#aggressioni ospedali
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Contrasto alla Violenza contro il Personale Sanitario: Le Misure della CSE Sanità e l'Incontro con il Ministro della Salute
CSE Sanità ribadisce la necessità di soluzioni strutturali per prevenire le aggressioni nei confronti del personale sanitario.
CSE Sanità ribadisce la necessità di soluzioni strutturali per prevenire le aggressioni nei confronti del personale sanitario. Negli ultimi mesi, l’aumento delle aggressioni contro il personale sanitario in Italia ha destato preoccupazione in tutto il Paese, con episodi di violenza segnalati in città come Foggia, Pescara, Vibo Valentia, Napoli e Cagliari. La situazione ha spinto le parti…
#aggressioni ospedali#Arresto in flagranza#Asl#crisi SSN#CSE Sanità#deficit personale sanitario#disfunzioni sanitarie#Elena Izzo#FLP#Fondo Sanitario Nazionale#fuga medici all’estero#investimenti sanità.#Legge di Bilancio#mancanza di personale medico#Ministero della Salute#misure di sicurezza sanitarie#Orazio Schillaci#personale sanitario pubblico ufficiale#presidi di sicurezza sanitaria#prevenzione violenza sanità#riforma sanità#rinnovo CCNL sanità#riorganizzazione sanità pubblica#segnalazioni episodi di violenza#Sicurezza sul lavoro#sistema Sanitario Nazionale#tutela lavoratori sanità#videosorveglianza ospedali#violenza contro il personale sanitario
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Stella: Su aggressioni in ospedali Pd ignora azione governo
Il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana e segretario regionale Marco Stella: "Su aggressioni in ospedali Pd ignora azione del governo. Dov'è polizia regionale promessa da Giani?" "Mi sarei aspettato che al primo punto di questo atto vi fosse la solidarietà nei confronti del personale sanitario che è stato aggredito, delle famiglie che hanno subito una violenza psicologica, di tutti coloro che hanno subito una violenza all'interno delle strutture ospedaliere. Se non si parte da questo presupposto, per quanto ci riguarda l'atto diventa invotabile. Come si può pensare di votare un atto che al primo punto, dove si parla di violenza contro il personale sanitario, non esprime solidarietà alle vittime? E rispetto a tutta l'azione del governo nazionale per contrastare il fenomeno, non c'è una parola". Lo ha detto in aula il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, in merito alla proposta di risoluzione presentata dalla maggioranza di sinistra sulle "Azioni di contrasto al fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario". "Non c'è una parola - ha proseguito Stella - neanche riguardo alla polizia regionale, che il governatore Giani ci aveva detto avrebbe messo in campo. Dove sta l'atto di indirizzo del Presidente Giani, che con forza alla riunione al Meyer aveva detto che si sarebbe fatto portavoce di questa lotta contro il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario? Dov'è l'atto di indirizzo della Giunta per istituire la polizia regionale? E perché non avete usato una parte dei 270 milioni di euro, frutto dell'aumento delle aliquote Irpef più clamoroso della storia, per destinarlo a reprimere e combattere le aggressioni negli ospedali? Queste sono le risposte che i toscani vorrebbero avere". Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Ho paura, avendo una malattia degenerativa, di rimanere su un letto per il resto dei miei giorni senza alcuna autonomia ed essendo di peso alle persone che mi stanno intorno. Per lo stesso motivo ho paura dell'intervento che dovrò affrontare entro un mese da ora. Ho paura dell'anestesia, dei possibili danni permanenti, della cicatrice, di perdere la mia voce. Ho paura perché devo tagliarmi tutti i capelli e non so se, guardandomi allo specchio, mi riconoscerò. Ho paura degli incidenti stradali perché il mio primo ragazzo è morto in un incidente stradale, ho paura della povertà e dei debiti perché sono stata con l'acqua alla gola troppe volte, ho paura delle morti inspiegabili perché persone alle quali ho voluto bene sono morte in circostanze non chiare, ho paura della gente aggressiva e che urla, perché ho subito urla e aggressività. Ho paura dei terremoti perché ho partorito durante un terremoto, ho paura delle altezze. E dunque non amo le montagne che mi piace immaginare, ma solo dalla pianura. Ho paura delle droghe pesanti perché amici ne sono morti, e se sono sopravvissuti, sono diventati altro da sé. Ho paura di non provare piu nessun tipo di gioia e di desiderare solo il silenzio e la fine di tutto perche so cos'è la depressione, quella vera, non quella detta per dire, tipo: "oggi mi sento depresso". Ho paura delle bugie, dei raggiri, delle ossessioni altrui, delle persone che vogliono prevaricarmi, ho paura delle vespe perché sono allergica al loro veleno, ho paura di non saper rispondere in modo empatico a chi mi chiede aiuto, ho paura della violenza verbale, della malafede, dell'angoscia generale che vedo in giro, delle facce incazzate che evitano lo sguardo e il contatto fisico, ho paura della tristezza, soprattutto quella altrui - la mia la conosco -, ho paura della rabbia che genera altra rabbia, ho paura della paura perché sono stata una bambina immortale che si sporgeva dalle finestre e andava in bici senza mani e un giorno mi sono scoperta vulnerabile. Non ho paura del sangue, delle ossa rotte, degli ospedali che anzi mi fanno sentire accudita e protetta, non ho paura dell'invisibilità, del fallimento, degli errori, delle sfide, delle aggressioni, degli attacchi terroristici e della morte. Quella mi spiacerebbe soltanto in relazione a mio figlio e all'idea di non poterci più essere per lui, non poterlo ascoltare mentre impara a suonare il pianoforte e a leggere ad alta voce. Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno risposto ieri e oggi mettendo a nudo le loro "ferite", piccole e grandi. GRAZIE.
Simona Vinci
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Come va intesa e vissuta una religione.
La religione non è verità, non è Cultura, ma superstizione; è un aspetto privato delle persone, non pubblico; credere in qualcosa, fare parte d'una istituzione religiosa NON è obbligatorio e tanto meno indispensabile.
Non sussiste alcuna predisposizione genetica che porti alcuno a credere in 'dio'; esiste, invece, una dispotica imposizione politica che organizza lo Stato italiano in modo che l'indottrinamento religioso avvenga in un momento in cui non è possibile sottrarsi ad esso, cioè da bambini. Dopo un percorso educativo corretto, Etico, Razionale, è infatti molto difficile che un soggetto adulto possa dare credito a dogmi, a fantasie, a mitologie: a ciò che è totalmente privo di prova, di evidenza e che lo porti ad odiare qualcuno per la sua diversità.
Le scuole pubbliche non sono luoghi di culto, non sono templi, non sono proprietà o sede secondaria di alcuna istituzione religiosa: è pertanto necessario togliere ogni tipo di simbolo religioso appeso e che nelle scuole pubbliche si offrano agli studenti tutti gli strumenti necessari per comprendere la Realtà, affrontarla con Razionalità, con Maturità e Dimestichezza, senza credere in alcun dogma.
La religione non è Cultura, ma mera superstizione (Ignoranza), da cui tenersi alla larga; per comportarci in modo Civile non abbiamo bisogno di alcuna religione, ma di una Coscienza - che si può costruire solo attraverso Scienza e Cultura. Quanto detto vale, allo stesso modo, anche per gli ospedali pubblici, gli uffici pubblici, i tribunali, che devono riflettere un approccio Etico verso ogni cittadino, al di sopra d'ogni tipo di superstizione, d'ogni forma di Ignoranza.
I politici italiani sono FUNZIONARI DELLO STATO ITALIANO NON DEL VATICANO: se desiderano fare proselitismo religioso, possono chiedere di farsi assumere in Vaticano o diventare sacerdoti. Lo Stato Italiano NON è una teocrazia.
Un papa non è altro che uno sciamano: l'opinione di qualsiasi religioso, in un Paese Laico, non conta. Nei Paesi cattolici, causa indottrinamento religioso, si verificano non solo aggressioni nei confronti di chi non è eterosessuale, ma per la visione misogina della donna tipica del cattolicesimo, anche violenze contro le donne e femminicidi.
L'educazione e l'ambiente in cui si cresce influiscono sul nostro essere sensibili, empatici e attenti alle altrui esigenze; affinché diventino sensibili, empatici e attenti alle altrui esigenze (cioè persone mentalmente equilibrate) è bene tenere i bambini, i ragazzi, il più lontano possibile da qualsiasi realtà, 'opinione', 'educazione', indottrinamento, politica, superstizione, apologia, propaganda omofobi, misogini, maschilisti, xenofobi, razzisti, schiavisti.
Crescere in un ambiente in cui si impara ad ascoltare gli altri e si riceve corretta, opportuna attenzione e interesse, aiuta a maturare la capacità di comprendere i punti di vista altrui e a sviluppare un'idea di società felice, libera, senza alcun tipo di oppressivo condizionamento morale.
Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria 'fede', anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo 'credo'.
Chi ha 'fede' può vivere serenamente secondo i suoi principi, fare ciò che vuole del suo corpo, della sua vita, ma non può costringere altri (bambini compresi) a fare scelte non indispensabili, non condivisibili, di cui non hanno piena Coscienza e per cui non è possibile esprimere un Consenso.
La nostra esistenza è effimera, peritura: nasciamo, viviamo, moriamo, senza specifica ragione; tale condizione è un motivo sufficiente per rendere un Diritto Inalienabile la ricerca individuale del Piacere - indispensabile per raggiungere la Felicità.
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Emergenza sicurezza nelle case di riposo. Ecellenza lombarda.
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Lanciata tecnologia con Ai per prevenire aggressioni in ospedali
Da Sicuritalia, rileva suoni associati a costrizione o paura Read More Da Sicuritalia, rileva suoni associati a costrizione o paura RSS di Tecnologia – ANSA.it
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Aggressioni a personale sanitario, Regione Lombardia a ospedali: denunciare sempre
Aggressioni a personale sanitario, Regione Lombardia a ospedali: denunciare sempre Regione Lombardia rafforza il proprio impegno nella tutela dei lavoratori sanitari e socio-sanitari con una serie di misure operative volte a prevenire e contrastare gli episodi di violenza che si verificano all'interno delle strutture sanitarie.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, ha segnalato un allarmante aumento della violenza nei confronti dei professionisti sanitari in Italia, con 34 episodi registrati in soli 31 giorni, il che rappresenta un livello di aggressività mai visto negli ultimi dieci anni. De Palma ha sottolineato che, a causa della mancanza di vigilanza nelle ore notturne negli ospedali italiani, è necessaria una risposta urgente, proponendo l'intervento dell'esercito. Egli ha richiesto al Ministro degli Interni di valutare la gravità della situazione e monitorare la sicurezza nei vari ospedali, suggerendo un piano di reclutamento per le forze dell’ordine che preveda un aumento della presenza di agenti, con particolare attenzione ai pronto soccorsi. Attualmente, infatti, non c’è garanzia di presenza di poliziotti nelle strutture sanitarie dopo la mezzanotte, lasciando gli operatori sanitari in una condizione di vulnerabilità nelle ore più critiche, tra la mezzanotte e le sette del mattino. Nel mese di agosto, grazie al supporto di cronisti locali, è stato possibile documentare 34 episodi di violenza fisica e verbale che si sono verificati in ospedali, ambulatori e servizi del 118. Per migliorare la sicurezza, De Palma propone di limitare l'accesso alle aree più delicate dei pronto soccorsi, creando separazioni tra le sale d'attesa e le aree di cura, e l'installazione di metal detector per impedire l'accesso di armi negli ospedali. Infine, De Palma ha auspicato che i membri del Parlamento, indipendentemente dal loro schieramento politico, si uniscano per avviare un'inchiesta parlamentare al fine di identificare le carenze nel sistema attuale e garantire una maggiore protezione per i professionisti della salute. L'escalation di violenze rappresenta una seria minaccia non solo ai lavoratori sanitari, ma anche alla qualità dell'assistenza che possono fornire, evidenziando la necessità di un intervento deciso per garantire loro un ambiente di lavoro sicuro.
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🌟 Vogliamo SMarphy: Un Manifesto per la Cura del Paziente
Gli abusi fisici e psicologici nei confronti del personale sanitario sono una questione estremamente seria e preoccupante. Esploreremo alcuni aspetti specifici riguardanti questo tema in Italia:
Legge 113/2020:
Nel 2020, l’Italia ha risposto all’allarme sociale riguardante le crescenti aggressioni agli operatori sanitari con l’approvazione della Legge n. 113 del 14 agosto.
Questa legislazione, intitolata “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni,” ha cercato di affrontare la questione delle aggressioni contro il personale medico1.
Tuttavia, a quasi tre anni dalla sua entrata in vigore, la sfida persiste.
Fattori di rischio:
Secondo la Relazione di Accompagnamento al disegno di legge S-867, i fattori di rischio responsabili di atti di violenza diretta contro gli esercenti le professioni sanitarie sono numerosi.
L’elemento peculiare e ricorrente è rappresentato dal rapporto fortemente interattivo e personale che si instaura tra il paziente e il sanitario durante l’erogazione della prestazione sanitaria.
Spesso sono coinvolti soggetti, come il paziente stesso o i familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo, specialmente se sotto l’effetto di alcol o droga1.
Dati INAIL:
I dati dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) mostrano un incremento degli infortuni sul lavoro dovuti ad aggressioni nel settore sanitario.
Nel 2022, sono stati registrati oltre 1.600 casi positivi di aggressioni sul lavoro, rispetto al 2021 (circa un centinaio di casi in più) e ancor di più rispetto al 2020 (circa 1.400 denunce).
Nel quinquennio, il 37% dei casi è concentrato nell’Assistenza sanitaria (ospedali, case di cura, studi), il 33% nei Servizi di assistenza sociale residenziale (case di riposo, strutture di assistenza infermieristica, centri di accoglienza, ecc.) e il 30% nell’Assistenza sociale non residenziale.
Le donne sono soprattutto colpite, rappresentando oltre il 70% degli infortunati1.
Emergenza pandemica da Covid-19:
La legge è stata approvata proprio nel corso dell’emergenza pandemica da Covid-19 e risente in qualche modo del sentimento di gratitudine nei confronti del personale sanitario che lavora a pieno ritmo nella cura delle persone contagiate1.
In sintesi, la violenza contro il personale sanitario è un problema grave e richiede misure concrete per garantire la loro sicurezza e benessere. La formazione, la sensibilizzazione e l’implementazione di protocolli di sicurezza sono essenziali per affrontare questa sfida.
📊 Statistiche sulle Denunce dei Pazienti contro Medici Abusanti
Le statistiche riguardanti le denunce dei pazienti nei confronti dei medici sono rivelatrici:
In Italia, negli ultimi tre anni, sono stati registrati oltre 5.000 casi di aggressione nei confronti degli operatori sanitari. Il 71% di questi casi riguarda le donne, mentre il 39% coinvolge operatori sanitari tra i 35 e i 49 anni. La categoria più colpita è quella degli infermieri ed educatori che lavorano con tossicodipendenti e alcolisti, seguita dai operatori socio-sanitari. La categoria dei medici rappresenta il 3% dei casi 4.
La lotta per la dignità e la cura del paziente continua. #VogliamoSMarphy! 🌟👂🏥
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A Napoli danneggiamenti in due ospedali in poche ore
Aggressioni verbali e danni al pronto soccorso: in poche ore due gli episodi che si sono registrati a Napoli. Il primo, verso le ore 17.30, è accaduto al pronto soccorso del Cto. Secondo quanto ricostruito dall’organizzazione no profit Nessuno Tocchi Ippocrate, alcuni parenti di un paziente, per ragioni ancora non chiare, prima hanno aggredito verbalmente il personale e poi hanno rotto i…
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Altro che ridurre finanziamenti alla sanità pubblica...
(Dott Paolo Caruso) – Ancora una volta si assiste e si rimane sconcertati dinanzi alle minacce e a tanta violenza perpetrate ai danni dei medici e del personale sanitario infermieristico soprattutto nei Pronto Soccorso e nelle Aree di Emergenza degli ospedali ma anche nelle strutture di continuità assistenziale dove il singolo medico è più facilmente vittima di aggressioni a volte particolarmente…
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La grande fuga dei medici dagli ospedali italiani: “Stipendi bassi, aggressioni e nessuna tutela”
DIRETTA TV 8 Maggio 2023 L’intervista di Fanpage.it a Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaoo Assomed, l’associazione dei medici dirigenti: “Solo nel 2022 oltre 3000 camici bianchi hanno lasciato gli ospedali. Stipendi bassi, nessuna valorizzazione, aggressioni e zero tutele”. 20 CONDIVISIONI In Italia ogni giorno dieci medici lasciano gli ospedali. Ne sono stati in totale oltre…
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Come va intesa e vissuta una religione.
La religione non è verità, non è Cultura, ma superstizione; è un aspetto privato delle persone, non pubblico; credere in qualcosa, fare parte d'una istituzione religiosa NON è obbligatorio e tanto meno indispensabile.
Non sussiste alcuna predisposizione genetica che porti alcuno a credere in 'dio'; esiste, invece, una dispotica imposizione politica che organizza lo Stato italiano in modo che l'indottrinamento religioso avvenga in un momento in cui non è possibile sottrarsi ad esso, cioè da bambini. Dopo un percorso educativo corretto, Etico, Razionale, è infatti molto difficile che un soggetto adulto possa dare credito a dogmi, a fantasie, a mitologie: a ciò che è totalmente privo di prova, di evidenza e che lo porti ad odiare qualcuno per la sua diversità.
Le scuole pubbliche non sono luoghi di culto, non sono templi, non sono proprietà o sede secondaria di alcuna istituzione religiosa: è pertanto necessario togliere ogni tipo di simbolo religioso appeso e che nelle scuole pubbliche si offrano agli studenti tutti gli strumenti necessari per comprendere la Realtà, affrontarla con Razionalità, con Maturità e Dimestichezza, senza credere in alcun dogma.
La religione non è Cultura, ma mera superstizione (Ignoranza), da cui tenersi alla larga; per comportarci in modo Civile non abbiamo bisogno di alcuna religione, ma di una Coscienza - che si può costruire solo attraverso Scienza e Cultura. Quanto detto vale, allo stesso modo, anche per gli ospedali pubblici, gli uffici pubblici, i tribunali, che devono riflettere un approccio Etico verso ogni cittadino, al di sopra d'ogni tipo di superstizione, d'ogni forma di Ignoranza.
I politici italiani sono FUNZIONARI DELLO STATO ITALIANO NON DEL VATICANO: se desiderano fare proselitismo religioso, possono chiedere di farsi assumere in Vaticano o diventare sacerdoti. Lo Stato Italiano NON è una teocrazia.
Un papa non è altro che uno sciamano: l'opinione di qualsiasi religioso, in un Paese Laico, non conta. Nei Paesi cattolici, causa indottrinamento religioso, si verificano non solo aggressioni nei confronti di chi non è eterosessuale, ma per la visione misogina della donna tipica del cattolicesimo, anche violenze contro le donne e femminicidi.
L'educazione e l'ambiente in cui si cresce influiscono sul nostro essere sensibili, empatici e attenti alle altrui esigenze; affinché diventino sensibili, empatici e attenti alle altrui esigenze (cioè persone mentalmente equilibrate) è bene tenere i bambini, i ragazzi, il più lontano possibile da qualsiasi realtà, 'opinione', 'educazione', indottrinamento, politica, superstizione, apologia, propaganda omofobi, misogini, maschilisti, xenofobi, razzisti, schiavisti.
Crescere in un ambiente in cui si impara ad ascoltare gli altri e si riceve corretta, opportuna attenzione e interesse, aiuta a maturare la capacità di comprendere i punti di vista altrui e a sviluppare un'idea di società felice, libera, senza alcun tipo di oppressivo condizionamento morale.
Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria 'fede', anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo 'credo'.
Chi ha 'fede' può vivere serenamente secondo i suoi principi, fare ciò che vuole del suo corpo, della sua vita, ma non può costringere altri (bambini compresi) a fare scelte non indispensabili, non condivisibili, di cui non hanno piena Coscienza e per cui non è possibile esprimere un Consenso.
La nostra esistenza è effimera, peritura: nasciamo, viviamo, moriamo, senza specifica ragione; tale condizione è un motivo sufficiente per rendere un Diritto Inalienabile la ricerca individuale del Piacere - indispensabile per raggiungere la Felicità.
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FOCUS SU: VIOLENZA E AGGRESSIONI SUBITA DAL PERSONALE MEDICO E INFERMIERISTICO (parte 2) Giorgia Tempestini di Pillole di Psicologia
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“Appena mi alzo da questa barella ti meno” A Trento i No vax hanno tirato sassi contro le vetrate dell’Ordine dei medici. Prima avevano minacciato il presidente Marco Ioppi con lettere minatorie. A Bergamo, dove nel 2020 i carri armati portavano via le bare dei morti per Covid, hanno usato i volantini: “Sarete in grado di guardare in faccia i vostri figli? Il Green Pass è nazismo sanitario”. In Toscana una variazione: hackerata la pagina Facebook della Asl Sud Est, che gestisce le province di Arezzo, Siena e Grosseto. L’hanno riempita di offese rivolte al personale sanitario. Sui muri di Savona sono comparsi manifesti funebri tra i necrologi: “Sono io, la terza dose (vestita da morte, ndr)”. Una dottoressa invece è stata colpita con una testata per aver espresso un’opinione favorevole sul Green pass: è successo a Roma, sulla Metro B. I No vax, che sempre più spesso occupano le terapie intensive, contribuiscono a inasprire e irrigidire l’atmosfera all’interno degli ospedali. Ma non sono l’unico elemento di tensione. Un sondaggio di Anaao-Assomed rivela che a maggio 2021 i medici e i dirigenti sanitari hanno accumulato oltre 5 milioni di giornate di ferie arretrate. E le ore di lavoro straordinario sono state oltre 10 milioni. Carenza di organico, aumento dei pazienti (causa Covid) e posti letto ridotti intasano – ancora – il pronto soccorso e sfiniscono – di nuovo – gli operatori sanitari. Che raccontano scene non nuove, ma tratteggiate da una tinta emergenziale più accesa: “Conosco una dottoressa che stava per essere strangolata da una paziente, l’ha salvata un collega”, spiega Antonino Gentile, infermiere di Pronto soccorso nel Lazio (Ostia) e sindacalista Uls, Unione Lavoratori Sanità. “Mi dicono: appena mi alzo da questa barella ti meno“. E ancora, la collega Anna Maria Amato: “Il Covid ha tolto o limitato la possibilità di visita, e i parenti chiamano in reparto 24 ore su 24. Urlano: ‘So che faccia hai perché mio padre ti ha descritta. Prima o poi dovrai uscire di lì'”. (...) Circa la metà delle aggressioni al personale sanitario, dice l’Inail, è rivolta agli infermieri. Se ne contano 5mila ogni anno, ovvero 13/14 al giorno. E nel 58 per cento dei casi si è trattato di un’aggressione fisica. “Una parente mi lanciò addosso una bottiglia d’acqua, in vetro. Non accettava che il tempo delle visite fosse terminato”, ricorda Anna Maria Amato, infermiera di reparto a Roma. “A novembre 2020 invece abbiamo avuto un decesso di un ricoverato 95enne. A fine giornata io e la mia collega siamo state avvisate dagli addetti alle pulizie: i parenti ci stavano aspettando all’uscita. Erano riusciti a entrare nell’atrio dell’ospedale e prendevano a calci le panchine. Mi avevano riconosciuto dalle finestre: secondo loro, lo avevamo ammazzato noi. Ed eravamo colpevoli di non averglielo fatto vedere, causa restrizioni da Covid”. Era il pieno della seconda ondata. “Ci siamo cambiate in reparto e siamo uscite da un altro percorso. Da allora ho sempre paura quando c’è un decesso“. A innescare il conflitto spesso è la combinazione fra posti letto occupati, poco personale e pressione aumentata dalla pandemia. “Se una persona aspetta 10 ore su una barella di 4 centimetri è inevitabile che si generi nervosismo”, commenta Antonino Gentile, infermiere al Pronto soccorso di Ostia. “Il contesto è quello dell’esasperazione“. di Elisa Cornegliani
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