#chiusura biblioteche
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Cagliari: Cambia l'articolazione oraria delle Biblioteche comunali nelle festività di San Saturnino e Ognisanti
Nei giorni che andranno da mercoledì 30 ottobre a domenica 3 novembre 2024, le Biblioteche comunali osserveranno, considerate le festività di San Saturnino e Ognisanti, una differente articolazione oraria. Tutte le strutture resteranno chiuse al pubblico mercoledì 30 ottobre e venerdì 1 novembre. Sia nella giornata di giovedì 31 ottobre e di sabato 2 novembre, la MEM – Mediateca del…
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La musica per Franz è l’arte che più si avvicina alla bellezza dionisiaca intesa come ebbrezza. Un uomo non può essere ebbro di un romanzo o di un quadro, ma può ubriacarsi della Nona di Beethoven, della Sonata per due pianoforti e percussione di Bartók o di una canzone dei Beatles. Franz non fa distinzione tra musica classica e musica leggera. Questa distinzione gli sembra antiquata e ipocrita. Ama allo stesso modo il rock e Mozart. Considera la musica come una forza liberatrice: essa lo libera dalla solitudine, dalla chiusura, dalla polvere delle biblioteche, apre nel suo corpo una porta attraverso la quale l’anima esce nel mondo per fraternizzare. Ama ballare e gli spiace che Sabina non condivida con lui questa passione.
Siedono insieme al ristorante e dall’altoparlante una rumorosa musica ritmata li accompagna mentre mangiano. Sabina dice: “È un circolo vizioso. La gente diventa sorda perché mette la musica a volume sempre più alto. E poiché diventa sorda, non le rimane che metterla a volume ancora più alto”.
“A te la musica non piace?” chiede Franz.
“No” dice Sabina. Poi aggiunge: “Magari, se fossi vissuta in un’altra epoca…” e pensa al tempo in cui viveva Johann Sebastian Bach e la musica assomigliava a una rosa fiorita sulla sconfinata landa nevosa del silenzio.
MILAN KUNDERA, L’insostenibile leggerezza dell’essere
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#AvvisoPA - Avviso utenti Biblioteche Decentrate
Si comunica che le Biblioteche decentrate di Brancaccio, Borgo Nuovo, Pallavicino, Palazzo Tarallo e Il Piccolo Principe in prossimità delle feste natalizie osserveranno il seguente orario: 24 dicembre 2024 chiusura dei servizi al pubblico intera giornata – 27 e 31 dicembre 2024 chiusura dei servizi al pubblico ore 13,30. Read More Si comunica che le Biblioteche decentrate di Brancaccio, Borgo…
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Modena: zanzare, riparte la campagna contro la proliferazione
Modena: zanzare, riparte la campagna contro la proliferazione. Con l'arrivo della primavera prende il via, come ogni anno, la campagna per prevenire la proliferazione della zanzara comune e della zanzara tigre a tutela della salute delle persone. Questi insetti, infatti, sono potenziali vettori di patologie virali (come West Nile, Zika, Dengue e Chikunguya). Le pratiche utilizzate sono efficaci sia contro la zanzara tigre sia contro le zanzare comuni (Culex pipiens) la cui densità nel 2023 è stata maggiore, anche a causa del cambiamento climatico che, con l'aumento delle temperature medie, ne favoriscono la presenza. Per questo motivo, è necessaria la collaborazione di tutti per limitare il più possibile la diffusione di questi fastidiosi insetti. La campagna, già iniziata, prosegue fino al 31 ottobre e prevede azioni da parte dell'amministrazione comunale per la disinfestazione delle aree pubbliche e da parte dei cittadini per rimuovere potenziali focolai larvali nei cortili e nei giardini. L'amministrazione comunale inizia i trattamenti larvicidi in 55mila caditoie e tombini degli immobili comunali (tra i quali scuole, biblioteche, centri sociali) e delle aree pubbliche, e nei 17 cimiteri cittadini. Il Comune partecipa, inoltre, al programma di monitoraggio regionale sulla diffusione delle zanzare nella stagione calda (da maggio a novembre) attraverso 60 ovitrappole collocate sul territorio comunale. Per abbassare le infestazioni da zanzare comuni vengono anche trattati i fossati con larvicidi biologici. I trattamenti di disinfestazione degli insetti adulti si effettuano solo in via straordinaria e su indicazione dell'Azienda Usl in siti sensibili o dove si svolgono attività pubbliche e solo in caso di infestazione oltre la ragionevole soglia di sopportazione. Poiché le aree private, come giardini cortili e balconi, costituiscono la maggior parte dei siti in cui può nascere la zanzara tigre è fondamentale che ogni cittadino provveda alla rimozione di tutti i potenziali focolai larvali eliminando i ristagni d'acqua, svuotando i sottovasi e usando con regolarità i prodotti larvicidi (pastiglie, gocce) nei tombini, nelle griglie di scarico, nei pozzetti di raccolta delle acque piovane e nei luoghi dove non è possibile eliminare le raccolte d'acqua. Ogni volta che piove occorre ripetere i trattamenti e svuotare qualsiasi recipiente. Per contrastare le zanzare riducendo l'utilizzo di larvicidi è utile anche installare, in vista dell'estate, una zanzariera nei tombini dei cortili privati, tendendola bene tra il tombino e la cornice di chiusura. Fondamentale è anche la protezione personale, in particolare attraverso l'uso di repellenti: per ridurre la presenza degli insetti negli ambienti chiusi occorre utilizzare zanzariere alle finestre, fornetti elettrici o vaporizzatori adatti all'uso domestico e repellenti a uso topico, indossare indumenti di colore chiaro che coprano il più possibile, evitare profumi, creme e dopobarba che possano attrarre gli insetti. Tutte le informazioni utili per il contrasto alla proliferazione della zanzara tigre e per la protezione personale da questi insetti si trovano sul sito dell'amministrazione comunale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Michele Parisi / Hortus Conclusus Milan, Galleria San Fedele curated by Gabriele Salvaterra May 25th - June 30th 2023
Non è per forza necessario aprirsi al mondo per poter vivere esperienze pregnanti, come non è detto che non sia possibile viaggiare stando fermi. Il fascino costante di Michele Parisi per la dimensione del Grand Tour unita alla passione, un po’ claustrofobica, per i luoghi protetti della cultura – musei, chiostri, giardini, biblioteche e archivi – lo porta a riflettere sulla natura dello spazio circoscritto, nella sua capacità di mettere in moto, nella quiete dell’otium, l’anima e il pensiero. In mostra una ventina di opere, sia di nuova produzione che storiche, tra tele, grafiche e lavori su carta velina. Saranno presentate anche alcune sculture, frutto della recente ricerca dell’autore. Le evanescenti opere pittoriche di Parisi ci mostrano spazi in cui il vuoto sembra essere più importante del pieno, la lentezza più preziosa della velocità e la chiusura potenzialmente più formativa dell’apertura. Il paradigma architettonico del chiostro diventa così guida per la realizzazione delle opere.
#michele parisi#hortus conclusus#art#contemporary#gabriele salvaterra#curator#milan#san fedele#galleria#painting#exhibition views
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Le biblioteche sono un antidoto alla paura (e al populismo): era davvero necessario chiuderle? Una signora a me cara mi ha raccontato di aver pianto amaramente l’altro ieri quando ha saputo che la biblioteca dove andava ogni tanto a studiare, una grandissima biblioteca nel centro di Roma, è stata nuovamente chiusa. La signora, professoressa e storica dell’arte, sta scrivendo un libro e ha bisogno di consultare dei libri che non sono assolutamente reperibili altrimenti. Ma non è solo questo. Ha un marito che soffre di alcune patologie e che deve assistere tutto il giorno. Non può vedere i suoi nipoti. Andare in biblioteca, in una situazione che – racconta – era assolutamente composta e controllata, era un momento di vera gioia e sollievo. Può sembrare un problema minore rispetto a chi è ricoverato o chi ha perso il lavoro. Ma non è così. ... i libri sono beni essenziali e non solo perché “strumenti primari di apprendimento” ma anche “compagni di viaggio che aiutano a non sentirsi soli, ad affrontare la solitudine, le paure, le difficoltà che oggi più che mai affliggono le nostre esistenze”. L’Associazione si chiede come mai le librerie siano state giustamente considerate fondamentali, e dunque siano rimaste aperte anche nelle zone rosse, e le biblioteche no. Con conseguenze in un certo senso più gravi, perché le biblioteche civiche, sparse sul territorio, sono gratuite e accessibili a tutti, anche ai più poveri e chi non può fruire di bonus culturali e simili. (...) Le biblioteche sono considerate tra i posti più sicuri e raccomandabili dove recarsi, scrive sempre l’Associazione. E per questo davvero non ci si capacità perché siano state chiuse. E soprattutto non ci si capacita perché almeno non sia stato lasciato il servizio di prestito di libri, attraverso i quali credo non possa certo passare il contagio (so di assurde quarantene fatte fare ai libri in prestito. Non sono una virologa ma penso che basti un semplice gesto per pulirli una volta rientrati). In altre parole, non si capisce davvero per quale motivo il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini abbia deciso di chiuderli con una tranquillità e relativa indifferenza che lasciano davvero stupiti. Specie visto che si tratta di un ministro di “sinistra”, almeno in teoria, sinistra che più di ogni altra cosa dovrebbe tenere in considerazione la lettura e la cultura. Non è così, a quanto pare. Non meravigliamoci poi se nelle urne vincono populismi o candidati ignoranti, persone rozze e che mai una persona veramente istruita voterebbe. Se non lavoriamo sulla scuola, se non difendiamo l’istruzione, se un ministro dei Beni culturali non dice nulla contro la chiusura generalizzata di musei, mostre e biblioteche, neanche un tweet di rammarico – almeno quello – perché mai ci si stupisce se poi trionfano le destre becere? Personalmente continuo a non darmi spiegazione del perché le biblioteche siano state chiuse. ... Ma sarebbe un discorso con un qualche senso se questo, come nel caso delle biblioteche, non andasse a colpire, al solito, i più fragili, come studenti non benestanti che lì trovano un spazio in cui essere accolti, anziani che vanno a leggere il giornale, persone che non hanno magari una connessione e possono collegarsi, madri in cerca di libri per propri figli che leggono sempre di meno. Quel famoso “territorio” che il Partito democratico dice continuamente di voler rappresentare. E che invece ha dimenticato. Lasciare aperte le biblioteche ha un senso profondo. Come la scuola, la cultura dà motivazione alla nostra battaglia per la sopravvivenza. Per questo, con tutte le sicurezze del caso, dovrebbe restare aperta. È così difficile capirlo? Elisabetta Ambrosi
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COME ORDINARE UNA BIBLIOTECA
“Come ordinare una biblioteca” (Adelphi), è l’ultima libro di Roberto Calasso. Purtroppo, come qualche volta accade quando l’operazione editoriale prevale su altre questioni, il volumetto, o almeno il suo titolo, è vagamente ingannatorio, poiché delle biblioteche effettivamente si parla, ma nel “pacco regalo” Calasso ci infila anche altri due brevi saggi intitolati rispettivamente “Gli anni delle riviste”, un inedito sulle riviste artistiche e letterarie francesi e tedesche degli anni Venti e Trenta, e “Nascita della recensione”, apparso sul Corriere della Sera nel 2016. Non che regali del genere non siano graditi, sono infatti due brevi saggi di notevole interesse, ma non sono strettamente legati al tema delle biblioteche. Tuttavia, il primo e il quarto saggio che dànno il titolo al volumetto, non deludono affatto. Avendoli letti con lo stesso spirito con cui ci si appresta a leggere una ricetta miracolosa, già dalle prime righe mi sono sentito sollevato da un peso: il miglior ordine per i libri non può che essere plurale, non esiste un ordine solo, come del resto, immodestamente, ho sempre supposto. L’ordine non può essere che sincronico e diacronico, ma anche geologico (per strati successivi), storico, funzionale, macchinale. Se vogliamo, una sorta di disordine controllato, ma pur sempre un disordine. L’essenziale è per Calasso “comprare molti libri che non si leggono subito. Poi a distanza di un anno, o di due anni, o di cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, potrà venire il momento in cui si penserà di aver bisogno proprio di quel libro e magari lo si troverà in uno scaffale poco frequentato della propria biblioteca…” Una biblioteca può contenere anche libri “molesti” ed è gustosissimo leggere come Calasso argomenti, con arguzia ed ironia, la questione dei libri antipatici che inevitabilmente finiscono per essere parte di una biblioteca. Per chi, come chi vi scrive, ha bandito dai proprio volumi, ogni sottolineatura, non può che essere che un colpo al cuore, leggere parole come queste: “…Non aggiungere a un libro tracce della lettura è una prova di indifferenza o di muto stupore (…) Ho sempre diffidato di quelli che vogliono conservare i libri intatti senza alcun segno. Sono cattivi lettori….” Però Calasso non sa che io ricopio nei miei quaderni pagine su pagine dei libri letti e questo mi salva dal suicidio. Se la fascinazione per l’oggetto-libro era quasi scontata, prevedibile era anche il disinteresse di Calasso per il libro di formato elettronico di cui tratta in chiusura di volume. Di grande rilevanza, invece, i consigli per i librai per combattere lo strapotere di Amazon: rendere le librerie confortevoli, luoghi dove sedersi, prima di tutto, dove poter toccare i volumi, sfogliarli, annusarli e magari bere un caffè o un tè, cose che Amazon mai potrà offrire (o almeno si suppone). Insomma, coccolare il lettore di modo che “…Possa trovare facilmente i libri che cercava e scoprire quelli che non sapeva di cercare…”
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4 Maggio via alla fase 2 dell’emergenza coronavirus, ma senza liberi tutti. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato le prime aperture delle attività commerciali. Si potrà fare sport all’aperto e i bambini potranno tornare nei parchi. Sarà necessaria una nuova autocertificazione e almeno sui mezzi pubblici sarà obbligatoria la mascherina
"Adesso inizia la fase di convivenza con il virus, dobbiamo essere consapevoli che la curva potrà risalire. Se vuoi bene all'Italia, devi evitare di diffondere il contagio: mai avvicinarsi, rispettare almeno un metro". Lo dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte introducendo ill nuovo decreto che allenta i divieti per contenere i contagi del coronavirus.
Via libera alle uscite da casa, per sport individuale, per incontrare parenti pur mantenendo le distanze sociali. Ma soprattutto riprendono le prime attività produttive. Ci sarà anche una nuova autocertificazione da esibire almeno per le prossime due settimane e l’utilizzo della mascherina non sarà obbligatorio ad eccezione di alcune situazioni che implicano uno stretto contatto tra le persone come sui mezzi pubblici.
L’Italia si avvia alla fase 2 dell’emergenza coronavirus. Dal 4 al 18 maggio "avremo una conferma generalizzata per le misure degli spostamenti solo nelle regioni per comprovate esigenze lavorative e motivi di salute. Aggiungiamo la possibilità di spostamenti mirati a congiunti con adozione di mascherine e divieto di assembramento". Gli spostamenti tra le regioni non sono consentiti se non per esigenze lavorative. "Per coloro che manifestano febbre superiore ai 37.5 gradi devono rimanere nel proprio domicilio".
Rimarranno i divieti di assembramenti in luoghi pubblici e privati. I sindaci possono disporre la chiusura di aree che non rispettano questi vincoli. "Accesso a ville e parchi sono se rispettano le distanze", ha aggiunto Conte.
Riprende l’attività motoria per adulti e bambini. Si potrà fare all’aperto non più nei pressi della propria abitazione, ma comunque garantendo le distanze sociali di almeno un metro tra le persone. I bambini potranno giocare all’aperto, ma senza creare assembramenti nelle aree verdi. Per questo in molte città i parchi saranno a ingresso contingentato. Riprenderanno le funzioni religiose interrotte dai primi di marzo, in questo inizio della fase 2 saranno consentiti solo i funerali con un massimo di 15 persone.
"Dovremo adottare tutte le protezioni e i dispositivi. Calmieriamo i prezzi di mercato delle mascherine. Elimineremo l'Iva. Il prezzo dovrebbe essere attorno a 50 centesimi per le mascherine chirurgiche", ha aggiunto Conte. "Con il recovery fund sarà più veloce la strada verso la ripresa". E' allo studio che il rinnovo del bonus a colf e badanti, ma anche alle imprese "con un sostegno poderoso per avere più occupati e meno sussidiati", ha detto Conte riferendosi a oltre un milione di imprese. Pensando anche al turismo "non lasceremo soli questi operatori che producono fino al 15% del Pil che avranno bisogno di un robusto sostegno del governo". E' in preparazione un altro decreto "sblocca Paese", ha annunciato Conte.
Intanto riprendono anche le attività produttive. Le prime a tornare operative già dal 27 aprile sono quelle del comparto manifatturiero, il commercio all’ingrosso assieme ai cantieri e all’edilizia. L’ultima che potrà riaprire sarà la ristorazione. "Il cibo non andrà consumato fuori dai ristoranti ma andrà portata a casa", ha sottolineato Conte. Le scuole invece riapriranno agli studenti solo a settembre. Riapriranno anche musei, biblioteche. Invece bar e ristoranti assieme a parrucchieri e centri estetici dovranno attendere almeno fino al 1 giugno. "Penseremo alla programmazione anche delle attività balneari", ha aggiunto Conte.
Il calendario della fase 2 verrà dettato dalla curva epidemica. Palazzo Chigi assieme alle Regioni ha deciso che l’indice di contagio R0 verrà monitorato ogni venerdì. Insieme valuteranno se proseguire allentando i divieti o se sarà il caso di tornare sui propri passi monitorando anche la capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti.
Anche nelle relazioni con i parenti. Gli scienziati ci dicono che la causa di un contagiato su quattro è nelle relazioni familiari. Se non rispettiamo queste precauzioni, la curva risalirà andando fuori controllo aumentando i morti e i danni per la nostra economica. Se ami l'Italia, mantieni le distanze"
"Ci aspetta una sfida molto complessa dopo settimane di rinunce vorrebbero un allentamento delle restrizioni. Possiamo reagire anche negativamente affidandoci alla rabbia e a ricercare un colpevole oppure possiamo scacciare via il risentimento e pensare a che cosa possiamo fare per una più rapida ripresa", ha concluso Conte. "Dipenderà da ciascuno di noi. Nelle prossime settimane dobbiamo cercare le basi della ripartenza del Paese. Rimbocchiamoci le maniche, il governo farà la sua parte per cambiare radicalmente tutte quelle cose che nel nostro Paese non vanno da tempo".
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Indovinate un po' chi sta andando a fare la rinuncia agli studi dopo la chiusura delle biblioteche
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Per chiunque si fosse perso la Conferenza Stampa di Conte sulla fase due del 26.04.2020
Dal 04/05
> Saranno consentiti gli spostamenti all'interno della stessa regione con il vecchio modulo di autocertificazione, per motivi di lavoro, salute, necessità o, come unica aggiunta, le visite a parenti o congiunti (genitori che non vivono con i figli, nonni e nipoti ecc), ma non a lungo, solo con la mascherina e rispettando le distanze anche dentro casa, e senza assembramenti (quindi alla spicciola puoi andare da tua nonna, ma non tutti insieme tu, i tuoi, tuo zio, e tua cugina).
> Nessuno spostamento tra regioni diverse oltre la massima urgenza o per tornare al proprio domicilio, per chi attualmente è rimasto bloccato lontano dalla famiglia.
> Chi ha febbre più alta di 37° o ha sintomi da infezione respiratoria deve restare nel proprio domicilio senza nessuna eccezione e chiamare il medico di base per fargli conoscere la sua condizione.
> Ogni sindaco può autonomamente disporre la chiusura di certe aree urbane come piazze o parchi se non è in grado di controllare gli accessi e evitare assembramenti.
> I giardini pubblici aprono solo se disposti di misure per contingentare gli ingressi, se non presenti resteranno chiusi.
> Attività sportiva (sport individuali) permessa a due metri dall'uno all'altro, per l'attività motoria ne basta uno. Vale per atelti sia agonistici che non, ma riconosciuti tali dal coni o da qualsiasi associazione sportiva o palestra.
> Consentite le cerimonie funebri con parenti o congiunti sino a un massimo di quindici persone, con mascherina e possibilmente all'aperto. Non sono permesse altre celebre religiose di nessun tipo.
> I ristoranti possono estendere il servizio a domicilio con quello d'asporto, evitando le file davanti all'ingresso e facendo entrare una persona alla volta. (Differenza: consegna a domicilio è quando il ristorante ti porta da mangiare a casa, servizio d'asporto è quando tu vai a ritirare il cibo e lo porti tu stesso a casa tua per consumarlo lì)
> Industrie di manifattura e costruzioni riaprono, con le misure di sicurezza. Riapre anche la vendita all'ingrosso.
> Introduzione delle soglie sentinella: se la curva dei contagi si rialza oltre un certo numero, che non è stato comunicato, si tornerà automaticamente alla fase uno.
Dal 18/05
> Riapertura commercio al dettaglio di ogni genere (negozi di vestiti, elettronica, ecc)
> Riapertura di musei mostre, biblioteche, e luoghi di cultura, con le misure di sicurezza.
> Riapertura di attività sportive per gli sport di squadra, con le stesse misure degli sport individuali di cui sopra dal quattro Maggio
Dal 01/05
> Riapertura di bar e ristoranti per la consumazione all'interno dei locali, con distanza di sicurezza.
> Riapertura di centri estetici, parrucchieri, cura della persona, con distanza di sicurezza.
Varie ed eventuali:
> Scuole chiuse sino alla fine dell'anno scolastico.
> Non si sa quale sarà l'inizio della fase tre, che livelli dobbiamo raggiungere per introdurla (contagi zero? un anno dai contagi zero?), men che meno quando avrà luogo.
> Prevista nuova esplosione di contagi tra una o due settimane, che potrebbe ritardare tutte le fasi, ma si sta cercando di evitarlo.
> È probabile che in nessuna di queste fasi potranno riprendere i campionati sportivi quali la serie A di calcio e i campionati agonistici simili degli altri sport. Non si sa quando le attività riprenderanno regolarmente.
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PROVE TECNICHE di CHIUSURA di una CITTÀ
A Genova fino al 1.marzo sarà chiuso tutto...musei, biblioteche , scuole, università, concorsi, manifestazioni, feste...ma il tempo d'incubazione non era di minimo 14 giorni? Vorranno vedere cosa succede, altrimenti non si spiega. Non esiste ad ora un solo caso di coronavirus in città...ovviamente dagli aeroporti, navi, corriere, bus turistici, autostrade continueranno ad arrivare le persone senza nessun tipo di controllo.
E mi chiedo se tutto questo allarmismo è voluto e se si a che scopo...mi sembra eccessivo, in fondo è una brutta influenza spacciata per pandemia.
cywo
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Il Comune sospende alcune attività
Con una ordinanza la sindaca ha disposto che vengano ridotte le attività degli sportelli aperti al pubblico, continuando ad assicurare i servizi essenziali ma, per quelli che non solo tali, chiedendo ai cittadini ove possibile di far ricorso alle procedure telematiche. Più nel dettaglio, per quanto riguarda i servizi, l'ordinanza prevede la chiusura fino a metà aprile degli uffici dei Servizi Tributari del Lingottino, degli sportelli Urp e Informacittà e dell'accesso agli Atti, all'ufficio Verbali della Polizia Municipale e al deposito atti giudiziari. Chiusi gli uffici di via Corte d'Appello 16 ,l'ufficio permessi Ztl e, per quanto riguarda il Commercio, gli uffici Mercati, Dehors, Esercizi pubblici e Commercio fisso. Sospensione anche per il centro d'ascolto di Spazi Reali e per gli uffici dell'Area Verde di via Padova 29. Interrotta l'attività per piscine e palazzetti sportivi - palaghiaccio Tazzoli, piscina Monumentale, Le Cupole di via Artom - e Biblioteche, Musei, Archivio storico, Centro Interculturale. Con questo provvedimento sale a oltre il 60% la percentuale di lavoratori del Comune che non si reca in ufficio per svolgere i propri compiti d'istituto, contribuendo a ridurre gli spostamenti casa-lavoro in questa complessa fase della vita cittadina e ad aumentare l'efficacia delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus. Il testo dell'ordinanza. Ulteriori particolari su TorinoClick.
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SOCIALITÀ CONTRO LA PSICOSI 🛑 . 📣Oggi abbiamo dato vita ad una grandissima giornata di socialità al centro sociale Rivolta!📣 . 💥Dopo il pranzo sociale, abbiamo avuto la possibilità di studiare tutt*insieme nell'aula studio. La giornata non si è conclusa così però: dopo assemblea, dove abbiamo commentato insieme a tant* student* di varie scuole la situazione che stiamo vivendo, in particolare la normalizzazione della didattica online che toglie sempre di più il vero ruolo della scuola come spazio di formazione di un sapere critico e di socialità. Ci siamo confrontat* in merito alla tragica situazione che si sta dando sul confine tra Turchia e Grecia, abbiamo discusso di antisessismo aggiornandoci verso quella che sarà la giornata di mobilitazione dell'8 marzo e dibattuto della grande iniziativa di sabato scorso alla centrale a carbone Palladio di Fusina. Dopo l'assemblea, un aperitivo studentesco a pochi schei e tanta socialità sono stati la perfetta conclusione di questa giornata💥 . 📚⛔Con la chiusura di tutte le biblioteche e di altri spazi di socialità, infatti, non abbiamo né spazi di convivialità né luoghi per poter studiare. . 📢Con la giornata di oggi siamo riusciti a dare una risposta forte e chiara: davanti alla psicosi collettiva che si sta affermando in questi giorni, noi ci organizziamo e ci troviamo continuando il nostro percorso. 📢 . 🔥IN UN MONDO CHE CI VUOLE CHIUSI IN CASA, USCIRE È UN ATTO RIVOLUZIONARIO 🔥
Da “Il Gazzettino”, edizione di Venezia-Mestre del 7/03/20:
«Ancora contagi, ancora diffusione. Sono quattordici i tamponi positivi restituiti ieri sera dal laboratorio di Genomica dell’ospedale di Venezia a certificare come il Covid-19 abbia rallentato, ma non stoppato, la propria diffusione nel veneziano. Sommando anche i 14 contagi in più riconosciuti ieri sera dal bollettino dell’Azienda Zero, a Venezia si arriva così a 96 casi, dodici in più di Vo’, il paesino dei Colli Euganei, nel padovano, che per primo in Veneto ha conosciuto il coronavirus e nel quale si è registrato il primo morto in Italia.»(continua nel link)
Osservo che:
a sinistra non sono poi tanto cambiati, da quando Guareschi li disegnava come trinariciuti
ecco i risultati, quando la politica pretende di piegare scienza e buon senso al proprio tornaconto
che pensano questi geni, che il virus li risparmi perché gli sono amici e non sono razzisti verso i cinesi, ma al contrario faccia sparire dalla faccia della Terra solo i babau fascioleghisti?
quest* usano gli asterisch* peggio di @JungerMatilda, account paradoss* di Twitter, ma il tragico è che lo fanno senza il minim* sens* del ridicol*
non si augura mai il male a nessuno, ma stavolta farò un’eccezione: nel caso, più che probabile dato il loro stile di vita, qualcuno di loro si beccasse il coronavirus, farei come negli USA e gli manderei il conto per intero delle spese mediche, nonché di quelle dei poveracci innocenti che avranno contagiato; se non li hanno, e quando mai, visto che nessuno di loro ha quasi sicuramente mai lavorato, lo farei pagare ai loro genitori, che finalmente poi faranno quello che non hanno fatto prima, dagli una sonora sculacciata
sono dei ver* coglion* (asterisch* d’obblig*, visto il politicamente corretto che è il/la lor* nuov* dio/dea)
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Emilia Romagna, dalla Regione oltre 3,2 milioni di euro alle Aziende sanitarie per iniziative di contrasto alla ludopatia
Emilia Romagna, dalla Regione oltre 3,2 milioni di euro alle Aziende sanitarie per iniziative di contrasto alla ludopatia. Percorsi familiari, sportelli d'ascolto, laboratori nelle classi, attività di formazione per genitori e docenti. E ancora, gruppi terapeutici e di mutuo aiuto, iniziative in collaborazione con centri antiusura e sportelli sovra-indebitamento. L'Emilia-Romagna continua a rafforzare il proprio impegno nella lotta al gioco d'azzardo attraverso il Piano d'azione contro la ludopatia 2022-2024: la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato la ripartizione delle risorse alle Aziende sanitarie del territorio, da Piacenza a Rimini, per l'attuazione di iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza, pari a oltre 3,2 milioni di euro. Più di 10 milioni di euro considerando gli ultimi 3 anni. Un Piano d'azione suffragato dalla Legge regionale numero 5 del 4 luglio 2013 che, come conferma uno studio condotto dall'Amministrazione regionale sull'attuazione della normativa a livello territoriale, ha dato risultati importanti: negli ultimi 10 anni, dall'entrata in vigore della legge a novembre 2023, data dell'ultima rilevazione, in Emilia-Romagna sono diminuite del 45,2% le attività con gioco d'azzardo situate a meno di 500 metri da luoghi sensibili; si tratta, ad esempio, di scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. "Un risultato significativo- sottolineano gli assessori regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Commercio, Andrea Corsini - che ci sprona a fare ancora di più per contrastare e ridurre il rischio della dipendenza da gioco d'azzardo, e tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili, a partire dai giovani. Lo facciamo agendo direttamente sul territorio, in collaborazione con le Aziende sanitarie, i Comuni e le associazioni, per informare e sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze che la ludopatia può comportare, per loro stessi e per i propri cari, a livello economico ma anche sociale, di salute e benessere. I dati ci dicono, purtroppo, che le persone assistite dai Serdp, i Servizi per le dipendenze, sono in aumento: dobbiamo continuare a fare ogni sforzo per contrastare questo fenomeno". La legge regionale contro il gioco d'azzardo La legge regionale 5/2013 ha introdotto misure drastiche di dimensionamento dell'offerta legata al gioco d'azzardo, mediante l'imposizione del vincolo di chiusura o delocalizzazione per le attività di sale gioco e sale scommesse situate nei pressi di luoghi ritenuti sensibili. Oltre alla diminuzione del 45,2% delle attività con gioco d'azzardo situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, molti Comuni hanno ampliato l'elenco dei luoghi nei pressi dei quali vietare queste attività, includendo biblioteche, teatri o cinema (20 Comuni), aree verdi o spazi pubblici all'aperto (15 Comuni), e non meno importanti luoghi di aggregazione, come circoli, associazioni, centri sociali, o spazi educativi. Dal 2013 al 2023, inoltre, in Emilia-Romagna sono stati emanati 225 provvedimenti di chiusura per violazione della normativa sul gioco d'azzardo, e 483 attività hanno chiuso. 41 sono le attività che hanno delocalizzato e 290 sono le sanzioni comminate per il mancato rispetto della normativa. Con il coinvolgimento di Comuni ed esercizi commerciali, è stato anche istituito il marchio "Slot Free ER", rilasciato agli esercenti di attività commerciali, ai gestori di circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio gli apparecchi per il gioco d'azzardo. Gli assistiti per gioco d'azzardo patologico in Emilia-Romagna Nel 2022, in Emilia-Romagna sono stati spesi 8 miliardi e 904 milioni di euro al gioco d'azzardo, con una spesa pro-capite di 1.997 euro l'anno. Sono soprattutto uomini (8 su 10, l'81,6%), di cittadinanza italiana (92,1%), con età media di 49 anni: si tratta dei cittadini che più spesso si sono rivolti ai Servizi per le dipendenze dell'Emilia-Romagna per ricevere aiuto. In totale coloro che si sono rivolti al servizio nel 2022 sono stati 1.247, il 143% in più rispetto ai 513 del 2010. Nel 57,2% dei casi (713 su 1.247), si è trattato di nuovi assisti. Altra quota importante è quella degli over 65, che costituiscono il 16% degli assistiti. Minore, invece, la quota degli under 25, che costituiscono il 4,3%. Rispetto alle tipologie di gioco con premi in denaro, il 37,8% delle persone che hanno ricevuto aiuto dal Serdp preferiva i videogiochi nei bar o nelle sale gioco e il 13,8% il Lotto, il Superenalotto, Lotterie, Totocalcio e Gratta&vinci, in entrambi casi in uguale misura tra uomini e donne. Prettamente maschile, invece, la scelta di scommettere (sul calcio ma non solo), preferita dal 7,9% degli assistiti Serdp, e il gioco d'azzardo online (3,9%). Per quanto riguarda i luoghi di gioco, il 49,3% dei giocatori si recava al bar o dal tabaccaio per giocare, il 25% nelle Sale giochi/Snai e il 16,1% usava piattaforme online a casa propria o altrui.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Chiusura del progetto del Co.Re.Com Campania “SBULLIAMOCI” alla presenza della Vicesindaco di Napoli Maria Filippone
Martedì 10 maggio 2002, ore 13:30-15:30 presso la Biblioteca Comunale “Annalisa Durante” di Forcella (Via Vicaria Vecchia n.23) chiusura e presentazione dei risultati del progetto sperimentale “SBULLIAMOCI. Per un’educazione digitale (e sentimentale) dei giovani cybernauti” ideato da Associazione culturale Kolibrì e Procida TV, nell’ambito della campagna di comunicazione per l’uso consapevole della rete e la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, promossa e finanziata dal Co.Re.Com Campania. Interverranno all’evento: Maria Filippone, Vicesindaco e Assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Pino Perna Presidente dell’APS Annalisa Durante, Domenico Falco Presidente del Co.Re.Com Campania, Donatella Trotta Presidente dell’Associazione culturale Kolibrì, Stefania Colicelli Dirigente Scolastica dell’IC Ristori–Durante, Maria Pia Cacace Presidente AIB Campania, Giuseppina Rubinacci Referente della Biblioteca di Diritto Romano dell’Università Federico II, Maria Luisa Iavarone Pedagogista dell’Università Parthenope e Presidente dell’Associazione ARTUR, Rosario Esposito La Rossa scrittore, editore, librario, fondatore de La Scugnizzeria, Vincenzo Del Vecchio, illustratore, artista e designer, Cosetta Zanotti, scrittrice e poetessa, Nino Ferrara scrittore, poeta e illustratore, Cristiano Esposito regista e sceneggiatore, i ragazzi della II D dell’IC. Ristori guidati dalla prof.ssa Maddalena Costanza.
Nel nostro paese un minorenne su due subisce atti di bullismo o di cyberbullismo: dato peggiorato dopo la clausura da pandemia. Il bullismo, in tutte le sue molteplici declinazioni, è un fenomeno in costante crescita che allarma adulti e ragazzi: in Italia, il 72% degli adolescenti lo vive come il fenomeno sociale più pericoloso. E la fascia più esposta è quella fra i 12 e i 16 anni. Da quest’analisi del contesto scaturisce la necessità di azioni mirate come la campagna di prevenzione promossa dal Co.Re.Com Campania, che ha scelto di sostenere le proposte in grado di svolgere una più incisiva informazione tra i ragazzi, tramite nuovi linguaggi e forme di coinvolgimento innovative. Come quelle proposte dal format pilota “Sbulliamoci”, i cui risultati verranno presentati martedì 10 maggio, presso la Biblioteca Comunale Annalisa Durante, in un incontro/confronto alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, della cultura e della formazione. Dal 30 marzo, il percorso di formazione anche laboratoriale è stato condotto con un gruppo di ragazzi di seconda media e i loro docenti dell’IC. Ristori di Napoli (Forcella), attraverso un ciclo di incontri dialogici, letture e laboratori audiovisivi interattivi con formatori, educatori ed esperti del mondo della letteratura giovanile, della comunicazione sociale e della produzione televisiva e digitale. Un viaggio in più azioni volte alla conoscenza – e prevenzione – dei rischi legati ai comportamenti aggressivi e devianti (spesso frutto dell’assenza di empatia verso il prossimo) grazie a letture partecipate, sessioni di scrittura, incontri “mirati” e la produzione di uno spot scritto, girato e montato dai ragazzi. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la cooperativa sociale di servizi audiovisivi ArTu.Ro, l’APS Annalisa Durante, l’Istituto Comprensivo Ristori-Durante di Napoli, in collaborazione con il Comune di Napoli (Assessorato all’Istruzione), l’Università Federico II, l’Università Parthenope, l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), la libreria dei ragazzi BIBI, l’Associazione culturale Pediatri Napoli, l’Associazione ARTUR (Adulti Responsabili per un Territorio Unito contro il Rischio) e la Scugnizzeria di Scampia.
source https://www.ilmonito.it/chiusura-del-progetto-del-co-re-com-campania-sbulliamoci-alla-presenza-della-vicesindaco-di-napoli-maria-filippone/
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