#Lorenzo degli Innocenti
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"Il Bar sotto il Mare" di Stefano Benni: magia, poesia e risate al Teatro Menotti. Milano
Dal 12 al 31 dicembre a Milano, uno spettacolo che intreccia storie, musica e comicità surreale
Dal 12 al 31 dicembre a Milano, uno spettacolo che intreccia storie, musica e comicità surreale Dal 12 al 31 dicembre 2024, il Teatro Menotti di Milano ospita la prima milanese di “Il Bar sotto il Mare”, adattamento teatrale del celebre romanzo di Stefano Benni. Con la regia di Emilio Russo e un cast eccezionale, lo spettacolo promette un’esperienza unica fatta di racconti, musica dal vivo e…
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Sa Zaccaria
Tema: Sa Zaccaria, in memoria dei nostri avi e del loro sacrificio questo edificio loro costruito.
Thomo Sa Zaga-iria : Basilica di Santo Zaccaria Ubicazione: piazza Santo Stefano ( trd. Afr. let. sta per o cognome ) questa sta per o a voce di come Mommo sono i Milanesi o Domenico sta per Mimmoo Miriam Mimi. Prima pietra: v secolo Stili correnti: manierismo, barocco Anche la basilica di Santo Stefano vanta delle origini molto antiche (intorno al v secolo) anche se, all'epoca, non si chiamava attato Santo Stefano, bensì San Zaccaria, come precisato da una fonte di eccezione, nientemeno che l'archivescovo Ariberto di Intimiano, nel suo testamento del 1034. Federico Borromeo, negli Atti di Visita, precisa tra l'altro che la basilica sarebbe stata fondata ai tempi del vescovo Martiniano, che si dierte vissuto nella prima metà del v secolo. Uno dei nomi, insieme a "Santo Stefano Maggiore" e "Santo Stefano in Brolo" o "Santo Stefano alla Porta" con i quali la chiesa è ricordata è "Santo Stefano alla Ruota". Si deve in questo caso andare a degli eventi accaduti all'epoca di sant'Ambrogio. Narra la legenda, infatti, che durante dei combattimenti particolarmente crudeli tra ariani e cattolici, il sangue di questi ultimi si fosse rappreso in forma di ruota, andato poi a finire nei pressi della zona ove ora sorge la basilica, come ricordato da un perduto bassorilievo a forma di ruota presente sino ai restauri ottocenteschi. Dell'originaria chiesa di Santo Stefano, o per meglio dire di San Zaccaria, non rimane praticamente nulla se non all'interno della navata, una pietra detta "degli innocenti". Questa reliquia conterrebbe i resti di quattro martiri cristiani uccisi da Valentiniano nel iv secolo. La struttura fu devastata da un incendio nel 1075 e ricostruita successivamente in stile romanico, ma subì notevoli rifacimenti, assumendo un aspetto simile a quello di epoca barocca, quando fu ampliata e restaurata secondo le indicazioni di Federico Borromeo. Al periodo romanico risale la solitaria columna davitti al campanile, che faceva parte di un portico antistante l'edificio sacro: la stessa tipologia che tuttora riscontriamo, per esempio, in Sant'Ambrogio. Varcata la soglia dell'edificio barocco, all'interno si notano i segni di diversi interventi che si sono susseguiti fino all'Ottocento. Una delle parti che meritano maggiore attenzione all'interno di San Lorenzo è la Cappella Trivulzio, realizzata da Giuseppe Meda a partire dal 1595, con soluzioni di grande eleganza. La cappella è dedicata a San Teodoro, come da istruzioni di un bescito testamentario di Teodoro Trivulzio e hosta al suo interno una tela di Camillo Procaccini dedicata appunto al santo titolare.
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Roma: sequestrati 150 grammi di droga, 8mila euro in contanti e oltre 6mila euro in banconote false, 5 le persone in manette.
Roma: sequestrati 150 grammi di droga, 8mila euro in contanti e oltre 6mila euro in banconote false, 5 le persone in manette. Non conosce sosta l'attività degli uomini della Polizia di Stato della Questura di Roma volta al contrasto dello spaccio di stupefacenti, con servizi dedicati su tutto il territorio, grazie alla collaborazione sinergica degli uomini dei Distretti e dei Commissariati. Gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno arrestato un cittadino italiano di 57 anni poiché gravemente indiziato del reato di spaccio. Gli agenti, a seguito di attività investigativa, hanno perquisito il laboratorio di lavorazione del marmo dove il 57enne lavora, trovando all'interno 80 grammi di cocaina, 2690 euro frutto dell'illecita attività e 6340 euro di banconote false. Alla fine degli accertamenti l'uomo è stato arrestato e tutto il materiale sequestrato. I poliziotti della sezione Volanti, invece, hanno arrestato un cittadino italiano di 20 anni, che a seguito di un controllo è stato trovato in possesso di 20 grammi di cocaina. A seguito di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti 5200 euro provento dell'illecita attività. Alla fine degli accertamenti il ragazzo è stato arrestato e tutto il materiale sequestrato. Una meticolosa attività d'indagine, condotta dagli investigatori del VI Distretto Casilino, ha portato all'arresto per spaccio di un 50enne italiano. L'uomo, dopo una fase di osservazione e pedinamento, è stato fermato dagli agenti nel corso di un'attività di cessione di sostanza stupefacente. La perquisizione personale ha permesso di rinvenire 7,5 grammi di crack, 11,8 grammi di cocaina e 200 euro in contanti mentre la perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire 14 grammi di crack. I poliziotti del VIII Distretto "Tor Carbone" a seguito di attività d'indagine sono venuti a conoscenza di una donna di circa 50 anni che a bordo di un'autovettura cedeva sostanza stupefacente incontrandosi con gli acquirenti, quasi sempre all'interno del distributore di benzina in via di Sant'Alessandro. Durante il normale controllo del territorio i poliziotti hanno intercettato l'autovettura in Via Nomentana per poi seguirla fino a via Dante dove hanno visto la donna scendere dall'autovettura e raccogliere qualcosa da una scatolina celata dietro una lamiera posta a bordo strada per poi posarla e risalire velocemente in auto e riprendeva la marcia. Una volta recuperata la scatolina di plastica sono stati rinvenuti 12 involucri di plastica contenente 12,3 grammi di cocaina. La donna è stata successivamente fermata e sottoposta a controllo proprio all'interno del distributore di benzina in Via di Sant' Alessandro. La stessa visibilmente agitata ha spontaneamente consegnato 4 involucri di plastica contenti sostanza stupefacente del tipo "cocaina" per un peso lordo totale di grammi 3,73. Risultanze investigative, hanno permesso di ipotizzare che la donna possa operare per conto di un'organizzazione criminale ben ramificata ed organizzata capace di fornirle l'autovettura per gli spostamenti intestata ad una società di noleggio oltre che la sostanza stupefacente già confezionata da cedere ai vari acquirenti. I poliziotti del X Distretto Lido di Roma hanno arrestato un 43enne italiano gravemente indiziato del reato di detenzione di sostanza stupefacente a seguito di un'accurata indagine. Tutti gli arresti sono stati convalidati. Ad ogni modo, tutti gli indagati che rientrano nella fase del procedimento delle indagini preliminari sono da ritenere presunti innocenti, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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E dei due Porcheddu che cosa mi sai dire?
E dei due Porcheddu che cosa mi sai dire? https://ift.tt/PFmu2cr Bordighera (IM): la zona in cui abitava Enzo Maiolino [Marco Innocenti] Parliamo di qualche tua scoperta archivistica. Del lavoro su Modigliani abbiamo già detto. Ma so che su Giacomo Natta continuano le ricerche. [Enzo Maiolino] Abbiamo già toccato l'argomento Natta sul quale la ricerca continua. Abbiamo avuto qualche risultato (grazie anche all'attenzione dell'amico Astengo) soprattutto in campo epistolare. Ma mancano ancora altri testi sia di che suNatta. Mi piacerebbe portare a termine, arrivare a risolvere ciò che chiamo i due gialli Natta. Uno (ma te ne ho già parlato) riguarda il mistero della scomparsa delle carte recuperate da Fonzi (e poi scomparse). L'altro riguarda i rapporti Natta-Feltrinelli (mai chiariti) su traduzioni affidate a Natta. [Marco Innocenti] In tutto questo c'entra anche una valigia di documenti di Bruno Fonzi. [Enzo Maiolino] La faccenda della valigia si riferisce al "giallo" Natta-Fonzi. Si tratta della valigia che conteneva le carte di Natta, recuperate da Fonzi a Roma dopo la morte dello scrittore ligure. [Marco Innocenti] Mario Cupisti, noto a Sanremo per la sua attività giornalistica, e che curiosamente in alcuni suoi pezzi si firmava Alberto Modigliani, ebbe rapporti con Lorenzo Viani. Ecco un altro di quei filoni segreti che tu spesso vai seguendo. [Enzo Maiolino] Sapevo che Cupisti era imparentato con Lorenzo Viani, ma non ho mai saputo in che modo. Comunque anche Cupisti era di estrazione toscana (viareggina come Viani?). [Marco Innocenti] E dei due Porcheddu che cosa mi sai dire? [Enzo Maiolino] Beppe Porcheddu (classe 1898) era lo zio di Gian Antonio Porcheddu (1920-1973). Beppe, più noto come straordinario disegnatore/illustratore, scompare misteriosamente a Roma, nel 1947, mentre era ospite degli amici Dino e Aurora Giacometti. Recentemente è stato ricordato a Torino con una mostra a cura di Santo Alligo. Gian Antonio, morto prematuramente nel 1973, era pittore di notevole talento, particolarmente colto e informato sulle avanguardie storiche del '900. Aitante, di bell'aspetto (aveva avuto anche qualche esperienza in campo cinematografico), nonostante un'esistenza sregolata, con atteggiamenti da artista maudit, ha lasciato un'opera imponente, perfettamente ordinata nei suoi vari aspetti. [Marco Innocenti] Ci fu una mostra sui pittori di Bordighera, frutto di un'indagine durata mesi. [Enzo Maiolino] "Pittori di ieri a Bordighera" è il titolo (proposto da Cesare Perfetto) di un'importante mostra a Bordighera (uno degli eventi culturali che la città realizzò nel 1971 nell'ambito dei festeggiamenti per il V Centenario della fondazione della città). Su segnalazione di Balbo, ebbi l'incarico di coordinare i lavori di una "Commissione Artistica Esecutiva" (reperimento opere, allestimento, ecc.). A Lorenza Trucchi fu affidata la redazione del testo introduttivo in Catalogo (quest'ultimo a mia cura). Ebbi l'idea di chiedere a Balbo qualche ricordo sui pittori della mostra da lui conosciuti. Balbo fornì un testo importante, di grande freschezza evocativa, che venne pubblicato in Catalogo. Catalogo oggi considerato una... rarità bibliografica e per il quale realizzai un "menabò" per il tipografo che prevedeva l'impostazione grafica di ogni pagina ("menabò" purtroppo smarrito durante la realizzazione del Catalogo). La pubblicazione - ricordo - fu richiesta anche dall'Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani). A Morlotti, invece, Bordighera dedicò una mostra al Palazzo del Parco nel 1978, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al pittore lombardo. Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla. Conversazioni con Marco Innocenti, philobiblon, Ventimiglia, 2014, pp. 147-149 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/BZlaiHF December 09, 2023 at 10:02AM
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Fit for Ducal Patronage: A Quartet of Quattrocento Florentine Painters
At some point during Leonardo da Vinci’s first Milanese period, Ludovico Sforza, Duke of Milan, must have sent word to Florence in order to seek recommendations for other Florentine painters that he could patronise. Although the written request has not so far been uncovered, an archived reply to the enquiry does exist. Presumably from a Florentine agent, the note reads as follows:
Sandro di Botticelli, a most excellent painter in panel and fresco, his things have a manly air and also have very good organisation and complete balance.
Filippino di Fra Filippo [Lippi], very good, pupil of the above, and son of the most remarkable master of his time, his things have a gentler air, I don’t think they have as much skill.
Perugino, an outstanding master, especially in fresco, his things have an angelic air, very gentle.
Domenico di Ghirlandaio, good master in panel and more in fresco, his things have a good air, and he is very expeditious and does a lot of work.
All these above-named painters proved themselves in the Sistine Chapel except Filippono, but all of them at the Ospadaletto of Lord Lorenzo [de’ Medici], and the choice is almost even.
References: Creighton E. Gilbert, Sources and Documents in the History of Art Series: Italian Art 1400-1500, ed. H. W. Janson, New Jersey: Prentice Hall, 1980, pp. 138-139.
Images: Sandro Botticelli, Detail from Adoration of the Magi, 1475-1475, tempera on panel, Uffizi Gallery, Florence. Wikimedia Commons.
Filippino Lippi, Detail from The Dispute with Simon Magus, 1481-1482, fresco, Brancacci Chapel, Santa Maria del Carmine, Florence. Wikimedia Commons.
Pietro Perugino, Self Portrait, 1497-1500, fresco, Collegio del Cambio, Perugia. Wikimedia Commons.
Domenico Girlandaio, Detail from Adoration of the Magi, 1485–1488, tempera on panel, Ospedale degli Innocenti, Florence.
By Samantha Hughes-Johnson.
#ghirlandaio#perugino#filippino lippi#botticelli#ludovico sforza#leonardo da vinci#lorenzo de medici#late quattrocento#italian painter
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Calenzano, il Teatro Manzoni rinasce grazie alla Macchina del Suono
Calenzano, il Teatro Manzoni rinasce grazie alla Macchina del Suono. L'associazione culturale di Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli e Lorenzo Degl'Innocenti, nuovo gestore del Teatro Manzoni, propone una stagione piena di novità e una scuola di teatro intitolata ad Arnoldo Foà. Si parte con Calenzano Estate #Rossorubino
“Il nostro primo obiettivo è riaprire il teatro – spiegano Fabrizio Checcacci, Lorenzo Degli Innocenti e Roberto Andrioli de La Macchina del Suono, associazione culturale che si è aggiudicata il bando per la gestione del Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze) fino al 2024. “L’emergenza Covid non ci permette di fissare date per spettacoli, noi ci teniamo pronti, ma per noi aprire significa anche e…
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#calenzano#EVENTI & NON SOLO#Fabrizio Checcacci#Firenze#la macchina del suono#Lorenzo Degl’Innocenti#Roberto Andrioli#Teatro Manzoni#Toscana
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Nuovo post su https://is.gd/ACnH2O
I coniugi Peruzzi, benefattori dello Spedale degli Innocenti a Firenze e fondatori del convento dei Minimi in Lecce
Lecce, chiesa di S. Maria degli Angeli
di Giovanna Falco
Si aprono nuove prospettive di ricerca sulla storia della chiesa di Santa Maria degli Angeli e del convento di San Michele Arcangelo dei Minimi di San Francesco di Paola, ubicato in piazza dei Peruzzi a Lecce: i fondatori Giovannella e Bindaccio di Bernardo di Bindaccio Peruzzi[1] furono anche benefattori dello Spedale degli Innocenti di Firenze, dove i loro ritratti sono conservati insieme con quelli di altre personalità dell’Istituto fiorentino.
Tutte le fonti che trattano della fondazione del complesso conventuale dei Minimi in Lecce[2], seppur contraddittorie sulle date, concordano nell’attribuirla a Giovannella Maremonte, vedova di Bindaccio Peruzzi, morto il 14 luglio 1502[3].
La vedova Peruzzi su disposizione testamentaria del marito, volle far realizzare in un giardino fuori porta San Giusto un oratorio e chiesa. Il 14 maggio 1524 il notaio Sebastiano de Carolis di Firenze rogò l’atto di fondazione del convento dei Minimi di San Francesco di Paola, alla presenza del provinciale genovese dell’Ordine e di Giovannella[4].
Con testamento del 13 marzo del 1527, rogato a Firenze dal notaio Paolo Antonio de Rovariis[5], la Peruzzi donò altri beni per l’erigendo convento.
Purtroppo i documenti originari sono stati dispersi, così come i riassunti degli atti del 1524 e del 1527, eseguiti nel 1766 dal notaio Lorenzo Carlino[6].
Lecce, chiesa di S. Maria degli Angeli, portale di ingresso
Il giardino dov’è sorto il complesso conventuale dei Minimi, era conosciuto dai leccesi come Panduccio, distorsione dialettale del nome del proprietario, la cui presenza a Lecce è attestata negli anni Settanta del Quattrocento[7]. Ritornato a Firenze, Bindaccio Peruzzi ricoprì ruoli rappresentativi per l’Arte dei Mercanti[8], di cui nell’aprile del 1502 era ancora membro del consiglio, seppur assente[9]. Tre mesi dopo donò parte dei suoi beni allo Spedale degli Innocenti di Firenze, così com’è riportato nella targa del ritratto che lo commemora (www.catalogo.beniculturali.it › sigecSSU_FE › schedaCompleta.action): «Bindaccio Peruzzi priore del comune nel MCCCCXCV largi’ con testamento de’ X luglio MDII parte de’ suoi averi a questo brefotrofio e l’esempio del misericordioso consorte fu seguitato dalla moglie»[10] .
Stemma dei Peruzzi
Grazie alla consultazione delle carte d’archivio dell’Ospedale degli Innocenti, Luigi Passerini e Alessandra Mazzanti e Vincenzo Rizzo, individuano la vedova di Bindaccio in Giovannella Peruzzi, il cui ritratto nel Settecento era esposto nel guardaroba dell’Istituto[11]. La vedova Peruzzi figlia «di Niccolò De Noe»[12], proveniente dalla «Basilicata nel Regno di Napoli»[13], morta nel 1527[14].
Le date coincidono, ma Giovannella Peruzzi, nei documenti dell’archivio dell’Istituto fiorentino risulta essere un’esponente di casa de Noha, e non di casa Maremonte.
Stemma dei Maramonte
La diversa interpretazione del cognome della fondatrice nei documenti conservati presso il convento leccese è indirettamente chiarita da Michele Paone, quando scrive che nel 1524: «in Firenze la vedova di Bindaccio Bernardo Peruzzi, Giovannella, orfana di Nicola Gionata e Margherita Maremonte, donò ai minimi di S. Francesco di Paola la chiesa di S. Maria degli Angeli»[15]. La provenienza dalla Basilicata del padre di Giovannella, Nicola de Noha, è attestata (salvo che non si tratti di un caso di omonimia) da Giustiniani: nel 1457 re Alfonso diede Latronico «per ducati 600 a Cola de Ionata de Noha»[16]. Conferma la distorta lettura dell’atto del 1524, il nome del notaio fiorentino tramandato in maniera errata: si è individuato, infatti, Sebastiano de Carolis, in Bastiano di Carlo da Fiorenzuola, i cui atti, anche quelli del 1524, sono conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze, dove non è reperibile l’annata 1527 di Paolo Antonio Rovai, il notaio che ha redatto il testamento della vedova Peruzzi[17].
Lecce, chiesa di S. Maria degli Angeli, particolare dell’ingresso
Alla luce di questa identificazione, sono tanti gli elementi da riprendere in considerazione, per aggiungere nuovi capitoli alle vicende del complesso monastico. Riguardo al campo prettamente artistico, non è da escludere la provenienza diretta dei disegni per realizzare la chiesa commissionata dalla Peruzzi, dalla Firenze dei grandi artisti rinascimentali, poiché i lasciti per entrambe le istituzioni denotano l’appartenenza della coppia all’elite fiorentina. Seppur di fattura locale e successiva, è evidente, ad esempio, il richiamo iconografico della lunetta della chiesa leccese alle opere di Andrea Della Robbia.
Andrea della Robbia, Madonna con Bambino e Angeli (1504-1505), cattedrale di San Zeno, Pistoia (dal sito Tuscany sweet Life)
Andrea della Robbia Madonna con Bambino e angeli (1508 ca. – 1509 ca.), Museo Civico di Viterbo, prima chiesa di San Giovanni dei Fiorentini Viterbo (dal sito della Fondazione Federico Zeri, Università di Bologna)
Un’attenta analisi delle fonti minime, contestualizzata con le vicende storiche di Puglia e Firenze, inoltre, potrebbe determinare il perché la scelta dei fondatori ricadde su quest’Ordine. Lo studio delle vicissitudini delle famiglie dei fondatori e delle fasi costruttive del complesso monastico, potrebbero individuare l’epoca e il perché la famiglia Maremonte passò alla storia come fondatrice della chiesa di Santa Maria degli Angeli, il cui stemma è presente in facciata assieme a quello di Bindaccio Peruzzi.
Note
[1] Cfr. F. Bruni, Storia dell’ I. e R. Ospedale di S. Maria degl’Innocenti di Firenze e di molti altri pii stabilimenti, Volume I, Firenze 1819 p. LXXXII.
[2] Cfr. L. Montoya, Coronica general de la Orden de los Minimos de S. Francisco de Paula su fundador, lib. I, Madrid 1619, p. 87; G. C. Infantino, Lecce sacra, Lecce 1634 (ed. anast. A cura e con introduzione di P. De Leo, Bologna 1979), pp. 93-94; F. Lavnovius, Chronicon generale ordinis Minorum, 1635, p. 193; R. Quaranta, Storia della provincia pugliese dei Minimi nel manoscritto Historialia monumenta chronotopographica provinciae Apuliae del p. Antonio Serio: (metà sec. XVIII), Roma 2005, pp. 35-40; F.A. Piccinni, Principiano le notizie di Lecce, in A. Laporta (a cura di) Cronache di Lecce, Lecce 1991, pp. 15, 224-226; A. Foscarini, Guida storico-artistica di Lecce, Lecce 1929, pp. 126-130; G. Paladini, Note storico-artistiche, in L’Ordine: corriere salentino, 6 luglio 1934 , a 29, fasc. 27 (www.internetculturale.it); G. Paladini, Guida storica ed artistica della città di Lecce. Curiosità e documenti di toponomastica locale, Lecce 1952, pp. 212-224; L. G. De Simone, Lecce e i suoi monumenti. La città, Lecce 1874, nuova edizione postillata a cura di N. Vacca, Lecce 1964, p. 114-118; O. Colangeli. S. Maria degli Angeli. S. Francesco di Paola, L’ex convento dei Minimi francescani, Galatina 1977; M. Paone, Chiese di Lecce, vol. I, Galatina 1981, pp. 317-319.
[3] Cfr. A. Foscarini, Op. cit., p. 126; O. Colangeli. Op. cit., p. 5.
[4] Il Provinciale genovese, sostituiva padre il generale dell’Ordine, Marziale de Vicinis, assente. Padre Antonio Serio lo individua in Michele de Comte, Francesco Antonio Piccini, invece, in Antonello de Vicinis. Il Chronicon conferma quanto asserito da Serio (cfr. F. Lavnovius, op. cit., pp. 190-191). Da Piccinni in poi la data riportata è il 10 maggio 1524 (cfr. G. Paladini, Guida storica ed artistica della città di Lecce, cit; L. G. De Simone, op. cit; O. Colangeli. Op. cit).
[5] Cfr. R. Quaranta, Storia della provincia pugliese dei Minimi, cit, p. 36. De Simone e Paone datano l’atto al 1524, attribuendolo al notaio Antonio de Boccariis.
[6] Cfr. F.A. Piccinni, op. cit.
[7] Cfr. C. Massaro, Territorio, società e potere, in B. Vetere (a cura di), Storia di Lecce. Dai Bizantini agli Aragonesi, Bari 1993, pp. 315-316; Ministero dell’Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, XVIII, Archivio di Stato di Firenze. Archivio Mediceo avanti il Principato. Inventario, volume secondo, pp. 35, 212, 361; F. Carabellese, Bilancio di un’accomandita di casa Medici in Puglia del 1477 e relazioni commerciali fra la Puglia e Firenze, in Archivio storico pugliese 1896 a. 3, fasci 1-2, vol. 2, pp. 77-104.
[8] Nel 1496 è mastro di zecca per l’oro (Cfr. P. Argelatus, De Monetis Italiae vario rum illustrium virorum Dissertationes. Parte Quarta, Milano 1752; I. Orsini, Storia delle monete della Repubblica Fiorentina, Firenze 1760, pp. 191 e 272).
[9] Cfr. G. Milanesi, Delle statue fatte da Andrea Sansovino e da Gio. Francesco Rustici sopra le porte di S. Giovanni di Firenze (1) 1502-1524, in G. Milanesi, Sulla storia dell’arte toscana scritti varj di Gaetano Milanesi, Siena 1873, pp. 247-261, p. 247, pp. 250-52. La targa è stata trascritta anche in G.B. Niccolini, Iscrizioni per i ritratti de’ benefattori del R. Spedale degli Innocenti di Firenze, in C. Gargiolli (a cura di), Opere edite e inedite di G.B. Niccolini, Tomo VII, Milano 1870, p. 728.
[10] Fu priore del quartiere San Giovanni nel bimestre Settembre – Ottobre 1495 (Cfr. I. di San Luigi, Istorie di Giovanni Cambi cttadino fiorentino pubblicate, e di annotazioni, e di antichi munimenti accresciute, ed illustrate da Fr. Ildefonso di San Luigi carmelitano scalzo della provincia di Toscana Accademico Fiorentino, volume secondo, Firenze 1785; F. Bruni, Storia dell’ I. e R. Ospedale di S. Maria degl’Innocenti di Firenze e di molti altri pii stabilimenti, Volume I, Firenze 1819, p. LXXXII). Nel 1759 il ritratto di Bindaccio era esposto nell’Istituto: «Dalla Chiesa per la Porta a manritta si passa nel primo Cortile, intorno intorno ornato di Colonne Corintie di pietra serena, co i Ritratti de i più insigni Benefattori alle Lunette» (G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine. Divise nei suoi quattro Quartieri, Tomo ottavo, Firenze 1759, p. 129). Nel 1845 i ritratti di Bindaccio e Giovannella, dispersi o deteriorati, furono ridipinti gratuitamente rispettivamente da Giuseppe Marini e Carlo Falcini, per volontà del commissario dell’epoca cavalier Michelagnoli (Cfr. O. Andreucci, Il fiorentino istruito della chiesa della Nunziata di Firenze, Firenze 1857, pp. 175 e 275). Attualmente sono conservati presso il deposito dell’Istituto.
[11] Cfr. G. Richa, op. cit., p. 396. La scheda del ritratto è consultabile a questo link: https://www.beni-culturali.eu › opere_d_arte › scheda ›
[12] L. Passerini, Storia degli stabilimenti di beneficenza e d’istruzione elementare gratuita della città di Firenze, Firenze 1858, p. 946.
[13] A. Mazzanti, V. Rizzo, Memorie dell’organo di Santo Stefano a Campi: un priore, tre famiglie di artisti e di artigiani, Opus libri, 1992, p. 31.
[14] Cfr. U. Cherici, Guida storico artistica del R. Spedale di S. Maria degli Innocenti di Firenze, Firenze 1926, p. 52.
[15] M. Paone, Chiese di Lecce, vol. I, Galatina 1981, p. 317.
[16] L. Giustiniani, Dizionario Geografico – Ragionato del Regno di Napoli, Tomo V, Napoli 1802, p. 223.
[17] Cfr. Archivio di Stato di Firenze. Notarile antecosimiano. Inventario sommario. Trascrizione su database informatico degli inventari N/272-275 a cura di Eva Masini (2015).
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Il Bar Sotto il Mare: una serata magica al Teatro Menotti di Milano. Un viaggio nell'immaginazione con le storie di Stefano Benni
Dal 12 al 31 dicembre 2024, il Teatro Menotti di Milano si trasforma in un luogo magico con la prima milanese de Il Bar Sotto il Mare, adattamento teatrale dell'omonimo romanzo di Stefano Benni.
Dal 12 al 31 dicembre 2024, il Teatro Menotti di Milano si trasforma in un luogo magico con la prima milanese de Il Bar Sotto il Mare, adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Stefano Benni. Diretto da Emilio Russo, lo spettacolo promette di trasportare il pubblico in un universo senza tempo, dove le storie si intrecciano e i personaggi diventano indimenticabili. Un cast straordinario e…
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Filippo Brunelleschi (1377-1446)
Di seguito sono riportate le opere del più grande architetto rinascimentale.
Ottenuta la sconfitta al concorso, Brunelleschi si recò a Roma con Donatello, viaggio che si rivelò di grande ispirazione per l'artista: infatti, da orafo e scultore divenne architetto, folgorato dalla precisione e dal rigore degli edifici di epoca romana.
Il linguaggio architettonico brunelleschiano superò ogni confine artistico fino a quel momento concepito, diventando il modello per eccellenza.
Filippo Brunelleschi, Spedale degli innocenti, 1419-27, Firenze.
Nel 1419 Brunelleschi vinse a pari merito con Lorenzo Ghiberti il concorso per la realizzazione della cupola del Battistero di Santa Maria del Fiore a Firenze. Lorenzo Ghiberti però venne allontanato dopo poco a causa delle sue mancate competenze in architettura.
Cattedrale di Santa Maria del Fiore, con la Cupola di Brunelleschi, dal 1420, h da terra 105,5 m, diametro 45,5 m, Firenze.
Struttura della Cupola
Filippo Brunelleschi, Basilica di San Lorenzo, 1419 e 1422-61, Firenze, interno.
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Sahel: l'Italia entra nell'operazione Takuba, in estate altri 200 militari, 20 mezzi e 6 elicotteri
Duecento militari, 20 mezzi terrestri, 6 elicotteri (quattro Mangusta). L'Italia è così pronta a rafforzare la sua presenza in Sahel, entrando a pieno titolo nella Task Force Takuba, che sarà operativa entro l'estate. La missione sarà quella di supportare le forze di sicurezza locali nel contrasto ai crescenti fenomeni di matrice jihadista nella zona tra i confini di Niger, Mali e Burkina Faso. La conferma arriva dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, di ritorno da una missione in Africa, durante la quale si è recato in Mali e in Niger per una serie di incontri istituzionali e per salutare il personale militare italiano impiegato nell'ambito di missioni bilaterali, sotto l'egida Ue e Onu. "L'Italia intende rafforzare la sua presenza in Sahel - ha spiegato il ministro -, un'area caratterizzata dalla presenza di gruppi terroristici, che si sostengono economicamente attraverso la gestione di traffici illeciti di ogni genere: droga, armi, esseri umani, diretti soprattutto verso l'Europa. La sua stabilità è quindi determinante non solo per la sicurezza della regione, ma per gli immediati riverberi sulla sicurezza della stessa Europa". Al Niger, l'Italia fornirà componenti militari e giubbotti antiproiettile. Obiettivo politico è affermare una maggiore presenza in quel territorio, anche per svincolarsi dagli interessi e dall'influenza francese. COSA ANDIAMO A FARE NEL SAHEL Su La Stampa Domenico Quirico ha spiegato, senza peli sulla lingua, il pantano del Sahel, una zona del mondo dove gli eserciti regolari hanno fallito e dove le milizie terroristiche hanno maggiore presa sulla gente locale, un po come è avvenuto in Afghanistan dopo 20 anni di guerra pressocchè inutile, considerati i risultati lasciati sul campo a favore della popolazione civile. L’Italia si appresta quindi ad inviare un contingente militare che dovrebbe operare nella micidiale “zona delle tre frontiere” in supporto dei 5.000 soldati francesi e di regimi in rapida decomposizione Dovremo collaborare, spiega Quirico, con eserciti come quello maliano che i rapporti delle Nazioni Unite appellano come una feccia vandalica responsabile di massacri tra le popolazioni che, invece, dovrebbero difendere. I governi alleati, Mali e Burkina Faso, stanno trattando neppur troppo di nascosto, con le formazioni jihadiste compresi il “Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani” Gsim, legato ad Al Qaeda, e lo “Stato islamico del grande Sahara”. Ci sono zone del Sahel dove sono in vigore tregue di fatto tra jihadisti e eserciti locali e che uomini e mezzi dei gruppi islamisti circolano liberamente in villaggi, piste e città in cambio di sospensione degli attacchi. Insomma stiamo li per aiutare i francesi in un pantano da dove è impossibile uscirne se non con qualche morto italiano in dote. Probabilmente la strategia italiana è quella di insediarsi in quella zona per cercare di gestire il flusso dei migranti verso il nostro Paese, considerata la Libia ormai territorio turco-russo. Non è un caso che la Francia abbia solo ora rilasciato i 7 terroristi rossi che vivevano in tutta tranquillità da anni oltralpe. Una riconoscenza concessa all’Italia per essersi buttata ad occhi chiusi nell’inferno del Sahel. II bilancio della missione francese . Dieci anni di guerra francese al terrorismo sono stati disastrosi. Da un lato la mobilitazione massiccia di forze militari ha comportato costi enormi, 2 miliardi di euro all’anno, dall’altro duemila cinquecento morti in Mali, Burkina Faso e Niger nel solo 2020, due milioni di profughi, i gruppi jihadisti che controllano vaste aree, moltiplicano con accorta strategia le lotte tra le comunità, avanzano in direzione del golfo di Guinea. I massacri si moltiplicano e restano impuniti, in cui i civili sono uccisi più dai militari che dai jihadisti. Di recente vi è anche una campagna informativa molto forte contro la presenza francese dopo la morte di 19 civili innocenti a Bounti in Mali per un errore dell’aviazione francese. Nel vertice con i 5 governi del Sahel Macron ha assicurato che la presenza militare francese non diminuirà, aggiungendo però una parolina: «nell’immediato». Ha poi parlato di «sahelizzare» la guerra. L’ANALISI DEL GENERALE PASQUALE PREZIOSA La situazione del Mali risulta ricalcare quella dell’Afghanistan all’inizio della “Global war on Terrorism”. Alcuni analisti hanno definito il Mali il “nuovo Afghanistan” dell’Africa.Circolano informazioni per una nuova operazione europea denominata “Takuba” per il contrasto delle cellule jihadiste nella regione del Sahel, Mali compreso, nel solco dell’operazione Barkhane già in atto. La Germania e la Spagna non hanno aderito all’invito, mentre l’Italia sembrerebbe disposta all’impiego delle forze speciali, si dice per il mentoring, in comunione con quelle francesi, promotrici dell’iniziativa. La zona di operazioni viene definita dagli analisti di settore “epicentro del Jihad globale”. Peraltro, per il contrasto del iihadismo sono ancora in corso in alcune aree dell’Iraq e della Siria, operazioni militari da parte di una grande coalizione con molte potenze coinvolte i cui risultati non appaiono né certi né ancora definitivi. L’apertura ora di un‘altra operazione di contrasto al Jihadismo con la partecipazione di un numero di Paesi e di forze minimali fa sorgere alcuni dubbi sulla efficacia della strategia globale per combattere il fenomeno terroristico. L’Italia, in particolare, dovrebbe interrogarsi, dopo l’Afghanistan e con la pandemia ancora in corso, sulle linee da seguire per garantire livelli di Sicurezza nazionale adeguati al nuovo quadro mondiale che vede una competizione strategica molto impegnativa per vincere il futuro. La stabilizzazione del quadro internazionale non sarà priva di sorprese. È necessario ricorrere alla storia e ai suoi agli insegnamenti, soprattutto quelli ereditati dall’antico Impero romano per le minacce provenienti da Sud. La sicurezza dell’Impero fu ottenuta rafforzando i Paesi del Nord-Africa e non disperdendo gli sforzi in zone di poco interesse commerciale o strategico. La Libia, la Tunisia e l’Algeria, solo per citarne alcuni, sono i paesi di interesse strategico per la sicurezza non solo dell’Italia ma per l’intera Europa. Le operazioni militari, anche se di pace hanno costi molto elevati, anche per i Paesi del G7 che dopo la pandemia hanno dovuto innalzare il debito pubblico a livelli mai visti prima. Le operazioni militari hanno costi certi, ma ritorni incerti. Il Malirappresenta il nuovo “pantano di guai” nel quale non infilarsi per non lasciare in eredità alle prossime generazioni non solo un grosso debito finanziario, ma anche un debito strategico in politica estera. Read the full article
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Roma, droga nella Capitale: chiuso un "supermarket" della droga, sequestrato hashish in una sala biliardi
Roma, droga nella Capitale: chiuso un "supermarket" della droga, sequestrato hashish in una sala biliardi. Sempre alta l’attenzione della Questura di Roma nei quotidiani servizi volti al contrasto ed alla prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti attuati dal personale della Polizia di Stati dei Distretti e dei commissariati nella capitale. Pigneto Cocaina, hashish, marijuana, ketamina, metanfetamina, altra sostanza sintetica allucinogena denominata “2CB”, oltre a 3 bilancini di precisione e quasi 700 Euro in contanti. Un vero e proprio “supermarket” della droga quello rinvenuto dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Lorenzo all’interno di un’abitazione di uno studente nel quartiere Pigneto. L’intuizione degli agenti, a seguito di una efficace attività investigativa, ha permesso di risalire all’abitazione di uno studente - quale probabile base di spaccio -, e quando, tramite un servizio di appostamento, è stato notato un giovane che, con fare guardingo e circospetto, si apprestava ad accedere all’interno dello stabile, i poliziotti lo hanno seguito per entrare di sorpresa nell’appartamento. Considerevole il ‘bottino’ della perquisizione operata dagli investigatori, nonostante i diversi stratagemmi usati per occultare lo stupefacente nei vari ambienti della casa. Al termine delle indagini l’arresto del 27enne italiano è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Esposizione In zona Esposizione invece, gli agenti della Polizia di Stato del locale Distretto, sempre nell’ambito dei servizi volti al contrasto dello spaccio delle sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto un pusher in via Kafka. Al termine di un servizio di osservazione ed appostamento, i poliziotti hanno fermato il 44enne a bordo di una macchina. Confermate le intuizioni dei poliziotti dalle successive perquisizioni personale e domiciliare che hanno permesso di rinvenire diverse dosi di cocaina, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento dello stupefacente ed un importo di 350 Euro quale probabile provento dell’attività di spaccio, attività della quale si è avuta conferma anche da un’analisi effettuata dagli agenti sul telefono del fermato contenuta in un’applicazione di messaggistica all’interno dello stesso. L’arresto dell’uomo è stato convalidato. Lido di Roma Sempre nell’ambito dei medesimi servizi finalizzati alla prevenzione e repressione della detenzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti e della criminalità diffusa, personale della Polizia di Stato del X° Distretto Lido di Roma, coadiuvato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, ha effettuato diversi controlli nelle vicinanze della stazione metropolitana ”Lido Centro” e delle vie limitrofe. In una di queste vie, presso una sala biliardi, il minuzioso controllo dei locali ha permesso di rinvenire oltre mezzo etto di hashish nascosto all’interno di una cassetta di sicurezza ed un bilancino di precisione ancora sporco di sostanza stupefacente, manoscritti riportanti cifre e nomi riconducibili all’attività di spaccio, un’accetta ed inoltre è stata sequestrata la replica di una pistola priva di tappo rosso. Gli agenti, durante le indagini, sono riusciti ad identificare ed arrestare il ‘proprietario’ dei ‘beni’, un 24enne domenicano che dimora all’interno della sala, per il quale, al termine degli atti, è stato convalidato l’arresto. Inoltre, nel prosieguo dei controlli presso il suddetto locale, è stato anche denunciato un ragazzo di 19 anni trovato anch’egli con dosi di hashish e somma di denaro in contanti. Presunzione d'innocenza Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile. Read the full article
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IL GRANELLINO🌱 (Lc 21,29-33) "I cieli e la terra passeranno, ma non le mie parole", dice Gesù ai suoi discepoli”. Dio li creò maschio e femmina" sono parole che non passeranno mai. Ma questa generazione malvagia vuole che i ragazzi scelgano il sesso a cui appartenere. Che abominio! “Crescete e moltiplicatevi" sono parole che non passeranno mai. Ma l'uomo nella sua malvagità ha scoperto i contraccettivi che impediscono la procreazione. "Non uccidere" sono parole che non passeranno mai. Ma l'uomo nella sua malvagità ha deciso la strage degli innocenti, cioè l'aborto. Ha deciso anche di togliersi la vita, chiamando il gesto eutanasia. "Ama il tuo nemico", sono parole che non passeranno mai. Ma l'uomo, nella sua cattiveria, cerca la vendetta. Tutte leggi che sono state fatte contro il Vangelo della vita e dell'amore l'uomo le chiama 'civiltà'. Il senso della civiltà promuove ordine e rispetto. Come mai allora viviamo in un pandemonio? Dio è ordine e amore. Concentriamoci sulla parola di Dio. Amen. Alleluia. (Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. Per NATALE regalati e regala uno dei seguenti libri di Padre Lorenzo: L'AMORE GUARISCE....LA PERLA PERDUTA....VIENI, SPIRITO SANTO!...APRITE IL CUORE A CRISTO...IL MATRIMONIO È A VITA...DOVE E CON CHI?...LE DUE VIE...SEMI D'AMORE...IL GRANDE REGISTA...IL SEMINATORE…CARO DON...un libro può cambiare la vita di una persona. Per ordinarli, potete telefonare o inviare la richiesta via whatsapp ai seguenti numeri: 331 3347521 - 3493165354 - 3388265226. https://www.instagram.com/p/CIFlyt6gM16/?igshid=r3dqw6eyxuw6
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[ Le Petit Prince ]
#Ravenfirerpg #minirole
Il Petit Prince era diventato da qualche mese la casa famiglia che poteva vantare più adozioni e più donazioni, ma purtroppo, i bambini erano spesso vittime di abbandonò o di violenze che causavano l'affidamento totale o parziale dei piccoli o dei ragazzini, al Petit piuttosto che ai servizi sociali.
Molti erano i volontari che lavoravano per la struttura, tutti validi collaboratori e ragazzi che preferivano passare il loro tempo in quella struttura piuttosto che altrove.
Emilia, aveva trovato il suo scopo, forse era per questo che non era passata oltre, per aiutare quelle creature innocenti a ritrovare il loro posto nel mondo.
Non era una donna appariscente, la bionda era più che lieta di indossare abiti comodi che spesso le permettevano di giocare , dipingere o fare piccoli lavori in giardino. Quel giorno, Gregg si era recato al Petit come sempre e appena lo avevano visto, tutti gli ospiti, in totale dodici, lo avevano assalito felici di vederlo.
Gregg Maximilian R. Holland
Poter dare una mano al prossimo era un qualcosa che da sempre aveva contraddistinto l'inglese che, una volta giunto a Ravenfire, non ci aveva pensato due volte a impegnarsi in un progetto sociale. Aveva sempre sentito il bisogno di poter dare qualcosa in più al prossimo, soprattutto a giovani ragazzi che in qualche modo aveva perso la loro strada. Ecco perché la sua scelta era ricaduta su quell'associazione così impegnata ad aiutare ragazzi vittime di abusi. Più tempo trascorreva in quella cittadina, più sentiva la stessa diventare parte di lui, senza tuttavia dimenticare il motivo della sua presenza. Giunto alla casa famiglia quella mattina, Gregg dovette gestire ogni ragazzo che gli corse incontro per salutarlo, tra sorrisi e pacche sulle spalle, ma fu quando vige l'artefice di quel progetto che le fece un sorriso. « Emilia! Scommetto che ci hai pensato tu a farmeli agitare così tanto, eh? » Domandò retoricamente l'inglese che, libero ora da ogni ragazzo, si rivolse alla donna. Invidiava il suo lavoro, aveva dimostrato di tenerci per davvero ai presenti, ma soprattutto non era una di quelle persone che lo facevano solo per soldi. « Come stai? Ho pensato di trascorrere la mattina qui, spero non sia un problema. »
Emilia Harleen Gautier
Inutile dire che tra la gioia e le grida generali, anche la bionda si era lasciata andare a una risata cristallina e con la spalla contro lo stipite della porta che dal salone andava verso l'ingresso, attese che i piccoli tornassero quieti a giocare tra di loro. Lei non si considerava umana e non si considerava fantasma, ma un essere a metà, come un riflesso di luce o di ombre, esistere per Emilia era una missione per migliorare la vita degli esseri più innocenti, appunto bambini e ragazzi. - A dire il vero, ormai sembra che tu li abbia conquistati del tutto.- Era incredibile quante persone avessero aderito al progetto che la fantasma aveva ideato, ma era proprio questo che le dava energia positiva per non pensare troppo al suo passato. - Stò benone e sono felice di averti qui, ma non sono l'unica, guardali, con questi occhietti scintillanti. - Mary, la più piccola, tirò la manica della maglia di Emilia, cercando di essere presa in braccio. - Tu come stai? -
Gregg Maximilian R. Holland
Il sorriso che aleggiava sulle labbra dell'inglese era palpapibile e il fatto che si trovasse lì rendeva tutto più vero. Si sentiva semplicemente a casa. Osservò i ragazzi e i bambini tornare ai loro gioco e non degnarlo nemmeno più di uno sguardo, esattamente come avrebbe fatto lui alla loro età e si concentrò su Emilia. « E' semplicemente la cosa giusta da fare. » Commentò l'uomo osservando come la più piccola del centro cercare di attirare l'attenzione su di sé. Con un sorriso disinvolto fu l'uomo a prenderla in braccio e portarla sul fianco sinistro prima di farla ridere facendole il solletico sulla pancia. « Sei una furbetta tu... » Ridacchiò rivolgendosi alla bambina prima di dedicarsi completamente all'amica nonché ideatrice di quel centro che tanto era diventato importante per l'Holland. « Non posso lamentarmi, è ripreso un nuovo anno scolastico, gli impegni si moltiplicheranno ma non per questo ci sarò di meno... E tu? Ci sonno novità? »
Emilia Harleen Gautier
Se aveva trovato la sua fine dentro l'ospedale al quale aveva dedicato anni, aveva impiegato quattro anni dal suo risveglio, ma aveva deciso di allontanarsi da quel luogo che le arrecava una sorta di legame al passato. Aveva bisogno di andare avanti, aveva bisogno di fare qualcosa che la distraesse . Tornava spesso a visitare i pazienti per infondere loro coraggio, ma adesso viveva per i bambini. Rise vedendo Mary cercare le sue attenzioni e mentre gli altri tornavano a giocare , Em prese un respiro, inutile per lei che non aveva bisogno di ossigeno, ma era come se quel gesto la incoraggiasse a parlare. - Le cose qui vanno bene, ma abbiamo affidato un bambino a un tipo che era stato pagato profumatamente, i documenti, i registri, tutto sembrava legale.. e ora quel bambino lo cerca la polizia e Lorenzo, il tutore.. è a pezzi come tutti noi, ricordi Marley vero? Il piccolo di quattro anni.. - Sussurrava perché gli altri non sentissero quel discorso.
Gregg Maximilian R. Holland
Spesso quando una persona chiedeva come stesse, non desiderava realmente sapere la risposta, ma ciò non accadeva per l'Holland. Fin da quando era piccolo sembrava innata la sua curiosità, il suo preoccuparsi per gli altri che lo avevano portato inevitabilmente a percorrere la strada della psicologia. Era infatti il giusto connubio per potersi concentrare sul prossimo ma avendo un posto in qualche modo privilegiato. Ascoltò con attenzione le parole della Gautier ed inevitabilmente un cipiglio comparve sul suo viso. Ricordava infatti il piccolo che aveva menzionato, e il fatto che l'amico fosse così giù era più che comprensibile. « Come... Come è potuto accadere? » Sapeva che i controlli erano infiniti quando si trattava di minori, le sedute che spesso teneva dovevano mettere in luce ogni lato del carattere di una persona ed era bravo nel farlo, dunque come era possibile un tale errore? Istintivamente strinse maggiormente la bambina che teneva in braccio, come se la volesse proteggere in qualche modo ed abbassò la voce per rispondere a Emilia. « Posso solamente immaginare come si senta Lorenzo in questo momento... »
Emilia Harleen Gautier
Emilia si strinse nelle spalle, il neon sfrigolava seguendo l'umore della fantasma, sempre più preoccupata per il bambino e anche per il povero Lorenzo che ormai aveva deciso di prendersene cura. - È successo e probabilmente quello non è neppure suo zio, deve essere un piano architettato da qualcuno di potente.. - Il volto di Em era serio, avrebbe volentieri dato una lezione a tutti coloro che giocavano con la vita degli innocenti, ma purtroppo nessuno riusciva ancora a trovare i due. - La polizia sta' indagando.. speriamo che possano davvero fare qualcosa, non ripongo molta fiducia nella giustizia che intendono loro.- Parlava piano, per fortuna la bambina era tornata a saltellare con gli altri ed Em sospirando o comunque emulando un sospiro, cercò di distrarsi momentaneamente. I bambini stavano giocando e la fantasma facendo un cenno all'amico , tornò con lui dal gruppetto urlante di bambini felici.
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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Dreaming Rovigo. Due giorni, una notte, emozioni All-Inclusive
di Lorenzo Innocenti
Quale ragione può condurre un viaggiatore a scegliere la campagna rodigina per un’escursione (poniamo) domenicale?
Perché non un fine settimana di delicatezza nel Chianti? Perché non un week end lungo sulle verdi colline d’Umbria? Perché non una gita nella vicina – ma più rigogliosa e ipocalorica – countryside trevigiana?
Il fatto è che Rovigo sa di avventura.
Profuma di interrail nei Balcani, di autostop nel Wisconsin, di viaggio indietro nel tempo. È un percorso nuovo, una tratta imbattuta, una rotta che chi può evita… figlia com’è del gigantesco fraintendimento con cui la borghesia delle province limitrofe al Polesine educa la propria pettinatissima prole: “Con Rovigo non m’intrigo” recita infatti il detto, tramandato di padre in figlio e di figlio in nipote lungo la linea Maginot eretta dalle province di Padova, Venezia e Verona.
Ma – si sa – ciò che è proibito assume sempre una tonalità più accesa nella mente degli uomini; esercita sempre un fascino maggiore, un ascendente più deciso, una seduzione più perversa e sottile.
Uscire dalla A13 a Boara è un’esperienza mistica.
Ricorda – a chi le ha viste con occhio e toccate con mano – quelle strade di Miami e di Los Angeles in cui le uscite per i quartieri più poveri sono segnate sui cartelli col bollino nero, per avvertire i forestieri di non entrarci mai.
Arrivati a questo punto le strade si diramano come i rivi di un delta, come tanti rigagnoli d’acqua che sfuggano al corso principale.
Paesini dai nomi mitologici aspettano soltanto di essere scoperti, punti bianchi sulla mappa della nostra personale geografia come sono: Ariano, Papozze, Ficarolo… ed anche Anguillara, ingiustamente relegata dalla burocrazia nel demanio di Padova, ma interamente, interiormente, spiritualmente rodigina.
O rovigotta, che non s’è mai capito se si possa dire oppure no, se sia un’offesa o meno: ennesimo tabù di tutta questa sporca storia.
Ma poi ti addentri e a tutte queste cose non ci pensi più.
Ti perdi nelle melanconiche suggestioni che ti regala un tramonto lungo il fiume, dove spiccano due degli innumerevoli campanili che ci condannano a lotte fratricide.
Ti perdi nelle rovine struggenti di una civiltà contadina ormai quasi estinta.
Ti perdi nei segni più violenti e decadenti del progresso, nella astonishing contraddizione tra bellezza e monnezza, esteticità e comodità, pensiero e azione.
Questi palazzoni che sfregiano le campagne, queste cattedrali nel deserto di fanga e letame che sono le nostre terre un tempo vergini… servono a tirar su qualche decimale di Pil – sicuro – ma bisognava davvero farli così brutti?
Ti perdi in vecchie fabbriche abbandonate (chiazze di cemento armato in balia di una natura che spinge e graffia e morde, per riprendersi il proprio legittimo lebensraum)… nel fordismo sconfitto da crisi cicliche e cadute tendenziali del saggio di profitto.
Ti perdi in segni di civiltà passate e ormai defunte – come in un tempo futuro lo sarà la nostra: nel cartello Piramidi che annuncia un maxi-parcheggio con relativa discoteca per notti indiavolate al ritmo di samba.
Ti perdi, insomma. Esattamente in the middle of vita selvaggia.
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La grande storia della cupola del Duomo di Firenze Architetto, ingegnere, scultore, matematico, orafo e scenografo, Filippo Brunelleschi, nato a Firenze nel 1377, fu uno dei primi tre grandi iniziatori del Rinascimento fiorentino con Donatello e Masaccio, ideatore della prospettiva a punto unico di fuga e di opere come le statue per Orsanmichele, lo Spedale degli Innocenti, la Basilica di San Lorenzo, la Cappella de’Pazzi, e molte altre.
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