#Sul ponte diVersi
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QUIZ DI MUSIL Se esistono diversi tipi di intelligenza, allora esistono anche diversi tipi di stupidità? La risposta è ovviamente positiva. Anzi, i tipi di stupidità sono molto più numerosi dei tipi di intelligenza. Il problema è determinare, nelle circostanze concrete, quale prevalga sull'altra. Baldesar Castiglione l'aveva capito benissimo. Infatti nel Cortegiano prosegue notando che proprio per questo motivo alcuni, i quali in un primo tempo erano stati considerati grandi esperti e ingegni acutissimi, si rivelano poi dei cretini e dei perfetti imbecilli. Facciamo un esempio. Sei esperto di un argomento e stai parlando con qualcuno che sa qualcosa di un'altra materia. Quello che dirà, tu non lo capirai, a causa della tua incompetenza, e dunque penserai che il tuo interlocutore sia stupido o pazzo. Lui, stai pure tranquillo, in base ai tuoi discorsi, se solo sai qualcosa che egli ignora, penserà lo stesso di te. E per di più si convincerà che sei tu l'ignorante e lo stolto, visto che non hai capito niente di quel che ti ha spiegato con tanta chiarezza.
La modernità ha creduto di superare il paradosso nella maniera più brillante. Ha pensato che fosse sufficiente riconoscere una competenza specifica sulle singole branche dell'esperienza, della tecnica e del sapere, per poi affidare la soluzione dei vari problemi agli esperti. Purtroppo l'invenzione degli esperti non ha segnato la fine della stupidità. Ha solo tenuto a battesimo il Cretino Specializzato. Il concetto verrà ripreso in diverse occasioni, per esempio da Ennio Flaiano, nel suo Frasario essenziale per passare inosservati società (variazione sul tema flaubertiano del Dizionario dei luoghi comuni). «Oggi il cretino è specializzato». Come abbiamo già imparato, inoltre, al peggio non c'è limite. Lo conferma Edgar Morin. «La super-specializzazione produce super-imbecilli». Lo ribadisce Leonardo Sciascia: «Dei cretini intelligentissimi. Sembra impossibile: ma ce ne sono». (Nero su nero)
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Oliviero Ponte Di Pino, Chi non legge questo libro è un imbecille. I misteri della stupidità attraverso 565 citazioni, Garzanti, 1999¹; pp. 122-123.
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"Mai successo un fatto simile!"
"Mai visto un disastro come quest'ultima alluvione!"
"Cambiamento Climatico!"
"Le stagioni non sono più quelle di una volta!"
Voci del popolino ignorante milanese, riportate con estrema soddisfazione dai TG, quotidiani, politici di sinistra, verdacci, ribadite da Sor Piccozza e da Farfallino Amoroso (Tozzi e Mercalli).
Invece:
Milano, 31 maggio 1917.
Il 30 maggio, in una Milano spettrale, abitata solo da donne, bambini e anziani, iniziò a piovere a metà pomeriggio, mentre forti temporali avevano già interessato la Brianza e la fascia Prealpina.
Negli ultimi giorni del maggio 1917 l’Italia era piegata dalla Grande Guerra; era in pieno svolgimento la terrificante carneficina della Decima Battaglia dell’Isonzo, in cui il generale Cadorna mandò al massacro 400.000 soldati italiani contro le trincee e le mitragliatrici austro-ungariche. I morti italiani furono 36.000, i feriti e i mutilati oltre 130.000 e 26.000 i fanti catturati dal nemico. Dopo un mese di scontri il fronte era rimasto praticamente invariato.
I Savoia avevano imposto la censura più totale agli organi di stampa, le notizie, quindi, filtravano a fatica.
I fiumi Seveso, Olona e Lambro erano tutti ingrossati, piovve tutta notte e all’alba Milano si svegliò come se fosse Venezia.
Tutti i corsi d’acqua erano esondati e i danni più rilevanti avvennero nei quartieri dove correva l’Olona, lungo la zona ovest della città. Anche le zone di Porta Garibaldi e Porta Nuova erano sommerse, così come il Ticinese, dove era esondata addirittura la Darsena.
Le chiamate di aiuto ai pompieri furono centinaia già poche ore dopo il tramonto e continuarono tutta notte, con cantine e androni dei palazzi sommersi in alcuni punti anche da un metro d’acqua.
Il torrente Merlata, che allora correva in superficie, esondò e lo stesso accadde per la roggia Poveretto, le acque invasero il Cimitero Maggiore di Musocco, allagando gli ossari con quasi tre metri di acqua. L’onda di piena dei due torrenti si unì poi a quella del non distante Olona e insieme raggiunsero il quartiere della Maddalena, oggi piazza De Angeli, sommergendo anche le zone vicine di corso Vercelli e del borgo di San Pietro in Sala, oggi piazza Wagner.
I pompieri montarono delle passerelle in legno sopraelevate per far camminare i milanesi, esattamente come a Venezia, ma ben presto anche quelle vennero sommerse da altre ondate di piena dell’Olona.
Vennero sospesi tutti i Gamba de Legn, i tram a vapore extraurbani, che da Milano si dirigevano verso l’area metropolitana a nord e a ovest.
Il Comune decise di far trasferire tutte le bare in attesa di inumazione lontano dal Cimitero Maggiore, per timore che venissero prese dalle acque e portate via. Il cimitero venne poi chiuso, totalmente sommerso da più di un metro di acqua. L’ultima volta era accaduto nel 1893, quando le acque dell’Olona superarono addirittura i due metri di altezza a Musocco e Garegnano.
Diversi stabilimenti e laboratori subirono ingenti danni.
Altri danni notevoli furono arrecati dal Seveso, soprattutto alle porte di Milano. A Palazzolo di Paderno Dugnano crollò un ponte sul Canale Villoresi, alla congiunzione col Seveso; l’onda di piena fu talmente forte da causare l’annegamento di 16 persone. A Milano i danni maggiori furono causati nel quartiere di Ponte Seveso, all’Isola Garibaldi, a Niguarda, a Prato Centenaro e al Mirabello, tutti sommersi da oltre un metro e mezzo di acqua.
A Niguarda crollò un palazzo, fortunatamente tutti gli abitanti riuscirono a fuggire pochi minuti prima del crollo. Il Villaggio dei Giornalisti fu totalmente allagato ed evacuato.
Poco dopo l’alba tutte le linee tranviarie che dal centro correvano verso nord e ovest vennero sospese.
I quotidiani, sottoposti a censura, minimizzarono l’accaduto, nonostante danni ingentissimi, mezza città sott’acqua, 16 morti, collegamenti sospesi e le acque che si ritirarono completamente solo due giorni dopo. Nessuna notizia venne riportata dopo il primo di giugno.
Le foto vennero scattate nel pomeriggio del 31 maggio, quando le acque si erano ormai quasi completamente ritirate. In una foto si vede il Gamba de Legn per Magenta, bloccato dalle acque in via Marghera all’angolo con via Sacco.
(Grazie a Francesco Liuzzi e a “Milano Sparita”)
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PRIMO
Capire ciò che è accaduto
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Se a Modigliana [ paese dell'Appennino romagnolo ] ci dicono, che sono caduti 280 millimetri di pioggia (per millimetro quadrato), significa che su un singolo metro quadrato di terreno, sono scesi 280 litri di pioggia in circa 36 ore.
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Ora se ci pensiamo bene, e utilizziamo una immagine subito comprensibile a tutti, è come immaginare che una mattina ci risvegliamo e aprendo la finestra, troviamo che su ogni metro quadrato del nostro giardino o cortile, ci siano tante pile verticali composte da taniche d'acqua da 20 litri, ciascuna.
Per essere precisi, quattordici taniche da 20 litri, impilate una sopra l'altra!!
E queste pile di taniche, su tutti i metri quadrati che riuscite a scorgere dalla vostra finestra, guardando verso strade, tetti, e tutti i prati che riuscite a scorgere.
Ovunque 14 taniche d'acqua, una sopra l'altra, in verticale.
È più chiaro adesso?
Riuscite a visualizzare questa distesa di colonne di taniche d'acqua per tutto lo spazio attorno a voi ?
Su ciascun singolo metro quadrato del vostro territorio.
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Questa è la reale dimensione dell'evento che è accaduto quì in Romagna.
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Sul nostro pianeta credo ci sia una sola area in cui spesso piovono simili quantità di pioggia. Si tratta della regione del Bangladesh, fra l'India e la Birmania (ora Myanmar).
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E questo accade nei due mesi di piogge monsoniche e determina le alluvioni annuali più catastrofiche, quelle con intere città e villaggi che vengono sommersi dall'acqua e il paese che si trasforma in una sola distesa liquida.
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Ma noi non siamo una regione tropicale come il Bangladesh! E da noi non è mai esistito un fenomento paragonabile ai "venti monsonici".
Mai visti !
Eppure adesso, sul Mediterraneo, si formano, con frequenza sempre più ravvicinata, veri e propri Cicloni, ed è da questi fenomeni, che possiano capire che il clima sta mutando rapidamente.
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Noi umani bruciamo combustibili fossili (petrolio, metano, diversi tipi di gas e combustibili come il carbone).
Emettiamo così "gas serra", che fanno crescere la temperatura complessiva del pianeta, aumentando l'energia termica che poi incide direttamente sul clima.
Il clima reagisce a questo riscaldamento del pianeta, facendo evaporare quantità sempre maggiori di vapore acqueo dai mari, oltre a riscaldarli a livelli pericolosi, per la vita stessa dei pesci e dei microorganismi che vivono negli oceani.
Infine scatena fenomeni mai visti prima, a latitudini ben diverse da quelle tropicali.
Comprese queste tempeste di pioggia monsonica sul Mediterraneo. E tutto ci dice che questo succederà sempre più spesso in futuro.
Ecco perchè dovremo investire miliardi di euro, nel ridisegnare e rifare il letto di tutti i corsi d'acqua, progettando innumerevoli bacini di contenimento e le "casse di espansione" per contenere le future piene di torrenti e fiumi.
In concreto, dovremo ampliare la portata, di ogni alveo di corso d'acqua, e iniziare a rimodellare ogni letto di fiume, approfondendolo, e alzando e rafforzando ogni singolo argine di pianura.
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Ecco quel che serve: un piano straordinario di manutenzione e messa in sicurezza di tutto il territorio italiano.
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Altro che PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, tanto reclamizzato, da quel bulletto cerebroleso che capeggia la Lega.
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POR FAVOR !!
I coglioni e/o perditempo
si astengano dal settore
Trasporti e infrastrutture.
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Che non tocchino nulla e restino piuttosto al Bar, a leggere la Gazzetta dello Sport e a spippolare sui tasti del cellulare, per scrivere cazzate varie, sui vari Twitter, Tik Tok, Facebook o Istagram.
Oppure, vadano immediatamente a Milanello, per assistere a bordocampo a tutti gli allenamenti del Milan o sugli spalti di San Siro !
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Qui, da noi, oggi
le chiacchiere, stanno a zero.
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La realtà è che il nostro Paese sembra non credere più a nulla, soprattutto a se stesso. Quando leggo le polemiche pro o contro Salvini e chi lo sostiene (sulle Grandi Opere tipo Ponte sullo Stretto ma non solo, ndr) penso al 13 agosto 1898. Quel giorno a Iselle di Trasquera, un paesino sopra Domodossola, brillarono le prime mine per il traforo del Sempione.
(A) quel progetto non ci credeva quasi nessuno salvo chi aveva pensato, progettato, finanziato e voluto un’opera tanto colossale. Si chiamavano Alfred Brandt e Karl Brandau, gli ingegneri che dai due versanti avevano dato il via a un progetto incredibile per quei tempi (...): un tunnel di quasi 20 chilometri (...) che rimase per 76 anni il record del mondo, superata solo negli anni ’80 (...).
Furono impegnati (...) decine di migliaia di operai (...), minatori sardi e toscani, contadini (...), disoccupati, analfabeti e tanti ragazzi. Solo nelle trincee del Carso ritroveremo fianco a fianco uomini così diversi (...). “Rimarranno schiacciati dal peso di oltre 3.500 metri di roccia sovrastante, saranno strappati via dalle correnti calde del sottosuolo e comunque non si può lavorare a 55 gradi!”. Rileggendo i giornali del tempo tutto sembrava impossibile e invece, neppure sette anni dopo, tutto era compiuto.
Alla fine i calcoli manuali dello scavo (...) risultarono perfetti: le due gallerie si ritrovarono esattamente a metà strada, dopo 10 chilometri di buio, con uno scartamento di soli sette centimetri e, su circa 15.000 operai impegnati nei lavori, ne morirono solo 42, un niente rispetto ai 200 del traforo del Gottardo di anni prima. (S)i corse sempre ai ripari organizzando migliori condizioni di vita degli operai che ogni giorno avevano abiti puliti, toilette e aspiratori per ridurre la temperatura (...). Nacque anche un paese, Balmalonesca, per ospitare migliaia di operai e le loro famiglie (...) con case, osterie, la scuola, una chiesa (...).
Scrivo questo pezzo da Dubai, dove trent’anni fa c’era solo sabbia e oggi (si staglia) il grattacielo più alto del mondo. È indigesto agli ecologisti e opera faraonica e inutile? Sta di fatto che l’anno scorso la città più visitata al mondo da turisti non è stata più Parigi ma proprio Dubai (...).
Ormai Europa e Asia sono connessi sul Bosforo senza problemi, così come decine di isole nel mondo. Anche considerando solo i ponti a campata unica (...) costruire il ponte sullo Stretto tra Calabria e Sicilia é nell'ordine delle cose e non ditemi che in Turchia, in Giappone o in Cina non ci siano tsunami e terremoti! (...).
via https://www.ilsussidiario.net/news/ponte-sullo-stretto-il-monito-del-vecchio-sempione-ai-sabotatori-che-ignorano-la-nostra-storia/2686470/
Sempre provinciali siamo stati, ma oggi più di ieri: più sono sinistri ecoambientalisti che si credono moderni, più regressivi ignoranti tutto sentimient' pregiudizi e blablabla impauriti a bocc'aperta diventano. In sintesi, dei Tozzi.
Peccato che i piagnina senza lumi né speranze dilaghino attualmente anche oltre il divide con gli ignoranti a sinistra. In ritardo ma l'han vinta finalmente, la battaglia per l'egemonia culturale: non è questione di contenuti ma di metodo, han reso la mentalità e l'approccio della maggioranza silenziosa che lavora, negativa passiva aggressiva come la loro. Al più fanno i "benaltristi", altro diversivo classico sinistro. Non per caso i figli (=speranza di futuro migliore) non li fa più nessuno.
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*in piedi sul piano della cucina* buongiorno φίλοι, φίλαι e φίλα. a grande richiesta.
Il Δύσκολος, noto in italiano intercambiabilmente con il titolo di Misantropo o di Burbero, è una commedia menandrea in cinque atti datata attorno al 316 a.c., nonché unica opera del filone della commedia nuova ad esserci pervenuto quasi per intero. Al centro della narrazione vi sono due vicende parallele, quella del giovane Sostrato, proveniente da una ricca famiglia cittadina, innamorato di un’umile fanciulla contadina della quale, giustamente, non conosciamo neppure il nome; e quella di Cnemone, vecchio scorbutico e asociale - da lui il nome della commedia - e padre della giovane.
Il personaggio di quest’ultimo è caratterizzato molto chiaramente, come un “misantropo (ἀπάνθρωπος, “lontano dall’umanità), collerico con tutti (appunto δύσκολος πρὸς ἅπαντας), che non ama la gente.” [δύσκολος I, vv 6-7]. La sua è un’asocialità fraintesa dagli altri personaggi, la cui immagine di Cnemone è quella di un vecchio selvatico e aggressivo ai limiti della bestialità, che non solo evita ma contrasta attivamente qualsiasi tipo di contatto con il mondo esterno e contemporaneo. In verità, il suo atteggiamento altro non è che una risposta estrema a un bisogno di integrità morale; esso si manifesta in un rifiuto attivo della città, luogo naturale di rapporti umani, sociali ed economici, ma anche simbolo e incarnazione di progresso e modernità, e da un rifugio nella campagna, in una vita spartana e quasi autarchica, umile, povera. Cnemone, come la maggior parte dei vecchi nella letteratura grecolatina, è ancorato agli antiqui mores, alle tradizioni patrie e in ultimis a un’idea di moralità ormai superata e arcaica. L’isolamento di Cnemone dalla socialità corrisponde in larga misura a un isolamento dal presente; e risulta difficile non vedere in questo comportamento un parallelismo con quello dei tre evangelisti. O almeno, risulta difficile a me non pensare ai tre evangelisti per più di cinque minuti di fila.
Il presente, dagli occhi degli evangelisti, è sinonimo di degrado, scardinamento. I sistemi valoriali di tutti e tre (soprattutto di Marc, considerato che fredvargas a quanto pare preferirebbe morire piuttosto che approfondire un minimo introspettivamente Mathias e ancora di più Lucien) paiono anche loro radicati nei rispettivi periodi d’elezione; di nuovo, soprattutto quello di Marc, con tutte le sue seghe mentali sulla nobiltà cavalleresca. Il simbolo maggiormente rappresentativo del loro isolamento completo dal presente e dal progresso è, almeno a mio avviso, l’elemento del telefono - o della sua mancanza. Essa li isola non solo metaforicamente da una tecnologia ormai incompatibile con le loro tendenze al rifugiarsi nel passato, ma fisicamente da qualsiasi contatto con l’esterno. Non a caso il loro unico ponte con la modernità (n.d.a. in questo trip allucinante che mi sto facendo userò presente, modernità e contemporaneità, che storicamente NON significano la stessa cosa, nella loro accezione di uso comune, come sinonimi di, appunto, presente, perché ripetere sempre la stessa parola suonerebbe male) nonché con la rete telefonica è Vandoosler il Vecchio, simbolo del presente, che per telefonare deve uscire dalla casa per recarsi al vicino bar, atto che può essere inteso come un abbandono del passato, di cui la topaia pare intrisa, e una dipendenza da un luogo di rapporto umano come il bar, ma soprattutto luogo moderno. In più, non è difficile riscontrare somiglianze tra i rispettivi stili di vita, entrambi poveri e difficili seppur per diversi motivi.
Come Cnemone rifiuta la contemporaneità, così gli evangelisti, e qualsiasi epoca non sia quella che vedono come “loro”, e una mediazione tra piani temporali non pare possibile. In realtà, la suddetta mediazione tra contesti e epoche avverrà, nel δύσκολος come più discutibilmente nella trilogia degli evangelisti, dalla forza conciliatrice dell’Eros. In Menandro, è l’amore di Sostrato per la figlia di Cnemone a fungere da intermediario nelle contrapposizioni di ordine psicologico, generazionale, ambientale e socioeconomico; in Vargas è altresì l’amore (amore platonico, amicale, fraterno, non assolutamente con sfumature omoerotiche) che comunque si forma tra i tre nonostante le loro evidenti differenze, permettendo loro di superare la barriera temporale dei secoli e fisica delle scale per unirsi tutti in nome di una causa comune. L’amore di Sostrato (come l’amore l’amicizia tra gli evangelisti) attiva un processo comunicativo e conciliatore tra mondi così distanti, in quanto nell’universo menandreo “l’eros [...] si afferma come forza conciliatrice capace di mediare tra le disparità delle condizioni sociali e dei caratteri” [F. Ferrari, Introduzione al teatro greco, Sansoni, Milano, 1996.]
Altra analogia può essere trovata nella scena del pozzo. Durante l’atto IV, a causa di un errore della vecchia serva fidata (dunque per colpa di una donna più matura con la quale la persona ha un rapporto di fiducia stretta e quasi familiare non so se vedete la mia visione o se sono io che sto uscendo di testa) Cnemone precipita in un pozzo, dove resta, ferito e quasi moribondo, incapace di uscirne. A salvarlo sono Gorgia, figlio di primo letto della ex moglie di Cnemone stesso, e Sostrato; Gorgia si cala nel pozzo e soccorre Cnemone, mentre Sostrato regge la fune per trascinarli di nuovo in superficie. Se fisicamente i ruoli corrispondenti sono chiari (Mathias-Cnemone, Marc-Gorgia e Lucien-Sostrato) metaforicamente parlando le figure si confondono, tanto da poter affermare che tutti e tre gli evangelisti siano in qualche misura tutti e tre gli eroi comici.
Cnemone è nel pozzo, nuovamente e ancor più isolato, sprofondato in strati di terreno che effettivamente risalgono a epoche passate; e Cnemone rappresenta l’anzianità, rappresenta il rifugio nel passato e nella solitudine - che, con il caso del pozzo, potrebbero trasformarsi dal suo riparo alla sua tomba - il rifiuto del presente, e tutto quello che è stato detto in precedenza. Gorgia, al contrario, rappresenta la gioventù contrapposta alla vecchiaia del patrigno. Quello di Gorgia è un personaggio completamente positivo, portatore di valori etici quasi progressisti e che nella sua giovinezza porta al tempo stesso novità e maturità. I tre evangelisti stessi, nonostante i trent’anni suonati, sono sempre descritti come dei giovani, da Sophia, da Armand, da Adamsberg, et cetera. Nonostante la loro vocazione da storici, gli evangelisti sono comunque, volenti o nolenti, membri più o meno attivi di un presente che cercano di cambiare e migliorare, a partire dalla loro situazione finanziaria sino al complesso dell’eroe che emerge potentemente quando si ritrovino invischiati in un caso di omicidio. L’immagine del nuovo che soccorre il vecchio, nel momento in cui entrambi gli spiriti coesistano all’interno dei tre evangelisti, può essere intesa come se i tre, vicendevolmente, si salvassero da sé stessi. Le loro vite prima dell’incontro e della coabitazione sono sempre descritte come deprimenti, faticose e soprattutto solitarie [Fred Vargas, Debout les Morts, capitolo III]. L’aiuto che si prestano a vicenda, anche inconsciamente, non è solo monetario ma soprattutto morale, psicologico, e per quanto siano incapaci di esprimerlo a parole in quanto uomini alfa testosteronici l’affetto che provano l’uno per l’altro, di qualsiasi natura esso sia, è senza dubbio presente, e sincero.
Per ultima, viene la dimensione erotica. Le motivazioni di Sostrato, lasciato a reggere la fune, sono in realtà le più semplici: ingraziarsi il padre e, speranzosamente, la figlia. Più volte descrive, nella sua ῥῆσις ἀγγ��λλικε, come durante l’intera operazione di salvataggio e subito dopo non sia in grado di staccare gli occhi dalla giovane, trattenendosi a stento dal baciarla. Similmente, persino dopo essere riemerso ed essere stato estratto dal pozzo, Mathias ripensa a Juliette (uomo etero alert) e al fatto che nonostante fosse un’assassina (e probabilmente pure lesbica) per farla breve lui aveva sempre voluto portarsela a letto e anzi, quasi quasi in fin dei conti era un peccato che non fosse successo. Invece Lucien - che è patologicamente incapace di comportarsi da eterosessuale - alla fine di questa serie di eventi fortemente traumatici, quando ci è finalmente dato uno spaccato dei suoi pensieri, anziché imparanoiarsi per tutto quello che è appena successo, fissa il suo coinquilino (uomo) bagnato fradicio, con tanto di descrizione del modo in cui i capelli gli ricadano sulle spalle. Comunque, se Sostrato riesce a ottenere la benedizione di Cnemone e a sposare l’amata, nessuno dei tre evangelisti tromba né verosimilmente tromberà mai. Choose celibacy !!!
Questi erano i miei due centesimi (documento google di 1400 parole). Valgono gli stessi disclaimer del muro di testo dell’altra volta io sono solo un omino su tumblr e sono pronto a scommettere che anche se fredvargas avesse letto Menandro di sicuro non ha creato volontariamente questa gigantesca metafora che invece ho allucinato io. Questa volta l’elaborazione arriva DOPODOMANI non rompetemi il cazzo sulla grammatica io questa roba non l’ho neanche riletta.
bibliografia: xenia 3 (il mio libro di letteratura greca); la mia insegnante di greco (grazie monica); fonti terze citate nel testo. per lo spelling delle parole greche ringrazio poesialatina punto it e olivetti greco dizionario online quindi se accenti e spiriti sono messi a cazzo di cane o manca uno iota sottoscritto sappiate che per una volta NON è colpa mia.
#autismopostaggio per muri di testo#debout les morts#the three evangelists#fred vargas#i tre evangelisti#marc vandoosler#lucien devernois#mathias delamarre#menander#greek theatre#greek comedy#ancient greece#lumarc#perdonatemi
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I SOSPIRI SUL PONTE
Vorrei andare a Venezia a sospirare una mezz'oretta guardando il Ponte dei Sospiri, per imparare a tradurre i sospiri degli altri che percepisco netti e che hanno tanti significati diversi. Malinconia. Amore. Nostalgia. Irrequietezza che si va spegnendo al tramonto per tornare impetuosa la mattina seguente. O viceversa.
Ce lo ha suggerito lord Byron, per il quale i sospiri lenti e profondi dei detenuti hanno rappresentato la più pura dichiarazione d'amore possibile per un essere umano: l'amore verso la libertà, la vita e la bellezza avidamente rubata dagli occhi di chi sa già che potrà goderne ancora per pochi attimi, il tempo di percorrere il breve ponte, qualche metro di sentimento consumato a passo lento prima di entrare nel tunnel della fine.
Forse è proprio con questi stessi occhi amorevoli che bisognerebbe guardare la vita di tutti i giorni. Byron lo aveva capito.
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Voglio segnalarvi l'uscita nelle librerie italiane di un libro che all'estero ha fatto il botto e che ho già sul comodino, perciò non appena lo leggerò vi farò una personale recensione, ma nel frattempo ecco la trama:
IL MINISTERO DEL TEMPO, di Kaliane Bradley
CI SONO DIVERSI MODI PER RACCONTARE UNA STORIA. UN UOMO INCONTRA UNA DONNA. IL PASSATO INCONTRA IL FUTURO. L’INIZIO INCONTRA LA FINE. Nella Londra di un futuro prossimo, un’impiegata pubblica viene coinvolta in un misterioso progetto governativo che raccoglie “espatriati” da epoche diverse con il fine di testare i limiti del viaggio nel tempo sugli esseri umani. Il suo compito è quello di fare da “ponte”, ovvero agevolare l’adattamento del soggetto che le viene affidato. Il suo espatriato è noto come “1847”: si tratta di Graham Gore, un ufficiale di Marina che nel 1847 partecipò alla famosa – e sfortunata – spedizione artica guidata da sir John Franklin. I “ponti” sono istruiti a non sovraccaricare gli espatriati di troppe informazioni perché l’obiettivo principale dell’esperimento è vedere se siano in grado di adattarsi con successo a un’epoca storica diversa, e se la transizione provochi in loro un cambiamento significativo. Inizialmente disorientato, Graham Gore si trova a vivere con il suo “ponte” – una donna single abituata a cavarsela da sola -, e a confrontarsi con oggetti e concetti misteriosi quali “lavatrice”, “Spotify” e il “crollo dell’Impero Britannico”. Tuttavia, Gore è ricettivo e si adatta rapidamente, e, nel corso di una lunga e afosa estate, lui e la donna passano dall’imbarazzo all’amicizia a un’appassionata relazione sentimentale. Ma quando emergono le vere intenzioni del progetto che li ha uniti, i due protagonisti devono fare i conti con le loro scelte e il loro futuro.
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Dall'alluvione del 1994 come trent’anni dopo, errare umano est, perseverare è frutto di una politica scandalosamente insipiente sommersa dal fango morale
L’abbandono della montagna e delle alte colline ha avuto conseguenze che si possono leggere nel paesaggio da segni diversi e in parte contraddittori. Più forti, drammatici, quelli dell’alluvione del novembre 1994. Un’immagine ha valore simbolico: i binari appesi in aria sul corso del torrente Gesso; sono i resti del ponte ferroviario travolto dalla piena. «Da anni ci ripetiamo sulle cause…
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Ciao Métissagers e un augurio per un splendido Settembre a tutti voi!
Vi presento la copia zero di “Educare l’identità culturale - Una Guida per crescere consapevoli delle proprie culture e tradizioni”, da oggi disponibile online.
L'emozione di vedere pubblicato un libro che racchiude la propria esperienza professionale è un misto di orgoglio, sollievo e speranza. Orgoglio per aver trasformato il proprio percorso e le proprie conoscenze in qualcosa di tangibile, condivisibile con un pubblico più ampio; sollievo per aver finalmente completato un progetto che ha richiesto impegno e dedizione; e speranza, perché il desiderio è che il libro possa raggiungere ovunque ci sia interesse, bisogno o curiosità di conoscere mondi diversi. È un invito a esplorare nuove prospettive, a entrare in contatto con storie lontane dalla propria esperienza quotidiana, e a trovare modi nuovi per interagire e crescere attraverso il dialogo con l'altro.
La guida, frutto di 14 anni di intense e profonde ricerche sul tema della pluriculturalità e del mondo dell’interculturalità, rappresenta un’opera complessa e ricca di significato. È stato realizzato attraverso un'analisi meticolosa di esperienze vissute, studi teorici, interviste e raccolte di testimonianze da persone di culture diverse. Il processo di ricerca ha incluso l'osservazione sul campo, la partecipazione a progetti interculturali e la collaborazione con esperti e comunità da tutto il mondo. Questi 14 anni di lavoro hanno permesso di esplorare come le identità culturali si intrecciano e si influenzano reciprocamente in contesti sociali, educativi e professionali.
Il libro non solo documenta queste dinamiche, ma le analizza per evidenziare l'importanza dell'interculturalità nella costruzione di società più inclusive e rispettose delle diversità. La sua incidenza sulla vita di moltissime persone "Mixed" — ovvero con un background culturale misto — è stata profonda. Ha offerto a queste persone uno specchio in cui riconoscere la propria identità complessa e ha fornito strumenti per navigare le sfide quotidiane di appartenenza e riconoscimento culturale. Inoltre, ha ispirato dialoghi, riflessioni e politiche volte a valorizzare le differenze culturali come una risorsa piuttosto che come un ostacolo.
Educare l’identità culturale significa aiutare le persone a riconoscere, comprendere e valorizzare le proprie radici culturali e quelle degli altri, promuovendo una consapevolezza critica e una capacità di dialogo interculturale.
Significa fornire strumenti per esplorare e comprendere come le culture — intese come un insieme di valori, credenze, comportamenti, tradizioni, lingue e pratiche — influenzino l'identità personale e collettiva.
Significa promuovere la capacità di comunicare e interagire in modo efficace con persone di diverse culture. Questo implica sviluppare competenze di ascolto attivo, empatia, apertura mentale e la capacità di negoziare significati e valori differenti.
Significa insegnare a esaminare criticamente le proprie convinzioni e quelle della propria cultura, così come quelle degli altri, al fine di promuovere un pensiero autonomo, flessibile e aperto al cambiamento.
Significa anche promuovere l’inclusione, l’uguaglianza e la giustizia sociale, incoraggiando azioni che riducano le disparità culturali e sostengano il diritto di ogni individuo a essere rispettato nella sua unicità.
Significa includere l’insegnamento del rispetto per le altre culture, sfidando stereotipi, pregiudizi e discriminazioni. Significa imparare ad apprezzare la diversità culturale come una fonte di arricchimento e di crescita personale e sociale.
Educare l’identità culturale è un processo che mira a formare persone consapevoli delle proprie radici e aperte al mondo, capaci di interagire con empatia e rispetto, contribuendo alla costruzione di comunità più inclusive e coese. La guida rappresenta un ponte che collega le esperienze interculturali, aprendo nuove vie di comprensione, accettazione e interazione tra mondi apparentemente lontani ma profondamente interconnessi.
L’ho concepito con grande passione e rispetto della mia esperienza personale e di quella di centinaia di Mentee che in tutti questi anni mi hanno dato fiducia ed hanno creduto che un futuro migliore, da qualche parte, esiste già.
Vorrei spendere due parole sulla copertina che tanto ha sollevato interrogativi e perplessità.
L’illustrazione è opera del bravissimo artista @Nicola Grotto, che ringrazio di vero cuore per aver colto ciò che voglio trasmettere e per la pazienza nel tradurre ogni particolare (colori inclusi) nel riferimento destinato. Sono rappresentati i miei tre ragazzi, Mixed (Quadroon a dirla precisamente), nella loro espressività naturale in temi particolarmente scomodi.
Mi è stato fatto più di un appunto sulla bimba con espressione di sorpresa nella copertina. Letteralmente è stato osservato che la sua mimica è inquietante ed il fatto di averlo messo in primo piano, rende le persone poco confortevoli.
Vorrei spiegarvi che tutto ciò che faccio, dico e condivido nella mia vita ha sempre un senso ben preciso. Senso, ovviamente per me, investita di libertà d’espressione come tutti i folli, visionari e outsiders audaci. Ma quel senso cerco di condividerlo e farlo interagire con il senso degli altri, nella speranza di imparare sempre qualcosa di nuovo e di trasmettere, a mi volta, qualche cos’altro. Quindi ringrazio quanti hanno espresso la loro opinione dandomi l’opportunità di spiegare il mio punto di vista.
L’espressione di quella bimba (il cui nome è Madison), con occhi sgranati e bocca aperta di stupore e incredulità, rappresenta un mix di sensazioni ed emozioni a affermazioni razziste, discriminatorie e vessatorie: lo stupore, il disagio e il fastidio che si prova dinnanzi a situazioni plateali di pregiudizi e disparità.
La sua espressività rappresenta una reazione spontanea e genuina di shock e incomprensione di fronte a parole o comportamenti che percepisce come ingiusti, crudeli o profondamente sbagliati. Rappresenta l’innocenza e la purezza data dalla loro visione del mondo, ancora priva di preconcetti negativi. Mostra come, agli occhi di un bambino, le affermazioni razziste o discriminatorie siano estranee e prive di senso. Racconta una forte empatia e sensibilità indicando che è profondamente toccata dalle parole offensive, anche se non direttamente rivolte a lei. Questa empatia può nascere dalla comprensione istintiva che tali affermazioni feriscono altre persone. Vuole simboleggiare, infine, rifiuto innato e immediato oltre il rifiuto di concetti negativi quali odio, ostilità o intolleranza, comunicando una volontà inconscia di prendere le distanze da idee e concetti che percepisce come ingiusti o moralmente sbagliati.
Insomma, non trovo nulla di inquietante se non uno stupore può essere particolarmente potente perché mostra quanto i pregiudizi siano estranei alla mente di un bambino, sottolineando che odio e discriminazione non sono istintivi, ma appresi.
Se lo leggerete, vi chiedo di lasciare una vostra riflessione e/o commento su quanto avete compreso.
“Educare l’identità culturale - Una Guida per crescere consapevoli delle proprie culture e tradizioni” di Luisa Casagrande
Pagine: 346
Lingua: Italiano
ISBN: 979-8336328721
AMAZON STORE: https://amzn.eu/d/hcrLjoP
Wizzy!
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GAMF - Golfo Aranci Music Festival: 26/08 Nervo e 28/08 Mamacita
A Golfo Aranci, in Sardegna, prende vita anche nell'estate 2024 una rassegna di eventi davvero importante, voluta dal Sindaco Fasolino e della sua Giunta comunale. Non poteva mancare in questo programma così ricco, GAMF - Golfo Aranci Music Festival, da tempo una delle manifestazioni musicali di riferimento sull'Isola e non solo.
Infatti sul suo palco negli anni si sono avvicendati alcuni tra i più celebri dj al Mondo. Tra gli altri, Bob Sinclar, Benny Benassi, Gabry Ponte, Albertino, Louie Vega, Roger Sanchez e moltissimi altri artisti internazionali, tra cui Simioli, Tim Cullen (Ministry Of Sound), Paul Darey (Space Ibiza), Sorrentino (Coya Montecarlo), Alex Gaudino, Get Far Fargetta...
GAMF - Golfo Aranci Music è infatti un "format festival", un evento in grado di incentivare il turismo, una manifestazione totalmente gratuita per il pubblico. E' un evento musicale e di spettacolo aggregante e partecipativo, nata ormai molti anni fa. con lo scopo di far conoscere una zona ricca di attrattive. Molto del successo della manifestazione è dovuto al luogo in cui si svolge, ovvero lo scenografico Piazzale Francesco Cossiga (La Piccola). Il resto deriva da una organizzazione molto curata e da una programmazione artistica all'altezza della situazione.
Ma veniamo al programma di quest'anno. Nell'estate 2024, la manifestazione prende vita lunedì 26 e mercoledì 28 Agosto, dalle 21 alle 01, e porta sul palco due eventi molto diversi tra loro.
Lunedì 26 Agosto andranno di scena le Nervo. Le scatenate sorelle australiane sono da tempo il dj duo al femminile più noto ed amato al mondo. Le Nervo sono le sorelle gemelle Olivia e Miriam Nervo. Giovanissime, dopo aver firmato con la Sony/ATV Music Publishing all'età di 18 anni, hanno intrapreso la carriera come dj e cantautrici. Sono arrivate in brevissimo tempo ad essere co-autrici di "When Love Takes Over", celeberrimo singolo vincitore del Grammy Award, "When Love Takes Over", un brano interpretato da David Guetta e Kelly Rowland.
Negli anni questo fantastico duo ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della scena pop dance mondiale, come Kylie Minogue, Britney Spears, Cheryl Cole, Guns N 'Roses, Sophie Ellis-Bextor, Sofi Tucker, Armin Van Buuren … e si sono esibite sui palchi più famosi del mondo. Ad esempio, sono state più volte protagoniste al Tomorrowland, il celeberrimo festival dance belga, a fianco di personaggi del calibro di Afrojack, Steve Aoki e molti altri.
In apertura, prima delle Nervo, al GAMF - Golfo Aranci Music Festival lunedì 26 agosto si esibisce uno dei dj più giovani d'Italia (ha solo 12 anni), ovvero Dj Daniel. E' noto al grande pubblico per la partecipazione a Italia's Got Talent. Direttamente da Monaco di Baviera arriva il dj Andrae. E non manca dj Simioli, da oltre trent'anni autentico mattatore delle notti smeraldine e non solo. A presentare ed animare il pubblico Kevin Salvato, vocal performer molto affermato.
Mercoledì 28 Agosto 2024 al GAMF - Golfo Aranci Music Festival sul palco va invece Mamacita, format musicale nato in Italia che ormai fa ballare mezzo mondo. Creato, tra gli altri, da Andrea Pellizzari (affermato dj e personaggio tv, ad esempio è stato a lungo Mr Brown a Le Iene) e Max Brigante (Radio 105), è un evento incentrato su sonorità hip hop, R'n'B, reggaeton e trap. Negli anni ha conquistato platee enormi al punto di diventare tra i più seguiti d'Europa e non solo. I tanti artisti di Mamacita sul palco di eventi e top club propongono un mix di energia e show che non smette di divertire e creare aggregazione.
Ben nove performer si alterneranno il 28 agosto sul palco del GAMF - Golfo Aranci Music, per oltre due ore di musica, animazione, ballo, spettacolo…e molto altro. Il warm up di questa seconda serata del festival sarà affidato a MKanu, dj sardo emergente, lanciato proprio in un'edizione del Golfo Aranci dj contest. Con lui Dj Gass Krupp, professionista che sull'isola fa ballare i vip di tutto il Mondo negli innumerevoli secret party estivi. Vocal performer ancora Kevin Salvato.
Anche quella del 2024 sarà quindi un'edizione in grande stile per GAMF - Golfo Aranci Music Festival, che nel tempo è diventato un vero e proprio polo di attrazione turistica. Il format artistico è stato creato e gestito in modo da attrarre un pubblico eterogeneo e trasversale, mai troppo specifico. Si tratta senz'altro di una manifestazione che nel tempo è diventata un riferimento, non solo in Italia. Infatti ha portato e sta portando Golfo Aranci alla ribalta di molti media turistici e di intrattenimento in tutta Europa e non solo, vista la qualità dell'evento.
Insomma un ritorno in grande stile per uno dei festival più iconici mai realizzato in Sardegna, parola della Proloco organizzatrice dell’evento e della Cogito Communication & Consulting Srl, società tra i massimi esperti nel mondo dell’entertainment, per garantire uno spettacolo favoloso.
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GAMF - Golfo Aranci Music Festival: 26/08 Nervo e 28/08 Mamacita
A Golfo Aranci, in Sardegna, prende vita anche nell'estate 2024 una rassegna di eventi davvero importante, voluta dal Sindaco Fasolino e della sua Giunta comunale. Non poteva mancare in questo programma così ricco, GAMF - Golfo Aranci Music Festival, da tempo una delle manifestazioni musicali di riferimento sull'Isola e non solo.
Infatti sul suo palco negli anni si sono avvicendati alcuni tra i più celebri dj al Mondo. Tra gli altri, Bob Sinclar, Benny Benassi, Gabry Ponte, Albertino, Louie Vega, Roger Sanchez e moltissimi altri artisti internazionali, tra cui Simioli, Tim Cullen (Ministry Of Sound), Paul Darey (Space Ibiza), Sorrentino (Coya Montecarlo), Alex Gaudino, Get Far Fargetta...
GAMF - Golfo Aranci Music è infatti un "format festival", un evento in grado di incentivare il turismo, una manifestazione totalmente gratuita per il pubblico. E' un evento musicale e di spettacolo aggregante e partecipativo, nata ormai molti anni fa. con lo scopo di far conoscere una zona ricca di attrattive. Molto del successo della manifestazione è dovuto al luogo in cui si svolge, ovvero lo scenografico Piazzale Francesco Cossiga (La Piccola). Il resto deriva da una organizzazione molto curata e da una programmazione artistica all'altezza della situazione.
Ma veniamo al programma di quest'anno. Nell'estate 2024, la manifestazione prende vita lunedì 26 e mercoledì 28 Agosto, dalle 21 alle 01, e porta sul palco due eventi molto diversi tra loro.
Lunedì 26 Agosto andranno di scena le Nervo. Le scatenate sorelle australiane sono da tempo il dj duo al femminile più noto ed amato al mondo. Le Nervo sono le sorelle gemelle Olivia e Miriam Nervo. Giovanissime, dopo aver firmato con la Sony/ATV Music Publishing all'età di 18 anni, hanno intrapreso la carriera come dj e cantautrici. Sono arrivate in brevissimo tempo ad essere co-autrici di "When Love Takes Over", celeberrimo singolo vincitore del Grammy Award, "When Love Takes Over", un brano interpretato da David Guetta e Kelly Rowland.
Negli anni questo fantastico duo ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della scena pop dance mondiale, come Kylie Minogue, Britney Spears, Cheryl Cole, Guns N 'Roses, Sophie Ellis-Bextor, Sofi Tucker, Armin Van Buuren … e si sono esibite sui palchi più famosi del mondo. Ad esempio, sono state più volte protagoniste al Tomorrowland, il celeberrimo festival dance belga, a fianco di personaggi del calibro di Afrojack, Steve Aoki e molti altri.
In apertura, prima delle Nervo, al GAMF - Golfo Aranci Music Festival lunedì 26 agosto si esibisce uno dei dj più giovani d'Italia (ha solo 12 anni), ovvero Dj Daniel. E' noto al grande pubblico per la partecipazione a Italia's Got Talent. Direttamente da Monaco di Baviera arriva il dj Andrae. E non manca dj Simioli, da oltre trent'anni autentico mattatore delle notti smeraldine e non solo. A presentare ed animare il pubblico Kevin Salvato, vocal performer molto affermato.
Mercoledì 28 Agosto 2024 al GAMF - Golfo Aranci Music Festival sul palco va invece Mamacita, format musicale nato in Italia che ormai fa ballare mezzo mondo. Creato, tra gli altri, da Andrea Pellizzari (affermato dj e personaggio tv, ad esempio è stato a lungo Mr Brown a Le Iene) e Max Brigante (Radio 105), è un evento incentrato su sonorità hip hop, R'n'B, reggaeton e trap. Negli anni ha conquistato platee enormi al punto di diventare tra i più seguiti d'Europa e non solo. I tanti artisti di Mamacita sul palco di eventi e top club propongono un mix di energia e show che non smette di divertire e creare aggregazione.
Ben nove performer si alterneranno il 28 agosto sul palco del GAMF - Golfo Aranci Music, per oltre due ore di musica, animazione, ballo, spettacolo…e molto altro. Il warm up di questa seconda serata del festival sarà affidato a MKanu, dj sardo emergente, lanciato proprio in un'edizione del Golfo Aranci dj contest. Con lui Dj Gass Krupp, professionista che sull'isola fa ballare i vip di tutto il Mondo negli innumerevoli secret party estivi. Vocal performer ancora Kevin Salvato.
Anche quella del 2024 sarà quindi un'edizione in grande stile per GAMF - Golfo Aranci Music Festival, che nel tempo è diventato un vero e proprio polo di attrazione turistica. Il format artistico è stato creato e gestito in modo da attrarre un pubblico eterogeneo e trasversale, mai troppo specifico. Si tratta senz'altro di una manifestazione che nel tempo è diventata un riferimento, non solo in Italia. Infatti ha portato e sta portando Golfo Aranci alla ribalta di molti media turistici e di intrattenimento in tutta Europa e non solo, vista la qualità dell'evento.
Insomma un ritorno in grande stile per uno dei festival più iconici mai realizzato in Sardegna, parola della Proloco organizzatrice dell’evento e della Cogito Communication & Consulting Srl, società tra i massimi esperti nel mondo dell’entertainment, per garantire uno spettacolo favoloso.
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GAMF - Golfo Aranci Music Festival: il 26/08 ci sono le Nervo, il 28/08 ecco Mamacita
A Golfo Aranci, in Sardegna, prende vita anche nell'estate 2024 una rassegna di eventi davvero importante, voluta dal Sindaco Fasolino e della sua Giunta comunale. Non poteva mancare in questo programma così ricco, GAMF - Golfo Aranci Music Festival, da tempo una delle manifestazioni musicali di riferimento sull'Isola e non solo.
Infatti sul suo palco negli anni si sono avvicendati alcuni tra i più celebri dj al Mondo. Tra gli altri, Bob Sinclar, Benny Benassi, Gabry Ponte, Albertino, Louie Vega, Roger Sanchez e moltissimi altri artisti internazionali, tra cui Simioli, Tim Cullen (Ministry Of Sound), Paul Darey (Space Ibiza), Sorrentino (Coya Montecarlo), Alex Gaudino, Get Far Fargetta...
GAMF - Golfo Aranci Music è infatti un "format festival", un evento in grado di incentivare il turismo, una manifestazione totalmente gratuita per il pubblico. E' un evento musicale e di spettacolo aggregante e partecipativo, nata ormai molti anni fa. con lo scopo di far conoscere una zona ricca di attrattive. Molto del successo della manifestazione è dovuto al luogo in cui si svolge, ovvero lo scenografico Piazzale Francesco Cossiga (La Piccola). Il resto deriva da una organizzazione molto curata e da una programmazione artistica all'altezza della situazione.
Ma veniamo al programma di quest'anno. Nell'estate 2024, la manifestazione prende vita lunedì 26 e mercoledì 28 Agosto, dalle 21 alle 01, e porta sul palco due eventi molto diversi tra loro.
Lunedì 26 Agosto andranno di scena le Nervo. Le scatenate sorelle australiane sono da tempo il dj duo al femminile più noto ed amato al mondo. Le Nervo sono le sorelle gemelle Olivia e Miriam Nervo. Giovanissime, dopo aver firmato con la Sony/ATV Music Publishing all'età di 18 anni, hanno intrapreso la carriera come dj e cantautrici. Sono arrivate in brevissimo tempo ad essere co-autrici di "When Love Takes Over", celeberrimo singolo vincitore del Grammy Award, "When Love Takes Over", un brano interpretato da David Guetta e Kelly Rowland.
Negli anni questo fantastico duo ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della scena pop dance mondiale, come Kylie Minogue, Britney Spears, Cheryl Cole, Guns N 'Roses, Sophie Ellis-Bextor, Sofi Tucker, Armin Van Buuren … e si sono esibite sui palchi più famosi del mondo. Ad esempio, sono state più volte protagoniste al Tomorrowland, il celeberrimo festival dance belga, a fianco di personaggi del calibro di Afrojack, Steve Aoki e molti altri.
In apertura, prima delle Nervo, al GAMF - Golfo Aranci Music Festival lunedì 26 agosto si esibisce uno dei dj più giovani d'Italia (ha solo 12 anni), ovvero Dj Daniel. E' noto al grande pubblico per la partecipazione a Italia's Got Talent. Direttamente da Monaco di Baviera arriva il dj Andrae. E non manca dj Simioli, da oltre trent'anni autentico mattatore delle notti smeraldine e non solo. A presentare ed animare il pubblico Kevin Salvato, vocal performer molto affermato.
Mercoledì 28 Agosto 2024 al GAMF - Golfo Aranci Music Festival sul palco va invece Mamacita, format musicale nato in Italia che ormai fa ballare mezzo mondo. Creato, tra gli altri, da Andrea Pellizzari (affermato dj e personaggio tv, ad esempio è stato a lungo Mr Brown a Le Iene) e Max Brigante (Radio 105), è un evento incentrato su sonorità hip hop, R'n'B, reggaeton e trap. Negli anni ha conquistato platee enormi al punto di diventare tra i più seguiti d'Europa e non solo. I tanti artisti di Mamacita sul palco di eventi e top club propongono un mix di energia e show che non smette di divertire e creare aggregazione.
Ben nove performer si alterneranno il 28 agosto sul palco del GAMF - Golfo Aranci Music, per oltre due ore di musica, animazione, ballo, spettacolo…e molto altro. Il warm up di questa seconda serata del festival sarà affidato a MKanu, dj sardo emergente, lanciato proprio in un'edizione del Golfo Aranci dj contest. Con lui Dj Gass Krupp, professionista che sull'isola fa ballare i vip di tutto il Mondo negli innumerevoli secret party estivi. Vocal performer ancora Kevin Salvato.
Anche quella del 2024 sarà quindi un'edizione in grande stile per GAMF - Golfo Aranci Music Festival, che nel tempo è diventato un vero e proprio polo di attrazione turistica. Il format artistico è stato creato e gestito in modo da attrarre un pubblico eterogeneo e trasversale, mai troppo specifico. Si tratta senz'altro di una manifestazione che nel tempo è diventata un riferimento, non solo in Italia. Infatti ha portato e sta portando Golfo Aranci alla ribalta di molti media turistici e di intrattenimento in tutta Europa e non solo, vista la qualità dell'evento.
Insomma un ritorno in grande stile per uno dei festival più iconici mai realizzato in Sardegna, parola della Proloco organizzatrice dell’evento e della Cogito Communication & Consulting Srl, società tra i massimi esperti nel mondo dell’entertainment, per garantire uno spettacolo favoloso.
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Auguri, maestro! Peppe Barra festeggia gli ottant'anni sul palco
In un’intervista sul divano di casa, Peppe Barra ripercorre alcuni momenti della sua straordinaria carriera artistica poco dopo il concerto in piazza Mercato organizzato dal Comune di Napoli per celebrare i suoi ottant’anni. Sul palco Barra ha duettato con Angelo Branduardi, Dee Dee Bridgewater, Gnut, Toto Toralbo. La mostra retrospettiva «Il gesto e la voce», allestita nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio, ha rievocato con oggetti, foto, abiti di scena alcune fra le più celebri esibizioni dell’attore napoletano. https://www.youtube.com/watch?v=2S4rEHtKHFQ Intervista realizzata dalla Web TV Comune di Napoli Chi è Beppe Barra? Peppe Barra è una figura di spicco nel panorama artistico e culturale italiano, in particolare nel campo del teatro e della musica napoletana. Nato a Roma nel 1944 ma cresciuto a Napoli, Barra è un artista poliedrico che ha saputo coniugare la tradizione popolare con un approccio innovativo e personale. Cosa lo rende così speciale? - Ponte tra passato e futuro: Barra è considerato un maestro nel rivisitare e reinventare la tradizione popolare napoletana, mescolando elementi classici con influenze più moderne, dal rock al jazz. - Artista completo: Non è solo un cantante, ma anche un attore, un cabarettista e un narratore di storie. La sua versatilità lo ha portato a interpretare ruoli molto diversi, dal teatro di ricerca alla commedia. - Protagonista del recupero della tradizione: Ha dedicato gran parte della sua carriera a valorizzare e diffondere il patrimonio culturale napoletano, contribuendo a renderlo noto a un pubblico sempre più vasto. - Voce autorevole: Grazie alla sua esperienza e alla sua profonda conoscenza della cultura napoletana, Barra è considerato una delle voci più autorevoli del teatro e della canzone popolare. Fonte immagine di copertina: Web TV Comune di Napoli Read the full article
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Crollo Scampia: Margherita e Roberto sono precipitati abbracciando i figli, così li hanno salvati Roberto Abbruzzo e Margherita Della Ragione, nipote e zia, sono le due vittime del crollo della vela celeste di Scampia. I loro volti sono i simboli di una tragedia annunciata, il loro sacrificio ha salvato la vita ai rispettivi figli, perchè abbracciandoli mentre precipitavano, hanno fatto da scudo con i loro corpi. Il sacrificio estremo Roberto ha protetto la figlia Patrizia, ora ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale Santobono: «Non dimenticherò mai l’abbraccio del padre attorno alla piccola - racconta uno dei testimoni - Mi guardava con occhi sbarrati, assenti». Abruzzo è morto sul colpo sul colpo, Della Ragione morirà poi in ospedale. Anche se erano zia e nipote, le due vittime della tragedia di Scampia avevano solo sei anni di differenza. Sette le bimbe in codice rosso ricoverate all'ospedale Santobono: la più grande ha 10 anni, le due più piccole solo 2. Due di loro - 7 e 4 anni - vengono ricoverate in prognosi riservata a causa delle lesioni multiple al cranio: sottoposte ad operazione, sono quelle che preoccupano di più. Cosa è successo Il dolore e la speranza si intrecciano di nuovo a Scampia, periferia dannata di Napoli ancora una volta teatro di morte. A determinare il dolore per la scomparsa di un uomo di 29 anni e di una donna di 35 è stato il cedimento - per cause ancora da accertare - di un ponte-ballatoio al terzo piano della Vela celeste, uno dei palazzoni anni '60 divenuti simbolo del degrado in cui versa la periferia a nord di Napoli. La speranza invece è legata alle condizioni degli altri tredici feriti - sette i minorenni - tra cui due bimbe in prognosi riservata e altre due donne gravi: l'auspicio è che possano cavarsela. Decisive saranno le prossime ore. Accade tutto nella tarda serata di ieri complice - secondo alcune testimonianze al vaglio degli inquirenti - un litigio per futili motivi tra nuclei familiari imparentati tra loro. Sono circa le 23. In tanti, richiamati dagli schiamazzi, si accalcano sulla scala metallica, già fatiscente, che fa da spartiacque tra le due ali del fabbricato, una sorta di ponte ballatoio. Almeno quindici le persone che insistono sulla struttura che cede sotto il loro peso: si tratta di otto adulti e sette minorenni. Dal terzo piano, è un volo di diversi metri che si rivela fatale per Roberto Abbruzzo, 29 anni, che muore sul colpo. Non ce la fa neanche Margherita Della Ragione, 35 anni, morta all'arrivo in ospedale per arresto cardiaco. Sette le bimbe in codice rosso ricoverate all'ospedale Santobono: la più grande ha 10 anni, le due più piccole solo 2. Due di loro - 7 e 4 anni - vengono ricoverate in prognosi riservata a causa delle lesioni multiple al cranio: sottoposte ad operazione, sono quelle che preoccupano di più. In ospedale finiscono anche sei adulti dai 23 ai 53 anni: due donne in particolare, secondo quanto riferiscono al Cardarelli, sono gravissime. .
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🤐 "Al momento non è previsto un rinnovo ponte di Chiesa: personalmente non ho notizie certe, poi la situazione può pure cambiare in fretta. Thiago Motta, dal suo punto di vista, vuole un esterno offensivo che giochi anche pensando ai ripiegamenti difensivi. La Juve sta puntando diversi esterni, per esempio Greenwood e possono esserci anche delle sorprese. Inutile girarci intorno: la Juventus ha messo Chiesa sul mercato. Il suo agente, Fali Ramadani, è al corrente che per caratteristiche tattiche, non tecniche, Fede non è dentro al progetto dell'allenatore italo-brasiliano".
[@AlfredoPedulla]
Il goat ha parlato, lui le prende tutte quest’anno
Se la verità è questa, preparatevi alla cessione. Anche se - boh - non torna neanche per un paio di allenamenti alla Continassa? Motta potrebbe valutarlo direttamente di persona e magari l'idea che si è fatto su Chiesa può cambiare.
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Roma: la Polizia salva una ragazza che stava tentando di togliersi la vita, il ringraziamento della madre
Roma: la Polizia salva una ragazza che stava tentando di togliersi la vita, il ringraziamento della madre È la madre di Giulia (nome di fantasia) a mandare una lettera di ringraziamento alla Polizia di Stato per aver salvato la figlia che voleva togliersi la vita. Qualche giorno fa la donna, preoccupata perché la ragazza era molto triste e sofferente dopo la fine della sua relazione sentimentale, non riuscendo a parlare con lei telefonicamente e sapendo che si era allontanata da casa con la macchina, temendo per la sua incolumità, è andata negli uffici del XV Distretto Ponte Milvio a chiedere aiuto. Il poliziotto che ha preso la denuncia di scomparsa, capendo la preoccupazione della signora, ha immediatamente contattato la sala operativa della Questura fornendo le descrizioni dettagliate della 28enne, la targa dell'auto a bordo della quale si era allontanata e chiedendo la localizzazione del telefono. Nel giro di pochissimo tempo il cellulare è stato rintracciato in zona Montesacro e lì sono state inviate una pattuglia della Sezione Volanti ed una in borghese del XV Distretto. All'arrivo degli agenti la ragazza era dentro la macchina priva di sensi, con accanto una bottiglia di Vodka mezza vuota e diversi blister di psicofarmaci: chiamata l'ambulanza, i poliziotti sono riusciti a farle riprendere conoscenza e l'hanno poi affidata agli operatori sanitari che l'hanno portata in ospedale per le cure del caso. La madre di Giulia, nella sua lettera, ringrazia tutti coloro che "con efficienza, professionalità e umanità" si sono attivati nelle ricerche e che, nel giro di 90 minuti, hanno ritrovato la figlia: "grazie per non aver temporeggiato, grazie per avermi presa sul serio, grazie per aver attivato tutti i protocolli ancor prima di quanto stabilito".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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