#connessione con il passato
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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Giovanni Pascoli: "Zvanì" - Un dialogo tra memoria e rimorso. L’anima fragile e tormentata del poeta emerge in una struggente evocazione del passato e dei legami perduti. Recensione di Alessandria today
La poesia "Zvanì" di Giovanni Pascoli, tratta dai Canti di Castelvecchio (1903), è un’opera densa di malinconia e riflessione esistenziale
La poesia “Zvanì” di Giovanni Pascoli, tratta dai Canti di Castelvecchio (1903), è un’opera densa di malinconia e riflessione esistenziale. Qui, il poeta intreccia un dialogo intimo con la figura del padre, brutalmente ucciso, che riaffiora come una voce nella memoria e nel cuore. Zvanì, diminutivo affettuoso di Giovanni in dialetto romagnolo, diventa il filo conduttore di un monologo interiore…
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io-confesso · 30 days ago
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“il reggiseno indossato, il timore di farsi vedere...
la prima volta ho chiesto il buio, non tanto per me (la prima volta che mi sono vista allo specchio è stato uno shock, ma ero viva! mi è passato subito), quanto per lui. non volevo restasse inorridito. lo avrei capito, certo, ma ci sarei rimasto di merda praticando poi l'astinenza a oltranza.
invece ci abbiamo puro riso sopra, perché ero con una persona intelligente e a quel punto, come dici tu, puoi dire e fare tutto”
Cara Lady Vixen, ho seguito in silenzio le tue vicissitudini di questi ultimi tempi e l’empatia che provo mi porta ad esserti vicino con un abbraccio. sono vicino ai tuoi pensieri per empatia, non per condivisione non avendo vissuto un’esperienze analoga ne personalmente ne con persone a me vicine. Qualche volta in circostanze simili mi è stato detto ma come fai a parlarne tu di questo? credo che si possa, ci si può avvicinare all’altro con empatia. Immaginare che la sessualità e la sensualità vengano colpite da questi percorsi e che la visione di se stessi si possa modificare inibendo la spontaneità nel viverle liberamente. Le tue parole nelle confessioni sono limpide e sentite, dall’altro ogni mia parola può essere fraintesa, superflua o sembrare superficiale. Sei una donna sensuale e sempre ironica , credo che sia naturale sentirsi inadeguati essendo colpiti nella propria femminilità. Credo sia naturale e giusto per te ma non per me o per chi ti vive ogni giorno o di persona . So con certezza che la tua sensualità non dipenda da due seni torniti , e seppur bellissimi “oltre le tette c’è di più” …oppsss non era proprio così il ritornello …. , chi siamo ci viene scritto anche sul corpo, sulla pelle ma è l’aurea che ci circonda ad occupare il nostro spazio ed a metterci in connessione con l’altro. Non preoccuparti di come appari, sii te stessa, lo sei, sono dettagli che sono irrilevanti nel momento in cui l’altro riesce a cogliere la tua aurea, la tua sensualità e la femminilità che non può essere cancellata così semplicemente. Non si può rimanere inorriditi difronte alla vita che scorre ma viverla ed accudire con empatie le mancanze. un abbraccio …. uomo 56. Ps scusa le semplificazioni
ti ringrazio ❤️
direi che è uscito qualche spunto interessante dalle ultime confessioni
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dopefoxflower · 10 days ago
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Andrew Haigh è stato ispirato ad adattare il romanzo Strangers di Taichi Yamada in All of Us Strangers per via del suo nucleo emotivo e del concetto centrale di riallacciare i rapporti con i genitori defunti; ha cercato di esplorare temi di amore familiare e romantico, in particolare nel contesto delle esperienze gay degli anni '80.
Haigh ha trasformato la storia di fantasmi originale in una narrazione più psicologica, che riflettesse il suo passato e le sue vulnerabilità, sottolineando anche le complessità del dolore e della connessione.
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Le esperienze personali di Andrew Haigh hanno influenzato in modo significativo i temi di All of Us Strangers, riflettendo l'infanzia di Haigh e l'impatto della crescita queer durante la crisi dell'AIDS; ha tratto spunto dai ricordi del suo passato, tra cui la rivisitazione della sua casa d'infanzia, che ha plasmato il panorama emotivo della narrazione.
Il suo viaggio attraverso il dolore e la nostalgia risuona universalmente, consentendo al pubblico di riflettere sulle proprie relazioni e sulla mortalità.
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susieporta · 4 months ago
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Il Giudizio
"La Chiamata del Destino"
Un'ondata di Nuovi Codici sta attraversando la Struttura Interiore.
Stiamo rilasciando strati antichissimi di Dolore e contestualmente integrando una inaudita quantità di informazioni di Riattivazione.
E' una fatica fisica davvero intensa.
Ma non è straziante.
Non fa male, come qualche tempo fa.
Semplicemente richiede maggior riposo, più attenzione ai tempi di recupero, meno contatto con elementi di destabilizzazione.
Potremmo sentirci più "raccolti", concentrati in un dialogo interiore più solitario e meno condiviso.
Questo perché nostra Chiamata sta spingendo per una veloce risoluzione dei conflitti latenti, quelli ancora trattenuti nella antica struttura di Dolore.
Questo Rilascio, così intimo e così ancestrale, ci sta traghettando nella condizione di aderire al nostro prossimo passo con "coscienza partecipata", con lucidità di Direzione, con posata consapevolezza.
Stiamo per salutare tanti Archetipi del Passato, tanti schemi di disfunzione e di irretimento, tante dinamiche di dissociazione e di immaturità.
Questo ci crea una condizione di sottile nostalgia, mista, però, ad una estrema emergenza di chiusura.
Sappiamo che nulla di ciò che contornava il nostro "quotidiano paesaggio" potrà ritornare.
Già in molti non ci riconoscono più, già in tanti si sono sentiti traditi dal nostro Cambiamento. Non hanno accettato la nostra "uscita dal teatro", non l'hanno compresa.
Come potevano?
Le loro strutture erano intente a bloccare e negare la loro Trasformazione interiore. Ed interpretavano il nostro allontanamento, attraverso le loro Ferite interiori.
Altre Anime terrene, invece, hanno accolto a braccia aperte e con sentita commozione il nostro ritrovato contatto con l'Autenticità e l'Origine.
Esse resteranno al nostro fianco anche nel prossimo passaggio. Saranno la nostra nuova Famiglia d'Anima, pronta ad allargarsi e a creare nuovi cerchi di relazione e progettualità.
Ora che pian pianino stiamo sistemando i "file interiori" e pacificando le relazioni, i luoghi e i ruoli del Passato, forse potremmo anche incorrere nella tentazione di "restare", goderci i frutti del nostro lavoro di rappacificazione, ma non funzionerebbe.
La Vita chiama.
E certo, "non si poteva andare senza risolvere".
Ma questo non significa bloccare per l'ennesima volta la spinta all'Evoluzione.
Nuovi Strumenti, nuovi Scenari di Manifestazione.
Non possiamo fermare ciò che ci sta magneticamente attirando a sé.
Nemmeno per affetto o attaccamento.
Ciò che deve cambiare, non guarderà in faccia nessuno.
Il suo compito è portarci a vivere una nuova Esperienza di noi stessi, diversa, più matura, più allineata con i nostri Doni, con i nostri desideri, con i nostri battiti del Cuore.
La Vita ci vuole di nuovo innamorati di noi stessi, della nostra "Missione Interiore", del nostro ritrovato e profondo dialogo con la Manifestazione Terrena.
Stiamo lasciando definitivamente il Vecchio.
Una folata di Vento sta per trascinare via da noi ogni simbolo dell'Antica Alleanza Umana.
Per ricongiungerci allo Spirito, alla potente connessione con l'Origine.
Dove tutto è armonico. Dove le melodie del Cuore sono sintonizzate con il Diapason Universale. Dove ciò che si crea nella Realtà percepita, è assolutamente in linea con i nostri Sogni Animici.
Sarà un Autunno di commossi addii... preparate i fazzolettini. Qualche lacrima di nostalgia scenderà.
Il Vecchio Sé prenderà il largo. Ci saluterà definitivamente.
Lasciamolo andare. E' tempo.
Mirtilla Esmeralda
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gcorvetti · 3 months ago
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Sa, sa, prova...
Sono di nuovo online, eh si, mi sono trasferito due sabati fa nel nuovo appartamentino, in quei giorni sono anche passato dal provider dritto al negozio per chiedere una connessione ma il tecnico è venuto oggi, ho passato la settimana comunque a pulire e sistemare casa anche se ancora non ho finito di portare cose. Lei, Maarja, vuole che le libero il tavolo in soggiorno, quello che era il mio laboratorio tra stampante 3D e giochi da tavolo, vedrò di fare entrare anche parte di quel tavolo (che è in effetti grande) in qualche modo in questo mini appartamento che però vi dirò mi piace tanto, ci sto bene.
Non posto foto per privacy e poi non sono il tipo, lo sapete, però è molto simpatico anche se ha un ambiente unico cucina-soggiorno, alla fine costa poco 300€ + bollette, che però non arrivano oltre i 120 d'inverno per via del riscaldamento h24; altra fantasticheria è la posizione, sono a 10/15 minuti a piedi da tutto, il lavoro, il centro, la piscina, ho un mini market a 10m, basta che attraverso la strada. Ho detto piscina perchè penso di iniziare ad andarci visto che nuotare mi piace molto ma non lo faccio da anni. La settimana che è passata è stata lunga e faticosa a lavoro, soprattutto domenica con ste pulizie di fondo, sono caduto un istante dopo aver poggiato il pesante grill sul frigo basso, ho impattato la caviglia col frigo e sono finito di culo a terra, risultato ho l'osso grande (perché se non erro è stata fatta male la traduzione dal greco ed è uscito osso sacro) che ancora mi fa male, l'interno dell'avanbraccio un pò escoriato e la caviglia con un buchetto (niente di che non mi fa neanche male in confronto all'osso), avrò preso lo spigolo.
Per il resto non sto male e penso che il peggio sia passato, devo solo tracciare una nuova rotta e prendere il largo.
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smokingago · 2 years ago
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Se ogni persona sulla Terra decidesse di dire la verità, nell'arco di ventiquattro ore non resterebbe in vita neppure un'amicizia. Se ogni persona, fosse sincera, del tutto esente da forme di gratificazione create apposta per compiacere gli altri, si avrebbero milioni di divorzi istantanei, le amicizie sarebbero un ricordo del passato, ogni famiglia andrebbe in frantumi.
Viviamo per avere il consenso altrui, sul consenso altrui costruiamo la nostra immagine, sull'approvazione altrui ci percepiamo come "qualcuno", perdendo intanto sempre più la connessione con ciò che realmente siamo, e portandoci appresso quel sacco osceno di falsi consensi reciproci che ogni tribù si confeziona, potremmo dire, per sentirsi migliore delle altre, e su cui i membri di ogni tribù (coppia, famiglia, amici, Stati) si costruiscono un'immagine che non mostri loro il vuoto che vedrebbero di fronte a uno specchio.
Sigmund Freud.
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tazebao · 5 days ago
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declinare il tempo
Sappiamo che la luce che proviene dai corpi celesti, come le stelle o le galassie, ci mette milioni o perfino miliardi di anni per raggiungere la Terra.
Le stelle ne sono la testimonianze di questi eventi passati, alcuni di milioni di anni fa, nonostante li vediamo nel nostro presente.
Allo stesso modo il tempo, nella nostra vita quotidiana, è un intreccio di passato, presente e futuro.
Una relazione complessa che suscita fascino.
Oggi in un mondo interconnesso, l'idea di "il futuro nel presente" non è più un paradosso, ma una realtà condivisa.
Quando interagiamo con qualcuno che si trova in un fuso orario diverso, stiamo comunicando con una persona che vive, in effetti, in una parte differente della nostra linea temporale.
È come declinare il tempo: "il futuro nel presente".
Oggi è domani per te, ieri per me.
Mentre noi siamo ancora nel nostro presente, loro si trovano già nel loro domani.
Luoghi lontani, stesso momento di conversazione, ma separati da date diverse
A dividerci non è solo la distanza, ma anche l'arco temporale.
La nostra linea temporale si restringe, e la distanza che ci separa è rappresentata non solo dai chilometri, ma anche dagli istanti che ci dividono.
Siamo connessi simultaneamente e in modo asimmetrico: dove le ore si sovrappongono ma le date divergono.
Questo ci porta a riflettere su come il tempo, un tempo considerato un flusso unidirezionale e immutabile, diventa come un tessuto che intreccia diversi momenti della nostra esistenza.
Presente, passato e futuro.
Nell'arco di poche ore abbiamo ristretto la linea del tempo.
Per comprendere meglio questa idea, possiamo fare riferimento ad alcune teorie sul tempo.
La teoria della relatività di Einstein, ad esempio, ci insegna che il tempo non è assoluto, ma relativo, attraverso fusi orari differenti, viviamo una versione tangibile di questa teoria: ci muoviamo attraverso diverse dimensioni temporali, creando una connessione che si estende oltre i confini tradizionali del tempo lineare.
Questo significa che può variare in base alla velocità a cui ci muoviamo e alla nostra posizione rispetto a un campo gravitazionale.
Anche se queste idee sono principalmente teoriche e scientifiche, ci forniscono un fondamento per la comprensione come diversi individui possono percepire il tempo in modo differente a seconda delle loro esperienze e posizioni.
Dal punto di vista della sintassi linguistica, i tempi verbali ci permettono di ancorare le nostre esperienze in una sequenza temporale: passato, presente e futuro.
Tuttavia, nel mondo globalizzato di oggi, queste distinzioni si fanno più sfumate.
Parlare di eventi futuri come se fossero presenti diventa una necessità pratica quando ci relazioniamo con persone in diversi fusi orari.
Capire e accettare questa fluidità del tempo ci offre potere.
Ci permette di empatizzare meglio con gli altri, comprendendo che la loro percezione degli eventi può differire dalla nostra.
Ci offre la possibilità di pianificare in modo più efficace, tenendo conto delle variazioni temporali globali.
Inoltre, questa comprensione può arricchire il nostro apprezzamento verso la diversità culturale e temporale, ricordandoci che il nostro domani può essere l'oggi di qualcun altro.
Declinare il tempo in "il futuro nel presente" ci ricorda che siamo tutti intrecciati in un razzo temporale che trascende i confini geografici e cronologici.
Imparare a navigare in questa complessità con le giuste teorie e strumenti sintattici non solo amplia la nostra comprensione del mondo, ma ci equipaggia anche a vivere in armonia con le diversità temporali che incontriamo.
Proprio come le stelle nel cielo notturno, il tempo ci connette tutti, passato, presente e futuro, in un'unica esperienza universale.
Tuttavia, questa divisione non deve essere vista come un ostacolo, ma come un'opportunità per arricchire la nostra esperienza umana.
Mentre intrecciamo conversazioni, collaborazioni e connessioni con persone in diversi fusi orari, abbracciamo una realtà in cui passato, presente e futuro si fondono, offrendoci una visione più ampia e profonda del mondo.
Così, il futuro non è più un concetto distante, ma una parte integrante del nostro presente, vissuta e condivisa ogni giorno nel vasto panorama dell'esistenza umana.
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gregor-samsung · 11 months ago
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" Il colonialismo può essere descritto come il movimento attraverso cui gli europei hanno creato nuove nazioni «bianche» in diversi luoghi del mondo dove popolazioni indigene avevano le loro forme organizzative. Queste nazioni potevano essere create solo con l’applicazione di due logiche legate alla conquista: la logica dell’eliminazione – sbarazzarsi con tutti i mezzi possibili delle popolazioni indigene, incluso il genocidio – e la logica della disumanizzazione – considerare i non europei come inferiori e quindi non meritevoli degli stessi diritti dei coloni. In Sudafrica queste logiche gemelle portarono alla creazione del sistema dell’apartheid, fondato ufficialmente nel 1948, lo stesso anno in cui il movimento sionista tradusse le stesse logiche in un’operazione di pulizia etnica in Palestina. Come questo libro tenta di dimostrare assumendo la prospettiva del colonialismo di insediamento, eventi quali l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, il processo di Oslo e il disimpegno da Gaza nel 2005 rientrano tutti nella stessa strategia israeliana che mira a occupare la maggior parte di terra palestinese con il minor numero di palestinesi possibile. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono cambiati nel tempo e il progetto rimane incompiuto. Tuttavia, tale aspirazione è il principale carburante che alimenta il fuoco del conflitto.
In questo modo l’orribile connessione tra le logiche della disumanizzazione e dell’eliminazione, così evidente nella storia del colonialismo europeo, si è fatta strada per la prima volta negli stati autoritari del Medio Oriente. Si è manifestata spietatamente, tra una moltitudine di altri casi, nell’annientamento dei curdi da parte di Saddam Hussein, così come nelle azioni punitive compiute dal regime di Assad nel 2012. È stata poi impiegata anche da gruppi che si oppongono a quel regime: i peggiori esempi sono le politiche genocide dello Stato Islamico. Solo le popolazioni di questa regione possono mettere un freno all’imbarbarimento delle relazioni umane in Medio Oriente. Tuttavia, devono essere aiutate dal mondo esterno. Insieme, la regione dovrebbe tornare al suo passato, non così lontano, quando il principio fondamentale era «vivi e lascia vivere». Nessuna seria discussione sulla fine delle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente può ignorare i cento anni di abusi in Palestina. Le due cose sono intrinsecamente connesse. "
Ilan Pappé, Dieci miti su Israele, traduzione di Federica Stagni, postfazione di Chiara Cruciati, Tamu editore, 2022. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Ten Myths About Israel, New York: Verso, 2017]
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occhietti · 1 year ago
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Se ogni persona sulla Terra decidesse di dire la verità, nell'arco di ventiquattro ore non resterebbe in vita neppure un'amicizia.
Se ogni persona, fosse sincera, del tutto esente da forme di gratificazione create apposta per compiacere gli altri, si avrebbero milioni di divorzi istantanei, le amicizie sarebbero un ricordo del passato, ogni famiglia andrebbe in frantumi.
Viviamo per avere il consenso altrui, sul consenso altrui costruiamo la nostra immagine, sull'approvazione altrui ci percepiamo come "qualcuno", perdendo intanto sempre più la connessione con ciò che realmente siamo, e portandoci appresso quel sacco osceno di falsi consensi reciproci che ogni tribù si confeziona, potremmo dire, per sentirsi migliore delle altre, e su cui i membri di ogni tribù (coppia, famiglia, amici, Stati) si costruiscono un'immagine che non mostri loro il vuoto che vedrebbero di fronte a uno specchio.
- Sigmund Freud
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t-annhauser · 2 months ago
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Provo scarmino, una calda nostalgia piena di emozione per la mia infanzia e la mia giovinezza, e la cosa che più direttamente mi mette in connessione con il passato è la musica. Provo scarmino per la musica a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, quel meraviglioso momento di idee e di ispirazione che passa sotto il nome di post-punk, di new-wave. Voglio tornare ai tempi dei Siouxsie, dei Bauhaus, dei Joy Division. Vogliono far passare che il Peter Murphy di oggi sarebbe Damiano dei Maneskin, rido per pietà, o per compassione. (Bauhaus altra categoria anche rispetto a quel pupazzo di Brian Warner, alias Marylin Manson, che se non fosse stato per Trent Reznor stava ancora a succhiarsi l'alluce)
youtube
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thebeautycove · 2 months ago
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CARON PARIS - OUD EXCELSA - La Collection Merveilleuse - Eau de Parfum - Novità 2024 -
Feeling the connection. A pivotal moment, realizing that Caron, the Art Perfumery legend, 120 years later, shines in the vivid unparalleled Ernest Daltroff’s vision. Heritage and olfactory culture are preserved in full glory and, thanks to the renowned expertise of master perfumer Jean Jacques and contemporary flair of Olivia de Rothschild as creative director, we’re welcomed to experience enthralling olfactory journeys through masterpieces that transcend time.
...
Atmosfere da vivere in pienezza, apprezzando ogni singolo istante nel fluire di tanta purezza olfattiva. Avvertire la profonda connessione tra passato, presente e futuro, un momento cruciale per Caron, leggenda della profumeria d’arte che, a 120 anni dalla fondazione, riluce nella vivida, impareggiabile visione di Ernest Daltroff.
Patrimonio e cultura olfattiva restano intatti, preservati nel loro integro splendore e, grazie alla rinomata perizia compositiva del master perfumer Jean Jacques e all’estro contemporaneo del direttore creativo Olivia de Rothschild, ancora oggi, con rinnovato entusiasmo, possiamo essere testimoni di emozionanti percorsi olfattivi attraverso capolavori che trascendono il tempo.
Così è per Oud Excelsa, ultimo ingresso nell'esclusiva La Collection Merveilleuse cui Caron concede il pregio di eccelse materie prime, selezionate per qualità e provenienza responsabile certificata.
La fragranza conquista con irresistibile avvenenza, evoca atmosfere crepuscolari, misteriose e concentra nel binomio aromatico oud-caffè la sua evocativa allure, come un raffinato talismano alchemico.
Note cesellate in impeccabile armonia, l'incipit così aderente con un fastoso cisto in assoluta accostato a sontuosi legni, betulla, papiro, cedro atlas e la nobiltà dell'oud che emerge trionfante, sublimando sfumature ambrate, cuoiate calde e diffusive.
Sorprende la simmetria raggiunta con la nota caffè, amplificata nella sua essenza dalle molecole di sintesi natrotar e robuston a definire un profilo odoroso più tostato, fumé ed apprezzata in freschezza da accenti speziati di cardamomo. 
Alla mano del maestro spetta la rifinitura emblematica con rosa bulgara, fiore feticcio della Maison, che tutto accoglie ed eleva in una dimensione di ricercatezza senza tempo. Sublime.
Determinante l'apporto di Olivia de Rothschild, che ha ideato e sviluppato il design dei nuovi flaconi O impilabili e ricaricabili, oltre al revamping del packaging più allineato all'esigenza di conformità ai nuovi canoni di upcycling e sostenibilità.
Creata da Jean Jacques.
Eau de Parfum 30, 50, 100 ml. flacone refillable. Online qui
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ballata · 10 months ago
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#liberopensiero #laduraverità
Immagino lo sfacelo totale dell' Italia in caso di guerra. Una Nazione senza più identità, alienata dalla ricerca ossessivo compulsiva di un "identità sociale dettata da social rossobruni". Alla ricerca perenne di denaro che non trova, lavori abbandonati e clientelismo, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto del fluido, famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, tirannia dei “diritti per tutti”, lotte per pronomi di genere e liberalizzazione delle droghe: insomma un inutile armata Brancaleone. Un paese naufragato nello schifo per l ingerenza della politica magnereccia in ogni campo. E i loro figli? I figli e famigli del cerchio politico ma anche i più in lay fino all ultimo assessore sconosciuto imboscati da qualche parte, mica sono politici Israeliani che vanno in prima linea i nostri!
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie e gridate della follia woke soppiantano le idee autorevoli, l' uomo occidentale ha già perso. Sempre più assente e sradicato si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio, senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito e il suo passato. È questo la verità. Siamo passati dalla morale del Bene alla moralizzazione della società e alla colpa di essere europei.
La soluzione? Forse sarebbe proprio una guerra. La rinascita di una nuova integrità che sviluppi anticorpi necessari a sanare le follie di questo tempo liquido, la putrefazione degli individui e lo scenario infernale dell’ "uomo folla". Ciò che serve, in questo contesto liquido, globale e virtuale è la volontà di edificare un uomo sovrano di se stesso che non si accordi all' imposizione e combatta l’auto annichilimento in atto.
#robertonicolettiballatibonaffini
#europe #ww3
#italia2024 #geopolitica
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susieporta · 4 months ago
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Sette di Bastoni
"Da burattini a Uomini d'Onore"
Le Energie di Settembre ci portano a rivedere il nostro Passato.
E mentre ricostruiamo interiormente a fatica "i torti e le ragioni", le "occasioni perse o lasciate", "le vittorie e le sconfitte", ci rendiamo conto che quella storia "non siamo più noi", da tempo.
I personaggi sembrano marionette che si muovono dinoccolate su un palco, incoscienti di essere tirate da un filo e governate dalle "sapienti" mani di un burattinaio.
E tutta la narrazione sembra "uguale a se stessa".
Stesso film, stesso copione, stessa dinamica.
E' commovente assistere alla scena di Pinocchio che diventa Bambino.
Ma ci dispiace per quel "pezzo di legno".
Era stato creato con tanta dedizione da Geppetto, padre materiale e spirituale di Pinocchio, che insieme alla sua creazione, matura il senso della Genitorialità come funzione evolutiva.
Nell'incoscienza, Geppetto offre il dono della Vita ad un "figlio surrogato", un burattino parlante, per riempire il proprio vuoto d'Amore. E sempre nell'inconsapevolezza, si ritrova catapultato nel viaggio verso la propria Rinascita interiore.
Per riconquistare "il diritto all'incarnazione" Pinocchio si perde tra le contraddizioni dell'Esistenza, sbattuto qua e là, nella mancanza assoluta di connessione interiore, di direzione, di radicamento, disperso nella dolorosa degenerazione dell'Io.
Ancora oggi è così.
Molti individui vivono la Vita senza provare l'Amore. Appiattiti nell'inedia, nella ipnosi del piacere compensativo fine a se stesso.
O esasperati dalla radicata mancanza di punti di riferimento, dalla ribellione, dall'autosabotaggio, dalla solitudine e dal vuoto interiore, dalla rabbia e dall'insofferenza, governati da fili invisibili che li incatenano ad uno schema disfunzionale invisibile, ma più potente di qualsiasi altra gabbia interiore.
Pinocchio incontra la Fata Turchina. Un Entità che da bambina, matura il proprio spazio energetico femminile e diventa "madre interiore".
Essa lo pone di fronte alla Menzogne che racconta a se stesso per non maturare, per non crescere nella Verità.
Lo pone di fronte alle sue scelte distruttive.
Pinocchio poi matura. E matura attraverso l'affettività e l'empatia.
Il "donarsi" all'altro con Amore e Verità, lo rende finalmente "Umano".
Rompe l'incantesimo della prigione di legno e lo trasforma in un Maschile responsabile ed "energeticamente vitale".
E' questa la Strada.
E' la Strada che ci propone di percorrere Settembre.
La Via della Responsabilità e della Maturità affettiva.
Per divenire Uomini e Donne integri, emozionalmente presenti, onesti e non più schiavi dei "fili del burattinaio".
Per divenire Maschili e Femminili energeticamente potenti e sani e "genitori interiori" consapevoli e abbondanti nell'accoglienza e nell'Amore.
Mirtilla Esmeralda
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jesdifantasia · 10 months ago
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Ascoltare la musica che amavi quando eri più giovane sembra una connessione con il tuo io del passato. Come se sapesse che avrei ascoltato la stessa identica canzone così tanti anni nel futuro. Non avrebbe potuto immaginare la persona che sono ora. Sembra una mano che raggiunge il tempo. Come guardare la luna e rendersi conto che nel corso della storia altre persone hanno guardato la stessa luna e si sono sentite allo stesso modo. Un momento in cui i confini del tempo si confondono e sono solo io, che mi godo la musica, connesso con tutte le versioni passate di me stesso che stanno ascoltando questa stessa canzone.
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lunamagicablu · 1 year ago
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"Nel mondo convulso in cui viviamo è fin troppo facile mettersi a correre senza mai prendersi il tempo sufficiente ad apprezzare quanto sia preziosa la vita. Inseguiamo speranze e sogni, fuggiamo dal passato, e finiamo per perdere la connessione con il presente, con l'esistenza e con noi stessi. Quando invece rallentiamo, scopriamo che paradossalmente abbiamo più tempo per fare le cose importanti, ci sentiamo in sintonia con il nostro corpo, con le persone che fanno parte della nostra esistenza, con il mondo che ci circonda." Gyalwang Drukpa art by_slofkosky *************************** "In the frenetic world in which we live it is all too easy to start running without ever taking enough time to appreciate how precious life is. We chase hopes and dreams, we escape from the past, and we end up losing connection with the present, with the existence and with ourselves. When we slow down, however, we discover that paradoxically we have more time to do important things, we feel in tune with our body, with the people who are part of our existence, with the world around us." Gyalwang Drukpa art by_slofkosky 
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ross-nekochan · 2 years ago
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Le persone con cui sto condividendo tutto il mio periodo qui, mi stanno facendo riflettere molto sulle personalità, sull'età e cose simili.
Sono entrambe 18-20enni ma diverse tra loro in qualcosa. La polacca è una ragazza molto matura per la sua età e sembra più matura anche d'aspetto. Probabilmente proprio per questo ci siamo trovate subito: battute intelligenti, pensieri simili, curiosità verso il comportamento degli altri, rispetto per l'altro anche se non si condividono le idee ecc.
La greca è una ragazza molto insicura. Ha delle caratteristiche facciali che purtroppo non rispecchiano l'ideale di bellezza comune (naso ad uncino, bocca piccola etc.) e per questo cerca con tutte le sue forze di migliorare il suo aspetto, non dico in maniera maniacale ma quasi. È una cosa condivisa con tante ragazze quella di truccarsi assolutamente dalla mattina, farsi la piastra tutti i giorni ecc, ma comunque è chiaro per me che lo fa perché molto insicura (lo ha pure detto che si sente bruttina). Also, si interessa molto di quello che gli altri pensano di lei perché non solo cura il suo Instagram in maniera quasi maniacale, ma stasera mi ha pure detto che si chiede cosa pensano gli altri di lei perché tutti gli altri stavano uscendo e lei non sapeva che fare, quindi ha chiesto a me. All'inizio le ho detto che non volevo andare e lei ha cominciato col pippone del "se facciamo così non facciamo connessione con molti, ad esempio io ho parlato pochissimo con gli italiani e a volte penso chissà cosa pensano di me gli altri ecc". Nella mia testa ho risposto con "e che cazzo te ne frega cosa pensano gli altri di te?!" ma le ho detto che se voleva andare sarei andata con lei. Ha detto di no e quindi le ho proposto magari di andare a divertirci tra noi nella sala che usiamo sempre e all'inizio sembrava contentissima dell'idea. Poi è andata in bagno e quando è tornata ha detto che forse era meglio rimanere in camera. Capisco che è "piccola" perché io ho passato esattamente lo stesso periodo, allo stesso tempo non si può non dire che non sia vittima di un'auto-imposizione per non essere esclusa.
La polacca è uscita fuori con un ragazzo che ha incontrato in un club (in cui non sono andata e invece la greca è andata e si è annoiata la metà del tempo) e si sta facendo pagare cose. E io ODIO queste cose. Lei ha solo 18 anni e sa già che noi donne abbiamo questo potere perché così ci viene insegnato allo stesso modo del trucco ecc e vi giuro che in questi momenti vorrei urlare ai maschi e incoraggiarli come farei per una donna perché non è possibile che siete disposti a diventare zerbini per una donna. Ma ce l'avete una cazzo di dignità??? Boh vabbè. E niente sta cosa mi mette sempre molta tristezza.
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