#Identità locale
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Pieve Ligure di Maura Mantellino: un racconto che celebra tradizioni e paesaggi liguri
Un viaggio attraverso il tempo e la bellezza del borgo ligure narrato da Maura Mantellino
Un viaggio attraverso il tempo e la bellezza del borgo ligure narrato da Maura Mantellino. “Pieve Ligure” è un racconto di Maura Mantellino che ci trasporta in un piccolo borgo ligure situato tra mare e collina, con una narrazione che intreccia storia, tradizioni e paesaggi incantevoli. Attraverso una prosa delicata e descrittiva, l’autrice ci conduce alla scoperta di una comunità radicata nelle…
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abr · 5 months ago
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Il maturo e il bamboccione social si rendono ambedue conto dell'evidenza (è già un passo avanti rispetto al sinistro che con la realtà confligge): siamo colonizzati, culturalmente e tecnologicamente, dagli Stati Uniti.
Il bamboccione sociale frigna offeso (reagisce da socialista, lotta contro gli stessi nemici dei socialisti: è un socialista, a sua insaputa) e pretende di mandar a casa i 'Mericani senza distinzioni, senza poterselo permettere; né ammette di dover pagare un conto salatissimo per farlo, sia pure in prospettiva lontana (assieme a chi? Da soli che manco Mussolini?! O coi francotedeschi?!!). 'Sti qui credono davvero che barconi e sbarchi e terroristi e Putain si fermino dicendogli "basta là".
Il maturo invece accetta il dato di fatto sopra detto, dopo essersi guardato attorno e compreso in trenta microsecondi che trattasi del menopeggio in assoluto: é il sistema socioculturale economico più avanzato e civilizzato disponibile oggi, diretto erede della NOSTRA tradizione grecoromana giudaicocristiana. Poteva andar molto peggio, a guardare cos'altro c'è in giro.
Il maturo s'impegna comunque per sradicare ed aggiustare gli eccessi di detto colonialismo, dall'interno, senza ansie vivoluzzionavie, affermando la propria identità locale ma godendo dei suoi aspetti positivi innovativi: cultura del lavoro, libertà individuale, innovazione tecnologica senza paure da provinciali, dinamismo sociale no "figli di", liberismo non quello dei "veriliberali" ma scevro da socialismi pelosi etc..
Tali aspetti positivi li usa inoltre per tagliar le unghie ad altri colonialismi culturali precedenti spacciati come parte dell'identità: tipo il borbonismo magnogreco social statalista assistenzialista, l'europismo crucco nordico statal puritano o l'anglofranconismo coi sensi di colpa coloniali.
Eh si, la cultura come le persone ha costante bisogno di MODELLI e MENTORI cui ispirarsi, non copincollare, per evolversi. Il passato è passato come il successo è già successo: si celebrano e ricordano ma senza mai fermarsi. Per fortuna i modelli di riferimento li sceglie il mercato, la cosa più democratica che c'è, mentre ogni forzatura dall'alto distorce, fa sbandare e produce solo costosi ritardi.
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theperfectpints · 3 months ago
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'Mc Cafferty's' è l'essenza del pub, per tanti motivi. Per atmosfera, identità, tradizione. Per quello che riesce a trasmettere a chi varca quella porta. Non mancano di certo gli ingredienti per considerarlo ormai un vero punto di riferimento per la comunità di Donegal Town, per la gente a nordovest dell'isola. Interni accattivanti, clientela rumorosa ma accogliente, musica dal vivo 7 giorni su 7, divertimento a non finire. Local e turisti riempiono, soprattutto nel weekend, questo bellissimo pub, riuscendo ad assaporarne a pieno l'autenticità e l'animo profondamente irish. Dal 1997 'Mc Cafferty's' è una sosta quasi obbligatoria per chi passa dalle parti di Donegal Town. 🇮🇪 🍻 🥃 🎻 © Irish tales from Rome
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo
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Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo. La Festa de Lo Pan Ner fa parte di un evento diffuso e transfrontaliero, giunto alla ottava edizione, condiviso con le Regioni Valle d’Aosta e Piemonte (Val d’Ossola e Comune di Lozzolo) e i Paesi confinanti, Svizzera (Valposchiavo in Canton Grigioni e Canton Vallese), Francia (Parc des Bauges) e Slovenia (Alta Val Sava). Brescia, Bergamo, Varese e Sondrio sono le province lombarde che sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 offrono una serie di appuntamenti dedicati alla Festa de “Lo Pan Ner - I Pani delle Alpi”. Oltre 40 comunità, con 42 forni e antichi mulini, in particolare della Valtellina e della Valle Camonica, accomunate, nei secoli, dalla coltura della segale, che ha svolto un ruolo fondamentale nella tradizione gastronomica alpina e nella gestione del territorio, preparano il pane utilizzando segale e frumento, macinati in loco negli antichi mulini rimessi in funzione, e riattivando per le giornate di festa i forni privati e comunitari. Laboratori didattico-sensoriali per bambini e scuole sono pensati per avvicinare le nuove generazioni all’arte della panificazione, perché non vada perso un patrimonio di saperi, a salvaguardia delle identità territoriali, ma anche dell’ambiente e della economia locale. In alcune località, si può assistere alla semina della segale e al taglio del grano saraceno, fare visite ai musei etnografici ed ecomusei, per scoprire gli strumenti più antichi d’uso nella panificazione. In particolare, aderiscono alla festa: Ecomuseo di Valfurva, Ecomuseo della Resistenza del Mortirolo (organizza iniziative nelle due province di Sondrio e Brescia), Ecomuseo dell’Alta Via dell’Oglio, Ecomuseo Concarena – Montagna di luce ed infine Ecomuseo del Vaso Re. In provincia di Brescia, a Bienno tra ‘I borghi più belli d’Italia’, si può visitare il Mulino Museo del 1400 di via Glere, funzionante grazie all’energia e alla forza dell’acqua portata nel borgo dal canale artificiale Vaso Re. Il 14 ottobre, alle ore 19:00, aperitivo a Casa degli Artisti con prodotti locali e pane di segale. A Cormignano e Davena di Vezza d’Oglio, merenda e colazione al forno con un fine settimana ricco di eventi dedicati alle tradizioni; a Doverio di Corteno Gorgi è ancora attiva un’antica Vicinia proprietaria di un caseificio turnario visitabile, esibizione dei norcini, una cerimonia di panificazione negli antichi forni, laboratori, visita a cantine, mercatini. Molte altre attività si svolgono a Malegno, Ossimo, Cerveno, Saviore dell’Adamello, Garda di Sonico, Vezza d’Oglio, Monno. Nel territorio di Sondrio, a Grosio, Grosotto e Mazzo, in Valtellina, i visitatori possono percorrere la via del pane. Si parte la mattina con una colazione nei campi di saraceno di Grosio, si cammina in un castagneto secolare per arrivare a Grosotto e visitare un antico mulino. A Mazzo si panifica nell’antico forno del Palazzo Lavizzari. Altri appuntamenti a Pila Boscarini di Teglio, Ponte Valtellina, Mello, Traona, Valfurva, Aprica e Castione Andevenno. A Cedrasco una mattinata dedicata ai ragazzi per riscoprire l’antica arte del mugnaio presso l’ex Mulino Oberti e un laboratorio per la preparazione dei biscotti. Dopo una breve escursione sul sentiero della “civetta”, che porta alla comunità di Fusine, i biscotti tradizionali vengono cotti al panificio Viganò. Si festeggia nell’area di Varese: a Cuirone ed Albizzate si può gustare la Brusela cotta negli antichi forni, un dolce tipico della zona preparato per l’occasione con farina di segale, farina di mais e uva americana. In provincia di Bergamo: a Vilminore, festa dell’antico forno di Pianezza. La farina distribuita nelle comunità (circa 400 kg) è tutta locale. Permette di riscoprire i piccoli produttori che, con grande passione, conservano le colture tradizionali e mantengono il paesaggio agricolo di montagna. Il programma completo e dettagliato delle feste si trova sul sito www.comunitadellasegale.it Per chi non può attivamente partecipare in loco, sabato 14 ottobre si può seguire in anteprima quello che succede in alcune comunità sulla pagina Facebook Intangible Search e sul sito www.comunitadellasegale.it. Durante la diretta, incontri con esperti, agricoltori, cuochi e fornai per scoprire insieme l’affascinante mondo della panificazione. La Festa de Lo Pan Ner di Lombardia è un evento organizzato da Regione Lombardia – Direzione Generale Cultura (Archivio di Etnografia e Storia Sociale) in collaborazione con ERSAF, Enti locali e Associazioni del territorio. L’elenco di tutti gli appuntamenti è disponibile su: www.comunitadellasegale.it www.lopanner.com/main Segui la festa de Lo Pan Ner su Facebook: @comunitadellasegale @intangiblesearch #LoPanNerLombardia #LoPanNerLombardia23... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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italiavivadelchierese · 1 year ago
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Eletto il Presidente di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese
Nella mattinata del 17 dicembre, nelle diverse Zone della Provincia di Torino, si sono tenuti i congressi di Italia Viva per l'elezione dei Presidenti.
Si è conclusa la stagione dei referenti "Nominati" con l'elezione di nuovi Presidenti, di Zona, Provincia e Regione.
Per il Chierese-Carmagnolese è stato eletto per acclamazione Pier Antonio Pasquero.
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Ecco il programma presentato dal Presidente al Congresso zonale:
Italia Viva del Chierese-Carmagnolese si è caratterizzata in questi anni per essere particolarmente attiva sul territorio, su diverse tematiche, due fra tutte sono state la promozione della nascita e lo sviluppo del distretto del cibo e l’intervento determinate contro l’insediamento di un enorme allevamento intensivo di maiali a Poirino.
Italia Viva del Chierese-Carmagnolese è stata molto di più di un semplice “comitato elettorale”. Non si è limitata a declinare a livello locale le iniziative nazionali. Ha fatto politica territoriale, lo ha fatto ingaggiando un dialogo e un confronto di idee con tutti i cittadini che amano approfondire le tematiche pubbliche.
Italia Viva continuerà ad esercitare la sua presenza sul territorio con impegno rinnovato. Il nostro primo obiettivo sarà quello di contribuire con tutti gli strumenti possibili a creare una identità di territorio e a consentire al territorio di mettere a frutto i suoi talenti e le sue potenzialità. Italia Viva porterà ai cittadini le posizioni dei migliori esperti sui vari temi di interesse locale e regionale:
lo sviluppo economico della Regione e le sue ricadute sul nostro territorio;
la gestione del Sistema Sanitario Regionale e l’impatto sui cittadini;
La salvaguardia dell’ambiente, le pari opportunità e altro.
Il 2024 vedrà l’organizzazione di numerosi eventi su questi e su altri temi di interesse locale e regionale. Italia Viva intende contribuire a determinare scelte strategiche utili al territorio, introducendo nel dibattito pareri autorevoli e competenze reali.
La nostra azione sarà “sovracomunale” e supporterà le amministrazioni che metteranno in atto politiche e azioni che superano i campanilismi, che creano sinergie, economie di scala e che migliorano e semplificano la vita dei cittadini.
Collaboreremo senza posizioni pregiudiziali, caso per caso, con chiunque condivida concretamente i nostri obiettivi.
Faccio politica da oltre quarant’anni, la faccio con passione, non cerco né visibilità né cariche, spero di poter continuare a farla con Italia Viva per contribuire a far crescere la nostra zona, la nostra Regione, il nostro Paese, la nostra Europa.
PIER ANTONIO PASQUERO
CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELL’AREA OMOGENEA METROPOLITANA 11 DI TORINO
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scienza-magia · 2 years ago
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Chiuso il più grande sito web di credenziali rubate del dark web
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Colpo al «mercato nero» delle password rubate: chiusa la piattaforma Genesis Market. Sequestri di server e attrezzature in Europa e Usa, 37 perquisizioni in Italia. Fermato un «giro d’affari» di 2 milioni di identità virtuali sottratte. Operazione internazionale di polizia contro la piattaforma Genesis Market, uno dei più grandi mercati neri virtuali del mondo, dedicato la vendita di credenziali rubate: 16 Paesi coinvolti e 37 perquisizioni solo in Italia, dove si è mossa la Polizia postale L’operazione è stata condotta dall’Fbi e dalla polizia olandese, coordinata da Europol ed Eurojust e diretta, per il territorio italiano, dalla procura della Repubblica di Roma. Genesis Market, specializzata nella vendita di credenziali di accesso e dati rubati, con un giro di affari di oltre 2 milioni di identità virtuali sottratte, è stata disattivata, con sequestri, eseguiti in tutta Europa, dei server sui quali poggiava l’infrastruttura informatica. In Italia, risultano coinvolte migliaia di credenziali, individuate dagli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia postale sotto la direzione della procura di Roma ed afferenti sia a spazi informatici della vita privata di comuni cittadini (email, social network, account di e-commerce, ecc.), sia password in grado di garantire l’accesso illecito a spazi informatici istituzionali della pubblica amministrazione, nonché a spazi appartenenti a banche e grandi imprese nazionali, erogatrici di servizi pubblici essenziali.
37 perquisizioni in Italia
Sul solo territorio italiano, sono stati emessi dalla procura 37 decreti di perquisizione personale, locale ed informatica, che il Cnaipic ed i Centri operativi per la sicurezza cibernetica di Campania Basilicata e Molise, Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Sicilia Occidentale, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Trentino-Alto Adige ed Umbria, hanno eseguito nei confronti di altrettanti clienti della piattaforma, i quali avevano acquistato nel corso del tempo migliaia di credenziali di accesso. Tra gli indagati figurano sia persone già note alle forze dell’ordine che incensurati. Le perquisizioni hanno condotto al sequestro di diversi dispositivi informatici, l’analisi dei quali consentirà ora agli investigatori di comprendere con esattezza quale sia stato l’utilizzo, da parte degli indagati delle credenziali illecite acquistate, e che tipo di informazioni riservate - ed a quale livello di segretezza - siano state compromesse. Nuova allerta cybercrime e' Wiper, spinta con guerra Read the full article
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magliacal · 3 days ago
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Bayern Monaco: La Maglia che Racconta una Storia di Gloria
Il Bayern Monaco, uno dei club più prestigiosi e vincenti nella storia del calcio, è conosciuto per la sua tradizione, i suoi successi internazionali e la sua passione travolgente. Ma dietro a ogni vittoria, dietro ogni celebrazione, c'è un elemento che incarna l'essenza stessa del club: i suoi colori. Il rosso e il bianco del Bayern Monaco non sono semplici tonalità di un kit, ma rappresentano la forza, la gloria e la determinazione che il club ha mostrato in ogni partita e che sono profondamente radicate nella sua storia.
I.Un Legame Storico con il Colore Rosso
Il rosso, protagonista indiscusso delle maglie del Bayern Monaco, non è solo un colore: è un simbolo profondo e un elemento di continuità che attraversa tutta la storia del club. Quando il Bayern fu fondato nel 1900, la scelta del rosso come colore ufficiale non fu casuale. Il colore rappresentava il dinamismo, la passione e l'energia che avrebbero caratterizzato il club, valori che sono diventati parte integrante dell'identità della squadra. In un'epoca in cui il calcio tedesco stava appena cominciando a prendere forma, il rosso si rivelò subito come un colore distintivo, capace di trasmettere forza e determinazione.
Le Origini del Colore Rosso: Un Segno di Distinzione
Il rosso fu scelto fin dagli inizi per dare al Bayern Monaco una propria identità visiva, e da quel momento ha cominciato a rappresentare la passione e l'impegno del club sul campo. Nella storia dei club calcistici, il colore della maglia è sempre stato un potente simbolo di appartenenza. Per il Bayern, il rosso ha incarnato la sua ambizione di diventare una delle formazioni più rispettate in Germania e nel mondo. L'adozione del rosso, infatti, non fu solo una questione estetica, ma un vero e proprio atto di affermazione: il Bayern intendeva segnare la sua differenza rispetto agli altri club di Monaco e della Baviera, e il rosso divenne così il colore che rappresentava questa aspirazione a emergere.
Il Rosso come Simbolo di Forza e Resilienza
Nel corso degli anni, il rosso delle maglie del Bayern Monaco ha acquisito un significato sempre più profondo, legandosi indissolubilmente con le vittorie e i trionfi del club. La passione con cui il Bayern ha affrontato ogni competizione è stata simboleggiata da questo colore vibrante, che ha accompagnato i giocatori in momenti di grande gloria, ma anche di difficoltà. Il rosso ha sempre rappresentato la forza di superare gli ostacoli e la determinazione di vincere, anche quando le sfide sembrano insormontabili.
Le prime vittorie importanti del Bayern, tra cui il trionfo nella Bundesliga e le prime affermazioni nelle competizioni internazionali, hanno visto i giocatori indossare con orgoglio il rosso. Ogni trofeo conquistato con quella maglia era come una dichiarazione di forza, ma anche di resilienza. La maglia rossa divenne il simbolo di una squadra capace di riprendersi dalle difficoltà e di affrontare con coraggio le avversità, sia sul piano nazionale che internazionale.
Il Rosso come Colore della Tradizione Bavarese
Il rosso non è solo il colore del Bayern, ma anche quello della Baviera. La regione, nota per la sua storia e tradizione, è simbolicamente legata a un’identità di orgoglio, tenacia e passione, caratteristiche che sono state pienamente incarnate dal Bayern Monaco nel corso della sua storia. Il club ha sempre visto se stesso come un ambasciatore della cultura bavarese, e la maglia rossa rappresenta appieno questo legame indissolubile con la sua terra d’origine.
Anche nel calcio moderno, dove i club sono sempre più globalizzati e i legami con la tradizione locale si indeboliscono, il Bayern Monaco ha saputo mantenere viva questa connessione con le proprie radici. Il rosso delle maglie non è solo un simbolo della squadra, ma una celebrazione della cultura bavarese e dei valori che essa promuove: l'onore, il rispetto e la passione per lo sport.
Il Rosso nel Cuore dei Tifosi
Per i tifosi del Bayern Monaco, il rosso non è solo un colore sulla maglia, ma una parte della loro identità. Indossare la maglia rossa del Bayern significa far parte di una famiglia globale di appassionati, uniti dalla stessa passione per il club e dalla stessa voglia di vincere. Il rosso è un colore che risuona nel cuore di ogni tifoso, che lo vede come il simbolo di una squadra che ha costruito una tradizione fatta di successi, ma anche di sfide vinte contro ogni pronostico.
Ogni volta che il Bayern scende in campo con la sua maglia rossa, i tifosi sanno che quella maglia rappresenta molto più di un semplice indumento sportivo. È un segno di orgoglio, di storia e di speranza per il futuro. Il rosso incarna lo spirito di lotta del Bayern e la sua capacità di affrontare qualsiasi avversario con la stessa determinazione che ha caratterizzato il club fin dai suoi albori.
Conclusione
Il rosso del Bayern Monaco non è solo il colore di una maglia, ma il simbolo di una storia ricca di successi, sfide e vittorie. È un colore che rappresenta la forza, la passione e la determinazione del club, ma anche la sua connessione con la tradizione bavarese. Da un piccolo club locale a una delle squadre più grandi del mondo, il Bayern Monaco ha sempre trovato nel rosso il colore che meglio rappresenta la sua essenza. Un legame storico che continua a vivere oggi, ogni volta che il Bayern scende in campo, portando con sé l’eredità di oltre un secolo di successi sotto il segno del rosso.
II.Il Bianco: Eleganza e Tradizione
Nel cuore della divisa del Bayern Monaco, accanto al vibrante rosso, c'è un altro colore fondamentale che non può passare inosservato: il bianco. Sebbene il rosso sia il protagonista assoluto nelle maglie del club, il bianco gioca un ruolo altrettanto importante nel definire l'identità visiva del Bayern. Il bianco, infatti, non è solo una tonalità di contrasto, ma un elemento che evoca eleganza, tradizione e stabilità, valori che sono profondamente radicati nella storia del club.
Il Bianco come Simbolo di Purezza e Tradizione
Il bianco, associato al Bayern Monaco fin dalle sue origini, è più di un semplice colore secondario: è un simbolo di purezza e integrità. Nel calcio, il bianco è spesso legato a tradizione e onore, ed è proprio attraverso questo colore che il club bavarese ha inteso onorare il proprio passato e la sua lunga storia di successi. La presenza del bianco nelle divise del Bayern richiama l'idea di equilibrio, neutralità e armonia, concetti che il club ha sempre cercato di incarnare sia dentro che fuori dal campo.
Il bianco, pur non dominando come il rosso, ha sempre avuto un posto d'onore nella maglia del Bayern Monaco, rappresentando l'eleganza intrinseca di una squadra che ha saputo coniugare tradizione e innovazione nel corso degli anni. La combinazione di rosso e bianco nella divisa non è solo una questione estetica, ma un equilibrio che riflette la filosofia del club: passione e grinta (simbolizzate dal rosso), ma anche compostezza, rispetto e classe (rappresentati dal bianco).
Il Bianco come Riflessione della Storia del Club
Dal punto di vista storico, il bianco è sempre stato una presenza costante nelle maglie del Bayern Monaco, anche nei momenti più significativi. Sebbene il club sia noto per il suo predominante uso del rosso, è stato il bianco ad accompagnare alcune delle sue vittorie più iconiche, creando un contrasto che ha reso ogni divisa un simbolo di successo. Il bianco si è rivelato un elemento che non solo bilancia visivamente il rosso, ma che gli conferisce anche una dimensione più solenne, creando un legame tra la forza e l'eleganza, tra la passione e la raffinatezza.
Nel corso dei decenni, le maglie del Bayern hanno visto l'alternarsi di varie tonalità di bianco, a seconda delle epoche e delle mode del momento. Tuttavia, il bianco è sempre rimasto una costante, simbolo di una squadra che non ha mai dimenticato le proprie radici e che ha sempre rispettato la propria tradizione, pur adattandosi ai cambiamenti del calcio moderno.
Il Bianco nella Filosofia del Gioco del Bayern
La presenza del bianco nelle maglie del Bayern non è solo un richiamo estetico, ma riflette anche la filosofia di gioco della squadra. Il Bayern Monaco è noto per il suo approccio equilibrato al calcio: una combinazione di forza fisica e intelligenza tattica, aggressività e disciplina. Il bianco, in questo contesto, rappresenta l'idea di un gioco pulito, elegante e razionale, capace di adattarsi alle sfide senza mai rinunciare alla propria identità.
Nel corso degli anni, i giocatori che hanno indossato la maglia bianca del Bayern Monaco sono stati esemplari non solo per la loro abilità tecnica, ma anche per il loro spirito di squadra e la loro compostezza in campo. Che si trattasse di grandi campioni come Franz Beckenbauer o degli attuali protagonisti, il bianco è sempre stato un colore che ha accompagnato la parte più riflessiva e razionale del gioco, equilibrando la furia agonistica del rosso con un'armonia che ha reso il Bayern una squadra completa e versatile.
Il Bianco come Colore della Continuità e della Stabilità
Il bianco, nella sua semplicità, evoca un senso di stabilità e continuità che è alla base del successo del Bayern Monaco. Mentre il rosso simboleggia l'energia, il bianco rappresenta la continuità del club nel tempo, il suo impegno a restare sempre al vertice, stagione dopo stagione. Sebbene il calcio moderno sia spesso caratterizzato da cambiamenti rapidi e rivoluzioni stilistiche, il bianco nella divisa del Bayern è sempre stato un segno di coerenza, una base solida su cui il club ha costruito la propria storia.
Le maglia FC Bayern München, sebbene meno frequentemente esposte rispetto alle versioni rosse, sono sempre state indossate con grande orgoglio. L'uso del bianco non è mai stato solo un segno di eleganza, ma anche di stabilità: una dichiarazione che il club non è solo un’entità vincente nel presente, ma una realtà consolidata e rispettata, con una lunga tradizione alle spalle.
Il Bianco e la Cultura del Bayern: Un Ponte tra Passato e Futuro
Nel corso degli anni, il bianco ha anche rappresentato la connessione del Bayern Monaco con il suo passato e con la sua visione futura. Se da un lato il rosso è stato il colore che ha portato il club verso la modernità e la globalizzazione, il bianco ha continuato a mantenere il legame con la tradizione. Ogni volta che una nuova generazione di giocatori ha indossato la completini calcio bianca del Bayern, si è sentito l'influsso della storia, ma anche il desiderio di proseguire su una strada di successo e di innovazione.
Il bianco, in questo senso, agisce come un ponte tra le generazioni: da un lato, si riflette nel ricordo delle grandi glorie del passato, dall'altro, offre una base stabile su cui costruire il futuro del Bayern Monaco. Con il bianco sulle sue maglie, il club esprime il suo desiderio di onorare il passato mentre guarda con ottimismo al futuro.
Conclusione
Il bianco, sebbene spesso considerato un colore complementare al rosso, è in realtà un elemento essenziale dell'identità visiva e culturale del Bayern Monaco. Rappresenta l'eleganza, la tradizione e la stabilità di un club che ha costruito la propria grandezza sulla solidità e sulla continuità. Insieme al rosso, il bianco non solo arricchisce la divisa, ma conferisce a essa una profondità simbolica che va oltre l'estetica, evocando il rispetto per il passato, ma anche la fiducia nel futuro. Il Bayern Monaco è una squadra che guarda avanti, ma senza mai dimenticare le radici che l'hanno resa una delle formazioni più gloriose del calcio mondiale.
III.Il Significato del Rosso e Bianco nella Cultura del Club
Il rosso e il bianco non sono solo colori che definiscono l’aspetto estetico della divisa del Bayern Monaco, ma sono veri e propri simboli che racchiudono l’essenza della cultura e dell’identità del club. Questi colori, infatti, sono profondamente legati alla filosofia, alla storia e ai valori che il Bayern Monaco ha sempre incarnato: la passione, la determinazione, la tradizione e l’eleganza. Insieme, il rosso e il bianco raccontano la storia di un club che, pur affondando le radici nella cultura bavarese, ha saputo guardare oltre, diventando un simbolo globale di successo e prestigio.
Il Rosso: Passione, Energia e Lottatori
Il rosso è il colore che definisce la passione e la forza bruta del Bayern Monaco. Questo colore è sempre stato sinonimo di energia e determinazione, qualità che hanno caratterizzato il club fin dai suoi primi passi nella storia del calcio. Il Bayern è una squadra che ha sempre affrontato ogni sfida con una grinta invidiabile, capace di trascinare il proprio pubblico con ogni partita. Il rosso, quindi, non è solo un colore, ma una rappresentazione visiva della ferocia agonistica e della volontà di vincere, che il Bayern ha sempre messo in campo, sia a livello nazionale che internazionale.
La connessione tra il rosso e la cultura del Bayern Monaco è ancora più evidente quando si guarda al comportamento dei tifosi. La passione che li unisce, la loro fedeltà incrollabile alla squadra, la loro energia allo stadio, sono tutte manifestazioni della forza simbolica che il rosso rappresenta. Non è solo un colore per i tifosi, è una dichiarazione di appartenenza a un movimento che non conosce paura, che affronta ogni partita con il cuore, con la convinzione che la vittoria è il solo risultato accettabile.
Il rosso è, quindi, il colore della battaglia. Ogni volta che i giocatori scendono in campo con la maglia rossa, il club e i suoi tifosi sono pronti a combattere con tutto ciò che hanno, incarnando lo spirito guerriero che ha reso il Bayern Monaco una delle squadre più temute al mondo.
Il Bianco: Eleganza, Tradizione e Identità Bavarese
Il bianco, sebbene meno predominante rispetto al rosso, svolge un ruolo cruciale nella cultura del Bayern Monaco. Rappresenta l’eleganza, la tradizione e la solidità che contraddistinguono il club, ma anche la sua stretta connessione con la cultura bavarese. La Baviera, con la sua storia di rigore, compostezza e raffinatezza, ha sempre trovato nel bianco un simbolo di purità e continuità. Non a caso, la maglia bianca del Bayern evoca l’idea di una squadra che, pur vincendo e dominando, non perde mai di vista il proprio rispetto per la tradizione.
Il bianco, quindi, funge da contrappunto al rosso. Mentre il rosso rappresenta l'energia e la passione, il bianco esprime il controllo, la disciplina e l'eleganza. È il segno di una squadra che, pur nella sua furia agonistica, ha sempre saputo mantenere la compostezza e il fair play, tanto in campo quanto fuori. Il Bayern non è solo una squadra che vince, ma è anche una squadra che gioca con dignità, che rispetta le regole del gioco e che cerca sempre di eccellere con classe.
Il bianco nelle maglie del Bayern è anche un simbolo della sua stabilità. Nel calcio moderno, dove cambiamenti rapidi e pressioni esterne possono destabilizzare anche i club più prestigiosi, il bianco rappresenta una certezza, un riferimento solido. È la base su cui si costruiscono le vittorie, ma anche la solidità della tradizione che il Bayern Monaco ha sempre onorato. Questo colore è legato alla visione del club di essere una forza stabile nel calcio mondiale, che non perde mai di vista i propri principi, pur evolvendosi con il tempo.
Un Abbinamento Simbolico: Passione e Tradizione
La combinazione del rosso e del bianco nella maglia del Bayern Monaco non è solo una questione di estetica, ma riflette una sintesi di due aspetti fondamentali della cultura del club. Il rosso porta con sé l'emozione, la passione, l’intensità, mentre il bianco conferisce una sobrietà che esprime la forza della tradizione e della disciplina. Insieme, questi colori rappresentano un equilibrio perfetto tra la voglia di vincere e il rispetto per il gioco, tra la forza fisica e l’eleganza mentale.
Questa combinazione simbolica è rispecchiata anche nel comportamento della squadra. Il Bayern Monaco non è mai stato un club che ha vinto solo grazie alla sua potenza fisica o alla sua superiorità tecnica: il suo successo è stato sempre il risultato di un mix di forza mentale, visione tattica e capacità di adattarsi alle situazioni. Il rosso e il bianco sono quindi l’espressione visiva di una filosofia di gioco che abbraccia l’intero club: un’armonia tra potenza e classe, tra spirito combattivo e rispetto per la tradizione.
Il Rosso e Bianco: Un’Identità Globale
Nel corso degli anni, l’unione di rosso e bianco ha permesso al Bayern Monaco di diventare un simbolo riconosciuto a livello mondiale. Ogni tifoso del Bayern, che sia a Monaco o in qualsiasi parte del mondo, rico nosce immediatamente la maglia rossa e bianca come un segno distintivo di qualità e successo. Questa identità visiva ha contribuito a costruire una comunità globale di tifosi, uniti dal legame con i colori del club.
Il successo internazionale del Bayern, che ha visto il club trionfare in tutte le competizioni più prestigiose, è anche una testimonianza del potere simbolico di questi colori. Ovunque il Bayern gioca, i suoi colori sono un segno di orgoglio e appartenenza. Il rosso e il bianco rappresentano la forza e la tradizione che i tifosi amano celebrare e difendere, e sono anche un segno del cammino vincente che il Bayern ha intrapreso da oltre un secolo.
Conclusione
Il rosso e il bianco nella cultura del Bayern Monaco non sono solo colori della maglia, ma sono il riflesso della sua identità, della sua filosofia di gioco e dei suoi valori. Il rosso incarna la passione, la forza e la determinazione, mentre il bianco rappresenta l’eleganza, la tradizione e la stabilità. Insieme, questi colori formano una combinazione perfetta che racconta la storia di un club che, pur essendo radicato nel suo territorio, ha saputo affermarsi a livello mondiale grazie alla sua capacità di fondere passione e tradizione, forza e classe. Il rosso e il bianco sono la chiave della cultura del Bayern Monaco: due colori che raccontano la sua storia, e che continuano a definirne il futuro.
IV.Il Rosso e Bianco nel Cuore del Mondo del Calcio
Nel panorama calcistico mondiale, alcuni colori diventano molto più di semplici tonalità: diventano simboli, marchi riconoscibili e forze trainanti che attraversano generazioni. Il rosso e il bianco del Bayern Monaco non sono solo i colori della maglia del club, ma rappresentano un legame profondo con la cultura globale del calcio, un'identità che ha superato i confini nazionali e si è radicata nel cuore di milioni di tifosi. La combinazione di rosso e bianco nel mondo del calcio è diventata un emblema di successo, potenza e tradizione, un segno distintivo che parla di vittorie, di un percorso costruito su solidità e ambizione.
L'Internazionalizzazione del Rosso e Bianco
Con il Bayern Monaco, il rosso e il bianco sono diventati sinonimi di calcio d’élite, non solo in Germania, ma in tutto il mondo. Quando si parla di grandi squadre di calcio, la maglia rossa e bianca del Bayern evoca immediatamente l'immagine di un club vincente, capace di conquistare trofei e cuori ovunque. La squadra bavarese, con le sue leggende e i suoi successi internazionali, ha trasformato questi colori in un marchio globale, riconosciuto nei cinque continenti.
Ogni volta che il Bayern gioca in trasferta, che si tratti di una Champions League a Madrid, Londra o Buenos Aires, il rosso e il bianco si stagliano tra le folle di tifosi, portando con sé l'eredità di un club che ha dominato in Europa e nel mondo. La visibilità di questi colori ha permesso al Bayern Monaco di espandere il proprio marchio ben oltre i confini tedeschi, facendolo diventare una delle squadre più seguite al mondo.
Il Rosso e il Bianco nelle Grandi Vittorie del Bayern
Il successo internazionale del Bayern Monaco è strettamente legato a questi colori, che sono stati testimoni di alcune delle vittorie più importanti della storia del calcio. Dalla storica vittoria in Coppa dei Campioni nel 1974 fino agli ultimi trionfi in Champions League, il Bayern ha sempre portato il rosso e il bianco con orgoglio. Questi colori non solo rappresentano la squadra, ma sono diventati il simbolo di una nazione calcistica che ha saputo imporsi sulla scena mondiale.
Nel corso degli anni, il Bayern ha vinto numerosi titoli internazionali, ma ogni vittoria è stata accompagnata da una specifica carica simbolica: il trionfo non era solo una vittoria sportiva, ma una riaffermazione dell'importanza e dell'influenza del club sulla scena calcistica mondiale. Ogni trofeo conquistato ha esaltato il legame tra il club e i suoi colori, con i tifosi che, ovunque nel mondo, celebravano le vittorie del Bayern come una vittoria di passione, energia e tradizione.
Un’Icona di Potenza e Tradizione per le Nuove Generazioni
Il Bayern Monaco, attraverso il suo uso del rosso e bianco, ha saputo affermarsi come una delle squadre più potenti e influenti non solo in Germania, ma anche a livello internazionale. La forza dei suoi colori, che rappresentano passione e tradizione, continua a risuonare nelle nuove generazioni di tifosi. Ogni bambino che cresce vedendo il Bayern giocare sogna di vestire quei colori e di portare sul campo la stessa determinazione e lo stesso spirito di vittoria che hanno caratterizzato i grandi campioni della squadra.
Il legame tra il Bayern e il mondo del calcio non è solo legato alla sua storia, ma anche alla sua capacità di adattarsi e di innovarsi. Mentre i colori rosso e bianco rimangono un'ancora di stabilità, il club ha sempre saputo aggiornare il suo stile, mantenendo al contempo il rispetto per la propria tradizione. In questo modo, i tifosi di tutto il mondo, giovani e meno giovani, continuano a identificarsi con il Bayern Monaco e con i suoi colori, creando una connessione che va al di là delle semplici partite.
Rosso e Bianco nel Calcio Globale: Un Linguaggio Universale
Il rosso e il bianco, attraverso il Bayern Monaco, sono diventati un linguaggio universale nel calcio. Sono colori che raccontano storie di gloria, successi e tradizione, ma anche di lotte, sacrifici e ambizioni. Ovunque nel mondo, quando si vedono questi colori, si sa che si sta guardando una squadra con una storia ricca e un futuro promettente.
Non è un caso che i tifosi di diverse nazionalità riconoscano immediatamente la maglia rossa e bianca del Bayern come simbolo di qualità, di vittoria e di classe. Questi colori sono diventati un marchio riconoscibile non solo per chi ama il calcio, ma per chi apprezza l'impegno, la passione e la determinazione che ogni partita del Bayern Monaco porta con sé. In ogni angolo del globo, il Bayern è visto come una squadra che sa come vincere, che sa come combattere per ogni trofeo, ma che lo fa sempre con stile e rispetto per il gioco.
La Maglia Rosso e Bianco come Riferimento nel Design Calcistico
Oltre alla sua valenza simbolica, la maglia rosso e bianca del Bayern Monaco ha anche influenzato il design delle divise nel calcio. La combinazione di questi colori ha ispirato molte altre squadre a ricercare una simile semplicità ed efficacia nel proprio abbigliamen to sportivo. La maglia del Bayern Monaco, con il suo stile elegante e la sua forza visiva, ha mostrato come un design minimalista, basato su due colori chiari e distintivi, possa essere estremamente potente. Questi colori, infatti, sono facilmente riconoscibili e diventano il tratto distintivo di una squadra che, pur nel cambiamento, sa mantenere una forte identità visiva.
Inoltre, il successo di questa combinazione cromatica ha spinto anche altre società di calcio a riflettere su come i colori possano influenzare l'immagine di un club. La maglia rossa e bianca del Bayern è diventata un esempio da seguire, non solo per la sua estetica, ma per il messaggio che trasmette: forza, eleganza e tradizione.
Conclusione
Il rosso e il bianco nel cuore del mondo del calcio sono diventati molto più che colori: sono simboli di una cultura calcistica che unisce passione, eleganza e vittoria. Attraverso la maglia del Bayern Monaco, questi colori sono riusciti a superare i confini geografici e a stabilire una connessione emotiva con milioni di tifosi in tutto il mondo. Ogni partita giocata dal Bayern, ogni trofeo vinto, e ogni nuova generazione che cresce con questi colori, contribuisce a mantenere vivo il legame tra il Bayern Monaco e il cuore pulsante del calcio mondiale. La forza e la tradizione incarnate dal rosso e bianco continueranno a rappresentare il Bayern Monaco come un'icona globale del calcio, capace di ispirare passione e rispetto ovunque nel mondo.
V.La Maglia come Simbolo di Forza e Gloria
Nel mondo del calcio, la maglia di una squadra va ben oltre il semplice abbigliamento sportivo: è un simbolo, un emblema che rappresenta la storia, i valori e l'identità di un club. Per il Bayern Monaco, la maglia rossa e bianca non è solo un capo di abbigliamento, ma una vera e propria bandiera che sventola con orgoglio, portando con sé decenni di successi, sacrifici e vittorie indimenticabili. La maglia del Bayern Monaco è il simbolo di una squadra che ha conquistato il mondo e ha scritto la propria leggenda, sia in Germania che a livello internazionale. Ogni striscia di rosso e bianco sulla divisa racconta storie di gloria, forza, determinazione e passione.
La Maglia come Rappresentazione della Tradizione e della Cultura del Club
Ogni dettaglio della maglia del Bayern Monaco è intriso di significato. Il rosso, che evoca la passione e la determinazione, si mescola con il bianco, simbolo di eleganza e tradizione. Insieme, questi colori raccontano la storia di un club che ha saputo evolversi, ma senza mai dimenticare le proprie radici. La maglia, indossata dai campioni più leggendari della storia del calcio, è il legame che unisce la squadra alle generazioni di tifosi che, nel corso degli anni, hanno seguito il Bayern ovunque nel mondo.
La maglia è anche una forma di continuità: mentre il calcio evolve, la divisa del Bayern Monaco rimane un punto fermo, un richiamo alla tradizione. Il club, pur adottando nuovi design e tecnologie, ha mantenuto intatti i suoi valori. La maglia diventa un medium che veicola questi valori, trasformandosi in un simbolo di forza e gloria. Quando un giocatore del Bayern scende in campo, indossando quella maglia, sa che sta portando con sé una parte di questa tradizione, e lo fa con il peso di un’eredità che ha segnato la storia del calcio.
La Maglia come Potere Emotivo per i Tifosi
Per i tifosi del Bayern Monaco, la maglia è molto più di un semplice indumento. È il simbolo della loro appartenenza a una comunità che vive, respira e sogna il calcio. Quando i tifosi indossano la maglia rossa e bianca, sentono di far parte di qualcosa di più grande di loro stessi. Ogni partita diventa un’occasione per vivere l’emozione e il brivido della competizione, e il legame che unisce il tifoso alla squadra si rafforza con ogni vittoria e con ogni sconfitta. La maglia diventa un punto di riferimento emotivo, un segno tangibile dell’orgoglio di appartenere a una delle squadre più vincenti e prestigiose del calcio mondiale.
Nel calcio moderno, in cui la globalizzazione ha reso il tifo sempre più diffuso e la distanza geografica tra i tifosi e le squadre è spesso enorme, la maglia rimane l’unico elemento che permette ai tifosi di sentirsi vicini alla squadra, di viverla ogni giorno. La maglia del Bayern Monaco rappresenta, per chi la indossa o la vede, una promessa di appartenenza, di amore incondizionato per una squadra che ha scritto la storia.
Il Ruolo della Maglia nelle Vittorie e nei Trionfi Internazionali
La maglia del Bayern Monaco ha accompagnato il club in alcuni dei suoi trionfi più memorabili. Dalla vittoria della Coppa dei Campioni negli anni '70, alla storica impresa del 2001, fino al trionfo recente in Champions League, la maglia rossa e bianca è stata il simbolo di una squadra che ha saputo conquistare il mondo. Ogni trofeo vinto è diventato una testimonianza di ciò che rappresenta il Bayern: un club che non smette mai di lottare, che non teme alcuna sfida, che ha il coraggio di affrontare le più grandi squadre del mondo.
La maglia diventa quindi un portatore di gloria. Quando il Bayern Monaco vince, la maglia si trasforma in un simbolo di vittoria, ma anche di forza e determinazione. È il segno di un club che, con sudore e sacrificio, è riuscito a primeggiare in Europa e nel mondo, portando in alto la propria bandiera. Ogni vittoria diventa una sorta di consacrazione, non solo per i giocatori, ma anche per la maglia stessa, che si arricchisce di nuovi trionfi, nuovi ricordi e nuove storie.
La Maglia e il Legame con la Città di Monaco
La maglia rossa e bianca del Bayern Monaco è anche un segno di legame con la città di Monaco. La squadra rappresenta l’anima della capitale bavarese, una città che ha una lunga tradizione calcistica e una cultura che si riflette anche nel calcio. Quando i giocatori del Bayern scendono in campo, portano con sé l’orgoglio della città, la sua storia e la sua cultura. La maglia diventa un simbolo di appartenenza non solo al club, ma anche alla comunità locale, che sostiene il Bayern con passione e fedeltà.
I tifosi, che affollano l’Allianz Arena e che seguono la squadra ovunque, vedono nella maglia del Bayern un segno di identità. La maglia è lo specchio della città: una città che ha sempre guardato avanti, che ha saputo costruire un futuro solido pur rimanendo legata alla propria tradizione. La maglia del Bayern Monaco è la testimonianza di questo legame profondo tra la squadra e la sua città, un legame che si riflette nelle strade di Monaco e che si estende ben oltre i confini della Baviera.
La Maglia come Esempio di Eccellenza e Impegno
La maglia del Bayern Monaco rappresenta anche l’eccellenza in ogni aspetto del gioco. È il simbolo di una squadra che non si accontenta mai e che ha sempre cercato di migliorare. Il Bayern è una squadra che ha fatto della perfezione un obiettivo da perseguire costantemente, e la maglia che indossa è un riflesso di questa ricerca incessante. Ogni singolo dettaglio della maglia, dalle linee alla qualità dei materiali, è pensato per rispecchiare l’alto livello di professionalità del club.
Non si tratta solo di apparenza: la maglia, con la sua bellezza e il suo design iconico, è anche un richiamo alla preparazione e all’impegno che ogni giocatore deve mettere in campo. Indossare la maglia rossa e bianca non significa solo rappresentare il club, ma significa abbracciare una mentalità vincente, una mentalità che non lascia spazio alla mediocrità e che punta sempre alla gloria.
Conclusione
La maglia del Bayern Monaco è più di un semplice indumento sportivo: è un simbolo di forza, gloria e tradizione. Ogni volta che viene indossata, porta con sé l’eredità di un club che ha fatto della passione, della determinazione e dell’eccellenza i suoi punti di forza. La maglia rossa e bianca è un emblema di vittorie, ma anche di valori profondi che definiscono la cultura del Bayern Monaco. È il simbolo di una squadra che, pur nel cambiamento, non ha mai perso di vista le proprie radici e che continua a lottare per nuovi successi, sempre con la stessa passione e la stessa determinazione. La maglia, infine, rappresenta ciò che il Bayern Monaco incarna: una forza senza pari nel calcio mondiale, una squadra che ha conquistato il cuore dei tifosi e che continuerà a scrivere la propria storia di gloria e successi.
VI. Conclusione
La maglia rossa e bianca del Bayern Monaco è molto più di un semplice indumento sportivo: è il simbolo di un'identità forte e radicata, un marchio che incarna la storia, la cultura e i valori di uno dei club più prestigiosi al mondo. In ogni striscia di rosso e bianco c'è la passione di milioni di tifosi, la determinazione di centinaia di giocatori che hanno indossato questa maglia e la gloria di trofei conquistati su ogni campo del mondo. Ogni vittoria, ogni trofeo e ogni nuova generazione che cresce sognando di indossare quella maglia contribuisce a scrivere una storia che è destinata a rimanere nella leggenda del calcio.
Il rosso e il bianco non sono solo i colori del Bayern Monaco, ma sono diventati un linguaggio universale che parla di forza, tradizione ed eccellenza. Questi colori hanno attraversato i decenni, accompagnando la squadra in un viaggio che ha portato il Bayern Monaco a diventare una delle realtà calcistiche più influenti del pianeta. La maglia non è solo un simbolo per i giocatori e i tifosi, ma è anche il riflesso di una cultura calcistica che affonda le radici nella passione, nel lavoro di squadra e nell'ambizione di raggiungere l'eccellenza in ogni sfida.
Nel cuore del calcio globale, la maglia rossa e bianca rappresenta una vera e propria bandiera di vittoria e gloria. Il Bayern Monaco non è solo una squadra di calcio, ma un simbolo di ciò che significa essere parte di una tradizione che non smette mai di lottare, crescere e conquistare nuovi traguardi. In ogni partita, in ogni trofeo vinto, in ogni tifoso che indossa la maglia, il Bayern Monaco conferma il suo status di grandezza e prestigio, confermando che il rosso e il bianco sono i colori della sua indomita forza e della sua eterna gloria.
Guardando al futuro, il Bayern Monaco continuerà a portare con sé l'eredità di questi colori, con la consapevolezza che ogni nuova vittoria aggiungerà un altro capitolo a questa storia di passione e trionfi. Il rosso e il bianco non sono solo una combinazione cromatica: sono un simbolo che vivrà per sempre nel cuore del calcio e nei sogni di chi crede che la gloria e il successo non abbiano confini.
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edoardozolloitalian · 11 days ago
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curiositasmundi · 16 days ago
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L’apertura delle danze è affidata a un confronto tra Marcello Pera e Tommaso Labate, perché noi di Atreju, dicono, siamo sempre pronti a confrontarci con chi non è dalla nostra parte, a differenza degli altri; Atreju 1, festa de L’Unità 0. L’intervento di Pera, custode della libertà, insiste su un punto: va bene essere liberali, ma bisogna anche essere conservatori.
Conserviamo il patrimonio artistico, conserviamo i monumenti, conserviamo le nostre radici, conserviamo le nostre tradizioni – nel frattempo, in sottofondo dalla pista di ghiaccio di sente John Lennon che canta Happy XMas, War Is Over, sarà che il titolo inglese ricorda qualcosa di molto italiano – conserviamo l’Occidente che dall’11 settembre del 2001 vive sotto minaccia. Ed Elon Musk? Chiede Labate, mentre Pera elogia il nuovo corso della politica italiana. Come lo inseriamo nel quadro della tradizione italica il magnate del futuro, il tycoon del tech, quello che punta a Marte e che chiama i figli con codici alfanumerici, quello che ci ha dato PayPal e la Tesla, non proprio un campione di passatismo, se non in ottica turbocapitalista.
«È la prova che la società libera genera l’innovazione», dice Pera, «l’umanità che cresce». Innovazione e tradizione, sembra lo spot su una televisione locale che promuove il restyling di un ristorante sulla Tuscolana che fa carne alla griglia ma anche sushi.
[...]
Eppure, qualcuno avrebbe dovuto farlo notare ai tre disallineati che è proprio la campagna social di Atreju a essere fatta di questi elementi. Immagini create con l’intelligenza artificiale, politicamente corretto strumentale – grande scandalo per una battuta di Filippo Ceccarelli a Propaganda live che ha detto «a Troia» invece di «Atreju», prontamente tacciato di maschilismo, come se non fosse un semplice gioco di parole rivolto al nulla – e vittimismo, l’ingrediente immancabile per ogni ricetta della destra italiana.
Non c’è un post, sul profilo Instagram dell’evento, che non funzioni per macchinosi parallelismi e litoti: «Atreju è come Piazzapulita, realizza interviste con gli avversari politici ma non lo fa di nascosto» o anche «Atreju è come Parenzo, combatte come una tigre ma non difende i centri sociali che lo odiano». L’impressione è che questa giovane destra non più così giovane, ora che finalmente è uscita dal circoletto di Colle Oppio ed è arrivata sulla piazza più grande, non abbia ancora imparato a mettersi da sola nell’angolo, come se avesse tutto e tutti contro, come se la sua identità culturale esistesse solo nella negazione di quella degli altri, oppositiva e differenziale direbbe Ferdinand de Saussure.
Insiste sul concetto di disallineamento, con una leader perfettamente allineata al presente, tutto gira dalla loro parte, eppure, più che il bambino de La storia infinita, si comporta ancora da brutto anatroccolo. Non è facile rendersi presentabili dopo anni nelle catacombe – qualcuno le avrebbe chiamate «fogne», ma questa è un’altra storia, sempre infinita –, chiaro, ma per fare egemonia culturale, forse, ci vuole un po’ meno confusione ideologica, almeno sulle faccende centrali, che sul ping pong e il caciocavallo impiccato siamo tutti d’accordo, pure Gramsci.
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sbircialanotiziamagazine · 16 days ago
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Nomina di Fabrizio Priano a Responsabile del Comitato 10 Febbraio per la Provincia di Alessandria
Un nuovo impulso per la memoria storica e culturale del territorio
Un nuovo impulso per la memoria storica e culturale del territorio Alessandria, 18 novembre 2024 – È con grande soddisfazione che il Comitato 10 Febbraio annuncia la nomina di Fabrizio Priano come Responsabile Provinciale per Alessandria. Un incarico che punta a rafforzare la promozione della memoria storica italiana e a valorizzare le radici culturali del territorio attraverso iniziative…
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abr · 7 months ago
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Gli europei hanno fatto della transizione ecologica uno dei pilastri della propria politica economica e della loro stessa identità politica. La Commissione uscente ha stabilito target di decarbonizzazione e installazione delle fonti rinnovabili sempre più ambiziosi. Gli Stati membri stanno cercando di perseguirli con i due strumenti più vecchi del mondo: gli obblighi e i sussidi, cioè, in una parola, la politica industriale statalista in tutta la sua potenza.
Siamo sicuri che sia la via migliore? La risposta è no e la conferma arriva dal Texas.
Alla fine di quest’anno, secondo quanto racconta un dettagliato articolo del Financial Times, nel corso del 2024 il Texas avrà installato più pannelli fotovoltaici (rapportati alla popolazione) non solo di qualunque altro Stato Usa, ma addirittura di qualunque Paese al mondo. Anche in termini di incidenza sulla generazione di energia elettrica, il fotovoltaico texano a marzo ha scavalcato il carbone e superato altre realtà, come la California, che spesso vengono enfatizzate come esempi da seguire. Non colpisce solo il livello raggiunto dalle rinnovabili, ma anche la rapidità con cui esse si sono imposte, sostanzialmente negli ultimi quattro o cinque anni.
Eppure, il Texas non è certo un luogo ospitale per i seguaci di Greta: non ha una legislazione particolarmente favorevole per le rinnovabili, non ha incentivi generosi e tanto meno ha obblighi paragonabili ai nostri. Sono invece due gli ingredienti del successo texano, e si trovano esattamente dalla parte opposta rispetto a quella verso cui si guarda quando si dibatte di questi temi.
Il primo ingrediente è la libertà economica: in Texas le rinnovabili non godono di privilegi, ma tutte le imprese possono contare su un sistema di regole pensato per valorizzarne il contributo, non per mettere loro i bastoni tra le ruote. In Texas non ci sono i lunghi iter burocratici che, in California come in Italia, soffocano le rinnovabili assieme alle altre imprese. Quindi, il punto non è disegnare corsie preferenziali per le tecnologie alla moda, ma costruire un quadro normativo affidabile e aperto per tutti. Non è distribuire il Nimby ai nemici e le agevolazioni agli amici, ma creare un ecosistema a misura d’impresa. Il secondo ingrediente è che i pannelli fotovoltaici sono diventati sempre più competitivi, anche rispetto alle fonti energetiche tradizionali.
E questo dipende principalmente dalla concorrenza internazionale e dal basso costo del fotovoltaico cinese. Se c’è quindi una vera minaccia che rischia di mettere a repentaglio il modello texano, quella deriva dai dazi pretesi dal presidente più ambientalista di sempre, Joe Biden, e dai requisiti di “local content”. Se le rinnovabili prosperano in Texas è perché, in quel contesto, convengono davvero. Ma senza istituzioni favorevoli alla libera impresa, esse sarebbero al centro di quella stessa rincorsa tra sussidi e regolamentazione che le sta mettendo in difficoltà altrove, come in California (e in molti Paesi europei): It’s the economic freedom, stupid.
ambientalismo ignorante passé bovino, non (solo) per le scuregge al metano, vs. sostenibilità quella vera, quella che non ha bisogno di aiutini, via https://opinione.it/economia/2024/05/29/istituto-bruno-leoni-texas-usa-pannelli-fotovoltaici-california-biden/
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micro961 · 3 months ago
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Beatrice Campagna - Il nuovo cortometraggio “Coming Out”
La regista lascia immergere il pubblico nei ricordi di una storia d’amore e separazione
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Il cortometraggio “Coming Out” della regista Beatrice Campagna, è stato proiettato alla VI Edizione dell’Aprilia Film Festival di Roma tenutosi il 21 e il 22 settembre 2024, vincendo il “Premio del pubblico Sabato” (https://cinecittanews.it/aprilia-film-festival-tutti-i-vincitori/). La produzione del corto è stata curata da Duende Film, una realtà del panorama cinematografico indipendente, che ha costruito solide collaborazioni con registi, attori e sceneggiatori di talento, arricchendo il proprio patrimonio creativo. Ogni progetto portato avanti è frutto di una combinazione unica di esperienza, innovazione e dedizione: l’obiettivo di Duende Film è quello di restituire forza comunicativa e ispirazione, partendo da un’esigenza espressiva. Le storie trattate hanno una loro identità e si propongono come esperienze uniche da ricordare per il pubblico.  La distribuzione è nelle mani di Associak, una casa di distribuzione cinematografica indipendente nata nel 2012 ed impegnata nella diffusione artistica e commerciale di lungometraggi, documentari e cortometraggi nei principali festival nazionali.
“Coming Out”, oltre ad essere il titolo del corto, è anche il primo locale gay di Roma, dove sono state effettuate le riprese, situato davanti al Colosseo. In questo luogo, fervono i preparativi per uno degli eventi più importanti dell’anno: il Pride, la parata che termina la sua corsa nella stessa via del locale, San Giovanni in Laterano. Lisa, una donna di 38 anni, ha fondato e gestisce il “Coming Out” da più di vent’anni ma, quest’anno, per lei, si respira un’aria diversa. Per la prima volta, infatti, non trascorrerà questo giorno con la compagna Gaia e il loro bambino. La separazione è ancora fresca, la loro storia andava avanti sin da quando erano adolescenti e i nuovi equilibri familiari si stanno ancora formando. Lisa continua ad organizzare i preparativi, riflettendo sul passato e mischiando i propri ricordi con i suoni e i colori del Pride (in questa sequenza, si evidenziano anche le riprese ad Anguillara). La storia narrata lascia immergere il pubblico in una dimensione intima e personale, trattando tematiche di estrema attualità con una sensibilità nuova e un punto di vista originale e autentico.
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Le attrici che hanno partecipato sono Anna Malvaso e Lara Balbo, rispettivamente nei ruoli di Lisa e Gaia; Elena Giuliano e Anna Chiara Gabriele, invece, hanno interpretato le due donne da adolescenti. Giulio Loreti Scarnera ha avuto il ruolo di Giulio, mentre Giovanni Cipolletta e Alex Croitor hanno recitato nei panni di Luca e Matteo. Gli altri camerieri del locale sono stati interpretati da Luigi Nicolas Martini e Alessandro Di Felice. Il produttore esecutivo del cortometraggio è Stefano Bacchiocchi, mentre i direttori della fotografia e delle musiche sono rispettivamente Roberto Gigliotti e Lilla Fiori. Il montaggio è stato curato dalla stessa regista Beatrice Campagna.
Storia della regista
Beatrice Campagna è nata a Roma nel 1989. Da sempre appassionata di cinema e teatro, dopo il liceo classico ha frequentato il DAMS di Roma Tre, oltre a diversi corsi più specifici (sceneggiatura, montaggio, regia). Sui set di film, videoclip, spot e cortometraggi ha ricoperto con continuità, per oltre dieci anni, i ruoli di segretaria di produzione, coordinatrice di produzione, assistente casting, assistente alla regia e aiuto regia. Tra le molte, ha lavorato per la Wildside e la Lotus Production.
Per quest’ultima, ha seguito la fase di sviluppo dei progetti; ha collaborato stabilmente con la società Agidi, seguendo la produzione di film e spettacoli teatrali (principalmente del trio “Aldo Giovanni e Giacomo”). Durante gli anni di impegno sul set, ha sempre continuato a scrivere per il cinema e per il teatro, lavoro che ormai svolge a tempo pieno. Oltre a diverse regie teatrali, ha realizzato nel 2020 la co-regia con Simone Miccinilli di una serie web “Fregene 37.1”, degli Actual; nel 2023 scrive per il cinema, firmando la sceneggiatura dei film a episodi "I migliori giorni" e "I peggiori giorni", per la regia di Massimiliano Bruno e Edoardo Leo, prodotti da IIF. Contemporaneamente, scrive e dirige per diverse aziende spot per il web e videoclip per artisti emergenti.
Nel 2024 è coinvolta da Istituto Luce nella scrittura del progetto "100 anni di Luce", che verrà proiettato alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. “Il Grande Méliès” (2022) è il suo primo cortometraggio da regista, vincitore di oltre trenta premi in Italia e all'estero, acquistato poi dalla piattaforma Mediaset Infinity+. "Coming Out", distribuito nei festival dal 2024, è il secondo corto che dirige.
Beatrice Campagna
https://www.instagram.com/bea.cmpg
Duende Film
https://www.instagram.com/duende_film
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano è memoria, la città ricorda la strage dimenticata del Cinema Eros
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Milano è memoria, la città ricorda la strage dimenticata del Cinema Eros. Morirono in sei, dopo giorni di agonia. Cinque spettatori che erano all’interno del cinema e un passante che tentò di salvare chi era rimasto dentro il locale avvolto dalle fiamme e dal fumo. Il rogo della sala cinematografica “Eros Sexi Center” di viale Monza 101 torna alla memoria e alla cronaca in occasione del suo 40esimo anniversario per essere riconosciuto da tutti e tutte, dopo anni di oblio, come la strage più grande a Milano compiuta da formazioni di estrema destra dopo piazza Fontana. Lunedì 15 maggio, proprio davanti a dove un tempo c’era il cinema, il Comune di Milano posizionerà un totem per raccontare cosa accadde. Un tributo della città e delle sue istituzioni in ricordo di un fatto tragico, di quanti morirono e di chi li uccise. Un atto di verità che l’Amministrazione compie nell’ambito del progetto Milano è Memoria, nato nel 2017 proprio per conservare, ricostituire e testimoniare la storia della città e la sua identità. Sono passati dunque 40 anni da quel 14 maggio. È un sabato come tanti altri, nella sala “a luci rosse” in viale Monza è presente una trentina di persone, tra cui anche chi avrebbe intenzionalmente appiccato l’incendio dopo aver cosparso di benzina il pavimento e le poltrone delle ultime file. Alcuni spettatori riescono a mettersi in salvo. Cinque, prigionieri delle fiamme e gravemente ustionati, muoiono nei giorni successivi. Inizialmente non si pensa ad un atto doloso, ma dopo una settimana arriva la rivendicazione all’Agenzia Ansa di Milano: dietro il rogo ci sono la mente e la mano della formazione neonazista Ludwig che aveva colpito il cinema “a luci rosse” per punire i suoi immorali avventori. Nel messaggio di rivendicazione, in cui compare il motto delle SS “Gott mit uns” (Dio è con noi), è scritto: “Una squadra della morte ha giustiziato uomini senza onore”. Le indagini della Polizia portano all’arresto e alla condanna dei due esecutori, due rampolli dell’alta borghesia veronese, rei di aver compiuto decine di omicidi con l’intento di ripulire l’umanità da esseri ritenuti inferiori. Nel tempo la strage viene dimenticata, nessuno ne chiede un ricordo evidente. L’unico momento in cui si torna a parlare delle vittime del cinema Eros è nel 1984, quando Livio Cerasoli, il passante morto nel tentativo di salvare dalle fiamme chi era rimasto dentro, viene insignito della Medaglia d’Oro alla memoria il giorno di Sant’Ambrogio. Nel maggio del 2021, il Comune riceve dall’Osservatorio democratico sulle nuove Destre costituito da i Sentinelli di Milano la richiesta di porre una targa in ricordo di quanto accadde al cinema Eros. Il 20 aprile di quest’anno la Giunta approva la collocazione di un totem in viale Monza 101, presso lo spazio pubblico antistante lo stabile un tempo sede del cinema. Alla cerimonia, che si svolgerà lunedì alle ore 11, parteciperanno l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé, la giornalista del Corriere della Sera Alessandra Coppola, autrice di un podcast sulla vicenda del Cinema Eros, Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi e Saverio Ferrari.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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fotografoinviaggio · 3 months ago
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Un Viaggio nella Storia e nella Cultura di Coimbra
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Coimbra, antica capitale del Portogallo, è una città che affascina con il suo richiamo storico e culturale. Il suo legame con l'istruzione e la conoscenza è testimoniato dall'Università di Coimbra, una delle più antiche università d'Europa. Fondata nel 1290, l'università ha formato generazioni di studenti e ha contribuito notevolmente alla cultura e alla scienza portoghese. Questa rinomata istituzione ha reso Coimbra un centro di apprendimento e innovazione, attirando studenti e studiosi da tutto il mondo.
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Camminando per le strade di Coimbra, i visitatori possono notare l'influenza dell'università in ogni angolo. Cafè, librerie e spazi pubblici sono animati da discussioni accademiche e da eventi culturali. La città è un luogo dove l'arte e la storia si intrecciano, con monumenti storici e musei che raccontano la ricca eredità di Coimbra. Insomma, Coimbra non è solo una città storica, ma un vero e proprio crocevia di idee e cultura.
Il Monastero di Santa Cruz
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Il Monastero di Santa Cruz, situato nel cuore di Coimbra, è una delle gemme storiche più incantevoli del Portogallo. Fondato nel 1131 da monaci cistercensi, questo monastero ha servito non solo come luogo di culto, ma anche come centro culturale e educativo. Oggi, il Monastero di Santa Cruz è riconosciuto come un importante sito patrimoniale e attira visitatori da tutto il mondo. Questo blog post esplorerà la storia, l'architettura e l'importanza del monastero, offrendo uno sguardo più approfondito sulla sua eredità.
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Coimbra, una delle città più antiche del Portogallo, è sede di numerosi monumenti storici, ma il Monastero di Santa Cruz si distingue per la sua bellezza architettonica e il suo significato culturale. Iniziamo a scoprire la storia di questo meraviglioso luogo, che ha visto passare secoli di vita spirituale, culturale e intellettuale. Il monastero ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della città e continua a influenzare le generazioni future. I primi anni e la fondazione
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Il Monastero di Santa Cruz fu fondato nel 1131 dai monaci cistercensi, in un periodo critico per la storia portoghese. All'epoca, il Portogallo stava ancora definendo la propria identità nazionale e religiosa. I monaci cistercensi, noti per la loro vita austera e per il lavoro agricolo, contribuirono notevolmente allo sviluppo della regione, introducendo nuove tecniche agricole e pratiche di gestione del suolo. Questa innovazione non solo migliorò l'economia locale, ma creò anche un legame profondo con la comunità circostante.
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Fino al XVII secolo, il monastero divenne un centro di formazione per giovani religiosi, e la sua biblioteca raccolse numerosi testi preziosi. Durante il regno di San Ferdinando, il monastero si affermò come un’importante istituzione educativa, contribuendo alla crescita culturale di Coimbra. Questo periodo d'oro ha lasciato un'impronta duratura non solo sul monastero, ma anche sull’intera città. Ristrutturazioni e pacchetti architettonici
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Nel corso dei secoli, il Monastero di Santa Cruz subì varie ristrutturazioni e ampliamenti, riflettendo i diversi stili architettonici e le influenze artistiche del momento. La transizione dal romanico al gotico si può osservare attraverso le magnifiche facciate e gli interni meravigliosamente decorati. Oggi, i visitatori possono ammirare le intricate decorazioni, i dettagli scolpiti e le imponenti colonne che caratterizzano il monastero. Un momento significativo nella storia architettonica del monastero si verificò nel XVII secolo, quando venne completata la ristrutturazione barocca. Questa trasformazione portò a interni splendidamente decorati, arricchiti da affreschi e stucchi. I diversi stili architettonici che si intrecciano nel monastero raccontano una storia di evoluzione che riflette non solo le tendenze artistiche del tempo, ma anche la resilienza della comunità religiosa.
L'architettura e le meraviglie visive
L'architettura del Monastero di Santa Cruz è un esempio preminente di come diversi stili possono coesistere in armonia. L’ingresso principale, con la sua facciata romanica, accoglie i visitatori con la sua imponenza. Le porte in legno massiccio e i dettagli decorativi incisi sono solo alcune delle caratteristiche che richiamano attenzione. Man mano che si entra, il chiostro offre un rifugio tranquillo, circondato da colonne eleganti e archi che incorniciano giardini ben curati. Inoltre, la chiesa del monastero è un vero gioiello. Il suo altare maggiore, riccamente decorato, è un esempio perfetto dell'arte barocca portoghese. Le opere d'arte all'interno della chiesa evidenziano la devozione dei monaci e il ricco patrimonio religioso di Coimbra. Ogni angolo del monastero racconta una storia, trasmettendo un senso di pace e contemplazione che affascina i visitatori.
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Un patrimonio culturale Oltre alla bellezza architettonica, il Monastero di Santa Cruz custodisce una vasta collezione di opere d'arte e manufatti storici. La biblioteca monastica, rinomata per la sua collezione di manoscritti e libri antichi, è un tesoro per studiosi e appassionati di storia. Questa biblioteca rappresenta un pilastro fondamentale della comunità intellettuale di Coimbra, riflettendo l'importanza del sapere e della cultura nel corso dei secoli.
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L'importanza del monastero va oltre l'aspetto religioso e culturale; esso racchiude il patrimonio collettivo della città di Coimbra. Ogni anno, il monastero ospita eventi culturali, mostre e concerti, dimostrando come passato e presente possano convivere in armonia. I visitatori non solo possono esplorare la storia del monastero, ma anche partecipare a una serie di attività che promuovono l'arte e la cultura locale.
L'Università di Coimbra:  la Cappella di São Miguel e la Biblioteca Joanina
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L'Università di Coimbra, fondata nel 1290, è una delle istituzioni accademiche più antiche e prestigiose del mondo. Situata nella storica città di Coimbra, in Portogallo, questa università non è solo un luogo di apprendimento, ma anche una testimonianza vivente della ricca storia culturale del paese. Ogni anno, migliaia di studenti e visitatori si recano a Coimbra per esplorare il suo campus, ricco di eleganti architetture, straordinarie biblioteche e importanti luoghi di culto.
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In questo contesto, la Cappella di São Miguel e la Biblioteca Joanina spiccano come due gemme straordinarie. La Cappella di São Miguel, situata all'interno dell'Università, rappresenta una fusione di arte e spiritualità, mentre la Biblioteca Joanina, un autentico scrigno di conoscenza, è uno dei luoghi più iconici della vita accademica del Portogallo.
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La Cappella di São Miguel: un faro di spiritualità e arte
La Cappella di São Miguel è una delle aree più significative dell'Università di Coimbra. Costruita nel XVIII secolo, questa cappella è dedicata a San Michele, l'arcangelo noto per la sua protezione e guida. La sua architettura barocca cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori. L'interno è riccamente decorato con affreschi e opere d'arte che riflettono l'importanza religiosa e culturale del luogo.
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Inizialmente, la cappella serviva come luogo di culto per gli studenti e il personale dell'università. Attraverso i secoli, ha mantenuto la sua funzione religiosa, divenendo anche un importante luogo di celebrazione degli eventi accademici. La sua bellezza architettonica e i dettagli artistici la rendono un punto di riferimento non solo per gli studenti ma anche per i turisti che desiderano approfondire la storia culturale di Coimbra.
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Un luogo di celebrazione e rituale La Cappella di São Miguel non è solo un luogo di bellezza, ma anche uno spazio vivo di rituali e celebrazioni. Ogni anno, gli studenti dell'Università di Coimbra partecipano a diverse cerimonie religiose all'interno della cappella. Durante l'iniziazione e altre celebrazioni importanti, la cappella diventa un centro di socializzazione e spiritualità, unendo gli studenti in un'esperienza condivisa di fede e tradizione.
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Inoltre, la cappella ospita concerti e altri eventi culturali, attirando artisti e musicisti da tutto il Portogallo. Questa vivacità contribuisce a creare un'atmosfera dinamica, in cui la storia e la modernità si intrecciano, rendendo la cappella un luogo di grande significato sia per gli studenti che per i visitatori.
La Biblioteca Joanina: un tesoro di conoscenza
La Biblioteca Joanina, costruita nel XVIII secolo, è uno dei tesori più preziosi dell'Università di Coimbra. Questa biblioteca non è solo un luogo di studio, ma è anche un capolavoro architettonico che affascina i visitatori con il suo design barocco. Il grande atrio, con soffitti decorati e scaffali in legno pregiato, trasmette un senso di grandezza e sacralità. Oltre ad essere una biblioteca, è un'opera d'arte a tutti gli effetti.
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Inoltre, la Biblioteca Joanina ospita una vasta collezione di libri antichi e manoscritti rari, molti dei quali risalgono al periodo della fondazione dell'Università. Non sorprende che qui si trovi una delle più importanti raccolte di testi del Portogallo, un patrimonio inestimabile per gli studiosi e gli appassionati di storia.
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Un centro di studio e ricerca La Biblioteca Joanina non è solo un luogo dove si conservano libri; è anche un attivo centro di studio e ricerca. Gli studenti e i ricercatori possono accedere a questo spazio per approfondire le loro ricerche, perstudiare libri rari e per interagire con esperti di vari settori. Le numerose iniziative promosse dalla biblioteca, tra cui conferenze, mostre e laboratori, hanno reso questo spazio un punto di riferimento per la cultura e l'istruzione a Coimbra.
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In un'epoca in cui la digitalizzazione sta cambiando il modo in cui accediamo alla conoscenza, la Biblioteca Joanina si impegna a mantenere viva la tradizione del libro stampato. La bellezza dei suoi volumi antichi e la loro rara fragranza attirano ogni anno numerosi visitatori, desiderosi di immergersi in un'atmosfera di scoperta e meraviglia. Read the full article
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levysoft · 5 months ago
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Morte di Gaudí
Drammatiche furono le circostanze della morte di Gaudí. La sera del 7 giugno 1926, terminata la giornata lavorativa, Gaudí si stava recando presso la chiesa di San Filippo Neri per pregare: attraversando distrattamente una strada, fu travolto da un tram di passaggio e lasciato tramortito sul selciato. Nessuno fu in grado di riconoscere la sua identità, considerato anche il suo abbigliamento piuttosto trasandato: alcuni tassisti, scambiandolo per un povero uomo, si rifiutarono persino di condurlo in un ospedale (questa inosservanza venne poi punita con severe sanzioni pecuniarie). Alcuni passanti, avendo pietà del ferito, lo trasportarono presso una clinica locale, l'ospedale di Santa Creu, dove fu internato nel reparto dei poveri. L'identità del degente fu ricostruita solo quando alcuni amici, resisi conto della mancanza di Gaudí, vennero a conoscenza del tragico evento.
Gaudí morì la mattina del 10 giugno, dopo tre giorni di agonia. La morte del «più catalano dei catalani» fu accolta dalla popolazione locale come una terribile calamità: innumerevoli furono gli articoli che gli vennero dedicati e, al funerale, la sua salma fu vegliata da una moltitudine di ammiratori e illustri personalità statali che, addensandosi e formando una fiumana di quasi mezzo miglio, porsero l'ultimo saluto all'architetto e lo accompagnarono presso la cripta della Sagrada Família, dove fu inumato con il permesso del governo e del papa.
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