#Virtù
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nonsolohaiku · 11 months ago
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Non so odiare.
Io non so odiare. Io so solamente amare e anche chi mi fa soffrire resta comunque nel ❤, anzi, di solito ha un posto speciale. Sì certo mi arrabbio, a volte maledico, ma poi, in fondo dopo un po', passato il dolore, loro sono ancora lì, in quell'angolo di cuore che seleziona i ricordi: cancella i brutti e rinforza quelli belli.
E ringrazio sempre, io, anche quando a ringraziarmi dovrebbero essere gli altri. Non so portar rancore, perché conosco il perdono e chiedo scusa se riconosco il mio sbaglio.
Sembrerebbero virtù, ma non lo sono. Sono pesi da portare, sulle spalle e sul cuore, sono macigni che mi schiacciano. Vorrei essere più leggera, vorrei viaggiare a mezz'aria, invece resto mongolfiera che, ancorata a terra, non sa tagliare la zavorra ma coltiva il sogno di volare.
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scogito · 8 months ago
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Questo video vale per quattro.
- Il principio spiega l'importanza delle scelte individuali.
- Una parte mostra gli effetti delle azioni giuste.
- Un'altra suggerisce che se non si vedono gli effetti difficilmente si creano azioni giuste progressive e continuative, (e magari invece di chiedersi come correggersi, si smette anche di tentare).
- La quarta indica che chi compie azioni giuste solo per ottenere qualcosa in cambio, sta ragionando in termini di premialità, e chi vive dentro queste dinamiche non ragiona affatto.
C'è tuttavia un bonus di causa-effetto per il quale chi non ragiona imita la maggioranza, dunque se la maggioranza ragiona si attiva un circolo virtuoso.
La fregatura è che la maggioranza non lo fa mai. Da qui si capisce che a fare la differenza sono le scelte individuali, svolte nel discernimento quotidiano delle giuste azioni e per l'espansione del benessere soggettivo e collettivo.
Solo da qui si genera un'altra massa capace di depotenziare la preesistente.
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gregor-samsung · 2 months ago
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" Sopportava il dolore da irriducibile, e non chiedeva aiuto a nessuno, aiuto morale intendo. Una volta citò a nostro beneficio, rapide come se ce le dettasse, parole che ritrovo in uno dei miei quaderni di appunti: «Le cose sono di due maniere; alcune in potere nostro, altre no. Sono in potere nostro l’opinione, il movimento dell’animo, l’appetizione, l’aversione, in breve tutte quelle cose che sono nostri propri atti. Non sono in poter nostro il corpo, gli averi, la riputazione, i magistrati, e in breve quelle cose che non sono nostri atti. Le cose poste in nostro potere sono di natura libere, non possono essere impedite né attraversate. Quelle altre sono deboli, schiave, sottoposte a ricevere impedimento, e per ultimo sono cose altrui. Ricòrdati adunque che se tu reputerai per libere quelle cose che sono di natura schiave, e per proprie quelle che sono altrui, t’interverrà di trovare quando un ostacolo, quando un altro, essere afflitto, turbato, dolerti degli uomini e degli Dei. Per lo contrario se tu non istimerai proprio tuo se non quello che è tuo veramente, e se terrai che sia d’altri quello che è veramente d’altri, nessuno mai ti potrà sforzare, nessuno impedire, tu non ti dorrai di niuno, non incolperai chicchessia, non avrai nessuno inimico, niuno ti nocerà, essendo che in effetto tu non riceverai nocumento veruno.»* Immagino che, leggendo Epitteto per la prima volta, le sue verità le siano sembrate palesi piú che rivelatorie. "
*Tratto dalla traduzione dal greco di Giacomo Leopardi (1825) del Manuale (Enchiridion) di Epitteto.
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Julian Barnes, Elizabeth Finch, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, 2024¹, pp. 23-24.
[Edizione originale: Jonathan Cape publishing, London, UK, 2022]
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tuportamiviareturn · 9 months ago
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Non vi è virtù così grande che possa essere al sicuro dalla tentazione.
Immanuel Kant (Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804)
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mostro-rotto · 5 months ago
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"Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi tiene a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, poesia o di virtù : come vi pare. Ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
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ragazzoarcano · 7 months ago
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“Se c'è un rimedio quando i problemi colpiscono,
che motivo c'è di scoraggiarsi?
E se non c'è aiuto,
a che serve essere tristi?
Quindi, qualunque cosa accada, non danneggerò mai la mia allegra felicità mentale. La depressione non mi porta mai quello che voglio. La mia virtù sarà deformata e rovinata da essa.”
— Nagarajuna
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maurosempre · 1 year ago
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...e che virtù.
Mi piace pensare a uomini e donne che abbiano questa sfacciataggine, spero di averla anch'io.
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softevral · 1 month ago
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𝗩𝗶𝗿𝘁𝘂̀ deriva, etimologicamente, da 𝑣𝑖𝑟, la forza virile del guerriero che si impone nel combattimento contro la massa.
Il midollo della responsabilità sta nell’avere il coraggio o l’onestà di assumersi il peso dei propri errori, senza cercare scuse a destra e a manca.
«reale» significa «autentico», «vero», ma è anche «proprio del re»: di chi prende decisioni senza che nessuno sopra di lui gli dia degli ordini.
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popolodipekino · 3 months ago
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abolire
"Intendiamo negare tutte quelle arbitrarie distinzioni tra vizi e virtù, tra lealtà e slealtà, su cui anche i comuni ribelli si basano. Quegli sciocchi sentimentalisti della Rivoluzione Francese parlavano dei Diritti dell'uomo! Noi detestiamo i diritti, tanto quanto detestiamo i torti. Per noi non esiste il Giusto e lo Sbagliato." "E neppure la destra e la sinistra, - disse Syme con sincero entusiasmo - mi auguro che abolirete anche queste, perché mi danno ancora più fastidio." da G. K. Chesterton, L'uomo che fu Giovedì
che mi fa ricordare di questo:
La più perversa incarnazione della linea retta è la morale. Prima che qualcuno la inventasse, gli uomini andavano per la giusta strada senza conoscere il senso del dovere: si amavano l'un l'altro senza professare l'ideale dell'amore umanitario: erano sinceri senza sapere che cosa fosse la lealtà, erano di parola senza conoscere il valore della fiducia. Con l'imposizione della morale cominciarono a smarrire l'intuizione profonda del Tao, e a perdere la spontaneità e la scioltezza con la quale si erano aggirati tra le acque nutritrici del mondo. da P. Citati, I giochi del Tao. in La luce della notte
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altri-menti · 2 years ago
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Troppo spesso constato che ciò che per qualcuno è una virtù, per un altro va considerato un vizio, e ciò che per qualcuno è un bene, per un altro è un veleno.
(Carl Gustav Jung)
·٠•✿ ✍️
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lastanzadeisogni · 2 years ago
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Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Oriana Fallaci
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nonsolohaiku · 11 months ago
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La leggerezza
è virtù della quale
non ho il dono.
Ché tutto ha un peso,
tutto ha un valore.
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scogito · 4 months ago
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Δόξαν δίωκε.
(Persegui l'onore)
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gregor-samsung · 8 months ago
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[La commedia all'italiana]
“ La commedia all'italiana, nella confusione dei generi, ha il grande merito di non aver allontanato del tutto il pubblico. Qui non si parla di capolavori, sappiamo bene che i capolavori sono mosche molto rare, e sappiamo anche chi li fa. Ma uno strano comportamento degli altri "capolavori" italiani è che si tratta quasi sempre di tragedie che col tempo si avviano a diventare comiche. Le eccezioni sono rare, e sappiamo tutti quali sono gli autori che resistono all'usura del tempo: Rossellini, Fellini, Antonioni, Rosi, un altro paio li lascio scegliere a voi. Gli altri preferirei tacerli, pensano già troppo loro stessi a farsi pubblicità, a spargere il terrorismo ideologico e artistico, e alla fine viene voglia di difendere "la commedia all'italiana", soprattutto se si pensa a quei "capolavori" che hanno i minuti contati e rendono pensoso il ceto medio, sempre sull'onda della moda. La commedia italiana ha rivelato una certa Italia che esiste, e che gli italiani avevano sotto gli occhi e non vedevano.
L'Italia dei soliti ignoti (bisognerà rifarsi a questo lontano film di Monicelli), quella dei "mostri", della legislazione arretrata, del boom e delle congiunture, l'Italia della televisione, della provincia ormai tentacolare, dei moralisti e degli imbroglioni. L'Italia, insomma, che esce dalla commedia dialettale e sentimentale per guardarsi com'è fatta. Si è scoperto un tipo di italiano eterno, che viene da Machiavelli, e che affronta la vita con tranquilla amoralità, comicamente e talvolta con una certa disperazione. I nostri comici bene o male rappresentano l'Italia. Sordi e Tognazzi, Gassman e Manfredi sono l'Italia. Ne siamo circondati. Oltre che parlare di registi (Risi, Scola, Salce e altri) qui bisogna parlare anche degli scrittori, e cito i quattro più rispettabili, Rodolfo Sonego, Age e Scarpelli, Ruggero Maccari. Bene, si ha l'impressione, leggendo le critiche dei giornali, che costoro debbono passare il tempo a difendersi dall'accusa di facilismo. Io ammiro in loro invece la grande fecondità inventiva, lo spirito di osservazione sempre aggiornato, l'agilità costruttiva delle loro storie, e l'umorismo oltre che la comicità. È un cinema che è una variazione attuale della commedia cinquecentesca, fatto con lo stesso spirito di spregiudicatezza dei tempi d'oro. Faccio qualche esempio: chi ha visto "Riusciranno i nostri eroi etc.", si è reso conto che finalmente l'italiano esiste, appunto perché trasportato fuori del suo habitat. Chi ha visto l'episodio delle due checche nel film "Vedo nudo" non ha potuto non ammirare la semplice grazia dello svolgimento e della recitazione. E chi ha visto Sordi nell'ultimo episodio della "Contestazione generale", sa che siamo davanti ad un piccolo capolavoro, piccolo ma resistente. Infine mi sembra che la commedia all'italiana, anche nei casi più clamorosi (Il medico della mutua) pur con tutte le sue facili risate indica problemi che sollevati dalla saggistica, dal giornalismo, dalla narrativa, chissà perché annoiano. “
Ennio Flaiano, Frasario Essenziale - per passare inosservati in società, introduzione di Giorgio Manganelli, Bompiani (collana Nuovo Portico, n° 41), 1986¹; pp. 78-79.
 Nota: Il volume è una raccolta postuma di scritti inediti e varî (taccuini, appunti, fogli sparsi di diario o di viaggio).
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tuportamiviareturn · 7 months ago
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Non vi è virtù così grande che possa essere al sicuro dalla tentazione.
Immanuel Kant (Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804)
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“La più grande virtù è la pace. Durante la giornata, fermati per un attimo e chiediti: 'Quanto sono tranquillo in questo momento?'
Se qualcuno cerca di toglierti pace, non devi permetterglielo, al contrario, cerca di trovare le virtù negli altri e trasmettigli pace.”
— Raja Yoga
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