#Neolitico
Explore tagged Tumblr posts
Text
NEOLITHIC WOODEN ROAD
CARRETERA NEOLÍTICA DE MADERA
STRADA NEOLITICA IN LEGNO
(English / Español / Italiano)
In the 1980s, archaeologists discovered a remarkable Neolithic wooden road near Nieuw-Dordrecht in the Netherlands. This ancient peat road, dating back an impressive 4,573 years, stretches for at least 800 metres. Through the meticulous science of dendrochronology, or tree-ring dating, experts have identified its construction to 2549 BC.
This discovery not only highlights the advanced engineering skills of Neolithic communities, but also offers invaluable insights into their transport and trade practices. The preservation of the road in the peat bogs has provided a rare insight into the sophisticated infrastructure of prehistoric Europe.
-----------------------------------------------------------------------------
En la década de 1980, los arqueólogos descubrieron una notable carretera de madera neolítica cerca de Nieuw-Dordrecht en los Países Bajos. Este antiguo camino de turba, que data de unos impresionantes 4.573 años, se extiende por al menos 800 metros. A través de la meticulosa ciencia de la dendrocronología, o datación de anillos de árboles, los expertos han identificado su construcción al 2549 a. C.
Este descubrimiento no sólo destaca las avanzadas habilidades de ingeniería de las comunidades neolíticas, sino que también ofrece inestimables ideas sobre sus prácticas de transporte y comercio. La preservación de la carretera en los pantanos de turba ha permitido una rara visión de la sofisticada infraestructura de la Europa prehistórica.
-----------------------------------------------------------------------------
Negli anni '80, gli archeologi hanno scoperto una straordinaria strada di legno neolitica nei pressi di Nieuw-Dordrecht, nei Paesi Bassi. Questa antica strada di torba, risalente a ben 4.573 anni fa, si estende per almeno 800 metri. Grazie alla meticolosa scienza della dendrocronologia, o datazione degli anelli degli alberi, gli esperti hanno identificato la sua costruzione nel 2549 a.C..
Questa scoperta non solo evidenzia le avanzate capacità ingegneristiche delle comunità neolitiche, ma offre anche preziose indicazioni sulle loro pratiche di trasporto e commercio. La conservazione della strada nelle torbiere ha fornito una rara visione delle sofisticate infrastrutture dell'Europa preistorica.
6 notes
·
View notes
Text
El tatuaje se practica en todo el mundo al menos desde el Neolítico. Algunos de los más extraordinarios se pueden ver en la Princesa de Ukok.
Te contamos la historia de este fascinante hallazgo:
3 notes
·
View notes
Text
Chieti
LA CIVITELLA
Situata nella parte più alta della città, sul colle di Teate.
Civitella significa fortezza perché su questo colle venne costruita per esigenze di difesa una grande fortezza con castello e caserma. Oggi sono rimaste soltanto le mura e una torretta.
Solo in tempi recenti si è scoperto, a seguito dei lavori per lo stadio del Chieti calcio lì situato, un vero e proprio museo a cielo aperto che viaggia tra epoche differenti come strati di rocce che raccontano diverse ere. Anni e anni prima lì non venivano applauditi calciatori ma squadre di gladiatori infatti la Civitella sorge là dove si trovava una struttura dell'epoca imperiale romana l’anfiteatro della città e prima ancora una necropoli dell'età italica e ancora prima un insediamento risalente all'età del bronzo.
I TRE TEMPLI
Sono stati scoperti 3 templi e parte dei relativi frontoni e meteope decorati in terracotta da svastiche, cornucopie e foglie. In particolare è stato rinvenuto il Campidoglio di Teate adornato da statue di divinità e muse e le ante fisse raffiguranti Demetra persiana (Diana) e Ercole a riposo, per la cui realizzazione sono stati usati degli stampi in posizioni differenti.
Ercole è il semidio della forza usata però con saggezza, mentre Demetra persiana è la dea della natura e delle fiere, incarna la potenza femminile pertanto è la dea delle donne caste cioè delle donne indipendenti che non soggiaciono alle richieste, all'arroganza e alla violenza del maschio. Demetra inoltre aveva un albero sacro il noce, quindi la sua raffigurazione per i cristiani era un simbolo demoniaco considerandola una strega.
NEOLITICO
In quest'era l'uomo da cacciatore diventa agricoltore e inizia a lavorare e decorare la terracotta per contenere e conservare le provviste.
Ritrovamento della Grotta dei Piccioni dimora degli uomini primitivi, poi divenuto santuario.
L'OFFERENTE DI RAPINO
Statuetta raffigurante una donna che porta in offerta un piattino su cui figurano delle spighe.
CAPPELLA DI UN LIBERTO E I GIOCHI DEI GLADIATORI
Lusius Storax era un liberto diventato poi seviro, sulla sua cappella funebre ha fatto rappresentare in maniera realistica l'organizzazione dei giochi dei gladiatori, dalle trombe che suonano ai gladiatori che combattono in squadre.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#chieti#museo#Civitella#storia#cultura#arte#archeologia#romani#neolitico#statue#templi#liberto#gladiatori#teate#alla scoperta del territorio#compagni d'avventura#reportage#reportage fotografico#riassunto#sintesi#Abruzzo#abruzzese#ercole#Demetra#Diana
5 notes
·
View notes
Text
Los 10 momentos mas importantes de la historia parte 2.
Mira este video de como el periodo neolitico influyó en la historia de la humanidad.
2 notes
·
View notes
Text
La lontana origine delle pietre di Stonhenge
Stonehenge, scoperta la vera origine della pietra dell'altare, trasportata per oltre 700 chilometri dalla Scozia. Risolto il mistero della monumentale Pietra dell'Altare di Stonehenge: la composizione chimica dei suoi minerali dimostra infatti che il blocco di arenaria da sei tonnellate, a lungo ritenuto originario del Galles, proviene in realtà dalla Scozia e dunque sarebbe stato trasportato per oltre 700 chilometri. E' quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature da un team internazionale di ricerca guidato dal geologo britannico Anthony Clarke dell'australiana Curtin University.
La Pietra dell 'Altare al centro del cerchio di Stonehenge "La nostra analisi ha rilevato che specifici granuli di minerali nella Pietra dell'Altare hanno per lo più un'età compresa tra 1.000 e 2.000 milioni di anni, mentre altri minerali hanno circa 450 milioni di anni", osserva Clarke. "Ciò fornisce un'impronta chimica distinta che suggerisce che la pietra proviene da rocce nel bacino delle Orcadi, in Scozia, ad almeno 750 chilometri di distanza da Stonehenge. Date le sue origini scozzesi, i risultati sollevano domande affascinanti, considerando i vincoli tecnologici dell'era neolitica, su come una pietra così massiccia sia stata trasportata su grandi distanze intorno al 2600 a.C.". La scoperta "evidenzia un livello significativo di coordinamento sociale durante il Neolitico e aiuta a dipingere un quadro affascinante della Gran Bretagna preistorica", aggiunge il co-autore dello studio, Chris Kirkland. "Trasportare un carico così massiccio via terra dalla Scozia all'Inghilterra meridionale sarebbe stato estremamente impegnativo, il che indica una probabile rotta di spedizione marittima lungo la costa della Gran Bretagna. Ciò implica reti commerciali su lunghe distanze e un livello di organizzazione sociale più elevato" di quanto ipotizzato finora. Read the full article
0 notes
Text
Stonehenge, scoperta la vera origine della pietra dell’Altare: “Arriva dalla Scozia e fu trasportata per oltre 700 km”
ARCHEOLOGIA - STUDI Stonehenge, scoperta la vera origine della pietra dell’Altare: “Arriva dalla Scozia e fu trasportata per oltre 700 km”
Elena Percivaldi Intrigante scoperta su Stonehenge, il celeberrimo sito megalitico che domina la piana di Salisbury, in Inghilterra. La monumentale Pietra dell’Altare, un blocco di arenaria di 5 metri per 1 e pesante ben 6 tonnellate, non sarebbe stata portata fin lì dal Galles sudoccidentale, come finora si è pensato, ma dalla Scozia nordorientale, viaggiando per oltre 450 miglia ossia più di…
#Anthony Clarke#archeologia#Chris Kirkland#Curtin University#Inghilterra#megalitismo#neolitico#notizie#Pietra dell&039;Altare#scoperte#siti megalitici#Stonehenge#studi
1 note
·
View note
Text
instagram
#travelexperience4emotions#travel photography#travel#nature#landscape#trentinodavivere#viaggiare#photographers on tumblr#composition#story#stilt houses#neolitico#neolithic#primitivo#primitive art#artists on tumblr#postcards#interesting#best destination#culture#Instagram
0 notes
Text
Cos'è rimasto nel piatto...Neolitico?
ENG version ESP version
A volte non avere a disposizione del sapone per lavare bene i piatti può servire… soprattutto se vogliamo scoprire le nostre attività nel passato. È infatti proprio grazie ai residui trovati in antichi vasi di ceramica che un team di ricerca, composto da membri dell’Universitat Autònoma de Barcelona (UAB), l'Università di Saragozza e l'Università di Strasburgo, ha rivelato le prime prove dirette del consumo e della trasformazione dei prodotti lattiero-caseari fin dall'inizio del periodo Neolitico, circa 7.500 anni fa.
Lo studio ha utilizzato i resti di una trentina di vasi di ceramica ottenuti da due siti archeologici rinvenuti nelle grotte di Chaves e Puyascada, situate nella provincia di Huesca in Spagna, per comprendere le abitudini d'uso e conservazione degli alimenti. I ricercatori hanno organizzato e classificato i vasi secondo diversi criteri, come il tipo di profilo, la forma, le condizioni di cottura, il trattamento superficiale, il tipo di decorazione, la profondità e il volume. Successivamente, dai resti ceramici sono stati estratti lipidi attraverso una tecnica che utilizza metanolo acidificato, poi analizzati tramite gas cromatografia e spettrometria di massa.
Grazie ai profili morfologici, i ricercatori hanno classificato i vasi in base alla loro funzione: preparazione con o senza riscaldamento, servizio e conservazione. Infatti, un gruppo di pentole di ceramica è stato classificato come adatto alla preparazione dei cibi, in particolare per la bollitura prolungata grazie ai bordi chiusi che prevengono l'evaporazione eccessiva. Altre erano adatte alla battitura o all’agitazione, poiché presentano pareti spesse, che sarebbero più resistenti ai colpi forti. Per quanto riguarda la materia organica, i residui trovati nei vasi comprendono grassi di ruminanti, suini, prodotti vegetali e latticini, suggerendo una miscelazione intenzionale o usi successivi. Un altro gruppo di piccoli vasi è stato interpretato come recipienti di servizio, usati per il consumo individuale di cibi e liquidi. Avrebbero potuto essere facilmente manipolati con una sola mano, quindi erano probabilmente destinati all'uso individuale. Gli ingredienti individuati variano dai grassi animali alle verdure commestibili e alle resine. Infine, un ultimo gruppo di vasi, con collo profondo e chiuso, è stato considerato ideale per la conservazione di liquidi e alimenti a basso contenuto di grassi, come cereali e legumi.
Le analisi dei residui organici delle ceramiche di Chaves indicano che queste venivano usate principalmente per lavorare carne di ruminante, rappresentando il 50% dei residui, e prodotti lattiero-caseari, che costituiscono il 28%. Questo è coerente con i profili di mortalità degli animali a Chaves, che mostrano che caprini, bovini e suini venivano macellati giovani, durante il cosiddetto "optimum della carne". A Puyascada, invece, le ceramiche erano usate soprattutto per prodotti lattiero-caseari, che rappresentano il 54% dei residui organici, mentre i grassi di ruminanti costituiscono solo il 27% e il grasso suino è ben rappresentato con il 36%. La bassa percentuale di grassi di ruminanti potrebbe essere dovuta a differenti metodi di preparazione e consumo rispetto a Chaves.
L'elevata percentuale di grassi lattiero-caseari a Puyascada suggerisce una priorità nell'uso della ceramica per la lavorazione del latte. Inoltre, l'importanza del grasso suino, nonostante la bassa presenza quantitativa della specie, potrebbe indicare una preparazione specifica del maiale o il suo uso come riserva di grasso. La preparazione e il consumo del grasso suino erano pratiche diffuse nel Neolitico della penisola iberica, con evidenze in molti siti archeologici. I dati suggeriscono che, mentre il latte veniva lavorato e consumato in entrambi i siti, il grasso di ruminanti e suini era gestito diversamente, riflettendo strategie produttive e di consumo distinte.
Dalla forma dei vasi e dai resti organici, gli scienziati sono riusciti ad offrire una preziosa finestra sulle dinamiche sociali e le pratiche agricole e di allevamento delle comunità neolitiche nella penisola iberica.
Altri studi precedenti confermano la produzione di prodotti caseari in Europa durante il Neolitico, ma questo è il primo studio che fa un vero e proprio paragone tra vicini di casa, tra grotte situate a circa 100km di distanza, descrivendo la diversità di stili di vita.
fonte: https://link.springer.com/article/10.1007/s12520-024-02001-9#Sec14
esempi di pezzi di ceramica:
#Archeologia#Neolitico#StoriaAntica#CulturaPreistorica#RicercaScientifica#Scoperte#CeramicaAntica#ResiduiOrganici#AlimentiPreistorici#Spagna#UniversitatAutonomaDeBarcelona#UniversitaDiSaragozza#UniversitaDiStrasburgo
0 notes
Text
Los tatuajes de Ötzi pudieron haberse realizado con una técnica parecida a la actual
Recreación de cómo pudo haber sido el aspecto de Ötzi, el hombre del hielo. South Tyrol Museum of Archaeology/Ochsenreiter Un estudio ha revelado que los tatuajes descubiertos en el cuerpo de Ötzi, el Hombre del Hielo, se podrían haber realizado con técnicas mucho más parecidas a las actuales en lugar de haciendo cortes en la piel, tal como se había creído hasta ahora. Los investigadores…
View On WordPress
0 notes
Text
Figure umane in piedi. VIII-VII millennio a.C.
Figure antropomorfe create da calcare sbriciolato su uno scheletro di rami.
0 notes
Photo
Lithopunturade acesso Pavilhão Bienal n.15/17 #lithopunturabienal ESTAMOS FAZENDO UMA SERIE DE FOTOS DAS 17 LITHOPUNTURAS DO PARQUE IBIRAPUERA. Lithopuntura n.15/17 com 2.9 Ton. implantação em 02 fevereiro 2020 às 9h56 próximo entrada rampa de bienal. ( no momento da exposição "Faz escuro mas eu canto" Equilibrando o metabolismo do ecossistema e dos seres humanos, para contemplar as exposições também se faz com relaxamento da terra que vibra... Entra na temática das obras em sua verdadeira mensagem vibração... A lithopuntura "acupuntura na terra com rocha natural relaxa o espaço bienal, #geobiology #geomancia #geopatologia #geopuntura #fengshui #frequency #acupunturadaterra #neolitico #faunabrasileira #flora #neuroarquitetura #urbanismo #parqueibirapuera #raios #aterra #xamã #megalithic #neurodesigner #energiaescalar #aterramento #geomancerpemaculture #radionica #bienal (em Pavilhão Bienal De São Paulo) https://www.instagram.com/p/CoM6eFXOCSp/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#lithopunturabienal#geobiology#geomancia#geopatologia#geopuntura#fengshui#frequency#acupunturadaterra#neolitico#faunabrasileira#flora#neuroarquitetura#urbanismo#parqueibirapuera#raios#aterra#xamã#megalithic#neurodesigner#energiaescalar#aterramento#geomancerpemaculture#radionica#bienal
0 notes
Text
EL HOMBRE DE PORSMOSE
(Español / English)
Cráneo y esternón del hombre de Porsmose con las puntas de flecha aún clavadas. Su datación aproximada se sitúa entre 3500-3400 a. C., durante el Neolítico: Cultura de los vasos de embudo. Su hallazgo se produjo en 1946 en la isla de Selandia. Se trata de un individuo masculino de entre 35 y 40 años. Las flechas se dispararon a quemarropa, desde una posición alta, en una emboscada o una ejecución. Foto: Museo Nacional Danés.
PORSMOSE MAN' SKULL
Porsmose man’s skull and sternum with arrowheads still stuck. Its approximate dating is between 3500-3400 B.C., during the Neolithic: Culture of funnel vessels. It was found in 1946 on the island of Zealand. It is a male between 35 and 40 years old. The arrows were fired at close range, from a high position, in an ambush or execution.
2 notes
·
View notes
Text
SCAVI DI UN INSEDIAMENTO NEOLITICO DELLA CULTURA DELLA CERAMICA LINEARE, EILSLEBEN, GERMANIA
SCAVI DI UN INSEDIAMENTO NEOLITICO DELLA CULTURA DELLA CERAMICA LINEARE, EILSLEBEN, GERMANIA Tra il 1974 e il 1989, sono stati condotti estesi scavi archeologici nei pressi di Eilsleben, nel distretto di Börde, Sassonia-Anhalt, Germania, in un insediamento di 7.500 anni fa dei primi agricoltori dell'Europa centrale e sono state portate alla luce fortificazioni, tombe e resti di abitazioni. Con una superficie totale di...
Tra il 1974 e il 1989, sono stati condotti estesi scavi archeologici nei pressi di Eilsleben, nel distretto di Börde, Sassonia-Anhalt, Germania, in un insediamento di 7.500 anni fa dei primi agricoltori dell’Europa centrale e sono state portate alla luce fortificazioni, tombe e resti di abitazioni. Con una superficie totale di 12 ettari, l’insediamento è uno dei più grandi del suo tempo e si…
#Cultura della Ceramica lineare#Dieter Kaufmann#Eilsleben#Freie Universität Berlin#insediamento neolitico#Martin Luther Universität Halle-Wittenberg
0 notes
Text
Tempio delle Tavole Palatine, Metaponto
I resti del monumento sono situati nell'area archeologica di Metaponto, più precisamente sull'ultima ondulazione dei Givoni, antichi cordoni litoranei, presso la sponda destra del fiume Bradano, eretto sui resti di un antico villaggio neolitico, lungo la strada preistorica proveniente da Siris-Heraclea, a circa 3 km dall'antica città di Metaponto.
Il tempio delle Tavole Palatine, restaurato nel 1961, era stato inizialmente attribuito al culto della dea Atena, successivamente sul frammento di un vaso, trovato nel corso degli scavi archeologici del 1926, venne rinvenuta una dedica votiva alla dea Hera. Fino al XIX secolo le Tavole Palatine erano localmente definite anche "Mensole Palatine" o "Colonne Palatine", probabilmente in ricordo alle lotte contro i Saraceni dei Paladini di Francia. Il tempio era anche chiamato "Scuola di Pitagora", in memoria del grande filosofo Pitagora. Nel medioevo era ancora chiamato "Mensae Imperatoris", probabilmente a ricordo dell'imperatore Ottone II che, nella spedizione contro i Saraceni del 982, si accampò a Metaponto.
I resti del tempio sono composti da 15 colonne con 20 scanalature e capitelli di ordine dorico. Delle 15 colonne, 10 sono sul lato settentrionale e 5 sul meridionale. In origine le colonne erano 32, poiché il tempio aveva una forma periptera con 12 colonne sui lati lunghi e 6 sui lati corti. Lo stilobate era lungo 34,29 metri e largo 13,66 metri, la cella di 17,79 x 8,68 metri. Il tempio risulta molto degradato, poiché costruito con calcare locale (detto mazzarro)
4 notes
·
View notes
Text
Nel Neolitico foravano il cranio per curare
Gli Europei del Neolitico camminavano con i buchi nel cranio. La vita durante l'Età della Pietra era già abbastanza dura senza doversi preoccupare di spiriti maligni che infestavano il cervello. Fortunatamente, i neurochirurghi dell'epoca avevano una cura per questi problemi, creando enormi fori di uscita nei crani delle persone, alcuni dei quali raggiungevano i 10 centimetri di diametro. Conosciuta come��trapanazione, questa pratica chirurgica preistorica era diffusa in tutto il mondo, con esempi trovati in numerosi siti archeologici. Un nuovo studio ha esaminato 41 crani neolitici provenienti dalla Francia e conservati al Musée de l'Homme di Parigi, rivelando dettagli sulla natura invasiva di questa procedura rudimentale. I crani, datati tra 8.000 e 4.000 anni fa, presentavano fori chirurgici di dimensioni variabili tra 2,95 e 5,43 centimetri di larghezza, con alcuni che superavano i 10 centimetri. Nonostante le ovvie problematiche di avere un foro nel cranio, la maggior parte delle trapanazioni mostrava segni di guarigione, suggerendo che molti pazienti sopravvivevano all'intervento.
"I tassi di sopravvivenza elevati, nonostante i pericoli di edema cerebrale, infezione, emorragia e shock, indicano l'elevato livello di abilità ed esperienza di questi antichi chirurghi" spiegano gli autori dello studio. Si ipotizza che i medici neolitici sterilizzassero i loro strumenti di pietra e utilizzassero piante con proprietà analgesiche o antibiotiche per aiutare i pazienti a superare l'intervento. Le ragioni per cui la trapanazione fosse così popolare non sono chiare. Alcuni studiosi credono che fosse utilizzata per alleviare la pressione intracranica dovuta a lesioni o patologie, mentre altri, come il celebre neurologo del XIX secolo Paul Broca, pensavano che fosse legata alla credenza che le crisi epilettiche fossero causate da demoni che dovevano essere liberati. FONTE: IFLSCIENCE Read the full article
0 notes
Text
Archeologia / È in Italia la più antica testimonianza dell’uso del “rosso cinabro”: la scoperta nel sito neolitico de La Marmotta (Lazio)
Archeologia / È in Italia la più antica testimonianza dell’uso del “rosso cinabro”: la scoperta nel sito neolitico de La Marmotta (Lazio)
Redazione All’inizio del VI millennio a.C. le popolazioni neolitiche italiane avevano già sviluppato tecniche avanzate per estrarre, lavorare e utilizzare il cinabro. È questa l’importante scoperta fatta da un gruppo di ricerca italo-spagnolo che vede assieme Università di Pisa, la sede pisana ICCOM del CNR e il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) di Barcellona. Il…
#archeologia#CNR#colore#Cristiana Petrinelli Pannocchia#CSIC#Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa#La Marmotta#Lago di Bracciano#Lazio#neolitico#notizie#rosso cinabro#scoperte#sito di La Marmotta#studi#Università di Pisa
0 notes