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La cucina italiana non esiste: un dibattito con Alberto Grandi ad Alessandria
Sfatiamo miti e tradizioni: una riflessione critica sulla cucina italiana
Sfatiamo miti e tradizioni: una riflessione critica sulla cucina italiana Martedì 4 febbraio 2025, presso il Laboratorio Civico “C. Nespolo” di Alessandria (Via Faà di Bruno, 39), si terrà un incontro che promette di scuotere le convinzioni più radicate sulla gastronomia italiana. Alberto Grandi, scrittore e docente di Storia del cibo presso l’Università di Parma, presenterà il suo provocatorio…
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Il vuoto fertile: un processo creativo che nasce dal profondissimo vuoto interiore, fonte di guarigione dalle ferite esistenziali
Nel vasto e intricato paesaggio dell’esistenza umana, si celano intricati sentieri che conducono verso il vuoto fertile. Un’esperienza tanto misteriosa quanto universale, in cui ci si imbatte in dolori che sembrano torreggiare come imponenti montagne, radicati nel profondo della nostra psiche sin dall’infanzia. Sono ferite che, nonostante gli arditi tentativi di lenirle con balsami esterni,…

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Cosa si può imparare dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi del 26 luglio 2024?
Sono sempre stato riluttante a criticare l'Occidente "da fuori".
Credevo, e lo credo, che la maggioranza delle critiche all'Occidente, o all'Europa, provengano da criteri o valori di natura occidentale.
L'Occidente è cioè per sua natura autocritica, e messa in discussione.
Tuttavia, credo che negli ultimi dieci anni qualcosa in più sia accaduto.
Vedo la dissoluzione di una intera civiltà come neve al sole.
Vedo il dominio del brutto, dell'osceno, del cattivo gusto.
Vedo la tracotanza estetica del male.
E la vedo esprimersi senza pudore, senza vergogna, a cielo aperto, dinanzi a capi di stato - che non dicono nulla - a vescovi - che in pochi dicono qualcosa - a giornalisti - che dicono tutto per il potere.
In confronto alla presentazione di ieri, Hunger games sembra un'esibizione di misura e di umanità.
Una società che profana il bello, che educa all'osceno, non può che essere una civiltà di guerra, di nichilismo, di ingiustizia.
Una civiltà di odio.
Quanto odio c'era ieri sera?
Quanto odio si voleva diffondere ai miliardi di persone che guardavano quella "cerimonia".
Ci sarebbero molte domande da fare.
Se una civiltà crolla in così poco tempo, significa che aveva dei problemi strutturali.
E poi ci sarebbe da interrogare la storia e il destino della Francia.
Sul piano culturale, il loro continuo voler scandalizzare, essere originali, spararla grossa, decostruire e poi post-decostruire, ha fatto danni immensi, non tanto alla cultura tradizionalista ma al filone critico.
Lo ha sottratto dalla realtà.
Un continuo "Épater la bourgeoisie", che oramai non scandalizza se non gli ultimi, i poveri, i bambini.
Cosa è che oggi realmente scandalizza? Lucio Dalla scriveva che oggi è difficile essere normali.
A me non piace il termine normale. Diciamo che oggi scandalizza la potente realtà dell'umano, il suo mistero abissale e semplice, l'umiltà di un fiore, l'esistenza di una donna e di un uomo, la verità ferita della nostra anima.
Insomma, scandalizza la bellezza, che non è che lo sprigionarsi della verità. Ecco, questo realmente scandalizza il potere, non quella buffonata oscena.
Quella di ieri è una cerimonia reazionaria, un rito di difesa dello status quo.
L'anticonformismo delle oligarchie, questo è stato. Il vero anticonformismo siamo noi.
Ecco, verrà un tempo, in cui si stabiliranno nuovi criteri di giudizio, severissimi, in cui ci sarà un esercito della bellezza, totalmente non violento, ma che manifesterà civilmente contro episodi del genere.
Perché non c'è nulla di più antidemocratico che la bruttezza diffusa come strumento pedagogico. Non c'è niente di più antisociale, e antirepubblicano di quella "cosa" che abbiamo visto ieri.
Non è una questione di estetismo ma di difesa dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Ma in quella patria se ne sono dimenticati, sommersi da un cumulo di pseudoprogressismo e laicismo instupidito.
Gabriele Guzzi
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comprendo benissimo il tuo sfogo e lo condivido.
Dopo 6mesi senza lavoro e con l'affitto da pagare, ho iniziato a sperare che mi prendessero per un tirocinio in fabbrica a 500€ al mese per 40 ore settimanali...
Io sono arrabbiata, anon. Davvero. Sono stufa del "mondo del lavoro", degli operai, di questa incapacità di analisi, di questa narrazione fuorviante che appanna occhi e orecchie di chi subisce. Sono stufa dei prezzi del supermercato, delle bollette dove sono più le spese che il consumo effettivo, di dovermi fare i conti pure se svoglio fare una colazione al bar, di dovermi cercare un lavoro. Io non voglio lavorare. Non abbiamo bisogno di lavoro, abbiamo bisogno di soldi! Purtroppo, tra tutte le megagalattiche invenzioni fatte fino ad ora non siamo riusciti a trovare un modo per liberarci di questo cancro che è il lavoro, ma anzi la narrazione generale e peggio ancora culturale propina proprio l'esatto contrario!
E sono stufa anche di queste mie lamentele o le lamentele generali che leggo/sento dei lavoratori. Stiamo tutti a lamentarci ma alla fine ci mettiamo a quattro zampe pronti a farci inculare – scusami la volgarità – perché letteralmente non sappiamo fare altro. Io per prima eh, l'ultima mia esperienza è stata proprio la morte della mia dignità. Sono fuorvianti anche le lamentele e sai perché? Ad un certo punto non potendo cambiarle ci basta semplicemente il lamento e si inizia a pensare che sia normale. Sia normale un tirocinio a 500€ per 40h , sia normale lavorare 14h al giorno senza un giorno di riposo, lavorare senza contratti, morire per lavoro, non avere una vita per lavoro ecc ecc ecc. "Questo è", ti dicono, "tutti così fanno, loro ce l'hanno il coltello dalla parte del manico". Per non parlare di certe realtà di paese, nello specifico del paese merdoso siciliano dove sono nata. Qua è normale lavorare e basta. Si campa solo per quello, se non lo fai sei uno schifo, un mantenuto, un viziato, devi fare la qualunque cosa pur di lavorare, pure accettare stipendi di merda e condizioni altrettanto di merda che "sempre meglio di niente". Come li cambi a questi? Come la cambi la narrazione culturale se non esiste nemmeno una cultura? Tutto quello che c'è in giro è pensato per il grande pubblico, nessun discorso, intellettuale o politico, è davvero pensato per quella fetta di persone protagoniste di quel discorso.
Sono stufa di farmi mettere in bocca parole che non penso, in testa pensieri che non condivido, desideri che non sono i miei. Ed è tutto così intoccabile, non lascia una minima apertura, che alla fine non sai più con chi te la devi prendere.
Scusami, ho approfittato del tuo messaggio per dire un paio di cose che mi frullano in testa.
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IMAGENES Y DATOS INTERESANTES DEL 29 DE ENERO DE 2025
Año Nuevo Chino, Día Mundial del Rompecabezas, Semana Europea de Prevención del Cáncer de Cuello Uterino, Año Internacional de la Ciencia y la Tecnología Cuánticas.
Santa Himana y Santa Arcángela.
Tal día como hoy en el año 2011
El germen que prendiera en T��nez corre por el mundo árabe y en Egipto las revueltas populares, que desde el día 25 recorren sus calles, hacen caer al Gobierno, aunque su presidente, Hosni Mubarak, se aferra al poder. Acorralado por las protestas, promete reformas para intentar frenar la rebelión que de momento se salda con al menos 100 muertos y más de dos millares de heridos. El discurso de Mubarak y el toque de queda no aplacarán a los manifestantes que continuarán su protesta en las calles. (Hace 14 años)
1996
En Francia, el presidente Jacques Chirac anuncia el "cese definitivo" de los ensayos de armas nucleares, un día después de la explosión del sexto, y más grande artefacto nuclear, en el Pacífico Sur. Ya, cuando el pasado mes de junio el presidente Chirac anunció la reanudación de los ensayos, se produjeron protestas internacionales, incluyendo el boicot comercial a productos fabricados en el país galo. En un mensaje transmitido en directo a toda la nación para explicar su decisión, Chirac afirma que este último ensayo significa que "la seguridad de nuestro país y de nuestros hijos están garantizadas". (Hace 29 años)
1979
En Washington (EE.UU.) el primer ministro de China, Deng Xiaoping, se encuentra con el presidente de Estados Unidos, Jimmy Carter, donde ambos líderes firman una serie de acuerdos históricos, científicos y culturales que conllevan la apertura de relaciones entre ambos estados. (Hace 46 años)
1942
Ecuador y Perú firman el Protocolo de Río de Janeiro, para el arreglo del pleito de límites en la zona amazónica fronteriza de ambos países, con Argentina, Brasil, Chile y EEUU como garantes. Desde 1960 Ecuador sostendrá la nulidad del Protocolo "por haberse establecido bajo el imperio de las armas". (Hace 83 años)
1886
En Alemania, el ingeniero alemán Karl Benz, patenta el primer automóvil impulsado por un motor de combustión interna. (Hace 139 años)
1841
Buques británicos ocupan, durante la Guerra del Opio, la isla china de Hong Kong. En 1842, mediante el Tratado de Nankin, se cederá oficialmente a perpetuidad la isla a Gran Bretaña. (Hace 184 años)
1820
En Gran Bretaña, Jorge IV, que ocupa la regencia desde 1811 debido a la enfermedad mental de su padre, sube al trono al morir éste. Su coronación, el 19 de julio de 1821, será muy ostentosa y cara. (Hace 205 años)
1801
El rey Carlos IV de España firma un tratado de alianza con Francia para la invasión de Portugal, fiel aliado de Inglaterra. (Hace 224 años)
1649
La Asamblea rusa debate un nuevo Código, elaborado con la colaboración del zar Alejo de formación humanista, que estará vigente hasta bien entrado el siglo XIX en toda Rusia. (Hace 376 años)
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Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
#luigidelia#narrazione#MediaportoBrindisi#PoloBiblioMusealeBrindisi#regionepuglia#brindisi#teatropubblicopugliese#provinciadibrindisi#santateresaspa#ministerodeisogni
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Amare per … Amare come …
Il 29 novembre si è tenuto, presso il Centro Socio culturale di Solbiate Olona, un incontro dal titolo “Amare per ….Amare come…”, un evento dedicato al contrasto della violenza sulla donna.
La serata, introdotta dai saluti dall’assessore alle politiche sociali e alla cultura Giada Martucci, è stata moderata dalla presidente della Commissione sociale Letizia Valerio, che ha proposto al pubblico la lettura di un brano tratto dal libro “Effimera libertà” di Amilca Ismael.
Non è stato semplice restare indifferenti alle parole di grande sofferenza, di paura per la propria vita, di senso di ingiustizia per il sangue versato e per il corpo offeso di una giovane donna. Certamente hanno ricordato con forza che la violenza sulle donne è una delle più gravi violazioni dei diritti umani.
La moderatrice, riportando alcuni dati, ha sottolineato che la violenza contro le donne è un fenomeno generato da molti fattori interdipendenti che riguardano diversi ambiti: sociali, culturali, politici e relazionali.
In Italia, i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. La violenza all’interno delle relazioni affettive è la più diffusa in ogni società e cultura.
Per l’occasione, sono state coinvolte due psicologhe, la dott.ssa Stefania Benazzi, psicologa e psicoterapeuta del Centro accoglienza ICORE di Marnate e la dott.ssa Alessandra Borsani psicologa coordinatrice di un servizio per le famiglie che accoglie anche donne e minori vittime di violenza.
L’intervento delle relatrici ha riguardato
• la Violenza psicologica e del Controllo
• gli effetti della violenza sulla donna, sulla mamma, sui bambini, da parte dell’uomo
• l’importanza della rete sociale e della rete istituzionale
Hanno fatto da cornice ed arricchito l’incontro una Mostra del Gruppo Artisti di Solbiate e la lettura di poesie da parte di alcuni poeti solbiatesi.
La serata, densa di nuovi significati, ha lasciato spazio ai numerosi interventi del pubblico sia sul tema che sull'importanza di continuare a gettare semi di conoscenza utili a favorire lo sviluppo di una rete sociale che sia di supporto alle vittime di violenza.
Un Grazie particolare al Centro Antiviolenza ICORE che si occupa di ascolto ed accompagnamento contro la violenza verso le donne: "Tu, non sei sola". https://www.centroantiviolenzaicore.com/
La mostra delel opere degli artisti solbiatesi proseguirà fino all'8 di dicembre, presso il Centro Anziani in Piazza Gabardi. Orari di apertura da lunedì a venerdì dalle 15,00 alle 18,00.




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Nei giorni di apertura del Festival di Venezia può essere interessante qualche noterella sul cinema. Non fuffology ma dati.
Tra i grandi produttori europei l'Italia è largamente quello con minor propensione all'export. L'interscambio con i nostri principali partner è quasi sempre molto negativo. Ad esempio i biglietti di film italiani visti in Francia sono un quinto dei biglietti francesi venduti in Italia. La Germania esporta in Italia il doppio dei biglietti di quelli che i nostri film vendono da loro. Con gli USA l'interscambio è ovviamente ben più negativo. Restiamo positivi: il nostro interscambio è vincente con Polonia, Svizzera (per via del Canton Ticino), Grecia e Portogallo. Ma significativamente negativo persino con Spagna, Belgio, Svezia e Danimarca.
Non serve aggiungere dati sull'asfittico consumo interno di cinema italiano per comprendere che la capacità del nostro cinema di supportare il cd. soft power (di far da riferimento "culturale") è molto ridotta, così come quella di fare da ambasciatore nel mondo dell'Italian way of life.
Per fortuna il made in Italy ha altri strumenti di supporto.
adattato da https://x.com/MaGambaro/status/1829088489914225092
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Lutero, (2003).
Esta película basada en mostrar la vida de Martin luther, (cuya biografía ya se las deje brevemente en la imagen) y del contexto histórico en el que se encuentra, rompiendo esquemas religiosos, aunque luego sus pensamientos se masificarían y afectarían también a áreas sociales y económicas.
Chisme, drama, acontecimientos, conflicto, acciones turbias, dilemas religiosos…
¿Quieres saber más sobre está película?
Entremos en contexto…
Martin Lutero, nace en Eisleben (Alemania) en 1483. Luego de terminar sus estudios básicos y secundarios, entra a estudiar leyes (El sueño de su padre), sin embargo este abandona la carrera por una experiencia “religiosa”, en la cual su vida corre riesgo y este promete convertirse en monje si con ello salva su vida, (Todos siempre cuándo estuvimos a punto de perder la vida reflexionamos sobre nuestra fé y devoción).
Lutero da un cambio en su vida y entra al monasterio agustino de Erfurt. Dentro del monasterio Lutero comienzan sus estudios de teología, (en verdad Lutero reflexionó). A pesar de que Lutero tenía mucha fé en Dios, sentía que la iglesia católica estaba teniendo prácticas que no iban de acuerdo a lo que la biblia decía, (todos hemos escuchado aunque sea alguna vez sobre ciertas prácticas de la iglesia católica), el creía que lo único perfecto era la Biblia y el mensaje divino, no el papa ni los representantes de la iglesia. (Ya en este punto entendemos un poco más sobre el papado).
Obviamente estas ideas fueron tomadas de mala forma por sus superiores, ya que claramente atentaba al orden jerárquico y eclesiástico de la iglesia, sin embargo esto no trascendería más allá, aunque esto no duró mucho ya que luego fué enviado a Roma por encargo de los conventos observantes, con la finalidad de entrevistarse con el prior general de la orden y la santa sede. (Spoilert alert, aquí se pone buena la cosa).
Durante esta visita a Roma Lutero observa una situación desagradable, el cual era la venta de indulgencias ofrecidas al pueblo para comprar el perdón de sus familiares muertos, prometiéndoles la salida del purgatorio y el descanso a sus almas. (Sólo espero que sus familiares sí estén en el cielo). Obviamente esto a Lutero le causa molestia, pues consideraba que el perdón no se podía comprar, al igual que también le causó molestia que con las recaudaciones de la venta de indulgencias se financiaran obras arquitectónicas, como la construcción de la basílica de san Pedro,(aunque no era para lo único que se utilizaban, te apuesto que ese dato no te lo sabías ¿cuántos indultos crees que venderían?, re turbio).
Los métodos utilizados para que la gente comprara las indulgencias fué provocar miedo con pinturas para que así accedieran a comprar una indulgencia, a pesar de la condiciones sociales y culturales que pudieran tener.
De vuelta al monasterio Lutero hacer notar su molestia, sin embargo él creía que esto solo sucedía en Roma y que el papa no estaba atento de las acciones de algunos predicadores romanos, (pobre, tuvo mucha fé), sus ideas reformistas se sustentan más cuándo se entera que esto era legal y que emanaba del papa, es así como comienza a formular una serie de tesis y postulados en contra de la venta de indulgencias, el poder del papa, su infalibilidad y los métodos utilizados por la iglesia y su orden jerárquico. (“Ya nos exhibiste”, se les cayó el negocio).
Fue entonces cuando Lutero escribió y clavó en la puerta de la iglesia del castillo de wittenberg sus 95 tesis. (Tenía mucho que decir, ¡Bien por luther!). Bueno, obviamente sabemos que esto traería consecuencias, sus tesis no solo lograron la discusión deseada, si no que también causó la apertura de un tribunal de inquisición que culminaría en la excomulgación de Lutero. (Qué podíamos esperar, por suerte solo fué eso).
Federico el sabio organizó un “secuestro” para salvar la vida de Lutero, Lutero se quedaba en el castillo de wartburg cómo doncel de Jorge, y fué allí donde tradujo el Nuevo Testamento a alemán. (Una de sus obras más importantes y aplaudidas). Esto marcó el quiebre de la iglesia católica y nace la nueva forma de organización cristiana denominada como reforma protestante. (“Pude, no pudieron”).
Ok.. ya llegamos hasta aquí, eso fué intenso jajaja esos fueron los aspectos más relevantes de la película claramente basados en la historia. Qué bueno que Lutero puso un alto y expuso estas malas praxis detrás de la iglesia católica, si no bueno, la iglesia católica sería aún más rica de lo que es hoy en día, (que se note la ironía).
Pero bueno vamos al grano… Entremos en materia;
¿Cómo esto afectaría a la historia que cambios produciría y de qué forma nos conscierne a nosotros?
A raíz de esto toda Europa durante el siglo xv en adelante vivió transformaciones políticas y sociales, pasando de la Edad Media a la Edad Moderna, la cual estuvo marcada como ya sabemos primeramente con el renacimiento y todo lo que esto conllevó. Ahora todo tiene sentido, importante lo que logró, no?
Lutero pertenecía al grupo de intelectuales que comentábamos en clases que cuestionaba el poder y los abusos de la iglesia, sin embargo fué más radical que muchos de sus amigos, y ya vemos por qué.
Probablemente varias de las edificaciones que vimos en clase también fueron construidas por esos indultos. Ahora ya sabemos otra historia de detrás de las edificaciones de la historia.
#arquitectura #historiaarquitectura #arquitecturagotica #renacimiento #reformaprotestante
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Casale Città Aperta: Un Weekend di Scoperta Storica e Culturale tra Monumenti e Musei. Il 9 e 10 novembre, un’occasione unica per esplorare i tesori architettonici di Casale Monferrato con visite guidate e aperture straordinarie
L’iniziativa Casale Città Aperta, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Casale Monferrato in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale, torna il 9 e 10 novembre 2024.
L’iniziativa Casale Città Aperta, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Casale Monferrato in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale, torna il 9 e 10 novembre 2024. Questo evento è pensato per valorizzare e far conoscere i luoghi di interesse storico e culturale della città, offrendo a cittadini e turisti l’opportunità di esplorare monumenti e musei in orari dedicati e attraverso…
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Abierto València llenará la ciudad de arte moderno del 22 al 29 de septiembre
El número de galerías de artes que participará en la próxima edición aumenta hasta las 19
LAVAC, la Asociación de Galerías de Arte Contemporáneo de la Comunidad Valenciana, cuenta este año con tres nuevas incorporaciones que enriquecen el panorama artístico de la Comunitat, formando así un conjunto de 19 espacios expositivos que se podrán visitar durante toda una semana: desde el viernes 22 de septiembre, día en el que se celebra la tradicional apertura de las galerías, hasta el viernes siguiente, día 29 en el que concluye el evento tras la entrega del premio Cervezas Alhambra.
La marca cervecera se suma por cuarto año consecutivo a Abierto València otorgando un premio con el objetivo de reconocer, difundir y potenciar las creaciones de los artistas emergentes y de las galerías que los acogen, para acercarlas a un público más amplio contribuyendo a la revalorización de las obras y a la creación contemporánea.
Abierto València es el evento en el que las galerías de arte contemporáneo abren sus puertas al público, generando además una serie de charlas, encuentros y actividades que conectan al público con los artistas y los galeristas, y propician una visión real y tangible de la situación artística actual. Es uno de los acontecimientos artísticos y culturales más destacados de la Comunitat Valenciana y un reflejo del fuerte panorama actual.
Las galerías participantes este año con los artistas que expondrán son las siguientes: Alba Cabrera en la sala principal con Jaume Cremades y en la sala superior con Francesca Poza; Galería Thema con Ylana Yaari; Luis Adelantado con Adrián Guerrero; Jorge López Galería con la artista Valeria Maculan; Volta Art Gallery con Miguel Angel Erba; Tuesday to Friday con Martin Kačmarek; House of Chappaz con Ovidi Benet; Rosa Santos con Elena Aitzkoa; Galería Vangar con Adrián Jorques; Isabel Bilbao con María Muñoz; Casa Bancal con Eduardo Infante; Espai Nivi Collblanc con Mónica Jover; Juan Ricardo Mejias y Juan Falcon; Galeria Benlliure con Manuel Hernández Mompó, La Mercería con Óscar Seco; Set Espai d’Art con Laia Abril; Galería Cuatro con Gemma Alpuente; Galería Ana Serratosa con Shirin Salehi; Gabinete de Dibujos con Tania Blanco, y Shiras Galería con Toño Barreiro en la Sala Principal y Julio Galeote y Ana Rod en el Espacio Refugio.
Esta amplia oferta de arte contemporáneo se podrá disfrutar a partir del viernes 22 de septiembre en las distintas galerías de la capital, mientras que en el CCCC las tres galerías que no tienen sede en la ciudad dispondrán de espacios para sus exposiciones; estas salas son la castellonense Espai Nivi Collblanc, y las alicantinas: Isabel Bilbao ubicada en Jávea y Casa Bancal en Altea.
Abierto València quiere invitar a la ciudadanía y los interesados en el arte contemporáneo y las tendencias artísticas actuales a disfrutar de las obras de arte, de los espacios y de las explicaciones de los propios galeristas y artistas durante esos días.
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LAS OPERACIONES ESPECIALES Y SU IMPACTO EN LA GEOPOLÍTICA DEL FUTURO. ENTREVISTA CON ROBERT STEUCKERS
Anna Cherkassova para ukraina.ru (abril de 2023)
¿Cómo han cambiado las operaciones especiales el equilibrio de poder mundial?
Los geopolitólogos definen Ucrania como una "región puerta". Es una puerta por la que deben pasar lógica y pacíficamente los bienes materiales y culturales entre los grandes polos de la civilización. También es una parte importante de la ruta que va desde el Atlántico, Lisboa y Cádiz hasta el Volga y el Caspio y más allá hasta Kazajstán y China. En la Antigüedad, Crimea formaba parte de la civilización griega centrada en el mar Egeo; albergaba puestos comerciales italianos que comerciaban con el resto de Eurasia; Catalina II quería convertirla en el receptáculo de una nueva civilización heleno-germano-eslava. Para Rusia, el mar de Azov era la apertura a los mares cálidos, el regreso a los horizontes mediterráneos (griegos y egipcios) y el acceso del interior ruso de las cuencas del Don y del Volga a la región póntica, abierta a los orbes más ecuménicos del Sur y del Oeste. La zona formada por Ucrania, Crimea, Kuban y el litoral desde Novorossiysk hasta Sujumi, en Abjasia, podría haberse convertido en el centro de fructíferos intercambios entre todos los componentes civilizatorios vecinos: la zona de civilización rusa, la zona del Danubio (desde Rumanía y Bulgaria), la zona caucásica, el mundo turco-anatolio, la zona de asentamiento kurdo, los países ribereños del Caspio y el litoral del Caspio de Irán.
Los intercambios entre estos polos de gran riqueza cultural, al borde de lo que los geopolitólogos y estrategas anglosajones llaman el "Heartland", han sido saboteados deliberadamente por las pseudoélites occidentales, en detrimento de los intereses de todos los pueblos de Europa y Asia.
En un reciente seminario celebrado en las Ardenas belgas, tuve la oportunidad de señalar que el objetivo de las talasocracias de la Anglosfera es no permitir ninguna convergencia de este tipo en el borde del Heartland (Rusia). Los "rimlands", con sus cálidas costas marítimas, no pueden tener vínculos estrechos con el Heartland, que alberga materias primas indispensables, al igual que el hinterland más allá de la antigua Taurida (Crimea) proporcionó trigo y madera a la civilización griega. Esta obstinada negativa a ver sinergias entre el "Heartland" y las "Rimlands" se estableció a largo plazo sin la intervención imperialista de una periferia insular como la Gran Bretaña imperial del siglo XIX o la "Isla del Mundo" que son los Estados Unidos bi-oceánicos.
Las talasocracias se establecieron reivindicando, ya en el siglo XVII, la "libertad de los mares", es decir, la libertad de viajar por los océanos y de mantener las comunicaciones marítimas libres de intervención. La respuesta a esto no debería ser una negativa o un rechazo de la libertad de los mares, sino una reivindicación equivalente en tierra: la libertad de los pueblos, en un espíritu multipolar, de organizar como deseen la "libertad de la tierra", es decir, la libertad de organizar las comunicaciones terrestres por todos los medios posibles: ferrocarriles, canales, navegación fluvial, etc.
De hecho, la nueva guerra híbrida, que comenzó ya en el Maidán de Kiev en 2014 (con el precedente de 2004) y culminó en la operación militar especial de febrero de 2022, tiene como objetivo bloquear las comunicaciones terrestres, frenar su promoción, erigir muros y barreras en los lugares más estratégicos, especialmente en las "regiones portal".
Para mencionar sólo las regiones periféricas de Rusia, mencionaré únicamente el Ártico y el Corredor de Transporte Económico Norte-Sur (de la India a Irán y de Irán a través del Caspio al Volga, el Mar Blanco y el Ártico).
El Ártico, visto desde Europa Occidental, y especialmente desde Bélgica y los Países Bajos (los puertos de Amberes-Zeebrugge y Rotterdam), forma parte de un ecúmene que comprende el mar del Norte, el Báltico, el mar Blanco y el Ártico. En general, se percibe como un espacio que antaño fue "hanseático". Los marinos de nuestros países siempre han deseado comerciar con Nóvgorod, primero, y con Moscovia, después, desde los puertos árticos. Ucrania sirve de pretexto al Estado Profundo de la Anglosfera para controlar completamente estas regiones: de hecho, las solicitudes de adhesión de Suecia y Finlandia (encabezadas por una dama perteneciente a la categoría de "Jóvenes Líderes Globales") convierten al Báltico en un Mediterráneo septentrional bajo la total tutela de Washington. Ya no hay Estados neutrales que bordeen el Báltico. Y aparte de Alemania, Polonia, voluntariamente servil a Estados Unidos, es el Estado ribereño más poblado y ahora el más militarizado de este mar interior del subcontinente europeo. El sabotaje de los gasoductos germano-rusos Nord Stream 1 y 2 hunde al Estado más industrializado de Europa central en la recesión económica, con el corolario de la proclamación por Biden de la IRA (Inflation Reduction Act), que permite a las grandes empresas europeas (y especialmente alemanas) emigrar a Estados Unidos, donde los precios de la energía se mantienen bajos. Volkswagen ya ha comenzado su migración a EEUU: con la caótica gestión de la inmigración en Alemania desde 2015 bajo Merkel, con la recesión social y los insignificantes salarios impuestos por el sistema Hartz IV, el centro dinámico de Europa implosionará. Este ha sido siempre un objetivo bélico de la anglosfera.
Durante la Segunda Guerra Mundial, Estados Unidos envió material miitar a la invadida Unión Soviética a través de la ruta marítima del Atlántico Norte hasta Murmansk y Archangelsk. Desde allí, este material se enviaba al frente a través de los canales del Mar Blanco a los lagos Onega y Ladoga y luego por el interior hasta el río Volga. Luego, otros materiales procedentes de la India británica se enviaron a través del océano Índico, el ferrocarril trans-riático, el Caspio y el Volga. La victoria soviética en Stalingrado mantuvo intactas estas dos rutas. Hoy en día, el tránsito Ártico/Océano Índico sigue siendo una necesidad para un mundo en paz. Existe un proyecto para reactivarlo y consolidarlo: el Corredor Internacional de Transporte Norte-Sur (INSTC). Los posibles disturbios en el Cáucaso o los intentos de desestabilizar Irán (mediante una variante de las revoluciones de colores) forman parte del sabotaje general de los proyectos multipolares para garantizar la "libertad terrestre". La OTANización del Báltico y el sabotaje de los gasoductos forman parte del mismo proyecto que el bloqueo de la "región puerta" ucraniana. El deseo de hacer avanzar las bases de la OTAN en el Dombás pretende amenazar la región de la desembocadura del río Don, que está unida al Volga por el canal Lenin y, por tanto, al mar Caspio y a la ruta del INSTC.
En 2011, las autoridades belgas y los gestores del puerto de Amberes querían unir la ciudad portuaria flamenca con China. La empresa suiza de construcción ferroviaria HUPAC participó en el proyecto. Se celebraron negociaciones de alto nivel entre los belgas y los chinos, con la participación de las autoridades alemanas, rusas y ucranianas. En este proyecto euroasiático, Ucrania debía desempeñar plenamente su papel de "región puerta". La ventaja para nosotros era que podíamos reducir el tiempo de transporte a la mitad en comparación con las comunicaciones marítimas y proyectarnos hacia dos regiones del mundo: África Occidental y la América Ibérica. Como Brujas en tiempos de la Liga Hanseática, habríamos sido el eje entre el comercio euroasiático (que ya practicaban los vikingos, fundadores de la ciudad) y el comercio con la península Ibérica y el norte de África. Mi posición es trabajar para restaurar tales proyectos, contra los saboteadores que son necesariamente traidores a nuestro destino histórico inscrito en la geografía (léase: http://euro-synergies.hautetfort.com/archive/2011/05/13/quand-les-belges-partent-a-la-conquete-de-la-chine.html ).
¿Por qué Bruselas apoya la política de Biden en Ucrania si casi toda Europa ha desviado ya todas las armas que se enviarán a las Fuerzas Armadas Ucranianas (AFU)?
La eurocracia con sede en Bruselas y Estrasburgo está totalmente supeditada a Washington. Desde el tímido esbozo de un Eje París-Berlín-Moscú entre Chirac, Schröder y Putin durante el ataque angloamericano a Irak en 2003, los servicios estadounidenses han intentado con éxito sustituir a las élites y diplomáticos europeos tradicionales de la escuela realista por personajes, generalmente divertidos como Sarkozy, que han hecho la política estadounidense. De hecho, en cuanto Chirac desapareció del horizonte político francés, Sarkozy se apresuró a devolver a su país al redil de la OTAN. Hoy, Macron es un hombre de las filas de los Jóvenes Líderes Globales, adscrito a la agencia McKinsey: sólo puede llevar a cabo una política proestadounidense, en Ucrania como en otros lugares, deshaciéndose de todos los residuos de la diplomacia gala que aún pervivían en tiempos de Chirac. En Alemania, Schröder quedó al margen y su participación en la realización del Nord Stream le convirtió en víctima de una cábala en el seno de su propio partido socialista. Son los Verdes quienes encabezan ahora a los estadounidenses en Alemania. Joschka Fischer ya había predicado la guerra contra Yugoslavia cuando era ministro de Asuntos Exteriores. Annalena Baerbock, aunque miembro del Partido Verde y, por tanto, teóricamente "de izquierdas", está orientando la política exterior alemana hacia la de los neoconservadores estadounidenses en torno a Nuland, Kagan y Wolfowitz. Los servicios estadounidenses tienen personajes en todos los círculos: avatares de los "nuevos filósofos" con Bernard-Henri Lévy en Francia, antiguos izquierdistas con Daniel Cohn-Bendit en Francia y Alemania, neoliberales delirantes como Guy Verhofstadt (que firmó un libro con Cohn-Bendit), macronistas antigaullianos, socialdemócratas a lo Sanna Marin en Finlandia (la hija es, como Macron, una Joven Líder Global, cuyas aptitudes no están muy claras), los Verdes alemanes (en los que se han eliminado todos los elementos neutralistas y pacifistas) o antiguos neofascistas como Giorgia Meloni (que renegó de sus promesas electorales y siguió una política neoconservadora en cuanto llegó al poder). Nuevos candidatos para tales aggiornamenti han ido surgiendo en el horizonte tanto en los círculos de izquierda como de derecha desde el inicio de la Operación Militar Especial.
En lo que a mí respecta, el debilitamiento de los ejércitos europeos es deliberado: para el Estado Profundo estadounidense, ningún ejército moderno eficiente puede sobrevivir fuera del ejército de Estados Unidos; la hemorragia de equipos militares de los Estados europeos miembros de la OTAN a la Ucrania de Zelensky significará simplemente que, para rellenar sus arsenales, los Estados miembros de la OTAN, especialmente los llamados a formar el Intermarium soñado por los polacos, tendrán que comprar equipos estadounidenses. Esta mañana ya ha salido a la luz un informe: ¡los estonios han entregado sus viejos equipos a los ucranianos pero han cobrado el precio íntegro de la compra de nuevos equipos a la Europa de Bruselas! ¡La corrupción se beneficia de la situación!
El objetivo de debilitar los arsenales europeos no es nuevo: la "venta del siglo" de los años 70, cuando los estadounidenses entregaron los famosos F-16 al Benelux y a los países escandinavos, fue en detrimento de la aeronáutica francesa (Bloch-Dassault) y sueca (SAAB). La operación se repitió muy recientemente con el F-35.
Según nuestras informaciones, un gran número de países europeos atraviesan graves dificultades económicas y financieras debido a las políticas proamericanas. ¿Existe conciencia en Europa de que la culpa es de EEUU y no de Rusia y Putin?
Las dificultades económicas son evidentes desde el momento en que las sanciones afectaron al principal proveedor de energía de los países europeos, haciendo que los precios de la energía se dispararan. El sabotaje de los gasoductos del Báltico tiene obviamente por objeto perpetuar esta situación. Las fuerzas occidentales-atlánticas buscan deliberadamente arruinar a Europa y contener a Rusia (al tiempo que mordisquean su territorio en franjas altamente estratégicas). Que sepan los rusos que Europa, en su dinámica profunda, en su ideología, a veces tradicional, a veces socialista, no es Occidente, una mezcla de desviaciones religiosas puritanas, de ideología whig (aparente racionalización de estas desviaciones protestantes) y de histeria jacobina a la francesa: son los partidarios de estos delirios religiosos y liberales los que han declarado la guerra a las potencias que desean ver el advenimiento de un mundo multipolar. Hoy, estas desviaciones tienen como nombre y avatar el wokismo de los demócratas estadounidenses, el neoliberalismo escandaloso de Macron, el neoconservadurismo de Nuland y Kagan y los delirios de los Verdes alemanes (rechazados por el 85% de la población berlinesa según un sondeo muy reciente). Esta situación no conviene a nadie en el Viejo Mundo, en Eurasia y en el Mediterráneo. La vida cotidiana, que ya se había podrido por las medidas de contención en 2020, está sufriendo un preocupante deterioro de su calidad: los precios de los alimentos suben sin cesar, junto con el de la energía y el combustible para los vehículos. Las empresas cierran, incapaces de pagar las facturas de gas y electricidad. Se corta la calefacción en cafés y restaurantes, donde los pobres acuden en busca de un calor que ya no pueden permitirse. El liberalismo occidental debía ser una "sociedad de la abundancia", no de la escasez. Hoy ocurre exactamente lo contrario en nuestros países.
Sin embargo, la propaganda, masiva en los medios de comunicación públicos y privados, camufla esta situación ocultando la realidad y hablando constantemente de no-eventos, como las entrevistas concedidas por una de las ministras de Macron a la revista Playboy, como la generalización del uso de patinetes en las grandes ciudades o la necesidad de comer insectos. Las masas están desconcertadas y sólo unos pocos lúcidos se dan cuenta de que la situación empeorará con el paso del tiempo. Las sanciones tienen y tendrán un efecto desastroso.
¿Quién cree que está más interesado en una resolución pacífica del conflicto ucraniano? ¿Rusia, Estados Unidos, Ucrania, la Unión Europea? ¿Por qué lo pregunta?
Los países interesados en una solución pacífica son evidentemente los que tienen interés en las rutas terrestres como el proyecto chino Belt & Road, el INSTC previsto por India, Irán, Azerbaiyán y Rusia, los Estados que podrían beneficiarse de una ampliación de la ruta marítima del Ártico, todos los Estados europeos que se beneficiaron del gas ruso barato, etc. Es evidente que los pueblos de Ucrania, sin excepción, tendrían interés en que se pusiera fin a esta guerra y en que su país encontrara su papel de "región puerta", de país de tránsito entre Europa y Asia profunda, entre Escandinavia y el Mediterráneo. La verdadera Europa, liberada de su personal eurocrático, también se beneficiaría de una paz duradera en esta parte del mundo. África (y Egipto) y Turquía tendrían garantizados sus suministros de maíz y trigo a largo plazo.
¿Saben los británicos por qué Rusia está luchando en Ucrania? ¿Comprenden que la guerra dura desde 2014, que el incumplimiento por parte de Ucrania de los acuerdos de Minsk y el apoyo de los principales países occidentales a que Ucrania los cumpla ha desembocado en este conflicto?
La estrategia de contención de Rusia es una vieja estrategia británica, concebida ya desde la conquista de Crimea por los ejércitos de Catalina II. Tomó forma durante la Guerra de Crimea de 1853 a 1856. Crimea en manos rusas fue un casus belli para el imperialismo británico del siglo XIX. Hoy es un casus belli para el Estado profundo estadounidense, que ha retomado todas estas estrategias talasocráticas y las ha incluido en sus visiones belicistas neoconservadoras. La guerra de Crimea se perdió para los rusos porque el envío de tropas por tierra era demasiado lento y complicado: enviar tropas por mar era más rápido. La construcción del ferrocarril transiberiano facilitó las operaciones logísticas: inmediatamente después de su inauguración, el geógrafo MacKinder formuló su teoría del Heartland, que era inaccesible a los bloqueos navales y debía mantenerse lo más alejado posible de las costas atlántica, india y pacífica. Unos años más tarde, Homer Lea, geopolitólogo y estratega estadounidense, partidario de la alianza definitiva entre el Imperio Británico y Estados Unidos, elaboró planes de "contención" en su libro El día de los sajones, estipulando en particular que la zona de influencia rusa no podía extenderse más allá de la línea Teherán/Kabul; para Lea, la China republicana de Sun Ya Tsen debía formar parte del Rimland controlado por los "sajones" y Alemania debía mantenerse alejada de las costas del Mar del Norte (¡paradójicamente empujándola a una alianza con Rusia en vísperas de la Primera Guerra Mundial! ). Siguen siendo las teorías de MacKinder y Lea las que animan las estrategias de la OTAN, en sus versiones modernizadas por Spykman en particular. Éstas se aplican a Rusia cualquiera que sea el régimen político que la gobierne. En este sentido, se puede hablar de una continuidad de la historia rusa.
En cuanto a si los británicos de a pie, el hombre de la calle en las ciudades y el campo ingleses, se dan cuenta o no de lo que está en juego en la actual guerra en Ucrania, no puedo responder a eso: no he estado en Londres desde 2008 (¡y sólo estuve un día!). Sin embargo, es necesario subrayar la crisis que atraviesa hoy Gran Bretaña, con el riesgo de secesión de Escocia, con los efectos casi nulos del Brexit, con una sociedad gangrenada por el wokismo y la cultura cancel (que atenta contra las mejores producciones de la cultura y la literatura inglesas), con un tejido social destruido por el thatcherismo y sus avatares posteriores, etc. Ciertamente, ya no existe un modelo inglés que exportar.
Sin embargo, les recuerdo que la propia Merkel ha admitido públicamente que nadie entre los dirigentes occidentales y entre los europeos occidentalizados tenía intención de respetar los acuerdos de Minsk, a pesar de que éstos preveían la federalización de Ucrania y su estatuto de neutralidad, comparable al de Finlandia tras la Segunda Guerra Mundial. Las modalidades previstas en los acuerdos de Minsk habrían preservado el estatus de Ucrania como "región de paso" en beneficio de todos, habrían permitido que el complejo hidrográfico del Mar de Azov/Don/Volga funcionara en todas direcciones, una vez más en beneficio de todos. Es este buen funcionamiento lo que no quieren los estrategas talasocráticos convencionales, el Estado Profundo y los neoconservadores belicistas. Merkel y Hollande desempeñaron el papel de figurantes impotentes en un escenario dictado por estas fuerzas negativas. Cualquier posible resurgimiento del Eje informal París-Berlín-Moscú ha quedado reducido a la nada, un Eje en el que los dirigentes de Francia y Alemania habrían tenido voz en los asuntos europeos y podrían haber actuado en interés real de sus pueblos.
Ya no es posible razonar en los términos dictados por el contexto deletéreo de la Segunda Guerra Mundial, en el que la Rusia de hoy se presenta como una URSS agresiva dispuesta a abalanzarse sobre Europa y una Europa condenada a defenderse. La Segunda Guerra Mundial demostró la unidad geoestratégica de toda la zona comprendida entre el Algarve portugués y el cuadrilátero de Magnitogorsk al sur de los Urales. También demostró la necesidad de la arteria estratégica entre el Ártico e Irán. Todas las fuerzas positivas de Europa y Rusia deben unirse para hacer funcionar los corredores de comunicación (Rin-Alpes, Rin-Danubio, Báltico-Adriático, Ártico-Caspio, etc.) que la guerra actual bloquea irremediablemente y que cualquier reactivación de los conflictos en el Cáucaso Sur bloquearía aún más. Estas fuerzas positivas necesitan hacer converger sus logros con los proyectos de la llamada Iniciativa Belt & Road de China.
Una parte significativa de las fuerzas armadas ucranianas (AFU) se adhiere abiertamente a las ideas nazis. Esto es evidente tanto en sus atributos como en su interpretación distorsionada de la historia y los resultados de la Segunda Guerra Mundial. ¿Por qué Europa apoya al régimen nazi, en contra de sus propias leyes?
Las alusiones al nazismo en Ucrania dejan estupefactos a los observadores lúcidos de Europa Occidental. Los veteranos que vivieron la época en que el nacionalsocialismo gobernaba Alemania y los países ocupados por los ejércitos de Hitler no recuerdan el siniestro folclore con torsos masculinos tatuados y "música" hecha de espantosos choques. Los nazis ucranianos recuerdan a las maras de El Salvador, en Centroamérica, que también fueron manipulados por fuerzas ajenas al país. Este "nazismo" de Kiev es comparable a todas las formas de "contracultura" surgidas en los países anglosajones desde los años cincuenta. En los años 80 y de nuevo a principios de los 90, hubo una contracultura malsana en Europa Occidental, la llamada "skinhead", que socavó los movimientos nacionales en todos los países en los que apareció. Los servicios secretos la utilizaron para atemorizar al ciudadano normal, para inducirle a no votar a los nuevos partidos (de izquierdas o de derechas). Hoy en día, esta "contracultura" ya no es necesaria: los servicios pueden manipular las elecciones con más habilidad, manipulando el voto electrónico o presentando a políticos que prometen cambios pero que se alinean con el sistema una vez elegidos (Sarkozy, Meloni). Esta "contracultura" de violencia verbal, signos agresivos como tatuajes de runas o esvásticas (u otros entre las maras salvadoreñas), música cacofónica, se tolera en Ucrania porque ha permitido reclutar soldados en la lucha contra los rusoparlantes del Dombás. No se toleraría en Europa Occidental porque se asocia, con razón o sin ella, con los ocupantes alemanes de la Segunda Guerra Mundial.
Fuente
Trauducción por Enric Ravello Barber
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Casino en Hermosillo
Autora: Verónica Denef García Rodríguez
Datos base
Observador/es: Javier Martinez, Sharis Anaya, Verónica D. García
Fecha: Martes 26 de noviembre de 2024
Ciudad: Hermosillo
Dirección aproximada: Centro de la ciudad
Descripción de entorno macro: contexto urbano y contexto socioeconómico
Hermosillo es una ciudad con una densidad poblacional baja en comparación con Tijuana y Monterrey. Está fácilmente comunicada con poblaciones cercanas, como pueblos y rancherías de una fuerte cultura rural, con las que mantienen comunicación constante sus habitantes. De este modo, encontramos una tendencia hacia actividades de apuestas del tipo gallos y caballos, ya que, a pesar del clima extremífero, en el área se dan las condiciones para la cría y transporte de animales domesticados. Sin embargo, esta localidad no se escapa de las consecuencias de estar en un estado fronterizo, sosteniendo relaciones culturales y comerciales firmes con los estadounidenses. En este caso los intercambios son principalmente con el estado colindante de Arizona al norte, de clima seco y cálido durante el verano, como el de Sonora, y de heladas crueles durante el invierno, como sucede al sur de la frontera también. De este modo, existieron enlaces entre los apostadores mexicanos y los sitios de juego extranjeros durante los periodos de regulación estricta en el país, en particular de mediados a finales del siglo XX. Si bien, de un lado de la frontera había fuertes candados para las apuestas, en ciudades como Tucson los casinos florecían, ocasionado la oportunidad para evadir las trabas a los nacionales.
Descripción de espacio micro de juego: uso de espacio, infraestructura,
La afición de nuestra entrevistada comenzó así, en Estados Unidos, cuando cruzó su vida con un estadounidense y pasó allá una temporada de su vida. Casada a una edad temprana, se divorció de su esposo mexicano tras tener 3 hijos, quienes son ahora adultos, y contrajo nupcias con el extranjero, pasando a vivir del “otro lado” con él. Los casinos allá cuentan con todos los atractivos de la extravaganza yankee, luces y sonidos fuertes y constantes, para mantener despierto y en sus 5 sentidos al apostador. Dentro, no se siente como pasan las horas, el olor a tabaco permanece inmóvil, impregnándose en las alfombras, en la pintura de las paredes, en los empleados y en los visitantes, ajetreados y enfocados en su labor. Ella no vive más en Arizona, aunque algunos de sus hijos sí residen ahí, nuestra entrevistada volvió a Sonora. Del lado mexicano de la frontera, la relajación de las regulaciones permitió el incremento a los permisos de apertura de casinos desde inicios del siglo XXI a la actualidad, de este modo pueden acudir los nacionales a sitios regulados de apuestas sin salir del país. El área de máquinas tragamonedas no es muy diferente en los sitios de un lado u otro de la línea internacional. La estructura, completamente cerrada, alberga a varias docenas de usuarios, quienes se mueven en un espacio compartido, cuyo determinante para usar un asiento o el otro es únicamente la disponibilidad.
Ambiente psico social (espacio, objetos y máquinas)
Cada máquina alberga una cantidad en específico de monedas, cultivadas por cada jugador que las ha usado durante sus momentos altos y bajos, desde los últimos retiros hasta los más grandes depósitos. En el transcurso de los días este número crece, hasta ser liberado de manera aleatoria el “premio mayor”. La diferencia entre las tragamonedas de sitios oficiales y las de una tienda de conveniencia va más allá de los montos con los cuales se puede jugar y perder. Estos tienen además un escenario de colores y texturas más variadas, con selectas decoraciones, apuntando a hacer del momento del juego un instante especial, una pequeña gala. Las máquinas se encuentran alineadas una a una, imitando a un orden estricto, obedeciendo a las necesidades de concentración de los usuarios.
Descripción general de los participantes: económico, social , demográfico
Los participantes, como observamos en la narración anterior, son profesionistas y/o en algún nivel son comerciantes. Nuestra entrevistada cuenta con un grado profesional, por ejemplo, y sus compañeros dentro de la oficina comparten este pasatiempo.
Dentro de la misma ciudad de Hermosillo nos topamos con más historias de esta índole, algunas menos o más afortunadas que las otras, como la de un par de comerciantes que perdió completamente la inversión de 50 mil pesos de un cliente. Nos contó un vecino acerca de esta pareja casada, cuyos hijos eran ya adultos, que de ocupación tenían la venta de comida para eventos sociales, como bodas, celebraciones de XV años, o bautizos, entre otros. Un día como cualquier otro decidieron que sería buena idea ir a depositar el anticipo en efectivo que habían recibido de sus clientes dentro de la máquina de su preferencia en un casino local. Sin embargo, en ese momento la suerte no estuvo de su lado. Queriendo duplicar, triplicar, multiplicar muchas veces este monto, acabaron en una deuda inevitable: sin el dinero para los insumos de su negocio alimenticio, sin una excusa válida para su familia y sus clientes, la señora sucumbió a la locura. Hemos de conocer un detalle de antemano, la familia cercana del matrimonio les había perdido la confianza a raíz de circunstancias similares. Ambos ya habían pasado situaciones en las cuales quedaban desamparados, con temporadas secas, tanto en el negocio como en su pasatiempo, recurrentes instantes predecibles en los cuales ingresaban a su círculo más cercano para solventar la deuda. Presas de la incomprensión y el arrepentimiento, llevaron a ambos al hospital, donde ella corría desconsolada e irreflexiva por los estrechos y blancos pasillos, manteniendo en alerta al personal clínico y a los demás pacientes. En el transcurso de la noche, como suele suceder, más gente iba y venía de las puertas que conducían a la sala de emergencias, entre los cuales está la distinción de acompañantes y accidentados o enfermos. La sala de espera pronto se convirtió en un sitio de intercambio de esta historia, de un acompañante a otro era transmitida la razón por la cual había tanto escándalo, por qué alguien se lamentaba y deambulaba con tanta vehemencia. Un hombre que recién se sentó a esperar a que revisaran a su allegado, debido a problemas del corazón, fue sometido también al cuchicheo sobre la mujer que había perdido la cordura junto a lo último de su dinero, sin advertir afectación alguna por ello. Al verla pasar se percató de algo que le fue sorprendente: la mujer de la tragedia no era una desconocida, en realidad vio frente a él a su propia madre.
Esto nos apunta hacia el aspecto demográfico de los usuarios de las máquinas tragamonedas en dos aspectos: en Hermosillo suelen ser comerciantes o profesionistas, pues las máquinas se juegan con cantidades de decenas a cientos de miles de pesos, respondiendo a los montos que puede gastar solo alguien que dispone cíclicamente de estas cantidades. También, las personas que las utilizan, suelen contar con personas en su cercanía que han sobrellevado las consecuencias de los altibajos sufridos junto con ellos, aunque a raíz de esto surjan problemáticas turbulencias. Nuestra entrevistada –no la comerciante del párrafo anterior– a pesar de confesar que goza de buena suerte, se mostró incómoda al preguntarle qué opinaban sus hijos de sus hábitos de juego, al parecer solo una de ellos tres comprendía a su madre, y no la juzgaba.
Equipamiento de juego (espacio, objetos y máquinas)
Un espacio amplio y cerrado, el frío del metal y el aire acondicionado mantienen el aire respirable, la disposición del mobiliario hace fácil conectar un área con otra, está todo cuidadosamente diseñado para aumentar el atractivo sonoro y visual para los usuarios, invitándolos a sentarse en los banquitos y probar su suerte haciendo rodar la palanca.
Roles, actividades e interacciones entre participantes
En este caso, los participantes frecuentes de las máquinas tragamonedas se reconocen unos a otros. Ya sean amigos o simples acompañantes, se identifican entre sí y saludan a los empleados con confianza, se forma un pequeño círculo social. Saben de entre ellos quienes han experimentado pérdidas grandes y quienes han obtenido grandes recompensas. Hablan comúnmente de estos temas, especulando sobre la verdad de la suerte.
Descripción de reglas de juego: fases hitos y marcadores (frases)
El marcador más importante es el “Jackpot” para denominar al premio mayor. Fuera de eso, las palabras son las comúnmente usadas en el léxico mexicano de las apuestas: alguien con mala suerte está salado. Las personas con buena suerte suelen ser frotadas (en el hombro, los brazos o la espalda usualmente) para contagiar a los otros de la esencia de la fortuna.
Apuestas: reglas, modo, monto y frecuencia
Las tragamonedas de los casinos suelen aceptar montos mucho mayores de apuesta que las máquinas empleadas en los sitios informales. Las ganancias y las pérdidas rondan desde el monto mínimo permisible por la institución, hasta las decenas y cientos de miles de pesos. Nuestra entrevistada confesó haber ganado premios de hasta doscientos mil.
Reflexión sobre la experiencia de los actores – eje azar
En el caso de nuestra entrevistada, ella admitió encontrar un compás para la suerte en la actitud de las personas. Si alguien demuestra una buena perspectiva y una disposición positiva, entonces atraerá a la fortuna; caso contrario de demostrar una actitud pesimista. Incluso habló de que su Dios era quien le daba suerte, pues creía que el trabajar en una secundaria y apoyar a los alumnos significaba que era una buena persona; y que por ende se le recompensaba.
Es muy común que las personas piensen que la suerte se gana a través de las acciones.
Aspectos no previstos de dinámica de juego
La gente comparte sus hábitos de juego en el lugar de trabajo, esparciendo el aspecto social de un espacio a otro, desdibujando las fronteras. En este caso la jefa felicitaba abiertamente a los demás empleados durante sus buenas rachas en el juego y habló con una lástima un tanto discreta de quienes pierden con frecuencia.
Esto resultó impactante para nosotras porque mientras en otras ocasiones no suele admitirse las prácticas de apuesta por pena o vergüenza de qué pueden pensar las otras personas, en este caso entre los mismos trabajadores se alentaban a jugar y parecían sentirse cómodos hablando de su experiencia. Por lo que podemos decir, que como las prácticas de su círculo social son igual a la señora que entrevistamos, es por eso que no veían algún problema, pero si sabes cómo son las dinámicas viéndolo desde afuera, comprendes los problemas que pueden surgir si normalizan o frecuentan estas prácticas.
Observaciones generales
La mujer entrevistada compartió sin trabas con nosotros su perspectiva. No solo comentando sobre su buena suerte autopercibida, sino mencionando también los problemas de salud que había adquirido durante sus largas jornadas de juego. Durante varios meses, desde la salida del trabajo ella iba al casino y se quedaba ahí hasta el cierre. Esto le ocasionó un desorden del sueño que le provocaba irritabilidad y malestares por la mañana, lo cual afectó a su vez su desempeño en lo laboral y la perjudicó al relacionarse con las personas que la rodean.
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La Importancia de las Competencias Interculturales en el Diseño Industrial
Introducción En un mundo globalizado, el diseño industrial juega un papel fundamental en la creación de productos que responden a las necesidades y valores de diversas culturas. Para lograrlo, los diseñadores deben desarrollar competencias interculturales que les permitan entender, respetar y adaptarse a diferentes contextos culturales. Este artículo explorará qué son las competencias interculturales, su importancia en el diseño industrial y cómo pueden aplicarse en la práctica.
¿Qué son las Competencias Interculturales? Las competencias interculturales son el conjunto de habilidades, actitudes y conocimientos que permiten a las personas interactuar de manera efectiva con individuos de diferentes contextos culturales. De acuerdo con la UNESCO, estas competencias incluyen la conciencia cultural, la empatía, la flexibilidad cognitiva y la capacidad de adaptación a diversas situaciones.
En el ámbito del diseño industrial, estas competencias ayudan a los diseñadores a comprender cómo los valores, tradiciones y prácticas culturales influyen en la percepción y el uso de los productos. No se trata solo de crear objetos funcionales, sino de diseñar experiencias significativas para distintos grupos de usuarios.
Elementos Clave de las Competencias Interculturales en el Diseño Industrial:
Conciencia cultural: Reconocer la propia cultura y cómo influye en la percepción del diseño.
Empatía: Comprender las necesidades y expectativas de usuarios de diferentes culturas.
Adaptabilidad: Ajustar los diseños según las preferencias culturales y normativas de cada región.
Resolución de conflictos: Abordar diferencias culturales en el desarrollo de productos.
Habilidades de comunicación: Trabajar con equipos multidisciplinarios e internacionales.
Curiosidad y apertura: Explorar nuevos materiales, técnicas y conceptos inspirados en diversas tradiciones.
Importancia de las Competencias Interculturales en el Diseño Industrial Las competencias interculturales son esenciales en el diseño industrial por diversas razones:
🌀 Diseño inclusivo: Permiten desarrollar productos que se adapten a diferentes necesidades culturales y sociales. 🌀 Expansión del mercado: Conocer otras culturas facilita la entrada a mercados internacionales. 🌀 Innovación: La diversidad de perspectivas fomenta la creatividad y nuevas soluciones de diseño. 🌀 Trabajo en equipo global: Facilita la colaboración en equipos multiculturales, algo cada vez más común en la industria.
Ejemplos de Aplicación en el Diseño Industrial
Diseño de mobiliario adaptado a distintas costumbres: En algunas culturas, se prefiere sentarse en el suelo, mientras que en otras se usan sillas altas.
Empaques con simbolismo cultural: Colores y formas que respetan significados culturales en el diseño de envases.
Uso de materiales autóctonos: Incorporación de técnicas artesanales de diferentes culturas en la fabricación de productos.
Tecnología adaptada a contextos específicos: Aparatos electrónicos diseñados para responder a las necesidades de comunidades sin acceso a electricidad constante.
Experiencia del usuario basada en valores culturales: Diseño de interfaces digitales que respeten patrones de lectura y navegación según la región.
Estrategias para Desarrollar Competencias Interculturales en el Diseño Industrial Si bien algunas personas tienen una predisposición natural para la interacción intercultural, estas competencias pueden desarrollarse con esfuerzo y dedicación. Aquí algunas estrategias útiles: 🔸 Aprender sobre otras culturas: Investigar sobre materiales, procesos y formas de uso de los productos en diferentes partes del mundo. 🔸 Viajar y experimentar nuevas culturas: Observar cómo las personas interactúan con los objetos en distintos entornos. 🔸 Practicar la escucha activa: Prestar atención a las necesidades de clientes y usuarios de diversas culturas. 🔸 Participar en programas de intercambio cultural y proyectos internacionales: Colaborar con diseñadores y artesanos de diferentes regiones. 🔸 Tomar cursos sobre diseño y comunicación intercultural: Existen numerosas formaciones en línea y presenciales para mejorar estas habilidades.
Retos y Barreras en la Comunicación Intercultural dentro del Diseño Industrial A pesar de sus beneficios, la integración de las competencias interculturales en el diseño industrial puede enfrentar obstáculos como:
Etnocentrismo: La creencia de que un estilo de diseño es superior a los demás.
Estereotipos y prejuicios: Ideas preconcebidas que pueden afectar la percepción de los productos y mercados.
Barreras lingüísticas y técnicas: Diferencias en la terminología del diseño y fabricación en distintos países.
Choque cultural en el trabajo en equipo: Adaptarse a diferentes estilos de comunicación y gestión en equipos multiculturales.
Diferencias en la percepción estética: Un diseño que es atractivo en una cultura puede no ser bien recibido en otra.
Conclusión Las competencias interculturales son fundamentales para el diseñador industrial moderno. Permiten desarrollar productos relevantes y adecuados para distintos entornos culturales, facilitando el éxito en mercados globales. La formación en estas habilidades no solo mejora la calidad del diseño, sino que también fomenta una sociedad más incluyente y colaborativa. Desarrollar estas competencias es clave para innovar, crear productos más accesibles y fortalecer la conexión entre el diseño y las necesidades culturales de los usuarios.
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C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO
Un evento che intende onorare un momento storico decisivo per l'evoluzione economico-sociale del nostro paese "...un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore della Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici" (Pasolini P.D., Memorie storiche della famiglia Ponti, Galeati, Imola 1876)

Il Comune di Solbiate Olona e la Commissione Biblioteca organizzano in collaborazione con il Gruppo Anziani Solbiatesi ...C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO... 23 Agosto 1823: inizia la storia di un avventura cotoniera che trasformerà la vita di un paese 21-22 ottobre 2023: Solbiate olona celebra il Bicentenario di fondazione del Cotonificio "Andrea Ponti" PROGRAMMA Sabato 21 Ottobre ore 16 presso il Centro Anziani di Solbiate Olona Inaugurazione della mostra documentaria allestita da Aldo Tronconi Presentazione del percorso narrativo "Storia di una industria e di un Paese" a cura di Ivan vaghi, Antonello Colombo, Annamaria Tomasini Domenica 22 Ottobre presso il Centro Socio-culturale di Solbiate Olona Vernissage della collettiva di pittori locali "Spazi e uomini di una industria cotoniera" Proiezione Video "Il Cotonificio di Solbiate 1823-2023" di Filippo D'Angelo con le interviste agli ex lavoratori ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA Domenica 22 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 da Lunedì 23 a Venerdì 26 ottobre dalle ore 15:00 alle ore 18:00 Sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 NOTE Il 23 agosto 1823 è una data importante per Solbiate Olona: "Si è principiato a lavorare il Cottone a Solbiate" scriveva il contabile della sede di Gallarate del Cotonificio di Solbiate. L'opificio sorse sull'area dei due mulini ad opera di Andrea Ponti, già industriale a Gallarate. La fabbrica occupò sin dall'inizio 153 operai di cui 12 donne. Ben presto la filatura si sviluppò: Cesare Cantù in "Illustrazione italiana del Lombardo-Veneto" del 1854 all'art. Solbiate Olona scrive: "Rimarchevole è la filatura della ditta Ponti, la più vasta che esista in lombardia e che occupa oltre 400 persone. Essa è illuminata a gas e contiene molti telai meccanici ed una vasta tintoria". Nel 1890 per interessamento di Andrea Ponti, la popolazione aumentata a 620 abitanti ebbe i primi servizi sociali: l'asilo e la scuola elementare fino alla terza classe. La lenta trasformazione del paese da eminentemente agricolo ad agricolo-industriale continuò. La popolazione aumentò sensibilmente tanto che nel 1913 a Solbiate gli abitanti erano 2350. Nel 2014 alla guida del Cotonificio ci furono uomini di grande valore come Federico ed Alfredo Tobler che sostituirono ettore Ponti, divenuto Senatore del regno: già da quel periodo i prodotti marca Gallo furono molto apprezzati. "In occasione del Centenario del Cotonificio fu iniziata la costruzione delle case operaie e donato al Comune il terreno per un nuovo e più grande Cimitero. Fu l'inizio di un periodo d'oro per il paese che, unico nella zona, aveva strade asfaltate, un centro sportivo ricreativo (il dopo-lavoro) con campi da tennis, gioco delle bocce, pista per corse, sala da ballo". (tratto da "Socio-Storia di Solbiate Olona", a cura delle insegnanti Sandra Sartori Colombo e Gianna Limido Bellancini delle classi 3^B e 3^C, Anno scolastico 1975/76)

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