#Il filo avvelenato
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Fine Settembre.
Ieri c'era la luna piena e come sempre non ho dormito bene, pazienza, tanto dormire a che serve se poi ci si riposa in eterno dopo la morte?
Ma lasciando questi quesiti così macabri che al mattino non sono il massimo, passo alla notiziona del giorno. Il ministro, che se non era cognato della melona non avrebbe sicuramente fatto il ministro, ne dice un'altra delle sue, copio e incollo, "Abbinare il vino al benessere fisico con gli eventi sportivi". Allora, a parte che il benessere col vino non c'azzecca proprio, ora non sto qua a menarvela con cosa l'alcol provoca al nostro corpo e che sarebbe ideale non bere, ognuno fa quello che vuole, ma come dice l'articolo forse si riferiva a quel video norvegese del drink football, un video dove i giocatori devono scendere in campo ubriachi e che quando segnano gli viene fatto l'alcol test, na cosa ironica. No, pollofrigido non si riferiva a quel video, ma la sua sembra un'iniziativa seria, ma si può essere seri e proporre boiate simili sulla salute delle persone? Dopo la tizia che ha detto di costruire un'isola artificiale per ospitare i migranti e il mojito man che ogni giorno ne spara una, si capisce perfettamente che farei meglio il politico io anche a 3k al mese netti in tasca. Lasciando perdere di chi è la colpa, chi li ha votati, chi non è andato a votare, la sinistra ecc ecc, ma veramente ci sono persone che credono che sti qua siano dei bravi politici, tanto da votarli? Contenti voi.
Ieri Spock mi ha comunicato che il suo gatto "Gatto" (si chiamava così) è morto 😢 con molta probabilità avvelenato, purtroppo lui è in nave e non può constatare, ma le modalità con cui è morto fanno pensare appunto a quello, poverino 😢. Com'è possibile che ci siano persone così, sappiamo che i gatti passano ovunque e sicuramente attraversava lo spazio di qualcuno a cui dava fastidio, ma mi sembra strano visto che mi diceva che il gatto è parecchio schivo con gli estranei. Va bè oramai è tardi, mi dispiace povero Gatto.
Ricordate quella cosa del video della stampante, ma anche quella precedente del video della performance del matto col rullante? Mi ero impuntato che volevo una risposta, allora ero andato via help desk scrivendo che il video non è niente di che ecc ecc, oggi ho ricevuto una prima risposta, sta tizia Breanna, mi chiede di inviare il link del video, ma come ho scritto ieri ho eliminato instagram e relativa email di G, così facendo ho eliminato il video dal tubo, quindi ho rifatto il post e mandato il nuovo link, vi aggiornerò.
Ultime due cose, ieri pensavo di aprire un altro blog per i miei manufatti di arte visuale, però sono indeciso perché non sono molto prolifico e potrei anche postare una volta l'anno. Per chi è curioso ho fatto due ready made, niente di eccezionale, arte concettuale anche se i concetti sono chiari e non c'è molto da spiegare, ci penserò su.
Leggo un post su FB del tizio che abitava (o abita, non lo so) sotto casa dove stavo a CT, dove ora vive solo mia madre, anche lui suona anche se quello che fa non mi è mai piaciuto, comunque uno bravo, un pò testa di minchia, va bè ... dice che una volta si scriveva la musica prima di suonarla, e fin qua ok, poi dice che alla musica hanno precluso ogni futuro, ma dove? C'è una gran differenza tra la musica, che è la forma d'arte, e il commercio della musica, enorme differenza, siccome tutti vedete il commercio musicale, quello che vi spacciano per musica, allora pensate che la musica sia quello, non è vero, la musica non è quella robaccia li. Di musica nuova e anche valida il mondo è pieno, di persone che si ritrovano nei garage, nelle cantine, nei solai per dare vita a qualcosa di unico, anche inconsciamente, perché la musica è anche quello, l'unione di diverse idee musicali che trovano un filo conduttore per diventare brano, album, concerto o semplicemente puro divertimento per chi suona. Non fatevi abbindolare da quello che i media propongono perché la corruzione non aiuta l'arte e se il direttore di una radio sigla un accordo con una major per pubblicizzare dei brani è semplicemente commercio.
La musica è in continua evoluzione, l'ascolto no. John Cage.
Vi saluto con della musica astratta o quasi
youtube
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I don't know who drew it but she seems Ruth Butterham of "The Corset". I don't know who had read it, but I loved it, and I love it.
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Il filo avvelanato di Laura Purcell- Review Party
Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a “Il filo avvelenato” di Laura Purcell. Un enorme grazie a Franci per aver organizzato l’evento, ad Ambra per le grafiche e alla Mondadori per l’opportunità di leggere questo libro in anteprima. Le mie opinioni non sono state influenzate in alcun modo. Disponibile su: Collana: Fantastica ISBN: 9788804734550 420 pagine Prezzo: €…
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Benvenuto settembre!
Settembre è uno dei miei mesi preferiti, i colori si raffreddano per poi riaccendersi: esplodono i colori caldi, l’aria profuma di qualcosa che si tramanda da secoli, aspetto la pioggia e il vento, voglio avere la necessità di coprirmi e il piacere di sentire i brividi di freddo. L’autunno è qualcosa di unico, la perdita è naturale eppure diventa bello anche vedere gli alberi che perdono le…
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#Alessandro Piperno#America non torna più#Andrew Micheal Hurley#Aria#Banana Yoshimoto#Brit Bennett#Charlotte Jacobi#Clive Cussler#Croci rosse#Di chi è la colpa#Diego De Silva#Elif Shafak#Essere un uomo#Fabio Bartolomei#Francesco Carofiglio#Gelosia#Giulio Perrone#I sette mariti di Evelyn Hugo#Il filo avvelenato#Il fuoco di Pandora#Il rospo e la badessa. Venetia 1172#Il suono della montagna#Il tesoro dei Romanov#Ivy#Jo Nesbo#La metà scomparsa#La voce della quercia#Laura Purcell#Le minime di Malinconico#Le nostre vite
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Incipit
“meglio morire che fallire
e non essere niente
purtroppo sono troppo intelligente
e soffro
perché comprendo il mondo
le persone
il tempo
e mi rendo conto della caducità umana della miseria della mia esistenza al cospetto della vastità di io che sono presenti nel mondo
solo la distanza e la molteplicità e^n dei luoghi sulla terra ci rende dei miseri pupazzi che vengono trascinati dall'impeto dello scorrere della vita senza che possiamo neanche lontanamente abbracciarne la totalità
non saremo mai in grado di conoscere il tutto ciò che ci circonda
non potremo mai provare la completezza e la totalità dell'esistenza in tutte le sue sfaccettature
siamo esseri finiti immersi nel tempo infinito
la più illustre e variegata delle esistenze risulta misera e ridicolamente povera confrontata alla minima parte di mondo che conosco
annaspiamo costantemente lacrime agli occhi, per poi lasciarci cadere in una nostalgia per tutto ciò che non possiamo più lasciare entrare dentro di noi
in un disperato anelare verso il crogiuolo di suoni immagini odori sensazioni che rievocano tutto ciò che mai abbiamo avuto o mai più avremo
siamo come un fuscello, un esile stelo di grano che si trova nel mezzo di un campo su cui si abbattono i tre uragani dell'esistenza di qualsiasi forma di materia
il passato
il presente alternativo
e il futuro mai raggiungibile
l'universo si può riassumere in questo
e noi ci illudiamo
ci anestetizziamo e io sono sventurato al punto di rendermi conto di tutto ciò
di conoscere mari, monti e pure di essere al contempo ignorante rispetto ai tre lati della realtà
io so troppo del mondo
io preferisco morire piuttosto che avere la consapevolezza che ho
la maledetta lucidità
il mio cuore gronda sangue ogni volta che mi sveglio
vorrei essere nato e vissuto in un tepore totale
sono dilaniato dalla frustrazione, dalla disperazione
tutte le scelte sono sbagliate
o forse solo una strada è giusta
e poi gli altri milioni di possibilità?
è intrinseco nella natura umana
non hanno provato altro che un infinitesimo di quello che si può provare
io vorrei vivere in un mondo antico
con una limitata possibilità di scelta
sarebbe tutto più facile
in balia di logiche che non puoi conoscere
una conoscenza ormai così vasta ma così inutile
l'umanità verso l'autodistruzione
io penso più lontano di chiunque altro purtroppo
probabilmente mi ucciderò per questo un giorno
possibile che ci è scappato per così poco un passato come quello del 900?
possibile che abbiamo avuto la sfortuna di esistere proprio alla fine di un periodo migliore?
allora la rischio e mi ammazzo sperando di reincarnarmi in un altro temo o un'altra dimensione
io non posso non riesco
il mondo è troppo per me
non concluderei niente
sono solo una goccia nell'oceano
un oceano avvelenato”
Questi sono sconnessi brandelli di un ironico sfogo nato in una conversazione su Telegram. Comicamente e volontariamente esasperato ed esagerato, era nato da un passeggero stato di sconforto dovuto probabilmente alla imminente sessione di esami che stava per piombarci addosso.
Ora che la suddetta sessione sembra stia procedendo nei limiti della sofferenza umana, e rileggendo quei messaggi, mi sono reso conto di aver fotografato e identificato alla perfezione l’origine di quella sensazione di insoddisfazione che spesso si impossessa di me. Quindi mi sono detto: perché non mettere nero su bianco alcuni dei miei voli pindarici migliori, qualche scampolo delle mie elucubrazioni sul mondo, su quello che mi capita di sapere. Potrebbe essere figo e interessante tenerne traccia. O forse no. Ma sì dai, giusto srotolare un filo di Arianna nel mio contorto labirinto mentale, cercare alla buona di unire i cocci, e di fissare in qualche modo la mia personale percezione del mondo, anche solo per avere il barlume di un punto di riferimento. Poi fanculo se sarò l’Henry Miller dei poveri, una volta scrivere mi piaceva e mi riusciva abbastanza bene. Vediamo se ho perso la stoffa: a forza di scrivere merda di codice e di avere a che fare con manichini muniti di lenti da 6 mm di spessore qua si diventa autistici per osmosi. E perdere la capacità di comunicare, soprattutto oggi, mi sembra abbastanza pernicioso. Appunto, come perdere un minimo di ricchezza di vocabolario. Chi vivrà vedrà.
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Di sangue, lame e nuovi nomi
Il sangue venoso era più scuro di quello arterioso. Più calmo, anche, nel suo defluire; pareva scorrere come un fiume, laddove le arterie schizzavano sangue vivo come fontane. Sicilia aveva avuto ampia occasione di osservare dal vivo il sangue umano, e le occasioni erano solo aumentate da quando i cani Normanni avevano mosso guerra contro la sua terra, distrutto tutto quello che toccavano quasi fossero figli del Demonio. Il sangue Moro era più scuro di quello Normanno, rosso su nero e rosso su bianco. Palermo era ridotta a una carneficina. I corpi mori che non erano stati bruciati e dissacrati erano gettati lì dov'erano stati uccisi, con quella febbre di guerra e sangue che sembrava dominare quei pallidi barbari venuti da Nord. E proprio quel sangue circondava la ragazza, inginocchiata in mezzo ai cadaveri delle sue genti, ai corpi figli empi di strage, figli suoi luttuosi che le strappavano lacrime e singhiozzi amari dalla gola; sgorgava dalle ferite ancora aperte di qualche moribondo, gocciolava dai tagli e dagli squarci che la battaglia aveva aperto sulla sua pelle, riluceva sul filo della rossa spada di Normandia, che non contento di aver passato per il filo delle sue spade ogni singolo eretico della città si era trattenuto indietro, lasciando i suoi a razziare la città per spiare il pianto sacro di quella dama che aveva perso ogni sua ragione d'esistenza. S'avvicinò di soppiatto a lei, senza che lei si accorgesse della sua presenza; quasi arrivò a sfiorarla, quando lei si rese conto di essere in compagnia e si voltò, scaraventandolo a terra e puntandogli il pugnale alla gola in quello che parve essere un batter d'occhi. Sangue. Uscì del sangue dal sottile taglio inferto dalla pressione ancora leggera del pugnale sulla sua pelle delicata, ancora quella d'un giovinetto poco più che atto alle armi. Sangue scuro, venoso. Più chiaro del suo, nonostante ciò; il sangue Moro era più scuro di quello Normanno, dopotutto, e lei era a tutti gli effetti una saracena. Normandia trasecolò sotto di lei, senza osare muoversi se non per respirare piano. Zahira lo guardò negli occhi freddi come il ghiaccio, occhi che sperava le fiamme dell'Inferno avrebbero sciolto. "Dovrei ucciderti o lasciarti andare, con tutto quello che mi hai fatto?" Lui scosse la testa, e lei ammorbidì impercettibilmente la stretta per farlo parlare. "Una- una riconquista va sempre festeggiata, Madama," millantò quello, nella speranza di aver salva la testa, "lasciatemi andare, e vi guiderò verso la gloria, vi potrò portare in salvo da questi bruti invasori." Lei premette ancora più forte sul suo collo, facendolo rantolare terrorizzato. "Non ho mai avuto bisogno di essere portata in salvo, men che mai da un vile nordico che ha cara la gloria più della vita stessa." Chinò il volto scuro sul suo, e delle ciocche nere le ricaddero sul volto. Le lunghe trecce che portava in battaglia si erano sfatte, i nastri d'oro che le tenevano legate sciolti e caduti per terra, unico barlume di luce nel profondo rosso di quella tragedia. "Sei fortunato che io non intenda abbassarmi al tuo livello, infame, ucciderti sarebbe uno spreco di sangue, e la tua gente ne ha già versato fin troppo." "Non solo la mia," replicò senza fiato, la presa di lei sul pugnale leggermente allentata, "devo ricordarti io stesso i crimini dei tuoi tanto cari saraceni?" Lei sollevò il volto in un gesto di sfida, assottigliando lo sguardo. "Ogni popolo conquistatore necessariamente uccide i capi di chi li oppone, e loro si sono ampiamente redenti per i loro peccati di sangue. I tuoi possono dire di aver fatto lo stesso?" "Dammi la possibilità di redimermi, allora." "Tu sei Satana, la redenzione non ti appartiene." "Io sono il tuo salvatore, colui che ti libererà dalle fiamme dell'Inferno!" "Le uniche fiamme che vedo sono quelle dei roghi che tu hai acceso." "Li ho accesi per liberarti!" "E questa terra dei cadaveri osi chiamarla liberazione?" Quasi gridò, la voce rotta e le lacrime sul volto. Aveva lasciato involontariamente la presa su Normandia, che si rimise in piedi a fatica. Le porse una mano, come a volerla aiutare ad alzarsi. Lei lo scansò, guardandolo come fosse ardente di fiamme, e si alzò senza lasciarsi aiutare. Fece per allontanarsi, ma Normandia la fermò. "E dove credi di andare, Sicilia?" "Dritto all'inferno."
Sapeva che prima o poi i Normanni l'avrebbero assoggettata, che sarebbe dovuta andare con loro com'era andata con Teodoro e Khalifa, ma pregava in segreto che quel momento non fosse ora; le sue preghiere non erano state udite da alcun Dio, apparentemente, rifletté mentre Normandia le legava le braccia e la portava di fronte al suo re.
Il normanno ordinò ad alcune donne di palazzo che la lavassero e la vestissero alla foggia occidentale, raccomandando loro di prestare particolare attenzione alla sua chioma, affinché il re potesse ammirarla nel suo massimo splendore. Erano ragazze giovani, pallide di viso e di capelli come non se ne vedevano in giro in quelle terre; si chiese se avessero mai servito una saracena, prima di allora, e a giudicare dagli sguardi che le rivolgevano, la risposta era no. La spogliarono e la lavarono con un unguento profumato, raccogliendole i capelli in due trecce sulle spalle, simili alle loro acconciature. Le fecero indossare un abito rosso e un nastro delicato al capo, come una di quelle damine occitane dalla pelle di porcellana di cui le avevano raccontato tempo prima, e la lasciarono sola, per potersi specchiare e aggiustare come desiderasse. Non aveva mai indossato un abito di quella foggia attillata, nemmeno sotto Bisanzio, e la stoffa pesante di cui era fabbricato le faceva rimpiangere le sete delicate e le larghe casacche e pantaloni che aveva indossato fino ad allora. Si chiese se avesse potuto strapparlo, lacerare quella lana fino a ridurla a brandelli, come avrebbe immensamente gradito fare con Normandia in quel momento. Prese un respiro profondo per calmarsi, e solo in quel momento notò un bagliore riflesso nello specchio; sulla sedia dov'erano appoggiati i suoi vecchi abiti, seminascosto dalla pila di indumenti sporchi, c'era il suo pugnale, appena insanguinato, ma nonostante ciò perfettamente utilizzabile. Quell'idiota del normanno aveva scordato di disarmarla, realizzò con divertimento. Lo impugnò con la mano tremante, tornando allo specchio e considerando le sue opzioni. Le balenò davanti agli occhi la regina d'Egitto, la moglie di Antonio Cleopatra, che nella disfatta si era data la morte pur di non cadere nelle madi del nemico; lei, tuttavia, era immortale, a differenza della regina, e conficcarsi un pugnale nel petto o aprirsi le vene le avrebbe solo fatto un male dannato. Guardò i suoi capelli lunghi fino a oltre i fianchi, il suo più grande vanto. Ripensò alla voce suadente dell'uomo, che le raccomandava di prendersene cura, alla rabbia cieca che le dava il suo pensiero, e dopo aver sciolto il bel nastro che le decorava la fronte, tagliò di netto le lunghe trecce appena sotto la mandibola. Caddero a terra, ancora legate. Terminò di sciogliersi i capelli e le raccolse, quella chioma che aveva passato tanto tempo a crescere e di cui era andata tanto fiera. La distruggesse pure il biondo cavaliere, non l'avrebbe mai posseduta, se non nei suoi sogni. Trovò l'uomo e il suo guerriero in quella che era stata la sala del sultano, l'uno in piedi accanto al trono e l'altro sedutovi come un monarca assoluto. Vide il normanno guardarla inorridito, e ricambiò di cuore lo sguardo avvelenato, prima di guardare lo sconosciuto conquistatore. Sorrideva, per qualche ragione a lei ignota, seduto sul trono strappato al suo legittimo sovrano. Le faceva assoluto ribrezzo; aveva imparato col tempo, tuttavia, che era meglio mostrarsi più bendisposta possibile ai sovrani temporali. "Sicilia, venite avanti, prego, vi stavamo aspettando." "Lo immaginavo, vostra grazia." Tenne alto lo sguardo, sentendosi quasi nuda di fronte ai suoi occhi glaciali. "Siete in presenza del Conte di Calabria, Ruggero d'Altavilla," intervenne Normandia, ma quello lo zittì con un gesto della mano, lo sguardo fisso su di lei. "Conte di Sicilia, se lo vorrete." Lei scosse la testa. "Non spetta a me decidere i miei conquistatori, vostra grazia; se così fosse, i vostri cadaveri starebbero facendo compagnia alla fata Morgana." Ruggero rise piano, voltandosi verso il biondo. "È salace la ragazza, me l'avevi descritta come una furia infernale," commentò, e quello sollevò le sopracciglia. Lei inclinò il capo da un lato, fingendo innocenza agli occhi del guerriero. "So esserlo, qualora venga provocata," aggiunse, un sorrisetto poco meno che angelico e poco più che falso sulle sue labbra. "Ho molteplici sfaccettature, scoprirete." "Che nome porta, allora, una creatura così unica?" Una martire, ecco come si sentiva: costretta a patire per qualcosa di più grande di lei. Pensò alle sue belle sante morte per Dio, la vergine a cui avevano strappato gli occhi per evitarle di vedere le sofferenze venture prima di ucciderla. Desiderò di poter essere lei, cieca e benedetta, mentre si consegnava definitivamente al normanno e al suo uomo, Ruggero, il Conte di Sicilia. "Potete chiamarmi Lucia."
#regioniitaliane2019#sicilia#fanfic#// sorry se fa un po' schif almeno ho provato❤#// non temete arriverà anche il pippone sugli arabi
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Fabrizio prende in prestito una macchina parte 2
Recap: Fabrizio ha fatto uno sgambetto enorme alle Ragazze che ora hanno giurato guerra a lui ed Ermal
Ripartono per la seconda prova della prima tappa (i Compari venti minuti prima di tutti gli altri) e subito tutti si rendono conto che la gara si svolge solo tra Compari e Ragazze e chiunque altro può solo sperare nel terzo posto. Appostissimo, le rivalità al pubblico piacciono. Piacciono un po’ meno ai viaggiatori, che giocano sì per vincere, ma anche per divertirsi tranne Fiorella e Fabrizio e quindi si scazzano un po’ quando i quattro ci vanno pesante durante la prova della prima tappa.
Le rivalità piacciono anche a Elettra e Fabio, che non vogliono rinunciare alla propria e si mettono continuamente i bastoni tra le ruote a vicenda
Alla fine i Compari vincono la prima tappa per un pelo. Fiorella sta letteralmente fumando e Fabrizio ride tantissimo. Ermal vorrebbe dirgli di non attirarsi le ire della Mannoia, che non sembra vendicativa ma,,,, in realtà è peggio di Eris. Ma non lo fa perché se no Fabrizio smetterebbe di ridere e sarebbe Un Affronto e perché comunque lui vuole vedere la vendetta di Fiorella quindi tace
Seconda notte a dormire, seconda notte di TSI
Perché le cose le risolviamo nel duemilamai
La mattina indovinate chi non ha dormito? Fabrizio, che ha passato la notte a guardare Ermal dormirgli accanto
(Fabrizio è Edward Cullen confirmed
Dovevamo saperlo quando ci siamo resi conto che brilla di luce propria
Capito, perché Edward sbrilluccica)
Arrivano al punto di ritrovo con Fabrizio che sembra uno zombie oltre che un vampiro e Costantino ha in serbo e anche in spagnolo una sorpresa
Si è divertito il giorno prima, quindi anziché annunciare la coppia eliminata volta per volta, nominerà i vincitori dell’edizione alla fine di tutte le tappe
In pratica li vuole tormentare per una settimana
E quindi dopo aver ottenuto l’attenzione dei viaggiatori, Costantino annuncia la seconda prova
Seconda prova per Ermal & Fabrizio: superare la tensione sessuale senza scoppiare e senza farsi uccidere dalle Ragazze che ora hanno il dente avvelenato
Costantino non aiuta proprio per un cazzo
Anzi. La prima notte le aveva prenotate davvero lui le camere matrimoniali
Ma siccome lui è il deus ex machina se lo può permettere
Seconda prova per tutti: le coppie devono fare una partita a dama cinese le une contro le altre. Un componente della coppia è bendato e l'altro deve dirigere le mosse che il primo deve fare con le pedine. Se sbagliano non possono correggersi, e chi perde fa un tuffo nel lago - spinti dalla coppia che li ha battuti. Chi vince si sfida finché non resta una sola coppia.
Primo turno: Compari vs Giornaliste, Ragazze vs Giovani e Non Una Coppia vs Talenti
I Compari vincono per un margine insignificante contro le Giornaliste che lottano con le unghie e con i denti e gli danno talmente tanto filo da torcere che ci si potrebbero avvolgere
Le Ragazze d i s t r u g g o n o i Giovani che neanche Robert Downey Junior con la toxic masculinity
I Non Una Coppia perdono contro i Talenti, dopo una disputa lunga e sofferta e sleale perché se ne fanno di cotte e di crude a vicenda
Tipo che Vito, che dovrebbe guidare Fabio, continua a fare piedino indistintamente ad Elettra e a Tiziano
Ad un certo punto Tiziano rovescia la scacchiera tipo i gatti coi vasi preziosissimi della suocera
Elettra si mette a cantare qualunque cosa (anche i jingle pubblicitari, per intenderci) a volume altissimo ogni volta che Vito parla
Cioè, Shade tenta di parlare e c’è Elettra Lamborghini che canta “A Natale puooooiiii / fare quello che non puoi fare maaaiii” con degli acuti da spaccare i timpani
Fabio le parla sopra quando lei cerca di guidare Tiziano e fa battute stupide per farla ridere così non riescono più ad andare avanti
E quindi Vito e Fabio si divertono a spingere in acqua Elettra e Tiziano
Se non che Elettra si rifà tirandosi dietro Fabio
E quando riemergono??? Stanno??? Ridendo insieme??? E non uno dell'altra???
Ermal pensa alla sua situazione con Fabrizio e non crede a quello che vede cioè del genere che hanno fatto il passo in più prima Elettra e Fabio che loro capito
Tirano a sorte per chi si sfiderà per lo spareggio tra le coppie vincenti e i Talenti vanno contro i Compari per poter sfidare le Ragazze
I Talenti perdono contro i Compari perché col cazzo che Rovazzi lo lascio vincere qualcosa ok
Le Ragazze, com'è giusto, vincono contro i Compari
E li buttano allegramente in acqua
Senza rancore eh, mica je fregava quarcosa a Fiorella de vince’ Sanremo 2018
Fiorella spinge Fabrizio perché la vendetta è un piatto da servire freddo
E lei glielo serve freddissimo, ché in acqua si gela
Ma tra Ermal e Fabrizio niente passi in più perché Ermal viene preso alla sprovvista dal tuffo e quasi affoga
Cue Fabrizio che letteralmente se lo trascina a riva in spalla
Ma niente respirazione bocca a bocca (Ermal era già mezzo rinvenuto con la visione ravvicinata delle possenti spalle di Fabbbbbrizio e anche qualcosa che sta un po’ più in giù)
Tre persone sono particolarmente deluse da ciò: Ermal, Fabrizio e Costantino
Ma siccome stanno giocando per vincere e non per mettersi insieme, devono fare buon viso a cattivo gioco e continuare
Ermal è un po’ deluso perché non voleva essere coinvolto nella vendetta di Fiorella ma scrolla le spalle, pensando che tanto non sarà mica l’ultimo tiro mancino che si faranno
Ripartono per la seconda tappa in ordine di vittoria
Fiorella non fa nessunissimo gesto dell’ombrello verso i Compari solo perché è una signora, altrimenti l’avrebbe fatto immediatamente
Gianna, gran signora anche lei, non si fa di questi problemi e li sfancula allegramente mentre lei e Fiorella partono con un anticipo di mezz’ora
“Mo vedono” fa Fabrizio
“Ma ‘ndo vai che te fanno il culo” gli risponde Niccolò, che è sicuramente più saggio
Wow questo programma è proprio family friendly oh, prima le battute sul daddy kink se non si era capita la traduzione era quello l’intento lmao scusate e poi le parolacce, eggià, prpr brv
E su questa nota stanno lì a vedere se magari possono chiedere un passaggio a qualcuno di così caritatevole da portarli fino ad Albacete
E proprio allo scoccare dei trenta minuti lo trovano
Anzi, la trovano
Ha una macchina comoda e veloce e abbastanza curiosità e sprezzo del pericolo da fermarsi a guardare cosa succede
E ha un corpo da modella e un viso che sembra quello di un angelo
Ermal le spiega tutte cose e lei acconsente a dargli un passaggio
A patto che me dejes sola con tu amigo una media hora*
E via di occhiolini
Ermal è: combattuto
E va a riferire a Fabrizio incespicando sulle sue stesse parole dieci volte almeno
“E che sarà mai” fa Fabrizio. Per vincere, questo ed altro. Se poi stanno pure comodi...
“Ma Fabrizio” tenta di farlo ragionare Ermal, che non è assolutamente geloso, “Non ce l’abbiamo mezz’ora!”
“Tranquillo” fa lui “Tanto so’ più veloce”
Questo s’è dimenticato che lo filmano
Il sopracciglio di Ermal va a fare compagnia alla sonda Curiosity su Marte
“Sai vero che non è un complimento?”
Fabrizio ha imparato così bene da Ermal che si asfalta pure da solo
“Tanto dobbiamo aspetta’ che arrivino tutti a destinazione pe fa’ la prova, de che te preoccupi?”
Mh. De che se preoccupa. Fabrizio, svegliaaaaa
La tipa dà gas e arrivano praticamente insieme alle Ragazze
E poi lei e Fabrizio spariscono per venti minuti
“Che ve devo dì, stiamo senza soldi, me pareva brutto non darle niente in cambio”
Se guardate bene vedete il fumo che esce dalle orecchie di Ermal che sta autocombustendo
Ma!!! Fabrizio prende il bigliettino col numero della tipa e lo butta con molta nonchalance nel primo cestino che trova. Ermal è: sollevato
Magicamente i Tecnologici vincono la seconda tappa e possono dare una penalità a qualcuno
Fiorella guarda Niccolò con un’aria che è a metà tra il “non deludermi” e “se non fai come te dico io te spezzo in due”
Elodie dice “diamo la penalità ai Compari” mentre Niccolò lì accanto ha l’espressione mezza colpevole e mezza divertita di Spugna quando gli ha morso i venti euro lmao
Top ten anime betrayals
Ermal scuote la testa ridacchiando perché ehy, in fondo se lo meritavano
Fabbrì de che te lamenti che hai appena limonato co’ una che sembrava scesa dall’Olimpo, eccheccazzo, ‘nte va mai bene niente
Lo so che non era lei che ti volevi limonare, ma porta pazienza che mo’ arriva pure quello
Mentre si preparano psicologicamente al giorno successivo, le coppie cercano alloggio
Ermal e Fabrizio manco ci pensano, ed infatti a mezzanotte sono ancora in giro a cazzeggiare con due birre che Ermal è riuscito chissà come a farsi regalare
Spoiler: è stato il bel faccino e il fatto che si sono messi a cantare di tutto in mezzo alla piazza e ad un certo punto Ermal si è lamentato di avere sete in spagnolo e il gemello della tizia di prima gli si è avvicinato con due birre in mano e un sorrisone a trentadue denti
Peccato che Ermal le abbia prese tutte e due schifando di brutto il numero che il tipo gli stava porgendo abbia passato la seconda a Fabrizio
Fabrizio: “n i c e”
Also Fabrizio: sorriso da squalo e con quell’aria scazzata e i borsoni da palestra sotto gli occhi e ricoperto di tatuaggi da capo a piedi fa paura al tipello, che se la batte con la coda tra le gambe
Sono fortunati però, perché comunque spagnoli be like: andare a letto presto? cos’è? si mangia? e quindi non solo trovano alloggio da una coppietta di hippie che hanno gradito e te ce credo il concerto improvvisato e gli offrono pure la cena
Fabrizio be like “ah ma allora s’ ’a fanno pure loro la spaghettata de mezzanotte” e invece gli offrono l’agnello arrosto
L’agnello arrosto caldo, appena finito di cuocere dai loro coinquilini poi
Il mugolio che scappa ad Ermal è talmente sensuale che Fabrizio sente improvvisamente caldo dappertutto e i pantaloni inizano a stargli non dico un pochino stretti ma,,,,, gli stanno un pochino stretti
Si guardano e pure i tipi che li conoscono da manco dieci minuti si rendono conto che la tensione sti due la tagliano con un grissino tipo tonno Rio Mare negli anni ottanta
La mattina dopo pure gli hippie usano una lavatrice per lavare le lenzuola del matrimoniale che piaga oh che hanno prestato ai due
Magari a forza di lasciarli nei matrimoniali si renderanno conto che forse la gente se ne accorge che sarebbero una bella coppia
Cadono addormentati entrambi in neanche due minuti e nel sonno si stringono l’uno all’altro nonostante faccia un caldo boia
Reverse “faceva un cane” situation con i neuroni che però non funzionano comunque in mezzo a tutto quel pining
La mattina? Si svegliano. Però alle dieci.
I loro ospiti ovviamente non gli hanno detto nulla perché da loro è normalissimo
Finisco qui e vi do appuntamento alla prossima, sperando che intanto questo vi stia piacendo. Ma qualcuno le legge queste cose? Battete un colpo se ci siete pls che così so che non devo darmi all’ippica
Comunque stay tuned perché oltre a questa (ed alla storia SolAngelo che dovrei finire ma su cui mi sono arenata) mi è venuta voglia di scrivere una Shadowhunters!AU un po’ più seria quindi se questa non vi ha fatto schifo magari non vi fa schifo manco la prossima
Traduttore simultaneo spagnolo-italiano: * mi lasci sola con il tuo amico una mezz’ora
NELLE PUNTATE PRECEDENTI: parte 1
#metamoro#fabrizio prende in prestito una macchina!au#parte 2#L cerca di scrivere roba senza riuscirci#shut up L#wow instagram è una fonte di ispirazione#a Niccolò va tutto il mio amore
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"Il filo avvelenato" di Laura Purcell, Mondadori. A cura di Alessia Bertini
“Il filo avvelenato” di Laura Purcell, Mondadori. A cura di Alessia Bertini
È la Londra ottocentesca piena di fuliggine, dalle fogne a cielo aperto e dai vicoli malfamati ad accoglierci in tutto il suo degrado, fisico e morale. Le stesse strade che di lì a poco avrebbero fatto da scenario alle crude esecuzioni di Jack lo Squartatore. La stessa aria malsana, le pozzanghere di acqua lurida e infetta calpestate dal dottor Jekyll e del signor Hyde. E quel barbiere laggiù,…
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Il trionfo dell’acqua fresca
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Mc 9,38-43.45.47-48
Il vangelo di oggi è un brano composito, senza un vero filo conduttore. Gesù prosegue il suo cammino verso Gerusalemme con i discepoli e il clima generale non è certo dei migliori. Gesù tenta di convincerli sulla vera natura del Messia, annunciando più volte la sua morte e la Croce che lo attende.
I discepoli non solo non comprendono ma addirittura, è il caso di Pietro, oppongono un vero rifiuto. A ciò si aggiungono le discussioni del tutto fuori luogo in quel momento, ad esempio, quella riguardante «chi sia il più grande» fra loro.
In questo contesto si sviluppano le parole di Gesù. Giovanni, uno dei discepoli più vicini, si lamenta perché alcuni, non appartenenti alla comunità, operano esorcismi nel nome di Cristo. La risposta di Gesù non si fa attendere ed è tollerante «Non glielo impedite» e mostra anche una chiara direzione di apertura totale per la comunità cristiana: «chi non è contro di noi è per noi».
Il significato è chiaro. Vengono messe in discussione certe patologie ecclesiali che a volte emergono anche ai nostri giorni fino ad avvelenare il clima, fino a creare al suo interno divisioni e opposizioni, fino a fare della chiesa una roccaforte che si erge contro il mondo, contro altri uomini e donne, ritenuti figli delle tenebre. Politicamente, ricordate tutti il grido ‘Prima gli italiani’ che, tradotto, significa ‘solo gli italiani’.
Dobbiamo confessarlo con sincerità: negli ultimi anni il clima, anche nella chiesa, si è avvelenato e questo virus, nonostante gli ammonimenti di papa Francesco, non è ancora stato debellato. C’è chi si erge a giudice, chi si ritiene cristiano autentico e migliore. Ci sono cristiani, con certezze granitiche, che giudicano gli altri fuori dalla verità e aspettano di poter ascoltare finalmente scomuniche e condanne per quanti non fanno parte del loro gruppo di eletti.
La seconda parte del vangelo di oggi riporta una serie di sentenze. Nella frase «chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare», viene usato il termine “piccoli” che è la traduzione di una parola greca (mikroi), che non si riferisce ai bambini, bensì a coloro che, per vari motivi, hanno una fede fragile, oppure sono fragili nella fede in un determinato momento della loro vita.
In altre parole, Gesù sembra dirci che non ci sono credenti di serie A e di serie B, se non il fatto che, per Gesù, tutta la serie A è composta dai fragili, dagli umili, da chi non conosce ancora pienamente l'amore. Ma pure fa la volontà del Padre cercando di amare con generosità e comprensione.
La geenna, nella cultura ebraica, è un concetto simile al nostro “inferno.” L'immagine proviene dalla vallata fuori Gerusalemme dove era praticato un culto idolatrico, e poi la vallata venne trasformata in una discarica dove il fuoco bruciava incessantemente i rifiuti della città. Là, il verme che decompone i cadaveri non muore mai, continuando a consumarli in eterno, come il fuoco.
Questo, però, non riguarda solamente il dopo-morte. Forse, chi vive nell'odio e nell'invidia, viene consumato già nel presente dal proprio egoismo, in una dimensione che per circolarità può ricordare l'eternità. Pensate alla parabola del povero Lazzaro e del ricco epulone. “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali…. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
Ma chi vive nell'amore del Padre, oppure semplicemente compie gesti d'amore, esprime inconsciamente amore alla verità della vita. Ricordate il famoso dialogo ne “I promessi sposi” tra l’Innominato e Lucia? Dopo una notte di tormenti quell’uomo pentito si sente dire proprio da Lucia: “Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia!”. È proprio il trionfo di un solo bicchiere d’acqua fresca.
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Don Paolo Zamengo sdb
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Creeper - Sex, Death & the Infinite Void
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Dio non può salvarci
E allora viviamo da peccatori
(da: Annabelle)
1. Creeper – Hallelujah!, traduzione
Alleluia!
Alleluia: regna il diavolo onnipotente
Gioiamo ed esultiamo e diamogli la gloria
Ché lo sposalizio dell’agnello è venuto
E la sua sposa si è preparata
2. Creeper – Be My End, traduzione
Sii la mia fine
Vuoi farmi, farmi, farmi da Armageddon cadendo, cadendo, cadendo giù dal cielo?
Trasandato, assonnato e non perdonato
Mi soffoco, bevo e muoio, sognando te
Quando arriva il sole, scompariamo come vampiri
Moriremo d’estate
Amore, potresti essere la mia fine
Per cui baciami sotto la luce morente
La nostra ultima notte sulla terra potrebbe essere carinissima
Potresti essere la mia fine
Ma io non voglio morire stanotte per mano di nessun altro se non te
E sono venuti gli sbirri aspettandosi un cielo in fiamme, tipo la Rivelazione
Possiamo bruciare e bruciare nella tentazione?
Abbrustolite la mia canzone, fatemi deperire le ossa, il corpo
Quando arriva il sole, scompariamo come vampiri
Moriremo d’estate
Amore, potresti essere la mia fine
Per cui baciami sotto la luce morente
La nostra ultima notte sulla terra potrebbe essere carinissima
Potresti essere la mia fine
Ma io non voglio morire stanotte per mano di nessun altro se non te
Discendi su di me come un angelo
Discendi su di me come il diavolo che sei
Amore, potresti essere la mia fine
Per cui baciami sotto la luce morente
La nostra ultima notte sulla terra potrebbe essere carinissima
Potresti essere la mia fine
Ma io non voglio morire stanotte per mano di nessun altro se non te
3. Creeper – Born Cold, traduzione
Nato freddo
Sono nato freddo, molto più freddo di te
Un bruto trasparente
Un cuore nero che lascia vedere tutto
Tu sei tutta spirito, tutta capelli castani e mattino
Io sono la salute del fumatore
Il boia si impicca da solo
Sono così bello che mi vuoi trattare in modo così brutto?
Dormiamo insieme io e te perché non abbiamo altro da fare
Mezzanotte e la fortuna di nuovo dalla nostra, sul cofano del pickup di tuo padre
Precipitiamo veloci e sentiamo che c’è il diavolo al volante
Sono così bello che mi vuoi trattare in modo così brutto?
Dormiamo insieme io e te perché non abbiamo altro da fare
Sono così bello che mi vuoi trattare in modo così brutto?
Dormiamo insieme io e te perché non abbiamo altro da fare
Cerco di provare, cerco di provare qualche sensazione
Bei ragazzi, belle ragazze, anelli di fidanzamento di poco conto
Moriamo giovani e andiamo in estasi
Facciamoci condannare entrambi insieme
Cerco di provare, cerco di provare qualche sensazione
Bei ragazzi, belle ragazze, anelli di fidanzamento di poco conto
Moriamo giovani e andiamo in estasi
Facciamoci condannare entrambi insieme
Sono nato freddo, molto più freddo di te
Bei ragazzi, belle ragazze, anelli di fidanzamento di poco conto
Moriamo giovani e andiamo in estasi
Facciamoci condannare entrambi insieme
Sono nato freddo, molto più freddo di te
Sono così bello che mi vuoi trattare in modo così brutto?
Dormiamo insieme io e te perché non abbiamo altro da fare
Sono così bello che mi vuoi trattare in modo così brutto?
Dormiamo insieme io e te perché non abbiamo altro
4. Creeper – Cyanide, traduzione
Cianuro
Ci baciamo sotto la pioggia acida, ancora il paradiso sulla sua lingua
“La coppia più bella delle aule infernali”?
Lei era lì a fumare con le amiche, buttava fuori nicotina e mi respirava
Jeans neri sotto la luce pallida della luna
La sua pelle è latte, pallidissima e bianca
Sotto l’incantesimo adolescenziale
Lei è Christina Applegate, perdutamente bella nel 1988
Lei è il mio cianuro
La bevo ogni sera
L’amore moderno può sembrare un suicidio
Lei è il mio cianuro
La bevo ogni sera
L’amore moderno può sembrare un suicidio
“Acqua santa per la signora, per favore”
L’amore è al meglio se stiamo in ginocchio, con le macchie di erba sui jeans
Il diavolo sogna noi due, tutte le cose sconce che facciamo, ah, tesoro
Rossetto nero su una tazzina di caffè
L’amore è geloso del piacere
Lei è fredda, ma io brucio lo stesso
In una trance da gin tonic
Sappiamo che non è certo la sobrietà che insegna ai ragazzi come si balla
Lei è il mio cianuro
La bevo ogni sera
L’amore moderno può sembrare un suicidio
Lei è il mio cianuro
La bevo ogni sera
L’amore moderno può sembrare un suicidio
E andiamo avanti finché non finisce la strada o almeno finché non ci si asciugano le lacrime
Contiamo i nostri peccati sotto al sole
Sappiamo che i fuggitivi del cielo non li perdona nessuno
L’amore moderno può sembrare un suicidio
Lei è il mio cianuro
La bevo ogni sera
L’amore moderno può sembrare un suicidio
Lei è il mio cianuro
La bevo ogni sera
L’amore moderno può sembrare un suicidio
5. Creeper – Celestial Violence, traduzione
Violenza celestiale
Noi beviamo il sangue versato da loro
L’acqua si sta alzando
Non dire che non lo farai
Non si può negare
Gli assassini assassinano finché non vengono assassinati
Mentre il tempo scorre sull’orologio
Gli amanti amano finché non amano più
Crolla il cielo
E io non provo nulla
6. Creeper – Annabelle, traduzione
Annabelle
Annabelle, finiremo tutt’e due all’inferno
Ti piacerà la clientela, gli affitti bassi e il clima è magnifico
Annabelle, sono sbronzo dalle dodici e mezza
Non mettermi di malumore, non mettermi di malumore
Il mondo sembra costantemente sull’orlo della fine
Tra il fumare, il bere e lo sballarsi, piangerei una lacrimuccia se ne trovassi il tempo
Dio non può salvarci
E allora viviamo da peccatori
Commiserazioni a tua mamma e tuo papà
Vi assicuro che non è poi così male
Devi vivertela un pochino quando il loro mondo ti vuole solo triste
Annabelle, dove stanno i proibiti, vieni a mettermi a letto, vieni a mettermi a letto
Il mondo sembra costantemente sull’orlo della fine
Tra il fumare, il bere e lo sballarsi, piangerei una lacrimuccia se ne trovassi il tempo
Dio non può salvarci
E allora viviamo da peccatori
Commiserazioni a tua mamma e tuo papà
Vi assicuro che non è poi così male
Devi vivertela un pochino quando il loro mondo ti vuole solo triste
I cieli sono aperti, calano gli angeli
Dio ti benedica, ti spogli e questo non lieto fine
I ragazzi del coro dei bassifondi canteranno
“Alleluia! Dio è uscito dall’edificio”
Dio non può salvarci
E allora viviamo da peccatori
Commiserazioni a tua mamma e tuo papà
Vi assicuro che non è poi così male
Devi vivertela un pochino quando il loro mondo ti vuole solo triste
7. Creeper – Paradise, traduzione
Paradiso
Sotto una luna di mezzanotte, sotto un mare di stelle
Quando le nostre labbra si scontrano e ci schiantiamo come macchine
E io cado come un lampo ai tuoi piedi
Ho una pistola, amore, sotto il sedile del passeggero
Mi infilo dentro casa tua ogni settimana per mettermi lì seduto a guardarti mentre dormi
A guardare gli angeli che piangono, a tuffarmi in quei tre metri per scoprire
Mi sogni?
Mi sogni?
Nessuno supera la notte
Nessuno supera la notte nel paradiso, nel paradiso
Nelle prime ore del mattino, con le candele che si spengono
Fuori dal negozio di alcolici sotto la luce rossastra
E lei ha il sapore dell’oceano e io cado come la pioggia
Deragliami, amore, avanti, fai schiantare questo treno
Mi infilo dentro casa tua ogni settimana per mettermi lì seduto a guardarti mentre dormi
A guardare gli angeli che piangono, a tuffarmi in quei tre metri per scoprire
Mi sogni?
Mi sogni?
Nessuno supera la notte
Nessuno supera la notte nel paradiso, nel paradiso
Nessuno supera la notte
Nessuno supera la notte
Nessuno supera la notte
Nessuno supera la notte nel paradiso, nel paradiso
8. Creeper – Poisoned Heart, traduzione
Cuore avvelenato
Io ho un cuore avvelenato
Fin dall’inizio ti ho ingannato
E tu stai alla larga da me
Krueger uccide nei sogni, io te li rubo
Nel buio striscerò fino al tuo cuore
E ben presto berrai anche tu il veleno
Affoga con me, tesoro, affoga con me
Ti porto ai confini dell’esistenza
Brucia con me, tesoro, brucia con me
Ti porto ai confini dell’esistenza
Io ho un cuore avvelenato
Ce l’ho fin dall’inizio, ti ho ingannato
E tu hai gli occhi di un angelo
Sotto il cielo del diavolo ti tento e ti faccio mia
Nel buio striscerò fino al tuo cuore
E ben presto berrai anche tu il veleno
Affoga con me, tesoro, affoga con me
Ti porto ai confini dell’esistenza
Brucia con me, tesoro, brucia con me
Ti porto ai confini dell’esistenza
Affoga con me, tesoro, affoga con me
Ti porto ai confini dell’esistenza
Brucia con me, tesoro, brucia con me
Ti porto ai confini dell’esistenza
9. Creeper – Thorns of Love, traduzione
Spine dell’amore
Diventa tristissima, fuma tantissimo
Vent’anni, le dà ancora quell’effetto
Tutti i miei amici dicono che non vado bene per te
Io tengo il motore acceso
Siamo nati per cadere a pezzi
Tutti i miei amici dicono che non vado bene per te
Ha le pareti di casa rosso sangue
Lo lega ai piedi e alla testa del letto
Ma il ragazzo non ha nessuna chance, lei ha un’oscurità nelle mani
Gettato alla mercé delle spine dell’amore, le spine dell’amore
A Lennon hanno sparato nel mese di dicembre
Curtis era appeso al filo del bucato
Gli innamorati negli anni ’80 morivano due alla volta
Tu baciami in mezzo alla terra e alla cenere
Ti amo solo quando fa soffrire
Hai mai desiderato qualcuno che per te era un male?
Ha le pareti di casa rosso sangue
Lo lega ai piedi e alla testa del letto
Ma il ragazzo non ha nessuna chance, lei ha un’oscurità nelle mani
Gettato alla mercé delle spine dell’amore
Ma il ragazzo non ha nessuna chance, lei ha un’oscurità nelle mani
Gettato alla mercé delle spine dell’amore, le spine dell’amore
“So cosa dicono di noi
Che siamo troppo giovani per vivere nel peccato di un’estate così calda
Il mondo vuole che ci innamoriamo
Per cui noi a Cupido tagliamo
Noi a Cupido tagliamo le ali”
Ma il ragazzo non ha nessuna chance, lei ha un’oscurità nelle mani
Gettato alla mercé delle spine dell’amore, le spine dell’amore
10. Creeper – Four Years Ago, traduzione
Quattro anni fa
Eri sbronzo la sera che ci siamo conosciuti, ma non si vedeva
Fumavi sigarette al mentolo per mascherare il sapore che c’era sotto
Sono cresciuto troppo in fretta? Sei tu che sei cresciuta piano?
Strada facendo mi sono persa nella tua ombra
Ti ho amato per un pochino di tempo quattro anni fa
A volte mi sento smarrita e folle quando la luna è bassa
Un po’ come quattro anni fa, un po’ come quattro anni fa
Sono stata un vestito comprato usato con dei buchi che hai dovuto rammendare
Mi indossavi orgogliosa e con le tue amiche circa quattro anni fa
Ho pronunciato il tuo nome l’altra notte e si sono risvegliati i morti
Il tuo spirito vive dentro di me, e io divento il tuo spettro
Ti ho amato per un pochino di tempo quattro anni fa
A volte mi sento smarrita e folle quando la luna è bassa
Mi ricordo, mi ricordo che la tua pelle sembrava fatta d’oro
Mi ricordo, mi ricordo quando non mi sentivo così vecchia
Un po’ come quattro anni fa, un po’ come quattro anni fa
11. Creeper – Holy War, traduzione
Guerra santa
Roe, dimmi com’è fatto il paradiso
Sta su di una nuvola che luccica come il filo della lama di un coltello
Pensi che ci troveranno?
Tesoro, potremmo fuggire per l’eternità, ma l’eternità non sarà mai abbastanza
12. Creeper – Napalm Girls, traduzione
Ragazze al napalm
Carica in macchina tutte le munizioni che riesci a raccattare, che prendiamo d’assalto i cancelli del paradiso
Dio è morto
Ci siamo conosciuti in un momento un po’ strano della mia vita
Morto dentro, ma ancora vivo
Ostaggio: ecco cosa sono le mie labbra delle tue
L’ennesima vittima che vive a malapena
Ci siamo conosciuti in un momento un po’ strano della mia vita
Morto dentro, ma ancora vivo
Lei è una guerra che ho dentro, lei è una guerra che ho dentro
Il suo bacio è violenza, il suo bacio è violenza
Lei è una guerra che ho dentro, lei è una guerra che ho dentro
Il suo bacio è violenza, il suo bacio è violenza
Ragazze al napalm, amanti respinte dei bassifondi
Voglio venire distrutto oppure distruggere il mondo
Ci siamo conosciuti in un momento un po’ strano della mia vita
Morto dentro, ma ancora vivo
Lei è una guerra che ho dentro, lei è una guerra che ho dentro
Il suo bacio è violenza, il suo bacio è violenza
Lei è una guerra che ho dentro, lei è una guerra che ho dentro
Il suo bacio è violenza, il suo bacio è violenza
L’angelo guarda in sù, ma sa da che parte andremo
Noi stiamo al di sotto, noi stiamo al di sotto
Fin troppo freddo per il paradiso, ma noi ci sciogliamo sulla neve
Noi stiamo al di sotto, noi stiamo al di sotto
L’angelo guarda in sù, ma sa da che parte andremo
Noi stiamo al di sotto, noi stiamo al di sotto
E fa fin troppo freddo per il paradiso e noi ci sciogliamo sulla neve
Noi stiamo al di sotto, noi stiamo al di sotto
Lei è una guerra che ho dentro, lei è una guerra che ho dentro
Il suo bacio è violenza, il suo bacio è violenza
Lei è una guerra che ho dentro, lei è una guerra che ho dentro
Il suo bacio è violenza, il suo bacio è violenza
Amore e morte danzano insieme
Dammi la mano, barcolliamo fino alla fine
Muoio fra le tue braccia
Amore e morte danzano insieme
Dammi la mano, barcolliamo fino alla fine
Muoio fra le tue braccia
13. Creeper – The Crown of Life, traduzione
La corona della vita
Resta fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita
14. Creeper – Black Moon, traduzione
Luna nera
Ho pronunciato il suo nome allo specchio tre volte la notte che si sono risvegliati i morti
Evocando gli spiriti mentre mi si avvicinava e mi toglieva tutti i vestiti
Graffi sulla porta di un bagno pubblico, malinconico e cupo
Ma lei è una creatura talmente pallida nel cuore della primavera
Io sono un’ombra, lei un fantasma, un fantasma
Hey, sorride come a dire “l’amore mi uccida pure”
Beveva fino alle luci del mattino e brindavamo ai nostri nemici
Arriva inaspettata come una minaccia di morte nella posta
Dolce e triste, bellissima ma cattiva
Un angelo travestito da diavolo
Oscurerebbe il mondo per offuscare la mia luce
Io sono un’ombra, lei un fantasma, un fantasma
Hey, sorride come a dire “l’amore mi uccida pure”
Hey, sorride come a dire “l’amore mi uccida pure”
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la Santissima Trinità
Nessuno di loro potrebbe salvare la mia anima
Sono pronto a farmi uccidere dal tuo amore
A farmi uccidere dal tuo amore
A farmi uccidere dal tuo amore
Hey, sorride come a dire “l’amore mi uccida pure”
Hey, sorride come a dire “l’amore mi uccida pure”
15. Creeper – All My Friends, traduzione
Tutti i miei amici
Il sesso, la morte e il vuoto infinito
Proprio quei pensieri che ci insegnano a evitare
Li esalo e tu li respiri
Sono in ritardo con l’affitto del cuore
Per te sono davvero una delusione
Ormai abbiamo trent’anni, ci avremmo già dovuto pensare
E la sera quanto ci sbronzavamo
Cercavamo di non sentire più nulla
E tutti i miei amici, tutti i miei amici, tutti i miei amici soffrono
Tutti i miei amici, tutti i miei amici, tutti i miei amici soffrono
Ogni giorno mi sveglio con la morte di un sogno che non piangerò
Il lutto diventa un’abitudine
Respiro contando fino a dieci
Mia confidente, mia carissima amica, io ti ho vista crescere e tu mi hai visto che mi piegavo
Poi mi sono di nuovo addormentato a forza di piangere
Ora tu scivoli in questa realtà
Da qualche parte hai perso anche tu la strada insieme a me
E tutti i miei amici, tutti i miei amici, tutti i miei amici soffrono
Tutti i miei amici, tutti i miei amici, tutti i miei amici soffrono
Ad andare sù di giri siamo finiti tutti quanti giù di corda
Ad andare sù di giri siamo finiti tutti quanti giù di corda
Mi dispiace davvero se ti ho deluso
Lo sai che ti amo tantissimo
Tutti i miei amici, tutti i miei amici, tutti i miei amici soffrono
Tutti i miei amici, tutti i miei amici, tutti i miei amici soffrono
16. Creeper – More Careful with Your Heart, traduzione
Più attenta con il tuo cuore
Di tutte le parole che avevo da dire, i segreti che impartivo
Le verità magiche, monolitiche che ti ho scritto al buio
Le riscriverei tutte, temeraria tanto quanto all’inizio
Ma avrei voluto essere più attenta con il tuo cuore
Non posso più fare la vita che facevo a diciott’anni
Non posso più scrutare nella vita vissuta nel mezzo
Il portale si è chiuso, sono venuta dalla parte opposta e ho indietreggiato davanti al mio sogno
Duemila anni a star qui seduta e piangere la morte di ogni cosa
È colpa mia se il nostro giardino è diventato una boscaglia piena di rovi
Infinite notti ti adulavo, patetica e senza speranza
La fioritura è sparita dalla nostra rosa e ora quella rosa è morta in parte
Ma avrei voluto, avrei voluto essere più attenta con il tuo cuore
#creeper#sex death and the infinite void#sex death & the infinite void#hallelujah!#be my end#born cold#cyanide#celestial violence#annabelle#paradise#poisoned heart#thorns of love#four years ago#holy war#napalm girls#the crown of life#black moon#all my friends#more careful with your heart
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Nel 1978, dopo solo un mese di pontificato, Papa Albino Luciani muore improvvisamente. Era malato o fu avvelenato? In questo libro il grande giornalista investigativo David Yallop ci porta in un mondo dove Chiesa e denaro, massoneria e mafia, sono legati da un filo conduttore più resistente ed efficace di quel che si possa pensare. Un'inchiesta sconcertante, un libro da leggere che sembra un romanzo criminale, ma che in verità racconta di avvenimenti realmente accaduti. . . . . . #davidyallop #yallop #libro #libri #libros #libreria #book #books #bookstagram #librodelgiorno #libriconsigliati #consiglidilettura #libridaleggere #librodaleggere #inchiesta #vaticano #papaluciani #albinoluciani #ior #mafia #sindona #marcinkus #robertocalvi #denaro #banche #riciclaggio #vatileaks (presso My Library) https://www.instagram.com/p/COR6ec7FMB5/?igshid=1b5utkmo45idn
#davidyallop#yallop#libro#libri#libros#libreria#book#books#bookstagram#librodelgiorno#libriconsigliati#consiglidilettura#libridaleggere#librodaleggere#inchiesta#vaticano#papaluciani#albinoluciani#ior#mafia#sindona#marcinkus#robertocalvi#denaro#banche#riciclaggio#vatileaks
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A grande richiesta: PAPA FORMOSO E IL SINODO DEL CADAVERE Formoso divenne papa nell’891, ma non senza fatica: intorno a lui, infatti, si dipanò uno dei periodi più bui della storia del papato, in cui nobili e meno nobili famiglie della penisola e numerosi pretendenti europei si accapigliavano per il potere, stringendo e disfando alleanze e pretendendo di sostituirsi allo Spirito Santo nelle nomine dei pontefici, che divennero quindi i rappresentanti (e gli sponsor) di questa o quella corrente politica. Formoso – vescovo di Porto, nominato cardinale da Niccolò I Magno, esponente della fazione filo germanica – tentò una prima volta la carta del pontificato nell’872, alla morte di Adriano I, ma in quell’occasione la spuntò l’arcidiacono Giovanni – filo francese – che salì al soglio petrino con il nome di Giovanni VIII. A causa di tumulti scoppiati a Roma tra i rappresentanti delle due opposte fazioni e di altre intricatissime vicende, Formoso fuggì dall’Urbe: il pontefice gli intimò di ritornare all’ovile e di fronte al suo rifiuto, lo scomunicò. Morto un papa, si sa, se ne fa un altro e Marino I, successore di Giovanni VIII, revocò la scomunica e reintegrò il ribelle nella sua carica di vescovo di Porto. Sul trono di Pietro si avvicendarono ancora Adriano III e Stefano V, la cui dipartita consentì finalmente a Formoso di essere eletto papa, ma non certamente di vivere in pace. Re, signori e signorotti continuarono ad azzuffarsi per il potere con alterne fortune, il pontefice fu addirittura incarcerato, poi liberato, finché il partito dei suoi avversari ebbe la meglio. Formoso morì il 4 aprile 896, probabilmente avvelenato e la sua salma fu tumulata nel recinto del Vaticano, dove non poté neppure godersi la pace eterna. Infatti il suo successore, Stefano VI, aizzato dai propri sponsor, che Formoso aveva contrastato, indisse una delle più macabre messe in scena che la Storia della Chiesa ricordi, passato alle cronache come il Sinodo del cadavere. Il corpo di Formoso – che era stato sepolto da meno di un anno e si trovava quindi in stato di avanzata decomposizione – venne esumato, rivestito con gli abiti e le insegne pontificali, collocato sul trono e sottoposto a pr https://www.instagram.com/p/CHemufwpSK8/?igshid=mfpqqb7kgxfv
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“Vent’anni fa esordii con un romanzo giallo, alchemico, che fu tradotto all’estero. Quando mi è arrivato il contratto ho pensato: chi diavolo può leggere una cosa del genere?”
«La biblioteca comprendeva libri di tutti i generi, tra cui diverse edizioni in lingua francese e testi molto interessanti. Sfogliò alcuni tomi del Nuovo Dizionario Istorico del 1796, compulsò alcuni trattati ottocenteschi di botanica, erboristeria e anatomia debitamente illustrati. Nella sezione contrassegnata AL trovò, fra gli altri, gli studi di Holmyard su Geber, i trattati del Wirth, i due testi del leggendario Fulcanelli e quelli del suo allievo Canseliet. Scorrendo i titoli fra le diverse collocazioni, notò La grande triade di Guénon, i sei volumi della History Of Magic And Experimental Science di Thorndike, l’opera omnia di Wilhelm Reich, Le taoisme di Maspéro» (Paolo Ferrucci e Giacomo Leonelli, Omicidi particolari, Piemme 2000).
*
Vent’anni fa, quando stavo per esordire con un romanzo giallo (scritto insieme a un amico), mi trovavo a Milano nell’ufficio della direttrice editoriale di Piemme, che voleva curare personalmente l’editing. A un certo punto dovette assentarsi lasciandomi solo per qualche minuto, e nell’attesa non potei fare a meno di sbirciare sulla sua scrivania. In cima a un mucchietto di carte c’era una lettera su carta intestata di un professionista, non ricordo se ingegnere o altro, che cominciava così: «Dottoressa Xxx , cosa fa l’autore in ansia? Ansima. Sono dunque in trepidante attesa…». Già lì capii meglio il calderone in cui mi andavo a infilare.
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Tempo prima mi ero messo in testa di scrivere un romanzo, così riuscii a coinvolgere un amico riminese coltissimo, che ne aveva pochissima voglia ma si lasciò convincere. Tale era la mia ossessione che ci lavorammo per un paio d’anni (io studiai montagne di materiale), finché – per vie traverse – il libro venne pubblicato dall’editore Piemme. Non solo: nel 2003 fu comprato dall’editore svizzero Scherz, in seguito assorbito dal colosso tedesco Fischer Verlage, il quale dopo 13 anni decise di ripubblicarlo in economica, cosa che mi stupì non poco: Tod eines Alchimisten (titolo più appropriato di quello italiano) era un libro pretenzioso, dilettantesco, scritto da un apprendista con un aiuto-apprendista, che capivano a fatica cosa stessero facendo. Un primo esperimento assoluto, compilato come una tesi di laurea, un tentativo di romanzo colto che ricopiava la struttura per scene de La donna della domenica di Fruttero e Lucentini, l’erudizione compiaciuta di Umberto Eco (tutto ruotava intorno a manoscritti alchemici), l’atmosfera de L’avvocata delle vertigini di Piero Meldini (una scena era ambientata nella Biblioteca Gambalunghiana di Rimini, con omaggio a Meldini medesimo), con il filo conduttore imperniato sulla comunità di recupero di Vincenzo Muccioli, dipinto come il capo di una Banda Bassotti. Insomma, un romanzo a chiave pieno di digressioni e citazioni, un’esibizione velleitaria, immatura, che ricalcava modelli; una cosa che letta oggi sarebbe da bocciare senza rimedio. Quando ho ricevuto il nuovo contratto per la riedizione di Fischer ero quasi seccato, pensando a chi diavolo potesse leggere una cosa tanto superata, una storia che consideravo sepolta, di cui quasi mi vergognavo.
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Il desiderio di scrivere mi aveva colto sciaguratamente mentre frequentavo l’università, dopo aver letto Atlante Occidentale di Daniele del Giudice. Un romanzo che mi sembrava totale e inarrivabile, con un nitore e una forza tali da portarmi a fare sogni notturni in cui la mia prosa scorreva come un rivolo perfetto e cristallino, chiamandomi e lasciandomi sospeso in un’area di totale possibilità. Un libro pesantemente tecnico e pesantemente letterario, che mi prese in braccio fino dall’incipit, una cosa mai successa prima.
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“All’inizio del campo d’erba provò il timone; poi, dondolando le ali, cominciò a rullare. Il volantino gli spingeva i gomiti vicini ai fianchi e la coda bassa dell’aereo gli spostava il viso in avanti, spartendo la visuale tra gli orologi del cruscotto e gli alberi lontani, come una lente bifocale. Ciò che pensava come una sua posizione era in realtà l’adeguamento a tutto quanto, dall’aereo e da fuori, gli veniva incontro, compresa la sua faccia resa anamorfica dal sole sulla curvatura del plexiglas. Ogni campo d’aviazione ha una luce molto più aperta della città con cui confina, e un colore pastello che dà solidità alle cose; ha anche un punto d’attrazione, dove la velocità coincide finalmente col rumore. Filava verso quel punto aspettando che l’hangar, la pompa di benzina e l’ufficio del noleggio scivolassero sempre più veloci ai lati. Era capace di sentire quand’è il momento, però guardò il tachimetro. E solo dopo si staccò da terra”.
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Da allora mi misi a desiderare la pratica della letteratura, a scapito dello studio per gli esami di economia, di matematica, di diritto, incombenze che quasi divennero maledizioni, mentre i miei interessi si orientavano altrove. E quando a scrivere mi ci misi davvero, dopo anni, mi trovai ad applicare i dettami di Eco quasi senza saperlo, progettando i romanzi come se fossero edifici, con avventure, intrighi, misteri, omicidi, concatenazioni, funzionalità, incastri, corsi e ricorsi, il tutto in un’attività calcolata, come un lavoro tecnico. In pratica, ciò che gli scrittori con finta modestia chiamano “artigianato”, io lo chiamo muratura, edificazione, su una base architettonico-ingegneristica che con la letteratura non avrebbe a che fare. Un artificio di posa di fondamenta, di articolazione di uno scheletro, di gettata e consolidamento di snodi e collegamenti, di vestizione e riempimento, di decoro e orpello, di significazione allusiva e d’illustrazione, di rifinitura. Tutto questo lo vivevo come rito e liturgia, come un atto sacro che prima di essere compiuto necessita di preliminari, di prolusioni, di pre-intenzioni, di prospettive. Così organizzavo documentazione, indagini, studi, riflessioni, emozioni nell’immaginare ciò che si sarebbe creato. E lì accadeva che la concentrazione – che per me è sempre stata volatile, a partire dallo studio – si metteva a lavorare come una specie di macchina, in maniera diretta, senza sfiati o perdite di pressione, senza svalvolamenti, con un funzionamento deciso e univoco. E un obiettivo preciso che muoveva tutto.
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A quella prima creatura, scarsamente sensata, ne è seguita qualche altra, fatta meglio ma sempre carente di motivazione, di spessore, di urgenza. Prodotti da banco simili a migliaia di altri, che oggi risultano tanto superati da esser giustamente seppelliti. Ma è stata una palestra importante, dove ho sviluppato la cattiva abitudine di analizzare i testi, arrivando talvolta a rileggere un libro un pezzo qua e un pezzo là, senza ordine, anche smembrando la materia di lettura, lottizzandola in modo tecnico, riconoscendo dissonanze o imperfezioni, cosa che applicata ai testi narrativi fa perdere il gusto di sospendere l’incredulità, inquinando così il sacrosanto piacere della lettura. Non so se questo mi faccia diventare un lettore avvelenato, o un lettore vagamente deviato, incapace, o un lettore sciaguratamente consapevole. Resta il fatto che rileggendo oggi Atlante occidentale, nell’epoca stravolta in cui siamo, mi sento ancora rapito, preso da quella necessità di mutazioni, da quella terminologia nomenclatrice semi-antiquata e modernissima, e dal desiderio di essere qualcosa che non sono stato capace di riconoscere. L’esplorazione, lo scandaglio, la caccia all’elusivo e all’inafferrabile, il rovesciamento del reale, tutte partite ancora aperte.
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“Passarono velocemente tra gli scaffali di ricambi per il vuoto spinto, con tubi isolanti, giunti in lega, giunti ruotanti, labirinti, sbarramenti gassosi, valvole di regolazione criogenetica per temperature dell’elio liquido; attraversarono la vasta offerta di lamine per i magneti di focalizzazione e i magneti di curvatura; superarono anche i ripiani con i tubi di potenza e i klystrons e le piastre di niobium per le cavità superconduttrici. Non si fermarono a dare nemmeno un’occhiata, dato che tutto questo non riguardava i rivelatori e non era ancora il vedere, ma soltanto la base per produrre quello che forse si sarebbe visto. Rallentarono davanti ai ripiani con le lastre di scintillazione, le plastiche in sfoglie e barre, le guide di luce, dove cominciavano i ricambi del vedere, i fotomoltiplicatori divisi negli scaffali per tipo e per potenza, fotodiodi, fototubi con le basette di alimentazione, fototriodi per le bassissime luminosità, fototriodi di solenoide per i forti campi magnetici, fototriodi con risoluzione anche di un singolo fotone. Si fermarono tra i ricambi per la presa dati, il culmine del vedere, tra scaffali di moduli per i rack e schede singole per gli chassis di acquisizione e manipolazione, schede di trigger processing, schede di discriminazione del rumore di fondo, schede con due o tre cancelli di memoria, e ogni tanto ne prendevano qualcuna e la rigiravano tra le mani, fastbus, bus ausiliari per la memoria esterna dove parcheggiare dati senza mandarli al calcolatore, schede di traslazione ultrarapide, schede di speech processor per far parlare gli strumenti, schede generatrici di frasi, e schede per aprire finestre di tempo in nanosecondi e picosecondi, dato che quello che si vedeva durava miliardesimi di secondo e nessuno l’avrebbe mai visto con i propri occhi, ma solo dalle tracce computerizzate di ciò che era decaduto avrebbe potuto intuire e immaginare, immaginare con rigore e prova, ciò che si era generato per trasformarsi subito in tutt’altro”.
Paolo Ferrucci
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Shelter from the Storm "live '76"
RIPARO DALLA TEMPESTA Avvenne in un'altra vita, una vita di sudore e di sangue quando la cattiveria era una virtù e la strada era piena di fango io venivo dal deserto, una creatura senza forma "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" E se passassi ancora per quella strada, puoi stare sicuro farei sempre del mio meglio per lei, su questo do la mia parola in un mondo di morte con gli occhi d'acciaio e uomini che combattono per un posto al caldo "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Non una parola fu detta tra noi, poco fu il rischio implicato tutto a quel punto era stato lasciato irrisolto Prova ad immaginare un posto dove si è sempre al sicuro ed al caldo "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Ero bruciato dalla stanchezza, sepolto dalla grandinata avvelenato nei rovi e stremato sul sentiero, cacciato come un coccodrillo, devastato nel grano "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Improvvisamente mi voltai e lei era lì con braccialetti d'argento ai polsi e fiori nei capelli Venne verso di me con grande grazia e mi tolse la corona di spine "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Ora c'è un muro tra di noi, qualcosa è andato perso io ho dato troppo per scontato, tutto mi si è complicato Se solo penso che tutto cominciò in un mattino da tempo dimenticato "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Il deputato cammina su duri chiodi ed il predicatore scala una montagna ma niente conta veramente è solo il fato che ha importanza ed il becchino con un solo occhio soffia in un inutile corno "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Ho sentito neonati piangere con voce di colomba e vecchi con i denti rotti attoniti senza amore Capisco la tua domanda, uomo, si è senza speranza ed abbandonati? "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" In un piccolo villaggio sulla collina si sono giocati i miei vestiti ho patteggiato per la salvezza e mi hanno dato una dose letale Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono stato ripagato con lo scherno "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta" Vivo in un paese straniero ma sto per attraversare il confine la bellezza cammina sul filo del rasoio, un giorno la farò mia Se solo potessi tornare indietro all'ora in cui Dio e lei nacquero "Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"
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Mavco Auvelio Pisellonio
Bar in periferia in overdose di antistaminici il tavolo ha i piedi sul cemento che sta sdraiato sul terreno e più in basso tracce di ferro ci sono, lo so, ma non si vedono come tutte le cose che reggono il mondo avanti ad un caffè da gastrite (ché a Pisa è sempre avvelenato) la sedia è la più comoda di sempre e la vita mi pesa sul serio oggi comunque la continuo a scherzare ci sono ragazze al tavolo accanto due cani e tre piccioni che aspettano sciroppo il caffè in qualche secondo e quindi? Tutto qua? Che vuoi? Dice sempre la voce nascosta nei caffè fatti male queste ed altre questioni sollevano i caffè di provincia e le ragazze vanno via e con una incrociamo lo sguardo non so nemmeno se è bella ha i capelli lisci e lunghi penso a De Gregori a Belli Capelli spartiamo qualcosa che non ricorderemo domani Si parla dei Monty Phyton a mezzo internet a una certa distanza lei mi mette di buon umore lei mi fa ridere con le imitazioni ha nella voce un filo d'argento Mavco Auvelio Pisellonio Mavco Auvelio Pisellonio Mavco Auvelio Pisellonio non fa ridere anche voi?
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Il servizio di streaming video di Apple e i suoi numerosi interrogativi
Quando assistiamo alla presentazione di un nuovo prodotto o servizio da parte di una grande azienda, siamo portati ad immaginare che vi sia un lungo periodo di tempo dedicato a definire ogni singolo aspetto. Se le cose vanno come devono, vediamo una perfetta sequenza di eventi, unendo attività di intrattenimento con numerosi espedienti tecnici. Steve Jobs era un maestro nel concertare tutto e i suoi keynote avevano un qualcosa di magico, sia per il suo rinomato carisma che per la cura fino ai più minuscoli dettagli. Grazie alle numerose pubblicazioni successive alla sua scomparsa, siamo arrivati a conoscenza di alcuni fatti davvero difficili da immaginare, poiché durante alcune presentazioni storiche e perfette di prodotti iconici come il Macintosh o il primo iPhone, c'erano in realtà molti rischi dovuti allo stato di instabilità dei dispositivi. In pratica mentre a chi assisteva a quei keynote sembrava scorrere tutto liscio, Jobs doveva sudare freddo, incrociare le dita e seguire un preciso iter affinché tutto andasse per il verso giusto.
Mi viene in mente questo poiché a meno di 2 settimane dall'evento in cui si prevede che venga presentato il servizio di streaming video firmato Apple, l'azienda pare essere ancora in fase di trattativa con alcuni partner. Nello specifico, Mark Gurman e soci, riportano su Bloomberg l'attuale stato di incertezza nella conclusione di accordi con HBO, Showtime e Starz.
Apple ha intenzione di produrre contenuti propri seguendo la ricetta di Netflix, ed ha investito molto per raggiungere questo scopo. Tuttavia ci vorrà del tempo affinché le sue sole forze siano sufficienti ad offrire un'offerta di spessore, dunque dovrà necessariamente iniziare poggiandosi sulle spalle di chi ha già un catalogo sufficientemente ricco ed apprezzato. HBO, Showtime e Starz sarebbero interessate a lavorare insieme, ma pare che ancora oggi si stiano definendo i dettagli di un accordo che dovrà essere ufficializzato entro il 25 marzo. Sembra incredibile che si lavori così sul filo del rasoio, eppure non stupisce più di tanto considerando la storia nota.
Netflix non vuole avere nulla a che fare con Apple, avendo per altro il dente avvelenato nei suoi confronti dato che ha persino eliminato la possibilità di attivare una sottoscrizione tramite le sua app per iOS, onde evitare di dover pagare la famosa tassa di Cupertino. Proprio in queste ore anche Spotify sta sollevando la questione, arrivando a denunciare la concorrenza sleale di Apple nell'incassare il 30% del prezzo dell'abbonamento sottoscritto dagli utenti per un servizio concorrente rispetto ad Apple Music. Poi c'è Hulu, che negli Stati Uniti consente di accedere ai propri contenuti tramite l'app Apple TV, ma non sembra intenzionata a fare di più in collaborazione con Apple.
Insomma pare proprio che Tim Cook e soci stiano facendo i giocolieri col fuoco, con tante possibilità aperte e ancora poche certezze. Probabilmente c'è più di questo, le indiscrezioni possono non essere aggiornate allo stato attuale – dato che aver fissato una specifica data per l'evento impone una dead line ben precisa e qualche sicurezza di più – ma c'è più di un elemento che potrebbe essere ancora indefinito e sul quale si continuerà a lavorare sfruttando ogni momento utile da qui al 25 marzo.
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