#Pandette
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#Geekette#Pandette#Poll très sérieux#Vous connaissez ma réponse mais je veux voir celle des autres#Dans le temps y'avait tellement de et de#Elles sont forcément ici sur Tumblr maintenant#Je veux regarder leurs votes dans les yeux#slg#salut les geeks#mathieu sommet#youtube#french#upthebaguette#frenchtag#france#youtubers#wtc#my post
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Lo storicizzando proseur Giovenale, in presenza & in dialogo con lo studioso e collezionista Giuseppe Garrera, coordinati entrambi dall’autore e filosofo Valerio Massaroni, lunedì alla libreria Panisperna, alle ore 18:30, si misureranno con antichi manufatti testuali risalenti in alcuni casi perfino al 2013, al 2019, al 2023, raccolti in quello che i paleografi e gli etologi sono ormai concordi nel chiamare Papiro di OGGETTISTICA, pubblicato da TIC.
Si parlerà forse di gif di gatti, espedienti per contenere il suicidio, di boomerism, forse di prosa in prosa, e di un diverso libro che nell’ancor più remoto 2009 sconvolse l’equilibrio glicemico della poesia italiana, iniziando a ignorarla bellamente. Facile vengano infine citate leggendarie figure del mesolitico come Corrado Costa e Giulia Niccolai, Emilio Garroni e Carlo Bordini, Amelia Rosselli e Carmelo Bene, Viky il vichingo, Doctor Who, Scramble, Daitarn 3 e Debbie Harry, Prigionieri delle pietre e Ritratto di donna velata.
In ogni caso non si parlerà di romanzi, nemmeno se belli, né di poesia. Contenuto di poesia in OGGETTISTICA = 0 %. Libro adatto agli intolleranti alla poesia e al romanzo.
Piuttosto, facendosi largo a martellate nella foresta pietrificata di neuroconnessioni del proseur, gli interlocutori tenteranno di cavargli fuori dati utili a divisare come mai possa succedere che una prosa scritta nel 2013-2023 non abbia quasi alcun rapporto con Sanguineti 1956, e addirittura si capisca, contraddicendo così tutte le pandette di quella inclita maggioranza di giureconsulti che quando sulla pagina non vede Sereni picchia a folle la folla di teste d’atropo sulla teca della neoavanguardia.
https://slowforward.net/2024/06/28/antichi-remoti-oggetti-testuali-in-libreria-1-luglio-a-roma-al-quartiere-monti-oggettistica-di-marco-giovenale/
_Siate Sereni, e venite a sentire senza timore, vi aspettiamo e vi divertirete_
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Napoli, Sangiuliano: “Chiesa e Museo dei Girolamini tornano all’antica bellezza”
Napoli, Sangiuliano: “Chiesa e Museo dei Girolamini tornano all’antica bellezza” Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha visitato oggi a Napoli il Complesso Monumentale e Biblioteca dei Girolamini. L’occasione è stata utile anche per effettuare un primo bilancio, a due mesi dalla riapertura della Chiesa dei Girolamini, che ha registrato oltre 55mila visite. “È una storia di riscatto quella dei Girolamini. Dall’oblio e dai furti di una stagione passata e da dimenticare a un nuovo sito museale autonomo che, a due mesi dalla riapertura della Chiesa, segnala oltre 55mila ingressi di visitatori che si riappropriano di un luogo della città o ne scoprono per la prima volta le sue bellezze. Inoltre, grazie alla nuova digital library del Complesso dei Girolamini, sarà possibile accedere sul web alle informazioni sul sito e soprattutto al preziosissimo archivio della biblioteca. Un segnale importante per questo luogo storico della città che guarda sempre più al futuro e pronto, prima di altri, a coglierne tutte le potenzialità e possibilità���, ha dichiarato Sangiuliano. Nel corso della visita del Ministro accompagnato dal Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna e dal Direttore della Biblioteca e del Complesso monumentale dei Girolamini, Antonella Cucciniello. sono stati presentati anche il nuovo portale web e la digital library del Complesso dei Girolamini. Il portale raccoglie i risultati delle straordinarie attività di digitalizzazione appena concluse. La struttura monumentale ha così realizzato un importante progetto per preservare il suo patrimonio, unendo storia, arte e tecnologia dell’informazione e rendendo accessibile a tutti un inestimabile patrimonio documentale. Il finanziamento di 1.158.740 euro grazie ai fondi del PON “Cultura e Sviluppo” FESR 2014-2020 ha consentito il riordinamento, la schedatura e la digitalizzazione dei fondi, il restauro e ricondizionamento su una selezione di pergamene e pandette, e la creazione di una Digital Library dell’istituto che rende fruibile on line il ricco patrimonio archivistico dei Girolamini. La riapertura della Chiesa rappresenta il primo, importante, traguardo in un percorso che porterà alla conclusione di una articolata stagione di restauri e adeguamenti impiantistici del Complesso monumentale e Biblioteca dei Girolamini che vede impegnati la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, il Segretariato regionale del MiC per la Campania e il Comune di Napoli per un totale di finanziamenti pari a circa 20 milioni di euro. Di cui: - 7 milioni di euro, facenti parte del Grande Progetto Centro Storico di Napoli - Valorizzazione del sito Unesco hanno permesso la riqualificazione e messa in sicurezza degli spazi della Pinacoteca, inclusi tutti i necessari aggiornamenti impiantistici, i cui lavori finiranno a luglio di quest’anno. Il restauro delle facciate del Chiostro della porteria e ambienti adiacenti al piano terra, con la fine lavori prevista per ottobre 2024, e il restauro e il consolidamento della Cappella dei dottori i cui lavori termineranno nel marzo 2025. - 7,7 milioni di euro, provenienti da fondi Pon Cultura e Sviluppo - hanno consentito di realizzare lavori per valorizzare il percorso di visita e il restauro degli spazi monumentali della Biblioteca. Questa parte finirà i lavori a ottobre 2024. - 2.100.000 euro della legge 190 triennio 2021-2023 hanno consentito il restauro e il consolidamento delle facciate prospicienti su via Duomo e via San Giuseppe dei Ruffi. inizio lavori agosto 2024/fine lavori dicembre 2025. Mentre sempre con la legge 190, ma il triennio 2022-24, con 1,2 milioni di euro verrà allestito la Pinacoteca, i cui lavori verranno completati nel marzo 2025. - 1.553.216 di euro di fondi PNRR Asse 1.2 (Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche ed archivi. Accessibilità) utilizzati per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive nell’area del Chiostro degli Aranci la cui fine dei lavori giugno 2026. - 436.895 euro per interventi speciali autorizzati dalla DG Bilancio quali il restauro e la manutenzione della Cappella del Santissimo Sacramento. Per questo progetto l’inizio dei lavori è previsto per settembre 2024 e la fine per giugno 2025. - 236.346,43 euro relativi al progetto speciale sicurezza hanno finanziato l’implementazione dei sistemi di sicurezza della Biblioteca e del Complesso monumentale dei Girolamini. Lavori che inizieranno il prossimo luglio e termineranno a novembre di quest’anno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sketch sketch sketch. WIP
The side he doesn’t let people see.
w/ @kingoftheneverwoods
#x--ooc: the swanlings art#First he's sweet then he's sour#probably finds her drawings ugly again xD#kingoftheneverwoods#peter pan#princess odette#swan princess#ouat fanart#Pandette
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“Hey everyone, it’s Pandette! Get out of my way or get gunned down!”
Goooood morning, Super Animal World! This is your host, Pandette! Sorry for all you S.A.W. nuts out there, but this place is Rebellion-owned now! Don’t get in our way! ❤️
#imig#rise kujikawa#kujikawa rise#persona 4#p4#super animal royale#axel makes the art#ONE GIRL ARMY RISE KUJIKAWA#HEHEHEHE I KNOW YOU GUYS ARE EXPECTING OTHER AUS OUT OF ME BUUUUUUT#my self indulgent furry sar au exists.#hehe.
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Sette dì passa su sette sopra codici e pandette Sergio Tofano (come Sto) Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 7 del 16 febbraio 1958. Oggi sul blog.
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Il Contratto Internazionale: in generale
https://aedic.eu/il-contratto-internazionale-in-generale/ Il Civil Law È composto dagli ordinamenti giuridici dell’Europa Continentale nonché dagli ordinamenti giuridici che lo hanno recepito per via della colonizzazione. La prima Codificazione moderna è stata emanata nel 1804 da Napoleone. Nell’anno 1900 vede la luce il Codice Civile tedesco. I codici di riferimento del Civil Law Il Code Napoléon è il primo codice in senso moderno. Napoleone conquista diversi Stati europei, imponendovi anche il suo codice. Sconfitto Napoleone, si ha il periodo della restaurazione, ma in molti Stati il codice viene mantenuto perché si reputa essere un ottimo codice. È il caso del Belgio, dove Napoleone porta il proprio codice, il quale addirittura mantiene la propria veste originaria poiché in Belgio si parla francese.Esaminiamo la situazione della Penisola italiana negli ultimi due secoli. Nella Penisola italiana arriva Napoleone, il quale impone il proprio codice nei Territori che sottomette. È il 1861: l’Italia si unisce sotto un’unica autorità e, di conseguenza, si decide di ricodificare, sostituendo ai codici preunitari un unico codice di diritto civile e un solo codice di diritto commerciale.Il codice civile italiano del 1865 fu sostanzialmente una traduzione del codice civile francese. Quello di commercio era del 1882. Attualmente in Italia vige un codice civile emanato nel 1942 che ha sostituito i due codici precedenti (civile e commerciale) inglobando la materia del diritto commerciale nell’unico codice civile. Un sentiero leggermente diverso viene percorso in Germania. Fin verso la fine del 1800 essa è divisa in Laender, ognuno con un proprio diritto. I giuristi tedeschi a partire dall’inizio del 1800, spinti dalle solite motivazioni di tipo economico, cominciano ad auspicare un’unità giuridica. Si pone un problema: estendere a tutta la Germania il diritto di un Land era una soluzione impraticabile perché gli altri Laender non avrebbero accettato. L’idea geniale viene al giurista Federico Carlo von Savigny, che propone, fondando la scuola storica del diritto, di riscoprire e realizzare un diritto per tutta la Germania sulla base del diritto romano. Von Savigny scrive un’opera intitolata Il sistema del diritto romano attuale. Von Savigny ha successo, forma una scuola, che culmina verso la fine del 1800 con la pubblicazione da parte di Bernardo Winscheid di un’opera intitolata Pandette, in cui descrive un sistema giuridico che avrebbe potuto essere il sistema giuridico tedesco, basato sul diritto romano. Da questi giuristi, in particolare da Winscheid, prende le mosse il legislatore tedesco allorché la Germania si unisce. Nel 1900, in Germania, vengono alla luce il Codice Civile (BGB) e il Codice di Commercio (HGB). Il Common Law È composto dall’Ordinamento Giuridico Inglese “esportato” nelle proprie colonie. Il ruolo preminente, tra le fonti del diritto lo ha la giurisprudenza cioè le sentenze dei giudici, la quali costituiscono la fonte principale del diritto in materia privatistica. Non esiste una codificazione la norma si ricava dal precedente giudiziale (principio dello stare decisis) dando luogo ad un diritto di natura casistica. Accanto alla giurisprudenza, che si configura quindi come fonte primaria, troviamo la legge. La legge viene considerata una fonte del diritto di tipo secondario. La legge viene concepita come uno strumento per aggiungere qualcosa, migliorare o correggere il Common Law. Il giurista inglese tende ad interpretare la legge letteralmente e non esaminare la sua ratio. Diritto Civile e Diritto Commerciale All’interno del diritto privato tradizionalmente si distingue il diritto civile dal diritto commerciale: il Diritto Civile riguarda la famiglia, le associazioni, i diritti reali ed il diritto di proprietà; il Diritto Commerciale è la disciplina dell’attività dell’imprenditore, dei contratti commerciali, del fallimento, del diritto industriale. In molti Paesi di Civil Law troviamo un codice civile e un codice commerciale (ad esempio Francia – Code Civil e Code Commerciale). Invece, in alcuni Paesi tra cui l’Italia dal 1942, in Russia, nei Paesi Bassi, in Brasile, attualmente abbiamo un solo codice di diritto privato denominato Codice Civile che contiene sia le norme di diritto civile che le norme di diritto commerciale
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Se tu veda per la prima volta il ritratto di Erasmo dipinto da Hans Holbein, pur dopo aver letto l’Elogio della Follia i Colloquii e le chiliadi degli Adagi, credi di avere per certo dinanzi a te in quel punto la figura intiera del filosofo da Rotterdamo, in carne e in ispirito, quasi per improvviso lume di ragione e di rivelazione, qual non t’era apparsa dal paziente studio delle opere. Forse l’effigie offerta dalle sue scritture alla tua mente non differiva di molto da quella dei tanti Eruditi in berrettone di velluto e in zimarra di vaio, che nella vecchia Basilea degli stampatori curavano le edizioni di Giovan Froben, come ad esempio quel Sebastiano Brandt [viii]giuriconsulto e conte palatino il quale di sotto al peso delle Pandette sapeva un pochettin sorridere al pari del Fiammingo cui con la Nave dei Folli aveva pur dato l’idea dell’Elogio. Ma ecco che, a un tratto, l’amico di Aldo Manuzio e di Pietro Bembo assume dinanzi a te aspetto di uomo incomparabile e inimitabile, non somigliando ad alcun altro, immoto nella sua propria verità ed eternità. Guardalo. Egli è là di profilo, con la sua berretta nera in capo, col robone azzurrognolo, nell’atto di scrivere tenendo il foglio sopra il declivio di un volume dalla rilegatura vermiglia. Nell’attenzione le sue palpebre s’abbassano su gli occhi di solito guardinghi; la bocca è chiusa e ripiegata profondamente negli angoli, piena di sapienza, di prudenza e d’ironia; il naso lungo ma scarno, dalle narici ampie e delicate, è come la sede espressiva di un senso acuito e vigile, che fiuta nelle mutazioni della vita il sentore dei più tenui soffii. Delle mani l’una tiene la penna con la facilità della consuetudine; [ix]l’altra, inanellata, tiene fermo il foglio sotto le dita chiuse egualmente; ed entrambe vivono esperte e placide nell’esercizio d’ogni giorno. Scrivono forse il comento all’adagio “Nihil inanius quam multa scire„? una epistola adulatoria ma cauta a Leone Decimo o al quarto Adriano o a Carlo Quinto? Esse non vivono men del volto, diverse da tutte le altre mani mortali con le lor dita grinzose le unghie corte le fitte pieghe palmari, come la foglia con le sue nervature dentature spartiture gualcita dal vento rósa dal bruco inargentata dalla chiocciola è dissimile alle miriadi delle sue compagne pendule nella foresta.
If you see for the first time the portrait of Erasmus painted by Hans Holbein, even after having read the In Praise of Folly, the Colloquies and the chiliads of the Adages, you believe that you have for certain before you at that point the entire figure of the philosopher from Rotterdamo, in flesh and in spirit, almost by a sudden light of reason and revelation, such as had not appeared to you from the patient study of his works. Perhaps the effigy offered by his writings to your mind did not differ much from that of the many Erudites in velvet beret and valium zimarra, who in the old printers' Basel edited the editions of Giovan Froben, as, for example, that Sebastian Brandt [viii]jurisconsult and Count Palatine, who could smile a little under the weight of the Pandette, as could the Flemish, whose Ship of Fools had also given the idea of the Praise. But then, all of a sudden, the friend of Aldo Manuzio and Pietro Bembo takes on the appearance of an incomparable and inimitable man, resembling no other, motionless in his own truth and eternity. Look at him. He is there in profile, with his black cap on his head, his blue robone, in the act of writing, holding the paper over the slope of a vermilion-bound volume. In his attention, his eyelids droop over his usually watchful eyes; his mouth is closed and deeply folded at the corners, full of wisdom, prudence and irony; his long but bare nose, with its wide and delicate nostrils, is like the expressive seat of an acute and vigilant sense, which sniffs out the faintest whiffs in the changes of life. Of the hands, one holds the pen with the ease of habit; [ix]the other, ringed, holds the paper firmly under equally closed fingers; and both live expertly and calmly in the exercise of every day. Do they write the commentary to the adage "Nihil inanius quam multa scire"? an adulatory but cautious epistle to Leo the Tenth or to the Fourth Hadrian or to Charles the Fifth? They do not live less than their faces, different from all other mortal hands with their wrinkled fingers, short nails and dense palm folds, just as the leaf with its veins, its teeth, its scatterings, wrinkled by the wind, reddened by the caterpillar, silvered by the snail, is different from the myriads of its companions hanging in the forest.
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Governo, le renne di Babbo Natale
Governo, le renne di Babbo Natale
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Il passaggio dalle prediche edificanti all’omelia urbi et orbi, dallo status di ruspante pretonzolo col santino di Padre Pio infilato tra i codici, le pandette e i sermoni, a quello di moralista à la Montaigne, è stato brusco.
Ormai il Presidente del Consiglio rivela la sua vera indole pedagogica e maieutica raccomandando (ma quella ormai è una mania)…
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Youtube : EnjoyPhoenix surmonte ses complexes et se dévoile… sans maquillage !
Alors qu'elle parle régulièrement de ses complexes, EnjoyPhoenix a pris une décision radicale cette semaine... Cette semaine, EnjoyPhoenix a réussi à surmonter ses complexes physiques en se dévoilant sans maquillage dans une nouvelle vidéo. Intitulée "Real life VS Instagram", elle démontre à toutes les jeunes filles qui la suivent qu’Instagram ne reflète pas la vraie vie et qu’on peut être belle au naturel.Ainsi, la jolie blonde explique dès le début de son tutoriel qu’elle n’a pas un gramme de maquillage sur le visage et qu’elle est donc 100% "no make-up". Immédiatement, les abonnés de Marie ont commenté la vidéo très… positivement, en remerciant la star du web pour son courage et sa simplicité comme Pandette qui écrit : "T'es vraiment belle même sans makeup" et Manon MakeUp qui a commenté : "J'adore ce genre de vidéo ! ps: tu es magnifique je t adore!". Bien joué Enjoy !Et vous, que pensez-vous de cette décision d’apparaître sans maquillage ? Donnez-nous votre avis dans les commentaires. Public.fr vous invite à découvrir la vidéo en question : A VOIR : EnjoyPhoenix a envie de... refaire Danse avec les stars ! DM... Retrouvez cet article sur Public
Vidéo : 10 Youtubeuses avec et sans maquillage
Youtube : Caroline Beauté Active est enceinte !
Influenceur Public n°31 : Math Podcast, le warrior de YouTube !
Youtube : Sandrea : Hunter, son mari militaire est (très) sexy !
YouTube : MrLEV12 préfère oublier sa sextape… il sort du silence !
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Volontariamente emarginato da tutti festival e felicemente escluso da tutte le fiere culturali, mi estinguo tra queste mura, passo la vita recluso tra migliaia di libri…
Non amo l’aria che penetra dalla mia finestra. Solitamente chiusa. M’intimano di aprirla almeno una volta al giorno per non morire soffocato. C’è la certezza diffusa di virus sempre nuovi. In effetti gli spazi liberi, qui da me, si sono ristretti all’inverosimile. Mi estinguo tra queste mura, foglio dopo foglio. Ma i virus nella mia stanza di isolato, corazzato lettore, hanno l’apparenza ben definita di libri d’ogni specie, vecchi e nuovi, antichi e moderni. Migliaia di libri, milioni di fantasmi… Tutto ormai per me si svolge nella misura asmatica delle azioni consentite e indispensabili fra quattro nere mura.
Anche la natura, per suo conto, si adegua alla mia ricerca di solitudine nulla producendo se non un brulichio di vermi futuribili… Caldo e gelo si alternano nella fuga precipitosa delle stagioni. Amo tuttavia questa mia libertà fatta di solidi confini e di torri eburnee. Volontariamente emarginato da tutti i festival “mercatali”, felicemente escluso da tutte le fiere del libro, respiro a pieni polmoni come se fossi al centro di una pianura aspra e desolata. Nel dolce riparo degli anfratti sabbiosi, silhouette di neri cipressi orientano lo sguardo nella penombra in cui ristagno verso grigie isole di carta. Alberi furono qui un tempo a darci ombra e respiro. Oggi preziose raccolte di volumi (dai diecimila in su!), prime edizioni, libri d’arte, guide illustrate, opuscoli di propaganda politica, giacciono silenti nel buio dei tempi in attesa di partire per un viaggio senza ritorno.
Cella funebre della mia estrema zoppicante vecchiezza, sempre inappagato cacciatore di vite mancate, gli spazi pubblici e privati di questa stanza-obitorio, sono da tempo completamente assegnati e classificati. C’è l’angolo dei grandi russi e lo spazio esclusivo dei poemi omerici, c’è l’epopea delle imprese cavalleresche e lo scaffale segreto dei folli e dei suicidi, maledetti di ogni latitudine e, in ostentata evidenza, i visionari utopisti dei bei tempi andati… Oltre che a trattati di ogni genere: disattesi bollettini di pace, resoconti di guerra di varia ampiezza e misura nonché milioni di accordi segreti disposti in alterna sequenza proto e meta storica.
Nel notturno fiabesco delle mie quattro mura, ci si muove come tra mille continenti di storie universali, si procede zigzagando tra busti tombali, cippi sepolcrali e lapidi di morti prematuri. I virus hanno ceduto il passo ai fantasmi di una silente replicante Babilonia. Una volta chiusa la finestra, i racconti (a milioni!) si accalcano nel cerchio necrologico della lampada mortuaria, messaggeri misteriosi e pur pieni d’inaspettate infinite sorprese. Le antologie antiche e recenti restano rincantucciate nei loro angoli di sempre. Incallite raccolte prosaiche e poetiche, cupe e meste reliquie pentametrali, respirano a stento i lugubri effluvi del lavico sottosuolo paradigmatico. Sinfoniche melodie tradizionali si riappropriano, con fare liberticida, dei testi poetici canicolari, gloria delle antiche comunità montane. Luoghi illacrimati e personaggi corrosi da stimoli prostranti, animano la liquida scena terrestre che io solo intravedo nel riquadro epigonale della mia stratosferica finestra.
Tutto all’interno del mio capitale libresco, romanzi e trattati, dissertazioni in prosa e in poesia, tesi e relazioni, atlanti storici e geografici, ogni cartaceo discorso improduttivo convive forzatamente con lessemi e fonemi logaritmici, pandette e panegirici consapevolmente predisposti per il viaggio finale verso il putrido cuore di questa lugubre notte etimologica che è tuttora considerata vita su questa terra d’ineludibili fantasmi.
Pasko Simone
*In copertina: la Biblioteca Gambalunga di Rimini. Aperta nel 1619 ai cittadini, per lascito testamentario del suo proprietario, Alessandro Gambalunga, che nei suoi antri diceva di aver passato i momenti più belli della vita, la ‘Gambalunga’ è la più antica biblioteca civica d’Italia.
L'articolo Volontariamente emarginato da tutti festival e felicemente escluso da tutte le fiere culturali, mi estinguo tra queste mura, passo la vita recluso tra migliaia di libri… proviene da Pangea.
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Proteggi te stesso e gli altri, all'università si parla di epidemie
Proteggi te stesso e gli altri, all’università si parla di epidemie
Prevenzione, comportamenti a rischio, Aids, malattie sessualmente trasmissibili e servizi sanitari disponibili: sono i temi dell’incontro “Proteggi te stesso e gli altri: prenditi cura di te” in programma all’Università di Firenze mercoledì 13 marzo (ore 14.30 – Aula Magna, edificio D6, via delle Pandette, 9 – Campus delle Scienze sociali di…
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Mercoledì 19 dicembre a Firenze (via delle pandette 21) si terrà un interessante seminario (aperto al pubblico) sui fenomeni migratori. Tra gli altri interverrà il dottor Shkelzen Hasanaj dell'Università di Pisa. Zen (sono abituato a chiamarlo così perché non so pronunciare il suo nome XD) si è occupato diverse volte di fenomeni migratori, ha pubblicato diversi paper sulla questione ed è anche autore del libro "multiculturalismo versus interculturalismo. quale modello per l'integrazione?" che sto leggendo in queste settimane e di cui vi parlerò dopo natale. Per ora però, se siete di Firenze (o comunque avete modo di raggiungere Firenze abbastanza facilmente) se vi va, vi invito a questo seminario al quale vorrei andare anche io, ma per impegni vari purtroppo non riuscirò a seguire. https://ift.tt/2QynAXF
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Il Contratto Internazionale: in generale
https://aedic.eu/il-contratto-internazionale-in-generale/
Il Contratto Internazionale: in generale
Il Civil Law
È composto dagli ordinamenti giuridici dell’Europa Continentale nonché dagli ordinamenti giuridici che lo hanno recepito per via della colonizzazione.
La prima Codificazione moderna è stata emanata nel 1804 da Napoleone.
Nell’anno 1900 vede la luce il Codice Civile tedesco.
I codici di riferimento del Civil Law
Il Code Napoléon è il primo codice in senso moderno.
Napoleone conquista diversi Stati europei, imponendovi anche il suo codice. Sconfitto Napoleone, si ha il periodo della restaurazione, ma in molti Stati il codice viene mantenuto perché si reputa essere un ottimo codice. È il caso del Belgio, dove Napoleone porta il proprio codice, il quale addirittura mantiene la propria veste originaria poiché in Belgio si parla francese.Esaminiamo la situazione della Penisola italiana negli ultimi due secoli. Nella Penisola italiana arriva Napoleone, il quale impone il proprio codice nei Territori che sottomette.
È il 1861: l’Italia si unisce sotto un’unica autorità e, di conseguenza, si decide di ricodificare, sostituendo ai codici preunitari un unico codice di diritto civile e un solo codice di diritto commerciale.Il codice civile italiano del 1865 fu sostanzialmente una traduzione del codice civile francese. Quello di commercio era del 1882.
Attualmente in Italia vige un codice civile emanato nel 1942 che ha sostituito i due codici precedenti (civile e commerciale) inglobando la materia del diritto commerciale nell’unico codice civile.
Un sentiero leggermente diverso viene percorso in Germania.
Fin verso la fine del 1800 essa è divisa in Laender, ognuno con un proprio diritto. I giuristi tedeschi a partire dall’inizio del 1800, spinti dalle solite motivazioni di tipo economico, cominciano ad auspicare un’unità giuridica. Si pone un problema: estendere a tutta la Germania il diritto di un Land era una soluzione impraticabile perché gli altri Laender non avrebbero accettato. L’idea geniale viene al giurista Federico Carlo von Savigny, che propone, fondando la scuola storica del diritto, di riscoprire e realizzare un diritto per tutta la Germania sulla base del diritto romano. Von Savigny scrive un’opera intitolata Il sistema del diritto romano attuale.
Von Savigny ha successo, forma una scuola, che culmina verso la fine del 1800 con la pubblicazione da parte di Bernardo Winscheid di un’opera intitolata Pandette, in cui descrive un sistema giuridico che avrebbe potuto essere il sistema giuridico tedesco, basato sul diritto romano.
Da questi giuristi, in particolare da Winscheid, prende le mosse il legislatore tedesco allorché la Germania si unisce.
Nel 1900, in Germania, vengono alla luce il Codice Civile (BGB) e il Codice di Commercio (HGB).
Il Common Law
È composto dall’Ordinamento Giuridico Inglese “esportato” nelle proprie colonie. Il ruolo preminente, tra le fonti del diritto lo ha la giurisprudenza cioè le sentenze dei giudici, la quali costituiscono la fonte principale del diritto in materia privatistica. Non esiste una codificazione la norma si ricava dal precedente giudiziale (principio dello stare decisis) dando luogo ad un diritto di natura casistica. Accanto alla giurisprudenza, che si configura quindi come fonte primaria, troviamo la legge.
La legge viene considerata una fonte del diritto di tipo secondario. La legge viene concepita come uno strumento per aggiungere qualcosa, migliorare o correggere il Common Law. Il giurista inglese tende ad interpretare la legge letteralmente e non esaminare la sua ratio.
Diritto Civile e Diritto Commerciale
All’interno del diritto privato tradizionalmente si distingue il diritto civile dal diritto commerciale:
il Diritto Civile riguarda la famiglia, le associazioni, i diritti reali ed il diritto di proprietà;
il Diritto Commerciale è la disciplina dell’attività dell’imprenditore, dei contratti commerciali, del fallimento, del diritto industriale.
In molti Paesi di Civil Law troviamo un codice civile e un codice commerciale (ad esempio Francia – Code Civil e Code Commerciale). Invece, in alcuni Paesi tra cui l’Italia dal 1942, in Russia, nei Paesi Bassi, in Brasile, attualmente abbiamo un solo codice di diritto privato denominato Codice Civile che contiene sia le norme di diritto civile che le norme di diritto commerciale.
Il concetto di Equity tipico dei Sistemi di Common Law
L’equity interviene, in via suppletiva, ogni qualvolta l’applicazione dello stretto diritto risulti in concreto iniqua, operando come criterio di giustizia che tiene conto delle particolarità del caso di specie e delle correlate circostanze umane, al fine di realizzare la cosiddetta giustizia del caso singolo.
La Lex Mercatoria
È quel corpo di regole ed istituti concernenti il commercio internazionale comunemente applicati dai mercatores (imprenditori) nella consapevolezza che gli altri contraenti si comporteranno osservando le stesse regole.
Costituisce un autonomo sistema giuridico sovranazionale, distinto dai diritti statali, applicabile direttamente ai contratti del commercio internazionale in luogo delle disposizioni dei diritti nazionali, e traente origine da:
princìpi generali di diritto: buona fede e correttezza
usi e consuetudini del commercio internazionale
regole stabilite dalla giurisprudenza arbitrale internazionale
modelli contrattuali internazionalmente uniformi, resi legittimi rispetto ai singoli diritti nazionali dal principio, vigente in ciascuno di essi, dell’autonomia contrattuale.
Gli esempi di contratto internazionale di agenzia e di concessione di vendita elaborati dalla Camera di Commercio Internazionale di Parigi (ICC) rientrano nella tipologia di contratto appena descritta.
Come anche le norme FIDIC in materia di appalti internazionali.
Queste regole in continua formazione ed evoluzione fanno sì che la Lex Mercatoria non possa assicurare un sufficiente grado di certezza in ordine al complesso delle norme che regoleranno il contratto. Da ciò è sconsigliabile la sua assunzione quale unica fonte di regolamentazione del contratto, diversa dall’accordo tra le parti.
Gli Usi del commercio internazionale
Sono ritenuti tali quei comportamenti che vengono volontariamente e ripetutamente adottati dalla generalità degli operatori economici, i quali ritengono che la loro osservanza sia obbligatoria.
Appartengono a questa categoria di usi i cosiddetti Incoterms e le Regole Uniformi sui crediti documentari, entrambi raccolti e pubblicati, dalla Camera di Commercio Internazionale.
Convenzioni
Con riferimento ai soggetti contraenti le Convenzioni possono essere:
multilaterali
bilaterali
In relazione al contenuto le Convenzioni si dividono in:
Convenzioni sostanziali, che a loro volta si suddividono in:
Convenzioni di diritto materiale uniforme come la C.I.S.G. 1980.
Convenzioni di ravvicinamento delle legislazioni.
Convenzioni di diritto internazionale privato come il Regolamento UE/593/2008.
Convenzioni di diritto processuale internazionale come per esempio la Convenzione di New York del 1958 in tema di esecuzione dei lodi arbitrali internazionali.
I Princìpi Unidroit dei Contratti Commerciali Internazionali
Tale fonte la si potrebbe definire “dottrinale” viste le modalità con cui i propri elaborati si formano.
L’UNIDROIT – www.unidroit.org – è l’Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato (in lingua francese: Institut international pour l’unification du droit privé, da cui l’acronimo), è un’organizzazione internazionale che persegue l’armonizzazione del diritto internazionale privato.Tra i suoi progetti vi è la produzione di bozze di trattati internazionali e di leggi. L’Istituto si finanzia con quote degli Stati membri e un finanziamento di base del Governo italiano. Singoli progetti hanno poi specifici finanziamenti. Le sue lingue ufficiali sono inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo; lingue di lavoro sono inglese e francese.
L’obiettivo dell’UNIDROIT è quello di individuare i princìpi comuni alla maggior parte dei sistemi giuridici esistenti e di elaborare una normativa che possa essere facilmente applicata a livello internazionale, semplificando i rapporti giuridici che molto spesso vedono coinvolti parti provenienti da ordinamenti estremamente diversi tra loro.Si possono applicare ai contratti internazionali solamente se sono espressamente richiamati e potrebbero integrare la normativa statale di riferimento. Visto il tecnicismo della scelta, si consiglia sempre di affidarsi a un avvocato esperto di diritto contrattuale internazionale.
Fonti Comunitarie U.E.
I principali atti aventi natura normativa emanati dagli organismi competenti dell’Unione e capaci di far riverberare i propri effetti anche in campo contrattuale sono i Regolamenti e le Direttive.
Dalla definizione contenuta nell’art. 288 del TFUE, si evince che il Regolamento ha portata generale; è obbligatorio in tutti i suoi elementi ed è direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Ciò significa che le disposizioni comunitarie contenute in un Regolamento, alla stessa stregua delle disposizioni nazionali, spiegano i propri effetti nei confronti di qualsiasi soggetto (pubblici e privati) e quindi anche nei rapporti contrattuali in cui lo stesso sia parte.
La Direttiva è indirizzata e vincola lo Stato membro cui è rivolta per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi per perseguire tale risultato.
Gli Stati membri sono dunque vincolati dalle disposizioni contenute nelle Direttive e sono tenuti a darvi attuazione sul singolo territorio nazionale mediante l’emanazione di provvedimenti da emettersi entro i limiti temporali dettati dalla direttiva stessa.
La fase di negoziazione del contratto e la sua conclusione
Le trattative che precedono l’eventuale stipula di un contratto, comportano normalmente l’impiego di tempo e risorse, nonché l’assunzione di spese e tali attività rischiano di essere ancora più importanti laddove le trattative si riferiscano ad un contratto internazionale.
Proprio queste peculiarità che caratterizzano la fase delle trattative dei contratti internazionali hanno fatto sì che si sia sempre più affermato nella prassi l’uso di redigere documenti pre-contrattuali il cui scopo è proprio quello di organizzare e registrare il procedere delle trattative.
Tali documenti denominati letter of intent (LOI) o memorandum of under-standing (MOU), non vanno confusi con il futuro contratto per la conclusione del quale si intavolano le trattative, né la eventuale violazione degli obblighi che con essi le parti eventualmente si danno può essere sanzionata mediante la conclusione “coartata” del contratto (ad esempio: esecuzione in forma specifica).
Essi tendono a prevenire e regolare gli effetti di eventuali condotte scorrette delle parti nel corso della fase delle trattative.Perché è importante definire il momento di conclusione del contratto?
solo da quel momento sorgono le obbligazioni contrattuali
fino a quel momento, di regola, i soggetti che stanno trattando possono revocare le proprie manifestazioni di volontà
Quindi, quando il contratto si può dire concluso? Tutti gli ordinamenti concordano sul fatto che il contratto si perfezioni mediante l’incontro di una proposta e di una accettazione.
Che caratteristiche deve avere l’offerta contrattuale cioè utilizzando un linguaggio tecnico/giuridico la proposta? L’offerta contrattuale (offer/proposal) è l’iniziativa di colui che propone la stipula di un contratto. Perché una manifestazione di volontà possa essere qualificata come offer occorre innanzitutto che manifesti l’intenzione di vincolarsi in caso di accettazione ed indicare il contenuto del costituendo rapporto contrattuale. L’offer è qualcosa di diverso dall’ “invitation to make an offer” (invito ad offrire-proporre), in cui un soggetto semplicemente stimola un altro soggetto ad emettere una proposta.
Cosa s’intende per accettazione?
L’Accettazione è la manifestazione di volontà di colui che riceve la proposta, la quale fondendosi con la proposta, dà luogo al contratto. Per costituire una valida accettazione, e determinare così la conclusione del contratto, deve esserci una manifestazione di volontà speculare rispetto alla proposta, cioè ad essa esattamente conforme, al di là delle parole o della forma utilizzata. Quindi non vi è accettazione quando la manifestazione di volontà dell’oblato inserisce degli elementi ulteriori rispetto a quelli indicati dalla proposta costituendo una controproposta.
Vale in altre parole la mirror image rule, cioè la regola dell’“immagine speculare”. Finché le parti si “rimpallano” delle proposte e delle accettazioni diverse non c’è conclusione del contratto che si avrà soltanto quando proposta ed accettazione saranno identiche. L’accettazione deve poi essere comunicata al proponente: il mero silenzio non vale a presumere alcuna accettazione anche se il comportamento concludente vale come accettazione.
Battle of the forms
Se le parti si inviano reciprocamente le proprie condizioni generali di contratto nel linguaggio anglosassone si parla di Battle of the forms.
Tra le tesi che si contendono il campo per spiegare il funzionamento di questo istituto giuridico c’è la c.d. last shot (l’ultimo colpo), nel senso che se la parte che riceve una counter offer esegue la propria prestazione con questo comportamento, che si definisce “concludente”, tale parte accetta, consegnando o eseguendo la prestazione di fare. La counter offer, cioè la contro proposta, quindi diviene il last shot, cioè l’”ultimo colpo”, nel senso di ultima modifica apportata alla documentazione che le parti si stanno scambiando.
Momento di conclusione del contratto
Talune differenze concettuali fra i vari ordinamenti si registrano riguardo il momento. in cui si può considerare stipulato l’accordo fra contraenti distanti fra loro.
In proposito, i modelli principali sono tre:
principio di cognizione, adottato anche in Italia, art. 1326, comma 1, c.c. ed è basato sul principio per cui un contratto non si considera concluso se non quando l’accettazione giunge a conoscenza del proponente;
principio di ricezione, è quello per cui il contratto si perfeziona quando la dichiarazione dell’accettante è giunta all’indirizzo del proponente, indipendentemente dall’effettiva conoscenza che il proponente può averne avuto;
principio di spedizione (mail box rule) tipico dei paesi di Common Law che si fonda sul principio per cui il contratto si conclude nel momento in cui l’accettante emette la sua dichiarazione affermativa in direzione del proponente.
In base a questo principio l’accettante non può più, spedita l’accettazione, revocare la stessa.
Condizioni generali di contratto Abuso del Diritto e Clausole Vessatorie
Le condizioni generali di contratto sono quelle clausole generali che l’imprenditore utilizza nella generalità dei contratti da lui conclusi.
Le condizioni generali divengono spesso il mezzo con cui l’imprenditore “forte” propone all’imprenditore “debole” un contratto stilato in modo tale da garantire il massimo favore per il redattore riuscendo ad imporle.
Parlando di condizioni generali di contratto è opportuno ricordare quanto previsto dagli artt. 1341 e 1342 c.c. italiano (c.d. clausole vessatorie), che richiedono che certe clausole inserite in condizioni generali od in moduli e formulari “debbano essere specificamente approvate per iscritto” da colui a cui sono sottoposte.
In pratica sarà necessaria una doppia sottoscrizione per accettazione delle clausole sopraindicate da parte di chi “subisce” il contratto già predisposto.
L’applicazione degli artt. 1341 e 1342 c.c. ai contratti internazionali è discussa.
Tuttavia, essendo la regola della “doppia firma” presente nel diritto italiano, se il contratto internazionale è governato dal diritto italiano è consigliabile predisporre il contratto inserendo la “doppia firma”.
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