#MOSTRA ARTISTICA
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ernestdescalsartwok · 10 months ago
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CONCURS-PINTURA-SANT RAIMON DE PENYAFORT-SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS-PREMIS-ALCALDESSA-IMMMA FERRET-40 ANIVERSARI-PREMIS-ARTISTA-PINTOR-ERNEST DESCALS-FOTOS-MAS CATARRO por Ernest Descals Por Flickr: CONCURS-PINTURA-SANT RAIMON DE PENYAFORT-SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS-PREMIS-ALCALDESSA-IMMMA FERRET-40 ANIVERSARI-PREMIS-ARTISTA-PINTOR-ERNEST DESCALS-FOTOS-MAS CATARRO- En el 40 Aniversari del CONCURS DE PINTURA RAMON DE PENYAFORT de SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS el artista pintor Ernest Descals recibe un nuevo premio por sus cuadros que recibe de manos de la Alcaldessa Imma Ferret, Fotos de la ceremonia de entrega de premios en MAS CATARRO, dependencias culturales del Ajuntament de la vila. Los artistas premiados recogen sus premios sobre el escenario de la Feta de la MOSTRA ARTÍSTICA. Enero de 2024, con este galardón, mis obras de pintura y dibujo has sido premiadas en distintas convocatorias del Concurso de Arte, proporcionando gratificantes experiencias personales que se suman a mi historial en los concursos de Pintura.
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pier-carlo-universe · 29 days ago
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L’eleganza del cappello: arte e tradizione al Caffè Alessandrino. Una mostra di Giovanna Chiaramonte per celebrare l’identità culturale di Alessandria
Dal 2 al 31 dicembre 2024, il Caffè Alessandrino in Piazza Garibaldi 39, Alessandria, ospita la mostra “L’eleganza del cappello”, un progetto curato dall’Associazione Culturale Libera Mente – Laboratorio di Idee.
Dal 2 al 31 dicembre 2024, il Caffè Alessandrino in Piazza Garibaldi 39, Alessandria, ospita la mostra “L’eleganza del cappello”, un progetto curato dall’Associazione Culturale Libera Mente – Laboratorio di Idee. L’inaugurazione si terrà venerdì 6 dicembre alle ore 15:00, con la presenza dell’artista Giovanna Chiaramonte e del presidente dell’associazione, Fabrizio Priano. Un simbolo di…
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cresy · 1 year ago
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Personale d'arte"Paesaggi" di Giovanni Toniatti Giacometti.
EVENTI/PUGLIA D’AMARE NEWS/COMUNICATI. 📌 Personale d'arte "Paesaggi" di Giovanni Toniatti Giacomettidal 22 settembre al 13 ottobre 2023🎨Inaugurazione venerdi 22 settembre alle ore 19.00 con la presenza dell'artista e poeta Giovanni Toniatti GiacomettiCuratori: cav. Andrea Lanzolla e Marinka Partipilo Presenterà: Giusy De Pasquale critica d'arte e docente di storia dell'arte.🖼️Presenzierà…
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aperint · 3 months ago
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Bienal de Arte de Venecia 2024
Bienal de Arte de Venecia 2024 #aperturaintelectual #vmrfaintelectual @victormanrf @Victor M. Reyes Ferriz @vicmanrf @victormrferriz Víctor Manuel Reyes Ferriz
01 DE OCTUBRE DE 2024 Bienal de Arte de Venecia 2024 POR: VÍCTOR MANUEL REYES FERRIZ Nos encontramos a poco menos de dos meses de que uno de los mayores eventos culturales del mundo llegue a su fin este año, y es que la gran exposición denominada “Bienal de Venecia” que se encuentra en su 60º edición, comenzó el pasado 20 de abril y culminará el próximo 24 de noviembre. La historia de esta…
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appenninoreggiano · 2 years ago
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Cosa ne dite di questa foto artistica, il nostro #appenninoreggiano stupisce sempre e regala emozioni Foto di @debo280482 #appennino #parcoappennino #artistica #artist #appenninotoscoemiliano #instagood #instalike #photo #emiliaromagna_cartoline #emilaromagna_friends #mostra #fotografia #arte #bellezza #redacon #reggionline https://www.instagram.com/p/CoLHDwsjQPU/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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thegianpieromennitipolis · 6 months ago
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
L'ILLUSIONE DELL'ONFALO
Lo stile è davvero uno dei segni tangibili dell'arte, di ogni espressione, sia essa un testo pittorico o plastico, un'architettura oppure un'opera di scrittura.
In un luogo, qualcosa accade.
Si staglia, s'imprime nello sguardo e suscita un irrefrenabile moto d'animo.
È il primo passo.
Prima lentamente e poi con impeto, i luoghi si moltiplicano: non per mera imitazione ma per slancio creativo.
Così, quando nel 1874, a Parigi, nello studio del fotografo Nadar sul Boulevard des Capucines si tenne la prima mostra "Impressionista", il fuoco di quello stile già diffondeva i suoi lapilli nell'emisfero sud del globo, in Australia, a Melbourne.
Lì si formò la scuola detta di "Heidelberg" - dal nome di una località a est, nella periferia rurale della città - e sempre a Melbourne si tenne, nel 1889, la prima mostra passata alla storia con questo titolo: "9 by 5 Impression Exhibition".
Tra i 183 dipinti, almeno 40 erano di Arthur Streeton, non meno di 46 di Charles Conder, assieme ai contributi minori di Frederick McCubbin e Charles Douglas Richardson.
Ma la parte più cospicua spettò, con 63 opere, a Tom Roberts (1856 - 1931) artista di origine britannica.
E britannica sembra essere l'influenza "impressionista" - Turner, Whistler - che colse la vena figurativa di quella che venne annoverata come la prima scuola artistica veracemente australiana.
Ma il ceppo originario s'era già formato nella seconda metà degli anni '80, il "Box Hill artists' camp", con il gruppo di artisti "en plein air" che in seguito costituirono l'ossatura della "Heidelberg School".
Certamente, Roberts fu il più intenso nel lasciarsi cogliere dallo slancio di misurarsi con la cattura dell'istante nella naturalezza del primo impatto.
E se è vero che le sue tele echeggiano Whistler pur concedendosi inizialmente all'impronta vaga di Constable, le stesse mostrano un notevole coraggio nell'esplorare i fondamenti della visione sensibile, della costruzione im-mediata dell'immagine pittorica.
Così, le tracce irrequiete dell'arte migrarono lasciando l'Europa, annebbiata dalla "Belle Époque", nella tragica illusione di essere l'omphalòs (ὀμφαλός), l'ombelico del mondo.
- "Going home", 1889, National Gallery of Australia; "Treno serale per Hawthorn", 1889, Art Gallery of New South Wales; "Andante", 1889, Art Gallery of South Australia.
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fashionbooksmilano · 2 months ago
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The Araki Effect
Filippo Maggia
Skira, Milano 2019, 199 pagine, 25,5x28,5cm, 320 ill.a colori,ISBN 9788-572-4195-1
euro 25,00
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Mostra Siena 21 giugno 30 luglio 2019
Conosciuto e dibattuto in tutto il mondo per i suoi provocanti e conturbanti ritratti di donne giapponesi spesso legate secondo la tecnica del kinbaku, il bondage giapponese, Nobuyoshi Araki (Tokyo, 1940) è una figura unica nella fotografia contemporanea, capace di aver fatto della sua esistenza, della sua intera vita che non distingue l’ambito privato da quello pubblico e professionale, il bacino da cui quotidianamente attingere per la creazione artistica. Effetto Araki presenta un’ampia sintesi del suo percorso creativo: dalla prima serie del 1963-1965 Satchin and His Brother Mabo, per proseguire con Subway Love, ampia raccolta di immagini rubate nella metropolitana di Tokyo tra il 1963 e il 1972, anno in cui realizza anche Autumn in Tokyo, racconto di un autunno passato a girovagare nella crepuscolare luce della capitale giapponese; Sentimental Night in Kyoto, assai meno noto del celebre Sentimental Journey pur avendo la medesima protagonista, la moglie Yoko, e ancora Balcony of Love, Death Reality, Tokyo Diary del 2017, sino alla recentissima Araki’s Paradise del 2019. La potenza delle fotografie di Araki si percepisce nella forza che le sue immagini emanano, condensato della sofferenza e della gioiosità che l’artista giapponese incarna ogni volta che lavora, trasformando il set in un palcoscenico ove esistono unicamente lui e il soggetto ritratto.
24/10/24
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t-annhauser · 6 months ago
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Il primo Nietzsche: La Nascita della Tragedia
(dove si mostra un Nietzsche ancora mondano e si spiega l'apollineo e il dionisiaco)
Quando il giovane Nietzsche pubblica la sua prima opera, La nascita della Tragedia, non è ancora il Nietzsche solitario e ombroso che si e rinchiuso nella caverna a rimuginare sulle sue dirompenti dottrine (la ridiscesa fra gli uomini dell'illuminato filosofo viene descritta molto allegoricamente nello Zarathustra), ma è il giovane e promettente professore che è stato onorato dell'amicizia del grande vip Richard Wagner e di sua moglie Cosima, nata a Como come Francesca Gaetana Cosima Listz dalla relazione adulterina del compositore Franz Listz con la contessa e scrittrice francese Marie d'Agoul. Il taccuino di Nietzsche annota una lunga serie di impegni mondani, contesse e donne di lettere se lo contendono a suon di inviti nei salotti buoni dell'alta società.
Ma Nietzsche già allora è portatore di idee dirompenti (almeno relativamente al ristretto mondo accademico e dei salottini intellettuali), tanto che l'amico Wagner (allora ancora amico) si sente in dovere di metterlo in guardia: "Ella ha colpito nel giusto! [...] Ma mi preoccupo per lei, e mi auguro con tutto il cuore che Ella non abbia a rompersi il collo."
Ne La nascita della Tragedia Nietzsche mette in bella copia un'idea che aveva precedentemente introdotto in una serie di corsi universitari, l'idea che la tragedia attica e la cultura greca siano percorse dal dualismo di due spiriti, l'apollineo e il dionisiaco. Il dionisiaco non è ancora qui l'unico predominante ma è l'elemento che fa da contrapposizione necessaria all'altrettanto necessario spirito apollineo.
Apollineo è lo spirito della razionalità, del limite, della giustizia, che ordina l'impulso caotico inscrivendolo nella bella forma; Dionisiaco è invece lo spirito primordiale della natura, impetuoso e crudele, non mediato e quindi genuino, non contraffatto.
La tesi è che la tragedia attica di Eschilo (Prometeo) e Sofocle (Edipo) esprime il momento magico in cui l'uomo greco guarda dentro tutto il dionisiaco dramma della vita e lo accetta virilmente senza pessimismo, anzi elevandolo a forma artistica eccellente attraverso la pulsione ordinatrice dell'apollineo: "Questo impulso titanico a divenire per così dire l'Atlante di tutti i singoli e a portarli sul largo dorso sempre più in alto, sempre più lontano, è l'elemento comune fra il prometeico e il dionisiaco. Il Prometeo di Eschilo è sotto questo aspetto una maschera dionisiaca, mentre nella profonda tendenza alla giustizia già accennata Eschilo rivela a chi comprende la sua ascendenza paterna da Apollo, dio dell'individuazione e dei limiti della giustizia. E così la duplice essenza del Prometeo eschileo, la sua natura insieme dionisiaca e apollinea, potrebbe essere espressa in forma astratta così: "Tutto ciò che esiste è giusto e ingiusto, e in entrambi i casi ugualmente giustificato"." (La Nascita della Tragedia, 9)
Ma ahimè, questa sublime forma d'arte, vera e propria parentesi celeste, viene meno con il prevalere del socratismo, con il quale si fa largo l'idea che il tumulto della vita possa essere risolto facendo ricorso alla sola apollinea ragione, capace di spiegarne e governarne moralmente ogni suo aspetto. Qui si avverte dunque un decadimento, sostiene Nietzsche, una negazione della vita nei suoi aspetti più genuini (negazione del dionisiaco) che si esprime dapprima nella tragedia di Euripide, scassinatore della bella tragedia attica, e poi, come è risaputo, nella religione cristiana.
E questa, in buona sostanza, è la base di tutto il pensiero di Nietzsche.
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alessandro55 · 4 months ago
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Divina Eleonora
Eleonora Duse nella vita e nell'arte
Catalogo a cura di Fernando Bandini
Fondazione Giorgio Cini
Marsilio, Venezia 2001, 199 pagine, 22x29,7cm, ISBN 88 317 7836-6
euro 35,00
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Mostra 1 Ottobre 2002- 6 Gennaio 2002 Venezia Isola S.Giorgio Maggiore
Si tratta del catalogo della mostra di Venezia (Isola di San Giorgio Maggiore, 1 ottobre 2001 - 6 gennaio 2002). I saggi presenti in questo volume ricostruiscono, attraverso metodologie e finalità diverse e complementari, la biografia e la carriera dell'attrice, consentendo di coglierne sia la specificità artistica, sia l'ambito storico e la rete delle relazioni personali. Compaiono così i nomi di Gabriele D'Annunzio, Arrigo Boito, Luigi Pirandello, Edward Gordon Craig, Mariano Fortuny, Sarah Bernhardt e di molti illustri personaggi dell'epoca.
05/09/24
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sustainable-art-magazine · 2 months ago
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Giovedì 21 novembre 2024, ore 18:30-20:30, presso Ethicando Gallery di Milano, è inaugurata la mostra personale dal titolo REWIND dell'artista Ennio Airaghi, con la curatela artistica di Marco Eugenio Di Giandomenico.
L'iniziativa, che prevede il supporto mediatico di Betting On Italy e di Estro Digitale, consiste nell'esposizione di 12 opere dell'artista lombardo fino a domenica 24 novembre 2024.
Ennio Airaghi (classe 1962) sin dall'età di 15 anni si dedica alle arti grafiche nell'azienda di famiglia, acquisendo competenze artistiche nell'ambito della fotocomposizione e della fotolitografia, utilizzando le tecniche della cosiddetta 'era analogica' (tra cui l'uso di caratteri in legno e la riproduzione delle immagini su lastre in vetro con l'utilizzo dell'inchiostro e del pennino).
Impara l'utilizzo dei colori per la realizzazione delle litografie di pittori famosi quali Dalì, Renoir, Picasso, Van Gogh e molti altri.
Collabora alla realizzazione del quotidiano Il Sole 24 Ore, nonché di prestigiosi magazine, tra cui Vogue.
Nel 2003, in seguito alla nascita della figlia, decide di trasferirsi con la famiglia ad Ibiza, dove assume la consapevolezza del suo spirito creativo anche grazie alla realizzazione di proiezioni olografiche.
Negli ultimi vent'anni si dedica alla produzione di opere di design. Utilizza materiali naturali ispirandosi alle tematiche della sostenibilità ambientale e sociale.
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Thursday, Nov. 21, 2024, 6:30-8:30 p.m., at Ethicando Gallery in Milan, a solo exhibition titled REWIND by artist Ennio Airaghi, with the artistic curatorship of Marco Eugenio Di Giandomenico, opens.
The initiative, with media support from Betting On Italy and Estro Digitale, consists of an exhibition of 12 works by the Lombard artist until Sunday, Nov. 24, 2024.
Ennio Airaghi (born 1962) since the age of 15 has devoted himself to the graphic arts in the family business, acquiring artistic skills in the field of photocomposition and photolithography, using the techniques of the so-called 'analog era' (including the use of wooden typefaces and the reproduction of images on glass plates using ink and nib).
He learns the use of colors for making lithographs of famous painters such as Dali, Renoir, Picasso, Van Gogh and many others.
He collaborates on the creation of the newspaper Il Sole 24 Ore as well as prestigious magazines, including Vogue.
In 2003, following the birth of his daughter, he decided to move with his family to Ibiza, where he became aware of his creative spirit also thanks to the realization of holographic projections.
For the past two decades he has devoted himself to the production of design works. He uses natural materials inspired by the issues of environmental and social sustainability.
Link di prenotazione vernissage:
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susieporta · 2 years ago
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( Napoli)
" Il Cristo Velato "
Matilde Serao, grande cultrice della scultura, ci restituisce una descrizione assai vivida del Cristo: «Sopra un largo piedistallo è disteso un materasso marmoreo; sopra questo letto gelato e funebre giace il Cristo morto. È grande quanto un uomo, un uomo vigoroso e forte, nella pienezza dell’età. Giace lungo disteso, abbandonato, spento: i piedi dritti, rigidi, uniti, le ginocchia sollevate lievemente, le reni sprofondate, il petto gonfio, il collo stecchito, la testa sollevata sui cuscini, ma piegata sul lato dritto, le mani prosciolte. I capelli sono arruffati, quasi madidi del sudore dell’agonia. Gli occhi socchiusi, alle cui palpebre tremolano ancora le ultime e più dolorose lagrime. In fondo, sul materasso sono gettati, con una spezzatura artistica, gli attributi della Passione, la corona di spine, i chiodi, la spugna imbevuta di fiele, il martello...e più nulla. Cioè no: sul Cristo morto, su quel corpo bello ma straziato, una religiosa e delicata pietà, ha gettato un lenzuolo dalle pieghe morbide e trasparenti, che vela senza nascondere, che non cela la piaga ma la mostra, che non copre lo spasimo ma lo addolcisce»
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ernestdescalsartwok · 10 months ago
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PREMIS-CONCURS-PINTURA-SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS-SANT RAIMON DE PENYAFORT-PUB -LONDON-FOTOS-CONCURSOS-CATALUNYA-ARTISTA-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: PREMIS-CONCURS-PINTURA-SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS-SANT RAIMON DE PENYAFORT-PUB -LONDON-FOTOS-CONCURSOS-CATALUNYA-ARTISTA-PINTOR-ERNEST DESCALS- Varias participaciones en el CONCURS DE PINTURA RAIMON DE PENYAFORT en SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS, comarca del Alt Penedès en la provincia de Barcelona, Concursos de Catalunya, me han ocasionado el obtener una cantidad de Premios muy satisfactoria, tanto en Dibujo como en Pintura. En la convocatoria de este año 2024 he disfrutado del honor de volver a ser uno de los artistas premiados con mi cuadro al óleo sobre lienzo del interior de un Pub de London con los músicos tocando en vivo sus piezas de Jazz, temas que apasionan pintar por su expresión de vida y movimiento de los personajes. La ceremonia de entrega de premios ha ocurrido en MAS CATARRO, edificios históricos del Ajuntament de SANTA MARGARIDA I ELS MONJOS. Fotos y documentos del historial del artista pintor Ernest Descals como artista premiado.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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4 Edizione della mostra Luci nel Buio presso il Tempio della Maddalena a Capranica Prenestina (Roma)
4 Edizione della mostra Luci nel Buio presso il Tempio della Maddalena a Capranica Prenestina (Roma)
Sarà nuovamente la splendida cornice del Tempio della Maddalena a Capranica Prenestina ad ospitare la 4 Edizione della Mostra Luci nel Buio. L’evento voluto da Don Davide Martinelli ,si inserisce in quel sodalizio tra arte e cultura che da  sempre “impreziosisce” la comunità Capranichese. L’iniziativa che  abbraccerà l’intero periodo Natalizio (7 Dicembre – 7 Gennaio) è organizzata dalla “Borgo…
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cresy · 2 years ago
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"Penisola di luci e colori" 3° edizione presso la Galleria Divitas a Bari
ARTE/ITALIA/MOSTRE “Penisola di luci e colori” 3° edizionedal 19 giugno al 01 luglio 2023presso la Galleria Divitas a Bari. Galleria Divitas Inaugurazione: Lunedi 19 giugno 2023 h: 18:00 Opere di : Cristina AchucarroLuca AlinariPaola BegaCarmela CandidoRoberto CardoneRaffaele CarsanaGiorgio CilibertiLuca CisterninoDomenico CivitellaMaria De PasqualeGiusy De PasqualeGiacomo De TroiaClaudio…
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carmenvicinanza · 7 months ago
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Hannah Höch
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Hannah Höch è stata l’artista che ha dato voce e immagine alla critica sociale e femminista durante la Repubblica di Weimar.
Pioniera del fotomontaggio e della tecnica del collage, ha sperimentato stili e correnti artistiche diverse.
I suoi fotomontaggi, a differenza di quelli dei surrealisti, che mantenevano un aspetto reale, grazie alla continuità di scala o di colore, erano estremamente frammentari, per lo più di proporzioni e colori diversi, e minavano costantemente la percezione iniziale di chi li guardava, rappresentarono l’estetica della liberazione, della rivoluzione, della protesta.
Ha fatto parte del gruppo Dada di Berlino, sebbene spesso sia stata lasciata in secondo piano dalla critica e dalla ricostruzione storica del movimento.
La sua vasta produzione artistica si è dipanata dalla Prima Guerra Mondiale fino agli anni Settanta del Novecento.
Attraverso l’utilizzo di diverse tecniche, ha attraversato una varietà di temi, come il militarismo, l’industrializzazione e la tecnologia, le relazioni di genere, l’etnografia, decostruendo le immagini e gli stereotipi femminili ed esplorando le contraddittorie rappresentazioni della donna nuova diffuse nei mass media.
Hannah Hoch è il nome d’arte di Anna Therese Johanne Höch, nata il primo novembre 1889 a Gotha, in Germania. Cresciuta in una famiglia della media borghesia, l’amore per l’arte le era stato trasmesso dalla madre, pittrice per diletto. Dopo aver abbandonato gli studi per accudire la sorella minore e aver lavorato per un anno nell’ufficio di assicurazioni del padre, nel 1912, si è trasferita a Berlino per frequentare la scuola di arti applicate di Charlottenburg, dove ha studiato lavorazione del vetro e design artistico del libro, con una pausa forzata durante la guerra, quando si è impegnata con la Croce Rossa
Nel 1915 ha cominciato una relazione con l’artista Raoul Hausmann che l’aveva introdotta nell’ambiente culturale berlinese. Una storia d’amore  turbolenta e conflittuale durata sette anni mentre l’uomo aveva moglie e figli. A lui, nel 1920, aveva dedicato “una breve storia caustica” intitolata Der Maler (Il pittore), in cui prendeva di mira il sessismo alla base del radicalismo dada e l’atteggiamento del compagno, da lei ritenuto ipocrita nei confronti dell’emancipazione femminile.
Mentre era iniziato il suo coinvolgimento col gruppo Dada, lavorava presso l’editore di riviste illustrate Ullstein come designer di modelli per tessuti ricamati e in pizzo, pubblicati in libri o riviste femminili di moda, utilizzando spesso come base ritagli di giornali. Le tecniche apprese da questa esperienza saranno utilizzate in diverse opere satiriche e politiche successive.
Agli inizi della sua carriera ha utilizzato la pittura, senza mai disdegnare la sperimentazione con vari materiali. Dal 1918 cominciarono a circolare i suoi primi fotomontaggi, la forma di espressione che l’ha resa famosa e che ha maggiormente connotato la sua carriera artistica. 
L’inizio della sua partecipazione pubblica agli eventi dada è databile nel 1919, quando ha partecipato alla prima mostra collettiva nello studio del mercante d’arte ed editore Israel Ber Neumann, in cui ha esposto alcuni acquerelli astratti e nella serata di chiusura, ha suonato con coperchi di pentole un’antisinfonia composta da Golyscheff.
Dagli anni Venti, si è dedicata ai fotomontaggi che combinavano immagini di pubblicazioni popolari, tecniche di collage, pittura e fotografia. Un tripudio di immagini sovrapposte così diverse che, spesso, apparivano caotiche e impossibili da analizzare. Un’estetica perfetta per un’artista interessata al rumore senza senso della vita moderna.
Ha presentato nove opere alla prima Fiera Internazionale Dada del 1920.
Sebbene il movimento avesse un profilo anarchico e anti-conformista, era composto principalmente da uomini, e la figura di una donna costituiva un’eccezione al suo interno. Per questo motivo, ha proclamato a gran voce la propria emancipazione dalla figura maschile.
Mettendo in discussione l’idea di bellezza femminile, ha fatto emergere temi legati al genere e al ruolo della donna nella società, ponendo al centro del suo lavoro la costruzione dell’identità. I suoi montaggi offrono visioni caleidoscopiche della cultura tedesca tra le due guerre, da una prospettiva femminista e spiccatamente queer.
Ha evidenziato un mondo frammentato, sconvolto da guerre e crisi economiche.
La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1929 a l’Aia, dove si era trasferita per stare vicino alla sua compagna, la scrittrice olandese Til Brugman.
Quando i nazisti salirono al potere all’inizio degli anni trenta, al contrario di molti colleghi, decise di non lasciare il paese, nonostante fosse invisa per la sua libertà sessuale e la provocazione delle sue opere. Il governo considerava il suo lavoro “degenerato” e il suo nome comparve fra gli artisti del Novembergruppe dichiarati “bolscevichi culturali”.
Quando venne cancellata la sua mostra, prevista a Dessau nel maggio 1932, perché i nazisti imposero la chiusura della sede Bauhaus in cui doveva svolgersi, decise di di trasferirsi fuori Berlino, come disse, per “sprofondare nell’oblio” viaggiando spesso col marito Heinz Kurt Matthies, sposato nel 1938 che l’aveva lasciata, qualche anno dopo, per mettersi con una sua amica.
Nella sua produzione dal 1933 al 1945 si affermarono i temi della natura e del paesaggio, mentre diventarono sempre meno presenti le figure umane, disegnate come sagome, maschere teatrali o apparizioni; l’intento era principalmente quello di poter trovare degli acquirenti e di evitare censure politiche, tuttavia, questa nuova prospettiva le aveva aperto la via verso nuove forme di sperimentazione, anche nei fotomontaggi.
Nel 1946 ha preso parte a un’esposizione sostenuta dagli artisti surrealisti a Berlino e promosso la mostra Fotomontaggio da Dada a oggi. Due anni dopo ha partecipato a una mostra al MoMA di New York. In questo periodo  ha collaborato alla rivista antifascista di letteratura, arte e satira Ulenspiegel, dove pubblicava acquerelli e diversi fotomontaggi, fra cui Stivali delle sette leghe, del 1934.
Nel 1949, a Berlino, si è tenuta la sua prima personale del dopoguerra, dal titolo Hannah Höch und Dada, ma ha continuato a esporre, principalmente all’estero.
Dopo il lancio dello Sputnik, la prima capsula spaziale in orbita intorno alla terra, è iniziato il suo interesse per l’esplorazione spaziale, di cui ha scritto ampiamente nei suoi diari e, dieci anni dopo, ha realizzato un collage dedicato allo sbarco sulla luna, Dedicato agli uomini che conquistarono la luna, 1969, nel quale era assente la critica alla tecnologia che aveva caratterizzato la sua produzione degli anni venti.
Nel 1964, in onore del suo settantacinquesimo compleanno, si è svolta, alla Galerie Nierendorf di Berlino, un’ampia retrospettiva, seguita negli anni settanta da altre importanti mostre realizzate a Parigi, Berlino e New York.
Le sue opere sono state esposte anche alla famosa mostra Women Artists: 1550-1950 realizzata nel 1977 al Museo d’arte di Los Angeles.
Ha lasciato la terra il 31 maggio 1978 a Berlino all’età di 88 anni.
Hannah Höch ha messo l’accento sul complicato rapporto tra arte e politica, la sua ferrea volontà l’ha portata a emergere in un contesto che escludeva le donne e le loro voci, è una figura che merita di essere ricordata.
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thegianpieromennitipolis · 11 months ago
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
GLI STRATI DEL TEMPO
«Fino alla nascita dei décollage, nel 1953, io facevo della pittura neo-geometrica. Avevo studiato tutti gli stili e tutti i più grandi maestri, da Kandinskij a Mondrian, da Picasso a Matisse. Poi mi trasferii per due anni negli Stati Uniti, e realizzai una mostra anche lì. Quando tornai in Italia, non volevo più dipingere, perché ero giunto alla conclusione che tutto ormai, in pittura, fosse stato fatto. Una mattina del ’53, mi trovavo nel centro di Roma, e osservavo i muri completamente tappezzati di manifesti pubblicitari lacerati. Ciò mi colpì moltissimo, e pensai: ‘Ecco le nuove immagini che io devo dare al pubblico’. Nessuno aveva mai fatto questo. Così è nato il décollage: è stata una sorta di… illuminazione zen. Allora uscivo di notte dal mio studio e rubavo i manifesti dai muri. Una sera venne a vedere i miei lavori un critico giovane e molto intelligente, un filologo, Emilio Villa. Fu entusiasta, e mi disse: ‘Tu stai inventando una nuova forma d’arte, che va al di là della pittura’. Mi invitò ad allestire una mostra con sei pittori romani sul Tevere. All’inaugurazione c’era un critico americano, il quale sostenne nella sua recensione che l’unico a proporre un nuovo messaggio ero io. Mi definì ‘neo-dadaista’.».
Con queste parole Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano, 8 gennaio 2006) rievocava la nascita del "decollage", intuizione capace d'innovare il linguaggio artistico del secondo Novecento, inserendosi nella scia della Pop Art, dell'Informale, del Nouveau Réalisme, del NeoDada.
Tuttavia, gli schemi non raccontano.
Indicano un percorso, delle assonanze, dei richiami.
Non bastano: gli artisti fanno storia a sé.
La libertà in quegli anni convulsi è massima.
La tecnica diviene essa stessa fenomeno creativo, così prorompente da ribaltare il tradizionale rapporto tra significante e significato, fino a una semiosi inaspettata, controversa.
Eppure dotata di una poetica profonda, ammessa, come nel caso di Rotella, all'antico mistero del tempo e delle sue infinite narrazioni.
Lo "strappo" diventa scoperta.
E quanto rimane è rappresentazione artistica di un divenire che annulla le distanze, saldando passato e presente.
Suggestione del perenne.
Nascosto.
Svelato.
- Mimmo Rotella, "Europa di notte", 1961, Mumok, Vienna
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