#Natale per i bambini
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"I giocattoli itineranti. Da bambino a bambino": solidarietà natalizia ad Alessandria. Un’iniziativa che regala sorrisi e insegna ai più piccoli il valore della solidarietà
Il Natale è un momento magico, soprattutto per i bambini, che sognano di trovare un giocattolo sotto l’albero.
Un Natale all’insegna della generosità.Il Natale è un momento magico, soprattutto per i bambini, che sognano di trovare un giocattolo sotto l’albero. Per regalare questa gioia anche ai meno fortunati, nasce l’iniziativa “I giocattoli itineranti. Da bambino a bambino”, un progetto solidale che trasforma un gesto semplice in un dono di felicità. Domenica 15 dicembre, dalle ore 10 alle 18, in…
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I parenti mi chiedono come sto e che programmi ho per il futuro dato che oramai insomma sono il vecchio che non dovrebbe più stare seduto al tavolo dei bambini ma io gli mostro i miei disegni e poi spiego che ora ogni tanto ospito pure un cagnolino e Ernesto l’ha accettata e che questo mi rende felice e ottimista verso il futuro ma loro però volevano sapere tipo quando tornerò a fare un lavoro normale o metterò su famiglia e io spiego che il piano adesso è comprare un cappellino da babbo Natale per il gatto e le corna da renna per il cane e essere preparati meglio per l’anno prossimo così mi lasciano in pace.
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Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.
Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.
E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato...
Gianni Rodari
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E anche queste feste sono passate... Son volate in fretta... Veloci come il vento... Planando tra le mille malinconie e rimpianti che normalmente portano i giorni che dovrebbero essere i più felici... Sono spariti come bolle di sapone... Lasciando in fondo ai cuori un po' di tristezza... Il Natale è bello veramente, solo per i bambini... Quando l'innocenza, l'ingenuità e la meraviglia... Non sono mere bugie ma doti bellissime, che purtroppo si è destinati a perdelre crescendo... E sono i doni che poi... Per tutta la vita... Sognamo di ricevere...
~ Virginia ~
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" dio ha un piano per te e per gli altri ": i grandi e piccoli difensori delle truffe religiose spiegano così la sofferenza umana. Un prete, un Papa, Wanna Marchi, un cartomante, un lettore di fondi di caffè, un astrologo... sono la faccia della stessa medesima TRUFFA. Niente di più. Non esistono buoni intenti in ambito di fede, da parte di nessuno.
Il "dio" che stronca un bambino e lo fa morire su un tavolo operatorio si chiama "Stato religioso che dona soldi alla religione, invece che alla Ricerca", esattamente come accade in Italia. Il soprannaturale non esiste: c'è solo una volontà umana di far soffrire il più possibile molte persone, così che siano abbastanza fragili e disperate da pregare l'aria fritta e quindi giustificare l'esistenza di TRUFFATORI che vivono sulle spalle dei lavoratori, come Papi, preti e medici cattolici.
Considerare "dio" come babbo natale dimostra che non esiste dio, ma solo una ridicola aspettativa: la ridicola aspettativa che sia una entità soprannaturale a risolvere problemi che può risolvere solo l'uomo, dato che dio non esiste e il soprannaturale non esiste.
I sentimenti sono reali e spiegabili scientificamente; il "sentimento religioso", invece, non è altro che un indottrinamento, una forzatura della realtà: vieni plagiato a credere a "qualcosa" CHE NON ESISTE. Il catechismo imposto ai bambini, ad esempio, è una violenza e non una educazione, poiché la religione, il "credere" imposto, NON RISPETTANO l'umana intelligenza. Non è difficile mettere in crisi una fede, poiché la fede si basa sul nulla assoluto; ciò che è vero non devi crederlo, perché esistono prove della sua esistenza. Nessuno è mai stato in grado di provare l'esistenza di una entità soprannaturale, poiché il soprannaturale non esiste. Il fatto che a latitudini diverse abbiamo "dei" diversi è la prova della non esistenza di dio: le versioni non concordano, poiché dio è solo immaginato esattamente come una fata o come un drago sputafuoco.
Non esiste alcuna vera religione: dio non esiste, quindi tutte le religioni, tutte le declinazioni di un essere immaginato dall'uomo sono soltanto una truffa. Il Papa è un truffatore, i preti sono truffatori - e così vale per le altre grandi o piccole "fedi". Non esistono prove a riguardo di dio, pertanto non ha senso porre fiducia (avere fede e costruire religioni) in ciò che è paragonabile alla fatina dei denti. Solo le persone malate di mente avvertono come reale la presenza di "spiriti" (divinità); alle persone sane di mente (razionali) ciò non accade, infatti: se "dio" esistesse, tutti avremmo tale percezione e non solo alcuni, poiché spinti dal desiderio di truffare il prossimo e semplicemente obbligati fin da piccoli a credere (catechismo).
L'incapacità di credere a qualcosa si chiama ottima salute mentale; le persone sane di mente pretendono prove di ciò che gli viene detto, perché sono i fatti, le evidenze a rendere un qualcosa vero e non le ipotesi o invenzioni provenienti dalla pura fantasia (come dio): più persone che credano in dio non lo rendono reale, ma il tutto resta, comunque, una MENZOGNA, poiché non ci sono prove. La Scienza non è democratica; nella religione esistono dogmi creduti, privi di prove, a solo scopo di truffa.
#sentimenti#realtà#scienza#indottrinamento religioso#violenza#umana intelligenza#rispetto#catechismo#imposizione#credere#forzatura#dio non esiste#fede#crisi#versioni#drago sputafuoco#divinità diverse#prova#bambini#fata#Il Papa è un truffatore#i preti sono truffatori#truffatori#religione#entità soprannaturale#soprannaturale#truffa#menzogna#Scienza#democrazia
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Quando la casa dei nonni si chiude 💔...
“Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle. Ve lo ricordate?
Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna bucava l’ozono con le sue fritture mentre il nonno si dedicava all’arrosto facendo puntualmente bruciare la canna fumaria. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa.
È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Cazzo ne sapete di quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali da scartare. Frittate da mangiare. Verdure da pulire. Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per i nonni saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. I nonni avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il vino. Le caramelle..
Poi finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pasta fatta in casa..... Siete andati via troppo presto porca miseria. Io volevo fare la salsa ancora una volta. Il mirto. Le chiacchiere. E il liquore all’alloro. Io volevo ancora accatastare la legna con te nonno, anzi grazie per avermelo insegnato. E grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Ora quando passo guardo quella casa e mi viene sempre l’abitudine di parcheggiare. E di buttare giù il campanello. E di sentire la nonna gridare che porco giuda non sono modi quelli.
Scusa nonna. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. Quella preferita dal nonno. Un amore così grande.
- Antonio Cotardo
When the grandparents 'house closes💔
“One of the saddest moments in our lives is when the door to our grandparents' house closes forever. Once that door closes there will be no more happy afternoons with uncles, cousins, nephews, parents, brothers and sisters. Do you remember it? There was no need to go to a restaurant on Sunday. We went to the grandparents' house. At Christmas, the grandmother pierced the ozone layer with her fried food while the grandfather dedicated himself to the roast by punctually burning the flue. The table was very long and was set in the largest room. Now the house is closed and only the dust is left. A for sale sign. Nobody wants that house. Is old. It needs to be refurbished. Costs too much. Fuck do you know what the grandparents' house is worth. Grandparents' house has no value. And so the years go by. There are no more presents to unwrap.
Omelettes to eat. Vegetables to clean. When the grandparents' house closes, we find ourselves adults without understanding when we stopped being children. Of course, for our grandparents we will always be small and helpless. Always. Grandparents always had coffee ready. The pasta. The wine. The candies.. Then it's all over. There are no more songs. Homemade pasta is no longer made..... You left too soon damn it. I wanted to make the sauce one more time. The myrtle. The chatter. And the laurel liqueur. I still wanted to stack wood with you grandpa, actually thanks for teaching me. And thanks for the teachings about life. And about the countryside. And about gardening. Now when I pass I look at that house and I always get used to parking. And to knock down the bell. And to hear the grandmother shouting that pig Judas are not those ways. Sorry grandma. I won't ring the bell again. At the latest when I think of you again, like now, I'll sing a song. Grandpa's favorite. Such a big love.
- Antonio Cotardo
Dolce ☕ Pomeriggio🌹
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Figlio: Papà, ormai sono grande abbastanza. Esiste davvero Babbo Natale?
Papà: Va bene, credo che tu sia diventato grande. Ma prima che ti dica tutto, devo farti una domanda. Ti devo dire che conoscere la verità è un dono pericoloso. Una volta che sei a conoscenza di qualcosa, non puoi più tornare indietro. Una volta che saprai la verità su Babbo Natale, non lo capirai e non lo penserai più come prima. Quindi la mia domanda è: sei sicuro di volerlo sapere?.....
Pausa
Figlio: Si lo voglio sapere
Papà: Ok te lo dico: Si Babbo Natale esiste
Figlio: Veramente???
Papà: Si veramente, ma non è un anziano signore con la barba lunga, bianca, ed un vestito rosso. Questo è quello che si racconta ai bambini. Sai i bambini sono troppo piccoli per conoscere la vera essenza di Babbo Natale, così glielo spieghiamo nel solo modo in cui possono capirlo. La verità su Babbo Natale è che non è per niente una persona, è un’idea. Pensa a tutti i regali che Babbo Natale ti ha portato in questi anni, molti li ho comprati io, ti ho guardato mentre li aprivi….
E mi è importato che tu non mi ringraziassi? Di sicuro no! Ero felicissimo. Infatti Babbo Natale è l’idea di DARE PER IL GUSTO DI DARE, senza aspettarsi riconoscimenti o ringraziamenti. Quando la settimana scorsa vidi una signora stare male in metropolitana, ho chiamato l’ambulanza, e penso che lei non saprà mai che sono stato io. Ecco, io per lei sono stato Babbo Natale in quel momento.
Figlio: Oh…
Papà: Ecco, ora che lo sai, fai parte della verità. Ora anche tu devi essere Babbo Natale. Vuol dire che non dovrai mai dire ai bambini la verità, ma devi aiutarci a scegliere i regali per loro, ma soprattutto devi cercare le occasioni per aiutare le persone. Tutto chiaro?
AIUTIAMOCI a NATALE.
Siamo gentili.
Autore Anonimo
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Gli americani, di babbo Natale ne hanno fatto un culto esagerato. Nei loro film tutto accade per volere di Babbo Natale; la gente s'innamora, guarisce, risolve problemi, ritrova la gioia. Insomma, il barbone vestito di rosso va bene su tutto, tranne che per fermare le guerre, su quelle nemmeno Babbo Natale ha fatto cambiare idea al governo USA che, dopo aver aiutato l'Ucraina a diventare un Paese distrutto, ha messo il veto alla risoluzione dell'Onu per un cessate il fuoco a Gaza. Israele ringrazia, la guerra contro civili e bambini può continuare, con buona pace di Babbo Natale e di tutta l'ipocrisia dell'occidente, muto, che non scrive letterine nemmeno più al Padreterno per la vergogna di aver calpestato ogni diritto umano facendo il tifo dei massacratori di bambini. Ah, dimenticavo, mentre in Israele nessuno in eta' da soldato puo' lasciare il Paese, il figlio di Benjamin Netanyahu, il 32enne Yair se ne sta imboscato a Miami a fare "la bella vita".
LE GUERRE FANNO RICCHI I POTENTI E UCCIDONO GLI INERMI.
@ilpianistasultetto
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Il mondo dei bambini e la realtà della guerra non dovrebbero mai entrare in contatto.
Eppure, ormai troppo spesso i più piccoli ed innocenti sono coloro i quali pagano le conseguenze più gravi della violenza causata dagli adulti.
Sarebbe bene ricordarsene soprattutto a Natale, il periodo dell’anno preferito dai nostri piccoli.
La guerra non dovrebbe riguardare i bambini, né a Natale, né mai.
Se tantissimi libri la raccontano, però, è perché non riusciamo a fare a meno di questa modalità per risolvere le questioni internazionali,
non ne possiamo fare a meno perché è un modo per arricchirci e legittimare il nostro potere sopraffacendo il prossimo..
Web
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Donazione in memoria della piccola Ginevra: un gesto di solidarietà che porta speranza ai bambini dell’Ospedale di Alessandria
La generosità della mamma Veronica, un atto d’amore che ricorda Ginevra e aiuta i giovani pazienti durante le festività.
La generosità della mamma Veronica, un atto d’amore che ricorda Ginevra e aiuta i giovani pazienti durante le festività. Un dono che rinnova la memoria e porta conforto Per il settimo anno consecutivo, in occasione del compleanno della piccola Ginevra, la mamma Veronica ha compiuto un gesto di straordinaria generosità, donando materiali e giocattoli alle strutture di Riabilitazione e Chirurgia…
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" Il secondo anno a Roma, dopo Natale, vado con la mia famiglia a vedere Paestum, e poi ci fermiamo, per un paio di giorni, a Salerno. Lì, nel centro storico, nella vetrina di un negozietto, mi capita di vedere dei vestiti carini per i bambini. Entro con mia figlia. Mi rivolgo alla commessa. La saluto e le dico che sto cercando dei pantaloni per mia figlia. Descrivo quello che ho in mente, suggerisco dei colori che andrebbero bene, aggiungo che a mia figlia non piacciono i modelli troppo stretti, che preferirebbe qualcosa di comodo. Insomma, parlo abbastanza a lungo con questa commessa, in un italiano ormai scorrevole ma non del tutto autentico. A un certo punto entra mio marito con nostro figlio. A differenza di me, mio marito, un americano, dall’aspetto potrebbe sembrare un italiano. Lui e io scambiamo qualche parola, sempre in italiano, davanti alla commessa. Gli faccio vedere un giubbotto scontato, che sto considerando per nostro figlio. Lui risponde a monosillabi: va bene, mi piace, sì, vediamo. Nemmeno una frase intera. Mio marito parla lo spagnolo alla perfezione, quindi tende a parlare l’italiano con un accento spagnolo. Dice sessenta y uno invece di sessantuno, bellessa invece di bellezza, nunca invece di mai, per cui i nostri figli lo prendono in giro. Parla bene l’italiano, mio marito, ma non lo parla meglio di me. Decidiamo di comprare due paia di pantaloni più il giubbotto. Alla cassa, mentre sto pagando, la commessa mi chiede: «Da dove venite?» Le spiego che abitiamo a Roma, che ci siamo trasferiti in Italia lo scorso anno da New York. A quel punto la commessa dice: «Ma tuo marito deve essere italiano. Lui parla perfettamente, senza nessun accento». Ecco il confine che non riuscirò mai a varcare. Il muro che rimarrà per sempre tra me e l’italiano, per quanto bene possa impararlo. Il mio aspetto fisico. "
Jhumpa Lahiri, In altre parole, Guanda (collana Tascabili), 2015¹, pp. 101-102.
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Apritemi, per favore,
la finestra del salotto:
sono un povero passerotto
che ha freddo fino al cuore.
Vi ho visti che piantavate
in un angolo del tinello
quel meraviglioso alberello
dalle foglie incantate:
ogni ramo si curva al peso
di un frutto sconosciuto,
e su ogni ramo ho veduto
una stella col lume acceso.
Vi spiavo dal davanzale
piuma a piuma intirizzito:
ma adesso l’avete finito,
l’albero di Natale.
Adesso è tutto a posto:
fatemi dunque entrare,
il mio nido potrei fare
sul ramo più nascosto.
Non vi darei tanta noia,
sono un passero per benino.
E per il vostro bambino
pensate domani che gioia
trovare tra i doni
dietro una mezzaluna di latta,
fra la neve d’ovatta
e la rugiada di vetro,
trovare un passero vero
con un cuore vero nel petto
che guarda dal suo nidetto
con il vivo occhio nero,
una viva creatura
che vuol essere scaldata,
che ha bisogno d’essere amata,
che ha freddo, fame, paura…
I bambini sono tutti buoni,
e andremo d’accordo, perché
chiedo così poco per me
di tutti i loro doni:
un cantuccio di torrone
per appuntirci il becco,
il biscotto più secco,
la crosta del panettone…
Che tenero frullo d’ali
in cambio vi posso dare!
Lasciatemi volare
sull’albero di Natale.✨️❄️🌺❄️✨️
Gianni Rodari
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“Al signor Scrooge!” disse Bob. “Propongo un brindisi al signor Scrooge, il Patrocinatore di questa Festa!” “Bel Patrocinatore davvero!” esclamò la signora Cratchit, facendosi paonazza in volto. “Proprio qui, lo vorrei. Gli darei io una bella porzioncina di quel che penso di lui, sperando che abbia abbastanza stomaco per digerirla.” “Mia cara,” disse Bob, “i bambini, è Natale.” “Dev’essere sicuramente Natale,” disse lei, “per brindare alla salute di un uomo così odioso, tirchio, insensibile ed egoista come il signor Scrooge. Tu lo sai bene, Robert! Nessuno meglio di te, povero caro!” “Mia cara,” fu la mite risposta di Bob, “è Natale.”
Canto di Natale - Il Secondo dei Tre Spiriti
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A chi vorrebbe saltare dicembre.
A chi pensa che certe assenze e certe distanze siano innaturali e si rende conto che sono anche insuperabili.
La vita continua, ce lo hanno detto allo sfinimento. E certo che continua... però loro non sanno come. E non sanno cosa significhi dicembre "senza".
A chi ama dicembre, nonostante tutto.
A chi la magia la sente ancora, a chi la crea.
A chi dicembre lo vive per i bambini. Perché loro non si meritano il cinismo degli adulti, perché loro devono credere ancora in qualcosa, perché loro hanno una gioia pura e brillante dentro il cuore, che traspare dagli occhi curiosi e dai sorrisi sdentati.
A chi dicembre lo aspetta tutto l'anno, a chi l'albero di Natale lo ha già fatto, a chi non vede l'ora di riempire la casa di luci e musica. A chi ha la playlist "Christmas" già pronta ad essere ascoltata in loop.
A chi ha ricordi dolci di dicembre, a chi ha ricordi amari.
A chi vorrebbe ricominciare. A provare qualcosa, a sentire le emozioni, a dare fiducia al prossimo, a credere che qualcosa di bello possa ancora accadere. A vivere.
Magari a dicembre succede qualcosa (di bello, si spera) che può toccare il cuore.
Magari un miracolo di Natale.
A chi resta.
Una categoria ormai in via di estinzione. Perché scappare è semplice, fare finta di nulla pure, scegliere la strada più corta è facile, perdere per sempre qualcuno pure.
Laura Messina
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Sta per concludersi questa "avventura artistica" che mi ha tenuto compagnia dall'inizio di dicembre. Mi mancheranno i podcast di Istantanee Possibili, chissà se lo faranno di nuovo l'anno prossimo.
Intanto mentre disegnavo l'illustrazione per La Befana Fascista (questa qui su) ascoltavo le puntate dell'anno scorso ed è partita quella della Favola di Natale di Guareschi, che sembrava fatta apposta per fare il paio con questa della Befana. Quanta politica si può mettere in una storia per bambini? Come si può raccontare la rabbia di chi soffre una ingiustizia? E di chi assiste e non sa come porre rimedio?
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Cari amici che seguite le mie pagine, colgo l'occasione per farvi i più sinceri auguri di buon Natale.
In questa vigilia il mio saluto vi arrivi sempre e comunque con i nostri amati eroi, quei personaggi che da bambini ci hanno fatto sognare, sfrecciare in spazi siderali, combattere sempre per il bene, mostrandoci cosa fossero coraggio e determinazione!
Buon Natale a voi tutti con il trio degli eroi Nagaiani per eccellenza!
In alto i cuori ❤️
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