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Pieve Ligure di Maura Mantellino: un racconto che celebra tradizioni e paesaggi liguri
Un viaggio attraverso il tempo e la bellezza del borgo ligure narrato da Maura Mantellino
Un viaggio attraverso il tempo e la bellezza del borgo ligure narrato da Maura Mantellino. “Pieve Ligure” è un racconto di Maura Mantellino che ci trasporta in un piccolo borgo ligure situato tra mare e collina, con una narrazione che intreccia storia, tradizioni e paesaggi incantevoli. Attraverso una prosa delicata e descrittiva, l’autrice ci conduce alla scoperta di una comunità radicata nelle…
#agricoltura tradizionale#Alessandria today#Borghi italiani#borghi liguri#chiesetta Santa Croce#cultura dell’ulivo#Cultura italiana#Google News#Identità locale#italianewsmedia.com#Liguria cultura locale#Liguria paesaggi#Liguria terrazzamenti#luoghi storici Liguria#Maura Mantellino#muretti a secco#narrativa di paesaggio#narrativa di tradizione#narrativa italiana#Narrativa storica#natura Liguria#paesaggi Liguri#paesaggi mediterranei#Patrimonio culturale italiano#Pier Carlo Lava#Pieve Ligure racconto#pievesi tradizioni#Racconti di viaggio#racconto identità culturale.#racconto Maura Mantellino
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IN ECUADOR SCONFITTA LA SICCITÀ GRAZIE ALL’ANTICA ECOIDROLOGIA INDIGENA
Catacocha, una piccola città nel sud dell’Ecuador, ha risolto il problema della siccità utilizzando un antico sistema di raccolta dell’acqua piovana di epoca Palta, gli indigeni dell’era preincaica. Situata in una provincia arida con piogge limitate ai mesi di gennaio e febbraio, negli anni recenti Catacocha ha affrontato ulteriori difficoltà a causa dei cambiamenti climatici. La svolta è avvenuta grazie a Galo Ramón, uno storico locale, che ha riscoperto e implementato questo sistema idrico tradizionale.
Nel 2005 la comunità ha ricreato il sistema di lagune artificiali sul Cerro Pisaca, imitando le 250 lagune che i Palta costruirono oltre mille anni fa. Questo metodo ha permesso di stoccare l’acqua piovana, garantendo risorse idriche sufficienti per agricoltura e allevamento per tutto l’anno. Ramón ha scoperto il sistema indigeno durante una ricerca su documenti del 1680 riguardanti una disputa fondiaria tra Coyana e Catacocha. Le lagune dei Palta, descritte in questi documenti, sfruttavano la permeabilità del terreno e la “linea del verde” visibile nei periodi secchi per individuare le falde acquifere. La Fundación Comunidec, guidata da Ramón, ha aiutato la comunità a riabilitare le due lagune principali e a costruirne altre 248 in cinque anni. Queste lagune non solo raccolgono l’acqua piovana ma la gestiscono attraverso piccoli muri di contenimento per ricaricare le falde acquifere.
Il successo del sistema ha portato l’UNESCO a includere l’area nella lista dei siti dimostrativi di ecoidrologia nel 2018, evidenziando la capacità delle lagune più vicine al Cerro Pisaca di stoccare fino a 182.482 metri cubi di acqua.
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Fonte: Fundacion Comunidec; Unesco; Mongobay; foto di Pexels
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Ho incontrato Giuseppe durante un evento universitario a Catania. Imprenditore agricolo con una visione dell' "Agricoltura" differente dal tradizionale contadino. Ha sempre sottolineato che per lui l'agricoltura non è solo "produrre e vendere", ma creare e regalare emozioni. Proprio per questo ha dato vita a un progetto fuori dal comune, creando campi di esperienze con tulipani, girasoli, lavanda e zucche, il tutto abbinato ad opere d'arte.
Oggi ho visitato uno di questi campi e alla fine ho trovato delle "antiche scrivanie" a disposizione per scrivere lettere.
Prima di consentirci l'accesso al campo, ha chiarito che erano state posizionate lì per rappresentare un momento privato con noi stessi.
"Deve valere la gioia, non la pena", ha detto.
Così, alla fine della mia visita, mi sono seduta a quella scrivania e ho lasciato che il mio cuore guidasse la penna, lasciando scorrere non solo parole ma anche lacrime. Scrivere mi sta aiutando molto: mi libera da pesi che non posso condividere con gli altri e mi permette di mettere su carta ciò che penso davvero, concretizzando ciò che mi ferisce e ciò che mi fa stare bene.
Scrivere è una forma di salvezza, almeno per me. Mi sono promessa di raggiungere molti obiettivi, ma il primo e più importante è imparare ad amarmi di più.
Grazie Giuseppe, perché oggi ho percorso 300 km per raccogliere tulipani, ma oltre quelli, sono tornata a casa con la consapevolezza di aver aiutato la mia anima a ritrovarsi almeno un po' di più .
Mi vorrò bene ✨🌷
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60Ml. Bio Siero Con Acido Ialuronico Puro a 3 Pesi Molecolari+Vitamina C -Noti A
SOLO I MIGLIORI INGREDIENTI - Abbiamo analizzato tutti gli studi scientifici disponibili sull'acido ialuronico per RIFORMULARE IL nostro prodotto. A differenza della maggior parte dei sieri HA, questo innovativo prodotto ha un elevato dosaggio di acido ialuronico a basso, medio e alto peso molecolare, per arrivare non solo in superficie, ma penetrare in profondità nella tua pelle. Si assorbe subito per un’azione SUPER idratante e rimpolpante immediata. LA CONFEZIONE PUO' VARIARE LEGGERMENTE
RISULTATI IMMEDIATI - il siero HA3 è la miglior scelta tra i prodotti viso donna e uomo. Già con poche applicazioni rinfresca la pelle danneggiata, invecchiata, secca e dall'aspetto stanco. Come il siero alla vitamina c, grazie al carico di antiossidanti, il Florence bio siero viso protegge dai radicali liberi e combatte le macchie, rendendo la pelle luminosa e giovanile. Profumazione floreale (a base di oli essenziali naturali senza allergeni), con sfumature di mandorla, gelsomino e tuberosa.
LA DIFFERENZA: PRODOTTO DI BELLEZZA BIOLOGICO E VEGANO MADE IN ITALY, CERTIFICATO AIAB ECOBIOCOSMESI -La formula di Florence bio Siero viso HA3 è SENZA parabeni, solfati, microplastiche e cruelty-free (mai testato sugli animali). Efficacia delicata e testata: test dermatologici confermano che il nostro siero è perfettamente compatibile anche con la pelle sensibile. Un siero all'acido ialuronico viso, collo e décolleté è perfetto da abbinare ad un siero vitamina c, per un risultato eccezionale
RICCO DI ANTIOSSIDANTI PER UNA PELLE BELLA E DALL'ASPETTO GIOVANE - Grazie agli antiossidanti che contiene, il nostro siero viso protegge dai radicali liberi, rendendo la pelle luminosa e giovanile. La delicata profumazione floreale a base di oli essenziali naturali - senza allergeni e approvata dai disciplinari bio - con enigmatiche sfumature di mandorla, gelsomino e tuberosa, tende a sparire dolcemente all’applicazione.
IL MIGLIOR SIERO ALL' ACIDO IALURONICO, GARANTITO - grazie alla qualità delle materie prime da Agricoltura Biologica italiana, tutti i nostri prodotti hanno ottenuto la certificazione AIAB. La tua soddisfazione è il nostro massimo interesse. Per questo, ci impegniamo per offrirti prodotti eccellenti. Siamo così sicuri che adorerai il siero viso, che possiamo offrirti una garanzia di rimborso immediato. Puoi provarlo senza rischi già oggi.
Descrizione prodotto
LA FILOSOFIA DI FLORENCE ORGANICS BIOCOSMESI
Siamo lieti di poter condividere con te il nostro obiettivo: prodotti Bio ad alta performance, nel rispetto della nostra pelle e della pelle del pianeta che ci ospita.
La parola chiave di questi anni è stata: Evoluzione. Il mondo ha chiesto di piu' alla nostra resistenza, alle nostre energie e alla nostra pelle, e noi di Florence abbiamo accettato la sfida. Abbiamo riformulato il nostro tradizionale siero HA potenziandone l'efficacia e rendendo l'esperienza di utilizzo ancora piu' piacevole, con una delicatissima sfumatura floreale - ottenuta da olii essenziali e priva di allergeni.
La pelle è il nostro organo più esteso, un meraviglioso tessuto a strati. Come prendercene cura? La vera chiave per ottenere un risultato pieno e luminoso è giungere in profondità. Nel nostro nuovo Siero HA3 abbiamo perfettamente bilanciato 3 diversi pesi molecolari di Acido Ialuronico, in grado di raggiungere tutti gli strati. Riscopri il piacere di una pelle liscia e piena, piacevole da toccare e bellissima da vedere.
L’acido ialuronico rende la pelle compatta e piena. Cosa lo rende speciale? Le sue molecole si combinano con l’acqua corporea e riempiono gli spazi tra le cellule. Il risultato? Vediamolo su due livelli: dentro è una idratazione a lunga tenuta e tessuti più resistenti, fuori è pelle rimpolpata, liscia e turgida. La Natura crea la soluzione: Florence la rende accessibile.
DIECI MOTIVI PER CUI SCEGLIERE IL NOSTRO NUOVO SIERO HA3 AI 3 ACIDI IALURONICI:
1. perché accontentarsi di uno? abbiamo inserito 3 diversi pesi molecolari, ALTO, MEDIO BASSO, in grado di raggiungere tutti gli strati;
2. aiuta a ripristinarle aiuta le quote di acido ialuronico che perdiamo ogni giorno;
3. idoneo alle esigenze della pelle maschile e femminile: per tutti una pelle sana e giovane;
4. non solo idratazione! l’elenco degli ingredienti prevede anche preziosi antiossidanti;
5. rinfresca immediatamente la pelle secca e dall'aspetto stanco;
6. la combinazione dei tre pesi molecolari di acido ialuronico restituisce ad ogni strato della pelle la giusta idratazione ed elasticità;
7. l’applicazione semplicissima rende il momento della cura una preziosa coccola per te;
8. il risultato è una pelle sana e idrata dentro, luminosa e giovanile fuori, e protetta su tutti i versanti;
9. la sensazione della pelle ridensificata e turgida, morbida e liscia;
10. prodotto Vegano, non testato sugli animali.
La luminosità della nostra pelle parla di noi. Oggi non dobbiamo più scegliere tra salute e bellezza. Con il Siero HA3 Florence i tessuti si rivitalizzano e ritrovano funzionalità, e riscoprono in modo naturale l’effetto luminoso e pieno della giovinezza.
Il nostro siero all'acido ialuronico è il risultato di una lunga ricerca, che ha preso in esame tutti gli studi scientifici disponibili sull’utilizzo di questo prezioso principio, e lo ha riformulato per una efficacia MAI vista.
Formato conveniente: rappresenta una soluzione per le più svariate esigenze della pelle di tutti i membri della famiglia, ed è privo di effetti collaterali –ad esclusione di rarissimi casi di specifica intolleranza. Esegui una prova di compatibilità 24 ore prima del suo utilizzo.
Manifatturato e confezionato in Italia, il nostro Siero HA3 è prodotto con ingredienti di qualità noti per le loro proprietà Antietà e può essere utilizzato su Viso, Contorno occhi, Collo e Décolleté. PRINCIPALI INGREDIENTI ATTIVI:
1. Aloe Barbadensis Leaf juice*: succo ricavato dalla spremitura a freddo delle foglie di Aloe Vera. Migliora l'idratazione cutanea, è lenitivo, e vanta proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti.
2. Hyaluronic Acid: è una delle sostanze chiave della pelle, simbolo di giovinezza, turgore, elasticità, compattezza, turgore, freschezza. Con l’età diminuisce e occorre integrare le sue quote anche dall’esterno.
3. Sodium Hyaluronate: è il sale sodico dell'acido ialuronico. Prezioso nel trattenere le molecole d’acqua, migliora la funzionalità dei tessuti e la freschezza della pelle, quindi la sua bellezza.
4. Hydrolyzed Hyaluronic Acid: è un derivato dell’acido ialuronico. Dal basso peso molecolare, penetra in profondità e stimola il collagene, migliorando compattezza ed elasticità cutanea.
5. Sodium Ascorbyl Phosphate: è un derivato idrosolubile naturale della vitamina C. Neutralizza i radicali liberi e protegge la pelle dalle rughe e dall'invecchiamento precoce.
6. Panthenol: noto come provitamina B5, utilizzato nei processi di rigenerazione cellulare della pelle. Ha proprietà idratanti, leviganti, antinfiammatorie e rigeneranti.
7. Hamamelis Virginiana Extract*: noto come Estratto di foglie di Hamamelis. Ha proprietà astringenti, antiossidanti, antibatteriche. Aiuta la pelle con irritazione o arrossamento a ridurre l’infiammazione.
8. Centaurea Cyanus Flower Water: si tratta dell’acqua di fiordaliso, bellissimo fiore blu. Ha proprietà perfette per la pelle: antinfiammatorio, astringente, lenitivo.
9. Tamarindus Indica Seed Polysaccharide: noto come tamarindo. Ha proprietà purificanti, rinfrescanti ed idratanti. Amato per il suo effetto riempitivo e rassodante, perfetto in presenza di piccole impurità o tendenza acneica.
10. Niacinamide: è una forma di vitamina B-3 (Niacina). Migliora il tono della pelle irregolare, riduce le linee sottili delle rughe, chiude i pori dilatati e rafforza le superfici indebolite.
*ingredienti provenienti da agricoltura biologica
60ml. BIO Siero Viso all’Acido Ialuronico Puro a Basso, Medio e Alto peso Molecolare - Biologico e Vegano- Anche per Dermaroller. Made in Italy
ISTRUZIONI PER L'USO
4 Semplici passi per usare il nostro siero
La pelle è il nostro vestito per sempre. Nasce con noi, cresce, e meravigliosamente si rinnova. Prendersi cura della superficie da un risultato superficiale! Per giungere in profondità, abbiamo scelto l’agente in grado di dare le migliori performance di idratazione: l’acido ialuronico, inserendo e bilanciano perfettamente 3 pesi molecolari per una azione efficace su tutti gli strati della pelle.
Una raccomandazione: vista la concentrazione dei principi attivi, ti consigliamo di applicare dapprima 4-5 gocce, e attendere qualche secondo per il totale assorbimento.
A questo punto, se la tua pelle lo richiedesse, potrai applicarne anche qualche goccia extra:
potrai così godere della sensazione di pelle dissetata a sazietà senza la sensazione di appiccicoso.
Step 1 - DETERSIONE
Lava il viso, o la parte su cui desideri applicare il Siero, con acqua fredda o appena tiepida, e asciuga tamponando; in alternativa, per una detersione delicata ed efficace, usa latte detergente e tonico.
Agita la boccetta prima dell'uso. Ora applica una piccola quantità di siero direttamente sulle zone interessate o facendo cadere alcune gocce sul palmo della mano
Step 2 - QUANTO ME NE OCCORRE?
QUANTITÀ: 4 o 5 gocce di siero in genere sono sufficienti, per il viso di una donna. Per un uomo è verosimile che la richiesta sia un po’ superiore, anche se questo va comunque rapportato al fatto che la pelle sia secca/mista/grassa, e alle condizioni complessive dell'idratazione corporea all'atto della "messa in posa" del siero.
Se desideri curarti anche di collo e décolleté, è consigliato applicare una nuova porzione equivalente.
Step 3 - MODALITA’ DI APPLICAZIONE
Picchietta il Siero sul viso, collo e qualsiasi parte del corpo che si desideri ringiovanire. Ti consigliamo di alternare il picchiettio ad un leggero massaggio per perfezionare l’assorbimento. Non appena sarà assorbito, se opportuno applica la tua Crema.
Come capire se ti occorre una crema idratante? Talvolta capita di sentire una sensazione di pelle che tira: quello è il segnale che l'assorbimento negli strati profondi sta riempiendo i tessuti di nuova idratazione, e superficialmente ecco che la tensione si esprime così. In questo caso un nuovo apporto di idratazione con una crema idratante, (che normalmente è consigliato) è sicuramente indicato.
Step 4 - FREQUENZA
Al fine di garantire livelli ottimali di idratazione per tutto l'arco della giornata, ti consigliamo di applicare il Siero al mattino e prima di andare a dormire.
Questo prodotto può essere utilizzato quotidianamente e come base per il trucco. Si può applicare in piena sicurezza sul contorno occhi, avendo cura di evitare il contatto diretto con l’occhio.
Il Siero non è fotosensibilizzante, ma non avendo un filtro solare, questo andrà applicato a parte, seguendo questa sequenza: siero, crema idratante, crema con filtro solare.
DETERSIONE
QUANTO ME NE OCCORRE?
MODALITA’ DI APPLICAZIONE
FREQUENZA
La differenza del nostro siero
La differenza del Siero Florence
Cosa attrae fino a 1.000 volte il suo peso in acqua? Lo sappiamo! L’acido ialuronico. Ma la vera domanda è: se la pelle è fatta strati, come giungere in profondità? Con molecole di dimensioni adeguate al tipo tessuto. I pesi molecolari alto, medio e basso portano rinforzi dove serve, per un risultato di grande compattezza dentro, e liscia tonicità giovanile fuori. Florence sceglie la massima concentrazione consentita, per un risultato che potenzia la struttura e migliora l’estetica.
Alto peso molecolare: pelle liscia
L’epidermide è la nostra barriera: la vogliamo morbida e liscia, ma senza rinunciare al suo ruolo di difesa! Come aggirare la sua rigidità? Con l’acido ialuronico ad alto peso molecolare (tra i 1800 e i 3000 kilo Dalton): il suo effetto tensore promuove la funzione protettiva per la pelle, consentendole di trattenere acqua, per restare turgida e pomposa.
Medio peso molecolare: pelle compattezza
Tra il dire e il fare c’è di mezzo … il medio peso molecolare. Grazie alle sue particelle tra i 1.000.000 a 1.800.000 Dalton) possiamo operare sulla ritenzione di acqua negli strati medio/superficiali dell’epidermide. E’ in grado di stimolare collagene ed elastina: anche le strutture intermedie sono rimpolpate, per un effetto a tutto tondo.
Basso peso molecolare: pelle ringiovanita
Sfida: arrivare agli strati più interni della pelle (derma). Fatto: abbiamo inserito nella formula l’acido ialuronico a basso peso molecolare (tra i 10 e i 1000 kilo Dalton). Le sue particelle sono piccole e arrivano dove le altre si incagliano. In questo modo possiamo nutrire la struttura dall’interno e garantire un sostegno tutto naturale all’epidermide, per un effetto di reale tono e compattezza.
Bio con Cert AIAB ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Vegano ✓ ✓ ✓ ✓ No parabeni e Nickel ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Cruelty free ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Ingredienti attivi Acido Ialuronico, Vit. C, B3, E L'Olio di ricino puro è ricco di acidi grassi e vitamine Acido Ialuronico, Olio di Mandorle dolci, karité Acido Ialuronico, Vit C, B3, E, Ceramidi, jojoba Bava di lumaca 65%, Acido Ialuronico, Vit C ed E Azione Idratante, uniformante, antiossidante, antimacchia Stimola e rafforza ciglia, sopracciglia, capelli, unghie, pelle Struccante viso e occhi, rigenerante Idratante, agenti antirughe, rimpolpante Idratante, nutriente, antimacchia, levigante Made in Italy ✓ Packaged in Italy ✓ ✓ ✓ Formato 60 ml 100 ml 250 ml 100 ml 100 ml
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“La scuola della Terra”
Noi di Vortici.it lo sapete benissimo, siamo da sempre, molto attenti ai temi ambientali ed ecosostenibili. Questa volta scegliamo di parlarvi di un progetto davvero particolare, “La scuola della Terra”, grazie a questo contributo approfondito curato dall'ufficio stampa AIDR(Fondazione Italian Digital Revolution). “La scuola della Terra”: le nuove esigenze dell’Agrifood nel progetto di FCI Il progetto “La scuola della Terra” (+info al link) nasce da un’idea della Presidente della Fondazione Creativi Italiani Vanna Fadini. In un contesto mutevole, dove il settore Agrifood sta subendo veloci e notevoli cambiamenti, vi è la necessità di salvaguardare l’ambiente naturale e antropico attraverso il perseguimento della strategia della Sostenibilità e di quella della Economia Circolare. Sempre più giovani aspirano a vivere e lavorare in un contesto naturale ed equilibrato, rifuggendo dai modelli sociali, economici, abitativi delle città e perseguendo uno stile di vita più ambientalmente sostenibile. Con l’’introduzione di avanzate tecnologie in campo digitale, biologico e nanotecnologico nelle strutture produttive dell’agricoltura e della trasformazione alimentare dei prodotti agricoli si possono incrementare sensibilmente l’efficienza dei processi produttivi, la qualità del loro output e di ridurre l’utilizzo di risorse materiali ed energetiche anche attraverso azioni di riciclo e riuso (Agricoltura Rinnovabile). In particolare, le nuove tecnologie consentono anche di mantenere in vita specie antiche, diversificando così la gamma dei prodotti offerti al consumatore, personalizzati e con un significativo contenuto emozionale, al posto dei prodotti standardizzati dell’Agrifood di massa.
Agrifood Evoluzione del modello strategico e operativo del “farmer” I fattori di cambiamento sopra descritti determinano rilevanti impatti sul settore Agrifood e sulla figura del “farmer” che deve possedere le competenze e le capacità per gestire un articolato e complesso processo, dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare fino alla commercializzazione, alla distribuzione e al recupero/riciclo, che coinvolge una molteplicità di aspetti (tecnologici, in particolare Internet per e-commerce, economici, finanziari, commerciali e di marketing) in un campo dove la disintermediazione sta aumentando in misura rilevante. Oggi al “farmer” si richiede di uscire dal modello imprenditoriale tradizionale focalizzato sul “sapere fare efficientemente buoni prodotti”, delegando ad altri operatori di business le funzioni non produttive (in particolare quelle commerciali e distributive). Il “farmer” deve possedere un rilevante patrimonio di conoscenze in una molteplicità di campi tecnico - scientifico, manageriale, organizzativo e di marketing. La Scuola della Terra “Entro il 2030 accertarsi che tutte le persone abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la Natura” ONU Agenda 2030, traguardo 12.8. Rispetto alle esigenze ipotizzate sull’evoluzione del settore Agrifood, la Fondazione Creativi Italiani, ha inteso portare un originale contributo al loro soddisfacimento attraverso la progettazione di un’innovativa struttura per l’enpowerment delle conoscenze e dell’organizzazione, denominata “Scuola della Terra”. La sua missione generale punta a contribuire all’innovazione e alla qualificazione delle strutture produttive del settore Agrifood, sia in Italia, sia nei Paesi del bacino del Mediterraneo, attraverso attività di formazione, trasferimento tecnologico per l’innovazione dei processi produttivi e dei prodotti funzionali al benessere e alla salute e supporto alla creazione di start-up avanzate basate su conoscenze tecnico-scientifiche. Si vuole così contribuire al reinserimento nelle attività del settore Agrifood di lavoratori espulsi dalle imprese dell’industria e dei servizi e favorire soprattutto tra gli studenti della scuola primaria e secondaria, la crescita di una cultura della terra, dell’ambiente e dell’alimentazione, improntata alla sostenibilità e alla cura della salute, nella prospettiva della Cittadinanza Attiva. “La Scuola della Terra” si configura come un importante agente per la Transizione Ecologica e la Transizione Digitale, obiettivi dell’attuale Governo nazionale e del PNRR, contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico del settore Agrifood nei territori di interesse, nella prospettiva della Sostenibilità e dell’Economia Circolare. I fondi europei per il settore agroalimentare sono i più dotati e rafforzati con ulteriori fondi europei di prossima generazione. Inoltre, i fondi sono ricevuti dal quadro della politica agricola comune finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per fornire un intervento adeguato, secondo le esigenze di ogni regione dell’UE. La trasformazione agroalimentare deve seguire la tabella di marcia del Green Deal dell’UE che mette in campo 50 iniziative, tra cui due strategie centrali: la “Strategia dalla fattoria alla forchetta” e la “Strategia della biodiversità”, sfide che il settore agroalimentare dovrà raggiungere per la sua transizione verso la sostenibilità, la digitalizzazione e, infine, la ripresa economica del settore. La proposta della “Scuola della Terra” si inserisce in toto nel quadro programmatico dell’EUROPEAN GREEN DEAL (https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en) in particolare per quanto riguarda lo sviluppo del vettore FARM TO FORK STRATEGY (https://ec.europa.eu/food/horizontal-topics/farm-fork-strategy_en ). Formazione Le iniziative di Formazione rivolte a livello nazionale e del Bacino del Mediterraneo saranno indirizzate prioritariamente a tre categorie di soggetti: a) Donne e giovani che intendono operare nel settore Agrifood; b) Soggetti già attivi nel settore Agrifood; c) Lavoratori che, espulsi da imprese dei settori dell’industria e dei servizi, intendono acquisire professionalità per il settore Agrifood in vista di un loro reinserimento nel mondo del lavoro. Nel caso a) si ipotizza, preliminarmente, la realizzazione di un Master per la formazione imprenditoriale verso il nuovo modello di “farmer”, indirizzato a coloro che intendono avviare aziende nel settore Agrifood, basato su una didattica di tipo innovativo, che impiega metodologie integrate di “gaming” e “flipped learning”. Si intende così fornire conoscenze fattuali e metodologiche per affrontare le molteplici problematiche dell’avvio di una iniziativa imprenditoriale, in generale, adottando un approccio multidisciplinare e sistemico. A conclusione del processo formativo, gli studenti hanno la possibilità di utilizzare le conoscenze ricevute per la simulazione dell’avvio di una iniziativa imprenditoriale con l’incontro e il confronto con realtà imprenditoriali di successo a scala nazionale. Si intende inoltre organizzare corsi specialistici indirizzati alla formazione di nuove figure professionali quali operatori di agrowellness, agricoltori didattici, agroecologi. Nel caso b) si ipotizza la realizzazione per operatori del settore Agrifood, di corsi brevi intensivi su tematiche specialistiche relative alle attività del settore (dagli aspetti tecnologico-produttivi a quelli manageriali e commerciali). Nel caso c) si ipotizza la progettazione e la realizzazione di corsi brevi destinati a lavoratori che, usciti da imprese e organizzazioni di settori dell’industria e dei servizi, intendono riconvertire e specializzare la propria professionalità su tematiche nel settore Agrifood. Le professionalità esistenti di primario interesse perché più rispondenti alle esigenze del settore Agrifood sono quelle legate ad aspetti tecnologici, manageriali, logistici, commerciali e di marketing. La Fondazione ipotizza di rivolgersi prioritariamente, ma non esclusivamente, agli studenti delle scuole primaria e secondaria con l’obiettivo di suscitare il loro interesse riguardo l’agricoltura e circa le problematiche dell’Ambiente, della Sostenibilità e della Circolarità. A tal fine si ipotizza, tra l’altro, la costituzione di una “farm” didattica, ossia la simulazione di un’azienda agricola, strutturata in “laboratori” con una varietà di strumenti (seminari, dimostrazioni, video ecc..). In questo modo si trasferisce la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile nonché la conoscenza delle caratteristiche degli alimenti e dei loro rapporti, potenzialmente negativi o positivi, con la salute. Le attività di sensibilizzazione si avvalgono anche di una struttura multimediale per la presentazione delle specifiche caratteristiche del settore Agrifood.
FCI Competenze globali e SDGs "La Scuola della Terra" intende sviluppare competenze di livello globale in relazione alle strategie dell’ONU e degli obiettivi 2030 ( SDGs ) attraverso seminari e workshops, ispirandosi all’imperatore illuminato Adriano che ha portato fino ai limiti dell’impero la sua visione olistica della Bellezza e del Benessere. Obiettivo: “fornire agli studenti le abilità per soddisfare le mutevoli e continue richieste della vita, del lavoro e dell'apprendimento; per essere attivi e reattivi nelle loro comunità; per comprendere prospettive diverse; e per agire su questioni di importanza globale”. Con alcune variazioni tra le REGIONI MONDIALI e i territori, le attitudini, le abilità e le conoscenze necessarie per i cittadini del 21° secolo includono: pensiero critico e risoluzione dei problemi, collaborazione, innovazione, creatività e imprenditorialità, imparare a imparare/consapevolezza di sé e auto direzione, comunicazione, cittadinanza globale e sostenibilità. Queste competenze globali supportano l’SDG 4.7 (Cittadinanza globale e sviluppo sostenibile) così come la componente educativa di tutti gli altri 16 SDG. La terra e l’arte Tra le iniziative di formazione e culturali in generale si annoverano master e/o corsi di formazione permanente aventi per tema: la formazione specialistica in arte e architettura dei giardini, il green design, i nuovi materiali ecosostenibili per la moda e per la progettazione artistica per l’impresa, l’ecosistema e la sua sostenibilità alla luce delle nuove direttive EU, Corsi di eccellenza e di specializzazione nel campo delle arti visive (Arte e ambiente, progettazione artistica per il territorio, arredo urbano). Speciali giornate di studio e convegni sulla storia del territorio saranno realizzati anche in collaborazione con istituti di ricerca italiani e stranieri, come pure seminari brevi o eventi aperti a un pubblico ampio sui temi dell’agricoltura sostenibile, della nutrizione, dell’agricoltura biologica e biodinamica, della Terra in generale, della sua storia e dei suoi prodotti. Si prevede inoltre la realizzazione di mostre d’arte indirizzate a un pubblico di esperti, ma fruibili anche dal grande pubblico, legate alla mission della Scuola della Terra sui temi del paesaggio, del vedutismo, e, più in generale, sul tema attuale dell’ecosostenibilità, del rapporto tra artista contemporaneo e natura – nella sua accezione più ampia - all’interno delle ultime tendenze delle arti visive, sulla cultura dei materiali no - toxic, e sull’uso delle tinture e dei pigmenti naturali nella produzione artistica contemporanea. Promozione della creazione di Start - Up Sinergicamente alle attività di Formazione, di Produzione - Allevamento e di Trasferimento Tecnologico si intende attivare un insieme di strumenti per supportare coloro, in particolare donne e giovani, che sono motivati a costituire una impresa nel campo della produzione agricola. Si tratta sia di attivare fondi per l’investimento e lo sviluppo (in particolare per la specificazione della “business idea” e la sua introduzione nel mercato), sia di mettere a disposizione dei nuovi potenziali imprenditori capacità tecniche e manageriali, soprattutto per la definizione del modello di business e la sua implementazione. In questo contesto si intende ricorrere per il tutoring dei potenziali imprenditori anche a personale con adeguate competenze professionali, uscito dal mercato del lavoro per effetto della crisi economica. Operativamente si ipotizza la costituzione di una “task-force” comprendente esperti di innovazione tecnologica e business development in connessione con un network di operatori tecnico - scientifici e finanziari. Scopri la nostra rubrica Ambiente Immagine di copertina e altre immagini: AIDR Read the full article
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Distretti rurali regionali: il distretto del Chianti
I distretti rurali sono aree geografiche caratterizzate da un'economia agricola integrata e diversificata. Questi distretti favoriscono lo sviluppo locale attraverso la promozione di imprese agricole, artigianali e di servizi legati al territorio. Essi mirano a creare sinergie tra agricoltura, ambiente, cultura e turismo, sfruttando le risorse naturali e culturali della regione. I distretti rurali spesso promuovono pratiche sostenibili e valorizzano la produzione locale, contribuendo così alla sicurezza alimentare e alla coesione sociale nelle comunità rurali. Questi sono motori vitali per l'economia rurale, promuovendo la crescita e il benessere nelle aree meno sviluppate. Uno dei distretti rurali più rinomati del nostro Paese è quello del Chianti, prodotto icona del Made in Italy. Chianti: eccellenza enologica toscana Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay Il Chianti è un vino rosso iconico della Toscana, noto per il suo carattere vibrante e complesso. Prodotta principalmente con uve Sangiovese, questa prelibatezza enologica incanta i palati con note fruttate e speziate. Le colline ondulate del Chianti, tra Firenze e Siena, sono il territorio perfetto per la sua coltivazione, offrendo un equilibrio unico di clima e suoli. Celebrato per secoli, il Chianti rappresenta l'arte e la passione della tradizione vinicola toscana, continuando a deliziare gli intenditori di vino in tutto il mondo con il suo gusto distintivo e avvolgente. Le uve Sangiovese Le uve Sangiovese sono il cuore e l'anima non solo del Chianti ma anche di molti altri dei grandi vini rossi della Toscana come il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano. Queste pregiate uve hanno caratteristiche uniche nel loro genere: - Aromi e sapori: le uve Sangiovese producono vini con un'ampia gamma di aromi e sapori, che possono includere note di frutti rossi come ciliegie e fragole, accenti floreali e sottili sfumature speziate e terrose. - Acidità: questa varietà è nota per la sua acidità vivace, che conferisce ai vini una freschezza e una vivacità distintive. L'acidità ben bilanciata aiuta a dare struttura e longevità ai vini. - Struttura tannica: i vini prodotti con uve Sangiovese tendono ad avere una buona struttura tannica, sebbene non siano solitamente così potenti come alcuni altri vini rossi. I tannini contribuiscono alla sensazione in bocca e alla capacità di invecchiamento dei vini. - Versatilità: le uve Sangiovese possono essere vinificate in una varietà di stili, che vanno dai vini freschi e fruttati a quelli più complessi e strutturati. Questa versatilità consente ai produttori di creare una vasta gamma di vini che riflettono le diverse caratteristiche del territorio e lo stile di vinificazione. Un nome più sapori Il Chianti è suddiviso in diverse categorie, ognuna con le proprie specifiche normative e caratteristiche: - Chianti Classico: è il cuore tradizionale della regione del Chianti, caratterizzato dal simbolo del Gallo Nero sulle etichette. Deve essere prodotto nella zona del Chianti Classico, che comprende parti delle province di Firenze e Siena. - Chianti: è la categoria più ampia e può provenire da una vasta area che circonda quella del Chianti Classico. - Chianti Superiore: la designazione è riservata ai vini che provengono da un'area specifica all'interno della regione del Chianti e che hanno un tasso alcolico leggermente più elevato rispetto al Chianti tradizionale. - Chianti Rufina: è un sottotipo di Chianti che proviene da una zona specifica nella provincia di Firenze, nota come Rufina. - Chianti Colli Senesi: un altro sottotipo di Chianti provieniente dalla zona dei Colli Senesi, nella provincia di Siena. In copertina foto di Dieter Ludwig Scharnagl da Pixabay Read the full article
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Vinitaly: la Sicilia presente con 139 cantine
Vinitaly: la Sicilia presente con 139 cantine Identità, vitigni, territori e il sapere dell'uomo. È questa la formula vincente con la quale il vino siciliano sbarca al Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 14 al 17 aprile. La Sicilia si presenta con nuove consapevolezze ma anche nuove sfide da affrontare, con alle spalle più di un quarto di secolo che ha sancito il "rinascimento" di un comparto vitale per l'intera economia dell'Isola. La Regione sarà presente a Veronafiere con 139 cantine, una dozzina di Consorzi, l'Istituto regionale vino e oli (Irvo) coordinati dalla regia dell'assessorato regionale dell'Agricoltura. Tutti chiamati a confrontarsi su temi e argomenti che attraversano l'attualità e che impegnano i soggetti ad una "coralità di intenti" in grado di affrontare nuove esigenze e prospettive, a partire dalla mitigazione degli effetti in agricoltura dovuti al cambiamento climatico ma anche all'innalzamento della competitività sui mercati, sempre più sfidanti. È questo lo spirito con cui l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino, ha voluto caratterizzare la partecipazione della Sicilia al grande evento mondiale del vino, indicando obiettivi e procedure che rendano più solido il comparto, dando voce anche ai piccoli viticoltori che, nella filiera, sono i più esposti. «La nostra regione si presenta anche quest'anno con un programma importante al Vinitaly - dice il presidente Renato Schifani - e soprattutto con la consapevolezza di un settore ormai affermato a livello internazionale. La Sicilia del vino è ormai sinonimo di eccellenza e ancora una volta le cantine sapranno presentare il meglio della nostra terra, associando alle produzioni di qualità l'immagine di territori meravigliosi e di una storia millenaria. Il vino siciliano è un ambasciatore della bellezza dell'Isola nel mondo». «Il brand Sicilia – afferma Sammartino - anche quest'anno sarà uno dei protagonisti assoluti del Vinitaly. Il comparto rappresenta il made in Sicily in tutto il mondo raccontando il legame tra produzioni, cultura e territori e sta conquistando spazi all'interno dei mercati internazionali. Una strada che intendiamo continuare a incentivare mettendo in campo finanziamenti mirati a sostenere le realtà che fanno impresa in una terra difficile ma allo stesso tempo straordinaria come la nostra». Il programma al Padiglione 2 Sicilia C'è fiducia per il futuro, in particolare nei confronti dei processi di ricerca e innovazione sulla valorizzazione della biodiversità vitivinicola e sulle tecniche di gestione agronomica per contrastare innalzamento delle temperature, siccità ed erosione dei suoli. Su questi temi è importante il contributo dell'Irvo, diretto da Gaetano Aprile, che martedì 16 aprile alle 14.45 organizza un'iniziativa sul primato siciliano dei vini biologici. In generale, è fitto il programma dei lavori e degli incontri programmati all'interno del Padiglione 2 Sicilia di Veronafiere che, domenica 14 aprile, vedrà il tradizionale start con la conferenza stampa inaugurale dell'assessore e delle istituzioni della Regione. Tra gli appuntamenti di maggior valore sociale: la consegna da parte dell'assessore Sammartino di una Targa in memoria di Marisa Leo, professionista e donna del vino, vittima di violenza di genere, interpretando il sentimento di solidarietà umana e di risposta civile che tutto il mondo del vino siciliano intende tributarle, affermando l'impegno a proseguire la battaglia contro la violenza sulle donne di cui Marisa Leo è stata un punto di riferimento autorevole. Di grande rilievo anche l'esordio di Pietro Russo, primo Master of Wine siciliano, a cui l'assessorato ha affidato la conduzione tecnica di due Wine tasting dedicati ai vitigni principe dell'enologia siciliana: Il Nero d'Avola (domenica 14 alle 12) e al Grillo (Martedì 16 alle 12,15). Domenica 14 aprile, un appuntamento interamente dedicato ai progetti di ricerca finanziati dalla Regione e che vedrà intervenire, tra gli altri, il direttore generale dell'assessorato dell'Agricoltura, Dario Cartabellotta, Riccardo Cotarella, presidente nazionale Assoenologi, Vincenzo Pernice, dirigente regionale Centro regionale F. Paulsen, Maurizio Gily, innovation broker del progetto Bi.Vi.Si. e il vicepresidente della Doc Sicilia Giuseppe Bursi. Di vitigni reliquia si parlerà lunedì 15 aprile alle 13.30, con il "vitrarolo" dell'azienda Fina che vedrà proporre le prime bottiglie di un vitigno che promette eccellenza e distinzione. Oltre al vino, c'è il Sol - dedicato ai grandi oli extra vergine – che vede la partecipazione di 25 produttori e una serie di panel di degustazione centrati sulle cultivar siciliane, oramai riconosciute per qualità e identità territoriale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Festa del Ringraziamento a Mirabello Monferrato: una giornata tra tradizione, agricoltura e divertimento
Domenica 17 novembre 2024: mercatini, mostre e intrattenimento per tutta la famiglia
Domenica 17 novembre 2024: mercatini, mostre e intrattenimento per tutta la famiglia. Il Comune di Mirabello Monferrato celebra la Festa del Ringraziamento domenica 17 novembre 2024, un evento dedicato alla tradizione agricola e alla comunità locale. Piazza della Libertà e Piazza San Michele si trasformeranno in un centro di attività per grandi e piccoli, con esposizioni, mercatini e momenti di…
#Agricoltura#agricoltura Monferrato#agricoltura tradizionale#Alessandria#Alessandria today#Angelo Sarni#bambini e cavalli#Battesimo della sella#cultura agricola#cultura e tradizioni#Cultura piemontese#enogastronomia#eventi autunnali#Eventi comunitari#Eventi Monferrato#eventi novembre 2024#eventi per famiglie#Festa del ringraziamento#festa tradizionale#fiere di paese#fiere Monferrato#fotografia agricola#Google News#italianewsmedia.com#manifestazioni agricole#manifestazioni famiglie#mercati locali#Mercatini Alessandria#mercatini di paese#mercatino agroalimentare
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For the first time in 20 years, an Iranian president visited Beijing, this is one of the thousands of diplomatic victories of Xi Jinping and a sign that a new world is here ready to crush the old one, do not let go of your hope now that we are close to victory
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⚠️ XI JINPING HA ACCOLTO IL PRESIDENTE EBRAHIM RAISI A PECHINO: "INDIPENDENTEMENTE DA COME CAMBI LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE, LA CINA MANTERRÀ FERMAMENTE L'AMICIZIA E LA COOPERAZIONE CON L'IRAN" | PARTENARIATO STRATEGICO CINA-IRAN ⚠️
🇨🇳 Oggi, 14 febbraio, Xi Jinping - Presidente della Repubblica Popolare Cinese - ha tenuto un colloquio con Ebrahim Raisi, Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, a Pechino, sotto suo invito 🇮🇷
💕 Il Presidente Cinese ha sottolineato che Cina e Iran godono di una forte e tradizionale Amicizia (友谊), e che le relazioni bilaterali sino-iraniane hanno resistito alla prova delle varie vicissitudini internazionale 🌊
💞 Di fronte ai complessi cambiamento del Mondo, dei Tempi e della Storia, Cina e Iran si sono sostenuti a vicenda, e i due Governi hanno lavorato insieme per consolidare la Fiducia Reciproca (相互信任) e combattere la Pandemia del COVID-19 | Numerosi progressi sono stati compiuti nell'ambito della Cooperazione Sino-Iraniana 🥰
⭐️ Xi Jinping ha affermato che la Cina sta promuovendo il Grande Ringiovanimento della Nazione Cinese (中华民族伟大复兴) attraverso un Percorso Cinese verso la Costruzione di un Paese Socialista Moderno sotto Ogni Aspetto, e che continuerà a promuovere lo Sviluppo e l'Apertura, sostenendo fermamente la Pace, attraverso un lavoro congiunto coi paesi di tutto il Mondo per uno Sviluppo Comune (共同发展) 🥰
🤔 La Cina - ha dichiarato Xi Jinping - ha sempre sviluppato le sue relazioni con l'Iran secondo una prospettiva strategica, e che - indipendentemente dall'evoluzione della situazione internazionale - la Cina rimarrà ferma nella promozione della Cooperazione Sino-Iraniana, sostenendo con fermezza il Partenariato Strategico tra i due paesi 🥰
🇮🇷 Il Presidente Iraniano ha affermato che l'Amicizia tra Iran e Cina è diventata sempre più solida con il passare del tempo, e che - in quanto due grandi paesi indipendenti - le relazioni tra Iran e Cina si basano sullo Spirito del Rispetto Reciproco, e che sono partner strategici sinceri e degni di fiducia reciproca 🥰
🧾 Dopodiché, sono stati firmati 20 Documenti e Memorandum d'Intesa, atti a rafforzare la Cooperazione in diversi settori: Gestione delle Crisi, Turismo, Comunicazione e Tecnologia, Ambiente, Commercio, Agricoltura, Esportazioni, Sanità, Media, Sport e Cultura 📈
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⚠️ XI JINPING WELCOMES PRESIDENT EBRAHIM RAISI IN BEIJING: "REgardless of how the international situation changes, China will firmly maintain friendship and cooperation with Iran" | CHINA-IRAN STRATEGIC PARTNERSHIP ⚠️
🇨🇳 Today, February 14, Xi Jinping - President of the People's Republic of China - held a meeting with Ebrahim Raisi, President of the Islamic Republic of Iran, in Beijing, after he invited him🇮🇷
💕 The Chinese President stressed that China and Iran enjoy a strong and traditional Friendship (友谊), and that Sino-Iranian bilateral relations have stood the test of various international vicissitudes 🌊
💞 In the face of complex changes in the World, Times and History, China and Iran have supported each other, and the two Governments have worked together to consolidate Mutual Trust (相互信任) and fight the COVID-19 Pandemic | A lot of progress has been made in the Sino-Iranian Cooperation 🥰
⭐️ Xi Jinping said that China is promoting the Great Rejuvenation of the Chinese Nation (中华民族伟大复兴) through China's Road to Building a Socialist Country Modern in All Aspects, and will continue to promote Development and Opening Up, firmly advocating Peace, through joint work with countries around the World for Common Development (共同发展) 🥰
China - said Xi Jinping - has always developed its relations with Iran according to a strategic perspective, and that - regardless of the evolution of the international situation - China will remain steadfast in promoting Sino-Iranian cooperation, firmly supporting the Strategic Partnership between the two countries 🥰
🇬🇧 The Iranian President said that the Friendship between Iran and China has become more and more solid with the passage of time, and that - as two great independent countries - relations between Iran and China are based on the Spirit of Mutual Respect, and who are sincere and trustworthy strategic partners 🥰
🧾 After that, 20 Documents and Memorandums of Understanding were signed, aimed at strengthening Cooperation in various sectors: Crisis Management, Tourism, Communication and Technology, Environment, Commerce, Agriculture, Exports, Health, Media, Sport and Culture 📈
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working at La lanterna di Diogene
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Tra l’Angola e il Botswana, una sottilissima striscia di terra appartenente alla Namibia si allunga fino a raggiungere il punto in cui il fiume Kwando, che segna il confine con il Botswana, si getta nello Zambezi, che la separa dall’Angola, a pochi chilometri dal confine con lo Zimbabwe. Una lingua di territorio lunga 450 chilometri e spessa solo 30, insanguinata per tutta la seconda metà degli anni Novanta dallo scontro tra il governo namibiano e i separatisti della Caprivi Liberation Army. Dopo anni di atrocità, distruzione delle sue ricchezze naturali e bracconaggio, gli animali stanno tornando a popolare i parchi del Caprivi, insieme a qualche turista. Noi l’abbiamo percorsa da est a ovest, attraversando i parchi naturali ancora poco frequentati dagli stranieri e tagliati dalla statale B8, che collega Katima Mulilo a Rundu.
Un viaggio in autobus durato un’intera giornata ci ha portati da Victoria Falls a Katima, attraverso la regione settentrionale del Botswana. Più di otto ore, tra controlli sanitari, disinfezione delle suole delle scarpe e acquisizione di impronte digitali a ogni confine.
Katima Mulilo è la prima città che si incontra entrando in Namibia dal Botswana settentrionale: un avamposto di circa 30.000 abitanti, la città più lontana dalla capitale Windhoek. Qui è dove abbiamo ritirato la nostra auto a noleggio, una piccola Toyota Etios che ci ha accompagnati fino a Cape Town. Lungo la strada principale di Katima, si possono acquistare generi di prima necessità e il carburante necessario per proseguire fino a Rundu. Dopo le 18, gli unici luoghi per mangiare qualcosa sono i negozi dei distributori di benzina o i fast food annessi. Impossibile però pagare in dollari o con carta di credito straniera: essendo riusciti a cambiare circa 5 dollari in moneta locale grazie alla gentilezza della gerente della guest-house dove abbiamo alloggiato, siamo riusciti ad acquistare da bere e qualche snack per dormire a pancia piena.
Riposati e rifocillati, la mattina del nostro primo giorno in Namibia siamo partiti in direzione ovest. Nel giro di pochi chilometri, ci stiamo ritrovati da soli lungo la statale B8, un parco nazionale dietro l’altro, tra elefanti che ci hanno attraversato la strada e villaggi di capanne apparentemente disabitati.
Le nuvole di sabbia sollevate dai branchi di pachidermi, la boscaglia secca ai lati della strada e i rari alberi verdi, sinonimo di acqua nel sottosuolo, sono uno spettacolo che rivedo davanti a me chiudendo gli occhi. Seguiamo la C49 e poi la B8, attraversando il Wuparo Conservancy ed entrando nel Mudumu National Park, una delle aree più ricche di fauna fino agli anni Ottanta, quando divenne una concessione di caccia non ufficiale e gli animali furono decimati.
All’interno del parco di può visitare il bellissimo villaggio-museo di Lizauli, fondato a poca distanza dall’abitato per far conoscere ai viaggiatori gli stili di vita tradizionali del Caprivi. Le guide locali forniscono informazioni sull’alimentazione, i metodi di pesca, caccia e allevamento, l’organizzazione sociale e politica dei villaggi, l’artigianato, la medicina tradizionale, i giochi e la musica. E’ stata l’occasione perfetta per toccare con mano le usanze di una delle tante tribù namibiane, dagli stili di vita estremamente diversi l’una dall’altra.
I Kaprivian sono circa 80.000, divisi in cinque tribù: i Lozi, i Mafwe, i Subia, gli Yei e i Mbukushu. Agricoltura di sussistenza, pesca e allevamento di bestiame ne garantiscono la sopravvivenza. La lingua franca di questi popoli è un idioma derivato dal lozi, tribù che controllava tutta l’area fino al XIX secolo. Grazie proprio alla visita guidata al museo abbiamo scoperto che per allontanare gli animali feroci utilizzano una frusta che, picchiata a terra, produce un suono simile ad uno sparo. Una sorta di slitta in legno trainata da buoi è usata per i trasporti, mentre per proteggere il cibo conservato in ampie ceste costruiscono trappole per topi con la terra dei termitai e per difendere i polli dai predatori, durante la notte, li chiudono in piccole gabbie rialzate. La calabash, in italiano “zucca a fiasco”, è il recipiente usato per il trasporto dell’acqua e per la conservazione del latte, che al suo interno è fatto diventare acido, per poi impiegarlo nella preparazione del porridge. La musica dello xilofono è tipica delle grandi festività, quando tutto il villaggio partecipa alle celebrazioni e si cucinano cibi in grande quantità. Si mescola ai canti e al suono prodotto dalle gonne fatte in legno delle danzatrici.
Parte del progetto del museo è anche la vendita di prodotti artigianali, i cui proventi contribuiscono al sostentamento della comunità e alla tutela della fauna contro il bracconaggio, una piaga che ha afflitto (e ancora oggi continua) tutti i parchi della regione.
E’ solo dopo il cessate il fuoco del 2002 che il Bwabwata è stato dichiarato parco nazionale e i bracconieri non hanno più potuto sfruttare liberamente le risorse di quest’area. La Mahango Game Reserve, una riserva naturale che occupa solo 25 chilometri quadrati di superficie, è un paradiso per gli amanti della savana e degli animali. Senza la necessità di disporre di un fuoristrada, la si può visitare con calma in mezza giornata: il Circular Drive Loop è lungo 20 chilometri e permette di osservare facilmente la ricchissima fauna selvatica.
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Nei pressi di Bagani il fiume Okavango forma una serie di piccole cascate: le Popa Falls, poco più che delle rapide, soprattutto dopo aver assistito allo spettacolo delle Victoria Falls. Un’occasione però per avvistare i coccodrilli che popolano le acque del fiume.
La notte trascorsa sulle sponde dell’Okavango è stata una delle più particolari e allo stesso tempo stancanti che abbia vissuto. Le piazzole del Ngepi Camp si trovano proprio sulle sponde del fiume, pochi metri più in alto di dove sguazzano gli ippopotami. Si è immersi nel bush, i bagni solo all’aria aperta e alle 22 l’elettricità smette di esistere anche nella zona del bar. Ci si riconcilia con i suoni della natura, che tra barriti di elefanti e ruggiti di ippopotami è riuscita anche a farmi temere per qualche ora (esagerando, se ci ripenso) che avremmo potuto morire schiacciati dai pachidermi e nessuno l’avrebbe saputo per molto tempo, dato che anche le comunicazioni sono state pressoché impossibile nei giorni trascorsi nel Kaprivi.
Ma, a ripensarci, è stata un’esperienza preziosa, forse sarà l’unica della mia vita. Svegliarsi all’alba con il canto degli uccelli (anche i grandi animali a una certa ora erano andati a dormire e mi avevano lasciata assopire) e vedere il fiume Okavango, non ha prezzo!
• Welcome to paradise •
Informazioni pratiche:
I parchi e le riserve sono generalmente aperte dall’alba al tramonto. All’ingresso e all’uscita, è necessario registrare i propri dati e pagare una piccola somma di denaro.
Il villaggio-museo di Lizauli non ha orari fissi. Per raggiungerlo, però, si passa davanti all’abitato: quando le guide vedono sopraggiungere dei viaggiatori, arrivano letteralmente di corsa ad accogliervi. Il prezzo dell’ingresso è pari a 40 NAD e i prodotti artigianali in vendita sono splendidi, anche se leggermente più cari che in altre aree, ma sono con certezza costruiti al villaggio e non importati. Inoltre, trovare altri negozi dove acquistare i manufatti tipici del Caprivi è molto difficile: lasciando la regione anche l’artigianato cambia foggia e di villaggi dove “fare shopping” non ce ne sono lungo la strada.
Per raggiungere le Popa Falls è necessario accedere al Popa Falls Resort e pagare il biglietto d’ingresso.
Per avere più informazioni sul camping: http://www.ngepicamp.com. Sulle sponde del fiume, comunque, ce ne sono una decina tra cui scegliere, compresi lodge di lusso.
Caprivi Strip: la rinascita di una ragione contesa Tra l'Angola e il Botswana, una sottilissima striscia di terra appartenente alla Namibia si allunga fino a raggiungere il punto in cui il fiume Kwando, che segna il confine con il Botswana, si getta nello Zambezi, che la separa dall'Angola, a pochi chilometri dal confine con lo Zimbabwe.
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70 COMUNI IN ITALIA HANNO ABOLITO I PESTICIDI
Sono 70 i comuni che in Italia hanno deciso di smettere di utilizzare i pesticidi nel loro territorio e il loro numero è in continua crescita.
Il più grande è Belluno che mira a diventare la prima provincia interamente biologica d’Italia. In tutto il territorio, caratterizzato da una intensa presenza di vigneti per la produzione del Prosecco, è stata addirittura regolamentata la distanza per l’utilizzo dei trattamenti rispetto alle abitazioni. Carmignano, in provincia di Prato, ha emanato il divieto d’uso del glifosato su tutto il territorio comunale e approvato un regolamento che vieta l’uso di pesticidi su tutto il verde urbano. A Melpignano (Lecce) il comune concede terreni ai giovani e ai disoccupati a patto che siano realizzate coltivazioni biologiche e venga piantata almeno una specie tradizionale. I dati sono diffusi dal gruppo che in Italia sta lavorando per un nuovo approccio alla terra, composto da FederBio, Isde- Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF.
Diversi distributori, dal canto loro, stanno modificando i loro approvvigionamenti e offrendo sempre più prodotti liberi da pesticidi. Il gruppo Coop ha avviato dallo scorso mese di maggio la campagna per portare sui suoi scaffali 15 prodotti agricoli completamente liberi dai 4 principali prodotti chimici usati in agricoltura. Le ciliegie sono state la prima di 35 filiere di ortofrutta che saranno progressivamente coinvolte in un processo di graduale eliminazione, in un’operazione che coinvolge 116 fornitori e oltre 7000 aziende agricole.
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Fonte: FederBio; Coop
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali
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“La scuola della Terra”
Noi di Vortici.it lo sapete benissimo, siamo da sempre, molto attenti ai temi ambientali ed ecosostenibili. Questa volta scegliamo di parlarvi di un progetto davvero particolare, “La scuola della Terra”, grazie a questo contributo approfondito curato dall'ufficio stampa AIDR(Fondazione Italian Digital Revolution).
“La scuola della Terra”: le nuove esigenze dell’Agrifood nel progetto di FCI Il progetto “La scuola della Terra” (+info al link) nasce da un’idea della Presidente della Fondazione Creativi Italiani Vanna Fadini. In un contesto mutevole, dove il settore Agrifood sta subendo veloci e notevoli cambiamenti, vi è la necessità di salvaguardare l’ambiente naturale e antropico attraverso il perseguimento della strategia della Sostenibilità e di quella della Economia Circolare. Sempre più giovani aspirano a vivere e lavorare in un contesto naturale ed equilibrato, rifuggendo dai modelli sociali, economici, abitativi delle città e perseguendo uno stile di vita più ambientalmente sostenibile. Con l’’introduzione di avanzate tecnologie in campo digitale, biologico e nanotecnologico nelle strutture produttive dell’agricoltura e della trasformazione alimentare dei prodotti agricoli si possono incrementare sensibilmente l’efficienza dei processi produttivi, la qualità del loro output e di ridurre l’utilizzo di risorse materiali ed energetiche anche attraverso azioni di riciclo e riuso (Agricoltura Rinnovabile). In particolare, le nuove tecnologie consentono anche di mantenere in vita specie antiche, diversificando così la gamma dei prodotti offerti al consumatore, personalizzati e con un significativo contenuto emozionale, al posto dei prodotti standardizzati dell’Agrifood di massa.
Agrifood Evoluzione del modello strategico e operativo del “farmer” I fattori di cambiamento sopra descritti determinano rilevanti impatti sul settore Agrifood e sulla figura del “farmer” che deve possedere le competenze e le capacità per gestire un articolato e complesso processo, dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare fino alla commercializzazione, alla distribuzione e al recupero/riciclo, che coinvolge una molteplicità di aspetti (tecnologici, in particolare Internet per e-commerce, economici, finanziari, commerciali e di marketing) in un campo dove la disintermediazione sta aumentando in misura rilevante. Oggi al “farmer” si richiede di uscire dal modello imprenditoriale tradizionale focalizzato sul “sapere fare efficientemente buoni prodotti”, delegando ad altri operatori di business le funzioni non produttive (in particolare quelle commerciali e distributive). Il “farmer” deve possedere un rilevante patrimonio di conoscenze in una molteplicità di campi tecnico - scientifico, manageriale, organizzativo e di marketing. La Scuola della Terra “Entro il 2030 accertarsi che tutte le persone abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la Natura” ONU Agenda 2030, traguardo 12.8. Rispetto alle esigenze ipotizzate sull’evoluzione del settore Agrifood, la Fondazione Creativi Italiani, ha inteso portare un originale contributo al loro soddisfacimento attraverso la progettazione di un’innovativa struttura per l’enpowerment delle conoscenze e dell’organizzazione, denominata “Scuola della Terra”. La sua missione generale punta a contribuire all’innovazione e alla qualificazione delle strutture produttive del settore Agrifood, sia in Italia, sia nei Paesi del bacino del Mediterraneo, attraverso attività di formazione, trasferimento tecnologico per l’innovazione dei processi produttivi e dei prodotti funzionali al benessere e alla salute e supporto alla creazione di start-up avanzate basate su conoscenze tecnico-scientifiche. Si vuole così contribuire al reinserimento nelle attività del settore Agrifood di lavoratori espulsi dalle imprese dell’industria e dei servizi e favorire soprattutto tra gli studenti della scuola primaria e secondaria, la crescita di una cultura della terra, dell’ambiente e dell’alimentazione, improntata alla sostenibilità e alla cura della salute, nella prospettiva della Cittadinanza Attiva. “La Scuola della Terra” si configura come un importante agente per la Transizione Ecologica e la Transizione Digitale, obiettivi dell’attuale Governo nazionale e del PNRR, contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico del settore Agrifood nei territori di interesse, nella prospettiva della Sostenibilità e dell’Economia Circolare. I fondi europei per il settore agroalimentare sono i più dotati e rafforzati con ulteriori fondi europei di prossima generazione. Inoltre, i fondi sono ricevuti dal quadro della politica agricola comune finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per fornire un intervento adeguato, secondo le esigenze di ogni regione dell’UE. La trasformazione agroalimentare deve seguire la tabella di marcia del Green Deal dell’UE che mette in campo 50 iniziative, tra cui due strategie centrali: la “Strategia dalla fattoria alla forchetta” e la “Strategia della biodiversità”, sfide che il settore agroalimentare dovrà raggiungere per la sua transizione verso la sostenibilità, la digitalizzazione e, infine, la ripresa economica del settore. La proposta della “Scuola della Terra” si inserisce in toto nel quadro programmatico dell’EUROPEAN GREEN DEAL (https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en) in particolare per quanto riguarda lo sviluppo del vettore FARM TO FORK STRATEGY (https://ec.europa.eu/food/horizontal-topics/farm-fork-strategy_en ). Formazione Le iniziative di Formazione rivolte a livello nazionale e del Bacino del Mediterraneo saranno indirizzate prioritariamente a tre categorie di soggetti: a) Donne e giovani che intendono operare nel settore Agrifood; b) Soggetti già attivi nel settore Agrifood; c) Lavoratori che, espulsi da imprese dei settori dell’industria e dei servizi, intendono acquisire professionalità per il settore Agrifood in vista di un loro reinserimento nel mondo del lavoro. Nel caso a) si ipotizza, preliminarmente, la realizzazione di un Master per la formazione imprenditoriale verso il nuovo modello di “farmer”, indirizzato a coloro che intendono avviare aziende nel settore Agrifood, basato su una didattica di tipo innovativo, che impiega metodologie integrate di “gaming” e “flipped learning”. Si intende così fornire conoscenze fattuali e metodologiche per affrontare le molteplici problematiche dell’avvio di una iniziativa imprenditoriale, in generale, adottando un approccio multidisciplinare e sistemico. A conclusione del processo formativo, gli studenti hanno la possibilità di utilizzare le conoscenze ricevute per la simulazione dell’avvio di una iniziativa imprenditoriale con l’incontro e il confronto con realtà imprenditoriali di successo a scala nazionale. Si intende inoltre organizzare corsi specialistici indirizzati alla formazione di nuove figure professionali quali operatori di agrowellness, agricoltori didattici, agroecologi. Nel caso b) si ipotizza la realizzazione per operatori del settore Agrifood, di corsi brevi intensivi su tematiche specialistiche relative alle attività del settore (dagli aspetti tecnologico-produttivi a quelli manageriali e commerciali). Nel caso c) si ipotizza la progettazione e la realizzazione di corsi brevi destinati a lavoratori che, usciti da imprese e organizzazioni di settori dell’industria e dei servizi, intendono riconvertire e specializzare la propria professionalità su tematiche nel settore Agrifood. Le professionalità esistenti di primario interesse perché più rispondenti alle esigenze del settore Agrifood sono quelle legate ad aspetti tecnologici, manageriali, logistici, commerciali e di marketing. La Fondazione ipotizza di rivolgersi prioritariamente, ma non esclusivamente, agli studenti delle scuole primaria e secondaria con l’obiettivo di suscitare il loro interesse riguardo l’agricoltura e circa le problematiche dell’Ambiente, della Sostenibilità e della Circolarità. A tal fine si ipotizza, tra l’altro, la costituzione di una “farm” didattica, ossia la simulazione di un’azienda agricola, strutturata in “laboratori” con una varietà di strumenti (seminari, dimostrazioni, video ecc..). In questo modo si trasferisce la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile nonché la conoscenza delle caratteristiche degli alimenti e dei loro rapporti, potenzialmente negativi o positivi, con la salute. Le attività di sensibilizzazione si avvalgono anche di una struttura multimediale per la presentazione delle specifiche caratteristiche del settore Agrifood.
FCI Competenze globali e SDGs "La Scuola della Terra" intende sviluppare competenze di livello globale in relazione alle strategie dell’ONU e degli obiettivi 2030 ( SDGs ) attraverso seminari e workshops, ispirandosi all’imperatore illuminato Adriano che ha portato fino ai limiti dell’impero la sua visione olistica della Bellezza e del Benessere. Obiettivo: “fornire agli studenti le abilità per soddisfare le mutevoli e continue richieste della vita, del lavoro e dell'apprendimento; per essere attivi e reattivi nelle loro comunità; per comprendere prospettive diverse; e per agire su questioni di importanza globale”. Con alcune variazioni tra le REGIONI MONDIALI e i territori, le attitudini, le abilità e le conoscenze necessarie per i cittadini del 21° secolo includono: pensiero critico e risoluzione dei problemi, collaborazione, innovazione, creatività e imprenditorialità, imparare a imparare/consapevolezza di sé e auto direzione, comunicazione, cittadinanza globale e sostenibilità. Queste competenze globali supportano l’SDG 4.7 (Cittadinanza globale e sviluppo sostenibile) così come la componente educativa di tutti gli altri 16 SDG. La terra e l’arte Tra le iniziative di formazione e culturali in generale si annoverano master e/o corsi di formazione permanente aventi per tema: la formazione specialistica in arte e architettura dei giardini, il green design, i nuovi materiali ecosostenibili per la moda e per la progettazione artistica per l’impresa, l’ecosistema e la sua sostenibilità alla luce delle nuove direttive EU, Corsi di eccellenza e di specializzazione nel campo delle arti visive (Arte e ambiente, progettazione artistica per il territorio, arredo urbano). Speciali giornate di studio e convegni sulla storia del territorio saranno realizzati anche in collaborazione con istituti di ricerca italiani e stranieri, come pure seminari brevi o eventi aperti a un pubblico ampio sui temi dell’agricoltura sostenibile, della nutrizione, dell’agricoltura biologica e biodinamica, della Terra in generale, della sua storia e dei suoi prodotti. Si prevede inoltre la realizzazione di mostre d’arte indirizzate a un pubblico di esperti, ma fruibili anche dal grande pubblico, legate alla mission della Scuola della Terra sui temi del paesaggio, del vedutismo, e, più in generale, sul tema attuale dell’ecosostenibilità, del rapporto tra artista contemporaneo e natura – nella sua accezione più ampia - all’interno delle ultime tendenze delle arti visive, sulla cultura dei materiali no - toxic, e sull’uso delle tinture e dei pigmenti naturali nella produzione artistica contemporanea. Promozione della creazione di Start - Up Sinergicamente alle attività di Formazione, di Produzione - Allevamento e di Trasferimento Tecnologico si intende attivare un insieme di strumenti per supportare coloro, in particolare donne e giovani, che sono motivati a costituire una impresa nel campo della produzione agricola. Si tratta sia di attivare fondi per l’investimento e lo sviluppo (in particolare per la specificazione della “business idea” e la sua introduzione nel mercato), sia di mettere a disposizione dei nuovi potenziali imprenditori capacità tecniche e manageriali, soprattutto per la definizione del modello di business e la sua implementazione. In questo contesto si intende ricorrere per il tutoring dei potenziali imprenditori anche a personale con adeguate competenze professionali, uscito dal mercato del lavoro per effetto della crisi economica. Operativamente si ipotizza la costituzione di una “task-force” comprendente esperti di innovazione tecnologica e business development in connessione con un network di operatori tecnico - scientifici e finanziari. Scopri la nostra rubrica Ambiente Immagine di copertina e altre immagini: AIDR Read the full article
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