#Cultura e lettura
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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James Patterson torna in libreria con "Qualcuno ucciderà", ventitreesimo capitolo della celebre saga con protagonista l’amato detective Alex Cross.
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perfettamentechic · 20 days ago
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Giornata Nazionale per la Promozione della Lettura. Leggere apre la mente, nutre l’anima e ci porta ovunque. 📖✨ #promozionedellalettura #giornatanazionalelettura #perfettamentechic
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mal-concio · 1 year ago
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Che tu sia il mio ?!
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aaquilas-blog · 2 months ago
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L'uomo è ciò che mangia. La dieta mentale tra semiotica e pensiero critico
👉 “Se siamo ciò che mangiamo, allora siamo anche ciò che leggiamo, guardiamo e ascoltiamo. 📚🎭🎶 Ma siamo consapevoli della nostra dieta culturale? Ludwig Feuerbach, con la sua celebre affermazione ‘L’uomo è ciò che mangia’ (Der Mensch ist, was er isst), voleva sottolineare l’importanza della dimensione materiale e fisica dell’essere umano. Ma se estendiamo questa riflessione oltre il cibo,…
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michelenigrowordpresscom · 2 years ago
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Appunti rozzi di un lettore de "Il dottor Živago" di Pasternak su Pangea.news
Il mio articolo “Appunti rozzi di un lettore de Il dottor Živago di Pasternak” (già pubblicato su questo blog, qui) è stato riproposto su Pangea, rivista avventuriera di cultura e idee, “una delle migliori rassegne culturali in Italia”, curata dal giornalista, poeta, scrittore e critico letterario Davide Brullo e che da sempre pubblica articoli interessanti e culturalmente stimolanti. Per leggere…
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corciano-trasimeno-online · 2 years ago
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La Biblioteca Gianni Rodari di Corciano è stata riconosciuta come un punto di riferimento di eccellenza per il territorio, offrendo un servizio di alta qualità nel campo letterario e promuovendo una vasta gamma di attività culturali. L’Assessore alla Cultura, Francesco Mangano, ha recentemente incontrato il personale e i volontari della biblioteca per apprezzarne il contributo […]
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canesenzafissadimora · 5 months ago
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Più vuota è la mente di una persona, di più denaro ha bisogno per riempire i suoi fine settimana. Non creando o producendo nulla da sola, deve comprare tutto per divertirsi. Invece qualcuno con un certo livello di cultura trova piacere in una buona conversazione, nella lettura di un libro o nel godersi la musica, arricchendo il suo tempo in modo più profondo e significativo.
La ricchezza che ci forniscono i libri è una vera fortuna, più duratura e pura di qualsiasi ricchezza materiale possa essere posseduta.
Fernando Savater
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raccontidialiantis · 4 months ago
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Mare, mare, mare: ma che voglia di arrivare fino a te
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Ho quarantotto anni e sono già... una nonna! Mia figlia è separata e sgobba dalla mattina alla sera, con scarse ferie o permessi. Pur di far fare un paio di settimane di mare a Livio, il mio nipotino di tre anni, io e mio marito Luca ci siamo recati a Grottammare il sabato stabilito, nell'albergo prenotato tempo addietro. Scesi in spiaggia, abbiamo stretto amicizia con i nostri vicini d'ombrellone. Kiluake è un senegalese pallavolista professionista: alto, tutto muscoli e bellissimo. Nora è sua moglie, romagnola e avevano con loro il figlio Adam, di tre anni anche lui come Livio, la luce dei miei occhi.
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All'una del primo giorno abbiamo mangiato nella sala pranzo dell'albergo. Recatici in stanza, ho notato che Kiluake e Nora erano alloggiati proprio nella stanza di fianco alla nostra. Domenica sera infine mio marito Luca è ripartito; sarebbe tornato solo il sabato mattina successivo per stare con noi due giorni. Il lunedì appresso Nora s'era offerta di badare per un paio d'ore ai due piccoli sulla riva, così io avrei potuto prendere un po’ di sole sdraiata. Indossavo un costume veramente ridotto e avevo di fianco quel bellissimo pezzo di manzo senegalese.
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Dalla lettura distratta e francamente impossibile dei giornali, tanta era la voglia reciproca di parlare finalmente da soli, siamo subito passati alle chiacchiere. Lo desideravamo entrambi molto. Era il palese inizio di una vera, inevitabile intimità tra due poli che percepiscono una latente, vicendevole attrazione. Non potei fare a meno di notare che lui guardava con insistenza il mio basso ventre, i miei seni sodi, le mie gambe e il mio culo, quando ero a pancia sotto. Per parte mia, io mi interrogavo su come potesse essere bello da drizzato quell'ammasso di ben di Dio che gli riempiva il costume davanti.
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La cosa mi stuzzicava non poco, confesso. Lo volevo dentro. Moltissimo. Ora, va detto che io la mia età me la porto benissimo e ho un fisico decisamente tonico. Faccio pole dance tre volte a settimana. Poi yoga, plank e corro ogni domenica mattina. Nora invece dopo il parto, così lui mi confidò, s'era un po' lasciata andare. Era notevolmente ingrassata e non curava più il suo aspetto; adesso era fuori forma e aveva quindi perso molto del sex appeal che aveva su di lui originariamente. Il giorno prima le avevo chiesto, in confidenza tra donne, come fosse partita la storia con Kiluake.
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Lei mi aveva detto che, da sostenitrice, dapprima seguiva la squadra. In seguito, trovandosi spesso insieme nel dopo partita, da cosa nacque cosa. E a mia domanda esplicita, mi fece capire che il capitolo “dimensioni” non era stato secondario nella sua decisione di accaparrarselo. La sera alle dieci il piccolo Livio già dormiva della grossa nel suo lettino, anche in quel primo lunedì da soli senza mio marito. Quindi uscii sul balcone per respirare un po’ e guardare il mare di notte. Vi trovai Kiluake appoggiato alla sua ringhiera. Mi disse che la moglie era di sicuro un tipo mattiniero, ma che la sera, stanca morta dopo una giornata appresso alla piccola canaglia, crollava letteralmente.
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Scherzando dissi: “allora potremmo farci un po’ di compagnia, noi due!” Egli rispose: “certo, scendiamo giù e andiamo a farci un drink.” Io ormai senza più pudore: “intendevo qui in camera mia.” L'uomo divenne serio, mi guardò fisso e rientrò dentro. Ero convinta di aver combinato un guaio ed in realtà ero rossa di vergogna. Ma subito dopo sentii bussare leggero alla porta: era lui. Mi disse con un tono comprensivo che nella sua cultura loro rispettano molto una donna sposata. Ero di brace. E che la vagina di una sposa è solo ed esclusivamente del marito. Io chiesi: “tutto il corpo della sposa?” e lui: “Beh, il culo e la bocca no!”
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Ci facemmo una risata che sbloccò qualsiasi imbarazzo. Quindi lo abbracciai. Lui si scongelò, mi baciò infilandomi mezzo metro di lingua in bocca e poi scoprì i miei seni. Li soppesò, li accarezzò dolcemente e io iniziai a gemere. Li succhiò a lungo; poi si decise e mi distese sul letto, mi girò sul ventre e iniziò a massaggiare le mie natiche; me le divaricò, per disporre liberamente dell'interno del solco e vi sputò abbondantemente dentro, proprio sull'ano. Poi leccò e lubrificò con molta esperienza. Non ci potevo credere: tra un po’ avrei preso nel culo un guerriero africano! Appoggiò la sua cappella e cercò di entrare. Mi trattava come la sua troia.
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E mi piaceva moltissimo: con sua moglie a due metri di distanza. A me francamente piaceva ancora di più, con mio marito a un'ora di viaggio. Gli dissi di aspettare, che il culo non l'avevo mai concesso a nessuno, neppure a mio marito e temevo mi rompesse, con quell'affare enorme. Rise di cuore e mi disse di non preoccuparmi. Mi fece rilassare e riprese il suo lavoro. Pian piano riuscii a prenderlo nel culo per metà. Dapprima stavo per svenire dal dolore. Ma lo volevo sentir sborrare dentro di me con tutta l'anima. Lui si accontentò del parziale ingresso nel mio culo e prese a tenere un'andatura molto lenta.
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Man mano che procedeva, sputava sempre dall'alto della nuova saliva direttamente nel mio culo, così che il suo cazzo entrasse sempre un po’ di più. Era un'emozione nuova e bellissima: avevo scopato al di fuori del matrimonio già diverse volte, ma mai con un pezzo d'atleta del genere. E non l'avevo mai preso in culo: porca puttana, iniziavo direttamente dal top! Alla fine, con mia grande sorpresa, il suo cazzo entrò tutto! E prese a essere più veloce. Inarrestabile. Una vera bestia. Io non sapevo più se godere di lui e con lui o se invece soffrire per il mio culo dolorante palesemente rotto, sanguinante e dilatato al massimo.
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Sentivo i suoi coglioni sbattermi sul perineo. Era il più dolce e gradito massaggio. Mi sembrò di vivere impalata ma… in paradiso! Sborrò dentro di me forse una mezza litrata di roba. E sotto di lui divenni una morbida bambola di pezza, mentre venivo gemendo più volte, se solo pensavo a lui dentro di me. Ero completamente sua. I seni erano nelle sue mani a coppa. Mi baciava il collo, me lo leccava, mi torceva la testa per baciarmi lingua in bocca. La sera dopo, martedì, mi feci trovare supina e nuda. Depilata, profumata e bellissima. A sorpresa, mentre tentò di girarmi, rimasi ferma, col culo incollato al letto e gli presi il cazzo enorme con le mie due mani e lo puntai decisa contro le mie piccole labbra.
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Lui disse: “no, amore mio; questo non posso farlo” ma intanto non accennava ad andarsene. Per di più, io tenevo le sue palle strette nel mio pugno. Come faceva per allontanarsi, io glieli strizzavo. La sua indecisione e gli scrupoli durarono forse dieci secondi. Poi alla mia fregna già ben lubrificata e totalmente aperta per lui non seppe resistere; si decise. Entrò e mi sventrò letteralmente. Fu una cosa incredibile. Non la finiva di sborrarmi dentro. Ero incosciente dal piacere. Quel martedì sera mi fece venire tre volte. Scopammo regolarmente tutte le sere, fino al venerdì incluso e poi di nuovo da domenica sera fino alla fine della vacanza.
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Ebbi modo anche di prenderglielo in bocca, ma solo fino a quasi metà. Era un suo grande desiderio, quello di riuscire a trovare una donna che glielo prendesse tutto in gola. Avrei dovuto avere più tempo a disposizione. Sospetto che la moglie Nora sapesse, ma non ci fu mai problema tra noi. Anzi: forse era sua complice. Aveva probabilmente capito che per tenerselo avrebbe dovuto sempre condividerlo con donne magari anche più mature ma più attraenti di lei.
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Ci scambiammo i numeri e ci ripromettemmo di non perderci di vista. Conoscendomi bene, io da parte mia già sapevo che avrei comunque fatto in modo di godere ancora di quel bellissimo uomo durante i prossimi mesi. Ero sicura: infatti ero innamorata persa di quel vero guerriero africano, ma soprattutto del suo enorme arnese. E poi mi sarei esercitata ogni giorno con dei falli in gomma, per riuscire a prenderglielo in bocca tutto. E farlo finalmente felice.
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RDA
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2centsofwhatilike · 5 months ago
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"Una delle tante chiavi di lettura di Parthenope è che Parthenope non esista. Cioè, tutta la storia, tutta la vicenda ruota intorno a questa figura che non è altro che una sorta di sogno collettivo. E perché non esiste? Perché non esiste una ragazza così giovane che parla solo con le frasi dei film e dei romanzi, che è così bella e allo stesso tempo così clamorosamente intelligente ma ancora allo stesso tempo così ingenua. Parthenope esiste neglì occhi di chi la guarda, anzi, di chi la desidera e basta. E allora diventa l'amore impossibile di Sandrino. E diventa il sogno erotico del fratello. E diventa l'oggetto da esporre alla famiglia del camorrista. E diventa il desiderio irraggiungibile del miliardario. Diventa la santa di Napoli, diventa lo scudetto dei tifosi. Parthenope è una grande illusione collettiva. Ognuno ci vede quello che vuole, quello che desidera. Quello che spera di essere. Quando si parla di Napoli si parla di un dolce amaro perenne, come la sua bellezza e i suoi occhi tristi. Il suo profumo e la puzza di quella sigaretta sempre sulla sua bocca. E Parthenope accoglie i mostri fatti acqua salata, dove lei è nata. E forse pure lei è il mostro, bello o brutto, di questa grande fiaba che ha raccontato Sorrentino." @giuseppedorsi6332
"A me è piaciuto molto. Sicuramente è un film paraculo per mirare a dei premi, ma ho capito il messaggio, mi è arrivato quello che voleva trasmettere. Questo è un film su napoli e su come la vede lui. Partenope è napoli, i napoletani la amano alla follia, ma lei non si concede a loro, se la tira, si sente più in alto, è crudele con chi la ama davvero, mentre si concede alla mafia e alla superstizione del clero, che infatti sono gli unici che non la amano davvero e dopo averla avuta " tranquilla ti chiamo io". Il napoletano che è costretto a emigrare perché è un amore non corrisposto che finché uno è bambino va bene ma poi da grande vuole quagliare , lei gli ricorda che pure se va a milano e gli andrà bene, quando avrà un momento di debolezza, penserà che tornare da lei sia la soluzione, ma sarà troppo tardi ed è perfettamente il sentimento di chi ha lasciato Napoli, la mia ragazza è napoletana e il sentimento è quello, vai via da un luogo che ami, ma non sei ricambiato nella stessa maniera. Il dissing a sofia loren che dissa i napoletani è lo specchio di questo sentimento di amore odio con questa città . Si sono discorsi fatti più per il pubblico che tra i personaggi, ma a me piace la poetica decadentista di Sorrentino che dipinge una la dea napoli che nasce in una ricca casa e che poi va verso il declino tanto è bella che gli frega? Ma non basta la bellezza, serve la cultura per mantenere bella una società." @valerioivrelao6724
“Io non so niente, ma mi piace tutto” Parthenope 
“Un napoletano non va mai a Capri in vacanza: o è troppo povero o è troppo pigro” Pranzo con il miliardario 
“Il mistero è desiderio ed il funerale è il sesso” Discorso della Diva 
“Alla fine della vita resterà solo l’ironia” Cardinale
“Che cosa ti piace di una donna? La schiena. Tutto il resto è pornografia” Cardinale
“Dio non ama il mare” Cardinale
“Sei bella ed indimenticabile”
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vintagebiker43 · 2 months ago
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"Non ci vuole molto purtroppo, nell’era della post verità, per chi ha scelto quella chiave di lettura, a vincere le elezioni. Basta manipolare i dati della realtà e puntare in modo spregiudicato sulla propaganda di falsità costruite ad arte, perché tanto la maggior parte della gente non è in grado di saper distinguere la verità dalla bugia."
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angelap3 · 4 months ago
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"Canto di Natale" ("A Christmas Carol"), pubblicato per la prima volta nel 1843, è una delle opere più celebri di Charles Dickens,. Questo racconto breve ha avuto un impatto duraturo sulla cultura natalizia, diventando una lettura imprescindibile durante le festività (...e non solo). Dickens utilizza la sua narrazione per esplorare temi di redenzione, generosità e la vera essenza del Natale.
La storia segue Ebenezer Scrooge, un vecchio avaro che disprezza il Natale e tutto ciò che rappresenta. La sua vita cambia radicalmente quando viene visitato da tre fantasmi la vigilia di Natale. Il Fantasma del Natale Passato lo riporta ai momenti chiave della sua giovinezza, mostrandogli come le sue scelte lo abbiano portato a diventare l'uomo solitario che è. Il Fantasma del Natale Presente gli mostra la vita delle persone che lo circondano, compreso il suo impiegato Bob Cratchit e la sua famiglia, che nonostante la povertà, celebrano il Natale con gioia e amore. Infine, il Fantasma del Natale Futuro gli presenta una visione inquietante della sua morte solitaria e della sua eredità dimenticata.
Il tema centrale del racconto è la possibilità di cambiamento e redenzione. Scrooge, inizialmente un personaggio negativo, ha l'opportunità di riflettere sulle sue azioni e di trasformarsi in una persona migliore. Dickens sottolinea l'importanza della generosità e della comunità. La capacità di Scrooge di cambiare e abbracciare il Natale rappresenta una celebrazione dei valori umani più profondi. L'opera, inoltre, offre una critica alla società vittoriana, evidenziando le ingiustizie sociali e le disuguaglianze. Attraverso la famiglia Cratchit, Dickens pone l'accento sulle difficoltà dei meno fortunati e sull'importanza della solidarietà.
Il racconto è scritto in uno stile accessibile e coinvolgente. Dickens utilizza un linguaggio ricco e descrittivo, capace di evocare emozioni intense. La struttura del racconto facilita il progresso narrativo e mantiene alta la tensione fino alla conclusione, dove avviene il ravvedimento di Scrooge.
"Canto di Natale" ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare e ha contribuito a definire le tradizioni natalizie moderne. Il racconto ha ispirato innumerevoli adattamenti teatrali, cinematografici e musicali, rendendolo una pietra miliare della letteratura.
"Canto di Natale" è molto più di una semplice storia natalizia: è un'opera letteraria profonda e toccante che invita alla riflessione sui valori fondamentali della vita. La sua capacità di emozionare e di ispirare la trasformazione personale lo rende un classico senza tempo, adatto a lettori di ogni età. È un libro che consiglio vivamente di leggere, o rileggere, non solo durante il periodo natalizio, ma ogni volta che si sente il bisogno di ricordare l'importanza della gentilezza e della generosità.
P.S. Se alla lettura del libro aggiungete anche la visione del film "La vita è meravigliosa" diretto da Frank Capra, il Natale si può dire perfetto!
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Cagliari: Cambia l'articolazione oraria delle Biblioteche comunali nelle festività di San Saturnino e Ognisanti
Nei giorni che andranno da mercoledì 30 ottobre a domenica 3 novembre 2024, le Biblioteche comunali osserveranno, considerate le festività di San Saturnino e Ognisanti, una differente articolazione oraria. Tutte le strutture resteranno chiuse al pubblico mercoledì 30 ottobre e venerdì 1 novembre. Sia nella giornata di giovedì 31 ottobre e di sabato 2 novembre, la MEM – Mediateca del…
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gregor-samsung · 1 month ago
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" Troppo umanesimo e perciò poca scienza? Ma no, poco umanesimo e poca scienza perché poca è la propensione nazionale all'accertamento rigoroso di fatti e dati, alle misurazioni e descrizioni precise, all'esperienza diretta. Dietro ciò c’è tutto un mondo storico che ci pesa addosso, di cui non riusciamo a liberarci: milioni di battezzati e cresimati che non hanno letto mai una riga di Vangelo, e non parliamo di Antico Testamento, assenza di biblioteche, poca lettura. Ma sì, citerò ancora una volta Giuseppe Gioachino: Che ve diceva a la missione er prete? / Li libbri nun so robba da cristiano. / Fiji, pe ccarità, nu li leggete! E quer prete non distingueva, giustamente, tra libri di scienze e di storia, di fisica e di letteratura. E un diverso prete, come don Lorenzo Milani, era appassionatamente proteso a dare parole e sapere agli allievi del suburbio industriale fiorentino e poi di Barbiana in ogni direzione dello scibile. Ma non era solo er prete. Erano i miseri, asfittici gruppi dirigenti (con brevi eccezioni napoletane e milanesi) degli stati preunitari chiusi e sordi a libri, a libera vita intellettuale e, entro questa, alle scienze. Dobbiamo risalire una lunga china di generazioni. Abbiamo bisogno, dobbiamo riuscire ad avere più lettura e più scuole serie per tutti e in esse più matematica e più latino, più fisica e più filosofia, più lingue e più storia, per avere più filologia e umanesimo e più cultura scientifica. E, forse, qualche cialtrone imbonitore di meno. "
Carlo Bernardini, Tullio De Mauro, Contare e raccontare. Dialogo sulle due culture, Laterza (Collana I Robinson/Letture), 2003¹.
Nota: Brano tratto dalla sezione scritta da Tullio De Mauro. [Libro elettronico]
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libriaco · 10 months ago
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Cervelli pesanti
Ci si preoccupa della fuga dei cervelli. Giusto, ma dovremmo preoccuparci anche dei cervelli che non possono fuggire. Voglio dire, sarebbe tempo che tutti ci preoccupassimo anche di quei due terzi di connazionali che non possono sperare di esportare le loro incompetenze ed elaborare un progetto di fuga e consumano il meglio del loro potenziale nell’escogitare le astuzie utili a nascondere le loro o totali incapacità o drammatiche difficoltà di lettura, di comprensione, di calcolo: quei due terzi dei cervelli che pesano sulla nostra vita sociale e produttiva e incidono in modo pesantemente negativo sulla qualità della formazione dei loro figli.
T. De Mauro, La cultura degli italiani [2010], Roma-Napoli, Laterza, ebook 2013
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valentina-lauricella · 8 months ago
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(Rivolgendomi direttamente a Pavese:)
《 Sto completando la lettura di Paesi tuoi in un solo giorno, perché è molto coinvolgente.
C'è una povera ragazza uccisa da un fratell(astr)o che già prima l'aveva sverginata: una storia forte, che si mischia agli odori della campagna. C'è il protagonista, ultimo arrivato, che viene dalla civile Torino e si scontra con un ambiente rurale atavico, in apparenza accogliente - ma refrattario nel suo nucleo, composto da persone ignoranti.
La terra e il sangue sono i due elementi simbolici fondanti del mito, che si ritrovano, evidentissimi, in questo racconto.
[...] In una tua lettera dici che, se non avesse agito su di te quel poco di educazione ricevuta, saresti stato un banale "tipo da coltello". 😁
~ ~ ~
Devo ancora terminarlo, me ne restano alcune pagine, e non ho fretta. Ho letto evidenziando le rese narrative più magistrali, perché voglio capire come facevi a raccontare le cose: voglio "smontare la macchina", insomma, non solo leggere la storia per vedere come va a finire. Capisco perché sei ritenuto un autore importante: sei senza dubbio originale e "mimetico", adotti il linguaggio e persino il ritmo dei pensieri del protagonista.
Sai raccontare tanto bene le donne e l'effetto che fanno su un uomo. Infatti la povera ragazza, prima di essere uccisa, stava avendo una delicata e sensuale storia d'amore col protagonista. Ma vincono l'insensatezza e la brutalità del fratell(astr)o "tonto"...
Una lotta tra bestialità e civiltà, tra anarchia morale ed etica ragionata, tra cervello da rettile e cuore umano.
Il cittadino viene messo in mezzo e buggerato dal campagnolo, che non dispone di furbizia, ma del mero istinto dell'animale che si muove nel proprio habitat.
Si vede che avevi un rapporto ambivalente con le donne: un po' ti facevano tenerezza e le volevi coccolare, poi però pensavi a ciò che ti avevano fatto, alle tue difficoltà con loro, e allora ti saliva la rabbia e avresti voluto distruggerle insieme al dolore che ti davano.
È interessante che ti accada di provare "pena" per una ragazza: anche in questo romanzo, come già nel Diavolo sulle colline, il tuo protagonista prova questo sentimento per la ragazza che gli piace, mentre ella, avvicinando la faccia a lui perché la baci, si blocca per qualche istante, e sembra che stia cercando di guardare la propria faccia con lo sguardo di lui, temendo di non essere voluta, e rivelando la propria insicurezza.
~ ~ ~
Ho terminato di leggere nel giro di poche ore il tuo romanzo breve. Dicono che tu sia uno scrittore amato dai giovani, ma io credo che questa storia così forte, pur se il protagonista è un venticinquenne, vada letta da persone adulte ed esperienti. È una storia archetipica, mitica, sulle pulsioni maschili più turpi: violare, possedere gelosamente, uccidere la donna. Il tutto, esasperato dall'ambiente chiuso, ignorante e fatalista della campagna. Sembra una tragedia greca, una tragedia annunciata, un passaggio obbligato del destino (un po' come il tuo suicidio e altri fatti di sangue che tuttogiorno accadono).
Credo che in paradiso non si possano più scrivere opere così truculente. Chissà come ti trovi in ambiente spirituale, senza questa materia ardente da plasmare. Sono preoccupata. 😅
È una bellissima risposta, grazie. 💗 La ricorderò, perché il tuo stato è una delle mie frequenti preoccupazioni.
Ho ammirato molto la precisione e varietà lessicale nel tuo romanzo: io ti abbraccerei infinitamente anche solo per la quantità di parole che conosci e per il gusto con il quale le adoperi. Altro che ufficiale! Non ho mai considerato affascinante la divisa, non m'interessano i gradi e le cariche militari e civili, m'incanta solo la tua umanità, così com'è: gli sforzi che fai per vivere, ciò che ti si agita dentro, la tua cultura, intelligenza, buon gusto; amerei anche la tua depressione, ma amo molto di più non vederti soffrire.
Adesso continuerò a leggere le tue Lettere. Quando incontrerò lettere indirizzate a donne, cercherò di non essere gelosa, pensando che una come me non l'hai incontrata mai, e praticamente con me la tua esperienza di donne riparte da zero. 》
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tachilalia · 16 days ago
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28.03.2025
Mi ritrovo adesso incastrato nella trappola della specializzazione verticale, l'ennesimo caso di Fogna del Comportamento.
Tra i lettori più attenti, ci saranno quelli che sicuramente avranno decifrato il pattern della mia composizione sintattica per il quale escludo bellamente (fregandomene non poco in realtà, è una cosa che mi irrita parecchio ogni qual volta mi succede) e sistematicamente ogni "è" maiuscola dall'inizio di una frase, solo perché mi ritrovo ancora adesso completamente incompetente nei riguardi di questa forma di tecnologia e non so quale sia la combinazione di tasti adeguata per accedere a questo segno. Questo passaggio, che sembra essere per niente collegato al primo -e, sia chiaro, lo è davvero- mi aiuta adesso a descrivere quelle che sono le mie angoscie localizzate: l'impossibilità di un qualsiasi ragazzo che si è appassionato al settore culturale (ahilui), al quale si pone davanti la prospettiva di trovare un lavoro, senza più il culetto parato dai genitori o dal sistema istituzionale del Cazzo In Culo (CIC), altrimenti chiamato Sistema Universitario (SU) (ma andremo avanti di CIC perché a me fa ridere) di salvaguardare il proprio futuro. Il CIC si propone come un grande ventaglio orizzontale di scelte al povero scapestrato al quale, nel 2025, è stata tolta la possibilità di rovinare il futuro ai propri figli tramite l'accesso alle alte cariche dello Stato senza previa educazione scolastica di grado superiore. Il che significa: S T U D I A. Ok CIC, ma cosa posso studiare? Tutte quante queste cose : Elenco delle Cose (EC). Dopo la veloce lettura dell'EC, pare anche normale che sorga nella mente del giovane studente alle prime armi col CIC che l'enorme quantità di scelta comporta una prima iniziale fase di sballottamento (paralisi totale). Cosa scelgo? Qualcosa che mi piace e che potrebbe potenzialmente portarmi a nulla (ovvero, qualsiasi cosa che dal Sistema dello Stato Maggiore ((SSM)) non è meritevole d'investimento come: cultura, etc.), oppure materie che non mi interessano ma che, magari, nel lungo termine, potrebbero farmi guadagnare qualcosa (perché, dato che il mondo funziona così, ogni vocazione è legata al Compromesso del Ritorno Pecuniario ((CRP)) e quindi bisogna ASSOLUTAMENTE declinare ogni formazione al futuro potenziale che si vuole vivere con le competenze acquisite). O MAGARI ANCORA (ma solamente se entra in gioco la Botta di Culo ((BC)), e solamente in quel caso) riescono ad accomodarsi le due cose, una di fianco all'altra, e quindi si sceglie di fare qualcosa che già faccio e già mi piace (IT, zb.) così che, dato che tale settore è particolarmente in movimento E, nel momento in cui il mondo spinge sempre di più alla totale digitalizzazione, potenzialmente potrebbe esserlo anche nell'immediato futuro presente dopo i 5 anni di formazione (M I N I M I) che mi sono richiesti per l'accesso alle carriere, possa diventare un interessante sbocco lavorativo. Grandioso, direbbe qualcuno. Certo. Supponendo che tutto questo non possa venire a crollare da un momento all'altro nel momento in cui una corporazione non si ritrova tra le mani un potentissimo strumento d'analisi in grado di tagliare enormemente i tempi di produzione a costo (economico, non ambientale) zero, rendendo praticamente inutile qualsiasi tipo di formazione o prerequisito necessario all'utilizzo di tali Strumenti (poiché Fatti per Bambini, SFB). Tornando al CIC, questo da, dunque, possibilità. Scegliendo uno di questi grattacieli da WTC, e incamminandoci verso l'impervia scalinata che porta alla cima della fallica struttura, ecco che interrcorrere un aeroplano (è già successo, due volte e a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro) e distrugge tutto. Questa à la singolarità precedentemente descritta: SFB. MA. Supponendo che l'aeroplano SFB001 non colpisca il grattacielo della specializzazione verticale artistica, una volta arrivati in cima ci rendiamo conto che l'aria è tutta un pochino rarefatta, che non si delineano troppo bene i limiti e i confini di tutto ciò che ci si pone davanti, di tutti quanti gli altri grattacieli che, presumibilmente, non sono crollati e___
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