#Giovanni Ricordi
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uwmspeccoll · 2 years ago
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The Adoration of the Mystic Lamb
It has been called the first masterpiece of the Renaissance, the forefather of artistic realism, and the first major oil painting (though that last claim is dubious, since oil paints were in use in Asia as early as the 7th century). In the last five centuries, it has been involved in seven separate thefts and is possibly the most stolen work in art history (the bottom left panel has never been recovered, a reproduction now stands in its place). It’s Jan van Eyck’s Adoration of the Mystic Lamb A.K.A. The Ghent Altarpiece. Rather, it’s the comprehensive treatment of The Adoration of the Mystic Lamb printed and published in 1964 by Arti Grafiche Ricordi of Milan, under the auspices of the Belgian National Commission for UNESCO.
The text is by Valentin Denis, a Belgian professor of Archeology and Art History, and translated into English from the French by Michael Langley. Arti Grafiche Ricordi had also published the original French edition in 1963, as well as an Italian translation the same year. A Dutch-language edition was published in 1964 in Amsterdam by Bonaventura, an imprint of Elsevier (both names an homage to the lauded Dutch House of Elzevir). Despite the change in publisher, the Dutch edition maintains the same design that is consistent across all three of the Ricordi editions. The plates are printed in full-color letterpress halftone on wood veneer laminated to carboard. The first plate is a fold-out triptych, allowing readers to view the entire altarpiece, both open and closed. The following 24 plates focus on the panels, showing individual panels in their entirely and also honing in on details, such as the extreme close up of the background flora and architecture on the upper left corner of the central panel (eighth image above). 
Arti Grafiche Ricordi was the graphic design arm of Casa Ricordi, founded in 1808 by the violinist Giovanni Ricordi and predominantly known as a publisher of classical music and opera. The publishing house came to prominence by developing privileged relationships with major 19th-century Italian composers like Rossini, Verdi, and later, Puccini. The firm maintained full family control, with four generations of Ricordi’s at the helm, for over a century, and remains a major name in classical music publishing (now as a subsidiary of Universal Music Group). But Arti Grafiche Ricordi has its own influential past in Italian graphic design. Giulio, the third Ricordi to lead the firm, first bolstered the Officine Grafiche, hiring as the creative director the German Adolfo Hohenstein in 1888. Hohenstein and Officine Grafiche would go on to train the bulk of the first generation of great Italian poster designers. 
Find more Decorative Sunday posts here. 
-Olivia Hickner, Special Collections Graduate Intern
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persa-tra-i-miei-pensieri · 9 months ago
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Rivedere la scena dell'addio/arrivederci di Tonio Cartonio dalla Melevisione con l'attore che la guarda insieme al pubblico è stato davvero commuovente... la promessa l'ha mantenuta ci siamo ritrovati a Città Laggiù!
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Ascoltare dal vivo le due frasi di apertura e chiusura delle puntate di Art Attack anche è stato commuovente:
«Questo è Art Attack! Bentornati ad Art Attack l'unico vero programma che vi dimostra che non bisogna essere dei grandi artisti per fare dell'arte e allora all'attacco!»
«Purtroppo per oggi gli attacchi d'arte terminano qui ma io vi aspetto come sempre nella prossima con tanti altri attacchi d'arte ancora tutti da scoprire qui con Giovanni, qui ad Art Attack ciao!»
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Ancona comics & games 🥹
Danilo Bertazzi - Tonio Cartonio della Melevisione 🍎🍃🦉
Giovanni Muciaccia - Art Attack ✂️📄🖌️📏✏️
Avevo il cuore a mille e a parole mie confuse e intrecciate per l'emozione li ho ringraziati per la meravigliosa infanzia che mi hanno regalato.
A Danilo ho detto anche quante volte sarei voluta entrare dentro al televisore per raggiungere il Fantabosco e che la fantasia trasmessa da piccola attraverso questo programma me la porterò per sempre dietro e a quel punto non so con quale coraggio gli ho detto tant'è che sto scrivendo un racconto fantasy, lui ha alzato lo sguardo dall'autografo meraviglioso che mi stava scrivendo (melebacio) e mi ha guardata dritta negli occhi sorpreso, non ha fatto domande ulteriori ma in quello sguardo c'era la soddisfazione di aver creato un input anni e anni fa per un qualcosa che sta prendendo forma nel presente, l'ho abbracciato e mi ha salutata augurandomi il meglio nella vita e io ero a dir poco al settimo cielo, sentivo come un calore che si espandeva nel cuore, come un caminetto acceso che riscalda e trasmette aria di casa, di luogo sicuro, è stato un momento stupendo che si stava sommando ad altri piccoli istanti di felicità della giornata: dal giro in camion con papà alle risate con lo zio, alle coccole fatte al cane di un operaio di papà, alla chiacchierata in fila per il meet&greet con alcuni ragazzi, alla sensazione di far parte di qualcosa di grande come un comics in cui i ragazzi sono tutti nerd e eterni bambini come me, alla chiacchierata in macchina con mio cugino e la chat con la mia amica, erano tutte piccole cose che insieme mi hanno scaldato il cuore per tutto il giorno 💓
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pier-carlo-universe · 25 days ago
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"Le ciaramelle" di Giovanni Pascoli: una ninna nanna d'anima e ricordi. Recensione di Alessandria today
Dolcezza, malinconia e mistero nel Natale raccontato da uno dei più grandi poeti italiani.
Dolcezza, malinconia e mistero nel Natale raccontato da uno dei più grandi poeti italiani. Giovanni Pascoli, poeta del cuore e dell’anima, ci trasporta nel suo mondo intriso di simbolismo e intimità con la poesia “Le ciaramelle”. Questo componimento, insieme alla breve e intensa “Ninna nanna di Natale”, rappresenta una celebrazione della semplicità e dell’emozione, un racconto intriso di…
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viendiletto · 1 year ago
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Nino Benvenuti: «Senza ricordi non c’è futuro»
Campione olimpico nel 1960, campione mondiale dei Pesi superwelter tra il 1965 e il 1966 e dei pesi medi dal 1967 al 1970, Giovanni (Nino) Benvenuti è stato uno dei migliori pugili italiani di tutti i tempi e il suo nome troneggia tra i grandi del pugilato internazionale. È entrato nell’immaginario collettivo in una notte di aprile nel 1967 quando 18 milioni di italiani seguirono la diretta del suo incontro con Emile Griffith al Madison Square Garden di New York. Di quel match che gli portò il titolo di campione mondiale dei pesi medi, ma anche dell’infanzia a Isola, dei primi passi nella boxe, del significato dell’essere pugili, del rapporto con gli avversari sul ring e di tanto altro Nino Benvenuti – insignito nel 2018 dalla Can comunale del premio Isola d’Istria –, parla in un’intervista esclusiva di Massimo Cutò pubblicata di recente sulla Voce di New York, che riproponiamo.
[...]
Chi è un pugile?
“Uno che cerca sé stesso sul ring. Uno che vuole superare i propri limiti come faceva Maiorca in fondo al mare o Messner in cima alla montagna. La sfida è quella: fai a pugni con un altro da te e guardi in fondo alla tua anima”.
Lei cosa ci ha visto?
“La mia terra d’origine, una verità che molti continuano a negare. La storia di un bambino nato nel 1938 a Isola d’Istria e costretto all’esilio con la famiglia. Addio alla casa, la vigna, l’adolescenza: tutto spazzato via con violenza, fra la rabbia muta e la disperazione di un popolo. Gente deportata, gettata viva nelle foibe, fucilata, lasciata marcire nei campi di concentramento jugoslavi”.
Una memoria sempre viva?
“Ho cercato di non smarrirla, per quanto doloroso fosse. Riaffiora in certe sere. Ti ritrovi solo e sale una paura irrazionale”.
Riesce a spiegare questo sentimento?
“Il passato non passa, resta lì nella testa e nel cuore. A volte mi sembra che stiano arrivando: Nino scappa, sono quelli dell’Ozna, la polizia politica di Tito viene a prenderti. Un incubo che mi tengo stretto perché senza ricordi non c’è futuro”.
Che cosa accadde in quei giorni?
“Isola d’Istria odora di acqua salata. È il sole sulla pelle. La nostra era una famiglia benestante, avevamo terra e barche, il vino e il pesce. Vivevamo in una palazzina di fronte al mare: papà Fernando, mamma Dora, i nonni, io, i tre fratelli e mia sorella. Siamo stati costretti a scappare da quel paradiso”.
Come andò?
“Mio fratello Eliano fu rapito e imprigionato dai poliziotti titini, colpevole di essere italiano. È tornato sette mesi dopo, un’ombra smagrita, restò in silenzio per giorni. Mia madre si ammalò per l’angoscia. È morta nel ‘56 di crepacuore: aveva 46 anni. Attorno si respirava il terrore delle persecuzioni. Un giorno vidi dalla finestra della cameretta un uomo in divisa sparare alla nostra cagnetta, così, per puro divertimento”.
Finché fuggiste?
“Riparammo a Trieste dove c’era la pescheria dei nonni. Fu uno strappo lacerante, fisico. Così la mia è diventata in un attimo l’Isola che non c’è. Non potevamo più vivere lì dove eravamo nati”.
[...]
Quant’è difficile invecchiare?
“Dentro mi sento trent’anni, non ho paura della morte. Sono allenato. Sul ring risolvevo i problemi con il mio sinistro, la vita è stata più complicata però ho poco da rimproverarmi. E ho ancora un desiderio”.
Quale?
“Vorrei che un giorno, quando sarà, le mie ceneri fossero sparse da soscojo. È lo scoglio di Isola d’Istria dove ho imparato a nuotare da bambino”.
Intervista di Massimo Cutò a Nino Benvenuti per La Voce di New York, 23 luglio 2022
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parolerandagie · 7 months ago
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i cccp salgono sul palco e mi chiedo se sono ancora fedeli alla linea quella linea a cui mi piacque pensare d’esser fedele anche io ma che non seppi davvero mai tracciare o spiegare o spiegarmi e forse come tanti convenuti come me a questa gigantesca festa di classe operaia di chi era vivo negli anni ottanta non mi frega poi troppo della risposta perché giovanni lindo ferretti di ora fa di tutto per interpretare al meglio il giovanni lindo ferretti di allora ed in fondo è questo quello che volevo quello che volevamo e queste le aspettative che abbiamo prodotto e questo che vogliamo consumare in attesa di crepare e certo non che il magone non sia presente e che sia dovuto al pensare invece alle aspettative che avevamo in quegli anni distanti di mondo da cambiare e di mondo poi in cambiamento quando crollò il muro ed una linea almeno ed intendo quella che separava l’est dall’ovest venne cancellata e dicevo il mondo in cambiamento ed adesso che innegabilmente è cambiato ma non come avremmo voluto cambiarlo noi e lo vediamo cambiato e ce lo diciamo come sei cambiato quando incontriamo qualcuno di quei vecchi amici e lui lo dice a noi ed allora se non altro consapevoli che è un carnevale una festa in maschera una interpretazione alziamo i pugni chiusi al cielo quando compare una bandiera del pci e balliamo e non studiamo non lavoriamo non guardiamo la tv non andiamo al cinema non facciamo sport e chiediamo di essere curati e ammettiamo la paranoia emiliana mentre invitiamo yuri a sparare e se ne vanno due ore e con loro tanto lo strato di polvere che avevamo su certi ricordi quanto l’illusione d’aver contato qualcosa di aver fatto qualcosa ed invece forte sale un gusto amaro di chi ha fallito come uomo e come generazione e del fatto che non ne frega nulla a nessuno noi compresi però tu amami ancora e fallo dolcemente un giorno un mese un’ora che la vita la mia non è ancora finita e ci sarà forse tempo per dare un senso a tutto quanto o se non altro a farsene una ragione che il senso manchi come qui manca la punteggiatura
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dedoholistic · 1 year ago
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Il Salotto Virtuale di Maria Teresa De Donato su Mobmagazine presenta:
“Panico ben temperato” di Giovanni Tommasini ǀ Recensione di Maria Teresa De Donato
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elenaceccatoillustrations · 2 years ago
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Per tutte le piogge! in tour • Foggia e San Giovanni Rotondo
Qualche parola di ringraziamento, qualche foto e tanti bei ricordi di queste memorabili giornate a Foggia e San Giovanni Rotondo, all'insegna della lettura e delle attività con i più piccoli...
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Negli angoli più bui della Sardegna esiste una razza di streghe vampiro note per la loro insaziabile sete di sangue dei neonati. Si dice che queste creature, temute e insultate da tutti coloro che conoscono la loro esistenza, siano le discendenti di una linea di sangue maledetta, condannata a bramare eternamente l'essenza vitale della giovinezza e dell'innocenza.
Secondo la leggenda, queste streghe vampiro chiamate "Cogas" sono in grado di trasformarsi in qualsiasi forma desiderino, usando i loro poteri per infiltrarsi nella società umana e depredare famiglie ignare. Si dice che siano particolarmente attratti dall'energia dei neonati e faranno di tutto per soddisfare le loro voglie...
Questi sono gli appunti su alcuni dei racconti che ho raccolto sulla presenza di streghe vampiro conosciute come "Cogas" nella zona di Villacidro. 
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Interviste
Molti abitanti del luogo credono che queste figure misteriose esistano davvero e che vadano temute e rispettate. ecco 2 interviste raccolte a Villacidro.Inrevista 1.-  Cogas
Il signor Giovanni ha occhi scuri e profondi, come se la memoria dell'avvistamento che stava per raccontare fosse ancora viva nella sua mente. Era seduto con la schiena dritta e le mani appoggiate sulle ginocchia, e il suo sguardo si perdeva nel vuoto mentre cominciava a parlare.
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"Era una sera d'estate, ed ero solo un bambino allora. Stavo giocando fuori con i miei amici, quando improvvisamente ho sentito una voce stridula e famelica che veniva dalla foresta. Siamo corsi a nasconderci dietro un albero, e lì abbiamo visto... Qualcosa di indescrivibile. Era alta e magra, con la pelle scura e grinzosa come quella di una vecchia noce, e i suoi capelli erano neri e arruffati come le ali di un corvo. Indossava un lungo vestito nero, e i suoi occhi erano freddi e inespressivi come quelli di un serpente. Emanava un tanfo di putrido e di morte.Siamo rimasti immobili, paralizzati dalla paura. Poi, con una risata malefica, quella creatura scomparve nel buio. Da allora, non ho mai dimenticato quell'avvistamento. Ho imparato che ci sono cose al di là della comprensione umana, e che è meglio non provocarle."
Il signor Giovanni scosse la testa, come per scacciare i ricordi. Poi guardò verso di me con uno sguardo severo e disse "Non posso essere certo di aver visto una strega, ma so che qualcosa di malvagio e potente si nasconde nei boschi vicini al paese. E ti consiglio di non andare là a cercare risposte."
Intervista 2 - Cogas
La signora Franca si sedette di fronte a me, con un'espressione seria e rispettosa. È un donna di 70 anni coni capelli grigi e un viso rassicurante. Cominciò a parlare con voce calma e pacata, come se stesse raccontando un vecchio e familiare ricordo.
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"Mio nonno Mario mi raccontò spesso dell'avvistamento che fece da giovane, di una creatura che lui chiamava 'Coga'. Era una notte d'inverno, e lui stava tornando a casa da una lunga giornata di lavoro nei campi. Mentre attraversava la foresta, sentì un grido lontano e poi una risata malefica. Nonno Mario si avvicinò lentamente per vedere da dove venisse quel suono, e lì vide qualcosa di orribile. Era una donna, o almeno così sembrava, ma aveva la pelle nera come la pece e i capelli bianchi come la neve. Gli occhi erano rossi e assetati di sangue, e la sua bocca era piena di lunghi denti affilati. Mio nonno capì subito che non era un essere umano, ma qualcosa di malvagio e antico. La creatura, la Coga, si avvicinò a lui con un sorriso maligno e mio nonno si sentì paralizzato dalla paura. Ma poi, nonno ricordò una vecchia "preghiera" un "Brebus" che gli aveva insegnato sua nonna e si mise a recitarlo. La Coga si fermò, come se fosse colpita dalle parole dell'incantesimo e poi si allontanò velocemente nella notte. Nonno non vide mai più quella creatura, ma non dimenticò mai quell'avvistamento. Ha sempre detto che quella notte gli aveva mostrato che nel mondo ci sono cose che non possono essere spiegate dalla ragione umana, e che esistono forze malvagie al di fuori della comprensione dell'uomo."
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osteneroshark · 2 days ago
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Slow Food: Questo paese non esiste, un libro di vini e luoghi che hanno ricominciato a sognare
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parvaphilosophia23 · 7 days ago
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Martedì 21/01/2025 ore 21:00
L’Oblio è Colpa 1 - Shoah e Deportazione (Giorno della Memoria)
Videoconferenza da Cultura e Società
https://meet.google.com/rhf-tkqq-kfr
Il programma prevede:
·     Introduzione con documenti e testimonianze Video
·     Bancarella dei libri: Carolina MANFREDINI
·     Mazzolino di Poesie offerto da Filomena IOVINELLA
·     NOBELtà Letteraria: André GIDE (Francia) -  Un Nobel per la Letteratura proposto da Silvia SARZANINI  per la sua opera artisticamente significativa, nella quale i problemi e le condizioni umane sono stati presentati con un coraggioso amore per la verità e con una appassionata penetrazione psicologica
·     Petali di Poesia e di Pensiero, Ricordi e Riflessioni offerti da:
Ernesto BERTINO; Andrea Salvatore MIGLIORE; Antonie PERUGI; Wilma RIVA; Silvia SARZANINI; Giulio SCHIAVONI; Patrizia STEFANELLI; Massimiliano TEDESCO; Giovanni TERESI; Loretta ZOPPI.
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daimonclub · 16 days ago
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La Befana, il Presepe e l’Epifania in Letteratura
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La Befana, il Presepe e l’Epifania in Letteratura La Befana, il Presepe e l’Epifania in Letteratura, un articolo che analizza i legami tra la festa della befana, il presepe, e l'epifania nella letteratura e nella psicanalisi, come stimolo alla creazione artistica e intellettuale. L’ Epifania tutte le feste porta via, infatti una volta giunti al 6 gennaio il periodo vacanziero del Natale si conclude, e con esso le vecchie feste ormai passate e si accoglie l’inizio di un nuovo anno con le sue relative nuove festività. Carl William Brown In ogni casa elegante c’è la porta principale per i signori e c’è la porticina di servizio per i fornitori; ma non deve mancare la porta celeste per gli dei. Si potrebbe dire che la cappa del camino è il tunnel che congiunge la terra al cielo... Per colpa di certe convenzioni, e d’una diffusissima mancanza di coraggio ascensionale, forse questa porta è poco adoperata. Ciò non toglie che la porta della Befana sia la vera porta principale: la porta che si apre sull’universo. Gilbert Keith Chesterton Zitti, zitti bimbi buoni, presto, presto giù a dormire. La Befana è per venire col suo sacco pien di doni. Anonimo Non ho mai fatto una delle mie scoperte attraverso il processo del pensiero razionale. Albert Einstein La Befana, cara vecchietta, va all’antica, senza fretta. Non prende mica l’aeroplano per volare dal monte al piano, si fida soltanto, la cara vecchina della sua scopa di saggina: è così che poi succede che la Befana non si vede! Gianni Rodari La Befana a volte tarda perché ormai è vecchia e sorda, ma a coloro che son buoni lascia sempre tanti doni. Tra la cenere e il carbone ecco a te un suo bacione! Anonimo Ognuno chiudendo gli occhi, sogna dolci e balocchi. E Dori, il più piccino, accosta il suo visino alla grande vetrata per veder la sfilata dei Magi, su nel cielo, nella notte di gelo. Guido Gozzano Viene viene la Befana, vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. Viene viene la Befana. Giovanni Pascoli Arriva la Befana, è già partita da una settimana, con la scopa di saggina, lei vola per arrivare prima. Viva viva la Befana! Anonimo Cara Befana. Prendi un trenino che fermi a casa d’ogni bambino, che fermi alle case dei poveretti con tanti doni e tanti confetti. Gianni Rodari Il dovere di un artista è piuttosto quello di rimanere di mentalità aperta e in uno stato in cui può ricevere informazioni e ispirazione. Bisogna sempre essere pronti per quella piccola Epifania artistica. Nick Cave
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Befana, prtesepe, epifania e ricordi Nel folclore italiano, la Befana rappresenta una figura unica e affascinante, profondamente radicata nella tradizione natalizia. Il suo nome deriva da una trasformazione linguistica del termine "Epifania" (dal greco epifáneia, "manifestazione"), passato attraverso il latino epiphaníam fino a diventare "Befana". Secondo la tradizione popolare, la Befana è un’anziana signora che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, porta doni ai bambini. Coloro che si sono comportati bene trovano calze riempite di dolciumi, frutta secca e piccoli regali, mentre i più dispettosi ricevono carbone o aglio. Anche il carbone, però, spesso si rivela dolce, trasformando la punizione in un gioco indulgente. Le origini della Befana si intrecciano con leggende e tradizioni religiose e pagane. Una delle storie cristiane più conosciute racconta che i Re Magi, durante il loro viaggio verso Betlemme, chiesero indicazioni a una vecchina e la invitarono a unirsi a loro. Lei rifiutò, ma poi si pentì e tentò invano di raggiungerli. Da allora, per espiare il suo errore, porterebbe doni ai bambini di tutto il mondo. Questa leggenda sembra cristianizzare una figura più antica, legata ai riti pagani della dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno, quando si celebrava il ciclo di morte e rinascita della natura. La Befana rappresenta simbolicamente l’anno vecchio, ormai consumato, che si lascia alle spalle. La scopa che porta con sé non è solo un mezzo di trasporto, ma simboleggia anche il gesto di “spazzare via” i problemi dell’anno appena trascorso, unendo così il folclore alla speranza di un nuovo inizio. L’Epifania è anche il giorno in cui, secondo la tradizione cristiana, i Re Magi giungono alla grotta di Betlemme per adorare il Bambino Gesù. La loro figura, citata in appena 12 versetti del Vangelo di Matteo, è stata arricchita nei secoli da dettagli simbolici e narrativi. Non è storicamente provato che fossero tre, né che si chiamassero Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, ma queste aggiunte hanno rafforzato il loro significato spirituale e culturale. Nei presepi di tutto il mondo, l’arrivo dei Magi rappresenta un momento culminante. Le loro offerte di oro, incenso e mirra simboleggiano rispettivamente la regalità, la divinità e la sofferenza umana di Gesù. La tradizione del presepe, introdotta da San Francesco d’Assisi, mira a rendere tangibile e familiare la narrazione della nascita di Cristo, creando un legame diretto tra la spiritualità e la vita quotidiana. La Befana principalmente è un'icona tutta italiana. Tuttavia, se per noi l'Epifania è sinonimo di Befana, possiamo dire che viene celebrata anche in altri Paesi, seppur con nomi e usanze diverse. In Francia la befana diventa un re o una regina! La tradizione ruota attorno alla Galette des Rois, un dolce tipico che nasconde al suo interno una fava. Chi la trova nella propria fetta viene incoronato re o regina della festa. In Islanda invece la Befana è la moglie di Babbo Natale e viene celebrata con fiaccolate, fuochi d'artificio e la presenza simbolica di Babbo Natale, insieme al re e alla regina degli elfi. In Romania, i bambini bussano alle porte dei vicini per raccontare storie e ricevono in cambio frutta secca o qualche moneta. Un'usanza semplice e carica di significato che celebra l’arrivo dei Re Magi. In Russia l’Epifania coincide con il Natale ortodosso, celebrato il 6 gennaio. In questa notte speciale, Padre Gelo porta doni ai bambini, accompagnato dalla dolce Babushka, una figura simile alla nostra Befana.
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Presepe, epifania e ricordi In Messico il 6 gennaio è noto come El Día de los Reyes, è dedicato all’arrivo dei Re Magi. Protagonista della tavola è la Rosca de Reyes, una ciambella a forma di corona che nasconde al suo interno una statuina di Gesù Bambino. Chi la trova diventa il "padrino" per l’anno successivo. In Bulgaria, l’Epifania si celebra con un rituale spettacolare: un crocifisso viene gettato in laghi o fiumi ghiacciati, e i più coraggiosi si tuffano per recuperarlo. Il vincitore avrà un anno di fortuna e buona salute. In Germania infine il 6 gennaio non è festeggiato ovunque. Nei luoghi dove si celebra, i preti e i chierichetti visitano le case, cantando e raccogliendo offerte. Tuttavia, per molti, è un giorno lavorativo e le scuole rimangono aperte. Il termine "Epifania" comunque non si limita solo alla sfera religiosa, ma trova un posto significativo anche in letteratura. Originariamente indicava una manifestazione divina, come un sogno o una visione. Con il cristianesimo, ha assunto un significato più specifico legato alla rivelazione di Gesù come Figlio di Dio. Per Joyce, il termine "Epifania" riprende il significato originale di "manifestazione", ma lo trasporta in un contesto letterario: si tratta di un’improvvisa illuminazione, un momento in cui qualcosa di apparentemente banale e quotidiano si carica di un significato profondo, rivelando una verità nascosta. Questa epifania non è mai grandiosa o spettacolare, ma si annida nei piccoli dettagli: una frase, un gesto, un oggetto. È un’illuminazione intima e personale che consente al personaggio (o al lettore) di cogliere una connessione tra il mondo materiale e quello spirituale, tra la vita quotidiana e le sue implicazioni più profonde. Ad esempio, nei Dubliners, queste epifanie emergono da momenti quotidiani che, per i personaggi, diventano rivelatori: un’ombra sulla loro vita o una consapevolezza improvvisa delle loro limitazioni, desideri o rimpianti. L’idea joyciana di epifania trova un parallelo nella psicanalisi freudiana, in particolare nell’interpretazione dei sogni e dei lapsus. Freud riteneva che i sogni e i dettagli apparentemente insignificanti della vita quotidiana potessero rivelare i desideri inconsci, le paure e i conflitti interiori di un individuo. Entrambi i concetti - epifania e interpretazione psicanalitica - condividono l’idea che i dettagli ordinari possano aprire una porta verso verità più profonde. In psicanalisi, queste connessioni sono spesso guidate dall’associazione libera: un dettaglio apparentemente insignificante può richiamare emozioni o ricordi nascosti, portando alla luce significati nascosti. Allo stesso modo, nelle epifanie di Joyce, dettagli minimi si trasformano in catalizzatori di rivelazioni emotive e spirituali. La creazione letteraria stessa si nutre di questo processo di connessione. Gli scrittori, come gli psicanalisti, spesso partono da elementi concreti o autobiografici per costruire una narrazione che trascende il personale, trasformandolo in universale. Joyce, con la sua tecnica dello stream of consciousness, esplora questa dinamica: il flusso di pensieri e associazioni dei suoi personaggi riflette il modo in cui la mente umana connette idee disparate, creando nuove intuizioni.
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Presepe di porcellana, mamma e ricordi Un esempio è il modo in cui Joyce utilizza dettagli materiali – come una semplice frase o un oggetto – per evocare un mondo interiore complesso. Questo processo è parallelo all’esplorazione psicanalitica, dove i simboli concreti (nei sogni o nei ricordi) vengono interpretati per rivelare significati nascosti. In sintesi, l’epifania joyciana e la psicanalisi condividono l’idea che il banale possa diventare simbolico e rivelatore, creando connessioni tra mondi apparentemente separati. Entrambi i concetti si basano sull’intuizione che i dettagli del quotidiano siano portatori di significati più ampi e profondi, in grado di illuminare la condizione umana. Per la creazione letteraria, queste connessioni sono essenziali, poiché permettono agli scrittori di trasformare l’ordinario in qualcosa di straordinario e di parlare direttamente alla sensibilità del lettore. Anche Gabriele D’Annunzio, nella poesia “I Re Magi” dalle Laudi del cielo, del mare, della terra, degli eroi, utilizza l’Epifania per evocare immagini di gloria celeste. In questa visione, il paesaggio, il canto degli angeli e l’arrivo dei Magi diventano simboli di una rivelazione divina che illumina l’umanità. Per concludere possiamo dire che la Befana, il Presepe e l’Epifania in letteratura condividono un elemento comune: la capacità di trasformare il quotidiano in straordinario. Che si tratti della dolce attesa dei doni, della magia del presepe o di una rivelazione letteraria, l’Epifania ci invita a riflettere sul valore delle manifestazioni, grandi o piccole, che illuminano la nostra vita. Buona Epifania a tutti! Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Mercatini di Natale in Italia Mercatini di Natale in Germania Barzellette sul Natale La favola del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Un buon libro per Natale Numeri sul Natale Un Natale surreale Odio il natale (Umorismo) Storielle divertenti sul Natale Una favola per Natale e non solo A Christmas Carol by Charles Dickens Other books by Charles Dickens Fairy tales and other stories by Hans Christian Andersen Best Christmas songs videos and karaoke Christmas markets in England Christmas markets in America Christmas markets in Italy and Germany Christmas quotes 60 great Christmas quotes Christmas tree origin and quotes Christmas jokes Christmas cracker jokes Funny Christmas Stories Amusing Christmas stories Christmas food Christmas thoughts Christmas story Christmas in Italy Christmas holidays Christmas songs Christmas poems An Essay on Christmas by Chesterton Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Saggi e aforismi Notizie e opinioni
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Book Fotografici Professionali a Milano
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Milano è senza dubbio uno dei centri creativi più importanti d’Italia, soprattutto per la fotografia. In questa città ricca di talenti e opportunità, realizzare un book fotografico professionale può fare la differenza per la tua carriera o per i tuoi ricordi speciali. Che tu sia un modello, un fotografo o qualcuno che sta organizzando un evento unico, capire il potenziale di un book fotografico è essenziale.
Tipologie di Book Fotografici a Milano
A Milano puoi trovare diverse opzioni personalizzabili per i tuoi obiettivi fotografici. Ogni tipo di book serve a scopi diversi, ma tutti condividono un elemento chiave: la qualità.
Book Fotografico per Modelli
Per i modelli, un book fotografico non è solo un insieme di foto ma un vero e proprio curriculum visivo. Contiene immagini che mostrano il tuo potenziale davanti alla fotocamera, evidenziando le tue capacità di posa, espressione e versatilità. Un buon book è essenziale per impressionare agenzie e clienti.
Book Fotografico per Fotografi Professionisti
Se sei un fotografo, il tuo portfolio è il tuo biglietto da visita. A Milano, la concorrenza è alta, quindi è importante avere un book che mostri il tuo stile unico e la tua esperienza. Un portfolio ben organizzato può attrarre nuovi clienti e aiutarti a costruire credibilità nel settore.
Book Fotografico per Eventi Speciali
Nessuna occasione importante dovrebbe essere lasciata senza ricordi visivi di qualità. Che si tratti di un matrimonio, una festa o una celebrazione, avere un book fotografico significa immortalare momenti che dureranno per sempre. I fotografi di Milano offrono pacchetti su misura per ogni esigenza.
I Migliori Fotografi per Book a Milano
La scelta del fotografo giusto è fondamentale per ottenere risultati eccellenti. Ecco una panoramica su alcune opzioni disponibili.
Fotografi Famosi di Milano
Tra i nomi più noti spicca Giovanni Miele, con oltre 20 anni di esperienza nel settore. Le sue immagini combinano creatività e attenzione ai dettagli, rendendolo una scelta popolare per book professionali. Accanto a lui, ci sono altri fotografi di alto livello che si distinguono per lavori raffinati e tecniche all’avanguardia.
Fotografi Emergenti e Talenti Locali
Negli ultimi anni, molti giovani fotografi stanno guadagnando attenzione a Milano grazie al loro stile fresco e innovativo. Spesso, questi professionisti offrono servizi di alta qualità a costi più accessibili, rendendoli una scelta interessante per chi vuole un book curato a prezzi competitivi.
Costi e Budget per un Book Fotografico
Quando si tratta di investire in un book fotografico, è utile avere un’idea chiara dei costi. A Milano, i prezzi possono variare a seconda di diversi fattori.
Servizi Inclusi nel Prezzo
In genere, il costo di un book fotografico comprende:
Sessioni in studio o in location.
Editing professionale delle immagini.
Consegna del materiale in formato digitale o stampato.
Eventuale consulenza per pose e styling.
Alcuni fotografi possono inoltre offrire servizi aggiuntivi, come make-up artist, hairstylist o la stampa di album personalizzati.
Fattori che Influenzano il Prezzo
I prezzi variano principalmente in base a:
Esperienza del fotografo.
Durata delle sessioni.
Numero di scatti finali consegnati.
Location e attrezzatura utilizzata.
In generale, i costi possono partire da circa 300 euro per un book base e salire fino a 1.500 euro o più per servizi di lusso.
Consigli per Scegliere un Fotografo a Milano
Trovare il fotografo giusto può sembrare complicato, ma con alcune accortezze puoi prendere una decisione informata.
Controllare il Portfolio
Prima di tutto, esamina attentamente il portfolio del fotografo. Le immagini precedenti ti daranno un’idea del suo stile e della qualità del lavoro. Cerca coerenza e attenzione ai dettagli.
Richiedere Referenze e Recensioni
Non avere paura di chiedere feedback da clienti passati. Le recensioni online o i consigli diretti possono darti una prospettiva onesta sull’affidabilità del fotografo.
Conclusione
Realizzare un book fotografico professionale a Milano è un investimento importante, sia per la carriera professionale che per conservare ricordi preziosi. Grazie all’ampia scelta di fotografi esperti, offerte personalizzate e location uniche, ogni necessità può essere soddisfatta. Prenditi il tempo per scegliere il giusto professionista e sarai soddisfatto del risultato finale.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Giovanni Pascoli: "Zvanì" - Un dialogo tra memoria e rimorso. L’anima fragile e tormentata del poeta emerge in una struggente evocazione del passato e dei legami perduti. Recensione di Alessandria today
La poesia "Zvanì" di Giovanni Pascoli, tratta dai Canti di Castelvecchio (1903), è un’opera densa di malinconia e riflessione esistenziale
La poesia “Zvanì” di Giovanni Pascoli, tratta dai Canti di Castelvecchio (1903), è un’opera densa di malinconia e riflessione esistenziale. Qui, il poeta intreccia un dialogo intimo con la figura del padre, brutalmente ucciso, che riaffiora come una voce nella memoria e nel cuore. Zvanì, diminutivo affettuoso di Giovanni in dialetto romagnolo, diventa il filo conduttore di un monologo interiore…
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rocksidepub · 3 months ago
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Rock Side ..Anche per i più piccoli ! "Divertimento in famiglia al Rock Side Cari genitori, al Rock Side non ci dimentichiamo dei più piccoli! Portate i vostri bambini per un'esperienza deliziosa e giochi divertenti. Giochi per bambini per tutte le età! Menu speciale per i più piccoli. Godetevi un pasto rilassante mentre i vostri bambini si divertono con giochi di società pensate appositamente per loro. Un luogo perfetto per riunire la famiglia e creare ricordi indimenticabili! Unisciti a noi al Rock Side per un'esperienza culinaria e familiare unica. Aspettiamo con ansia di darvi il benvenuto! Prenotazioni 06 64764436 Prenotazioni Whatsapp o Cel 366 458 7003 Siamo in Via Veio 54 Roma Zona San Giovanni
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dedoholistic · 1 year ago
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Panico ben temperato di Giovanni Tommasini
Recensione di Maria Teresa De Donato
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micro961 · 4 months ago
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Beatrice Campagna - Il nuovo cortometraggio “Coming Out”
La regista lascia immergere il pubblico nei ricordi di una storia d’amore e separazione
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Il cortometraggio “Coming Out” della regista Beatrice Campagna, è stato proiettato alla VI Edizione dell’Aprilia Film Festival di Roma tenutosi il 21 e il 22 settembre 2024, vincendo il “Premio del pubblico Sabato” (https://cinecittanews.it/aprilia-film-festival-tutti-i-vincitori/). La produzione del corto è stata curata da Duende Film, una realtà del panorama cinematografico indipendente, che ha costruito solide collaborazioni con registi, attori e sceneggiatori di talento, arricchendo il proprio patrimonio creativo. Ogni progetto portato avanti è frutto di una combinazione unica di esperienza, innovazione e dedizione: l’obiettivo di Duende Film è quello di restituire forza comunicativa e ispirazione, partendo da un’esigenza espressiva. Le storie trattate hanno una loro identità e si propongono come esperienze uniche da ricordare per il pubblico.  La distribuzione è nelle mani di Associak, una casa di distribuzione cinematografica indipendente nata nel 2012 ed impegnata nella diffusione artistica e commerciale di lungometraggi, documentari e cortometraggi nei principali festival nazionali.
“Coming Out”, oltre ad essere il titolo del corto, è anche il primo locale gay di Roma, dove sono state effettuate le riprese, situato davanti al Colosseo. In questo luogo, fervono i preparativi per uno degli eventi più importanti dell’anno: il Pride, la parata che termina la sua corsa nella stessa via del locale, San Giovanni in Laterano. Lisa, una donna di 38 anni, ha fondato e gestisce il “Coming Out” da più di vent’anni ma, quest’anno, per lei, si respira un’aria diversa. Per la prima volta, infatti, non trascorrerà questo giorno con la compagna Gaia e il loro bambino. La separazione è ancora fresca, la loro storia andava avanti sin da quando erano adolescenti e i nuovi equilibri familiari si stanno ancora formando. Lisa continua ad organizzare i preparativi, riflettendo sul passato e mischiando i propri ricordi con i suoni e i colori del Pride (in questa sequenza, si evidenziano anche le riprese ad Anguillara). La storia narrata lascia immergere il pubblico in una dimensione intima e personale, trattando tematiche di estrema attualità con una sensibilità nuova e un punto di vista originale e autentico.
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Le attrici che hanno partecipato sono Anna Malvaso e Lara Balbo, rispettivamente nei ruoli di Lisa e Gaia; Elena Giuliano e Anna Chiara Gabriele, invece, hanno interpretato le due donne da adolescenti. Giulio Loreti Scarnera ha avuto il ruolo di Giulio, mentre Giovanni Cipolletta e Alex Croitor hanno recitato nei panni di Luca e Matteo. Gli altri camerieri del locale sono stati interpretati da Luigi Nicolas Martini e Alessandro Di Felice. Il produttore esecutivo del cortometraggio è Stefano Bacchiocchi, mentre i direttori della fotografia e delle musiche sono rispettivamente Roberto Gigliotti e Lilla Fiori. Il montaggio è stato curato dalla stessa regista Beatrice Campagna.
Storia della regista
Beatrice Campagna è nata a Roma nel 1989. Da sempre appassionata di cinema e teatro, dopo il liceo classico ha frequentato il DAMS di Roma Tre, oltre a diversi corsi più specifici (sceneggiatura, montaggio, regia). Sui set di film, videoclip, spot e cortometraggi ha ricoperto con continuità, per oltre dieci anni, i ruoli di segretaria di produzione, coordinatrice di produzione, assistente casting, assistente alla regia e aiuto regia. Tra le molte, ha lavorato per la Wildside e la Lotus Production.
Per quest’ultima, ha seguito la fase di sviluppo dei progetti; ha collaborato stabilmente con la società Agidi, seguendo la produzione di film e spettacoli teatrali (principalmente del trio “Aldo Giovanni e Giacomo”). Durante gli anni di impegno sul set, ha sempre continuato a scrivere per il cinema e per il teatro, lavoro che ormai svolge a tempo pieno. Oltre a diverse regie teatrali, ha realizzato nel 2020 la co-regia con Simone Miccinilli di una serie web “Fregene 37.1”, degli Actual; nel 2023 scrive per il cinema, firmando la sceneggiatura dei film a episodi "I migliori giorni" e "I peggiori giorni", per la regia di Massimiliano Bruno e Edoardo Leo, prodotti da IIF. Contemporaneamente, scrive e dirige per diverse aziende spot per il web e videoclip per artisti emergenti.
Nel 2024 è coinvolta da Istituto Luce nella scrittura del progetto "100 anni di Luce", che verrà proiettato alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. “Il Grande Méliès” (2022) è il suo primo cortometraggio da regista, vincitore di oltre trenta premi in Italia e all'estero, acquistato poi dalla piattaforma Mediaset Infinity+. "Coming Out", distribuito nei festival dal 2024, è il secondo corto che dirige.
Beatrice Campagna
https://www.instagram.com/bea.cmpg
Duende Film
https://www.instagram.com/duende_film
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