#manifestazioni agricole
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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Festa del Ringraziamento a Mirabello Monferrato: una giornata tra tradizione, agricoltura e divertimento
Domenica 17 novembre 2024: mercatini, mostre e intrattenimento per tutta la famiglia
Domenica 17 novembre 2024: mercatini, mostre e intrattenimento per tutta la famiglia. Il Comune di Mirabello Monferrato celebra la Festa del Ringraziamento domenica 17 novembre 2024, un evento dedicato alla tradizione agricola e alla comunità locale. Piazza della Libertà e Piazza San Michele si trasformeranno in un centro di attività per grandi e piccoli, con esposizioni, mercatini e momenti di…
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cinquecolonnemagazine · 4 months ago
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Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: paradiso tra mare e monti
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, situato nel cuore della Campania meridionale, è un'oasi di bellezza incontaminata che si estende per oltre 180.000 ettari, abbracciando montagne, colline, pianure e una splendida costa sul Mar Tirreno. Istituito nel 1991, il parco vanta un ricco patrimonio naturalistico, storico e culturale che lo ha reso un sito UNESCO dal 1998. Un trionfo di biodiversità Il parco ospita una straordinaria varietà di flora e fauna. Tra le specie vegetali troviamo il pino laricio, la macchia mediterranea, orchidee selvatiche e diverse piante rare. Tra gli animali, invece, possiamo ammirare il lupo appenninico, il cinghiale, il daino, la volpe e numerose specie di uccelli. Il parco è inoltre un'importante area di sosta per i migratori durante i loro viaggi stagionali. Paesaggi mozzafiato Il Cilento offre panorami mozzafiato che variano dalle cime innevate degli Alburni alle spiagge dorate del Mar Tirreno. Tra i luoghi più suggestivi troviamo la Cascata dei Capelli di Venere, un'incantevole cascata immersa nella vegetazione, le Gole del Calore, un canyon scavato dal fiume nel corso dei millenni, e la Certosa di Padula, un complesso monastico medievale di grande fascino. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: patrimonio storico e culturale inestimabile Il parco vanta un ricco patrimonio storico e culturale che risale a diverse epoche. Tra i siti archeologici più importanti troviamo Paestum, con i suoi templi greci ancora ben conservati, e Velia, l'antica città eleatica che fu un importante centro culturale e filosofico. Il parco ospita inoltre numerosi borghi medievali, chiese, castelli e musei che raccontano la storia e le tradizioni del Cilento. Attività per tutti i gusti Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni offre una vasta gamma di attività per tutti i gusti. Gli amanti del trekking e dell'escursionismo possono percorrere i numerosi sentieri che si snodano tra le montagne e lungo la costa. Gli appassionati di ciclismo possono cimentarsi in percorsi di diversa difficoltà. Chi ama il mare può rilassarsi sulle spiagge o dedicarsi a sport acquatici come vela, windsurf e immersioni. Il parco offre inoltre la possibilità di visitare aziende agricole locali, degustare prodotti tipici e partecipare a sagre e manifestazioni culturali. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: paradiso per gli amanti della natura e dell'avventura Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un vero paradiso per gli amanti della natura e dell'avventura. Con i suoi paesaggi incontaminati, la sua ricca biodiversità e il suo patrimonio storico e culturale, il parco offre un'esperienza unica e indimenticabile a tutti i visitatori. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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bergamorisvegliata · 9 months ago
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PROSSIMAMENTE A BERGAMO
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Tornano ad animarsi le giornate bergamasche dedicate alle voci se non proprio "dissenzienti", perlomeno contro la narrativa "mainstream" che -tra false pandemie, reali crisi economiche e agricole- in verità non hanno mai cessato di descrivere le reali problematiche dei tempi attuali.
E così, dopo tre giornate intense durante le quali si è passati dagli effetti delle onde elettromagnetiche a ciò che è successo nei giorni cupi della farsa pandemica con il docufilm "La morte negata" e un'interessante conferenza sulle presenze nell'universo, ecco che a breve avremo la presentazione del libro di Luca Panseri, uno dei primi medici sospesi per avere denunciato i protocolli criminali della pandemenza, libro dal titolo "Custodire il fuoco" e che si terrà il 2 marzo all' "Accademia della Salute" di Bergamo, inoltre un incontro pubblico sull'agricoltura a Ranica il 9 marzo,
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un fine settimana tra il 15 e il 16 marzo dedicati rispettivamente alle tecniche della manipolazione il 15 presso l' "Accademia della Salute" e un presidio/manifestazione con dibattito in piazza sul Sentierone a Bergamo il 16 marzo e la presenza di un giornalista di "ByoBlu".
Infine, il 6 aprile un dibattito sulle scelte consapevole in fatto di vaccinazioni pediatriche
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e sempre a Ranica presso il Teatro del Borgo.
C'è anche un appuntamento musicale con un gruppo che ha allietato a lungo i pomeriggi delle manifestazioni contro il green pass nell'inverno del 2021, ed è quello del 29 marzo presso il circolo ARCI "Il Bafo" di Seriate con la "Combat Band".
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A presto!!!
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agrpress-blog · 10 months ago
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Le proteste degli agricoltori continuano in varie località italiane, con oltre 200 trattori a Novara e movimenti anche ad Alessandria e Cuneo. Bandiere tricolori e slogan come "No farmers No food" dominano le manifestazioni, mentre la presenza di bandiere nere con il teschio indica il crescente malcontento. Il clima di tensione è evidente con gli avvisi funerari che annunciano la "morte dell'agricoltura". Le forze dell'ordine sono schierate per gestire il corteo e garantire l'ordine. Il Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si è recato al presidio a Verona, incontrando i rappresentanti dei trattori. Ha dichiarato che il governo è consapevole delle istanze del settore, sottolineando l'importanza di proteggere il "Made in Italy". Claudio Risso, Presidente di Terra Viva, ha commentato la situazione, affermando che il malessere nel mondo agricolo è palpabile, con critiche verso la PAC e il Green Deal. Risso ha sottolineato che il confronto con gli agricoltori è cruciale, richiamando l'attenzione sul valore della PAC e la necessità di anticiparne la revisione. Il Presidente ha enfatizzato che, nonostante le sfide, è essenziale non compromettere il valore della PAC. La mobilitazione dei trattori si è estesa in varie città, incluso l'Aquila, con proteste e sit-in che mettono in luce la risonanza nazionale delle preoccupazioni agricole.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Grosseto, la zootecnia e la fattoria didattica al centro della Fiera del Madonnino
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Grosseto, la zootecnia e la fattoria didattica al centro della Fiera del Madonnino. Presentata, questa mattina, la prossima edizione della Fiera del Madonnino e del Game fair, l’appuntamento annuale – in programma dal 23 al 25 aprile – che promuove l’agricoltura, la ruralità e le attività all’aria aperta nel pieno rispetto dell’ambiente. La conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il presidente di GrossetoFiere, Andrea Masini e il direttore di Arat, Claudio Bressannutti, ha rappresentato l'occasione per presentare le manifestazioni zootecniche, organizzate grazie alla collaborazione con AIA e ARAT, che per questa edizione occuperanno due ampi spazi: la vetrina zootecnica dedicata alle biodiversità e la fattoria didattica. L'edizione ormai alle porte, oltre ai prodotti agricoli locali e ad una fattoria didattica per i più piccoli, ospiterà un padiglione interamente dedicato con le principali specie e razze allevate in Toscana. La grande biodiversità di razze animali, che il nostro territorio ospita, rappresenta un patrimonio storico culturale di grande importanza che richiede specifiche azioni di tutela. La loro scomparsa determinerebbe un impoverimento del patrimonio naturalistico toscano, con il conseguente spopolamento e abbandono dei territori rurali, l'aumento del degrado ambientale, la perdita delle produzioni tipiche locali e delle tradizioni culturali legate alle singole razze. Negli ultimi anni è stato intrapreso un intenso processo di recupero di quest'ultime, grazie alla riscoperta del territorio e alla valorizzazione delle produzioni zootecniche attraverso il riconoscimento delle produzioni certificate (marchi Idp e Dop). Oggi si avverte la necessità di promuovere, attraverso strumenti che possono raggiungere direttamente la popolazione e i giovani in particolare, questo comparto zootecnico che è estremamente necessario per mantenere i caratteri che contraddistinguono un territorio. Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha sottolineato: “Oggi, più che mai, diventa fondamentale promuovere il comparto zootecnico con strumenti e mezzi di comunicazione accessibili a tutti. Dobbiamo sforzarci e collaborare per mantenere intatti quei caratteri che contraddistinguono un territorio, per evitare lo spopolamento delle aree agricole, per ridurre i costi di produzione e l’impatto ambientale, aumentando l’efficienza produttiva. Personalmente – prosegue il sindaco – sono entusiasta che la nostra Amministrazione, nonostante il momento storico così delicato e difficile, abbia voluto confermare il suo sostegno economico a questo evento così strategicamente rilevante per il nostro territorio”. Il presidente di Grossetofiere, Andrea Masini, ha poi aggiunto: “Quando parliamo di zootecnia parliamo di Maremma. Il nostro territorio è quello che fa registrare in assoluto il maggior numero di capi allevati in tutta la Toscana. Purtroppo, oggi, con la crisi del settore, assistiamo a un processo di abbandono di questa attività che sembra quanto mai irreversibile. Ecco che la fiera del Madonnino, che da oltre 40 anni racconta la storia dell’agricoltura Toscana, diventa uno strumento di promozione e valorizzazione indispensabile per questo settore. Ringraziamo come sempre il Comune di Grosseto, che ormai da anni si schiera a difesa di questa importante manifestazione fieristica, unica in Toscana”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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olitaly · 2 years ago
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corallorosso · 5 years ago
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Sono passati cinque mesi dalle proteste degli allevatori sardi contro il crollo del prezzo del latte di capra e di pecora: se ne era parlato molto, lo scorso febbraio, perché in alcuni casi le proteste erano state particolarmente aggressive e vistose, con blocchi stradali, manifestazioni e minacce verso chi non protestava, e perché la questione del latte era diventata centrale anche per le elezioni regionali, poi vinte da Christian Solinas, di centrodestra e sostenuto dalla Lega. Durante la campagna elettorale, a seguito delle proteste, il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, entrambi leghisti, avevano incontrato a Roma una delegazione di pastori insieme a rappresentanti di consorzi, imprenditori, cooperative e industriali. Salvini aveva promesso che avrebbe trovato «una soluzione entro 48 ore per restituire dignità e lavoro ai sardi», e che non si sarebbe alzato dal tavolo delle trattative finché il prezzo del latte non fosse passato da 60 centesimi a 1 euro al litro. Non è successo. Poiché le promesse non sono state mantenute, i pastori hanno fatto sapere di essere pronti a riprendere la protesta. Chiedono che il latte di capra e di pecora – venduto prevalentemente all’industria casearia – venga pagato di più ai produttori, e sostengono che i grandi produttori di formaggi si siano accordati per fare abbassare i prezzi del latte. A febbraio il prezzo era crollato a 60 centesimi al litro, non sufficiente secondo loro nemmeno a coprire le spese di produzione. ...Uno dei portavoce del Movimento, intervistato su Lettera 43, ha spiegato: «Mi chiedo com’è possibile che non si vogliano scoprire le responsabilità della crisi di un intero settore. Che senso ha insabbiare tutto?». Ha detto che in Consiglio regionale non si parla di loro ma solo di vitalizi, e rispondendo a una domanda diretta sugli impegni presi da Salvini ha dichiarato: «Siamo stanchi e delusi da tutti, presi in giro. Però basta con questo ritornello che abbiamo votato Salvini e che quindi “ben ci sta”, come leggiamo ogni giorno sui social, anche nel nostro gruppo Facebook». Sulla ripresa delle proteste: «Aspettiamo le assemblee, ma l’umore è davvero a terra».
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italiavivadelchierese · 4 years ago
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La nascita del distretto del cibo del chierese e del carmagnolese è la soluzione per noi di Italia Viva contro la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a Carmagnola -Comunicato stampa -
Poirino 5 gennaio 2021
Comunicato stampa
La nascita del distretto del cibo del chierese e del carmagnolese è la soluzione per noi di Italia Viva contro la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a Carmagnola, occorre accelerarne la costituzione.
Oggi è stato reso noto dalla stampa nazionale che tra i 12 siti risultati più idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, 7 sono stati individuati in Piemonte, 2 nella Città Metropolitana di Torino e in particolare uno a Carmagnola, nei pressi del confine con Poirino.
In seguito avremo modo di verificare la corretta applicazione dei criteri utilizzati per la selezione dei 67 siti risultati idonei ad ospitare l’impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
Tuttavia, scorrendo questi criteri per la selezione dei siti, uno di questi, il numero 11, afferma che per la scelta del sito occorre valutare con attenzione le zone con “produzioni agricole di particolare qualità e tipicità”.
Il chierese e il Carmagnolese sono già ora noti per le loro eccellenze nelle produzioni agricole di alta qualità e tipicità riconosciute e apprezzate a livello nazionale con manifestazioni di richiamo internazionale.
L’esistente è alla base di una alta progettualità di sviluppo e di crescita che configura la nostra zona a pieno titolo con “produzioni agricole di particolare qualità e tipicità”.
Tutta la nostra area omogenea 11, infatti, da anni ha manifestato l’intento a voler “Nutrire la Città Metropolitana” ed ha avviato l’iter per diventare "Il distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese".
Il 13 novembre 2020 la Giunta regionale del Piemonte ha approvato il nuovo regolamento sull’individuazione, la costituzione, il riconoscimento e il funzionamento dei futuri “Distretti del cibo”.
Pertanto ora il distretto può diventare realtà ed essere uno dei motori della ripresa post Covid-19 e allontanare per sempre la localizzazione quale sito per i rifiuti radioattivi che è incompatibile con la documentata vocazione agricola/turistica del territorio.
Con l'approvazione del regolamento regionale è stato completato il quadro normativo per poterlo realizzare, ma oggi inizia la vera sfida: costruirlo mettendo insieme pubblico e privato, imprese piccole e grandi di tutta la filiera agroindustriale a partire dalle imprese agricole per sviluppare il nostro territorio. 
Adesso chi davvero crede nell’alta qualità agricola e nella tipicità delle nostre produzioni è chiamato ad attivarsi in prima persona affinché si costituisca una società tra aziende, enti locali, altri soggetti associativi e privati per dare forma al “Distretto del cibo del Chierese e del Carmagnolese”.
Cosa occorre fare? 
Ecco i prossimi passi:
●       costituire una nuova società fra tutti i soggetti del territorio, una S.r.l. per esempio;
●       conferire il capitale sociale;
●       nominare un legale rappresentante;
●       richiedere ed ottenere il riconoscimento di distretto del cibo;
●       elaborare un Piano triennale di distretto.
Il nostro territorio ha lavorato per anni per impostare questo ambizioso progetto:
occorre accelerarne il processo che avrebbe potuto prolungarsi nel tempo mentre ora deve concretizzarsi necessariamente nel 2021.
Il lavoro inizia adesso! Dobbiamo dimostrare di saper lavorare insieme a vantaggio di tutta la comunità: un progetto che deve partire subito facendo tesoro di tutte le competenze e le risorse disponibili sul territorio senza campanilismi.
I referenti di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese
Federica Zamboni e Pier Antonio Pasquero
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edicolaelbana · 5 years ago
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Il cittadino è protagonista nella prevenzione per la difesa attiva dagli incendi boschivi
Anche nel periodo non a rischio incendio ci sono precauzioni e regole da rispettare
Memorizzare sul proprio telefono il numero della sala operativa unificata permanente della Regione Toscana 800 425 425 per segnalare tempestivamente la presenza di incendio
L’Ente Parco in collaborazione con la Regione Toscana ricorda a tutti i cittadini quanto sia importante la difesa attiva del patrimonio boschivo anche in termini di prevenzione degli incendi: “Il cittadino, cosciente del pericolo, può essere il protagonista della tutela dei boschi dal rischio incendi,- ricorda la Regione Toscana- svolgendo le attività con cautela e buon senso ma, soprattutto, rispettando con scrupolo le norme che regolano l’accensione di fuochi all’aperto. Il cittadino protagonista può incidere sensibilmente su quel 30% di incendi che la statistica regionale classifica come colposi, causati cioè da imprudenza o disattenzione.”
Tra le attività più rischiose sono da comprendere le lavorazioni agricole e forestali, specie quelle praticate per hobby ed anche quelle ricreative di turisti, escursionisti e del contesto venatorio. E' utile quindi integrare le strategie di prevenzione attuate attraverso il governo del territorio con una maggiore responsabilizzazione dei cittadini, specie per le categorie maggiorente esposte.
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Nel periodo a rischio incendio (1 luglio 31 agosto) sono ben conosciuti i divieti di accensione fuochi e il divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali su tutto il territorio regionale senza previsione di deroghe legate a fasce orarie o distanze minime dal bosco
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E’ utile ricordare per che anche nel periodo non a rischio di incendio (di solito da settembre fino alla fine di giugno) occorre osservare delle regole e che in caso di mancato rispetto sono previste sanzioni. Ricordiamole
LE REGOLE PER L’ACCENSIONE FUOCHI IN UN BOSCO FUORI DAL PERIODO A RISCHIO INCENDIO
L’accensione dei fuochi è consentita:
1. per la cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni e pertinenze
2. nelle aree attrezzate nel rispetto delle prescrizioni
3. limitatamente al riscaldamento o alla cottura di cibi per esigenze personali e nel rispetto delle precauzioni: spazi ripuliti , cautele per evitare la propagazioni del fuoco costante sorveglianza
Sono possibili deroghe che devono essere autorizzate dall’ente competente per esempio per manifestazioni che prevedano l’uso di fuochi anche pirotecnici o attività in campeggi anche temporanei Le autorizzazioni rilasciate contengono le necessarie prescrizioni e precauzioni al fine di evitare rischi d’incendio
BUONE PRATICHE
1. quando c’è vento non bruciare mai residui vegetali
2. durante un pic nic accendere il fuoco solo nelle aree appositamente attrezzate
3. non abbandonare rifiuti nel bosco
4. non gettare mozziconi di sigaretta dall’auto
5. ricordare che è vietato rinnovare il pascolo bruciandolo
NORME PER ABBRUCIAMENTO DI RESIDUI VEGETALI
Il regolamento forestale della Toscana (DPGR 8 agosto 2003, n.48/R) consente l'abbruciamento di residui ligno cellulosici provenienti da tagli boschivi, interventi colturali, interventi fitosanitari, potatura e ripulitura, ai fini del loro reimpiego nel ciclo colturale di provenienza.
L'abbruciamento deve essere effettuato entro i 250 metri dal luogo di produzione e in piccoli cumuli non superiori a 3 metri steri per ettaro al giorno. Lo stero è un'unità di misura di volume usata per il legno ed equivale a un metro cubo vuoto per pieno, vale a dire volume incluso i vuoti.
Il mancato rispetto di ciascuno dei suddetti parametri ( grossi cumuli, quantità superiori a 3mt steri per ettaro, abbruciamento effettuato non in loco) comporta l’applicazione delle sanzioni previste dalle vigenti disposizioni in materia
SANZIONI
• Nei periodi a rischio nel bosco e aree assimilate dei comuni a rischio particolarmente elevato per lo sviluppo di incendi boschivi si applica la sanzione di € 2066,00
• Nei periodi a rischio nel bosco e aree assimilate dei comuni a rischio non particolarmente elevato si applica la sanzione di € 240,00
• Nei periodi non a rischio, ovunque si applica la sanzione di € 120,00
GLI ABBRUCIAMENTI NEL BOSCO
PERIODO A RISCHIO INCENDIO (dal 1 luglio al 31 agosto) DIVIETO ASSOLUTO DI QUALSIASI TIPO DI ABBRUCIAMENTO
PERIODO NON A RISCHIO INCENDIO COME SI PROCEDE:
1. per gli abbruciamenti eseguiti in bosco, nelle aree assimilate e negli impianti di arboricoltura da legno è necessaria l’autorizzazione dell’ente competente sul territorio
2. tutti gli abbruciamenti in bosco e fuori bosco devono essere sempre eseguiti in ASSENZA DI VENTO (colonna di fumo verticale) e con le opportune precauzioni:
3. trattare il materiale da bruciare in piccoli cumuli, spazi ripuliti e isolati da vegetazione e residui infiammabili;
4. operare in presenza di un adeguato numero di persone e mai da soli;
5. tenere l’abbruciamento sotto controllo costante fino al suo completo spegnimento e abbandonare la zona solo dopo un’attenta verifica dell’estinzione di focolai e braci.
Nel periodo non a rischio di incendi i Comuni hanno facoltà di vietare gli abbruciamenti all’aperto in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (PM10)
Se si avvista un incendio di bosco chiamare subito uno dei seguenti numeri
800 425 425
Sala operativa unificata permanente della Regione Toscana
115 Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Testo estratto in parte dall'allegato opuscolo della Regione Toscana aggiornato a ottobre 2019
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samdelpapa · 5 years ago
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{Le promesse elettorali fatte ai pastori sardi non sono state mantenute - Il Post Sono passati cinque mesi dalle proteste degli allevatori sardi contro il crollo del prezzo del latte di capra e di pecora: se ne era parlato molto, lo scorso febbraio, perché in alcuni casi le proteste erano state particolarmente aggressive e vistose, con blocchi stradali, manifestazioni e minacce verso chi non protestava, e perché la questione del latte era diventata centrale anche per le elezioni regionali, poi vinte da Christian Solinas, di centrodestra e sostenuto dalla Lega. Durante la campagna elettorale, a seguito delle proteste, il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, entrambi leghisti, avevano incontrato a Roma una delegazione di pastori insieme a rappresentanti di consorzi, imprenditori, cooperative e industriali. Salvini aveva promesso che avrebbe trovato «una soluzione entro 48 ore per restituire dignità e lavoro ai sardi», e che non si sarebbe alzato dal tavolo delle trattative finché il prezzo del latte non fosse passato da 60 centesimi a 1 euro al litro. Non è successo. Poiché le promesse non sono state mantenute, i pastori hanno fatto sapere di essere pronti a riprendere la protesta. Chiedono che il latte di capra e di pecora venduto prevalentemente all’industria casearia venga pagato di più ai produttori, e sostengono che i grandi produttori di formaggi si siano accordati per fare abbassare i prezzi del latte. A febbraio il prezzo era crollato a 60 centesimi al litro, non sufficiente secondo loro nemmeno a coprire le spese di produzione. Il calo del prezzo era legato in particolare all’andamento del mercato del Pecorino Romano DOP, per la cui produzione viene impiegata più della metà di tutto il latte prodotto in Sardegna. Quando il prezzo del Pecorino Romano sale, come era successo due anni fa, sale anche il prezzo del latte; quando il prezzo del Pecorino Romano scende, scende anche il prezzo del latte. La produzione di Pecorino Romano, proprio per evitare grosse oscillazioni dei prezzi, è regolata da quote che vengono stabilite ogni anno, ma che secondo gli allevatori non vengono rispettate da molti} Tw https://www.instagram.com/p/B28LTzjCoKv/?igshid=dq1lm9mda6rm
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mezzopieno-news · 3 years ago
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XYLELLA, ARRIVANO I CANI ANTIBATTERIO CHE LA SCOVANO
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I cani possono salvare gli ulivi, individuando il batterio mortale della Xylella ancor prima che compaiano sintomi riconoscibili e che si propaghi a un’altra pianta.
La prima squadra cinofila anti Xylella con cani specializzati nell'individuazione precoce del batterio attraverso l'olfatto è stata formata a Fasano (Brindisi) dove questa epidemia sta flagellando gli uliveti e dove sono entrati in azione i primi cani addestrati per individuare l'insidiosa malattia delle coltivazioni della zona.
I cani sono stati addestrati con una particolare formazione saranno messi in servizio per effettuare i controlli all'interno dei vivai e dei punti di entrata delle importazioni di piante dall'estero. Il livello di accuratezza della loro diagnosi è del 100% e hanno dimostrato di riuscire a identificare senza errore il microrganismo patogeno individuando il suo odore specifico.
La Xylella è in grado di indurre pesantissime alterazioni, spesso letali, alla pianta che colpisce ed è nota per la sua estrema capacità di diffondersi attraverso un gran numero di piante ospiti, a volte senza indurre manifestazioni patologiche e in maniera molto lenta e invisibile. Per queste sue caratteristiche può arrecare gravi danni a molte coltivazioni agricole. Il progetto degli Xylella Detection Dogs è il frutto della collaborazione fra l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci), Unaprol, Coldiretti e CNR-IPSP (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante).
____________
Fonte: Ansa - 7 dicembre 2021
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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MIPAAF, lettera alla commissione europea Bellanova: “imprese agricole in difficoltà: proroga per le domande Pac e scadenze Psr”
La sollecitazione è giunta in questa settimana da imprese agricole, associazioni di categoria, rappresentanti dei lavoratori, Regioni. Così, al termine di una prima analisi dello stato dell’arte effettuata dalla Task Force insediata al Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e Forestali per fronteggiare le criticità vissute dal settore in seguito all’emergenza corona virus, dal Mipaaf è già stata inviata alla Commissione Agricoltura dell’Unione Europea una richiesta finalizzata a posticipare di un mese le scadenze per le domande PAC; a prorogare al 15 ottobre alcune scadenze relative ai pagamenti diretti e al 31 dicembre i pagamenti delle misure a superficie dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionali; a prorogare l’attuazione dei programmi di promozione e dei programmi di sostegno delle OCM. “La difficoltà che sta attraversando il settore è evidente”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “e bisogna fare di tutto per allentare la morsa che stringe imprese e lavoratori. Le richieste che facciamo a Bruxelles vanno in questa direzione e soprattutto tendono ad impedire che possano vanificarsi risultati e sforzi di anni. Lo slittamento di una iniziativa pubblica significa mandare in fumo investimenti e lavoro rilevanti, ed è un problema che va assolutamente affrontato. Così i problemi nella gestione di alcune misure dei Piani di Sviluppo regionali. Altra storia la Puglia. Lì dobbiamo evitare che l’agricoltura pugliese paghi un danno troppo alto per i milioni e milioni che la Regione non è stata capace di spendere e che rischiano il definanziamento”. Nel testo si evidenziano, puntualmente, le difficoltà vissute dal settore in queste settimane: logistica e trasporti, anche verso Paesi extra-Ue; difficoltà nell’attuazione “dei programmi di promozione ed informazione dei settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olio di oliva, frutta e latte nelle scuole” con il rinvio di numerosissime manifestazioni pubbliche; rischio impasse nell’attuazione dei programmi di sostegno delle OCM; penalizzazioni delle attività commerciali con “riflessi pesanti” anche sul valore della produzione commercializzata; difficoltà nella gestione delle misure dello Sviluppo rurale anche per i possibili slittamenti delle necessarie verifiche da parte degli Organismi pagatori. Proprio su quest’ultimo aspetto l’ultimo passaggio dedicato alla Puglia per sottolineare come “il mutato scenario sta rallentando le azioni messe in campo dalle Autorità regionali per completare le procedure di erogazione dei contributi previsti dal Psr, a suo tempo sospese a causa del contenzioso generatosi”. Read the full article
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tmnotizie · 5 years ago
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ANCONA – Dopo l’incontro dei sindaci dell’Anci Marche, in cui è stato chiesto alla Regione di fare chiarezza sulla discussa ordinanza regionale sull’emergenza coronavirus firmata da Luca Ceriscioli sono arrivate ulteriori linee guida che specificano cosa sarà consentito fare e cosa no fino al 4 marzo:
“Devono intendersi sospese quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali determinando significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici. Si fa riferimento quindi a eventi e manifestazioni di qualsiasi natura (sportiva, culturale, sociale, economica e civica, ecc.).
Vanno incluse tra le attività da sospendere le seguenti manifestazioni: fiere, mercati straordinari e sagre, attrazioni e luna park, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina) e attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc. ivi comprese le discoteche e le sale da ballo, eventi e manifestazioni promozionali (meeting, convegni e sfilate, ecc.). Sono consentite le attività musicali presso i locali ove queste non rappresentino attività prevalente”.
Precisano ancora da Ancona: “In via generale non sono sospese le attività che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, centri musicali e scuola guida), gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.), e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano aggregazione di pubblico (“porte chiuse”) o eccezionali concentrazione di persone.
Sono escluse da tale sospensione anche le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive ivi comprese i pubblici esercizi e le mense, nonché le attività corsistiche aziendali, laddove non comportino significative concentrazioni di persone.
Sono altresì escluse dalla sospensione le attività svolte da guide e accompagnatori turistici (limitatamente a gruppi composti da non oltre le 10 persone). Sono consentiti i mercati rionali e comunali, ovvero le attività commerciali svolte ordinariamente e programmate.
Non possono essere inclusi nella sospensione i centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovanili, centri per anziani, orti urbani, ecc.) per la parte di ordinaria attività”.
Ed ancora: “Non possono essere pertanto ricomprese nella sospensione, le attività di sostegno, supporto e riabilitazione alle persone anziane e diversamente abili (es: servizi semiresidenziali e centri diurni) e attività di accoglienza per persone in situazioni di fragilità sociale (es: centri di pronta accoglienza). Non si intendono sospese le celebrazioni civili di matrimoni ed esequie. Per quanto attiene alle celebrazioni religiose si rinvia alle disposizioni adottate dai Vescovi delle Marche in data 25 febbraio 2020, nonché alle eventuali disposizioni adottate dagli organi delle altre Comunità religiose”.
In giornata si attende inoltre la pronuncia del Tar dopo che il governo ha proceduto a impugnare attraverso l’Avvocatura generale dello Stato l’ordinanza della Regione Marche sulla chiusura delle scuole e il resto sopra indicato.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Scandicci, Borgo DiVino è l’evento nel nome della “cultura del vino”
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Scandicci, Borgo DiVino è l’evento nel nome della “cultura del vino”.   Dopo il successo della prima edizione dello scorso anno, Scandicci torna ad ospitare anche nel 2023 il Wine Festival “Borgo DiVino”. La location è confermata al Centro Rogers, in Piazza della Resistenza, che riaprirà le sue porte alle 90 aziende presenti dal 22 al 24 Aprile. Il Wine festival Borgo DiVino raddoppia così le aziende presenti rispetto alla sua prima edizione scandiccese riproponendo un format che si è dimostrato molto apprezzato. Tre giorni dedicati alla cultura del vino, nel corso dei quali il pubblico potrà conoscere da vicino 90 aziende vitivinicole da tutta Italia (con qualche sorpresa d’Oltralpe), degustare più di 350 vini, partecipare a masterclass tematiche oltre a trovare un Wine Shop esclusivo per poter comprare tutti i prodotti in degustazione a prezzi di cantina. L’idea alla base di “Borgo Divino” è infatti quella di dare un’esperienza a 360° per tutti gli amanti del vino, cercando di aprire una finestra sul “mondo enologico” grazie anche a seminari, momenti di incontro con le aziende e degustazioni guidate. Ad ospitare Borgo DiVino a Scandicci sarà anche quest’anno il Centro Rogers di Piazza della Resistenza, proprio accanto al Palazzo comunale, nell’area che notoriamente ospita le manifestazioni più importanti del Comune di Scandicci. Un maestoso palazzo moderno, costruito nel 2013, caratterizzato per tutta la sua lunghezza da una tettoia che sovrasta una terrazza leggera in vetro e alluminio, proprio a due passi dalla fermata “Resistenza” della Linea 1 della Tramvia fiorentina. Cantine, aziende agricole, operatori del settore, associazioni ed Enti che fanno parte di uno dei settori trainanti dell’economia e dell’export italiano, e toscano in particolare, saranno così i veri protagonisti di questa 3 giorni, oltre al numeroso pubblico atteso che già lo scorso anno rispose con entusiasmo. L’ingresso alla manifestazione, comprensivo delle degustazioni a tutti i desk dei produttori, avrà un biglietto di 20 euro (ingresso ridotto di 16 Euro per soci FISAR Firenze, Banco Fiorentino - Mugello Impruneta Signa, Officina Cu.Bo). Ingresso che dà diritto alla degustazione di tutti i vini presenti al Festival + un bicchiere VDGlass per la degustazione (che rimarrà al visitatore), il portabicchiere personalizzato della manifestazione, una penna ed un libretto per gli appunti sui vini degustati. Borgo DiVino a Scandicci è organizzato da Officina Cu.Bo e Periscopio Comunicazione con il patrocinio del Comune di Scandicci, del Consiglio Regionale della Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, oltre alla collaborazione di Fisar Firenze, Confesercenti e Confcommercio Firenze, GoWine, SIBE e Le Donne della Vite. Partner tecnici, VDGlass , Acqua San Felice e Wine Pills. Tutte le info sulle aziende presenti e sui vini in degustazione, nei prossimi giorni sul sito www.borgo-divino.it... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lospeakerscorner · 5 years ago
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Reggia di Carditello, svelati gli affreschi scomparsi e la quadreria reale con il supporto della realtà aumentata, nel segno del binomio arte e tecnologia
In occasione della presentazione del volume Carditello ritrovato di Vega de Martini, per la prima volta i visitatori hanno avuto la possibilità di ammirare la riproduzione virtuale della galleria di Carditello – realizzata dalla società Neatec SpA che ha sviluppato il sistema PIUCultura – con arazzi ed arredi commissionati da Ferdinando IV di Borbone.
Nel corso dell’incontro, coordinato da Vega de Martini, sono intervenuti anche il presidente Luigi Nicolais e gli esperti Antonella Diana, Maria Fernanda Garcia Marino, Carmen Masi e Riccardo Serraglio.
«Anni fa – ha spiegato Vega de Martini – è stato pubblicato a cura della Soprintendenza competente per territorio, un dettagliato studio, coordinato dalla sottoscritta, sul patrimonio di arredo del Quarto Reale del Casino di Carditello. Gran parte di quello che si credeva irrimediabilmente perduto è stato ritrovato. Del volume non è stata data nessuna diffusione all’epoca. È ora arrivato il momento di rimediare a tale inspiegabile mancanza.»Una sfida ambiziosa, dunque, nata dal lavoro di ricerca e recupero svolto dal 2012 da un gruppo di studiosi coordinati dalla de Martini – raccolto nel 2014 nella  pubblicazione del volume presentato ieri a Carditello – e dalla sperimentazione di Neatec nel Real Sito di Carditello tra luglio e settembre 2019.
Inoltre, durante le visite guidate i turisti hanno scaricato gratuitamente l’app PIUCultura per interagire con il sistema, ponendo domande, fotografando le opere o inquadrando i QR Code posizionati nel percorso, all’interno della palazzina centrale.
Tra i numerosi contenuti messi a disposizione sull’app, spicca la ricostruzione virtuale della galleria, uno degli ambienti più suggestivi di Carditello, curata dal videomaker Marco Flaminio.
«In questo periodo – ha spiegato Luigi Nicolais, presidente della Fondazione – non possiamo accogliere i quadri nel Real Sito e quindi, grazie alla tecnologia, abbiamo la possibilità di vedere virtualmente lo splendore di Carditello. Non vogliamo assolutamente sostituire le opere d’arte con il virtuale ma, con queste nuove tecniche, possiamo avere almeno l’idea della bellezza del Real Sito.»Il sistema informatico PIUCultura, realizzato con l’aiuto del finanziamento agevolato sul bando MISE Agenda Digitale, ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla fruizione dell’immenso patrimonio culturale italiano, mediante l’utilizzo di tecnologie multimediali.
L’app è già scaricabile, gratuitamente, sul play store di Google e nell’app store di Apple.
Il Real Sito di Carditello – voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli – oggi è impegnato anzitutto in attività di restauro e rifunzionalizzazione, con investimenti previsti per circa 17 milioni di euro nei prossimi tre anni, a valere su fondi nazionali ed europei.
Carditello ospita una palazzina reale dalle linee neoclassiche, ambienti destinati ad azienda agricola, cinque cortili per attività agricole, un’area riservata alle corse dei cavalli realizzata come un antico circo romano, con due fontane con obelischi in marmo, un prato centrale – al cui centro si erge un tempietto circolare da cui il re assisteva agli spettacoli ippici – ed una pista in terra battuta.
Ancora oggi è l’unico esempio al mondo di ippodromo inserito all’interno del perimetro di un edificio: lungo le mura perimetrali, tre livelli di gradoni ospitavano sino a 30mila persone, che partecipavano alle manifestazioni ippiche che si svolgevano all’interno del sito.
La tenuta era destinata all’allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia.
Qui era situata la Reale Industria della Pagliara delle Bufale, che ospitava un importante caseificio. Rappresentava, quindi, un mirabile esempio dell’imprenditoria illuminata promossa dalla Casa Reale borbonica tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’800.
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Carditello tra arte e tecnologia Reggia di Carditello, svelati gli affreschi scomparsi e la quadreria reale con il supporto della realtà aumentata, nel segno del binomio arte e tecnologia…
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italianaradio · 5 years ago
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IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/il-fiore-di-mandorlo-giovedi-la-presentazione-del-progetto-del-gal/
IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL
IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL
IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL Lente Locale
R. & P.
Giovedì mattina verrà presentato l’avviso per la manifestazione di interesse di partecipazione all’iniziativa del GAL Terre Locridee “Il fiore di mandorlo” nella conferenza stampa che è stata convocata per le ore 10,30 presso la sede del GAL a Locri. Parteciperanno alla conferenza il presidente del GAL Terre Locridee Francesco Macrì e il direttore Guido Mignolli.
Questo avviso è finalizzato a ricevere manifestazioni d’interesse per avviare e potenziare la produzione di mandorle nel territorio di pertinenza del GAL Terre Locridee, attraverso la costituzione di un partenariato fra aziende agricole in possesso di superfici destinate o vocate a tale coltura. 
Nel mese di luglio di quest’anno grazie al direttore del dipartimento agricoltura della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo è venuto nella Locride il terzo produttore nazionale di confetti Claudio Papa della Dolceamaro srl, azienda molisana, quel giorno è stata formulata una proposta operativa per la nascita di una filiera per la produzione di mandorle, che potrebbe portare alla realizzazione di impianti di produzione in tutta la Locride.
Il GAL Terre Locridee ha instaurato, successivamente, un rapporto di collaborazione con la Dolceamaro s.r.l., primaria industria dolciaria del Molise. La società si obbligherebbe a ritirare tutto la produzione di mandorle realizzate dalla filiera e conferito dalle aziende agricole, anche attraverso l’eventuale realizzazione di un centro di conferimento nell’area della Locride.
La partecipazione è riservata alle imprese agricole che abbiano nella propria disponibilità i terreni (e/o gli impianti di mandorleto) localizzati nel territorio del GAL Terre Locridee. Possono manifestare l’interesse anche i possessori di terreni idonei, già coperti da mandorleti o da impiantare.
Locri, 22 ottobre 2019
IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL Lente Locale
IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL Lente Locale
R. & P. Giovedì mattina verrà presentato l’avviso per la manifestazione di interesse di partecipazione all’iniziativa del GAL Terre Locridee “Il fiore di mandorlo” nella conferenza stampa che è stata convocata per le ore 10,30 presso la sede del GAL a Locri. Parteciperanno alla conferenza il presidente del GAL Terre Locridee Francesco Macrì e il […]
IL FIORE DI MANDORLO Giovedì la presentazione del progetto del GAL Lente Locale
Gianluca Albanese
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