una minima spesa di commissione esclusa dalla quota di partecipazione, ossia 1 euro o 2 euro.
Art. 3: Le opere devono pervenire tramite indirizzo di posta elettronica entro e non oltre il 15 Aprile 2021, data di scadenza Premio.
Per chi eventualmente non fosse capace di usare internet o sfornito di indirizzo di posta elettronica, invece, il materiale, dopo aver parlato con la segreteria, va spedito tramite posta raccomandata a:
Dr.ssa Carmela Gabriele, Presidente Ass. Luce dell'Arte,
via dei gelsi, n. 5 – 00171, Roma, (Rm).
Tutte le opere che giungeranno non attenendosi al regolamento, verranno scartate e non saranno più restituite.
Art. 4: A giudicare le opere sarà una Giuria di Qualità, composta da membri del mondo culturale, che conferirà premi ai primi Tre per sezione ed un Premio Assoluto della Critica. Inoltre ci saranno un Premio Miglior Giovane Autore, Menzioni Speciali, consistenti in Medaglie, ed eventuali Diplomi d’Onore, consistenti in pergamene. Non sono previsti ex – equo. Tutti i partecipanti al Premio che ne faranno richiesta, riceveranno come riconoscimento via e-mail un Diploma di Merito personalizzato.
Art. 5: Saranno assegnati i seguenti premi per sezione:
Primo classificato: Grande Targa + Diploma di Merito
Secondo classificato: Targa + Diploma di Merito
Terzo classificato: Trofeo + Diploma di Merito
Premio Assoluto della Critica: Grande Medaglia o Targa + Diploma di Merito
Premio Miglior Giovane Autore: Grande Medaglia o Targa + Diploma di Merito
Menzione speciale: Medaglia + Diploma di Merito
Altri riconoscimenti: Diploma d’Onore
Art.6: I vincitori saranno contattati tempestivamente per e-mail e telefono. La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di Maggio 2021 dal vivo a Roma, in prestigiosa Sala eventi, di Sabato o Domenica, nel caso non ci siano problemi con la situazione particolare che stiamo vivendo col Coronavirus, altrimenti sarà fatta esclusivamente via web con video conferenza del Presidente Associazione e dei Giurati, che leggeranno opere dei vincitori e parleranno del Premio.
In quest’ultimo caso, i premi saranno spediti a casa dei vincitori con un loro minimo contributo spese. Ed inoltre ci sarà successivamente da parte dell’Associazione invito ad accoglierli tutti di persona in tempi tranquilli ed in una prossima manifestazione culturale, dando l’opportunità di presentare una loro opera al pubblico.
Invece, in caso di cerimonia di premiazione attuabile in Sala eventi a Roma, i premi vanno ritirati personalmente il giorno della premiazione, tramite delegato solamente in casi di grave impedimento fisico (malattia, invalidità) o motivi di lavoro. Se assenti i premiati, a casa saranno spediti a loro spese solo i diplomi.
Art. 7: Chi partecipa al Premio, accetta tutte le condizioni del presente Bando e le normative sulla privacy per il trattamento dati personali. Per richiesta di qualsiasi altra informazione, contattare il Presidente dell'associazione, la dott.ssa Carmela Gabriele, al seguente indirizzo e-mail: [email protected]. Recapito telefonico Ass. Luce dell'Arte: 3481184968.
Il sito da visitare è:
www.lucedellarte.altervista.org
Pagina Facebook Ass: Associazione culturale e teatrale Luce dell’Arte
Pagina Facebook Premio: Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone”
In fede,
Il Presidente dell'Ass.Luce dell'Arte,
dr.ssa Carmela Gabriele
A tutti consiglio di fotocopiare e diffondere il seguente Bando per incrementare la partecipazione all'iniziativa culturale.
Scheda di iscrizione da allegare:
Il/La sottoscritt _ _________________________________________
Nato/a a _________________________________ il ________________
Residente a _________________________ Prov. ( _____ ) CAP. _______
Indirizzo __________________________________ n.___________
Nazionalità_________________________
e-mail ________________________________________
telefono fisso ___________________ cell.____________________
eventuale sito internet_________________________________________
Chiede di partecipare al Premio di Poesia, Narrativa e Teatro “Memorial Giovanni Leone” – I valori della famiglia 2^ Edizione sezione/sezioni _________________________________
Titolo dell’opera/delle opere con cui partecipa ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ che dichiaro essere frutto del mio ingegno.
Autorizzo all'uso dei dati personali al solo fine del Premio.
SI (barrare sul consenso)
Luogo e data ________________________________________
Firma ___________________________
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Carissimi Amici Artisti, salve,
vi annunciamo che il prima possibile inseriremo le nuove iniziative culturali per il 2021 promosse dall'Associazione.
Ci rendiamo conto che questo 2020 è un anno molto duro per il Covid, ma noi abbiamo già fatto più dell'immaginabile, nonostante l'ostacolo forte che attenta alla nostra salute e alla nostra libertà individuale e collettiva.
Dobbiamo essere fiduciosi e forti guerrieri, promuovendo l'Arte!
Un caro saluto da tutto lo Staff dell'Associazione
http://www.lucedellarte.altervista.org/
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