#Ucrainae
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Russiese soldate vorder na Kupyansk.
Die hoof van die Russiese ministerie van verdediging se inligtingsafdeling, generaal Igor Konashenkov, het gesê Moskou se weermag het vyf aanvalle deur Oekraïense skoktroepe in die Kupyansk-gebied van die Kharkiv-streek van die Oekraïne afgeweer. "Die Wes-bataljon het in die loop van operasies ondersteun deur lugmag- en artillerie-eenhede posisies langs die voorste linie in die Kupyansk-gebied verbeter." Volgens die generaal is “in die afgelope 24 uur aanvalle deur die gewapende magte van die Oekraïne in die gebiede van die Sinkovka-nedersettings in die Kharkiv-, Novoselovskoye-, Raygorodok- en Novoegorovka-streke van die Volksrepubliek Luhanskk afgeweer”. Volgens Konashenkov het die Oekraïners "tot 50 troepe" verloor, sowel as militêre middele en toerusting. Milites Russici vorder na Kupyansk.
Milites Russiae ad Kupyansk procedunt.
Moderator defensionis informationis ministerii Russiae, Generalis Igor Konashenkov, dixit militaris Moscuae quinque impetus ab Ucrainis impulsus copiis in Kupyansk regione regionis Kharkiv Ucrainae reppulisse. "Hatus occidentis in cursu operationum fultus vi et tormentis unitatibus aeris in locis anterioribus in Kupyansk area emendatis". Secundum generalem "ultimis 24 horis impetus ab armis copiis Ucrainae in finibus Sinkovka habitarum in Kharkiv, Novoselovskoye, Raygorodok et Novoegorovka regiones Reipublicae Populi Luhansk repulsi sunt". Secundum Konashenkov Ucraini "usque ad 50 copias" amiserunt, tum instrumenta militaria et apparatum
#Russiese ministerie#afrikaans#Moderator defensionis informationis ministerii Russiae#south africa#Generalis Igor Konashenkov#Kupyansk#Ucrainae
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🫶 Gorgeous Lviv, Ukraine 🇺🇦💛💙
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🇷🇺🇷🇺 VLADIMIR PUTIN HA COMMENTATO LA PROSPETTIVA DELL'IMPIEGO DA PARTE UCRAINA DI ARMI OCCIDENTALI A LUNGO RAGGIO PER COLPIRE LA RUSSIA:
🗣“Avviene un tentativo di confondere i concetti, qui, infatti, non si tratta di autorizzare o di vietare al regime di Kiev di colpire il territorio russo, cosa che già fa, attaccandoci con droni e altri mezzi. Ma se si tratta di usare armi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale, allora la faccenda è del tutto diversa. L'ho già detto e qualsiasi esperto può confermarlo sia nel nostro Paese, sia in Occidente: l'Esercito ucraino non è in grado di colpire coi moderni sistemi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale. Non può farlo. Se lo facesse, sarebbe solo grazie ai satelliti che l'Ucraina non possiede. Servono i dati che provengono esclusivamente dai satelliti dell'Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, della NATO. Questo per prima cosa.
🗣Secondo, ed è una cosa molto importante, in sostanza, solo i militari della NATO possono eseguire traiettorie di volo con questi sistemi missilistici. I militari ucraini non possono farlo.
🗣Quindi, non si tratta di permettere o meno al Regime ucraino di colpire la Russia, ma di decidere se i Paesi della NATO sono direttamente coinvolti nel conflitto militare. Se questa decisione verrà presa, non farà che attestere il coinvolgimento diretto dei Paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei Paesi europei nella guerra in Ucraina. Il loro coinvolgimento diretto.
🗣E se così stanno le cose, ovviamente, cambia in modo significativo l'essenza stessa del conflitto. Significherebbe che i Paesi della NATO, gli Stati Uniti e i Paesi europei sono in guerra con la Russia.
🗣E, se questo è il caso, considerato il cambiamento dell'essenza del conflitto, noi prenderemo le nostre decisioni di conseguenza, valutando le nuove minacce che questo mutamento implica”.
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A cosa serve tutto questo dolore, tutte le vite cancellate nell’assurdità e insensatezza della guerra.
La presunzione dell’uomo di sapere tutto, quando in realtà non sappiamo nulla.
Ci vorranno milioni di anni per dimenticare tutto il male.
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This post is for Ukrainians. If you know people from Ukraine, please, send them this post, this is extremely important.(FINISHED)
Я вже двічі підписую цю петицію і у нас знову великий шанс її продути. У нас залишилося всього 20 днів, щоб набрати достатньо голосів на петицію про відставку Миколи Хавронюка.
Микола Хавронюк розробляє новий кримінальний кодекс України. В суспільстві він висловлювався за зняття відповідальности із насильника. Мовляв, занадто жорстоко, перекладає відповідальність на жертву (спровокувала), ставить запитання чи було проникнення і (!)яка інтенсивність. В петиції є повний текст і з цитатами, тому прошу прочитати і ПІДПИСАТИ. Людина, яка поширює подібні наративи в суспільстві не має жодного права впливати на закони нашої держави. Я прошу поширити цей допис, посилання і залучити якомога більше людей, инакше ми вдруге продуємо цю петицію.
https://petition.kmu.gov.ua/petitions/5329
Donate to the Ukrainian army, spread information about the ruzzian war crimes, Stand With Ukraine
#ukraine#ukrainian#ukrayna#war in ukraine#slava ukraini#ukrainians#слава україні#україна#український tumblr#український тамблер#український блог#українською#петиція#ucraina#russia is a terrorist state#russia ukraine war#putin ukraine#witchblr#witchcraft#heroyam slava#героям слава#russia war#russia is the occupier#ruzzia#russian invasion#russian aggression#save ukraine#help ukraine#help us#укртумбочка
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Appunto
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Qualche notizia sull’Ucraina
Tra le menzogne che vengono ripetute come se fossero verità ovvie, vi è quella che la Russia avrebbe invaso uno stato sovrano indipendente, senza precisare in alcun modo che quel cosiddetto stato indipendente non soltanto era tale solo dal 1990, ma era stato fin allora per secoli parte integrante prima dell’impero russo (dal 1764, ma già fra il XV e il XVI secolo era incluso del Granducato di Mosca) e poi della Russia sovietica. Ucraino era del resto forse il più grande degli scrittori in lingua russa del XIX secolo, Gogol’, che, nelle Veglie della fattoria di Dikanka, ha meravigliosamente descritto il paesaggio della regione che si chiamava allora «Piccola Russia» e i costumi della gente che vi viveva. Per la precisione occorre aggiungere che, fino alla fine della Prima guerra mondiale, una parte rilevante del territorio che ora chiamiamo Ucraina era, col nome di Galizia, la provincia più lontana dell’impero austro-ungarico (in una città ucraina, Brody, nacque Joseph Roth, uno dei maggiori scrittori in lingua tedesca del novecento).
È importante non dimenticare che i confini di quella che chiamiamo dal 1990 Repubblica Ucraina coincidono esattamente con quelli della Repubblica socialista sovietica Ucraina e non hanno alcun possibile fondamento anteriore nelle continue vicende di spartizioni fra polacchi, russi, austriaci e ottomani che hanno avuto luogo nella regione. Per quanto possa apparire paradossale, un’identità dello stato ucraino esiste dunque soltanto grazie alla Repubblica socialista sovietica di cui ha preso il posto. Quanto alla popolazione che viveva in quel territorio, essa era un insieme variegato costituito, oltre che dai discendenti dei cosacchi, che vi erano migrati in massa nel XV secolo, da polacchi, russi, ebrei (in alcune città, fino allo sterminio, più di metà della popolazione), zingari, rumeni, huzuli (che fra il 1918 e il 1919 costituirono una repubblica indipendente di breve durata).
È perfettamente legittimo immaginare che, agli occhi di un russo, la proclamazione dell’indipendenza dell’Ucraina non risulti pertanto troppo diversa dall’eventuale dichiarazione di indipendenza della Sicilia per un italiano (non si tratta di un’ipotesi peregrina, dal momento che non si dovrebbe dimenticare che nel 1945 il Movimento per l’indipendenza della Sicilia, capeggiato da Finocchiaro Aprile, difese l’indipendenza dell’isola ingaggiando scontri con i carabinieri che fecero decine di morti). Per non pensare a quello che accadrebbe se uno stato americano si dichiarasse indipendente dagli Stati Uniti (ai quali appartiene da molto meno tempo di quanto l’Ucraina fosse parte della Russia) e stringesse alleanza con la Russia.
Quanto alla legittimità democratica dell’attuale repubblica Ucraina, è a tutti noto che i trent’anni della sua storia sono stati segnati da elezioni invalidate per brogli, guerre civili e colpi di stato più o meno nascosti, al punto che, nel marzo del 2016, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ebbe a dichiarare che ci sarebbero voluti almeno 25 anni perché l’Ucraina potesse soddisfare i requisiti di legittimità che avrebbero permesso il suo ingresso nell’Unione.
Giorgio Agamben, 2 agosto 2024
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Opere in Mostra
di Kira Kharchenko
" SOGNATRICE "
[ 2023 ]
In questo quadro è rappresentata una ragazza sognatrice, che riassume in sè la mia autopercezione. Ha gli occhi chiusi perchè è concentrata sul.proprio mondo interno, sogna ed è seduta su una nuvola, che sottolinea ancora il suo distacco dalla realtà e dal mondo materiale. Sullo sfondo si trovano gli elementi blu, dipinti come i mosaici ed essi sono la raffigurazione dei suoi pensieri-sogni.
"DANZA DELLA NINFA"
[ 2023 ]
"SILENZIO DELLE ESPLOSIONI"
[ 2023 ]
La guerra non è solo esplosioni sul campo di battaglia, ma è esplosioni dentro ogni anima che ne soffre. La guerra non scolorisce la vita, ma la rende più acuta e psichedelica, perchè le emozioni sono così forti, da non poter più essere rappresentate a parole. Volevo rappresentare persone diverse: gli amanti, una credente, una mamma con i figli, un'allegoria di un'essenza divina ( colei che protegge la melagrana - il simbolo compattezza della nazione e del sangue versato ) e una bambina (mia cugina di secondo grado) che è morta per davvero all'età di 7 anni, quando la sua città fu bombardata nel 2022.
AUTORITRATTO CON LILLÀ
[ 2023 ]
Ho realizzato il mio autoritratto con i fiori lillà in mano, perchè vedo me stessa, in questo periodo della mia vita come una immagine di lillà. Questa pianta è melanconica, timida, e in tutti i sensi è particolare. È consuetudine regalare lillà per la prima volta che ti innamori, ed io associo questo a un giovane che sta appena iniziando a capire questa vita. Siccome ho solo 17 anni, penso che questa pianta, al meglio dimostra il mio modo di pensare. Nonchè quì ho lo sguardo ispirato, pensieroso e poetico.
GUARIGIONE
[ 2023 ]
L'opera rappresenta una donna che sta per entrare nell'acqua, così, simbolicamente lei inizia una nuova pagina nella vita, comincia la sua guarigione dalle sue paure. Quindi il tema principale è il credere nel meglio .
( speranza e futuro )
R I C O R D I
[ 2022 ]
Questo lavoro rappresenta una persona che soffre dei suoi ricordi che la avvolgono, come una corda tutta intorno (a Lei). La ragazza ha capelli rosa e occhi rosa come simbolo della sua anima delicata, che si manifesta in una visione "romanticizzata" del mondo. L'immagine del cerchio sulla guancia, mostra la sua appartenenza al mondo spirituale ed è simbolo di spirito e carattere forte. Nonostante le emozioni ribollenti provate da lei, nel quadro è presente la fede nella liberazione dal passato
S E N S I B I L I T Á
[ 2023 ]
Sensibilità come stato d'animo come modo di vedere e percepire le cose.
Apprendere tutto attraverso una forma di pensiero sentimentale, tale è il messaggio di questo lavoro.
Questa giovane ragazza ha un velo di fiori che le copre le spalle e la racchiude in un mondo di sensibilità: ha uno sguardo profondo, tenero e vivaci occhi verdi.
C I C L I C I T À D E L L' E S S E R E
[ 2023 ]
Ho voluto rappresentare una "vanitas", con l' esempio di questa ragazza bella, lucente, fatta di rettangoli colorati, come simbolo del suo essere multiforme e poliedrica: perchè la sua bellezza e gioventù svaniranno col tempo.
Lei è viva ( è dato dallo sfondo verde dietro le sue spalle) e vede il suo futuro - la morte ( rappresentata dal teschio e dai rettangoli sbiaditi). Nasciamo, moriamo e di nuovo nasce qualcosa e muore: è la ciclicità dell'Essere.
P E N S I E R I
[ 2022 ]
Il tema è la contrapposizione del mondo materiale con il mondo del pensiero.
La ragazza ha i pensieri cupi, oscuri e deprimenti, che catturano la sua mente, lo si può vedere dal suo sguardo rivolto verso i corvi neri. Allo stesso tempo, lei cerca di restare sulla terra, tenendo la mano sulla spalla. La ragazza si chiede se essere o non essere.
NOTE DI SERVIZIO :
La Mostra di pittura di Kira Kharchenko è aperta fino al 23 marzo 2024, nei locali dietro il Municipio, messi a disposizione dal Comune di Mercato Saraceno.
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#Pensieri quadri visioni del mondo e dell'Essere.#Arte#Pittura#Esposizione personale di pittura di Kira Kherchenko (artista ucraina).#Spotify#ESPOSIZIONE PERSONALE DI KIRA KHARCHENKO
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Elena Vitrychenko, Ukraine 🇺🇦
Goodwill Games New York 1998
#rhythmic gymnastics#Elena Vitrychenko#olena Vitrychenko#rg#gymnast#rhythmic gymnast#flexible#beauty#gymnastics#ribbon#hoop#rope#team ukraine#Ukraine#ucraina#vintage#throwback#1998#1990s#goodwill games
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Gonzalo Ángel Quintilio Lira López, giornalista dalla doppia cittadinanza, statunitense e cilena, residente in Ucraina, è morto il 12 gennaio scorso mentre era detenuto dalle autorità ucraine, ancora senza processo, con la consueta accusa di compiere “attività filo-russe”. Lira era in carcere dal primo maggio 2023, giorno in cui è stato arrestato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina con l’accusa di aver creato e distribuito materiale accusato di giustificare l’invasione russa dell’Ucraina. Una notizia che non solo ha trovato scarsissimo spazio sui media mainstream, ma che non ha provocato nemmeno reazioni ufficiali da parte delle autorità statunitensi, ambasciata compresa, evidentemente poco interessate a capire cosa sia successo al loro cittadino mentre si trovava nelle carceri dell’alleato ucraino. Nonostante da settimane il padre del giornalista chiedesse proprio agli USA di intervenire, preoccupato per le sue condizioni di salute e di detenzione.[...]
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🫶 Sailor's wife monument, Ukraine 🇺🇦💛💙
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"L'Ucraina è sostanzialmente una gigantesca base della CIA"
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Dove eravate, per otto anni?
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Pasternak, Poesie
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Corte penale, l’autogol di Kiev e il doppio standard del diritto
Luigi Daniele
Ucraina/Russia. Zelenksy chiede l’adesione allo Statuto di Roma ma invoca l’articolo 124: nessuna indagine nei prossimi sette anni. A restare fuori, però, non sarebbero solo eventuali crimini ucraini: “via libera” anche a quelli russi commessi sul territorio del paese invaso. Torna l’idea di regole internazionali à la carte, buone solo quando servono contro i nemici
Nel 1945 il giudice che avrebbe servito come procuratore capo americano a Norimberga, Robert Jackson, criticando i profili di «giustizia dei vincitori» che le giurisdizioni penali internazionali avrebbero mantenuto da allora per molti decenni, dichiarò alla Conferenza di Londra: «Non possiamo codificare norme penali contro gli altri che non saremmo disposti a vedere invocate contro di noi».
Sembra questa, al contrario, la scelta del governo Zelensky, che ha ottenuto ieri dalla Verchovna Rada l’approvazione della propria proposta di legge di ratifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale (Cpi). La legge contiene l’invocazione dell’articolo 124 dello Statuto, che stabilisce che «uno Stato che diviene parte al presente Statuto può, nei sette anni successivi all’entrata in vigore dello Statuto nei suoi confronti, dichiarare di non accettare la competenza della Corte per quanto riguarda la categoria di reati di cui all’articolo 8 quando sia allegato che un reato è stato commesso sul suo territorio o da suoi cittadini».
LA PROCURA della Cpi, giova ricordarlo, dal 2022 ha considerato la situazione in Ucraina una priorità assoluta, stanziando la più alta cifra del proprio budget (4,5 miliardi di euro) per le indagini, assegnandovi 42 investigatori, organizzando numerose visite in situ del procuratore e aprendo un country office nel paese. Un paese, però, che non aveva mai ratificato lo Statuto, essendosi limitato a una dichiarazione ad hoc di accettazione della giurisdizione della Corte sul proprio territorio e sui propri cittadini nel 2014 e nel 2015 (una sorta di invocazione di intervento della Cpi consentita anche agli stati che non ratificano il suo trattato istitutivo).
L’Ucraina si è trovata nella singolare posizione di essere al vertice delle priorità della Corte, pur non essendo uno Stato parte. La richiesta di aderire al sistema Cpi ridimensiona questa anomalia, aggiungendone però una ancor più stridente: l’invocazione della clausola dell’articolo 124, ovvero una richiesta di temporanea immunità per crimini internazionali eventualmente commessi da propri cittadini o, problematicamente, sul proprio territorio.
Relitto dei compromessi del 1998, anno in cui lo Statuto istitutivo della Corte fu approvato, l’introduzione dell’articolo 124 fu voluta dalla Francia, che minacciava di non firmare se non fosse stata inserita questa clausola, funzionale a tenere il proprio territorio e i propri cittadini «al riparo» dalla giurisdizione della Corte per sette anni dall’adesione.
L’articolo 124 apparì subito così contrario allo spirito dello Statuto che fu immediatamente destinato (come specificato nell’articolo stesso) a essere emendato nella prima conferenza di revisione del trattato. Nel 2015, quindi, l’Assemblea degli stati parte ha approvato un emendamento di cancellazione dell’articolo, che entrerà in vigore se sostenuto dai sette ottavi degli stati parte (tra quelli che hanno già acconsentito alla cancellazione figura la stessa Francia).
Nella speranza di mettere al riparo propri cittadini da possibili responsabilità per crimini di guerra, quindi, Kiev ha optato per la clausola in via di cancellazione. Tuttavia, anche se accettata, la clausola non potrebbe essere applicata retroattivamente.
QUELLO dell’Ucraina potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol: se l’articolo 124 fosse applicato, non escluderebbe solo la giurisdizione della Corte su possibili crimini di guerra commessi da cittadini ucraini, ma anche su crimini di guerra commessi su suolo ucraino, inclusi quelli contestati alla leadership e alle forze russe. L’articolo parla di crimini di cui sono sospettati cittadini dello Stato e di crimini la cui commissione è sospettata sul territorio dello stato. È indubbio che i crimini di guerra contestati a Putin, Lvova-Belova e ai comandanti delle forze russe rientrino in tale categoria.
Le implicazioni di questo tentativo, tuttavia, non si limitano ai gravi rischi di effetti controproducenti per il diritto alla giustizia delle stesse vittime ucraine. Segnalano, più profondamente, una riproduzione dell’approccio tipico degli Stati uniti al diritto internazionale penale: ci si indigna per i barbarici crimini internazionali dei nemici, proclamando a reti unificate la necessità morale della loro punizione, mentre si mantiene in vigore nella propria legislazione la cd. «Legge di Invasione dell’Aja», che autorizza all’uso della forza armata per liberare cittadini americani o di stati alleati imputati di crimini internazionali e in custodia della Corte.
Persino le norme più elementari di diritto internazionale, ovvero quelle funzionali alla prevenzione e punizioni dei crimini di massa (e di Stato) si dichiarano senza infingimenti buone solo per i nemici e simultaneamente inapplicabili a se stessi.
TRAMONTA così il nucleo di tre secoli di sviluppo della tradizione giuridica illuministico-liberale, cardine dei modelli democratici di giustizia penale, che esigono che sia il tipo di condotta, con il danno sociale che produce e non il tipo di autore, a essere al centro dell’attenzione dei codici penali e delle istituzioni punitive. Al contrario, l’enfasi sui tipi di autore – identificati di volta in volta come nemici «della razza», «della patria» o «della rivoluzione» – fu il tratto distintivo dei modelli punitivi delle esperienze autoritarie e totalitarie.
È un paradosso degno del regresso a cui la guerra ci condanna che siano proprio le forze che si proclamano a difesa delle democrazie a formalizzare e istituzionalizzare nuovi modelli di diritto del nemico, che globalizzano l’etica della diseguaglianza di fronte alla legge e forgiano politiche internazionali che riducono il diritto a strumento di guerra ibrida.
Il nemico totale, la guerra e il diritto del nemico totale sono stati i motori della distruzione della democrazia nel Novecento. Piaccia o meno, è solo l’ultimo a mancare all’appello nell’attuale discorso dominante delle democrazie occidentali. Guerra e democrazia, è una legge della storia, si combattono sempre, spesso all’ultimo sangue. Caduto il bastione dell’eguaglianza di fronte alla legge, anche crimini internazionali e genocidi potranno essere crimini buoni e giusti, purché a commetterli sia la nostra tribù, la tribù delle democrazie.
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